Luca Marotta
Il 9 maggio 2013, il Consiglio di Amministrazione della
società Juventus Football Club S.p.A. ha approvato il Resoconto intermedio di
gestione al 31 marzo 2013, relativo al terzo trimestre dell’esercizio sociale
2012- 2013.
Gli Amministratori,
prudenzialmente, ribadiscono, come già scritto nella semestrale, che “per
l’esercizio 2012/13 si prevede un risultato economico negativo, seppur in netto
miglioramento rispetto all’esercizio precedente”.
I dati di sintesi mostrano un utile netto, relativo ai primi
9 mesi dell’esercizio, di € 13,8 milioni, un patrimonio netto positivo per € 78,4
milioni e un indebitamento finanziario netto in aumento, pari a € 160,9
milioni.
In estrema sintesi, la terza trimestrale conferma il trend
positivo di netto miglioramento dell’andamento economico, grazie all’aumento
dei ricavi, determinato soprattutto dai diritti TV relativi alla partecipazione
alla UEFA Champions League.
La Struttura dello
Stato Patrimoniale.
Il totale delle attività risulta in aumento del 12%,
assestandosi a 479 milioni di euro.
La presenza dello stadio di proprietà rende la struttura del
bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina
agli standard degli altri club europei. Il peso sul totale dell’attivo della
voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli ammortamenti, è del 26,2%.
L’attivo corrente comprensivo degli anticipi a fornitori
correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da
clienti correnti, di € 150,7 milioni, conseguenza, molto probabilmente, degli
investimenti realizzati.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto al 31 marzo 2013 è positivo per € 78,4
milioni e finanzia il 16,4% dell’attivo.
La variazione rispetto al patrimonio netto del 30 giugno
2012 è dovuta esclusivamente all’utile dei primi 9 mesi. Essendo positivo, è
conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
La Posizione
Finanziaria Netta.
Se considerassimo il Capitale Investito Netto, pari a € 239,3
milioni, risulterebbe che il Patrimonio netto ne finanzia il 33% e il restante
67% è finanziato dall’indebitamento finanziario netto.
Secondo il regolamento del Fair Play Finanziario, l’indebitamento
di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, cui va aggiunto il
saldo tra crediti e debiti da calciomercato, non deve essere superiore ai
ricavi comprensivi di plusvalenze. Tuttavia, non si dovrebbero conteggiare i debiti
contratti per investimenti “virtuosi” come lo stadio.
L’indebitamento finanziario netto, al 31 marzo 2013 è pari a
€ 160,8 milioni ed è in aumento rispetto al 30 giugno 2012 di € 33,1 milioni.
Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 132,5
milioni del 30/06/2012 a € 170 milioni del 31/03/2013. Si è fatto maggior
ricorso al factoring. I debiti verso le società di factoring aumentano da € 5 milioni a € 35,6 milioni. Rispetto al 30 giugno 2012, il debito
verso l’Istituto per il Credito Sportivo diminuisce da € 56,1 milioni a € 54,6.
Trattasi di un debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è
di € 4,7 milioni. I debiti verso le banche aumentano da € 54,4 milioni a € 64,5
milioni. Trattasi di debiti a breve. I debiti verso società di Leasing, diminuiscono
da € 16,2 milioni a € 14,6 milioni. Trattasi di debiti “virtuosi”, perché
riguardano il Centro Sportivo di Vinovo, oggetto di un’operazione di leasing, con
Unicredit Leasing S.p.A.. Le altre passività finanziarie ammontano a circa 800
mila euro.
Le Disponibilità liquide aumentano da € 700 mila a € 5,1
milioni. Le attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni, rimangono
invariate, poiché si riferiscono a liquidità depositata su conto corrente a
garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo
per € 38,7 milioni (€ 52,1 milioni al 30/06/2012).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti sono pari a € 63,5 milioni (€ 40,8 milioni, al 30/06/2012).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti risultano pari a € 102,3 milioni (€ 92,9 milioni, al 30/06/2012).
Presumibilmente alla chiusura dell’esercizio, l’indebitamento
finanziario netto della Juventus, con l’aggiunta del saldo tra debiti e crediti
da calciomercato, sarà inferiore ai ricavi e risulterà conforme al Fair Play
Finanziario, essendo anche comprensivo di debiti “virtuosi”.
Il Valore della Rosa.
Al 31 marzo 2013, il valore contabile netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 134,2 milioni e
rispetto al 30 giugno 2012 risulta in aumento di € 16,1 milioni.
L’incremento è dipeso dagli investimenti della Campagna
Trasferimenti 2012/2013, per € 67,9 milioni, da cessioni per un valore
contabile netto di € 15,7 milioni e ammortamenti per € 36,1 milioni.
Attualmente, secondo il sito “Transfermarkt” il valore della
rosa dei calciatori della Juventus è stimabile in € 323,4 milioni.
Risultati economici consolidati.
I Ricavi dei primi 9 mesi del 2012/13 ammontano a € 223,5
milioni, mentre nei primi 9 mesi del 2011/12 ammontavano a € 151,2 milioni (€
213,8 milioni nel 2011/12). La variazione in aumento è stata di € 72,3 milioni
(+48%). Solo i ricavi per proventi radiotelevisivi relativi alla UEFA Champions
League hanno comportato un incremento di € 51,9 milioni.
Nel dettaglio, rispetto ai primi 9 mesi del 2011/12, i
Ricavi da gare aumentano da 23,9 a 30,6 milioni. I ricavi da gare per partite
di Champions sono stati pari a € 5,1 milioni. I Diritti radiotelevisivi e
proventi media aumentano da € 66,5 milioni a € 131,4 milioni, registrando un
incremento di € 64,9 milioni. Tale voce è composta per € 51,9 milioni da
diritti TV Champions e per € 79,5 milioni diritti TV Serie A e proventi
derivanti dallo sfruttamento della Library Juventus.
I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità aumentano da € 35,9
milioni a € 37,2 milioni.
I proventi da gestione diritti calciatori diminuiscono da € 16,8
milioni a € 10,7 milioni. Tale voce comprende plusvalenze per € 8,2 milioni.
Gli altri ricavi aumentano da € 8,1 milioni a € 13,6 milioni.
I Costi operativi, esclusi gli ammortamenti, sono pari a € 156,7
milioni (€ 206,3 milioni, nel 2011/12). La variazione in aumento, rispetto ai
primi 9 mesi del 2011/12, è stata contenuta entro € 10,1 milioni, ossia è stata
del 7%, nettamente inferiore all’incremento dei ricavi.
I costi relativi al personale tesserato aumentano da € 99,7
a € 101,1 milioni. Il costo del personale non tesserato aumenta da € 7,6
milioni a € 8,6 milioni. Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 109,7
milioni e l’incidenza sui ricavi è del 49,1% abbondantemente in linea col Fair
Play Finanziario.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori aumentano da € 3,8
milioni a € 4,7 milioni.
Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori diminuiscono di poco da 36,7 a 36,1 milioni di Euro.
Il risultato operativo è positivo per € 23,1 milioni e segna
un netto miglioramento rispetto al risultato operativo del precedente periodo
che era negativo per € 35 milioni.
La gestione finanziaria è negativa per € 5,2 milioni. Su di
essa pesano oneri finanziari per € 6,9 milioni.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 17,9
milioni, mentre nell’analogo periodo 2011/12 era negativo per € 38,4 milioni.
Il risultato netto dei primi 9 mesi dell’esercizio 2012/13
un utile di € 13.839.192 in netto miglioramento rispetto all’analogo periodo
del 2011/12 che mostrava una perdita di € 39,5 milioni.
Il Punto di Pareggio.
Il risultato prima delle imposte dei primi nove mesi del
2012/13 si giova dei ricavi da UEFA Champions League, per € 51,9 milioni. I
ricavi dell’ultimo trimestre ammontano a € 74,1 milioni, mentre i costi
operativi, senza ammortamenti, sono stati pari a € 54,8 milioni e gli
ammortamenti calciatori hanno evidenziato la cifra di € 11,9 milioni. Il risultato
operativo degli ultimi tre mesi è stato positivo per 5,8 milioni. Nei mesi da
gennaio a marzo 2013, sono stati registrati proventi radiotelevisivi da
Champions League per € 10 milioni e un incasso da botteghino per la partita col
Celtic per € 1,5 milioni. Nei mesi da aprile a giugno 2013 sarà registrato solo
l’incasso della partita col Bayern, mentre nei costi operativi sarà evidenziato
il costo dei premi per obiettivi da riconoscere al personale.
Pertanto negli ultimi tre mesi è molto probabile che la
struttura dei costi registri un lieve aumento e che la struttura dei ricavi
evidenzi un importo inferiore per i ricavi da Champions League.
Forse, per tale motivo, gli amministratori prevedono, prudenzialmente,
per l’esercizio 2012/2013, un risultato economico negativo seppur in netto
miglioramento rispetto a quello del 2011/12. Nel 2011/12, il risultato prima
delle imposte era negativo per 45,9 milioni, tuttavia si può tranquillamente
affermare che la Juventus supererà il primo esame del Fair Play Finanziario,
perché non bisogna considerare gli ammortamenti dello stadio e Centro Sportivo,
le spese per il settore giovanile e per il 2011/12 non bisogna considerare il
costo del personale relativo ai calciatori con contratti in essere al 1° giugno
2010, pur eliminando il ripristino del valore della Library Juventus di € 14,5
milioni, effettuato nel 2011/12.
Da segnalare che secondo uno studio di Ottavio Virtuani sui
criteri di ripartizione della componente del “Market Pool” dei proventi da
Champions League, pubblicato su Tifoso Bilanciato, l’assegnazione definitiva di
tale componente, potrebbe riservare un ulteriore aumento dell’importo dei
proventi da Champions League.
Conclusioni.
Per la Juventus è stato raggiunto, dal punto di vista
economico, l’obiettivo minimo che era quello di mettersi in linea con i criteri
del Fair Play Finanziario. Resta da migliorare il risultato del Player Trading. Dal punto di vista patrimoniale la costruzione dello
stadio ha permesso di rafforzare il patrimonio della società. Adesso bisognerà
affrontare il problema della crescita sia a livello sportivo, che a livello
economico. La crescita a livello economico deve passare anche da un aumento dei
ricavi commerciali. I successi sportivi costituiscono la linfa vitale del
“brand”, che acquisendo valore, deve fare aumentare la forza contrattuale in
sede di negoziazione dei contratti di sponsorizzazione.
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