domenica 29 settembre 2013

I conti del Galatasaray 2012/13, possibili problemi in Borsa.



Luca Marotta

Grazie ad un tweet di Ed Thompson che cura un sito molto interessante sul Fair Play Finanziario: http://www.financialfairplay.co.uk/, in cui si accennava all’esistenza di alcuni problemi in Borsa per il Galatasaray, ho dato un’occhiata, nuovamente, ai conti del club turco. Invero, pare di capire che il Consiglio che dirige la Borsa di Instabul abbia richiamato tutti e quattro i club di calcio quotati in borsa, ossia; Galatasaray, Besiktas, Fenerbahce e Trabzonspor.
Il bilancio del Galatasaray è facilmente reperibile, perché “GALATASARAY SPORTİF SINAİ VE TİCARİ YATIRIMLAR A.Ş.” è una società quotata in borsa (Instanbul Stock Exchange).
Il cambio da utilizzare è quello alla data di chiusura del bilancio, ossia al 31/05/2013, che era il seguente: 1 Lira Turca = € 0,4097 = £ 0,3509.
Dalla visione dei numeri del bilancio, appare evidente che il Patrimonio Netto continua ad essere negativo per 28,9 milioni di Euro e che l’esercizio chiuso al 31 maggio 2013 ha evidenziato di nuovo una perdita di circa 40,9 milioni di Euro, in peggioramento rispetto alla perdita del 31 maggio 2012, che era di Euro14,7 milioni.
Nella sostanza, si è in presenza di una situazione che necessita di una robusta e soprattutto “vera” ricapitalizzazione, aggravata anche da un Capitale Circolante Netto negativo. Si tenga anche conto che l’indebitamento finanziario netto, negli ultimi quattro anni è sempre aumentato.
Dal punto di vista del fatturato, la classifica della Deloitte “Football Money League”, che fa riferimento al bilancio 2011/2012, colloca il Galatasaray al 30° posto con € 95,1 milioni di fatturato, utilizzando il cambio al 30 giugno 2012.
Lo Stato Patrimoniale.
Lo Stato Patrimoniale mostra una struttura di squilibrio finanziario e patrimoniale. Il Patrimonio netto è negativo per 28,9 milioni di Euro, nel 2011/2012 era negativo per 102,9 milioni di Euro.
Nel 2011/2012, sia nell’attivo che nel passivo è esposta una cifra derivante da un’operazione con parte correlata riguardante lo stadio “Türk Telekom Arena Stadium”. La parte correlata è Galatasaray Spor Kulübü e la cifra esposta sia nelle attività a lungo termine che nelle passività a lungo termine era di TL 442.907.750, pari a 181,5 milioni di Euro e a 155,4 milioni di GBP. L’operazione che ha determinato tali importi dovrebbe essere del tipo “vendi e affitta” (Lease-Back).
Nel 2012/2013, già dalla semestrale al 30 Novembre 2012, risulta un aumento del capitale sociale da TL 2.788.084 a TL 13,940,422. L’incremento è stato di TL 11,152,338. Inoltre, sempre al 30 Novembre 2012, risulta una riserva da sovrapprezzo azioni per TL 269.330.743 pari a 110,3 milioni di Euro.
L’aumento di capitale complessivo è stato di TL 280.483.081, pari a 114,9 milioni di Euro.
L’aumento di capitale è stato realizzato mediante la conversione parziale del debito verso la parte correlata Galatasaray Spor Kulübü per l’importo di TL 249.515.705, mentre l’importo residuo di TL 30.967.376 dovrebbe essere stato versato effettivamente. Ma trattasi di un’operazione molto complicata da capire.
In effetti, al 31/05/13 i debiti a lungo termine verso la parte correlata si riducono da TL 442.907.750 (31/05/2012) a TL 193.392.045 pari a 79,3 milioni di Euro. La riduzione è stata pari all’importo convertito in capitale. Invece, al 31/05/2013, il credito verso Galatasaray Spor Kulübü, per TL 442 907 750 continua ad essere esposto.
Inoltre esistono altri debiti verso parti correlate per circa 24 milioni di Euro.
Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili essendo pari a 5 milioni di Euro e le immobilizzazioni immateriali, contenenti anche il valore dei calciatori, sono pari a 38,9 milioni di Euro.



L’Indebitamento Finanziario Netto.
La posizione finanziaria netta è negativa per 85,4 milioni di Euro, nel 2011/12 era negativa per  67,5 milioni di Euro. Negli ultimi quattro anni l’indebitamento finanziario netto risulta in continuo aumento. E fa fronte ad un patrimonio netto negativo per 28,9 milioni di Euro e ad un capitale investito netto positivo per 44,3 milioni di Euro.
Al 31 maggio 2012 le Passività derivanti da trasferimenti di giocatori sono pari a € 10,9 milioni.




Il Valore della Rosa.
Il Valore contabile della Rosa calciatori è di 95.070.603 di Lire Turche, pari a  38,9 milioni di Euro. Rispetto al 31 maggio 2012, risulta una variazione in aumento di 11 milioni di Euro. Tale variazione è dipesa da investimenti per 31 milioni di Euro, cessioni per un valore contabile residuo di 10,3 milioni di Euro e ammortamenti per 15,7 milioni di Euro.

La Gestione Economica.



I ricavi delle vendite pari a circa 132,2 milioni di Euro sono al netto delle plusvalenze e registrano un aumento del 44%. Risultano ricavi da diritti radiotelevisivi per 27,9 milioni di Euro e ricavi da UEFA Champions League per 23,6 milioni di Euro. I ricavi da sponsor sono pari a 15 milioni di Euro, quelli pubblicitari risultano pari a 9,5 milioni di Euro. I biglietti venduti risultano pari a 9,6 milioni di Euro.
Il costo del personale sportivo è pari a circa 73,4 milioni di Euro, cui bisogna aggiungere 6,6 milioni di Euro per il costo di altro personale. Complessivamente il costo del personale  incide sui ricavi senza plusvalenze per il 60%.
Le plusvalenze da cessione di immobilizzazioni immateriali sono diminuite di molto e ammontano a 376 mila, nel 2011/12 erano pari a 12 milioni di Euro. Le plusvalenze sono allocate tra gli altri proventi di gestione, che comprendono anche ricavi con parti correlate per 3,7 milioni di Euro. Nell’esercizio precedente tali ricavi erano pari a 8 milioni di Euro.
L’EBIT risulta negativo per 19,4 milioni di Euro, e con il peso degli oneri finanziari, pari 26,7 milioni, si registra un EBT negativo per 40,2 milioni di Euro.
Conclusioni.

Il Galatasaray presenta una somma algebrica del risultato prima delle imposte per gli ultimi due esercizi superiore ai 45 milioni di Euro. Essendoci anche delle operazioni con parti correlate, bisognerà monitorare cosa accadrà a dicembre 2013, quando saranno fatte le prime valutazioni dall’organismo preposto “UEFA Club Financial Control Body”.

sabato 28 settembre 2013

Bilancio Real Madrid 2012/13: nuovo record mondiale di ricavi.



Luca Marotta


Ancora una volta il Real Madrid ha chiuso il bilancio con un fatturato record di 520,9 milioni di Euro, in aumento dell’1,3% rispetto all’esercizio precedente (€ 514 milioni). Tale importo costituisce il fatturato più elevato per qualunque tipologia di ente sportivo nel mondo e il club madrileno ha superato per il secondo anno consecutivo la barriera dei 500 milioni di euro nel suo settore. L’esercizio 2012/13 si è chiuso con un utile lordo di 47,7 milioni (€ 32,3 milioni nel 2011/12) e un utile netto di € 36,9 milioni (€ 24,2 milioni nel 2011/12). L’indebitamento finanziario netto risulta in ulteriore riduzione rispetto all’esercizio precedente (-27,4%).
Il Patrimonio Netto.



Il Patrimonio Netto è positivo ed in aumento e ammonta a 311,9 milioni di Euro (€ 275,2 milioni nel 2011/12). Rispetto al 2011/12 risulta un incremento di 36,7 milioni, corrispondente essenzialmente all’utile d’esercizio 2011/12. Essendo “non negativo” e in crescita, tale indicatore è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario. Da evidenziare che il Real Madrid finanzia con i mezzi propri finanzia il 36,6% circa delle attività.

Gli Investimenti.
Nell’esercizio 2012/13, il club ha investito € 118 milioni (€ 90 milioni nel 2011/12), di cui € 32 milioni (€ 16 milioni nel 2011/12) sono stati stanziati per migliorare le strutture (investimento “virtuoso”) e € 86 milioni (€ 74 milioni nel 2011/12) per acquistare giocatori. Di quest’ultimo investimento ben 24 milioni, seppur investiti nel 2012/13, riguardano giocatori per la stagione sportiva 2013/14.
L’investimento nella rosa giocatori è stato in parte coperto dalle cessioni di giocatori. Pertanto, l’investimento netto per rafforzare la rosa giocatori è stato di 45 milioni, in quanto si sono verificate delle cessioni per 41 milioni.
Osservando l'evoluzione degli investimenti si nota che, nel periodo 2000-2013, il club madrileno ha investito molto nelle strutture sportive immobiliari. In particolare, in tale periodo sono stati investiti 208 milioni di euro per lo stadio, per modernizzarne le strutture e migliorarne la qualità e funzionalità per gli spettatori, per fornire servizi multimediali e servizi che consentono un maggiore sfruttamento commerciale, creando un ritorno economico annuo molto significativo. E sono stati investiti 170 milioni di euro per la costruzione della “Ciudad Real Madrid”, considerato il più grande centro sportivo mai costruito per una squadra di calcio, con una superficie totale di 120 ettari, 10 volte più grande dell’ex città dello sport.
Le immobilizzazioni materiali nette, compresi gli investimenti immobiliari, rappresentano il 38,4% del totale delle attività, mentre le immobilizzazioni immateriali sportive, pari a € 267,1 milioni (283,6 milioni nel 2011/12), rappresentano il 31,3% dell’attivo. Il totale delle attività al 30 giugno 2013 è di € 852,5 milioni (€ 864,8 milioni nel 2011/12) e registra un decremento del 1,42%.
L’attivo non corrente risulta diminuito di € 4,6 milioni a causa soprattutto della diminuzione del valore della rosa dei giocatori, poiché l’ammortamento effettuato è stato maggiore degli investimenti realizzati nell'esercizio. Le attività correnti, invece, registrano un decremento di € 7,6 milioni.
Il capitale circolante netto, ossia la differenza tra attività correnti e passività correnti, mostra un valore negativo di € 99,6 milioni (-122,7  nel 2011/12).  Il principale fattore che rende negativo il capitale circolante è rappresentato dai risconti passivi, ossia ricavi anticipati inerenti la stagione successiva, che complessivamente ammontano a 99,8 milioni di Euro.
La Posizione Finanziaria Netta.
In base al regolamento del Fair Play Finanziario, l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, con l’aggiunta del saldo tra crediti e debiti da calciomercato, non deve essere superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze.
In base al conteggio fatto dagli Amministratori, l'indebitamento finanziario netto si è ridotto del 27%, scendendo al di sotto del 100 milioni, precisamente a € 91 milioni (€ 125 milioni nel 2011/12). La diminuzione rispetto all'anno precedente è stata di € 34 milioni. Si pensi che al 30 giugno 2011, risultava un indebitamento finanziario netto di 170 milioni circa. Ovviamente il dato risulta abbondantemente conforme al Fair Play Finanziario.
Il rapporto “Indebitamento finanziario netto / EBITDA”, è uno degli indicatori più utilizzati per misurare il “merito creditizio”.  Nel caso del Real Madrid, al 30 giugno 2013, il rapporto tra indebitamento finanziario netto e margine operativo lordo (EBITDA) è sceso da 0,8 a 0,6.
La riduzione del debito e la crescita dell'EBITDA, ha portato ad un netto miglioramento dell’indicatore, che nel 2010/11 era pari a 1,1, nel 2009/10 a 1,7 e nel 2008/09 risultava uguale a 3,1. Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito.
Inoltre, il rapporto tra indebitamento finanziario netto rispetto al patrimonio netto è passato da 0,5 a 0,3. Questo dato significa che l’indebitamento finanziario netto è meno di un terzo dei mezzi propri, che finanziano il 77,5% (69% nel 2011/12) circa del capitale investito netto.
L’indebitamento finanziario netto è determinato dai seguenti dati: debiti bancari per € 115,5 milioni (€ 143,3 milioni nel 2011/12), altri debiti finanziari per € 46,3 milioni (€ 39,3 milioni nel 2011/12), le disponibilità liquide per € 155,6 milioni (€ 113,2 milioni  nel 2011/12). Per quanto riguarda le disponibilità liquide l’incremento sarebbe solo di 2 milioni, se si considerasse per il 2011/12 il dato degli investimenti finanziari a breve che erano pari a € 40,6 milioni.
Bisogna evidenziare che l’enorme quantità di disponibilità liquide supera il debito bancario, che per il 77% scade a medio termine.
Il saldo tra debiti e crediti verso altre società sportive  è negativo per € 47,7 milioni (-€55,3 milioni nel 2011/12). I debiti bancari a breve sono pari a € 26,4 milioni (€ 42,6 milioni nel 2011/12).
Il totale dei debiti per l’acquisto di giocatori ammonta a € 80,4 milioni (€ 90,3 milioni nel 2011/12) e registra un decremento dell’11%. L’importo allocato tra le passività correnti è di 45,6 milioni, mentre l’importo allocato tra quelle non correnti è di 34,7 milioni. Nella sezione opposta, i crediti per la cessione di giocatori sono pari a € 32,6 milioni.
Debiti con dipendenti e fisco.
Il Fair Play Finanziario richiede che non vi siano delle problematiche relative a debiti scaduti verso altri club, il fisco e/o i propri dipendenti.
Al 30 giugno 2013, i debiti correnti verso il personale ammontano a € 82,2 milioni (€ 92,9 milioni nel 2011/12) e segnano un decremento dell’11,5%. Tale importo ci porterebbe a stimare un ritardo nei pagamenti degli stipendi di circa 4 mesi.
Le passività per imposte correnti ammontano sono nulle (€ 309 mila nel 2011/12). Quelle per imposte differite a 10,9 milioni (10,9 nel 2011/12). Nella sezione opposta, i crediti per imposte correnti ammontano a € 949 mila (€ 415 mila nel 2011/12) e i crediti per imposte differite ammontano a circa € 4,9 milioni (€ 5,5 milioni nel 2011/12).
I Ricavi

I ricavi operativi per l'anno 2012/13, escludendo le plusvalenze, raggiungono la cifra record di € 520,9 milioni , segnando un incremento dell’1,3%. Nel 2011/12 avevano segnato la cifra di € 514 milioni, e nel 2010/11 € 480,1 milioni.
Il record 2012/13, come quello del 2011/12, evidenzia l'ammontare dei ricavi più alto al mondo nel settore. Il club madrileno è stato il primo club sportivo al mondo che abbia superato la barriera dei 500 milioni. Il 2012/13 lo ha fatto per la seconda volta.
Le principali fonti di tali ricavi sono: lo stadio, i diritti televisivi e il marketing e sono equidistribuite.
Il contributo dei soci, tanto per la quota associativa quanto per gli abbonamenti, rappresenta il 9,5% della cifra totale dei ricavi.



I ricavi da stadio, comprensivi delle quote sociali, ammontano a € 145,9 milioni (€ 150,3 milioni  nel 2011/12) e rappresentano il 28% dei ricavi operativi. I ricavi derivanti da amichevoli e competizioni internazionali ammontano a € 48,8 milioni (€ 40 milioni nel 2011/12) e incidono per il 9% sui ricavi operativi. I ricavi radiotelevisivi mostrano un importo notevole pari a € 162,8 milioni (€ 159,2 milioni nel 2011/12) e rappresentano il 31% dei ricavi operativi. I ricavi commerciali hanno un’incidenza del 32% e risultano pari a € 163,2 milioni (€ 164,3 milioni nel 2011/12).
L’incremento maggiore è stato quello relativo alle amichevoli e competizioni internazionali, che segna un aumento del 14%, che ha apportato 5,8 milioni in più.


Nel periodo 1999/2000-2012/13, il tasso medio di crescita annuale dei ricavi è stato del 12%.
E’ evidente che il club ha raggiunto una struttura equilibrata di ricavi, ciascuna delle tre aree (stadio, televisione e marketing) contribuisce con circa un terzo del totale dei ricavi. La diversificazione delle fonti di ricavo, conferisce stabilità economica, attenuando l'impatto di eventuali fluttuazioni dei ricavi causate dai risultati sportivi e altre cause congiunturali economiche.
Il Costo dei dipendenti.
Il costo del personale al 30 giugno 2013 ammonta a circa € 245,9 milioni (€ 234 milioni nel 2011/12) e risulta in aumento del 5,1%.
Il rapporto tra costo del personale e i ricavi operativi, con esclusione delle plusvalenze, è l'indicatore utilizzato a livello internazionale per misurare l'efficienza operativa delle società di calcio. Più basso è il valore di questo rapporto e più “efficiente” risulta il club. Il 30 giugno 2013 tale rapporto risulta pari al 47,2%, mentre il 30 giugno 2012 era pari al 45,5% e il 30 giugno 2011 era pari al 45%.
Bisogna evidenziare che il dato in questione, si trova molto al di sotto del 50%, che è considerata la soglia di eccellenza e ben al di sotto del 70%, che è il livello massimo raccomandato dalla “European Club Association”. Bisogna aggiungere e sottolineare che, dal 2005/06, tale indicatore è stabilmente al di sotto del 50% e dal 2002/03 è inferiore al 70%.
Il “Breakeven Finanziario”.
Il raggiungimento del punto di pareggio, è ormai un dato acquisito dalla struttura economica equilibrata del Real Madrid. Infatti, considerando la somma algebrica degli ultimi tre esercizi, chiusi tutti con un risultato positivo, si otterrebbe un utile complessivo al lordo delle tasse di 126 milioni. Ricordiamo che per la prima fase del periodo transitorio è ammessa una soglia di tolleranza di Euro 45 milioni di perdita.
Per quanto riguarda l’esercizio 2012/13 il Real Madrid ha conseguito un EBITDA, ossia il risultato prima del calcolo degli ammortamenti degli interessi e delle tasse, con esclusione delle plusvalenze, positivo per 131,8 milioni (133,8 nel 2011/12). Per ogni 100 euro di ricavi operativi si sono guadagnati 26 euro.
Se considerassimo anche le plusvalenze, determinate dai trasferimenti dei giocatori, si determinerebbe un EBITDA positivo per 150,2 milioni (153,9 nel 2011/12). Il risultato di gestione al lordo delle imposte risulta positivo con un utile di 47,7 milioni, mentre nel 2011/12 era positivo per 32,2 milioni di Euro.

Conclusioni.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione consolidato per il 2013/14, gli amministratori hanno previsto un totale di ricavi operativi, senza plusvalenze, in leggero calo per circa 515 milioni di Euro ed un Risultato al lordo delle imposte positivo per 42,6 milioni di Euro. Le plusvalenze previste, escluse dal calcolo dei ricavi operativi, ammontano a 32,2 milioni di Euro. Sono numeri che confermano i risultati raggiunti in tema di Fair Play Finanziario. L’enorme quantità di ricavi conseguiti permette al Real Madrid di avere una rosa di Top Player con stipendi ammontanti a circa 246 milioni, come costo lordo, ma la cui incidenza resta al di sotto del 50% dei ricavi senza plusvalenze. Per il Fair Play Finanziario l’importante è che non si spendi più di quanto di incassi. Per il Real Madrid, essendo una Polisportiva, bisogna aggiungere che dal calcolo del break-even bisogna togliere i costi e i ricavi degli altri sport tipo la pallacanestro.

giovedì 26 settembre 2013

Bilancio Juve 2012/13 e la sfida del “business sostenibile”.



Luca Marotta
jstargio@gmail.com

Il 24 settembre 2013, il Consiglio di Amministrazione della società Juventus Football Club S.p.A. ha approvato il Progetto di Bilancio per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2013. Il CdA ha fornito con un comunicato stampa i dati non ancora verificati dalla società di revisione e non esaminati dal Collegio Sindacale. 

Nel comunicato stampa della società gli Amministratori, affermano che ad oggi per l’esercizio 2013/14 si prevede un risultato ancora in perdita. I fattori determinanti saranno gli incrementi dei costi relativi alla gestione sportiva e l’impatto dei risultati sportivi che saranno conseguiti.
I dati di sintesi relativi al 2012/13 mostrano un risultato netto negativo per Euro 15,9 milioni, un patrimonio netto positivo per € 48,6 milioni e un indebitamento finanziario netto in aumento, pari a € 160,3 milioni.
In estrema sintesi, il bilancio conferma il trend positivo di netto miglioramento dell’andamento economico, grazie all’aumento dei ricavi, determinato soprattutto dai diritti TV relativi alla partecipazione alla UEFA Champions League. Permane una sostanziale stabilità dei ricavi commerciali, che deve necessariamente trasformarsi in un trend in forte crescita per cercare di competere con i grandi club europei, mettendo in atto le caratteristiche di un modello di business sostenibile.

Il “Business sostenibile”.
Come si legge nella scheda di presentazione della società sul sito della Borsa Italiana, “la mission di Juventus è ottenere risultati sportivi di primo livello ed essere una società quotata di successo attraverso un modello di business sostenibile”. Chi adotta tale modello si prefigge, in un’ottica di lungo periodo e adottando un approccio sistemico, di diventare generatore di valore economico e sociale. Tale modello è in contrapposizione con la logica del “mecenatismo” italiano, che, nella migliore delle ipotesi, cerca di ottenere ritorni di “immagine” immediati, non generando valore economico. L’adozione di un modello di business sostenibile è giustificato dall’approccio storico alla problematica. Infatti, durante gli anni ’80 e ’90 le squadre di calcio italiane, rispetto ai club stranieri hanno goduto del vantaggio competitivo di non investire nelle strutture sportive, come gli stadi. Mentre le squadre italiane investivano solamente nell’acquisto dei grandi calciatori, i club stranieri hanno costruito gli “Stadi di Proprietà”. L’attualità ci mostra che i grandi campioni giocano per le squadre che hanno lo stadio di proprietà , come Real Madrid, Barcellona, Bayern, Manchester United o per i “nuovi mecenati”, come PSG, Manchester City e Monaco. Indubbiamente, il business del calcio dipende soprattutto dai risultati sportivi, nella maggior parte dei casi il successo sportivo porta sempre al successo economico e il miglioramento dei conti della Juve negli ultimi due anni lo si deve ai successi sportivi determinati dall’avvento di un allenatore con la mentalità vincente. Il percorso inverso può portare a dei successi sportivi, ma può determinare anche dei profondi rossi di bilancio che alla lunga costringono il mecenate a vendere. 
La sfida è rappresentata dall’equidistribuzione delle fonti di ricavo, per ridurre l’esposizione alle fluttuazioni cicliche. Nell’ultimo bilancio emerge un’incidenza sui ricavi operativi dei diritti TV del 58%, a fronte dell’incidenza dei ricavi da gare del 13% e dei ricavi commerciali del 19%. Puntare sul “Player Trading” come fonte di ricavo principale, come fa per esempio l’Udinese, significherebbe rinunciare ad essere una grande squadra, anche se bisogna sottolineare che tale aspetto vada migliorato, viste le recenti difficoltà incontrate nel vendere alcuni calciatori con presenze in nazionale e Champions League.

La Capitalizzazione di Borsa.
La Capitalizzazione di Borsa, può essere considerata come un valore indicativo della società e si ottiene moltiplicando il numero delle azioni per il valore di mercato. Durante il 2013, tale valore è oscillato tra 186 e 223 milioni di euro. Tale valore è solo indicativo, perché quando si vendono o comprano pacchetti di controllo di società quotate in borsa, molto spesso emergono altri valori. Si pensi all’obbliga di lanciare un’OPA. Si deve aggiungere che nel bilancio della Juventus non risulta valorizzato il marchio e un’eventuale trattativa ne deve tener conto. La valorizzazione del brand Juventus, può contare come minimo su un bacino potenziale di circa 12 milioni di tifosi e sul fatto che il brand è già sfruttato nel settore media quale veicolo e testimonial pubblicitario.

 

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Il totale delle attività risulta in aumento del 3,6%, assestandosi a 443 milioni di Euro (€ 427,8 milioni nel 2011/12).
La presenza dello stadio di proprietà rende la struttura del bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina agli standard degli altri club europei. Il peso sul totale dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli ammortamenti, è del 28% circa.
L’attivo corrente comprensivo degli anticipi a fornitori correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da clienti correnti, di € 166,9 milioni (-€ 152,6 milioni nel 2011/12), conseguenza, molto probabilmente, degli investimenti realizzati.

Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto al 30 giugno 2013 è positivo per € 48,6 milioni (€ 64,6 milioni nel 2011/12) e finanzia l’11% dell’attivo.
La variazione rispetto al patrimonio netto del 30 giugno 2012 è dovuta sostanzialmente alla perdita dell’esercizio registrata. Essendo positivo, è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2013, il capitale sociale della società bianconera, interamente sottoscritto e versato, ammonta a € 8.182.133,28 ed è costituito da n. 1.007.766.660 azioni ordinarie senza valore nominale.
Il Patrimonio Netto finanzia il 23% del Capitale Investito Netto, pari a € 208,9 milioni, il restante 77% è finanziato dall’indebitamento finanziario netto.

La Posizione Finanziaria Netta.
Secondo il regolamento del Fair Play Finanziario, l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, cui va aggiunto il saldo tra crediti e debiti da calciomercato, non deve essere superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze. Non si dovrebbero conteggiare i debiti contratti per investimenti “virtuosi” come lo Stadio e il Centro Sportivo.
L’indebitamento finanziario netto, al 30 giugno 2013 è pari a € 160,3 milioni ed è in aumento rispetto al 30 giugno 2012 di € 32,6 milioni (+5,5%).  



Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 132,5 milioni del 30/06/2012 a € 166,2 milioni del 30 giugno 2013. Si è fatto maggior ricorso al factoring. I debiti verso le società di factoring aumentano da € 5 milioni a € 49,3 milioni.
Rispetto al 30 giugno 2012, il debito verso l’Istituto per il Credito Sportivo diminuisce da € 56,1 milioni a € 52,1 milioni. Trattasi di un debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è di € 4,3 milioni. I debiti verso le banche diminuiscono da € 54,4 milioni a € 50,1 milioni. Trattasi di debiti a breve. I debiti verso società di Leasing, diminuiscono da € 16,2 milioni a € 14,1 milioni. Trattasi di debiti “virtuosi”, perché riguardano il Centro Sportivo di Vinovo, oggetto di un’operazione di leasing, con Unicredit Leasing S.p.A.. Le altre passività finanziarie ammontano a circa 600 mila euro.
Le Disponibilità liquide aumentano da € 700 mila a € 1,8 milioni. Le attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni, rimangono invariate, poiché si riferiscono a liquidità depositata su conto corrente a garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo per € 34,6 milioni (€ 52,1 milioni al 30/06/2012).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti sono pari a € 63,8 milioni (€ 40,8 milioni, al 30/06/2012).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti risultano pari a € 98,4 milioni (€ 92,9 milioni, al 30/06/2012).
L’indebitamento finanziario netto della Juventus, con l’aggiunta del saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è inferiore ai ricavi e risulta conforme al Fair Play Finanziario, essendo anche comprensivo di debiti “virtuosi”.

Il Rendiconto Finanziario. 



Il rendiconto finanziario illustra i flussi di cassa generati dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.
L’attività operativa durante l’esercizio ha generato un flusso di cassa positivo per € 48,1 milioni, invece nell’esercizio precedente aveva assorbito € 1,3 milioni. Nella sostanza gli incassi provenienti dall’attività ordinaria hanno superato le uscite.
L’attività di investimento durante l’esercizio ha assorbito un flusso di cassa per € 74,5 milioni, invece nell’esercizio precedente aveva assorbito € 116,7 milioni. Da segnalare, investimenti in diritti pluriennali calciatori per € 68,2 milioni compensati in parte da cessioni per diritti calciatori per 23,9 milioni e dall’aumento dei relativi debiti di 2,4 milioni, ma i crediti sono diminuiti di 21,2 milioni. Quindi l’assorbimento netto determinato dall’attività di “Calcio Mercato”, che rientra nell’attività di investimento è stato di € 63,2 milioni netti. Sempre in tale attività rientrano gli anticipi versati ala Città di Torino e a vari fornitori in relazione al “Progetto Continassa” per € 9,5 milioni. Gli investimenti in altre immobilizzazioni hanno provocato un assorbimento di cassa per € 1,9 milioni.
L’attività finanziaria durante l’esercizio ha generato un flusso di cassa negativo per € 12,5 milioni, invece nell’esercizio precedente aveva generato un flusso positivo dovuto all’aumento di capitale per € 121,3 milioni. Nella sostanza si sono rimborsati finanziamenti ricevuti e pagati gli interessi.
Il Valore della Rosa.
Al 30 giugno 2013, il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 119,2 milioni e rispetto al 30 giugno 2012 risulta in aumento di € 1,1 milioni.



L’incremento è dipeso dagli investimenti della Campagna Trasferimenti 2012/2013, per € 68,2 milioni, da cessioni per un valore contabile netto di € 15,7 milioni e ammortamenti per € 51,4 milioni. 
Risulta contabilizzata una svalutazione di € 3,2 milioni per allineare il valore residuo dei diritti alle prestazioni del calciatore Felipe Melo al corrispettivo netto effettivamente percepito per la cessione, dopo la chiusura dell’esercizio. 
Nel dicembre 2012 è stato risolto consensualmente il contratto di Lucio Lucimar Ferreira 
tale operazione ha comportato un risparmio, in termini di minori ingaggi e al netto della minusvalenza, di € 1,9 milioni. 
L’ultima Campagna Trasferimenti, conclusasi il 2 settembre 2013 ha comportato complessivamente un aumento del capitale investito di € 38,1 milioni derivante da acquisizioni per € 65,4 milioni e cessioni per un valore contabile residuo di € 27,3 milioni. Le plusvalenze nette generate dalle cessioni dell’ultimo Calcio Mercato ammontano a € 13,1 milioni. 
La Gestione economica.



I Ricavi del 2012/13 ammontano a € 283,8 milioni, mentre nel 2011/12 erano pari a € 213,8 milioni nel 2011/12). La variazioni in aumento è stata di € 70 milioni (+32,75%). 
Solo i ricavi per proventi radiotelevisivi relativi alla UEFA Champions League hanno comportato un incremento di € 65,3 milioni. In virtù del meccanismo di ripartizione del Market Pool e dell’eliminazione dell’Udinese, la Juventus è risultata essere la squadra che ha perito il maggior importo nella ripartizione dei proventi UEFA.
Nel dettaglio, rispetto al 2011/12, i Ricavi da gare aumentano da € 31,8 milioni a € 38 milioni. .
Per quanto riguarda gli abbonamenti per la stagione 2012/2013, sono state sottoscritte tutte le 27.400 tessere a disposizione, per un ricavo netto di € 19,8 milioni, inclusi i Premium Seats e i servizi aggiuntivi. Rispetto al 2011/2012 si è registrato un incremento dell’11,7% per quanto riguarda il numero degli abbonamenti e un incremento del 30,3% in termini di ricavi netti. 
I Diritti radiotelevisivi e proventi media aumentano da € 90,6 milioni a € 163,5 milioni, registrando un incremento di € 72,9 milioni. Tale voce è composta per € 65,3 milioni da diritti TV Champions e per € 98,2 milioni diritti TV Serie A e proventi derivanti dallo sfruttamento della Library Juventus. 
I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità diminuiscono da € 53,4 milioni a € 52,6 milioni. A seguito del’accordo triennale sottoscritto il 23 luglio 2012, il Gruppo Fiat è divenuto l’unico sponsor di maglia di Juventus con il marchio Jeep, per tute le competizioni, a fronte di un corrispettivo fisso complessivo di € 35 milioni, oltre ala fornitura di vetture del gruppo. 
I proventi da gestione diritti calciatori diminuiscono da € 18,4 milioni a € 11,3 milioni. Tale voce comprende plusvalenze per € 8,2 milioni. Il saldo tra acquisti e cessioni temporanee è stato positivo per 0,9 milioni.
Gli altri ricavi diminuiscono da € 19,5 milioni a € 18,2 milioni.
I Costi operativi, esclusi gli ammortamenti, sono pari a € 227,1 milioni (€ 206,3 milioni, nel 2011/12). La variazione in aumento è stata contenuta entro € 20,8 milioni, ossia è stata del 10%, nettamente inferiore all’incremento dei ricavi.
I costi relativi al personale tesserato aumentano da € 137,1 milioni a € 149 milioni.
Il costo del personale non tesserato aumenta da € 12,9 milioni a € 14,5 milioni.
Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 163,5 milioni e l’incidenza sui ricavi è del 57,6% abbondantemente in linea col Fair Play Finanziario.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori diminuiscono da € 6,3 milioni a € 5,6 milioni.
Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori diminuiscono di poco da € 52,3 milioni a € 51,4 milioni. Il prolungamento dei contratti di prestazione sportiva di alcuni calciatori come Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci, Paolo De Ceglie, Alessandro Matri, Felipe Melo de Carvalho e Gianluigi Buffon, ha comportato minori ammortamenti nell’esercizio 2012/2013 per circa € 5 milioni. 
Il risultato operativo è negativo per € 3,8 milioni e segna un netto miglioramento rispetto al risultato operativo del precedente periodo che era negativo per € 41,2 milioni.
La gestione finanziaria è negativa per € 7,1 milioni. Su di essa pesano oneri finanziari per € 9,5 milioni, causati dall’indebitamento “virtuoso” e che non rilevano ai fini del Financial Fair Play.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 10,9 milioni, mentre nel 2011/12 era negativo per € 45,9 milioni.
Il risultato netto dell’esercizio 2012/13 evidenzia una perdita di € 15.910.649 in netto miglioramento rispetto al 2011/12 che mostrava una perdita netta di € 48,6 milioni.

Il Punto di Pareggio. 
La Juventus risulta rispettare i limiti del “break-even” del Fair Play Finanziario, che tollera una perdita cumulata per gli esercizi 2011/12 e 2012/13 di 45 milioni.
Perché nella determinazione del “break-even result” non si considerano alcuni elementi come: gli altri ammortamenti (“Total Depreciation, Amortisation & Impairment, excluding player registrations”); plusvalenze e minusvalenze determinate da attività fisse che non siano i calciatori (“Total Profit/(Loss) on Disposal of Fixed Assets”), gli oneri finanziari determinati da investimenti “virtuosi”, le spese per il settore giovanile. Stimando per prudenza queste ultime in 4 milioni annui, potremmo avere la seguente simulazione, che dimostra che la Juventus è abbondantemente nei limiti richiesti dalle norme del Fair Play Finanziario.





Iniziative al servizio del “business sostenibile”.
Si potrebbe collocare nell’ambito del modello del “business sostenibile” due iniziative ambiziose intraprese: il “Progetto Continassa” e lo “Juventus College”.
Il Progetto Continassa. 
Sul fronte investimenti strutturali, il Progetto Continassa avvicinerà sempre più la Juventus al modello di gestione dei grandi Club Europei. Il Progetto Continassa riguarda la riqualificazione e valorizzazione dell’area adiacente allo Juventus Stadium, denominata “Area Continassa”, che versa in condizioni di abbandono e degrado. Il progetto prevede la realizzazione di attività di natura commerciale, sportiva, culturale e residenziale e comporterà un costo di € 11,7 milioni. 
Il 14 giugno 2013 Juventus e Città di Torino hanno firmato il contratto definitivo. Si prevede che il Progetto possa completarsi nell’arco dei prossimi 4 anni. 
Il corrispettivo per l’acquisizione dell’Area Juventus, è stato fissato in € 11,7 milioni, che valorizza in € 355 circa al metro quadrato la Superficie Lorda di Pavimento (in totale 33.000 metri quadrati) e in € 65 al metro quadrato il diritto di superficie (in totale circa 180.000 metri quadrati). La Juventus ha già versato ala Città di Torino acconti per € 7,5 milioni; i restanti € 4,2 milioni saranno versati entro il 31 dicembre 2013. La restante area pari a circa 80.000 metri quadrati resterà di proprietà del Comune di Torino.
Juventus College 
Lo Juventus College è al secondo anno di attività, ed ospita quattro classi.
Nel mese di settembre 2013 l’European Club Association (ECA) ha riconosciuto il “J College” come il miglior progetto per l’educazione e la crescita dei ragazzi, tra tutti quelli varati dai club europei e dedicati al Settore Giovanile ed ha premiato la Società con l’“ECA Best Achieving Award” nella sezione “Youth Development”.

Conclusioni.
La sfida per i prossimi anni sarà quella di aumentare i ricavi commerciali, che rappresentano il punto debole dell’ultimo bilancio. Infatti, mentre i ricavi operativi sono aumentati complessivamente del 32,75%, i ricavi commerciali sono diminuiti dell’1,6%.
La Campagna Abbonamenti per la stagione 2013/2014 si è chiusa con la sottoscrizione di tutte le 28.000 tessere messe a disposizione per la vendita, per un ricavo netto di € 20 milioni, inclusi i Premium Seats e i servizi aggiuntivi, contro i € 19,8 milioni del 2012/13. L’inaugurazione della nuova tribuna, di circa 320 posti denominata “Legends Club”, dotata di poltrone ad altissimo comfort, e della possibilità di usufruire di un menu completo con servizio al tavolo e vista sul campo di gioco, amplia la gamma di servizi premium offerti allo Juventus Stadium. Come già detto, nonostante il rafforzamento della Prima Squadra, per aumentare la competitività anche a livello europeo, gli Amministratori prevedono per il 2013/14 un risultato ancora in perdita. Secondo gli Amministratori, il risultato economico per l’esercizio 2013/14 sarà influenzato dall’incremento dei costi relativi alla gestione sportiva e dall’impatto che i risultati sportivi, che saranno effettivamente conseguiti, avranno sui ricavi attesi. L’obiettivo della Società è quello di proseguire nel trend di miglioramento dei risultati economici come negli ultimi due esercizi.

sabato 21 settembre 2013

Bilancio AS Bari 2012: una serie di problemi da risolvere.



Luca Marotta

Premesso che il Bilancio d'esercizio è uno strumento di comunicazione di informazioni di carattere economico, finanziario e patrimoniale nei confronti di una molteplicità di soggetti che in vario modo sono interessati agli andamenti aziendali e che si collocano sia all’interno dell’azienda sia all’esterno di essa, i Tifosi di Calcio, sono certamente  "soggetti interessati" all'andamento aziendale della propria squadra, anche in considerazione delle norme sul Fair Play Finanziario.
Il bilancio chiuso al 31.12.2012 della società “Associazione Sportiva Bari S.p.A.”, presenta una perdita d'esercizio di Euro 11.997.064 ed un patrimonio netto deficitario per Euro 11.068.710 che pone la società nelle condizioni di cui all'art. 2447 del codice civile, ossia riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale.
Il bilancio 2012 riflette i dati di due stagioni sportive: il secondo semestre della stagione 2011/2012, e il primo semestre del campionato di Serie B 2012/2013.
A causa della “responsabilità oggettiva” il Bari è stato coinvolto nello scandalo "calcio scommesse" che, secondo gli amministratori, ha provocato delle pesanti ripercussioni anche sotto il profilo economico: alcuni sponsor come la "Banca Popolare di Bari" e "Radionorba" hanno risolto il contratto e sono stati rimpiazzati soltanto dal secondo sponsor "Fashion District". Inoltre, la squalifica comminata al calciatore Andrea Masiello ha determinato un onere da compartecipazione di € 3,5 milioni.
Dalla lettura del bilancio emergono chiaramente una serie di problemi da risolvere. Nonostante la presenza nelle attività di un marchio valutato circa 18 milioni, non sembra di leggere un bilancio di una società “market oriented”: la parole “merchandising” e/o “retail” non ricorrono spesso o affatto. Per stessa ammissione degli amministratori l’unica fonte "realistica" di ricavo, che possa far fronte ai costi, è il calcio mercato.
La Proprietà.
La Società fa capo al gruppo FINBA S.p.A. ed è direttamente controllata dalla SALVATORE MATARRESE S.p.A., operante nel settore delle costruzioni civili ed industriali, con una struttura specializzata prevalentemente nella realizzazione di opere pubbliche.
Il Problema della Continuità aziendale.
Nella Relazione sulla Gestione gli amministratori fondano il requisito della continuità aziendale sul sostegno economico e finanziario garantito dalla controllante, che ha manifestato la disponibilità a rinunciare ai propri crediti (anche riferiti ad anticipazioni erogate nel corso del 2013), accollarsi debiti, e fronteggiare eventuali sopravvenienze almeno sino all'iscrizione al campionato 2014/2015. La stessa relazione indica quali sarebbero gli effetti sul patrimonio netto nel caso in cui tale sostegno dovesse venir meno. Secondo gli amministratori il venir meno del supporto della proprietà, ad oggi non prevedibile, comporterebbe significative rettifiche ai valori dell'attivo di bilancio rappresentati dal marchio, iscritto per circa Euro 18,7 milioni, dai diritti pluriennali alle prestazioni professionali dei calciatori ed altre immobilizzazioni immateriali, iscritti per circa Euro 7,3 milioni, ed alle immobilizzazioni finanziarie (compartecipazioni calciatori) iscritte per Euro 2 milioni circa.
Il Collegio Sindacale ha ritenuto necessarie ulteriori condizioni per il permanere del requisito della continuità aziendale. Tali condizioni sono:
1) l'iscrizione al campionato nazionale di serie B (2013/2014);
2) la integrale copertura della perdita di bilancio;
3) la ricostituzione del capitale sociale nei limiti di legge;
4) il rispetto del piano finanziario previsionale con indicatori economici e reddituali in equilibrio;
5) il puntuale rispetto delle rateazioni con l'Amministrazione Finanziaria.
Nella sostanza il supporto del socio di maggioranza è alla base del presupposto della continuità aziendale, ma è da sottolineare il passaggio in cui gli amministratori evidenziano che il venir meno del sostegno da parte del socio di maggioranza, ad oggi “non è prevedibile”.

Il problema della risoluzione contratto con la correlata Servizi Sportivi S.r.l. 
A causa dell'inadempimento della società correlata “Servizi Sportivi S.r.l.”, in data 10 dicembre 2012 si è concordato di procedere alla risoluzione del contratto del 31 marzo 2010 con la conseguente retrocessione a favore della AS Bari S.p.A. del marchio "AS Bari". Le due società hanno definito le reciproche ragioni di credito/debito, con ulteriore accollo da parte dell’“Associazione Sportiva Bari S.p.A.” di alcune passività. Inoltre, l’“Associazione Sportiva Bari S.p.A.” è tornata nella piena disponibilità del marchio aziendale.
Il valore del marchio iscritto tra le attività ha comportato le seguenti operazioni: rinuncia al credito per compensazione per 11.938 migliaia di Euro; accollo debiti vs Salvatore Matarrese per 1.817 migliaia di Euro; accollo debiti vs Master Group (193 migliaia di Euro; accollo debito vs Banca Popolare di Bari per 4.742 migliaia di Euro; conguaglio riconosciuto a Servizi Sportivi per 150 migliaia di Euro. Per un totale di 18.840 migliaia di Euro.
In base alla risoluzione contrattuale, l'AS Bari S.p.A. ha provveduto a iscrivere il marchio tra le immobilizzazioni immateriali, nella misura del valore determinato come descritto sopra. Nella Relazione sulla Gestione si legge che tale importo è stato adeguato ad un valore da perizia di stima determinato da un esperto indipendente a fine novembre 2012, inferiore di circa Euro 80 mila. Gli amministratori evidenziano che la retrocessione del marchio porterà benefici in termini patrimoniali, finanziari ed economici, che sarebbero i seguenti:
1)      la AS Bari S.p.A. si libera dall'onere economico e finanziario del canone di Euro 1 milione annui riconosciuto alla Servizi Sportivi per l'utilizzo del marchio;
2)      la AS Bari S.p.A. realizza senza perdite il credito di Euro 12.500 mila non ancora incassato alla data della risoluzione;  
3)      la AS Bari S.p.A. beneficerà dei vantaggi economici del contratto in essere con la Master Group Sport S.r.l. relativi alle attività pubblicitarie e di merchandising legate allo sfruttamento commerciale del marchio.
Inoltre, secondo gli amministratori, la riunificazione del marchio alla gestione “rende più agevole la valorizzazione della società nell'ottica di una possibile cessione della stessa da parte dello stesso attuale azionista di controllo”.
Il Problema del rischio connesso all'iscrizione al campionato.
L’“Associazione Sportiva Bari S.p.A.” per iscriversi al campionato di Serie B per la stagione calcistica 2013-2014, doveva rispettare le condizioni previste dalla normativa federale che sono le seguenti:
1) rapporto PA, ossia rapporto tra patrimonio netto e totale attivo, non inferiore all'indice 0,10;
2) essere in regola con taluni adempimenti fiscali e previdenziali;
3) essere in regola con la corresponsione delle retribuzione al personale.
Il mancato rispetto dei suddetti ed altri parametri e la conseguente mancata iscrizione al campionato comporta un evidente rischio di continuità aziendale con le ovvie conseguenze.
L’“Associazione Sportiva Bari S.p.A.” è riuscita ad iscriversi al campionato di Serie B per la stagione calcistica 2013-2014.
Il problema del rapporto con il Comune di Bari.
Nel corso dell'esercizio 2011, l’“Associazione Sportiva Bari S.p.A.” ha sottoscritto una transazione con il Comune di Bari per risolvere un vecchio contenzioso per alcuni canoni di affitto degli impianti sportivi, la cui operatività, alla data della Relazione sulla Gestione, non risulta ancora ratificata. Nella Relazione sulla Gestione, si legge che secondo gli amministratori, allo stato attuale, non è possibile prevedere se e quando la stipula della stessa transazione possa avere efficacia. Nel bilancio è iscritta tra i fondi per rischi ed oneri, già da precedenti esercizi, una passività di circa Euro 1,2 milioni. Gli stessi amministratori della società di calcio evidenziano che sono in essere tre distinti contenziosi con l'Amministrazione Comunale per la gestione dello Stadio della Vittoria e dello Stadio San Nicola.
Il primo contenzioso riguarda lo Stadio della Vittoria ed è inerente il pagamento del corrispettivo per la concessione in uso dello Stadio, mentre la società di calcio chiede i danni per la riduzione della capienza dello Stadio.
Il secondo contenzioso riguarda lo Stadio San Nicola ed è inerente il pagamento del corrispettivo per la concessione in uso dello Stadio e il rimborso dei consumi, mentre la società di calcio chiede il rimborso delle spese di manutenzione.
Il terzo contenzioso riguarda il canone di manutenzione dello Stadio San Nicola.
Secondo gli amministratori, la sottoscrizione definitiva dell'accordo di transazione, oltre al pagamento della somma accantonata nei fondi rischi, “comporterebbe l'apertura di trattative per il riconoscimento dei crediti vantati dalla Società nei confronti del Comune stesso, per lavori straordinari effettuati da tempo sullo Stadio San Nicola.”
Il problema dei debiti Tributari.
Il bilancio 2012 del Bari evidenzia 23,2 milioni di Euro di debiti Tributari, pari al 55% del totale dell’attivo.
Per quanto concerne i contenziosi fiscali ed i rapporti con l'Amministrazione Finanziaria, nel corso del 2012 si è proceduto ad aderire nuovamente all'istituto della rateizzazione dei debiti tributari.
Risultano rateizzati 19,8 milioni di debiti tributari. 
In bilancio sono esposti i seguenti debiti oggetto di rateizzazione:
• IVA 2009, 2010, 2011 e 2012 per un totale debito residuo al 31 dicembre 2012 pari ad Euro 9.312 mila;
• IRAP 2009, 2010 e 2011 per un totale debito residuo al 31 dicembre 2012 pari ad Euro 3.725 mila;
• Irpef 2011 e 2012 per un totale debito residuo al 31 dicembre 2012 pari ad Euro 6.731 mila.
Nella Relazione sulla Gestione datata 28 maggio 2013 è scritto: “Alla data della presente relazione risultano non pagate le rate scadenti ad aprile 2013 in quanto la Società intende beneficiare della possibilità di provvedere al pagamento delle rate scadute e non pagate entro la scadenza di quella successiva. Nel dettaglio segnaliamo che le scadenze imminenti già stabilite per il pagamento delle rate scadute ad aprile, sfruttando le possibilità del Decreto Monti, sono le seguenti:
- 1 luglio 2013 — IVA e IRAP 2010 per un totale complessivo di circa Euro 312 mila, a cui vanno aggiunte le sanzioni e gli interessi da ravvedimento operoso;
- 31 luglio 2013— IVA 2009 e 2012, IRAP 2009, IRPEF 2011 e 2012 per un totale complessivo di circa Euro 556 mila, a cui vanno aggiunti le sanzioni e gli interessi da ravvedimento operoso.”
La questione della rateizzazione dei debiti tributari non è nuova nel mondo del calcio. Ultimamente nel caso del Genoa si sono vericate anche delle conseguenze sotto altri profili.
Il problema del piano di ristrutturazione
Secondo gli Amministratori, la retrocessione in Serie B, ha imposto la risoluzione di due problemi: la “drastica” riduzione dei costi e la ristrutturazione del debito finanziario.
All’uopo è stato elaborato un piano di ristrutturazione. In base al piano, il monte stipendi destinato ai calciatori, misurato per stagione sportiva si è ridotto, nella stagione sportiva 2011/12, di circa il 60% rispetto alla stagione sportiva precedente e, nel campionato 2012/13. si è ulteriormente ridotto del 45% rispetto al campionato 2011/12.
In effetti, confrontando i dati di bilancio, che sono per anno solare, il costo del personale si è ridotto da 34 milioni di Euro del 2010 a € 10,7 milioni del 2012.
Sempre secondo gli amministratori, si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore, se non si fosse infortunato il calciatore franco-algerino Ghezzal Abdelkader.
La vicenda del calcio scommesse ha nuociuto al piano per il discorso della compartecipazione di Masiello con l’Atalanta, che ha determinato un costo di 3,5 milioni di Euro. Inoltre, gli amministratori hanno evidenziato che oltre al danno subito, gli organi federali hanno imposto il pagamento delle competenze maturate dal calciatore e che erano state sospese.
Nella Relazione sulla Gestione si legge che la Direzione della società è impegnata a trovare una soluzione alle oggettive difficoltà finanziarie, a rafforzare la struttura patrimoniale della società e a garantire un equilibrio economico della gestione, anche in linea con le disposizioni UEFA e di Leqa sul cd. "fair play finanziario".
La Gestione economica.



Per stessa ammissione degli Amministratori, sul versante dei ricavi l'unica fonte "realisticamente" sfruttabile è quella del "calcio mercato", che però, durante il 2012, non ha prodotto entrate così significative da colmare il divario tra costi e ricavi. Inoltre, nel campionato di Serie B, le entrate da sponsorizzazioni, biglietteria allo stadio e proventi audiovisivi si sono ridotte in modo molto significativo.
Bisogna evidenziare, come scrivono gli stessi Amministratori, che il valore dei ricavi TV per il 2012 è un valore di stima provvisorio, in attesa del dato definitivo. Per il resto i ricavi da gare sono estremamente bassi rispetto alla capacità dello stadio, ma anche i ricavi commerciali sono in caduta libera dal 2010.
Come fonte di ricavo non resta che il Player Trading. L’Udinese insegna che per ottenere ottimi risultati dalla gestione economica dei diritti pluriennali dei calciatori bisogna dotarsi di un’organizzazione, che comporta il sostenimento di costi specifici tecnici di rilievo.
La gestione del Player Trading 2012 del Bari è in perdita, secondo gli amministratori, come già detto, la causa è da attribuire al calcio scommesse, in particolare a Masiello che ha determinato un onere da compartecipazione per Euro 3,5 milioni.
Indubbiamente, il costo del personale è sceso, come del resto gli ammortamenti dei calciatori, anche perché il valore contabile netto della rosa dei calciatori è precipitato dai circa 22 milioni del 2010 a circa 5,1 milioni del 2012.
Conclusioni.

Le previsioni per il 2013 parlano ancora di perdita. La perdita 2013 potrà essere contenuta dalle cessioni di alcuni calciatori. Le stesse cessioni dei calciatori serviranno a far fronte ai pagamenti previsti dalla rateizzazione del debito.

mercoledì 18 settembre 2013

Gruppo Manchester United: utile da £ 146 milioni,con il calcolo delle imposte differite attive.


Luca Marotta
jstargio@gmail.com Come già preannunciato nel precedente bilancio, gli impatti derivanti dalle operazioni di riorganizzazione del Gruppo Manchester United, comprese le variazioni del capitale sociale e l'impatto sul regime fiscale, sono state contabilizzate dal bilancio 2012/13, determinando un utile di £ 146,4 milioni.
Il Gruppo è controllato da Manchester United plc, che è una società, quotata a Wall Street (NYSE). La società è stata costituita secondo il diritto societario delle Isole Cayman ed è a sua volta controllata da Red Football LLC, registrata nel Delaware (USA), che appartiene alla famiglia Glazer.
Prima della riorganizzazione, Red Football Shareholder Limited era l’ultima società capogruppo, con sede nel Regno Unito, ed era controllata direttamente da Red Football LLC. Il 30 aprile 2012, Red Football LLC ha costituito una società interamente controllata, conformemente al diritto societario delle Isole Cayman, inizialmente denominata: “Manchester United Ltd”. L’8 Agosto 2012, Manchester United Ltd ha cambiato denominazione in: “Manchester United plc”. Il 9 Agosto 2012, Red Football LLC ha conferito le quote di Red Football Shareholder Limited, in Manchester United plc. Come risultato di queste operazioni di riorganizzazione, Red Football Shareholder Limited, è diventata una società controllata da Manchester United plc.

Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo ed è pari a £ 448 milioni (€ 523,3 milioni, considerando un cambio 1 € = 0,8559 £). Il 30 giugno 2012, con esclusione delle interessenze dei terzi, il patrimonio netto era pari a £ 237,1 milioni, perciò, al 30 giugno 2013, si è registrato un aumento di £ 210,8 milioni, dovuto all’utile d’esercizio e all’aumento delle riserve per sovrapprezzo di emissione.
Rispetto al precedente esercizio, il Gruppo ha acquisito anche il restante 33,3 % del capitale azionario di MUTV Limited per un corrispettivo di acquisto ( compresi i costi di transazione ) di £ 2,7 milioni. Pertanto nel Patrimonio Netto al 30 giugno 2013 non figurano le interessenze di terzi.
I mezzi propri finanziano il 40% dell’attivo (25% nel 2011/12).
Il 10 agosto 2012, la Società ha emesso 8.333.334 azioni ordinarie ad un prezzo di emissione di 14 dollari per azione. L’emissione azionaria ha permesso di incassare 110.250.000 Dollari USA (£ 70.258.000) che al netto delle spese di £ 1.459.000, ha permesso di evidenziare un aumento della riserva per sovrapprezzo azioni da £ 25.000 a £ 68.822.000.
Ovviamente, anche l’esposizione di un utile netto pari a £ 146,4 milioni è stata determinante nell’incremento del 90,5% del Patrimonio Netto.
L’indebitamento finanziario netto.

Il totale dei debiti finanziari lordi, al 30 giugno 2013, ammonta a £ 389,2 milioni (€ 454,7 milioni), mentre al 30 giugno 2012 erano pari a £ 436.875.000, con un decremento del 10,9%. Solo £ 11,7 milioni (£ 15,6 milioni nel 2011/12) sono allocati tra le passività correnti. L’indebitamento finanziario lordo finanzia il 35% dell’attivo (46% nel 2011/12).
Le Disponibilità liquide e mezzi equivalenti risultano pari a £ 94.4 milioni (€ 70,6 milioni) e registrano un incremento del 33,8%.
L’indebitamento finanziario netto risulta pari a £ 294,8 milioni (€ 344,4 milioni) e registra una diminuzione del 19,5%. L’indebitamento finanziario netto risulta inferiore al fatturato netto, senza plusvalenze.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA si riduce da 4 a 3.
La struttura dell’attivo.
La struttura dell’attivo è “immobilizzata”. Infatti, le attività non correnti costituiscono l’85% (84% nel 2011/12) dell’attivo. Ciò che caratterizza il consolidato è l’enorme peso dell’avviamento, che è pari £ 421,4 milioni (€ 492,4 milioni) e che da solo rappresenta il 38% dell’attivo. Da notare che i princìpi contabili internazionali IAS-IFRS, non assoggettano l'avviamento ad ammortamento, ma lo sottopongono, annualmente, ad un test denominato “impairment” per la verifica del suo valore, che nel bilancio in questione risulta invariato rispetto al 2011/12.
Il valore contabile netto della rosa ammonta a £ 119,9 milioni (€ 140,1 milioni) ed evidenzia un incremento del 6,7%. Il valore della rosa rappresenta solo il 12,6% dell’attivo ed è coperto interamente dai mezzi propri.
Le immobilizzazioni materiali sono aumentate a £ 252,8 milioni da £ 247,9 milioni, con un incremento del 2% e gli investimenti immobiliari risultano pari a £ 12,5 milioni.
La differenza tra attivo corrente e passivo corrente è negativa per £ 74,5 milioni (€ 87,1 milioni) e migliora il saldo negativo dell’esercizio precedente.

I Ricavi.
Il fatturato registra un aumento del 13,4%, assestandosi a £ 363,2 milioni (£ 320,3 milioni nel 2011/12). Il fatturato è sostanzialmente equidistribuito, con una leggera prevalenza dei ricavi commerciali che pesano per il 42%.
I ricavi commerciali sono cresciuti del 29,7%, raggiungendo il record di £ 152,5 milioni (£ 117,6 milioni nel 2011/12).
I ricavi da sponsorizzazioni aumentano del 44,1% da £ 63,1 milioni a £ 90.900.000.
I ricavi dalle vendite al dettaglio, dal Merchandising e Licensing aumentano del 14,2% da £ 33,8 milioni a £ 38,6 milioni. Tali ricavi comprendono il minimo garantito da Nike che nel 2011/12 era pari a £ 25,4 milioni.
I ricavi da “New Media & Mobile” sono aumentati dell’11,1 % a € 23,0 milioni .
Nel corso dell'esercizio 2012/13, sono state annunciate 7 nuove accordi di sponsorizzazione a livello internazionale, tra cui il contratto “record mondiale” con Chevrolet; 4 accordi di sponsorizzazione a livello regionale, e 9 contratti per servizi finanziari e telecomunicazioni.
Dal 1 luglio 2012, sono entrati in vigore nuovi accordi di sponsorizzazione che riguardano: Bwin, Toshiba Medical Systems, Yanmar, Fuji TV, Santander, Shinsei Bank e MBNA.
I ricavi TV ammontano a £ 101,6 milioni (£ 104,0 milioni nel 2011/12) e risultano diminuiti del 2,3%. La causa è da ricercare principalmente nell’aliquota relativa alla ripartizione nazionale del Market Pool dei proventi della Champions League che è diminuita dal 40% al 25%, a causa del piazzamento in campionato nel 2011/12.
I ricavi da gare sono pari a £ 109.1 milioni (£ 98,7 milioni nel 2011/12), pari a circa € 127,5 milioni, e risultano aumentati del 10,5%, perché sono state disputate tre partite casalinghe in più rispetto alla stagione precedente.
I Costi operativi.
I costi operativi totali sono cresciuti dell’8,8% e ammontano £ 310,3 milioni (€ 362,5 milioni).
Il costo del personale è aumentato dell’11,6% da 161,8 a 180,5 milioni di sterline (€ 210,9 milioni).
La causa dell’aumento è da ricercare nell’aumento dell'organico da 713 a 793 persone, necessario per supportare la continua espansione dell’attività commerciale, negli acquisti di nuovi calciatori e negli aumenti di ingaggi e bonus per i calciatori, già facenti parte dell’organico.
L’incidenza del costo del personale sul fatturato, escluse le plusvalenze, è del 49,7%, mentre nell’esercizio precedente era del 50,5%. Sono percentuali “virtuose” che rientrano nei limiti stabili dal Fair Play Finanziario.
Le svalutazioni aumentano del 4% a £ 7,8 milioni e l'ammortamento dei calciatori ammonta a £ 41,7 milioni (€ 48,7 milioni), con un incremento dell’ 8,9%. 
I costi straordinari sono stati pari a £ 6,2 milioni, mentre l'anno precedente erano pari a £ 10,7 milioni. Tali costi riguardano i costi di consulenza professionale in relazione all’IPO e la liquidazione dell’ex staff tecnico per la perdita della carica a seguito della nomina del nuovo manager.
Per quanto riguarda il risultato economico da cessione di calciatori, si è verificata un’eccedenza di plusvalenze per £ 9,2 milioni (€ 10,7 milioni), in lieve riduzione rispetto ai £ 9,7 milioni dell'anno precedente.
La gestione finanziaria.
Gli oneri finanziari risultano aumentati di molto passando da £ 50,3 milioni a £ 72,1 milioni (€ 84 milioni), registrando un incremento del 43,3%, che è rilevante. L’aumento è dovuto a £ 22 milioni di premi pagato sui rimborsi di obbligazioni ed il rifinanziamento. I proventi netti dell'IPO sono stati usati per riacquistare una parte di prestiti obbligazionari del gruppo in dollari USA con un valore di £ 62.600.000 ( 101.700.000 $ ) e il pagamento di un premio di £ 5.300.000 ($ 8,5 milioni).
Nel giugno 2013 il Gruppo ha rifinanziato una parte del proprio indebitamento con l’emissione di un nuovo prestito garantito per $ 315.700.000 (£ 209.200.000), riacquistando obbligazioni per il medesimo importo e pagando un premio di £ 16,7 milioni.
Gli amministratori prevedono, che l’operazione di rifinanziamento comporterà un risparmio di interessi pari a circa 10 milioni di sterline l'anno.
I proventi finanziari lordi risultano pari a £ 1,2 milioni (€ 1,4 milioni).
Le imposte sul reddito.
Per quanto riguarda le imposte sul reddito è esposto un saldo positivo di £ 155,2 milioni (€ 181,3 milioni). Nell’esercizio precedente il saldo era positivo per £ 28 milioni.
Il saldo positivo è stato determinato dalla rilevazione di imposte differite attive, secondo le norme vigenti negli Stati Uniti.
Le operazioni di riorganizzazione del Gruppo hanno permesso di riportare a nuovo delle basi imponibili fiscali degli Stati Uniti, che hanno generato delle imposte differite attive.
L’assorbimento di Red Football LP ha permesso di evidenziare £ 96,1 milioni di imposte differite attive.
Mentre l’importo di Red Football LP è stato determinato con certezza, a livello di stima, si prevede che le operazioni di riorganizzazione abbiano permesso un incremento delle basi imponibili fiscali degli Stati Uniti o " step -up ", da riportare a nuovo, per usufruire delle detrazioni fiscali statunitensi, per circa $ 350.000.000 (£ 225.000.000 ). Al momento della redazione del bilancio, non era ancora stato determinata per intero la parte deducibile e di conseguenza sono state evidenziate come imposte differite attive solo £ 31.900.000.
La Società prevede di determinare con certezza la posizione fiscale entro la fine dell'anno fiscale 2014.
Inoltre , la Società si aspetta di utilizzare in futuro le tasse pagate nel Regno Unito come crediti per imposte estere negli Stati Uniti. Il beneficio previsto in termini di imposte differite attive ammonta a £ 25,3 milioni.
L' importo complessivo delle imposte anticipate iscritte dalla Società in relazione alla riorganizzazione è di £ 153.300.000, una parte è già stata utilizzata nel corso dell'anno, riflette l’aspettativa degli amministratori che vi saranno risultati fiscali imponibili in futuro che permetteranno di utilizzare le detrazioni fiscali statunitensi .
Il Risultato.
L’utile netto dell'esercizio è aumentato da £ 23,3 milioni a £ 146,4 milioni, principalmente per effetto del saldo positivo derivante dal calcolo delle imposte sul reddito. In effetti il risultato prima delle imposte risulta negativo per £ 8,8 milioni, mentre nel 2011/12 era negativo per £ 4,7 milioni.
Prospettive
Per l'esercizio 2013/2014, gli amministratori del gruppo Manchester United plc prevedono: Ricavi in ulteriore aumento intorno a £ 420/430 milioni e un EBITDA positivo in crescita tra 128 e 133 milioni di sterline. La previsione è basata sul presupposto che la squadra raggiunga i quarti di finale della UEFA Champions League e delle coppe nazionali ed almeno il terzo posto in FA Premier League. Ovviamente, la previsione fatta è confortata anche dalle cifre scritte nei numerosi contratti commerciali firmati dagli amministratori del Manchester United.

Se fossero confermate le previsioni degli amministratori riguardanti l'esplosione dei ricavi, che sfonderebbero il tetto dei 400 milioni di sterline, l’EBITDA superiore ai 120 milioni di sterline e la diminuzione degli interessi passivi di 10 milioni di sterline ad anno, il prossimo esercizio potrebbe mostrare un risultato prima delle imposte positivo. Anche l’indebitamento finanziario netto sceso al di sotto dei 300 milioni di sterline potrebbe rientrare stabilmente nei limiti di sostenibilità.