mercoledì 28 dicembre 2011

Bilancio 2010/11 Atletico Madrid: mezza rosa a garanzia del debito erariale



Luca Marotta Giovedì 29 Dicembre 2011 01:47
jstargio@gmail.com


La società “Club Atlético de Madrid SAD” è stata costituita il 30 giugno 1992, a seguito della trasformazione del “Club Atlético de Madrid”, ai sensi della “Ley del Deporte”. La società "Holding de Inversiones Atléticas, S.A." detiene il 56,47% e la società "Video Mercury Films, S.A." il 14,70%. Tali società sono gli unici azionisti con partecipazioni superiori al 10%. “Club Atlético de Madrid SAD”, a sua volta, detiene il 2,5% della società "Madrid Deporte Audiovisual, S.A.".
La fusione e le operazioni immobiliari.
I1 5 maggio 2010 l'Assemblea straordinaria dei soci del "Club Atlético de Madrid SAD" ha approvato la fusione per incorporazione della controllata "División Inmobiliaria del Club Atlético de Madrid, SL". Con l’incorporazione si sono introitate attività per un valore di 254,3 milioni di euro (di cui 220,1 milioni di immobilizzazioni materiali) e 27,6 milioni di debiti. Tra i beni incorporati figurano lo stadio “Vicente Calderon”, con un valore contabile netto di 21,8 milioni, e terreni con un valore pari a 197,6 milioni.
Alcuni giorni dopo, in data 30 giugno 2010, sono stati ceduti i terreni, con i relativi diritti di sviluppo urbanistico, ad un prezzo di 255 milioni di euro. Su tali terreni insiste lo stadio “Vicente Calderon”, che sarà abbandonato per il nuovo stadio. Tale contratto era sottoposto a condizione sospensiva, in attesa delle necessarie e definitive autorizzazioni urbanistiche per lo sfruttamento a fini edificatori. Considerando il valore in bilancio dei terreni ed i costi connessi con l’operazione, il beneficio economico della stessa è stato di 14,2 milioni.
Tra le immobilizzazioni immateriali, nel bilancio 2010/11 figurano i diritti d’uso del nuovo stadio per l’importo di 4,5 milioni di euro. La questione nuovo stadio sembrerebbe essere legata anche all’esito della candidatura di Madrid, come sede delle Olimpiadi.
La continuità aziendale degli Amministratori e i rilievi dei revisori.
Il bilancio 2010/11 presenta un patrimonio netto positivo pari a 30,6 milioni di euro e un capitale circolante netto negativo per 112,5 milioni di euro, nel 2009/10 il patrimonio netto era positivo per 27,7 milioni di euro e il capitale circolante era negativo per 109,4 milioni.
Secondo gli amministratori, il deficit di capitale circolante netto, ossia la differenza negativa tra attività e passività a breve termine, è dovuto in parte agli investimenti in giocatori, con aumento dei relativi costi, effettuato nelle ultime stagioni per migliorare le prestazioni sportive, con l'obiettivo di partecipare alle competizioni europee e, in secondo luogo, alle caratteristiche dell'attività svolta. Sempre secondo gli amministratori, tale situazione non rappresenta un impedimento per la continuità aziendale ed è comune alla stragrande maggioranza delle società di calcio. Per questo motivo il Consiglio di Amministrazione ha applicato il principio di continuità aziendale. Tra i fattori che diminuiscono la portata di un capitale circolante netto negativo, gli Amministratori evidenziano la presenza nel passivo a breve dei risconti passivi per ricavi anticipati, pari a 40,5 milioni, che non rappresentano debiti finanziari da pagare, la partecipazione alle competizioni europee, con le implicazioni economiche che questo comporta ed infine la materializzazione dei progetti per la costruzione del nuovo stadio di Madrid e la nuova “Ciudad Deportiva”, che consentirà un significativo aumento dei ricavi.
I revisori della società AH Auditores 1986, S.A., che hanno certificato il bilancio, nonostante abbiano scritto che i conti annuali per il 2010/11 presentavano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti, della situazione patrimoniale e finanziaria, hanno mosso rilievi evidenziando alcune eccezioni.
La prima eccezione riguarda il contratto di vendita dei terreni, con condizione sospensiva, stipulato il 30 giugno 2010. Il beneficio economico di tale operazione pari a 14,2 milioni, è stato imputato al bilancio 2009/10. Tuttavia, solo il 30 giugno 2011, è stato stipulato un altro contratto, che dà per avverata la condizione sospensiva ed esigibili le obbligazioni reciproche, pur non essendo terminato l’iter concessorio. Inoltre, il valore contabile dei terreni in bilancio era elevato, in quanto lo stesso è stato registrato per l'ammontare di 196,7 milioni, nell'anno 2003/2004, mediante il conferimento del ramo d’azienda immobiliare che ha permesso, il 30 giugno 2004, la costituzione della società: "División Inmobiliaria del Club Atlético de Madrid, SL". Pertanto il bilancio 2010/11 non si è potuto giovare della cessione. Per tale motivo, secondo i revisori, i risultati dell'esercizio e le riserve sono rispettivamente sottovalutati e sopravvalutati per 147.620 migliaia di euro (al netto dell'effetto fiscale).
La seconda eccezione attiene all’esposizione di proventi, a seguito di altri contratti per cessioni immobiliari sottoposti a condizione sospensiva. Nell’esercizio 2005/06, tali proventi ammontavano a 46,3 milioni, nel 2007/08 a 57,8 milioni e nel 2008/09 a 10,1 milioni. Secondo i revisori, la condizione sospensiva riguardava l’approvazione di un piano urbanistico, prevista per la fine dell’anno 2011; solo il 7 giugno 2011, è stato stipulato un accordo con cui si sopprimeva tale clausola, pertanto la società di revisione ha mosso un rilievo relativo al bilancio 2009/10.
La terza eccezione riguarda il rimborso di alcune quote di capitale ed un aumento di capitale deliberato nel 2002/03, oggetto di contenzioso. I revisori hanno rilevato che non è stato effettuato alcun accantonamento per il rischio di rimborso.
Tra le altre cose, la società di revisione ritiene incerto, ovvero non determinato con precisione, l’accantonamento di 20,5 milioni per coprire i costi a carico dell’Atletico Madrid per il progetto di sviluppo urbano dello stadio. Inoltre, essendo in corso degli accertamenti fiscali, potrebbero manifestarsi passività aggiuntive.
La struttura dell’attivo.
L’attivo è aumentato di 65 milioni, assestandosi a 544,9 milioni. Il 70% è rappresentato da attività a lungo termine. I diritti alle prestazioni sportive dei giocatori incidono per il 10% e ammontano a 53,7 milioni (-8,87% sul 2009/10). Il valore lordo è di 92,8 milioni. Da segnalare che il 50% dei diritti alle prestazioni sportive dei giocatori funge da garanzia per il debito nei confronti dell’Erario.
Bisogna specificare che tra le attività correnti figura la posta “attività non correnti detenute per la vendita”, pari a 14,9 milioni di euro, che riguarda il valore contabile netto dei diritti di acquisizione di giocatori ceduti tra la data di chiusura dell'esercizio e la data di redazione dei conti annuali.
Le immobilizzazioni materiali incidono solo per il 2%, essendo pari a 12,4 milioni, poiché risentono delle cessioni di terreni e svalutazioni registrate nel 2009/10. L’importo maggiore delle attività è rappresentato dai crediti verso terzi a lungo termine, pari a € 244.151.259,72, sintomo del fatto che, al 30/06/2011, i proventi da cessioni immobiliari, relativi al contratto del 30 giugno 2010, non sono stati ancora incassati; infatti, per tale contratto residua un credito a lungo termine di € 240.714.721,56.
Anche tra i crediti a breve termine residua un importo notevole per 82,5 milioni, sempre legato ad operazioni immobiliari.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 30.605.412,64 e risulta in aumento rispetto al 2009/10 del 10,59%. Essendo non negativo è conforme a quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario. Tuttavia, il Patrimonio Netto copre solo il 5,62% delle attività totali, sintomo di sottocapitalizzazione e carenza di autonomia finanziaria, nel senso che si fa massiccio ricorso al capitale di terzi. Non a caso il capitale circolante netto, come detto sopra, è negativo.
Il capitale sociale è pari a € 24.706.669,66 e si compone di 2.906.667 azioni nominative del valore nominale di € 8,50 ciascuna. Al 30 Giugno 2011, non risulta interamente versato, mancano all’appello € 23.776, 20, che figurano nell’attivo corrente, come credito verso i soci per versamenti ancora dovuti.
Come evidenziato dai revisori, esiste un contenzioso riguardante una delibera dell'assemblea generale tenutasi il 27 giugno 2003, che aumentava il capitale sociale mediante conversione dei finanziamenti soci e mediante versamenti in denaro.
Da segnalare che l’aumento del Patrimonio netto è dovuto alle sovvenzioni e contributi ricevuti per la costruzione del nuovo stadio. L’importo stanziato è stato di € 12.839.600,68, che al netto dell’imposizione fiscale ha permesso di incrementare il patrimonio netto, per tale voce, di € 8.987.720,47. Tale importo è giustificato dai benefici che la città di Madrid riceverà per dei lavori connessi alla costruzione del nuovo stadio.
La struttura delle passività.
Il totale delle passività, sia correnti che non correnti, è aumentato di 62,3 milioni assestandosi a 514,3 milioni. Le passività correnti ammontano a 277,9 milioni, rappresentano il 54% delle passività e “finanziano” il 51% delle attività.
I debiti verso il personale ammontano a 51,6 milioni di euro (48,5 nel 2009/10), segnando un aumento del 6,42%. La maggior parte riguarda i debiti verso il personale sportivo pari a € 50.998.866,23. Il rapporto tra debiti verso il personale e costo del personale, che è pari all’81%, risulta molto elevato e rappresenta un segnale di probabile ritardo nei pagamenti. I debiti verso il personale “finanziano” il 9,5% di tutte le attività.
Per quanto riguarda la situazione dei debiti e crediti verso l’Erario, gli Enti Previdenziali e Pubblici, sono esposti crediti per 48,3 milioni di euro, di cui 47,9 a lungo termine, mentre i debiti ammontano a 215 milioni, di cui 72,7 a breve termine. Tra i debiti sono stati accantonati 49,1 milioni per verbali di accertamento. Da segnalare che il “Club Atlético de Madrid SAD” ha ottenuto delle dilazioni per il pagamento per diverse imposte e per diversi periodi. L’importo residuo, al 30/06/2011, è di 35,7 milioni di euro (55,3 mln nel 2009/10).
Bisogna evidenziare che i debiti verso la Pubblica Amministrazione “finanziano” il 39% dell’attivo. Inoltre i revisori hanno evidenziato che la realizzazione dei crediti a lungo termine per imposte differite, pari a 47,9 milioni, dipenderà dalla capacità di generare utili nel futuro.
La Posizione Finanziaria Netta.
I debiti finanziari riguardano i debiti verso enti creditizi per € 58.713.771,35 (2009/10: € 67.338.263,15) e i prestiti obbligazionari per € 66.978,80 (2009/10: € 68.765,59). Il totale ammonta a € 58.713.771,35.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è negativo ed è pari a 15,2 milioni. I debiti per la compravendita dei calciatori aumentano del 50%, passando da 36,7 a 55 milioni. I crediti per compravendita calciatori aumentano a 39,8 milioni dai 20,6 milioni del 2009/10.
Si delineerebbe un indebitamento finanziario, ai fini del Fair Play Finanziario, di 73,9 milioni, inferiore al volume dei ricavi e conforme a quanto richiesto dalla normativa.
I Ricavi.
Il fatturato per l’anno 2010/2011 è diminuito a € 94.653.074,34 da € 122.886.415,06, soprattutto a causa della mancata partecipazione alla Champions League. Nel 2009/10, l’Atletico Madrid ha partecipato alla fase a gironi della Champions League, ha vinto l’Europa League e ha disputato la finale di Copa del Rey, mentre nel 2010/11 ha vinto la UEFA Super Cup e ha partecipato alla fase a gironi dell’Europa League.
I ricavi legati all’attività sportiva ammontano a € 10.621.412,35 ed incidono per l’11% sul fatturato. La variazione rispetto all’esercizio precedente è stata negativa per il 71,10%. Tra i “ricavi sportivi” sono ricompresi: i ricavi da gare di campionato per € 4.365.545,43 (€ 3,7 mln, nel 2009/10); i ricavi da gare di Coppa per € 1.122.958,98 (€ 2,1 mln, nel 2009/10); ricavi da competizioni internazionali per € 4.360.565,53 (€ 29,6 mln, nel 2009/10); ricavi per amichevoli per € 375.243,47 (€ 748 mila, nel 2009/10); i ricavi da O.N.L.A.E. (Organismo Nacional de Loterías y Apuestas del Estado) per € 397.098,94 (€ 574.318,77, nel 2009/10).
I ricavi da abbonamenti e soci incidono per il 23% sul fatturato, sono pari a € 22.178.537,03 e registrano un incremento dell’8%. 
I ricavi per cessione diritti audiovisivi ammontano a € 38.424.292,37, con un decremento del 5,75% rispetto al 2009/10. Tali ricavi incidono per il 41% sul fatturato.
I ricavi commerciali e pubblicitari incidono per il 25% e ammontano a € 23.428.832,59, con un decremento del 5,60% rispetto al 2009/10. Soprattutto a causa della diminuzione dei ricavi da pubblicità che diminuiscono da 21,1 a 19,5 milioni.
Gli altri ricavi sono pari a 5,2 milioni e risultano in crescita di 3,6 milioni.
L’eccedenza di plusvalenze per cessioni giocatori, pari a 43 milioni di euro, registra un forte incremento di 36,3 milioni di euro.
I costi del personale.
Il costo del personale ammonta a € 64.065.082,01 e risulta in aumento del 4,18% rispetto al 2009/10. Il rapporto tra costo del personale e fatturato senza plusvalenze è del 68%.
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a € 22.778.706,57, mentre nel 2009/10 era pari a € 27.878.697,46, il decremento è stato del 18,29%.
Pertanto l’incidenza complessiva sul fatturato (senza plusvalenze) del costo di gestione del personale, pari al 92%, è ben lungi dai livelli di gestione ottimale. Ovviamente se considerassimo anche le plusvalenze del 2010/11, si scendere al di sotto del 70%, livello di eccellenza, ma ciò significherebbe improntare una gestione che compra a poco per vendere a molto e non sempre accade.
Il requisito del pareggio di bilancio.
Il risultato, al 30 giugno 2011, prima degli interessi e delle tasse, grazie alle plusvalenze, è positivo per 18,5 milioni e risulta in aumento di 10,2 milioni.
Tuttavia, l’esercizio 2010/11 si è chiuso con una perdita di € 5.960.972,93. 
Sulla perdita pesano molto gli oneri finanziari per debiti verso terzi, che sono pari a € 40.610.848,49 e risultano in aumento di circa 32 milioni; mentre i proventi finanziari sono pari a 10,3 milioni di euro, con un aumento di 10 milioni rispetto all’esercizio precedente.
La somma algebrica dei risultati degli ultimi tre esercizi evidenzia un dato negativo di 16,8 milioni di euro. Sia il 2009/10 che il 2008/09 hanno registrato delle perdite, rispettivamente di 76 mila e 10,7 milioni di euro.
Per il periodo transitorio, ossia fino al 2017/18, l’Atletico Madrid rientra nel limite delle deviazioni consentite, ossia 45 milioni per il 2013/14-2014/15 e 30 milioni per i periodi dal 2015/16 al 2017/18.
Concludendo possiamo affermare che trattasi di un bilancio condizionato da operazioni immobiliari e da situazioni debitorie fiscali rilevanti. Le operazioni immobiliari sono state complesse e molteplici, passando attraverso il conferimento del ramo d’azienda immobiliare (2002/03), la fusione (2009/10) e la cessione dei terreni, ivi compreso lo stadio, per costruire un nuovo impianto. Al 30 giugno 2011, risulta che le operazioni immobiliari hanno generato soprattutto crediti a lungo termine. Ai fini del Fair Play Finanziario potrebbero essere evidenziati negativamente l’elevato debito verso il personale e l’eccessiva esposizione debitoria fiscale, culminata nella garanzia sui diritti alle prestazioni sportive dei giocatori.



Pubblicato su:
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/3692-bilancio-201011-atletico-madrid-mezza-rosa-a-garanzia-del-debito-erariale.html

http://www.sporteconomy.it/Economia+%26+Bilanci+-+I+conti+dell%27Atletico+Madrid%3A+pi%26ugrave%3B+ombre+che+luci..._41363_9_1.html


martedì 20 dicembre 2011

Consolidato 2010/11 Tottenham Hotspur: in linea col Fair Play e verso il “De-listing”

Luca Marotta Martedì 20 Dicembre 2011 10:24
jstargio@gmail.com


Il consolidato 2010/11 di “Tottenham Hotspur Plc” presenta buoni risultati, in linea con i parametri del Fair Play Finanziario. Innanzitutto, è esposto un utile netto di 669 mila sterline, il patrimonio netto è positivo per £ 81,5 milioni, il rapporto tra costo del personale e fatturato (escluse le plusvalenze) è del 55,70%, l’indebitamento finanziario netto, ammontante a £ 56,8 milioni, è inferiore ai ricavi e risulta in diminuzione del 12%. I ricavi segnano la cifra record di £ 163,5 milioni. I costi sono aumentati in misura inferiore ai ricavi.
Il 16 novembre 2011 è stato pubblicato un comunicato che annunciava agli azionisti che sarà proposto il “De-listing”. La motivazione risiede nel fatto che gli amministratori giudicano "strategico" l’aumento della capacità dello stadio, per generare maggiori entrate. Ovviamente, per uno stadio più grande occorrono nuovi e ingenti capitali. A giudizio degli amministratori del Tottenham l’AIM, il mercato finanziario dove è quotata la società limita fortemente questa possibilità.
Il progetto del nuovo stadio “Northumberland Project” ha subito delle modifiche, che hanno comportato un aumento dei costi. L’aumento dei costi è stato causato anche dalla riduzione della zona edificabile ad uso residenziale. Poiché il progetto è in attesa di ricevere il via libera definitivo dalle autorità competenti di Londra e l’aumento dei costi si aggira intorno ai 50 milioni di sterline, gli amministratori del club londinese avevano manifestato il loro interesse per lo Stadio Olimpico e avevano fatto un'offerta per acquisire il contratto di locazione per la gestione dello stadio, dopo le Olimpiadi del 2012. Per lo Stadio Olimpico, tuttavia, sussiste il problema della pista di atletica che, in genere, compromette il godimento dello spettatore che assiste ad un match di calcio.
Pare che il mantenimento della pista di atletica fosse una pregiudiziale da parte dei locatori dello stadio; pertanto, sembrerebbe che lo Stadio Olimpico abbia cessato di essere un’opzione per il Tottenham.
Invece, per quanto il nuovo centro sportivo, dovrebbe entrare in funzione nell’estate 2012. 
Nell’esporre i dati in euro, considereremo il cambio al 30-06-2011: 1 € = 0,9035 £.
La proprietà.
La società “Enic International Limited”, registrata alle Bahamas, possiede l'85% degli Spurs. 
La “Enic International Limited” è di proprietà al 70,6% di Joe Lewis, residente nelle Bahamas, mentre il presidente Daniel Levy e alcuni membri della sua famiglia, tramite un trust, controllano l'altro 29,4%.
La continuità aziendale.
Il consolidato di “Tottenham Hotspur Plc” è stato redatto in base al principio della continuità aziendale e la società Deloitte LLP, che ha certificato il bilancio, non ha mosso alcun rilievo in merito. Quanto sopra significa che la società “Tottenham Hotspur Plc” è in grado di di onorare gli impegni finanziari futuri. Gli Amministratori degli “Spurs” ritengono che il business del Gruppo abbia solide basi e che avrà un capitale circolante sufficiente per il prossimo futuro. Di conseguenza, la società ha risorse adeguate per continuare la sua attività operativa per il prossimo futuro.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto consolidato è positivo e ammonta a £ 81,5 milioni (€ 90,2 mln), mentre nel 2009/10 era pari a £ 70,5 milioni (€ 78 mln). L’incremento è dovuto all’utile netto di esercizio per 669 mila sterline e al fatto che, durante l'anno, le “CRPS”, azioni convertibili privilegiate redimibili, allocate nella precedente stagione tra le passività finanziarie, sono state convertite per £ 10,3 milioni in azioni ordinarie e per la restante parte sono state rimborsate.
Il totale delle attività è finanziato da mezzi propri, ossia dal patrimonio netto, per il 27,91%.
La struttura dell’attivo patrimoniale.
Il totale delle attività è aumentato dell’1,32%, passando da 288,2 a 292 milioni di sterline (€ 323,1 mln).
La struttura dell’attivo patrimoniale è composta per l’86% da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali incidono per il 51% e quelle immateriali per il 35%.
Il totale delle attività non correnti ammontante a 251,5 milioni di sterline (€ 278,3 mln), segna un incremento del 5,14%. Le immobilizzazioni materiali risultano pari a £ 150,3 milioni (€ 166,3 mln), mentre nel 2009/10 erano pari a £ 123,5 milioni (€ 136,7 mln). In questa voce sono comprese le immobilizzazioni materiali in corso di costruzione per l’importo di £ 96,4 milioni, comprensivi di terreni, fabbricati e spese di progettazione. Queste ultime sono arrivate alla cifra di £ 26.340.000 e potrebbero generare una sopravvenienza passiva nel caso in cui il progetto nuovo stadio venisse abbandonato per altre soluzioni.
Le immobilizzazioni immateriali diminuiscono da £ 115,7 milioni (€ 128 mln) a £ 101,2 milioni (€ 112 mln). Nel corso dell'esercizio sono stati acquistati giocatori per un costo totale di 27,5 milioni di sterline (€ 30,4 mln).
Le attività correnti risultano pari a 40,4 milioni di sterline (€ 44,7 mln) e registrano un decremento del 17,37%.
La Posizione Finanziaria Netta.
L’indebitamento finanziario netto consolidato ammonta a 56,8 milioni di sterline (€ 62,9 mln) e, rispetto all’esercizio precedente, risulta in diminuzione del 12%. La variazione è dovuta principalmente all’incremento delle disponibilità liquide, che sono passate da £ 11,3 milioni (€ 12,5 mln) a £ 20,6 milioni (€ 22,9 mln), segnando un incremento dell’83%.
Una buona parte (47%) dell’indebitamento finanziario lordo è "virtuoso", essendo dovuto all’attività di investimento nel nuovo centro sportivo e alla progettazione del nuovo stadio.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è a debito per £ 27,5 milioni.
I crediti commerciali per cessioni calciatori ammontano a £ 3.427.000 (2010: £ 18.423.000).
I debiti commerciali a breve per cessioni calciatori ammontano a £ 20.910.000 (2010: £ 29.120.000). I Debiti commerciali a lungo termine per l'acquisizione di calciatori sono pari a £ 9.984.000.
Considerando insieme l’indebitamento finanziario netto e il saldo debitorio da compravendita calciatori si ha un’esposizione debitoria pari a £ 84,3 milioni (€ 93,3 mln), in linea col limite del Fair Play Finanziario, essendo essa inferiore ai ricavi.
I Debiti.
Il totale delle passività sia correnti che non correnti ammonta a 210,5 milioni di sterline (€ 232,9 mln) e risulta in calo del 3,3% rispetto all’esercizio precedente. Le passività correnti ammontano a £ 118,9 milioni (112,5 nel 2009/10) e risultano in aumento del 5,69%. L’importo maggiore riguarda i debiti commerciali per £ 95,6 milioni. I debiti per imposte ammontano a £ 260 mila.
Le passività non correnti, invece, risultano in diminuzione del 12,92%, registrando la cifra di 91,6 milioni di sterline (€ 101,4 mln). I debiti per imposte differite risultano pari a £ 18,2 milioni.
I debiti bancari, esposti in bilancio, ammontano complessivamente a 52,4 milioni di sterline (€ 58 mln), al netto dei costi, di cui 19 con scadenza entro l’esercizio successivo. Al 30 giugno 2010, i debiti bancari, al netto dei costi, ammontavano a £ 49,7 milioni. Tra i debiti bancari a breve termine è compreso un prestito garantito di £ 15 milioni di HSBC Bank.
Per il Tottenham esiste una linea di credito di 55 milioni di sterline (€ 60,87 mln) con Bank of Scotland, garantita dalle proprietà del club londinese. Durante l'anno una linea di credito aggiuntiva di £ 16.000.000 è stata ottenuta da Investec Bank, per aiutare il finanziamento della costruzione del nuovo Centro Sportivo (Training Ground), ed è garantita dallo stesso.
Inoltre, al 30 giugno 2011, risulta che il gruppo che controlla il Tottenham detiene tra le passività dei titoli di debito garantiti (loan notes) derivanti da due emissioni. La prima di £ 10.000.000, della durata di 20 anni dal settembre 2003, è stata effettuata nel novembre 2002, la seconda di £ 20.000.000, della durata di 16 anni dal settembre 2007, è stata effettuata nel novembre 2006.
Il prestito di £ 20 milioni è garantito dal “White Hart Lane Stadium” e dalle future entrate per biglietti e ospitalità aziendale.
Di questi prestiti, al 30/06/11, in bilancio residuano £ 24,3 milioni, cui bisognerebbe aggiungere £ 272 mila di costi da ammortizzare per la durata degli stessi.
I Ricavi.
Il fatturato, grazie al raggiungimento dei quarti in Champions League, è aumentato in maniera consistente con un incremento del 36,45%. Infatti, ha raggiunto il livello record di £ 163,5 milioni (€ 180,9 mln), mentre nel 2009/10 era pari a 119,8 milioni di sterline (€ 132,6 mln). 
La biglietteria nelle partite della Premier League ha registrato incassi pari a £ 20,4 milioni (nel 2009/10: £ 20,1 mln). Invece, nelle partite delle coppe, la biglietteria ha registrato un record di incassi, dovuto alla partecipazione alla Champions League. L’ammontare è stato pari a £ 39 milioni (nel 2009/10: £ 6,7 mln). I ricavi da biglietteria incidono per il 36% sul totale del fatturato.
I ricavi per diritti audiovisivi sono aumentati a £ 54 milioni (€ 59,8 mln), registrando un incremento del 4,85% (nel 2009/10: £ 51,5 mln). Anche tale aumento è in gran parte attribuibile alla Champions League, mentre in campionato è stato raggiunto il quinto posto (quarto posto nel 2009/10). L’incidenza di tali ricavi sul fatturato è del 33%. 
I proventi da sponsorizzazioni e da “Corporate Hospitality” sono saliti a £ 31,8 milioni (€ 35,2 mln); nel 2009/10 ammontavano a £ 25,8 milioni (€ 28,5 mln). L’incremento è stato del 23,58%. Lo sponsor di maglia per il campionato è stato “Autonomy”, mentre “Investec”, lo è stato per le coppe. Puma è rimasto come sponsor tecnico anche per il 2010/11.
I ricavi da merchandising sono cresciuti del 22,58% a £ 9,5 milioni (nel 2009/10: £ 7,8 mln).
Merchandising e sponsor incidono per il 25,32% sul fatturato.
Gli altri ricavi aumentano da 7,9 a 8,7 milioni di sterline (€ 9,6 mln).
Il Costo dei dipendenti.
Il costo del personale è aumentato del 35,77%, da 67,1 milioni di sterline (€ 74,2 mln) a 91,1 milioni (€100,7 mln). Comunque il rapporto tra costo del personale e ricavi con esclusione delle plusvalenze è leggermente diminuito, passando dal 55,98% al 55,70%. Tale indicatore è ben al di sotto del limite stabilito dal Fair Play Finanziario, pari al 70%. 
L’ammortamento della rosa dei giocatori è rimasto sostanzialmente invariato, essendo pari a £ 39,45 milioni (€ 43,6 mln). Pertanto, il costo di gestione del personale incide sul fatturato, senza plusvalenze, per il 79,83% e sui ricavi, comprese le plusvalenze, per il 75,85%. Tale dato è leggermente più alto rispetto al livello di “eccellenza gestionale”. Dovuto, molto probabilmente, all’acquisizione dei diritti alle prestazioni dei calciatori ad un prezzo elevato rispetto ai salari.
Il “Breakeven Finanziario”.
Il Tottenham non ha problemi per quanto riguarda l’obiettivo del pareggio di bilancio, considerando anche le varie soglie di tolleranza del Fair Play Finanziario. La somma algebrica degli ultimi tre bilanci consolidati è positiva per £ 17,2 milioni (€ 19 mln).
Dal punto di vista economico, l’esercizio 2010/11 è stato ben gestito, perché ad un aumento dei ricavi del 36,45% è corrisposto un aumento delle spese operative del 25%.
Se escludessimo le spese operative riguardanti la gestione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, risulterebbe un incremento del 35%, precisamente da £ 97,1 milioni (€ 107,5 mln) a £ 131,2 milioni (€ 145,2 mln). Nella sostanza, tali spese sono aumentate quasi proporzionalmente al fatturato, perché si è fatto leva principalmente sul costo del personale.
Il risultato operativo, escludendo la gestione dei diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, ha registrato un incremento del 42,43%; infatti, nel 2010/11, risulta positivo per £ 32,3 milioni (€ 35,7 mln), mentre nel 2009/10, ammontava a £ 22.7 milioni (€ 25 mln). 
L’eccedenza di plusvalenze per la cessione di giocatori ammonta a £ 8,6 milioni (€ 9,4 mln), nel 2009/10 era nettamente superiore, risultando pari a £ 15,3 milioni (€ 16,8 mln). Hanno contribuito a tale risultato la cessione di Adel Taarabt al Queens Park Rangers e i bonus relativi a precedenti anni per Darren Bent al Sunderland, Kevin-Prince Boateng al Portsmouth, Dimitar Berbatov al Manchester United e Didier Zokora al Sevilla.
Il risultato netto consolidato è positivo per £ 669 mila (€ 740 mila) ed è migliore rispetto alla perdita del 2009/10 di £ 6,6 milioni.
Se si confermasse l’ipotesi gestionale degli amministratori, che punta su uno stadio nuovo, che abbia una capacità maggiore rispetto ai 36.230 spettatori del "White Hart Lane", per ottenere maggiori entrate, si profilerebbe un futuro da grande club europeo.



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