martedì 25 luglio 2017

Bilancio Consolidato UEFA 2015/16: il successo di Euro 2016 con fatturato record.



Luca Marotta


Il 5 aprile 2017 è stato presentato al Congresso UEFA per l'approvazione il bilancio consolidato per il 2015/16. L’esercizio 2015/16 include i proventi centralizzati relativi ad EURO 2016 e alla seconda stagione delle qualificazioni europee. Tale circostanza ha permesso di aggiungere un volume record di ricavi.

Il bilancio consolidato dell’UEFA 2015/16 si è chiuso con un fatturato di 4,6 miliardi di Euro (€ 2,1 miliardi nel 2014/15) e con un utile di 102,1 milioni di Euro che è un risultato nettamente migliore di quello dell’esercizio 2014/15 che si era chiuso con una perdita consolidata netta di 27,9 milioni di Euro. L’esercizio 2013/14 si era chiuso con una perdita di Euro 42,4 milioni e l’esercizio 2012/13, con una perdita per Euro 21,4 milioni. Poiché il bilancio consolidato 2011/12, si chiuse con un utile di 128,8 milioni di Euro, emergerebbe come fondata la considerazione che solo l’organizzazione di manifestazioni come gli Europei, siano in grado di far decollare il fatturato e portare in utile il bilancio UEFA, che in assenza di tale manifestazione dipende dai proventi della Champions League.



Il risultato dell'esercizio 2015/16 è stato giudicato come un successo, soprattutto per gli esiti di EURO 2016 sia in termini sportivi che economici. Invero, anche il processo di vendita per il ciclo delle competizioni tra club dal 2015/16 al 2017/18 si è concluso in modo soddisfacente, con un aumento dei ricavi del 38% rispetto al ciclo precedente, che riguardava le stagioni sportive dal 2011/12 al 2014/15. Di conseguenza, gli importi disponibili per i club partecipanti e per i pagamenti di solidarietà sono stati notevolmente superiori. Per il 2015/16, per i club UEFA Champions League era disponibile un importo di 1,36 miliardi di euro (+ 31%), mentre l'importo disponibile per i club partecipanti alla UEFA Europa League è stato pari a 411,2 milioni di euro, con un aumento del 72%.


L' UEFA (Union des Associations Européennes de Football) è un’organizzazione internazionale non governativa e non-profit costituita in forma di associazione secondo il diritto svizzero.
Dal bilancio consolidato al 30 giugno 2016, risulta che l’UEFA controlla 3 società: UEFA Events SA (Service company), registrata in Svizzera, sede Nyon, e controllata al 100%; Euro 2008 SA (Società inattiva) registrata in Svizzera, sede Nyon, e controllata al 100%; Euro 2016 SAS, registrata in Francia, sede Parigi, e controllata al 95%.

I Due Europei a confronto

 


L'aumento da 16 a 24 squadre partecipanti per la competizione UEFA EURO 2016 ha significato più partite e, al tempo stesso, ha avuto un impatto positivo sui ricavi che, rispetto alla competizione UEFA EURO 2012, sono aumentati di oltre 500 milioni di Euro a € 1,92 miliardi. Anche il risultato netto della manifestazione è aumentato da 593,68 milioni di Euro a 847,35 milioni di Euro.

Secondo gli amministratori UEFA, EURO 2016 è stato un successo finanziario, con un risultato positivo netto di 847,3 milioni di Euro, che assicura il finanziamento per il quarto ciclo del progetto “HatTrick”.


Il Conto Economico.

Le manifestazioni organizzate dall’UEFA generano dei ricavi le cui principali fonti sono la cessione di diritti televisivi, la cessione dei diritti commerciali, come sponsorizzazioni e la biglietteria.



I ricavi relativi alla cessione dei diritti complessivamente ammontano a € 4,1 miliardi (€ 2 miliardi nel 2014/15) e riguardano la cessione dei diritti televisivi e la cessione dei diritti commerciali.
Nel 2015/16, i ricavi per la cessione dei diritti televisivi sono stati pari a 1,69 miliardi di Euro, risultano maggiori, rispetto all’esercizio precedente, perché comprendono anche i ricavi di “EURO 2016”, che risultano pari a circa 1 miliardo di Euro.

Nel 2014/15, i ricavi per la cessione dei diritti televisivi sono stati pari a 1,69 miliardi di Euro, mentre nel 2013/14 erano pari a 1,35 miliardi di Euro. Nel 2012/13 i ricavi TV erano pari a € 1,32 miliardi.
Anche nel 2011/12 i ricavi TV erano maggiori perché comprendevano i ricavi di “EURO 2012”, che erano pari a 837,2 milioni di Euro, complessivamente ammontavano a 2,5 miliardi di Euro.

I ricavi per la cessione dei diritti televisivi della UEFA Champions League aumentano da € 1,16 miliardi a € 1,65 miliardi. I ricavi per la cessione dei diritti televisivi della UEFA Europa League risultano pari a € 311,6 milioni, mentre nel 2014/15 erano pari a € 234,99 milioni. I ricavi per la cessione dei diritti televisivi di altre competizioni, come quelle femminili, Under-21 e giovanili, risultano pari a 4,98 milioni di Euro (9,3 milioni di Euro nel 2014/15).
I ricavi commerciali risultano pari a complessivamente ad Euro 928.280.000, perché comprendono ricavi commerciali derivanti dalla competizione UEFA EURO 2016 pari ad Euro 483.318.000. Nel 2014/15 i ricavi commerciali complessivi ammontavano a 345,5 milioni di Euro, mentre nel 2013/14 erano pari a € 328,5 milioni e nel 2012/13 erano pari a 313,2 milioni di Euro. Nel 2011/12 i ricavi commerciali erano pari a € 593,4 milioni, perché comprendevano i ricavi commerciali di “EURO 2012”, che erano pari a 313,9 milioni di Euro.
Nel 2015/16 i ricavi commerciali della UEFA Champions League aumentano da € 304,5 milioni a € 386,96 milioni. I ricavi commerciali della UEFA Europa League aumenta da € 18 milioni a 40 milioni di Euro. I ricavi commerciali per altre competizioni risultano pari a 8 milioni (7,8 milioni di Euro nel 2013/14). I ricavi delle qualificazioni agli Europei diminuiscono da 15,16 milioni a 9,86 milioni di Euro.

Il grafico mostra l’evoluzione nel tempo dei ricavi TV e ricavi commerciali derivanti dall’organizzazione della Champions League.



I ricavi per biglietti aumentano esponenzialmente da € 19,1 milioni a € 286,2 milioni, principalmente a causa dei biglietti di EURO 2016, pari a 269,18 milioni di Euro. Nel 2012/13, i ricavi per biglietti erano pari a 19,5 milioni. L’esercizio 2011/12 evidenziò dei ricavi da biglietti per € 139 milioni, perché beneficiò dei ricavi per biglietti di EURO 2012 che erano pari a 136,1 milioni di Euro.
I ricavi per biglietti relativi alle competizioni UEFA Champions League e UEFA Super Cup diminuiscono da € 14,54 milioni a € 13,78 milioni di Euro. I ricavi per biglietti relativi alla competizione UEFA Europa League diminuiscono da € 3,82 milioni a € 3,28 milioni di Euro. Per tale tipologia di ricavo bisogna evidenziare che essa dipende dalla capacità di posti a sedere degli stadi utilizzati.
I ricavi per biglietti sono trattati allo stesso modo sia per l’UEFA Champions League che per l’Europa League: ai club spetta la totalità dei ricavi da biglietteria, ad eccezione della finale, per la quale le due finaliste ricevono delle parti uguali. I ricavi dei biglietti per le altre competizioni diminuiscono da 732 mila Euro a 276 mila Euro.
Anche i ricavi per “hospitality” aumentano da € 17,86 milioni a € 142,42 milioni, principalmente a causa dei proventi di EURO 2016, pari a 128 milioni di Euro.
Nel 2011/12, a causa di “EURO 2012” furono pari a € 112 milioni.
Gli altri ricavi sono pari a € 37,3 milioni (€ 27,3 milioni nel 2014/15) e comprendono i proventi da multe pari a € 8,1 milioni (€ 8 milioni nel 2014/15). I proventi da multe servono anche per finanziare vari progetti con finalità sociale. Gli altri proventi non riguardanti il calcio ammonta a 7,88 milioni di Euro (€ 510 mila nel 2014/15).

La principale voce di costo è costituita dalla ripartizione tra le squadre dei proventi legati alle manifestazioni UEFA, che risulta dalla seguente tabella.



Nel 2015/16 i proventi distribuiti tra le squadre sono stati pari a 2,27 miliardi di Euro e registrano un incremento di 699 milioni di Euro, rispetto all’esercizio precedente.
In particolare, sono aumentati i proventi distribuiti per la Champions League da € 1,03 miliardi a circa 1,35 miliardi di Euro e i proventi destinati ai club che hanno partecipato all’Europa League, che sono passati da € 239,75 milioni a € 411,16 milioni. I proventi destinati ai club che hanno partecipato ad EURO 2016 ammontano a 301 milioni di Euro.

I contributi alle associazioni sono aumentati da € 44,7 milioni a € 69,4 milioni. In particolare i contributi alle spese per competizioni per le associazioni ospitanti o partecipanti alle competizioni del calcio femminile, giovanile e calcetto ammontano a € 37,7 milioni (€ 31 milioni nel 2013/14); i Contributi ai costi di viaggio delle squadre aumentano da € 6,64 milioni a € 8,35 milioni,

Le spese relative all’organizzazione di eventi sono aumentate di € 396,4 milioni da € 141,4 milioni a € 537,74 milioni. Nel 2012/13 erano pari a € 117,3 milioni. Nel 2011/12 le spese in questione erano pari a € 453,7 milioni e quelle riguardanti l’evento “EURO 2012” erano pari a € 281,4 milioni. In particolare, le spese riguardanti l’evento “EURO 2016” risultano pari a € 355,1 milioni.

Nello specifico le spese strettamente legate agli eventi comprendono costi quali contributi per gli organizzatori locali, noleggio di stadi e infrastrutture, sicurezza e materiale. Tali spese sono aumentate da € 31,2 milioni a € 167,1 milioni.
Nella voce di costo generale, sono compresi il costo di produzione di contenuti televisivi e i costi legati al marketing e altri costi come il catering per l’hospitality e tutti gli altri servizi messi a disposizione degli ospiti aziendali, sponsor e funzionari per le partite. Il costo di produzione di contenuti televisivi è aumentato da € 18,5 milioni a € 99,3 milioni.

Le spese per gli arbitri aumentano di 4,35 milioni di Euro, da € 35,75 milioni a € 40,1 milioni. Tale importo include tutte le spese arbitrali per le partite ufficiali, come compensi, viaggio e alloggio per € 24,18 milioni (€ 21,2 milioni nel 2014/15), i delegati per circa 8,2 milioni di Euro e i controlli antidoping per € 2,34 milioni. Per quanto riguarda la ripartizione per competizioni, Euro 2016 ha inciso per 3,13 milioni di Euro, le qualificazioni ad EURO 2016 per € 3,34 milioni, la UEFA Champions League e UEFA Super Cup per 11,13 milioni di Euro, la UEFA Europa League per 10,38 milioni di Euro. Per le altre competizioni le spese per gli arbitri diminuiscono da € 9,36 milioni a € 12,1 milioni.

Le spese non capitalizzate per “Information and communications technology” (ICT) risultano aumentata da € 52,6 milioni a € 107,1 milioni. In particolare, i costi connessi direttamente al sito della UEFA, come l'hosting e dei costi redazionali, nonché gli investimenti non capitalizzati in relazione alla progettazione del sito web, ammontano a € 9,7 milioni. Il resto dei costi si riferisce al sistema della rete, ai programmi software, ai sistemi audiovisivi.

I costi del personale sono aumentati da € 72,8 milioni a € 158,5 milioni, soprattutto a causa dei costi del personale per Euro 2016 pari a € 79,84 milioni. Quindi, l'incremento dei costi del personale rispetto all'anno precedente è dovuto in larga misura ad EURO 2016.
Inoltre, i costi del personale sono aumentati a causa dell’aumento del tasso di cambio medio EUR / CHF rispetto all'anno precedente.
Il numero totale di dipendenti è aumentato da 618,0 a 946,5; di cui con contratti a tempo indeterminato 396.1 (401,3 nel 2014/15) e con contratti a tempo determinato 550,4 (216,7 nel 2014/15).

La voce altre spese pari a € 117,62 milioni (€ 48 milioni nel 2014/15) comprende le spese per viaggi, alberghi e indennità giornaliere per i funzionari UEFA (esclusi gli arbitri) e personale per un importo di € 59,17 milioni (€ 23,2 milioni nel 2014/15). Le spese per consulenze ammontano a € 30 milioni (€ 16,8 milioni nel 2014/15).

Altra voce importante dei costi è quella relativa ai contributi di solidarietà, che aumenta da € 171,4 milioni da € 1,16 miliardi. L’UEFA effettua i pagamenti di solidarietà alle associazioni e ai club per le loro attività, come previsto nei rispettivi regolamenti.
I fondi utilizzati provengono principalmente da due fonti: dal Campionato Europeo per Squadre Nazionali ogni quattro anni e, su base annuale, dai ricavi delle principali competizioni per club UEFA.
Nella 2015/16 la solidarietà alle Associazioni è stata di 801,38 milioni di Euro e la solidarietà ai club è stata di 355,42 milioni di Euro. Le donazioni diminuiscono da € 7 milioni a € 6,93 milioni.

I Proventi finanziari diminuiscono a € 9,48 milioni (€ 34,9 milioni nel 2014/15).
I Costi finanziari risultano pari a € 12,44 milioni (€ 13,45 milioni nel 2014/15).
L’importo maggiore riguarda differenze di cambio realizzate per circa € 11,1 milioni.
Nel 2014/15, l’importo maggiore riguarda differenze di cambio non realizzate per € 12,2 milioni.

Lo Stato Patrimoniale.

La struttura dello Stato Patrimoniale è molto liquida. Le disponibilità liquide e le attività finanziarie correnti costituiscono il 47,50% dell’attivo. L’incidenza dell’attivo non corrente è del 13,2%. Le disponibilità liquide ammontano ad € 1,14 miliardi (€ 518,7 milioni nel 2014/15). Le Attività finanziarie sono pari a € 739 milioni.
I fabbricati di proprietà ammontano a € 88,28 milioni (€91,48 milioni nel 2014/15) e i terreni a € 12,95 milioni. Le apparecchiature ICT (Information and Communications Technology) ammontano a € 2,6 milioni (€ 3,1 milioni nel 2014/15) e le Attrezzature per ufficio risultano pari a € 1,9 milioni (€ 2,3 milioni nel 2014/15).



I Crediti ammontano a € 1,28 miliardi, mentre, nel 2014/15, i crediti erano pari a € 733,6 milioni. I crediti scaduti e non svalutati ammontano a € 39,6 milioni. I crediti diventati inesigibili ammontano a € 7 milioni (€ 7,1 milioni nel 2014/15).
Le attività finanziarie correnti ammontano a € 739.404.000 (€ 1.024.994.000 nel 2014/15).
Le attività finanziarie non correnti risultano pari a € 372,6 milioni (€ 201,4 milioni nel 2014/15).

I mezzi propri finanziano il 16% dell’attivo. La variazione dell’importo dei mezzi propri è dipesa dall’utile dell’esercizio.

I debiti correnti ammontano a € 922,58 milioni. La maggior parte riguarda i debiti verso le Associazioni per € 835,74 milioni (€ 421 milioni nel 2014/15), tra cui figura la voce “Euro Pool” per € 603,3 milioni (€ 219,22 milioni nel 2014/15).
I ratei e risconti passivi ammontano a € 1,71 miliardi (€ 1,8 miliardi nel 2014/15). L’importo relativo ai risconti passivi è di € 1,5 miliardi (€ 1,75 miliardi nel 2014/15). I ricavi anticipati si riferiscono alle competizione per club per € 1,16 miliardi (€ 1,14 miliardi nel 2014/15) e i ricavi anticipati per UEFA EURO 2016 si azzerano, nel 2014/15 erano pari a € 495 milioni.

Risulta accantonato a fondo rischi come importo corrente € 335,4 milioni, ed € 221,5 milioni come importo non corrente, soprattutto per i progetti relativi ai contributi di solidarietà.

Il Rendiconto Finanziario.

Il rendiconto finanziario dimostra come le disponibilità liquide, al netto delle differenze di cambio, siano aumentate di € 624,38 milioni (€ 103,2 milioni nel 2014/15). L’attività operativa ha apportato flussi di cassa netti per 512,68 milioni di Euro e l’attività di investimento ha prodotto flussi di cassa per 111,7 milioni di Euro.

Conclusioni.

Fatta eccezione per gli anni in cui si disputano i Campionati Europei per Squadre Nazionali, il bilancio dell’UEFA dipende soprattutto dagli introiti per la cessione dei diritti della Champions League. In particolare, solo con l’organizzazione dei Campionati Europei per Squadre Nazionali, l’UEFA evidenzia nei suoi conti un risultato positivo, negli altri anni i pagamenti di solidarietà assorbono il risultato operativo.

La manifestazione EURO 2016, combinata con l'inizio di un nuovo ciclo di competizioni per club ha esercitato un impatto importante sui conti annuali della UEFA, che si è riflesso nel fatturato totale di 4,58 miliardi di Euro.


lunedì 17 luglio 2017

Bilancio Atalanta 2016: ritorno all’utile, con plusvalenze latenti importanti.



Luca Marotta


L’Atalanta ha chiuso il bilancio dell’esercizio 2016, evidenziando un utile, al netto delle imposte, di Euro 256.916 ed un risultato prima delle imposte positivo per Euro 2.060.426.
Nel 2015, la perdita netta era pari a 1,9 milioni di Euro; nel 2014 la perdita netta era pari a 2,8 milioni di Euro; nel 2013 era evidenziato un utile al netto delle imposte di € 10.187, mentre il bilancio 2012 si era chiuso con una perdita di € 2.158.300.

Da evidenziare l’aumento del valore della produzione dovuto all’incremento dei ricavi per la cessione dei diritti televisivi.

Tuttavia, continua a trattarsi di un bilancio che dipende dal “player trading”, oltre che dai diritti TV della Serie A, che evidenzia plusvalenze per € 22,47 milioni (€ 23,27 milioni nel 2015, € 14,22 milioni nel 2014 e € 14,7 milioni nel 2013).

L’Atalanta presta molta attenzione all’investimento nel settore giovanile, considerato come tradizionale punto di forza della società e l’esistenza di plusvalenze latenti molto importanti ne è la conferma evidente.

Il bilancio 2016 di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. riguarda la seconda parte della stagione sportiva 2015/16 e la prima parte del campionato 2016/17, entrambi disputate in Serie A col raggiungimento dell’obiettivo della permanenza in Serie A.
La stagione sportiva 2015/16, si è conclusa col tredicesimo posto; mentre, la stagione sportiva 2016/17 è finita col raggiungimento del quarto posto in classifica, che ha determinato anche l’acquisizione del diritto a partecipare alla UEFA Europa League 2017/18. Si aggiunga che il risultato sportivo della stagione 2016/17 si colloca tra i migliori di sempre.
Secondo gli Amministratori i buoni risultati sportivi si stanno riflettendo nei risultati economici e continueranno a farlo; infatti, il Fatturato Netto è risultato in aumento di 11,4 milioni di Euro, da 46,1 milioni di Euro a 57,5 milioni di Euro.

Il Gruppo.

La società Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. è una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di Odissea S.r.l., ma è controllata attraverso per l’ 81,47% attraverso la società “La Dea S.r.l.”.
Il bilancio 2015 di Odissea S.r.l si era chiuso con un utile di € 105.900.829 e con un patrimonio netto di € 426.063.722 che finanzia il 79,34% dell’attivo, pari a € 536.983.390.

I rapporti con parti correlate.

“Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.”, in qualità di consolidata, aderisce al regime di consolidato fiscale nazionale del Gruppo facente capo a Odissea S.r.l.. Nel 2016, figurano proventi da adesione al regime di consolidato fiscale per € 84.014 (€ 3.077.859 nel 2015). I crediti verso la società controllante Odissea S.r.l. pari a € 332.363 (€ 3.260.768 nel 2015) sono crediti derivanti dall'adesione al regime del consolidato fiscale per € 204.525.
Con le parti correlate, al 31 dicembre 2016, risultano crediti per € 363.316, debiti per € 1.041.435, ricavi per € 734.781 e costi per € 1.286.422. Inoltre, figurano Immobilizzazioni per € 151.152, di cui € 118.152 riguardante l’acquisto dello “store” dalla società “L’innominato Spa” ed € 33.000 riguardanti il rapporto con la società “Percassi Management srl”.
Comunque, l’importo maggiore riguarda il debito verso la società “L’innominato Spa” ed € 441.677 e come componenti negativi di reddito il rapporto con la società “L’innominato Spa”, ha determinato costi per € 323.525.

La continuità aziendale.

La società di revisione Fidital Revisione Srl, nella sua relazione non ha fatto richiami o rilievi.

Il Collegio Sindacale non ha rilevato eventuali irregolarità gestionali ed ha espresso parere favorevole, in base alla raccomandazione contabile n. 2 della FIGC e in base al parere di un esperto, alla capitalizzazione dei costi del vivaio, subordinando l’eventuale distribuzione di dividendi all’importo in eccesso a tali spese capitalizzate.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.




Il totale dell’attivo è aumentato del 13%, da € 88,8 milioni a € 100,4 milioni. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori incidono per il 37,9% sul totale dell’attivo; mentre, le immobilizzazioni materiali per il 7,9%, grazie alle presenza della voce terreni e fabbricati per € 6,56 milioni.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,087 (0,096 nel 2015).
Infatti, l’equity ratio è basso ed è pari a 8%. Il ricorso al capitale di terzi è preponderante, incidendo per il 92% sul finanziamento dell’attivo.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,09 (1,10 nel 2015), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,56 (0,54 nel 2015), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 12.169.132.
Il totale delle passività correnti del Club, con esclusione dei ratei e risconti passivi, raggiunge la cifra di 51,7 milioni di Euro, comunque superiore al totale delle attività correnti.

Dagli indici esposti appare evidente la necessità del supporto finanziario dell’azionista di maggioranza.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,60, ed è conforme a quanto richiesto, perché superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4 e alla soglia minima del 2016/17 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,5.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 8.006.047, nel 2015 era positivo per € 7.749.132. La variazione di € 257 mila è dovuta all’utile di esercizio.
I mezzi propri finanziano solo l’ 8% (8,7% nel 2015) delle attività e il 18,9% dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (20,4% nel 2015). Per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi.

L’indebitamento finanziario.




La posizione finanziaria netta risulta negativa per € 31,6 milioni (- € 27,7 milioni nel 2015), ma è inferiore al fatturato netto. L’EBITDA del bilancio 2016 è positivo per € 22.571.825 (€18.706.127 nel 2015). Il rapporto NET DEBT / EBITDA, che esprime la misura temporale in anni del tempo occorrente per restituire il debito finanziario è pari a 1,4 (1,48 nel 2015).
I debiti verso le banche diminuiscono di € 133.797, da € 14.937.917 a € 14.804.120, di cui € 3.058.229 (€1.229.794 nel 2015) con scadenza entro l’esercizio successivo.
I debiti verso banche si riferiscono prevalentemente alle quote da rimborsare agli istituti finanziari a fronte della stipula di mutui e finanziamenti per Euro 13.289.790.
L’esposizione maggiore riguarda il Credito Sportivo per € 10.991.520, di cui € 7.158.411 con scadenza oltre i 5 anni. Il debito per Mutuo Chirografario BPS del 2016 ammonta a € 2.298.270.
L’ importo debitorio relativo agli utilizzi di conto corrente bancario è di Euro 1.514.330.

I debiti verso altri finanziatori risultano pari a € 17.409.389 (€ 20.062.248 nel 2015) e riguardano anticipazioni di Factoring dei diritti TV della stagione sportiva 2016/2017 per € 14.144.889, e di un contratto di sponsorizzazione per € 3.294.500.

I crediti da calciomercato ammontano a € 13.48 milioni di Euro; di cui € 5.950.000 (€ 893.028 nel 2015) verso le società calcistiche di Lega ed € 7.518.300 verso società calcistiche estere.
I debiti da calciomercato ammontano a € 7,44 milioni di cui € 701.095 per debiti verso società calcistiche estere.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato pertanto risulta positivo per circa € 6 milioni e l’indebitamento finanziario valutato ai fini del Fair Play Finanziario, resta al di sotto del fatturato netto.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2016 ammontano a € 73,35 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 72,88 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,01, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2016/17 a 1,75 e nel 2017/18 a 1,5.

Gli Altri debiti.

I debiti tributari sono pari a € 5.177.693 (€ 3.558.919 nel 2015) e finanziano il 5,16% delle attività. Tali debiti comprendono debiti verso l’Erario per ritenute tesserati e dipendenti effettuate che ammontano a € 2.610.028 (€ 3.253.687 nel 2015).

Gli altri debiti ammontano a € 15.243.587 e finanziano il 15,18% dell’attivo. Tali debiti comprendono i debiti verso il personale, comprese le transazioni, per € 5.871.077. Il rapporto tra debiti e costo del personale è del 14,3% ed è fisiologico.
I debiti verso gli agenti dei calciatori ammontano a € 4.917.704 (€ 4.006.164 nel 2015 ed € 4.651.334 nel 2014) pari a circa il 11,6% del valore globale della Rosa.

Il totale dei Fondi rischi e oneri aumenta da € 6.713.349 a € 6.657.196. Il Fondo per imposte anche differite aumenta da € 6.112.084 a € 6.322.723, poiché durante l’esercizio 2016 sono stati accantonati fondi per € 2.001.039 e sono stati utilizzati fondi per € 1.790.400). Gli altri fondi rischi e oneri, risultano pari a € 334.473 (€ 601.265 nel 2015), L'utilizzo avvenuto nel 2016 è stato di € 361.771 ed era relativo alla definizione con l'Agenzia delle Entrate di un contenzioso.

Il Valore della Rosa dei calciatori.

Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 42.357.605 (€ 38.007.793 nel 2015) e rappresentano il 42,2% dell’attivo.
La variazione in aumento è stata di € 4.389.812.




Le cause della variazione sono state: investimenti per 24,6 milioni di Euro; cessioni per un valore residuo contabile di 7,5 milioni di Euro, svalutazioni e rettifiche per 879 mila Euro e ammortamenti per 11,8 milioni di Euro.

Tra i calciatori acquistati figuravano: Paloschi (Swansea) per € 6,7 milioni; Kurtic (Sassuolo) per € 3,2 milioni; Kessie per € 1,4 milioni e Petagna per € 1,1 milioni.

Al 31.12.2016, risultava che Mattia Caldara aveva un valore contabile netto di Euro 127.213; Andrea Conti aveva un valore contabile netto di Euro 123.107; Roberto Gagliardini aveva un valore contabile netto di Euro 128.292; Alejandro Gomez aveva un valore contabile netto di Euro 1.726.382 e Franck Kessie aveva un valore contabile netto di Euro 1.303.690.

Il 12.01.2017 Juventus Football Club SpA, ha comunicato di aver acquistato Caldara per l’importo di Euro 15 milioni oltre bonus per 6 milioni di Euro. Kessie è stato ceduto al Milan con la formula del prestito biennale con obbligo di riscatto, secondo vari organi di stampa, l’operazione potrebbe fruttare 28 milioni di Euro. Sempre secondo quanto riportato dalla stampa Gagliardini è stato ceduto all’Inter in prestito per due milioni con diritto di riscatto a 20 milioni più bonus. Inoltre, secondo quanto riportato da vari organi di informazione, Andrea Conti è stato ceduto al Milan e al club bergamasco andrebbero 24 milioni più il cartellino di Matteo Pessina.

Le Infrastrutture sportive.

Da sottolineare la presenza tra le immobilizzazioni materiali del Centro Sportivo Bortolotti.
La voce terreni e fabbricati espone un valore contabile residuo di € 6.563.391 (€ 6.800.190 nel 2015), con un costo storico di € 10.305.727 a seguito di incrementi nell’esercizio di Euro 56.387.
La società ha in essere due contratti di leasing aventi ad oggetto la costruzione della Palestra all'interno del Centro Sportivo Bortolotti per un controvalore di € 1.436.706 per un impegno per canoni a scadere dalla data del 31 dicembre 2016 di € 735.213 e attrezzatura strumentale per un controvalore di Euro 322.200 e con canoni a scadere per Euro 97.798.

Il Rendiconto Finanziario
  

Dal Rendiconto Finanziario si evince che la variazione delle disponibilità liquide è stata negativa per € 6,6 milioni e che essa è dipesa soprattutto dal flusso di cassa generato dalla gestione operativa che è stato negativo per € 7,18 milioni, a causa delle variazioni di capitale circolante netto.

Il Flusso finanziario dell'attività di finanziamento è stato negativo per € 134 mila Euro. Inoltre, il Flusso finanziario dell'attività di investimento è stato positivo per € 669 mila, con Investimenti in immobilizzazioni immateriali che hanno drenato € 28.164.886 e Prezzo di realizzo disinvestimenti in immobilizzazioni immateriali che hanno apportato flussi per € 29.169.337.

La Gestione Economica.

Il valore della produzione, soprattutto grazie soprattutto all’incremento dei ricavi TV, è aumentato dell’11,8% da € 74,3 milioni a € 83,1 milioni.
I costi della produzione sono aumentati in misura meno che proporzionale del 7% da € 73,9 milioni a € 79 milioni.
La differenza tra valore della produzione e costi della produzione è in miglioramento di 3,6 milioni di Euro, perché è positiva per € 4.032.801, mentre nel 2015 era positiva per € 450 mila.



I ricavi.

Il fatturato al netto delle plusvalenze e di altri proventi riguardanti il Player Trading e dello storno dei costi del vivaio, risulta aumentato da € 46,1 milioni a € 57,5 milioni.
I proventi televisivi “stimati” conseguiti nell'esercizio 2016 ammontano a circa € 36.442.396, contro € 29.203.227 conseguiti nel 2015.
I diritti non audiovisivi “stimati” risultano pari a € 2.474.072 (€ 2.576.146 nel 2015).
I ricavi da gare sono pari a € 5,1 milioni (€ 3,43 milioni nel 2015). In particolare gli abbonamenti aumentano da € 2.396.983 a € 2.779.190 e i ricavi da gare di campionato aumentano da € 783.372 a € 1.296.737.
I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 11.190.547 (€ 8.944.955 nel 2015). Tali ricavi includono i ricavi di tutte le iniziative poste in essere (sponsorizzazione prima squadra, settore giovanile, football camp, e altro). Nei risconti passivi figurano risconti passivi per Contratti sponsorizzazione e pubblicità per € 1.176.814.
Inoltre, tra le garanzie rilasciate dalla controllante indiretta Odissea S.r.l. a favore di istituti di credito figura un importo costituito come contro-garanzia del fido di cassa concesso da Factorit alla Società fino a concorrenza di € 2.595.000 sull'anticipazione di un contratto di sponsorizzazione delle Stagioni Sportive 2016-2017 e 2017-2018.
Occorre ricordare che tra gli Sponsor figurava anche SuisseGas, che ha avuto dei problemi, perciò l’Atalanta ha proceduto a una svalutazione crediti per € 1.414.313.

Il grafico seguente mostra la “teledipendenza” del fatturato netto dell’Atalanta.



La capitalizzazione dei costi del vivaio, che rappresenta uno storno di costi, è stata effettuata per € 2.846.380 (€ 2.877.940 nel 2015).

Il Player Trading.



L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2016, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di circa € 9,3 milioni (€ 12,1 milioni nel 2015). Praticamente dall’esercizio 2012, l’Atalanta riesce ad evidenziare una gestione del Player Trading con risultati positivi, tali da coprire il costo degli ammortamenti dei calciatori.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 22.472.637 (€ 23.270.300 nel 2015) e riguardano: Moralez (€ 1.934.569), Grassi (€ 8.428.946), De Roon (Middlesborough) per € 9.270.833, Cigarini (UC Sampdoria) per € 470.900, Tagliabue per € 29.499 e Brivio (Genoa) per € 2.337.890.

I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 129.167 (€ 776.083 nel 2015).
La minusvalenza da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori riguarda Cazzola per € 180 mila.
I costi per trasferimenti temporanei di calciatori ammontano a € 1.397.500 (€ 1.288.750 nel 2015) e sono relativi principalmente Cherubin (€ 150.000), Susnjara (€ 12.500), Kurtic (€ 250.000), Gasperoni (€ 270.000), Grassi (€ 140.000), Spinazzola (€ 75.000) e Zukanovic (€ 500.000). Gli ammortamenti della rosa calciatori ammontano a € 11.852.930 (€12.026.209.nel 2015).

I costi.

I costi del personale aumentano del 3,4%, da € 39,7 milioni a € 41 milioni e incidono per il 71,4% sul fatturato netto e rappresentano 51,9% dei costi della produzione.
Nello specifico il costo dei tesserati ammonta a € 37.141.600, di cui: Compensi contrattuali calciatori € 27.663.734 e Compensi contrattuali allenatori-tecnici € 3.501.538.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,76 tale valore risulta al di sotto del limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, e per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.

Il rapporto tra costo del personale e fatturato netto risulta elevato, da qui la necessità di ricorrere al “Player Trading” come fonte alternativa di ricavo.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 18,5 milioni (€ 18,25 milioni nel 2015) rappresentano il 23,5% dei costi della produzione.

I costi per servizi ammontano a € 12.509.934 (€ 11.374.340 nel 2015) e comprendono € 578.561 (€ 509.687 nel 2015) per costi specifici tecnici, che riguardano i costi delle squadre sovvenzionate e i costi per osservazione prove calciatori. I compensi a terzi ammontano a € 3.502.411 (€ 2.552.389 nel 2015) e riguardano per lo più i compensi agli agenti dei calciatori ai consulenti legali e ai consulenti esterni. I Costi per attività sportiva ammontano a € 1.795.399; i Costi vitto - alloggio - locomozione gare ammontano ad € 487.457; i costi per Servizio biglietteria/controllo ingressi ammontano ad € 195.920 e le Spese varie organizzazioni gare ad € 649.832.
Le spese pubblicitarie risultano pari a € 1.329.938 e includono i costi di gestione del rapporto con gli sponsor e con i clienti in generale includendo anche costi di rappresentanza e omaggi.
I compensi agli amministratori attribuiti nel 2016 risultano pari complessivamente a € 80.000 e compensi al Collegio Sindacale per € 36.816.

I costi di locazione degli impianti sportivi, pari ad € 232.511 ( € 289.707 nel 2015) riguardano prevalentemente lo Stadio Comunale di Bergamo.

Il punto di pareggio.

Il risultato prima delle imposte è positivo per € 2.060.426; mentre nel 2015 era negativo per € 1.520.658 e nel 2014 era negativo per € 2.073.543.
Il risultato aggregato degli ultimi tre bilanci è negativo per circa 1,53 milioni di Euro. Si può affermare che la gestione economica, dal punto di vista del Fair Play Finanziario è in sostanziale pareggio, tenuto anche conto che non bisogna considerare dei costi “virtuosi”.

Conclusioni.

L’obiettivo della società è quello di mantenere una gestione economica sostanzialmente equilibrata.
Nella campagna trasferimenti del mese di gennaio 2017, l’Atalanta ha già realizzato la plusvalenza relativa alla cessione di Caldara per 14,8 milioni di Euro, ha stipulato il contratto relativo alla cessione temporanea di Gagliardini per € 2 milioni con obbligo di riscatto condizionato al verificarsi di condizioni previste contrattualmente nella prossima stagione sportiva. La Campagna trasferimenti invernale 2017 ha comportato un miglioramento economico prevalentemente derivante dalla rilevazione della plusvalenza di Caldara e un miglioramento dei flussi finanziari di € 2,8 milioni nel primo semestre 2017. A quanto scritto si devono aggiungere gli effetti della campagna trasferimenti estiva, ancora in corso.

In estrema sintesi, il bilancio relativo all’anno solare 2016 si è chiuso con un risultato positivo ed evidenzia un valore della rosa calciatori con plusvalenze latenti molto importanti che si sono concretizzate dopo la chiusura dell’esercizio.



venerdì 7 luglio 2017

Il Bilancio di uno stadio: Allianz Arena 2015-16.



Luca Marotta


Il bilancio di esercizio al 30/06/2016 della società “Allianz Arena München Stadion GmbH” si è chiuso con un utile di Euro 13.544.310,10; mentre l’esercizio 2014/15 si era chiuso con un utile di Euro 8.641.446,40.
L’esercizio 2015/2016, è stato l’undicesimo esercizio di attività di Allianz Arena München Stadion GmbH. L’esercizio 2015/2016 risulta il primo libero dal debito bancario utilizzato per la costruzione; infatti, già durante il 2014/15 è stato rimborsato completamente il prestito bancario acceso per la costruzione dello stadio.

Rispetto all’esercizio precedente sono state disputate 5 partite in più. Per quanto riguarda le competizioni ufficiali dei club nel 2015/16, FC Bayern München ha disputato 25 partite e TSV München 1860 19 partite. Per quanto riguarda altri eventi lo stadio è stato interessato da: Presentazione della squadra del Bayern Monaco; Audi Cup 2015-con 4 partite in 2 giorni e dalla partita tra la Germania e l’Italia del 29 marzo 2016.
Durante il 2014/15 nell’Allianz Arena sono state disputate 44 partite e non si sono disputate le partite dell’AUDI-Cup e nessuna partita della nazionale.
Durante il 2013/14 nell’Allianz Arena sono state disputate 49 partite; nel 2012/13: 47 partite; nel 2011/12: 48 partite e nel 2010/11: 42 partite.

La società.

L'Allianz Arena München Stadion GmbH è una società controllata al 100% da FC Bayern München AG e si occupa della gestione dell’omonimo stadio di calcio a Monaco di Baviera con i relativi servizi accessori come parcheggi, ristorazione, aree ospitalità e negozi. A sua volta controlla la società Allianz Arena Payment GmbH, con una quota di possesso pari al 100%, che ha un patrimonio netto di € 25.000.
Il 27 aprile 2006, FC Bayern München AG acquistò temporaneamente il 100% delle azioni della Allianz Arena, con l’impegno al riacquisto entro il 30 giugno 2010 del 50% da parte della società cofondatrice TSV München 1860. Tuttavia, Tale impegno è stato ufficialmente revocato il 25 aprile 2008. Le parti in causa si sono accordate per alleviare il TSV 1860 dei suoi obblighi, che sono stati poi trasferiti al FC Bayern München AG. Attualmente Allianz Arena München Stadion GmbH è una società con socio unico.

Lo Stadio.

La società Alpine Bau GmbH ha costruito lo stadio e la posa della prima pietra è datata 21 ottobre 2002, mentre la consegna è avvenuta il 30 aprile 2005.
Con la società Alpine Bau GmbH, c’è stato un lungo contenzioso, relativo, pare, ad alcuni difetti. Tale contenzioso si è chiuso, durante il 2013/14, con una transazione.
L’inaugurazione risale al maggio 2005. Il costo di costruzione, come riportato dal sito ufficiale, è stato di circa € 340.000.000. Nel 2005, per reperire delle fonti di finanziamento, si ricorse all’anticipo sui crediti futuri derivanti dal contratto di affitto con “FC Bayern München AG”. Tale anticipo fu concesso per l’importo di 80 milioni di Euro da Commerzbank AG (già Dresdner Bank AG).
In genere, l’Allianz Arena è locato a titolo oneroso per l'organizzazione di partite di calcio ai due club di Monaco di Baviera: FC Bayern e TSV 1860 München. Inoltre, l'azienda può locare lo stadio a terzi, come la Federazione e/o la Lega tedesca (DFB, DFL), per lo svolgimento di partite internazionali e partite di coppa.
Pertanto, la voce principale dei ricavi è costituita dalle locazioni per eventi dello stadio e dei relativi Sky Box della zona Vip, e non riguarda i ricavi da botteghino che sono gestiti dall’organizzatore della gara, che prende in locazione lo stadio. Inoltre, ad esclusione dei giorni dedicati alle partite, le strutture dello stadio possono essere messe a disposizione per eventi aziendali ed è possibile l'apertura per i visitatori che possono prenotare visite guidate a pagamento dello stadio.
Di seguito si analizzeranno i dati del bilancio al 30 giugno 2016.
Immediatamente dopo la fine della stagione 2013/2014 sono iniziati i lavori di ampliamento per l’aumento della capacità e sono state create ulteriori vie di fuga. Il completamento di tali lavori è stato realizzato nel mese di agosto 2014. L'utilizzo della capacità addizionale è cominciato nella seconda metà della stagione 2014/2015, subito dopo aver ottenuto il nulla osta normativo.
Inoltre, sempre dopo la fine della stagione 2013/2014, è continuata l’operazione di eliminazione dei difetti di costruzione. L’accordo transattivo extragiudiziale copre il costo delle misure correttive, che sono state programmate fino all'inizio della stagione 2015/2016.
Gli Amministratori prevedono per il medio-lungo periodo un aumento dei costi di manutenzione e riparazione. I vari componenti edilizi, le attrezzature operative e le altre attrezzature tecniche sono costantemente monitorati e valutati. Gli Amministratori ritengono che le spese future di manutenzione e sostituzione degli investimenti effettuati possano essere finanziate dal flusso di cassa e dalle riserve di liquidità della società e senza bisogno di finanziamenti a lungo termine. Anche perché le previsioni future prevedono risultati reddituali positivi e flussi di cassa positivi.

La struttura dell’attivo patrimoniale.

  

Il valore dell’attivo al 30.06.2016 è aumentato su base annua di circa 7,8 milioni, da € 246,4 milioni a € 254,2 milioni.
Le voci principali dell’attivo sono: le immobilizzazioni immateriali per € 36 mila (€ 17 mila nel 2014/15); le immobilizzazioni materiali nette per € 224.534.451,18 (€ 213,38 milioni nel 2014/15); le immobilizzazioni finanziarie per € 25 mila, dato invariato e riguardante la partecipazione in Allianz Payment Gmbh; i crediti per circa € 8,5 milioni (€ 7 milioni nel 2014/15); le disponibilità liquide e mezzi equivalenti per circa € 20,9 milioni (€ 9 milioni nel 2014/15); i risconti attivi per € 280 mila.
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali, risultano pari a circa € 11,96 milioni (€ 12,12 milioni nel 2014/15). In particolare, quelle riguardanti lo stadio e le attrezzature tecniche e macchinari, ammontano rispettivamente a circa € 9,2 milioni (€ 9,11 milioni nel 2014/15) e a € 2,6 milioni (€ 2,83 milioni nel 2014/15). Mentre, le disponibilità liquide sono aumentate da € 9,07 milioni a € 20,88 milioni.

Il grafico seguente mostra come vi sia una forte correlazione tra valore dell’attivo e valore contabile netto delle immobilizzazioni. In pratica, il valore dell’attivo dipende dalle immobilizzazioni.



Il valore contabile netto della voce “terreni e fabbricati” diminuisce da € 213.384.953,90 a € 206.785.631,11. La variazione è stata determinata prevalentemente dal calcolo degli ammortamenti per € 9.202.294,97. Il costo storico della voce “terreni e fabbricati” ammonta a circa € 308.564.670,45, ma bisogna tener presente che durante l’esercizio 2007/2008 è stato incrementato di € 100.546.722,97, importo stornato dalla voce “impianti e macchinari”.

Il valore contabile netto della voce “impianti e macchinari” è di € 14.724.175,00, mentre il costo storico è di circa 64.784.728,99.
Nel 2015/2016 l'Allianz Arena München Stadion GmbH ha investito circa € 6.645.000 (anno precedente: € 10.824.000).
Il Patrimonio Netto

Il patrimonio netto aumenta di 53,54 milioni di Euro, da € 161.119.118,84 a 214.663.428,94. La variazione positiva di 53,5 milioni di Euro è dovuta all’apporto di mezzi propri, sotto forma di riserva in c/capitale, per 40 milioni, a seguito della conversione in capitale di un finanziamento della controllante, e all’utile d’esercizio per 13,5 milioni di Euro. Il patrimonio netto finanzia l’84,4% dell’attivo e il 95,6% delle immobilizzazioni.
Dal 1 luglio 2007 fino al 30 giugno 2014, sia la perdita che l’eventuale utile d’esercizio venivano trasferite in automatico alla controllante “FC Bayern München AG.”.
Con effetto dal 1 luglio 2014 è stato risolto il contratto di trasferimento dei risultati di esercizio. Per quanto riguarda l'uso del risultato netto decide l'assemblea della società.

Le Passività

Al 30 giugno 2016, non risultano Debiti bancari. Al 30 giugno 2014 ammontavano a € 34.423.500; mentre al 30 giugno 2013 i debiti bancari erano pari a € 113.932.000; al 30 giugno 2012, i Debiti bancari ammontavano a € 118.440.000. Al 30 giugno 2011, i Debiti verso banche ammontavano a € 122.949.000 e a € 162,4 milioni nel 2009/10.
Il grafico mostra l’evoluzione temporale del debito bancario che dal 2014/15 si è azzerato.



Nel 2014/15, i debiti verso la società controllante ammontavano a € 40 milioni e avevano una scadenza superiore ai 5 anni. Nel 2015/16, a seguito della conversione in capitale si sono azzerati.

I fondi per accantonamenti per rischi e altri oneri aumentano da € 360.800,00 a € 388.300.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1.
Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 5,42 (1,89 nel 2014/15).
Pertanto il ricorso ai mezzi propri risulta nettamente prevalente rispetto al ricorso al capitale di terzi.
Infatti, l’equity ratio supera abbondantemente il 50%, perché è pari all’ 84,4%.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è ottimo perché è pari a 6,42 (2,89 nel 2013/14), ciò vuol dire che il club possiede dei beni che sono abbondantemente sufficienti per pagare i debiti.

I Ricavi.



Le fonti dei ricavi della società Allianz Arena München Stadion GmbH comprendono il noleggio dello stadio per le partite, degli Sky Box, delle sale convegni, la gestione dei ristoranti e dei chioschi, dei parcheggi, dei garage e dello store. Le visite allo stadio nei giorni in cui non si disputano partite, continuano a fornire un margine di contributo positivo.
I ricavi per l'esercizio 2015/16 risultano aumentati del 5,5%, da 55,9 milioni di Euro a 59 milioni di Euro. L’importo del 2013/14 era pari a € 57,2 milioni e costituiva il precedente record storico per la società. Nel 2012/13 ammontavano a € 53.551.409,73; nel 2011/12 a € 54.193.842,74 e nel 2010/2011 furono pari a € 47.706.729,67.
L’aumento è dovuto al maggior numero di gare disputate, soprattutto a causa della disputa dell’AUDI Cup e della partita della nazionale, rispetto al 2014/15, che mancarono.

Gli altri proventi di gestione ammontano a € 222.229,96 (€ 209.200,92 nel 2014/15).

In sintesi, i ricavi complessivi sono stati pari a € 59.28 milioni (€ 56.16 nel 2014/15), in aumento del 5,5% rispetto all'anno precedente.

I Costi.

I costi operativi, in senso lato, diminuiscono da € 43.608.000 a € 39.964.000. Tali costi sono costituiti dalle Spese per il personale pari a € 1,83 milioni (€ 1,76 milioni nel 2014/15); dagli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali per € 11,96 milioni (€ 12,12 nel 2014/15); dai costi operativi tecnologici per € 12 milioni (€ 13,9 milioni nel 2014/15), dai costi per Catering / Marketing per € 12.23 milioni (€ 11,1 milioni nel 2014/15) e dagli altri oneri per € 1,87 milioni (€ 4,77 milioni nel 2014/15).
Nel corso dell'esercizio 2015/2016 sono stati impiegati in media circa 19 dipendenti.
I costi operativi tecnici ritornano al loro livello normale. Nella stagione precedente 2014/2015 notevoli spese furono affrontate per completare un programma di interventi iniziati nel 2013/14, per la risanamento dei pilastri nel garage e per altre correzioni di difetti.

Gli oneri finanziari e gli interessi passivi risultano pari a € 1.000.812; mentre, nel 2014/15 erano pari a € 2.879.467,14 e nel 2013/14 erano pari a € 7.454.554,59.

Il risultato netto del 2015/16 della società Allianz Arena München Stadion GmbH evidenzia un utile di Euro 13.544.310,10; mentre, il risultato netto del 2014/15 evidenziava un utile di Euro 8.641.446,40 e il risultato netto del 2013/14 mostrava una perdita di Euro 4.998.305,07.

I risultati attesi.

Per la stagione 2016/2017 gli Amministratori hanno previsto un risultato positivo. Le possibilità che il risultato positivo migliori, risiedono nella possibilità che siano giocate più partite, soprattutto nelle competizioni internazionali in cui è impegnato il Bayern Monaco; tuttavia, al contrario del 2015/16, il Bayern è stato eliminato agli ottavi di Champions dal Real Madrid mentre, nel 2015/16, come l’anno precedente, il Bayern Monaco ha raggiunto le semifinali di UEFA Champions League.
Poiché l’iniziativa “FC BAYERN MÜNCHEN Erlebniswelt” sta esercitando un impatto positivo sul numero dei visitatori e dei relativi ricavi, sono allo studio con FC BAYERN MÜNCHEN ulteriori opportunità di cooperazione, al fine di espandere ulteriormente questo business nel futuro.
Come già detto, per i prossimi anni, è previsto l’aumento dei costi di manutenzione e riparazione. Gli Amministratori presumono che gli investimenti, i costi futuri di manutenzione e di sostituzione possano essere finanziati dal flusso di cassa o dalle riserve di liquidità della società.
Per gli Amministratori, nei prossimi anni non vi sarà la necessità di ricorrere a finanziamenti a lungo termine e hanno ribadito che lo sviluppo economico è anche strettamente legato al successo sportivo dei club che utilizzano la struttura.
Gli Amministratori hanno evidenziato che sulla base delle informazioni attualmente disponibili, nel prossimo futuro non esistono significativi rischi che possano mettere a rischio l'esistenza della Allianz Arena München Stadion GmbH.

Conclusioni
Siamo in presenza di un bilancio che è l’espressione di una notevole solidità patrimoniale, che grazie alla gestione reddituale genererà dei flussi di cassa in grado di far fronte agli inevitabili costi di manutenzione che si dovranno sostenere.
Il risultato netto positivo del 2015/2016 dimostra come l’azzeramento del debito bancario, abbia continuato ad esercitare effetti positivi, rendendo disponibili delle risorse per altri progetti.
Molto importante è l’affermazione fatta dagli amministratori che nel prossimo futuro non vi sarà ricorso all’indebitamento.
Per la stagione 2016/2017 dovrebbe essere confermato un risultato positivo.


Alcune riflessioni sulla crescita del Fatturato della Juventus.

Luca Marotta


Il 19 maggio 2010 Andrea Agnelli viene eletto presidente della Juventus.

Dal 2011/12, la gestione di Andrea Agnelli, dopo un anno, che potremmo definire di “ambientamento”, è stata caratterizzata dalla crescita del fatturato, perseguendo l’equilibrio economico ed il successo sportivo.
Ovviamente, i sei scudetti consecutivi, che hanno garantito la stabile partecipazione alla UEFA Champions League, con i suoi ricavi fondamentali hanno facilitato il tutto, usufruendo della leva del nuovo stadio di proprietà, con una capacità doppia rispetto all’Olimpico.

Invero, la gestione di. Andrea Agnelli è seguita e si è confrontata con quella di Jean-Claud Blanc, che dal punto di vista dei successi sportivi ed economici non brillò affatto.

Una volta che il successo sportivo nazionale è diventato “abitudinario”, i tifosi hanno sempre di più pensato al successo sportivo in chiave europea e a quello che manca per poterlo conseguire.
Di conseguenza è inevitabile fare delle riflessioni sulle differenze di fatturato con i club Europei.

Premesso che il fatturato non determina le vittorie, ma è la fonte di reddito necessaria per poter allestire squadre competitive, che devono essere messe bene in campo, ad avviso di chi scrive potrebbe essere interessante osservare l’evoluzione del rapporto tra la media dei fatturati dei club divisi per fasce e quello della Juventus.
Utilizzando i dati di Deloitte Football Money League, si potrebbero individuare 2 fasce di club con cui effettuare il confronto:
-          la Fascia A costituita da Manchester UTD, Real, Barca, Bayern;
-          la Fascia B costituita da Manchester City, Arsenal, Chelsea, Liverpool.
Si è ritenuto opportuno non considerare il PSG.

 


La differenza con la Fascia A, subisce anche l’influenza della differente capacità degli stadi e dei ricavi commerciali.
La differenza con la Fascia B, dal 2013/14 subisce anche l’influenza dei diritti TV della Premier League.
La tabella seguente, che utilizza sempre i dati di Deloitte Football Money League, mostra nel dettaglio l’evoluzione nel tempo del rapporto tra la media dei fatturati di Fascia A e Fascia B e quello della Juventus.

 


All’inizio della gestione Agnelli i club di Fascia A fatturavano 2,6 volte il fatturato della Juventus, ossia più del doppio; mentre i club di Fascia B fatturavano 1,4 volte il fatturato della Juventus, ossia circa il 40% in più. Nel 2015/16, i club di Fascia A fatturavano 1,8 volte il fatturato della Juventus, ossia meno del doppio; mentre i club di Fascia B fatturavano 1,4 volte il fatturato della Juventus, ossia circa il 40% in più, nonostante l’incremento dei diritti TV della Premier rispetto alla Serie A.

Analizzando il Cagr, ossia il tasso di crescita annuale composto del fatturato netto dal 2010/11 al 2015/16, si nota come il fatturato della Juventus sia aumentato in media del 17,3% ad anno. Il CAGR della Juventus si colloca al secondo posto dopo quello del Manchester City.


 


Da notare come Milan e Inter espongano valori negativi, che significa che il Milan, dal 2010/11 ha visto ridursi il fatturato dell’1,8% ad anno e l’Inter del 3,3% ad anno.

Conclusioni.
La Juventus rispetto ai club di fascia A soffre della ridotta dimensione dello stadio e dei ricavi commerciali. Mentre rispetto ai club inglesi, collocati nella fascia B, soffre della differenza dei diritti televisivi nazionali.

Sarà interessante verificare le considerazioni fatte alla luce dei fatturati 2016/17.