mercoledì 10 luglio 2013

Atalanta bilancio 2012 ancora in perdita e con Masiello in Rosa.



Luca Marotta
L’Atalanta ha chiuso il bilancio dell’esercizio 2012 con una perdita di € 2.158.300, in miglioramento rispetto a quella del 2011 che era di € 10.918.220. Trattasi di un bilancio che dipende dal “player trading” e che non ha evidenziato, come ci si sarebbe potuto aspettare, la svalutazione del diritto pluriennale del calciatore Andrea Masiello, che figura ancora in rosa al minimo sindacale.
Il bilancio 2012 di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. riguarda la seconda parte della stagione sportiva 2011/12 e la prima parte del campionato 2012/13. Mentre il bilancio relativo all’anno 2011 comprendeva la seconda parte della stagione 2010/11 disputata in serie B. Pertanto il 2012 ha beneficiato per intero dei diritti televisivi della Serie A.
Dal punto di vista sportivo, il club bergamasco nel campionato di calcio 2011/2012 ha raggiunto l'obiettivo stagionale della permanenza in serie A (nonostante i sei punti di penalizzazione) e, alla data di chiusura dell'esercizio 2012, nonostante i due punti di penalizzazione relativi al caso "calcio scommesse”, l'Atalanta ha totalizzato 24 punti in classifica in 18 partite disputate e ha raggiunto l'obiettivo della salvezza alla chiusura del campionato, avvenuta nel 2013.
Il Gruppo.
La società Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. è una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di SMALG S.p.A. del Gruppo Percassi. L’Ing. Antonio Percassi è il presidente del Consiglio di Amministrazione ed è stato anche calciatore dell’Atalanta, nel periodo 1970-1977.
A decorrere dall’esercizio 2011 Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. ha aderito al regime di consolidato fiscale con a capo Smalg S.p.A. e nel bilancio di Atalanta Bergamasca Spa sono computati come componenti positivi i risparmi d’imposta Ires calcolati sulle perdite fiscali che vengono trasferiti alla controllante.
Il bilancio 2011 di Smalg Spa si è chiuso con un utile di 3,9 milioni e con un patrimonio netto di 145,7 milioni che finanzia il 71,5% dell’attivo.
I rapporti con parti correlate.
Gli amministratori ribadiscono, nella Relazione sulla Gestione, che tali operazioni rispondono all’interesse di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. e le operazioni concluse in base a rapporti contrattuali rispondono a condizioni in linea a quelle di mercato.
Con le parti correlate, al 31 dicembre 2012, risultano crediti per € 2,3 milioni, debiti per € 822 mila, ricavi per € 2,4 milioni e costi per € 567 milioni .
Comunque l’importo maggiore riguarda il credito verso la controllante per € 2.122.528 per consolidato fiscale e come componenti positivi di reddito il rapporto con la controllante, per il meccanismo del consolidato fiscale, ha generato proventi per € 2.121.199.
La continuità aziendale.
La società di revisione Fidital Revisione Srl, nella sua Relazione ha evidenziato al punto 5 che la società Atalanta Bergamasca Calcio Spa anche nell’esercizio 2012 ha conseguito una perdita significativa e come già esposto nella nota integrativa e nella Relazione sulla Gestione giudicano necessario il supporto dei soci per la continuità aziendale.
Il Collegio Sindacale ha evidenziato che la perdita del bilancio di esercizio 2012 riducendo il patrimonio netto da € 4.928.596 a € 2.770.294, impone le  procedure e delibere previste dal comma 2 dell’art. 2446 Codice Civile, che prevede che se entro l’esercizio successivo a quello in cui risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, l’assemblea ordinaria che approva il bilancio deve ridurre il capitale in proporzione.
In effetti, l’assemblea ordinaria del 13 maggio 2013 ha deliberato di coprire la perdita di esercizio e le perdite pregresse per complessive Euro 13.076.520,58, mediante l’utilizzo delle riserve e la riduzione del Capitale sociale per Euro 12.698.454,58.
Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 2.770.294, nel 2011 era positivo per € 4.928.596. La variazione è dovuta alla perdita di esercizio di € 2,3 milioni.
I mezzi propri finanziano solo il 3,7% delle attività e il 10,2% dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi.
L’indebitamento finanziario.


La posizione finanziaria netta risulta negativa per € 18,3 milioni (- € 7,7 milioni nel 2011), ma è di molto inferiore al valore della produzione. L’EBITDA del bilancio 2012 è positivo per € 6,6 milioni (-2,8 milioni nel 2011), pertanto la gestione operativa ha generato liquidità per pagare l’indebitamento finanziario.
I debiti obbligazionari residui sono pari a € 40.000. Il prestito obbligazionario risale al 2006 ed originariamente ammontava a € 2.500.000. I debiti verso le banche ammontano a € 7,5 milioni, di cui € 2,8 milioni con scadenza entro l’esercizio successivo.
Esiste un debito per mutuo garantito da fideiussione verso il Credito Sportivo per residui € 1.337.314 (in origine l’importo era di € 3.188.088). Nel 2009 è stato acceso un altro mutuo ipotecario presso il Credito Sportivo. L’importo residuo al 31/12/2012 è di € 463.425. Il Credito Bergamasco, in data 24 febbraio 2011, ha concesso un finanziamento in forma di apertura di credito con iscrizione di ipoteca per 14 milioni sul centro sportivo di Zingonia. L’importo residuo verso il Credito Bergamasco al 31/12/2012 è di € 4.831.137. I debiti vero la controllante per €  468.549 sono relativi al costo per fideiussioni prestate nell’interesse dell’Atalanta.
I crediti da calciomercato ammontano a € 12.925.000 e riguardano le società calcistiche di Lega.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 15.429.034 (€ 15.617.207 nel 2011).
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato diventa positivo se si considerano i crediti e i debiti da compartecipazione e migliora l’indebitamento finanziario valutato ai fini del Fair Play Finanziario, che resta comunque al di sotto dei ricavi.
Gli Altri debiti.
I debiti tributari pari a € 5,9 milioni (€ 5.594.791 nel 2011) e finanziano l’8% delle attività. Tali debiti comprendono € 2.058.964 (€ 2.801.503 nel 2011) per debiti di imposta relativi ai periodi dal 2001/2002 al 2004/2005, come conseguenza della rateizzazione ottenuta. Al 31/12/2010 i debiti pregressi ammontavano a € 3.956.767.
I debiti verso l’Erario per ritenute effettuate ammontano a € 3.036.176 (€ 1.845.097 nel 2011).
Nei fondi rischi e oneri risultano accantonate € 180.000 per un verbale di accertamento ENPALS di Milano ed € 50.000 per un contenzioso con un ex tesserato.
Gli altri debiti ammontano a € 7,7 milioni (€ 11.170.396 nel 2011) e finanziano il 10% dell’attivo. Tali debiti comprendono i debiti verso il personale per € 3.697.320 (€ 3.525.871 nel 2011). Il rapporto tra debiti e costo del personale è del 10,4% ed è fisiologico.
I debiti verso gli agenti dei calciatori ammontano a € 3.970.254 (€ 4.604.076 nel 2011) pari a circa il 15% del valore contabile netto dei diritti pluriennali.
Il Valore della Rosa dei calciatori.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 27.190.153 (€ 29.640.444 nel 2011) e rappresentano il 42% dell’attivo.
I calciatori col valore contabile residuo più elevato risultano dalla seguente tabella.


I crediti per calciatori ceduti in compartecipazione aumentano notevolmente da € 54.750 a € 6.443.250. L’importo principale corrisponde a Manolo Gabbiadini per € 5,5 milioni ceduto in compartecipazione alla Juventus, seguito da Basha con € 650.000 in compartecipazione al Torino.
I debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione diminuiscono da € 3.560.000 a € 2 milioni. Tale debito riguarda solo James Troisi, acquisito in compartecipazione dalla Juventus
Per quanto scritto sopra il valore contabile netto potenziale della rosa dell’Atalanta è stimabile in circa 31,6 milioni di euro, comprensivi di Masiello.
La questione Masiello.
Il valore della rosa comprende il valore di Andrea Masiello. L’Atalanta, a seguito dei procedimenti della giustizia penale ordinaria e della giustizia sportiva, riguardanti i fatti commessi da Masiello quando giocava per la società AS Bari S.p.A., ha ridefinito con il calciatore il contratto economico riducendo, al minimo federale per tutta la durata residua del contratto, il compenso a suo tempo stabilito. Pertanto, non si è proceduto, alla svalutazione del diritto alle prestazioni del calciatore e la compartecipazione è stata riscattata per un valore pari a zero, generando paradossalmente un provento da compartecipazione di € 3,5 milioni, a seguito dell’eliminazione del relativo debito.
Altri Asset.
Da sottolineare la presenza tra le immobilizzazioni materiali del Centro Sportivo Bortolotti. La voce terreni e fabbricati espone un valore contabile residuo di € 5,5 milioni.
Il Player Trading.

L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2012, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di circa € 4,9 milioni (- 7,4 milioni nel 2011). La gestione di Pierpaolo Marino, iniziata a giugno 2011, ha fatto sentire i suoi effetti.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 12,4 milioni (2,8 milioni nel 2011) e riguardano principalmente Manolo Gabbiadini ceduto alla Juventus con una plusvalenza di € 8,5 milioni e Simone Padoin ceduto alla Juventus con una plusvalenza di € 3.810.860.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 51.705 (€ 231 mila nel 2011).
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a € 1.004.264 (€ 2.203.185 nel 2011).
I costi relativi alle prestazioni di calciatori in prestito sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 2.528.952 (€ 434 mila nel 2011) e riguardano Cigarini, De Luca e Biondini.
I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis Noif, inclusi tra i proventi finanziari, ammontano a € 3.599.000 (€ 4.217.500 nel 2011), mentre gli oneri da compartecipazione sono pari a € 52.000(€ 2.765.750 nel 2011).
Gli ammortamenti della rosa calciatori ammontano a € 7.472.546 (€ 9.205.393 nel 2011).
I ricavi.
La partecipazione in entrambi i semestri al campionato di Serie A ha consentito all’Atalanta di incrementare sensibilmente i propri ricavi. Il valore della produzione, comprensivo di plusvalenze, è aumentato da 37,9 milioni di euro del 2011 a 59,6 milioni di euro dell'esercizio 2012.
I proventi televisivi conseguiti nell'esercizio 2012 ammontano a circa 30,6 milioni, contro i 17,2 milioni di euro conseguiti nel 2011.
I ricavi da gare sono pari a € 4,2 milioni (€ 2,7 milioni nel 2011).
La capitalizzazione dei costi del vivaio, che rappresenta uno storno di costi, è stata effettuata per € 3.023.521 (2,9 milioni nel 2011).
I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 6.101.664 (€ 5.049.463 nel 2011).
I costi.
I costi della produzione aumentano a € 64,9 milioni da € 53,2 milioni del 2011.
I costi del personale aumentano da € 25,9 milioni del 2011 a € 35,7 milioni e incidono per il 59,8% sul valore della produzione e rappresentano il 55% dei costi della produzione.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 11,8 milioni (€ 12,5 milioni nel 2011) rappresentano il 18% dei costi della produzione.
Il costo effettivo di gestione del personale (salari e ammortamenti) incide per il 72,3% sul valore della produzione.
I costi per servizi ammontano a €9,5 milioni (€ 7,7 milioni nel 2011) e comprendono € 499.941 (€ 504.318 nel 2011) per costi specifici tecnici, che riguardano i costi delle squadre sovvenzionate e i costi per osservazione prove calciatori. I compensi a terzi ammontano a € 2.116.108 (€ 1.485.615 nel 2011) e riguardano per lo più i compensi agli agenti dei calciatori ai consulenti legali e ai consulenti esterni.
Il punto di pareggio.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 2,6 milioni. Nel 2011 si era registrato un risultato negativo per € 14,7 milioni. Gli ultimi sei mesi del 2010 si era registrato un risultato positivo di 636 mila euro. Il bilancio 2009/10 aveva evidenziato un risultato prima delle imposte negativo per 8 milioni.
Fermo restando della necessità di un’attenta gestione dei costi, ai fini di una gestione economica equilibrata, l’Atalanta necessita dei proventi televisivi derivanti dalla partecipazione al campionato di Serie A e di un buon risultato del player trading, che copra gli ammortamenti dei calciatori.
Il consolidato fiscale.
Come già scritto, Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. aderisce al consolidato fiscale, che vede nella veste di consolidante Smalg Spa.
La società consolidante può utilizzare la perdita della consolidata ai fini IRES, riducendo il suo imponibile fiscale. In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di Smalg Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A., diventa un credito di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. nei confronti di Smalg Spa. A seguito di tale operazione, l’Atalanta registra un componente positivo di reddito che per il 2012 è stato pari a € 1.916.674 (€ 2.738.540 nel 2011).
Nelle attività è esposto un credito verso la società controllante di € 1.918.672 per adesione al consolidato fiscale e un credito di € 204.525 per un beneficio straordinario trasferito alla controllante per rideterminazione IRES 2011 per deducibilità IRAP sui dipendenti. L’Atalanta ha allocato tale importo tra i proventi straordinari come beneficio straordinario da consolidato fiscale.
Conclusioni.
Che la missione dell’Atalanta sia orientata più sull’aspetto legato alla commercializzazione dei calciatori (Player Trading) che su quello legato all’intrattenimento dei propri spettatori attraverso il gioco del calcio viene confermato nella Relazione sulla Gestione, quando si afferma che gli amministratori dell’Atalanta si muovono lungo due direttrici strategiche:
1. un’attenta gestione del calciomercato al fine di allestire al meglio la squadra per la serie A;

2. forti investimenti nel settore giovanile, “vero serbatoio di risorse che tradizionalmente è sempre stato un punto di forza della società, e dal quale sono venute in passato le migliori soddisfazioni sia sportive che economiche”.

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