sabato 27 giugno 2015

Bilancio UC Sampdoria 2014: la continuità dipende dal “Piano”.



Luca Marotta


Il bilancio al 31 dicembre 2014 di U.C. Sampdoria Spa riepiloga i risultati sportivi della seconda parte della stagione sportiva 2013/14, conclusasi col dodicesimo posto in Serie A, e della prima parte della stagione 2014/15, relativa al campionato di serie A successivo, terminato col settimo posto e l’accesso alle fasi preliminari in Europa League, per mancanza di requisiti di chi ne avrebbe avuto il diritto.
Di conseguenza, dal punto di vista sportivo, l’anno solare 2014, ha registrato risultati migliori rispetto all’anno solare precedente. Infatti, il primo semestre dell’esercizio precedente riguardava la seconda parte della stagione sportiva 2012/13, conclusasi col quattordicesimo posto, mentre, il secondo semestre riguardava la seconda parte della stagione sportiva 2013/14, conclusasi col dodicesimo posto.

Il risultato economico dell’anno solare 2014 ha evidenziato una perdita significativa di 24,6 milioni di Euro, mentre nel 2013 il bilancio si è chiuso con una perdita netta di esercizio di € 13.440.011 e, nel 2012, la perdita era stata di € 38,1 milioni.

La Proprietà della Società.

Durante il 2014, è avvenuto il cambio di proprietà. Infatti, in data 12 giugno 2014, San Quirico S.p.A. ha perfezionato la cessione della propria partecipazione di controllo in Sampdoria Holding S.p.A. alla società VICI S.r.l. facente parte del Gruppo di riferimento del signor Massimo Ferrero.

La società Sampdoria Holding S.p.A. ha cambiato la denominazione sociale in ”Sport Spettacolo Holding” e si è trasformata in S.r. l..
Massimo Ferrero ha assunto la carica di Amministratore Unico di Sport Spettacolo Holding S.r.l. e di Presidente e di Amministratore Delegato di U.C. Sampdoria S.p.A.

La società “Sport Spettacolo Holding S.r.l.” detiene il 98,96% del capitale sociale della società “ U.C. Sampdoria S.p.A. ed esercita l’attività di direzione e coordinamento.

Tra U.C. Sampdoria S.p.A. e la controllante Sport Spettacolo Holding S.r.l. esistono rapporti relativi al contratto di locazione degli uffici sede sociale. Il contratto è stato stipulato a condizioni di mercato.

U.C. Sampdoria S.p.A. aderiva al consolidato fiscale, che vedeva come consolidante San Quirico S.p.A..
A seguito del cambio di proprietà Il regolamento di partecipazione di UC Sampdoria al “Consolidato Fiscale Nazionale” precedentemente vigente per gli esercizi sino al 2015, è stato interrotto.

La continuità aziendale.

I revisori di Reconta Ernst & Young S.p.A. hanno evidenziato, al punto 4 della loro relazione, che la società ha conseguito, nell’esercizio 2014, come negli esercizi precedenti, “significative perdite”, che hanno richiesto interventi di ricapitalizzazione da parte degli azionisti di riferimento”, necessari per ristabilire l’equilibrio finanziario e patrimoniale. Inoltre, i revisori hanno evidenziato, che gli amministratori hanno redatto il bilancio 2014 in base al presupposto della continuità aziendale e nella Relazione sulla Gestione e nella Nota integrativa sono descritte le azioni e le assunzioni sulla base delle quali è stato adottato il principio.

Sul tema della Continuità aziendale nella Nota Integrativa è scritto: il Budget preconsuntivo della stagione 2014/2015  e il Piano per le stagioni 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018 prevedono, a differenza dai precedenti esercizi, “il raggiungimento di una situazione di sostanziale pareggio reddituale e finanziario già a partire dalla prossima stagione sportiva, mentre per le successive stagioni sportive sono previsti risultati di utile e flussi finanziari positivi”.
In particolare, si legge, che per quanto attiene la stagione sportiva 2014/15, “il Budget preconsuntivo evidenzia perdite di esercizio sostenibili rispetto alle dimensioni del patrimonio netto, nonché un assorbimento di cassa parzialmente già coperto dalle disponibilità liquide esistenti il 30 giugno 2014 all’inizio della stagione sportiva. Ad integrazione di quanto già versato ad inizio stagione, nella seconda parte della stagione Sport Spettacolo Holding S.r.l. ha manifestato la propria disponibilità, ed in parte ha già effettuato, ulteriori versamenti attraverso apporti diretti o attraverso il riconoscimento dell’indennizzo dovuto in conseguenza del reclamo ai sensi dell’art. 5.3 del contratto di acquisizione delle partecipazioni in Sampdoria Holding S.p.A. e U.C. Sampdoria S.p.A.. Tali mezzi finanziari, unitamente alle strategie poste in essere per il perseguimento degli obiettivi di Piano, diffusamente illustrate in Relazione sulla Gestione, evidenziano l’esistenza delle condizioni finanziarie e patrimoniali tali da garantire il presupposto della continuità aziendale almeno per i dodici mesi successivi alla data del bilancio d’esercizio.”

Da quanto scritto sopra, si può dedurre che la continuità aziendale è stata garantita per tutto il 2015, e che a tale scopo è “importante” il raggiungimento degli obiettivi del Piano e anche il “reclamo ai sensi dell’art. 5.3 del contratto di acquisizione delle partecipazioni in Sampdoria Holding S.p.A. e U.C. Sampdoria S.p.A.” dalla vecchia proprietà, oltre che il supporto finanziario dell’attuale proprietà.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.

Il totale dell’Attivo è diminuito dell’1,8% da € 108 milioni a € 106 milioni.




L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,26.
Infatti, l’equity ratio è pari a 20,6%. Il ricorso al capitale di terzi è prevalente.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,26, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,63, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 12.533.177.
L’attivo corrente, con esclusione dei ratei e risconti attivi, ammonta a 42,1 milioni di Euro, mentre il totale delle passività correnti del Club, con esclusione dei ratei e risconti passivi, raggiunge la cifra di 59,4 milioni di Euro e l’indice aumenterebbe a 0,72.

Grado Copertura Patrimonio Calciatori
Indica la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari al 59,35% (25,5% nel 2013).

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per € 21.816.461 (€ 9.965.963  nel 2013) e finanzia il 20,6% dell’attivo. La variazione in aumento di € 11,8 milioni è dovuta all’evidenziazione della perdita d’esercizio per € 24.620.048 e a versamenti in conto capitale per € 36.500.000. Nel dettaglio, San Quirico S.p.A. nel corso del primo semestre ha proceduto ad effettuare versamenti in conto capitale e/o copertura perdite, per complessivi Euro 33,6 milioni, mentre, Sampdoria Holding Spa ha effettuato ulteriori versamenti in conto capitale e/o copertura perdita per Euro 2,9 milioni.

Per quanto riguarda la copertura della perdita, l’Assemblea ha deliberato di coprirla con la riserva versamenti in conto capitale.

L’indebitamento finanziario.



Il debito finanziario lordo risulta diminuito da € 17,3 milioni a € 10,5 milioni.
I debiti bancari sono diminuiti da € 13,2 milioni a € 10,4 milioni e riguardano scoperti di conto corrente.
Nel 2014, a differenza del 2013, non ha effettuato nessuna anticipazione finanziaria sui crediti relativi alla quota di diritti televisivi negoziati collettivamente dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A. Pertanto i debiti verso altri finanziatori diminuiscono a € 13 mila (€ 4,1 milioni nel 2013).
Considerando le disponibilità liquide pari a 5,5 milioni di Euro (€ 61 mila nel 2013), si ha un indebitamento finanziario netto pari a € 4,9 milioni inferiore al valore della produzione. Nel 2013, l’indebitamento finanziario netto ammontava a € 17,2 milioni.
I crediti verso enti settore specifico risultano pari a € 40,9 milioni, di cui € 39,8 milioni verso società di calcio. Nel 2013, i crediti verso società calcistiche erano pari a € 34,4 milioni. Il maggior credito riguarda quello verso l’Inter per Icardi, pari a € 11,2 milioni. Sono evidenziati crediti verso la Juventus per complessivi 6.989.000, di cui € 2.566.000 per Gabbiadini; € 1.633.000 per Zaza; € 930 mila per Beltrame ed € 1.860.000 per Fiorillo.

I debiti verso altri club per operazioni di calciomercato sono pari a € 33,4 milioni, nel 2013, i debiti verso enti settore specifico ammontavano a € 39,6 milioni. Il maggior debito riguarda quello verso la Juventus per Gabbiadini pari a € 5,1 milioni. E’ evidenziato un debito verso il Milan per Salamon, pari a € 2,7 milioni e un debito verso il Catania per Bergessio, pari a € 2,1 milioni.
Il saldo tra crediti e debiti verso enti settore specifico è positivo per € 7,5 milioni. Anche se aggiungessimo tale saldo all’indebitamento finanziario netto si otterrebbe una cifra comunque inferiore al fatturato netto.

LA SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO
Gli Amministratori determinano la posizione finanziaria netta considerando anche i crediti e i debiti da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF. E secondo i loro calcoli è negativa per 12,7 milioni, mentre nel 2013 era negativa per 11,5 milioni di Euro.
Il giudizio sulla sostenibilità del debito deve tener conto che il Margine operativo lordo (Ebitda), determinato dagli Amministratori, è negativo per € 3.643.000, mentre nel 2013 era negativo per € 323 mila.
Appare evidente la necessità del supporto finanziario della proprietà.

IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il rendiconto finanziario dimostra la variazione positiva di disponibilità liquide per € 5.486.903 è dipesa dall’assorbimento di flussi di liquidità generati dalla gestione corrente per € 33,3 milioni; da flussi positivi di liquidità generati dalla gestione relativa ai finanziamenti per € 29,7 milioni; da flussi positivi di liquidità generati dalla gestione degli investimenti per € 9,1 milioni.
A conferma di quanto scritto sopra, il maggior flusso di liquidità deriva dagli apporti di capitale per 36,5 milioni di Euro.

Gli altri debiti.

I debiti tributari risultano diminuiscono a € 4,8 milioni (€ 5,6 milioni nel 2013). L’importo principale riguarda i debiti per ritenute su lavoro dipendente, relative alle retribuzioni di novembre e dicembre 2014 pari a € 4,6 milioni (€ 4,1 milioni nel 2013). I debiti per ritenute d’acconto su lavoro dipendente sono stati pagati dopo il 31 dicembre 2014.
I debiti verso i dipendenti diminuiscono da € 4,9 milioni a € 3,6 milioni e si riferiscono alle mensilità di novembre e dicembre, oltre ai premi. Nella nota integrativa è specificato che gli stipendi sono stati pagati puntualmente.
I debiti verso istituti previdenziali pari a € 170 mila (€ 195 mila nel 2013) sono stati pagati nel mese di gennaio 2015.
I debiti verso agenti e intermediari dei calciatori ammontano a € 1.126.000 (€ 1.664.000 nel 2013).

Il Valore della Rosa.



I diritti pluriennali alle prestazioni calciatori espongono un valore di € 36,8 milioni (€ 39,1 milioni nel 2013), evidenziando una riduzione del 5,9%. La variazione negativa di € 2,3 milioni è dovuta ad investimenti per € 19,7 milioni (€ 29,9 milioni nel 2013), cessioni con un valore contabile residuo di € 7,3 milioni (€ 4,8 milioni nel 2013), ammortamenti per € 14,7 milioni (circa € 11,8 milioni nel 2013).
Durante il 2014, gli acquisti col valore più elevato sono stati Beltrame (Juventus) per € 4 milioni, De Silvestri (Fiorentina) per € 2,7 milioni; Bergessio (Catania) per € 2.650.000 e per € 2 milioni Mesbah (Parma), Okaka (Parma) e Marchionni (Parma).
Per quanto riguarda le cessioni, si è registrato un incasso complessivo di € 18.496.000, che ha determinato un’eccedenza di plusvalenze per € 11,2 milioni. Tra i calciatori ceduti spiccano: Mustafi (Valencia) per € 7.695.000, Fiorillo (Juventus) per € 4 milioni, Pozzi (Parma) per € 2 milioni, Antonio J. (Parma) per € 2 milioni e Costa A. (Parma) per € 2 milioni.
Nelle immobilizzazioni finanziarie figura la metà del valore dei calciatori ceduti in compartecipazione, che diminuisce da € 14,2 milioni a € 2 milioni. L’unico calciatore ceduti in compartecipazione risulta Fiorillo (Juventus).
I debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione aumentano a € 9,7 milioni da € 8,5 milioni. L’importo maggiore al 31.12.2014, riguarda Gabbiadini (Juventus) per € 5,5 milioni, seguito da Beltrame (Juventus) con € 2 milioni).
Considerando anche le compartecipazioni, potremmo stimare un valore contabile ipotetico della rosa calciatori di € 29 milioni (€ 44,7 milioni nel 2013).

Dopo la chiusura dell’esercizio, si è verificata la cessione di Manolo Gabbiadini al Napoli per un corrispettivo di Euro 12,5 milioni, a fronte di un valore netto contabile di circa Euro 7,7 milioni, registrando una plusvalenza di Euro 4,8 milioni. L’operazione ha comportato anche l’iscrizione di un onere finanziario per la risoluzione della compartecipazione di Euro 750 mila.

La Gestione Economica.

Nel 2014, il valore della produzione diminuisce dell’11,6% da € 66,9 milioni a € 59,2 milioni.
I costi della produzione, pari a € 78,8 milioni (€ 81,3 milioni nel 2013), risultano diminuiti del 3,1%, in misura inferiore. Quindi la situazione di squilibrio economico già esistente nel 2013, si è accentuata. Infatti, la differenza tra valore e costi della produzione peggiora segnando un risultato negativo per 19,6 milioni di Euro, mentre nel 2013 era negativo per 14,4 milioni di Euro. Tale differenza nel 2012 era negativa per € 55,3 milioni e nel 2011 era negativa per € 24,6 milioni, come lo era anche nel 2010, perché era negativa per € 18,2 milioni, sintomo di una gestione operativa non equilibrata.
Infatti, come emerge dal grafico, dal 2011, complice anche la retrocessione in Serie B, il fatturato netto risulta inferiore al costo del personale.



I Ricavi.




Bisogna evidenziare che nel 2014 si registra l’incremento del fatturato netto, senza plusvalenze, dell’1,5%.
Al contrario del valore della produzione, il fatturato netto risulta in aumento , perché sul valore della produzione giocano un ruolo decisivo le plusvalenze, che sono diminuite del 24,3%.

Occorre anche dire che per quanto riguarda il fatturato netto, la Sampdoria è una società “teledipendente”.Il grafico sotto lo mostra chiaramente.



I ricavi da gare sono diminuiti del 5,3%, da € 4,2 milioni a € 3,8 milioni. I proventi radiotelevisivi sono diminuiti del 2,7%, da € 32,9 milioni a € 31,99 milioni. Tali proventi incidono per il 54% sul valore della produzione e per il 74% sul fatturato netto.
I proventi da sponsor risultano pari a € 2.053.000 (€ 2,7 milioni nel 2013). Gamenet ha contribuito con € 500 mila, per la seconda parte del 2013/14 (€1,2 milioni, per tutto il 2013). Lo Sponsor tecnico ha contribuito con € 1,5 milioni (€ 1,5 milioni nel 2013).
Per la prima parte della stagione sportiva 2014/2015 la Sampdoria è risultata priva dello Sponsor Ufficiale, ad eccezione dell’esposizione per tre partite di campionato della sponsorizzazione relativa al film “Sin City”. Poiché è scritto, che l’importo pagato per tale sponsorizzazioni “completa il totale dei proventi da sponsorizzazione per la stagione in corso”, vuol dire che la sponsorizzazione per tre partite del film “Sin City” ha fruttato solo 53 mila Euro.

I proventi pubblicitari ammontano a € 1.618.000, mentre nel 2013 erano pari a € 842 mila. I proventi pubblicitari della Sampdoria dipendono dal contratto firmato con l’advisor commerciale Infront Italy.

I contributi federali, pari a € 2.485.000, riguardano per Euro 150 mila il rimborso Fifa per la partecipazione alla finale della Coppa del Mondo dei calciatori Romero e Mustafi, per Euro 730 mila la stima dei proventi collettivi non audiovisivi, per Euro 504 mila la quota parte del provento nei confronti della Lega Serie A per il diritto all’accesso al segnale per la stagione 2014/2015.

Il Player Trading.



Il risultato del Player Trading è negativo per circa € 6,9 milioni. Nel precedente esercizio era positivo per circa € 9,7 milioni. Nel 2014, il risultato della gestione economica dei calciatori non è riuscito a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori, rappresentato dagli ammortamenti.
Le plusvalenze incidono per il 24,3% sul valore della produzione e ammontano a 14,4 milioni (€ 23,4 milioni nel 2013).  Le principali plusvalenze hanno riguardato le seguenti cessioni: Mustafi, ceduto al Valencia per € 7.695.000 e con una plusvalenza di pari importo; Fiorillo, ceduto alla Juventus per 4 milioni di Euro e una plusvalenza di Euro 3.879.000.
Le minusvalenze risultano pari a € 3.197.000. La principale minusvalenza è stata quella relativa a Bjarnason per 1.542.000.
I proventi da compartecipazioni ammontano a € 1.982.000. Il principale importo riguarda Poli (Milan) per 1 milioni di Euro, seguito da Bjarnason (Pescara) con € 980 mila.
Gli oneri da compartecipazioni risultano pari a € 4.381.000. Gli importi principali riguardano: Biabiany (Parma) e Rossini (Sassuolo) per 1,5 milioni di Euro.
I costi per acquisizioni temporanee dei calciatori ammontano a € 738 mila ( € 2,4 milioni nel 2013). Il costo maggiore riguarda il prestito semestrale di Romagnoli (AS Roma) per € 250.000, seguito da  Duncan (Inter) per € 200 mila.
L’ammortamento della rosa calciatori è stato pari a € 14,7 milioni (€ 11,8 milioni nel 2013).

I Costi.

Il costo del personale, pari a € 43,9 milioni (€ 46,9 milioni nel 2013), risulta diminuito del 6,6% ed incide sul fatturato netto per il 102,2%, mentre incide sul valore della produzione per il 55,6%, grazie alle plusvalenze. Il livello del costo del personale raggiunto sia nel 2013 che nel 2014 è diventato in parte “sostenibile” solo grazie alle plusvalenze. Il numero degli allenatori mediamente in forza al club, durante il 2014, è diminuito da 43 a 42, mentre il numero dei calciatori è diminuito da 41 a 35.
Nelle spese per servizi, pari a € 9,1 milioni (€ 9 milioni nel 2013), sono ricomprese le spese per agenti e intermediari pari a € 2,6 milioni (€ 2,8 milioni nel 2013).
I costi per godimento beni di terzi comprendono i diritti di utilizzo dello Stadio per € 1,4 milioni
Gli oneri diversi di gestione, pari a € 7,1 milioni (€ 9,6 milioni nel 2013), includono anche gli “Oneri contribuzione LNP Serie A” per Euro 1.952.000.

Il punto di pareggio.

Il risultato prima delle imposte, aggregato relativo agli esercizi 2012, 2013 e 2014, è negativo per € 89,5 milioni. Occorre dire che tale risultato è anche comprensivo dello storno dei costi per il Vivaio, il cui dato aggregato è di 4,3 milioni di Euro, mentre il dato aggregato degli ammortamenti non rilevanti è trascurabile.
A tutti gli effetti sembra molto difficile sostenere che la Sampdoria riesca a rientrare nella soglia di tolleranza dei 45 milioni.

Il Budget 2014/15 e il Piano 2016-2018.

Il Consiglio di Amministrazione del 26 febbraio 2015 ha approvato il Budget preconsuntivo della stagione 2014/2015 ed il Piano per le stagioni 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018.
Nella Relazione sulla Gestione è scritto che il Budget prevede il raggiungimento di una situazione di sostanziale pareggio reddituale e finanziario già a partire dalla prossima stagione sportiva, mentre per le successive stagioni sportive sono previsti risultati di utile e flussi finanziari positivi.
Le principali assunzioni del Piano sono:
-         incremento dei ricavi da cessione diritti TV;
-         diminuizione del monte ingaggi calciatori, mediante riduzione della rosa e ringiovanimento della stessa;
-         player trading, con realizzo di plusvalenze;
-         “conferma, da parte del ceto bancario, di fidi in misura almeno pari a quelli attualmente in essere, anche successivamente alla scadenza delle garanzie in essere prevista per il 30 giugno 2015”.

Conclusioni.

Sarà interessante verificare nei prossimi esercizi come il verificarsi delle assunzioni del “Piano”, determineranno il raggiungimento della situazione di equilibrio economico, necessaria anche per il raggiungimento dell’equilibrio finanziario e patrimoniale.

A quanto scritto sopra bisogna aggiungere che la nuova Dirigenza sta valutando la possibilità di subentrare nella gestione diretta dello Stadio Luigi Ferrarsi, al fine di accelerare gli investimenti di riqualificazione della struttura, che secondo gli Amministratori, sono “diventati ormai necessari per una gestione a reddito dello stadio”.

venerdì 26 giugno 2015

Bilancio dello Stato Italiano: il Preventivo di Competenza 2015.



Luca Marotta                                                                                                       [vedi anche 2019]




Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2015, le entrate correnti (tributarie ed extra-tributarie), pari a 514,7 miliardi di Euro, non riescono a coprire le spese correnti aumentate degli interessi, pari a 532,2 miliardi di Euro.
Poiché anche le spese in conto capitale superano le entrate da dismissioni e bisogna anche rimborsare i prestiti giunti a scadenza, si verifica la necessità di ricorrere al mercato, aumentando il debito pubblico.
In altre parole, ci si indebita ulteriormente per pagare il debito.
Infatti, la quantità relativa al ricorso al mercato supera quella del rimborso dei prestiti. Si rimborsano prestiti per 232,6 miliardi e si contraggono nuovi prestiti per 303 miliardi di Euro.



Il Saldo Netto da Finanziare.

Il saldo netto da finanziare è dato dalla differenza tra le Entrate e le Spese finali, escluse le regolazioni contabili e debitorie e i rimborsi dei prestiti. Per il 2015, in termini di competenza, è evidenziato un saldo netto da finanziare pari a 53,6 miliardi di Euro.
Per il triennio 2015-2017, in termini di competenza, è evidenziato un progressivo miglioramento del saldo netto da finanziare. Infatti, per il 2016 è previsto un saldo netto da finanziare per 25,5 miliardi e per il 2017 di 13,5 miliardi.

Il Ricorso al Mercato.

La necessità del ricorso al mercato è determinata dalla differenza tra le Entrate Totali, comprensive delle Regolazioni contabili e le Spese Totali, comprensive delle regolazioni debitorie e dei rimborsi prestiti. Per il 2015, in termini di competenza, è evidenziata la necessità del ricorso al mercato per un importo pari a 303,1 miliardi di Euro.
Per il triennio 2015-2017, in termini di competenza, è evidenziato un lieve miglioramento degli importi determinati dalla necessità del ricorso al mercato. Infatti, per il 2016 è previsto il ricorso al mercato per 256,3 miliardi e per il 2017 di 280,4 miliardi.
Occorre evidenziare, che gli importi da rimborsare nel 2017 ammontano a 263,7 miliardi di Euro e che sono superiori a quelli del 2016, pari a 227,6 miliardi. Mentre nel 2015 ammontano a 232,6 miliardi di Euro. Per quanto riguarda gli interessi da pagare le variazioni non sono di rilievo, perché gli interessi da pagare per il 2015 ammontano a 87,4 miliardi, per il 2016 a 89,8 miliardi e per il 2017 a 90,1 miliardi.
In termini di saldo tra importi di prestiti da accendere e importi di prestiti da rimborsare, la cifra diminuisce dai 70,5 miliardi del 2015, ai 28,7 miliardi del 2016 e ai 16,7 miliardi del 2017. Tali saldi vanno ad incrementare il debito pubblico. Sembrerebbe che l’aumento percentuale del debito pubblico subirà una frenata.

Il Risparmio Pubblico.

Il Risparmio Pubblico è dato dalla differenza tra le entrate tributarie aumentate di quelle Extra Tributarie e diminuite delle spese correnti comprensive degli interessi.
Per il 2015 è previsto un saldo negativo per 17,4 miliardi. Mentre sia per il 2016, che per il 2017 è previsto un saldo positivo, rispettivamente per 6.880 milioni di Euro e 18,6 miliardi di Euro.
Ovviamente sono gli interessi sul debito che penalizzano il risultato del risparmio pubblico. Infatti se escludessimo gli interessi, si potrebbe registrare un saldo positivo per tutto il triennio, precisamente: circa 70 miliardi di Euro per il 2015; circa 64,3 miliardi di Euro per il 2016 e circa 76,6 miliardi di Euro per il 2017.

Le Entrate.

Le entrate finali lorde di competenza 2015, comprensive delle regolazioni contabili, risultano pari a circa 544 miliardi di Euro. Il maggior importo riguarda le entrate tributarie, pari a circa 445 miliardi, che rappresentano circa l’81,8% del totale.

Le Imposte Dirette.

Tra le entrate tributarie spiccano le imposte dirette per 253 miliardi, pari a circa il 46,5% delle entrate finali lorde di competenza 2015, comprensive delle regolazioni contabili.



Tra le imposte dirette, l’importo di maggior rilievo riguarda l’Irpef pari a 179,5 miliardi.



L’Irpef incide per circa il 71% sulle imposte dirette e per il 33% sulle entrate finali lorde. Quindi, un terzo delle entrate dello Stato è rappresentato dall’Irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
L’IRES, l’imposta sul reddito delle società, incide per circa il 17% sulle imposte dirette e per il 7,9% sulle entrate finali lorde.
Le ritenute sui dividendi e sui redditi di capitale, complessivamente pari a 13,3 miliardi, incidono sulle entrate finali dello stato per il 2,4%.

Le Imposte Indirette.

Le imposte indirette pari a circa 192 miliardi, rappresentano il 35,3% del totale delle Entrate.
Le imposte indirette sono di quattro tipologie: quelle sugli affari, sulla produzione, sui monopoli e sulle lotterie.
Le imposte indirette sugli affari, pari a circa 133 miliardi, incidono per il 24,4% sul totale delle Entrate. Tali imposte riguardano: l’IVA per 109,3 miliardi, l’imposta di registro, di bollo e sostitutiva per 12,3 miliardi e altre entrate da affari per 11,3 miliardi.
Le imposte indirette sulla produzione, pari a circa 36,3 miliardi, incidono per il 6,7% sul totale delle Entrate. Tali imposte riguardano: quelle sugli olii minerali, pari a 27,6 miliardi e altre entrate, pari a 8,7 miliardi.
Le imposte indirette sui monopoli, pari a circa 10,8 miliardi, incidono per il 2% sul totale delle Entrate e riguardano essenzialmente le imposte sui tabacchi.
Le imposte indirette sul Lotto e le lotterie, pari a circa 11,9 miliardi, incidono per il 2,2% sul totale delle Entrate.

Le Altre Entrate.

Le Entrate Extratributarie riguardano: Proventi speciali, Contributi sociali, Vendita beni e servizi Redditi da capitale, Poste correttive e compensative, Trasferimenti correnti da Regioni ed enti locali, da Famiglie, da Imprese, altri trasferimenti correnti e altre entrate extratributarie. L’incidenza di tali entrate sulle entrate totali è del 12,8%.
L’ Alienazione ed ammortamenti di beni patrimoniali e riscossione dei crediti riguarda: il rimborso di anticipazioni e riscossione di crediti, l’Ammortamento di beni e le altre entrate da alienazione. L’incidenza di tali entrate sulle entrate totali è solo dello 0,4%.
L’importo delle Regolazioni contabili, pari a 27.421 milioni è interamente ascrivibile ai rimborsi IVA.

Le Spese.

Le Spese Complessive, comprensive di spese correnti, spese in conto capitale, regolazione debitorie e rimborsi prestiti, ammontano a 847,3 miliardi di Euro.

Mentre, le Spese Complessive, al netto delle regolazione debitorie ammontano a 803 miliardi di Euro.
Molto interessante è l'analisi delle spese per Ministeri, che spiega come vengano ripartiti gli 803 miliardi di spesa corrente, spesa in conto capitale e rimborso prestiti.



Il Ministero che assorbe più risorse è il MEF con il 69%. La maggior parte delle risorse assorbite dal MEF riguarda gli interessi e il rimborso dei prestiti. Al secondo posto figura il Ministero per il Lavoro con il 16% al terzo posto figura l’Istruzione con il 7%.
Se si escludessero tali componenti di spesa, il MEF resterebbe il ministero che assorbe più risorse con il 49% ma il divario con il Ministero del Lavoro sarebbe attenuato, perché tale ministero risulterebbe assorbire il 26% delle Risorse e l’Istruzione salirebbe all’11%.




Le Spese Correnti.

Il totale delle Spese Correnti ammonta a circa 532,2 miliardi di Euro e incide per il 66,3% sulle spese complessive al netto delle regolazioni.
Tali spese comprendono i Redditi da lavoro dipendente pari a 86,7 miliardi e con un’incidenza del 10,8% sul totale delle spese complessive. Se si escludessero i rimborsi di prestiti, la percentuale salirebbe al 15,20%. I Redditi da lavoro dipendente del ministero dell’Istruzione rappresentano il 45% di tali spese. I Redditi da lavoro dipendente del ministero della Difesa rappresentano il 17,41% di tali spese.

Altra voce importante allocata tra le spese correnti, riguarda i Trasferimenti correnti alle Amministrazioni Pubbliche pari a 271 miliardi e con un’incidenza del 33,7%, sul totale delle spese complessive al netto delle regolazioni. In tale voce sono comprese le Amministrazioni locali, che, nel 2015, è previsto assorbiranno 133 miliardi, con un’incidenza del 16,6% sul totale delle spese complessive al netto delle regolazioni. In particolare, per le Regioni è previsto che assorbano 118,6 miliardi, una cifra pari al 14,8% del totale delle spese complessive al netto delle regolazioni. Nei trasferimenti correnti alle amministrazioni centrali figura il finanziamento all’Ente Coni che per il 2015 è previsto per 403 milioni.

Gli Enti previdenziali e assistenza sociale assorbiranno nel 2015 l’importo di 129,1 pari al 16,1% del totale delle spese complessive al netto delle regolazioni.

I Trasferimenti correnti a imprese, sia società di servizi pubblici che privati, previsti per il 2015 sono pari a 6.546 milioni di Euro, con un’incidenza dello 0,82% sul totale delle spese complessive al netto delle regolazioni. Complessivamente le società di servizi pubblici ricevono meno soldi delle altre imprese. Nello specifico le società di servizi pubblici ricevono 2.026 milioni di Euro, le altre imprese 4.520 milioni di Euro. Tale ultima voce comprende il Sostegno scuole private non statali per 472 milioni e il finanziamento alle Università non statali per 69 milioni di Euro.

Nei trasferimenti alle famiglie, pari a 11,1 miliardi di Euro, è allocato il “Riconoscimento credito percettori di redditi da lavoro dipendente (bonus 80€)” per 8.780 milioni di Euro. Sempre in tale voce è allocato il “Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo degli immigrati” pari a 245 milioni di Euro e l’assistenza stranieri e prima accoglienza profughi per 251 milioni di Euro.

Nei trasferimenti alle Istituzioni Sociali Private sono compresi i contributi alla CEI per 1.123 milioni di Euro; i Contributi partiti politici per 28 milioni di Euro; i contributi agli Istituti di patronato assistenza sociale per 291 milioni; i contributi alle Altre confessioni religiose per 25 milioni.

Gli Interessi passivi pari 87,4 miliardi incidono per il 10,9% sul totale delle spese complessive al netto delle regolazioni.

Le spese in conto capitale.
Il totale delle spese in conto capitale, previste per il 2015 ammontano a 38,2 miliardi, che rappresentano il 4,8% delle spese complessive al netto delle regolazioni.
Gli Investimenti fissi lordi, previsti per il 2015, ammontano a 3.986 milioni di Euro, pari allo 0,5% delle spese complessive al netto delle regolazioni.
I Contributi agli investimenti ad Amministrazioni Pubbliche, previsti per il 2015, ammontano a 18.983 milioni di Euro, pari al 2,4% delle spese complessive al netto delle regolazioni.
I Contributi agli investimenti ad imprese, previsti per il 2015, ammontano a 9.007milioni di Euro, pari all’1,1% delle spese complessive al netto delle regolazioni.

Il rimborso delle passività finanziarie previsto per il 2015, ammonta a 232,6 miliardi di Euro e incide per il 29,0% sulle spese complessive al netto delle regolazioni.

L’importo delle Regolazioni debitorie pari a 43.785 milioni deriva per 27.421 milioni dai rimborsi IVA, per 4.356 milioni da sospesi compartecipazione IVA, per 3.500 milioni per anticipazioni di tesoreria, per 3.342 milioni per chiusura delle anticipazioni di tesoreria del Ministero dell’interno, per 3.150 milioni dal rimborso delle imposte dirette pregresse dirette e per 2.016 milioni per il ripiano dei sospesi di tesoreria degli enti locali.

Conclusioni.


Sembra confermata l’ipotesi che il fardello del debito pubblico italiano costituisca un peso rilevante sul bilancio dello Stato Italiano, assorbendo notevoli risorse per il suo pagamento. La necessità di indebitarsi per pagare i debiti ha rinchiuso i conti pubblici Italiani in un circolo “vizioso”.

mercoledì 24 giugno 2015

Le conseguenze sull'AS Roma della sentenza del “Tribunal de Première Instance de Bruxelles”.



Luca Marotta


La notizia della sospensione dell’efficacia del Fair Play Finanziario è stata ripresa dalla maggioranza dei mezzi di informazione con pochi dettagli. Tuttavia, facendo anche una ricerca sui mezzi di informazione stranieri, emergerebbe che l’avvocato Dupont, per conto di alcuni agenti e tifosi (segnatamente PSG e Manchester City), sia riuscito ad ottenere la sospensione del Regolamento UEFA sul Financial Fair Play solo in relazione alla seconda fase di attuazione dello stesso.
Il provvedimento emesso dal “Tribunal de Première Instance de Bruxelles”, sul “dossier Striani” (nome di uno degli agenti ricorrenti), ha sentenziato che la seconda fase di attuazione del fair-play finanziario, che vietava ai club di avere, per il periodo di monitoraggio, un deficit aggregato superiore a 30 milioni di Euro, è sospesa.
Di conseguenza, i club penalizzati dal regolamento dell’UEFA possono evidenziare un deficit aggregato, per il periodo di onitoraggio, con la soglia di tolleranza fino a 45 milioni.
Questo scenario, di “parziale vittoria” da parte dell’avvocato Dupont, costituisce solo il primo tempo della partita in gioco. Perché l'intera questione del Fair Play Finanziarioè stata rinviata alla Corte di Appello di Giustizia dell'Unione Europea. Infatti, il tribunale di prima istanza di Bruxelles ha deciso di rinviare la denuncia di Striani all’organismo competente che è la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, per giudicare se il Financial Fair Play non violi le libertà fondamentali dell'Unione Europea. Secondo il dossier dell'agente belga Daniel Striani, il fair play finanziario incide sul diritto di libera concorrenza, la libertà di circolazione dei capitali e degli investimenti, la libera circolazione dei lavoratori e la libera prestazione dei servizi.
Inoltre, pare che l’UEFA presenterà appello avverso il provvedimento e che la semplice presentazione dell’appello impedisca la sospensione disposta dal “Tribunal de Première Instance de Bruxelles” e di conseguenza fino al giudicato della Corte di Appello di Giustizia dell'Unione Europea, per il terzo periodo di monitoraggio, che include i bilanci che si chiudono nel 2013; 2014 e 2015, la soglia di tolleranza, come deficit aggregato, valida è quella di 30 milioni di Euro.

Per quanto riguarda Roma e Inter, tecnicamente, non si può parlare di "società sanzionate" in base al Regolamento del Fair Play Finanziario, perché in base al regolamento stesso, le due società hanno sottoscritto un "Settlement Agreement", ossia un accordo transattivo "volontario".

Il contenuto normativo dell’accordo transattivo ha come riferimento la “Fase 1” del Regolamento del Fair Play Finanziario, che non è stata toccata da quanto sentenziato dal “Tribunal de Première Instance de Bruxelles”.
Nello specifico i problemi della Roma con il Fair Play Finanziario sono rilevabili a pagina 30 del Prospetto Informativo relativo all'aumento di capitale, in cui era scritto:
“Alla Data del Prospetto, l’Emittente non risulta in linea con i parametri stabiliti dal Fair play finanziario in quanto:
- il risultato aggregato su base consolidata dei tre anni 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014, non rispetterà la soglia, pari ad un risultato negativo complessivamente non superiore a 5 milioni di euro, ovvero a 45 milioni di euro in caso di ricapitalizzazione, definita per il rispetto della ‘Break-Even Rule’.
- presenta un patrimonio netto consolidato è negativo.
Alla Data del Prospetto la Società, ai sensi degli artt. 14 e 29 del nuovo regolamento denominato “Procedural Rules Governing the Uefa Club Financing Control Body, potrà essere passibile di sanzioni disciplinari, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: avvertimento, ammonizione, ammenda, e, nei casi più gravi: punti di penalizzazione, rintenzioni dei proventi da partecipazioni a competizioni UEFA ed esclusioni dalle stesse competizioni, allo stato non determinabili e non quantificabili.”

Nell’accordo transattivo della AS Roma si fa espresso riferimento alla violazione della relativa all’obbligo di pareggio, ma viene evidenziato anche che i risultati economici del Club mostrano un trend positivo di miglioramento e che il club dovrebbe essere in grado di rispettare le norme UEFA in materia nel prossimo futuro, anche a seguito del cambio di proprietà.
L’AS Roma ha accettato volontariamente gli obblighi previsti nel "Settlement Agreement" in particolare l'obbligo di break-even per il periodo di monitoraggio che copre i diversi periodi che terminano nel 2015, 2016 e 2017. E’ bene ricordare che il periodo di monitoraggio che include i tre esercizi citati prevede una soglia di tolleranza di 30 milioni.

Quindi, nel caso dell'AS Roma, non si è tecnicamente in presenza di un provvedimento sanzionatorio, ma di un accordo “volontario” tra le parti, il cui mancato rispetto determinerebbe il venir meno della sospensione della quota “patteggiata”, per la violazione dell’obbligo di pareggio, che prevedeva la soglia di tolleranza dei 45 milioni, che non è stata messa in discussione dal “Tribunal de Première Instance de Bruxelles”.
La quota patteggiata da AS Roma è di 6 milioni di Euro, di cui 4 milioni condizionati, al rispetto dell’accordo “volontario”.


lunedì 22 giugno 2015

La Pressione Fiscale Italiana nel tempo



Luca Marotta



Il rapporto tra gettito fiscale e PIL definisce la pressione fiscale di una Nazione.
L’OCSE fornisce sul suo sito dei dati sul tema

Il grafico mostra l’evoluzione temporale della Pressione Fiscale in Italia.



La lettura dei dati OCSE evidenzia, per l’Italia, una pressione fiscale media, per il periodo 1965-1980, del 25,3%. Per lo stesso periodo, il dato medio generale OCSE della pressione fiscale era superiore al dato italiano, essendo pari al 27,8%. Di conseguenza, in quel periodo chi viveva e investiva in Italia, aveva una maggiore quantità di reddito a disposizione.
Nel periodo 1981-1993, il dato medio della pressione fiscale italiana sale al 34,783%. Per lo stesso periodo, il dato medio generale OCSE della pressione fiscale era inferiore al dato italiano, essendo pari al 32,16%.
Nel periodo 1994-2013, il dato medio della pressione fiscale italiana aumenta ulteriormente al 40,65%. Per lo stesso periodo, il dato medio generale OCSE della pressione fiscale era inferiore al dato italiano, essendo pari al 32,01%. Il divario tra i due dati si amplia enormemente.



Dal grafico emerge chiaramente che l’origine del divario con la media OCSE inizia a partire dal 1981.
Chi ha seguito le vicende politiche nel corso degli anni potrà associare facilmente le date, i governi e le politiche fiscali attuate.


domenica 21 giugno 2015

Bilancio Consolidato FIFA 2014: fatturato di 1,9 miliardi USD e utile da 141 milioni USD.



Luca Marotta


Il bilancio consolidato della FIFA 2014 si è chiuso con un fatturato di 1,9 miliardi di USD ($ 1,2 miliardi nel 2013), pari a 1,57 miliardi di Euro, ad un cambio: 1 EUR = 1,2197 USD, e con un utile consolidato netto di 140,7 milioni di USD, pari a circa 115,7 milioni di Euro, che è un risultato migliore di quello dell’esercizio 2013, chiusosi in utile per 71,9 milioni di USD.
Invero, i parametri di valutazione utilizzati dalla FIFA, evidenziano e considerano importanti soprattutto i dati aggregati quadriennali. L’utile aggregato del quadriennio 2011-2014 è stato di 338 milioni di USD (2007-2010: 631,3 milioni di dollari USA).
Nel quadriennio 2011-2014, si sono registrati ricavi record per 5,7 miliardi di dollari USA (2007-2010: 4,2 miliardi di dollari USA).
Le Riserve, assimilabili al patrimonio netto, hanno raggiunto la cifra di 1.523 milioni di dollari USA. Le spese nel settore calcio hanno rappresentato il 72% (pari a 3.869 milioni di dollari USA) della spesa complessiva. Nel quadriennio 2011-2014, i Progetti di sviluppo del calcio hanno registrato un totale di 1.052 milioni di dollari (2007-2010: 794 milioni USD).
La FIFA considera un successo che durante il periodo 2011-2014, il successo organizzativo della “FIFA World Cup ™” ha permesso di aumentare i contributi versati alle associazioni partecipanti al torneo e ai club, che hanno fornito i giocatori, la cifra complessiva di 476 milioni di dollari, in crescita del 13,3% rispetto ai 420 milioni di dollari del periodo 2007-2010.
L’evento “FIFA World Cup ™” del 2014 ha permesso di accantonare una riserva “Legacy Fund” di 100 milioni di dollari, per garantire uno sviluppo sostenibile del calcio.




La FIFA (Fédération Internationale de Football Association) è un’associazione iscritta nel Registro delle Imprese Svizzero ai sensi dell'art. 60 e seguenti. del Codice civile svizzero. La sede della FIFA si trova a Zurigo, in Svizzera. La FIFA è l’organo mondiale di governo del calcio.
Dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2014, risulta che la FIFA controlla 11 società: FIFA Travel GmbH con sede in Zurich, Svizzera, che è un’agenzia viaggi (100%); Early Warning System GmbH con sede in Zurich, Svizzera, che è una Service company (95%); FIFA Transfer Matching System GmbH con sede in Zurich, Svizzera, che è una Service company (95%); FIFA Beach Soccer S.L. con sede in Barcelona, Spain, che è una “Event management” (70%); 2010 FIFA World Cup Ticketing (Pty) Ltd con sede in Nasrec, Sud AfricaTicket sales (100%); FIFA World Cup Sud Africa(Pty) Ltd con sede in Nasrec, Sud Africa, che è una Service company (100%); FIFA World Cup Brazil Assessoria Ltda con sede in Rio de Janeiro, Brasile, che è una Service company (100%); FIFA World Football Museum AG con sede in Zurich, Svizzera, che si occupa del Museo (100%); 2014 FIFA World Cup Venda de Ingressos Ltda con sede in Rio de Janeiro, Brasile, che si occupa della vendita di biglietti (100%); FIFA Ticketing AG con sede in Zurich, Svizzera, che si occupa della vendita di biglietti (100%); Hotel Ascot GmbH con sede in Zurich, Svizzera, che svolge l’attività alberghiera (100%).

I revisori della società “KPMG AG”, nella loro Relazione, non hanno mosso alcun rilievo o fatto alcun richiamo di informativa.

Il Conto Economico.

Le manifestazioni organizzate dalla FIFA generano dei ricavi le cui principali fonti sono la cessione di diritti televisivi, la cessione dei diritti commerciali, come sponsorizzazioni e la biglietteria.



Nel 2014, i ricavi complessivamente ammontano a $ 1,91 miliardi ($ 1,22 miliardi nel 2013) e riguardano la cessione dei diritti televisivi e la cessione dei diritti commerciali, registrando un incremento del 56,5%.
Il quadriennio 2011-2014, ha registrato ricavi complessivi relativi all’organizzazione di eventi per $ 5,1 miliardi. Nel quadriennio 2007-2010 i ricavi da TV erano pari a $ 3,89 miliardi e nel quadriennio 2003-2006 furono pari a $ 2,34 miliardi.
Nel 2014, i ricavi per la cessione dei diritti televisivi sono stati pari a 742,6 milioni di USD, mentre nel 2013 erano pari a 63 milioni di USD. Nel quadriennio 2011/2014 i ricavi TV sono stati pari a $ 2,48 miliardi di dollari USA. Nel quadriennio 2007-2010 i ricavi complessivi erano pari a $ 2,45 miliardi e nel quadriennio 2003-2006 furono pari a $ 1,32 miliardi. In pratica, nel quadriennio 2011-20014, rispetto al quadriennio culminato con i mondiali del Sud Africa, i ricavi TV sono raddoppiati.
Nel 2014 i ricavi da diritti TV provenienti dall’Europa, pari a $ 295,7 milioni ($302,6 milioni nel 2013), rappresentano il 39,8% di tale fonte di ricavo. I ricavi da diritti TV provenienti da Asia e Nord Africa, pari a $ 218,2 milioni ($ 152,2 milioni nel 2013), rappresentano il 24,2% di tale fonte di ricavo. Gli “Altri ricavi”, pari a $ 108,9 milioni ($ 1,6 milioni nel 2013) riguardano principalmente i ricavi da servizi di emittenti per la Coppa del Mondo FIFA del 2014 in Brasile. I ricavi televisivi per altri eventi FIFA includono i proventi della vendita dei diritti e dei servizi offerti alle emittenti televisive per i seguenti eventi: “FIFA U-20”; “Womens World Cup Canada 2014” e “FIFA U-17 Womens World Cup Costa Rica 2014”.

I ricavi commerciali ammontano a 465,1 milioni di USD, mentre nel 2013 erano pari a 412,8 milioni di USD.  Nel periodo 2011-2014 i ricavi commerciali aggregati sono stati  pari a $ 1,6 miliardi (2007-2010 : $ 1,1 miliardi).
Nel 2014, le operazioni di “cambio merce”, ossia di pagamento con beni in natura (“Value-in-kind transactions”) sono state pari a 105,1 milioni di dollari USA  ($ 46,3 milioni nel 2013) e rappresentano il 22,6% di tale fonte di ricavo. Questi ricavi in genere sono costituiti da servizi predeterminati e consegna di merci da utilizzare per la Coppa del Mondo FIFA del 2014 Brasile ™, altri eventi FIFA o attività di sviluppo. I ricavi sono rilevati quando i servizi / prodotti sono stati ricevuti ed i costi equivalenti sono contabilizzati nello stesso periodo. I ricavi da altri eventi FIFA, pari a $ 3,4 milioni, comprendono le entrate per le sponsorizzazioni locali in occasione di eventi come i Mondiali Under 20 Donne Canada 2014 e la Coppa del Mondo femminile Under 17 FIFA Costa Rica 2014. La maggior parte di questi incassi sono trasferiti ai Comitati Organizzatori Locali.

I ricavi per i diritti di licenza, pari a $ 54,2 milioni ($ 25,7 milioni nel 2013), comprendono i ricavi minimi garantiti e i ricavi per licenze aggiuntive connessi con la vendita di prodotti con licenza di 2014 FIFA World Cup Brazil ™. Nel periodo 2011-2014 tali ricavi aggregati sono stati  pari a $ 115,5 milioni (2007-2010 : $ 70,8 milioni).

I ricavi per “hospitality” aumentano da $ 47,2 milioni a $ 110,6 milioni. Nel periodo 2011-2014, i ricavi aggregati per “hospitality” sono stati  pari a $ 184,9 milioni (2007-2010: $ 120,5 milioni).

Gli altri ricavi sono pari a $ 537,4 milioni ($ 104,5 milioni nel 2013). La principale voce riguarda i ricavi da biglietteria. I ricavi da biglietteria del 2014, pari a $ 476,6 milioni, riguardano la FIFA World Cup ™, mentre i ricavi da biglietteria 2013, pari a $ 50,1 milioni, si riferiscono alla “FIFA Confederations Cup”. La competizione “FIFA Club World Cup” ha determinato ricavi per $ 40 milioni ed è stata ospitata dalla Federazione Marocchina.
Nel periodo 2011-2014, i ricavi aggregati riguardanti la voce “Altri ricavi” sono stati pari a $ 723,4 milioni (2007-2010: $ 153,9 milioni).
Il totale degli altri proventi di gestione ammonta a $ 77,8 milioni ($ 83 milioni nel 2013). L’importo maggiore riguarda la voce “Brand licensing”per $ 43,9 milioni ($ 58,1 milioni).

I Costi.

La principale voce di costo riguarda le spese per “FIFA World Cup ™”. Nel 2014 tale voce di costo è stata pari a $ 788 milioni ($ 559 milioni nel 2013). Nel periodo 2011-2014, i costi aggregati riguardanti tale voce sono stati pari a $ 2,2 miliardi (2007-2010: $ 1,3 miliardi). Durante tale periodo, il Comitato Organizzatore Brasiliano ha ricevuto il sostegno finanziario della FIFA per un importo di 453 milioni di dollari USA. La Produzione TV, che ha determinato costi per $ 370 milioni di USD, include il costo per la produzione del segnale TV nelle 12 sedi e i costi del Broadcasting Centre, che si trovava a Rio de Janeiro. Il premio in denaro pagato alle 32 federazioni affiliate partecipanti è stato pari a 358 milioni di dollari USA. Il vincitore della finale ha ricevuto un importo complessivo di 35 milioni di USD. La FIFA ha deciso di accantonare  100 milioni di dollari in un Fondo vincolato.
Nel 2014, il programma FIFA per la protezione dei club ha determinato costi per $ 34 milioni ($ 36,1 milioni nel 2013). Nel periodo 2011-2014, i costi aggregati riguardanti tale voce sono stati pari a $ 88,5 milioni (2007-2010: $ 0). Tale programma indennizza i vari club che forniscono calciatori alle nazionali, partecipanti alle manifestazioni FIFA.

Nel 2014, le spese relative agli altri eventi FIFA hanno determinato costi per $ 79,4 milioni ($ 161,3  milioni nel 2013). Nel periodo 2011-2014, i costi aggregati riguardanti tale voce sono stati pari a $ 504,4 milioni (2007-2010: $ 415,4 milioni). Le spese relative ad altri eventi FIFA includono il supporto finanziario ai Comitati Organizzatori Locali. Le spese di viaggio e soggiorno dei funzionari FIFA e le squadre partecipanti e altre spese. Alcune spese sono sostenute come corrispettivo di beni e/o servizi ricevuti in natura.

Nel 2014, le spese relative a programmi e progetti di sviluppo FIFA hanno determinato costi per $ 509 milioni ($ 182,9  milioni nel 2013). Nel periodo 2011-2014, i costi aggregati riguardanti tale voce sono stati pari a $ 1,05 miliardi (2007-2010: $ 794,3 milioni). Il Programma di assistenza finanziaria (FAP) è un programma di aiuti finanziari che prevede l’elargizione di 1 milione di dollari a ciascuna associazione membro e 10 milioni di dollari per ogni confederazione durante il ciclo di quattro anni per migliorare la loro amministrazione e infrastrutture tecniche. Nel 2014 il FAP relativo alle associazioni ha determinato costi per $ 54,4 milioni e il FAP relativo alle Confederazioni ha determinato costi per 15 milioni di dollari USA. Al 31 dicembre 2014, i fondi impegnati ma non ancora liquidate erano pari a 13,6 milioni di dollari (2013: 14,2 milioni di dollari).
Grazie al successo finanziario della Coppa del Mondo FIFA 2014 Brasile ™, la FIFA è stata in grado di aumentare il finanziamento del programma per l’assistenza finanziaria con fondi straordinari. Il primo pagamento di 156.75 milioni di USD per tutte le 209 associazioni aderenti e 42 milioni di dollari USA per le confederazioni è stato annunciato al Congresso FIFA, nel giugno 2014. Il secondo pagamento di 62,7 milioni di dollari USA per tutte le 209 associazioni aderenti è stato approvato dai membri del comitato esecutivo e del Comitato Finanza nel mese di dicembre
2014. Il totale di tali spese straordinarie ammonta a 261,45 milioni di dollari USA, di cuii $ 58,5 milioni sono stati versati nel 2014. I programmi di sviluppo delle Confederazioni hanno determinato costi per 15 milioni di dollari USA ($ 15 milioni nel 2013). Per il ciclo 2011-2014, a ciascuna delle sei confederazioni, è stato concesso un sostegno finanziario aggiuntivo di 2,5 milioni di dollari all'anno. L'utilizzo di questi fondi deve essere conforme al Regolamento FAP.
“Goal Programme” ha determinato costi per $ 36,6 milioni ($ 27,3 milioni nel 2013).  “Goal Programme” è un programma di sviluppo creato da FIFA a beneficio di associazioni aderenti. Tale programma offre finanziamenti per progetti su misura per soddisfare le esigenze individuali delle associazioni aderenti nelle aree dell’Amministrazione; formazione; calcio giovanile; infrastrutture. L'importo massimo che può essere concesso per ciascun progetto è limitato a 500 mila dollari.
Il programma di assistenza Arbitrale (RAP), ha determinato costi per $ 12,75 milioni ($ 9,1 milioni nel 2013)  include diversi programmi per sostenere l'istruzione degli arbitri, per esempio attraverso vari seminari e corsi.
Nel 2014, i costi della “FOOTBALL GOVERNANCE” sono stati pari a $ 66,8 milioni ($ 60,3 milioni nel 2013). I costi per il funzionamento delle commissioni e il Congresso comprendono i costi sostenuti per il 64° Congresso della FIFA a San Paolo, in Brasile, che ha avuto luogo nel giugno 2014, più i costi delle riunioni delle 26 commissioni permanenti e dei tre organi giudiziari della FIFA (Commissione Disciplinare , Commissione d'Appello e Comitato Etico). Il costo per viaggio e soggiorno dei membri del comitato, nonché dei delegati ufficiali delle associazioni aderenti 209, i sei confederazioni e gli ospiti per il Congresso della FIFA sono pagati dalla FIFA.

I costi per lo sfruttamento dei diritti, pari a $ 35,3 milioni ($ 20,4 milioni nel 2013) riguardano i costi sostenuti dalla Divisione FIFA TV e Marketing per la commercializzazione dei diritti di marketing e di trasmissione.

I costi del personale sono aumentati da $ 102 milioni a $ 115,3 milioni. Il numero medio dei dipendenti nel 2014 è stato di 474, mentre nel 2013 era di 452. Nel quadriennio 2011-2014 i costi del personale aggregati sono stati pari a $ 397,4 milioni. Nel quadriennio 2007-2010 i costi del personale aggregati sono stati pari a $ 251,4 milioni. L’aumento quadriennale aggregato è stato di 146 milioni di dollari USA.

Gli altri costi operativi sono aumentati da $ 84,2 milioni a $ 120,8 milioni. Nel quadriennio 2011-2014 gli altri costi operativi aggregati sono stati pari a $ 336,6 milioni. Nel quadriennio 2007-2010 gli altri costi operativi aggregati sono stati pari a $ 394,4 milioni.

La gestione finanziaria del quadriennio 2011-2014 risulta negativa per $ 23,8 milioni. Nel 2007-2010 era positiva per $ 77,7 milioni. Nel 2014, la gestione finanziaria risulta negativa per $ 48,5 milioni, nel 2013 era positiva per $ 4,9 milioni. Il totale dei proventi finanziari risulta pari a 108,2 milioni ($ 82,8 nel 2013). Il totale degli oneri finanziari risulta pari a $ 156,8 milioni ($ 77,9 nel 2013).
Il totale di imposte e tributi ammonta a $ 36 milioni ($ 17,2 milioni nel 2013). L’imponibile della FIFA è tassato secondo le regole fiscali per le associazioni della Svizzera. Le società controllate dalla Fifa sono tassate in base alle leggi fiscali locali.

Lo Stato Patrimoniale.

La struttura dello Stato Patrimoniale è molto liquida e molto solida. Le disponibilità liquide costituiscono il 37% dell’attivo e le attività finanziarie correnti costituiscono il 23% dell’attivo. L’incidenza dell’attivo non corrente è del 27%. Le disponibilità liquide ammontano ad $ 1,08 miliardi ($ 1,24 miliardi nel 2013 e $ 1,6 miliardi nel 2010).  

Il totale delle Attività finanziarie ammonta a $ 1,26 miliardi e non risulta variato rispetto al 2013. Le attività finanziarie correnti ammontano a 677,3 milioni di dollari USA ($ 673,2 milioni nel 2013).  Le attività finanziarie non correnti risultano pari a $ 580,4 milioni ($ 583,8 milioni nel 2013).

La voce terreni e fabbricati ammonta a $ 196,8 milioni. I fabbricati di proprietà, comprese le relative attrezzature, ammontano a $ 181,7 milioni e i terreni a $ 15,1 milioni.
La voce investimenti immobiliari (“investment property”) ammonta a $ 26,9 milioni. Il 28 ottobre 2014, la FIFA ha acquisito l’ Hotel Ascot di Zurigo, che è classificato come un investimento immobiliare. In effetti, nel 2014 risultano effettuati investimenti per tale voce per $ 27.136.000, di cui $ 23.807.000 per il fabbricato; $ 2.080.000 per il terreno e 1.249.000 per le relative attrezzature.



I Crediti ammontano a $ 181,1 milioni, mentre, nel 2013, i crediti erano pari a $ 264,2  milioni.
La maggior parte dei crediti riguardano i crediti per lo sfruttamento dei diritti TV e i credit verso gli
gli sponsor per la manifestazione “2018 FIFA World Cup ™”.
Risultano crediti svalutati per l’importo di $ 4,4 milioni.
I ratei e i risconti attivi ammontano a 179,5 milioni di dollari USA ($ 232,7 milioni nel 2013). I ratei attivi ammontano a 84,3 milioni di dollari USA, i risconti attivi a $ 95,2 milioni.

I debiti aumentano a $ 66,1 milioni da $ 117,3 milioni. I debiti verso le Associazioni ammontano a $ 29,4 milioni ($ 38,6 milioni nel 2013).

I ratei e risconti passivi ammontano a $ 1,29 miliardi ($ 1,59 miliardi nel 2013) e rappresentano il 91,8% delle passività (“liabilities”). L’importo relativo ai risconti passivi correnti è di $ 356,5 milioni ($ 417,6 milioni nel 2013). In particolare, sono evidenziati i ricavi anticipati per la manifestazione “2018 FIFA World Cup” per $ 326,9 milioni. I ratei passivi ammontano a $ 858,4 milioni ($ 986,1 milioni nel 2013) e riguardano i programmi e progetti di sviluppo per $ 440,9 milioni e la manifestazione “2014 FIFA World Cup” per $ 304,7 milioni.

I fondi rischi e accantonamento ammontati a $ 15,6 milioni ($ 11,5 milioni nel 2013) riguardano i fondi accantonamenti per il piano pensionistico per i membri del Comitato Esecutivo FIFA.
La FIFA ha diversi contenziosi giudiziari in corso. Gli Amministratori ritengono che i risultati di tali procedimenti non avranno alcun effetto sul bilancio della FIFA, se non quello già contabilizzato.

L’art. 73 dello Statuto FIFA stabilisce il principio prudenziale del pareggio di bilancio e che le riserve accantonate garantiscano negli esercizi futuri i principali compiti della FIFA. Nel periodo finanziario 2011-2014, la FIFA ha soddisfatto quanto richiesto dallo Statuto.
La creazione di riserve sufficienti per il futuro è di grande importanza strategica per la FIFA, a causa della sua dipendenza finanziaria della FIFA World Cup ™ e il fatto che è quasi impossibile trovare un Ente Assicurativo disposto a coprire i rischi di un evento di tale portata. Quindi avere accantonato sufficienti riserve è di grande importanza per l'indipendenza finanziaria della FIFA e per la sua capacità di far fronte a eventi imprevisti.
Le attuali riserve di FIFA, pari a 1,5 miliardi di dollari USA, corrispondono a circa un terzo dei costi totali per il periodo. In particolare risulta che le riserve di patrimonio netto, pari a 1.523 milioni di dollari USA, evidenziano una crescita del 6,4% rispetto al 2013.

Per quanto detto sopra, i mezzi propri finanziano il 52% dell’attivo.

Il Rendiconto Finanziario.

Il rendiconto finanziario dimostra come le disponibilità liquide, al netto delle differenze di cambio, siano diminuite di $ 161,9 milioni. L’attività operativa ha apportato flussi di cassa netti per $ 9,78 milioni di USD e l’attività di investimento ha drenato flussi di cassa per 63,6 milioni di USD. Quella di finanziamento ha drenato $ 2,4 milioni. L’effetto negativo generato dalle fluttuazioni del tasso di cambio ha drenato 105,6 milioni di dollari USA.

Il Budget 2016.

Il bilancio di previsione per il 2016 è stato approvato dalla commissione finanze della FIFA e il Comitato Esecutivo FIFA e richiede la ratifica da parte del Congresso FIFA 2015.
Il bilancio di previsione per il 2016 si basa sul bilancio di previsione quadriennale per il 2015-2018 e tiene conto della distribuzione prevista dei ricavi e degli investimenti durante il periodo di quattro anni 2015-2018.
Per il 2016 sono previsti ricavi per 822 milioni di dollari USA e costi per 815 milioni di dollari USA. I ricavi TV previsti ammontano a $ 434 milioni. E’ previsto che il Comitato Organizzatore Locale per i mondiali del 2018 determini spese per $ 62 milioni, che il FAP associazioni assorba $ 55 milioni e il FAP Confederazioni $ 55 milioni.

Conclusioni.


La maggior parte delle entrate della FIFA proviene dalla manifestazione "FIFA World Cup ™". La FIFA ridistribuisce la maggior parte di queste entrate di nuovo nel mondo del calcio attraverso progetti e programmi di sviluppo, tornei internazionali di calcio, il funzionamento della “governance” del calcio e l'organizzazione della FIFA World Cup ™.
E’ previsto che la prossima FIFA World Cup ™, cumulativamente superi, come spese, la cifra di 3,8 miliardi di dollari USA nel corso del periodo 2015-2018.

giovedì 18 giugno 2015

Bilancio Consolidato UEFA 2013/14: fatturato di 1,7 miliardi e perdita da 42,4 milioni.




Luca Marotta


Il bilancio consolidato dell’UEFA 2013/14 si è chiuso con un fatturato di 1,73 miliardi di Euro (€ 1,69 miliardi nel 2012/13) e con una perdita consolidata netta di 42,4 milioni di Euro, che è un risultato peggiore di quello dell’esercizio 2012/13, chiusosi in perdita per Euro 21,4 milioni. Poiché il bilancio consolidato 2011/12, si chiuse con un utile di 128,8 milioni di Euro, emergerebbe come fondata la considerazione che solo l’organizzazione di manifestazioni come “EURO 2012”, siano in grado di far decollare il fatturato e portare in utile il bilancio UEFA, che in assenza di tale manifestazione dipende dai proventi della Champions League.



Tuttavia, il risultato dell'esercizio 2013/14 è stato giudicato soddisfacente, e anche meglio di quello previsto nel bilancio preventivo, che prevedeva una perdita di 56 milioni di Euro, consentendo alla UEFA di accantonare dei fondi per lanciare la Fondazione UEFA per l’infanzia su una base solida.

L' UEFA (Union des Associations Européennes de Football) è un’organizzazione internazionale non governativa e non-profit costituita in forma di associazione secondo il diritto svizzero.
Dal bilancio consolidato al 30 giugno 2014, risulta che l’UEFA controlla 3 società: UEFA Events SA (Service company), registrata in Svizzera, sede Nyon, e controllata al 100%; Euro 2008 SA (Service company) registrata in Svizzera, sede Nyon, e controllata al 100%; Euro 2016 SAS, registrata in Francia, sede Parigi, e controllata al 95%.

Il Conto Economico.

Le manifestazioni organizzate dall’UEFA generano dei ricavi le cui principali fonti sono la cessione di diritti televisivi, la cessione dei diritti commerciali, come sponsorizzazioni e la biglietteria.



I ricavi relativi alla cessione dei diritti complessivamente ammontano a € 1,67 miliardi (€ 1,64 miliardi nel 2012/13) e riguardano la cessione dei diritti televisivi e la cessione dei diritti commerciali.
Nel 2013/14, i ricavi per la cessione dei diritti televisivi sono stati pari a 1,35 miliardi di Euro, mentre nel 2012/13 erano pari a 1,32 miliardi di Euro. Nel 2011/12 i ricavi TV erano maggiori perché comprendevano i ricavi di “EURO 2012”, che erano pari a 837,2 milioni di Euro. I ricavi per la cessione dei diritti televisivi della UEFA Champions League aumentano a € 1,12 miliardi da € 1,1 miliardi del 2012/13. I ricavi per la cessione dei diritti televisivi della UEFA Europa League risultano pari a € 225,3 milioni, mentre nel 2012/13 erano pari a € 217,9 milioni. I ricavi per la cessione dei diritti televisivi di altre competizioni, come quelle femminili, Under-21 e giovanili, risultano pari a 5,2 milioni di Euro (9,9 milioni di Euro nel 2012/13).
I ricavi commerciali ammontano a 328,5 milioni di Euro, mentre nel 2012/13 erano pari a 313,2 milioni di Euro. Nel 2011/12 i ricavi commerciali erano pari a € 593,4 milioni, perché comprendevano i ricavi commerciali di “EURO 2012”, che erano pari a  313,9 milioni di Euro. I ricavi commerciali della UEFA Champions League aumentano a € 301,9 milioni da € 291,4 milioni. I ricavi commerciali della UEFA Europa League risultano pari a € 18 milioni, mentre nel 2012/13 erano pari a € 17,1 milioni. I ricavi commerciali per altre competizioni risultano pari a 8,6 milioni (4,7 milioni di Euro nel 2012/13).

Il grafico mostra l’evoluzione nel tempo dei ricavi TV e ricavi commerciali derivanti dall’organizzazione della UEFA Champions League.



I ricavi per biglietti diminuiscono da € 19,5 milioni a € 17,8 milioni. L’esercizio 2011/12 evidenziò dei ricavi da biglietti per € 139 milioni, perché beneficiò dei ricavi per biglietti di EURO 2012 che erano pari a 136,1 milioni di Euro. I ricavi per biglietti relativi alle competizioni dei club diminuiscono da € 18,2 milioni a € 15,3 milioni. Per tale tipologia di ricavo bisogna evidenziare che essa dipende dalla capacità di posti a sedere degli stadi utilizzati.
I ricavi per biglietti sono trattati allo stesso modo sia per l’UEFA Champions League che per l’Europa League: ai club spetta la totalità dei ricavi da biglietteria, ad eccezione della finale, per la quale le due finaliste ricevono delle parti uguali.
Anche i ricavi per “hospitality” diminuiscono da € 19,6 milioni a € 15,8 milioni. Nel 2011/12, a causa di “EURO 2012” furono pari a € 112 milioni.
Gli altri ricavi sono pari a € 20,9 milioni (€ 21,5 milioni nel 2012/13) e comprendono i proventi da multe pari a € 6,8 milioni (€ 10,1 milioni nel 2012/13). I proventi da multe servono anche per finanziare vari progetti con finalità sociale.

La principale voce di costo è costituita dalla ripartizione tra le squadre dei proventi legati alle manifestazioni UEFA, che risulta dalla seguente tabella.



Nel 2013/14 i proventi distribuiti tra le squadre sono stati pari a 1,24 miliardi di Euro e registrano un incremento di 30 milioni di Euro, rispetto all’esercizio precedente.
In particolare, sono aumentati i proventi distribuiti per la Champions League da € 974,4 milioni a € 997,5 milioni e i proventi destinati ai club che hanno partecipato all’Europa League, che sono passati da € 226,3 milioni a € 232,5 milioni.

I contributi alle associazioni sono aumentati da € 36,2 milioni a € 49,1 milioni. In particolare i contributi alle spese per competizioni per le associazioni ospitanti o partecipanti alle competizioni del calcio femminile, giovanile e calcetto ammontano a € 27,5 milioni.

Le spese relative all’organizzazione di eventi sono aumentate di € 3,4 milioni da € 117,3 milioni a € 120,8 milioni. Nel 2011/12 le spese in questione erano pari a € 453,7 milioni e quelle riguardanti l’evento “EURO 2012” erano pari a € 281,4 milioni.
Nello specifico le spese strettamente legate agli eventi comprendono costi quali contributi per gli organizzatori locali, noleggio di stadi e infrastrutture, sicurezza e materiale. Tali spese sono aumentate da € 27,2 milioni a € 29,3 milioni.
Nella voce di costo generale, sono compresi il costo di produzione di contenuti televisivi e i costi legati al marketing e altri costi come il catering per l’hospitality e tutti gli altri servizi messi a disposizione degli ospiti aziendali, sponsor e funzionari per le partite.

Le spese per gli arbitri aumentano da € 29,2 milioni a € 33,2 milioni. Tale importo include tutte le spese arbitrali per le partite ufficiali, come compensi, viaggio e alloggio.  L'incremento delle spese arbitrali riguarda principalmente la partenza della nuova “UEFA Youth League” e “UEFA Women’s EURO 2013”.

Le spese non capitalizzate per “Information and communications technology” (ICT) risultano diminuita da € 47,7 milioni a € 46,5 milioni. In particolare, i costi connessi direttamente al sito della UEFA, come l'hosting e dei costi redazionali, nonché gli investimenti non capitalizzati in relazione alla progettazione del sito web, ammontano a € 8,3 milioni. Il resto dei costi si riferisce al sistema della rete, ai programmi software, ai sistemi audiovisivi.

I costi del personale sono aumentati da € 59,8 milioni a € 64,6 milioni, a causa degli Europei Femminili 2013. L'aumento del numero di dipendenti rispetto all’esercizio precedente è
dovuto in gran parte ai preparativi per UEFA EURO 2016..

La voce altre spese pari a € 54,1 milioni (€ 68,7 milioni nel 2012/13) comprende le spese per viaggi, alberghi e indennità giornaliere per i funzionari UEFA (esclusi gli arbitri) e personale per un importo di € 24,7 milioni (€ 22,8 milioni nel 2012/13). Le spese per consulenze ammontano a € 23,8 milioni (€ 38,7 milioni nel 2012/13).

Altra voce importante dei costi è quella relativa ai contributi di solidarietà, che aumentano a € 175,6 milioni da € 159,8 milioni. L’aumento del 9,91% è dovuto in gran parte all’importo riservato alla Fondazione UEFA per l'infanzia. L’UEFA effettua i pagamenti di solidarietà alle associazioni e ai club per le loro attività, come previsto nei rispettivi regolamenti.
I fondi utilizzati provengono principalmente da due fonti: dal Campionato Europeo per Squadre Nazionali ogni quattro anni e, su base annuale, dai ricavi delle principali competizioni per club UEFA.
In genere, i fondi provenienti da UEFA EURO sono destinati: al programma “HatTrick” per associazioni, per finanziare progetti di investimento come lo sviluppo delle infrastrutture; alle associazioni per progetti straordinari approvati e ai club i cui calciatori abbiano partecipato al Campionato Europeo.
Come già detto, altra fonte dei contributi di solidarietà è quella proveniente dai ricavi relativi alle principali competizioni per club. Tali contributi vengono destinati ai club eliminati nelle fasi preliminari. Un’altra parte di questi contributi è destinata alle attività di sviluppo dei giovani nel calcio professionistico.

I Proventi finanziari sono notevoli e ammontano a € 19,4 milioni (€ 22 milioni nel 2012/13).
I Costi finanziari risultano inferiori essendo pari a € 1,4 milioni (€ 6,3 milioni nel 2012/13).
Gli Amministratori dell’UEFA hanno evidenziato che, nonostante le attività finanziarie siano state più elevate durante l’esercizio, principalmente a causa di acconti ricevuti per le Qualificazioni europee e per UEFA EURO 2016, i ricavi relativi ai proventi finanziari sono diminuiti.

Questa tendenza, già osservata l’esercizio scorso è proseguita e persino accelerato, i tassi di interesse offerti dalle banche con rating migliori sono vicini allo zero. La Banca centrale europea (BCE) ha, elargito fondi di notevole importo alle banche commerciali a tassi molto bassi. In queste circostanze, le banche con cui “lavora” l’UEFA non volevano offrire tassi di interesse a prezzi estremamente bassi. Essendo l’UEFA un “investitore”, gli amministratori giudicano negative le prospettive perché il basso livello dei tassi di interesse sembra destinato a continuare.

Lo Stato Patrimoniale.

La struttura dello Stato Patrimoniale è molto liquida. Le disponibilità liquide e le attività finanziarie correnti costituiscono il 52,4% dell’attivo. L’incidenza dell’attivo non corrente è del 10,9%. Le disponibilità liquide ammontano ad € 407,1 milioni (€ 327,5 milioni nel 2012/13). Le Attività finanziarie sono pari a € 1,19 miliardi (€ 1,15 miliardi nel 2012/13). I fabbricati di proprietà ammontano a € 94,7 milioni e i terreni a € 12,9 milioni.



I Crediti ammontano a € 672,9 milioni, mentre, nel 2012/13, i crediti erano pari a € 676,8  milioni. I crediti scaduti e non svalutati ammontano a € 43,4 milioni. I crediti diventati inesigibili ammontano a € 3,1 milioni.
Le attività finanziarie correnti ammontano a 1 miliardo di Euro (€ 983,2 milioni nel 2012/13).
Le attività finanziarie non correnti risultano pari a € 176,1 milioni (€ 166,6 milioni nel 2012/13).

I mezzi propri finanziano il 20,6% dell’attivo. La variazione dell’importo dei mezzi propri è dipesa dalla perdita dell’esercizio.

I debiti aumentano a € 463 milioni da € 406,7 milioni. La maggior parte riguarda i debiti verso le Associazioni per € 439,5 milioni (€ 394,9 milioni nel 2012/13), tra cui figura la voce “Euro Pool” per € 287,3 milioni. Tale voce riguarda pagamenti di solidarietà e progetti in favore delle associazioni aderenti. Nei prossimi anni, parte di questo importo è destinato a finanziare gli impegni relativi alla Qualificazioni agli Europei (2014-18).
I ratei e risconti passivi ammontano a € 1,37 miliardi (€ 958,4 milioni nel 2012/13). L’importo relativo ai risconti passivi è di € 1,34 milioni (€ 914,5 milioni nel 2012/13). I ricavi anticipati si riferiscono alle competizione per club per € 974,1 milioni (€ 805,2 milioni nel 2012/13) e i ricavi anticipati per €  UEFA EURO 2016 per € 193,5 milioni (€ 69,2 milioni nel 2012/13).

Risulta accantonato a fondo rischi l’importo di € 240,5 milioni, di cui € 186,4 milioni (€ 289,5 milioni nel 2012/13) non correnti, soprattutto per i progetti relativi ai contributi di solidarietà.

Il Rendiconto Finanziario.

Il rendiconto finanziario dimostra come le disponibilità liquide, al netto delle differenze di cambio, siano aumentate di € 79 milioni (€ 147,4 milioni nel 2012/13). L’attività operativa ha apportato flussi di cassa netti per € 122,2 milioni di Euro e l’attività di investimento ha drenato flussi di cassa per € 43,2 milioni di Euro.

Il Budget 2014/15.

Per il 2014/15 è previsto un fatturato in aumento a 2 miliardi, grazie a 251,9 milioni di Euro previsti per le qualificazioni ai campionati Europei. Ma è prevista una perdita consolidata netta di Euro 55 milioni.

Conclusioni.


Fatta eccezione per gli anni in cui si disputano i Campionati Europei per Squadre Nazionali, il bilancio dell’UEFA dipende soprattutto dagli introiti per la cessione dei diritti della Champions League. Trattandosi, per la Champions League, di cifre rilevanti, vicine a 1,5 miliardi di Euro, è tuttora comprensibile la minaccia della creazione di una “Super Lega Europea”, che organizzi la competizione sostituendosi all’UEFA.