giovedì 30 ottobre 2014

Fútbol Club Barcelona al terzo utile consecutivo, anche grazie al Player Trading.



Luca Marotta


Il bilancio 2013/14 del Barcellona si è chiuso con un utile netto di € 41,1 milioni (€ 32,5 nel 2012/13). L'utile prima delle imposte aumenta a € 54,8 milioni da € 43,6 milioni. Per il terzo anno consecutivo il Barcellona ha chiuso l’esercizio con un risultato positivo, che ha permesso di consolidare il Patrimonio Netto positivo.
Nell’esercizio 2013/14 ha esercitato un effetto positivo l’attività di Player Trading che ha visto la realizzazione di plusvalenze e bonus per circa 40 milioni di Euro. La plusvalenza relativa alla cessione di Fabregas al Chelsea è stata contabilizzata nell’esercizio 2013/14 ed è risultata importante.
I ricavi lordi, comprensivi delle plusvalenze e degli altri componenti positivi straordinari con esclusione dei proventi finanziari, hanno segnato la cifra record di Euro 529,9 milioni in aumento rispetto ai 490,5 milioni di Euro del 2012/13.
I ricavi senza le plusvalenze sono risultati pari a circa € 490 milioni e restano al di sotto della soglia dei € 500 milioni di Euro, collocando il Barcellona alle spalle del Manchester United e del Real Madrid.
Il risultato economico del 2013/14, anche in considerazione dell’utile netto previsto per il 2014/15, pari a € 18.008.000 con ricavi per € 464.383.000 al netto delle plusvalenze, conferma che la Polisportiva Barcellona ha intrapreso il percorso “virtuoso” dell’autofinanziamento.
Secondo il Presidente Bartomeu durante il 2013/14 si è verificata una serie di eventi non sportivi che, per la loro coincidenza temporale, hanno complicato la gestione sportiva del club.
I fatti e le situazioni che si sono concentrati in pochi mesi, hanno messo a dura prova il club e hanno riguardato: la partenza del presidente Sandro Rosell, i casi giudiziari Messi e Neymar, la sanzione FIFA, che è stata sospesa provvisoriamente, l’infortunio di Victor Valdes e l’addio del capitano Carles Puyol. Infine, la notizia della morte dell’allenatore Tito Vilanova.
Ovviamente anche i risultati sportivi meno brillanti non hanno permesso di esporre risultati economici migliori. I risultati sportivi sono stati caratterizzanti dall’eliminazione ai quarti di Champions League e dal secondo posto nella Liga 2013/14.

La Polisportiva.
Il “Fútbol Club Barcelona” è una polisportiva costituita il 29 novembre 1899 sotto forma di associazione privata di persone fisiche senza scopo di lucro. Svolge la sua attività nel calcio, nel basket, nella pallamano, nel calcio a 5, hockey e altri sport, che contribuiscono ad appesantirne il bilancio. Infatti, il bilancio per sezioni, mostra un utile lordo di € 144,8 milioni (€ 106,7 milioni nel 2012/13), riguardante la prima squadra di calcio e una perdita lorda complessiva di € 103,7 milioni (€ 60,8 milioni nel 2012/13) per tutte le altre sezioni sportive. Si pensi che il costo del personale della Sezione Basket è di € 18.250.000 a fronte di ricavi per € 4 milioni. La sezione del ““Fútbol Base mostra un costo del personale di € 13 milioni circa a fronte di ricavi per circa € 3 milioni.
La “Ley del deporte” del 15 ottobre 1990, stabilisce che i club coinvolti nelle competizioni sportive professionistiche debbano assumere la forma di “Sociedad Anónima Deportiva”, ma, in deroga a ciò, fu prevista la possibilità per i club, che soddisfacevano determinati requisiti, di mantenere la struttura giuridica esistente e il “Fútbol Club Barcelona” mantenne la sua struttura giuridica. In questo caso, la legge prevede che il consiglio di amministrazione deve garantire il 15% delle spese del club, in base al bilancio preventivo.
In base a quanto stabilito dal Regio Decreto 1251/1999 del 16 luglio, l'attuale Consiglio del Club è tenuto a presentare la garanzia, con effetto dal 1 ° luglio 2014, data di inizio dell'anno sociale 2014/2015 per un importo pari al 15% del budget di spesa per la prossima stagione, meno i risultati economici positivi accumulati durante il suo mandato.
Il 5 ottobre 2013 l’Assemblea dei Soci ha approvato una modifica dello statuto del Club. E’ stato incluso un articolo che dispone che la “Junta Directiva” dovrà garantire il mantenimento del patrimonio netto del club.

I Soci.
Per il 2013/14 è diminuito il numero dei soci.
Il numero dei soci è di 153.458 (161.197 nel 2012/13). Le donne sono pari a 39.477 (40.823 nel 2012/13) e rappresentano il 25,73% del totale.
I soci non Catalani sono 13.380 (15.603 nel 2012/13). I soci di età inferiore ai 5 anni sono pari a 10.678 (13.118 nel 2012/13), quelli con età maggior di 65 sono pari a 27.087 (26.580 nel 2012/13).

“Ipotesi minima” sul Valore del Barcellona.

Forbes nella sua classifica “The World's Most Valuable Soccer Teams” per il 2014, colloca il Barcellona al secondo posto con un valore di 3,2 miliardi di Dollari USA, pari a circa 2,4 miliardi di Euro.
Volendo distaccarsi dal modello di valutazione di Forbes, si potrebbe ipotizzare un valore che sintetizzi la “Formula di Markham” col valore di stima del brand.
La “Formula di Markham” racchiude metodo misto di valutazioni che tiene conto sia di criteri patrimoniali che reddituali.
In base alla “Formula di Markham” e utilizzando i dati del bilancio 2013/2014, si otterrebbe un valore di stima 832,4 milioni di Euro a cui bisognerebbe aggiungere il valore del Brand, non essendo valorizzato nel bilancio.
La classifica “BrandFinance® Football 50 2014”, stima il valore del brand del Barcellona per 457 milioni di Euro. Dalla somma dei due dati si potrebbe ipotizzare un valore del Barcellona di circa 1,29 miliardi di Euro.
Un limite dell’applicazione della “formula di Markham” al Barcellona potrebbe essere la mancata valorizzazione delle riserve latenti esistenti a causa dei numerosi calciatori provenienti dal settore giovanile, come Messi, Iniesta, Busquets e Pedro. Per avere un’idea basti pensare che il sito Transfermarkt stima il valore della Rosa del Barcellona in circa 620 milioni di Euro, mentre in bilancio è esposta per un valore contabile di 175 milioni, con conseguenti potenziali riserve latenti di 445 milioni di Euro.
In linea di massima, si potrebbe considerare il valore sopra determinato come limite inferiore, anche perché recentemente le azioni del Bayern Munchen sono state oggetto di una “transazione reale” avvenuta di recente stimando il valore del club di Monaco di Baviera pari a € 1,32 miliardi.
Con la considerazione nel calcolo della “Formula di Markham” delle riserve latenti e con l’aggiunta del valore del marchio si otterrebbe un valore di stima di circa 1,97 miliardi di Euro.

La continuità aziendale.
I revisori della Deloitte S.L., come l’anno precedente, nella loro Relazione non hanno mosso alcun rilievo o eccezione.
La situazione patrimoniale al 30 giugno 2014 si presenta con un capitale circolante netto negativo per € 243.926.000 (- € 251.603.000 nel 2012/13). Questo significa che c’è uno squilibrio finanziario, ossia i debiti a breve superano i crediti a breve di 243,9 milioni di Euro.
Nonostante quanto sopra, nella redazione del bilancio, gli Amministratori hanno applicato il principio della continuità aziendale, data l'importanza dei fattori attenuanti descritti di seguito:
- la presenza dei ratei passivi nell'ambito del calcolo del capitale circolante, pari a € 110,7 milioni, che non implicano futuri obblighi finanziari;
- al 30 giugno 2014, sono inclusi come debiti a breve termine € 19.958.000 relativi ad una linea di credito di 40 milioni rimborsabile oltre l’anno successivo, di cui € 20 milioni ancora disponibili.
L'attuale Consiglio di Amministrazione ha implementato un modello di gestione, che ha l'obiettivo principale di raggiungere un equilibrio finanziario, nei prossimi anni, basato sulla crescita del fatturato e sull'attuazione di una politica di riduzione dei costi.
Come risultato di questo modello di gestione, il patrimonio netto del Club è migliorato di € 41.113.000 nel corso dell'anno e di € 32.396.000 nel precedente esercizio. Come è avvenuto in questi ultimi anni, questo modello e la struttura finanziaria del club permetteranno di generare nell’esercizio successivo dei flussi di cassa positivi .

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,12, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,36, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, come evidenziato dagli amministratori, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 110,7 milioni, ma anche, con esclusione dei ratei e risconti passivi, l’indice di solvibilità corrente sarebbe inferiore a 1 poiché sarebbe pari a 0,5.

Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto al 30 giugno 2014 risulta positivo per € 53,5 milioni, mentre al 30 giugno 2013 era positivo per € 12.427.000 e al 30 giugno 2012 era negativo per € 19.969.000. La variazione è dovuta essenzialmente all’utile netto d’esercizio di € 41,1 milioni.
I mezzi propri del Barcellona finanziano solo il 10,8% del totale delle attività e il 30,3% del valore della Rosa.
Il patrimonio netto positivo è comunque conforme a quanto richiesto dal Regolamento del Fair Play Finanziario.



L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso del Barcellona, l’indice di indebitamento è pari a 0,12, che segnala il prevalere delle Liabilities sui mezzi propri.
L’indice di indebitamento potrebbe essere un parametro da considerare in chiave modifica del Regolamento del Fair Play Finanziario, se si adottasse il principio di favorire la capitalizzazione dei club con i mezzi propri, evitando il ricorso all’indebitamento.

L’indebitamento Finanziario Netto.

L’indebitamento finanziario netto, comprensivo del saldo tra crediti e debiti verso enti sportivi, si riduce da € 88.246.000 a € 23.783.000. Quindi, in considerazione di un importo di fatturato netto pari a  € 484,6 milioni, possiamo affermare che l’indebitamento finanziario netto rientra abbondantemente nei limiti auspicati dal Regolamento UEFA. Si aggiunga che l’indebitamento finanziario netto è anche inferiore all’Ebitda, che è positivo per € 134,3 milioni.
Il rapporto di tale indebitamento finanziario netto, comprensivo dei debiti e crediti per trasferimenti giocatori, con l’EBITDA è ottimo essendo pari a 0,18.
Le disponibilità liquide sono diminuite da € 70,9 milioni a € 49,6 milioni.
I debiti bancari ammontano complessivamente a € 72.506.000 (€ 104.148.000 nel 2012/13), risultano in diminuzione di 31,6 milioni e finanziano il 14,7% delle attività. I prestiti bancari sono alimentati da un contratto di finanziamento bancario rinnovato il 14 luglio 2010, per un importo massimo di 155 milioni di euro e con scadenza 30 luglio 2015. In base a tale contratto il Barcellona ha l'obbligo di rispettare alcuni parametri finanziari. Secondo gli amministratori, il club catalano è in grado di soddisfare tutti i parametri finanziari richiesti. Durante l’esercizio 2013/14 sono stati rimborsati 31 milioni di Euro.
Il 28 luglio 2014, è stato ottenuta la proroga del finanziamento per complessivi 51,7 milioni, stabilendo come prima scadenza di pagamento il 29 luglio 2015. Questo rinvio è stato richiesto a causa degli impegni di pagamento derivanti principalmente dal rinnovamento della prima squadra.
I debiti verso enti creditizi a lungo termine ammontano a € 20.679.000 (€ 51.742.000 nel 2012/13), mentre quelli a breve ammontano a € 51.827.000 (€ 52.406.000 nel 2012/13).
I crediti verso Enti sportivi ammontano complessivamente a € 48.735.000 di cui € 47.224.000 riguardanti i club per la cessione di calciatori. Tra gli importi rilevanti risultano: Chelsea Football Club (Francesc Fàbregas) per € 32.602.000; FC Bayern München AG (Thiago Alcantara) per € 10 milioni; Unione Sportiva Sassuolo Calcio (Antonio Sanabria) per € 2.5 milioni e Bologna Football Club 1909 S.p.A. (Martí Riverola) per € 567 mila.
I debiti verso Enti sportivi risultano pari a 44,8 milioni, di cui 37,5 milioni a breve. Il Barcellona risulta indebitato principalmente con Udinese Calcio S.p.A. (Alexis Sánchez) per € 2.5 milioni; The Arsenal FC PLC. (Cesc Fabregas e Alex Song) per € 9.793.000; Sevilla Club de Fútbol, SAD (Ivan Rakitic) per € 18 milioni; Borussia Dortmund (Ter Stegen) per € 12 milioni.
Gli Amministratori nella loro analisi considerano anche l’Indebitamento netto dato dalla differenza tra tutti i crediti e le disponibilità liquide, da una parte, e tutti i debiti compresivi anche dei debiti finanziari e i ratei e risconti passivi. L'indebitamento netto risultante è pari a € 287 milioni, nel 2012/13 era pari a € 331 milioni ed includeva l'acquisto di Neymar, avvenuto a giugno 2013. Il rapporto tra debito netto, così determinato ed Ebitda risulta uguale a 2,1 (2,8 nel 2012/13).

I Debiti verso il personale.

Il debito complessivo verso il personale ammonta a € 63,7 milioni e finanzia il 12,9% dell’attivo.
I debiti verso il personale sportivo ammontano complessivamente a € 59,5 milioni (€ 51,1 milioni nel 2012/13), risultano in aumento di € 8,4 milioni e finanziano il 12,1% dell’attivo.
Da notare che il debito verso il personale sportivo a lungo termine ammonta a € 8 milioni (€ 2,7 milioni nel 2012/13).
Il debito verso il personale sportivo corrente rappresenta circa il 24,2% del costo del personale sportivo, il che significa che gli stipendi sono pagati ogni tre mesi circa. Infatti, gli amministratori hanno scritto che nei primi giorni di luglio 2014 è stato effettuato il pagamento dei salari del personale sportivo per un importo pari a € 43.785.000.

Debiti verso il Fisco e controversie giudiziarie.

Il 5 luglio 2010, il club è stato sottoposto a verifica fiscale dall'Agenzia delle Entrate Spagnola. Oggetto della verifica erano le imposte sul reddito per gli anni 2005/06, 2006/07 e 2007/08; l’IVA, le ritenute fiscali sui redditi da lavoro dipendente e autonomo e le ritenute sui compensi a non residenti per il periodo dal luglio 2006 al dicembre 2008. La verifica ha comportato a carico del club un importo da pagare di € 3.456.000 di cui € 3.323.000 sono stati pagati nel 2012/13 e € 223 mila nel corso dell'esercizio 2013/14. Tale verifica non ha avuto alcun impatto sul conto economico poiché era stato previsto l’accantonamento necessario.
Il 17 dicembre 2013, il Club ha ricevuto una comunicazione da parte delle autorità fiscali in cui si preannunciava l'inizio di una verifica fiscale per l'imposta sul reddito per gli esercizi 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011 e 2011/2012 e per l’Imposta sul valore aggiunto per il periodo 2009-2012.
Gli Amministratori e i consulenti fiscali del Club, ritengono che gli accantonamenti effettuati al 30 giugno 2014 siano sufficienti a far fronte agli eventuali importi che potranno formare oggetto di pretesa tributaria.
Da evidenziare che i debiti tributari per ritenute sul reddito delle persone fisiche ammontano a € 47.278.000 (€ 53.101.000 nel 2012/13). Tali debiti “finanziano” il 9,6% dell’attivo e costituiscono l’importo maggiore dei debiti erariali, che ammontano a € 53.531.000 (€ 56.174000 nel 2012/13).

Nella sostanza il 22% dell’attivo è finanziato dal debito verso il personale e dal debito verso l’erario per ritenute da versare.

Durante l’esercizio 2013/2014, la “Junta Directiva”, in accordo ai consulenti legali del Club, ha considerato necessario accantonare la cifra di € 10.683.000 per le controversie legali in corso.

Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei giocatori diminuisce da € 179,3 milioni a € 175,2 milioni, con decremento di € 4,1 milioni. Essi rappresentano il 35,6% del valore totale dell’attivo.
La variazione, rispetto al 2012/13, è stata causata: da investimenti pari a € 83,8 milioni (€ 101.051.000 nel 2012/13), da cessioni per un valore contabile netto di € 33 milioni (€ 308 mila nel 2012/13), da ammortamenti calcolati per € 65,4 milioni (€ 59,6 milioni nel 2012/13), svalutazioni per € 13,2 milioni (€ 5,9 milioni nel 2012/13).
La sezione calcio ha comportato investimenti per € 72,4 milioni (€ 98.155.000 nel 2012/13), cessioni per un valore contabile di € 29,6 milioni (€ 235.000 nel 2012/13), ammortamenti per € 62,4 milioni (€ 57.838.000 nel 2012/13), svalutazioni per € 13,3 milioni (€ 5,9 milioni nel 2012/13).
Tra gli investimenti più significativi figura anche l'acquisto dei diritti di Rakitic, il cui acquisto figura già nel bilancio 2013/14, nonostante sia stato effettuato per il 2014/15.
Successivamente alla chiusura dell’esercizio, il Barcellona ha acquistato tre giocatori per l’importo totale di € 144,7 milioni, tra cui spicca Suarez da Liverpool. Mentre sono stati ceduti quattro giocatori per € 34,7 milioni, che hanno generato plusvalenze per € 15 milioni.

I Ricavi.

Secondo la riclassificazione operata dagli Amministratori, i componenti positivi di reddito, esclusi solo i proventi finanziari, aumentano da € 490,5 milioni a € 529.916.000 e registrano un incremento dell’8%. I componenti positivi di reddito, di cui sopra, al netto delle plusvalenze, risultano pari a € 490 milioni e superano dell’1,6% i ricavi netti preventivati che erano di € 482,8 milioni.



Secondo la riclassificazione operata dagli Amministratori, i ricavi da stadio ammontano complessivamente a circa € 128,5 milioni (€ 126,2 milioni). Tali ricavi comprendono anche il botteghino del Camp Nou e dei Palazzetti dello Sport che è stato pari a € 43,9 (€ 49,2 milioni nel 2012/13) con un decremento del 10,6%. Il botteghino del “Camp Nou” è stato pari a € 42,8 milioni (€ 47,9 milioni nel 2012/13). I ricavi dalla vendita dei biglietti del “Camp Nou” nella Liga, pari a € 28,6 milioni, hanno registrato un incremento del 6%. In Champions League sono stati pari a € 7,3 milioni, con un decremento del 26% a causa della eliminazione della squadra nei quarti di finale. In Copa del Rey l’incasso è stato di solo 800 mila Euro. Per la Supercoppa l’incasso è stato di 3,5 milioni di Euro e per il Trofeo Gamper di 2,6 milioni di Euro.
Gli abbonamenti sono lievemente aumentati da € 30,5 milioni a € 32,1 milioni. Le visite allo stadio e altri ricavi collegati hanno fatto registrare entrate per € 39.409.000 (€ 33.972.000 nel 2012/13).
La media spettatori nella Liga 2013/14 è stata di 71.988 (71.235 nel 2012/13).
I ricavi da media sono pari a € 160,9 milioni (€ 161.669.000 nel 2012/13) e segnano un decremento dello 0,5%. I Ricavi per cessioni diritti TV sono al netto dell’importo della “mutualità” di Euro 9,6 milioni riconosciuta ai club retrocessi in Seconda Divisione.
I Ricavi da quote sociali risultano pari a € 19.186.000 (€ 19.644.000 nel 2012/13).
I ricavi commerciali ammontano a circa € 178,8 milioni. Nel 2012/13 erano pari a € 172,4 milioni. Per quanto riguarda la sponsorizzazione tecnica di Nike, con scadenza 30 giugno 2018,l'importo minimo garantito annuale è di 30 milioni di euro. In base al contratto, Nike European Operations Netherlands, BV oltre ad essere sponsor tecnico e fornitore di materiale sportivo, è anche licenziatario per la vendita di prodotti con il marchio del club catalano.
Per quanto riguarda lo Sponsor ufficiale, Qatar Sports Investments (QSI), il contratto stipulato il 13 dicembre 2010, per un importo complessivo di 151 milioni di Euro, ha determinato un importo di € 30,4 milioni imputati all’esercizio 2013/14 (€ 29 milioni nel 2012/13).
Secondo la riclassificazione operata dagli Amministratori, gli altri ricavi, comprese le plusvalenze, ammontano a circa 52,6 milioni, mentre nel 2012/13 ammontavano a 10,5 milioni.
La vendita dei giocatori ha generato delle plusvalenze per l’importo di € 39.077.000 oltre ad un bonus di 1 milione di Euro e delle minusvalenze per € 1.311.000 oltre a delle perdite per € 3,2 milioni.

L’Indice di “Efficienza Televisiva” della Rosa dei Calciatori.

L’efficienza televisiva della rosa dei calciatori può essere misurata dal rapporto tra ricavi TV e valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
Quanto maggiori sono i ricavi TV e quanto è minore il valore contabile della rosa, tanto maggiore sarà l’efficienza televisiva. Nel caso specifico l’indice di efficienza televisiva del Barcellona è pari al 91,83%, perché i ricavi TV sono inferiori al valore contabile della Rosa.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura?
Nel caso del Barcellona, tale indicatore è pari al 98,15%, pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 98,15 Euro, che è un segnale di una buona rotazione degli investimenti effettuati.

I Costi.
I costi aumentano di 29 milioni di Euro da € 442,5 milioni a € 471,9 milioni.
Il costo del personale complessivo, comprensivo dei diritti di immagine e delle commissioni degli agenti, ammonta a € 285,5 milioni (€ 276,2 milioni nel 2012/13) e risulta in aumento del 3,4%. Il costo del personale sportivo, comprensivo dei diritti di immagine e delle commissioni degli agenti, è pari a € 253,7 milioni (€ 245 milioni nel 2012/13), risulta aumentato del 3,4% e rappresenta il 56,28% del totale dei costi. Esso si compone per € 156.804.000 (€ 152.456.000 nel 2012/13) di stipendi fissi ed € 47.522.000 (€ 49.638.000 nel 2012/13) come parte remunerativa variabile. Gli importi sostenuti dal Club in materia di diritti d'immagine di giocatori e allenatori, ammontano a € 26.513.000 (€ 26.192.000 nel 2012/13), di cui € 24.292.000 (€ 23.912.000 nel 2012/13) per la sezione Calcio. I costi relativi agli agenti ammontano a € 11.107.000 (€ 12.208.000 nel 2012/13).
Gli ammortamenti sono pari a € 76,3 milioni (€ 70,5  milioni nel 2012/13) e segnano un incremento dell’8,27%, con un’incidenza del 16% sui costi. L’ammortamento dei diritti sui giocatori ammonta a € 65,4 milioni (€ 59,6 milioni nel 2012/13) e segna un incremento del 9,7%. Gli altri ammortamenti sono pari a € 10,9 milioni e risultano in linea con l’esercizio precedente.

IL COSTO DEL FATTORE LAVORO
Il costo del fattore lavoro dato dalla somma del costo del personale sportivo e dal costo degli ammortamenti è pari a € 319,1 milioni e incide sui ricavi al netto delle plusvalenze per il 65%.
La U.E.F.A. potrà richiedere maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentino un costo del personale tesserato (rappresentato da stipendi e ammortamenti) superiore al 70% dei ricavi. Per quanto descritto sopra, il Barcellona è in linea con quanto richiesto dal Regolamento del Fair Play Finanziario.

I costi per servizi, comprensivi di diritti d'immagine di giocatori e allenatori e dei costi relativi agli agenti ammontano, di cui si è già detto, aumentano da € 84,9 milioni a € 91 milioni. Gli elementi che hanno subito aumenti significativi sono le spese legali.
I costi straordinari, che comprendono anche gli accantonamenti per contenziosi vari (sanzione FIFA, la denuncia per presunte irregolarità per l'acquisizione di Neymar, ecc.) sono aumentati da € 2.433.000 a € 11.279.000.

Il risultato prima delle imposte, derivante da un Ebit positivo per € 58 milioni (€ 47,9 milioni nel 2012/13) e una gestione finanziaria negativa per € 3,2 milioni (- € 4,4 milioni nel 2012/13), è positivo per € 54,8 milioni (€ 43,5 milioni nel 2012/13).
Il risultato d’esercizio al netto delle imposte è positivo per € 41.118.000 (€ 32.488.000 nel 2012/13).

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, si otterrebbe la cifra di 58 milioni di Euro circa e per il Barcellona risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero solo 11,75 Euro.

ROE - RETURN ON EQUITY  (TASSO DI RENDIMENTO DEI MEZZI PROPRI)
Il rapporto tra risultato netto d’esercizio e mezzi propri indica il rendimento dei mezzi propri investiti nell’attività ed è pari al 76.8%. Tale ottimo risultato è determinato soprattutto dal basso apporto di mezzi propri.

Il Barcellona e il Fair Play Finanziario.
Per quanto riguarda il requisito del “Break-Even” il Barcellona non ha problemi. Infatti, la somma algebrica del risultato prima delle imposte 2013/14 con il risultato prima delle imposte 2012/13 e quello del 201/12 è positiva per € 147.132.000. In chiave Fair Play Finanziario, tale sommatoria migliorerebbe di molto, perché bisognerebbe togliere le perdite relative alle altre sezioni sportive, stimabili in € 224,9 milioni circa oltre agli ammortamenti relativi alle infrastrutture sportive.
I dati del bilancio preventivo 2014/15 confermano la buona salute economica del Barcellona. Infatti, sono previsti ricavi lordi per € 539 milioni, costi per € 509 milioni e un risultato netto positivo per € 18 milioni, che irrobustirà ulteriormente il Patrimonio Netto. Inoltre è previsto n EBITDA positivo per 116 milioni.

Il Progetto “Espai Barça”.

Il Progetto “Espai Barça” si pone l’obiettivo di creare, entro il 2021, uno spazio unico, nel quartiere di “Les Corts” per le attività sportive, utilizzando i 20 ettari di terreno che il club catalano possiede nel quartiere. Il progetto, una volta terminato, costituirà uno dei migliori complessi sportivi del mondo al centro di una grande città. Il costo stimato è di circa 600 milioni, con un piano di finanziamento che prevede come copertura finanziaria un mix equidistribuito di mezzi propri, sponsor e indebitamento bancario.
Il costo del nuovo stadio sarà di 400 milioni e quello del nuovo palazzetto dello sport di circa 90 milioni di Euro.

Conclusioni.
Nel caso del Barcellona si è in presenza di una gestione economica equilibrata, che da alcuni anni è improntata dall’autofinanziamento, grazie agli utili conseguiti. Infatti, nel corso degli ultimi tre anni il club catalano ha generato profitti cumulati al netto delle imposte di € 122.387.000, ottenendo un patrimonio netto positivo per € 50.709.000.
La gestione è caratterizzata da un basso volume dei mezzi propri e dal ricorso al capitale di terzi.
Nel capitale di terzi prevalgono oltre ai debiti bancari, anche i debiti verso il personale e i debiti verso l’Erario per le ritenute da versare.

Gli Amministratori hanno confermato che la politica dell’autofinanziamento serve a ridurre l'elevato debito del club, al fine di renderlo meno dipendente dai terzi, e allo stesso tempo per continuare con un piano aggressivo di investimenti di capitale e affrontare il rinnovamento della prima squadra. 

venerdì 24 ottobre 2014

Quanto vale FC Bayern München AG? Almeno 1,32 Miliardi di Euro.



Luca Marotta


Il giorno 11 febbraio 2014, con un comunicato ufficiale, la società “FC Bayern München AG” ha annunciato l’ingresso nella compagine societaria del socio Allianz, mediante un aumento di capitale sociale riservato di € 2.500.000.
Quanto sopra è stato ratificato dall’Assemblea del 21/02/2014.
Dopo la suddetta sottoscrizione, il capitale sociale è aumentato da € 27.500.000 a € 30.000.000.
Allianz è il terzo azionista di minoranza in “FC Bayern München AG”. La Compagnia di Assicurazione ha versato la cifra di  € 110.000.000 per l’8.33% del capitale sociale. 
La stessa percentuale di Allianz è detenuta da Audi AG e Adidas AG.  Dopo l’aumento del capitale la percentuale di controllo dell’Associazione registrata “FC Bayern München eV” è scesa al 75%.
Tale operazione ci fornisce elementi utili e oggettivi per rispondere alla domanda di quanto possa valere la società “FC Bayern München AG”.
La risposta è semplice. Il dato oggettivo è che l’ 8,33% della società “FC Bayern München AG” è stato valutato € 110.000.000, pertanto, l'intera società vale 1,32 miliardi di Euro. 
L’importo di 110.000.000 di Euro ricevuto dal Bayern Monaco per l’aumento del capitale sociale riservato, sarà destinato per due importanti progetti del club:
- il rimborso dei debiti dello stadio Allianz Arena di Monaco di Baviera, al fine di rendere libero dal debito lo stadio;
- la costruzione di un centro giovanile a Monaco di Baviera.
Nel 2002, Adidas acquistò un pacchetto azionario del 10%. Utilizzando lo stesso metodo descritto sopra, la valutazione della società sarebbe stata di 770.000.000 di Euro.
Il 26 novembre 2009, Audi comunicò di voler acquistare il 9,09% delle azioni della società FC Bayern München AG. La Casa automobilistica di Ingolstadt precisò che sarebbe entrata in possesso della suddetta quota in tre tranche, tra marzo 2010 e luglio 2011. L’operazione ha consolidato la partnership tra le due società iniziata nel 2002, con un costo complessivo di 90 milioni di euro a carico di Audi. Pertanto, risulterebbe una valutazione nel 2009 di “FC Bayern München AG” di 990 milioni di Euro.
Ovviamente, il pacchetto di controllo, in linea teorica, per il semplice fatto che permetterebbe il controllo della società, vale molto di più del valore del semplice pacchetto azionario. Tuttavia, per la regola del 51%, non può essere venduto ad un singolo soggetto.
Quindi, a febbraio 2014 il valore di “FC Bayern München AG” è di almeno 1,32 miliardi di Euro.
Chi compra il Bayern, compra una società con uno stadio moderno, che produce utili e distribuisce dividendi, oltre a conseguire successi sportivi di prestigio in campo nazionale e internazionale.

Lo stesso discorso non può essere fatto per la maggior parte dei club italiani.

sabato 18 ottobre 2014

Arsenal: fatturato, utili e solida base finanziarie per un “Business sostenibile”.



Luca Marotta


La società “Arsenal Holdings plc” ha chiuso il bilancio consolidato al 31 maggio 2014 con un fatturato di £ 301,9 milioni (€ 371,1 milioni, ad un cambio 1 € = 0,8135 £) e un utile netto di £ 7,3 milioni (€ 8,9 milioni). Nel 2012/13il fatturato era pari a £ 280,4 milioni e l’utile netto era di £ 5,8 milioni.
Il fatturato comprensivo del settore immobiliare ha superato la soglia di 300 milioni di Sterline e segna un incremento di £ 21,5 milioni (+7,7%), l’utile netto segna un incremento di £ 1,5 milioni. Il settore sportivo ha contribuito con un fatturato di £ 298,6 milioni (€ 283,5 milioni) ed un risultato prima delle imposte positivo per £ 3,8 milioni (£ 1,6 milioni nel 2012/13).
Tra le cause principali dell’aumento di fatturato ci sono l’aumento dei ricavi TV della Premier League e il rinnovo del contratto di sponsorizzazione con “Emirates”, che ha esercitato i suoi effetti positivi per l’intero anno.
Dal punto di vista sportivo, la stagione 2013/14, ha visto il ritorno dell’Arsenal ad un successo di un’importante manifestazione come la FA Cup e la qualificazione per la diciassettesima volta consecutiva all’UEFA Champions League, grazie al quarto posto in campionato.

La Strategia di Gruppo.
Gli Amministratori, in questi anni, hanno cercato di creare una base finanziaria solida, che permettesse di finanziare la costruzione dello Stadio e il ritorno al successo sportivo.
La strategia a lungo termine è quella di perseguire uno sviluppo sostenibile autosufficiente dal punto di vista economico al fine di conseguire risultati sportivi che determinino l’affermarsi dell'Arsenal Football Club, come squadra di calcio, sia sulla scena nazionale che su quella internazionale.
I fondi generati dal business sono messi a disposizione per ulteriori investimenti nel Club, con l'obiettivo di raggiungere un maggiore livello di successo sul campo che si traduca in ultima analisi, nella conquista di trofei.
In linea di massima ed in estrema sintesi il cerchio virtuoso della strategia dell’Arsenal è riassumibile nel fatto che gli investimenti nella prima squadra, con l’acquisto di calciatori, dovrebbero determinare i successi in campo sportivo, che a loro volta alimentano la base dei tifosi e simpatizzanti, che costituiscono la potenziale clientela, che alimenta i ricavi commerciali e quelli da “match day”. Ovviamente con l’aumento dei ricavi si generano profitti che vengono reivestiti nella prima squadra. Così il cerchio dell’autofinanziamento è chiuso.

Il Gruppo.

L’Arsenal fa parte di un gruppo con a capo la società Arsenal Holdings Plc, con sede nel Regno Unito. Arsenal Holdings Plc è, a sua volta, controllata dalla società KSE UK Inc., che ne possiede il 66,8%. Tale società, risulta registrata negli USA, precisamente nello Stato del Delaware, e fa capo a Enos Stanley "Stan" Kroenke, che pertanto è il controllore in ultima istanza del Gruppo.

Il Patrimonio Netto.



Il patrimonio netto, che corrisponde ai “mezzi propri”, è positivo e ammonta a £ 310,6 milioni (€ 381,8 milioni). L’esercizio precedente era pari a £ 303,4 milioni e pertanto risulta un incremento di £ 7,2 milioni, dovuto all’utile conseguito nell’esercizio.
Essendo non negativo e in crescita, questo indicatore è conforme a quanto stabilito dal Regolamento del Fair Play Finanziario.
Dal punto di vista strutturale, il rapporto tra patrimonio netto e totale delle attività è pari al 37,2%. Il Patrimonio Netto finanzia il 90,5% del capitale investito netto. Il capitale circolante netto, ossia la differenza tra attivo corrente e passivo corrente, è positivo per £ 90,1 milioni (€ 110,7 milioni), con un decremento di £ 25,3 milioni rispetto al 2012/13.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso dell’Arsenal, l’indice di indebitamento è pari a 0,59, che segnala il prevalere delle Liabilities sui mezzi propri.


L’Indebitamento Finanziario Netto.



La Posizione Finanziaria Netta del consolidato di Arsenal Holdings Plc è negativa per £ 32,6 milioni (€ 40 milioni). Si pensi che nel 2008/09, si registrava un indebitamento finanziario netto pari a £ 318,1 milioni. Le disponibilità liquide sono ingenti e sono pari a £ 207,9 milioni (€ 255,5 milioni) e rispetto all’esercizio precedente risultano aumentate di £ 54,4 milioni. Il debito finanziario lordo risulta diminuito da £ 246,7 milioni a £ 240,5 milioni (€ 295,6 milioni). Di questi, solo £ 6,7 milioni, hanno la scadenza entro l’esercizio successivo.



I debiti verso squadre di calcio per trasferimenti giocatori ammontano a £ 38,3 milioni (£ 20,5 milioni nel 2012/13). Mentre i crediti verso squadre di calcio per trasferimenti giocatori ammontano a £ 9,5 milioni (£ 26,1 milioni nel 2012/13).
In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, è consigliabile che l’indebitamento di natura finanziaria, al netto delle disponibilità liquide, e comprensivo dei debiti e crediti da trasferimenti calciatori, non sia superiore ai ricavi. L’Arsenal rispetta questo parametro e la maggior parte dell’indebitamento è “virtuoso” essendo dovuto alla costruzione dello stadio.

Il Valore della Rosa.



Il valore contabile netto della rosa ammonta a £ 115 milioni (€ 141,3 milioni), mentre l’esercizio precedente era pari a £ 96,6 milioni. L’incidenza sul totale dell’attivo non corrente è del 13.8%. La variazione è dipesa da acquisti per £ 64,2 milioni (£ 58,7 milioni nel 2012/13), cessioni per un valore contabile netto residuo di £ 5,7 milioni (£ 1,7 milioni nel 2012/13), ammortamenti per £ 40,1 milioni (£ 40,3 milioni nel 2012/13). L’eccedenza di plusvalenze sulle minusvalenze è stata di £ 6,9 milioni (£ 47 milioni nel 2012/13).
Tra gli investimenti figura l’acquisto di Ozil.
Il rapporto tra Patrimonio Netto e Valore Rosa Calciatori è di 2,7, pertanto il valore della rosa calciatori è ampiamente coperto dai “mezzi propri”.

La Gestione Economica.

Il fatturato complessivo al netto della joint venture aumenta da £ 280,4 milioni del 2012/13 a £ 301,9 milioni. L’incremento è dovuto principalmente ai ricavi TV e ai ricavi commerciali, mentre il settore immobiliare, che evidenzia un fatturato di £ 3,2 milioni con una variazione negativa di £ 34,3 milioni rispetto al 2012/13.

Il grafico che mostra l’evoluzione dei ricavi da “match day” e fatturato, evidenzia il “salto” di qualità dei ricavi da “match day” con l’entrata in funzione dell’Emirates, ma anche l’aumento più che proporzionale degli altri ricavi rispetto ai ricavi da “mach day”, che hanno permesso di evidenziare un tasso di crescita del fatturato superiore a quello dei ricavi da “match day”.



Il Settore Immobiliare.

Il fatturato relativo al settore immobiliare diminuisce di £ 34,4 milioni, precisamente da £ 37,6 milioni a £ 3,2 milioni (€ 3,9 milioni).  I costi operativi del settore immobiliare diminuiscono da £ 33,1 milioni a £ 2,8 milioni. Il risultato operativo è di £ 400 mila.

A differenza del 2012/13, che comprendeva la permuta con Barratt, per la costruzione di tre torri nell’area a nord-est di “Queensland Road”, l'attività di vendita del settore immobiliare si è limitata alla cessione di un piccolo numero di case. Di conseguenza, il risultato del settore immobiliare prima delle imposte è diminuiti a £ 900 mila da £ 5,1 milioni del 2012/2013.

Esistono due siti rimanenti: Hornsey Road e Holloway Road, per i quali si stanno ancora verificando le possibilità di progettazione.

In tredici anni, dal 2001/02 al 2013/14, il Settore Immobiliare dell’Arsenal ha fatturato 447,6 milioni si Sterline e ha contribuito positivamente alla redditività del Gruppo con 53,6 milioni di Sterline.

Il rapporto Pre Tax Profit e Turnover è del 12% circa. Questo significa che ogni 100 Sterline fatturate se ne sono guadagnate circa 12. Indubbiamente, anche il settore immobiliare ha contribuito positivamente alla copertura finanziaria per la costruzione dello stadio.



Il Settore Sportivo.



Il fatturato imputabile alla gestione sportiva, comprensivo dei ricavi per i prestiti dei calciatori, risulta in crescita del 23%, da £ 242,8 milioni a 298,7 milioni (€ 367,1 milioni).
L’Arsenal, per quanto riguarda il settore calcio, dipende per il 33,6% dai ricavi da gare e per il 40,4% dai ricavi TV.
I ricavi da gare risultano pari a £ 100,3 milioni (£ 92,8 nel 2012/13). I ricavi da diritti  tv ammontano a £ 120,8 milioni (£ 86 nel 2012/13).

I ricavi commerciali aumentano complessivamente a £ 77,1 milioni; nel 2012/13 erano pari a £ 62,4 milioni e nel 2011/12 ammontavano a £ 52,5 milioni. I ricavi da merchandising sono uguali a £ 17,9 milioni (£18 nel 2012/13). I ricavi commerciali da Sponsorizzazioni e pubblicità registrano la cifra di £ 59,2 milioni (£ 44,4 nel 2012/13). Il rinnovo del contratto di sponsorizzazione con “Emirates Airlines”, che ha esercitato i suoi effetti positivi per l’intero anno, mentre nel 2012/13 aveva esercitato i suoi effetti solo sulla seconda parte dell’esercizio. Il rinnovo è avvenuto sulla base di £ 150 milioni, che dovranno essere ripartiti sulla nuova durata del contratto. Il contratto di “naming rights” con “Emirates Airlines” scadrà nel 2028, mentre quello riguardante la sponsorizzazione della maglia scadrà nel 2019.
Il contratto dello sponsor tecnico Nike è scaduto nel 2014. Nel gennaio 2014 è stata annunciata la nuova partnership con PUMA, che diventa Sponsor tecnico dal 1° luglio 2014. L'accordo rappresenta il più importante accordo di partnership nella storia dell'Arsenal e di PUMA e l’impatto finanziario di questo accordo inizierà ad esercitare i suoi effetti dal 2014/15.
Sono stati siglati accordi commerciali con marchi come: Gatorade, Huawei, Cooper Tires, Lanvin, JEANRICHARD, Pru Health, Europcar, Hansa Pilsener e BT Sport e sono stati rinnovati quelli con Citroen e Indesit.
I ricavi da prestiti calciatori diminuiscono a £ 513 mila da £ 1,6 milioni del 2012/13.

Il Player Trading.

Il risultato della gestione “Player trading” è determinato dalla differenza tra plusvalenze e minusvalenze, dagli ammortamenti sui diritti alle prestazioni dei calciatori, comprese eventuali perdite di valore, e dai ricavi per i calciatori in prestito. Il risultato della gestione “Player trading” è negativo per £ 32,6 milioni. Invece, nel 2012/13, il risultato è stato positivo per £ 1,6 milioni.
L’ammortamento dei giocatori è pari a £ 40,1 milioni, mentre nel 2012/13 era pari a £ 41,3 milioni, con un decremento del 3,1%.
Nell’esercizio 2013/14, l'ammortamento dei giocatori non è stato compensato dai profitti sulla vendita di giocatori pari a £ 6,9 milioni (nel 2012/13: £ 46,9 milioni). Gli importi maggiori hanno riguardato le cessioni importanti di Gervinho e Mannone.

Costo dei dipendenti.
Il costo del personale continua ad essere di gran lunga la più importante voce di costo e ammonta a £ 166,4 milioni (€ 204,5 milioni), con un incremento del 7,7%, rispetto ai 154,5 milioni di sterline del 2012/13. L’incidenza sul fatturato del settore calcio senza Player Trading è del 56% (64% nel 2012/13).
Il costo del personale non include accantonamenti per contratti onerosi di calciatori oggetto di impairment, nel 2012/13 li includeva per £ 4,3 milioni.
La media del numero dei dipendenti, durante il 2013/14, è stata di 548, di cui: 67 “Playing staff”; 80 “Training staff”; 304 Administrative staff e 97 “Ground staff”.
In aggiunta, sono stati utilizzati in media circa 860 “temporary staff” nei giorni di “match days” (2012/13: 817).
Il Consiglio di Amministrazione è costato £ 2.748.000 (£ 2.456.000 nel 2012/13). La maggior parte del costo si riferisce al solo Gazidis, che è costato £ 2.191.000.
Gli Altri costi operativi ammontano a £ 69,8 milioni (£ 61,6 milioni nel 2012/13).

L’incidenza del “Fattore Lavoro Sportivo”.
Il Costo del “Fattore Lavoro Sportivo”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti dei calciatori, rapportato al fatturato netto sportivo incide per il 69,3% (81,2% nel 2012/13).

La gestione finanziaria.
Gli oneri finanziari netti, come nel 2012/13, sono rimasti pari a £ 13 milioni. Nella sostanza, gli oneri finanziari, pari a £ 13,9 milioni, derivano principalmente dal costo delle obbligazioni emesse per finanziare la costruzione dello stadio.
I proventi finanziari sono pari a 887 mila Sterline.

Il Breakeven Result.
Al momento l’Arsenal non ha alcun problema a confrontarsi con il criterio del “Breakeven Result” del Fair Play Finanziario e con le sue soglie di tolleranza. Il risultato prima delle imposte del Gruppo al 31 maggio 2014 è positivo per £ 4,7 milioni (€ 5,7 milioni); al 31 maggio 2013  era positivo per £ 6,6 milioni e al 31 maggio 2012 era anch’esso positivo per £ 36,6 milioni.
Molto probabilmente per l’Arsenal il dato di partenza da considerare sarà l’EBIT della Gestione Sportiva, che esclude gli oneri finanziari legati allo Stadio oltre che le imposte. In aggiunta l’EBIT della gestione Sportiva deve essere “depurato” dagli ammortamenti delle infrastrutture sportive.
L’aggregato riguardante l’EBIT della gestione sportiva degli ultimi tre esercizi è positivo per £ 77,4 milioni. Non considerando gli altri ammortamenti, l’ “Aggregate Break-even Result” è positivo per £ 114 milioni.
L’utile netto del 2013/14, risulta pari a £ 7,3 milioni (£ 5,8 milioni nel 2012/13) ed è ormai il dodicesimo risultato positivo consecutivo, per trovare un bilancio in perdita bisogna risalire all’ormai lontano 2001/02.

Conclusioni.

I dati del bilancio consolidato dell'Arsenal sono da giudicare positivamente in ottica Fair Play Finanziario. Con la vittoria in FA CUP, il 2013/14 ha segnato il ritorno al successo sportivo, la cui mancanza da diversi anni era messa in evidenza da alcuni tifosi.
Gli Amministratori del club hanno messo in rilievo la raggiunta solidità finanziaria del club, che
ha permesso di conservare tutti i calciatori chiave e completare l’organico della prima squadra con alcuni calciatori di alta qualità.
In effetti, l’Arsenal da alcuni anni inizia ad acquistare i “Top Players”, dopo aver acquistato, per il 2013/14, Ozil dal Real Madrid, si è proceduto all’acquisto di Alexis Sanchez dal Barcellona, per la stagione sportiva 2014/15.

Per conseguire un business sostenibile rimane fondamentale la crescita dei ricavi commerciali, che rappresenta un obiettivo fondamentale del club sia nel breve che nel medio termine. 

venerdì 10 ottobre 2014

Consolidato A.S. Roma 2013/14: perdita di 38,6 milioni. Rischio Fair Play Finanziario?



Luca Marotta


Il Bilancio consolidato al 30 giugno 2014 di AS Roma Spa si è chiuso con una perdita netta di € 38,55 milioni (€ -40,1 milioni nel 2012/13) ed il Patrimonio Netto risulta negativo per € 81,3 milioni (€ -66 milioni nel 2012/13).
Il Patrimonio Netto negativo deteriorato e il “Break-Even result” relativo ai bilanci 2013/14, 2012/13 e 2011/12, costituiscono delle problematiche in chiave “Fair Play Finanziario”. Infatti, il Regolamento UEFA, all’articolo 62, comma 3, individua questi aspetti come indicatori fondamentali.
Il fatto che AS Roma non sia in regola con i parametri del Fair Play Finanziario è stato evidenziato anche nel prospetto informativo dell’Aumento di Capitale.
I buoni risultati sportivi del 2013/14 hanno avuto effetti positivi sull’andamento dei ricavi da biglietteria e dei ricavi TV della Serie A e della Tim Cup. I bonus riconosciuti ai tesserati e società di calcio hanno comportato un impatto economico negativo sul bilancio 2013/14, mentre gli effetti positivi derivanti dalla partecipazione alla Champions League ricadranno nel bilancio dell’esercizio 2014/2015.
Nel caso “AS Roma” sembra molto evidente come il risultato sportivo influenzi quello economico. Forse non è un caso che, per attenuare tale dipendenza, la Proprietà Americana punti molto sui ricavi commerciali e sul nuovo Stadio.
Per le ambizioni da “Top Club”, bisogna approfondire quanto affermato dagli Amministratori in tema di continuità aziendale, in merito al valore di mercato della Rosa Calciatori, che è tipico dei Club che puntano su una gestione economica basata sul “Player Trading”.

La Capitalizzazione di Borsa.

La Capitalizzazione di Borsa, può essere considerata come un valore indicativo della società e si ottiene moltiplicando il numero delle azioni per la quotazione. Le azioni A.S. Roma S.p.A. sono quotate al Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana.
Durante il 2013/2014, il valore di borsa del titolo ha subito forte oscillazioni. La capitalizzazione di borsa al 02/10/2014 superava i 267 milioni di Euro, ma pochi mesi prima era inferiore di 200 milioni di Euro.



La continuità aziendale.

Il Regolamento del Fair Play Finanziario richiede che il bilancio consolidato sia certificato da un revisore esterno, e non presenti eccezioni relative alla continuità aziendale (‘going concern’).
Per Continuità Aziendale si può intendere la capacità di onorare gli impegni, ovvero l’attitudine dell’impresa a durare nel tempo.
La Società di Revisione BDO, nella sua Relazione, non ha rilevato nulla sul tema della continuità aziendale.
Comunque, gli Amministratori hanno evidenziato che “qualora la Società non fosse in grado di reperire, attraverso l’indebitamento, le risorse necessarie, al fine di far fronte al proprio fabbisogno finanziario può comunque fare affidamento al valore dei suoi asset aziendali, ed in particolare sui diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, il cui valore di mercato complessivo, superiore al valore contabile, rappresenta una solida base di sicurezza”.
Pertanto, la società ed il Gruppo sono stati considerati in una situazione di continuità aziendale e su tale presupposto è stata redatto il bilancio.

Il Patrimonio Netto.



Uno degli indicatori del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario riguarda il Patrimonio Netto, che non deve essere negativo e qualora lo fosse non dovrebbe evidenziare una situazione di deterioramento. Per quanto riguarda il bilancio consolidato 30 giugno 2014, il Patrimonio netto, comprensivo delle interessenze dei terzi, è negativo € 81,3 milioni. Oltre ad essere negativo presenta una situazione di deterioramento rispetto al 2012/13; infatti, nel 2012/13 era negativo per 66 milioni di euro, nel 2011/12 era negativo per 52,5 milioni di euro e nel 2010/11 era negativo per 44 milioni di euro. Appare evidente che il trend è quello di un Patrimonio Netto negativo in peggioramento.
Per quanto riguarda il 2012/13, la variazione negativa è stata di € 15,3 milioni ed è stata causata dalla perdita di esercizio di € 38.558.000, compensata in parte dal versamento in conto futuro aumento di capitale di 23,5 milioni, effettuato durante l’esercizio da Neep Roma Holding SpA.
In totale, risulta che Neep Roma Holding SpA, al 30 giugno 2014 ha già versato in conto futuro aumento di capitale l’importo complessivo di 100 milioni di Euro.
Dopo il 30 giugno 2014, si è conclusa la vicenda dell’aumento del Capitale Sociale di AS Roma.
L’aumento del Capitale Sociale prevedeva l’emissione di n. 265.046.592 e ne sono state sottoscritte 260.449.250, pari al 98,27%. I diritti di opzione non esercitati sono stati collocati in borsa.
In un comunicato del 21 luglio 2014, AS Roma ha annunciato che l’azionista di maggioranza NEEP Roma Holding S.p.A. ha sottoscritto integralmente la quota di sua competenza, rappresentata da n. 206.837.424 Nuove Azioni, pari al 78,0% del totale delle Nuove Azioni offerte, per complessivi 77.977.708,8 Euro, già precedentemente versati attraverso un versamento in conto futuro aumento di capitale.
Inoltre, dopo il collocamento dei Diritti di opzione non esercitati, che davano diritto alla sottoscrizione di complessive n. 4.597.342 Nuove Azioni, NEEP Roma Holding S.p.A. ne ha sottoscritte altre 4.000.000. Pertanto, NEEP Roma Holding S.p.A. risulta detenere il 79,044% del Capitale Sociale.
L’Offerta si è conclusa quindi con l’integrale sottoscrizione delle n. 265.046.592 nuove Azioni, per un controvalore totale di Euro 99.922.565,18.
Tenendo ferma l’ipotesi che NEEP Roma Holding S.p.A abbia sottoscritto l’aumento di capitale utilizzando il versamento in conto futuro aumento di capitale già effettuato e risultante nel bilancio al 30 giugno 2014, si potrebbe ipotizzare che, a seguito dell’operazione aumento capitale il Patrimonio Netto sia migliorato di 20,4 milioni circa.

L’Indebitamento Finanziario Netto.



In base all’art. 62 del Regolamento del Fair Play Finanziario, la U.E.F.A. può richiedere maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentano un indebitamento finanziario (inclusi i crediti/debiti verso società calcistiche per la campagna trasferimenti) superiore ai ricavi.

l’indebitamento finanziario netto, derivante dalla differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide, aumentato del saldo tra crediti e debiti da calciomercato non deve superare il totale dei ricavi.
La Posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2014, è negativa per € 132.076.000 ed in peggioramento rispetto al dato 2012/13, che era negativo per € 88.509.000. La posizione risulta in peggioramento di 43,6 milioni di Euro. I debiti finanziari ammontano a € 136,9 milioni; mentre le le disponibilità liquide pari a € 4,8 milioni.
L’indebitamento finanziario lordo è così composto: 72 milioni di Euro (€ 39,1 milioni nel 2012/13), come debito verso Unicredit Factoring, per anticipazioni sui diritti audiovisivi e crediti verso società di calcio; interessi relativi al prestito “Term Loan”, per 0,6 milioni di euro, e al prestito “Vendor Loan”, per 2,8 milioni di euro; 30 milioni di Euro, come debiti verso ‘ASR TD SPV LLC’ (€ 31,2 milioni nel 2012/13), relativi al finanziamento “Term Loan”; 20 milioni di Euro, come debiti verso ‘ASR TD SPV LLC’, per il finanziamento nella forma di “Vendor Loan” (€ 21,9 milioni nel 2012/13); debiti verso Neep Roma Holding S.p.A., per 10 milioni di Euro, per Versamenti a titolo di finanziamento da questa effettuati nell’esercizio; e anticipazioni finanziarie erogate da Istituti di Factoring, per 1,5 milioni di Euro, a valere su maturandi crediti verso società di calcio.
Da evidenziare che oltre la metà (55,1%) dell’indebitamento finanziario lordo è a breve termine, essendo pari a € 75,4 milioni.
Il giorno 1 Agosto 2013, Unicredit S.p.A. e Roma 2000 Srl hanno ceduto “pro soluto” i loro crediti alla società ASR TD SPV LLC, di cui ultimo beneficiario è James Pallotta.
Quindi, dal 1 Agosto 2013, una buona parte del debito di AS Roma è nei confronti del suo Presidente.
Alla posizione finanziaria netta bisogna aggiungere il saldo tra debiti e crediti verso squadre di calcio, che, rispettivamente, sono debiti e crediti di funzionamento.
Il saldo è a credito per € 4.357.000; mentre, nel 2012/13 era a debito per 16,4 milioni di Euro.
I debiti per Trasferimenti Italia ammontano a € 35.949.000 ( € 47.711.000 nel 212/13); il Saldo netto per i Trasferimenti estero è a credito per € 24.472.000 (credito di € 2.376.000 nel 2012/13); i Crediti per trasferimenti Italia sono pari a € 15.834.000 (€ 28.930.000 nel 2012/13).

La posizione finanziaria netta negativa aumentata del saldo a credito verso squadre di calcio ammonta a 127,7 milioni di Euro (€ -104,9 milioni nel 2012/13) e risulta inferiore ai ricavi di esercizio. Il problema dell’indebitamento sorge se lo poniamo in relazione all’EBITDA, che è positivo solo per € 1.625.000 (negativo nel 2012/13 per € 2.702.000). In altre parole, la differenza tra ricavi e costi operativi, senza considerare gli ammortamenti, non riesce a generare un margine di utile necessario a pagare l’indebitamento, in tempi ragionevoli, di qui la necessità dell’intervento dei soci.

Altri Debiti.

I debiti tributari risultano pari a € 7,3 milioni, di cui € 5.874.000 per IRPEF corrente per ritenute su emolumenti. Gli Amministratori hanno scritto che non risultano debiti tributari scaduti alla data di redazione della relazione annuale.
I debiti verso il personale risultano in diminuzione da 17 milioni di euro a 10,9 milioni di euro. Gli emolumenti dovuti al personale tesserato sono pari a € 8.761.000 (€15,8 milioni nel 2012/13), per le mensilità relative a giugno 2014 oltre ai premi, interamente corrisposti per la maggior parte a Luglio. Gli emolumenti dovuti al personale dirigente e dipendente sono pari a € 2.344.000 (€ 1,2 milioni nel 2012/13) e sono relativi alla mensilità di giugno, a residue ferie maturate e a quota parte della 13^.
Esistono dei contenziosi importanti come quello con ‘BASIC ITALIA’.
AS Roma S.p.A. e Soccer S.a.s. di Brand Management S.r.l. sono state citate in giudizio da BASIC Italia per il risarcimento del danno correlato al presunto inadempimento del contratto di sponsorizzazione tecnica sottoscritto il 12 giugno 2010 per un importo significativo, che leggendo il Prospetto Informativo relativo all’Aumento di Capitale dovrebbe ammontare a circa € 62 milioni.
AS Roma e la controllata Soccer S.a.S. si sono costituite contestando le domande di Basic Italia, chiedendo altresì la risoluzione del suddetto contratto per fatto e colpa grave di Basic con contestuale richiesta di condanna al risarcimento danni per complessivi euro 100 milioni in favore di AS Roma, nonché di complessivi euro 35 milioni in favore di Soccer S.a.S., oltre interessi e rivalutazione. Alla data di redazione della Relazione Annuale sul Bilancio, il procedimento si trova alla stato iniziale e secondo gli Amministratori non è possibile effettuare una previsione sul possibile esito della controversia.

Il Valore della Rosa

Il valore netto dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 89.156.000, nel 2012/13 era pari a € 78.748.000.
La variazione è stata causata da investimenti per € 82.817.000 (€ 47,8 milioni nel 2012/13); da cessioni per un valore contabile netto € 44.618.000 (€ 21,4 milioni nel 2012/13) ed un valore di cessione per € 96.332.000 e da ammortamenti per € 27.791.000 (€ 30,6 milioni nel 2012/13).
Dal punto di vista finanziario gli investimenti nella rosa calciatori al netto dei disinvestimenti hanno inciso sui flussi di cassa per un importo pari a € 20.866.000.



Tra gli investimenti effettuati risultano capitalizzati 6,7 milioni (€ 2,5 milioni nel 2012/13) per oneri accessori di diretta imputazione.
Gli Amministratori hanno ribadito che il valore di mercato dei diritti pluriennali dei calciatori, è superiore al valore contabile.
In effetti Benatia, che al 30 giugno 2014, aveva un valore residuo contabile di € 10.871.000 ed è stato ceduto al Bayern a fronte di un corrispettivo fisso di € 26 milioni, con bonus fino ad un massimo di € 4 milioni.

Al 30 giugno 2014, tra i calciatori col valore residuo contabile più elevato spicca Strootman e Nainggolan, riscattato dopo il prestito.



I Ricavi.




I Ricavi consolidati, al netto dei risultati della gestione operativa del parco calciatori, sono pari a € 128.447.000 (€ 124.659.000  nel 2012/13) e segnano un incremento del 3%.
I ricavi della Roma, come la maggior parte delle squadre italiane, dipendono principalmente dai diritti TV, che risultano pari a € 68.694.000 (€ 66.014.000 nel 2012/13) ed incidono per il 53,5%, con un incremento di € 2.680.000.
I ricavi da gare aumentano del 10%, precisamente di € 2,1 milioni, segnando la cifra di € 23.384.000. Tali ricavi incidono sul fatturato per il 18,2%. L’incremento dei ricavi da gare è dipeso anche d alla piena operatività delle aree destinate alla Corporate hospitality, realizzate grazie agli investimenti effettuati dal CONI ed alla collaborazione della controllata Soccer SAS.
Gli abbonamenti 2013/14 sono diminuiti da € 8,3 milioni a € 7,6 milioni. Nel 2013/14 gli abbonati sono stati pari a 23.872 (25.946 nel 2012/13). La Tim Cup ha permesso di incassare € 2.766.000 (€ 1.963.000 nel 2012/13), invece le amichevoli hanno permesso di ricavare 1.081.000 (€ 1.321.000 nel 2012/13).
I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 6.822.000 (€ 12.660.000 nel 2012/13) e hanno un’incidenza del 5,3% con una variazione negativa del 46%. Nike ha contribuito per € 6.421.000, mentre SKY ha contribuito per 400 mila Euro, per l’esposizione del marchio SKY sulle maglie della prima squadra nelle ultime due gare del Campionato e per le iniziative commerciali legate al ritorno del club in Champions League.
Nel dettaglio l’importo ricevuto da NIKE riguarda il bonus riconosciuto alla sottoscrizione del contratto, per € 6 milioni e per € 421 mila la quota parte del provento minimo garantito, maturato tra la data di decorrenza del contratto di sponsorizzazione (1° giugno 2014) e la chiusura dell’esercizio 30 giugno 2014, ossia di un mese.
Nell’esercizio 2012/13 lo sponsor ufficiale “WIND” ha contribuito con € 6 milioni, mentre la sponsorizzazione tecnica “Basic Italia – Kappa” ha contribuito con 6,7 milioni.
I proventi pubblicitari risultano in aumento di € 762.000 e ammontano a € 8.711.000. L’incidenza sul fatturato è del 6,8%.

Gli Altri ricavi delle Vendite e delle prestazioni, risultano pari a € 5.965.000 (€ 4.971.000nel 2012/2013) ed incidono per il 4,6% sui Ricavi consolidati. Tali ricavi riguardano il merchandising e licensing della Soccer SAS e registrano un incremento di € 994 mila. Tale incremento dovrebbe essere il frutto sia delle politiche commerciali attuate che del buon andamento sportivo. L’effetto combinato ha determinato un incremento delle vendite dei prodotti a marchio AS Roma.
In particolare i Ricavi da vendite AS Roma Store sono aumentati a € 2.038.000 da € 1.565.000; Ricavi per royalties sono aumentati a € 2.177.000 da € 1.465.000; i Ricavi vendite e – commerce aumentati a € 709.000 da € 333.000.
Gli altri proventi aumentano da €11,8 milioni a € 14.871.000. Tale voce include indennizzi assicurativi infortuni calciatori per € 1,5 milioni (€ 4,2 milioni nel 2012/13) e l’utilizzo fondo rischi per 6 milioni di Euro, che non era presente nel 2012/13 ed è  relativo ad eventi straordinari che hanno generato effetti economici positivi come di seguito dettagliato: per € 2,6 milioni, alla transazione di alcuni contenziosi legali; per € 2,8 milioni, all’adeguamento del fondo rischi per vertenze in corso, sulla base di pareri legali aggiornati in virtù del positivo andamento dei relativi contenziosi e, per € 563 mila, alla sopravvenuta insussistenza di accantonamenti operati in esercizi precedenti.

La Gestione Economica del Parco Calciatori.

La Gestione operativa del parco calciatori vede il prevalere dei componenti positivi per 30,7 milioni di Euro (€ 10.986.000 nel 2012/13). Le plusvalenze sono pari a € 55.982.000 (€ 28,6 milioni nel 2012/13). Le principali plusvalenze sono state: Aoas Correas (Marquinhos) per € 27.470.000, ceduto al PSG per € 31.451.000; Lamela per € 15.284.000, ceduto al Tottenham per € 27.175.000; Osvaldo per € 5.272.000, ceduto al Southampton per € 15.116.000; Bradley per € 5.003.000, ceduto per € 7.308.000.
Le Minusvalenze ammontano a 4,3 milioni di Euro (1,5 milioni nel 2012/13). La cessione di Burdisso ha comportato una minusvalenza di € 877 mila.
I proventi relativi ai prestiti ammontano a 700 mila Euro.
Gli oneri per l’acquisizione temporanea di calciatori ammontano a € 5.675.000 (€ 12,8 milioni nel 2012/13) e riguardano principalmente i calciatori Nainggolan, Bastos, Toloi e Tibolla.

I Costi.

I Costi Operativi consolidati al 30 giugno 2014, sono pari a € 157,5 milioni (€ 138,3 milioni nel 2012/13) e segnano un incremento del 13,9% circa.

In base all’art. 62 del Regolamento del Fair Play Finanziario, la U.E.F.A. può richiedere maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentano un costo del personale tesserato (rappresentato da stipendi e ammortamenti) superiore al 70% dei ricavi.

Il costo del personale ammonta a € 107.591.000 (€ 94.231.000 nel 2012/13) ed incide per l’ 83,8% sui ricavi operativi. Il costo del Personale tesserato ammonta a € 98.060.000 (€ 87.639.000 nel 2012/13) ed incide per il 76,3% sui ricavi operativi.
Nell’esercizio sono stati effettuati Ammortamenti consolidati per € 28.872.000 (€ 32.315.000 nel 2012/13), di cui € 27.791.000  (€ 30,6 milioni nel 2012/13) riferiti a diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori.
L’incidenza degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori sul fatturato è del 21,6%.

Le Spese per godimento beni di terzi ammontano a € 7.599.000 (€ 7.954.000 nel 2012/2013), e riguardano sostanzialmente l’affitto dello Stadio Olimpico per € 3.040.000 (€ 3.018.000 nel 2012/13), risultano in lieve crescita, sostanzialmente per l’adeguamento Istat; i Canoni di locazione della Palazzina Bonifati, presso lo Stadio Olimpico, destinata ad attività commerciali in occasione delle partite casalinghe, per 340 migliaia di euro (335 migliaia di euro, al 30 giugno 2013);
l’affitto di Trigoria, riconosciuto ad A.S. Roma Real Estate, per € 2.700.000 (€ 3.241.000 nel 2012/2013), in diminuzione di € 541 mila a causa del rinnovato contratto di locazione, che prevede la riduzione da € 3,7 milioni  a € 2,7 milioni. Il nuovo contratto scadrà il 31 dicembre 2018, con facoltà di tacito rinnovo per un ulteriore periodo di sei anni.

I costi specifici tecnici, pari a € 5 milioni (€ 4.434.000 nel 2012/13), comprendono i costi per consulenze tecnico-sportive e collaborazioni tecniche, per € 2.014.000 (€ 1.770.000 nel 2012/13).

Le spese generali ed amministrative, risultano aumentate da € 10.061.000 a € 11.411.000, di cui  € 1.236.000 per Emolumenti al Consiglio di Amministrazione (€ 652 mila nel 2012/13).

La Gestione finanziaria è negativa per € 7 milioni, nel 2012/13 era negativa per € 1,7 milioni. Gli oneri finanziari aumentano da € 5,4 milioni a € 6,3 milioni, anche per il maggior ricorso al factoring.

Il Break-even result.

Il bilancio consolidato 2013/14 unitamente a quello relativo al 2012/13 e 2011/12 costituisce bilancio oggetto del secondo periodo di monitoraggio ai fini del Fair Play Finanziario.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 35.059.000, nel 2012/13 era negativo per € 36,7 milioni e nel 2011/12 era sempre negativo per € 54,8 milioni. Il risultato aggregato del secondo periodo di monitoraggio è negativo per € 126,6 milioni e supera la soglia di tolleranza dei 45 milioni di Euro.
La considerazione dei costi non rilevanti, come gli ammortamenti diversi da quelli per i diritti pluriennali e le spese per il settore giovanile, con un valore di stima di circa 16 milioni per il triennio, potrebbero far scendere il break-even result a 110 milioni. Appare necessario il ricorso alla clausola contenuta nell’allegato XI  comma 2 del Regolamento che permette di non considerare, solo per il bilancio 2011/12, il costo dei calciatori sotto contratto al 1° giugno 2010, stimabile in circa 35 milioni. Tuttavia, la soglia di tolleranza dei 45 milioni di Euro di deficit “tollerato” resta abbastanza lontana.
Il fatto che AS Roma non sia in regola con i parametri stabiliti dal Regolamento del Fair Play Finanziario è stato evidenziato nel Prospetto Informativo relativo all’Aumento del Capitale Sociale.

Infatti nel Prospetto è stato scritto:
“Alla Data del Prospetto, l’Emittente non risulta in linea con i parametri stabiliti dal Fair play finanziario in quanto:
- il risultato aggregato su base consolidata dei tre anni 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014, non rispetterà la soglia, pari ad un risultato negativo complessivamente non superiore a 5 milioni di euro, ovvero a 45 milioni di euro in caso di ricapitalizzazione, definita per il rispetto della ‘Break-Even Rule’.
- presenta un patrimonio netto consolidato è negativo.”

In linea teorica AS Roma potrebbe essere passibile di una delle seguenti sanzioni:
-         avvertimento;
-         ammonizione;
-         ammenda;
-         punti di penalizzazione;
-         ritenzione dei proventi derivanti dalla partecipazione alle competizioni UEFA;
-         limitazione per i club all’iscrizione del numero dei giocatori nelle liste di partecipazione alle competizioni UEFA;
-         squalifica e/o esclusione dalle competizioni UEFA;
-         revoca dei titoli conseguiti.

Per il primo periodo di monitoraggio sono stati raggiunti degli “accordi” che hanno previsto oltre a sanzioni in denaro, di cui una parte “condizionata”, anche la limitazione all’iscrizione del numero dei giocatori nelle liste di partecipazione alle competizioni UEFA e l’obbligo del pareggio di bilancio da conseguire in determinati esercizi.

Il 25 settembre 2014 si è appreso che il Club Financial Control Body dell’UEFA ha avviato indagini formali su AS Roma perché ha evidenziato un break-even deficit oltre la soglia sulla base dei periodi contabili relativi al 2012 e 2013.
AS Roma dovrà presentare le informazioni di monitoraggio aggiuntive nei mesi di ottobre e novembre 2014.

Il Nuovo Stadio.

Per quanto riguarda il nuovo stadio, gli Amministratori hanno scritto che in data 5 settembre 2014, la Giunta del Comune di Roma ha dato il via libera alla delibera che prevede il riconoscimento di pubblico interesse per il progetto preliminare-studio di fattibilità riguardante l’impianto sportivo dove giocherà l’A.S. Roma.
La delibera pone a carico del proponente, che non coincide con l’AS Roma, degli interventi di interesse pubblico per 195,25 milioni di Euro al servizio di tutta l’area e non solo dello stadio (a fronte di un totale di 320 milioni di interventi di interesse generale).
Quindi oltre al costo di costruzione dello stadio il proponente dovrà sopportare il costo delle opere di interesse pubblico, che sembra molto ingente.
La delibera prevede inoltre che l’accordo trentennale tra la società sportiva e il proponente, condizione richiesta dalla “Legge sugli stadi”, sia indissolubile, pena la decadenza dei benefici della legge e la corresponsione per intero degli oneri previsti dalla normativa nazionale e locale. A ulteriore garanzia del rapporto tra proponente e A.S. Roma è previsto il diritto di prelazione di quest’ultima, in caso di vendita degli impianti.
Il progetto sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale, che sarà chiamato a deliberare in via definitiva per il riconoscimento del pubblico interesse dell’opera.


Conclusioni.

Per il 2014/15, grazie al secondo posto in Campionato l’AS Roma ha conquistato l’accesso diretto alla Champions League e grazie all’eliminazione del Napoli potrà contare, ipotizzando uno scenario pessimistico, su almeno 40 milioni di ricavi aggiuntivi, come minimo, cui bisogna aggiungere i ricavi del botteghino.
Anche nella prima fase del calcio mercato 2014/15, il modo di affrontare tali problematiche è stato quello di ricorrere in modo proficuo alla vendita di alcuni “gioielli” di famiglia come Benatia. La sottoscrizione di nuovi contratti commerciali entrerà a pieno regime durante il 2014/15, considerando che anche i ricavi da biglietteria e ricavi derivanti da attività commerciali sono previsti in aumento, gli Amministratori per il 2014/15 prevedono che il risultato economico dell’esercizio rappresenterà un sostanziale miglioramento rispetto a quanto registrato al 30 giugno 2014, e riuscirà a far fronte al costo del personale e degli ammortamenti per gli investimenti in calciatori effettuati nella sessione di mercato estiva.

Nel breve periodo i risultati economici di AS Roma dipenderanno dai risultati sportivi, pertanto rimane fondamentale poter percepire i ricavi che garantisce la Champions League.