sabato 6 maggio 2017

I conti dei club della Premier League 2015/16.




Luca Marotta


I conti dei club della Premier League relativi alla stagione sportiva 2015-16, mostrano, nel complesso, uno stato di salute buono, sotto il profilo del fatturato e della solidità patrimoniale. La redditività soffre per i risultati negativi di Chelsea e Aston Villa, a causa della contabilizzazione di alcune operazioni straordinarie.
Il fatturato netto 2015/16 rispetto al 2014/15 risulta in aumento dell’8,7%, aumentando di £ 291 milioni (circa 337 milioni di Euro ad un cambio 1£ = 1,1594 €)
Dai dati esposti emergerebbe, senza dubbio, l’importanza dei diritti televisivi come fonte principale di ricavo per il fatturato netto, ma la sua “importanza” non si trasforma in “dipendenza” poiché la somma dei totali delle altre fonti di ricavo è di poco al di sotto di quella dei diritti TV.

 


Invece, per la Serie A italiana 2015/16 il risultato aggregato prima delle tasse di tutti i club risulta di molto negativo e la voce ricavi TV supera nettamente la somma dei totali delle altre fonti di ricavo, con un’incidenza maggiore sul fatturato netto, che si avvicina al 59%, e risulta necessario ricorrere alle plusvalenze per far quadrare i conti.
Si può affermare che i ricavi della Premier League 2015/2016, oltre ad essere nettamente superiori a quelli della Serie A italiana 2015/2016, sono indubbiamente meglio “equi-distribuiti”.

Il Fatturato Netto.

Il fatturato netto 2015/16 della Premier League è di £ 3,6 miliardi (£ 3,3 miliardi nel 2014/115), pari a circa 4,2 miliardi di Euro.
A differenza del 2014/15, i primi sei club per fatturato non hanno occupato i primi sei posti della classifica della stagione sportiva 2015/16. Infatti il Leicester, che è arrivato primo in Premier League, evidenzia l’ottavo fatturato con £ 128,7 milioni e il Southampton, che è arrivato sesto in campionato, mostra il decimo fatturato con £ 124,3 milioni.

Il Club col maggior fatturato netto, come nel 2014/15, è stato il Manchester United con £ 515,3 milioni (£ 395,2 milioni nel 2014/15), che si è classificato al quinto posto in campionato 2015/16 (4° nel 2014/15). Il Manchester City con il secondo fatturato pari a £ 391,8 milioni si è piazzato al quarto posto. L’Arsenal con £ 347,4 milioni ha il terzo fatturato e si è piazzato al secondo posto, facendo meglio di una posizione rispetto alla classifica del fatturato.
Il club che ha fatto meglio in Premier League rispetto alla classfica del fatturato è il Leicester, che ha scalato sette posizioni, seguito da Swansea e Watford che hanno scalato sei posizioni; mentre il club che ha fatto peggio è il Newcastle che ha perso nove posizioni seguito dall’Aston Villa con otto posizioni.
 
 


A differenza del 2014/15, gli ultimi tre posti della classifica del fatturato, non sono occupati dalle tre squadre retrocesse. Infatti il Newcastle vantava il nono fatturato; l’Aston Villa il dodicesimo e il Norwich il diciassettesimo.
In sintesi, la classifica finale della Premier League 2015/16 ha smentito la tesi che “vince chi fattura di più”.

L’Incidenza dei Ricavi TV sul Fatturato Netto ( TV and Broadcasting/Turnover).

I ricavi per TV and Broadcasting della Premier League 2015/16 ammontano a circa 1,9 miliardi di Sterline. Considerando il fatturato netto, senza plusvalenze, pari a £ 3,6 miliardi, si ottiene un’incidenza del 52,9 %.
Sull’importo complessivo incidono anche le competizioni europee. I primi quattro posti sono occupati da club che hanno disputato la UEFA Champions League 2015/16, che sono Manchester City; Chelsea; Arsenal e Manchester United. Il club col maggior fatturato televisivo è il Manchester City con £ 161,4 milioni, pari a circa 187,1 milioni di Euro, seguito da l Chelsea con £ 142,9 milioni, pari a circa 165,7 milioni di Euro. Il Leicester ha fatturato £ 94,7 milioni, pari a circa 109,8 milioni di Euro, ben £ 29,7 milioni, circa 34,4 milioni di Euro, rispetto all’Aston Villa che si è piazzato all’ultimo posto.




Agli ultimi quattro posti, figurano i tre club retrocessi e il Sunderland arrivato quartultimo. L’Aston Villa, che occupa l’ultimo posto, ha fatturato £ 65 milioni, pari a circa 75,4 milioni di Euro, che per la Serie A sono una cifra da quinto posto.

I ricavi da Match Day.

Complessivamente i ricavi da Match Day incidono per il 16,9% sul fatturato netto escluse le plusvalenze e risultano pari a £ 615,5 milioni, circa 713,6 milioni di Euro.
Per le prime posizioni, la classifica rispecchia quella dell’anno precedente, col sorpasso del Manchester United sull’Arsenal. Da notare che il primo posto è occupato dal club che ha la maggiore capacità dello stadio e che l’ultimo posto è occupato dal Bournemouth, che ha lo stadio più piccolo. La differenza tra Arsenal e Manchester United dipende anche dal numero di partite casalinghe disputate, tra competizioni nazionali, tra cui le coppe nazionali, e le competizioni europee.

 


Il club col maggiore importo è il Manchester United con £ 106,6 milioni, seguito dall’Arsenal con £ 99,9 milioni. Il Chelsea si colloca al terzo posto con £ 69,7 milioni seguito dal Liverpool con £ 62,4 milioni. All’ultimo posto si colloca il Bournemouth con £ 5,4 milioni.

I ricavi commerciali.

I ricavi commerciali, compresi i ricavi da “Corporate Hospitality” e gli altri ricavi, incidono per il 30,2% sul fatturato netto. Il totale complessivo ammonta a 1,1 miliardi di sterline, pari a circa 1,27 miliardi di Euro, che è una cifra nettamente superiore ai ricavi TV della Serie A italiana 2015/16.
Al primo posto si colloca il Manchester United con £ 268,3 milioni, pari a circa 311,1 milioni di Euro. Il Manchester City, anche con l’aiuto delle sponsorizzazioni con parti correlate si colloca al secondo posto con £ 177,9 milioni. Il Chelsea, si colloca al terzo posto con 116,5 milioni; mentre il Liverpool risulta quarto con £ 115,7 milioni, superando l’Arsenal con £ 106,9 milioni.
L’Aston Villa, che è retrocesso, occupava il settimo posto con £ 31,3 milioni, pari a circa 36,3 milioni di Euro,  ed il Newcastle il nono posto con £28,4 milioni, pari a circa 32,9 milioni di Euro.

  


Gli ultimi tre posti sono occupati da Swansea; Bournemouth e Watford, club di medio bassa classifica, che tuttavia hanno conseguito la permanenza in Premier League anche per il 2016/17.

Il Player Trading.

Gli Ammortamenti e l’impairment sui diritti alle prestazioni dei calciatori ammontano complessivamente a £ 751,2 milioni. Il risultato complessivo relativo alle cessioni dei calciatori 2015/16 è pari a £ 296,6 milioni e non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori. Il risultato complessivo del Player Trading è negativo per £ 454,6 milioni. Il club col miglior Player Trading è il Norwich, con un risultato negativo di £1.2 milioni, seguito dal Southampton con un risultato negativo di £ 2 milioni.
Il club col maggior costo per ammortamenti calciatori è il Manchester City con £ 94 milioni, seguito dal Manchester United con £ 88 milioni. Non a caso espongono il peggior risultato relativo al Player Trading, anche perché i grandi club hanno altre fonti di ricavo, cui attingere.
Il club col miglior risultato in tema di cessione calciatori è il Chelsea con £ 49 milioni, seguito dal Liverpool con £ 42,1 milioni.

  

Non è forse un caso, che un campionato che ha un fatturato netto elevato per diritti tv, ricavi commerciali e ricavi da gare, abbia un risultato da Player Trading negativo, anche perché la possibilità di acquisire calciatori con un costo del cartellino molto elevato, comporta necessariamente l’evidenziazione di notevoli costi per ammortamento.

Il Costo del Personale.

Il Costo totale del personale dei club della Premier League 2015/16 è di circa 2,2 miliardi di Sterline e assorbe circa il 61,7% del Fatturato Netto.
Il club col maggior costo del personale è risultato il Manchester United con £ 232,2 milioni, seguito dal Chelsea con £ 222,4 milioni, dal Liverpool con 208,3 milioni e il Manchester City con £ 197,8 milioni.
Per quanto riguarda i club che si sono classificati ai primi tre posti del campionato, il Leicester si colloca al quindicesimo posto con £ 80,4 milioni. Il Costo del Personale dell’Arsenal, giunto al secondo posto, si colloca al quinto posto con £ 195.4 milioni Il Tottenham, arrivato terzo, ha il sesto costo del personale con £ 100 milioni.




I club retrocessi mostravano il settimo costo del personale, pari a £ 93 milioni, con l’Aston Villa; il sedicesimo costo del personale, pari a £ 74,7 milioni col Newcastle e il diciottesimo costo del personale col Norwich.

Se si considerasse il Costo del Lavoro Allargato, comprensivo di costo del personale e ammortamenti, a punto, risulterebbe che il club che ha speso meno è il Leicester con £ 1,21 milioni a punto, seguito dal Watford con £ 1,58 milioni a punto realizzato. Il Bournemouth risulta terzo con £ 1,73 milioni.
L’Aston Villa retrocesso ha speso 8,46 milioni di sterline a punto.

 


I club col maggior costo del personale risultano come quelli che hanno speso maggiormente, in termini di costo del lavoro allargato, per realizzare punti in campionato.
Il Chelsea risulta penultimo con £ 5,87 milioni a punto. Il Manchester United ha speso £ 4,85 milioni a punto. Il Liverpool ha speso £ 4,68 milioni a punto; il Manchester City £ 4,42 milioni e l’Arsenal 3,59 milioni a punto.


L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV.

L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV della Premier League 2015/16, in media è del  116,7%. Si pensi che nel 2012/13 era del 147,4%.
Ciò sta a significare che i ricavi TV della Premier League coprono solo l’85,7% del costo del personale. I segnali di miglioramento sono evidenti, perché nel 2012/13 la percentuale di copertura era inferiore essendo pari al 67,8%.
Il vantaggio della Premier League, rispetto alla Serie A, è che i ricavi TV, oltre ad essere nettamente superiori, incidono meno sulla composizione del Fatturato Netto complessivo. Tuttavia, l’incidenza è aumentata rispetto agli anni passati, grazie all’aumento dovuto al nuovo contratto, che per il futuro sarà ulteriormente maggiore.

Il Risultato Prima delle Imposte aggregato.

Il Risultato Prima delle Imposte aggregato della Premier League 2015/16 è negativo per 94,5 milioni di sterline (positivo per £ 122,8 milioni nel 2014/15). Sul dato aggregato pesano le forti perdite di Aston Villa e Chelsea.
Il Manchester UNited espone il risultato positivo migliore con £ 48,8 milioni, seguito dal Tottenham con 38,5 milioni e dal Manchester City con 19,6 milioni.




Risultano otto club con un dato negativo; mentre nel 2014/15 erano solo sei club.
Il club con la maggiore perdita è stato l’Aston Villa con 80, 7 milioni di sterline. Nel 2014/15 è stato il Queens Park Rangers con 45,7 milioni di Sterline.
Sul bilancio 2015/16 del Chelsea hanno pesato enormemente due risoluzioni contrattuali anticipate: la prima con Mourinho, per £ 8.3 milioni e la seconda con ‘adidas’, per 67 milioni.
Nel 2015/16, l’Aston Villa ha effettuato una svalutazione calciatori (“impairment”) per £ 34,8 milioni.

La Situazione Patrimoniale.

Il totale delle attività, ossia dei mezzi a disposizione, dei club della Premier League, relativi alla stagione sportiva 2015-16, ammonta a circa 6,8 miliardi di Sterline. Tali mezzi sono finanziati con mezzi propri per circa il 29,9%.
Per la classifica relativa all’attivo, il club con l’attivo più elevato, e quindi con più mezzi a disposizione è il Manchester United con 1,45 miliardi di sterline, che si è classificato in campionato al quinto posto; seguito dal Manchester City (quarto in campionato) con 939,1 milioni di sterline e dall’Arsenal con 877,5 milioni di sterline (in campionato al secondo posto). Il Leicester, che ha vinto il campionato, risulta con un attivo di 169,9 milioni di sterline, al decimo posto per mezzi a disposizione.



I club con meno di 100 milioni di sterline di attivo, ossia di mezzi a disposizione, sono sei: Everton, con £ 99,2 milioni; Stoke City con £ 93,7 milioni; Norwich con 93,5 milioni; Swansea City con 92,4 milioni, West Bromwich Albion con £ 82,6 milioni e Crystal Palace con £ 78,8 milioni.

Come nel 2014/15, il Club col maggior Patrimonio Netto è il Manchester City, con £ 677,1 milioni, seguito dal Manchester United, con £ 458,3 milioni.
Il Club col maggior Equity Ratio è il Manchester City, con 72,1%, seguito dal Chelsea con 48,4%.
Il club che presenta il Patrimonio Netto negativo più elevato e il peggior Equity Ratio è il West Ham.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Si è solvibili quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più si è solvibili.
L’insieme dei club della Premier League 2015/16 evidenzia un indice di solvibilità totale abbondantemente superiore a 1, essendo pari a 1,43, ciò vuol dire che il valore dei beni a disposizione è sufficiente a pagare i debiti.
Tuttavia per sette club il valore è inferiore a 1 e si tratta di Aston Villa; Bournemouth; Everton; Watford; Stoke City; Sunderland e West Ham.



Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta complessiva è negativa per £ 862,7 milioni. Tuttavia figurano cinque club con una posizione finanziaria netta positiva: Tottenham; Chelsea; Swansea; Leicester e Crystal Palace. I club che superano l’importo di 100 milioni di sterline come posizione finanziaria netta negativa sono quattro: Manchester United; Liverpool; Newcastle e Sunderland.

Conclusioni.

L’aumento previsto per i prossimi anni dei diritti TV per la Premier League unitamente alle Regole Inglesi in tema di controllo economico-finanziario, che pongono un limite alle perdite triennali e stabiliscono delle misure di controllo dei costi del personale, unitamente ai ricavi commerciali e da botteghino, sono alcune delle cause che contribuiscono a rendere solido il business della Premier League.

Sarà interessante seguire nel futuro, come le condizioni economiche generali, potranno influenzare la solidità del business, si pensi alla “Brexit” o ad eventuali svalutazione della sterlina.

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