sabato 26 ottobre 2019

Bilancio Consolidato AC Milan 2018/19: 146 milioni di perdita. Anche con la nuova proprietà manca l'equilibrio economico.





Luca Marotta


Il bilancio consolidato di AC Milan SpA, relativo all’esercizio 2018/19, riguarda per intero la gestione che fa riferimento alla nuova proprietà americana del Fondo Elliott.
Dal punto di vista economico i risultati dell’esercizio 2018-19, sono peggiori di quelli dell’esercizio 2017-18. Si pensi che i costi della produzione, pari a 373 milioni, sono aumentati di 19 milioni di Euro e sono più del triplo dei costi della produzione dell’Atalanta, pari a € 120 milioni, che, al contrario del Milan è riuscita a centrare l’obiettivo della qualificazione ai gironi di UEFA Champions League.
Nel caso del Milan si potrebbe affermare che i non brillanti risultati sportivi potrebbero essere una delle cause dei non brillanti risultati economici. Il costo del personale tesserato è notevole; infatti, il rapporto tra costo dei tesserati e fatturato netto è elevato, in base ai risultati sportivi conseguiti, ed è del 78,2%.
Il bilancio consolidato al 30 giugno 2019 del Gruppo Milan evidenzia una rilevante perdita consolidata netta di € 146 milioni (-€ 126 milioni nel 2017-18). Il patrimonio netto risulta positivo per € 83,28 milioni e la posizione finanziaria netta consolidata, al 30 giugno 2019, risulta negativa per 82,88 milioni

I numeri confermano, ancora una volta, che il Gruppo Milan ha assorbito notevoli risorse finanziarie e la necessità di una proprietà che sia robusta dal punto di vista finanziario. Invero, tale circostanza si è realizzata col nuovo azionista di maggioranza, che fa riferimento a Elliott Management Corporation, si pensi che nella stagione sportiva 2018/19 ha immesso risorse finanziarie, mediante versamenti in conto capitalr, per circa 265,5 milioni di Euro.
Bisogna ricordare che Elliott ha assunto il controllo del Milan, dopo l’escussione delle azioni che deteneva in pegno, con l’obiettivo di creare stabilità finanziaria e stabilire una sana gestione; raggiungere il successo a lungo termine, concentrandosi sui fondamentali e assicurando che il club sia ben capitalizzato; e per gestire un modello operativo sostenibile che rispetti le norme del Regolamenti UEFA del Fair Play Finanziario.

Il cambio di proprietà è stato anche decisivo per lo sblocco dalla situazione di stallo riguardante il Fair Play Finanziario.

Dal punto di vista sportivo, nella stagione sportiva 2018/19, il Milan è giunto al quinto posto nel campionato italiano di Serie A (6° nel 2017/18), maturando il diritto per l’accesso alla fase a gironi della UEFA Europa League 2019/2020, che è venuto meno per la sanzione concordata con l’UEFA. Per quanto riguarda la Coppa Italia ha raggiunto le semifinali. Per quanto riguarda la UEFA Europa League 2018/19, non ha superato la fase a gironi.

La Valutazione del Milan.

In data 13 aprile 2017 Fininvest S.p.A. ha finalizzato la cessione della partecipazione detenuta in AC Milan S.p.A. (la "Società") pari ai 99,93% del capitale sociale della società in favore di Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.à.r.l., veicolo designato da Sino Europe Sport lnvestment Management Changxing Co. Ltd per dare esecuzione al contratto di compravendita sottoscritto in data 5 agosto 2016 e successivamente modificato e rinnovato.
Nella Relazione sulla gestione del bilancio consolidato del 2016, nel paragrafo relativo ai “Principali rischi e incertezze ed evoluzione prevedibile della gestione” era scritto: che la valutazione complessiva era pari a 740.000.000 di Euro. Tale cifra è comprensiva di una situazione debitoria stimata al 30 giugno 2016, di comune accordo, in circa 220.000.000 di Euro.

Al fine di finanziare il prezzo di acquisto, Rossoneri Sport Investment Lux concluse un accordo di prestito con la società Project Redblack S.à.r.l. per un importo di 202 milioni di EUR ad un tasso di interesse dell'11,5%, e con data di scadenza 15 ottobre 2018. Redblack è una società a responsabilità limitata fondata secondo le leggi del Lussemburgo. La società è assistita da Elliott Advisors (UK) Limited, che è controllata indirettamente da Elliott Management, un gestore di fondi americano. Il prestito fornito da Redblack a “Rossoneri Sport Investment Lux” è stato garantito contro le azioni di AC Milan e Rossoneri Sport Investment Lux.
Il Milan emise un prestito obbligazionario nella Borsa di Vienna per un importo di 73,7 milioni di EUR e di 54,3 milioni di EUR al 7,7%, con scadenza il 15 ottobre 2018. L'unico sottoscrittore di tali obbligazioni era Redblack. Il 10 luglio 2018, a seguito del mancato rimborso di un prestito di 32 milioni di Euro, Redblack ha esercitato il diritto di pegno sulle azioni di Rossoneri Sport Investment Lux. Un versamento in conto capitale di 119,5 milioni di Euro è servito a rimborsare il prestito obbligazionario.
Nella sostanza il Fondo Elliott si ritrova il Milan escutendo il pegno dato dall’ex proprietario cinese; ma oltre a non vedersi rimborsato il prestito concesso alla vecchia proprietà cinese, ha dovuto immettere € 265,5 milioni nel 2018/19 e 60 milioni di Euro nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre 2019.

La rivista americana Forbes ha valutato AC Milan 583 milioni di dollari USA, collocandola al diciottesimo posto della sua classifica, quarta tra le squadre italiane, dietro AS Roma. Nella precedente classifica la rivista americana valutava AC Milan 612 milioni di dollari USA, collocandola al diciassettesimo posto e terza tra le squadre italiane.

La classifica Brand Finance Football 50 2019 colloca AC Milan al quindicesimo posto, terza tra le squadre italiane

Il “Complesso” rapporto con l’UEFA ed il Financial Fari Play.

Per quanto riguarda la stagione sportiva 2018/2019, il complesso rapporto con l’UEFA è stato segnato soprattutto da ricorsi al TAS avverso le sentenze del C.F.C.B. dell’UEFA.
In data 4 luglio 2018, la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. ha depositato un appello presso il T.A.S. chiedendo l'annullamento della decisione della Camera Giudicante del Club Financial Control Body, che lo escludeva dalle competizioni europee.

In data 20 luglio 2018, il T.A.S. ha parzialmente accolto le istanze del Milan, decidendo di confermare la decisione del C.F.C.B. - A.C. del 19 giugno 2018 relativamente al mancato adempimento da parte della Capogruppo A.C. Milan S.p.A. del requisito del pareggio di bilancio, ma annullando la decisione dello stesso organo in merito all'esclusione del Club alla partecipazione nella prossima competizione U.E.F.A., per tale motivo il Milan ha potuto partecipare alla UEFA Europa League 2018/2019.

Secondo il TAS tale decisione era non proporzionata, ritenendo in particolare che alcuni elementi rilevanti non erano stati considerati in modo adeguato tra cui la mutata situazione finanziaria del Club, che era migliorata in modo significativo a causa del cambio di proprietà del mese di luglio 2018.

Il T.A.S. ha rinviato il caso alla Camera Giudicante del Club Financial Control Body affinché imponesse una misura disciplinare adeguata per la violazione delle regole sulle licenze per club e sul fair play finanziario UEFA sulla base della mutata situazione finanziaria del Club.

Il 13 dicembre 2018, la Camera Arbitrale del Club Financial Control Body ha emesso la sentenza sul caso Milan, dopo la sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS 2018/A/5808, AC Milan contro UEFA).
Tale sentenza sancisce che “se il club non dovesse rispettare il pareggio di bilancio al 30 giugno 2021, sarà escluso dalla partecipazione alla successiva competizione UEFA alla quale dovesse qualificarsi nel corso delle due stagioni successive, 2022/23 e 2023/24. Al club verranno anche trattenuti 12 milioni di euro di ricavi della UEFA Europa League 2018/19. Inoltre, non potrà registrare più di 21 giocatori per le competizioni UEFA 2019/20 e 2020/21”. La sentenza concedeva comunque la possibilità di ricorso davanti al T.A.S.

In data 21 dicembre 2018 e 5 marzo 2019 la società ha depositato un nuovo ricorso al T.A.S. chiedendo l'annullamento della decisione del C.F.C.B. - A.C. e la pronuncia di misure equiparabili alla conclusione di un Settlement-Agreement.

A fine giugno 2019, il T.A.S. ha ratificato l'accordo raggiunto tra il AC Milan S.p.A. e il C.F.C.B. - A.C. della Uefa che, da un lato, ha annullato le precedenti decisioni prese dal C.F.C.B. e dall'altro, ha sancito l'esclusione dalla partecipazione alla Uefa Europa League 2019/2020 a seguito della violazione degli obblighi di pareggio di bilancio durante i periodi di monitoraggio 2015/2016/2017 e 2016/2017/2018.

La Capogruppo A.C. Milan S.p.A., sulla base anche del parere espresso dai propri consulenti aveva deciso di effettuare nel bilancio al 30 giugno 2018 uno stanziamento prudenziale a copertura del rischio derivante dall'applicazione di eventuale sanzioni economiche da parte della U.E.F.A., che ha mantenuto anche nel bilancio chiuso al 30.06.2019.

La continuità aziendale.

Le prime tre voci del bilancio da controllare in tema di continuità aziendale, intesa come attitudine dell’impresa a durare nel tempo, sono il risultato economico dell’esercizio; il patrimonio netto e la posizione finanziaria netta. La perdita consolidata dell'esercizio 2018/2019 risulta pari ad € 146 milioni, il patrimonio netto risulta positivo per € 83,29 milioni e la posizione finanziaria netta consolidata, al 30 giugno 2019, risulta negativa per 82,88 milioni.

Di fatto, tali numeri richiedono il supporto di una proprietà disposta a supportare finanziariamente il club.

Infatti, per fronteggiare il rischio di liquidità, che riguarda la difficoltà nel reperire fondi per far fronte agli impegni, il socio “Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.à. r.I.”, ha effettuato nel corso dell'esercizio 2018/2019 ricapitalizzazioni per 265,5 milioni di Euro.
In particolare la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. è stata dotata dei fondi occorrenti per il rimborso anticipato volontario integrale del prestito obbligazionario emesso nel corso del 2017, con scadenza originariamente fissata in data 15 ottobre 2018. Tale rimborso è avvenuto in data 28 settembre 2018.

Dopo la chiusura dell’esercizio di soci di maggioranza hanno effettuato versamenti in conto capitale per l’importo di 60 milioni di Euro.

Il socio di maggioranza Rossoneri Sport lnvestment Luxembourg S.à r.l. ha garantito l'impegno a supportare finanziariamente le società del Gruppo Milan per un periodo non inferiore ai 12 mesi dalla data di approvazione del bilancio.

In base ai fatti citati, gli Amministratori hanno predisposto il presente bilancio d'esercizio nella prospettiva della continuità aziendale.

Il Gruppo Milan.

Fino al 13 Aprile 2017, data del completamento della cessione delle azioni di “Fininvest Spa” alla società “Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.a.r.l.”, A.C. Milan S.p.a. era una società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di Fininvest S.p.a., che ne possedeva il 99,92973% delle azioni, pari a n. 47.966.271.

La società “Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.à r.l.”, divenuta titolare di una partecipazione pari al 99,93% del capitale sociale di A.C. Milan S.p.A., era la società veicolo designata dalla società cinese Sino Europe Sport Investment Management Changxing Co. Ltd. per dare esecuzione al contratto di compravendita sottoscritto in data 5 agosto 2016 e successivamente integrato e modificato.

Alla data di redazione del bilancio 2018/19, il capitale sociale di “Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.à.r.l.”, a seguito dell'escussione di un pegno costituito su tali azioni, risulta detenuto al 100% dalla società “Project Redblack S.à.r.l.”, il cui capitale sociale è a sua volta detenuto dalla società “Blue Skye Financial Partners S.à.r.l.” e da alcune società indirettamente detenute da “Elliott Associates L.P.” ed “Elliott International Limited”.

A.C. Milan S.p.a., a sua volta, controlla al 100% Milan Entertainment S.r.l. e Milan Real Estate S.p.A. oltre a Fondazione Milan –Onlus e possiede il 50% di M-I Stadio S.r.l., costituita con F.C. Internazionale Milano S.p.A. per la gestione tecnica e commerciale dello stadio San Siro di Milano.
M-I Stadio S.r.l. risulta come società collegata nel bilancio consolidato.
Dal 27 dicembre 2017 è entrata a far parte dell’area di consolidamento del Gruppo la società cinese, controllata al 100%, AC Milan (Beijing) Sports Development Co. Ltd.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Il 63,2% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori incidono per il 50,9% sul totale dell’attivo. La voce terreni e fabbricati incide sul totale dell’attivo solo per il 2,3%.
Le immobilizzazioni immateriali ammontano ad Euro 271.381.000 (€ 258.804.000 nel 2017/18).
I crediti dell’attivo circolante risultano pari ad € 151,3 milioni (€ 121,3 milioni nel 2017/18); mentre i debiti totali sono ad € 315,7 milioni (€ 422,9 milioni nel 2017/18).
Il Capitale circolante netto è negativo per 171 milioni a causa del prevalere del passivo corrente sull’attivo corrente.

La riclassificazione che emerge dalla tabella seguente evidenzia l’incidenza dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sull’attivo e l’incidenza dei debiti finanziari tra le fonti di finanziamento.



L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Grazie ai versamenti in conto capitale effettuati dalla proprietà, , il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è pari a 0,22. Al 30.06.2018 tale rapporto era negativo perché il patrimonio netto consolidato al 30.06.2018 era negativo.
L’equity ratio è positivo per il 18,3%; le passività finanziano l’attivo per l’81,7%, pertanto è finanziato prevalentemente dal capitale di terzi

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Grazie ai versamenti in conto capitale effettuati dalla proprietà, il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,22, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,46, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,45.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è stato investito e quanto è stato fatturato? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 48,38%, pertanto ogni 100 Euro investiti si sono incassati 48,38 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, superiore all’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, comprensivo della gestione straordinaria, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 29,5 Euro.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto consolidato è positivo per € 83,28 milioni; mentre, al 30.06.2018 il patrimonio netto consolidato era negativo per € 36.043.000.
Durante l’esercizio 2018/19, risultano effettuati versamenti soci in c/capitale e/o coperture perdite per € 265.461.000, che hanno permesso di ripristinare le condizioni di equilibrio patrimoniale, sanando la situazione di deficit patrimoniale del 30.06.2018 e fronteggiando la perdita di esercizio 2018/19 di € 145.985.000.

Il Capitale sociale al 30.06.2019 ammonta a € 113.443.200 e risulta invariato rispetto al 30.06.2018.

L’Indebitamento Finanziario Netto.



L’Indebitamento Finanziario Netto al 30/06/2019 è pari a € 82,88 milioni (€ 128,4 milioni nel 2017/18).
Il valore della Posizione Finanziaria Netta, risulta inferiore al valore della produzione e al fatturato netto, senza plusvalenze.
L’importo dei debiti finanziari è dovuto a debiti bancari per € 1,26 milioni e debiti vs altri finanziatori per € 94,28 milioni.
Le disponibilità liquide sono pari a € 12,53 milioni, le attività finanziarie vincolate sono pari complessivamente a € 133 mila.
L’importo dei debiti verso altri finanziatori pari a € 94.284.000 (€ 36.541.000 nel 2017/18) riguarda i debiti verso società di factoring per anticipazioni di crediti futuri principalmente in riferimento a contratti di natura commerciale.

Il grafico mostra l’evoluzione del rapporto tra debiti finanziari e attivo. Tale rapporto, dal 2008 al 2016, non è sceso mai al di sotto del 50%. Invero, l’esercizio 2015 ha segnato una forte riduzione dell’incidenza del ricorso al sistema creditizio per finanziare le attività del Milan. Con la proprietà cinese, che è succeduta alla Fininvest si è fatto ricorso all’emissione di obbligazioni; mentre l’attuale proprietà ha estinto il prestito obbligazionario ed ha finanziato la società con versamenti in conto capitale, ovvero mezzi propri.



I crediti verso Enti settore specifico ammontano a € 64,77 milioni. Tali crediti si riferiscono: per € 48.812.000 ai crediti vantati verso la Lega Nazionale Professionisti; per € 8.342.000 verso l’Atletico Madrid per Kalinic Nikola; € 3.878.000 verso il Trabzonspor per Kucka e Sosa; € 2.375.000 verso il Palmeiras per Gustavo Raúl Gómez Portillo ed € 700.000 verso il Bordeaux per Raoul Bellanova.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 139,88 milioni. I debiti verso la Lega per la compensazione delle campagne acquisti ammontano a circa € 77.777.000. I Debiti verso società di calcio estere e nazionali, pari a € 62.090.000, si riferiscono: € 14.923.000 verso il Flamengo per Paquetà; per € 11.774.000 verso il Porto per Andrè Silva; € 11.729.000 verso il Villareal per Castillejo; € 7.395.000 verso il Bayer 04 Leverkusen per Calhanoglu Hakan; € 7.278.000 verso il Villareal per Musacchio; € 4.847.000 verso il Wolfsburg per Rodriguez.
Considerando il saldo delle poste di crediti e debiti derivanti da operazioni di calciomercato, la situazione dell’indebitamento finanziario netto, ai fini del Financial Fair Play, peggiorerebbe di € 75 milioni.

Occorre evidenziare che la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.

In considerazione dell’assenza di tale fattispecie, l’indebitamento finanziario netto ai fini del Fair Play Finanziario pari a € 157,99 milioni risulta inferiore al volume dei ricavi e sarebbe conforme a quanto auspicato dalla normativa.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.
Nel caso dell’AC Milan non figurano debiti per la costruzione dello stadio.

Debiti verso dipendenti, Fisco ed Enti previdenziali.

I debiti verso tesserati e dipendenti ammontano a € 8.510.000 (€ 13.529.000 nel 2017/18) e si riferiscono a premi e mensilità saldate regolarmente nei tempi previsti dalle regole. Come previsto anche dal Financial Fair Play.
I debiti verso amministratori e sindaci ammontano a € 105 mila (€ 89 mila nel 2017/18).
I debiti tributari, complessivi sono pari a € 15.320.000 (€ 11.026.000 nel 2017/18) e riguardano debiti IRPEF per ritenute sui redditi di lavoro, per Euro 15.313.000 (€ 10.373.000 nel 2017/18), che sono state regolarmente versate alla scadenza come quelle previdenziali pari a € 667.000 (€ 651.000 nel 2017/18).

I fondi rischi, pari a € 22.544.000, contengono lo stanziamento di oneri di ristrutturazione del personale
e lo stanziamento prudenziale per l'eventuale sanzione economica per il Financial Fair Play. Inoltre i fondi rischi contengo anche l’eccedenza del fondo svalutazione partecipazione rispetto al valore della stessa partecipazione per la controllata “AC Milan (Beijing) Sports Development Co. Ltd.”

Nel bilancio si dà notizia di un contenzioso a causa del licenziamento per giusta causa nei mesi di luglio ed agosto 2018 dell'ex amministratore delegato e direttore generale. La notifica del ricorso è avvenuta in data 9 novembre 2018 da parte dell'ex amministratore delegato e direttore generale, che ha impugnato giudizialmente il licenziamento, chiedendo il reintegro ed il risarcimento del presunto danno, commisurato alla retribuzione non percepita dal giorno del licenziamento a quello della pretesa reintegra.
A.C. Milan S.p.A. ha provveduto a costituirsi ritualmente in giudizio. La controversia si è conclusa in data 20 giugno 2019 con una conciliazione, avente natura di transazione generale novativa, con cui si è chiuso il contenzioso in modo definitivo.

Il Valore della “Rosa”.



I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, come valore contabile netto, sono aumentati di € 21 milioni da € 211,2 milioni a € 232,2 milioni. Il 31.12.2014, toccarono il livello minimo pari a € 72,1 milioni.
Il valore contabile netto del 30/06/2019, pari a 232,2 milioni di Euro, costituisce il valore contabile netto più elevato dal 2008; mentre il valore del 31.12.2014 è stato il più basso.

L’incremento nel valore contabile netto della rosa calciatori di € 21 milioni, rispetto alla data del 30.06.2018, è dovuto al fatto che per i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati investiti 153,1 milioni di Euro, sono stati ceduti calciatori con un valore contabile residuo di € 49,8 milioni e sono stati calcolati ammortamenti per 80,3 milioni di euro e svalutazioni per 1,9 milioni di Euro.

L’investimento nell’acquisto di calciatori, fatto nel 2018/19, pari a 153,1 milioni, costituisce l’investimento più elevato dall’esercizio 2008.

Dopo la chiusura dell’esercizio, nella sessione estiva relativa ai trasferimenti di calciatori sono stati effettuati gli acquisti a titolo definitivo e/o temporaneo con diritto di riscatto dei seguenti calciatori: Bennacer Ismael, Borges Lenny Alexandre, Campos Duarte Da Silva Leonard, Rafael Leão, Hernandez Theo Francois Bernard, Jungdal Andreas Kristoffer, Krunic Rade e Rebic Ante.Per quanto riguarda le operazioni di cessione a titolo definitivo e/o temporaneo dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono state effettuate le seguenti cessioni;  Bargiel Przemyslaw Gabriel, Cutrone Patrick, Embalo Djalo Tiago Emanuel, Gomez Portillo Gustavo Raul, Laxalt Diego Sebastian, I'lizzari Alessandro, Simic Stefan e Valente Da Silva Andrò Miguel. Sono stati risolti consensualmente i contratti con i calciatori Cavagnera Alexandro, Rodrigues Dias Tiago Daniel e Strinic Ivan, nei mesi di luglio e agosto 2019, i cui effetti economici sono stati recepiti nel bilancio chiuso al 30 giugno 2019.

Rendiconto Finanziario



I Fondi assorbiti dalla gestione operativa sono stati negativi per Euro 114,4 milioni, con un Autofinanziamento economico negativo e in netto peggioramento per Euro 51,7 milioni; poiché la somma di accantonamenti a TFR (€ 131 mila); ammortamenti (€ 92.135.000) e variazione fondi rischi (€ 2.248.000), risulta inferiore alla perdita di 146 milioni di Euro.
I Fondi assorbiti dall’attività di investimento ammontano a Euro 105.359.000, di cui Euro 153.078.000 per acquisto calciatori ed Euro 49.797.000 per disinvestimenti.
I Fondi generati dall’attività di finanziamento sono positivi per Euro 207.539.000.
La variazione di disponibilità liquide è stata negativa per Euro 12.249.000.

La Gestione Economica.

La gestione economica caratteristica evidenzia il prevalere dei costi della produzione sul valore della produzione per132,26 milioni di Euro.
Il valore della produzione ammonta a € 241.118.000 (€ 255,7 milioni nel 2017/18). Il confronto con l’esercizio 2017/18, segna un decremento di 14,6 milioni di Euro, pari al 5,71%, dovuto soprattutto a minori plusvalenze.
I costi della produzione, ammontano ad € 373.375.000 (€ 354,4 milioni nel 2017/18). Il confronto con l’esercizio 2017/18, segna un incremento di 18,9 milioni di Euro, pari al 5,71%, dovuto soprattutto all’incremento del 22,9% del costo del personale.
Nella sostanza il confronto con l’esercizio precedente, mostra un incremento dei costi della produzione in contrapposizione al decremento dei ricavi, accentuando la situazione esistente di squilibrio economico, ossia il prevalere dei costi sui ricavi.



I Ricavi.

I ricavi da gare ammontano a € 34,11 milioni (€ 35,3 milioni nel 2017/18), con un decremento del 3,47%. In particolare gli abbonamenti ammontano a € 9.115.000 (€ 9.796.000 nel 2017/18), con un decremento del 6,95%. La campagna abbonamenti per la stagione sportiva 2018/19 ha visto la sottoscrizione di 31.347 tessere (32.364 tessere per il Campionato di Serie A nel 2017/18 oltre a 7.927 tessere par la UEFA Europa League 2017/18). La media spettatori per gare interne è stata di 54.639 (52.676 nel 2017/18). Le gare interne delle Serie A hanno fruttato € 18.533.000 (€ 13.455.000 nel 2017/18); quelle relative alla Coppa Italia € 2.261.000 (€ 3.544.000 nel 2017/18) e le gare della UEFA Europa League altre competizioni hanno permesso di incassare € 1.035.000 € 5.820.000 nel 2017/18). I ricavi da gare di altre competizioni ammontano a € 3.815.000 (€ 2.723.000 nel 2017/18).

I proventi da cessione diritti televisivi complessivi ammontano a € 105.048.000 (€ 100.577.000 nel 2017/18). Si pensi che nel 2012, grazie alla Champions League, ammontavano a € 139,8 milioni.
Nella Relazione sulla Gestione gli Amministratori hanno scritto che nel complesso i proventi audiovisivi e media ammontano a € 113,8 milioni (€ 109,3 milioni nel 2017/18), compresivi dei 3 milioni di Euro riguardanti la partita di Supercoppa Italiana disputata in Arabia Saudita a Gedda. Tale affermazione scaturisce dalla considerazione anche dei ricavi della “Library Milan”, che nel conto economico sono allocati tra i proventi vari per € 8.754.000 (€ 8.744.000 nel 2017/18) e figurano come “corrispettivi rivenienti dalla concessione a terzi del diritto di sfruttamento delle immagini delle partite casalinghe di AC Milan relative a specifiche stagioni sportive”.

Il bilancio 2018/19 espone proventi da sponsorizzazioni pari a € 38.030.000 (€ 44,7 milioni nel 2017/18).
Lo Sponsor Ufficiale Emirates contribuisce con € 14.000.000, (€ 15.800.000 nel 2017/18) di cui € 1.800.000 come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi.
Lo Sponsor Tecnico Puma International Sports Marketing B.V. ha contribuito con € 10.909.000 (€ 11.422.000 Adidas nel 2017/18), con un contratto annuale con scadenza il 30 giugno 2023.
Gli Sponsor Istituzionali, i Fornitori Ufficiali e i Partner commerciali hanno contribuito con € 605 mila (€ 4.438.000 nel 2017/18).
Nei proventi da sponsorizzazioni figurano anche i proventi derivanti dalla vendita di pacchetti promo-pubblicitari multi-prodotto a vari partner commerciali, ; per Euro 12.416.000 (€ 13.051.000 nel 2017/18), riguardanti sponsor come Gi Group S.p.A., Betsson Services Ltd, Banco B.P.M. S.p.A., Diesel Spa; Trenitalia S.pA., Toyo Tires & Rubber Co. Ltd; Konami Digital Entertainment  Co. Ltd; Perform Investment Ltd; Shangai Haobo Industrial Co. Ltd; Shangai Julie Culture  and Communication Co.; Snaitech spa.

I Proventi commerciali e royalties, risultano pari a 18,82 milioni di Euro (€ 17,8 milioni nel 2017/18) e riguardano i ricavi da gestione stadio; i ricavi da attività di merchandising, licensing e i ricavi da nuove attività commerciali.
I ricavi da gestione stadio, ammontano a € 5.279.000 (€ 4.312.000 nel 2017/18). Tali ricavi provengono dalla fatturazione di servizi relativi a determinate categoria di abbonamenti come palchi, “Sky Box” e “Sky Lounge” e a ricavi derivanti da attività extra-sportive svolte nello stadio.
I ricavi da attività di merchandising, licensing e “cambio merce” ammontano a € 8.712.000. Nell’esercizio 2017/18, per tale voce assume particolare rilievo l’accordo con Adidas Italia S.r.l., conclusosi in tale esercizio.
I ricavi relativi alle nuove attività commerciali, relative al Milan Store, Mondo Milan, il primo museo della storia rossonera, al Ristorante “Casa Milan Bistrot/Fourghetti”, e Milan TV hanno comportato ricavi per € 2.771.000.

La distribuzione del fatturato netto mostra come i ricavi commerciali siano una importante fonte di ricavo per il Milan, la cui incidenza è diminuita rispetto agli esercizi precedenti. Nel 2018/19, come nel 2017/18,  emerge che il fatturato dipende soprattutto dai proventi televisivi (48,7% nel 2018/19; 47,1% nel 2017/18). In ottica futura bisogna considerare anche che i ricavi commerciali dipendono dal “brand”, che a sua volta dipende anche dai risultati sportivi.



Nella riclassificazione del conto economico, effettuata nella tabella, sono indicati “altri ricavi” per € 19,57 milioni (€15,28 milioni nel 2017/18), composti dalla voce proventi vari a e ricavi e proventi diversi.
La voce Proventi vari, pari a Euro 9.090.000 (€ 8.927.000 nel 2017/18), include i corrispettivi rivenienti dalla concessione a terzi del diritto di sfruttamento delle immagini delle partite casalinghe di A.C. Milan relative a specifiche stagioni sportive (c.d. “Library Milan”) per € 8.754.000 (€ 8.744.000 nel 2017/18).
La voce Ricavi e proventi diversi, pari a Euro 10.385.000 (€ 6.482.000 nel 2017/18), comprende: riaddebiti di costi ai calciatori per € 229 mila; i corrispettivi rivenienti dalla fatturazione alla società collegata M-I Stadio S.r.l. per l’utilizzo di alcuni spazi interni ed esterni presso lo stadio San Siro di Milano, in virtù di un contratto valevole a partire dal 1° gennaio 2012 e sino al 30 giugno 2019 per l’importo di € 1.097.000 (€ 1.269.000 nel 2017/18; € 4.874.000 a titolo di utilizzo del fondo rischi, accantonato nei precedenti esercizi e sopravvenienze attive per Euro 2.868.000.

Il Player Trading.



L’attività relativa alla gestione economica dei diritti pluriennali dei calciatori è risultata negativa per € 96 milioni. Nella sostanza, le plusvalenze non sono riuscite a pagare gli ammortamenti e le svalutazioni calciatori.
Le plusvalenze ammontano a € 12,6 milioni. La plusvalenza più elevata è stata quella relativa a Locatelli Manuel, ceduto al Sassuolo per € 12.000.000, con una plusvalenza di € 11.919.000; seguita da quella di Bellanova Raoul ceduto alla Bordeaux per € 700.000, con una plusvalenza di 691 mila Euro.

I ricavi per la cessione temporanea di calciatori ammontano a € 5,24 milioni e riguardano il prestito di André Silva al Sevilla Futbol Club per € 3.820.000 e Gomez Gustavo Portillo al Palmeiras per € 1.425.000.

I costi per acquisizioni temporanee, pari a € 13.180.000, riguardano: Higuain (Juventus) per € 10.208.000; Bakayoko (Chelsea) per € 2.931.000; Stefano Reali (Virtus Entella) per € 33 mila e Carlini Manuel (ASD Alcione) per € 8 mila.
Le minusvalenze ammontano a € 449 mila. La minusvalenza maggiore è stata quella di Kalinic Nikola (Atletico Madrid) per € 391.000.

Gli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati pari a € 80.304.000 (€ 81.954.000 nel 2017/18). Si sono registrate delle svalutazioni per Euro 1.934.000 (€ 21,6 milioni nel 2017/18) relative a minusvalenze per risoluzioni consensuali e cessioni con minusvalenze di alcuni calciatori, ceduti dopo la chiusura del bilancio.

I Costi.

Il costo del personale è stato pari a € 184,82 milioni (€ 150,4 milioni nel 2017/18). Il costo del personale mostra un’incidenza sul valore della produzione del 76,65%, che aumenta al 85,7%, se si considerasse il fatturato al netto di plusvalenze.

I costi per tesserati ammontano a € 168.541.000 (€ 134 351.000 nel 2017/18). Il rapporto tra costo dei tesserati e fatturato netto è del 78,2% (62,9% nel 2017/18).
Gli ammortamenti e svalutazioni totali sono stati pari a € 92,98 milioni (€ 110,52 milioni nel 2017/18, con un’incidenza sul valore della produzione del 38,56%. Le svalutazioni sono pari a € 1.934.000 (21,8 milioni nel 2017/18. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ammontano a € 89,15 milioni (€ 86,4 milioni nel 2017/18), di cui € 80,3 milioni (€ 81,9 milioni nel 2017/18) per ammortamento diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali risultano pari a € 1.501.000 (€ 1.070.000 nel 2017/18).

I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 9.160.000 (€ 10,1 milioni nel 2017/18). Tali costi comprendono affitti passivi per € 7.658.000 (€ 7.963.000 nel 2017/18), di cui € 4.674.000 per l’affitto dello stadio; € 462.000 (€ 179 mila nel 2017/18) per costi per locazione immobili e servizi accessori messi a disposizione dei calciatori e di alcuni dipendenti del Gruppo Milan ed € 2.520.000 (€ 3.036.000 nel 2017/18) per la locazione di “Casa Milan”, che è acquistabile nel 2019, ad un prezzo prefissato e della sede cinese di Red & Black Milan (Beijing) Sports Development Co. Ltd.

I costi per servizi pari a € 50.923.000 (€ 47.813.000 nel 2017/18) comprendono consulenze e collaborazioni per € 6.981.000 (€ 9.406.000 nel 2017/18) relative a parcelle per consulenze professionali amministrative e commerciali, nonché le provvigioni ad intermediari del Gruppo Milan. I costi generali dell’attività sportiva risultano apri a € 20.176.000 (€ 17.571.000 nel 2017/18). Tali costi riguardano i costi per gli osservatori, le consulenze tecnico-sportive, che sono aumentati da € 7.767.000 a € 9.402.000.
Gli Emolumenti ad organi sociali, aumentano da € 293.000 a € 2.849.000 ed includono gli emolumenti agli Amministratori e Sindaci ed il compenso all’Organismo di Vigilanza e Controllo per lo svolgimento delle loro funzioni presso le società del Gruppo Milan. L’aumento è dovuto all’avvicendamento del “top management” insediatosi col cambio di proprietà dopo il mese di luglio2018.

E’ stato effettuato un accantonamento per € 6.885.000 (€ 17.965.000 nel 2017/18) a fondi rischi, riguarda lo stanziamento di oneri di ristrutturazione del personale, gli oneri futuri relativi al personale tecnico "esonerato" ma ancora alle dipendenze della società, lo stanziamento di indennità di buona uscita relative a calciatori ceduti definitivamente nel corso della campagna trasferimenti di luglio e agosto 2019.

La differenza tra costo e valore della produzione è negativa per € 132.257.000 (-€ 98.655.000 nel 2017/18).

La Gestione finanziaria è negativa per € 11.082.000 (-€ 22.343.000 nel 2017/18). Gli interessi passivi su obbligazioni diminuiscono da € 9.881.000 a € 2.274.000 e gli interessi passivi su altri finanziamenti da € 2.236.000 a € 1.653.000. Altri interessi e oneri finanziari ammontano a € 7.824.000 (€ 11.718.000 nel 2017/18).

Il Punto di Pareggio.

Il risultato prima delle imposte 2018/19 è negativo per € 142,5 milioni. Nel 2017/18 è stato negativo per € 121,2 milioni. Nei primi sei mesi del 2017 è stato negativo per 30,3 milioni.

Nel Toolkit 2018 del Financial Fair Play è riportato il caso del licenziatario, che ha modificato la sua data di chiusura dell’esercizio, ad un periodo di riferimento di sei mesi nel 2018 e quindi un periodo di monitoraggio di 30 mesi, anziché 36 mesi, per la valutazione di pareggio per la stagione di licenza 2018/19. Il livello di deviazione accettabile è ragguagliato al ribasso in proporzione ai mesi del periodo di monitoraggio.



Nel caso del Milan il periodo di monitoraggio 2020/2021 riporta una soglia di tolleranza ridotta a 25 milioni di Euro e riguarda: i primi sei mesi del 2017; l’esercizio 2018/19 e l’esercizio 2018/19.

La somma algebrica del risultato prima delle imposte per i primi sei mesi del 2017; il 2017/18 e il 2018/19; è negativa per € 294 milioni.

L’aggregato EBT è il punto di partenza per la valutazione del “Break-even result” ai fini del Financial Fair Play.  Da tale risultato si possono escludere i costi per il settore giovanile, la squadra femminile, gli altri ammortamenti che non riguardino i calciatori.

Il saldo delle imposte, è negativo per 3,4 milioni di Euro e comprende IRAP per 1,1 milioni di Euro.

Per quanto riguarda le imposte differite e anticipate figura un saldo negativo tra imposte differite ed anticipate per € 2.251.000.
Di conseguenza, il risultato consolidato del Gruppo Milan dell’esercizio 2018/19 presenta la perdita di 146 milioni di Euro

Conclusioni.

Grazie ai continui apporti di mezzi propri, mediante versamenti in conto capitale, il cambio di proprietà, dovuto all’esercizio del diritto di pegno sulle azioni, ha certamente ristabilito l’equilibrio finanziario e patrimoniale, ma non quello economico, che dipende in parte anche dai risultati sportivi, che a loro volta dipendono dalla gestione sportiva instaurata, con direzione sportiva, staff tecnico e calciatori.

Per quanto riguarda il andamento economico previsto per il 2019/2020, trattandosi di società calcistica, dipenderà anche dai risultati sportivi, come il piazzamento in Campionato Serie A 2019/2020 e dal percorso che sarà conseguito nella TIM Cup2019/2020.






venerdì 18 ottobre 2019

Bilancio Juve 2018/19: l’accantonamento di Allegri aumenta la perdita a 40 milioni.




Luca Marotta


L’accantonamento, pari a 15,7 milioni, a fondi rischi degli oneri 2019/20 per Allegri e il suo staff, che è stato sostituito per il 2019/20 da Sarri, ha determinato l’aumento della perdita dell’esercizio 2018/19 a 40 milioni di Euro. In effetti, nel secondo semestre 2018/19 la voce relativa agli accantonamenti e rilascio fondi è aumentata di 14 milioni rispetto all’analogo semestre dell’esercizio precedente. Non è bastato registrare un livello importante di proventi da cessioni calciatori pari a circa 107 milioni.
Se non fosse stato registrato l’accantonamento per l’esonero, la perdita si sarebbe assestata attorno ai 25 milioni, e sarebbe stata spiegabile in parte col mancato accesso alle semifinali di UEFA Champions League ed il relativo indotto, che avrebbe di sicuro apportato, come minimo, dodici milioni per il premio qualificazione oltre all’incasso da botteghino. Non a caso la competitività sportiva rientra tra gli obiettivi strategici e operativi del Piano per la gestione e lo sviluppo della Società.
L’aumento del debito è un’altra questione che balza in evidenza dalla lettura del bilancio 2018/19. In effetti nel valutare la sostenibilità del debito bisogna far riferimento all'EBITDA, ossia al margine operativo lordo detto anche risultato operativo prima del calcolo di ammortamenti, interessi e tasse. Se il debito risulta pari a 3 vuol dire che ci vogliono tre anni per pagare il debito. Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito. Nel caso della Juve risulterà fondamentale puntare all'aumento del fatturato con un attento contenimento dei costi. Se si guarda al fatturato 2018/19 si noterà il fatto che "adidas ha riconosciuto un bonus addizionale di € 15 milioni prima del 31 dicembre 2018" è mancato il ritocco con "bonus retroattivo" di "JEEP". Dando per "acquisito", per il futuro prossimo, il ritocco a 45 milioni di JEEP; resterà il problema di sfoltire la rosa della prima squadra dagli esuberi con ingaggi pesanti.
Come l’esercizio precedente, la lettura dei numeri del bilancio 2018/19 della Juventus, fornisce delle valide argomentazioni alla tesi che la perdita sia stata provocata dalla mancata disputa della semifinale di Champions League 2018/19, a causa dell’eliminazione ai quarti ad opera dell’Ajax.
Nel 2018/19, i ricavi operativi lordi, su cui incidono per il 25,3%, i proventi da gestione calciatori raggiungono il livello record di 621,4 milioni. Non a caso l’approccio dinamico alle campagne trasferimenti calciatori per cogliere opportunità di valorizzazione e di investimento è una condizione fondamentale ai fini del Consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario, che rientra tra gli obiettivi strategici e operativi del Piano per la gestione e lo sviluppo della Società.

I costi operativi sono aumentati del 19,6% in misura inferiore a quella dei ricavi operativi (23,1%), nonostante l’incremento del costo del personale tesserato sia aumento del 29,2%. L’incremento degli ammortamenti e accantonamenti appare decisivo per l’esposizione di un risultato operativo negativo per 15,3 milioni. Invero, sull’aumento del costo del personale tesserato e degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ha giocato un ruolo importante l’acquisto di Cristiano Ronaldo.
Evidentemente i costi del personale e gli ammortamenti erano stati parametrati in funzione di un obiettivo superiore al raggiungimento dei quarti nella UEFA Champions League.
Come altri club, la Juventus sta investendo molto nel parco calciatori, che sono fondamentali per il successo sportivo e di conseguenza per il futuro del club. Tuttavia tali investimenti determinano e rappresentano anche i costi principali del club. Inoltre, nel caso dei migliori giocatori, che sono spesso rappresentati da agenti aggressivi, i costi sono elevati.
Di conseguenza, l'aumento dei costi dei calciatori rende difficile per i club raggiungere livelli di redditività stabili, anche in considerazione dell'imprevedibilità dei risultati sportivi.

Il bilancio 2018/19 di Juventus Football Club S.p.A. mostra un risultato d’esercizio, al netto delle imposte, negativo per Euro 39.895.794. Nell’esercizio 2017/18, il risultato d’esercizio, al netto delle imposte, era negativo per Euro 19.228.819. Sul risultato netto, grava il peso delle imposte pari a € 12,99 milioni, poiché il risultato prima delle imposte dell’esercizio 2018/19, risulta negativo per € 26.897.835(-€ 10.022.550 nel 2017/18).
Anche il risultato economico complessivo è negativo per € 40.801.360, a causa dei componenti iscritti a riserva da cash flow hedge per € 57.750 e ai componenti iscritti a riserva da fair value attività finanziarie per € 847.816.
Al 30.06.2019, il patrimonio netto è positivo per € 31.242.712 (€ 72.044.071 nel 2017/18; € 93.773.793 nel 2016/17) e l’indebitamento finanziario netto aumenta di € 147,3 milioni, da € 309,8 milioni a € 463,47 milioni, di cui € 431,39 milioni non corrente.

Inoltre, si deve considerare che i ricavi operativi degli ultimi 5 anni sono cresciuti con un CAGR del 15,58%.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2018/19, ha visto la Juventus vincere per l’ottava volta consecutiva il campionato italiano di Serie A, la sconfitta ai quarti di finale della Coppa Italia, ad opera dell’Atalanta e l’accesso ai quarti della UEFA Champions League, con l’eliminazione ad opera dell’Ajax. Il 16 gennaio 2019, la Juventus ha vinto la Supercoppa Italiana battendo il Milan in Arabia Saudita.

A partire dalla stagione sportiva 2017/2018, la Juventus è presente anche nel calcio femminile, con l’acquisito il titolo sportivo dall’A.S.D. Cuneo Calcio Femminile. Nel 2018/19 ha vinto il secondo scudetto e la prima Coppa Italia.

La Capitalizzazione di Borsa.

La Capitalizzazione di Borsa, può essere considerata come un valore indicativo della società e si ottiene moltiplicando il numero delle azioni per il valore di mercato. Le azioni Juventus sono quotate al Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana.
L’andamento della quotazione in borsa, negli ultimi 5 anni, si desume dal seguente grafico della Borsa Italiana.



Il grafico mostra chiaramente un aumento del valore della quotazione azionaria. Si pensi che il 20 settembre 2013, il prezzo ufficiale dell’azione quotava 0,203 Euro e il 20 settembre 2018 1,7125 Euro. Il massimo della quotazione è stato raggiunto il 16/04/2019 con Euro 1,725.

L’aumento di valore in Borsa della Società Juventus FC SpA, rispetto al periodo antecedente l’acquisto di Cristiano Ronaldo, è un dato oggettivo: il 20 settembre 2018, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 1,72 miliardi di Euro; il 14 settembre 2017 il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 796 milioni di Euro; il 14 settembre 2016, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 318 milioni di Euro. I “rumours” di vicende extra-calcio relative a Cristiano Ronaldo, hanno comportato perdita di valore in borsa del il titolo Juventus, riducendo la quotazione di riferimento ad un prezzo ufficiale di € 1.242, con una capitalizzazione di 1,25 miliardi.

Dopo la comunicazione del 20/09/2019, dell’approvazione della bozza dello schema di bilancio 2018/19 da parte del CdA, il 23/09/19, il titolo ha perso il 4,7%, rispetto alla chiusura precedente, chiudendo a 1,334 a causa della notizia dell’aumento di capitale. Il 20 settembre 2019, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 1,41 miliardi di Euro; il 23 settembre 2019, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 1,34 miliardi di Euro

La rivista americana Forbes ha valutato la Juventus 1,5 miliardi di dollari USA, collocandola al decimo posto della sua classifica, prima tra le squadre italiane. Nella precedente classifica la rivista americana valutava la Juventus 1.472 milioni di dollari USA, collocandola al nono posto e prima tra le squadre italiane.

In ogni caso, tale valore è solo indicativo, perché quando si vendono o comprano pacchetti di controllo di società quotate in borsa, molto spesso emergono altri valori. Si pensi all’obbligo di lanciare un’OPA. Si deve aggiungere che nel bilancio della Juventus non risulta valorizzato il marchio e un’eventuale trattativa, ovviamente, ne deve tener conto.

La classifica Brand Finance Football 50 2019 colloca la Juventus all’undicesimo posto, con un valore del marchio non mostrato, prima tra le squadre italiane e dietro il Tottenham Hotspur FC che mostra un valore del marchio di €758 milioni. Nella precedente edizione collocava la Juventus all’undicesimo posto, sempre prima tra le squadre italiane, con un valore del Brand pari a 605 milioni di dollari USA. Brand Finance ha aggiunto un’ulteriore classifica denominata: “Top 10 Club Enterprise Values”; in tale classifica la Juventus si colloca al nono posto, con 2,33 miliardi di Euro (10° posto nel 2018 con 2,116 miliardi). Le valutazioni aziendali hanno avuto la funzione di illustrare l’importanza che il marchio svolge nel generare valore per gli stakeholder del club, in particolare gli investitori.

Juventus è controllata, in base alla situazione aggiornata sulla base delle comunicazioni pervenute alla Consob fino al 01/10/2019, per il 63,766% da EXOR S.p.A., invece Lindsell Train Ltd. detiene il 10,010% del capitale sociale e la parte restante costituisce il flottante.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Il totale delle attività risulta aumentato del 21,9%, assestandosi a 941,7 milioni di Euro (€ 772,7 milioni nel 2017/18).
La presenza dello stadio di proprietà e altre infrastrutture sportive rende la struttura del bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina agli standard degli altri club europei. Il peso sul totale dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli ammortamenti, è del 13,8% circa.
Il peso dei diritti pluriennali sul totale dell’Attivo è del 44,7% (42,8% nel 2017/18).
La voce terreni e fabbricati diminuisce dell’1,6%, da € 132.514.065 a130.412.604.
Tali attività riguardano:
- lo Juventus Training Center di Vinovo;
- lo Stadio;
- lo Juventus Museum;
- lo Juventus Megastore.
Per quanto riguarda la suddivisione degli importi contabili emergono i seguenti valori: i terreni del Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per € 5 milioni; I terreni adiacenti il Centro Sportivo per € 10.800.000; i fabbricati del Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per € 15.583.000; lo Stadio “Allianz Stadium”, lo “Juventus Museum” e lo “Juventus Megastore” per un valore contabile netto complessivo di € 99.029.000.

Gli investimenti effettuati risultano pari a 783 mila Euro ed hanno riguardato i lavori di ristrutturazione dei locali adibiti a magazzino arredi e di realizzazione di alcuni lavori presso lo Stadio, nonché ai costi di impiantistica per l’illuminazione dello Juventus Training Center di Vinovo.

L’attivo corrente, comprensivo degli anticipi a fornitori correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da clienti correnti, di € 218,7 milioni (-€ 159,3 milioni nel 2017/18), conseguenza, molto probabilmente, degli investimenti realizzati nel corso degli anni.
Il capitale investito netto, pari a € 490,6 milioni, risulta aumentato di 108,8 milioni di Euro circa.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale risulta diminuito ed è pari a 1,034 (1,103 nel 2017/18), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,44 (0,49 nel 2017/18), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Tuttavia nel caso in questione i debiti a breve comprendono anticipi da clienti correnti per € 30.351.304.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano ed è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,46, inferiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,6. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20. 
Nel caso in cui non fosse stata rispettata la soglia minima si sarebbe potuto colmare la differenza con versamenti in conto futuro aumento di capitale; aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato; finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci. In ogni caso, il rispetto degli altri due indicatori del Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto ridurre l’importo da colmare di 2/3.

Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto al 30 giugno 2019 è positivo per € 31.242.712 (€ 72.044.071 nel 2017/18) e finanzia solo il 3,3% dell’attivo.
La variazione negativa di € 40.801.359, rispetto al patrimonio netto del 30 giugno 2018, è dovuta sostanzialmente alla perdita netta dell’esercizio registrata (-€ 39.895.794) e alla variazione negativa della “Riserva da fair value attività finanziarie” per € 847.816, oltre all’esposizione della “Riserva da cash flow hedge”, per l’importo negativo di € 57.750.
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2019, il capitale sociale della società bianconera, interamente sottoscritto e versato, ammonta a € 8.182.133,28 ed è costituito da n. 1.007.766.660 azioni ordinarie senza valore nominale.



Il Patrimonio Netto finanzia il 6,4% del Capitale Investito Netto, pari a € 490,6 milioni (€ 381,8 milioni nel 2017/18), il restante 93,6% è finanziato dall’indebitamento finanziario netto.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è pari a 0,034 (0,103 nel 2017/18).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale sui mezzi propri.
Infatti, anche l’equity ratio è pari solo al 3,3%.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti riclassificati iscritti in bilancio al 30.06.2019 ammontano a € 830,4 milioni, da tale aggregato deve essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre 2018 della FIGC), mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 562,9 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,18, inferiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,5. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2020/21.
E’ bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Indebitamento, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 1,5, sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più importante.

La Posizione Finanziaria Netta.

L’indebitamento finanziario netto, al 30 giugno 2019 è pari a € 464 milioni ed è in aumento del 90,6% rispetto ai ai 309,8 milioni del 30 giugno 2018.e ai 162,5 milioni del 30 giugno 2017.



Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 329,2 milioni del 30/06/2018 a € 473,2 milioni del 30 giugno 2019, di cui € 41,8 milioni a breve termine.
I debiti verso le società di factoring aumentano da € 110,1 milioni a € 179,8 milioni.
Rispetto al 30 giugno 2018, il debito verso l’Istituto per il Credito Sportivo diminuisce da € 37 milioni a € 30,8 milioni. Trattasi di un debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è di € 6,47 milioni. I debiti verso le banche diminuiscono da € 182,1 milioni a € 87,28 milioni, di cui € 32,5 milioni a breve termine.
Al 30.06.2019 sono esposti per la prima volta Debiti finanziari verso obbligazionisti per € 175.278.000, di cui € 2.376.000 a breve termine e relativi al rateo interessi maturato. Trattasi di un prestito obbligazionario non convertibile emesso il 13 febbraio 2019, con scadenza 19 febbraio 2024, con quotazione sul mercato MTF Global Exchange Market di Euronext Dublin. L’emissione ha avuto “lo scopo di dotare la Società di risorse finanziarie per la propria attività ottimizzando la struttura e la scadenza del debito”.
Al 30 giugno 2019, la Società dispone di linee di credito bancarie per € 587,9 milioni (€ 502,5 milioni al 30.06.2018; € 465,6 milioni al 30.06.2017) utilizzate per € 283,8 milioni.
Le Disponibilità liquide diminuiscono da € 15,3 milioni a circa € 9.744.722. L’esercizio precedente figuravano attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni, che si riferivano alla liquidità depositata su conto corrente a garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo.

Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo per € 21,6 milioni (€ -58 milioni al 30/06/18).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti sono pari a € 199,25 milioni (€ 116,9 milioni, al 30/06/18).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti risultano pari a € 220,86 milioni (€ 174,97 milioni, al 30/06/18).
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco
Non essendoci debiti fiscali e previdenziali non correnti, il net debt ai fini del Fair Play Finanziario risulta inferiore al fatturato netto ed è conforme a quanto auspicato dal regolamento.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.
Nel caso della Juventus, al 30.06.2019, figurano debiti verso l’Istituto per il Credito sportivo per l’importo di 30,8 milioni di Euro, che dovrebbero essere considerati, ai fini della loro esclusione, nella nozione di “Relevant Debt”.

Altre Passività

L’importo relativo alle altre passività ammonta a € 101,27 milioni, di cui € 85,66 milioni sono relativi alla quota corrente.
Tra le altre passività correnti figurano “Debiti per retribuzioni dovute a dipendenti ed assimilati” per € 35,6 milioni, che si riferiscono alle retribuzioni del mese di giugno 2019 e ai premi variabili maturati per la vittoria del Campionato e della Supercoppa Italiana e delle performance individuali raggiunte.
I Debiti per oneri accessori relativi alla campagna trasferimenti ammontano complessivamente a € 27,7 milioni di cui 16,87 come quota corrente. Tale voce comprende i debiti per compensi riconosciuti ad agenti FIFA.
Nelle altre passività sono compresi i debiti tributari, pari complessivamente a € 14.6 milioni. Tali debiti concernono i debiti verso l’Erario per ritenute da versare per € 12,28 milioni, i debiti verso l’Erario per IRAP per € 2,3 milioni e i debiti verso l’Erario per le liquidazioni IVA estere a debito relative all’attività di ecommerce del mese di giugno 2019 per € 55 mila.

Il Rendiconto Finanziario.



Il rendiconto finanziario illustra i flussi di cassa generati dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.
In sintesi, i flussi generati dalla gestione operativa sono stati negativi per € 3,6 milioni, i flussi legati all’attività di investimento sono stati negativi per € 137,7 milioni; mentre i flussi di cassa generati dall’attività di finanziamento sono stati positivi per 151,44 milioni, grazie all’emissione del bond. Pertanto, il flusso di cassa generato durante l’esercizio è stato positivo per 10 milioni di Euro.

Per quanto riguarda l’attività di investimento, gli investimenti in diritti pluriennali calciatori hanno determinato l’assorbimento di flussi per € 293.408.718 (€ 157.906.041 nel 2017/18), compensati in parte da cessioni per diritti calciatori, che hanno determinato flussi positivi per € 176.234.924 (€ 114.905.139 nel 2017/18).
I crediti per cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori sono aumentati, determinando flussi negativi, per € 79.206.622, mentre i debiti per acquisto diritti pluriennali prestazioni calciatori sono aumentati, determinando flussi positivi, per € 41.405.276.
Quindi, nell’esercizio 2018/19, l’assorbimento netto determinato dall’attività di “Calciomercato”, che rientra nell’attività di investimento è stato di € 154,97 milioni netti.

Per quanto riguarda l’attività di finanziamento, spiccano come flussi positivi: “Emissione prestito obbligazionario” per € 173.039.130; “Assunzione nuovi finanziamenti” per € 57.000.000 e Aumento (diminuzione) degli utilizzi di linee di factoring per € 19.751.217. Come flussi negativi emergono: rimborso finanziamenti per € 52.330.732 e “diminuzione degli utilizzi di linee committed” per € 40.000.000.

Il Valore della Rosa.

Al 30 giugno 2019, il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 421.042.929 e rispetto al 30 giugno 2019 risulta in aumento di € 90,2 milioni, per il quarto esercizio consecutivo.
Il Costo storico della Rosa è di € 736.433.000 e il relativo fondo di ammortamento ammonta a Euro 291.783.000, con un valore contabile di € 315.390.000.  Per quanto riguarda la prima squadra il costo storico della Rosa è di € 527.986.000, con un fondo ammortamento di € 215.689.000 ed un valore netto contabile di €312.297.000.



L’incremento è dipeso dagli investimenti della Campagna Trasferimenti 2018/19, per € 293,4 milioni (€ 157,9 milioni nel 2017/18), da cessioni per un valore contabile netto di € 53,8 milioni (€ 157,9 milioni nel 2017/18) e ammortamenti e svalutazioni per € 149,4 milioni (€ 108 milioni nel 2017/18).
Il calciatore della prima squadra col valore contabile residuo più elevato è Cristiano Ronaldo con € 86.866.000 (costo storico € 115.822.000), seguito da Costa de Souza (Douglas Costa) con € 32.913.000 (costo storico €  44.616.000) ;  Cavaco Cancelo con € 31.755.000 (costo storico € 39.694.000), Bonucci Leonardo con € 27.957.000 (costo storico €  34.946.000); Bernardeschi Federico con € 23.647.000 (costo storico € 39.411.000); Can Emre con € 11.896.000 (costo storico €  15.861.000); Lobo Silva Alex Sandro con € 8.408.000 (costo storico € 26.275.000); Bentancur Colman Rodrigo con € 8.089.000 (costo storico € 12.514.000); Matuidi Blaise con € 7.642.000 (costo storico € 22.926.000); De Sciglio Mattia con € 7.285.000 (costo storico € 12.141.000); Cuadrado Bello Jan Guillermo con € 6.409.000 (costo storico € 19.940.000) e Mandzukic Mario con €5.389.000 (costo storico € 23.396.000).
Tra i calciatori ceduti in prestito spiccano i valori contabili di: Higuain Gonzalo Gerardo con € 36.519.000 (costo storico € 91.296.000); Pjaca Marco con € € 13.724.000 (costo storico € 28.591.000) e Del Fabro Dario con € 2.641.000 (costo storico € 4.402.000).

Le cessioni a titolo della Campagna Trasferimenti 2018/2019 hanno comportato plusvalenze nette per € 126,7 milioni e le cessioni temporanee nette hanno determinato proventi netti per € 25,1 milioni.
L’impegno finanziario netto complessivo, ripartito in cinque esercizi, è stato pari a € 86 milioni, inclusi gli oneri accessori, nonché gli oneri e i proventi finanziari impliciti su incassi e pagamenti dilazionati.

L’ultima Campagna Trasferimenti quella 2019/20 - prima fase, conclusasi il 2 settembre 2019, ha comportato complessivamente un aumento del capitale investito di € 154,8 milioni derivante da acquisizioni per € 187,9 milioni e cessioni per un valore contabile residuo di € 33,1 milioni. Le plusvalenze nette generate dalle cessioni dell’ultimo Calcio Mercato ammontano a € 61,5 milioni, cui si debbono aggiungere i proventi derivanti dalle cessioni temporanee pari a € 0.8 milioni.
Tra gli acquisti spiccano: De Ligt Matthijs (Amsterdamsche Football Club Ajax) per € 75 milioni con un valore IFRS da ammortizzare di 85.701.000; Demiral Merih (U.S. Sassuolo Calcio) per € 18.000.000 con un valore IFRS di € 19.427.000; Da Silva Danilo Luiz (Manchester City FC) per € 37.000.000, con un valore IFRS da ammortizzare di € 37.213.000 e Romero Cristian (Genoa Cricket and FC) per € 26.000.000, con un valore IFRS da ammortizzare di €26.349.000.

Tra le cessioni definitive spiccano: Cavaco Cancelo Joan Pedro (Manchester City FC) per € 65.000.000, con un Prezzo Attualizzato di € 63.792.000; Kean Moise (Everton Football Club) per € 27.500.000 con un Prezzo Attualizzato di € 27.189.000 e Mancuso Leonardo (Empoli FC) per € 4.500.000 con un Prezzo Attualizzato di € 4.390.000.

Le Partecipazioni

Al 30 giugno 2019, le Partecipazioni ammontano a € 267.534 e riguardano per € 76 mila la partecipazione detenuta in joint venture da Juventus nella società J Medical S.r.l.; per € 187 mila la partecipazione del 40%, detenuta da Juventus nella società Tobeez F&B Italia S.r.l, il cui capitale sociale è pari a € 30 mila e per € 4 mila la partecipazione del 40%, detenuta da Juventus nella società B & W Nest S.r.l, il cui capitale sociale è pari a € 27 mila.
Tobeez F&B Italia S.r.l, al momento non operativa, si occuperà di ristorazione nell’ambito delle attività che saranno realizzate nell’area Continassa e nel comparto EST dello Juventus Stadium. Il valore della partecipazione tiene conto dei versamenti in conto aumento del capitale sociale, pari a € 202 mila e della quota parte delle perdite dell’esercizio 2018/2019 (€ 2 mila) iscritta a conto economico nella voce “Quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint venture”.
Il valore della partecipazione in B & W Nest S.r.l, che si occupa della gestione del nuovo J Hotel e del nuovo centro sportivo della Prima Squadra, tiene conto dei versamenti in conto aumento del capitale sociale, pari a € 143 mila e della quota parte delle perdite dell’esercizio 2018/2019, pari a € 99 mila, iscritta a conto economico nella voce “Quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint venture”.
J Medical S.r.l. è una società a controllo congiunto (joint-venture) di Juventus e Santa Clara S.r.l e svolge l’attività di centro poliambulatoriale, diagnostico, fisioterapico e di medicina sportiva.

La Gestione economica.

La gestione economica del 2018/2019 non risulta equilibrata, perché i costi superano i ricavi determinando anche assorbimento di flussi di liquidità, nonostante i Proventi da gestione diritti calciatori.
I Ricavi operativi lordi del 2018/19 ammontano a € 621.456.394, mentre nel 2017/18 erano pari a € 504.669.890. La variazione in aumento è stata di € 116,78 milioni (+23,1%).
L’incremento è stato determinato soprattutto dall’incremento dei proventi per gestione calciatori, per la cifra di € 54.785.352; dall’aumento dei Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità, Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità per Euro 21.945.635, grazie al bonus Adidas; dai Ricavi da vendite di prodotti e licenze che hanno segnato un aumento di € 16.230.174 e dai Ricavi da gare, che sono aumentati di € 14.242.168. I Costi operativi sono aumentati in misura inferiore a quella dei ricavi, ossia del 19,6%, invece la voce riguardante gli Ammortamenti, accantonamenti e utilizzi di fondi è addirittura aumentata del 45,16%, a causa dell’accantonamento effettuato per i costi 2019/2020 del tecnico e del suo staff esonerato.



Il fatturato netto è aumentato da € 402,3 milioni a € 464,27 milioni, grazie all’incremento dei ricavi commerciali.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del fatturato netto degli ultimi 5 anni è stato del 9,35%.



I Proventi da cessioni diritti media, nel complesso, aumentano del 3,2%, da € 200,17 milioni a € 206,64 milioni. In particolare, i Proventi da competizioni UEFA aumentano di € 17,1 milioni (+21,8%), da € 78.233.000 a € 95.320.000, per effetto dell’incremento delle risorse raccolte e distribuite attraverso l’applicazione del nuovo sistema di ripartizione introdotto da UEFA a partire dalla stagione 2018/2019. Al contrario, i proventi da media nazionali diminuiscono di 10,2 milioni, variando da € 110,37 milioni a € 100,17 milioni, a causa dellintroduzione del diverso meccanismo di ripartizione introdotto dalla Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 (“Legge di bilancio 2018”), nonostante il valore complessivo dei diritti televisivi per il triennio 2018/2019 - 2020/2021 sia aumentato. I Proventi da produzioni e accesso al segnale diritti media diminuiscono da € 4.548.000 a € 1.300.000.

Induttivamente si potrebbe determinare il Market Pool 2018/19, spettante alla Juventus, in circa 19,36 milioni di Euro, considerando un premio performance di 75,9 milioni di Euro, dovuto a quattro vittorie (2,7 milioni di euro a vittoria), oltre al Premio iniziale di partecipazione (€ 15,25 milioni) premio “ranking” per la partecipazione (€ 29.916.000) e l’accesso agli ottavi (€ 9.5 milioni) e ai quarti (€ 10.5 milioni).

I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità, incidono per il 17,5% sui ricavi operativi lordi, aumentano di € 21,9 milioni, da € 86,9 milioni a € 108,8 milioni, soprattutto a causa del bonus adidas per il rinnovo del contratto, oltre ai nuovi contratti di sponsorizzazione sottoscritti o entrati in vigore nell’esercizio 2018/2019. Nel 2018, Adidas ha riconosciuto leccellente performance della partnership a livello commerciale e l’accresciuta visibilità del brand Juventus, per tale motivo ha corrisposto un bonus addizionale di € 15 milioni nel primo semestre dell’esercizio 2018/2019.
Il 21 dicembre 2018 è stato prolungato con modifica e bonus il contratto con adidas Italy S.p.A., prolungandone la scadenza fino al 30 giugno 2027. L’accordo precedente era in scadenza al 30 giugno 2021e riguardava sei stagioni sportive a partire dalla 2015/2016. Il nuovo accordo ha la durata di otto anni, dal 2019/2020 fino al 2026/2027 incluso. Il corrispettivo fisso complessivo minimo è di € 408 milioni, restano escluse le royalties addizionali al superamento di determinati volumi di vendita ed i premi variabili legati ai risultati sportivi.

I Ricavi da vendite di prodotti e licenze aumentano del 58,4%, da € 27.796.591a € 44.026.765. Tali ricavi comprendono la gestione diretta delle attività di vendita e licenza di prodotti ufficiali, nonché dall’organizzazione delle attività delle Juventus Accademy.

La tabella seguente, che mostra l’evoluzione nel tempo della distribuzione del fatturato netto, evidenzia come già dal 2017/18 sia aumentata l’incidenza dei ricavi commerciali, soprattutto a causa della scelta di internalizzare l’attività di merchandising e il 2018/19 ha potuto beneficiare del bonus Adidas, anche per l’effetto Cristiano Ronaldo, forse anche legato all’aumento dei ricavi da gara dovuto all’incremento del costo dei biglietti.



Nel dettaglio, rispetto al 2017/18, a causa dell’aumento dei prezzi, i Ricavi da gare aumentano del 25,2%, da € 56,4 milioni a € 70,65 milioni. Nel 2018/19 sono state disputate 3 partite casalinghe in meno di Coppa Italia. Negli ultimi 5 anni, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) dei ricavi da gare è stato del 8,29%.

Per quanto riguarda gli abbonamenti per la stagione 2018/19, sono state sottoscritte tutte le 29.300 tessere a disposizione, per un ricavo netto di € 31,7 milioni (€ 27,2 milioni nel 2017/18), inclusi i Premium Seats e i servizi aggiuntivi. I Ricavi da biglietteria per gare casalinghe di Campionato sono aumentati da € 11.817.000 a € 17.473.000.
I ricavi da biglietteria per la UEFA Champions League ammontano a € 14.435.000 (€ 9.981.000 nel 2017/18) e risultano in aumento di € 5.656.000. I Ricavi da servizi aggiuntivi gare aumentano da € 5,55 milioni a € 5,78 milioni. I Ricavi da finali Coppe aumentano da € 1,64 milioni a € 3 milioni. Gli Ingaggi per gare amichevoli risultano stabili a € 5.1 milioni. I Ricavi da biglietteria per gare Coppa Italia ammontano a € 427 mila e gli Altri ricavi da gare a € 78 mila.

I proventi da gestione diritti calciatori, incidono per il 25,3% sui ricavi operativi lordi, aumentano di 24,6 milioni di Euro, da € 102.401.466 a157.186.818. Tale voce comprende plusvalenze complessive per € 126.580.000 (€ 93.925.290 nel 2017/18; € 140,3 milioni nel 2016/17).
I maggiori importi delle Plusvalenze hanno riguardato: Spinazzola Leonardo (A.S. Roma S.p.A.) per € 25.898; Caldara Mattia (A.C. Milan S.p.A.) per € 21.582.000; Audero Mulyadi Emil (U.C. Sampdoria S.p.A.) per € 18.993.000; Mandragora Rolando (Udinese Calcio S.p.A). per € 13.662.000; Sturaro Stefano (Genoa Cricket And F.C. S.p.A.) per € 13.615.000; Orsolini Riccardo (Bologna F.C. 1909 S.p.A.) per € 11.049.000; Cerri Alberto (Cagliari Calcio S.p.A.) per € 8.077.000; Andersson Erik Mattias (Olympique Des Alpes SA) per € 3.778.000;  Oliveira Da Silva Rogerio (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l. ) per €  3.495;000; Tello Munoz Andrè Felipe (Benevento Calcio S.p.A.) per € 1.894.000;  Pinelli Matteo (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l. ) per €  1.809.000; Macek Roman (F.C. Lugano SA) per €  1.634.000.
Le Plusvalenze da cessione diritti calciatori giovani di serie ammontano a € 473.000 e riguardano: Adamoli Andrea (Empoli F.C. S.p.A.) per € 469.000 e Totaro Francesco (F.C. Pro Vercelli 1892 S.r.l.) per € 4.000.
I Ricavi per cessione temporanea diritti calciatori risultano pari a € 26.939.000 (€ 5.488.000 nel 2017/18). Gli importi principali riguardano: Higuain Gonzalo Gerardo per € 18.049.000 di cui € 10.208.000 A.C. Milan S.p.A. ed € 7.841.000 Chelsea Football Club limited; Favilli Andrea (Genoa Cricket And Football Club S.p.A.) per € 4.860.000; Pjaca Marko (ACF Fiorentina S.p.A.) per € 2.000.000; Audero Mulyadi Emil (U.C. Sampdoria S.p.A.) per € 1.000.000; Cerri Alberto (Cagliari Calcio S.p.A. ) per € 1.000.000 e Tamba M'Pinda Roger (Nogometni Klub Osijek Sdd) per €30.000.
Altri ricavi da gestione calciatori per bonus, premi di rendimento e contributi di solidarietà sono stati pari a € 3.195.000, di cui € 1.497.000 per bonus cessione di Appelt Pires Gabriel (Club Deportivo Leganes S.a.d.) ed € 29.000 per contributo solidarietà. La cessione di El Mouttaqui Benatia al club Al Duhail Sports Club, ha determinato anche un bonus vittoria per € 500.000. La cessione di Pereyra Roberto Maximiliano al Watford Association F.C. L.t.d. , ha determinato anche un bonus presenze per € 500.000. La cessione di Lemina Mario al Southampton F.C. L.t.d. , ha determinato anche un bonus presenze per € 250.000.
Gli altri ricavi aumentano del 10%, da € 30.995.269 a € 34.104.728. Le sopravvenienze attive, pari a € 4.770.000, includono i premi addizionali distribuiti a consuntivo dalla UEFA per la partecipazione alla UEFA Champions League 2017/2018. I proventi per iniziative commerciali come “Accendi una Stella”, “Membership”, lo Stadium Tour, il Museo e il “Camp” aumentano da € 11.340.000 a € 17.151.000. I Proventi da Lega Nazionale Professionisti Serie A diminuiscono da € 2.382.000 a € 2.109.000. I Proventi da attività “no match day” e altri proventi stadio diminuiscono da € 4.046.000 a € 3.698.000. I Contributi da FIFA/UEFA per convocazioni calciatori in Nazionale diminuiscono da € 2.257.000 a € 712.000.

I Costi operativi, esclusi gli ammortamenti e comprendendo gli oneri della gestione economica dei calciatori, sono pari a € 458.461.662 (€ 383,26 milioni, nel 2017/18). La variazione in aumento è stata di € 75.201.479, ossia del 19,6%, inferiore all’incremento percentuale dei ricavi operativi lordi che è stato del 23,1%, grazie ai proventi da gestione calciatori.
A causa dell’effetto Cristiano Ronaldo, i costi relativi al personale tesserato aumentano di 68 milioni, ossia del 29,2%, da € 233,3 milioni a € 301,3 milioni, l’incidenza sul fatturato netto è del 74,9% (58% nel 2017/18), superiore a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario. Le retribuzioni sono aumentate di 59,87 milioni, da € 193,37 milioni a € 253,25 milioni. Il Numero medio personale tesserato è aumentato di 28 unità da 119 a 147. Gli incentivi all’esodo sono stati pari a Euro 9.382.000 (€ 2,37 milioni nel 2017/18). I premi variabili sono diminuiti di 185 mila euro, da € 28,67 milioni a € 28,48 milioni.
Il costo del personale non tesserato aumenta di € 734 mila, da € 25,68 milioni a € 26,42 milioni. L’incremento è dovuto soprattutto a maggiori altri oneri, che comprendono l’eccedenza dell’indennità di fine rapporto rispetto al fondo precostituito e riguardante i dirigenti usciti per € 929 mila.
Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 327,7 milioni (€ 259 milioni nel 2017/18) e l’incidenza sul fatturato netto è del 70,6% (64,4% nel 2017/18), comunque sostanzialmente in linea con quanto auspicato dal Fair Play Finanziario. L’incidenza del costo del personale sui ricavi operativi lordi è più bassa e risulta pari al 52,7% (51,3% nel 2017/18) a causa delle plusvalenze.

Il grafico seguente riguardante l’evoluzione del fatturato netto e del costo del lavoro allargato, inteso come somma del costo del personale e degli ammortamenti calciatori, mostra come dal 2012/13 al 2017/18 il fatturato netto abbia superato sempre il costo del lavoro allargato; mentre nel 2018/19 il Costo del Lavoro Allargato ha superato il fatturato netto.



L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,848 tale valore sarebbe al di sopra del valore soglia previsto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2018/19, la cui soglia è di 0,80. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per il 2019/20.
E’ bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Costo del Lavoro Allargato, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 0,8, sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più importante.

Il Personale tesserato, durante il 2018/19, era composto in media da 147 tesserati (119 nel 2017/18), di cui 78 calciatori e 35 allenatori.
Per quanto riguarda l’altro Personale, durante il 2018/19, era composto in media da 250 unità lavorative (236 nel 2017/18), di cui 15 dirigenti. Il personale impiegatizio, aumenta da n. 178 a n. 188.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori diminuiscono da € 20.107.000 a € 15.521.000. La maggior parte riguarda gli Oneri accessori su diritti pluriennali calciatori non capitalizzati, pari a € 11.193.000 (€ 8.924.000 nel 2017/18) e riguardano principalmente le commissioni per gli agenti di Khedira Sami per € 1.300.000; di Szczesny Wojciech per € 2.000.0000 e di Spinazzola Leonardo per € 1.105.000.

Gli Oneri per acquisto temporaneo diritti calciatori diminuisco da € 9.986.000 ad € 1.852.000.
Gli Altri oneri ammontano a € 2.113.000 e si riferiscono principalmente al bonus su cessione definitiva di € 835 mila per Orsolini Riccardo/Ascoli Calcio F.C. 1898 S.p.A. e al rimborso costo contratto economico  di Sturaro Stefano (Sporting Club de Portugal) per € 1.009.000.

Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori aumentano da € 107.954.427 a 149.440.966. In particolare, gli ammortamenti aumentano di € 41,5 milioni, a € 148.772.000 e risultano effettuate svalutazioni per € 669.000. L’ammortamento del cartellino di Cristiano Ronaldo risulta pari a € 28.956.000. Per Douglas Costa sono stati calcolati ammortamenti solamente per € 10.972.000. L’ammortamento del cartellino di Cavaco Cancelo risulta pari a € 7.939.000. L’ammortamento del cartellino di Bernardeschi risulta pari a € 7.882.000. Matuidi Blaise ha inciso come costo per ammortamento per € 7.642.000. Tra i calciatori in prestito, l’ammortamento del cartellino di Higuain risulta pari a € 18.259.000.

La voce Accantonamenti, svalutazioni e rilasci di fondi registra un incremento notevole, perché risulta aumentata di €14.796.861 da € 2.363.811 a17.160.672. Tale voce comprende Accantonamenti fondo rischi e oneri diversi per € 16.050.000, che si riferiscono, per l’importo maggiore, agli oneri diversi su tecnici esonerati, pari ad € 15.677.000; la parte rimanete riguarda gli accantonamenti per spese ancora da sostenere a fronte di controversie e procedimenti in corso.

Le spese per servizi esterni aumentano del 2,5%, da € 79.237.236 a81.236.433. In particolare, le Spese di trasporto, soggiorno e ristorazione aumentano di 3,6 milioni, da € 14,6 milioni a € 13,94 milioni. Le Spese di sicurezza e accoglienza ammontano a € 4.758.000. Le spese di manutenzione, aumentano da € 5.957.000 € 6.706.000.
Gli “Emolumenti a CdA e Organi Sociali” diminuiscono da € 4.612.000 a € 1.908.000.
Le “Consulenze” si decrementano di € 326.000, da € € 6.039.000 a € 6.365.000.
Le Spese di gestione riconosciute a terzi su prodotti commerciali aumentano di € 1.464.000 da € 2.294.000 a 3.758.000. I costi per Stampati e spedizioni aumentano di € 648.000 da € 1.979.000 a € 2.627.000. I Compensi a consulenti sportivi aumentano da € 2.011.000 a € 2.383.000.
I “Canoni e affitti” si incrementano di 249.000 da € 6.506.000 a € 6.755.000 e dovrebbero comprendere il canone di locazione della Sede e dello Juventus Training Center presso l’area del J Village.

Il risultato operativo è negativo per € 15.329.297 e risulta in netto peggioramento rispetto al risultato operativo del 2017/18 che era negativo per € 1.434.058 e anche rispetto a quello del 2016/17 che era positivo € 67.377.431.
La gestione straordinaria della tabella comprende: Accantonamenti fondo rischi e oneri diversi per € 16.050.000 (€ 1.024.000 nel 2017/18); Accantonamento fondo svalutazione crediti per € 1.616.000 (€ 1.340.000 nel 2017/18); Rilascio fondo rischi e oneri diversi con effetto positivo di € 609.000 e Svalutazione magazzino per € 104.000.

I Proventi finanziari ammontano a € 3.429.230 (€ 4.260.740 nel 2017/18) e sono composti da: Proventi finanziari da attualizzazioni per € 3.190.000; Interessi attivi per € 95 mila e Altri per € 144.000.
Gli oneri finanziari risultano pari a € 14.496.878 (€ 11.963.159 nel 2017/18) e riguardano: Interessi passivi e commissioni per € 7.126.000; Oneri finanziari da attualizzazioni per € 5.074.000; Interessi passivi su prestito obbligazionario per € 2.207.000 e Altri oneri per € 90.000.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi e rapportandoli alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 72,5% (62,3% nel 2017/18), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 72,5 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, di circa diciannove mesi, superiore all’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è negativo per € 15.329.297 e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 1,8 Euro; nell’esercizio precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si sarebbero persi circa 0,2 Euro.

Il Punto di Pareggio.

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 26.897.835. Nel 2017/18 era negativo per € 10.022.550, nel 2016/17 era positivo essendo pari a € 58.414.719.
Ai fini del calcolo e del rispetto dei limiti del “break-even” del Fair Play Finanziario, nella determinazione del “break-even result” non si considerano alcuni elementi come: gli altri ammortamenti; plusvalenze e minusvalenze determinate da attività fisse che non siano i calciatori; gli oneri finanziari determinati da investimenti “virtuosi”; le spese per il settore giovanile e femminile.

Dopo il calcolo delle imposte, il risultato netto dell’esercizio 2018/19 è negativo per 39.895.794. Nel 2017/18 era negativo per 19.228.819. Nell’esercizio 2015/16 era positivo per 42.567.924.
Dal 2017/18, a livello di risultato netto il trend di netto miglioramento, si è fermato, da causare la necessità del ricorso ad un aumento di capitale.

Il risultato del conto economico complessivo è negativo per Euro 40.801.360 in quanto tiene conto di Altri Utili (Perdite) iscritti a riserva da cash flow hedge per l’importo negativo di € 57.750 e Altri Utili (Perdite) iscritti a riserva da fair value attività finanziarie per l’importo negativo di € 847.816.

L’Aumento di capitale.

Nelle note illustrative del bilancio, nell’ambito delle azioni previste dal Piano, che delinea le linee strategiche ed operative per la gestione e lo sviluppo della Società, ed in particolare al punto 3 riguardante il . Consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario, è scritto che “il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea straordinaria dei soci l’attribuzione, ai sensi dell’articolo 7 dello Statuto sociale, al Consiglio di Amministrazione di una delega, ex art. 2443 cod. civ., ad aumentare a pagamento e in via scindibile in una o più volte il capitale sociale entro il 30 settembre 2020, per un importo massimo complessivo di € 300 milioni, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, mediante emissione di azioni ordinarie”.
Sempre nelle note illustrative è scritto che tale aumento “è principalmente finalizzato a finanziare gli investimenti utili al mantenimento della competitività sportiva, sostenere la strategia commerciale per l’incremento dei ricavi e della visibilità del brand Juventus nei mercati internazionali, nonché rafforzare la struttura patrimoniale della Società.”

Conclusioni

L’obiettivo fondamentale del Piano, che delinea le linee strategiche ed operative per la gestione e lo sviluppo della Società, è quello di attuare un modello di sviluppo sostenibile che consenta di mantenere standard elevati di risultati sportivi, senza pregiudicare l’equilibrio economico e finanziario della Società.

Il solo successo sportivo nazionale non è più sufficiente per il livello dei costi raggiunti dalla gestione della Juventus, se non accompagnato anche dal realizzo di plusvalenze di un certo importo e dall’aumento dei ricavi commerciali. Invero, l’effetto Cristiano Ronaldo ha prodotto un aumento dei costi del personale tesserato e degli ammortamenti; ma, ha determinato anche l’aumento dei ricavi da gare, grazie all’aumento del prezzo dei biglietti, l’aumento delle vendite del merchandising e il prolungamento del contratto adidas con bonus retroattivo.

L’aumento dell’indebitamento finanziario netto richiede un impegno per l’incremento dei ricavi, nonché un attento controllo dei costi operativi per ottenere un EBITDA positivo.
Gli Amministratori prevedono per il 2019/20 un risultato negativo, che dipenderà dalle prestazioni sportive, soprattutto in UEFA Champions League.