Luca Marotta
Per i club che hanno partecipato alla Barclays Premier
League 2013/14 sembra una costante quella di evidenziare ottimi di risultati
finanziari ed economici, a causa del “boom” dei diritti televisivi.
L’Everton non è stato da meno e ha aggiunto a tali
circostanze favorevoli anche l’ottimo risultato del Player Trading.
Il fatturato, pari a £ 120.5 milioni (€ 150,2 milioni, ad un
cambio 1€ = 0,8135 £), ha superato, per la prima volta, la soglia di 100
milioni di sterline ed è risultato in crescita del 39,5 per cento.
L’utile consolidato netto 2013/14 ha evidenziato il record
di £ 28.2milioni (€ 35,2 milioni), pari a circa 17,7 volte il dato del
precedente esercizio.
Dal punto di vista sportivo, l’Everton ha raggiunto il
quinto posto nella Barclays Premier League 2013/14, acquisendo il diritto a
partecipare all’Europa League 2014/15. In Fa Cup è stato eliminato dall’Arsenal
e in Capital One Cup al terzo turno dal Fulham.
Il Gruppo.
Il gruppo cui fa capo la squadra di calcio dell’Everton
risulta composto da quattro società: Everton Football Club Company Limited,
capogruppo controllante; Goodison Park Stadium Limited, controllata al 100%,
che si occupa della gestione dello stadio; Everton Investments Limited,
controllata al 100%, che si occupa dell’attività finanziaria; The Everton
Ladies Football Club Limited controllata al 100% , che si occupa dell’attività
della squadra di calcio femminile.
La continuità
aziendale (“going concern”).
Secondo gli Amministratori il Gruppo è in grado di far
fronte alle esigenze del capitale circolante “giorno per giorno” attraverso le
proprie riserve di liquidità, i prestiti bancari e gli scoperti di conto
corrente.
Gli Amministratori hanno affrontato il tema del rinnovo dei
debiti finanziari e hanno individuato le possibili azioni “mitigatrici” per
gestire eventuali deficit. Il Gruppo ha ottenuto un ulteriore finanziamento,
dopo la chiusura dell’esercizio, attraverso la “cartolarizzazione” dei futuri
ricavi garantiti, come è prassi comune nel settore, e come ha fatto in passato.
Questo finanziamento ha sostituito un prestito esistente di pari importo, ed è
rimborsabile nel mese di agosto 2015. Per quanto riguarda lo scoperto di conto
corrente che ha scadenza 31 luglio 2015, i tempi di scadenza permettono di
concordare con le Banche delle adeguate strutture di finanziamento per la
stagione successiva, considerando la performance in Premier League 2014/15 e il
Player Trading di gennaio 2015 e dell’estate 2015. Il continuo confronto con le
Banche ha fatto maturare negli Amministratori la convinzione che è intenzione delle
banche quella di rinnovare i contratti di finanziamento. Tuttavia, gli
Amministratori riconoscono la necessità di ulteriori confronti e discussioni
con le stesse banche. Sulla base del dialogo in corso, gli Amministratori sono
fiduciosi che le attuali strutture di finanziamento saranno rinnovate a un
livello simile, o saranno sostituite da strutture di finanziamento equivalenti,
per la stagione 2015/16 della Premier League.
Acquisita una ragionevole aspettativa che il Gruppo abbia
adeguate risorse per continuare la sua operatività nel futuro, gli
Amministratori hanno adottato il principio della continuità nella preparazione
del bilancio di esercizio.
Nella Relazione della Società di Revisione Deloitte LLP non
si è mosso alcun rilievo sulla questione della continuità aziendale ed è
scritto che le informazioni fornite nella relazione sulla gestione sono
coerenti con il bilancio.
Le passività (Liabilities) totali superano il valore delle
attività, lo stesso dicasi per quelle correnti.
Secondo gli amministratori bisogna evidenziare che le
passività includono risconti passivi per abbonamenti £ 12,2 milioni, che
trattandosi di ricavi anticipati non necessitano di rimborso e, inoltre, ci
sono debiti con scadenza oltre i 5 anni per £ 16 milioni.
Nel 2013/14 si è determinato un cash flow positivo, con incremento
delle disponibilità liquide di £ 20,5 milioni (nel 2012/13: riduzione di £ 8,7
milioni). In termini di flussi di cassa, si è verificato: un flusso di cassa positivo
da attività operative per £ 28,3 milioni; un deflusso per esborsi netti per
interessi per £ 3,3 milioni; un deflusso netto in uscita per investimenti per £
7,6 milioni e flussi positivi di cassa da finanziamenti per £ 3,1 milioni.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina
l’indice di solvibilità totale. Un club è
solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti.
Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel
caso in questione, l’indice di solvibilità totale è inferiore a 1, essendo pari
a 0,87, ciò vuol dire che il valore dei beni del club non è sufficiente a
pagare i debiti e occorre il sostegno dei soci. Tuttavia, l’indice risulta in
netto miglioramento rispetto al 2012/13, quando era pari a 0,53.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in
questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,68, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a
breve. Tuttavia, l’indice risulta in netto miglioramento rispetto al
2012/13, quando era pari a 0,22.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è negativo essendo pari a -0.13. Tuttavia,
l’indice risulta in netto miglioramento rispetto al 2012/13, quando era pari a
-0,47.
In effetti, anche l’equity ratio è negativo e il ricorso al
capitale di terzi sembra eccessivo.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è negativo per £ 14,4 milioni. Il regolamento
UEFA del Financial Fair Play, considera la regola del Patrimonio Netto non
negativo come uno degli indicatori fondamentali, in particolare l’esistenza di
un patrimonio netto negativo deteriorato è considerata come violazione del
Regolamento stesso.
Nel caso specifico dell’Everton non siamo in presenza di
“deterioramento”, perché nel 2012/13 il Patrimonio Netto era negativo per £
42,7 milioni.
Il Patrimonio netto è negativo, a causa del riporto a nuovo
delle perdite. Per trovare il patrimonio netto esposto con un valore positivo
bisogna risalire al 31/05/2005, anno caratterizzato dalla plusvalenza
realizzata con la cessione di Rooney al Manchester United.
L'indebitamento finanziario netto è diminuito da £ 45,3
milioni a £ 28.1 milioni.
Tuttavia £ 16 milioni (£ 17,4 milioni nel 2012/13) risultano
avere scadenza superiore ai cinque anni. I debiti finanziari con scadenza entro
l’esercizio successivo sono pari a £ 27,9 milioni, quelli con scadenza oltre
l’esercizio successivo ammontano a £ 20,8 milioni. I debiti per leasing
finanziario risultano pari a £ 195 mila. I crediti finanziari sono pari a 2,8
milioni. Trattasi di investimenti in attività correnti, costituiti da depositi
di liquidità vincolati per quattro mesi di £ 2.767.000.
Il Valore della Rosa.
Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ammontano a £ 34,2 milioni (£ 29,6 milioni nel 2012/13). Durante il
2013/14 risultano effettuati investimenti per £ 31,6 milioni, cessioni per un
valore contabile residuo di £ 8,4 milioni e ammortamenti per £ 18,6 milioni.
Gli investmenti riguardano: Arouna Kone (Wigan), Joel Robles
(Atletico Madrid), Antolin Alcaraz (Wigan), James McCarthy (Wigan), Aiden
McGeady (Spartak Mosca), e Jindrich Stanek (Sparta Praga), cui si sono aggiunti
i prestiti di Gerard Deulofeu (Barcellona), Gareth Barry (Manchester City),
Romelu Lukaku (Chelsea) e Lacina Traore (AS Monaco).
La cessione più importante è stata quella di Marouane
Fellaini al Manchester United, seguita da Nikica Jelavic (Hull City) e Victor
Anichebe (West Bromwich Albion).
La Gestione Economica.
Il fatturato dell’Everton dal 2010, mostra un tasso di
crescita annuale composto (CAGR) dell’11,11%. Il fatturato per l’esercizio
chiuso al 31 maggio 2014 ammonta a £ 120,5 milioni, mentre nell’esercizio
precedente era pari a £ 86,4 milioni, registrando un incremento del 39,5%.
I ricavi da gare incidono per il 16% e sono pari a £ 19,4
milioni (€ 24,1 milioni), con un incremento del 10,6%. Per quanto riguarda la Premier League , il
dato sulle presenze medie è aumentato da 36.356 spettatori a 37.732. Il dato
sulle presenze medie nel 2011/12 era di 33.209 spettatori; nel 2010/11 era pari
a 36.067 spettatori; nel 2009/10 era pari a 36.729 spettatori e nel 2008/09 a
35.667.
I ricavi da Tv incidono per il 73,4% e ammontano a £ 88,5
milioni (€ 110,3 milioni), con un incremento del 58,8% rispetto al 2012/13.
Tale dato determina una maggiore dipendenza dai diritti TV, ma la Premier
League, in modo saggio, ha imposto che l’incremento non fosse trasferito negli
ingaggi, se non in minima parte.
I ricavi da sponsorizzazioni, pubblicità e merchandising
incidono per il 7% e passano da £ 7,6 milioni a £ 8,4 milioni. I ricavi da
catering incidono per lo 0,8% e ammontano a 934 mila sterline. I ricavi da
altre attività commerciali incidono per il 2,8% e sono pari a £ 3,3 milioni e
registrano una diminuzione di £ 1 milione.
Il Player Trading.
La gestione economica dell’Everton si basa molto sul Player
Trading e in genere salvo eccezioni, con le plusvalenze riesce a coprire il
costo annuale dei cartellini dei calciatori.
L’ammortamento dei calciatori, pari a 18,6 milioni risulta
in aumento di £ 8 milioni e rappresenta il 16,1% dei costi operativi.
L’eccedenza di plusvalenze è stata di £ 28,2 milioni, grazie
alla cessione di Marouane Fellaini al Manchester United.
I Costi del
Personale.
Il costo del personale ammonta a £ 69,3 milioni (£ 63
milioni nel 2012/13). Tale costo rispetta quanto richiesto dal Financial Fair
Play dell’UEFA, perché inferiore al 70% del fatturato netto, incidendo solo per
il 57,5%.
Il costo del personale rappresenta il 60,1% dei costi
operativi, che ammontano a £ 115,3 milioni.
I costi operativi risultano aumentati del 19,8%, in misura
inferiore all’aumento del fatturato.
Per quanto riguarda la regola “Short Term Cost Control Measure”
del Financial Fair Play della Premier League, i costi del personale (“wage
costs”) superando £ 52 milioni non possono aumentare attingendo ai fondi
provenienti dalla Premier League, come i diritti TV, se non nel limite di £ 4
milioni per il 2013/14; £ 8 milioni per il 2014/15 e £ 12 milioni per il
2015/16. La parte eccedente deve essere finanziata dall’incremento di altre
fonti di ricavo.
L’incremento per il 2013/14 del costo complessivo del
personale è stato di £ 6,3 milioni.
Il costo del fattore lavoro dato dalla somma di costo del
personale e ammortamenti calciatori è pari a £ 87,8 milioni e incide per il 72,9%
del fatturato netto.
Gli altri costi operativi sono pari a £ 26,4 milioni (£ 21,8
milioni nel 2012/13).
Il Punto di Pareggio.
Il risultato prima delle imposte risulta positivo per £ 28,2
milioni, mentre nell’esercizio precedente era ugualmente positivo per £ 1,6
milioni. Nel 2011/12, il risultato prima delle imposte era negativo per £ 9,1
milioni
Ai fini del calcolo del Break-even result del Financial Fair
Play dell’UEFA, almeno per il periodo di transizione iniziale con le soglie di
tolleranza non dovrebbero manifestarsi delle criticità.
Ai fini del “Financial Fair Play” il punto di maggior
criticità riguarda il Patrimonio Netto negativo, che comporta conseguenze anche
sul tema della continuità aziendale (“going concern”). Tuttavia, grazie ai
ricavi da diritti TV e alla regola “Short Term Cost Control Measure”, sembra
che la redditività dei club inglesi sia aumentata.
Per quanta riguarda la regola “Long-Term Sustainability
Regulation”che stabilisce che i Club della Premier League dalla stagione
2013/14 non devono più registrare perdite triennali aggregate superiori a £ 105
milioni, lo storico dei conti economici dell’Everton non evidenzia possibili
pericoli.
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