Luca Marotta
Il meccanismo delle compartecipazioni ex art 102 NOIF, nella
sostanza, consta di due contratti: cessione e accordo di
partecipazione. Il primo contratto trattasi di una cessione a titolo definitivo
di un calciatore, che comporta la cessione del diritto alle prestazioni
sportive e, nella maggior parte dei casi, genera una plusvalenza. Il secondo
contratto consiste in un accordo di partecipazione ex art. 102 bis N.O.I.F.,
con cui la società che ha ceduto il diritto alle prestazioni sportive, mantiene
il 50% dei diritti economici sul cartellino del calciatore.
La Juventus F.C. S.p.A adottando i principi contabili
internazionali, poiché quotata in borsa, non segue le Raccomandazioni Contabili della Federazione
Italiana Giuoco Calcio per le compartecipazioni ex art. 102 bis delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali).
La società bianconera tra i diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori, a differenza delle società che
seguono le Raccomandazioni Contabili della FIGC, contabilizza anche le
compartecipazioni attive e passive.
Le compartecipazioni attive, rappresentano il valore del 50%
dei cartellini dei calciatori ceduti dal punto di vista sportivo. Esse sono
iscritte al costo rettificato e non sono ammortizzate in quanto il calciatore è
utilizzato da società terze, a cui è stato ceduto il diritto alla prestazione
sportiva dello stesso. Il costo rettificato è il minore tra il costo
sostenuto ed il valore di riacquisto realmente concretizzatosi. Inoltre, le
compartecipazioni attive sono svalutate qualora il valore residuo stimato al
termine della compartecipazione sia durevolmente inferiore al valore
d’iscrizione.
Le compartecipazioni passive vengono portate in riduzione
del valore dei calciatori, acquisiti dal punto di vista sportivo, per
rappresentare l’acquisto realmente concretizzatosi, in ossequio al principio
per cui la sostanza prevale sulla forma.
L’ammortamento del calciatore acquisito in compartecipazione,
per il quale si possiede il diritto alle prestazioni sportive, è calcolato sul
minor costo determinato, ossia sul 50%.
Anche le plusvalenze derivanti dalla cessione di diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori, sono rettificate per il 50% del
loro ammontare, sempre al fine di riflettere a conto economico solo il provento
effettivamente maturato per la quota di diritto pluriennale realmente
trasferita mediante la vendita. La restante parte della plusvalenza, invece,
potrà eventualmente essere realizzata solo all’atto della risoluzione della
compartecipazione attiva con fuoriuscita del calciatore dall’organico della
Società.
Nel caso in cui si realizzi una minusvalenza, non si dà
luogo ad alcuna rettifica, poiché tale perdita è assimilata all’effetto
dell’impairment test del diritto pluriennale, in base al principio che il
momento in cui il diritto è ceduto, la perdita è maturata.
Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalla risoluzione
delle compartecipazioni ex art. 102 bis delle NOIF sono contabilizzate sulla
base della data del visto di esecutività apposto sui contratti dalla Lega
Nazionale Professionisti Serie A.
Il Caso pratico: la
compartecipazione di Ciro Immobile.
Nella Relazione Semestrale al 31.12.2011, Ciro Immobile
figurava come calciatore acquistato in data 13/07/2007 da A.S. Sorrento Calcio con
un costo storico di Euro 126.000 e un valore contabile residuo di Euro 43.000.
Operazione di Gennaio 2012
In un comunicato, datato 30 gennaio 2012, si annunciava che
Ciro Immobile era stato ceduto al Genoa CFC S.p.A. per un importo di € 8
milioni pagabili in tre anni. Contestualmente le due società dichiaravano
di aver stipulato un accordo di partecipazione (ex art. 102 bis
N.O.I.F.) per un importo di € 4 milioni pagabili sempre in tre
anni.
L’operazione, consentiva alla Juventus di registrare, per
l’esercizio 2011/2012, un effetto economico positivo di circa € 3,9
milioni.
In effetti, nel bilancio al 30/06/2012, veniva esposto in bilancio che
il prezzo della cessione di Ciro Immobile era stato di Euro 4.000.000, che il prezzo attualizzato era di Euro 3.943.000 e che a fronte di un valore residuo di
Euro 22.000 generava una plusvalenza di Euro 3.921.000.
Nei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori Ciro
Immobile continuava a figurare come compartecipazione attiva per Euro 22 mila.
In definitiva la plusvalenza è stata registrata al 50% e il
“credito da compartecipazione” al 50% del vecchio valore contabile residuo.
Nel
mese di luglio 2013, la Juventus riscatta Ciro Immobile dal Genoa e lo cede in
compartecipazione al Torino.
Il Riscatto dal Genoa.
La Juventus Football Club S.p.A. ha risolto a proprio
favore l’accordo di partecipazione (ex art. 102 bis N.O.I.F.) in essere
con il Genoa impegnandosi a pagare in 3 anni un corrispettivo di € 2,75
milioni.
Per
il Genoa, si verifica l’ipotesi contemplata nelle Raccomandazioni Contabili
della FIGC: “C.II.b.4
La società cessionaria del diritto di partecipazione riacquista la titolarità
del diritto alle prestazioni ed il
corrispettivo per la risoluzione dell’accordo di partecipazione è inferiore
rispetto al 50
per cento del prezzo dell’originaria cessione”
Quindi, considerando l’anno e mezzo di ammortamento,
l’operazione del riscatto della metà a € 2,75 milioni, corrispondenti a € 5,5
milioni del 100%, non dovrebbe aver comportato minusvalenze. Tuttavia, il Genoa dovrebbe registrare un componente
finanziario positivo per proventi da compartecipazione per Euro 1.250.000, a
causa dello stralcio del debito da compartecipazione.
Con il
riscatto a € 2,75 milioni, la Juventus esporrebbe, tra i diritti pluriennali
alle prestazioni dei calciatori, la cifra corrispondente al prezzo attualizzato
di € 2,75 milioni oltre al costo residuo precedente di Euro 22 mila.
In
effetti nel caso di Giovinco, il calciatore prima del riscatto figurava tra le
compartecipazioni attive per Euro 174 mila, dopo il riscatto avvenuto a € 11
milioni, con un prezzo attualizzato di € 10.471.000, Giovinco figura ad un
costo storico di € 10.645.000, pari alla somma del prezzo attualizzato e il vecchio costo
residuo.
Ritornando
a Ciro Immobile, la restante parte della plusvalenza contabilizzata per € 3,9 milioni, non si considera realizzata perché non si è verificata fuoriuscita del calciatore dall’organico della Società.
Per quanto riguarda l’operazione con il Torino, la Juventus ha
perfezionato l’accordo per la cessione a
titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive di Immobile per un importo di € 5,5 milioni pagabili in 3 anni. Contestualmente le due
società hanno stipulato un accordo di partecipazione (ex art. 102 bis N.O.I.F.)
relativo al medesimo calciatore per un importo di € 2,75 milioni pagabili in 3
anni
Tale operazione dovrebbe essere neutra
dal punto di vista economico, non comportando realizzo di plusvalenze o minusvalenze
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