lunedì 31 gennaio 2022

Consolidato Inter 2020/21: perdita per 245 milioni, debiti per 827,6 milioni e rivalutazione beni per 212 milioni.


Luca Marotta

 

jstargio@gmail.com

 

Il bilancio consolidato del Gruppo che fa capo a FC Internazionale Milano SpA, al 30 giugno 2021, evidenzia una perdita consolidata netta di Euro 245.579.254 (-102.393.789 nel 2019/20; -€48.387.493 nel 2018/19; -€17.753.536 nel 2017/18; -€ 24.576.123 nel 2016/17).

Al 30.06.2021, la voce debiti dello Stato Patrimoniale ha raggiunto la cifra di € 827.623.779 (€871.343.786 nel 2019/20).

Nell’esercizio 2020/21 è stata effettuata la rivalutazione del marchio e della Libreria Storica per 212,14 milioni di Euro, che ha permesso di rendere positivo il Patrimonio Netto Consolidato. In particolare, il marchio è stato rivalutato di € 163.407.000, da un perito esperto indipendente.

Ovviamente, come per tutte le società che gestiscono i club di calcio, i provvedimenti adottati per contrastare la pandemia COVID-19 hanno esercitato enormi effetti negativi, imponendo la disputa delle competizioni a con gli stadi porte chiuse, determinando, di conseguenza, l’azzeramento dei ricavi da gare.

Nel 2020/21, oltre al venir meno dell’apporto dei ricavi da gare, l’Inter ha anche fatto a meno dell’apporto notevole delle plusvalenze pari a € 2.287.893, che nel 2019/20 furono pari a € 61.546.275.

La pandemia Covid-19 ha provocato il prolungamento della Stagione Sportiva 2019/20 e ha determinato la contabilizzazione dei ricavi e dei costi della stagione sportiva correlati alla disputa delle partite disputate a luglio e agosto 2020 nell’esercizio 2020/21.

La vittoria in campionato, paradossalmente ha determinato l’aumento dello squilibrio economico: mentre i costi sono aumentati, i ricavi sono diminuiti.

Anche nel 2020/21, la perdita dell’Inter è stata determinata dalla crescita dei costi della produzione avvenuta in controtendenza al decremento del valore della produzione. In particolare, il costo del personale è aumentato di 55,3 milioni di Euro, pari al 30,52% in più.

L’ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori è aumentato di 16,84 milioni di Euro pari al 14,01% in più rispetto all’esercizio precedente.

Indubbiamente, la perdita è stata in parte provocata dagli effetti dei provvedimenti adottati per contrastare la pandemia Covid-19, tra cui la disputa delle competizioni senza spettatori. Resta l’enorme problema del costo del debito finanziario che viene rinnovato con altro debito con il conseguente importo notevole degli oneri finanziari. Nel 2020/21, l’enorme peso degli oneri finanziari, dovuto all’indebitamento, ha determinato una gestione finanziaria negativa per 35,4 milioni di Euro.

Non a caso è notizia recente del 24 gennaio 2022 (link: https://www.inter.it/media/html/pdf/Inter-Public-Annoucement.pdf ) che tramite il veicolo Inter Media and Communication sarà lanciata l’emissione di un nuovo BOND da 415 milioni di euro con scadenza 2027, riservato a investitori istituzionali.

Tale emissione obbligazionaria ha i seguenti obiettivi:

- riscattare le obbligazioni senior in circolazione con scadenza 2022 (per complessivi 375 milioni)

- rimborsare la revolving credit facility (da 50 milioni e concessa da Goldman Sachs e Ubi Banca);

- pagare commissioni e spese.

Come riferito dalla stampa specializzata, il rendimento previsto da tale Bond dovrebbe essere intorno al 6%, in aumento sensibile rispetto al 4,875% dei due precedenti bond

Nel 2020/21 si era concretizzata l’opportunità di aumentare i ricavi del club, attraverso la nascita della Super League, a cui l’Inter aveva inizialmente aderito. Tuttavia l'Inter ha rinunciato alla SuperLeague a causa dei finanziatori, di cui risulta debitore, che hanno negato il consenso.

Dal punto di vista sportivo la stagione sportiva 2020-2021, a causa del COVID è stata disputata con gli stadi senza spettatori. Durante la stagione l’Inter ha vinto il campionato di Serie A (2°posto nel 2019/20). L’Inter ha subito l’eliminazione nelle semifinali della Coppa Italia ad opera della Juventus.

Nella Champions League 2020/21, l’Inter è arrivata ultima nel Group Stage (nel 2019/20 l’Inter è arrivata terza nel Group Stage di Champions League ed è stata sconfitta nelle finale di da UEFA Europe League parte del Siviglia).

La Struttura del Gruppo

Gli azionisti del Gruppo F.C. Internazionale Milano al 15 maggio 2021, risultavano i seguenti: Great Horizon S. à r.l., società interamente facente capo a Suning Holdings Group Co., Ltd, con il 68,55%; International Sport Capital S.p.A., con il 31,05%; Minoranze con lo 0,4%.

Nell’ambito delle operazioni di rifinanziamento del debito, in data 15 maggio 2021, Great Horizon S.a.r.L ha conferito le azioni detenute alla neocostituita Grand Tower S.à r.l..

L’area di consolidamento al 30 giugno 2021 comprende quindi, come società Capogruppo la società F.C. Internazionale Milano Spa con INTER BRAND S.R.L. al 100%; INTER FUTURA S.R.L. al 100% INTER MEDIA AND COMMUNICATION S.P.A. al 100% e M-I Stadio S.r.l. (consolidata con “equity method”) al 50%.

Il capitale di INTER MEDIA AND COMMUNICATION S.R.L. è detenuto al 55,61% direttamente dalla Capogruppo FC Internazionale Milano SpA e al 44.39% è detenuto indirettamente tramite da Inter Brand S.r.l.

Esistono altre due società, denominate “Shanghai Inter Brand Trading Co., Ltd.” e “Inter Brand China Co., Ltd. in liquidazione”, controllate da “Inter Brand S.r.l.”.

Le società Inter Brand China Co., Ltd. in liquidazione e Shanghai Inter Brand Trading Co. Ltd, non sono state consolidate perché non rappresentano più un investimento durevole.

M-I Stadio S.r.l. controlla il 90% di Asansiro Srl.

Come scritto nella Relazione sulla Gestione, il Gruppo Suning è una “multinazionale cinese operativa nel mercato al dettaglio dell’elettronica di consumo”.

Rapporti con parti correlate

I rapporti con le parti correlate appaiono molto importanti e riguardano essenzialmente l’attività di finanziamento e sponsorizzazione da parte del Gruppo Suning (Great Horizon S.à.r.l., Grand Tower S.a.r.l. e Jiangsu Suning Sports Industry Co., Ltd.) nei confronti del Gruppo.

Il Gruppo che fa capo a FC Internazionale Milano SpA ha percepito ricavi per Euro 22.058.000 (€32.329.000 nel 2019/20; € 36.662.000 nel 2018/19: €40.401.000 nel 2017/18 ed € 57.688.044 nel 2016/17), pari al 6,05% del Valore della produzione e sostenuto costi per Euro 9.083.000 (€10.722.000 nel 2019/20; € 13.973.000 nel 2018/19; €15.894.000 nel 2017/18; € 18.896.502 nel 2016/17).

Inoltre, figurano crediti per un totale di Euro 1,19 milioni (€ 14,4 milioni nel 2019/20) e debiti per un totale di Euro 85,6 milioni (€ 132,76 milioni nel 2019/20).

Gli Amministratori hanno scritto che “tutte le transazioni con parti correlate sono state effettuate a normali condizioni di mercato”.

Con la società “Jiangsu Suning Sports Industry Co., Ltd.”, sono stati intrattenuti rapporti commerciali, che hanno permesso di percepire come ricavi la cifra di Euro 10,63 (€16,02 milioni nel 2019/20; 25,99 milioni nel 2018/19; €27,6 milioni nel 2017/18 e € 44.103.629 nel 2016/17) ed esporre crediti per Euro 10 mila (€7,34 milioni nel 2019/20) e debiti per € 5,65 milioni.

Con la società “Suning Sports International Ltd.”, sono stati intrattenuti rapporti commerciali/Finanziari, che hanno permesso di percepire come ricavi la cifra di Euro 9,5 milioni (€9,5 milioni nel 2019/20). Nei confronti di tale società, FC Internazionale vanta un credito di Euro 22 mila.

Con la società “Great Horizon S.à.r.l.” figura un debito di natura finanziaria per Euro 16,06 milioni (€ 78,53 milioni nel 2019/20) e sono stati sostenuti costi per Euro 3,77 milioni (€ 3,42 milioni nel 2019/20).

Con la società “Gand Tower S.à.r.l.” figura un debito di natura finanziaria per Euro 60,28 milioni e sono stati sostenuti costi per Euro 280 mila.

La continuità aziendale (“Going Concern”).

La continuità aziendale deve intendersi come attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.

Tra le considerazioni effettuate dagli Amministratori per adottare il principio della continuità aziendale figurano le seguenti:

-         nei mesi di maggio e giugno 2021, l’azionista di riferimento ha effettuato un nuovo finanziamento soci per Euro 75 milioni oltre che a saldare partite creditorie verso la Capogruppo per Euro 7,5 milioni e verso la controllata Inter Media & Communications per Euro 14,7 milioni;

-         la vittoria del campionato di Serie A, che garantisce benefici economici consistenti in maggiori ricavi TV e sponsorizzazioni. Infatti, dopo il 30 giugno 2021, è stato sottoscritto un accordo con Socios.com, per la stagione sportiva 2021/2022, a fronte di un corrispettivo pari ad Euro 16 milioni a titolo di Global Main Jersey Partner e dal 2022/23 al 2024/2025, a fronte di un corrispettivo annuo pari ad Euro 1 milione, a titolo di “Global Sponsor Advertising Rights” e l’accordo con Zytara Labs LLC , come “Global Cryptocurrency” e “Sleeve Partner”, dal 2021/2022 al 2024/2025 per un corrispettivo complessivamente pari ad Euro 85 milioni;

-         le cessioni, al netto del Contributo di Solidarietà FIFA dovuto, di Hakimi al PSG per € 66,5 milioni e Lukaku al Chelsea per € 113 milioni, effettuate nei mesi di Luglio e Agosto 2021;

-         le rinunce ai finanziamenti soci poste in essere dall'Azionista di Riferimento unitamente alla rivalutazione del valore delle partecipazioni detenute dalla Capogruppo.

Tali considerazioni, hanno consentito agli Amministratori di predisporre il bilancio consolidato nella prospettiva della continuità aziendale, nonostante la perdita prevista per il 2021-2022 evidenzi rilevanti assorbimenti di liquidità.

In ogni caso, l’Azionista di Riferimento ha confermato il proprio impegno a supportare il Gruppo F.C. Internazionale e la Capogruppo dal punto di vista finanziario e patrimoniale per il prevedibile futuro di dodici mesi dall’approvazione del bilancio consolidato.

I Revisori di Deloitte & TOUCHE S.p.A. hanno richiamato l’attenzione “sull'informativa fornita dagli Amministratori al paragrafo "Continuità aziendale" della nota integrativa dove gli stessi indicano gli elementi e le considerazioni effettuate per ritenere che il Gruppo operi in continuità aziendale” inoltre hanno richiamato l’attenzione sul paragrafo "Rivalutazione Legge 126/2020" della Nota integrativa poiché gli Amministratori dichiarano che hanno effettuato la rivalutazione del marchio "Inter" e della "Libreria Storica".

Rivalutazione dei beni.

Il Gruppo F.C. Intemazionale, tramite la società Inter Media, si e avvalso della facoltà di cui all'art 110 del DL 104/2020, convertito nella Legge n. 126 del 13/10/2020 e, supportato da un perito indipendente, ha proceduto a rivalutare il marchio “Inter” e la Libreria Storica, iscritti tra le immobilizzazioni immateriali.

La rivalutazione ha determinato sul bilancio consolidato del Gruppo FC Intemazionale l’incremento del costo storico complessivo delle immobilizzazioni immateriali per Euro 212,14 milioni, di cui Euro 163.41 milioni riferibili al marchio “Inter” ed Euro 48 milioni riferibili alla Libreria Storica. Nella nota integrativa è attestato che il valore ottenuto a seguito della rivalutazione non eccede il valore recuperabile.

La riserva di rivalutazione è stata esposta per euro 203.867.123 al netto delle relative imposte differite (solamente per la quota imputabile all’lrap), calcolate applicando l’aliquota fiscale in vigore alla data del presunto realizzo, pari ad € 8.273.000.

A seguito della rivalutazione effettuata, il valore netto residuo rivalutato al 30 giugno 2021 del marchio F.C. Inter é pari a € 218 milioni, mentre quello relativo alla Libreria Storica ammonta ad € 70,6 milioni. In effetti, la voce “14) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili” è esposta in bilancio per € 289.081.509.

Il Patrimonio Netto.

Al 30.06.2021, risulta un patrimonio netto consolidato grazie alle riserve di Rivalutazione. Infatti la rivalutazione del valore delle partecipazioni detenute dalla Capogruppo nelle società controllate Inter Media & Communication ed Inter Brand, effettuate nel bilancio separato della Capogruppo, hanno consentito al patrimonio netto della stessa, su cui vengono calcolati i limiti minimi di capitalizzazione previsti dall'alt 2447 del Codice Civile - nonostante la perdita del periodo e la stima di ulteriori perdite nel primo trimestre dell’esercizio 2021/2022 - di rimanere positivo, sia al 30 giugno 2021 che alla data di approvazione del presente Bilancio rispettando i parametri di capitalizzazione previsti dal codice civile ex art. 2446 e 2447.

Il Patrimonio Netto della Capogruppo al 30 giugno 2021 rientra nei limiti minimi di capitalizzazione previsti dal Codice Civile. Inoltre l'articolo 1, comma 266, della legge n. 178 del 30 dicembre 2020 ha ulteriormente sospeso l'applicazione dell’obbligo di adottare provvedimenti a seguito della riduzione del capitale sociale per perdite (artt. 2446 e 2447 del Codice Civile) al verificarsi di alcune condizioni previste dalla legge e riconosce la possibilità all’Assemblea dei soci di rinviare il ripianamento della perdita entro il quinto esercizio successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2020 (30 giugno 2026). Nella nota integrativa è scritto che F.C, Internazionale Milano Spa, qualora rientrasse nei casi di riduzione del capitale sociale per perdite (artt. 2446 e 2447 del Codice Civile) nel prevedibile futuro, intende utilizzare tale opzione di differimento della adozione immediata degli obblighi previsti dal Codice Civile.

Il Patrimonio Netto del bilancio Consolidato di F.C. Internazionale Milano S.p.A. al 30 giugno 2021, è positivo per € 53.450.988; mentre al 30.06.2020 era negativo per € 36.948.957; al 30.06.2019 era negativo per € 4.555.168, al 30.06.2018 era positivo per € 3,8 milioni e, al 30 giugno 2017, era negativo per € 83,4 milioni.

La composizione, al 30 giugno 2021, del patrimonio netto consolidato era la seguente: capitale sociale pari ad € 19.195.313; Riserva da sovrapprezzo azioni per € 26.943.339 (€ 26.943.339 nel 2019/20); riserve di Rivalutazione - D.L. 104/2020 per € 203.867.123; Riserva versamento soci in conto capitale per € 242.112.089; Riserva copertura perdite per € 41.704.748; Perdite portate a nuovo per € 234.792.360 (€ 132.398.568 nel 2019/20) e perdita dell’esercizio per € 245.579.264 (-102.393.789 nel 2019/20; -€ 48.387.493 nel 2018/19; -€ 17.753.536 nel 2017/18; -€ 24.576.123 nel 2016/17).

Per quanto riguarda la Riserva sovrapprezzo azioni è rimasta invariata rispetto all’esercizio precedente.

La variazione positiva di € 90.399.945, tra il patrimonio netto al 30.06.2021 e il patrimonio netto al 30.06.2020, è dovuta alla Rivalutazione delle immobilizzazioni immateriali effettuata per € 212,14 e alla rivalutazione della Libreria Storica per € 48,73 milioni, che al netto delle imposte hanno determinato l’esposizione di riserve di rivalutazione per € 203,8 milioni; alla rinuncia del finanziamento soci effettuata entro giugno 2020 per complessivi € 132.112.089 convertiti in "Riserva per versamento in c/futuro aumento capitale" e alla perdita dell’esercizio per € 245.579.264.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,06, ciò vuol dire che i mezzi posseduti, grazie alla rivalutazione, dal club hanno un valore esposto sufficiente, di poco, a far fronte alle passività, e tuttavia necessario il supporto della proprietà, come dimostra la rinuncia la finanziamento soci per € 132.112.089 mediante conversione in "Riserva per versamento in c/futuro aumento capitale".

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.

Tale indicatore, è utilizzato per determinare l’eventuale carenza finanziaria, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano ed è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.

Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,68, al di sopra della soglia minima.

Nel caso di mancato rispetto dell’indicatore di liquidità, nella misura minima che verrà stabilita dal Consiglio Federale, la carenza finanziaria dovrà essere ripianata attraverso versamenti dei Soci.

L’INDICE DI I/NDEBITAMENTO

Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è pari a 0.06.

Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale sui mezzi propri.

Infatti, anche l’equity ratio è pari al 5,6%.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

L’Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.

I debiti riclassificati iscritti in bilancio al 30.06.2021 ammontano a 827.623.779 (871.343.786 nel 2019/20), da tale aggregato deve essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre 2018 della FIGC), mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 384,72 milioni.

Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,65, superiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A.

In altre parole il valore dei debiti al 30/06/2021 è abbondantemente superiore al valore della produzione medio degli ultimi tre anni.

L’Indebitamento Finanziario Netto.

Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts payable to social/tax authorities”); invece, non sono considerati gli altri debiti fiscali (“Other tax liabilities”), che includono le passività per imposte differite (“deferred tax liabilities”).

In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non correnti da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.

Il risultato della somma algebrica, non deve essere superiore al fatturato netto.

Le disponibilità liquide sono pari a € 97.883.943, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 88.505.854.

I debiti verso soci per finanziamenti pari a Euro 76.337.394 (€ 78.233.249 nel 2019/20), di cui Euro 60 milioni riguardano la quota capitale del versamenti a titolo di finanziamento fruttifero sottoscritti con Grand Tower S.a.r.l., oltre che gli interessi maturati ma non ancora liquidati alla data del 30 giugno 2021 sia nei confronti di Grand Tower S.a.r.l. che di Great Horizon S.a.r.l relativamente a finanziamenti pregressi già convertiti in riserve di patrimonio netto.

Grand Tower S.à r.l. è diventata la nuova controllante diretta del Gruppo F.C. Intemazionale Milano e ha effettuato un finanziamento soci per Euro 75 milioni, di cui Euro 50 milioni il 20 maggio 2021 ed Euro 25 milioni il 28 giugno 2021, fruttifero di interessi al tasso fisso annuo dell’8%, di queato finaziamento Euro 15 milioni sono stati convertiti in “Riserva per versamento in c/futuro aumento capitale" in data 31 maggio 2021. Poiché al 30 giugno tale finanziamento aveva maturato interiis per € 0,3 milioni, al 30.06.2021 il debito della Società verso Grand Tower S.à.r.l. per finanziamento soci risulta pari a Euro 60,3 milioni

La capitalizzazione dei finanziamenti soci è una costante della gestione Suning, complessivamente fino al 30 giugno 2021 ammontano a 242.1 milioni di Euro. Nel dettaglio, il 26 giugno 2019, sono stati convertiti in “Riserva per versamento soci in c/futuro aumento capitale” finanziamenti per Euro 40 milioni; il 24 marzo 2020 per Euro 60 milioni il 22 giugno 2020 e per Euro 10 milioni; nel corso del 2020/21, sono stati convertiti in “Riserva per versamento in c/futuro aumento capitale” Euro 132,1 milioni

I debiti bancari ammontano a Euro 50.240.799 (€ 50.378.472 nel 2019/20), comprensivi della quota di interessi maturati non ancora liquidati al 30 giugno 20201per € 241 mila, e si riferiscono alla quota della linea di finanziamento revolving sottoscritta per un ammontare massimo di Euro 50 milioni nell'ambito dell’operazione di rifinanziamento del debito culminata nell’emissione del prestito obbligazionario da parte di Inter Media.

La linea Revolving è classificata tra le passività non correnti in quanto rinnovabile e prevede il rispetto di due parametri finanziari (covenants).

Per quanto riguarda le Obbligazioni, l’emissione del prestito obbligazionario è stata un'operazione di rifinanziamento del debito, determinatosi col riassetto societario del Gruppo. In data 21 dicembre 2017, la società controllata Inter Media ha emesso delle Obbligazioni per un importo nominale di € 300 milioni.

La società Inter Media ha emesso e collocato presso investitori istituzionali un ulteriore tranche di titoli obbligazionari senior secured per un ammontare complessivo pari a Euro 75 milioni, con scadenza 31 dicembre 2022 e tasso fisso a 4,875% ad un prezzo di emissione del 93%, con le medesime caratteristiche e garanzie del sopracitato Prestito Obbligazionario.

Tale prestito obbligazionario ha come scadenza il 31 dicembre 2022 e matura un tasso fisso nominale del 4,875%. Nel calcolo del costo ammortizzato del Prestito obbligazionario sono state incluse le spese relative all’emissione ed il collocamento, pari a circa 9 milioni di Euro.

Come il precedente finanziamento rimborsato, a garanzia del Prestito Obbligazionario figurano i flussi di liquidità derivanti da ‘sponsorship agreement’ e ‘media contracts’ siglati da Inter Media oltre che i flussi derivanti dai proventi dei diritti UEFA e dei diritti televisivi della Serie A generati dalla Capogruppo. Inoltre è stato previsto il rispetto di due covenants: “Debt Service Coverage Ratio” e il “Pro-forma Debt Service Coverage Ratio”, che sulla base dei calcoli effettuati al 30 giugno 2021 risultano rispettati e, come scritto dagli amministratori, saranno rispettati “anche con riferimento alle prossime scadenze nell’orizzonte temporale dei prossimi 12 mesi, tenuto conto dell’impegno al sostegno finanziario del Gruppo da parte del Gruppo Suning”.

La concessione dell’ipoteca sul valore dei Marchi INTER, da parte di Inter Media figura tra le condizioni di emissione del Prestito Obbligazionario, oltre alla concessione in pegno delle quote relative al capitale sociale detenuto in Inter Media da parte di FC Internazionale Milano Spa e Inter Brand srl.

Il primo considera dati effettivi, il secondo dati di stima in base al budget.

Il piano di rimborso della linea capitale in rate semestrali è il seguente:

- 1 rata da Euro 3,1 milioni il 31 dicembre 2018;

- 1 rata da Euro 3,15 milioni il 30 giugno 2019;

- 1 rata da Euro 3,25 milioni il 31Dicembre 2019;

- 1 rata da Euro 3,3 milioni il 30 giugno 2020;

- 1 rata da Euro 3,4 milioni il 31 dicembre 2020;

- 1 rata da Euro 3,5 milioni il 30 giugno 2021;

- 1 rata da Euro 3,55 milioni il 31 dicembre 2021;

- 1 rata da Euro 3,65 milioni il 30 giugno 2022;

- 1 rata finale per Euro 273,1 milioni entro il 31 dicembre 2022.

Le rate in scadenza fino al 30 giugno 2021 sono state regolarmente pagate.

Il piano di rimborso della linea capitale in rate semestrali della seconda emissione è il seguente:

- 1 rata da Euro 0,89 milioni il 31 dicembre 2020;

- 1 rata da Euro 0,91 milioni il 30 giugno 2021;

- 1 rata da Euro 0,93 milioni il 31 dicembre 2021;

- 1 rata da Euro 0,95 milioni il 30 giugno 2022;

- 1 rata da Euro 71,3 milioni il 31 dicembre 2022.

La rata in scadenza fino al 30 giugno 2021 sono state regolarmente pagate.

Al 30.06.2021, il valore del debito obbligazionario in bilancio è pari a Euro 344.950.330, di cui € 2 335.870.108 con scadenza oltre l’esercizio successivo.

I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 72,3 milioni (€ 121,76 milioni nel 2019/20).

Gli importi maggiori riguardanti le società nazionali riguardano: SOCIETA’ SPORTIVA CALCIO NAPOLI SPA per € 18.837.000; GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB S.P.A. per € 11.705.000; PARMA CALCIO 1913 SRL A SOCIO UNICO per € 5.826.000; ATALANTA BERGAMASCA CALCIO SPA 3.267.000; U.C. SAMPDORIA S.P.A. per € 2.567.000; US SASSUOLO CALCIO SRL 1.294.000; BENEVENTO Calcio SRL per € 776.000; TORINO Football Club SPA per € 762.000; REGGINA 1914 SRL per € 350.000; Associazione Calcio MONZA SPA per € 267.000; L.R. VICENZA S.P.A. 200.000; A.C. MONZA Brianza 1912 S.P.A. per € 100.000; COMO 1907 SRL per € 2.000.  

Gli importi maggiori riguardanti le Società Estere, pari a € 19,29 milioni, riguardano:

 CLUBE DE REGATAS DO FLAMENGO per € 11.191.000; STANDARD DE LIEGE SA per €  3.424.000; THE READING FOOTBALL CLUB LIMITED per € 2.286.000; Albacete BALOMPIE S.A.D. 1.531.000; F.C. SION - OLYMPIQUE DES ALPES SA per €  343.000; CHELSEA Football Club Limited per € 201.000; REAL MADRID CLUB DE FUTBOL 159.000; Sporting Club OLHANENSE Futebol SAD per € 50.000; Manchester United Football Club Limited per € 47.000; ESTUDIANTES DA LA PLATA per € 28.000; CLUB ATLETICO DE MADRID per € 24.000; ASOCIATIA FOTBAL CLUB ASTRA 8.000.

I crediti verso società nazionali sono regolati presso la stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni debitorie, per un ammontare pari a Euro 49,9 milioni (€ 59.105.000 nel 2019/20).

I Debiti verso enti settore specifico ammontano a € 151,56 milioni e riguardano i rapporti con enti e società del settore e mostrano un decremento di € 55,9 milioni rispetto al 2019/20.

Nello specifico, i debiti verso società calcistiche nazionali ammontano a € 83,2 milioni. Gli importi maggiori riguardano: US SASSUOLO CALCIO SRL per € 36.859.000; GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB SPA per € 15.443.000; CAGLIARI CALCIO S.P.A. per € 6.994.000; PARMA CALCIO 1913 S.R.L. A SOCIO UNICO per € 4.013.000; ATALANTA BC SPA per € 2.982.000; HELLAS VERONA per € 200.000.

I debiti verso società calcistiche estere ammontano a € 81,99 milioni circa. Gli importi principali riguardano: MANCHESTER UTD F.C. LTD per € 36.016.000; REAL MADRID CLUB DE FUTBOL per € 29.214.000; HERTHA BSC GMBH & CO. per € 6.862.000; TOTTENHAM HOTSPUR FOOTBALL & ATHLETIC CO. LTD per € 6.334.000; CLUB NACIONAL DE FOOTBALL per € 997.000; RSC ANDERLECHT N.V./S.A. 671.000; CHELSEA FOOTBALL CLUB per € 574.000.

I debiti verso società nazionali sono regolati presso la stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni creditorie, per un ammontare pari a Euro 67.471.000 (€ 83.253.000 nel 2019/20).

Per quanto riguarda i debiti tributari rateizzati non correnti, nel caso dell’Inter, non figurerebbero, perché quelli presenti sono previsti dalla legge

Pertanto, nel 2020/21, il debito finanziario netto ai fini del Fair Play Finanziario risulta superiore sia al fatturato netto che al valore della produzione.

Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed EBITDA, che è positivo per € 25.954,14, risulta pari a 14,4. In altre parole, la differenza tra ricavi e costi operativi, senza considerare gli ammortamenti, determinatasi nel 2020/21, se si ripetesse negli anni successivi, riuscirebbe a rimborsare il debito netto in quattordici anni e quattro mesi circa. Di solito il rapporto Net Debt/EBITDA si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito, a maggior ragione occorre il sostegno della proprietà.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.

Nel caso in questione, al 30.06.2021, non emergerebbero debiti finanziari per lo stadio.

Gli altri debiti.

In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, le società di calcio richiedenti la Licenza UEFA, non devono avere debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità sociali o fiscali, a meno che tali debiti siano oggetto di contenzioso, con valide argomentazioni a supporto.

La voce “debiti” iscritta nello stato patrimoniale è diminuita da a € 871.343.786 a € 827.623.779, di cui € 344,95 milioni per Debiti obbligazionari, € 76,3 milioni per debiti verso soci, € 151,56 milioni per debiti verso enti settore specifico; € 99,2 milioni (€ 96,9 milioni nel 2019/20) per debiti verso fornitori e € 49,9 milioni per debiti tributari.

Tra i debiti verso fornitori si segnalano i debiti verso agenti Fifa per € 35.576.000 (€ 32,18 milioni nel 2019-20; € 25,19 milioni nel 2018-19; € 32 milioni nel 2017-18; € 24,7 milioni nel 2016-17; € 28,8 milioni nel 2015-16; € 28,2 milioni nel 2014-15) ed i debiti verso il Comune di Milano per € 28.780.000 (€ 26,4 milioni nel 2019/20) riferiti ai corrispettivi per affitto dello stadio da utilizzare a compensazione con le migliorie effettuate dalla Capogruppo, che figurano nella voce “Immobilizzazioni immateriali”.

I debiti verso il personale, variano da € 38.767.000 a € 34.957.000. Le retribuzioni a personale tesserato maturate al 30 giugno 2021, pari ad Euro 8.629 migliaia, sono state liquidate nel corso dei mesi di luglio e agosto 2021. I debiti relativi all'accantonamento dei premi maturati dai tesserati e dal personale dipendente legati agli obiettivi stagionali raggiunti, pari ad Euro 20.270 migliaia, la cui liquidazione avverrà nel corso del primo semestre dell’esercizio 2021/2022.

I debiti tributari variano da € 48.513.147 a € 49.911.604. I debiti per IRPEF su lavoro dipendente ammontano a circa € 41.677.000 (€ 40.906.000 nel 2019/20) e si alle ritenute maturate retribuzioni verso i tesserati, pagate dalla  Capogruppo nei mesi successivi al 30 giugno 2021, oltre che alle ritenute rateizzate nel corso del 2019/20 e del 2020/21, come previsto dai Decreti Legislativi del 17 marzo 2020, del 19 maggio 2020 e del 14 agosto 2020.

Il debito esigibile oltre 12 mesi, pari a € 9.819.643, riguarda i debiti per Irpef che doveva essere versati a marzo, aprile e maggio 2020 e gennaio e febbraio 2021.

Tali debiti sono stati rateizzati in 24 mensilità e la cui ultima scadenza è prevista per il mese di aprile 2023 come previsto dalla noma legislativa.

Figurano debiti per la “With Holding Tax” per circa € 5.740.000 (€ 4.914.000 nel 2019/20). I debiti per la “With Holding Tax” sono relativi alle ritenute sugli interessi passivi pagati sui finanziamenti erogati dalla Controllante ‘Great Horizon S.à.r.l.’.

I Debiti imposta IRAP ammontano a € 1.999.000 (€ 2.595.000. nel 2019/20).

I Fondi per rischi e oneri aumentano da Euro 29.932.248 a € 22.881.233.

La voce dei fondi rischi “2)  per imposte, anche differite” è esposta per € 8.273.483 corrispondente all’importo calcolato per la rivalutazione.

Gli altri Fondi rischi riguardano tra l’altro il fondo accantonato per Antonio Conte, ammontante a 14,35 milioni, a condizione di non assumere altri incarichi presso club italiani entro il 31 dicembre 2021; ed 3,9 milioni accantonati per i credit verso LNPA e Sky Italia; € 1,25 milioni per la multa UEFA per la transazione relativa alla SuperLeague che prevede il versamento di una somma complessiva di Euro 15 milioni da parte dei 9 club sottoscrittori dell’accordo (la UEFA ha rinunziato ad assumere ulteriori iniziative sanzionatorie nei confronti del Gruppo; € 1,19 milioni, di cui Euro 595 mila accantonati nel 202/21, relativi al piano di incentivazione del management , - Euro 1,19 milioni, interamente accantonati nell'esercizio, per le ritenute IRPEF non versate in seguito all’applicazione del regime fiscale per i lavoratori cosiddetti “impatriati.

Il Rendiconto Finanziario.

Le variazioni di Disponibilità liquide risultano positive per € 9.378.089. Tale variazione positiva è dipesa dal flusso generato dall’attività di finanziamento, che ha determinato flussi positivi per € 132.375.950; dal flusso generato dall’attività di investimento, che è stato negativo per € 121.489.301 e dal flusso generato dall’attività operativa, che ha generato flussi negativi per € 1.580.560.

Nel 2020/21 il rendiconto finanziario mostra il ruolo determinante svolto nella gestione dei flussi dall’attività finanziaria, che è stata svolta nella logica de “il debito paga il debito”, ovviamente tale logica porta al conseguente aumento del debito.

Nell’ambito dell’attività operativa, il flusso finanziario prima delle variazioni del Capitale Circolante Netto risulta positivo per € 223.196.850.

Nel 2020/21, dal lato investimenti risultano uscite finanziarie per l’acquisto di Diritti pluriennali alle prestazioni Calciatori per € 99.082.832 (€ 217.286.281 nel 2019/20), solo in parte coperte dal disinvestimento per la cessione di Diritti pluriennali alle prestazioni calciatori per € 23.244.665 (€ 80.217.493 nel 2019/20).

Il Valore della Rosa.

Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 309.186.045 (€ 386.861.940 nel 2019/20). La variazione è dovuta ad investimenti per € 99,08 milioni (€ 217,28 milioni nel 2019/20), cessioni per un valore contabile netto di € 22,99 milioni (€ 18,7 milioni nel 2019/20) ed ammortamenti per 137,21 milioni (€ 120,21 milioni nel 2019/20) e svalutazioni per € 16,71 milioni (€ 3,57 milioni nel 2019/20). Le svalutazioni riguardano i calciatori Naval Da Costa Eduardo Joao Mario, per € 7.279.000 il cui contratto economico e stato risolto nel corso del mese di luglio 2021 e Radja Nainggolan, per Euro 8.570.000, il cui contratto economico e stato risolto nel corso del mese di agosto 2021. Eriksen non è stato svalutato nonostante l'inidoneità sportiva in Italia, che tuttavia potrebbe essere conseguita in altri paesi

Tra i principali calciatori acquistati figurano: Sensi Stefano (U.S. Sassuolo Calcio) per € 27.596.000 (€ 27.057.000 valore attualizzato); Pinamonti Andrea (Genoa C.F.C.) per € 21.450.000 (€ 21.317.000 valore attualizzato); Darmian Matteo (Parma Calcio 1913) per € 3.310.000 (€ 3.294.000 valore attualizzato); Males Darian (F.C. Luzem) per € 2.750.000; Hakan Calhanoglu (Svincolato) per € 2.500.000; Vidal Arturo (F.C. Barcelona) per € 2.250.000; Aleksandar Kolarov (A.S. Roma) per € 1.660.000; DerVshi Kristian (Atalanta B.C.) per € 1.000.000. Sanchez Alexis Manchester United per € 500.000; Grygar Samuel F.C. Banik Ostrava per € 500.000; Vagiannidis Georgios Panathinaikos A.O. 475.000; Botis Nikolaos Nestoras Paok P.A.E. per € 350.000; Carboni Valentin Calcio Catania per € 227.000 e Jurgens Oliver Hellas Verona F.C. per € 140.000.

Gli acquisti dei diritti pluriennali con pagamento oltre 12 mesi successivi, sono stati iscritti in base al costo attualizzato, che ha avuto un effetto pari a Euro 814.000.

Tra i principali calciatori ceduti figurano: Politano Matteo (S.S.C. Napoli); Candreva Antonio (U.C. Sampdoria); Longo Samuele (Vicenza Calcio); Godin Leal Diego Roberto (Cagliari Calcio); Romano’ Andrea(Svincolato); Asamoah Kwadwo (Svincolato); Aleksandar Kolarov (Svincolato); Rivas Vindel Rigoberto Manuel (Reggina 1914) e Gasoli Lorenzo (Reggina 1914).

La campagna trasferimenti estiva 2020-2021 è stata caratterizzata principalmente dall’acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni professionali dei calciatori Alexis Sánchez dal Manchester United, Aleksandar Kolarov dalla Roma; Arturo Vidal dal Barcellona, Andrea Pinamonti dal Genoa; Matteo Darmian dal Parma esercizio dell’opzione di acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni professionali del calciatore Stefano Sensi dal Sassuolo e Darian Males dal Lucerna con contestuale cessione a titolo temporaneo con diritto di riscatto dello stesso al Genoa.

Per le acquisizioni a titolo temporaneo figurano: nessuno.

Per le cessioni a titolo temporaneo figurano Valentino Lazaro (Borussia Mönchengladbach); Xian Emmers all’Almere City; Federico Dimarco all’Hellas Verona; Naval Da Costa Eduardo Joao Mario allo Sporting Lisbona e Dalbert Chagas Estevao al Rennes.

Per le cessioni a titolo definitivo figurano Diego Godin al Cagliari; Samuele Longo al Vicenza; Antonio Candreva alla Sampdoria e Matteo Politano al Napoli;

La Gestione Economica.

Nell’esercizio 2020/21, anche a causa degli effetti del COVID-19, tra cui la disputa delle competizioni a porte chiuse, si è verificata una situazione in cui il valore della produzione diminuisce da € 372.370.111 a € 364.712.220.

I costi della produzione aumentano da€ 443.923.801 a € 568.782.409.

Il valore della produzione consolidato 2020/21 risulta diminuito del 28,1% rispetto al 2019/20. Nel 2019/20, il valore della produzione era pari a € 372.370.111. Nel 2018/19, il valore della produzione era pari a € 417.080.234. Nel 2017/18, il valore della produzione era pari a € 346,99 milioni.

La differenza principale riguarda la voce ricavi Media, poiché in relazione alla disputa di 5 gare casalinghe della stagione sportiva 2019/20 disputate nei mesi di luglio e agosto 2020, con i relativi ricavi contabilizzati nell’esercizio 2020-2021.

Il fatturato netto, senza plusvalenze, prestiti e capitalizzazione costi vivaio aumenta da € 292,7 milioni a € 347,5 milioni.

I costi della produzione aumentano del 28,1%, da € 443,9 milioni a € 568,78 milioni. Il 46% di tali costi è rappresentato dal costo del personale e il 24,1% dall’ammortamento della rosa calciatori.

L’incremento è dovuto all’aumento del monte ingaggi del personale tesserato, all’aumento degli ammortamenti per effetto dei notevoli investimenti effettuati.

La differenza tra ricavi e costi della produzione risulta negativa per 204.070.189 (-€ 71.553.690 nel 2019/20).

I Ricavi.

I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti radiotelevisivi nazionali risultano pari a € 125.413.000 (€ 69.755.000 nel 2019/20); l’incremento è dovuto alla contabilizzazione nell’esercizio 2020/21 delle partite della stagione sportiva 2019/20 disputate a luglio e agosto 2020 e al miglior piazzamento conseguito dalla Prima Squadra nella stagione 2020/2021.

Per quanto riguarda i diritti TV per le competizioni europee, che ammontano a € 64.324.000; mentre, nel 2019/20, erano pari a € 45.603.000. L’incremento dipende dalla contabilizzazione dei ricavi della fase finale della UEFA Europa League 2019/20.

Nel Conto economico consolidato dell’Inter, nei ricavi da gare, tra gli altri ricavi, sono allocati i proventi relativi ai diritti d’archivio RAI-Infront, che risultano pari a 10,42 milioni di Euro (€ 10,42 milioni nel 2019/20) e i ricavi da “Inter TV” per € 5.445.000 (€ 5.621.000 nel 2019/20).

I ricavi commerciali, risultano aumentano, da € 115,36 milioni a € 189,34 milioni.

Tali ricavi comprendono i proventi commerciali e royalties per € 4.209.868 (€ 2.537.309 nel 2019/20).

I Proventi da sponsorizzazioni pari ad Euro 41.605.362 (€ 22.154.411 nel 2019/20) riguardano i corrispettivi riconosciuti dallo “Sponsor Ufficiale” Pirelli e dallo “Sponsor Tecnico" Nike.

Nel Conto economico consolidato dell’Inter, nei ricavi da gare, tra gli altri ricavi, è allocata la voce “Sponsorship EU/ in House” che nella sostanza riguarda ricavi da concessione di spazi promo pubblicitari, che è diminuita da Euro 9.508.000 a Euro 14.149.000.

La voce “Sponsorship Regional”, ha registrato, un decremento da € 43.775.000 a € 38.161.000, la voce Sponsorship Global aumenta da € 2.418.000 a € 3.782.000.

L’incremento dei ricavi commerciali dipende anche dalla contabilizzazione dei ricavi correlati alle partite della stagione sportiva 2019/20 disputate nel 2020/21.

I ricavi delle vendite e delle prestazioni e degli altri ricavi e proventi della stagione sportiva 19/20 rimandati nell’esercizio successivo ammontano ad € 33.937.000.

I ricavi da gare, variano da € 44,37 milioni a € zero.

I ricavi da gare risultano azzerati a seguito della disputa delle partite a “porte chiuse" o con accesso limitato a 1.000 spettatori.

Gli abbonamenti sono diminuiti, da € 16.802.772 a € zero.

I ricavi da Coppe Internazionali risultano azzerati. Tali ricavi, nel 2019/20, erano pari a € 6.045.000.

Gli incassi da gare di campionato in casa ammontano a € zero (€ 16,48 milioni nel 2019/20) e quelli per le gare di TIM Cup a € zero (€ 1,52 milioni nel 2019/20). I ricavi da tornei e amichevoli, passano da 2,62 milioni di Euro a € zero milioni.

I contributi in conto esercizio pari a € 8.524.319 (€ 4.652.909 nel 2019/20), nella tabella sopra classificati tra gli altri ricavi, riguardano principalmente i contributi della Lega legati ai premi della Tim Cup e ai ricavi collettivi esclusi i diritti audiovisivi.

La voce del Conto Economico “Altri ricavi e proventi diversi”, ammontante a Euro 28.965.814 (€ 26.469.549 nel 2019/20), riguarda sopravvenienze attive e insussistenze del passivo per € 18.503.000 (€ 2,5 milioni nel 2019/20); i ricavi da Inter Academies per Euro 5.587.000 (€ 7,66 milioni nel 2019/20); proventi dovuti principalmente al contratto sottoscritto, a valore di mercato, con la Controllante “Suning Sports International Limited” per la condivisione del personale tecnico e professionale (know-how) per 3,5 milioni di Euro e servizi a collegate per Euro 725 mila.

La società continua ad investire nel vivaio, infatti, i costi del vivaio capitalizzati ammontano ad € 8.849.667 (€ 8.634.746 nel 2019/20).

Tra i costi capitalizzati figurano: Compensi e premi allenatori per € 4.533.000 (€ 4.447.000 nel 2019/20); Inps – Enpals – allenatori per € 1.203.000 (€ 1.212.000 nel 2019/20); Indennità fine carriera allenatori per € 239.000 (€ 228.000 nel 2019/20); Assistenza sanitaria per € 2.000 (€ 1.000 nel 2019/20); Utilizzo impianti per € 2.167.000 (€ 1.702.000 nel 2019/20); Vitto e alloggio gare per € 142.000 (€ 213.000 nel 2019/20); Gestione pensionato 564.000 (€ 832.000 nel 2019/20).

Il Player Trading.

Il Player Trading dell’Inter nel 2020/21 evidenzia un risultato negativo. La differenza tra plusvalenze e minusvalenze non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori rappresentato dagli ammortamenti.

Le plusvalenze crollano a € 2.287.893 da € 61.546.275 del 2019/20 e hanno un’incidenza sul valore della produzione dello 0,63% (16,53% nel 2019/20). Le Plusvalenze derivanti dalle cessioni diritti prestazioni calciatori sono relative alle cessioni di Politano (Napoli) per € 2,1 milioni e altre minori.

Le minusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni calciatori risultano pari ad Euro 2.041.579 (€36.098 nel 2019/20) e riguardano principalmente Antonio Candreva.

I costi per l'acquisizione temporanea delle prestazioni dei calciatori, pari a € 560.000, sono relativi a Stefano Sensi e Victor Moses, i cui prestiti sono stati prolungati fino alla data del 31 agosto 2020 per la conclusione della stagione sportiva 2019/20.

Per quanto riguarda, le cessioni di calciatori a titolo temporaneo, ammontanti a € 5.060.964 (€ 5.515.267 nel 2019/20) riguardano Dalbert Chagas Estevao e Valentino Lazaro.

Gli altri oneri da gestione calciatori, pari a Euro 1.737.774 (€ 672.556 nel 2019/20), sono principalmente relativi ai contributi di solidarietà maturati nell’esercizio relativi alle operazioni di mercato con club internazionali.

Gli altri proventi da gestione calciatori, ammontano a Euro 1.005.863 (€ 3.925.553 nel 2019/20).

Gli ammortamenti della rosa calciatori, sono aumentati di 16,8 milioni di Euro, da € 120,21 milioni a € 137,05 milioni.

I Costi della Produzione.

Il costo dei dipendenti, al 30 giugno 2021 in rapporto al valore della produzione incide per il 71,7%, ma se considerassimo il fatturato netto la percentuale aumenterebbe al 75,3%. Il costo del personale risultante dal bilancio consolidato è pari a € 261.577.613 (€ 198 milioni nel 2019/20) e risulta in aumento del 32,1%. Il costo totale del personale tesserato è aumentato da € 163.043.000 a215.763.000.

I compensi contrattuali dei calciatori sono diminuiti da € 114.029.000 a € 153.310.000, quelli per gli allenatori e i tecnici, a causa dell’ingaggio di Antonio Conte, aumentano da € 23.528.000 a € 33.390.000, mentre i Premi rendimento aumentano, forse per la vittoria in campionato, da € 21.033.000 a € 26.083.000.

I diritti di immagine ammontano a € 2.980.000 (€ 4.453.000 nel 2019/20).

Il numero di calciatori è rimasto invariato a 78; invece, il totale della forza lavoro è aumentato da 483 a 520.

Gli ammortamenti e le svalutazioni complessivi sono pari a € 209.559.481 (€ 139.039.502 nel 2019/20), di cui € 137.023.000 per ammortamenti rosa calciatori ed € 7.43 milioni per l’ammortamento relativo alla capitalizzazione dei costi vivaio. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali ammontano ad € 1.844.157  (€ 2.055.367 nel 2019/20).

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.

Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze. Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.

Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 1,061.

I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a € 12.597.163 (€ 11.938.186 nel 2019/20). L’importo maggiore dei costi per godimento dei beni di terzi, riguarda la concessione d’uso dello Stadio per Euro 4.697.000 (€ 4.697.000 nel 2019/20). I Canoni licenza d’uso diversi sono diminuiti da € 2.582.000 a € 2.051.000. Gli Affitti passivi aumentano da € 1.981.000 a € 2 692.000.

I costi per prestazioni di servizi diminuiscono da € 65.090.766 a € 51.688.396. Tali costi comprendono anche i costi specifici tecnici diminuiti da € 13,32 milioni a € 12,25 milioni. Tale decremento è dovuto al minor impatto dei costi accessori per la campagna trasferimenti, che riguardano principalmente i compensi per Agenti FIFA, che sono diminuiti da € 11,85 milioni a € 10,98 milioni. I costi per l’attività sportiva ammontano a € 7,77 milioni (€ 6,19 milioni nel 2019/20) e comprendono i costi per allenamenti e ritiri pari a Euro 1.714.000 (€ 1.929.000 nel 2019/20). Tra le spese amministrative spiccano i servizi da collegate pari a € 5.031.000 (€ 5.056.000 nel 2019/20) e riguardano i servizi di gestione dello Stadio riaddebitati, in base a contratto, da Mi-Stadio. Il costo dei consulenti esterni è aumentato da € 6,64 milioni a € 4,23 milioni. Compare il compenso agli amministratori per € 1.516.000 (€ 1.690.000 nel 2019/20). I “Costi per vitto, alloggio, locomozione” ammontano a € 2,03 milioni (€ 2,67 milioni nel 2019/20).

Il costo per “Servizio biglietteria, controllo ingressi” ammonta a € 399 mila (€ 2,51 milioni nel 2019/20).

Gli altri accantonamenti aumentano da € 15.236.091 a € 20.456.542 e riguardano principalmente la buonuscita di Antonio Conte. Per Antonio Conte, l'Inter ha accantonato 14,35 milioni, a condizione di non assumere altri incarichi presso club italiani entro il 31 dicembre 2021.

Un altro accantonamento, pari a Euro 3.091.000 riguarda due posizioni creditorie verso LNPA e Sky Italia, con riferimento alla sesta ed ultima rata dei diritti Tv per la stagione sportiva 2019/2020, versate nel mese di febbraio e marzo 2021 da parte dell’emittente televisiva con riserva.

Gli oneri diversi di gestione, pari a € 10.646.186 (€ 11.374.192 nel 2019/20), comprendono le spese varie organizzazione gare pari a € 1.275.485 (€ 2.986.579 nel 2019/20).

La gestione finanziaria.

La gestione finanziaria netta, compresa la svalutazione partecipazioni, è negativa per € 35,4 milioni (-€ 25,68 milioni nel 2019/20). Gli oneri finanziari pari a € 36,22 milioni (€ 34,0 milioni nel 2019/20), riguardano interessi passivi su debiti verso factoring per circa € 4.000 (€ 2.499.000 nel 2019/20), interessi passivi su debiti verso controllanti per € 5.476.000 (€ 5.530.000 nel 2019/20), gli oneri per il prestito obbligazionario per € 22.263.000 (€ 16.006.000 nel 2019/20) e oneri finanziari su debiti verso banche per € 2.509.000.

L’attualizzazione dei prestiti a medio /lungo termine ha comportato costi per € 5.724.000 (€ 4.305.000 nel 2019/20).

Gli oneri accessori su finanziamenti variano da € 149 mila a € 216 mila.

Per quanto riguarda i proventi finanziari, l’importo di € 2.706.600 (€ 7.635.012 nel 2019/20), si riferisce a interessi attivi per attualizzazione dei crediti.

Il requisito del pareggio bilancio.

Il bilancio 2020/21 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2019/20, a causa della Pandemia Covid-19.

Nel calcolo dovrà essere considerato l'impatto finanziario negativo del COVID-19, definito come la perdita di ricavi dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti per gli stessi periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del periodo di monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti contrattuali.

Il risultato prima delle imposte 2020-2021 risulta negativo per € 239.474.029.

Il risultato prima delle imposte 2019-2020 risulta negativo per 97.237.412.

Il risultato prima delle imposte 2018-2019 risulta negativo per 40.320.833.

Il risultato prima delle imposte 2017-2018 risultava negativo per € 9.887.822.

Ai fini del calcolo e del rispetto dei limiti del “break-even” del Fair Play Finanziario, nella determinazione del “break-even result” non si considereranno oltre i soli elementi come: gli altri ammortamenti; plusvalenze e minusvalenze determinate da attività fisse che non siano i calciatori; gli oneri finanziari determinati da investimenti “virtuosi”; le spese per il settore giovanile e femminile, anche gli effetti economici dovuti alla pandemia COVID. Nella Nota Integrativa è scritto: “la Società allo stato attuale non è ancora in grado di formulare aspettative circa la valutazione che verrà fatta dalla Uefa nel corso dei prossimi mesi sulla posizione del Club al 30 giugno 2021.”

Conclusioni.

Sulla perdita del 2020/21 hanno certamente influito gli effetti delle misure per fronteggiare la pandemia COVID-19, come la disputa delle partite a porte chiuse.

La gestione dell’Inter della proprietà cinese preferisce rifinanziare il debito giunto a scadenza con altro debito, mediante l’emissione di obbligazioni. Tale pocedura gestionale comporta l’aumento del costo del debito.

Nel 2021/22 i provvedimenti per far fronte alla Pandemia Covid-19 continueranno ad esercitare effetti negativi sul risultato di esercizio.

Il trend reddituale negativo, non aiuta a far fronte al “rilevante fabbisogno finanziario” di cui necessita la gestione dell’Inter, che deve far fronte ad un indebitamento importante.

Tale situazione necessita del robusto supporto finanziario della proprietà, che finora ha preferito la scelta dei prestiti obbligazionari.

 

 

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