mercoledì 19 dicembre 2012
Il marchio dell’Inter e la partnership con R.C.S. Sport S.p.A.
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
Inter Brand S.r.l. è una società unipersonale con attività diretta e coordinata da F.C. Internazionale Milano S.p.A., a sua volta controllata da Internazionale Holding Srl. La società è stata costituita come società-veicolo specializzata nella gestione del brand, per valorizzare al meglio i marchi “INTER” a livello nazionale e internazionale. In particolare, le attività svolte sono quelle di licencing, di merchandising, di gestione e sviluppo delle sponsorizzazioni di organizzazione delle scuole calcio e di operazioni attraverso internet e altri media. A decorrere dal 2010/11, la società ha un accordo di partnership con R.C.S. Sport S.p.A. della durata di quattro anni. Nell’ambito di tale contratto R.C.S. Sport S.p.A. si occupa della gestione e dello sviluppo delle sponsorizzazioni e della valorizzazione del marchio nerazzurro. Il rapporto tra le due società e definito “strategico” ed è finalizzato ad attrarre nell’orbita interista un numero selettivo e qualificato di aziende e partner commerciali. Invero, il rapporto con le società del Gruppo R.C.S. è ormai consolidato; infatti, negli anni pregressi erano stati stipulati con la società RCS Quotidiani S.p.A. quattro contratti di licenza del marchio per la produzione e la commercializzazione di DVD, medaglie dorate celebrative dell'Inter e dell'opera multimediale "La Grande Storia dell'Inter", e del magazine più un DVD celebrativo, con scadenza rispettivamente il 30 aprile 2012, il 19 aprile 2012, 18 settembre 2010 ed il 4 maggio 2011. Nel sito di RCS Media Group è specificato che RCS Sport - le cui attività sono strettamente legate a La Gazzetta dello Sport – è la Sport Business Company del Gruppo che organizza e gestisce alcune tra le principali manifestazioni sportive professionistiche a livello nazionale e internazionale, curandone anche la gestione dei diritti media, delle sponsorizzazioni pubblicitarie, del ticketing, del merchandising e del marketing e media relation. Inoltre è specificato che RCS Sport gestisce i diritti di sponsorizzazione per FC Internazionale.
La storia di Inter Brand nasce con l’acquisto del marchio dell’Inter reso possibile grazie ad un prestito bancario.
La cessione dei marchi da F.C. Internazionale Milano S.p.A. ad Inter Brand S.r.l. avvenne in data 29 dicembre 2005 per un corrispettivo pari a € 158 milioni e contestualmente, con scrittura privata tra le parti, fu redatta la relativa scrittura di licenza d’uso dei marchi del valore complessivo di € 160 milioni, avente durata decennale con rate semestrali e con decorrenza dal 1° gennaio 2006. La cessione dei marchi non riguardò i rapporti con gli sponsor Pirelli e Nike ed i diritti televisivi, i cui proventi rimangono tuttora di esclusiva competenza di F.C. Internazionale Milano S.p.A. .
Il pagamento dell’acquisizione dei marchi “INTER” avvenne grazie all’erogazione di un finanziamento concesso da un primario Istituto di Credito. La capacità di rimborsare da parte di Inter Brand Srl è stata valutata positivamente sulla base di un piano economico finanziario redatto con il supporto della Price Waterhouse Coopers Advisory S.r.l, società scelta d’intesa con lo stesso Istituto di Credito.
Con la controllante F.C. Internazionale Milano S.p.A., è stato stipulato anche un contratto di services che ha per oggetto, la sublocazione degli spazi per gli uffici ed il magazzino, i servizi legali, amministrativi, finanziari, di gestione del personale e tutti i servizi generali necessari per lo svolgimento dell’attività.
I ricavi.
I ricavi delle vendite e delle prestazioni al 30 giugno 2012 ammontano a € 35,4 milioni e risultano in aumento di € 5,5 milioni.
I ricavi per Licencing pari a € 18.024.361 sono prevalentemente connessi al contratto di utilizzazione del marchio da parte della controllante F.C. Internazionale Milano S.p.A., per il quale è previsto la corresponsione di royalties annuali per € 16 milioni. I ricavi derivanti dalla concessione di spazi pubblicitari, ammontanti a € 9,8 milioni, registrano un aumento di € 1,8 milioni e si riferiscono principalmente al contratto di collaborazione con R.C.S. Sport S.p.A.. L’organizzazione di gare amichevoli ha fruttato € 4,4 milioni ed ha registrato un aumento di € 2,7 milioni, dovuto ad un tour in Indonesia. L’attività di merchandising ha prodotto ricavi per € 772.987. I ricavi delle scuole calcio estive risultano pari a € 718.005 quelli delle scuole calcio estero ammontano a € 376.872. I ricavi per manifestazioni esterne derivano principalmente dal ritiro estivo di Pinzolo e ammontano a € 455.400.
I principali sponsor sono: la Regione Trentino Alto Adige, che ha ospitato l’Inter durante la fase di preparazione estiva; Volvo, SAP Italia Spa, Alitalia, Europ Assistance, Oknoplast e SKY Italia S.r.l..
I Costi.
Il totale dei costi operativi al 30 giugno 2012 ammonta a € 18,1 milioni e risultano in diminuzione di 597 mila euro.
La voce di costo più elevata riguarda l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali per € 8,8 milioni, seguita dai costi per servizi per € 6,8 milioni. I costi per servizi risultano in diminuzione di € 1,6 milioni, per la forte riduzione delle consulenze. I costi per il personale pari a 813 mila euro risultano in aumento di 403 mila euro, a causa dell’assunzione di un dirigente.
Il rapporto con F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha generato costi per € 4.553.887.
Gli oneri finanziari sostenuti ammontano a € 4,5 milioni, mentre nel 2010/11 ammontavano a € 5,3 milioni.
Dal 2008 Inter Brand Srl ha aderito al consolidato fiscale con Internazionale Holding S.r.l. nella veste di capogruppo consolidante. L’Ires 2011/12 trasferita ammonta a € 3.561.923, mentre l’IRAP di competenza è pari a € 754.175.
Pertanto, l’esercizio chiuso al 30 giugno 2012 riporta un risultato positivo pari a € 8.174.316 (€ 3.765.059 nel 2011).
La situazione patrimoniale e finanziaria.
Il patrimonio netto, al 30 giugno 2012, pari a € 49 milioni finanzia il 26% dell’attivo (25% nel 2010/11), che mostra un totale di € 189 milioni. Il 27 giugno 2012 è stata deliberata la distribuzione di dividendi, relativi a riserve, a beneficio del socio F.C. Internazionale Milano S.p.A. per un totale di € 12,5 milioni. Tale delibera ha richiesto e ottenuto l’autorizzazione del Primario Istituto di Credito, che è il principale creditore.
La principale voce dell’attivo riguarda “concessioni licenze e marchi” che ha un valore contabile netto di € 101.053.075. Durante l’anno 2011/12 ci sono stati incrementi per € 11.802 e decrementi per ammortamenti per € 8,8 milioni. L’incremento riguarda la registrazione in Giappone dei marchi “SOLO INTER”, “INTER CLUB”, ed “FCIM”. Tale voce di bilancio include i marchi “Inter”, che vengono ammortizzati in 18 anni e costituisce il 53% del totale dell’attivo. I crediti verso le società controllanti ammontano a € 74,6 milioni e rappresentano il 39% dell’attivo. Quelli verso F.C. Internazionale Milano S.p.A., pari a € 72.975.478, rappresentano i canoni per la residua durata del contratto per la concessione d’uso del marchio. Le partecipazioni nelle società “Inter Brand China Co., Ltd” (60%) e “Shangai Inter Brand Co., Ltd” (100%) sono state svalutate. La società controllata “Inter Brand China Co., Ltd” è stata messa in liquidazione e il credito per finanziamento soci vantato nei suo confronti è stato svalutato per 17 mila euro, mentre il credito commerciale di € 61 mila è stato svalutato di € 43 mila. Anche nei confronti della società “Shangai Inter Brand Co., Ltd” il credito commerciale di € 143 mila è stato svalutato di € 108 mila.
Poiché i mezzi propri finanziano solo il 26% dell’attivo, si ricorre al capitale di terzi. I debiti bancari, pari a € 62.294.634, finanziano il 33% dell’attivo e costituiscono il residuo debito del finanziamento a medio lungo-termine di € 120 milioni per l’acquisto dei marchi. I debiti verso le società controllanti sono pari a € 16.063.260, finanziano l’8% dell’attivo. Di questi, € 12,5 milioni riguardano i dividendi di F.C. Internazionale Milano S.p.A. e 3,5 milioni Internazionale Holding S.r.l. per l’IRES da trasferire. A finanziare l’attivo contribuiscono anche i risconti passivi per € 59.158.423, che si riferiscono per € 56 milioni ai canoni di licenza d’uso marchi “INTER”.
L’operazione “cessione marchio” fu un’operazione molto importante, perché generò un’enorme plusvalenza nel bilancio 2005/06 di F.C. Internazionale Milano S.p.A. per 158 milioni di euro.
domenica 16 dicembre 2012
Manchester City, Etihad Airways e il problema delle parti correlate.
Luca Marotta
Una lettura superficiale del bilancio consolidato al 31
maggio 2012 di Manchester City Limited si presta alla seguente sintesi
ottimistica: record di fatturato e perdita più che dimezzata rispetto all’esercizio
precedente. Resta il “punctum dolens”: anche durante la stagione 2011/12,
il Manchester City ha speso più di quanto abbia incassato. La perdita
consolidata registrata è stata di £ 97,9 milioni (£ 197,5 milioni nel 2010/11),
pari a circa 121,9 milioni di euro (ad un cambio: 1 €= £ 0,8024). Tale
comportamento non risulterebbe conforme al principio cardine del Regolamento
Uefa sul Fair Play Finanziario, ossia: “non
spendere più di quanto si guadagni”. Tuttavia, come già scritto in
alcune precedenti riflessioni sul tema, il Regolamento UEFA è molto elastico e
permette di derogare al suo principio fondamentale. Considerato che il bilancio
2011/12 è il primo ad essere valutato in chiave Fair Play Finanziario,
bisognerà determinare l’impatto delle deroghe consentite dal regolamento stesso
sul risultato. La prima deroga che viene in soccorso del Manchester City è
quella dell’allegato XI comma 2, “Players
under contract before 1 June 2010”, che permette di escludere dai costi rilevanti
i contratti con i calciatori in essere prima del 1 giugno 2010. Ad una stima
approssimativa di “The Telegraph”, per quanto riguarda il Manchester City, tali
contratti inciderebbero per £ 80 milioni. In effetti, il costo del personale al
31 maggio 2010 ammontava a £ 133,3 milioni. Altra deroga consentita è la
possibilità di escludere le spese per le strutture sportive ed il settore
giovanile, che nel caso del City sono stimabili, sempre per “The Telegraph”, in
£ 15 milioni. Quanto sopra, se fosse confermato, annullerebbe la perdita
2011/12 e permetterebbe, in chiave Fair Play Finanziario, di chiudere
l’esercizio 2012/13 con una perdita di 45 milioni di euro, ma bisognerebbe
risolvere il problema delle parti correlate.
Il problema delle
parti correlati.
Il Manchester City ha ritenuto di risolvere la questione
Fair Play Finanziario attraverso un mega-sponsorizzazione decennale di £ 400
milioni da parte di Etihad Airways. Tuttavia, tale sponsorizzazione, nel
bilancio 2011/12, non è menzionata tra le operazioni con parti correlate.
Infatti, le operazioni con parti correlate citate riguardano l’aumento di
capitale sottoscritto da Abu Dhabi United Group Investment & Development
Limited e la vendita di diritti sulle opere dell’ingegno, sempre ad Abu Dhabi
United Group Investment & Development Limited, per £ 12.8m. Inoltre, la
società ha ricevuto finanziamenti per conto di Brookshaw Developments Limited,
società anch'essa di proprietà Abu Dhabi United Group Investment &
Development Limited, nel corso dell'anno precedente ed il saldo, che al 31
maggio 2012 è di £ 3.733.000 (nel 2011: £ 7.457.000), è incluso nei debiti
esigibili entro l'esercizio.
In effetti, il controllo di Etihad Airways è attribuibile a
due familiari di Sheikh Mansour bin Zayed, proprietario del City: lo sceicco
Hamed bin Zayed al-Nahyan e Sheikh Kaled. Perciò, il Manchester City dovrà
dimostrare che il presidente Etihad, lo sceicco Hamed bin Zayed al-Nahyan, e il
vice-presidente Sheikh Kaled, non siano “stretti” familiari e che non esercitino
alcuna influenza su chi controlla il City. Non è questione di poco conto,
perché, il Manchester City dovrebbe considerare al “fair value” il valore della
mega-sponsorizzazione. Appare un certo senso “preventiva” e “precauzionale” l’affermazione scritta nel bilancio
che, in base ad una valutazione indipendente, il “media value” del Manchester
City ammonterebbe a poco meno di £ 400 milioni, anche grazie all’annuncio della
sponsorizzazione Nike a partire dal 2013-14.
Il Gruppo.
Il bilancio consolidato considerato è quello della società Manchester
City Limited, che è la società capogruppo, con sede in Inghilterra, che
controlla il gruppo di società cui fa capo il club di calcio inglese
“Manchester City”. Le società
controllate al 100% sono quattro: Manchester City Football Club Limited;
Manchester City Investments Limited; Manchester City Property Limited; Manchester
City Developments Limited. A sua volta, Manchester City Limited è
controllata dalla società “Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited”,
dello sceicco Mansour, registrata nel
Jebel Ali Freezone (una “zona franca”
del Dubai). Lo sceicco Mansour ha acquisito il controllo del Manchester
City nel 2008.
La continuità
aziendale.
Il bilancio consolidato 2011/12 è stato redatto secondo il
principio la continuità aziendale, ossia i criteri di valutazione hanno tenuto
conto che la società è in grado di onorare gli impegni finanziari presi anche
per il futuro. Nell’esporre i criteri di redazione del bilancio, gli
amministratori hanno rilevato che il gruppo necessita del supporto della
società capogruppo, Abu Dhabi United Group Investment & Development, per il
suo continuo sostegno finanziario. Circa la disponibilità a sostenere
finanziariamente il gruppo vi è conferma scritta da parte della capogruppo, che
ha ribadito che i fondi necessari verranno forniti in modo sufficiente a
finanziare l'attività per almeno 12 mesi dalla data di approvazione del
bilancio. In parole povere, il gruppo non si autofinanzia e necessita
dell’intervento del mecenate. La causa di ciò è da ricercare nello squilibrio
economico. Quindi, il Manchester City, nei prossimi anni, ai fini del Fair Play
Finanziario, dovrà cercare di riequilibrare economicamente la propria gestione.
Comunque, secondo gli amministratori, la generosità del proprietario si
esplicherà solamente nel breve termine ed essi credono che, nel medio termine,
il club, che ha aspettato 35 anni per la vittoria di un trofeo, sarà
autosufficiente.
Nella loro relazione i revisori indipendenti della BDO LLP
non hanno mosso alcun rilievo sul tema della continuità aziendale.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è abbondantemente positivo e ammonta a £
326,4 milioni (€ 406,7 milioni). Rispetto al 2010/11, si è registrato un
incremento di £ 53,7 milioni (+ 20%). La variazione è stata causata
dall’aumento del capitale sociale per £ 168,7 milioni, avvenuto nel corso
dell'anno, dalla perdita di esercizio per £ 97,9 milioni e a rettifiche per £
17,1 milioni.
Il patrimonio netto e quindi i mezzi propri finanziano il
60% dell’attivo. Essendo positivo, è conforme a quanto richiede il regolamento
del Fair Play Finanziario. La proprietà del Manchester City preferisce
finanziarie l’attività con mezzi propri piuttosto che ricorrere al
finanziamento soci, quindi si fa ricorso prevalentemente al capitale di rischio
rispetto a quello di prestito.
L’indebitamento finanziario.
L’indebitamento finanziario netto è pari a £ 58,4 milioni (€
72,9 milioni) e risulta in aumento di £ 15,6 milioni. Le disponibilità liquide
diminuiscono da £ 30,3 a £ 12,6 milioni (€ 15,7 milioni). I debiti finanziari,
esclusi i debiti per leasing, ammontano a £ 32,4 milioni, di cui £ 30,6 milioni
a lungo termine. I debiti per leasing risultano pari a £ 38,6 milioni (nel
2011: £ 38,9 milioni).
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche
il saldo tra debiti e crediti da trasferimento calciatori, che è negativo per £
37,3 milioni. I crediti da trasferimento calciatori ammontano a £ 13,4 milioni,
i debiti a breve termine per trasferimento calciatori sono pari a £ 40,8
milioni, quelli con durata superiore all’esercizio successivo risultano pari
a £ 9,8 milioni. Pertanto
l’indebitamento finanziario ai fini del Fair Play Finanziario sale a £ 95,7
milioni (€ 119,3 milioni). Tale dato è inferiore a quello del 2010/11
ammontante a £ 112,9 milioni ed essendo inferiore ai ricavi rilevanti è
conforme a quanto richiesto dal Fair Play Finanziario, ammesso che i rapporti
con le parti correlate (se fosse considerata tale la mega-sponsorizzazione)
siano considerate valutate in modo corretto “al valore equo”.
Il valore della rosa.
Le immobilizzazioni immateriali nette sono pari a £ 226,2
milioni (€ 281,9 milioni), mentre nel 2010/11 erano pari a £ 231,8 milioni.
Esse rappresentano il 41% del totale delle attività. Nella sostanza riguardano
il valore contabile netto della rosa dei calciatori. Nel 2011/12, sono stati
effettuati investimenti per £ 90,45 milioni (tra cui Sergio Aguero, Gael Clichy e Samir
Nasri), nel 2010/11 per £ 165,1 milioni e nel 2009/10
per £ 145,4 milioni. Il valore contabile residuo delle cessioni effettuate
ammonta a £ 12,9 milioni. Gli ammortamenti ammontano a £ 83 milioni.
Con le vittorie conseguite, la strategia del club è volta al
perfezionamento della rosa, con la convinzione che il picco degli investimenti
nella rosa è stato già toccato.
Le immobilizzazioni
materiali.
Il valore netto contabile delle immobilizzazioni materiali
al 31 maggio 2012 ammonta a £ 219.969.000 (nel 2011: £ 214.251.000). Esse rappresentano
il 40% dell’attivo e sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà
per £ 40,4 milioni (£ 30,1 milioni nel 2011); terreni
e fabbricati in leasing a breve per £ 2,3 milioni (£ 2,4 milioni nel 2011); terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per £ 139,7
milioni (£ 158,8 milioni nel 2010) e arredi e attrezzature per £ 19,1 milioni
(£ 20,9 milioni nel 2011), cui si aggiungono immobilizzazioni in corso di
costruzione per £ 18,5 milioni. Il 5 agosto 2003, il vecchio stadio “Maine Road”
fu scambiato per una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City
of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing
finanziario, con un complesso meccanismo di rivalutazione basato anche sulla
media degli spettatori, stimata in 42.500 unità.
Il Progetto The City Football Academy è stato approvato dal
Manchester City Council nel dicembre 2011. Il Club prevede di aprire le nuove
strutture, prima della stagione 2014-15.
La gestione economica
Il fatturato netto è aumentato a £ 231,1 milioni (€ 288,1
milioni). L’incremento è stato pari al 51%, inoltre è stato conseguito un
record storico, superando la soglia di £ 200 milioni.
I ricavi da gare sono aumentati da £ 19,7 milioni a £ 21,9 milioni,
con un incremento dell’11%, a causa dell’aumento medio di presenze nella
Barclays Premier League e della partecipazione
all’UEFA Champions League. Per le partite di campionato, si è raggiunta una
media spettatori di 47.031 (45.885 nel 2010/11).
I ricavi da diritti Tv sono aumentati a £ 88,2 milioni da £
68,8 milioni, con un incremento del 28%, determinato dalla partecipazione alla
Champions League. Infatti, i ricavi TV da competizioni UEFA sono aumentati da £
5,3 milioni a £ 23,4 milioni.
I ricavi commerciali sono quasi raddoppiati, da 64,7 a 121,1 milioni di sterline (€ 151 milioni). Il risultato dei ricavi commerciali è determinato soprattutto dall'impatto sull'intero esercizio degli accordi di partnership a lungo termine con Etihad Airways. Infatti, i ricavi da sponsorizzazioni sono aumentati da £ 48,5 milioni a £ 97 milioni. I ricavi dalle aree di ospitalità, dalla ristorazione, dagli affitti per conferenze ed eventi hanno registrato un aumento del 13%, da £ 10,4 milioni a £ 11,7 milioni.
I ricavi commerciali sono quasi raddoppiati, da 64,7 a 121,1 milioni di sterline (€ 151 milioni). Il risultato dei ricavi commerciali è determinato soprattutto dall'impatto sull'intero esercizio degli accordi di partnership a lungo termine con Etihad Airways. Infatti, i ricavi da sponsorizzazioni sono aumentati da £ 48,5 milioni a £ 97 milioni. I ricavi dalle aree di ospitalità, dalla ristorazione, dagli affitti per conferenze ed eventi hanno registrato un aumento del 13%, da £ 10,4 milioni a £ 11,7 milioni.
Tra
gli altri ricavi operativi nel 2011/12 si è registrata una novità. Durante
l’anno, la società ha venduto alcuni diritti di Design, Know-how e altri
diritti sulle opere dell’ingegno alla capogruppo Abu Dhabi United Group
Investment & Development Limited per £ 12,8 milioni. Tale operazione è segnalata
tra le transazioni con parti correlate.
Il totale dei costi operativi ordinari ammonta a £ 348
milioni (€ 433,7 milioni), con un incremento dell’11%; infatti, nel 2010/11 i
costi operativi ammontavano a £ 313,7 milioni, mentre nel 2009/10 erano pari a
£ 251,2 milioni.
A differenza del 2010/11, non si registrano costi operativi
straordinari, che erano pari a £ 34,4 milioni (di cui £ 29,4 per svalutazione
calciatori).
I costi del personale hanno subito un incremento del 16%
passando da 174 a 201,8 milioni di sterline. Il rapporto costi del personale e
fatturato netto è pari all’87,30%, in miglioramento rispetto al dato
dell’esercizio precedente pari a 113,57%. Tale percentuale scenderebbe di poco
al di sotto dell’80% se considerassimo anche le plusvalenze e gli altri ricavi
operativi non caratteristici.
Gli ammortamenti della rosa giocatori diminuiscono
leggermente da 83,8 a 83 milioni di sterline.
I costi generati dalle immobilizzazioni materiali, tra
ammortamenti e leasing, ammontano a 6,6 milioni di sterline (€ 8,2 milioni) e
registrano un incremento del 12%.
Gli altri costi hanno subito un incremento del 13%,
assestandosi a £ 56,6 milioni (€ 70,6 milioni).
L’eccedenza di plusvalenze per la cessione dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori raddoppia da 5,3 a 10,6 milioni di
sterline.
La gestione finanziaria risulta di poco negativa per £ 903
mila (€ 1,1 milioni). I costi per il finanziamento del Leasing dello stadio
ammontano a £ 4,3 milioni.
Il risultato prima delle imposte è negativo per £ 98,7
milioni (€ 123 milioni), nel 2010/11 era negativo per £ 197,5 milioni.
Il risultato d’esercizio, al netto delle imposte, espone una
rilevante perdita di £ 97,9 milioni (€ 121,9 milioni) che migliora l’enorme
perdita del 2010/11 che era pari a £ 197,5 milioni (€ 246,1 milioni). Al 31
maggio 2010, risultava una perdita di £ 121,3 milioni, al 31 maggio 2009 di £ 92,6
milioni e al 31 maggio 2008 c’era una perdita di £ 32,6 milioni.
Conclusioni.
Quattro anni di investimenti ingenti e strategici hanno
portato il Manchester City alla vittoria in campionato. Resta il problema della
sostenibilità del business. Secondo gli amministratori, il progetto The City
Football Academy è la più significativa iniziativa in corso per garantire nel
lungo termine la sostenibilità del business. Tuttavia, essi puntano ancora
sull’aumento delle entrate commerciali, nonostante il contratto decennale di partnership
tra il Club ed Etihad Airways, del luglio 2011, che già ha avuto un forte impatto
positivo. Il contratto comprende la proroga dei contratti già esistenti per la sponsorizzazione
della maglia, i diritti del nome sia per “Etihad Stadium” che per il “Campus
Etihad”, oltre alla cooperazione in materia di iniziative di media, imprese e territorio
della Comunità di Manchester. Il valore dell’accordo decennale, secondo gli
organi di stampa inglese, si aggirerebbe intorno a £ 400 milioni. Invero, per
gli esercizi successivi, si potrà contare anche sul contratto con la Nike (dal
2013/14) e sull’aumento dei diritti televisivi della Premier League (già dal
2012/13).
In ogni caso gli amministratori del City sostengono che i
risultati finanziari della stagione 2011/12 rappresentano un ulteriore passo in
avanti verso il raggiungimento dell'obiettivo del Club che è quello della
sostenibilità a lungo termine del business. Ai fini del rispetto delle norme
UEFA sul Fair Play finanziario, essi faranno leva sull'applicazione delle
franchigie UEFA ammissibili per talune categorie di spesa e sull’avvio del
programma di investimenti del 2011/12.
Per esprimere un giudizio sul futuro del Manchester City, in chiave Fair Play Finanziario, bisognerà aspettare di conoscere il parere degli organismi UEFA sulla mega-sponsorizzazione
di Etihad Airways.
sabato 8 dicembre 2012
Le Parti Correlate del Fair Play Finanziario.
Luca Marotta
Nella definizione di parte correlata, data dallo IAS 24, si
tiene conto dell’esistenza di un controllo diretto e/o indiretto, delle
partecipazioni, dell’influenza esercitata, dell’esistenza di joint venture, dei ruoli
dirigenziali con responsabilità strategiche, dei legami familiari, nonché dei
fondi pensionistici dei dipendenti dell’entità considerata. Un’operazione con
una parte correlata è un trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni fra tali
parti, indipendentemente dal fatto che sia stato pattuito un corrispettivo.
Gli effetti relativi ai rapporti con le parti correlate
possono esplicarsi in modo rilevante anche nei bilanci dei club di calcio, per
questo motivo sono stati presi in considerazione dal Regolamento UEFA sul
Financial Fair Play. L’Allegato X lettera E del Regolamento
UEFA (edizione 2012) non fa altro che riprendere, nella sostanza, quanto sancito dagli IAS in
tema di parti correlate, aggiungendo al comma 5, che, nell'esame di ciascun rapporto,
l'attenzione deve essere rivolta alla sostanza del rapporto e non semplicemente
alla sua forma giuridica. Al comma 7 viene ripresa la nozione di "fair value" (valore
equo) dello IAS 18: “Il fair value è il corrispettivo al quale un’attività può
essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti
consapevoli e disponibili”. Con il dettato dell’Allegato X lettera E dovranno, certamente,
misurarsi le annunciate mega-sponsorizzazioni di Manchester City e Paris
Saint-Germain, soprattutto in tema di rapporti familiari. L’Allegato VI lettera
B, per quanto riguarda i requisiti informativi minimi che deve avere il
bilancio, richiede che siano evidenziati separatamente i crediti e i debiti
verso parti correlate. Inoltre, l’Allegato VI lettera E richiede di indicare la
denominazione delle parti correlate e le operazioni intercorse con i relativi
dettagli.
Le operazioni con parti correlate possono esplicare il loro
effetti sotto l’aspetto finanziario, economico e patrimoniale. Dal punto di
finanziario, il Regolamento Uefa ne tiene conto nella valutazione
dell’indebitamento finanziario netto. Nell’articolo 3, riguardante la
definizione dei termini, per quanto riguarda la definizione di Indebitamento
Finanziario Netto (Net Debt) è specificato che tra i debiti finanziari devono
considerarsi anche i prestiti dei soci e/o i prestiti di parti correlate.
Dal punto di vista economico, il Regolamento Uefa sul Fair
Play Finanziario, in considerazione dell’influenza sul risultato d’esercizio,
ha cercato di regolamentare gli effetti delle operazioni con “parti correlate”.
Tali effetti sono disciplinati
ampiamente nell’ambito del requisito del break-even (punto di pareggio).
L’articolo 58, che specifica la nozione di ricavi e costi rilevanti, al comma 4
stabilisce che i ricavi e i costi rilevanti derivanti da rapporti con parti
correlate devono essere considerati e valutati in conformità al criterio del “Fair
Value”. E’ importante rilevare il collocamento di tale norma nell’ambito della
Parte III del Regolamento (UEFA Club Monitoring) e del Capitolo 2 (Monitoring
requirements), perché ci permette di affermare che la valutazione al fair value
dei rapporti con parti correlate è uno strumento che permette di controllare la
conformità di un club al principio cardine del Fair Play Finanziario: non spendere
di più di quanto si guadagna. Pertanto ciò che si guadagna con le parti
correlate deve essere valutato in base ad un “valore equo”.
L’Allegato X lettera A stabilisce che il calcolo del punto
di pareggio è dato dalla differenza tra ricavi e costi rilevanti e non sono
considerati “ricavi rilevanti” le operazioni con parti correlate per la parte
eccedente il “fair value”. L’Allegato X lettera B comma 1 letter j) ribadisce
che ai fini del calcolo del punto di pareggio, il licenziatario deve
determinare il “fair value” di tutte le operazioni con parti correlate. Se il “fair
value” stimato è inferiore al valore di registrazione dell’operazione, il
ricavo in questione deve essere rettificato di conseguenza.
Esempi di operazioni con parti correlate che necessitano
della dimostrazione del valore equo sono:
- le sponsorizzazioni;
- la vendita di biglietti per le aree di ospitalità
aziendale, e / o l'utilizzo di Sky Box;
- qualsiasi operazione di fornitura di beni e/o servizi.
Esempi di operazioni con parti correlate che devono essere
sempre esclusi dai ricavi rilevanti sono:
- le donazioni in denaro ricevute da una parte correlata;
- l’accollo di debiti per conto del club.
Pertanto le contribuzioni di una parte correlata possono
essere prese in considerazione solo nell’ambito della copertura della
deviazione accettabile, di cui all'articolo 61, tenendo conto quanto stabilito
dall’allegato X parte D.
La lettera f) stabilisce, in modo simmetrico, che la
disciplina inerente le transazioni con parti correlate vale anche per i costi.
Mentre
l’articolo 58 e i relativi allegati si occupano della problematica dal punto di
vista economico-reddituale, nell’ambito dello stesso capitolo, nell’articolo
61, che dà la nozione di “deviazione accettabile”, si disciplinano alcuni
effetti dei rapporti con le parti correlate, dal punto di vista patrimoniale.
E’
bene evidenziare che tale disciplina esplica i suoi effetti solo dopo il
calcolo effettuato ai fini della valutazione del requisito del break-even (fase
economico-reddituale).
In
effetti, dopo aver effettuato il calcolo ai fini del requisito del break-even,
si possono verificare due situazioni:
1) si
è raggiunto il punto di pareggio, ossia si è speso meno di quanto si sia
guadagnato;
2)
non si è raggiunto il punto di pareggio, ossia si è speso più di quanto si sia
guadagnato. Considerato che il Regolamento del Fair Play Finanziario è molto
“elastico”, ossia non è affatto rigido, l’articolo 61 disciplina il secondo
caso.
Il
comma 2 dell’articolo 61 stabilisce che è considerata accettabile una
deviazione di 5 milioni di Euro. Questo significa che si può tollerare una
perdita di 5 milioni, senza conseguenza alcuna in termini di apporti di
capitale. Nel caso in cui il deficit superi il livello di 5 milioni,
l’eccedenza, nei limiti stabiliti, deve essere coperta da “contributi” da parte
degli azionisti e/o delle parti correlate.
I
limiti di “sforamento” stabiliti sono i seguenti:
a) € 45 milioni per ottenere le licenze relative alle
stagioni 2013/14 e 2014/15;
b) € 30 milioni per ottenere le licenze relative alle
stagioni 2015/16, 2016/17 e 2017/18;
c) un importo più basso, che sarà deciso dall’UEFA Executive
Committee, per le licenze delle stagioni successive.
Il comma 3 dell’articolo 61 afferma che i “contributi” da
parte degli azionisti e/o delle parti correlate devono essere stati apportati
durante il periodo oggetto di valutazione. E la loro valutazione è presa in
considerazione nel caso in cui si sia verificato un deficit tollerato (quello
entro i limiti di cui sopra), che determina l’obbligo di copertura. Lo stesso comma
3 rinvia all’Allegato X D per la nozione di “contributi” necessari a coprire il
deficit tollerato e stabilisce che tali “contributi” non devono essere
sottoposti a vincoli e/o condizioni. Inoltre, manifestare l’intenzione di voler
contribuire non è sufficiente. Per quanto riguarda la registrazione contabile
di tali contributi, l’estrema elasticità del regolamento UEFA permette di
registrare i contributi entro il 31 dicembre dell’anno solare dell’ultimo
esercizio considerato nel periodo di monitoraggio (anno T), anche se effettuato
nell’anno contabile successivo (anno T+1). Il comma 4 stabilisce che, in
quest’ultimo caso, la contribuzione sia imputata all’anno T, nel monitoraggio
successivo.
L’Allegato X lettera D. fornisce la definizione di
contribuzioni da azionisti e/o parti correlate.
La deviazione ammessa può superare i 5 milioni di euro nei
limiti degli importi di cui all'articolo 61, solo se l’eccedenza è interamente
coperta da contributi da parte degli azionisti e/o con parti correlate. Le
contribuzioni da parte degli azionisti riguardano le operazioni che comportino
l’aumento del patrimonio netto come aumento di capitale, versamenti in conto
copertura perdite.
Per quanto riguarda le contribuzioni da una parte correlata
sono distinte in due modalità:
a) contributi in conto capitale di essere un contributo di
parte correlata: donazioni incondizionate che aumentino il patrimonio netto senza
alcun obbligo di rimborso o senza controprestazione. Ad esempio, una remissione
dei debiti delle parti tra imprese o correlati costituisce un contributo in
conto capitale, in quanto si traduce in un aumento del patrimonio netto.
b) l’eccedenza dell’importo, rispetto al “fair value”, delle
operazioni con parti correlate, se effettivamente incassato.
Il comma 4 elenca i tipi di operazioni che non sono considerate
contribuzioni degli azionisti e/o di parti correlate:
-
le variazioni positive di patrimonio netto / passività
derivanti da rivalutazione;
-
la creazione, o l’incremento del saldo, di altre
riserve senza contributo da parte degli azionisti;
-
le operazioni sottoposte a condizione;
-
i contributi da parte degli azionisti classificati come
passività.
Alla luce di quanto descritto, emerge che un’operazione
commerciale con una parte correlata per essere considerata rilevante, ai fini
del criterio economico del punto di pareggio, deve essere contratta in base al
“fair value” (valore equo). Se fosse contratta ad un valore superiore,
l’eccedenza di valore non avrebbe rilievo ai fini del criterio economico del
punto di pareggio, ma potrebbe essere recuperata, se effettivamente incassata, ai fini della copertura della
perdita nel caso in cui l’eventuale deficit rientrasse nei limiti di tolleranza stabiliti.
Certamente, le annunciate mega-sponsorizzazioni di Manchester City e Paris
Saint-Germain dovranno confrontarsi sia con la nozione di parte correlata, che
col “fair value” e il criterio economico del punto di pareggio potrebbe
risentire delle decisioni che saranno prese dagli organi di controllo.
venerdì 7 dicembre 2012
Il Bilancio di uno stadio: Allianz Arena München Stadion
Luca Marotta
L'Allianz Arena München Stadion GmbH è una società controllata
da FC Bayern München AG e si occupa della gestione dell’omonimo stadio di
calcio a Monaco di Baviera con i relativi servizi accessori come parcheggi,
ristorazione, aree ospitalità e negozi. A sua volta controlla la società Allianz
Arena Payment GmbH, con una quota di possesso pari al 100%.
Il 27 aprile 2006, FC Bayern Monaco acquistò temporaneamente
il 100% delle azioni della Allianz Arena, con l’impegno al riacquisto entro il
30 giugno 2010 del 50% da parte della società cofondatrice TSV Monaco 1860.
Tuttavia, Tale impegno è stato ufficialmente revocato il 25 aprile 2008. Tutte
e tre le parti si sono accordate per alleviare il TSV 1860 dei suoi obblighi,
che sono stati poi trasferiti al FC Bayern München AG, attualmente l'Allianz
Arena è una società ad azionista unico.
La società Alpine Bau GmbH ha costruito lo stadio e la posa
della prima pietra è datata 21 ottobre 2002, mentre la consegna è avvenuta il
30 aprile 2005. L’inaugurazione risale al maggio 2005. Il costo di costruzione,
come riportato dal sito ufficiale, è stato di circa € 340.000.000. In effetti,
al 30 giugno 2006, risultava un costo storico della voce terreni e fabbricati
per € 200.269.732,83 e la voce impianti e macchinari esponeva un costo storico
di € 149.391.477,57. Invero con la società Alpine Bau Gmbh sono sorte delle
controversie per alcune contestazioni, che sono terminate con una transazione
nel dicembre 2010.
In genere, lo stadio di Monaco di Baviera è locato a titolo
oneroso per l'organizzazione di partite di calcio della Bundesliga a due
squadre di calcio: FC Bayern, TSV 1860 München. Inoltre, l'azienda può locare
lo stadio a terzi, come la
Federazione e/o la
Lega tedesca (DFB, DFL), per lo svolgimento di partite
internazionali e partite di coppa. Pertanto, la voce principale dei ricavi è
costituita dalle locazioni per eventi dello stadio e dei relativi Sky Box della
zona Vip, e non riguarda i ricavi da botteghino che sono gestiti dall’organizzatore
della gara, che prende in locazione lo stadio. Inoltre, ad esclusione dei
giorni dedicati alle partite, le strutture dello stadio possono essere messe a
disposizione per eventi aziendali ed è possibile l'apertura per i visitatori
che possono prenotare visite guidate a pagamento dello stadio.
Di seguito analizzeremo i dati del bilancio al 30 giugno
2011.
La struttura
dell’attivo patrimoniale.
Il valore dell’attivo al 30.06.2011 è diminuito su base
annua di € 6,3 milioni assestandosi a € 289.853.031,26. I componenti principali
dell’attivo sono: le immobilizzazioni immateriali per € 47 mila (€ 55 mila nel
2009/10); le immobilizzazioni materiali nette per € 256,4 milioni (€ 265,9
milioni nel 2009/10); le immobilizzazioni finanziarie per € 25 mila, dato
invariato e riguardante la partecipazione in Allianz Payment Gmbh; i crediti
per € 22,7 milioni (€ 22,8 milioni nel 2009/10); le disponibilità liquide e
mezzi equivalenti per € 9,5 milioni (€ 6,1milioni nel 2009/10); i risconti
attivi per € 1,2 milioni.
La variazione negativa del totale delle attività è dovuta
principalmente all'ammortamento e alle svalutazioni delle immobilizzazioni, in
particolare quelle riguardanti lo stadio e gli impianti tecnici (€ 9,6
milioni). Mentre, le disponibilità liquide sono aumentate di € 3,4 milioni.
Il valore contabile netto della voce “terreni e fabbricati”
diminuisce da € 253.528.887,00
a 244.616.144,00. La variazione è stata determinata prevalentemente
dal calcolo degli ammortamenti per € 8,6 milioni. Il costo storico della voce
“terreni e fabbricati” ammonta a circa 301 milioni di euro, ma bisogna tener
presente che durante l’esercizio 2007/2008 è stato incrementato di €
100.546.722,97, importo stornato dalla voce “impianti e macchinari”. Il valore
contabile netto della voce “impianti e macchinari” è di € 10.787.529,00, mentre
il costo storico è di circa 51 milioni.
Il Patrimonio Netto
Il patrimonio netto ammonta a € 49,4 milioni e finanzia il
17% dell’attivo e il 19% delle immobilizzazioni. Durante il 2010/11 si è
registrato un apporto di capitale per 35 milioni che è servito per ridurre
l’indebitamento di 39,5 milioni.
Le Passività
Al 30 giugno 2011, i Debiti verso banche ammontavano a €
122.949.000 (€ 162,4 milioni nel 2009/10), di cui € 4.508.000 entro l’esercizio
successivo. L’importo con scadenza superiore ai 5 anni è di € 97.344.000. Durante
l’esercizio 2010/11 si è proceduto ad un rimborso di 39,5 milioni. I Debiti
verso banche riguardano mutui garantiti da ipoteche per un importo di 150
milioni di euro. I debiti verso soci ammontano a € 40 milioni e hanno una
scadenza superiore ai 5 anni.
La voce altri accantonamenti per rischi e oneri ammonta a €
10.751.500, mentre nel 2009/10 era pari a € 3.297.003,60. Tale voce si
riferisce alle potenziali perdite derivanti da un cross-currency interest rate
swap e a debiti vari.
I Ricavi.
Le fonti dei ricavi della società Allianz Arena München
Stadion GmbH comprendono il noleggio dello stadio per le partite, degli Sky
Box, delle sale convegni, la gestione dei ristoranti e dei chischi, dei
parcheggi e dei garage e dello store.
I ricavi per l'esercizio 2010/2011 sono stati di € 47.706.729,67
(€ 48,4 milioni nel 2009/2010) e hanno registrato una leggera riduzione di €
0,7 milioni. E’ un dato che dipende dal numero delle partite giocate: nel 2009/2010
si sono disputate 47 partite, nel 2010/2011 42 partite. Le conseguenze sono
state: € 0,6 milioni in meno nella ristorazione, € 1 milione in meno per l'affitto
dello stadio, € 0,3 milioni in meno per le altre locazioni, € 0,4 milioni in
meno per i ricavi da parcheggio e una diminuzione per gli altri ricavi di € 0,4
milioni. Una parte della riduzione complessiva è stata compensata dall’aumento
del prezzo degli Sky Box, i cui ricavi hanno segnato un incremento di € 2,2
milioni.
I Costi.
La prima voce di costo, con un’incidenza del 55,6%, è
rappresentata dagli oneri di gestione che sono pari a € 27.569.000, nel 2009/10
erano pari a € 23.474.000. Tra gli oneri di gestione assumono un’importanza
notevole quelli energetici. La seconda voce di costo per incidenza (22,2%) riguarda
gli ammortamenti delle immobilizzazioni, che risultano pari a € 10.984.000,
mentre nel 2009/10 erano pari a € 17.440.000, la riduzione è dovuta al minor
ammortamento per impianti e macchinari. Gli interessi passivi risultano pari a
€ 9.722.000, mentre nel 2009/10 erano pari a € 10.713.000. Le spese per il
personale ammontano a € 1.293.000, nel 2009/10 erano pari a € 1.395.000.
Il risultato netto del 2010/11 della società Allianz Arena
München Stadion GmbH evidenzia un utile di € 915.318,14, mentre nel 2009/10 si
era registrata una perdita di € 3.227.069,31
I risultati attesi.
Nel bilancio 2010/11 gli amministratori avevano scritto che
per la stagione 2011/2012 si prevedeva di nuovo un risultato positivo (con una previsione
minima di 38 partite), nonostante la previsione degli aumenti dei prezzi in
materia di costi, ma con un costo del finanziamento in ulteriore riduzione per i
rimborsi previsti. Inoltre, un contributo positivo, con un margine
significativo, avrebbe dato la finale di Champions League in programma il maggio
2012.
Invece, il risultato netto del 2011/12 della società Allianz Arena München Stadion GmbH evidenzia una perdita di 3,7 milioni.
Invece, il risultato netto del 2011/12 della società Allianz Arena München Stadion GmbH evidenzia una perdita di 3,7 milioni.
Anche per la stagione 2012/2013 gli amministratori hanno
previsto un risultato positivo (sempre con una previsione minima di 38 partite).
Conclusioni
Il giudizio sulla sostenibilità del debito è favorevole,
perché il risultato operativo 2010/11 risulta positivo per € 1.360.415,33,
comprensivo di interessi passivi per € 9,7 milioni e ammortamenti per € 10,9
milioni. Pertanto, possiamo ipotizzare un EBITDA positivo per € 22,1 milioni
che raffrontato ad un indebitamento finanziario netto di € 153,7 milioni, ci
porta a stimare un rapporto tra “Net Debt/EBITDA” di 6,96. Questo significa che
l’attività operativa è in grado di rimborsare il debito in circa 7 anni .
Elementi a supporto della tesi della sostenibilità del debito si riscontrano
nel fatto che € 97,3 milioni del debito bancario hanno scadenza superiore ai 5
anni e che 40 milioni del debito finanziario derivano dai soci. Infatti, se
escludessimo tale ultimo importo dall’indebitamento finanziario netto, il
rapporto di cui sopra si ridurrebbe a 5,14. Quindi il flusso di cassa generato
dall’attività operativa potrebbe restituire il debito in 5 anni, mentre la
maggior parte del debito ha scadenza superiore ai 5 anni.
venerdì 23 novembre 2012
Il PSG secondo France Football: vincere la Champions per essere in regola col FFP.
Luca Marotta
Secondo la famosa rivista sportiva francese France Football,
il PSG deve vincere la
Champions per rispettare le regole di sana gestione imposte
dall’UEFA, oltre a necessitare di un mega-sponsor di maglia, come da ultime
notizie trapelate, però non ancora ufficiali.
France Football ribadisce che la regola d’oro del fair-play
finanziario è la seguente: i costi legati al calcio non devono superare i
ricavi.
E’ bene precisare che la rivista ha ricostruito i conti del
PSG, basandosi su indiscrezioni e notizie varie, con l’obiettivo di conoscere
se il club della capitale francese sia in grado di rispettare i parametri del
fair play finanziario. All’uopo ha interpellato l’avvocato Fabrice Lorvo di
FTPA.
La premessa del ragionamento si basa sull’ipotesi che il
budget 2012/13 del PSG superi i 300 milioni di euro. Si è ipotizzato un aumento
del 50% dei ricavi da biglietteria, a causa dell’aumento dei prezzi dei
biglietti, e un aumento dei ricavi del merchandising, dovuto alle vendite delle
magliette dei nuovi acquisti. Si è moltiplicato per sette lo sponsor di maglia
grazie al probabile contratto faraonico con una banca o un’istituzione
qatariota, con possibilità di dare anche il nome allo stadio. Secondo fonti non
ufficiali, il contratto di sponsorizzazione ammonterebbe a 100 milioni di euro
annui per quattro anni. Per questo motivo i ricavi da sponsorizzazione potrebbero
aumentare a 169 milioni di euro a partire dalla stagione in corso, nel caso in
cui il contratto inizi ad esercitare i suoi effetti già dal 2013. L’unico
ostacolo potrà essere quello del “fair value”, ossia verificare se l’importo di
tale sponsorizzazione corrisponda ai prezzi di mercato. L’articolo di France Football,
si pone la domanda se l’UEFA possa considerare tale mega-contratto come una
manovra per aggirare le regole del fair play finanziario.
Un’altra
ipotesi, che lo stesso articolo considera, è che l’UEFA tollererà per il
2012-13 e le due stagioni precedenti, un deficit di 30 milioni di euro.
A chi
scrive, risulta che il deficit tollerato sia di 45 milioni e che i primi
esercizi contabili da considerare siano il 2011/12 e il 2012/13. Infatti, l’articolo 61, comma 2 lettera a) del
Regolamento UEFA (Edizione 2012) sancisce come deviazione accettabile la
seguente: “a) EUR 45 million for the monitoring period assessed in the licence
Seasons 2013/14 and 2014/15” e secondo l’articolo 59, comma 2 dello stesso
regolamento, per il primo periodo di monitoraggio, valido per l’iscrizione alle
competizioni del 2013/14, si considerano i risultati del 2011/12 e del 2012/13.
Basandosi comunque sull’ipotesi erronea, l’articolo afferma
che per il 2012/13 il risultato del conto economico sarà positivo
indipendentemente dal percorso della Champions League, ma non si potrà far
rientrare il deficit dei due precedenti esercizi nel limite dei 30 milioni. Il
deficit cumulato del 2010/11 e 2011/12 è stato stimato in 62,4 milioni di euro.
Solo vincendo la Champions League
tale deficit cumulato si ridurrebbe a € 28,6 milioni e rientrerebbe nel limite
di 30 milioni, poiché l’utile stimato del 2012/13 raggiungerebbe la cifra di
33,7 milioni di euro.
L’articolo di France Football oltre a ribadire, che al di là
dei 30 milioni di deficit scatteranno dei meccanismi sanzionatori, conclude
affermando che in realtà, nel 2013, non è prevista alcuna penalità.
Volendo far buone le previsioni contabili dell’articolo e
considerando che l’esercizio 2010/11 si è chiuso sostanzialmente in pareggio, rimane
una perdita da considerare per il 2011/12 di 62,4 milioni di euro. Pertanto si
rientrerebbe nel limite di 45 milioni con il raggiungimento delle semifinali di
Champions League. Infatti, in tal caso il deficit cumulato si ridurrebbe a 43,6
milioni, conseguendo un utile di 18,7 milioni. Tuttavia, se si considerasse
anche l’ipotesi di escludere i calciatori con contratti in essere al 1 giugno
2010 (Allegato XI del Regolamento), anche il raggiungimento dei quarti di
Champions League potrebbe bastare, potendo conseguire un utile di 18,7 milioni.
lunedì 19 novembre 2012
Fair Play Finanziario: quale bilancio considerare?
Luca Marotta
I grandi club di calcio europei come il Manchester United e
il Chelsea, appartengono a gruppi societari composti da numerose società
holding, che come attività principale detengono solo partecipazioni societarie
e in alcuni casi hanno sede in nazioni diverse da quelle della squadra di
calcio. Nel caso del Machester United si arriva fino al paradiso fiscale delle
Cayman. Per questi club si pone il problema di quale bilancio considerare ai
fini del Fair Play Finanziario. Il rischio è che con il meccanismo dei gruppi
societari si possa dar luogo alla creazione di società, soprattutto “a monte”,
cui trasferire gli elementi critici ai fini dei parametri del Fair Play
Finanziario, come ad esempio l’indebitamento. Tali club debbono confrontarsi
con quanto stabilito dall’art. 46 bis del Regolamento UEFA sul Fair Play
Finanziario (Edizione 2012). L’articolo citato stabilisce i criteri per
definire il perimetro di consolidamento, ossia individua quali società appartenenti
al gruppo rilevano ai fini della rendicontazione per la valutazione dei
parametri del Financial Fair Play.
La prima sorpresa si ritrova nel primo comma: la determinazione
del perimetro di consolidamento spetta al richiedente la licenza. Tale
apparente “discrezionalità” è, tuttavia, circoscritta dal terzo comma dello
stesso articolo. Infatti, tale comma, stabilisce che il perimetro di
rendicontazione deve includere tutte le società incluse nella struttura del
gruppo e in particolare quelle che generano ricavi e/o costi in relazione alle
seguenti attività: a) biglietteria; b) sponsorizzazione e pubblicità; c) ricavi
TV; d) merchandising e aree di ospitalità; e) operazioni legate all’attività
del club (ad esempio: attività amministrativa e viaggi); f) finanziamento
(incluso il finanziamento garantito dal patrimonio del richiedente licenza); g)
l'uso e la gestione dello stadio e le strutture di formazione; h) settore giovanile.
Invero, anche il quarto comma contribuisce a ridurre la discrezionalità,
infatti riduce a due soli criteri la possibilità per escludere una società del
gruppo dal perimetro: 1) l’irrilevanza rispetto al gruppo; 2) la mancanza di
legame con l’attività, i luoghi o marchio della squadra di calcio.
In ogni caso, il richiedente la licenza deve giustificare
dettagliatamente il motivo dell'esclusione dal perimetro di rendicontazione di
un ente appartenente alla struttura del gruppo.
Ritornando alla domanda iniziale, consideriamo il caso del
Chelsea: Fordstam Limited controlla Chelsea FC Plc, che a sua volta controlla
Chelsea Football Club Limited. Nel concreto il problema sorge per quanto
riguarda il parametro del patrimonio netto negativo di Fordstam Limited (dato
al 30 giugno 2011), nell’ipotesi astratta di voler escludere Fordstam dalla
rendicontazione per il Fair Play Finanziario, bisognerebbe giustificarla in
chiave di mancanza di legame con l’attività principale della squadra di calcio.
Nel caso in cui Fordstam Limited sia inclusa nella rendicontazione del Fair
Play Finanziario, Abramovich sarebbe costretto a trasformare in capitale
sociale i prestiti infruttiferi che ha effettuato durante gli anni,
nell’ipotesi contraria resterebbe creditore del gruppo.
venerdì 16 novembre 2012
Bilancio Bayern 2011/12: dividendo di 5,5 milioni di euro.
Luca Marotta
La squadra di calcio del Bayern München
fa capo alla società “FC Bayern München AG”, che è
una società per azioni controllata con una quota dell’81,8% da un’associazione
registrata (“Eingetragener Verein”) denominata “FC
Bayern München eV” con 187.865 soci (171.365 nel 2010-11). Adidas AG e Audi AG
detengono il 9,1% ciascuna. La società è gestita col sistema dualistico, ossia
con il Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Gestione. Tra i componenti
del Consiglio di Sorveglianza segnaliamo: Dieter Rampl di UniCredit Group;
Rupert Stadler di Audi AG; Herbert Hainer di adidas AG; Timotheus Höttges di
Deutsche Telekom AG e Helmut Markwort di FOCUS.
Karl Hopfner, Vice Presidente del Consiglio di Gestione
responsabile dell’area finanza e controllo, illustrando i brillanti risultati
del 2011/12, ha detto che i soci di “FC Bayern München AG” possono essere
orgogliosi dei risultati raggiunti. Infatti, il gruppo ha realizzato, nel corso
dell'ultimo esercizio, un fatturato record di € 373.400.000. L’utile di FC Bayern
Monaco AG, al netto delle imposte, è stato di € 11.100.000 e ciò permette di
distribuire agli azionisti un dividendo record di 5,5 milioni di euro. Questa
decisione dovrà essere presa, nel mese di gennaio 2013, dall'Assemblea Generale
Annuale. Ciò significa che l’associazione “FC Bayern München eV” riceverà un
dividendo pari a Euro 4,5 milioni. Il patrimonio netto di “FC
Bayern München AG” è aumentato a € 278.300.000 e determina un Equity
ratio del 77,5 per cento, che è un valore probabilmente unico nel mondo del
calcio. Secondo Hopfner il Bayern Monaco ha oggi una solidità economica, che
non ha mai avuto prima nei suoi 112 anni di storia. Quindi, “FC Bayern München AG” possiede i requisiti per
soddisfare in maniera più che soddisfacente quanto richiesto dal Fair Play Finanziario
della UEFA. In effetti, il Bayern München è un
modello cui ispirarsi; in quanto sia a livello di bilancio consolidato, che a
livello di bilancio societario mostra un patrimonio netto abbondantemente
positivo, ha un indebitamento inferiore ai ricavi, che, tra l’altro, riguarda
esclusivamente l’investimento stadio, il rapporto tra costo del personale e
ricavi e nettamente inferiore al livello del 70%. Gli ultimi tre esercizi per
il bilancio consolidato hanno registrato un risultato positivo cumulato per 15,3
milioni, superando a pieni voti quanto stabilito dal regolamento UEFA. Lo
stesso dicasi per il bilancio di esercizio del club, che da ormai otto esercizi
consecutivi chiude con un risultato positivo, al netto delle imposte e che
evidenzia ingenti disponibilità liquide.
“FC Bayern München eV” controlla Allianz
Arena München Stadion GmbH che ha chiuso l’esercizio 2011/12 con
una perdita di 3,7 milioni di euro. Invece, il 30 giugno 2011, tale società
aveva rilevato utile di € 915.318,14 (perdita di € 3.227.069,31 nel 2009/10) e
mostrava debiti verso banche per € 122.949.000 (€ 162.457.500 nel 2009/10),
tuttavia il 79,17% del debito verso banche presentava una scadenza superiore ai
5 anni. Tra i componenti negativi di reddito più importanti della società che
gestisce lo stadio figurano oltre alle spese di gestione, gli ammortamenti e
gli oneri finanziari.
Dal punto di vista sportivo la stagione 2011-12 ha
registrato la disputa della finale di Champions League, persa in casa all’Allianz
Arena col Chelsea ai rigori; il secondo posto in Bundesliga e la finale della DFB
Pokal persa col Borussia Dortmund. Tali risultati sportivi, ovviamente, hanno dato
un contribuito notevole all’esposizione di risultati economici da record.
I dati del
consolidato.
I risultati del gruppo, al 30 giugno 2012, registrano
un aumento del fatturato del 13,7%, che si assesta alla cifra record di 373,4
milioni di euro, comprensivi dei proventi derivanti dai
trasferimenti dei giocatori, che vengono inseriti tra i ricavi ordinari e
considerati quali componenti del fatturato, mentre le relative minusvalenze
vengono inserite sotto la voce “altri costi di gestione”.
I ricavi consolidati, in termini
assoluti, rappresentano il miglior risultato mai raggiunto nella storia del
club. Bisogna risalire al 2009-10, per il precedente record di € 350,2 milioni,
mentre nel 2010/11 si registrò un calo a 328,5 milioni.
L’EBITDA consolidato, ossia il
risultato d’esercizio calcolato prima di interessi, tasse e ammortamenti, è
risultato pari a 86 milioni, mentre nel 2010-11 era pari a 62,3 e nel 2009-10 a 86,5 milioni. Tale
risultato ha registrato un incremento del 38%. L'utile consolidato al netto
delle imposte ammonta a 11,1 milioni, ed evidenzia un aumento di 9,8 milioni.
Dati dal
Consolidato FC Bayern München AG:: rapporto tra mezzi propri e attivo
|
|||||
€/T
|
2011/12
|
2010/11
|
2009/10
|
2008/09
|
2007/08
|
Totale
Attivo
|
509,20
|
518,60
|
515,00
|
262,60
|
283,80
|
Patrimonio
Netto
|
248,70
|
238,80
|
176,80
|
177,50
|
176,00
|
Equity Ratio (PN/Tot. Attivo)
|
48,8%
|
46,0%
|
34,3%
|
67,6%
|
62,0%
|
E’ evidente che, dal punto di
vista patrimoniale, si evidenzia un gruppo notevolmente solido. Il totale delle
attività ammonta a € 509,20 milioni (518,6 nel 2010/11) ed è composto per il 69,62%
da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni consolidate nette aumentano da 329,8 a 354,5 milioni di euro. Quelle
immateriali raddoppiano (+94%), esponendo la cifra di 72 milioni, mentre nel 2010-11
erano pari a 37,2 milioni. Le immobilizzazioni materiali e finanziarie si
riducono solo del 3%, assestandosi a 282,5 milioni (292,6 nel 2010-11).
L’attivo circolante (rimanenze, crediti, disponibilità liquide) diminuisce da 179,1 a 148,6 milioni, evidenziando
una diminuzione del 17%. I ratei e i risconti attivi ammontano a 3,3 milioni di
euro (3,7 nel 2010-11).
Il patrimonio netto è positivo e
ammonta a € 248,7 milioni (238,8 nel 2010/11). Rispetto al 2010-11 si è
registrato un incremento del 4%. I mezzi propri finanziano il 49% delle attività
e “coprono” il 70% delle immobilizzazioni. Gli accantonamenti a fondi rischi ammontano
a 16,3 milioni (26,4 nel 2010-11), i debiti del gruppo diminuiscono da 177,7 a 174,9 milioni di
euro e i ratei e i risconti passivi per ricavi anticipati registrano la cifra
di 69,3 milioni di euro (75,7 nel 2010-11).
I debiti bancari del gruppo, fanno capo esclusivamente ad Allianz
Arena München Stadion GmbH. Tale indebitamento, in considerazione delle
scadenze e dell’EBITDA, appare sostenibile. Si aggiunga anche che trattasi di
indebitamento “virtuoso”.
Il bilancio d’esercizio.
Il bilancio d’esercizio di FC Bayern München AG mostra un
fatturato record di 332,2 milioni (290,9 milioni nel 2010/11), con un
incremento del 14,2%. Il CAGR, ossia il tasso di crescita annuale composto,
degli ultimi 5 anni è del 2,98%.
La composizione del fatturato risulta essere la
seguente:
- Ricavi da gare per € 129,2 milioni
(104,5 nel 2010/11). Tali proventi riguardano gli incassi delle partite
casalinghe della Bundesliga, partite amichevoli, DFB-Pokal e UEFA Champions
League. Tale voce incide per il 38,89% sul totale dei ricavi. Rispetto all’esercizio
precedente si registra un aumento del 23,64%.
- Ricavi da sponsorizzazioni e marketing per 82,3 milioni di euro. Tale voce incide per il 24,77% sul totale dei ricavi e risulta invariata rispetto al 2010/11.
- Ricavi da diritti TV e radio per 37,6 milioni di euro (solo per partite di Bundesliga, Coppa di Germania e Amichevoli). Di questi, 31,6 milioni (30,7 nel 2010/11) derivano dalla ripartizione dei diritti TV della Bundesliga. Tale voce incide per l’11,32% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente, si sono registrati proventi per diritti radiotelevisivi per un importo di 39,2 milioni di euro e pertanto si è avuto un decremento del 4,08%.
- Ricavi da sponsorizzazioni e marketing per 82,3 milioni di euro. Tale voce incide per il 24,77% sul totale dei ricavi e risulta invariata rispetto al 2010/11.
- Ricavi da diritti TV e radio per 37,6 milioni di euro (solo per partite di Bundesliga, Coppa di Germania e Amichevoli). Di questi, 31,6 milioni (30,7 nel 2010/11) derivano dalla ripartizione dei diritti TV della Bundesliga. Tale voce incide per l’11,32% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente, si sono registrati proventi per diritti radiotelevisivi per un importo di 39,2 milioni di euro e pertanto si è avuto un decremento del 4,08%.
- Proventi da trasferimenti
giocatori per 5 milioni di euro. Tale voce incide per l’1,51% sul totale dei
ricavi e l’esercizio precedente ammontava a 7,1 milioni di euro, pertanto si
registra un decremento per 2,1 milioni.
- Proventi di
merchandising per 57,4 milioni di euro. Tale voce incide per il 17,28% sul
totale dei ricavi. L’esercizio precedente ammontava a 43,9 milioni di euro e
pertanto registra un incremento del 30,75%.
- Altri ricavi per 20,7 milioni di euro (tra cui: affitti e locazioni, New Media, indennità DFB per giocatori nazionali, ricavi FC Bayern II, squadre giovanili e donne). Tale voce incide per il 6,23% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente ammontava a 13,9 milioni di euro e pertanto registra un incremento del 48,92%.
- Altri ricavi per 20,7 milioni di euro (tra cui: affitti e locazioni, New Media, indennità DFB per giocatori nazionali, ricavi FC Bayern II, squadre giovanili e donne). Tale voce incide per il 6,23% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente ammontava a 13,9 milioni di euro e pertanto registra un incremento del 48,92%.
Le spese per il personale
ammontano complessivamente a 165,6 milioni di euro e rappresentano il 49,85% dei
ricavi (50,61% escludendo le plusvalenze). Tali spese registrano un incremento del
5,95% rispetto ai 156,3 milioni di euro del 2010-11, comunque inferiore
all’aumento dei ricavi.
I costi per acquisti di materiale
e servizi, al netto delle spese operative, ammontano a 26,2 milioni di euro e risultano
in aumento del 29,06%, rispetto ai 20,3 milioni di euro del 2010/11.
Gli altri costi operativi raggiungono la cifra di 71,1 milioni di euro (71,9 nel 2010-11).
L’EBITDA, ossia il risultato calcolato prima degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti, risulta positivo per 69,3 milioni di euro, con un incremento del 63,44% rispetto ai 42,4 milioni dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2011.
Gli altri costi operativi raggiungono la cifra di 71,1 milioni di euro (71,9 nel 2010-11).
L’EBITDA, ossia il risultato calcolato prima degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti, risulta positivo per 69,3 milioni di euro, con un incremento del 63,44% rispetto ai 42,4 milioni dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2011.
Gli ammortamenti sono in diminuzione
del 29,10% e risultano pari a 45,7 milioni di euro, di cui 43 per ammortamento
rosa giocatori. Nell’esercizio precedente ammontavano a 35,4 milioni di euro
(di cui 32,9 per ammortamento immobilizzazioni immateriali).
La gestione fnanziaria risulta
negativa per € 1,7 milioni, mentre nell’esercizio precedente era positiva per
1,8 milioni di euro.
Il risultato operativo di FC Bayern München AG risulta positivo per 21,9 milioni di euro, in aumento di 13,1 milioni rispetto al 2010/11.
Il risultato di competenza derivante dalla partecipazione nella società Allianz Arena München Stadion GmbH evidenzia una perdita di 3,7 milioni, mentre nel 2010/11 era positivo per 0.9 milioni di euro.
Il risultato operativo di FC Bayern München AG risulta positivo per 21,9 milioni di euro, in aumento di 13,1 milioni rispetto al 2010/11.
Il risultato di competenza derivante dalla partecipazione nella società Allianz Arena München Stadion GmbH evidenzia una perdita di 3,7 milioni, mentre nel 2010/11 era positivo per 0.9 milioni di euro.
Il risultato prima delle imposte è
positivo per 18,2 milioni (8,8 nel 2010/11).
Le imposte sul reddito ammontano a 7,1 milioni di euro, nell’esercizio precedente erano pari a 7,5 milioni di euro.
FC Bayern Monaco AG evidenzia un utile al netto delle imposte per 11,1 milioni di euro, in aumento di 9,8 milioni rispetto al 30 giugno 2011, quando ha segnato la cifra di 1,3 milioni.
Le imposte sul reddito ammontano a 7,1 milioni di euro, nell’esercizio precedente erano pari a 7,5 milioni di euro.
FC Bayern Monaco AG evidenzia un utile al netto delle imposte per 11,1 milioni di euro, in aumento di 9,8 milioni rispetto al 30 giugno 2011, quando ha segnato la cifra di 1,3 milioni.
Dati
dal Bilancio Es. FC Bayern München AG: rapporto tra mezzi propri e attivo
|
|||||
€/T
|
2011/12
|
2010/11
|
2009/10
|
2008/09
|
2007/08
|
Totale
Attivo
|
359,10
|
360,30
|
316,80
|
262,60
|
283,80
|
Patrimonio
Netto
|
278,30
|
268,30
|
206,40
|
177,50
|
176,00
|
Equity Ratio (PN/Tot. Attivo)
|
77,5%
|
74,5%
|
65,2%
|
67,6%
|
62,0%
|
Per quanto riguarda lo stato
patrimoniale, il totale delle attività ammonta a 359,1 milioni e risulta in diminuzione
di 1,2 milioni.
Le immobilizzazioni nette totali aumentano
a 226,8 milioni da 192,6 milioni del 30 giugno 2011. Quelle immateriali nette ammontano
a 72 milioni e risultano quasi raddoppiate rispetto ai 37,2 milioni di euro del
2010/11. Quelle materiali e finanziarie ammontano a 154,8 milioni e segnano una
lieve diminuzione dello 0,39%.
L’attivo circolante
complessivamente risulta pari a 127,2 milioni di euro, nel 2010/11 era pari a 159,3
milioni di euro.
Il Patrimonio Netto della società
FC Bayern München AG ammonta a 278,3
milioni e risulta in aumento di 10 milioni rispetto al valore del 30 giugno 2011.
I fondi rischi risultano pari a 15,2
milioni, mentre nel 2010/11 erano pari a 15 milioni di euro.
L’ammontare dei debiti è pari a 49,3
milioni e risulta diminuito di 14,9 milioni rispetto al 2010-11.
I risconti passivi per ricavi
anticipati aumentano da 12,8 a 16,3 milioni.
Il rapporto tra patrimonio netto e
totale delle attività, pari al 77,5%, testimonia e conferma, ancora una volta, l’indipendenza
finanziaria del club e la scarsa dipendenza dalle fluttuazioni del mercato e
come dice Hopfner, è un valore probabilmente unico nel mondo del calcio.
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