Luca Marotta
“Hellas Verona
Football Club S.p.A.” ha chiuso l’esercizio 2015/16 con un utile di 731.704
Euro. L’esercizio precedente si era chiuso con una perdita di 6,9 milioni di
Euro. Sul raggiungimento del risultato positivo ha influito positivamente
l’aumento dei ricavi e la riduzione dei costi, segnatamente il costo del
personale e i costi per servizi, tra cui i costi per i procuratori.
Mentre i risultati economici possono mostrare il
raggiungimento di un sostanziale equilibrio, facendo leva sul controllo dei
costi, i risultati sportivi non sono stati soddisfacenti. La conseguenza è che
se non si verificasse una pronta risalite nel massimo campionato, occorrerà far
fronte ad una importante riduzione dei ricavi. Non a caso gli Amministratori
hanno scritto che “la retrocessione
in Serie B rappresenta il fattore di rischio economico e finanziario principale”.
Per quanto riguarda la stagione sportiva 2015/16, la prima
squadra non è riuscita a conquistare la permanenza in Serie A, perché è
arrivata ultima con 28 punti.
La Società.
“Hellas Verona Football Club S.p.A.” era controllata dalla
società “HV7 S.p.A.”, e non era soggetta ad attività di direzione e
coordinamento da parte dell’unico azionista.
HV7 S.p.A. ha ceduto alla sua azionista controllante Falco
Investment S.A. l'intera partecipazione del capitale sociale di Hellas Verona
F.C. S.p.A. “Hellas Verona Football Club S.p.A.” continua a non essere soggetta
ad attività di direzione e coordinamento ai sensi e per gli effetti degli artt.
2497-bis e ter del Codice Civile da parte dall'azionista Falco Investment S.A.
in quanto lo stesso non è intervenuto nella conduzione degli affari della società
ed ha svolto il ruolo di azionista detenendo e gestendo la partecipazione nella
società.
La società ha intrattenuto con “HV7 S.p.A.” un contratto
relativo all’utilizzo della sede sociale, ad un canone pari a € 244 mila.
Per il triennio 2013/14 – 2015/16, “Hellas Verona Football
Club S.p.A.” ha esercitato l’opzione per l’adesione al consolidato fiscale, in
qualità di soggetto consolidato, con la società “Seven 23 S.r.l.” in qualità di consolidante.
Dall’anno solare 2015 “Hellas Verona Football Club S.p.A.”
ha aderito alla procedura Iva di Gruppo, con la controllante HV7 Srl e la
controllata “Hellas Verona Marketing & Communication S.r.l.” , la procedura
è stata rinnovata anche per l'anno 2016, ma successivamente interrotta in
ragione della variazione intercorsa nella compagine sociale.
Durante il 2014/15 è stata assunta una partecipazione pari
al 88,89% nella società “Hellas Verona Marketing & Communication S.r.l.”. Con
“Hellas Verona Marketing & Communication S.r.l.”, durante il 2013-2014 si è
verificata l’operazione “cessione marchio”.
La Continuità
Aziendale (going concern).
Gli Amministratori hanno redatto il bilancio di esercizio al
30 giugno 2016 nella prospettiva della continuità aziendale. Tale continuità è
garantita dal “paracadute” riconosciuto alle squadre retrocesse in serie B,
adottando criteri e metodologie di continuità con la stagione 2015/16, “salvaguardando
le priorità al fine di raggiungere un equilibrio economico-finanziario”.
Per garantire il fabbisogno finanziario si è proceduto alla
cessione di calciatori o che garantivano entrate finanziarie importanti o che
non erano più funzionali al progetto tecnico.
Nella finestra di calciomercato estivo della stagione
2016/17 si è proceduto a cessioni per Euro 11.671.000 e acquisizioni per Euro
3.853.000.
Lo Stato
Patrimoniale.
Il totale dell’Attivo, ossia il totale dei mezzi a
disposizione, è aumentato del 5,6%, da € 61,28 milioni a € 64,71 milioni.
Le immobilizzazioni immateriali incidono per il 28,85%
sull’attivo.
Le immobilizzazioni finanziarie sono pari ad € 5.092.883 e
comprendono la cifra di € 92.883 riguardante la partecipazione in “Hellas
Verona Marketing & Communication S.r.l.” per l’88,9%; ed € 12.833 per
depositi cauzionali.
I crediti sono diminuiti da € 42,9 milioni a € 38,9 milioni
e rappresentano il 60,06% dell’attivo. La principale voce dei crediti riguarda
i crediti verso enti settore specifico per € 20,9 milioni seguiti dai crediti
verso clienti, pari a € 12,1 milioni.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso
in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,215 (1,055 nel 2014/15),
ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2016,
il club possedeva dei beni il cui valore era sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il
rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di
solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in
grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità corrente è pari a 0,72 (0,81 nel 2014/15), ciò vuol dire che
l’attivo a breve non sarebbe sufficiente per pagare i debiti a breve termine.
Invece,
non considerando i ratei e i risconti passivi, pari a € 11,4 milioni, l’indice
sale a 0,95.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti
considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed
esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività
Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i
Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato
sarebbe pari a 0,87, superiore alla
soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,22 (0,06 nel 2014/15).
Infatti, l’equity ratio, ossia l’indice di autonomia
patrimoniale, è molto basso ed è pari a 17,7% (5,3% nel 2014/15). Il ricorso al
capitale di terzi risulta preponderante, perché pari all’82,3%.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 38,7
milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è
pari a € 52,9 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 0,88,
comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla
FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a
1,5.
SOSTENIBILITA’ DEL PASSIVO
A fronte di un totale delle passività, intese come
“liabilities” pari a € 53,2 milioni (€ 58 milioni nel 2014/15), si contrappone
un EBITDA positivo per € 7,9. Il rapporto tra il totale lordo delle passività e
l’EBITDA è pari a 6,68. In altri, termini, nel 2015/16 la gestione economica, impiegherebbe
6,68 anni per pagare il passivo, da questo deriva una gestione che deve fare
leva anche sui valori dell’attivo.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori rappresenta il 21,05% (19,06% nel 2014/15) del
totale dell’attivo.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori risulta in aumento da € 11,68 milioni a € 13,62
milioni. La variazione è dovuta ad investimenti per € 9,26 milioni, a cessioni
per un valore contabile residuo di € 1,39 milioni, ad ammortamenti per € 5,7
milioni e svalutazioni per circa 200
mila Euro.
L’acquisto più oneroso è stato Matteo Franchetti (Genoa) per
€ 3,5 milioni, seguito da Wzolek Pawel (Sampdoria) per € 2 milioni e Matteo
Bianchetti (Inter) per € 1,6 milioni.
Tra le cessioni con l’importo più rilevante spiccano: Ionita
(Cagliari) per € 4,5 milioni con una plusvalenza di € 4,4 milioni; Andriuoli
ceduto al Genoa per € 3.500.000 con una plusvalenza di pari importo.
Il Grado Copertura Patrimonio Calciatori con i mezzi propri.
Il Grado Copertura Patrimonio Calciatori indica la
capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi
Propri. E’ auspicabile che tale rapporto sia almeno pari a 1. Nel caso in questione
il rapporto tra mezzi propri e diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori è pari a 0,84 (0,28 nel 2014/15).
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 11.466.481 (€
3.234.776 nel 2014/15). Rispetto al 2014/15 si è verificato un incremento di € 8,2
milioni, corrispondente all’utile di esercizio per € 731.704 ed ad un
versamento in conto capitale per Euro 7.500.000. I mezzi propri finanziano solo
il 17,7% dell’attivo.
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto
richiesto dal Fair Play Finanziario.
La Posizione
Finanziaria Netta.
L’indebitamento di natura finanziaria 2015/16 al netto delle
disponibilità liquide è diminuito da € 22 milioni a € 12,19 milioni.
I debiti finanziari verso società controllante ammontano a €
3.910.728.
I debiti bancari diminuiscono da € 2,85 milioni a € 540
mila. Tali debiti riguardano un mutuo con Unicredit per un importo
residuo di € 58 mila e scadenza 31/12/2016 e lo scoperto con MPS per Euro 482.000,
riguardante una linea di credito estinta il 1° agosto 2016.
I debiti verso altri finanziatori riguardano anticipazioni
finanziarie ricevute. Al termine della stagione 2015/16 è stata chiesta
un’anticipazione finanziaria per € 10 milioni, riguardante il “paracadute
retrocesse”.
Le disponibilità liquide risultano aumentate da € 80.281 a €
1,11 milioni.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita
calciatori è positivo per € 4,97 milioni (€ 5,78 milioni nel 2014/15). I
crediti verso enti settore specifico ammontano a circa € 20,94 milioni (€ 19,56
milioni nel 2014/15). L’importo maggiore riguarda il credito verso la Roma di €
6 milioni per Iturbe.
I debiti verso enti settore specifico ammontano a € 15,96
milioni (€ 13,78 milioni nel 2014/15). L’importo maggiore riguarda i debiti
verso la Lega Nazionale Professionisti per € 8.847.000, seguito dai debiti
verso agenti FIFA per Euro 5.071.000.
Per quanto riguarda il debito verso la Lega Nazionale
Professionisti, l’importo maggiore riguarda la Roma per € 3.250.000 per
Viviani.
Altri debiti.
I debiti tributari ammontano a € 1.088.218 (€ 173.519 nel 2014/15),
di cui € 803 mila per ritenute IRPEF, e i debiti verso Istituiti previdenziali
risultano pari a € 285.709 (€ 283 mila nel 2014/15). Nella Nota Integrativa è
specificato l’adempimento degli obblighi nel mese di competenza.
I debiti verso i propri Dipendenti ammontano a € 3.840.000 (€
7.953.000 nel 2014/15) e si riferiscono alle mensilità di giugno 2016 oltre ai
premi maturati. Nella Nota Integrativa è specificato il puntuale pagamento alle
scadenze.
I debiti verso il Comune di Verona aumentano da € 1.342.000
a € 1783.000.
Il fondo rischi e oneri diminuisce da € 4.240.174 a € 2.698.561.
In particolare, il fondo rischi liti e contenzioso diminuisce da € 119 mila a €
26 mila, per intervenuti accordi stragiudiziali.
La Gestione
Economica.
Il valore della produzione è
aumentato del 10,7%, da € 51,1 milioni a € 56,5 milioni.
I costi della
produzione sono inferiori, perché sono diminuiti, del 5,3%, da € 58,28 milioni
a € 55,2 milioni, a causa soprattutto della
riduzione del costo del personale da € 33,9 milioni a € 30,2 milioni e dei
costi per servizi.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva
per € 1.349.390, mentre nell’esercizio precedente era negativa per € 7.187.512.
I Ricavi
Il fatturato, al netto delle plusvalenze realizzate, degli
altri ricavi da Player Trading e degli storni dei costi per il vivaio, risulta aumentato
da € 38,2 milioni a € 41,2 milioni.
I diritti TV aumentano del 6,2%, da € 24.890.993 a € 26.426.000.
I ricavi commerciali pari a € 2,6 milioni (€ 1,88 milioni
nel 2014/15), riguardano proventi da sponsorizzazioni per € 1.706.000 (€
1.243.226 nel 2014/15), proventi pubblicitari per € 721.000 (€ 622.359 nel 2014/15)
e proventi commerciali e royalties per € 179.000 (€ 19.964 nel 2014/15). Gli
sponsor ufficiali (Metano Nord, Leaderform Spa, Sec Ponteggi e Jet Coin) hanno
contribuito con € 1.515.000 (€ 1.050.000 nel 2014/15). Lo sponsor tecnico Nike ha
contribuito con € 191 mila (€ 193.000, sempre con Nike nel 2014/15).
I ricavi da gare diminuiscono del 10,8%, da € 5,12 milioni a
€ 4,57 milioni, a causa soprattutto della riduzione dei ricavi della
biglietteria per gare campionato da € 1.550.000 a € 1.371.000 e della
diminuzione dei ricavi per abbonamenti da € 3,29 milioni a € 3,11 milioni. La
campagna abbonamenti relativa alla stagione sportiva 2015/16 ha visto la
sottoscrizione di n. 13.207 abbonamenti (n. 14.107 nel 2014/15) con un incasso
lordo di Euro 3.569.000.
Mentre, la campagna abbonamenti 2016/17 ha registrato la
sottoscrizione di n. 10.191 abbonamenti per un incasso lordo di Euro 1.956.000.
Tra i ricavi e proventi diversi pari a € 3.723.638 (€
2.206.848 nel 2014/15), è compreso l’accordo con “Infront” per lo sfruttamento
dell’archivio che ha fruttato € 1.800.000.
Il Player Trading.
Il risultato economico delle operazioni di mercato, ossia i
ricavi e le plusvalenze al netto delle minusvalenze e dei costi legati al trasferimento
dei calciatori, è riuscito a coprire il costo degli ammortamenti dei
calciatori. Tale circostanza, verificatasi anche negli esercizi precedenti è
indicatore di una particolare attenzione alle operazioni di calciomercato da
parte della società.
Le plusvalenze realizzate sono pari a € 12.158.179 (€ 10,3
milioni nel 2014/15). La plusvalenza più importante è stata quella legata alla
cessione del calciatore Ionita, che è stato ceduto al Cagliari per € 4.5
milioni e che ha determinato una plusvalenza di € 4.410.000. Le altre
plusvalenze riguardano la cessione dei calciatori Andriuoli (Genoa) per € 3.500.000;
Sala (Sampdoria) per € 1.937.000 e Lancia Salvatore (Sampdoria) per € 1 milone.
Le minusvalenze sono state rilevate solo per € 756 mila (€ 14
mila nel 2014/15).
I proventi derivanti dalla cessione temporanea di calciatori
sono stati pari a € 2.490.000 e comprendono il prestito di Sala alla Sampdoria
per 2 milioni di Euro.
Gli oneri derivanti dall’acquisizione temporanea di
calciatori sono stati pari a € 220.000 e comprendono il prestito di Wzolek
Pawel dalla Sampdoria per 180 mila Euro.
Gli ammortamenti dei calciatori sono aumentati da € 5,1 milioni
a € 5,7 milioni.
I Costi.
Il costo del personale, pari a € 30,2 milioni (€ 33,9
milioni nel 2014/15), risulta diminuito dell’11%.
L’incidenza del costo del personale sul fatturato netto resta
elevata perché pari al 73,3% circa, ma in diminuzione rispetto all’88,9% del
2014/15.
Il Regolamento del Fair Play Finanziario auspica che tale
rapporto sia inferiore al 70%.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore
di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo
del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico
del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,67
tale valore sarebbe al di sotto del valore soglia previsto dalla FIGC per la
Serie A per la stagione sportiva 2015/16, che è di 0,9.
Gli ammortamenti e le svalutazioni complessive sono pari a €
6.624.050 (€ 6.213.775 nel 2014/15), di cui € 5,7 milioni per ammortamento
calciatori, € 581 mila (€ 546 mila nel 2014/15) per ammortamento delle altre
immobilizzazioni immateriali ed Euro 208 mila per svalutazione di Robusic e
Ravasi.
Tale voce incide per il 12% sui costi della produzione.
Le spese per servizi diminuiscono di circa € 1,53 milioni, da
€ 11,85 milioni a € 10,32 milioni. I costi per le competenze dei procuratori diminuiscono
da € 4.973.000 a € 1.673.000. I costi amministrativi e generali ammontano a €
3.422.000 (€ 2.672.000 nel 2014/15). I costi per il settore giovanile
diminuiscono da € 673 mila a € 602 mila.
Non avendo infrastrutture sportive di proprietà, Hellas
Verona paga € 783 mila per l’affitto di impianti sportivi comunali, € 30 mila
per l’affitto di campi sportivi ed € 261 mila per l’affitto di altri locali (di
cui € 244 mila verso HV7 SpAl).
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, gli interessi
passivi verso altri finanziatori sono diminuiti da € 1.228.000 a € 607.000.
Conclusioni.
Il bilancio 2015/16 di Hellas Verona è caratterizzato dal
raggiungimento dell’equilibrio economico. Tuttavia, a causa della retrocessione
in serie B, per la continuità aziendale si è fatto affidamento al “paracadute
retrocessione”. Pertanto sarà importante una pronta risalita nella massima
serie.
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