martedì 24 marzo 2015

I risultati economici 2014 di Ferrari e l’eventuale scorporo da FCA per la quotazione in Borsa.



Luca Marotta


Nella lettera agli Azionisti del CEO di FCA Group, datata 5 marzo 2015, è scritto che per dare maggior valore agli azionisti, durante il 2014 è stato annunciato lo scorporo (“spin-off”) di Ferrari da FCA, per la quotarla in borsa e distribuire le residue azioni Ferrari di FCA agli azionisti della stessa FCA. Tutto ciò al fine di dare alla Ferrari la necessaria indipendenza, oltre che a garantire una solida base per le future opportunità di crescita.
Il 29 ottobre 2014 il Consiglio di Amministrazione di FCA Group, ha annunciato di aver autorizzato il distacco della Ferrari da FCA. La separazione dovrebbe essere effettuata tramite un'offerta pubblica di una parte delle azioni, che costituiscono la partecipazione di FCA in Ferrari, e per la parte rimanente si effetturebbe uno spin-off della residua partecipazione in Ferrari, a vantaggio degli azionisti FCA. Il Consiglio ha autorizzato il management di FCA a prendere le misure necessarie per completare tali operazioni nel corso del 2015.

Ferrari fa parte del segmento operativo del Gruppo FCA denominato “Marchi di Lusso”.
Gli Amministratori del Gruppo FCA hanno evidenziato il legame di Ferrari con l’Italia; infatti, credono che i clienti Ferrari cercano lo “state-of-the-art” in auto sportive di lusso, con una particolare attenzione al miglior design e artigianato “italiano”, con prestazioni senza precedenti, sia in pista che su strada.
Durante il 2014, si è continuata a perseguire la scelta strategica di limitare la produzione. Infatti, le autovetture Ferrari sono progettate per mantenere l'esclusività e si rivolgono ad una clientela in cerca di veicoli rari e, di conseguenza, Ferrari ha deliberatamente limitato il numero di vetture prodotte ogni anno, proprio al fine di preservare l'esclusività del marchio.

Il Fatturato e il risultato economico.

Dai dati contabili dell’Annual Report di FCA Group del 2014, Ferrari mostra un fatturato netto di 2,76 miliardi di Euro, in aumento, rispetto al 2013, del 18,29%, ossia di € 427 milioni.
I Ricavi netti di Ferrari nel 2013 sono stati pari a 2,3 miliardi di Euro, mentre nel 2012 erano stati pari a  2,2 miliardi di Euro. L’incremento registrato nel 2013 rispetto al 2012 è stato di € 110 milioni.
Dal punto di vista geografico 5 nazioni Europee ( Germania, Regno Unito, Francia, Svizzera e Italia) hanno assorbito il 30% del fatturato 2014. Le stesse nel 2012 ne assorbivano il 34%. Anche gli Stati Uniti hanno assorbito il 30% del fatturato, ma nel del 2012 ne assorbivano il 25%. Il Giappome ha assorbito il 6% del fatturato; China, Hong Kong e Taiwan il 9%.
Nel 2014, la crescita del fatturato è stata determinata soprattutto dalla performance relativa all'edizione limitata “LaFerrari”. Ferrari ha registrato una crescita solida nel Nord America, il più grande mercato della Ferrari, mentre, il Giappone e la Cina, con il mercato europeo sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 2013.
In base ai dati del 31 dicembre 2014, i veicoli Ferrari sono venduti attraverso una rete di distribuzione a livello mondiale di circa 180 concessionari.



Per quanto riguarda l’EBIT, ossia il risultato prima degli interessi e delle tasse, registra l’importo di 389 milioni di Euro, in aumento del 6,87% rispetto all’Ebit del 2013.
L’EBIT del 2013 era pari a 364 milioni di Euro, mentre nel 2012 era pari a 335 milioni di Euro.

Il risultato prima delle imposte nel 2014 è positivo per € 393 milioni. Nel 2013 era positivo per € 366 milioni e nel 2012 per € 335 milioni
.
Nel bilancio è scritto che il risultato operativo del 2014 di Ferrari SpA include un costo straordinario di € 15 milioni, relativo alla liquidazione accordata per le dimissioni come Presidente di Ferrari SpA di Luca Cordero di Montezemolo, ex direttore della Fiat. S.p.A..


Le consegne effettuate nel 2014 ammontano a circa 7.255 modelli e segnano un aumento del 4% circa, con i modelli a 12 cilindri che aumentano del 7% circa e i modelli a 8 cilindri del 3% circa.
Per quanto riguarda il 2013 della Ferrari è stato caratterizzato dalla scelta strategica, annunciata nel mese di maggio, di mantenere la produzione dell’anno al di sotto dei livelli record del 2012 per salvaguardare l’esclusività del brand.
Infatti, nel 2013, Ferrari ha fatto registrare consegne per 6.922 unità, mentre nel 2012 erano state registrate consegne per 7.318 unità, con un decremento di 396 unità.

Lo Stato Patrimoniale.

Il totale dell’attivo è aumentato da 3,1 miliardi di Euro a 3,8 miliardi di Euro.
L’attivo non corrente rappresenta il 25,8% del totale.
Nell’attivo corrente le disponibilità liquide aumentano da Euro 116 milioni a Euro 136 milioni e rappresentano il 3,56% dell’attivo.



Il Patrimonio netto aumenta da 1,5 miliardi di Euro a 1,7 miliardi di Euro e finanzia il 45% dell’attivo.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è ottimo perché è pari a 0,82.
Infatti, l’equity ratio è molto alto ed è pari al 45%. Il ricorso al capitale di terzi è fisiologico.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,82, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è ampiamente in grado di pagare i debiti.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura?
Nel caso in questione, tale indicatore è pari al 72,2%, pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 72,2 Euro, che è un segnale di una buona rotazione degli investimenti effettuati.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di una società. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, pari a 389 milioni di Euro, risulterebbe un rapporto pari al 10,2%, che significa che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero 10,2 Euro, con cui pagare le tasse e gli interessi.

ROE - RETURN ON EQUITY  (TASSO DI RENDIMENTO DEI MEZZI PROPRI)
Il rapporto tra risultato netto d’esercizio e mezzi propri indica il rendimento dei mezzi propri investiti nell’attività. Nel caso in questione il ROE sarebbe pari all’11,29%.

I Rischi dello Scorporo.

Nell’Annual Report di FCA Group sono ben evidenziati i Rischi relativi all’eventuale scorporo di Ferrari (“Risks Relating to the Proposed Separation of Ferrari”).
E’ evidenziato che nessuna garanzia può essere data che si verificherà l’operazione di scorporo di Ferrari. E’ detto esplicitamente che nessuna garanzia può essere data se e quando l’operazione di scorporo della Ferrari si verificherà, che la stessa possa subire dei ritardi o possa essere abbandonata, in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo o per nessun motivo.
Inoltre, è specificato che i termini della proposta dell’operazione di scorporo di Ferrari non sono stati determinati.
E’ evidenziato il rischio che gli eventuali benefici finanziari attesi, basati su una serie di ipotesi, potrebbero non essere realizzati.
E’ evidenziato il rischio che dopo lo scorporo della Ferrari, il prezzo delle azioni FCA possa variare in modo significativo.
E’ evidenziato il rischio che non si possa garantire che l’operazione di scorporo della Ferrari, concepita come fiscalmente neutra (“tax-free”), in base alle leggi fiscali degli Stati Uniti, resti tale.
Lo spin-off ipotizzato prevederebbe la distribuzione della partecipazione residua di FCA in Ferrari ai titolari delle azioni ordinarie di FCA, tale operazione sarebbe concepita come “tax-fre” ai fini della “U.S. federal income tax”. Tuttavia, è evidenziato come rischio, che non si può garantire che lo scorporo della Ferrari non determini ulteriori redditi imponibili in Italia. Inoltre, è detto che non è possibile garantire che gli azionisti soggetti ad imposta in Italia, non incorrano in ingenti passività fiscali italiane in relazione all’operazione di scorporo della Ferrari.

I Risultati del Gruppo FCA.

Nel 2014, i parametri finanziari, a livello di Gruppo FCA, mostrano ricavi netti per € 96,1 miliardi e un EBIT pari a € 3,7 miliardi (inclusi i costi netti straordinari di € 3,7 miliardi).
L'utile netto è pari a € 632 milioni. L'indebitamento netto industriale è di 7,7 miliardi di Euro.
Tuttavia la liquidità disponibile totale è di € 26,2 miliardi di Euro.

Nel 2013 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 86,8 miliardi di Euro. L’ EBIT è stato di 2.972 milioni di Euro e si è registrato un utile di 1.951 milioni di Euro.
L’Indebitamento netto delle Attività Industriali era pari a 6.649 milioni di Euro in aumento rispetto ai 6.545 milioni di Euro del 2012.

Conclusioni.


Indubbiamente, la quotazione in borsa di Ferrari, nel caso in cui fosse realizzata, costituirà uno dei grandi “eventi” del 2015. 

lunedì 16 marzo 2015

Serie A 2013/14: l’incidenza del Costo del personale, i ricavi TV e il fatturato netto.



Luca Marotta


Anche per il 2013/14 è facilmente dimostrabile la tesi, secondo la quale, i club di calcio italiani spendano praticamente tutti gli introiti derivanti dalla cessione dei diritti TV per pagare il costo del personale e non per fare investimenti.

L’aggravante consiste nel fatto che i proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi, compresi i ricavi da competizione UEFA, costituiscano circa il 60% dell’intero fatturato della Serie A, al netto delle plusvalenze, degli altri ricavi da Player Trading e degli storni dei costi del vivaio per la relativa capitalizzazione.



La Tabella dimostra come la fonte principale di ricavo della Serie A, pur avvicinandosi al miliardo di Euro, non basti da sola a coprire il costo del personale, che supera abbondantemente il miliardo di Euro.



Il rapporto tra il costo del personale complessivo dei club della Serie A 2013/14 e i proventi televisivi incassati, compresi i proventi UEFA, è del 118,8%. In altre parole, i diritti TV “pagano” solo l’84,2% del costo del personale e non bastano a farvi fronte.

Ovviamente, tale ingente fonte di ricavo non riesce a generare “valore aggiunto” da investire in infrastrutture o altre tipologie di investimento.

Il fatto che l’aggregato dei risultati netti dei 20 club di Serie A 2013/14 evidenzi una perdita, conferma che l’ “industria calcio” è l’unica industria nella quale “il valore aggiunto” sia di competenza dei “lavoratori”.

Invero, solo sette club su venti della Serie A 2013/14 evidenziano un costo del personale inferiore ai ricavi TV. Precisamente tali club sono, in ordine crescente di percentuale, i seguenti: Catania, Cagliari; Udinese; Chievo; Napoli; Torino e Lazio. Tuttavia, il Napoli nel 2013/14 ha beneficiato dei proventi da UEFA Champions League, per circa 40 milioni di Euro.
Per tutti gli altri club, i proventi TV non bastano da soli per pagare il costo del personale. Su tale fronte i club della Serie A 2013/14 che primeggiano sono, in ordine decrescente, i seguenti: Sassuolo, Genoa, Roma, Inter, Sampdoria, Parma, Bologna e Verona. Bisogna precisare che il dato del Sassuolo si riferisce ancora al bilancio 2013, che era “inquinato” per la prima parte dell’anno dalla disputa della Serie B, con diritti TV trascurabili.

Leggermente diverso è il discorso per quanto riguarda l’incidenza del costo del personale sul fatturato al netto al netto delle plusvalenze, degli altri ricavi da Player Trading e degli storni dei costi del vivaio per la relativa capitalizzazione.



Solo tre club presentano un costo del personale superiore al fatturato netto. Precisamente: Genoa, Sampdoria e Parma.
Tutti gli altri club presentano un costo del personale al di sotto del fatturato al netto delle plusvalenze, degli altri ricavi da Player Trading e degli storni dei costi del vivaio per la relativa capitalizzazione.

Se, per ipotesi, considerassimo come parametro di una sana gestione economica, quello raccomandato dal Regolamento del Financial Fair Play all’articolo 62 comma 4 lettera a):

In addition, the UEFA Club Financial Control Body reserves the right to ask the licensee to prepare and submit additional information at any time, in particular if the annual financial statements reflect that:
a) employee benefits expenses exceed 70% of total revenue”

ossia di mantenere un costo del personale al di sotto del 70% del fatturato netto, il risultato sarebbe che solo 10 club su venti della Serie A 2013/14 rispettano tale parametro. Precisamente: Napoli, Catania, Udinese, Cagliari. Milan, Torino Lazio, Chievo, Juventus e Verona. Per Sassuolo e Livorno vale il discorso attenuante del bilancio ad anno solare considerato, che comprende la seconda metà del campionato disputato in Serie B.

Considerazione finale.


Alla luce di quanto esposto, forse sarebbe opportuno mutuare dalla Premier League la regola: “Short-Term Cost Control Measure”, che fissa dei limiti all’aumento del costo del personale con i fondi provenienti dai diritti TV della Premier League.

sabato 14 marzo 2015

Cagliari 2013/14: l’ultimo bilancio di Cellino, l’acquisto di azioni proprie e le altre operazioni.



Luca Marotta


Il bilancio della società “Cagliari Calcio Spa”, al 30 giugno 2014, si è chiuso con una perdita al netto delle imposte di Euro 437.250, mentre al 30 giugno 2013 il bilancio mostrava una perdita al netto delle imposte di Euro 985.459.

La fine dell’esercizio 2013/14 è stata caratterizzata dal cambio di proprietà. Bisogna evidenziare che l’operazione che ha dato luogo al cambio di proprietà è stata accompagnata da numerose altre operazioni, come, l’acquisto di azioni proprie per l’importo di 10 milioni, la distribuzione di un dividendo di € 9.500.000, la liquidazione del trattamento di fine mandato ai precedenti amministratori, l’acquisto del 10% del capitale sociale della controllata SGS, la vendita a credito del terreno di Elmas alla nuova proprietà per € 6 milioni.
In particolare, l’acquisto delle azioni proprie ha riguardato n. 149.993 azioni pari all’11% del capitale sociale.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2013/14 è stata caratterizzata dal quindicesimo posto in Campionato e dall’eliminazione al terzo turno di Coppa Italia, ad opera del Frosinone.
Secondo gli amministratori, anche per il campionato di calcio di Serie A 2014/2015, l’obiettivo primario resta la permanenza nella massima Serie.

La Continuità aziendale.

La Continuità Aziendale è uno dei presupposti più importanti nella redazione di un bilancio, in quanto è espressione dell’attitudine dell’impresa a durare nel tempo e la capacità di onorare gli impegni finanziari. Si aggiunga che è uno dei punti cardine del Regolamento del Fair Play Finanziario.
Gli Amministratori hanno redatto il bilancio 2013/14, provvedendo a valutare le singole voci secondo prudenza ed in applicazione del presupposto di continuità aziendale.
La Società di Revisione BDO SpA ha redatto la sua Relazione senza richiami di informativa.

La Struttura dello Stato patrimoniale.

Il totale dell’attivo è diminuito del 19,56%, da € 93,9 milioni a € 75,5 milioni. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ne rappresentano il 5,4%. Le immobilizzazioni materiali diminuiscono da € 8.037.014 a € 191.860, e rappresentano solo lo 0,3% dell’attivo. Non vi è più la presenza della voce Terreni e Fabbricati per 6 milioni. La voce riguardava l’acquisto di un terreno edificabile nel Comune di Elmas – Zona Santa Caterina, avvenuto nel mese di novembre 2010 dalla società SGS – Sport General Service srl (parte correlata). Il 18.06.2014, ha avuto luogo la cessione del terreno di Elmas ad un corrispettivo pari ad euro 6.000.000 pari al valore di bilancio. Al 30.06.2014, è evidenziato un credito verso la nuova società controllante Casteddu srl per € 6.000.000. Tale credito è relativo alla cessione dei terreni, di cui si è detto, nell’ambito degli accordi che hanno consentito il cambio di proprietà.

I costi sostenuti per l’acquisizione degli impianti per la ristrutturazione dello stadio temporaneo di Is Arenas a Quartu Sant’Elena, beni che sono stati successivamente trasferiti allo Stadio Sant’Elia di Cagliari in seguito alla sottoscrizione di una convenzione annuale (rinnovata per un altro anno) con l’amministrazione Comunale di Cagliari, sono stati riallocati nella  voce delle Immobilizzazioni immateriali “Costi di impianto, ammodernamento o miglioramento su fabbricati di terzi”, che ammonta a Euro 537.838. Tale importo comprende anche i Costi di impianto, ammodernamento o miglioramento relativi al nuovo stadio S. Elia, per il quale nel 2013/14 sono stati investiti Euro 915.370.

La voce “partecipazioni in imprese controllate” ammonta a € 44.730.162  (€ 39.772.553 nel 2012/13), con un’incidenza del 59,2% sul totale dell’attivo. La società controllata è SGS – Sport General Service Srl, controllata al 100%.
SGS – Sport General Service srl è titolare del marchio “Cagliari Calcio”, del complesso sportivo “Enrico Cellino” e della library delle immagini delle partite del Cagliari, fornisce i servizi di biglietteria e di manutenzioni dello stadio.
L’ultimo bilancio di tale società si è chiuso con una perdita di circa € 215.377.
Durante il 2013/14 è stata ceduta la partecipazione del 51% della Società Cagliari Service US (società con sede a Miami – Florida) che gestiva una scuola calcio in America.



Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale tra i criteri di valutazione del bilancio.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,34, ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2014, il club possedeva dei beni il cui valore era di sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,31, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Anche non considerando i risconti passivi, pari a € 7.631.144, l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,34.
Infatti, l’equity ratio, ossia l’indice di copertura delle attività con mezzi propri, è pari a 25%. Il ricorso al capitale di terzi è pari al 75%.

Il Valore della Rosa.



Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 4,1 milioni (€ 12 milioni nel 2012/13). La variazione diminutiva di € 7,9 milioni, rispetto all’esercizio precedente, è stata causata da investimenti per € 1,1 milioni, cessioni per un valore contabile residuo di € 1,9 milioni e ammortamenti per € 7,1 milioni.

I calciatori col valore contabile netto più elevato sono i seguenti:



Il valore della Rosa del Cagliari al 30.06.2014, cela importanti plusvalenze “latenti”. Da notare che le plusvalenze “latenti” di alcuni calciatori del Cagliari, sono state tutte realizzate grazie agli acquisti effettuati da AS Roma SpA.
In particolare, tra i calciatori con plusvalenze “latenti” bisogna evidenziare il pezzo pregiato della rosa del Cagliari, al 30.06.2014, che è Radja Nainggolan, con un valore contabile residuo di € 79.940 (costo storico € 600 mila). Astori ha un valore contabile residuo di € 104.778, avendo un valore di carico di € 2 milioni. Ibarbo con un valore residuo contabile di € 338.567 e un costo storico di € 1.475.359.
Radja Nainggolan è stato oggetto di cessione temporanea, nel 2013/14, alla società A. S. Roma S.p.A., con opzione per il riscatto a titolo definitivo e contestuale cessione di partecipazione.
I crediti per compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF sono trascurabili essendo pari a € 1.000 e i debiti da compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF sono inesistenti.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 19.074.151, mentre nell’esercizio precedente era pari a € 29.011.402. La variazione negativa di € 9.937.250 è dovuta alla perdita netta d’esercizio di € 437.250 e dalla distribuzione di dividendi per € 9,5 milioni.
Essendo non negativo è conforme a quanto stabilito dal Fair Play Finanziario. Il Patrimonio Netto finanzia il 25% del totale delle attività.
Il patrimonio netto comprende: il capitale sociale per € 7.031.919; la riserva legale per € 1.157.896; la Riserva azioni proprie in portafoglio per € 10.000.033; la riserva di rivalutazione per € 718.418; la Riserva art. 4 L. 586/96 per € 284.031 e altre riserve per € 437.252.
Il capitale sociale risulta composto da n. 1.362.775 azioni, con un valore nominale di € 5,16 ciascuna. La società controllante Casteddu Srl ne possiede 1.212.594, pari a circa l’88,98%

L’acquisto di azioni proprie.

Il Codice Civile, precisamente l’articolo 2357, permette, a determinate condizioni, l’acquisto di azioni proprie. In base al citato articolo, una società non può acquistare azioni proprie se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Inoltre, possono essere acquistate soltanto azioni interamente liberate. La necessaria autorizzazione assembleare, deve fissare la durata, che non deve non superiore ai diciotto mesi.
L'art. 2357 ter del Codice Civile impone la costituzione di una apposita riserva che deve essere mantenuta finché le azioni non vengano trasferite o annullate.
Gli Amministratori hanno scritto che ,durante l’esercizio 2013/14, la società Cagliari Calcio S.p.A. ha proceduto all’acquisto di n. 149.993, del “valore nominale complessivo” di Euro 66,67, pari all’11% del Capitale sociale, per un importo di Euro 10.000.033 ed ha istituito una apposita riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari all'importo delle azioni proprie iscritto all'attivo di bilancio.

Dopo l’acquisto, il valore delle azioni proprie, iscritte al costo, è stato svalutato di € 2.000.007, per adeguare il valore di bilancio al valore più vicino a quello a cui si è conclusa l’operazione di trasferimento del capitale sociale alla fine dell’esercizio.

Pertanto, al 30/06/2014, le Azioni proprie risultano allocate tra le Immobilizzazione finanziarie con un valore di € 8.000.027. Mentre, nel patrimonio netto figura l’apposita riserva indisponibile per € 10.000.033.

La Posizione Finanziaria Netta.



La posizione finanziaria netta è positiva per € 534 e riguarda le disponibilità liquide. L’indebitamento bancario si è sostanzialmente azzerato, mentre, nel 2012/13 era di € 7,6 milioni (€ 14,7 milioni nel 2011/12).
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è negativo per 1,1 milioni di Euro.
Il maggior credito riguarda il Santos Futebol Clube per € 1.900.000 e il maggior debito concerne U.S. Citta' Di Palermo per € 1.000.000.
Il margine operativo lordo in ogni caso è positivo perché è pari a € 6.007.838.
Trattasi di cifre in linea con quanto auspicato dal Fair Play Finanziario, ossia un indebitamento finanziario netto inferiore ai ricavi.

Altri Debiti.

Il debito verso il personale retribuzioni, al 30 giugno 2014, aumentano a € 8.978.058 da € 5.766.413,
I debiti verso il Personale c/debiti diversi aumentano a € 729.287 da € 659.590.
Complessivamente i debiti verso il personale rappresentano il 40,1% del costo del personale, indicatore di più mesi di stipendi da pagare, almeno alla data di chiusura dell’esercizio. Tale debito “finanzia” il 12,85% delle attività.

I debiti tributari aumentano a € 7.202.072  da € 842.266 del 2012/13) e quelli previdenziali risultano pari a € 257.458  (€ 162.585  nel 2011/12). Nel dettaglio, risultano debiti per IRAS pari a € 2.959.142, debiti per cartelle di pagamento per € 1.964.032, debiti per IVA per € 1.298.362 e ritenute IRPEF dipendenti da versare per € 921.091.

I fondi per rischi ed oneri nel 2012/13 comprendevano il fondo trattamento di fine mandato dell’organo amministrativo per € 8 milioni. AL 30.06.2014, tale voce è stata azzerata, nonostante l’accantonamento nel 2013/14 di un altro milione, perché nei mesi di maggio e giugno 2014 si è provveduto a liquidare al precedente organo amministrativo la somma di Euro 3.256.337 con rinuncia dello stesso a Euro 5.743.663.

I fondi per rischi ed oneri nel 2013/14 ammontano a € 6.333.419.
Il “Fondo Rischi per imposta IRAP” per € 1.000.347 , riguarda l’accantonamento effettuato negli anni passati per l’imposta Irap sulle plusvalenze generata dalla cessione dei diritti pluriennali dei calciatori per gli anni precedenti.
Il “fondo per altre imposte”, pari a € 338.796  riguarda accantonamenti per accertamenti per omesse ritenute su compensi a non residenti corrisposti negli anni 2007 e 2008 (€ 315.737) per i quali la società è risultata soccombente in primo grado e Imposta sulla pubblicità anno 2011 per € 23.059.

I debiti verso i fornitori sono aumentati da € 7.096.735 a € 8.625.652.
I debiti verso la ex controllante, che nel 2012/13 erano pari a € 2.721.834 si sono azzerati.

Il Rendiconto Finanziario

Le operazioni svolte a causa del cambio di proprietà, come affermato dagli stessi Amministratori, hanno drenato liquidità dalle casse del club cagliaritano.
Le disponibilità liquide sono diminuite di Euro 4.469.699, a causa della variazione positiva determinata dalla gestione reddituale di Euro 12.279.559; della variazione positiva determinata dalla attività di investimento di Euro 3.596.660 e a causa della variazione negativa generata dall’ attività di finanziamento per Euro 20.345.919.
In particolare, il pagamento dei dividendi ha drenato Euro 9.500.000; la variazone delle partecipazioni ha drenato Euro 4.957.509.

La Gestione Economica.

Il valore della produzione pari a € 45 milioni risulta diminuito del 4,28%. I costi della produzione, pari a € 50 milioni, risultano diminuiti solo dello 0,83%. La differenza tra valore e costi della produzione risulta negativa per 5 milioni di Euro ed è in peggioramento rispetto al risultato negativo del 2012/13, che era pari a 3,4 milioni di Euro.



I Ricavi.

I ricavi da gare, causa problema stadio, diminuiscono ulteriormente da € 1.515.635 a € 919 mila.
Anche la stagione 2013/14 è stata caratterizzata dal problema stadio. Le prime tre gare interne di campionato ed il terzo turno eliminatorio di Tim Cup sono state disputate presso lo stadio Nereo Rocco di Trieste. Lo Stadio Sant'Elia ha iniziato ad ospitare le gare interne solo dal mese di novembre, in occasione della gara Cagliari – Catania, ma con una capienza limitata a meno di 5.000 spettatori.

I proventi da diritti TV, diminuiscono dell’1,29% da € 30,6 milioni a € 30,2 milioni.
Complessivamente i ricavi commerciali, aumentano da €  4,7 milioni a € 4,9 milioni. I ricavi da sponsorizzazione diminuiscono di € 151,435, da € 1.735.640 a € 1.584.206. Lo sponsor tecnico Robe di Kappa contribuisce con € 784.606 (€ 805.640 nel 2012/13). Lo sponsor ufficiale di maglia è stata la Compagnia Italiana di Navigazione C.I.N. con il marchio Tirrenia, ed ha contribuito con € 700 mila, gli altri sponsor con € 100.000.
I ricavi pubblicitari per cartellonistica pubblicitaria, pari a € 1.045.823, risultano sostanzialmente invariati.
I Proventi commerciali e royalties aumentano da € 1.920.000 a € 2.260.000. La maggior parte riguardano ricavi ottenuti grazie a Infront Italy srl, per circa € 2.250.000.

Come dimostra il grafico, la dipendenza del fatturato netto dai diritti TV, nel 2013/14, è marcata ed evidente.



Il Player Trading.



Il Player Trading del Cagliari (gestione Cellino), era impostato sulla cessione “una tantum” dei pezzi pregiati, come la cessione di Matri, e come programmato, nel 2013/14 con la cessione di Radja Nainggolan, con l’intento di salvaguardare la struttura portante e collaudata della squadra, con innesti nuovi graduali.
Da registrare che le ultime due sessioni di calciomercato, svolte dalla nuova proprietà, hanno visto l’aumento delle cessioni di pezzi pregiati, come Astori e Ibarbo.

Le plusvalenze da cessione diritti calciatori, pari a € 2.471.892 (€ 3.018.903 nel 2012/13), riguardano la cessione dei calciatori: Ribeiro Thiago Cardoso, ceduto al Santos per € 3.325.000, con una plusvalenza di € 1.946.516; Lorenzo Ariaudo ceduto al Sassuolo per € 800.000, con una plusvalenza di € 524.566 e Mauro Vigorito ceduto al Venezia per € 1.000 con una plusvalenza di € 810.
Dal 2013/14 la società Cagliari Calcio S.p.A. effettua gli ammortamenti della rosa calciatori in base piani di ammortamento a quote decrescenti, in considerazione dell’esistenza del c.d. “periodo protetto” contrattuale (2 o 3 anni, in base dell’età del calciatore). Tale procedura d’ammortamento consente di limitare la possibilità di rilevare in bilancio ingenti minusvalenze in conseguenza della risoluzione anticipata unilaterale dei contratti da parte dei calciatori successivamente al termine del "periodo protetto".
Gli ammortamenti della rosa calciatori, pari a € 7,1 milioni (€ 7,5 milioni nel 2012/13), risultano in diminuzione del 6,15% e incidono sul valore della produzione nella misura del 15,7% e sui costi della produzione per il 14,2%.
I ricavi per cessione temporanea calciatori ammontano a € 3.000.000, e riguardano il prestito di Nainggolan alla Roma.
I costi per acquisizione temporanea calciatori ammontano a € 1.060.000 (€ 1.190.000 nel 2012/13). Il prestito del calciatore Agim Ibraimi , dal NK Maribor, è costato € 760.000; quello di Andrea Tabanelli dal Cesena € 300.000.

Le minusvalenze ammontano a € 203.908 (€186.735 nel 2012/13).
Non si sono registrati proventi da compartecipazione e gli oneri da compartecipazione.

I Costi.

Il costo del personale segna la cifra di € 24.222.271 e risulta in aumento del 10,5% rispetto al dato di € 21,9 milioni del 2012/13. Il rapporto tra costo del personale e fatturato netto è del 61,3%, mentre il rapporto tra costo del personale e valore della produzione è del 53,8% (46,6% nel 2012/13). L’incidenza del costo del personale sui costi di produzione è del 48,4%.

Da evidenziare che gli Amministratori hanno scritto che la politica gestionale societaria cerca di “garantire un rapporto tra costo del personale e valore della Produzione non superiore al 60%” e che per il Cagliari risultano valori molto inferiori a tale rapporto e comunque sempre nettamente inferiore rispetto a quelli previsti dalle norme sul Fair Play Finanziario.



Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali sono trascurabili, perché ammontano a € 59.443.

Le spese per servizi ammontano a € 8.541.626 e includono Compensi consulenti esterni
per € 3.829.248 (€1.942.783 nel 2012/13).

I costi per godimento beni di terzi aumentano a € 3.253.889  da € 3.160.798. Nella voce “altri costi per godimento beni di terzi” risultano, tra gli altri, imputati i costi sostenuti per l’utilizzo del marchio Cagliari Calcio e del centro sportivo di Assemini per un importo complessivo di Euro 1.300.000.
Gli oneri diversi di gestione sono iscritti per complessivi € 3.132.677   (€ 5.186.328 nel 2012/13).

La Gestione finanziaria.

La gestione finanziaria, escludendo i proventi e gli oneri da compartecipazione, è positiva per € 14.976. Gli interessi gli altri oneri finanziari sono pari a € 168.822.

Rettifica di valore di attività finanziarie

Come già scritto, durante il 2013/2014, si è provveduto alla svalutazione delle azioni proprie iscritte nell’attivo immobilizzato per € 2.000.007.

La Gestione straordinaria.

La Gestione straordinaria comprende dei proventi straordinari per € 8.652.130, di cui € 6.000.000, riguardanti l’Indennità recesso contratto Infront diritti Tv ed € 5.762.968 riguardanti le Sopravvenienze attive per la rinuncia parziale al Trattamento di Fine  Mandato.

Rapporti con parti correlate.

Fino al mese di giugno 2014, la società “Eleonora Immobiliare Spa” possedeva il 69,99% delle azioni di Cagliari Calcio Spa e la società SGS Sport General Service Srl il 30%. Dal mese di giugno 2014 Cagliari Calcio Spa è controllata dalla Società Casteddu srl, che detiene il 88,98% delle azioni.

Dal punto di vista economico il rapporto con SGS Srl ha determinato dei ricavi che riguardano la cessione degli spazi pubblicitari, che permettono di incassare un corrispettivo annuo € 1.000.000, fino alla scadenza del 30.06.2016.

Tale rapporto ha anche determinato dei costi derivanti dallo sfruttamento della licenza d’uso del marchio “Cagliari Calcio”, per € 1.000.000; dalla gestione promozione e sviluppo del marchio, per € 500.000 e dalla locazione del Centro Sportivo Asseminello per € 300.000.
Anche la gestione della biglietteria, determina costi per un corrispettivo pari al 10% degli incassi. La gestione e sviluppo area marketing, ha determinato costi per un corrispettivo annuo di € 100.000. Anche la segreteria, l’ufficio stampa, la gestione del sito internet e social network e della rivista, hanno determinato dei costi. Infine, la manutenzione del campo erboso, il servizio di pulizia e la manutenzione dell’impianto sportivo, ha determinato costi per un corrispettivo annuo € 130.000.

Nel corso dell’esercizio l’ex società controllata Cagliari Service Us ha prestato servizi inerenti la segnalazione di calciatori per un costo complessivamente pari ad euro 883.000.
In data 18.6.2014, si sono verificate delle operazioni riguardanti la ex controllante Eleonora Immobiliare, come: l’acquisto del 10% del capitale sociale di SGS ad un corrispettivo di 5.000.000 di euro; la cessione del 51% del capitale sociale di Cagliari Service Us ad un corrispettivo di euro 100.000 realizzando una plusvalenza di euro 57.609; la cessione del terreno di Elmas ad un corrispettivo pari ad euro 6.000.000 pari al valore di bilancio.

La Risoluzione del Consolidato Fiscale e le Imposte.

Cagliari Calcio Spa, fino al 30 giugno 2013, aderiva al consolidato fiscale, che vedeva nella veste di consolidante la società “Eleonora Immobiliare S.p.A.”.
Durante il 2013/14, tale opzione è stata risolta anticipatamente, per il cambio del soggetto controllante avvenuto a giugno 2014.
Nel 2012/13, nei crediti verso la controllante, era evidenziato un credito verso Eleonora Immobiliare c/consolidato fiscale art. 117 TUIR, per € 3.349.687.
Nel 2013/14, nei crediti verso altri, è evidenziato un credito verso Eleonora Immobiliare c/consolidato fiscale art. 117 TUIR, per € 1.684.019.
Il credito v/Eleonora per consolidato fiscale di 1.684.019 è stato utilizzato a settembre 2014 a parziale compensazione del debito per iva di gruppo, Infatti, negli altri debiti, al 30.06.2014, figura un debito verso Eleonora immobiliare c/IVA di gruppo per € 6.257.524.
Il debito di € 6.257.524 nei confronti della ex controllante Eleonora Immobiliare è relativo ai debiti trasferiti per IVA di gruppo per i quali è previsto il pagamento nel corso dell’esercizio corrente.
Nel 2012/13, tra i debiti verso la controllante, figurava un debito per IVA di gruppo pari a € 2.717.834.
Per quanto riguarda, il risultato prima delle imposte risulta positivo per € 1.661.329, mentre, nel 2012/13 era negativo per € 2.796.434.
A causa delle imposte sul reddito è evidenziata una perdita netta di € 437.250.


Conclusioni.

Dal punto di vista finanziario, gli stessi Amministratori hanno evidenziato che, durante il 2013/14, alcune operazioni di investimento, come l’acquisto di azioni proprie, l’acquisto del 10% del capitale sociale di SGS e il pagamento di una parte del trattamento di fine mandato hanno ridotto il flusso di autofinanziamento.

Gli Amministratori ritengono che tale situazione sia conseguenza della modifica dell’assetto societario e si prevede nel futuro il ritorno al consueto equilibrio gestionale.
L'obiettivo per il 2014/15 resta la permanenza in Serie A.

domenica 8 marzo 2015

Bilancio Catania 2013/14: le conseguenze dell’obiettivo primario non conseguito.



Luca Marotta


La gestione del Catania ha sempre avuto come obiettivo primario “il raggiungimento di un equilibrato rapporto fra una sana e oculata gestione economico – finanziaria e la permanenza nella massima serie”. Nell’ottava stagione consecutiva disputata in Serie A, non è stato centrato l’obiettivo della permanenza nella massima serie, perché la stagione sportiva si è conclusa con la retrocessione in Serie B e dal punto di vista economico si è registrata una perdita di € 9.553.

Nel caso del Catania sembrerebbe che il successo sportivo (permanenza in Serie A), abbia determinato il successo economico. Nell’esercizio 2013/14, a caratterizzare negativamente l’andamento sportivo c’è stato il continuo avvicendamento nella conduzione tecnica della prima squadra, ed in genere, il continuo avvicendamento nella conduzione tecnica della prima squadra è una conseguenza di un andamento sportivo deludente, anche se secondo alcuni esperti è una delle “cause”.

Il bilancio chiuso al 30 giugno 2013, riporta una perdita di 9.553 Euro, nel 2012/13 era evidenziato un utile di esercizio pari € 91.713 al netto di imposte per € 995.377.

Il Gruppo

“Calcio Catania S.p.A.” è una società controllata al 95,40% da “Finaria S.p.A.”, con rappresentante legale Antonino Pulvirenti. Il restante 4,60% è di proprietà della società “Meridi Srl”, che ha come amministratore delegato Angelo Agatino Vitaliti.
La società “Finaria S.p.A.” ha un capitale sociale di € 4.644.000, interamente versato. Il patrimonio netto relativo all’ultimo bilancio approvato, al 31/12/2013, è pari a € 64.854.586 (€ 72.735.279 al 31/12/2012), la perdita dell’esercizio 2013 è stata pari a € 2.880.694, mentre nel 2012 era evidenziato una perdita di € 35.054.942. La Società Finaria Spa redige il bilancio consolidato del gruppo.
Nella Relazione sulla Gestione è evidenziato che “i rapporti intrattenuti con imprese controllate, collegate, controllanti e consorelle (società controllate direttamente da Finaria Spa) non comprendono operazioni atipiche e/o inusuali ma sono regolati da normali condizioni di mercato”. Il rapporto con Segea Srl ha generato ricavi per fitto Ramo D’azienda per € 250.000 (€ 1.500.000 nel 2012/13) e costi per € 451.454, di cui € 426.483 per servizi relativi all’utilizzo del Centro Sportivo. Il rapporto con Finaria Spa ha generato costi per viaggi e trasferte per € 109.090. Il rapporto con la società Platinum srl ha generato ricavi € 418.762, di cui € 208.233 per fitto Ramo D’azienda e costi per € 522.094.

La Continuità aziendale.

La continuità aziendale deve intendersi come attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro. La continuità aziendale è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
Il bilancio del Catania è stato redatto in base al principio della continuità aziendale.
Nella Relazione della Società di Revisione al punto 4 è evidenziato un “richiamo di informativa” relativo al fatto che gli Amministratori ritengono che da alcuni contenziosi un corso, sulla scorta di pareri e precedenti pronunce per casi analoghi, ritengono “ragionevole” che da tale contenzioso non scaturiranno passività per la società. Tali contenziosi riguardano degli avvisi di accertamento afferenti l'Irap e l'Iva per gli esercizi dal 2007/08 al 2010/11, per una somma complessivamente richiesta pari ad euro 4.645.763, e un avviso di accertamento per l'anno 2005, per rapporti commerciali intrattenuti con un fornitore di servizi per presunte irregolarità nella fatturazione.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.

Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale tra i criteri di valutazione del bilancio.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,43, ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2014, il club possedeva dei beni il cui valore era di sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,48, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Anche non considerando i ratei e i risconti passivi, pari a € 216 mila, l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,48.
Infatti, l’equity ratio, ossia l’indice di copertura delle attività con mezzi propri, è pari a 30%. Il ricorso al capitale di terzi è pari al 70%.



La Voce Terreni e Fabbricati.

Il bilancio del Catania si caratterizza per la notevole incidenza sul totale delle immobilizzazioni e dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”.
La voce “Terreni e fabbricati” rappresenta il 43,3% dell’attivo.
In effetti, durante il 2010/11, fu inaugurato a Mascalucia, in contrada Torre del Grifo, il nuovo centro sportivo. All’epoca, gli Amministratori, sostennero che la mancanza di un Centro Sportivo aveva impedito nel corso degli anni un adeguato sviluppo del settore giovanile. Il costo storico a bilancio della Voce “Terreni e Fabbricati” è di € 47.387.440 , di cui € 1.293.143 per terreno, € 43.904.788 per immobili centro sportivo e € 2.189.508  per i campi di calcio. Il valore contabile netto al 30 giugno 2014 è di € 42.072.353.

Gli impianti del Centro Sportivo hanno un costo storico di 8.761.976 ed un valore contabile netto di € 4.213.048. Complessivamente gli impianti e macchinari hanno un costo storico di  € 8.957.277 ed un valore contabile netto di € 4.305.306; mentre le attrezzature registrano un costo storico d € 1.129.868 ed un valore contabile netto di € 519.825.

Considerando la voce “terreni e fabbricati” unitamente a “impianti e macchinario”, possiamo affermare che il nuovo centro sportivo è costato circa 57 milioni. Per fare un confronto, possiamo riferirci al bilancio al 30/06/2011 di Juventus F.C. Sp.A., che alle voce terreni e fabbricati, che si riferiva esclusivamente al Centro Sportivo di Vinovo, esponeva un  valore di carico iniziale di € 24.332.000.

Ai fini del Fair Play Finanziario tali spese vengono giudicate “virtuose” e non rilevano ai fini del pareggio di bilancio, perché lo scopo è quello di incoraggiare gli investimenti e le spese per impianti.

Considerata la retrocessione in Serie B, sarà molto importante che il piano finanziario dell’investimento, contempli anche tale ipotesi.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per circa € 29,1 milioni, finanzia il 30% dell’attivo ed è conforme a quanto richiesto dal Financial Fair Play. Rispetto all’esercizio precedente risulta un decremento di € 9.553, pari alla perdita di esercizio.

Un’importante fonte di alimentazione dei mezzi propri è costituita dall’autofinanziamento. Dal 2005 al 2014 il patrimonio netto è aumentato di 28,9 milioni di Euro e, nello stesso periodo sono stati conseguiti utili per 29,8 milioni di Euro.

Per quanto riguarda la perdita dell'esercizio 2013/14, l'assemblea dei soci lo ha deliberato di
coprire la perdita dell’esercizio pari ad € 9.553 attraverso l’utilizzo parziale della riserva straordinaria.

Posizione Finanziaria Netta.



La posizione finanziaria netta è negativa per 28,5 milioni (-€ 26,5 milioni nel 2012/13) e finanzia il 49,5% del capitale investito netto.
Le disponibilità liquide diminuiscono da € 1.457.970 a € 584 mila. I debiti bancari pari a € 24,8 milioni riguardano principalmente il mutuo verso l’Istituto del Credito Sportivo. La maggior parte, pari a € 22.213.744, ha scadenza oltre l’esercizio successivo.
Il Mutuo del Credito Sportivo, “I erogazione”, riguarda un capitale erogato di € 20.000.000, con durata di 15 anni. Il debito residuo al 30.06.2014 è di € 16.591.402, e le rate scadenti oltre il quinquennio sono pari a € 10.543.078.
Il Mutuo del Credito Sportivo, “II erogazione”, riguarda un capitale erogato di € 4.200.000, con durata di 15 anni. Il debito residuo al 30.06.2014 è di € 3.316.397 e le rate scadenti oltre il quinquennio € 2.396.873.
Il Mutuo del Credito Sportivo, “III erogazione”, riguarda un capitale erogato 4.000.000, con durata 15 anni. Il debito residuo al 30.06.2014 è di € 3.521.993, e le rate scadenti oltre il quinquennio € 2.368.120.
Ai fini del Financial Fair Play, bisogna considerare anche il saldo dei crediti e debiti verso società di calcio. I crediti verso società calcistiche sono pari a € 14,5 milioni e i Debiti verso società sportive sono pari a € 17 milioni circa.
La posizione finanziaria netta, ai fini del Fair Play Finanziario, pur essendo negativa, rimane inferiore al fatturato netto ed è conforme a quanto auspicato dal Regolamento. Si aggiunga, inoltre, che trattasi di debito “virtuoso” destinato al finanziamento del Centro Sportivo.

Gli Altri debiti.

I debiti verso Tesserati per retribuzioni ammontano a € 1.881.489  (€ 2.227.641 nel 2012/13) e il rapporto con il costo del personale è del 9,4%, che è un dato fisiologico ed è un segnale di puntualità nei pagamenti.
I Debiti tributari sono pari a € 4.517.536 (€ 5.536.125 nel 2012/13) e sono composti principalmente dal debito verso l’Erario per ritenute Irpef dipendenti per € 1.398.954 (€ 1.869.610 nel 2012/13); dal debito verso l’Erario per l’IRAP per 647.957 (€ 971.576 nel 2012/13).

I fondi per imposte differite, allocati tra i fondi rischi, ammontano a € 4.853.089 (€ 4.275.424  nel 2012/13). Il fondo per rischi generici al 30.06.2014 ammonta ad € 1.000.000, poiché la società “Calcio Catania S.p.A.” ha delle cause pendenti. Una di queste riguarda il contenzioso con Lo Monaco, di importo rilevante, ma gli Amministratori ritengono la somma accantonata congrua per coprire le eventuali spese derivanti dalla soccombenza in alcuni dei giudizi in essere, tenuto conto che la società ha agito a sua volta richiedendo somme maggiori.

Il Valore della Rosa.



La variazione in aumento dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, pari a € 4,3 milioni, è dipesa da investimenti per € 22,9 milioni; cessioni per un valore contabile residuo di € 10,6 milioni, ammortamenti per € 8 milioni.
Durante il 2013/14 sono stati acquistati calciatori come Monzon, Tachtsidis, Leto, Peruzzi e Plasil e Guarente.
Mentre, sono stati ceduti: Gomez (Metalist), Lodi (ceduto al Genoa e, poi, riacquistato in prestito a gennaio 2014), Takayuki Morimoto (JEF United Chiba) e Andujar Mariano (al Napoli in compartecipazione).
I crediti relativi alle compartecipazioni ex art. 102 NOIF sono pari a € 2.151.000 (€ 1.100.500 nel 2012/13) e si riferiscono a Fedato per € 900 mila e Andujar per € 750 mila.
Tra i calciatori con il valore contabile residuo più elevato spiccano: Francesco Lodi per € 6.000.000; Peruzzi Gino  con € 2.400.000; Monzon Fabian con € 2.200.000  e Rolin Alexe con € 2.070.000.



Per quanto riguarda Lodi sembrerebbe che sia stato ceduto per la cifra di 6 milioni di Euro al Genoa, con contemporanea stipula dell’accordo di partecipazione ex art. 102 bis delle NOIF, successivamente, a gennaio 2014, è stato ripreso in prestito e, a giugno 2014, è stato riacquistato liquidando la partecipazione del Genoa all’importo dell’iniziale cessione.

Dopo la chiusura dell’esercizio 2013/14, il Catania ha effettuato numerose operazioni di mercato, sia in entrata che in uscita.
Per quanto riguarda le operazioni in uscita, Bergessio è stato ceduto alla Sampdoria, Maxi Lopez al Chievo Verona, Izco è stato ceduto in prestito al Chievo Verona con obbligo di riscatto, Barrientos al San Lorenzo e Bellusci al Leeds.
Per quanto riguarda le operazioni in entrata, sono stati acquistati: Emanuele Calaiò, Alessandro Rosina  e Fabian Rinaudo.


Il Conto Economico.

Il valore della produzione è aumentato del 7,4%, da € 50,7 milioni a € 54,5 milioni.
I costi della produzione sono aumentati del 10,8%, in misura più che proporzionale, da € 50,3 milioni a € 55,7 milioni. La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per € 1.264.525.



La struttura del conto economico non appare equilibrata in quanto i ricavi, senza plusvalenze, sono inferiori ai costi operativi.
Inoltre, l’attività di “Player Trading” non è risultata sufficiente per colmare la differenza.

I Ricavi.



L’evoluzione del fatturato netto mostra l’importanza dei diritti TV.
I ricavi da gare pari diminuiscono del 15% da € 3,6 milioni a € 3.048.756. La causa della riduzione è da ricercare nei deludenti risultati della squadra. In effetti, si è registrato un calo nelle vendite dei biglietti e la riduzione del prezzo dei biglietti, soprattutto nella parte finale della stagione.
I ricavi costituiti da proventi derivanti dalla cessione diritti televisivi ammontano a € 30,2 milioni (€.29,9 milioni nel 2012/13) e incidono per il 55,5% sul valore della produzione e per il 76% del fatturato netto, segnale di dipendenza dagli stessi.
I ricavi commerciali, diminuiscono da € 6,7 milioni a € 5,2 milioni, incidono sul valore della produzione solo per il 9,6%. L'importo dello Sponsor tecnico ammonta a € 1.342.927 (€ 1.154.128 nel 2012/13). L'importo dello Sponsor ufficiale diminuisce da € 665.289 a € 650.000. La voce Sponsor istituzionale crolla da € 2.110.364 a € 485.714. La Pubblicità cartellonistica ha prodotto ricavi per € 2.239.696 (€ 2.233.352 nel 2012/13), mentre i Proventi commerciali e royalties ammontano a € 470.160 (€ 483.220 nel 2012/13).
Il Catania ha proceduto alla capitalizzazione costi vivaio per un importo di € 801.465 (€ 774.806 nel 2012/13). Tale capitalizzazione si riferisce ai costi sostenuti nel corso dell’anno per la gestione, promozione e organizzazione dell’attività sportiva giovanile, il relativo cespite, allocato tra le immobilizzazioni immateriali, ammonta a € 1.449.120 (€ 1.326.970 nel 2012/13).

Come dimostra il grafico, la dipendenza del fatturato netto dai diritti TV nel 2013/14 è marcata ed evidente.




Il Player Trading.




Le plusvalenze realizzate sulle cessioni di diritti pluriennali di calciatori aumentano da € 3.304.100 a € 13,6 milioni. Esse risultano in aumento di € 10,3 milioni e incidono per il 25% sul valore della produzione. Le maggiori plusvalenze riguardano: Gomez Alejandro (Metalist Kharkiv) ceduto per € 6 milioni con una plusvalenza di  € 4.992.720;  Lodi Francesco, ceduto al Genoa per € 6.000.000, con una plusvalenza di € 5.426.250; Tachitsidis Panagiotis, ceduto al Genoa per € 6.000.000, con una plusvalenza di € 1.500.000 e Andujar Mariano, ceduto al Napoli, per € 1.500.000, con una plusvalenza di € 1.125.000.
I ricavi da cessione temporanea sono diminuiti da € 3,7 milioni a € 460 mila.
Le minusvalenze aumentano a € 2,7 milioni. Le principali riguardano Morimoto Takayuki (Jef United), ceduto per € 400.000 con una minusvalenza di € 1.100.000 e la risoluzione di Lanzafame che ha determinato una minusvalenza di € 1.100.000.
Gli ammortamenti della rosa calciatori diminuiscono da € 8,6 milioni a € 8 milioni circa e rappresentano il 14,3% dei costi della produzione e il 14,6 % del valore della produzione.

I Costi.

I costi del personale aumentano da € 21,8 milioni a € 23,8 milioni; pertanto, registrano un incremento del 9,2% e rappresentano il 60,05% del fatturato netto. In rapporto ai costi della produzione i costi del personale rappresentano solo il 43,3%.
Gli ammortamenti per immobilizzazioni materiali ammontano complessivamente ad € 3.108.329  (€ 3.065.511 nel 2012/13) e riguardano il centro sportivo. Tale voce di costo è esclusa dai costi ai fini del Fair Play Finanziario. L’ammortamento dei costi capitalizzati per il vivaio è di € 679.315 (€ 631.979 nel 2012/13).
I Compensi per consulenze sportive aumentano da € 1.445.682 a € 2.579.154. Le Prestazioni dei procuratori ammontano a € 299.956 (€ 550.220 nel 2012/13).
Il Catania paga per Diritti immagine € 1.435.687 (€ 1.636.209 nel 2012/13) allocati tra i costi per godimento beni di terzi complessivamente pari a € 2.448.900.

L’Indice di “Efficienza Televisiva” della Rosa dei Calciatori.

L’efficienza televisiva della rosa dei calciatori può essere misurata dal rapporto tra ricavi TV e valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
Quanto maggiori sono i ricavi TV e quanto è minore il valore contabile della rosa, tanto maggiore sarà l’efficienza televisiva.
Nel caso specifico, l’indice di efficienza televisiva è pari a 1,214.

Si potrebbe anche argomentare che in proporzione al volume dei ricavi TV, gli Amministratori del club hanno speso relativamente poco in cartellini. In altre parole, il Catania ha incassato più diritti TV, di quanto valga la rosa dei calciatori.


Il “Punto di Pareggio”.

Il Catania che ha militato in Serie A non ha mostrato problemi per quanto riguarda il requisito del break-even, perché ha attuato una gestione economica sostanzialmente equilibrata,  chiudendo, i bilanci, tranne l’ultimo, sempre con un risultato positivo ed ha evidenziato anche ammortamenti per strutture sportive di notevole importo.



Nel bilancio 2013/14 è evidenziato un risultato prima delle imposte positivo per € 930.484. Nel 2012/13, il risultato prima delle imposte era positivo per € 1,1 milioni e nel 2011/12 per € 7,2 milioni.

Conclusioni.

Durante la parte finale dell’esercizio 2012/13, la società etnea ha avviato una ristrutturazione della propria “governance”, tramite l’individuazione di 3 distinte aree di competenza: l’area tecnica, l’area programmazione e strategia e l’area amministrativa. L’obiettivo era quello di ottenere sempre maggiori soddisfazioni in campo sportivo con la permanenza in Serie A, “cercando anche di raggiungere traguardi sempre più prestigiosi”. L’andamento sportivo del 2013/14, sembra abbia esitato risultati differenti dagli auspici.

Per il 2014/15, gli Amministratori auspicano che la squadra possa essere protagonista nel campionato cadetto e riconquistare l’immediata promozione nella massima serie. Per raggiungere tale obiettivo, gli Amministratori hanno evidenziato che il Catania “ha  provveduto ad acquistare con risoluzione del diritto di partecipazione in proprio favore il calciatore Alves De Lima Raphael dal Verona e Michael Chrapek dal Wisla Krakov centrocampista nazionale under 21 di nazionalità polacca, dalle ottime prospettive.”

Invero, anche questo auspicio è destinato, molto probabilmente, a rimanere tale. Infatti, dopo 30 giornate di campionato cadetto il Catania è in piena zona retrocessione in Lega Pro.

Dal punto di vista economico, per il 2014/15, a causa della retrocessione in Serie B, verranno meno i cospicui ricavi dei diritti radiotelevisivi della Serie A, sostituiti solo in parte dal “paracadute”, stimabile in circa 12,5 milioni di Euro. Molto importante sarà il contenimento del costo del personale. Anche perché esistono dei costi “rigidi” come l’ammortamento del Centro Sportivo, che necessitano di un fatturato importante che generi liquidità sufficienti a pagare le rate del mutuo. In alternativa, la proprietà sarà costretta a robuste iniezioni di capitale. Considerata la retrocessione in Serie B, sarà molto importante che il piano finanziario dell’investimento nel Centro Sportivo, contempli anche tale ipotesi, nei suoi effetti economici.
Si aggiunga che molto difficilmente in Serie B, il Catania potrà contare su 3 milioni di ricavi dal botteghino e 5 milioni di Euro di ricavi commerciali.

Gli Amministratori hanno anche segnalato la stipula di un contratto preliminare relativo all’acquisto di un terreno sito in Catania, Contrada Angelica, sul quale presumibilmente sarà realizzato il nuovo stadio.


giovedì 5 marzo 2015

La Semestrale della Juventus e la ‘stagionalità’ delle semestrali.



Luca Marotta


La disputa di una gara casalinga in meno rispetto al primo semestre 2013/14 e la risoluzione di Giovinco e Motta hanno “condizionato” il risultato di periodo del primo semestre 2014/15.

Il 27 febbraio 2015, il Consiglio di Amministrazione della società Juventus Football Club S.p.A. ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 31 dicembre 2014, relativa al primo semestre dell’esercizio sociale 2014/15. I dati di sintesi mostrano una perdita di periodo di € 6,7 milioni, mentre nella semestrale 2013/14 era evidenziato un utile di periodo di € 4,8 milioni, pertanto, si è verificata una variazione negativa di 11,5 milioni di Euro.

Come già evidenziato, tale risultato è influenzato dalla stagionalità tipica del settore dell’attività calcistica. Nello specifico, il numero delle partite casalinghe disputate. Infatti, i ricavi per i diritti TV della Serie A e della Coppa Italia sono imputati a conto economico suddividendo il totale di competenza in base al numero e alla data di svolgimento delle partite casalinghe. Nel primo semestre 2014/15, rispetto al primo semestre 2013/14 risulta disputata una gara casalinga in meno sia per il campionato che per la Coppa Italia. Ovviamente, tale circostanza ha esercitato un effetto, in misura inferiore, anche sui ricavi da gare. Altro fattore “stagionale” è la contabilizzazione della quota di competenza del semestre del “market pool” della UEFA Champions League.

Per quanto riguarda le cause della variazione negativa sono da ricercare, inoltre, anche nella diminuzione dei proventi da gestione diritti calciatori, nell’aumento degli oneri da gestione diritti calciatori e del costo del personale, tesserato e non tesserato, nei maggiori ammortamenti diritti calciatori. Segnatamente, ha inciso, la svalutazione dei diritti calciatori a seguito delle risoluzioni dei contratti di Giovinco e Motta, avvenute nel mese di gennaio 2015 per € 2.230.000.

Al 31.12.2014, il patrimonio netto risulta positivo per € 35,5 milioni (€ 53,5 milioni nel I semestre 2013/14) e l’indebitamento finanziario netto è di € 224 milioni (€ 188 milioni nel I semestre 2013/14).

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Rispetto al 30 giugno 2014, il totale delle attività risulta in diminuzione del 3,1%, assestandosi a 480,7 milioni di Euro (€ 482,3 nel I semestre 2013/14).
La presenza dello stadio di proprietà rende la struttura del bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina agli standard degli altri club europei, infatti, il peso sul totale dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati” è del 28,2%.
L’attivo corrente comprensivo degli anticipi a fornitori correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da clienti correnti, di € 218,8 milioni, conseguenza, molto probabilmente, degli investimenti realizzati.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio netto al 31 dicembre 2014 è positivo per € 35,5 milioni (€ 53,5 milioni nel I semestre 2013/14) e finanzia il 7,4% dell’attivo.
La variazione rispetto al patrimonio netto del 30 giugno 2014, che ammontava a € 42,6 milioni, è dovuta esclusivamente al risultato di periodo.
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.

La Posizione Finanziaria Netta.



Se considerassimo il Capitale Investito Netto, pari a € 259,6 (€ 241,5 milioni nel I semestre 2013/14), risulterebbe che il Patrimonio netto ne finanzia il 13,7% e il restante 86,3% è finanziato dall’indebitamento finanziario netto, pari a € 224 milioni (€ 188 milioni nel I semestre 2013/14).
Secondo il regolamento del Fair Play Finanziario, l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, cui va aggiunto il saldo tra crediti e debiti da calciomercato, non deve essere superiore al fatturato. Tuttavia, non si dovrebbero conteggiare i debiti contratti per investimenti “virtuosi” come lo stadio.



L’indebitamento finanziario netto, al 31 dicembre 2013, pari a € 224 milioni, è in aumento rispetto al 30 giugno 2014 di € 18 milioni.
Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 211,7 milioni del 30/06/2014 a € 232,9 milioni del 31/12/2014, di cui € 50,4 milioni non correnti. Continua il ricorso al factoring che è aumentato, invece è diminuito l’indebitamento bancario a breve. In particolare, rispetto al 30 giugno 2014, il debito verso l’Istituto per il Credito Sportivo diminuisce da € 47,8 milioni a € 45,6. Trattasi di un debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è di € 4,5 milioni. I debiti verso le banche diminuiscono da € 106,3 milioni del 30/06/2014 a € 71,5 milioni del 31/12/2014. Trattasi di debiti a breve.
I debiti verso società di Leasing, diminuiscono da € 13 milioni a € 11,7 milioni. Trattasi di debiti “virtuosi”, perché riguardano il Centro Sportivo di Vinovo, oggetto di un’operazione di leasing, con Unicredit Leasing S.p.A.. I debiti verso le società di factoring aumentano da € 44,2 milioni a € 103,8 milioni. Le altre passività finanziarie ammontano a circa 347 mila Euro.
Le Disponibilità liquide aumentano da € 1,6 milioni a € 4,8 milioni. Le attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni, rimangono invariate, poiché si riferiscono a liquidità depositata su conto corrente a garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo per circa € 25,9 milioni (-€ 6 milioni al 30/06/2014).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti sono pari a € 45,7 milioni (€ 97,8 milioni, al 30/06/2014).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti risultano pari a € 103,8 milioni (€ 71,6 milioni, al 30/06/2014).
Presumibilmente alla chiusura dell’esercizio, l’indebitamento finanziario netto della Juventus, con l’aggiunta del saldo tra debiti e crediti da calciomercato, sarà inferiore ai ricavi e risulterà conforme al Fair Play Finanziario, essendo anche comprensivo di debiti “virtuosi”.

Dal 1 febbraio 2015, fino al 31 dicembre 2015, la controllante Exor S.p.A. ha concesso una linea di credito di massimi € 50 milioni ad un tasso pari all’Euribor + 2%, ai fini dell’ottimizzazione della gestione finanziaria. Tale operazione rientra tra le operazioni con parti correlate.

Il Valore della Rosa.



Al 31 dicembre 2014, il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 133,7 milioni e rispetto al 30 giugno 2014 risulta in aumento di € 13,8 milioni.
L’incremento è dipeso dagli investimenti della prima fase della Campagna Trasferimenti 2014/2015, per € 53,2 milioni, da cessioni per un valore contabile netto di € 29,4 milioni e ammortamenti per € 29,4 milioni.

I principali incrementi nel valore della Rosa riguardano i calciatori risultanti dalla seguente tabella:



I principali decrementi nel valore della Rosa riguardano i calciatori risultanti dalla seguente tabella:



Considerando sia la prima fase della campagna trasferimenti che la seconda fase di gennaio 2015, risultano effettuati acquisti per € 66,9 milioni e cessioni per un valore contabile residuo di € 16,4 milioni.

Nel primo semestre dell’esercizio 2014/2015 sono stati capitalizzati compensi ad agenti FIFA, relativi ai servizi prestati nell’ambito delle Campagne Trasferimenti per € 8,1 milioni. Per Pogba sono stati capitalizzati € 4.530.000; per Morata € 1.400.000 e per Coman € 1.368.000.

Risultati economici.

Il fatturato netto della Juventus continua a dipendere per il 61 dai ricavi TV.



I Ricavi semestrali, compresa la gestione calciatori, ammontano a € 156,2 milioni, nel primo semestre 2013/14 ammontavano a € 155,2 milioni (€ 315,8 milioni nel 2013/14). La variazione in aumento è stata di € 1 milione (+0,6%).

L’evoluzione dei ricavi semestrali degli ultimi sei anni, mostra chiaramente il salto di qualità verificato negli ultimi tre anni, grazie alla partecipazione alla Champions League.




Rispetto al primo semestre 2013/14, i Ricavi da gare aumentano da € 19,3 milioni a € 19,4 milioni, con i ricavi da ingaggi per gare amichevoli che si incrementano di € 1,6 milioni circa. Il numero delle gare casalinghe di campionato è stato di 7 (8 nel primo semestre 2013/14) e non risultano gare casalinghe di Coppa Italia.

I Diritti radiotelevisivi e proventi media aumentano da € 86,7 milioni a € 91,5 milioni, registrando un incremento di € 4,8 milioni. Tale voce è composta per € 52.394.000 (€ 42.424.000  nel I semestre 2013/14) da diritti TV Champions e per € 39.086.000 (€ 44.265.000 nel I semestre 2013/14) diritti TV Serie A. E’ stata contabilizzata solo la quota di competenza del semestre del “market pool” della Champions League.

I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità aumentano da € 25,9 milioni a € 26,3 milioni. L’aumento è dovuto principalmente ai maggiori ricavi derivanti da sponsorizzazioni (+ € 396 mila). Tale fonte di ricavo, dal 2015/16 registrerà un deciso aumento poiché entrerà in vigore l’accordo di sponsorizzazione tecnica con Adidas, per sei anni e per un importo complessivo di € 139,5 milioni, in aggiunta alle forniture di materiale tecnico e ai relativi bonus. Inoltre, il licensing e il merchandising sarà di competenza di Adidas, per un importo minimo garantito di € 6 milioni ad anno. In base a tale accordo la Juve godrà di royalties aggiuntive al raggiungimento di target riguardanti i volumi di vendita. Anche il contratto con JEEP dal 2015/16 aumenterà a € 17 milioni.

I proventi da gestione diritti calciatori diminuiscono da € 13,6 milioni a € 7 milioni. Tale voce comprende plusvalenze per € 4,3 milioni. La plusvalenza per la cessione di Vucinic al club Al Jazira Football Sport Company è stata di € 2.270.000, Quella di Quagliarella al Torino F.C. S.p.A. è stata di € 779.000. Il prestito di ISLA  al Queens Park Rangers Football & Athletic Club ha fruttato € 542 mila, per i primi sei mesi.
Gli altri ricavi aumentano da € 9,6 milioni a € 12 milioni. Tale voce comprende delle sopravvenienze attive per € 4.112.000, che riguardano i conguagli distribuiti dalla UEFA relativi alle competizioni UEFA Champions League e UEFA Europa League della stagione 2013/2014. Evidentemente il Market Pool definitivo è stato superiore a quello provvisorio. I Proventi da iniziative commerciali, come Accendi una Stella, Membership, Stadium Tour, Museo, sono stati pari a € 2.003.000 (€ 2.235.000 nel primo semestre 2013/14).



I Costi operativi semestrali aumentano da € 114,1 milioni a € 119,4 milioni. La variazione in aumento del 4,6%, rispetto al primo semestre 2013/14, precisamente di € 5,3 milioni, è stata superiore in misura percentuale all’aumento dei ricavi.
Rispetto al primo semestre del 2013/14, i costi relativi al personale tesserato aumentano da € 77,3 milioni a € 81,1 milioni, registrando un incremento di € 3,9 milioni.
Il costo del personale non tesserato aumenta da € 6,1 milioni a € 7,6 milioni.
Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 88,7 milioni (€ 83,4 milioni nel I semestre 2013/14) e l’incidenza sui ricavi è del 56,8%, mentre quella sulla fatturato netto è del  59,5%, abbondantemente in linea col Fair Play Finanziario.
Il costo per i servizi esterni diminuisce di 2,6 milioni di Euro, precisamente da € 22,7 milioni a € 20,1 milioni.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori semestrali aumentano da € 2,4 milioni a € 4,7 milioni. Gli oneri accessori sui diritti pluriennali non capitalizzati ammontano a € 3.303.000, di cui Euro 1 milione per Vucinic; Euro 650 mila per Romulo; Euro 500 mila per Pogba e Llorente.
Gli ammortamenti e svalutazioni semestrali dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori aumentano da € 24,9 milioni a € 29,4 milioni, di cui € 2.230.000 per le svalutazioni di Giovinco e Motta.
Il risultato operativo semestrale è positivo per € 2.421.318  e segna un peggioramento di € 9,4 milioni rispetto al risultato operativo positivo per € 11.864.770 del primo semestre del 2013/14.
La gestione finanziaria è negativa per € 4,9 milioni (€ 7,6 milioni nel I semestre 2013/14). Su di essa pesano oneri finanziari per € 6,4 milioni (€ 6 milioni nel I semestre 2013/14).
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 2,5 milioni, mentre nel primo semestre 2013/14 era positivo per € 7,6 milioni.
Il risultato della semestrale mostra una perdita netta di € 6.719.444, mentre nella prima semestrale del 2013/14 si era registrato un utile pari a € 4.792.225.

I Progetti infrastrutturali.

Il Progetto Continassa riguarda la riqualificazione e valorizzazione dell’area adiacente allo Juventus Stadium, denominata “Area Continassa”, che era in condizioni di abbandono e degrado.
Il corrispettivo pagato per l’acquisizione dell’Area Juventus, è stato di € 11,7 milioni, che valorizza in € 355 circa al metro quadrato la Superficie Lorda di Pavimento (in totale 33.000 metri quadrati) e in € 65 al metro quadrato il diritto di superficie (in totale circa 180.000 metri quadrati). La restante area pari a circa 80.000 metri quadrati resterà di proprietà del Comune di Torino.
Quantificare i benefici economici con numeri certi che apporterà il Progetto Continassa è molto complesso e difficile.
Molto probabilmente potrebbero verificarsi dei benefici indiretti.
L’iter amministrativo del Progetto Continassa si è concluso con l’approvazione del Piano Esecutivo Convenzionato (PEC) da parte della Città di Torino il 22 luglio 2014 e la firma della relativa convenzione il 4 agosto 2014.
Nel primo semestre dell’esercizio 2014/2015 sono proseguiti i lavori preliminari del Progetto.

Nel mese di dicembre 2014 sono stati acquistati alcuni terreni da Campi di Vinovo S.p.A., adiacenti allo Juventus Training Center di Vinovo. Tali terreni, aventi una superficie fondiaria di circa 22.900 metri quadrati e una Superficie Lorda di Pavimento destinata a terziario pari a 11.830 metri quadrati, permetteranno alla Società di disporre in futuro di nuove aree da destinare ad eventuali ampliamenti dello Juventus Training Center e/o altre attività connesse.
Il corrispettivo per l’acquisizione dei terreni è stato fissato in € 10,8 milioni. I terreni saranno consegnati completamente urbanizzati e comprensivi dei relativi diritti edificatori.
Tale investimento sarà finanziariamente neutro, perché i pagamenti dovuti a Campi di Vinoso sono allineati all’incasso dei crediti ancora vantati da Juventus nei confronti della stessa società.  Nei mesi di settembre 2014 e dicembre 2014 sono state regolarmente incassate le rate per complessivi € 10,7 milioni. Il credito residuo ammonta a € 1,6 milioni, con scadenza il 31 luglio 2016 e garanzia fideiussoria di primario istituto di credito.

Il Punto di Pareggio.

L’esercizio 2014/15 dovrebbe chiudersi con un risultato tale da rispettare quanto richiesto dal Fair Play Finanziario.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, gli Amministratori prevedono un risultato dell’esercizio ancora in perdita. L’entità di tale risultato, dipenderà dagli incrementi dei costi relativi alla gestione sportiva e dalle variazioni, in aumento o in diminuzione dei ricavi attesi, dipendenti dai risultati sportivi effettivamente conseguiti in Italia e in Europa.

Se per gioco e divertimento, si provasse a fare una simulazione revisionale empirica per il bilancio 2014/15, basandosi sull’ipotesi di accesso ai quarti di Champions League, si otterrebbe una perdita di circa € 3 milioni, prima delle imposte e di € 9 milioni dopo le imposte.
La tabella seguente mette a confronto tale ipotesi previsionale con quelle fatte in precedenza da Istituti specializzati.




Comunque, l’obiettivo della società è di consolidare il trend di miglioramento dei risultati economici evidenziato nel corso degli ultimi tre esercizi.