giovedì 26 aprile 2012

Bilancio Siena 2010/11: perdita da B, nonostante lo sponsor

Luca Marotta Giovedì 26 Aprile 2012 14:25
jstargio@gmail.com


Il bilancio 2010/11 di A.C. Siena S.p.A. è caratterizzato dall’esposizione di unaperdita rilevante di € 20.448.709, dovuta principalmente alla disputa del campionato di serie B e al conseguente venir meno dei diritti TV. A lenire, solo in parte, l’impatto di tale perdita è stato lo sponsor Monte dei Paschi, con una megasponsorizzazione” di 8 milioni (molto consistente sia per la serie B che per la serie A) e la contabilizzazione di alcune poste di bilancio legate ad un’operazione straordinaria, che non è altro che una cessione di ramo aziendale contenente i marchi. Tale operazione genererà proventi straordinari per 25 milioni, che permetteranno di utilizzare nel 2011/12 le perdite fiscali. Infatti, il risultato 2010/11, prima del calcolo delle imposte, è negativo per € 25.748.501 e si è potuto ridurre l’impatto di tale cifra grazie all’evidenziazione in bilancio di imposte differite attive per € 5.350.000, rilevando un credito di pari importo verso la controllante. Il Gruppo MPS, oltre a rivestire il fondamentale ruolo di “sponsor”, riveste anche il ruolo di “finanziatore”, poiché permette l’utilizzo di scoperti temporanei sui conti correnti e anticipa le fatture, con operazioni di factoring.
Nella sostanza, durante la stagione sportiva 2010/11, il Siena ha disputato il campionato di Serie B, conseguendo la promozione in A, per la stagione 2011/12, spendendo più di quanto ricavato.A.C. Siena S.p.A. è una società con un unico socio: la società Progetto Siena S.p.A., con sede a Roma, avente ad oggetto l’organizzazione per la promozione di prodotti/marchi, attività pubblicitarie e merchandising connesse all’attività sportiva in genere e facente capo al gruppo Senio S.r.l.. Senio S.r.l. è stata costituita il 04/01/2010.
La continuità aziendale.
Il Collegio Sindacale, nella funzione affidatagli di revisione legale dei conti, ha rilevato la sussistenza, al 30/06/2011, delle condizioni previste dall’articolo 2447 del Codice Civile, ossia “Riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale”. Infatti il patrimonio netto, al 30/06/2011, è negativo per € 2.829.062. Come conseguenza, l’unico socio ha provveduto, successivamente alla chiusura dell’esercizio, ad un versamento in conto futuro aumento di capitale per 3,3 milioni.
Per quanto riguarda la contabilizzazione delle imposte differite attive, il Collegio Sindacale ha rilevato che è dovuta soprattutto alla “ragionevole certezza” di conseguire per l’esercizio 2011/12 componenti positivi di reddito derivanti da un’operazione straordinaria, consistente nella cessione del ramo d’azienda costituito dalla proprietà dei marchi “A.C. Siena” e “A.C. Siena Robur 1904”. Tale operazione vede coinvolti Progetto Siena S.p.A., B. & W. Communication S.r.l. e Banca Monte dei Paschi di Siena in veste di “finanziatore”. Tuttavia il Collegio Sindacale ha invitato gli amministratori ad attuare il monitoraggio ed il controllo periodico della situazione economica e patrimoniale, per verificare la sussistenza delle condizioni per il mantenimento del credito verso la controllante a fronte della rilevazione delle imposte differite attive. Qualora tali condizioni venissero meno, il Collegio Sindacale, ha scritto che “dovranno essere presi senza indugio gli opportuni provvedimenti”.
Il progetto Siena prevedeva la pronta risalita in A con l’obiettivo di rimanervi. Tale progetto ha comportato una serie di investimenti che hanno determinato l’assunzione di impegni finanziari anche per il futuro. Per quanto riguarda la capacità di onorare gli impegni finanziari a breve, il Collegio Sindacale ha scritto di essere fiducioso, perché oltre alla valorizzazione dei marchi si procederà ad adottare politiche gestionali volte al contenimento dei costi. 
La struttura dello Stato Patrimoniale
Il primo elemento che balza in evidenza è il patrimonio netto negativo per € 2.829.062. Questo significa che il valore del capitale investito non è sufficiente a pagare le fonti di finanziamento rappresentate dal capitale di terzi.
La struttura dell’attivo del bilancio del Siena è composta per il 46% da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali pari a 164 mila euro sono trascurabili, perché il Siena non ha né lo stadio, né il centro sportivo di proprietà.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a 31,6 milioni ed è diminuito di 10 milioni circa rispetto al 2009/10. Il calciatore col valore contabile netto più elevato è Paolucci con 4,4 milioni, acquistato per € 7.350.000.
I costi del vivaio capitalizzati netti ammontano a 4,1 milioni.
I crediti rappresentano il 49% dell’attivo patrimoniale. Essi ammontano a 38,7 milioni e risultano in diminuzione del 15%. L’importo maggiore riguarda i crediti verso Enti settore specifico: è pari a € 32.251.494, di cui € 11.176.000 con durata superiore ai 12 mesi.
I crediti verso la controllante sono pari a € 5.611.216 e comprendono € 5.350.000 per trasferimento di perdita fiscale, ritenuta recuperabile entro l’esercizio successivo.
Le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni riguardano le compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF, che si riducono da 5,4 milioni a 425 mila euro.
Le disponibilità liquide si riducono da 4 a 1,5 milioni.
Il totale dei debiti è pari a 80,3 milioni e risulta in diminuzione del 4%. I debiti sono superiori al valore delle attività pari a 79,1 milioni. L’importo maggiore riguarda la voce altri debiti pari a 45,3 milioni, di cui 10,7 con durata oltre i 12 mesi. Tale voce comprende i debiti verso il personale per 6,6 milioni. Il rapporto tra debiti verso il personale e costo del personale è pari al 23% circa, indicatore della presenza di alcune mensilità da pagare. Altra voce ricompresa negli “altri debiti” riguarda i debiti verso enti settore specifico pari ad € 37.508.618, di cui 34,5 milioni riguardano i debiti da calciomercato e 3 milioni il contributo per la promozione dovuto alla Lega Nazionale Professionisti di Serie B.
I debiti bancari ammontano a € 2.622.833 e si riferiscono ad un mutuo passivo con l’Istituto per il Credito Sportivo per € 900.000 e a scoperti temporanei con Banca MPS, per la parte restante.
I debiti verso altri finanziatori, pari a € 12.604.063, riguardano anticipi di fatture richiesti e ottenuti dal factor MPS Leasing & Factoring S.p.A..
I debiti da compartecipazione sono pari a € 1.050.000 e riguardano la comproprietà di Bolzoni.
I debiti verso fornitori ammontano a 13,1 milioni e risultano in diminuzione dell’8%.
I debiti tributari risultano pari a 6,2 milioni, registrando una diminuzione di circa un milione.
Debiti fiscali scaduti.
Il regolamento del Fair Play Finanziario richiede che non vi siano debiti fiscali scaduti. Come rilevato dal Collegio Sindacale, il bilancio al 30 giugno 2011 presenta debiti per omessi versamenti IVA per un importo pari a € 5.370.224 relativi al periodo dall'1/01/2010 al 30/06/2011. Vi sono anche debiti per IRAP per € 208.994 relativi al 2009/10 e 2010/11. Esistono anche debiti per accertamenti fiscali subiti: € 68.826 per IRAP, relativi all’IRAP dal 2005 al 2009, ed € 122.731 per IVA dal 2005 al 2009. I debiti per Sanzioni e interessi ammontano a € 380.088.
L’IVA del 2010, unitamente a sanzioni e interessi, è stata versata il 30/09/2011, per l’importo di € 5.446.955.
I Ricavi.
Il valore della produzione risulta diminuito del 43%, riducendosi da 52,8 a 30,3 milioni. Mancano all’appello i 20 milioni lordi di diritti TV, che diventano 17,5 al netto della mutualità. Infatti, per la serie B il Siena ha potuto incassare solo 606 mila euro di diritti radiotelevisivi.
Per quanto sopra, la prima voce per consistenza nel bilancio 2010/11 del Siena diventa quella riguardante i ricavi da sponsorizzazione pari a € 9.935.000, in aumento di 1,6 milioni rispetto al 2009/10. Lo sponsor ufficiale Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha contribuito con 8 milioni, di cui 900 mila euro a titolo di premio per i risultati raggiunti. L’incidenza sul valore della produzione della sponsorizzazione della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. è del 26,35%. Lo sponsor Impreme S.p.A. ha contribuito per € 1.250.000 e EMC Computer Systems S.p.A. per 90 mila euro. Per lo sponsor tecnico Robe di Kappa risulta un ricavo di € 495.000. La società Impreme S.p.A. è una società collegata facente parte del Gruppo.
La seconda voce per importanza riguarda le plusvalenze pari a € 9.656.236, in linea con l’anno precedente. Con la cessione di Maccarone al Palermo si è realizzata una plusvalenza di 4,3 milioni, con Curci, ceduto alla Sampdoria, 2,7 milioni, con Ghezzal, ceduto al Bari, 2,2 milioni.
I proventi vari ammontano a € 1.268.565 e comprendono anche i proventi per cessione di diritti di immagine alla società Impreme S.p.A. per € 1.250.000.
Il valore della produzione comprende anche una voce che rappresenta uno storno di costi, che è la capitalizzazione dei costi del vivaio. Tale voce è pari a € 2.125.329.
I ricavi da gare sono crollati da € 1.965.356 a € 885.877.
I Costi.
I costi della produzione ammontano a 58,9 milioni e risultano aumentati del 2%.
Il 49% dei costi della produzione riguarda il costo del personale. Il costo del personale è pari a € 28.969.058 e rispetto al campionato di serie A è diminuito solo del 6%, incidendo per il 95% sul valore della produzione.
L’ammortamento della rosa calciatori, pari a 13,2 milioni, rappresenta il 22% dei costi della produzione ed incide per il 43% sul valore della produzione.
Le minusvalenze sono state pari a 1,6 milioni, con un aumento di 1,2 milioni. L’importo maggiore riguarda la risoluzione consensuale con Porta Candelaresi, che ha generato una minusvalenza di 1,3 milioni.
Sono stati spesi 994 mila euro per l’acquisizione temporanea di calciatori, tra cui spicca Bolzoni per 400 mila euro.
Negli altri oneri di gestione, pari a € 3.701.566, è esposto il “contributo solidarietà per promozione” ammontante a 3 milioni.
L’affitto e la manutenzione dei campi sportivi costa al Siena 276 mila euro.
Il pareggio di bilancio.
La perdita netta di € 20.448.709 del campionato di serie B, ovviamente peggiora la perdita netta dell’anno precedente, relativa al campionato di serie A che era di € 5.491.663: segnale della necessità di riequilibrare a medio termine la gestione economica, attraverso l’aumento dei ricavi, che si realizzerà certamente con i diritti TV 2011/12, e il contenimento dei costi.



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giovedì 5 aprile 2012

Consolidato Chelsea 2010/11: perdita e indebitamento in crescita con fatturato record


Luca Marotta Giovedì 05 Aprile 2012 16:48
jstargio@gmail.com

“Fordstam Limited”, che è la società controllante del “Chelsea Football Club”, ha chiuso il bilancio consolidato, al 30 giugno 2011, con una perdita di £ 78.499.000, pari a circa 87 milioni di euro (cambio: 1 £ = 1,1073 €). L’indebitamento finanziario netto risulta aumentato a 816 milioni di sterline (€ 903,6 milioni), con un incremento di £ 82,1 milioni (+11%). Dal punto di vista operativo, per ogni 100 sterline che si fatturano, se ne spendono circa 143.
Nella stagione 2010/2011, il Chelsea è arrivato secondo in Premier League (1° posto nel 2009/10) e ha raggiunto i quarti di finale in Champions League. A livello sportivo le prestazioni sono state considerate inferiori alle aspettative e hanno comportato l’esonero, nel mese di maggio 2011, dell’allenatore Carlo Ancelotti. L’esonero dello staff tecnico ha comportato il sostenimento di costi straordinari rilevanti. 
La continuità aziendale.
Siamo in presenza di un caso in cui la continuità aziendale è garantita dal “mecenate”. Infatti, il bilancio consolidato è caratterizzato dalla presenza di continue perdite “significative” e da un patrimonio netto negativo, con ricorso continuo a finanziamenti, sotto forma di prestito infruttifero da parte dei soci. A tal proposito gli amministratori hanno scritto che la Società ha ricevuto conferma dal controllore di ultima istanza (Roman Abramovich), che lo stesso garantirà il necessario supporto finanziario per finanziare il business anche nel futuro.
L’indebitamento.
Il bilancio consolidato, al 30 giugno 2011, mostra una situazione fortemente indebitata, nei confronti del socio controllante, con un indebitamento finanziario netto ammontante a £ 816.038.000 (€ 903,6 milioni), determinato dalla differenza tra debiti finanziari, pari a £ 833.593.000 (€ 923 milioni), e disponibilità liquide per £ 17.555.000 (€ 19,4 milioni). Nel 2009/10, l’indebitamento finanziario netto era pari a £ 733,9 milioni.
I debiti finanziari riguardano il debito infruttifero verso il socio controllante Roman Abramovich, per l’ammontare complessivo di £ 818,6 milioni (circa 906,4 milioni di euro), rimborsabile previo preavviso di almeno diciotto mesi, e il debito di Chelsea Football Club Limited di £ 15 milioni, sotto forma di azioni iscritte nel passivo non corrente, verso British Sky Broadcasting Group plc.
I debiti finanziari rappresentano l’83% delle passività e il 98% dei debiti non correnti. 
L’entità dell’indebitamento finanziario netto, cui bisogna aggiungere il saldo tra debiti e crediti da calciomercato, non è conforme al regolamento del Fair Play Finanziario in quanto abbondantemente superiore ai ricavi.
I debiti con durata inferiore all’esercizio ammontano a £ 156,2 milioni (€ 172,9 milioni), mentre nel 2009/10 erano pari a 99,9 milioni di sterline con un incremento del 56,36%. Questi debiti comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2011/12 per l’importo di 34,5 milioni di sterline (£ 31,5 milioni nel 2009/10).
I debiti commerciali nel complesso sono pari a £ 48,4 milioni (€ 53,6 milioni), di cui £ 32,3 milioni, hanno scadenza entro l’esercizio successivo.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è negativo per £ 617.879.000 (€ 684,2 milioni) ed in peggioramento rispetto al dato dell’esercizio precedente, che era negativo per £ 540,1 milioni. Tale indicatore non è conforme a quanto stabilito dal regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
L’esposizione di un patrimonio netto negativo in aumento è ormai una caratteristica del bilancio consolidato del gruppo che controlla il Chelsea Football Club. Infatti, nell’esercizio 2008/09 era negativo per £ 462,3 milioni; nell’esercizio 2007/08 per £ 414,9 milioni, nell’esercizio 2006/07, per £ 331,1 milioni e nell’esercizio 2005/06 il segno meno era esposto per £ 255,3 milioni. Ovviamente, la causa è da ricercare nel continuo riporto a nuovo delle perdite degli esercizi precedenti, senza che si sia provveduto a ricapitalizzare o a riequilibrare la struttura dei costi in funzione dei ricavi.
La struttura dell’attivo patrimoniale.
Al 30 giugno 2011, le attività non correnti rappresentano l’84% del totale dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 325,8 milioni (€ 360,8 milioni). Si è verificato un aumento del 22,63%, a causa degli investimenti effettuati. 
Le immobilizzazioni immateriali nette rappresentano il 32% dell’attivo e risultano aumentate a £ 126,4 milioni (€ 140 milioni) da £ 64 milioni dell’esercizio precedente. La variazione è stata determinata da nuove acquisizioni di giocatori per £ 112,2 milioni.
Le immobilizzazioni materiali rappresentano il 51% dell’attivo e ammontano a £ 199,4 milioni (€ 220,8 milioni); nel 2009/10 erano pari a £ 201,7 milioni. 
Le attività correnti rappresentano il 16% dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 64 milioni (€ 70,9 milioni), con un incremento del 10,29% rispetto all’esercizio precedente. 
Le disponibilità liquide diminuiscono a £ 17,6 milioni (€ 19,4 milioni) da £ 20,5 milioni. 
Il Fatturato.
Il fatturato consolidato netto del gruppo, con esclusione della joint venture, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2011, risulta pari a £ 225,2 milioni (€ 249,4 milioni). Nel 2009/10 era pari a £ 208,8 milioni. Si è verificato un incremento del 7,88%, a causa soprattutto dei proventi televisivi. Durante la stagione 2010/11 il fatturato consolidato ha raggiunto un livello record, avendo superato il record precedente del 2007/08, pari a £ 210,7 milioni.
Il fatturato legato all’attività calcistica risulta pari a £ 201,3 milioni (€ 222,9 milioni), con un incremento dell’8,53% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato legato all’attività calcistica comprende i ricavi derivanti dal settore dei media e dalle sponsorizzazioni oltre che dalla vendita dei biglietti. La media spettatori nello stadio Stamford Bridge, che ha una capacità di 41.841 spettatori, è stata di 41.008 (41.422 nel 2009/10), pertanto il tasso medio di occupazione dello stadio è stato del 98%.
L’attività alberghiera con servizio catering registra ricavi per £ 9,8 milioni in aumento del 2,22% rispetto al 2009/10 e con un’incidenza del 4,35% sul fatturato totale.
L’attività di merchandising risulta conseguire ricavi per £ 11,9 milioni (€ 13,1 milioni), con un incremento del 5,68% rispetto al 2009/10 e con un’incidenza del 5,27% sul fatturato.
I ricavi derivanti dalle prestazioni di servizi per il tempo libero ammontano a £ 1,7 milioni, segnando un aumento del 4,89% rispetto all’esercizio precedente. 
I ricavi da attività immobiliare ammontano a 112 mila sterline, con una diminuzione di 14 mila sterline. Anche le altre attività (parcheggio, eventi e altro), risultano in decremento, producendo ricavi per 428 mila sterline (709 mila sterline nel 2009/2010).
Le Spese operative.
Le spese operative ammontano complessivamente a £ 322,1 milioni (€ 356,7 milioni) e registrano un incremento del 12,69%. Le spese operative ordinarie sono pari a £ 274,1 milioni (£ 281,4 milioni nel 2009/10), quelle straordinarie ammontano a £ 48 milioni (£ 4,4 milioni nel 2009/10). Tra gli oneri straordinari sono allocati i costi per l’esonero dello staff tecnico pari a £ 28 milioni, la svalutazione dei calciatori per £ 7,4 milioni, la svalutazione di immobilizzazioni materiali per £ 6,1 milioni e l’importo pagato all’Agenzia delle Entrate inglese (HMRC) in relazione alla tassazione dei diritti di immagine per £ 6,4 milioni. Gli oneri straordinari hanno esercitato un impatto significativo sul risultato dell’esercizio.
Il costo del personale ammonta a £ 191,2 milioni (€ 211,7 milioni) e registra un incremento del 9,82% rispetto ai 174,1 milioni di sterline del 2009/10. L’incidenza del costo del personale sul fatturato è pari all’85%, molto al di sopra del limite del 70% stabilito dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Il costo del personale riguarda 601 unità (592 nel 2009/10) di cui 69 appartenenti alla gestione sportiva (giocatori e staff compreso). 
Tra gli altri costi operativi si segnala l’ammortamento delle immobilizzazioni dei costi di registrazione dei calciatori ammontante a £ 39,7 milioni (€ 44 milioni), in aumento del 5,51% rispetto ai 37,6 milioni di sterline del 2009/10 e con un’incidenza del 18% sul fatturato. A tale costo bisognerebbe aggiungere la svalutazione di £ 7,4 milioni, di cui si è già detto sopra, che farebbero aumentare l’incidenza al 21%.
L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,7 milioni di sterline (€ 10,7 milioni), cui si debbono aggiungere £ 6,1 milioni di svalutazioni operate per adeguare il valore degli immobili.
La differenza tra plusvalenze e minusvalenze realizzate con le cessioni di calciatori è positiva per £ 18,4 milioni (€ 20,4 milioni), mentre nel 2009/10 era negativa per £ 982 mila. Questo risultato positivo è dovuto principalmente alla vendita di Miroslav Stoch al Fenerbahçe, di Ricardo Carvalho al Real Madrid, di Franco Di Santo al Blackburn Rovers e di Michael Mancienne all’Amburgo.
Il pareggio di bilancio.
La perdita d’esercizio consolidata, al 30 giugno 2011, è di £ 78,5 milioni (€ 86,9 milioni), quella al 30 giugno 2010 era di £ 77,8 milioni, mentre nel 2008/09 era di £ 47,4 milioni. 
La somma algebrica dei risultati d’esercizio degli ultimi tre bilanci consolidati è negativa per £ 203,7 milioni, pari a circa 225,6 milioni di euro, abbondantemente al di sopra del limite di tolleranza dei 45 milioni di euro del Fair Play Finanziario.
Se l’UEFA considererà, per il Chelsea, come bilancio da valutare ai fini del Fair Play Finanziario, quello consolidato di Fordstam Limited, il problema dell’elevato indebitamento e del patrimonio netto negativo potranno essere superati con la rinuncia di Abramovich al suo credito, trasformandolo in capitale, ma rimane da capire ancora come il Chelsea supererà il problema del forte squilibrio economico, caratterizzato dall’elevata incidenza del costo del personale e degli ammortamenti dei calciatori, che determinano rilevanti perdite. Alla luce dell’esonero di André Villas Boas è facile prevedere che anche per il 2011/12, al tradizionale costo del personale elevato, si aggiungeranno elevati oneri straordinari dovuti al costo dell’esonero.


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mercoledì 4 aprile 2012

Bilancio Chievo 2010/11: tratti comuni con le altre società

Luca Marotta Mercoledì 04 Aprile 2012 18:23
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L’Associazione Calcio Chievo-Verona S.r.l. annovera tra i soci la società “Paluani S.p.A.” e Luca Campedelli. Il bilancio 2010/11 si è chiuso con una perdita di € 257.661. Da notare che il Chievo paga 500 mila euro all’anno per usare il marchio. Sostanzialmente, il bilancio del Chievo presenta alcuni tratti comuni con i bilanci di altre squadre di calcio italiane, come la cessione del marchio, la presenza di parte del debito tributario rateizzato, mancanza di uno stadio di proprietà, dipendenza dai diritti televisivi.
La struttura degli impieghi.
Il totale dell’attivo è aumentato del 32%, registrando la cifra di 75,2 milioni. Le immobilizzazioni rappresentano il 56% dell’attivo, ma quelle materiali, solo lo 0,5%.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, pari a € 20.156.304, risultano aumentati del 66%. Essi rappresentano il 48% delle immobilizzazioni ed il 27% delle attività.
La capitalizzazione dei costi del vivaio, esposta tra le immobilizzazioni immateriali, è pari a 4,8 milioni (4,6 nel 2009/10).
Le immobilizzazioni finanziarie rappresentano il 33% del totale delle immobilizzazioni e ammontano a 14 milioni. La maggior parte di esse riguarda partecipazioni per un valore di 10,2 milioni. La partecipazione nella controllata “Chievo Verona Servizi Srl” è esposta in bilancio per € 10.081.755. La società “Chievo Verona Servizi Srl” ha chiuso il bilancio, al 30 giugno 2011, con un utile di € 12.605. I rapporti con la società “Chievo Verona Servizi Srl” riguardano contratti di servizi finalizzati alla gestione dell’organizzazione degli eventi sportivi, delle relative pubblicità e sponsorizzazioni, la gestione dell’ufficio stampa e delle pubbliche relazioni e le attività di valorizzazione del marchio. L’altra partecipazione riguarda la società, costituita nel 2010, “Chievo Verona Football Srl – con socio unico”. Tale società ha acquisito il “Bottagisio”, il campo storico del Chievo che è stato destinato al settore giovanile. Nel bilancio è evidenziata anche una partecipazione in una società collegata denominata “Plusmedia Trading S.r.l.”, per 5 mila euro. Nelle immobilizzazioni finanziarie sono esposte anche le compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF. Tali crediti sono pari a € 3.732.200. L’importo maggiore riguarda Alfonso Enrico, con l’Inter, per 1,9 milioni, seguito da Cesare Rickler col Bologna per 1,5 milioni.
I crediti dell’attivo circolante sono aumentati del 61% e rappresentano il 43% dell’attivo. L’importo maggiore riguarda i crediti verso enti settore specifico per 24,7 milioni (11,15 nel 2009/10). I crediti verso clienti ammontano a 7 milioni (8,6 nel 2009/10).
Le disponibilità liquide sono trascurabili essendo pari a € 11.905 e sono in forte calo rispetto ai 678.994 euro dell’esercizio precedente.
La struttura delle fonti di finanziamento.
Il patrimonio netto è positivo per € 679.516. I mezzi propri finanziano solo lo 0,9% delle attività.
Essendo non negativo, il patrimonio netto è conforme a quanto stabilito dal Fair Play Finanziario. La perdita del 2009/10, pari a € 1.538.490, è stata coperta con l’utilizzo delle riserve.
Il Chievo non assoggetta a tassazione IRAP le plusvalenze sui diritti alle prestazioni dei calciatori, ma accantona in un apposito fondo gli importi relativi, compresi interessi e sanzioni minime. I fondi per rischi e oneri sono pari a 3,5 milioni e sono in crescita del 26%.
Tra i debiti, pari a € 70.771.716, è ricompreso un finanziamento soci postergato di € 2.254.397.
I debiti verso enti settore specifico ammontano a 24,8 milioni (11,4 nel 2009/10).
Notevole è l’importo dei debiti tributari, pari a 10 milioni. Tale importo riguarda per 6,1 milioni l’IVA a debito, per 1,5 milioni debiti verso l’erario per l’IVA “rateizzata” comprese le sanzioni, per 1,3 milioni debiti per ritenute IRPEF, per 959 mila euro debiti tributari vari rateizzati, per 54 mila euro debiti per altre ritenute e per 137 mila euro debito IRAP . Il Fair Play Finanziario richiede che non vi siano debiti fiscali scaduti. In questo caso, una parte del debito, pur riferendosi ad annualità pregresse, è frutto di una rateizzazione concordata con l’Agenzia delle Entrate e pertanto non rileva ai fini del Fair Play Finanziario. Il debito fiscale finanzia il 13% delle attività.
La voce 'altri debiti', pari a € 2.873.890, comprende debiti verso il personale per € 1.768.079. Il rapporto tra debiti verso il personale e costo del personale è pari al 9% circa, indicatore di puntualità nei pagamenti degli stipendi.
I debiti verso le banche ammontano a 10,5 milioni e rappresentano il 14% delle fonti di finanziamento dell’attivo. 
Esistono debiti verso società di Factoring per € 7.644.675, riguardanti anticipazioni per cessione diritti TV.
I debiti da compartecipazione risultano pari a 3,2 milioni. L’importo maggiore riguarda Alessandro Bassoli col Bologna per 1,5 milioni, seguito da Hetemaj col Brescia per 1,4 milioni.
La posizione finanziaria netta.
La posizione finanziaria netta è negativa per 19,9 milioni e peggiora la situazione dell’esercizio precedente di 6,9 milioni. Nel determinare tale saldo negativo gli amministratori hanno considerato come debito finanziario anche i debiti per factoring. Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna aggiungere anche il saldo tra debiti e crediti da calciomercato ed il risultato deve essere al di sotto del volume dei ricavi. Nel caso del Chievo i debiti e i crediti da calciomercato sostanzialmente si equivalgono e la posizione finanziaria netta è ampiamente al di sotto del volume dei ricavi.
I ricavi.
Il valore della produzione è aumentato dell’1%, assestandosi a € 41.429.533. L’incremento di 0,5 milioni è riconducibile all’incremento dei diritti televisivi.
I ricavi da gare sono diminuiti del 43%, passando da 3,9 a 2,2 milioni. I ricavi da abbonamenti hanno registrato una riduzione di 730 mila euro.
I proventi televisivi ammontano a 22,8 milioni e rappresentano il 55% del valore della produzione. Il nuovo regime di ripartizione dei diritti TV ha favorito il Chievo, perché, al netto della mutualità, essi hanno registrato un incremento del 21%. Circa 4 milioni in più al netto dell’effetto mutualità. 
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a 4,3 milioni. Gli Sponsor Ufficiali contribuiscono con 2,1 milioni, lo sponsor tecnico con 950 mila euro, gli Sponsor Istituzionali con 400 mila euro e i fornitori ufficiali e tecnici con 744 mila euro. Nel 2010/11 è iniziato un nuovo rapporto di sponsorizzazione con l’azienda “Midac”, rinnovato anche per il 2011/12. 
I ricavi pubblicitari per cartellonistica sono pari a € 646.485.
I ricavi per cessione temporanea calciatori ammontano a € 1.085.000.
Le plusvalenze risultano pari a € 5.456.816. La plusvalenza maggiore è stata quella relativa alla cessione di Rickler al Bologna pari a € 2.932.855 (valore di cessione € 3.000.000), seguita da quella di Andreolli Marco all’Inter per 970 mila euro (valore di cessione € 1.770.000).
Gli incrementi delle immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio ammontano a € 2.393.606 e risultano in diminuzione dell’11%. Tale voce rappresenta lo storno dei costi sostenuti per il vivaio.
I contributi in conto esercizio ammonta a circa 2 milioni e risultano in aumento di 1,7 milioni.
I costi.
I costi della produzione ammontano a € 41.132.043 e sono rimasti sostanzialmente invariati.
Il costo del personale pari a € 18.631.962 rappresenta il 45% sia dei costi della produzione che del valore della produzione. Risulta in linea con quanto stabilito dal Fair Play Finanziario. L’aumento rispetto all’esercizio precedente è stato del 2%.
Gli ammortamenti, pari a 8,6 milioni, rappresentano il 21% dei costi della produzione. L’ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a € 4.924.930 ed incide sul valore della produzione per il 12%. L’ammortamento dei costi del vivaio capitalizzati ammonta a € 2.258.244.
Gli oneri diversi da gestione pari a 3,8 milioni includono minusvalenze per 1,2 milioni. La minusvalenza maggiore si è registrata per la cessione di Nicolò Brighenti, che è stata pari a € 506.695, essendo stato ceduto per 60 mila euro all’Esperia Viareggio.
L’affitto dello stadio e dei campi sportivi vivaio ammonta a € 343.229. La concessione per l’uso del marchio costa 500 mila euro.
La differenza tra costi e valore della produzione è positiva per 297 mila euro, mentre nel 2009/10 era negativa per 33 mila euro circa.
La gestione finanziaria.
La gestione finanziaria è positiva per 1,1 milioni e dipende soprattutto dai proventi da compartecipazione, positivi per 3,8 milioni. L’importo maggiore ha riguardato Marco Parolo, col Cesena, per 2,7 milioni. Gli oneri da compartecipazione sono stati pari a 1,7 milioni. L’importo maggiore ha riguardato Iunco, col Torino, per 901 mila euro. Gli interessi passivi bancari sono stati pari a 865 mila euro.
La gestione straordinaria.
La gestione straordinaria è negativa per 1,7 milioni (-846 mila nel 2009/10), a causa di accantonamenti a fondi rischi per 860 mila euro (800 nel 2009/10) e oneri per diritto prelazione per 605 mila euro.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 305.567, mentre nel 2009/10 era negativo per € 1.613.885.
Le imposte sul reddito mostrano un saldo negativo per € 47.906 (-75.395 nel 2009/10). Il risultato netto dell’esercizio è negativo per € 257.661, mentre nel 2009/10 era negativo per € 1.538.490. 
Il pareggio di bilancio.
Negli ultimi tre esercizi il risultato è stato sempre negativo, tuttavia ampiamente nei limiti della soglia di tolleranza dei 45 milioni del Fair Play Finanziario. Infatti la somma algebrica del risultato degli ultimi tre esercizi è negativa per circa 8 milioni.
Per quanto riguarda il bilancio 2011/12 è previsto un andamento economico in linea col bilancio 2010/11, sia per quanto riguarda i ricavi, sia per quanto riguarda i costi. Il saldo della campagna trasferimenti dell’estate 2011 è stato positivo per 12 milioni, perché comprensivo delle cessioni di Costant al Genoa e di Mantovani al Palermo.


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