martedì 26 luglio 2011

Bilancio 2010 Genoa: una rosa da Milan



Luca Marotta Martedì 26 Luglio 2011 22:15
jstargio@gmail.com
Per il terzo anno consecutivo, il Genoa Cricket and Football Club Spa è ricaduto nella previsione di cui all’articolo 2446 del Codice Civile, ossia il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite.
La perdita del 2010 è pari a 16.964.706 euro ed è stata riportata a nuovo. Nell’esercizio precedente la perdita ammontava a 598.212 euro, mentre al 31 dicembre 2008 risultava una perdita di 7.829.339 euro. Il riporto a nuovo della perdita 2010 è anche giustificato dal fatto che la sessione del calciomercato di gennaio 2011 ha generato un risultato positivo per circa 8,5 milioni e l’azionista di maggioranza si è dichiarato disposto a convertire una quota del finanziamento soci, come già fatto nel corso del 2010 per euro 14.575.000. D’altronde già nei primi mesi del 2011 sono stati effettuati finanziamenti soci per oltre 11 milioni di euro.
Il valore positivo del patrimonio netto, pari a 1.068.234 euro, dipende dal “costante intervento” dell’azionista di maggioranza. Il Collegio Sindacale ha preso atto dell’impegno dell’azionista di maggioranza a rendersi disponibile a nuovi interventi e a fare il punto della situazione dopo il calciomercato estivo, tuttavia ha rilevato la necessità di un “monitoraggio costante” della situazione economica e patrimoniale, per l’adozione di tempestivi provvedimenti.
Mentre i ricavi sono diminuiti del 3,8%, i costi della produzione sono aumentati del 14%, a causa soprattutto dell’aumento dei costi del personale e delle immobilizzazioni immateriali.
Il valore della produzione ammonta a 95,9 milioni, mentre nel 2009 era pari a 99,7 milioni. Nel 2010 è aumentata la “teledipendenza”. Il 33,5% del valore della produzione è stato generato dai diritti televisivi, mentre nel 2009 l’incidenza era pari al 26,75%. Fondamentale è stato il contributo delle plusvalenze pari a 38,9 milioni e con un’incidenza sul valore della produzione del 40,54%. Lo stesso è accaduto nel 2009 con plusvalenze realizzate pari a 42,2 milioni con un’incidenza sul valore della produzione del 42,3%. La plusvalenza più elevata è stata quella di Papastathopoulos ceduto al Milan per 14 milioni con una plusvalenza di 12 milioni, seguita da quella di Ranocchia ceduto all’Inter per 13 milioni con una plusvalenza di 11,3 milioni. Salvatore Bocchetti risulta ceduto al Rubin Kazan per 9,6 milioni con una plusvalenza di 6,5 milioni.
Il costo del personale risulta pari a 51,8 milioni e registra un forte incremento del 25% rispetto ai 41,4 milioni del 2009. L’incidenza del costo del personale sul valore della produzione rientra ampiamente nei limiti del fair play finanziario, essendo pari al 54% (41,6% nel 2009).
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali risultano pari a 37,2 milioni (29,8 milioni nel 2009) ed incidono per il 38,8% sul valore della produzione (29,94% nel 2009).
Il risultato operativo è negativo per 15,7 milioni, mentre nel 2009 era positivo per 1,8 milioni.
La gestione finanziaria è negativa per 765 mila in euro, nel 2009 era negativa per 795 mila euro. Notevole è l’importo realizzato per proventi da compartecipazione ammontanti a 7 milioni (3,2 nel 2009), tra cui si segnala Bonucci al Bari per 6.250.000 euro. Gli oneri da compartecipazione ammontano a 5,5 milioni (1,9 milioni nel 2009) e l’importo maggiore riguarda Papa Waigo per 2,1 milioni. Gli interessi passivi verso banche aumentano da 1,9 a 2,3 milioni.
Il valore contabile netto della rosa calciatori è passato da 93 milioni a 106,3 milioni, con un incremento del 14,25%. Queste sono cifre importanti che “pesano” sul calcolo degli ammortamenti, si pensi che il bilancio del Milan, nello stesso periodo, esponeva un valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori pari a 110,7 milioni. Anche il valore della capitalizzazione dei costi del vivaio è notevole, essendo pari a 6,8 milioni. A tal proposito, il Collegio Sindacale considerata la rilevanza complessiva, ha invitato gli amministratori a “monitorare costantemente la corrispondenza tra il suo valore contabile e il suo valore effettivo”. Si aggiunga che il valore contabile dei diritti alle prestazioni dei calciatori del settore giovanile è pari a 1,6 milioni.
Al 31 dicembre 2010, il calciatore col più elevato valore contabile netto risulta essere Acquafresca per 7,6 milioni (con un valore lordo di 9,5 milioni), seguito da Criscito per 7.333.334 euro (con un valore lordo di 11 milioni) e Palladino per 5.125.000 euro (con un valore lordo di 10,250 milioni).
Le immobilizzazioni finanziarie ammontano a 16,4 milioni (11,8 nel 2009) e riguardano principalmente le compartecipazioni, tra cui figurano: Ranocchia con l’Inter per 6,5 milioni, Boateng col Milan per 5.250.000 euro e Meggiorini col Bologna per 3 milioni.
I crediti sono aumentati da 67,2 a 87,1 milioni. La maggior parte riguarda crediti verso enti settore specifico per 67,3 milioni. Le disponibilità liquide sono diminuite da 4,8 milioni a 45 mila euro.
I debiti sono aumentati del 21,82%, da 169,3 milioni a 206,3 milioni.
I debiti verso le banche si incrementano da 5,7 a 12,8 milioni. Essi riguardano linee di credito in essere con Unicredit e Banca Carige.
Il 26% dei debiti è rappresentato dai debiti verso altri finanziatori per 52,7 milioni. Questa voce accoglie debiti sorti per operazioni di factoring concluse con Carige Spa. Nell’esercizio precedente era esposta per 27 milioni, registrando un incremento del 94,8%.
Nei debiti per compartecipazioni, che aumentano da 17,1 a 26,7 milioni, figurano 4 giocatori in comproprietà col Milan: Strasser per 2.225.000 euro; Oduamadi per 3,5 milioni; Zigoni per 3.750.000 euro e Beretta per 4 milioni. Il debito per la compartecipazione di Palladino figura per 5 milioni e di Criscito per 5,5 milioni.
I debiti tributari ammontano a 18,9 milioni e comprendono anche debiti per ritenute da versare relative ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2010 per circa 5,3 milioni.
I debiti verso soci per finanziamenti si riducono da 21 a 13 milioni. Ma già nel corso dei primi mesi del 2011 sono stati effettuati ulteriori versamenti per 11,7 milioni.
I debiti verso enti settore specifico diminuiscono da 57,9 a 46,4 milioni, di cui 26,2 milioni con scadenza entro il 2011.
IL FAIR PLAY FINANZIARIO E IL GENOA.
Per quanto riguarda il rapporto tra il Genoa Cricket and Football Club Spa ed il Fair Play Finanziario, sebbene nel breve termine possa essere giudicato poco problematico, nel medio/lungo termine (4/5 anni) potrebbe diventarlo in quanto il Regolamento UEFA imporrebbe una gestione improntata al pareggio di bilancio, con conseguente riduzione dei costi (vedasi la voce personale e ammortamenti) e/o aumento dei ricavi. Su quest'ultimo tema, sembrerebbe che si punti molto sulla ripartizione dei diritti TV, con particolare riferimento al “bacino di utenza”. A sostegno di quanto affermato per il breve periodo, possiamo affermare che la continuità aziendale e il mantenimento di un patrimonio netto positivo sono garantiti dall’impegno finanziario dell’azionista di maggioranza. Per quanto riguarda il risultato di pareggio (break-even) fino alla licenza per il 2014/15 esiste un limite elevato di tolleranza pari a 45 milioni. Nel bilancio al 31/12/2010 non viene fatta menzione dell’esistenza di debiti scaduti, ad esempio debiti verso il personale. Il costo del personale non supera il 70% dei ricavi totali e l’indebitamento finanziario netto non supera il 100% dei ricavi totali. Tuttavia bisogna evidenziare che i ricavi dipendono molto dalle plusvalenze, che sono fattispecie di componenti positivi di reddito aventi carattere straordinario.

Pubblicato su:
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lunedì 11 luglio 2011

Bilancio Liverpool 2010: con la nuova proprietà si volterà pagina?



Luca Marotta Lunedì 11 Luglio 2011 23:34
jstargio@gmail.com
Nel commentare i risultati economici, finanziari e patrimoniali al 31 luglio 2010 del Liverpool Football Club, a giudizio di chi scrive, bisogna considerare più le prospettive future, legate ad un nuovo assetto proprietario, che gli accadimenti passati, condizionati da una poco felice operazione di “acquisto a debito” della società. Per valutare appieno le potenzialità della nuova proprietà, con dati concreti, bisognerà aspettare il consolidato al 31 luglio 2011 della nuova società holding. In ogni caso, sembrerebbe ancora decisivo il ruolo delle banche creditrici dei vecchi proprietari nel passaggio del controllo societario. Un ruolo la cui importanza può essere concretizzata anche nel finanziamento concesso ai nuovi proprietari. Le prospettive potranno certamente apparire rosee se la nuova proprietà riuscirà a coniugare l’indebitamento con l’autofinanziamento, individuando il giusto mix. Infatti, con la vecchia gestione il costo dell’eccessivo debito ha comportato il conseguimento di continue perdite.
Il 15 ottobre 2010 Kop Football Limited ha ceduto il 100% delle azioni della società “The Liverpool Football Club and Athletic Grounds Limited” a N.E.S.V.I. LLC (Fenway Sports Group) tramite la società UKSV Holding Company Limited, che è una società holding, istituita a questo scopo, con sede nel Regno Unito. Pertanto, dal 15 ottobre 2010, il Liverpool Football Club non fa più capo al duo americano Hicks e Gillett, ma ad un altro gruppo americano denominato “Fenway Sports Group”, con interessi anche nella famosa squadra di baseball “Boston Red Sox”.
Hicks e Gillett controllavano il Liverpool anche attraverso una società con sede nel paradiso fiscale delle Isole Cayman: “Kop Football (Cayman) Limited”. Tale dato è certamente un indice della loro scarsa trasparenza. Tornando al bilancio, gli amministratori del Liverpool hanno redatto il bilancio chiuso al 31 luglio 2010 in base al presupposto della continuità aziendale, che è uno dei principi cardini del Fair Play Finanziario. In altre parole, i club, che partecipano alle manifestazioni UEFA, devono essere in grado di far fronte ed onorare i futuri impegni finanziari. Che il Liverpool sia in grado di farlo, è una convinzione degli amministratori del club, basata sulle loro “ragionevoli” aspettative e considerando anche che il contenzioso con i vecchi proprietari non eserciterà un impatto negativo sulla posizione finanziaria del club. I revisori della KPMG LLP, il cui parere è richiesto dal Regolamento del Fair Play Finanziario, non hanno evidenziato rilievi al riguardo. Si aggiunga che i nuovi proprietari, molto probabilmente, rivedranno il progetto stadio, cercando di realizzare una significativa riduzione dei costi e che il calciomercato di gennaio 2011 ha determinato un impatto economico positivo per £ 46,5 milioni (€ 51,7 milioni, ad un cambio 1 € = 0,90 £), con acquisti per £ 76,2 milioni (tra cui Andy Carroll e Luis Suarez), cessioni per £ 76,1 milioni (tra cui Fernando Torres) e l’avvicendamento dello staff tecnico con la sostituzione di Roy Hodgson con Kenny Dalglish.
Gli impegni finanziari assunti dalla vecchia proprietà erano talmente gravosi , che ne hanno determinato la cessione “forzata”. Al 31 luglio 2010, la società ex controllante, Kop Football (Holdings) Limited, aveva una linea di credito con Royal Bank of Scotland (RBS) e con Wachovia Bank per un totale di £ 297 milioni (€ 330 milioni). Per quanto riguarda il Liverpool Football Club era a disposizione una linea di credito di £ 97 milioni (€ 107,8 milioni). La società ha ricevuto dall’ex controllante Kop Football Limited un prestito infragruppo per un totale di £ 104,6 milioni (€ 116,2 milioni). UKSV Holdings Company Limited ha anche acquisito il debito finanziario infragruppo dalla Kop Football Limited e ha immediatamente liberato la Società da tutti i suoi obblighi e responsabilità connesse. Il debito infragruppo è stato convertito in riserva. A seguito del cambio di proprietà, RBS ha stipulato un nuovo accordo di finanziamento con USKV volto a fornire alla Società una linea di credito di £ 92 milioni (€ 102,2 milioni). Il 31 gennaio 2011, questa linea di credito risultava utilizzata per £ 86,6 milioni (€ 96,2 milioni).
Il fatturato caratteristico al 31 luglio 2010 è aumentato da £ 177,3 milioni (€ 197,7 milioni) a £ 184,5 milioni (€ 205,4 milioni), con un incremento del 4,07%. I ricavi da diritti radiotelevisivi sono aumentati di 5 milioni di sterline, passando da £ 74,6 milioni (€ 82,9 milioni) a £ 79,6 milioni (€ 88,4 milioni). I ricavi da gare sono leggermente aumentati da £ 42,5 milioni (€ 47,2 milioni) a £ 42,9 milioni (€ 47,6 milioni). I ricavi commerciali aumentano di £ 1,8 milioni, passando da £ 60,3 milioni (€ 66,9 milioni) a £ 62,1 milioni (€ 68,9 milioni). La voce relativa ai ricavi commerciali per il 2009/10 comprende anche i ricavi generati dai media digitali e dal business della ristorazione. Le entrate dei media digitali sono ricomprese nel bilancio di esercizio della società, a causa dell’incorporazione, nel luglio 2009, delle attività di “Liverpoolfc. Tv Limited”. Nello stesso mese, l’attività di ristorazione è stata riportata 'in house'.
Al fatturato caratteristico bisogna aggiungere la voce relativa agli altri ricavi operativi per 297 mila sterline (€ 330 mila). Per un totale di ricavi pari a £ 184,8 milioni (€ 205,4 milioni).
Il miglioramento del fatturato è compensato da un aumento delle spese operative di £ 20,7 milioni (€ 23 milioni), al netto dei costi straordinari. Le cause principali dell’incremento dei costi sono da ricercare nell’aumento del costo del personale e degli ammortamenti. Il costo del personale ammonta a £ 114,3 milioni (€ 127 milioni) e risulta in aumento del 18,92%, con un’incidenza del 61,85% sul fatturato complessivo, che risulta ampiamente nei margini consentiti dal regolamento del Fair Play Finanziario. La seconda voce di costo per importanza è rappresentata dagli ammortamenti della rosa giocatori pari a £ 39,9 milioni (€ 44,4 milioni), cui bisogna aggiungere £ 299 mila (€ 332 mila)di svalutazioni. Nell’esercizio precedente l’importo degli ammortamenti è stato pari a £ 37,4 milioni (€ 41,6 milioni)con svalutazioni effettuate per £ 1,2 milioni. Al 31 luglio 2010 l’incidenza dell’ammortamento della rosa dei giocatori sui ricavi è del 21,77%. Di conseguenza, la somma del costo del personale e degli ammortamenti risulta inferiore ai ricavi complessivi, escluse le plusvalenze, con un’incidenza dell’87,60%.
Le spese operative straordinarie ammontano a £ 7,8 milioni (€ 8,6 milioni) ed includono le spese relative al cambiamento anticipato dello staff tecnico (Benitez), mentre nell’esercizio precedente tali spese erano pari a 4,3 milioni di sterline (€ 4,8 milioni).
L’eccedenza di plusvalenze relative alla cessione dei giocatori ha mostrato un aumento notevole, passando da £ 4,1 milioni (€ 4,5 milioni) del 2009 a £ 22,8 milioni del 2010 (€ 25,4 milioni). Tale dato, considerato ai fini dei parametri del Fair Play Finanziario, migliora nettamente l’incidenza del costo del personale sui ricavi rilevanti (55,05%).
Gli oneri finanziari sono aumentati di £ 4,8 milioni rispetto al dato del 2008/09, assestandosi a £ 17,7 milioni (€ 19,7 milioni). Ed è su questa voce di costo che si gioca il futuro del Liverpool, in quanto la vecchia proprietà ha preferito indebitare il club, forse sovrastimandone le capacità di autofinanziamento.
Il risultato d’esercizio mostra una perdita di £ 19,9 milioni (€ 22,1 milioni), mentre nel 2008/09 la perdita ammontava a £ 14 milioni (€ 15,6 milioni).
Il valore netto delle immobilizzazioni immateriali è diminuito del 19,83% da £ 121,9 milioni (€ 135,4 milioni) del 2009 a £ 97,7 milioni (€ 108,6 milioni) del 2010. La causa principale, come ovvio che sia per un bilancio di una società di calcio, è da attribuire alle variazioni del valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, che è sceso da un valore netto contabile di £ 107,9 milioni (€ 119.9, milioni) del 2008/09 a £ 85 milioni (€ 94,4 milioni) del 2009/10. Il tutto è dovuto ad acquisizioni di giocatori per un valore di £ 34,5 milioni (€ 38,3 milioni) compensate dal valore contabile netto delle dismissioni di £ 17,2 milioni (€ 19,1 milioni) e dagli ammortamenti e svalutazioni di esercizio calcolati per £ 40,2 milioni (€ 44,7 milioni). Le immobilizzazioni immateriali comprendono, per l’importo di £12,7 milioni (€ 14,1 milioni), anche l’avviamento riconosciuto per l'acquisizione di “Liverpoolfc. Tv Limited”. Tale voce è diminuita di £ 1,3 milioni in relazione all’ammortamento calcolato.
Le immobilizzazioni materiali sono aumentate del 5,04%, da £ 73,3 milioni (€ 81,5 milioni) a £ 77 milioni (€ 85,6 milioni). In tale voce sono stati capitalizzati oneri finanziari per un importo di £ 2 5 milioni, in relazione al progetto del nuovo stadio.
Le immobilizzazioni finanziarie, ammontanti a £ 15,9 milioni (€ 17,6 milioni), riguardano l’acquisizione di “Liverpoolfc. Tv Limited”.
All'interno delle attività correnti risulta aumentata di £ 6,9 milioni la voce riguardante le rimanenze di beni per la rivendita, a causa del cambiamento dello sponsor di maglia. Le disponibilità liquide ammontano a £ 18,9 milioni (€ 21 milioni) e i crediti a £ 31,2 milioni (€ 34,7 milioni).
Il patrimonio netto risulta negativo per £ 5,9 milioni (€ 6,5 milioni), mentre il 31 luglio 2009 era positivo per £ 14 milioni (€ 15,6 milioni). La variazione negativa di £ 19,9 milioni è da attribuire alla perdita di esercizio. L’esistenza di un patrimonio netto negativo determina una situazione da “warning” ai fini del Fair Play Finanziario.
L'indebitamento finanziario netto è aumentato da £ 110,3 milioni (€ 122,5 milioni) del 31 luglio 2009 a £ 123,4 milioni (€ 137,1 milioni) del 31 luglio 2010. Nell’indebitamento finanziario netto del 31 Luglio 2010 è incluso un debito infragruppo di £ 104,6 milioni (€ 116,2 milioni). Come già detto, questo debito è stato convertito in riserva con il cambio di proprietà, verificatosi nell'ottobre 2010. Quindi si presume che per il 2010/11 ci sia un netto miglioramento riguardante la situazione dell’indebitamento finanziario netto. In ogni caso bisogna evidenziare che l’indebitamento finanziario netto, conformemente a quanto stabilito dal Fair Play Finanziario, risulta inferiore ai ricavi totali.
In conclusione si può affermare che con una gestione che sappia contenere al minimo il costo del debito, magari investendo i propri capitali e non ricorrendo massicciamente alle banche per ottenere finanziamenti, anche il punto di pareggio richiesto dal Regolamento del Fair Play Finanziario appare facilmente raggiungibile.

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