Luca Marotta
Casualmente
mi sono imbattuto nella lettura del bilancio di una società quotata in borsa a
Parigi. Trattasi di Remy Cointreau S.A., proprietaria di diversi marchi famosi
come Rémy Martin, Cointreau, Louis XIII, Metaxa e altri.
Inizialmente sono rimasto
colpito dal motto citato nel “Rapport annuel 2012-2013” da Christian Liabastre, 'Directeur de la Stratégie
et du Développement des Marques', a proposito della strategia del Gruppo: “Nous recherchons la perfection. Rien d’autre”.
Continuando
nella lettura dei numeri, mi ha impressionato la presenza di risultati
economici in crescita a doppia cifra, soprattutto perché conseguiti durante un
periodo di recessione economica.
“Un bel
bilancio, molto interessante”, mi son detto.
La prima voce contabile da cui sono partito nella
lettura del bilancio, perché è la prima misura del successo del business è
il volume delle vendite, ossia il fatturato. Il volume d’affari di Remy Cointreau, al 31 marzo 2013, segna una crescita del 16,3% ed ammonta a
circa 1,2 miliardi di Euro.
Siamo in presenza di cifre importanti, a livelli di
correttivi di manovre finanziarie da parte di Stati UE, per intenderci.
Non conoscendo il settore ho voluto vedere quanto fatturano
altri Gruppi quotati in borsa che operano nel medesimo settore.
Diageo plc, con marchi come
Johnnie Walker, Crown Royal, J&B, Smirnoff, Baileys, Guinness
e altri, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2013, aveva fatturato, a lordo
delle accise, £ 15,5 miliardi di sterline,
pari a circa 18,1 miliardi di Euro, ad un cambio di 1 £ = 1,168 €. Il fatturato al netto delle accise scende a £ 11,4 miliardi
di sterline, corrispondenti a circa 13,3 miliardi di Euro. La crescita del
fatturato di Diageo, sia lordo che netto, è stata del 6% circa.
Il Gruppo Campari, con marchi come Campari, Campari Soda,
Aperol, Glen Grant, Cynar e altri, per l’esercizio chiuso al 31/12/2012 aveva
fatturato 1,3 miliardi di Euro, registrando un aumento del 5% circa.
La distribuzione delle vendite per aree geografiche del
Gruppo Remy Cointreau è stata la seguente :
39,9 % Asia-Pacifico; 33,0
% Americhe ; 27,1% Europa/Medio-Oriente e Africa. Una curiosità, Remy Cointreau è
presente in Cina con una partecipazione del 27% in Dinasty Fine Wines Ltd.
A conferma delle notizie che i Francesi sono andati in Cina a produrre vino.
Il Gruppo Campari ha venduto per il 29,2% in Italia, per il
25,8% nel resto dell’Europa, per il 34,7% nelle Americhe e per il 10,4% nel Resto
del Mondo e nei Duty Free.
Il Gruppo Diageo ha venduto in Nord America per il 33%, in
Europa Occidentale per il 19%, in Europa Orientale, Turchia e Africa per il
20%, America Latina e Caraibi per il 13% Asia-Pacifico per il 15%.
Per quanto riguarda l’utile netto, che è il dato di sintesi della
situazione economica più immediato, nel caso di Remy Cointreau risulta pari a 130,4 milioni di Euro, con un incremento del
17,4%, rispetto all’esercizio precedente. L’incremento è stato di 20 milioni di
Euro.
Nel caso di Diageo l’utile netto è di £ 2,6 miliardi, pari a
circa 3 miliardi di Euro, con un incremento del 25%.
Il Gruppo Campari al 31/12/2012 registrava un utile netto di
157,2 milioni di Euro in leggero calo dell’1,6% rispetto al 2011.
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo Cointreau
ammonta a 265,5 milioni di Euro. Il Patrimonio Netto ammonta a 1,1 miliardi di
Euro e finanzia il 48% dell’attivo e l’80% del Capitale Investito Netto.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA è
inferiore a 1, precisamente è uguale a 0,99. Quindi il cash flow prodotto dalla
gestione operativa è in grado di ripagare il debito finanziario in meno di un
anno e ha permesso di rafforzare una politica di investimenti tesi a
valorizzare i marchi. Il tasso di redditività del “capitale fisso investito”
(escluse le attività correnti) è del 29,9% (27,5% nel 2011).
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo Diageo ammonta
a £ 8,4 miliardi, pari a circa 9,8 miliardi di Euro. Il patrimonio netto
consolidato del Gruppo Diageo al 30 giugno 2013 è di £ 8,1 miliardi, pari a
circa 9,4 miliardi di Euro. Tale patrimonio netto consolidato finanzia il
32,33% dell’attivo consolidato e il 49,1% del Capitale Investito Netto.
L’EBITDA è pari a £ 3,8 milioni, pari a circa 4,4 miliardi
di Euro, e il rapporto tra Net Debt ed
EBITDA risulta pari a 2,9. Mentre, la redditività della media del capitale
investito è del 16%.
La struttura patrimoniale del Gruppo Campari presenta un “equity
ratio” del 42%. L’indebitamento finanziario netto è pari a 869,7 milioni di
Euro e il Capitale Investito Netto ammonta a 2,3 miliardi di Euro. Il
Patrimonio netto pari a 1,4 miliardi di Euro finanzia il 62,2% del Capitale
Investito Netto.
Il Gruppo Campari presenta, al 31 dicembre 2012, un EBITDA
pari a 320,2 milioni di Euro, in leggera diminuzione rispetto ai 325,8 milioni
del 2011. Il rapporto tra Net Debt ed EBITDA è pari 2,7 mentre nel 2011 era pari
a 1,95. Il tasso di redditività del “capitale fisso investito” (escluse le
attività correnti) è del 13,9% (16,3% nel 2011).
Remy Cointreau S.A. è quotata nella borsa di Parigi. Il 2
gennaio 2012 la quotazione ha chiuso a 63 euro; il 31/12/2012 a € 82,73 e il 6 settembre 2013 a € 9,01 con una capitalizzazione di 3,91 miliardi di Euro.
Davide Campari-Milano S.p.A. è quotata nella borsa di
Milano. Il 2 gennaio 2012, la quotazione ha chiuso a € 5,30; il 31/12/2012 a € 5,80 e il 6
settembre 2013 a € 6,19, con una capitalizzazioni di 3,53 miliardi di Euro.
Diageo plc è quotata nella borsa di Londra. Il 2 gennaio
2012 la quotazione ha chiuso a £ 1,406.50; il 31/12/2012 a £ 1,787.00 e il 6 settembre 2013 a
£ 1,982.50 con una capitalizzazione di 49,63 miliardi di Sterline.
Conclusioni.
Dai dati dei tre gruppi, di cui si è scritto molto
brevemente, se si approfondisse ulteriormente, si potrebbero trarre numerose
piste di approfondimento e riflessione, ma un dato emerge chiaramente, che
durante un periodo di recessione economica, le aziende che producono bevande
alcoliche hanno continuato a incrementare le vendite e a fare profitti.
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