sabato 6 ottobre 2018

Bilancio Juve 2017/18: perdita da mancata semifinale di Champions League.




Luca Marotta


La lettura dei numeri del bilancio 2017/18 della Juventus, fornisce delle valide argomentazioni alla tesi che la perdita sia stata provocata dalla mancata disputa della semifinale di Champions League 2017/18, a causa dell’eliminazione ai quarti ad opera del Real Madrid. Dai risultati di bilancio si potrebbe ipotizzare che la Juventus abbia strutturato i propri costi preventivando, ed avendo come obiettivo, un accesso alle seminali di UEFA Champions League; infatti, se il club bianconero avesse conseguito tale obiettivo, molto probabilmente il risultato prima delle imposte sarebbe stato positivo. E’ facile ipotizzare per la disputa eventuale della semifinale di Champions League un importante incasso record da botteghino, oltre al premio di performance e ad un maggiore importo per il Market Pool e conseguenti ulteriori vendite nel retail e merchandising.
La riduzione dei costi operativi in misura inferiore a quella dei ricavi operativi, determinata da costi rigidi predeterminati, come il costo del personale diminuito solo dello 0,9% e gli ammortamenti in aumento per gli investimenti effettuati, appare decisiva per la perdita finale. Evidentemente i costi del personale e gli ammortamenti erano stati 'parametrati' in funzione di un 'obiettivo superiore'.
Come altri club, la Juventus sta investendo molto nel parco calciatori, che sono fondamentali per il successo sportivo e di conseguenza per il futuro del club. Tuttavia tali investimenti determinano e rappresentano anche i costi principali del club. Inoltre, nel caso dei migliori giocatori, che sono spesso rappresentati da agenti aggressivi, i costi sono elevati.
Di conseguenza, l'aumento dei costi dei calciatori rende difficile per i club raggiungere livelli di redditività stabili, anche in considerazione dell'imprevedibilità dei risultati sportivi.

Il bilancio 2017/18 di Juventus Football Club S.p.A. mostra un risultato d’esercizio, al netto delle imposte, negativo per Euro 19.228.819. Nell’esercizio 2016/17, il risultato d’esercizio, al netto delle imposte, era positivo per Euro € 42.567.924. Sul risultato netto, grava il peso delle imposte pari a € 9,2 milioni, poiché il risultato prima delle imposte dell’esercizio 2017/18, risulta negativo per € 10.022.550 (+€58.414.719 nel 2016/17).
Al 30.06.2018, il patrimonio netto è positivo per € 72.044.071 (€ 93.773.793 nel 2016/17) e l’indebitamento finanziario netto aumenta di € 147,3 milioni a € 309,8 milioni.
Inoltre, si deve considerare che i ricavi operativi degli ultimi 5 anni sono cresciuti con un CAGR del 12,4%.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2017/18, ha visto la Juventus vincere per la settima volta consecutiva il campionato italiano di Serie A, la vittoria per la tredicesima volta della Coppa Italia, e l’accesso ai quarti della UEFA Champions League, con l’eliminazione ad opera del Real Madrid.
La Juventus è entrata anche nel calcio femminile, infatti ha acquisito il titolo sportivo dall’A.S.D. Cuneo Calcio Femminile e a partire dalla stagione sportiva 2017/2018 milita nella Serie A femminile.

La Capitalizzazione di Borsa.

La Capitalizzazione di Borsa, può essere considerata come un valore indicativo della società e si ottiene moltiplicando il numero delle azioni per il valore di mercato. Le azioni Juventus sono quotate al Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana.
L’andamento della quotazione in borsa, negli ultimi 5 anni, si desume dal seguente grafico della Borsa Italiana.



Il grafico mostra chiaramente un aumento del valore della quotazione azionaria. Si pensi che il 20 settembre 2013, il prezzo ufficiale dell’azione quotava 0,203 Euro e il 20 settembre 2018 1,7125 Euro.

L’aumento di valore in Borsa della Società Juventus FC SpA è un dato oggettivo: il 20 settembre 2018, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 1,72 miliardi di Euro; il 14 settembre 2017 il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 796 milioni di Euro; il 14 settembre 2016, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 318 milioni di Euro. E’ molto probabile che l’aumento di valore in borsa sia stato dovuto all’effetto “CR7”; in effetti, dopo i “rumours” di vicende extra-calcio, relative a Cristiano Ronaldo, il titolo della Juventus ha perso valore in borsa riducendo la quotazione di riferimento ad un prezzo ufficiale di € 1.242, con una capitalizzazione di 1,25 miliardi.

La rivista americana Forbes ha valutato la Juventus 1.472 milioni di dollari USA, collocandola al nono posto della sua classifica, prima tra le squadre italiane. Nella precedente classifica la rivista americana valutava la Juventus 1.258 milioni di dollari USA, collocandola sempre al nono posto e prima tra le squadre italiane.

In ogni caso, tale valore è solo indicativo, perché quando si vendono o comprano pacchetti di controllo di società quotate in borsa, molto spesso emergono altri valori. Si pensi all’obbligo di lanciare un’OPA. Si deve aggiungere che nel bilancio della Juventus non risulta valorizzato il marchio e un’eventuale trattativa, ovviamente, ne deve tener conto.

La classifica Brand Finance Football 50 2018 colloca la Juventus all’undicesimo posto, prima tra le squadre italiane, con un valore del Brand pari a 605 milioni di dollari USA. Nella precedente edizione collocava la Juventus all’undicesimo posto, sempre prima tra le squadre italiane, con un valore del Brand pari a 492 milioni di dollari USA.

Juventus è controllata, in base alla situazione aggiornata sulla base delle comunicazioni pervenute alla Consob fino al 30/09/2018, per il 63,766% da EXOR S.p.A., invece Lindsell Train Ltd. detiene il 10,010% del capitale sociale e la parte restante costituisce il flottante.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Il totale delle attività risulta diminuito dell’8,8%, assestandosi a 772,67 milioni di Euro (€ 847,2 milioni nel 2016/17).
La presenza dello stadio di proprietà rende la struttura del bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina agli standard degli altri club europei. Il peso sul totale dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli ammortamenti, è del 17,2% circa.
Il peso dei diritti pluriennali sul totale dell’Attivo è del 42,8% (35,6% nel 2016/17).
La voce terreni e fabbricati diminuisce dell’1,9%, da € 135.074.898 a132.514.065.
Tali attività riguardano:
- lo Juventus Training Center di Vinovo;
- lo Stadio;
- lo Juventus Museum;
- lo Juventus Megastore.
Per quanto riguarda la suddivisione degli importi contabili emergono i seguenti valori: i terreni del Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per € 5 milioni; I terreni adiacenti il Cestro Sportivo per € 10.800.000; i fabbricati del Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per € 16.077.000; lo Stadio “Allianz Stadium”, lo “Juventus Museum” e lo “Juventus Megastore” per un valore contabile netto complessivo di € 100.637.000.

Gli investimenti effettuati risultano pari a 510 mila Euro ed hanno riguardato i lavori di ristrutturazione dei locali adibiti a magazzino dei prodotti retail e di realizzazione di alcuni lavori presso lo Stadio, nonché agli oneri di urbanizzazione dello Juventus Training Center di Vinovo a seguito dell’accordo sottoscritto col Comune.

L’attivo corrente, comprensivo degli anticipi a fornitori correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da clienti correnti, di € 159,3 milioni (-€ 161,5 milioni nel 2016/17), conseguenza, molto probabilmente, degli investimenti realizzati.
Il capitale investito netto risulta aumentato di 125,5 milioni di Euro circa.



L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale risulta in aumento ed è pari a 1,103 (1,124 nel 2016/17), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,49 (0,62 nel 2016/17), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Tuttavia nel caso in questione i debiti a breve comprendono anticipi da clienti correnti per € 25.265.822.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano ed è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,51, inferiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,6. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20.  
Nel caso in cui non fosse stata rispettata la soglia minima si sarebbe potuto colmare la differenza con versamenti in conto futuro aumento di capitale; aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato; finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci. Inoltre il rispetto degli altri due indicatori del Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto ridurre l’importo da colmare di 2/3.

Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto al 30 giugno 2018 è positivo per € 72.044.071 (€ 93.773.793 nel 2016/17) e finanzia il 9,3% dell’attivo.
La variazione negativa di 21,73 milioni di Euro, rispetto al patrimonio netto del 30 giugno 2017, è dovuta sostanzialmente alla perdita netta dell’esercizio registrata (-€ 19,23 milioni) e alla movimentazione della Riserva da fair value attività finanziarie (€ -2,5 milioni).
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2018, il capitale sociale della società bianconera, interamente sottoscritto e versato, ammonta a € 8.182.133,28 ed è costituito da n. 1.007.766.660 azioni ordinarie senza valore nominale.
Il Patrimonio Netto finanzia il 18,9% del Capitale Investito Netto, pari a € 381,8 milioni (€ 256,3 milioni nel 2016/17), il restante 81,1% è finanziato dall’indebitamento finanziario netto.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è pari a 0,103 (0,124 nel 2016/17).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale sui mezzi propri.
Infatti, anche l’equity ratio è pari al 9,3%.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti riclassificati iscritti in bilancio al 30.06.2018 ammontano a € 631,2 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 485,1 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,3, inferiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,5. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20.
E’ bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Indebitamento, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 1,5, sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più importante.

La Posizione Finanziaria Netta.

L’indebitamento finanziario netto, al 30 giugno 2018 è pari a € 309,8 milioni ed è in aumento del 90,6% rispetto ai 162,5 milioni del 30 giugno 2017.



Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 306,6 milioni del 30/06/2017 a € 329,2 milioni del 30 giugno 2018, di cui € 52,4 milioni a breve termine.
I debiti verso le società di factoring diminuiscono da € 119,1 milioni a € 110,1 milioni.
Rispetto al 30 giugno 2017, il debito verso l’Istituto per il Credito Sportivo diminuisce da € 43 milioni a € 37 milioni. Trattasi di un debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è di € 6,2 milioni. I debiti verso le banche aumentano da € 144,5 milioni a € 182,1 milioni, di cui € 46,1 milioni a breve termine.
Al 30 giugno 2018, la Società dispone di linee di credito bancarie per € 502,5 milioni (€ 465,6 milioni nel 2016/17) utilizzate per € 332,3 milioni.
Le Disponibilità liquide diminuiscono da € 140 milioni a circa € 15,3 milioni. Le attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni, rimangono invariate, poiché si riferiscono a liquidità depositata su conto corrente a garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo.

Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo per € 58 milioni (€ -120,8 milioni al 30/06/17).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti sono pari a € 116,9 milioni (€ 94,8 milioni, al 30/06/17).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti risultano pari a € 174,97 milioni (€ 215,6 milioni, al 30/06/17).
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco
Non essendoci debiti fiscali e previdenziali non correnti, il net debt ai fini del Fair Play Finanziario risulta inferiore al fatturato netto ed è conforme a quanto auspicato dal regolamento.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.
Nel caso della Juventus, al 30.06.2018, figurano debiti verso l’Istituto per il Credito sportivo per l’importo di 37 milioni di Euro, che dovrebbero essere considerati, ai fini della loro esclusione, nella nozione di “Relevant Debt”.

Altre Passività
Nell’esercizio 2016/17 nel passivo non corrente figura la voce “Fondo per benefici ai dipendenti non corrente” per € 10.674.714. Nell’esercizio 2017/18 tale voce è stata azzerata con giroconto ai debiti verso il personale.
Tale voce si riferisce al piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014/2015–2017/2018 (Long Term Incentive Plan) approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2015 che attualmente riguarda i due Amministratori Delegati (non confermati) e i dirigenti. Uno degli obiettivi di tale piano è la fidelizzazione dei beneficiari.

Il Rendiconto Finanziario.



Il rendiconto finanziario illustra i flussi di cassa generati dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.
In sintesi, i flussi positivi generati dalla gestione operativa sono stati negativi per € 8 milioni, i flussi legati all’attività di investimento sono stati negativi per € 132,6 milioni; mentre i flussi di cassa generati dall’attività di finanziamento sono stati positivi per 58,46 milioni. Pertanto, il flusso di cassa generato durante l’esercizio è stato negativo per 82.156.562 milioni di Euro, pari alla variazione delle disponibilità liquide al netto dei saldi bancari passivi.

Per quanto riguarda l’attività di investimento, gli investimenti in diritti pluriennali calciatori hanno determinato l’assorbimento di flussi per € 157.906.041 (€ 252.338.708 nel 2016/17), compensati in parte da cessioni per diritti calciatori, che hanno determinato flussi positivi per € 114.905.139 (€ 193.413.850 nel 2016/17).
I crediti per cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori sono aumentati, determinando flussi negativi, per € 18.149.044, mentre i debiti per acquisto diritti pluriennali prestazioni calciatori sono diminuiti, determinando flussi negativi, per € 12.682.572.
Quindi, nell’esercizio 2017/18, l’assorbimento netto determinato dall’attività di “Calciomercato”, che rientra nell’attività di investimento è stato di € 106,8 milioni netti.

Per quanto riguarda l’attività di finanziamento, spiccano “Assunzione nuovi finanziamenti” per € 50.000.000 e “Aumento degli utilizzi di linee committed” per € 50.000.000.

Il Valore della Rosa.

Al 30 giugno 2018, il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 330.827.660 e rispetto al 30 giugno 2017 risulta in aumento di € 28,87 milioni, per il terzo esercizio consecutivo.
Il Costo storico della Rosa è di € 622.611.000 e il relativo fondo di ammortamento ammonta a Euro 291.783.000, con un valore contabile di € 330.828.000.  Per quanto riguarda la prima squadra il costo storico della Rosa è di € 502.187.000, con un fondo ammortamento di € 236.843.000 ed un valore netto contabile di €265.344.000.



L’incremento è dipeso dagli investimenti della Campagna Trasferimenti 2017/18, per € 157,9 milioni (€ 252,3 milioni nel 2016/17), da cessioni per un valore contabile netto di € 157,9 milioni (€ 53,69 milioni nel 2016/17) e ammortamenti per € 108 milioni (€ 82,9 milioni nel 2016/17).
Il calciatore col valore contabile residuo più elevato è Higuain Gonzalo Gerardo con € 54.778.000 (costo storico € 91.296.000), seguito da Costa de Souza (Douglas Costa) con € 43.885.000;  Dybala Paulo Exequiel con € 22.207.000 (costo storico € 41.439.000), Pjanic Miralem con € 19.666.000 (costo storico € 32.778.000); Matuidi Blaise con € 15.284.000 (costo storico € 22.926.000); Cuadrado Bello Jan Guillermo con € 12.819.000 (costo storico € 19.940.000); EI Mouttaui-Benatia Medhi con € € 10.662.000 (costo storico € 16.720.000); Lobo Silva Alex Sandro con € 10.510.000 (costo storico € 26.275.000) e Mandzukic Mario con € 8.083.000 (costo storico € 23.396.000).
Tra i calciatori ceduti in prestito spicca Pjaca Marco con € € 17.155.000 (costo storico € 28.591.000) e Caldara Mattia con € 12.964.000 (costo storico € 18.230.000).

L’ultima Campagna Trasferimenti, conclusasi il 17 agosto 2018, ha comportato complessivamente un aumento del capitale investito di € 220,8 milioni (€ 86,3 milioni nel 2016/17) derivante da acquisizioni per € 245,2 milioni (€ 98,5 milioni nel 2016/17) e cessioni per un valore contabile residuo di € 24,4 milioni (€ 12,2 milioni nel 2016/17). Le plusvalenze nette generate dalle cessioni dell’ultimo Calcio Mercato ammontano a € 35,6 milioni (€ 73,9 milioni nel 2016/17), cui si debbono aggiungere i proventi derivanti dalle cessioni temporanee pari a € 27 milioni, che comprendono il prestito di Higuain all’AC Milan.
Tra gli acquisti spiccano Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo Real Madrid Club de Futbol per € 100 milioni con un valore IFRS da ammortizzare di 115.447.000; Bonucci Leonardo (AC Milan) per € 35.000.000 con un valore IFRS di € 34.746.000; Can Emre (Liverpool FC) con un valore IFRS da ammortizzare di € 15.861.000; Cavaco Cancelo Joao Pedro (Valencia Club de Futbol) per € 40.440.000, con un valore IFRS da ammortizzare di € 39.694.000.
Tra le cessioni definitive spiccano: Caldara Mattia (AC Milan) per € 35.000.000, con un valore IFRS di € 34.546.000 e una plusvalenza di € 21.582.000 e Mandragora Rolando Udinese Calcio per € 20.000.000, con un valore IFRS di € 18.987.000 e una plusvalenza di € 13.662.000.

Le Partecipazioni

Al 30 giugno 2018, le Partecipazioni ammontano a € 281.682 e riguardano per € 5 mila la partecipazione detenuta in joint venture da Juventus nella società J Medical S.r.l.; per € 189 mila la partecipazione del 40%, detenuta da Juventus nella società Tobeez F&B Italia S.r.l, il cui capitale sociale è pari a € 30 mila e per € 87 mila la partecipazione del 40%, detenuta da Juventus nella società B & W Nest S.r.l, il cui capitale sociale è pari a € 10 mila.
Tobeez F&B Italia S.r.l, al momento non operativa, si occuperà di ristorazione nell’ambito delle attività che saranno realizzate nell’area Continassa e nel comparto EST dello Juventus Stadium.
B & W Nest S.r.l, che non è operativa, si occuperà della gestione del nuovo Hotel in corso di costruzione da parte del Fondo J Village nelle immediate vicinanze della nuova sede e del nuovo centro sportivo.
J Medical S.r.l. è una società a controllo congiunto (joint-venture) di Juventus e Santa Clara S.r.l e svolge l’attività di centro poliambulatoriale, diagnostico, fisioterapico e di medicina sportiva.

La Gestione economica.

La gestione economica non risulta equilibrata, perché i costi superano i ricavi determinando anche assorbimento di flussi di liquidità.
I Ricavi operativi lordi del 2017/18 ammontano a € 504.669.890, mentre nel 2016/17 erano pari a € 562.711.054. La variazione in diminuzione è stata di € 58 milioni (-10,3%).
Il decremento è stato determinato soprattutto dai proventi per gestione calciatori, che hanno segnato una diminuzione di 48,7 milioni di Euro; dai Diritti radiotelevisivi e proventi media, che hanno segnato una diminuzione di 32,6 milioni di Euro e dai Ricavi da gare, che hanno segnato una diminuzione di 1,4 milioni di Euro. I Costi operativi sono diminuiti in misura inferiore a quella dei ricavi, ossia del 4,4%, invece la voce riguardante gli Ammortamenti, accantonamenti e utilizzi di fondi è addirittura aumentata del 29,8%.



Il fatturato netto è diminuito da € 411,6 milioni a € 402,3 milioni. Il continuo aumento del fatturato dal 2011 è stato interrotto.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del fatturato netto degli ultimi 5 anni è stato del 9,5%.



I Proventi da cessioni diritti media, nel complesso, diminuiscono del 14%, da € 232,8 milioni a € 200,17 milioni. In particolare, i Proventi da competizioni UEFA aumentano di € 34,7 milioni (+45,9%), da € 110.324.000 a € 78.233.000, per effetto dell’eliminazione ai quarti ad opera del Real Madrid, mentre nel 2016/17, la Juventus ha disputato la finale di UEFA Champions League. I proventi da media nazionali restano stabili variando da € 117,7 milioni a € 117,4 milioni.

Induttivamente si potrebbe determinare il Market Pool 2017/18, spettante alla Juventus, in circa 49 milioni di Euro, considerando un premio performance di 29 milioni di Euro, dovuto a tre vittorie e due pareggi, oltre al premio fisso per la partecipazione e l’accesso agli ottavi e ai quarti.

I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità aumentano di € 12,2 milioni, da € 74,7 milioni a € 86,9 milioni, a causa dei maggiori ricavi derivanti dall’aumento del numero di contratti di sponsorizzazione. Per il futuro, bisogna anche annotare che evidenziare che la società Lagardère Sports Germany GMBH, che è detentrice dei diritti di titolazione dell'impianto “Juventus Stadium”, il 29 maggio 2017, ha siglato con Allianz S.p.A, un accordo relativo al naming right dello Juventus Stadium, per la nuova denominazione “Allianz Stadium”, e altri diritti di sponsorizzazione.
La durata di tale accordo è dal 1° luglio 2017 al 30 giugno 2023. I proventi di tale operazione sono a beneficio della società Lagardère Sports Germany GMBH.

I Ricavi da vendite di prodotti e licenze aumentano del 44,8%, da € 19.198.979 a € 27.796.591. Tali ricavi comprendono la gestione diretta delle attività di vendita e licenza di prodotti ufficiali, nonché dall’organizzazione delle attività delle Juventus Accademy.

La tabella seguente che mostra l’evoluzione nel tempo della distribuzione del fatturato netto evidenzia come nel 2017/18 sia aumentata l’incidenza dei ricavi commerciali, soprattutto a causa della scelta di internalizzare l’attività di merchandising.



Nel dettaglio, rispetto al 2016/17, i Ricavi da gare diminuiscono del 2,5%, da € 57,8 milioni a € 56,4 milioni. Nel 2017/18 sono state disputate 3 partite in meno di Champions League, di cui una riguardante la finale. Negli ultimi 5 anni, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) dei ricavi da gare è stato del 7,3%.
Rispetto al 2016/17, si sono aggiunte le gare del campionato e della Coppa Italia femminile.
Tuttavia, nel 2017/18 sono state disputate 3 partite in meno di Champions League, di cui una riguardante la finale.

Per quanto riguarda gli abbonamenti per la stagione 2017/18, sono state sottoscritte tutte le 29.300 tessere a disposizione, per un ricavo netto di € 29,7 milioni (€ 25,7 milioni nel 2016/17), inclusi i Premium Seats e i servizi aggiuntivi. I Ricavi da biglietteria per gare casalinghe di Campionato sono aumentati da € 11.046.000 a € 11.817.000.
I ricavi da biglietteria per la UEFA Champions League ammontano a € 9.981.000 (€ 12.279.000 nel 2016/17) e risultano in diminuzione di € 2.298.000 per il minor numero di partite disputate. I Ricavi da servizi aggiuntivi gare aumentano da € 5 milioni a € 5,55 milioni. I Ricavi da finali Coppe diminuiscono da € 2,42 milioni a € 1.64 milioni. Gli Ingaggi per gare amichevoli diminuiscono di 1 milione a € 5.16 milioni. I Ricavi da biglietteria per gare Coppa Italia ammontano a € 1,88 milioni e gli Altri ricavi da gare a € 114 mila.

I proventi da gestione diritti calciatori diminuiscono di 48,7 milioni di Euro, da € 151.149.536 a € 102.401.466. Tale voce comprende plusvalenze complessive per € 93.925.290 (€ 140,3 milioni nel 2016/17).
I maggiori importi delle Plusvalenze hanno riguardato: Bonucci Leonardo (A.C. Milan S.p.A.) per € 38.248.000; Lemina Mario (Southampton F.C. L.t.d.) per € 8.743.000; Romagna Filippo (Cagliari Calcio S.p.A.) per 7.362.000; Lirola Kosok Pol Mikel (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l.) per 6.498.000;
Cassata Francesco (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l. ) per 6.304.000; Murara Neto Norberto (Valencia Club de Futbol S.a.d. ) per 4.470.000; Mattiello Federico (Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. ) per 4.115.000; Donis Anastasios (VfB Stuttgart 1893 e V. ) per 3.760.000; Kanoute Elimane Franck (Delfino Pescara 1936 S.p.A. ) per 2.167.000; Caligara Fabrizio (Cagliari Calcio S.p.A. ) per 1.935.000; Vitale Mattia (Spal 2013 S.r.l.) per € 1.932.000; Tripaldelli Alessandro (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l.) per € 1.449.000; Ganz Simone (Delfino Pescara 1936 S.p.A.) per € 1.305.000 e Leali Nicola (A.C. Perugia Calcio S.r.l.) per € 1.147.000.
Le Plusvalenze da cessione diritti calciatori giovani di serie ammontano a € 1.536.000 e riguardano: Mancini Simone (Delfino Pescara 1936 S.p.A.) per € 575 mila; Ndiaye Moussa (A.C. Cesena S.p.A.) per € 492 mila e Camilleri Marco (Delfino Pescara 1936 S.p.A.) per € 469 mila.
I Ricavi per cessione temporanea diritti calciatori risultano pari a € 5.488.000 (€ 9.688.000 nel 2016/17). Gli importi principali riguardano: Rincon Hernandes  (Torino F.C. S.p.A.); € 983.000 per Orsolini Riccardo (Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.); € 800.000 per Pjaca Marko (F.C. Gelsenkirchen-Schalke 04 e.V.); € 246.000 per Cerri Alberto (A.C. Perugia Calcio S.r.l.); € 200.000 per Brignoli Alberto (Benevento Calcio S.p.A.) ed € 146.000 per Spinazzola Leonardo (Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.).

Altri ricavi da gestione calciatori per bonus, premi di rendimento e contributi di solidarietà sono stati pari a € 2.988.000, di cui un milione di Euro per il bonus presenze di Murara Neto Norberto (Valencia Club de Futbol SAD); € 618 mila per il contributo solidarietà di Morata Alvaro Martin Borja (Chelsea Football Club Plc) € 500.000 per il bonus qualificazione per Vidal ottenuto dal Bayern Munchen AG; € 250 mila per il bonus presenze per Lemina Mario (Southampton F.C. L.t.d.); € 180 mila per il bonus presenze per Pjaca Marko (F.C. Schalke 04 e.V.) ed € 140 mila per il bonus presenze per Marrone Luca (F.C. Bari 1908 S.p.A.).

Gli altri ricavi aumentano del 14,7%, da € 27.034.664 a € 30.995.269. Le sopravvenienze attive, pari a € 2.276.000, includono i premi addizionali distribuiti a consuntivo dalla UEFA per la partecipazione alla UEFA Champions League 2016/2017. I proventi per iniziative commerciali come “Accendi una Stella”, “Membership”, lo Stadium Tour, il Museo e il “Club Doc” aumentano da € 10.050.000 a € 11.340.000. I Proventi da Lega Nazionale Professionisti Serie A aumentano da € 2.286.000 a € 2.382.000. I Proventi da attività “no match day” e altri proventi stadio diminuiscono da € 5.646.000 a € 4.046.000. I Contributi da FIFA/UEFA per convocazioni calciatori in Nazionale aumentano da € 347 mila a € 2.257.000.

I Costi operativi, esclusi gli ammortamenti e comprendendo gli oneri della gestione economica dei calciatori, sono pari a € 383,26 milioni (€ 400,69 milioni, nel 2016/17). La variazione in diminuzione è stata di € 17,43 milioni, ossia del 4,4%, inferiore al decremento percentuale dei ricavi operativi lordi (-10,3%).
I costi relativi al personale tesserato diminuiscono di poco da € 235,34 milioni a € 233,32 milioni, l’incidenza sul fatturato netto è del 58% (57,1% nel 2016/17), in linea col Fair Play Finanziario. Le retribuzioni sono aumentate di 9,39 milioni, da € 183,98 milioni a € 193,37 milioni, anche perché il Numero medio personale tesserato è aumentato di 17 unità da 102 a 119. Gli incentivi all’esodo sono stati pari a 2,37 milioni di Euro (€ 4,97 milioni nel 2016/17). I premi variabili sono diminuiti da € 38,48 milioni a € 28,67 milioni.
Il costo del personale non tesserato diminuisce da € 26,48 milioni a € 25,68 milioni. La diminuzione di 798 mila Euro è dovuta a maggiori retribuzioni fisse per € 587 mila e a minori premi variabili per € 1.582.000. Tali premi sono concessi in base al piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014/2015–2017/2018 (Long Term Incentive Plan) a beneficio di alcuni dipendenti che occupano posizioni importanti nella società.
Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 259 milioni (€ 261,8 milioni nel 2016/17) e l’incidenza sul fatturato netto è del 64,4% (63,6% nel 2016/17), comunque in linea col Fair Play Finanziario. L’incidenza del costo del personale sui ricavi operativi lordi è più bassa e risulta pari al 51,3% (46,51% nel 2016/17) a causa delle plusvalenze.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,757 tale valore sarebbe al di sotto del valore soglia previsto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2017/18, la cui soglia è di 0,80. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per il 2019/20.
E’ bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Costo del Lavoro Allargato, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 0,8, sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più importante.

Il Personale tesserato, durante il 2017/18, era composto in media da 119 tesserati (102 nel 2016/17), di cui 53 calciatori e 34 allenatori.
Per quanto riguarda l’altro Personale, durante il 2017/18, era composto in media da 236 unità lavorative (221 nel 2016/17), di cui 17 dirigenti. Il personale impiegatizio, aumenta da n. 167 a n. 178.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori diminuiscono da € 50.492.000 a € 20.107.000. La maggior parte riguarda gli Oneri per acquisto temporaneo diritti calciatori che risultano pari a € 9.986.000 (€ 10.490.000 nel 2016/17), di cui € 6.000.000 per Costa De Souza Douglas (Bayern Munchen F.C. AG) ed € 3.500.000 per Howedes Benedikt (F.C. Gelsenkirchen-Schalke 04 e.V.).
Gli Oneri accessori su diritti pluriennali calciatori non capitalizzati, pari a € 8.924.000 (€ 35.957.000 nel 2016/17) e riguardano principalmente le commissioni per gli agenti di Khedira Sami per € 1.321.000; di Lemina Mario per € 1.264.000 e di Costa de Souza Douglas per € 1.000.000. Nel 2016/17 figurava la commissione di € 26.154.000 per la cessione di Paul Pogba.
Gli Altri oneri ammontano a € 1.093.000 e si riferiscono principalmente al bonus su cessione definitiva di € 671 mila per Lirola Kosok Pol Mikel (R.C.D. Espanyol de Barcelona).

Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori aumentano da € 82.949.776 a € 107.954.427. In particolare, gli ammortamenti aumentano di € 25,4 milioni, a € 107.220.000 e risultano effettuate svalutazioni per € 734.000. L’ammortamento del cartellino di Higuain risulta pari a € 18.259.000. L’ammortamento del cartellino di Bernardeschi risulta pari a € 7.882.000. Per Douglas Costa sono stati calcolati ammortamenti solamente per € 731 mila, perché è stato acquistato definitamente il 07.06.2018, essendo in prestito con diritto di riscatto.

Le spese per servizi esterni aumentano del 15,6%, da € 66.578.563 a € 76.943.169. In particolare, le Spese di trasporto, soggiorno e ristorazione aumentano di 3,6 milioni, da € 11 milioni a € 14,6 milioni. Tale incremento è dipeso da maggiori costi sostenuti per la tournée estiva e dal maggior numero di gare dovuto alla squadra femminile. Le Spese di sicurezza e accoglienza ammontano a € 3.134.000. Le spese di manutenzione, variano di poco da € 5.093.000 € 5.957.000.
Gli “Emolumenti a CdA e Organi Sociali” diminuiscono da € 5.436.000 a € 4.612.000.
Le “Consulenze” si decrementano di € 734.000, da € € 6.773.000 a € 6.039.000.
I “Canoni e affitti” si incrementano di 1.365.000 da € 5.141.000 a € 6.506.000principalmente per effetto dei contratti di locazione relativi al nuovo Juventus Training Center.

Il risultato operativo è negativo per € 1.434.058 e risulta in netto peggioramento rispetto al risultato operativo del 2016/17 che era positivo € 67.377.431 e anche rispettto a quello del 2015/16 che era positivo per € 20,2 milioni.
La gestione straordinaria della tabella comprende: Accantonamenti fondo rischi e oneri diversi per € 1.024.000 (€ 788 mila nel 2016/17) e Accantonamento fondo svalutazione crediti per € 1.340.000 (€ 1.329 mila).

I Proventi finanziari ammontano a € 4.261.000 (€ 4.273.000 nel 2016/17) e sono composti da: Proventi finanziari da attualizzazioni per € 4.050.000; Interessi attivi per € 60 mila e Altri per € 151.000.
Gli oneri finanziari risultano pari a € 11.963.000 (€ 11.969.000 nel 2016/17) e riguardano: Interessi passivi e commissioni per € 6.442.000; Oneri finanziari da attualizzazioni per € 5.041.000; Oneri finanziari da strumenti derivati per € 193.000 e Altri oneri per € 287.000.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi e rapportandoli alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 62,3% (79% nel 2016/17), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 62,3 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, di circa diciannove mesi, superiore all’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è negativo per € 1.434.058 e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 0,2 Euro; nell’esercizio precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si sarebbero guadagnati circa 9,5 Euro.

Il Punto di Pareggio.

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 10.022.550. Nel 2016/17 era positivo essendo pari a € 58.414.719, nel 2015/16 era di poco positivo per € 11,6 milioni.
Ai fini del calcolo e del rispetto dei limiti del “break-even” del Fair Play Finanziario, nella determinazione del “break-even result” non si considerano alcuni elementi come: gli altri ammortamenti; plusvalenze e minusvalenze determinate da attività fisse che non siano i calciatori; gli oneri finanziari determinati da investimenti “virtuosi”; le spese per il settore giovanile.

Dopo il calcolo delle imposte, il risultato netto dell’esercizio 2017/18 è negativo per 19.228.819. Nel 2016/17 era positivo per 42.567.924. Nell’esercizio 2015/16 era positivo per € 4 milioni.
Nel 2017/18, a livello di risultato netto il trend di netto miglioramento, si è fermato.

Conclusioni

Il solo successo sportivo nazionale non è più sufficiente per il livello dei costi raggiunti dalla gestione della Juventus, se non accompagnato anche dal realizzo di plusvalenze di un certo importo. Il risultato negativo dell’esercizio 2017/18, confermerebbe l’ipotesi che la Juventus abbia strutturato i suoi costi ad un livello tale che per raggiungere l’equilibrio economico sia necessario il successo sportivo in tutte le competizioni, compresa la UEFA Champions League. Inoltre, risulta necessario colmare il gap con i Top Club Europei in termini di volumi di ricavi commerciali. L’acquisto di Cristiano Ronaldo va nella direzione sia di garantirsi il successo sportivo, sia di sviluppare il brand e di aumentare ulteriormente i ricavi commerciali.
Anche l’aumento dell’indebitamento finanziario netto richiede un aumento dei ricavi per la sua sostenibilità.
Gli Amministratori prevedono per il 2018/19 un risultato negativo, che dipenderà dalle prestazioni sportive, soprattutto in UEFA Champions League.

1 commento:

cmn ha detto...

"Il risultato negativo dell’esercizio 2017/18, confermerebbe l’ipotesi che la Juventus abbia strutturato i suoi costi ad un livello tale che per raggiungere l’equilibrio economico sia necessario il successo sportivo in tutte le competizioni, compresa la UEFA Champions League."

Mi scusi la franchezza: "Lei si rende conto di quello che scrive?"

Lei ha una pur pallida idea che per "qualunque" di queste squadre: Man City, Bayern, Real Madrid, PSG, Liverpool, Barcellona, Atletico, le chances di vincere la Champions sono a priori almeno equivalenti a quelle della Juventus?
E non valgono più del 10% ciascuno.
E che oltre a quelle squadre non si possono nemmeno escludere piccole percentuali da dare a outsiders come Tottenham o Borussia o perfino Napoli, Inter, Lione o Roma (che l'anno scorso è arrivata in semifinale con una squadra abbastanza scarsa).
E dunque un management, secondo Lei, predisporrebbe un bilancio preventivo calcolando di incassare una cifra reveniente da risultati che hanno ben che vada il 10% di probabilità di essere raggiunti?
In realtà è pure possibile trattandosi del "meno intelligente della famiglia" come ebbe a dire lo zio.
E infatti il suo omonimo, Marotta, si è separato, prudentemente.
Le conclusioni di cui Lei dà conto ai lettori le eviti se ha paura anche della sua ombra. La Juventus, pur con altri 100 milioni di plusvalenze, farà un buco del tenore di 80-100 milioni, se non arriva in finale o la vince, pur considerando un aumento del 40% degli introiti commerciali.
O se non trova sponsor globali e/o interviene sul capitale.
Ma non credo che sia lo sponsor "Exor" cioè John Elkann, che credo invece che stia lì seduto, sulla riva del fiume...