sabato 3 luglio 2021

Bilancio Genoa 2020: perdita di 33,4 milioni, ricavi dimezzati, con 27,4 milioni di ammortamenti sospesi e 50 milioni di rivalutazione. Aumenta il debito.

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

 Il Genoa ha chiuso il bilancio d'esercizio 2020 con una perdita di Euro 33,4 milioni nonostante la sospensione degli ammortamenti di Euro 24,7 milioni, prevista dall'art. 60 del Decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020, ed la costituzione di una riserva di rivalutazione di Euro 50 milioni derivante dalla rivalutazione di beni consentita dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020.

Grazie alla rivalutazione, il patrimonio netto al 31.12.2020 è risultato positivo per Euro 14 milioni.

L’effetto della pandemia COVID-19 ha esercitato un impatto notevole sui conti del Genoa, oltre ad aver dimezzato i ricavi da gare, il bilancio 2020 di Genoa Cricket and Football Club Spa, ha evidenziato un crollo delle plusvalenze da € 79,6 milioni a € 11.684.613.

Senza dubbio, il crollo delle plusvalenze è una delle conseguenze del COVID che ha ridotto gli scambi di calciatori, come conseguenza della riduzione di liquidità a disposizione dei club di calcio.

Nei precedenti esercizi le plusvalenze sono state determinanti per adottare il principio di continuità aziendale. Per il 2020, risulta fondamentale l’adozione del piano strategico finalizzato a recuperare l’equilibrio delle gestione operativa pre-Covid.

L’importo non evidenziato tra i costi della produzione, riguardante degli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali sospesi, secondo il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (“Decreto Agosto”) ammonta a € 24.706.627, ed è così composto:

- € 22.709.169 sospensione ammortamenti calciatori prima squadra;

- € 784.355 sospensione ammortamenti calciatori del settore giovanile;

- € 1.213.103 sospensione ammortamenti altri cespiti.

Dal punto di vista sportivo il bilancio 2020, riguarda il secondo semestre della stagione sportiva 2019/20 conclusasi con il traguardo della permanenza in Serie A al diciassettesimo posto, e il primo semestre della stagione sportiva 2020/21, conclusasi con il traguardo della permanenza in Serie A all’undicesimo posto.

La continuità aziendale.

Molte volte, di fatto, la continuità aziendale del Genoa CFC, è dipesa principalmente dalle plusvalenze.

I revisori di “Audirevi S.p.A.” hanno evidenziato nella loro Relazione dei richiami di informativa senza esprimere rilievi, richiamando l’attenzione sul fatto che il bilancio d'esercizio 20 chiude con una perdita di Euro 33,4 milioni e gli Amministratori hanno redatto il bilancio secondo criteri di funzionamento sulla base di un piano prospettico la cui linea strategica, si basa sul mantenimento della categoria Serie A, sul consolidamento dei ricavi da diritti televisivi, e sul contenimento dei costi con particolare riferimento a quello del lavoro oltre ad un piano di mercato che permetta di continuare a realizzare plusvalenze dalla cessione di diritti alle prestazioni sportive dei calciatori.

Il ritorno alla redditività operativa pre-pandemia per la stagione sportiva 2021/2022 è basato su un Piano Business che preve

“• il mantenimento della categoria serie A, con conseguenti ritorni in termini di ricavi;

• un consolidamento dei diritti televisivi alla luce delle nuove assegnazioni;

• un piano di mercato che possa garantire delle plusvalenze da cessione diritti patrimoniali calciatori e premi di rendimento;

• investimenti nel settore giovanile in linea con gli esercizi precedenti;

• una stretta correlazione tra gli investimenti in acquisizione dei diritti pluriennali alle prestazioni di calciatori e i valori realizzati attraverso le cessioni;

• contenimento del costo del lavoro;

• mantenimento della redditività operativa e dell'equilibrio finanziario;

• conclusione degli investimenti nelle strutture funzionali all'allenamento.

L'attuale situazione di classifica permette al momento di ipotizzare con ragionevolezza il verificarsi del primo punto elencato nel piano di business, ovvero il mantenimento della categoria.”

Oltre al piano Business è stato necessario acquisire l’impegno della proprietà al sostegno economico, finanziario e patrimoniale della Società. La proprietà, nel 2020 ha effettuato e rinunciato a versamenti per oltre Euro 2,7 milioni, oltre ad aver rilasciato garanzie a sostegno dei flussi di cassa della Società versando "a garanzia" liquidità per oltre Euro 7 milioni che, qualora necessario, potrebbero supportare patrimonialmente la Società.

Dal punto di vista finanziario, il Genoa ha fatto ricorso alla moratoria dei mutui bancari e ha fatto accesso alle forme di finanza agevolata introdotte dal D. L. 23/2020; il credito da consolidato fiscale verso la controllante Fingiochi S.r.l., pari a 19,8 milioni che verrà Pagato anche in caso di mancato rinnovo e mancato utilizzo. I Revisori non hanno espresso rilievi per tale motivo.

La Struttura Patrimoniale.

Il totale dell’Attivo, grazie alla rivalutazione, è aumentato del 34% da € 210,19 milioni a € 281,56 milioni. Tale incremento è stato causato principalmente dall’aumento dei “Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori” e dagli incrementi derivanti delle rivalutazioni effettuate sul “marchio” e sui “diritti di archivio” della Società.

L’attivo è finanziato con debiti tributari, per circa il 22%.

Il valore della partecipazione in imprese controllate rappresenta l’8% dell’attivo e ammonta a € 22.473.000. Tale importo riguarda la partecipazione totalitaria in “Genoa Image S.r.l.”. Tale società ha chiuso il bilancio al 31.12.2020 con un utile di 561.580 (€ 844.965 nel 2019; -€482.418 nel 20018; -€2.006.211 nel 2017 e -€ 1.418.589 nel 2016), con un patrimonio netto di Euro 14.838.554 (€ 13.082.681 nel 2019).

Il totale delle immobilizzazioni materiali ammonta a € 298.431 (€ 166.735 nel 2019).

Tra i crediti sono evidenziati crediti verso la controllante per € 19.851.159 (€ 19.850.738 nel 2019) e verso controllate per Euro 5.581.412 (€7.295.056 nel 2019).

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,05 (0,97 nel 2019)), ciò vuol dire che il valore dei beni posseduti dal club, così come esposti in bilancio e grazie alla rivalutazione effettuata, risulterebbe sufficiente per pagare i debiti, comprensivi anche dei risconti passivi.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE

Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,58215, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

Grado Copertura Patrimonio Calciatori

Indica la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è del 15.5%, di conseguenza i diritti pluriennali di calciatori risultano finanziati soprattutto dal capitale di terzi.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per 14.388.554 grazie alle riserve di rivalutazione pari a € 50.202.468.

Nel 2019 era negativo per -5.471.713; nel 2018 era negativo per € 15.702.547; nel 2017 era negativo per € 10.852.234; nel 2016 era positivo per Euro 73.011; nel 2015 era negativo per Euro 8,83 milioni e nel 2014 era negativo per Euro 6,3 milioni.

La variazione migliorativa di 19.860.268 è stata determinata principalmente dalla perdita di esercizio di € 33.434.838 e dal rilievo delle riserve di rivalutazione pari a € 50.202.468.

L’indebitamento finanziario.

I debiti finanziari, esclusi i debiti verso la controllante per consolidato fiscale, aumentano da € 42,1 milioni a € 78,3 milioni e finanziano il totale dell’attivo, per il 27,8% (20% nel 2019).

I debiti verso le banche aumentano di € 38.126.604, da € 7.057.424 a € 45.184.028.

L’aumento è stato determinato dal ricorso a finanziamenti pluriennali garanti da SACE S.p.A., come ha fatto la Samp, che è uno strumento concepito per mitigare gli effetti negativi del COVID.

I debiti verso banche, riguardano i due mutui erogati da Banca Carige accessi nel 2011 con scadenza nel 2022, per i quali la Società ha usufruito della moratoria sulle rate, e i debiti per i finanziamenti pluriennali garanti da SACE S.p.A. (come previsto nel Decreto Legge Liquidità n. 23 dell’8 aprile 2020 convertito, con modificazioni, dalla Legge 5 giugno 2020 n.40 per aver introdotto misure urgenti per favorire l’accesso al credito alle imprese), ottenuti con Banca Sistema S.p.A., Banca Mediolanum S.p.A., Banco di Credito P. Azzoaglio S.p.A.

I debiti verso altri finanziatori sono pari a € 33.138.145 (€ 34.660.346 nel 2019) e registrano un decremento del 6,7% e finanziano l’ 11,8% dell’attivo. Tale voce riguarda debiti per operazioni di factoring “autoliquidanti” con Banca Sistema S.p.A, Banca Carige.

L’indebitamento finanziario netto ammonta a € 78,18 milioni (€ 41,1 milioni nel 2019; € 58 milioni nel 2018), considerando le disponibilità liquide pari a circa 137 mila Euro, risulta in aumento rispetto al 2019 di circa € 38,1 milioni (+90,29%).

L’EBITDA è negativo per € 22.243.005 (+€ 58.382.345 nel 2019).

I crediti verso Enti-settore specifico risultano pari a € 61,4 milioni (€ 53,15 milioni nel 2019), mentre i debiti verso Enti-settore specifico, pari a € 75,4 milioni (€ 47,34 milioni nel 2019), finanziano il 26,8% dell’attivo.

Se considerassimo anche il saldo negativo di € 13,99 milioni, che essenzialmente dipende dall’attività di calciomercato, l’indebitamento finanziario aumenterebbe a € 92 milioni (€ 35,2 milioni nel 2019), cifra superiore al fatturato netto.

Occorre evidenziare che la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.

L’indebitamento finanziario netto ai fini del Fair Play Finanziario pari a € 125,8 milioni risulta superiore al volume dei ricavi netti e non sarebbe conforme a quanto auspicato dalla normativa.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso.

Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.

I debiti verso l’Erario e gli altri debiti.

Il Genoa ha usufruito della proroga dei versamenti, come previsto dal Decreto Rilancio e successivamente dal Decreto Agosto

I debiti verso l’Erario aumentano da € 51.865.793 a € 61.858.756, di cui € 28.2430409 a breve termine. Tali debiti rappresentano il 22% delle fonti di finanziamento dell’attivo.

Il 45,05% dei debiti tributari riguarda quelli rateizzati:

Il debito residuo rateizzato al 31/12/2020 ammonta a € 27.866.770 (€ 35.875.769 nel 2019). Gli importi rateizzati maggiori riguardano l’IVA. Complessivamente per l’IVA rateizzata residua un debito quota capitale di € 21.056.512 (€ 23.341.454 nel 2019).

Gli altri debiti tributari non rateizzati, riguardano, le ritenute Irpef per retribuzioni tesserati comprese le transazioni ammontano a € 16.227.082 (€ 5.887.282 nel 2019), quelle relative ai premi sono pari a 1.816.526 (€974.334nel 2019).

I debiti verso Istituiti di previdenza ammontano a € 4.336.353 (€ 1.296.884 nel 2019), di cui € 3.621.032 (€ 1.064.955 nel 2019) riguardano il debito INPS.

La voce “debiti diversi” aumenta da € 18.886.197 a € 26.567.967. In questa voce dovrebbe essere ricompreso il debito verso il personale.

Al 31.12.2020 i fondi accantonamento rischi ammontano a € 6.221.668 (€ 200.697 nel 2019).

Il Valore della Rosa.

Nell’attivo di bilancio figurano diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per € 91.306.499 (€ 70.468.420 nel 2019), diritti sportivi dei calciatori delle giovanili per € 1.506.533 (€ 896.886 nel 2019)..

Il grafico mostra come dal 2011 in poi il valore contabile netto della rosa si sia sgonfiato, almeno fino al 2017, pur rimanendo sostanzialmente costante il costo del personale. Dal 2018 c’è un’inversione di tendenza, il valore dei diritti iscritti in bilancio torna ad essere maggior del costo del personale. Nel 2020, anche a causa della rivalutazione effettuata, il valore contabile netto della Rosa risulta ampiamente superiore al costo del personale.


Rilevante è anche il dato relativo alla capitalizzazione dei costi del vivaio, allocato tra le immobilizzazioni immateriali per € 10.268.217 (€ 9.932.390 nel 2019), che significa che il Genoa spende molti soldi per il settore giovanile.

La Gestione economica.

Il valore della produzione diminuisce da € 154.103.535 a € 75.265.394, con un variazione negativa del 51,2%.

I costi della produzione sono pari a € 103.268.092 (€ 127.970.562 nel 2019) e sono diminuiti del 19,3%, in misura meno che proporzionale rispetto alla diminuzione del valore della produzione.

La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per € 28.002.696, nel 2019 era positiva per € 26.132.973.


I Ricavi.

Sul bilancio del Genoa esercitano una notevole influenza i proventi televisivi. Nel 2020 i proventi televisivi risultano diminuiti di circa 3,21 milioni di Euro da € 40.521.095 a € 43.730.416, con un’incidenza dell’80% sul fatturato netto e del 58,1% sul valore della produzione (26,3% nel 2019; 35,5% nel 2018). Nel 2020 l’incidenza percentuale sul valore della produzione aumenta rispetto agli anni precedenti a causa del crollo delle plusvalenze.

La rappresentazione grafica seguente, riguardante l’evoluzione del fatturato netto per componenti, mostra chiaramente la “teledipendenza” del fatturato netto del Genoa dai ricavi per la cessione dei diritti televisivi.

I ricavi da gare sono crollati del 50,6%, da € 4,2 milioni a € 1,98 milioni, a causa delle partite disputate senza pubblico. I ricavi da gare incidono sul valore della produzione per il 2,6% e sul fatturato netto peri l 3,6%. I ricavi da abbonamenti sono diminuiti di € 891.743, da € 2.635.658 a € 1.743.915, mentre i ricavi da gare di Coppa Italia sono pari a € 17.648, nel 2019 erano pari a € 68.804.

I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 1.711.130 (€ 1.649.265 nel 2019) e risultano in aumento del 3,8%. Lo Sponsor Ufficiale è mancato e non figura tra i ricavi 2020 (€ zero nel 2019), lo Sponsor Tecnico Basic Italia S.p.A. ha contribuito con € 1.557.761 (€ 1.439.265 nel 2019) e le altre sponsorizzazioni ammontano a € 153.369 (€ 210.000 nel 2019).

I ricavi televisivi aumentano di € 3.209.321, da € 40.521.095 a € 43.730.416. Occorre evidenziare che i Proventi televisivi della Serie A sono gestiti collettivamente dalla Lega e sono divisi in parti uguali solo per una quota pari al 50%; mentre, il 20% spetta sulla base del "radicamento sociale" e il 30% in base ai risultati sportivi.

Negli ultimi tre esercizi la media dei ricavi TV è superiore ai 42 milioni di Euro.

I ricavi e proventi diversi risultano pari ad Euro 207.000 (€ 3.387.587 nel 2019).

L’importo evidenziato nel valore della produzione che riguarda l’incremento delle immobilizzazioni per capitalizzazione dei costi del vivaio, ammonta a € 2.365.048 (€ 5.528.465 nel 2019).

Tra le sopravvenienze attive figura l’importo di € 990.580 relativo all’IRAP 2019 come agevolazione fiscale prevista nel Decreto Rilancio e altre sopravvenienze per € 332.942.

Il “Player trading”.

Il bilancio del Genoa tradizionalmente evidenzia anche una “dipendenza da player trading” notevole, dovuta all’importo elevato delle plusvalenze realizzate, a causa della continua movimentazione nella rosa calciatori, con acquisti, cessioni.

Nel 2020, le plusvalenze, pari a € 11,68 milioni, hanno dovuto fronteggiare minori ammortamenti a causa della scelta di sospendere il calcolo degli ammortamenti della rosa calciatori, pari a € 1,33 milioni. Tuttavia, le minusvalenze sono state pari a €,6,07 milioni, gli altri oneri di gestione calciatori sono risultati pari a € 9,84 milioni e l’acquisto temporaneo di calciatori è risultato pari a € 819 mila (€ 2 milioni nel 2019).

Dopo 5 risultati positivi consecutivi, il risultato del Player Trading risulta negativo per € 1,34 milioni. In effetti, l’esercizio precedente era positivo per € 59,5 milioni, nel 2018 per € 31,09 milioni. Nel 2017 era positivo per € 16,83 milioni; nel 2016 era positivo per € 15,76 milioni. Nel 2015 era positivo per € 3,6 milioni; nel 2014 era negativo per € 18,3 milioni.

Nella sostanza, nell’esercizio 2020, nonostante la sospensione del calcolo degli ammortamenti, le plusvalenze realizzate al netto delle minusvalenze non riescono a coprire il costo degli ammortamenti.

Nel conto economico sono evidenziate plusvalenze da cessione diritti pluriennali per € 11.684.613

 (€ 79.65 milioni nel 2019; € 48,9 milioni nel 2018; € 30,4 milioni nel 2017; € 31,9 milioni nel 2016 e € 30,9 milioni nel 2015), che rappresentano il 15,5%  (51,7% nel 2019) del valore della produzione. Negli ultimi tre esercizi la media delle plusvalenze realizzate è superiore ai 46,7 milioni di Euro; negli ultimi 5 anni è superiore ai 40,5 milioni di Euro.

Le maggiori plusvalenze realizzate hanno riguardato: Kouamè Christian, ceduto alla Fiorentima per € 10 milioni, con una plusvalenza di € 6.850.000; Pinamonti Andrea ceduto all’Inter per € 21.000.000, con una plusvalenza di € 2.500.000; Gunter Koray ceduto all’ Hellas Verona per € 2 milioni, con una plusvalenza di € 1.750.000.

I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori diminuiscono da € 1.827.500 a € 207.000. I prestiti effettuati riguardano: Hiljemark Oscar (FC Dynamo Moscow) per €195.000 e Calò Giacomo (Pordenone Calcio) per € 12.000.

Gli altri proventi da gestione calciatori riguardano Proventi derivanti da Premi valorizzazione e rendimento calciatori e si riferiscono a: Romero Cristian (FC Juventus) per € 3.300.000; Perin Mattia (FC Juventus) per € 1.450.000; Salcedo Eddie (FC Internazionale) per € 1.000.000; Lovato Matteo (Calcio Padova) per € 500.000 e Schafer Adras (DAC Dunajska Streda) per € 100.000.

I costi da acquisizione temporanea prestazioni calciatori ammontano a € 819.381 (€ 2.855.000 nel 2019) e l’importo maggiore riguarda Pinamonti Andrea (FC Internazionale) per € 500.000 seguito da Sanabria Antonio (Real Betis) per € 194.118.

Le minusvalenze derivanti da cessione diritti pluriennali sono state pari a € 6.072.223 (€ 3.615.557  nel 2019). L’importo maggiore riguarda la cessione di Lapadula Gianluca al Benevento Calcio, che ha provocato una minusvalenza di € 2.650.000, seguita dalla Risoluzione Contrattuale di Guimaraes Sandro, che ha provocato una minusvalenza di € 1.200.000 e dalla cessione di Gumus Sinan Fenerbahce SK, che ha provocato una minusvalenza di 1.125.000.

Gli altri oneri di gestione calciatori pari ad Euro 9.843.792, includono Euro 7.673.237 per costi per la valorizzazione dei calciatori, l’importo maggiore riguarda Rizzo Nicholas (FC Internazionale Milano) per € 2.000.000.

Gli ammortamenti calciatori, a causa della scelta della sospensione effettuata, sono diminuiti di circa 23,84 milioni di Euro.

I costi.

I costi del personale pari a € 62.540.784 (€ 62.451.799 nel 2019), rappresentano l’83,1 del valore della produzione, ma, se considerassimo il Fatturato Netto tale percentuale salirebbe al 114,4%. L’incidenza del costo del personale sui costi della produzione è del 60,56%. Il costo del personale tesserato ammonta a € 57.000.894 (€ 57.611.764 nel 2019).

Al 31/12/2020, il numero dei dipendenti è di 195, di cui 55 calciatori (171 nel 2019, di cui 44 calciatori).

Per gli ammortamenti il Genoa ha optato per la sospensione del calcolo prevista dall'art. 60 del Decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020.

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali totali sono pari a € 4.871.010 (€ 31.546.137 nel 2019). Quelli riguardanti la rosa dei calciatori, a causa della sospensione, si riducono a € € 2.841.788 (€ 26,7 milioni nel 2019), di cui Euro € 1.987 (€ 1.517.907 nel 2019) per i calciatori del settore giovanile.

I costi per prestazioni di servizi diminuiscono del 3,9%, da € 11.999.544 a11.534.034. Tali spese comprendono i costi specifici tecnici pari a € 4.403.144 (€ 4.461.222 nel 2019), riguardanti le consulenze tecnico sportive per l’acquisto di calciatori e i costi per l’osservazione di calciatori. Le spese amministrative, pubblicitarie e generali diminuiscono di € 242.028, da € 3.767.314 a € 4.009.342.

Dal grafico seguente, emerge come il costo del lavoro del Genoa, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti dei calciatori, nel corso degli anni sia stato ampiamente superiore al fatturato netto, tuttavia nel 2015 sembrava confermarsi una tendenza verso il riallineamento del costo del lavoro col fatturato netto. Tale tendenza è venuta meno dal 2017, anche a causa della riduzione del fatturato netto.


I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 2.061.178 (€ 1.942.764 nel 2019). L’affitto di impianti e campi sportivi ammonta a € 1.265.000 (€ 1.100.833 nel 2019), mentre l’affitto di impianti e campi sportivi per il settore giovanile risulta pari a € 189.576 (€ 225.150 nel 2019).

La gestione finanziaria, è negativa per € 4,12 milioni (- € 6 milioni nel 2019) a causa degli interessi passivi verso banche per € 2.878.544 (€ 4.087.897 nel 2019) e altri interessi passivi per € 1.374.542 (€ 1.901.154 nel 2019).

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 32.122.069; nel 2019 era positivo per € 20.093.975, nel 2018 era negativo per € 385.446.

Le imposte sul reddito risultano negative per € 1.312.766 e riguardano:

l’IRAP corrente che è pari a € 349.247 (€ 3.668.878 nel 2019) e l’ IRAP differita per € 963.519. Nel 2020, come nel 2019, mancano i proventi da consolidato fiscale.

Le imposte determinano un risultato netto negativo per € 33.434.838 (€ 10.230.834 nel 2019).

Il Pareggio di bilancio del Financial Fair Play dell’UEFA.

Ai fini del Fair Play Finanziario, il bilancio 2020 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2021, a causa della Pandemia Covid-19.

Nel calcolo dovrà essere considerato l'impatto finanziario negativo del COVID-19, definito come la perdita di ricavi dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli esercizi 2020 e 2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti per gli stessi periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del periodo di monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti contrattuali.

Il risultato prima delle imposte, aggregato relativo agli esercizi 2018, 2019 e 2020, è negativo per € 12,4 milioni. Occorre dire che tale risultato è anche comprensivo dello storno dei costi per il Vivaio, il cui dato aggregato è di circa 11,88 milioni di Euro, mentre il dato aggregato degli ammortamenti non rilevanti è trascurabile.

Conclusioni.

In estrema sintesi, nell’esercizio 2020 la pandemia Covid-19, ha contribuito a determinare una perdita di 33,4 milioni, poiché ricavi si sono dimezzati e costi si sono ridotti in misura meno che proporzionale.

Nel 2020, il Genoa non ha potuto far leva sulle plusvalenze ed ha fatto leva sulla sospensione degli ammortamenti, che hanno ridotto i costi della produzione di 27,4 milioni.

Il ricorso a 50 milioni di rivalutazione ha rafforzato il patrimonio.

Per far fronte al problema della Liquidità è aumentato il debito.

Sembra necessaria la realizzazione del piano strategico finalizzato a recuperare l’equilibrio delle gestione operativa pre-Covid, soprattutto agendo sulla riduzione dei costi,

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