giovedì 24 gennaio 2019

Bilancio dello Stato Italiano: il Preventivo di Competenza 2019: un tentativo di lettura.




[Vedi anche 2020]

Luca Marotta                                                                                                    


Il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, è stato approvato con la LEGGE 30 dicembre 2018, n.  145, ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.302 del 31-12-2018 - Suppl. Ordinario n. 62/L.

Il Supplemento Ordinario n. 62/L si chiude con la seguente avvertenza: “La presente legge è pubblicata, per motivi di massima urgenza, senza note, ai sensi dell’art. 8, comma 3 del regolamento di esecuzione del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sulla emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 1986, n. 217.
In supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale - Serie generale - del 18 gennaio 2019, si procederà alla ripubblicazione del testo della presente legge, corredata delle relative note, ai sensi dell’art. 10, comma 3 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1985, n. 1092.”


                                                                                                                                       
L’Interlocuzione con le Autorità europee.

L’approvazione è avvenuta dopo “interlocuzione con le Autorità europee”. L’interlocuzione si è prolungata per alcuni giorni e la manovra di bilancio è stata modificata secondo linee concordate dal Governo con la Commissione europea.

La lettera del presidente Conte, che ha sbloccato la trattativa, ha mutato il quadro programmatico nel seguente modo:



Per quanto riguarda il rapporto deficit /PIL, a numeratore si considera l’indebitamento netto del Il Conto economico delle Amministrazioni pubbliche, che è redatto secondo le regole stabilite nel manuale del Sistema Europeo dei conti. Il Conto economico delle Amministrazioni pubbliche è redatto secondo il principio di rilevazione della competenza economica, anche se per alcune voci è consentito, in quanto ritenuto più significativo, l'utilizzo dei valori di cassa.
La differenza fra il totale delle entrate e delle spese finali di tale conto determina l'indebitamento (o accreditamento) netto.
“Tale saldo è il numeratore del rapporto deficit/PIL calcolato ai fini della verifica del rispetto del limite del 3% introdotto dal Trattato di Maastricht.

Nell’allegato 3 della lettera di Conte spicca l’indebitamento netto 2019 in percentuale del PIL al 2% (a livello di comunicazione si è preferito parlare di 2,04%). Altro dato che spicca è la crescita pari all’1% del PIL a prezzi costanti. Il PIL reale 2017 figura per un importo pari a 1.594.774 milioni di Euro.




Da notare che la Nota di Aggiornamento al DEF prevedeva, per il 2019, un rapporto Deficit/PIL del 2,4% e una crescita del PIL superiore Infatti, la “Nota Tecnico Illustrativa dlb 2019 2021 prima lettura”, a pagina 31, riportava un indebitamento netto per quanto riguarda la “Tabella 3.2-5 Conto economico delle amministrazioni pubbliche. Quadro programmatico”, come raffigurato nella tabella:



Nella prima lettura del Disegno di Legge del Bilancio, il rapporto Indebitamento Netto del Conto economico delle amministrazioni pubbliche, pari a 44,25 miliardi di Euro il PIL nominale, pari a 1.822 miliardi di Euro, è pari al 2,4%.

Di seguito il quadro economico programmatico in percentuale del PIL della Nota di aggiornamento del DEF, che ha preceduto la Legge di Bilancio.



Nella Nota tecnico - illustrativa alla legge di bilancio 2019 – 2021 definitiva, a pagina 51 nel prospetto del “Conto Economico delle amministrazioni pubbliche. Quadro Programmatico” emerge che il rapporto Deficit / PIL è sceso al 2,04%, con un PIL nominale di € 1.802.525.000.000 e un indebitamento netto di 36,7 miliardi di Euro.

Da notare come nei quadri programmatici si riportino dati con i decimali, mentre a livello di comunicazione sono stati riportati dati in centesimi.

Il bilancio di previsione.

Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2019 di competenza, bisogna evidenziare che le Entrate correnti (tributarie ed extra-tributarie), pari a Euro 576.379.077.046 risultano inferiori e non riescono a coprire le spese correnti aumentate degli interessi, pari a Euro 588.286.872.910.
Invece, nel preventivo 2018 le Entrate correnti (tributarie ed extra-tributarie), pari a Eur 576.949.233.951, risultavano maggiori e riuscivano a coprire le spese correnti aumentate degli interessi, pari a Euro 575.506.547.940.

Pertanto il Risparmio pubblico è negativo per Euro -11.907.795.864, mentre nel bilancio di previsione 2018 era positivo per Euro 1.442.686.011.

In aggiunta, le spese in conto capitale, pari a Euro 49.703.695.999 (€ 49.047.504.227 nel bilancio di previsione 2018), superano le entrate da dismissioni, pari a Euro 2.259.066.000 (€ 2.512.596.000 nel bilancio di previsione 2018). Inoltre, bisogna rimborsare i prestiti giunti a scadenza determinando la necessità di ricorrere al mercato, aumentando di conseguenza il debito pubblico.  
In altre parole, anche per il 2019, ci si indebita ulteriormente per pagare il debito, anche perché il risparmio pubblico è negativo e le entrate da alienazioni non riescono a finanziare completamente la spesa in conto capitale, che dovrebbe riguardare gli investimenti.

Infatti, la quantità relativa al ricorso al mercato supera quella del rimborso dei prestiti. Si rimborsano prestiti per 231.508.421.996 e si contraggono nuovi prestiti per Euro 290.860.847.859. Per il 2020 si rimborseranno prestiti per 228.909.264.482 e si contrarranno nuovi prestiti per Euro 272.008.270.836. Per il 2021 si rimborseranno prestiti per 244.835.796.314 e si contrarranno nuovi prestiti per Euro 272.708.081.752.

Nel bilancio di previsione 2018, era previsto per il 2018 un rimborso prestiti per 227,8 miliardi e la contrazione di nuovi prestiti per 272,9 miliardi di Euro. Per il 2019 era previsto un rimborso prestiti per 240,4 miliardi e la contrazione di nuovi prestiti per 265,7 miliardi di Euro. Per il 2020 era previsto un rimborso prestiti per 232,8 miliardi e la contrazione di nuovi prestiti per 246,1 miliardi di Euro.



Il Saldo Netto da Finanziare.

Il saldo netto da finanziare è dato dalla differenza tra le Entrate e le Spese finali, iscritte nel bilancio dello Stato; in altre parole, è la differenza tra il totale delle entrate e delle spese al netto delle operazioni di accensione e rimborso prestiti. 

Per il 2019, in termini di competenza, è evidenziato un saldo netto da finanziare pari a 59,35 miliardi di Euro. Nel bilancio di previsione per il 2018, in termini di competenza, era evidenziato un saldo netto da finanziare pari a 45,1 miliardi di Euro (38,6 miliardi di Euro nel 2017).

Per il triennio 2019-2021, in termini di competenza, è evidenziato un progressivo miglioramento del saldo netto da finanziare. Infatti, per il 2020 è previsto un saldo netto da finanziare di 42,8 miliardi di Euro e per il 2021 di 27,62 miliardi di Euro. Anche nel bilancio di previsione del 2018, per il triennio 2018-2020, in termini di competenza, era evidenziato un progressivo miglioramento del saldo netto da finanziare: per il 2019 era previsto un saldo netto da finanziare di 25,3 miliardi di Euro e per il 2020 di 13,26 miliardi di Euro.

Da notare che il primo capoverso dell’ Art. 1 comma 1 della Legge di Bilancio rinvia all’allegato n. 1 annesso alla legge, per quanto riguarda i livelli massimi del saldo netto da finanziare, in termini di competenza e di cassa, e del ricorso al mercato finanziario.
Nell’allegato n. 1 è scritto che il “Livello massimo del saldo netto da finanziare, tenuto conto degli effetti derivanti dalla presente legge” è di 68.179 milioni di Euro per il 2019 e che “il saldo netto da finanziare corrisponde al 3,7% del prodotto interno lordo nel 2019; 2,9% del PIL nel 2020 e 2,2% del PIL nel 2021.



Nel dossier sulla Legge di Bilancio 2019 è scritto: “Come si evince dall’Allegato 1 all’articolo in esame, gli importi del saldo netto da finanziare sono leggermente inferiori ai livelli programmatici di tale saldo indicati nella Nota di aggiornamento, - come poi previsti nelle risoluzioni parlamentari di approvazione della Nota medesima - nella quale gli stessi, riferiti per il 2019 ad un livello di indebitamento netto del 2,4 per cento di Pil, risultavano cifrati, in termini di competenza, in 68,5 miliardi nel 2019 e poi in 56,5 e 45,5 miliardi per il 2020 ed il 2021.”

Nella Nota di aggiornamento al DEF era scritto: “In ottemperanza alle norme della legge di contabilità e finanza pubblica sui contenuti obbligatori della Nota di Aggiornamento del DEF, il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 68,5 miliardi di euro nel 2019, 56,5 miliardi nel 2020 e 45,5 miliardi nel 2021.”

Nel bilancio di previsione del 2018, nell’allegato n. 1 era scritto l’importo di 45.470 milioni di Euro per il 2018 e che “il saldo netto da finanziare corrispondeva al 2,6% del prodotto interno lordo nel 2018; 1,4% del PIL nel 2019 e 0,7% del PIL nel 2020.

A scanso di equivoci, nel comma 1 dell’articolo 1 è anche scritto: “Resta fermo che i livelli effettivi dei saldi di cui all’allegato 1 annesso alla presente legge, validi ai fini del conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, sono quelli risultanti dal quadro generale riassuntivo di cui all’articolo 17.”
Quindi prevale l’importo scritto nel quadro generale riassuntivo, nel caso specifico per il saldo netto da finanziare l’importo è di 59,35 miliardi di Euro.



Il Ricorso al Mercato.

La necessità del ricorso al mercato è determinata dalla differenza tra le Entrate Totali, comprensive delle Regolazioni contabili e le Spese Totali, comprensive delle regolazioni debitorie e dei rimborsi prestiti.
In altre parole, il ricorso al mercato rappresenta la differenza tra le entrate finali e il totale delle spese. E’ l’ulteriore debito che bisogna contrarre per far fronte alle spese che si prevede effettuare nell’anno e che non sono coperte dalle entrate finali Tale importo coincide con l’accensione dei prestiti. Il Livello massimo del ricorso al mercato finanziario, tenuto conto degli effetti derivanti dalla presente legge Euro 299.687.000 per il 2019; Euro 284.252.000 per il 2020 ed Euro 288.730.000 per il 2021.


Per il 2019, in termini di competenza, è evidenziata la necessità del ricorso al mercato per un importo pari a 290,9 miliardi di Euro. Da notare che l’importo indicato nell’allegato n. 1 dell’articolo 1 come livello massimo in termini di competenza per il 2019 è di 299.687 milioni di Euro; per il 2020 è di 284.252 milioni di Euro; per il 2021 è di 288.730 milioni di Euro.



Il quadro riassuntivo del bilancio di competenza 2019-2021 per quanto riguarda il RICORSO AL MERCATO indica i seguenti importi: Euro 290.860.847.859 per il 2019; Euro 272.008.270.836 per il 2020 ed Euro 244.835.796.314 per il 2021.


Per il 2018, in termini di competenza, era evidenziata la necessità del ricorso al mercato per un importo pari a 272,9 miliardi di Euro. Da notare che l’importo indicato nell’allegato n. 1 dell’articolo 1 come livello massimo in termini di competenza per il 2019 è di 299.687 milioni di Euro; per il 2020 è di 284.252 milioni di Euro; per il 2021 è di 288.730 milioni di Euro.

Il quadro riassuntivo del bilancio di competenza 2018-2020 per quanto riguarda il RICORSO AL MERCATO indicava i seguenti importi: Euro 265.733.752.860 per il 2018; Euro 272.907.994.749 per il 2019 ed Euro 246.087.814.990 per il 2020.

Nello specifico, nello Stato di Previsione dell’Entrata, è prevista Emissione di titoli di Stato per Euro 290.705.910.789 (€ 272.753.057.679 nel 2018), corrispondente al ricavo netto, e “VALORE NOMINALE DELLE MONETE METALLICHE” per Euro 154.937.070.

Per il triennio 2019-2021, in termini di competenza, è evidenziata una riduzione nel 2020, con una stabilizzazione nel 2021. Infatti, per il 2020 è previsto il ricorso al mercato per 272 miliardi e per il 2021 per 272,7 miliardi. Infatti, gli importi da rimborsare variano nel seguente modo: nel 2019 ammontano a 231,5 miliardi di Euro; invece, quelli da rimborsare nel 2020 ammontano a 228,9 miliardi di Euro; mentre, nel 2021 ammontano a 244,8 miliardi di Euro.

Per quanto riguarda gli interessi da pagare le variazioni prevedono un aumento sia nel 2020 che nel 2021.
Gli interessi da pagare per il 2019 ammontano a 78,9 miliardi, per il 2020 a 82,5 miliardi di Euro (-3,32%) e per il 2021 a 87,9 miliardi di Euro (+6,45%).
In termini di saldo tra importi di prestiti da accendere e importi di prestiti da rimborsare, la cifra diminuisce dai 59,3 miliardi del 2019, ai 43,1 miliardi del 2020 e a 27,9 miliardi del 2021. Tali saldi vanno comunque ad incrementare il debito pubblico.
Come nel precedente bilancio di previsione, sembrerebbe che l’aumento del debito pubblico continuerà.

Il Risparmio Pubblico.

Il Risparmio Pubblico è dato dalla differenza tra le entrate tributarie aumentate di quelle Extra Tributarie e diminuite delle spese correnti comprensive degli interessi.
Per il 2019 è previsto un saldo negativo per 11,9 miliardi di Euro (+€ 1,44 miliardi nel 2018); mentre, sia per il 2020, che per il 2021 è previsto un saldo positivo, rispettivamente per 6,7 miliardi di Euro e 18,18 miliardi di Euro.
Ovviamente sono gli interessi sul debito che penalizzano il risultato del risparmio pubblico. Infatti, se escludessimo gli interessi, si potrebbe registrare un saldo positivo per tutto il triennio, precisamente: circa 66,99 miliardi di Euro per il 2019; circa 89,28 miliardi di Euro per il 2020 e circa 106,06 miliardi di Euro per il 2021.

L’Avanzo Primario.

Note positive giungono dall’avanzo primario, che esclude dal conteggio gli interessi del debito pubblico e di conseguenza, ne rivela il peso determinante sul deficit.

L’avanzo primario è dato dalla differenza tra Entrate, escluse quelle da accensioni prestiti, e Spese al netto degli interessi ed è positivo per circa 20,55 miliardi di Euro. Nel 2020 e 2021 è previsto in crescita, rispettivamente a 39,45 miliardi di Euro e 60,25 miliardi di Euro.
Nel bilancio di previsione 2018 era previsto positivo per circa 33,4 miliardi di Euro e nel 2019 era previsto in crescita a 52,2 miliardi di Euro e per il 2020 a 66,9 miliardi di Euro.

Il PIL

Molto importante è la previsione del PIL, poiché rappresenta il reddito potenziale da tassare e quello disponibile per i consumi, sui cui grava l’imposizione diretta.

Per il consuntivo 2017 è considerato un PIL ai prezzi di mercato pari a 1.724.954 milioni di Euro. Per il preventivo 2018 assestato è considerato un PIL ai prezzi di mercato in crescita del 2,1%, ossia pari a 1.767,6 miliardi di Euro.

Da notare che, nella precedente Legge di Bilancio, per il consuntivo 2016 era considerato un PIL ai prezzi di mercato pari a 1.680,5 miliardi di Euro. Per il preventivo 2017 assestato era considerato un PIL ai prezzi di mercato pari a 1.716,5 miliardi di Euro.

Per il consuntivo 2017 è considerato un PIL Reale pari a 1.559.774 milioni di Euro.
Per il preventivo 2018 assestato è considerato un PIL Reale in crescita dell’1%, ossia pari a 1.767,6 miliardi di Euro.

Il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e per il triennio 2019-2021 ha considerato un PIL ai prezzi di mercato in crescita a 1.822,7 miliardi di Euro nel 2019, a 1.887,0 miliardi di Euro nel 2020 e a 1.946,3 miliardi di Euro nel 2021.
Di conseguenza, risulterebbe che per il 2019 è stato previsto un PIL ai prezzi di mercato in crescita del 2,3%, rispetto alla previsione del 2017 (+3,13% nel bilancio di previsione 2018).

Il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e per il triennio 2018-2020 ha considerato un PIL ai prezzi di mercato in crescita a 1.770,3 miliardi di Euro nel 2018, a 1.830,6 miliardi di Euro nel 2019 e a 1.893,3 miliardi di Euro nel 2020.
Di conseguenza, risultava che per il 2018 era stato previsto un PIL ai prezzi di mercato in crescita del 3,13%, rispetto alla previsione del 2017.



Nell’allegato 3 della lettera di Conte è stato considerato un PIL reale in crescita solo dell’1%, con un effetto sulla crescita della manovra dello 0,4%.



Nel prospetto che segue si sono applicate le percentuali di crescita indicate dalla lettera di Conte al dato di partenza del PIL Reale a consuntivo 2017.



Il rapporto tra saldo netto da finanziare del bilancio finanziario e PIL ai prezzi di mercato previsto per il 2019 risulta essere del 3,29%. Tale rapporto diminuisce al 2,3% nel 2020 e all’1,45% nel 2021.

Il rapporto tra saldo netto da finanziare del bilancio finanziario e PIL ai prezzi di mercato previsto per il 2018 risultava essere del 2,6%. Tale rapporto diminuiva all’1,4% nel 2019 e allo 0.7% nel 2020.

Deficit/PIL

Per il rapporto Deficit / PIL, a numeratore si considera l'indebitamento (o accreditamento) netto, dato dalla differenza fra il totale delle entrate e delle spese finali del Conto economico delle Amministrazioni pubbliche.
Il Conto economico delle Amministrazioni pubbliche è redatto secondo le regole stabilite nel manuale del Sistema Europeo dei conti. Il principio di rilevazione adottato è quello della competenza economica, anche se per alcune voci è consentito, in quanto ritenuto più significativo, l'utilizzo dei valori di cassa.
Il saldo differenziale del Conto economico delle Amministrazioni pubbliche è il numeratore del rapporto deficit/PIL calcolato ai fini della verifica del rispetto del limite del 3% introdotto dal Trattato di Maastricht.

Le Entrate.

Le entrate finali lorde di competenza 2019, comprensive delle regolazioni contabili, risultano pari a circa 578,64 miliardi di Euro (579,46 miliardi di Euro, previsione 2018 con le regolazioni contabili), di cui 7 miliardi hanno natura di entrate non ricorrenti. Il maggior importo riguarda le entrate tributarie, pari a circa 513,2 miliardi di Euro (508,3 miliardi, previsione iniziale 2018), che rappresentano circa l’88,64% del totale.



Le Imposte Dirette.

Tra le entrate tributarie spiccano le imposte dirette per 270,5 miliardi di Euro (264,34 miliardi nel 2018), pari a circa il 46,8% delle entrate finali lorde di competenza 2019, comprensive delle regolazioni contabili.



Tra le imposte dirette, l’importo di maggior rilievo riguarda l’Irpef, pari a 199,8 miliardi di Euro (196 miliardi nel 2018), seguito dall’IRES con 40,9 miliardi di Euro (41,4 miliardi nel 2018).



L’Irpef incide per circa il 73,85% sulle imposte dirette e per il 34,53% sulle entrate finali lorde (escluse le accensioni prestiti). Quindi, un terzo delle entrate dello Stato è rappresentato dall’Irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
L’IRES, l’imposta sul reddito delle società, incide per circa il 15,15% sulle imposte dirette e per il 7,08% sulle entrate finali lorde.

Le Imposte Indirette.

Le imposte indirette pari a circa 242,7 miliardi di Euro (243,9 miliardi nella previsione iniziale 2018), rappresentano il 41,9% (42,1% nella previsione iniziale 2018) del totale delle Entrate.
Le imposte indirette sono di quattro tipologie: quelle sugli affari, sulla produzione, sui monopoli e sulle lotterie e giochi.



Le imposte indirette sugli affari, pari a circa 168,9 miliardi di Euro (172,6 miliardi nel 2018), incidono per il 31,1% sul totale delle Entrate (29,8% nel 2018). Tali imposte riguardano: l’IVA per 155,96 miliardi di Euro (160,8 miliardi nel 2018), l’imposta di registro, di bollo e sostitutiva per 12,94 miliardi di Euro (11,8 miliardi nel 2018).
Le imposte indirette sulla produzione, pari a circa 35,4 miliardi di Euro (35,1 miliardi nel 2018), incidono per il 6,1% (6,9% nel 2018) sul totale complessivo delle Entrate. Tali imposte riguardano: quelle sugli olii minerali, pari a 27,2 miliardi (27,3 miliardi nel 2018) e altre entrate, pari a 8,2 miliardi di Euro (7,7 miliardi nel 2018).
Le imposte indirette sui monopoli, pari a circa 11,07 miliardi, incidono per il 4,6% sul totale complessivo delle Entrate e riguardano essenzialmente le imposte sui tabacchi.
Le imposte indirette sul Lotto e le lotterie, pari a circa 15,1 miliardi di Euro (14,3 miliardi nel 2018), incidono per il 5,9% (2,81% nel 2018) sul totale complessivo delle Entrate.

Le Altre Entrate.

Le Entrate Extratributarie ammontano complessivamente a 63,16 miliardi di Euro e costituiscono il 10,92% delle Entrate (11,84% nel 2018). Tali entrate riguardano: Proventi speciali per 1,54 miliardi di Euro (1,45 miliardi di Euro nel 2018); Entrate derivanti da servizi resi dalle Amministrazioni statali per 4,1 miliardi di Euro (5,7 miliardi di Euro nel 2018); Redditi da capitale per di 7,97 miliardi Euro (8,33 miliardi Euro nel 2018); Risorse proprie dell'Unione Europea per 2,5 miliardi di Euro (nel 2018); Entrate derivanti dal controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti per 16,6 miliardi di Euro (17,2 miliardi di Euro nel 2018); Entrate derivanti da movimenti di tesoreria per 90 milioni di Euro (90 milioni di Euro nel 2018); Restituzione, rimborsi, recuperi e concorsi vari per 15,6 miliardi di Euro (17,3 miliardi di Euro nel 2018); Entrate derivanti dalla gestione delle attività già svolte dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato per 12,6 miliardi di Euro (12,6 miliardi di Euro nel 2018).



Tra i redditi da capitale figura un importo di Euro 1.315.000.000 (€ 1.565.000.000 nel 2018) riguardante “DIVIDENDI DOVUTI DALLE SOCIETA' PER AZIONI DERIVATE DALLA TRASFORMAZIONE DEGLI ENTI PUBBLICI NONCHE' UTILI DA VERSARE DA PARTE DEGLI ENTI PUBBLICI IN BASE A DISPOSIZIONI NORMATIVE O STATUTARIE”.
Invece, l’importo complessivo riguardante gli interessi ammonta a 3.864.721.800.

L’ Alienazione ed ammortamenti di beni patrimoniali e riscossione dei crediti riguarda per categorie: CATEGORIA XIII - VENDITA DI BENI ED AFFRANCAZIONE DI CANONI per € 36.510.000; CATEGORIA XIV - AMMORTAMENTO DI BENI PATRIMONIALI            per € 1.105.005.000; CATEGORIA XV - RIMBORSO DI ANTICIPAZIONI E DI CREDITI VARI DEL TESORO per € 1.117.551.000. L’incidenza di tali entrate sulle entrate totali è solo dello 0,39% (0,43% nel 2017).
Nel dettaglio sono previste: Vendita dei beni dello Stato per Euro 36.510.000 (41.510.000 nel 2018) e Altre entrate in conto capitale per Euro 2.222.556.000 (2.471.086.000 nel 2018).


Le Spese.

Le Spese Complessive, comprensive di spese correnti, spese in conto capitale, regolazione debitorie e rimborsi prestiti, ammontano a 869,5 miliardi di Euro (852,3 miliardi nel 2018 con le regolazioni debitorie).

Molto interessante è l'analisi delle spese complessive per Ministeri, che spiega come vengano ripartiti gli 865,9 miliardi di spesa totale.



Il Ministero che assorbe più risorse è il MEF con il 69% (68,7%nel 2018). La maggior parte delle risorse assorbite dal MEF, pari a 594,38 miliardi di Euro (€ 585,9 miliardi nel 2018), riguarda gli interessi pari a 78,8 miliardi di Euro (13,26%) e il rimborso dei prestiti, pari a 231,12 miliardi di Euro (38,89%).
Al secondo posto figura il Ministero per il Lavoro con il 15,6% (14,7% nel 2018) al terzo posto figura l’Istruzione con il 6,9% (6,7% nel 2018). Il Ministero dell’Interno con € 25 miliardi (€24,4 miliardi nel 2018) assorbe il 2,9% della spesa totale, come nel 2018.
La Difesa assorbe il 2,5% della spesa totale, come nel 2018, con una cifra pari a circa 21,43 miliardi di Euro (21,97 miliardi di Euro nel preventivo 2018).



Se si escludesse la spesa per interessi ed il rimborso prestiti, il MEF resterebbe il ministero che assorbe più risorse con il 50,87% ma il divario con il Ministero del Lavoro sarebbe attenuato, perché tale ministero risulterebbe assorbire il 24,06% delle risorse e l’Istruzione salirebbe al 10,64% e la Difesa al 3,83%.



Le Spese Correnti.

Il totale delle Spese Correnti, compresi gli interessi, ammonta a € 588.286.872.910 (575,5 miliardi di Euro nella previsione iniziale del 2018) e incide per il 67,65% sul totale delle spese complessive.



Di seguito viene esposta la classificazione economica delle spese correnti di competenza.



Le spese correnti comprendono le spese per i Redditi da lavoro dipendente pari a 93,48 miliardi di Euro (€ 91,7 miliardi nella previsione iniziale 2018) e con un’incidenza del 15,9% sul totale delle spese correnti al lordo degli interessi.
I Redditi da lavoro dipendente del ministero dell’Istruzione, pari a 42,6 miliardi di Euro (€ 40,7 miliardi nel 2018), rappresentano il 45,6% di tali spese. Il ministero dell’Istruzione è quello che spende di più per tale voce.



Il secondo ministero che spende di più per il personale è il MEF con circa € 17,5 miliardi (€ 18,9 miliardi nel 2018).
I Redditi da lavoro dipendente del ministero della Difesa, pari a 16,39 miliardi di Euro (€ 15,88 miliardi nel 2018), rappresentano il 17,5% di tali spese. Per il personale, la Difesa spende di più dell’Interno, che impegnerà per il 2019 circa 8,62 miliardi di Euro (€ 8,16 miliardi nel 2018). La giustizia impegnerà per il 2019 circa 5,57 miliardi di Euro (€ 5,36 miliardi nel 2018).



Altra voce importante allocata tra le spese correnti, riguarda i Trasferimenti correnti alle Amministrazioni Pubbliche pari a Euro 261.762.406.319 (€ 263.182.346.425 nel 2018) e con un’incidenza del 30,1%, sul totale generale delle spese complessive; mentre, l’incidenza sul totale delle spese correnti al lordo degli interessi è e del 44,5%. Tale voce ha subito una riduzione di 1,42 miliardi di Euro, che costringerà le Amministrazioni pubbliche a trovare altre fonti per sopperire al taglio.

I Trasferimenti correnti a imprese, sia società di servizi pubblici che privati, previsti per il 2019 sono pari a Euro 10.043.499.468 (€ 8.357.112.122 nel 2018), con un’incidenza dello 1,16% sul totale delle spese complessive e dell’1,7% sulle spese correnti.

Gli Interessi passivi pari ad Euro 78.897.852.496 (78.490.851.686 nel 2018) incidono per il 9,07% sul totale delle spese complessive e per il 13,4% sulla spesa corrente.

Analisi della Spesa Totale per Missioni.

L’analisi delle spese per missioni mostra come le risorse destinate alla “missione del debito pubblico”, pari a Euro 303.050.130.200 (€ 299.686.806.700 nel 2018), incidano per il 34,85% sul totale della spesa. Tale “missione comprende: Oneri per il servizio del debito statale per Euro 74.242.660.000 (€ 73.829.336.500 nel 2018) e Rimborsi del debito statale per € 228.807.470.200 (€ 225.857.470.200 nel 2018).
Gli Oneri per il servizio del debito statale sono composti da: Oneri finanziari su titoli del debito statale per Euro 67.022.910.000 (€ 66.484.320.000 nel 2018); Oneri finanziari su buoni postali fruttiferi per Euro 6.014.738.000 (€ 6.200.000.000 nel 2018); Oneri finanziari su giacenze conti correnti postali per Euro 120.000.000 (€ 75.000.000 nel 2018) e Oneri per la gestione del debito per Euro 1.085.012.000 (€1.070.016.500 nel 2018). I rimborsi del debito statale riguardano: Rimborso titoli del debito statale per Euro 228.304.370.200 (€ 225.354.370.200 nel 2018); Rimborso buoni postali per Euro 100.000 (€ 100.000 nel 2018) Rimborso alla Banca d'Italia del controvalore delle monete metalliche in lire per Euro 3.000.000 (€ 3.000.000 nel 2018) e Passività a carico dello Stato per Euro 500.000.000 (€ 500.000.000 nel 2018).



I maggiori incrementi hanno riguardato la missione “diritti sociali, politiche sociali e famiglia” per 6,3 miliardi di incremento; la missione “debito pubblico”, che registra un aumento di 3,36 miliardi di Euro e la missione “politiche previdenziali che ha registrato un aumento di 2,85 miliardi di Euro.

La missione “diritti sociali, politiche sociali e famiglia”, che complessivamente prevede spese per Euro 40.288.375.037, comprende il Reddito di cittadinanza per € 7.100.000.000 nel 2019, € 8.055.000.000 nel 2020 ed € 8.157.000.000 nel 2021. Il Reddito di cittadinanzacaratterizza il bilancio, dal punto di vista delle scelte politiche effettuate dal governo.

La missione “Politiche previdenziali”, che complessivamente prevede spese per € 96.401.599.168, di cui Euro 84.936.857.989 per “Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali” comprende Prepensionamenti per € 4.080.822.405 nel 2019; € 3.814.942.405 nel 2020 ed € 3.259.953.405 nel 2021. Il maggior importo riguarda il “Sostegno alle gestioni previdenziali” per € 59.530.545.816.

La riclassificazione della spesa per missioni in ordine decrescente di importo, mostra come l’istruzione scolastica occupi il quinto posto, come nel 2018, e le risorse destinate alla ricerca e innovazione ammontino a circa 3,3 miliardi di Euro (€ 2,97 miliardi nel 2018), hanno un’incidenza dello 0,38% (0,35% nel 2018) sul totale delle spese complessive. Le risorse destinate all’Istruzione universitaria e formazione post-universitaria ammontano a 8,36 miliardi di Euro (€ 8,23 miliardi nel 2018; € 7,93 miliardi nel 2017) e incidono per lo 0,96% sul totale delle spese complessive (0,97% nel 2018). All’undicesimo posto (12° posto nel 2018) si trova la missione “ordine pubblico e sicurezza” con € 11,22 miliardi (€10,76 miliardi; €10,25 miliardi nel 2017) ed un’incidenza dell’1,29% sul totale della spesa (1,26% nel 2018).

La missione “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti” assorbe complessivamente, considerando tutti i ministeri, 3,38 miliardi di Euro (€ 3,66 miliardi nel 2018), di cui Euro 2.286.149.233 (€2.568.174.858 nel 2018) relativi al Ministero dell’Interno ed Euro 1.088.400.000, come nel 2018,  al MEF, ed incide per lo 0,43% sulla spesa complessiva (0,43% nel 2018).

La missione “Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo” assorbe solo 264,2 milioni di Euro (€254,6 milioni nel 2018; € 271 milioni nel 2017).

La missione “Comunicazioni” impegna Euro 740.568.484 (€558.589.667 nel 2018) e comprende il Sostegno al pluralismo dell'informazione, che costa Euro 204.557.255. Nel 2018 il programma era denominato “sostegno all’editoria” con lo stesso numero di capitoli e ammontava a € 155.239.336.

Analisi della Spesa per ministero.

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze risulta essere il ministero che assorbe più risorse.



La missione “1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica”, che impegna per il 2019 Euro 90.413.597.584 (€ 89.121.392.176 nel 2018), include il programma riguardante le spese per la “Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali” e “Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezza pubblica” che riguardano, come centro di responsabilità la GUARDIA DI FINANZA. Nel complesso tali spese ammontano a € 4.424.650.694. Il programma “Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali” mostra spese pari a Euro 2.836.594.746 (€ 2.820.454.328 nel 2018) di cui Euro 2.326.725.067 (€ 2.304.829.780nel 2018) come Spese di personale per il programma.
Il programma “Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezza pubblica” mostra spese per € 1.588.202.213 di cui Euro 1.257.703.278 come Spese di personale per il programma.
Nel complesso la spesa del personale della Guardi di Finanza è di € 3.512.133.977, pari al 79,2% del Centro di Responsabilità “Guardia di Finanza”
La Guardia di Finanza è una Forza di polizia ad ordinamento militare, che dipende direttamente dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.

La missione “Giovani e Sport” assorbe Euro 786.178.975 (€ 801.847.527 nel 2018). All’interno di tale missione trova allocazione il contributo CONI.
Tale missione è suddivisa in “Attività ricreative e sport” per Euro 548.784.911 (€ 613.146.589 nel 2018) e “Incentivazione e sostegno alla gioventù” per Euro 237.394.064 (€ 188.700.938 nel 2018).
La somma da erogare per il finanziamento del Coni, per il 2019, è prevista per Euro 408.000.000 (€ 408.860.456 nel 2018; 420,5 milioni nel 2017 e 407 milioni nel 2016). Le risorse per il finanziamento del CONI sono allocate nei capitoli 1896 (“SOMMA DA EROGARE PER IL FINANZIAMENTO DEL CONI”) e 1897 (“SOMMA DA EROGARE PER IL FINANZIAMENTO DEL CONI SPORT E SALUTE SPA”) dello stato di previsione del MEF rispettivamente per € 40.000.000 ed € 368.000.000.



La missione “Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali” del MEF impegna Euro 108.568.274.691 (€106.937.368.285 nel 2018) e l’importo maggiore riguarda il Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria per Euro 74.118.574.686 (€73.288.987.938 nel 2018; € 74.671.994.066 nel 2017). Il “FONDO PER IL CONCORSO AL RIMBORSO ALLE REGIONI PER L'ACQUISTO DEI MEDICINALI PARTICOLARI” ammonta a 1 miliardo di Euro.[L1] 
La missione “Politiche Previdenziali” del MEF impegna € 11.464.741.179 (€ 11,46 miliardi nel 2018) e riguarda essenzialmente la ‘Contribuzione aggiuntiva a carico del datore di lavoro per i dipendenti delle amministrazioni statali’ per € 10.800.000.000 (€10,8 miliardi nel 2018).
La missione ‘Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica’ impegna Euro 90.395.637.840 (Euro 89.121.392.176 nel 2018). L’importo maggiore riguarda le Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d'imposte per Euro 73.010.410.870 (€73.334.384.692 nel 2018; € 71.436.420.870 nel 2017).
La missione ‘Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri’ impegna Euro 2.286.139.199 (€2.238.276.890 nel 2018; € 2.371.382.555 nel 2017), pari allo 0,38% della spesa totale. Per il 2019 gli Organi costituzionali assorbiranno risorse per Euro 1.742.212.195 (€ 1.768.313.731 nel 2018), di cui Euro 505.360.500 per il capitolo 2103 “SPESE PER IL SENATO DELLA REPUBBLICA” ed Euro 943.160.000 per il capitolo 2104 “SPESE PER LA CAMERA DEI DEPUTATI”, come nel 2018.  Le spese relative alla Corte Costituzionale sono previste per Euro 55.200.000, come nel 2018.
Il capitolo 2100 riguarda l’“ASSEGNO PERSONALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” che è pari a € 239.182; mentre il capitolo 2101 “SPESE E DOTAZIONE PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA” risulta par a  € 224.000.000.
Il capitolo 2018 riguarda le “SOMMA DA ASSEGNARE AL CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO -CNEL”, che ammontano a[L2]  7.123.474.

Per la Presidenza del Consiglio è previsto l’importo di Euro 543.927.004 (469.981.563 Euro nel 2018).

Nell’azione “Accordi tra Stato e confessioni religiose” al capitolo 2840 è allocato l’importo di Euro 1.088.400.000 (1.088.400.003 nel 2018) della missione 16 del MEF ‘Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti’ riguarda i Rapporti con le confessioni religiose e in particolare il “SERVIZI DI CULTO E ALTRI SERVIZI PER LE COMUNITA’”. Il contributo da versare alla CEI come quota parte dell’otto per mille è di Euro 1.020.000.000; invece come conguaglio è di Euro 40.005.033. Invero anche altre confessioni religiose ricevono contributi, tra cui le Chiese rappresentate dalla Tavola Valdese.



MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Il Ministero del Lavoro prevede 5 missioni: Politiche per il lavoro; Politiche previdenziali; Diritti sociali, politiche sociali e famiglia; Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti; Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche.
Il totale delle 5 missioni impegna 134,46 miliardi di Euro (125,7 miliardi nel 2018; 123 miliardi nel 2017).



La missione “Politiche per il lavoro” impegna 10,49 miliardi di Euro (10,7 miliardi di Euro nel 2018) e contempla per il 2019 anche i “Trattamenti di integrazione salariale in costanza di rapporto di lavoro e indennità collegate alla cessazione del rapporto di lavoro” per Euro 9.169.656.464 (€ 9.357.131.208 nel 2018; € 8.766.108.475 nel 2017), tra cui spiccano:
-         “oneri relativi ai trattamenti di MOBILITA' DEI LAVORATORI E DI DISOCCUPAZIONE” per Euro 7.377.824.466 (7.354.024.466 nel 2018; € 6.807.524.466 nel 2017);
-         “oneri relativi ai trattamenti di CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA E CONNESSI TRATTAMENTI DI FINE RAPPORTO” per Euro 1.560.264.000 (€ 1.576.712.000 nel 2018; € 1.550.000.000 nel 2017).
Figura anche una somma di Euro 40.171.394 (€ 46.971.394 nel 2018) per il “TRATTAMENTO STRAORDINARIO DI INTEGRAZIONE SALARIALE AI GIORNALISTI PROFESSIONISTI, AI PUBBLICISTI ED AI PRATICANTI DIPENDENTI DA IMPRESE EDITRICI DI GIORNALI QUOTIDIANI”.

La missione “Politiche previdenziali” del Ministero del Lavoro impegna per il 2019 Euro 84.936.857.989 (€ 82.090.044.496 nel 2018; € 82,25 miliardi nel 2017), tra cui l’azione per il Sostegno alle gestioni previdenziali per Euro 59.530.545.816.
Il capitolo 4100 riguarda il “FONDO PER LA REVISIONE DEL SISTEMA PENSIONISTICO ATTRAVERSO L'INTRODUZIONE DI FORME DI PENSIONAMENTO ANTICIPATO E MISURE PER INCENTIVARE L'ASSUNZIONE DI LAVORATORI GIOVANI.”, che mostra un importo di Euro 3.968.000.0000 per il 2019. Tale capitolo non era presente nel bilancio di previsione 2018.


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Le “Agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri per incentivare l'occupazione” ammontano ad Euro 13.365.765.304. Le Agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri per il sostegno allo sviluppo di particolari settori o territori svantaggiati ammontano a € 3.482.552.199. Per il capitolo 4304 “CONTRIBUTO PER LA COPERTURA DEL DISAVANZO DEL FONDO PENSIONI PER IL PERSONALE DELLE FERROVIE DELLO STATO SPA” è prevista la cifra di Euro 4.100.000.000.

Per i prepensionamenti è previsto l’importo di Euro 4.080.822.405 (€ 3.932.547.405 nel 2018), di cui € 3.400.122.405 (€ 3.256.247.405 nel 2018) per il capitolo 4354 “ONERI DERIVANTI DA PENSIONAMENTI ANTICIPATI” ed Euro 12.200.000 (€ 44.300.000 nel 2018) per il capitolo 4323 “FONDO APE SOCIALE”.

La missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” del Ministero del Lavoro per il 2019 impegnerà Euro 39.023.548.007 (€ 32.827.816.925 nel 2018). La Missione Diritti sociali, politiche sociali e famiglia contiene il capitolo 2780 “FONDO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA”, all’interno dell’azione “Reddito di cittadinanza”, per l’importo di Euro 7.100.000.000.



L’importo maggiore della missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” riguarda i “Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva” per Euro 38.929.362.526 (€ 32.729.541.408 nel 2018; Euro 31.163.885.834 nel 2017). In particolare, per il 2019, è previsto l’impegno di spesa per “Invalidi civili, non autosufficienti, persone con disabilità” per Euro 19.694.044.765 (€19.375.495.867 nel 2018; € 19.143.044.765 nel 2017), di cui “somma da corrispondere all’INPS per il pagamento di PENSIONI, ASSEGNI VARI E RELATIVI ONERI ACCESSORI AGLI INVALIDI CIVILI, AI SORDOMUTI ED AI CIECHI CIVILI” pari a 19 miliardi di Euro (€18,8 miliardi nel 2018; € 18,6 miliardi nel 2017).
Le Politiche per l'infanzia e la famiglia impegneranno, per il 2018, Euro 5.222.200.728 (€5.219.862.729 nel 2018; Euro 4.882.117.258 nel 2017). Per gli Assegni e pensioni sociali è previsto l’importo di Euro 5.961.892.560 (€ 5.577.187.696 nel 2018; € 5.579.892.560 nel 2017).

Per la missione “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti” del Ministero del Lavoro è stata impegnata la somma di Euro 5.220.632 (€ 1.892.589 nel 2018; € 1.702.215 nel 2017).

Per il Finanziamento e vigilanza degli istituti di patronato è prevista una spesa di Euro 301.394.636 (€255.549.781 nel 2018; € 266.240.554 nel 2017).

Nell’ambito della missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” è prevista l’azione “Lotta contro la povertà” per € 2.060.453.200; nel 2018 l’azione “Lotta contro la povertà” impegnava la stessa cifra di Euro 2.060.453.200.

MINISTERO DELLA DIFESA

La spesa di competenza prevista nel Bilancio di Previsione dello Stato Italiano per il 2019, per il Ministero della DIFESA riguarda 3 missioni, per un totale di 21,26 miliardi di Euro (20,97 miliardi nel 2018), con un’incidenza del 2,46% sulla spesa Totale.



La missione Difesa sicurezza del territorio assorbe il 92,2% della Spesa del Ministero.

Se si analizza la spesa del Ministero della Difesa per Centro di Responsabilità emerge che per l’ARMA DEI CARABINIERI è prevista una spesa complessiva di Euro 6.709.407.044 (€ 6.616.586.052 nel 2018); per l’ESERCITO ITALIANO è prevista una spesa di Euro 5.300.001.130 (€4.988.831.944 nel 2018); per la Marina Militare è prevista una spesa di Euro 2.112.212.461 (€2.017.259.691 nel 2018); per l’AERONAUTICA è prevista una spesa di Euro 2.716.151.168 (€2.580.646.758 nel 2018).



Il 77,09% delle spese del Ministero della Difesa riguarda le spese per il personale (75,7% nel 2018). L’incidenza maggiore delle spese del personale riguarda l’Arma dei Carabinieri con il 91,01%.
Per quanto riguarda la “Pianificazione generale delle Forze Amate e approvvigionamenti militari”, pari a € 3.223.864.569, il capitolo di spesa 7120 “SPESE PER COSTRUZIONE E ACQUISIZIONE DI IMPIANTI E SISTEMI” pari ad Euro 1.686.746.440 (€ 2.123.110.064 nel 2018; € 1.949.835.966 nel 2017) è il più rilevante. All’interno di tale capitolo spicca la voce “Spese relative a tutti i settori della COMPONENTE AEREA E SPAZIALE , ai mezzi per l'assistenza al VOLO MILITARE, ai RADAR ed ai sistemi per la DIFESA AEREA delle Forze Armate connesse con la COSTRUZIONE, l’acquisizione, l'ammodernamento, il RINNOVAMENTO, la TRASFORMAZIONE, la MANUTENZIONE STRAORDINARIA dei MEZZI, IMPIANTI, SISTEMI, APPARECCHIATURE, EQUIPAGGIAMENTI, dotazioni e CONNESSE SCORTE, ivi comprese quelle relative ai CARBOLUBRIFICANTI per le esigenze delle Forze Armate le attività complementari” per Euro 1.203.321.444 (€1.078.320.898   nel 2018; € 1.122.220.898 nel 2017). L’analoga voce per la componente navale impegna Euro 99.690.350 (€ 244.484.558 nel 2018; € 199.539.038 nel 2017); mentre, per la componente terrestre è di € 158.751.385 (€ 191.996.335 nel 2018; €187.957.144 nel 2017).
Le “Spese per la COSTRUZIONE, L'ACQUISIZIONE, L'AMMODERNAMENTO, il RINNOVAMENTO, la TRASFORMAZIONE dei MEZZI, MATERIALI e CONNESSE SCORTE, DOTAZIONI e PARTI di RICAMBIO, ATTREZZATURE ed IMPIANTI per la TELEMATICA, le TELECOMUNICAZIONI, la SORVEGLIANZA, il COMANDO e CONTROLLO, la GUERRA ELETTRONICA, con esclusione di quanto facente parte integrante dei sistemi d’arma” sono previste per Euro 96.290.842 (€ 191.670.214 nel 2018; € 190.231.066 nel 2017).

La missione “Servizi istituzionali e generali delle amministrazione pubbliche” del Ministero della Difesa prevede al capitolo 1356, che, nel 2019, alla Croce Rossa Italiana saranno trasferiti Euro 4.118.369 (€ 4.051.510 nel 2018; € 4.118.369 nel 2017).

MINISTERO DELL'INTERNO

Per il Ministero dell’Interno è prevista una spesa complessiva di Euro 25.003.051.343 (€ 24.408.485.136 nel 2018), pari al 2,88% della spesa totale.



La missione “Ordine pubblico e sicurezza” assorbe il 32,55% della spesa ministeriale. All’interno di tale missione trovano allocazione le Spese di personale per il programma (Polizia di Stato) per Euro 5.931.711.076 (€ 5.677.158.786 nel 2018). Le spese per la Gestione e assistenza del personale della Polizia di Stato ammontano a 9.350.110 (€ 10.744.894 nel 2018). Per la Formazione ed addestramento della Polizia di Stato è prevista la spesa di Euro 74.463.919 (€ 86.159.176 nel 2018); per il Potenziamento e ammodernamento della Polizia di Stato è prevista la spesa di Euro 194.031.531 (€ 166.429.808 nel 2018).
Pertanto, risulterebbe che la cifra spesa per il personale della Polizia di Stato si equivale a quella spesa per il personale dei Carabinieri. Infatti, le spese del personale per il centro di responsabilità “DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA” ammontano ad Euro 5.931.711.076 (€ 5.974.808.327 nel 2018) su un totale di spesa di Euro € 7.061.461.258 (€ 7.791.651.489 nel 2018).
Le Spese di personale per il programma “personale civile” ammontano a Euro 351.946.934.

Le spese del personale per il centro di responsabilità “DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE” ammontano ad Euro 1.704.708.066 (€1.600.562.693 nel 2018) su un totale di spesa di Euro 2.334.707.970 (€ 2.131.365.144 nel 2018).

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali prevede 3 missioni (4 missioni nel 2018), con una spesa complessiva di 2,76 miliardi di Euro (€2,44 miliardi nel 2018; 2,11 miliardi previsione iniziale 2017). Rispetto al 2018 manca il Turismo, divenuto di competenza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali e del Turismo.



Nello specifico, all’interno della missione “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici” è previsto per il programma “Tutela del patrimonio culturale” la cifra maggiore pari a € 1.109.809.744 (€ 770.233.909 nel 2018); seguite dal programma “Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo”, per cui è prevista la cifra di Euro 412.538.667 (€ 381.432.877 nel 2018). All’interno di tale programma sono previste le azioni “Sostegno allo spettacolo dal vivo di carattere lirico sinfonico” con la cifra maggiore pari a € 206.183.040 (€ 191.435.425 nel 2018); l’azione “Sostegno allo spettacolo dal vivo di carattere musicale” impegnerà la cifra di € 97.147.000 (€ 84.777.296 nel 2018). Per l’azione “Sostegno alle attività circensi” è prevista la cifra di € 8.042.234, come nel 2018.
Per il Programma “Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale” è stata impegnata la cifra di Euro 343.598.109 (€ 338.982.669 nel 2018).
Per il Programma “Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria” è stata impegnata la cifra di Euro 142.578.568 (€143.880.534 nel 2018).

Anche lo Stato Italiano contribuisce all’evento di “MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA PER IL 2019. Nell’ambito dell’azione “Indirizzo per la tutela, la salvaguardia e la promozione dello sviluppo del patrimonio culturale” è previsto il capitolo 7306 “SOMME DESTINATE PER CONSENTIRE IL COMPLETAMENTO DEL RESTAURO URBANISTICO AMBIENTALE DEI RIONI SASSI E DEL PROSPICIENTE ALTOPIANO MURGICO DI MATERA.” per Euro 5.000.000. Nell’ambito dell’azione “Promozione dello spettacolo dal vivo” previsto il capitolo 6658 “SOMME PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE CULTURALI E DI SPETTACOLO A MATERA, DESIGNATA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA PER IL 2019” per Euro 2.000.000. Nell’ambito dell’azione “Salvaguardia, valorizzazione ed interventi per i beni e le attività culturali a livello territoriale” è previsto il capitolo 7690 “PROGRAMMA DI INTERVENTI PER MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019” per Euro 20.000.000.

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA

Per il Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca è previsto che spenda 59,5 miliardi di Euro (€57,2 miliardi nel 2018; € 56,2 miliardi nel 2017), pari al 6,85% della spesa totale.



Per la missione Istruzione scolastica è prevista la spesa di Euro 48.376.017.822, di cui Euro 1.965.159.246 per la Programmazione e coordinamento dell'istruzione scolastica; Euro 203.061.536
Per le Iniziative per lo sviluppo del sistema istruzione scolastica e per il diritto allo studio; Euro per le Istituzioni scolastiche non statali; Euro 34.274.952 Istruzione post-secondaria, degli adulti e livelli essenziali per l'istruzione e formazione professionale;  Euro p401.390.978 er la Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione; Euro 29.488.710.059 per l’Istruzione del primo ciclo (22.17) 29.488.710.059; Euro 15.308.547.016 Istruzione del secondo ciclo; Euro 449.150.946 per il Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione.

La spesa corrente per reddito di lavoro dipende ammonta a Euro 42.600.847.746 e rappresenta il 71,1% dell’intera spesa del ministero dell’istruzione.



Nel programma “Istituzioni scolastiche non statali” è prevista l’azione “trasferimenti e contributi per le scuole non statali” che impegna Euro 525.723.089 (€ 517.250.640 nel 2018; € 575.873.089 nel 2017).

 Nell’ambito dell’azione “Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione del primo ciclo”, nel capitolo 2173 “SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE PRIMARIA)”, le spese per l’'AGGIORNAMENTO e la FORMAZIONE del DOCENTE DI RUOLO tramite la CARTA ELETTRONICA” ammontano a Euro 118.599.362 (€ 116.712.488 nel 2018); nel capitolo 2174” SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE SECONDARIA DI PRIMO GRADO)” , le spese per L'AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE DEL DOCENTE DI RUOLO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI OGNI ORDINE E GRADO TRAMITE LA CARTA ELETTRONICA, sono previste  per Euro 84.619.463 (€ 86.123.197 nel 2018).
Nel capitolo 2175 “SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE PRESCOLASTICA)” le “SPESE PER L'AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE DEL DOCENTE DI RUOLO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI OGNI ORDINE E GRADO TRAMITE LA CARTA ELETTRONICA” sono previste per Euro 49.533.684 (€ 48.745.621 nel 2018).

Nell’ambito dell’azione “Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione del secondo ciclo”, nel capitolo 2164 “SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO)” sono previste le “SPESE PER L'AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE DEL DOCENTE DI RUOLO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI OGNI ORDINE E GRADO TRAMITE LA CARTA ELETTRONICA” per Euro 128.584.491 (€ 127.091.939 nel 2018).

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO

Per il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali e del Turismo è prevista una spesa complessiva di Euro 953.197.064 (€849.545.719 nel 2018; € 865 milioni nel 2017), pari allo 0,11% della Spesa Totale.


MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Il Ministero dello Sviluppo economico incide per lo 0,56% sulla Spesa Totale (0,7% nel 2018).



All’interno della missione riguardante la competitività delle imprese, è previsto il programma “Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo” che impegnerà Euro 3.169.626.282 (€ 3.549.201.029 nel 2018; € 3.391.110.128 nel 2017). La maggior parte riguarda l’azione “Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore dell'aerospazio, della sicurezza e della difesa” per cui è stata impegnata la cifra di Euro 2.446.236.398 (€ 2.777.707.316 nel 2018).
Il capitolo 7491 “RISORSE PER I CENTRI DI COMPETENZA AD ALTA SPECIALIZZAZIONE PER LA PROMOZIONE E LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI RICERCA APPLICATA, DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E FORMAZIONE SU TECNOLOGIE AVANZATE, NEL QUADRO DEGLI INTERVENTI CONNESSI AL PIANO NAZIONALE INDUSTRIA
4.0” non espone somme impegnate per il 2019.

Per il programma “Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy” sono previsti € 258.506.520 (€ 248.819.301 nel 2018; 265.207.998 nel 2017) nella missione “Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema Produttivo”, che impegna complessivamente Euro 264.245.047.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Per quanto riguarda il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti l’incidenza sulla spesa totale è dell’1,4%. La spesa corrente, pari a € 7.061.684.958, supera la spesa in conto capitale pari a Euro 5.150.918.792 (€ 7.939.103.807 nel 2018), pari al 42,18% della spesa totale del Ministero (52,72% nel 2018).



Nell’ambito della missione Infrastrutture pubbliche e logistica, sono stanziati per l’azione “Infrastrutture stradali e autostradali in gestione ANAS e relative intermodalità” Euro 538.532.290 (€ 3.088.964.406 nel 2018), di cui Euro 536.018.521 (€ 3.086.513.333 nel 2018) è spesa in conto capitale.
Nell’ambito della missione “Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto”, che impegna complessivamente Euro 8.360.749.534 , sono stanziati: per il programma “Sistemi ferroviari, sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario” € 566.679.552 (€ 1.082.064.877 nel 2018); per il programma “Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne” Euro 710.813.823 (€ 588.403.737 nel 2018); per il programma “Autotrasporto ed intermodalità” Euro 370.883.190 (€ 419.376.295 nel 2018); per il programma “Sviluppo e sicurezza della mobilità stradale” Euro 293.590.278 (€ 273.778.539 nel 2018) e per il programma “Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo” risulta impegnata la cifra di Euro 79.915.272 (€ 158.460.550 nel 2018).
Nel capitolo 7290 “SPESE PER LA PROSECUZIONE DEL SERVIZIO INTERMODALE DELL'AUTOSTRADA FERROVIARIA ALPINA ATTRAVERSO IL VALICO DEL FREJUS” sono stanziati Euro 5.000.000 sia per il 2019, che per il 2020 e 2021.
Nel capitolo 7518 “SOMME DA ASSEGNARE A RFI PER LA LINEA AV/AC MILANO-GENOVA: TERZO VALICO DEI GIOVI” sono stanziati Euro 120.000.000 solo per il 2019.
Nel capitolo 7532 “SOMME DA ASSEGNARE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE” figurano per il 2019 Euro 243.540.000; per il 2020 Euro 143.540.000 e per il 2021 Euro 143.540.000.

Le spese in conto capitale.

Il totale delle spese in conto capitale, previste per il 2019 ammonta a 49,7 miliardi di Euro (€ 49 miliardi di Euro nel 2018; 41,1 miliardi nel 2017), che rappresentano il 5,72% delle spese complessive (5,75% nel 2018).



Il Ministero che assorbe più risorse è il MEF, con 30,7 miliardi di Euro (€ 28,1 miliardi nel 2018; € 24,3 miliardi nel 2017) seguito dalle infrastrutture e Trasporti con 5,15 miliardi di Euro (€ 7,9 miliardi nel 2018; €6,56 miliardi nel 2017), l’Istruzione con 3,39 miliardi di Euro (€3,1 miliardi nel 2018; € 2,4 miliardi nel 2017) e la Difesa con 2,03 miliardi di Euro (€ 2,48 miliardi nel 2018; €2,2 miliardi nel 2017).



Gli Investimenti, compresi i contributi agli investimenti, previsti per il 2019, ammontano a 35,65 miliardi di Euro (€ 40,9 miliardi nel 2018), pari al 4,1% delle spese totali complessive (4,8% nel 2018) e al 71,7% delle spese in conto capitale.



Gli investimenti per la difesa, compresi i contributi agli investimenti, ammontano a 2,02 miliardi di Euro (€2,48 miliardi nel 2018) e rappresentano il 4,07 degli stessi investimenti (6,1% nel 2018).

I Rimborsi delle Passività Finanziarie.

Nel “QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO DEL BILANCIO DI COMPETENZA 2019 – 2021”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è previsto: RIMBORSO PASSIVITA' FINANZIARIE nel 2019 per Euro 231.508.421.996; nel 2020 per Euro 228.909.264.482 e nel 2021 per Euro 244.835.796.314.



Nel 2019 il rimborso delle passività finanziarie incide per il 26,62% sul totale delle spese complessive (26,7% nel 2018).

Nel bilancio per azioni è dettagliato il rimborso del debito statale, che è il seguente;



Per il 2019, il rimborso titoli del debito statale è di Euro 228.304.370.200 (€ 225.354.370.200 nel 2018); per il 2020 Euro 226.704.370.200 e per il 2021 Euro 242.854.370.200.
Il Rimborso buoni postali del capitolo 9540 è di 100.000 Euro per ogni anno del triennio. Anche per il capitolo 9591 relativo al Rimborso alla Banca d'Italia del controvalore delle monete metalliche in lire è stata impegnata la stessa cifra di 3.000.000 per ogni anno e per il capitolo 9590 relativo al Rimborso Totale o rinegoziazione di Passività a carico dello Stato risultano Euro 500.000.000 per il 2019; Euro 600.000.000 per il 2020 ed Euro 600.000.000 per il 2021.

La Missione “Debito pubblico” impegna per il 2019 la cifra di Euro 303.050.130.200; per il 2020 la cifra di Euro 227.307.470.200  e per il 2021 la cifra di Euro 243.457.470.200.

Il programma “Oneri per il servizio del debito statale”, per il 2019 impegna la cifra di Euro 74.242.660.000; per il 2020 la cifra di Euro 77.730.060.000 e per il 2021 la cifra di Euro 82.729.507.000
Per l’azione “Oneri per il servizio del debito statale”, è prevista, per il 2019, la cifra di Euro 67.022.910.000.
Al capitolo 2214 INTERESSI SUI BUONI DEL TESORO POLIENNALI E SU OPERAZIONI FINANZIARIE EFFETTUATE SUI BUONI MEDESIMI è stanziata la cifra di Euro 53.503.900.000; al capitolo 2215 INTERESSI DI BUONI ORDINARI DEL TESORO è stanziata la cifra di Euro 1.200.000.000; al capitolo 2216 INTERESSI SUI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO DI  VARIE TIPOLOGIE NONCHE' INTERESSI DERIVANTI DA è stanziata la cifra di Euro  1.600.000.000; al capitolo 2218 “FONDO OCCORRENTE PER FAR FRONTE AGLI ONERI PER “è stanziata la cifra di Euro 3.500.000.000; al capitolo 2219 INTERESSI SUI PRESTITI INTERNAZIONALI, INTERESSI è stanziata la cifra di Euro 5.251.000.000; al capitolo 2222 SOMMA DA UTILIZZARE PER IL PAGAMENTO DEGLI INTERESSI CONSEGUENTI ALL'ASSUNZIONE DA PARTE DELLO STATO DELLA GARANZIA SULLE OBBLIGAZIONI EMESSE E I MUTUI CONTRATTI DA ISPA PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA AV/AC è stanziata la cifra di Euro 468.000.000; al capitolo 2220  SPESA PER INTERESSI E OGNI ALTRO ONERE DERIVANTE DALLA GESTIONE E MOVIMENTAZIONE DELLA LIQUIDITA' GIACENTE SUL CONTO DISPONIBILITA' è stanziata la cifra di Euro 200.000.000; al capitolo 2217 SPESE PER IL PAGAMENTO DI INTERESSI LEGALI SUL RIMBORSO DI CEDOLE O TITOLI DI STATO SOTTRATTI, DISTRUTTI O SMARRITI è stanziata la cifra di Euro 10.000; al capitolo “7608 ONERI DERIVANTI DALLE OPERAZIONI SU GARANZIE DA ESPOSIZIONE SU DERIVATI” è stanziata la cifra di Euro 1.300.000.000.
Per l’azione “Oneri finanziari su buoni postali fruttiferi” è stanziata la cifra di Euro 6.014.738.000.
Al capitolo 2152 “ONERI PER IL SERVIZIO DI QUOTAZIONE DEI TITOLI DI STATO SUI MERCATI REGOLAMENTARI” è stanziata la cifra di Euro 12.000; al capitolo 2242 “SPESE PER IL SERVIZIO DI PAGAMENTO, COMPENSI ED OGNI ALTRO ONERE RELATIVO ALL'EMISSIONE ED ALLA GESTIONE DEI PRESTITI” è stanziata la cifra di Euro 110.000.000; al capitolo 2247 “PROVVIGIONI PER IL COLLOCAMENTO DEI PRESTITI EMESSI DALLO STATO SUL MERCATO INTERNO E COMPENSO PER LA BANCA D'ITALIA PER LE CONNESSE ATTIVITA' NONCHE' COMMISSIONI PER LA GESTIONE DEI BUONI POSTALI FRUTTIFERI” è stanziata la cifra di Euro 975.000.000

Per l’azione “Oneri per la gestione del debito statale” è prevista, per il 2019, la cifra di Euro 1.085.012.000. Tale azione riguarda prevalentemente le provvigione da pagare per il collocamenti delle emissioni per € 975.000.000 (capitolo 2247).


Il Programma “Rimborsi del debito statale”, per il 2019 impegna la cifra di Euro 228.807.470.200. Al capitolo 9502 figura il “RIMBORSO DI BUONI DEL TESORO POLIENNALI E PAGAMENTO DI ONERI DERIVANTI DALL'ESTINZIONE DI OPERAZIONI FINANZIARIE EFFETTUATE SUI TITOLI STESSI” per Euro 180.000.000.000; al capitolo 9537 figura il “RIMBORSO DI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO DI VARIE TIPOLOGIE COMPRESI QUELLI RIVERSATI ALLA BANCA D'ITALIA” per Euro 44.000.000.000; al capitolo 9539 figura il “RIMBORSO DI PRESTITI INTERNAZIONALI NONCHE' PAGAMENTO DI ONERI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE O ALL'ESTINZIONE DI OPERAZIONI DI RISTRUTTURAZIONE DI PRESTITI EMESSI ALL'INTERNO E ALL'ESTERO” per € 4.300.000.000

Conclusioni.

La lettura dei numeri sembra confermare la tesi che il Bilancio dello Stato a causa del peso del Debito Pubblico lascia pochi spazi di manovra ad una forte “caratterizzazione politica dello stesso”, per effettuare scelte di spesa “diverse” dal rimborsare il debito (26,6%), pagare gli interessi (9,1%) e pagare i costi della “macchina amministrativa”, che comprende il reddito da lavoro dipendente (10,75%).
Come freno alla caratterizzazione politica del bilancio bisogna anche citare il “principio costituzionale del pareggio di bilancio”, contenuto nell’articolo 81 della Costituzione, che prevede  che lo Stato deve assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio.

Nel caso del bilancio 2019 si è voluto caratterizzarlo politicamente col “reddito di cittadinanza” e “quota cento”.
A quanto sopra si deve aggiungere che il debito rimborsato è un debito rinnovato a nuove condizioni, che potrebbero essere peggiorative o migliorative a seconda delle risposte dei mercati al momento delle nuove emissioni. Invero, l’approvazione della Legge di Bilancio per il 2019 è stata condizionata dall’ “interlocuzione con le Autorità europee”.

Anche per il 2019, nonostante la presenza di un avanzo primario di 19,5 miliardi, sembra confermare l’ipotesi del fardello del debito pubblico italiano costituisca un peso rilevante sul bilancio dello Stato Italiano, assorbendo notevoli risorse per il suo pagamento, circa il 35,7% (tra rimborso prestiti e interessi). Non a caso la “missione” Debito Pubblico è la più rilevante. La necessità di indebitarsi per pagare i debiti ha rinchiuso i conti pubblici Italiani in un circolo “vizioso”. Infatti, l’importo previsto per l’accensione prestiti supera l’importo previsto dei debiti da rimborsare.
Considerato che la spesa per reddito di lavoro dipendente incide per il 10,75% sulla spesa totale, si può affermare che, di fatto si è in presenza di un bilancio rigido.

1 commento:

raf ha detto...

grazie per il tempo speso, un'analisi approfondita non facile da trovare sul web