martedì 7 giugno 2016

Bilancio Empoli 2014/2015: la Serie A, Valdifiori e Rugani portano l’equilibrio economico.

Luca Marotta 


Empoli FC SpA ha chiuso il bilancio chiuso al 30/06/2015, con un utile al netto delle imposte di € 35.000. Mentre, l’esercizio solare 2013/2014 si era chiuso con una perdita netta di 3,9 milioni di Euro e il 2013 con una perdita netta di Euro 554 mila.
Con la partecipazione al campionato di Serie A 2014/15 ed il conseguimento dei relativi diritti TV, cui si sono aggiunte le plusvalenze di Valdifiori e i proventi da compartecipazione di Rugani, l’Empoli ha raggiunto un sostanziale equilibrio economico, tuttavia permane l’elevata incidenza dei debiti tributari, di cui una parte risulta rateizzata.
L’Empoli è una “squadra di provincia” che ha come obiettivo principale la permanenza nella Serie A di calcio, senza le risorse di personale ed economiche dei grandi club. Per questo continua nella politica di investimento nel settore giovanile, ritenendo giustificato la capitalizzazione dei costi del vivaio, che riguardano la promozione e l'organizzazione del settore giovanile e che hanno utilità pluriennale.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2014/2015, si è conclusa con il quindicesimo posto del Campionato di Serie A Tim, con il raggiungimento dell’obiettivo della permanenza in Serie A..

La società.

L'Empoli Football Club viene fondato nel 1920. Il Capitale sociale è composto da 200.000 azioni dal valore nominale di € 5,20. Nel 1991 la proprietà è stata rilevata dalla famiglia Corsi, dando inizio alla presidenza di Fabrizio Corsi, tutt'ora al vertice della società.
Al 28 ottobre 2015, Fabrizio Corsi possedeva 97.810 azioni (48,9%); Immobiliare Calcinaia 15.000 azioni Silano Bini 6.822 azioni; Immobiliare Ciari 3.433 azioni e Aldo Lolli 3.000 azioni.

La continuità aziendale.

Nella nota integrativa è scritto che la valutazione delle voci di bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuazione dell'attività.
La società di revisione OMNIREV srl ha evidenziato a titolo di maggior informativa che in bilancio risultano crediti per imposte anticipate e che gli Amministratori ritengono che possano essere recuperati con gli utili futuri.

La struttura dell’attivo.

Gli impieghi sono rappresentati per il 75% dall’attivo non corrente  e per il 25% dall’attivo corrente.



L’attivo, pari a € 32,1 milioni circa (€ 26,3 milioni nel 2013/14), risulta aumentato del 22%.
Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 55%. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 39,3% delle immobilizzazioni ed il 21,7% dell’attivo. Notevole è l’importo dei costi capitalizzati per il settore giovanile che è pari a 4,6 milioni di Euro e che incide sulle immobilizzazioni per il 25,9%. Tale dato confermerebbe l’attenzione riposta dall’Empoli per il settore giovanile.
Le immobilizzazioni materiali ammontano ad € 5.366.089 (€5.132.516 nel 2013/14) ed incidono sull’attivo per il 16,7%. Tali immobilizzazioni riguardano: Centri e strutture sportive per € 4.631.838; Terreno sottostante centro sportivo per € 308.000; Terreni e Fabbricati e centro sportivo per € 97.000; Impianti e macchinario per € 113.983; Attrezzature industriali e commerciali per € 123.136 e Altri beni per € 92.132.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,03 (1,03 nel 2013/14), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,47 (0,46 nel 2013/14), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,42, di poco superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 99% (23,8% nel 2013/14), pertanto ogni 100 Euro investiti se ne incassano 99, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, entro l’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo per € 1 milione circa, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 3,6 Euro.

Il Valore della Rosa.

Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori risulta aumentato da € 2.580.318  a € 6.944.367.
Le operazioni di calciomercato più importanti del 2014/15 sono state: Barsotti Lorenzo per € 20.000 (FIORENTINA A.C.); Saponara Riccardo per € 4.000.000 (AC Milan); Mestre Francesco per € 900.000 (Juventus); Santomauro Luca per € 600.000 (Juventus); Colombini Francesco per € 360.000 (San Miniato Tuttocuoio)
Tra  le cessioni spiccano: Cassata Francesco per € 1.500.000 (Juventus); Bachini Matteo per € 350.000 (San Miniato Tuttocuoio); Radonjc Nemanja per €600.000 (AS Roma); Valdifiori Mirko per € 5.600.000 (Napoli).
Valdifiori è stato ceduto al Napoli, entro la fine del mese di giugno 2015, per mettendo di realizzare una plusvalenza di € 5.513.333..
Durante la sessione invernale di mercato 2016, è stata risolta la compartecipazione di Rugani con la Juventus per € 3.000.000, come riportato nel bilancio dell’Empoli. Nel comunicato del 02.02.2015 della società bianconera era scritto che “il corrispettivo per la risoluzione era di € 3,5 milioni pagabili da Juventus in quattro esercizi”.
Entro il 30 giugno 2015 sono state definite le compartecipazioni di Barba con la Roma e di Rovini con l’Udinese.

Il Patrimonio netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 808.609 (€773.608 nel 2013/14) e finanzia il 2,5% delle attività (2,9% nel 2013/14).
La variazione positiva di € 35 mila è dovuta all’utile netto di esercizio.

Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a 0,12 (0,3 nel 2013/14). Il valore basso di tale indicatore significa che il valore contabile netto della rosa non è finanziato totalmente con i mezzi propri.
Il Capitale Circolante netto è negativo per € 9 milioni, nel 2013/14 era negativo per € 10 milioni.

La struttura del Passivo.

Il capitale di terzi finanzia il 97,5% delle attività (97,1% nel 2013/14).

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è pari a 0,03 (0,03 nel 2013/14).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale sui mezzi propri.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari al 2,5%.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2015 ammontano a € 29,9 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 23,4 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,27, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.

I ratei e risconti passivi ammontano a € 62.152 (€ 88.748 nel 2013/14) e finanziano lo 0,19% delle attività (0,34% nel 2013/14).

I debiti verso il personale ammontano a € 1.436.229. Nella nota integrativa è scritto che i debiti verso il personale riguardano il debito relativo alle mensilità di maggio e giugno 2015, pagate nel mese di settembre 2015.

I debiti tributari ammontano a € 11.656.544 (€ 6.880.799 nel 2013/14) e finanziano il 36,3% dell’attivo.
I debiti tributari comprendono: debiti per iva relativi ad esercizi precedenti rateizzati per circa 5,4 milioni di Euro; € 1.575.386 per iva a debito anno 2015 relativa alle liquidazioni dei primi sei mesi del 2015 che risultavano ancora da versare, alla data di redazione del bilancio, € 1.656.743 relativi a ritenute dipendenti, tesserati e autonomi; € 127.248 per ritenute irpef 2012 rateizzate; € 2.809.607 per imposte esercizi precedenti inerenti il P.V.C. definito con accertamento con adesione in data 17/12/2014 il cui importo originario ammontava a € 3.758.641.
Il P.V.C. è relativo alle annualità 2005 - 2009 per compensi e provvigioni erogati a terzi procuratori.
I debiti verso Enti previdenziali ammontano a € 513.683,00.
Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti scaduti verso club, personale, ma anche verso il fisco o verso gli Enti Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si fossero concluse delle transazioni oppure instaurasse una controversia, argomentata e giudicata ammissibile, il debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair Play Finanziario.

La Posizione Finanziaria Netta.

I debiti bancari, al 30 giugno 2015 sono esposti per € 7.200.448 (€8.719.250 nel 2013/14). Tali debiti riguardano: un mutuo ipotecario quindicinale erogato dal Credito Sportivo per circa € 2,3 milioni; il debito verso Monte dei Paschi factor per operazioni di anticipo fatture per € 1.730.075; il debito verso Banca di Credito cooperativo di Cambiano per operazioni anticipo parte saldi campagna trasferimenti 2016/17 e 2017/2018 per € 1.400.000; il debito verso Banca del Chianti per operazioni anticipo parte saldi campagna trasferimenti 2015/2016 e 2016/2017 per € 1.395.040.

Le disponibilità liquide aumentano da € 107.823 a € 1.068.173.
I Crediti verso società calcistiche non sono esplicitati, ma inclusi genericamente nella voce crediti v/clienti e società di calcio per  € 10.550.000.
Al 30 giugno 2015, i Debiti verso enti-settore specifico ammontano a € 5.734.597.

Ai fini del Financial Fair Play la posizione finanziaria netta dovrebbe risultare comunque inferiore al fatturato netto, senza plusvalenze e quindi abbondantemente nei limiti auspicati dal Regolamento stesso.

La gestione economica.

La gestione economica è stata caratterizzata dal deciso aumento del valore della produzione da € 10,4 milioni a € 39,6 milioni, grazie alla partecipazione al campionato d Serie A 2014/15, con i relativi diritti TV, ma anche alle plusvalenze, che contabilizzano quella di Valdifiori.
I costi della produzione anche se sono raddoppiati, da € 18,5 milioni a € 37,7 milioni, risultano aumentati in misura nettamente meno che proporzionale, in confronto all’incremento del valore della produzione.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva per € 1,9 milioni, mentre nel 2014 era negativa per € 8,1 milioni.



I Ricavi.

I ricavi da gare aumentano a € 2,15 milioni da € 444 mila, con un incremento di circa il 385,8%.
I ricavi da gare campionato hanno registrato un incremento di € 545 mila.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” aumenta da € 420 mila a € 653 mila. Tale voce comprende Ricavi dallo sponsor ufficiale NGM per € 450.000 dallo sponsor tecnico per € 180.000, altre sponsorizzazioni commerciali per € 23.229.
I “Proventi pubblicitari”, aumentano a € 785.683 da € 310.204.
I “Proventi commerciali e royalties”, pari a € 79.255 (€ 10.019 nel 2013/14), si riferiscono ai ricavi derivanti dall’attività di merchandising e di licensing.
I ricavi TV della Serie A ammontano a € 23.912.973.
I Contributi in conto esercizio diminuiscono a € 979.550 da € 3.270.221.

Il Player Trading.

La gestione del Player Trading riesce a sostenere da sola il costo annuale dei cartellini dei calciatori.



Le Plusvalenze realizzate ammontano a € 7.971.133 su un valore di cessione di € 8.058.000.
Tali plusvalenze riguardano: Cassata Francesco (Juventus) ceduto per € 1.500.000, con pari plusvalenza; Della Latta Simone (Pontedera) ceduto per € 8.000, con una plusvalenza di € 7.800; Radonjc Nemania (Roma) ceduto per €  600.000 , con plusvalenza di pari importo; Bachini Matteo (Tuttocuoio) , ceduto per € 350.000, con pari plusvalenza; Valdifiori Mirko Napoli ceduto per € 5.600.000, con plusvalenza di € 5.513.333.
Le minusvalenze pari ad € 10.400, riguardano tre calciatori svincolati.

I proventi da compartecipazione pari a € 3 milioni, riguardano la risoluzione della compartecipazione di Rugani a favore della Juventus.

Gli ammortamenti dei calciatori aumentano del 31,4%, da € 1,1 milioni a € 1,4 milioni.

I Costi.

Il costo del personale è aumentato da € 8.365.310 a19.909.238. Si è registrato un incremento di circa € 11,5 milioni, con un’incidenza sul valore della produzione del 50,2% (80,7% nel 201314) e sul fatturato netto del 68,9% (159,1% nel 2013/14).
Il costo del personale tesserato è di € 18.386.375.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,96 tale valore sarebbe di poco oltre il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, e al di sopra per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.

I costi per servizi ammontano a € 6.618.232 (€ 3.439.456 nel 2013/14). Tali costi comprendono i C osti per tesserati pari ad € 330.996; i Costi per attività sportiva pari ad € 443.980; i Costi specifici tecnici pari ad € 510.052, relativi a costi per l'osservazione dei calciatori, costi squadre sovvenzionate e costi accessori campagna trasferimenti; i Costi di vitto, alloggio e locomozione gare pari ad € 354.799; le Spese assicurative e previdenziali pari ad € 130.495; le Spese amministrative, pubblicitarie e generali pari ad € 4.763.607, comprendenti gli emolumenti ad Amministratori per € 845.537. Sono stati imputati i compensi relativi all'esercizio 2014/15 spettanti al Presidente del CDA per € 519.760, all'Amministratore Delegato per € 325.777 , ai Sindaci per € 19.656.

I Costi per godimento beni di terzi ammontano a € 359.605 (€ 319.274 nel 2013/14) e includono l’affitto dei campi sportivi per € 27.700 e il canone di locazione di locali per € 207.642.

Il pareggio di bilancio.

Il risultato prima delle imposte è positivo per € 706 mila. Nel 2013/14 il risultato prima delle imposte era negativo per € 8,56 milioni. Nel 2012/13, il risultato prima delle imposte era negativo per € 819 mila.
Il dato aggregato dell’EBT per il periodo 2012/13, 2013/14 e 2014/15 è negativo per Euro 8,68 milioni. Bisogna precisare che per il Regolamento del Fair Play Finanziario, bisognerà operare delle rettifiche sull’EBT, come quella di non considerare gli ammortamenti sulle infrastrutture sportive.

Nel 2015, le imposte di esercizio hanno esercitato un impatto negativo sul risultato finale per € 670.883, corrispondenti a € 179.197 per Ires e € 491.686 per Irap.
Il risultato netto è positivo per € 35.000. Nel 2013/14 i l risultato netto è stato negativo per € 3.899.913.

Conclusioni.


Per l’esercizio 2015-2016, con la permanenza in Serie A, gli Amministratori prevedono che la società potrà contare su ricavi pari ad oltre € 27 milioni, che sommati alle plusvalenze da cessione calciatori che suppongono di realizzare, consentiranno all’Empoli di raggiungere un risultato economico di sostanziale pareggio considerando anche che i costi aziendali subiranno degli aumenti soprattutto nel costo del personale.

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