domenica 1 maggio 2016

AC Milan 2015: i risultati sportivi condizionano negativamente i risultati economici.



Luca Marotta


Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2015 del Gruppo Milan evidenzia una rilevante perdita consolidata netta di € 89,3 milioni, mentre nel 2014 la rilevante perdita consolidata, al netto delle imposte, ammontava a € 91,3 milioni.
I numeri dicono che il Gruppo Milan assorbe notevoli risorse finanziarie dalla proprietà. Infatti, durante il 2015, anche per l’assenza di proventi derivanti da competizioni Europee, la proprietà è stata costretta a supportare finanziariamente il Gruppo Milan con versamenti in conto capitale per 150 milioni di Euro, ma già nel corso dell'esercizio 2014, l'azionista di maggioranza Fininvest aveva provveduto ad effettuare versamenti in conto capitale e/o copertura perdite per € 64.000.000.
Gli investimenti effettuati nell’anno solare 2015, determinati anche dall’esigenza di allestire una squadra competitiva che potesse acquisire il diritto a partecipare alla UEFA Champions League, hanno raggiunto la cifra di 122,6 milioni. Invero, anche negli altri esercizi precedenti la proprietà ha investito, si pensi che dal 2008 al 2015 risulta che sono stati investiti in totale, nell’acquisto di calciatori, circa 544,3 milioni di Euro, di cui 222,9 milioni di Euro negli ultimi tre esercizi.

Quindi la mancanza di risultati sportivi soddisfacenti sta rivelando i suoi effetti economici, con la conseguente richiesta del supporto finanziario alla proprietà.

In questo quadro bisognerebbe aggiungere qualche riflessione in merito al Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario, per quanto riguarda il rispetto della “Break-even Rule”. Il terzo periodo di monitoraggio, riguarda il bilanci 2013-2014-2015 e serve per la stagione sportiva 2016/17. Nel caso del Gruppo Milan, la perdita aggregata esposta per gli esercizi 2013-2014-2015, supera la soglia di tolleranza ammessa che, per il terzo periodo di monitoraggio, è di 30 milioni di Euro.

Dal punto di vista sportivo, nell’anno solare 2015, il Milan, nel primo semestre relativo alla seconda parte della stagione sportiva 2014/15, è giunto al decimo posto (8° nel 2013/14) nel campionato italiano di Serie A, che non ha consentito l’accesso, per la seconda volta consecutiva, alle competizioni europee per la stagione 2015/2016. Nel secondo semestre del 2015, relativo alla prima parte della stagione sportiva 2015/16, le prestazioni in campionato non hanno permesso l’accesso alla UEFA Champions League.

La continuità aziendale.

Nella Relazione della Società di Revisione, Reconta Ernst & Young S.p.A., al bilancio consolidato del Gruppo Milan, si richiama l’attenzione, per quanto riguarda i principali rischi ed incertezze ed evoluzione prevedibile della gestione, in merito all’impegno a fornire a supportare finanziariamente il Gruppo garantito dall’Azionista Fininvest S.p.A., per almeno dodici mesi dalla data di approvazione del bilancio al 31/12/2015, che è stato approvato nel mese di aprile 2016.
Pertanto, la gestione del Gruppo Milan non si autofinanzia e continua ad aver bisogno del supporto finanziario del suo Azionista di maggioranza.
Il Milan è in grado di far fronte al rischio di liquidità, riguardante possibili difficoltà nel reperire fondi per far fronte agli impegni, poiché gode di linee di credito a fronte di lettere di “patronage” della controllante Fininvest S.p.A. per un ammontare di 390 milioni di Euro.

Il Gruppo Milan.

L’A.C. Milan S.p.a. è società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di Fininvest S.p.a., con sede sociale in Roma - Largo del Nazareno n. 8, che ne possiede il 99,92973% delle azioni, pari a n. 47.966.271.
A.C. Milan S.p.a., a sua volta, controlla al 100% Milan Entertainment S.r.l. e Milan Real Estate S.p.A. oltre a Fondazione Milan –Onlus e possiede il 50% di M-I Stadio S.r.l., costituita con F.C. Internazionale Milano S.p.A. per la gestione tecnica e commerciale dello stadio San Siro di Milano.
M-I Stadio S.r.l. risulta come società collegata nel bilancio consolidato.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Il 61,9% (56,9% nel 2014) dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni e i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori incidono per il 37,7% (24,8% nel 2014) sul totale dell’attivo. La voce terreni e fabbricati incide sul totale dell’attivo solo per il 2,8% (3,7% nel 2014).
Le immobilizzazioni immateriali sono aumentate da € 146,9 milioni a circa € 213 milioni, anche per gli investimenti effettuati nel parco calciatori.
I debiti totali sono aumentati di € 1.531.000, da € 334,5  milioni a € 336,1 milioni.
I crediti dell’attivo circolante sono aumentati da € 114,7 milioni a € 130,7 milioni.
Il Capitale circolante netto è negativo per 176 milioni a causa del prevalere del passivo corrente sull’attivo corrente.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è negativo in quanto il patrimonio netto consolidato è negativo.
Anche, l’equity ratio è negativo.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2015 ammontano a € 336,1 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 244,4 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,37, comunque inferiore alla soglia consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.
Nei prossimi anni, il Valore della Produzione medio è destinato a diminuire considerando il fatto che verrebbe a mancare il valore della produzione del 2013 che comprendeva la partecipazione alla UEFA Champions League.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 0,92 (0,76 nel 2014), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore non è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,43 (0,33 nel 2014), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,4, uguale alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 63,2% (66,3% nel 2014), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 63,2 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, superiore all’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, comprensivo della gestione straordinaria, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 26 Euro; nell’esercizio precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si sarebbero persi circa 25 Euro.

Il Patrimonio Netto.



Il patrimonio netto consolidato è ancora una volta negativo per € 33,4 milioni. Anche negli esercizi precedenti il Patrimonio Netto consolidato era negativo: nel 2014 per € 94,2 milioni; nel 2013 per € 66,9 milioni; nel 2012 per € 54,9 milioni; nel 2011 per € 77,1 milioni; nel 2010 per € 96,7 milioni e nel 2009 per € 71,9 milioni.
Nel corso dell'esercizio 2015, l'azionista di maggioranza Fininvest ha provveduto ad effettuare versamenti in conto capitale e/o copertura perdite per 150 milioni di Euro.
Quindi, la variazione positiva di € 60,8 milioni rispetto al 2014 è dovuta alla perdita del 2015 di € 89,3 milioni e al versamento in conto capitale di € 150 milioni.
In data 14 marzo 2016, l’azionista di maggioranza "Fininvest S.p.A." ha effettuato un altro versamento di € 10.000.000 utilizzato come versamento in conto capitale e/o ripianamento perdite.

L’Indebitamento Finanziario Netto.



L’Indebitamento Finanziario Netto al 31/12/2015 è pari a € 188,5 milioni. Anche nei precedenti esercizi, la Posizione Finanziaria Netta era negativa: nel 2014 per € 246,8 milioni ; nel 2013 per € 256,4 milioni; nel 2012 per € 247,4 milioni; nel 2011 per € 290,8 milioni.
Il valore della Posizione Finanziaria Netta, risulta inferiore al valore della produzione e al fatturato netto, senza plusvalenze.
L’importo è dovuto a debiti bancari per € 53 milioni (€ 141,3 milioni nel 2014), debiti verso altri finanziatori per € 138,5 milioni (€ 106,5 milioni nel 2014), e disponibilità liquide per € 3 milioni (€ 1 milione nel 2014).
Per quanto riguarda i debiti bancari, nella nota integrativa è scritto che la cifra di € 53.010.000 si riferisce alla “normale operatività con il sistema bancario”. L’importo dei debiti verso altri finanziatori pari a € 138,5 milioni (€ 106,5 milioni nel 2014) riguarda i debiti verso società di factoring per anticipazioni di crediti futuri principalmente in riferimento a contratti di natura commerciale.
I debiti bancari e i debiti verso altri finanziatori finanziano il 51,7% del totale delle attività (85,1% nel 2014), questo significa che per ogni 100 euro investiti nel Gruppo Milan, circa 52 provengono dal sistema creditizio, che presta e/o anticipa i soldi per effettuare gli investimenti o per la normale gestione.
Il grafico mostra l’evoluzione del rapporto tra debiti verso enti creditizi e attivo, che negli ultimi 7 anni non è sceso mai al di sotto del 50%. Nei precedenti 6 la soglia era del 70%. L’esercizio 2015 segna una forte riduzione dell’incidenza del ricorso al sistema creditizio per finanziare le attività del Milan.




I crediti verso Enti settore specifico diminuiscono da € 21,3 milioni a € 8,7 milioni.
Tali crediti si riferiscono: per € 6.666.000 verso la società Liverpool F.C. per la cessione del calciatore Balotelli Mario Barwuah; per € 1.492.000 alla cessione di Brian Cristante al Benfica e per € 240 mila all’accollo da parte del Manchester City dei premi di valorizzazione (“meccanismo di solidarietà”) del calciatore Balotelli Mario Barwuah.
I debiti verso Enti settore specifico aumentano da € 28,4 milioni a € 65.974.000. I debiti verso la Lega per la compensazione delle campagne acquisti ammontano a circa € 45.054.000 (€ 12,9 milioni riguardano nel 2014).
I Debiti verso società di calcio estere e nazionali, pari a 20,9 milioni di Euro (€ 15.453.000 nel 2014), si riferiscono:
per 10 milioni di Euro al debito verso il club Sevilla Fútbol Club per l’acquisto a titolo definitivo del calciatore Bacca Ahumada Carlos Arturo; per 8 milioni di Euro al debito verso il Manchester City F.C. per l’acquisto a titolo definitivo del calciatore Balotelli Mario Barwuah; per Euro 1.346.000 al debito verso la società Valencia Club de Fútbol per l’acquisto a titolo definitivo del giocatore Rami Adil; per Euro 1.562.000 a società di calcio diverse per il “meccanismo di solidarietà”.
Considerando il saldo delle poste di crediti e debiti derivanti da operazioni di calciomercato, la situazione dell’indebitamento finanziario netto, ai fini del Financial Fair Play, peggiorerebbe di € 57,2 milioni circa e supererebbe il fatturato netto, senza plusvalenze e sarebbe difforme da quanto auspicato dal Fair Play Finanziario.

L’EBITDA, ossia il Margine operativo Lordo, è negativo per 24,1 milioni, mentre nel 2014 era negativo per circa € 5,1 milioni, quindi la gestione operativa non produce flussi di cassa idonei a pagare il debito, per questo è necessario l’intervento finanziario della società controllante.

Debiti verso dipendenti, Fisco ed Enti previdenziali.

I debiti verso tesserati e dipendenti aumentano a € 7.487.000 (€ 6.945.000 nel 2014) e si riferiscono a premi e mensilità saldate regolarmente alle scadenze previste. Come previsto dal Financial Fair Play.
I debiti tributari, complessivi sono pari a € 11.483.000 (€ 12.117.000 nel 2014) e riguardano debiti IRPEF per ritenute sui redditi di lavoro, che sono state regolarmente versate alla scadenza come quelle previdenziali pari a € 777.000.

Il Valore della “Rosa”.



I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, come valore contabile netto, sono aumentati a € 139,5 milioni. Nel 2014 erano pari a € 72,1 milioni; nel 2013 a € 117,5 milioni e nel 2012 erano pari a 109 milioni. Il valore contabile netto del 2015, pari a 139,5 milioni di Euro, diventa il valore contabile netto più elevato negli ultimi 8 anni, superiore a quello del 2011; mentre il valore del 2014 è il più basso.



L’incremento nel valore contabile netto della rosa calciatori di € 67,3 milioni è dovuto al fatto che per i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati investiti 122,6 milioni di Euro (€ 18,4 milioni nel 2014), sono stati ceduti calciatori con un valore contabile residuo di € 9,3 milioni (€ 23,3 milioni nel 2014) e sono stati calcolati ammortamenti per 46 milioni di euro (€ 40,6 milioni nel 2014).
Negli ultimi 8 anni sono stati investiti in totale, nell’acquisto di calciatori, circa 544,3 milioni di Euro, con una media annua di 68 milioni di Euro.

La Gestione Economica.

La gestione economica caratteristica evidenzia il prevalere dei costi della produzione sul valore della produzione per 83,2 milioni di Euro.
Il valore della produzione è diminuito da € 233,6 milioni a € 221 milioni, con un decremento del 5,37%, dovuto alla riduzione dei ricavi da gare e dei ricavi televisivi.
I costi della produzione, pari a € 304,3 milioni (€ 292,6 milioni nel 2014), sono invece aumentati del 3,97%.



I Ricavi.

I ricavi da gare diminuiscono di circa € 9 milioni, da € 25.629.000 da € 16.681.000. In particolare gli abbonamenti diminuiscono ulteriormente  da € 7,2 milioni a € 5,9 milioni. Si pensi che nel 2013 ammontavano a € 10 milioni.
I proventi da cessione diritti televisivi complessivi diminuiscono da € 89,8 milioni a € 84 milioni. Si pensi che nel 2012, grazie alla Champions League, ammontavano a € 139,8 milioni.
I proventi da cessione diritti TV nazionali ammontano a € 84.019.736 (€ 79.983.386 nel 2014). Nel 2015 mancano i proventi da partecipazione a competizioni UEFA, che nel 2014 erano pari ad € 9.405.000.
La riclassificazione del conto economico consolidato, effettuata per l’esercizio 2015, espone proventi da sponsorizzazioni in aumento da € 60.743.000 a € 64.743.000.
Lo Sponsor Ufficiale Emirates contribuisce con € 12.875.000 (€ 12.250.000 nel 2014; € 12.750.000 nel 2013; € 13.750.000 nel 2012; € 14.450.000 nel 2011 ed € 11.875.000 nel 2010), di cui € 500 mila (circa € 500 mila nel 2014) come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi. Nel corso del 2015 è stato rinnovato il contratto con Emirates per ulteriori quattro stagioni sportive. Il nuovo contratto prevede un corrispettivo annuo di 14 milioni di Euro più eventuali bonus sino ad un massimo di 6 milioni di Euro annui in funzione del raggiungimento di specifici risultati sportivi
Lo Sponsor Tecnico Adidas contribuisce con € 18.653.000 (€ 17.574.000 nel 2014; € 17.347.000 nel 2013; € 16.726.000 nel 2012; € 17.495.000 nel 2011 ed € 14.918.000 nel 2010). Il contratto con Adidas scade il 30 giugno 2023.
Gli Sponsor Istituzionali, i Fornitori Ufficiali e i Partner commerciali hanno contribuito con € 4.765.000 (€ 4.663.000 milioni nel 2014).
Nel bilancio consolidato 2015, nei proventi da sponsorizzazioni figurano anche i proventi derivanti dalla vendita di pacchetti promo-pubblicitari multi-prodotto a vari partner commerciali, come Adidas Italia S.r.l., Beiersdorf A.G., Dolce & Gabbana S.r.l., Banca Popolare di Milano S.p.A., E.P.I. S.r.l., Telecom Italia S.p.A. e Volkswagen Group Italia S.p.A.; per Euro 28.266.000 (€ 26.112.000 nel 2014).

I Proventi commerciali e royalties, risultano pari a 18 milioni di Euro (€ 17,9 milioni nel 2014) e riguardano i ricavi da gestione stadio; i ricavi da attività di merchandising, licensing e i ricavi da nuove attività commerciali.
I ricavi da gestione stadio, diminuiscono da € 3.897.000 da € 3.000.000. Tali ricavi provengono dalla fatturazione di servizi relativi a determinate categoria di abbonamenti come palchi, “Sky Box” e “Sky Lounge” e a ricavi derivanti da attività extra-sportive svolte nello stadio. Come nel 2014, gli Amministratori attribuiscono il decremento di tale voce alla congiuntura economica negativa.
I ricavi da attività di merchandising, licensing e “cambio merce” ammontano a € 10.474.000 (€ 9,6 milioni nel 2014). Per tale voce assume particolare rilevo l’accordo con Volkswagen Group Italia S.p.A. e Adidas Italia S.r.l.
I ricavi relativi alle nuove attività commerciali, relative al Milan Store e a Mondo Milan, hanno comportato ricavi per € 2.084.000 (€ 1.542.000 nel 2014).



L’evoluzione del fatturato netto mostra come quello del 2015 sia il più basso degli ultimi 8 anni.



La distribuzione del fatturato netto mostra come i ricavi commerciali siano un importante fonte di ricavo per il Milan. In ottica futura bisogna considerare anche che i ricavi commerciali dipendono dal “brand”, che a sua volta dipende anche dai risultati sportivi.

La voce del valore della produzione “incremento immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio”, che non dovrebbe essere considerata come “ricavo rilevante” ai fini del Financial Fair Play, ammonta a € 7,6 milioni (€ 7,8 milioni nel 2014).
Nella riclassificazione del conto economico, effettuata nella tabella, sono indicati altri ricavi per € 25,6 milioni, composti dalla voce proventi vari a e ricavi e proventi diversi.
La voce Proventi vari, pari a 9,8 milioni di Euro (10,6 milioni di Euro nel 2014), include i corrispettivi rivenienti dalla concessione a terzi del diritto di sfruttamento delle immagini delle partite casalinghe di A.C. Milan relative a specifiche stagioni sportive (c.d. “Library Milan”) per 9,1 milioni di Euro; e i ricavi riconosciuti da un partner internazionale in relazione alla commercializzazione dei diritti di immagine nel territorio giapponese del giocatore Keisuke Honda per € 500 mila (€ 1.350.000 nel 2014).
La voce Ricavi e proventi diversi, pari a 15,7 milioni di Euro (9,2 milioni di Euro nel 2014) comprende i corrispettivi rivenienti dalla fatturazione alla società collegata M-I Stadio S.r.l. per l’utilizzo di alcuni spazi interni ed esterni presso lo stadio San Siro di Milano, in virtù di un contratto valevole a partire dal 1° gennaio 2012 e sino al 30 giugno 2016 per  l’importo di € 1.252.000 (€ 1.250.000 nel 2014). Inoltre sono compresi € 5.655.000 quali proventi rinvenienti dalla fatturazione ad un primario partner commerciale ed € 5 milioni a titolo di utilizzo del fondo rischi per la quota di oneri di competenza dell’esercizio 2015 relativa a personale tecnico “esonerato”, accantonata nel precedente esercizio.

Il Player Trading.



L’attività relativa alla gestione economica dei diritti pluriennali dei calciatori, come nel 2014 e 2013, è risultata negativa per € 48,2 milioni. Nella sostanza, le plusvalenze non sono riuscite a pagare gli ammortamenti del 2015.
Le plusvalenze diminuiscono da € 9,7 milioni a € 1,3 milioni. La plusvalenza più elevata è stata quella relativa a Saponara Riccardo, ceduto all’Empoli per € 4 milioni, con una plusvalenza di € 666.000.
I ricavi per la cessione temporanea di calciatori ammontano a € 5,5 milioni (€ 1,9 milioni nel 2014) e riguardano il prestito di El Shaarawy Stephan all’A.S. Monaco F.C. per € 2.000.000 e il prestito di Saponara Riccardo all’Empoli F.C. per € 500 mila.
Le minusvalenze ammontano a € 3.376.000 (€ 3,9 milioni nel 2014). La minusvalenza maggiore è stata quella di Birsa Valter (A.C. ChievoVerona) per € 1.017.000, seguita da quella di Zaccardo Cristian (Carpi F.C. 1909) per € 857 mila.
I costi per acquisizione temporanea calciatori sono stati pari a € 992.000 (€ 1.252.000 nel 2014) e hanno riguardato: Armero Pablo (Udinese Calcio) per € 250 mila; Forte Riccardo (Trieste Calcio) per € 2 mila; Destro Mattia (A.S. Roma) per € 500 mila; Van Ginkel Wulfert Cornelius (Chelsea F.C.) per € 240 mila.
Gli oneri da compartecipazione si riferiscono pari € 2.050.000, si riferiscono a Verdi Simone (Torino F.C.).

Gli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati pari a € 46.021.000. Il dato risulta in aumento del 13,3% rispetto a quello del 2014, che era pari a € 40.612.000.

I Costi.

Durante l’anno solare 2015, il costo del personale è stato pari a € 163.868.000 (€ 154.655.000 nel 2014). Il costo del personale risulta aumentato di 9,2 milioni (+5,96%), con un’incidenza sul valore della produzione del 74,1% (66,2% nel 2014), che aumenta al 78,4% (72,2% nel 2014) se si considerasse il fatturato al netto di plusvalenze e dello storno dei costi per la capitalizzazione dei costi del vivaio.

Tali indicatori evidenziano che l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio economico, rispetto agli esercizi precedenti, soprattutto in chiave Financial Fair Play, non è stato ancora centrato. Nel 2012, la sostanziale riduzione del costo del personale era dovuta al mancato rinnovo di contratti in scadenza. Nel 2013, si è cercato di perseguire la stessa linea. Tuttavia già nel 2014 il trend “ribassista” è stato invertito. Per la stagione sportiva 2015/16 sono stati effettuati investimenti importanti per tentare di raggiungere dei risultati sportivi che permettessero la partecipazione alle competizioni europee. Tali investimenti hanno comportato l’aumento dei costi per ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e l’aumento del costo del personale.
I costi per tesserati aumentano da € 140.775.000 da € 148.721.000. Il rapporto tra costo dei tesserati e fatturato netto è del 71,1%.
Gli ammortamenti totali sono stati pari a € 59,1 milioni (€ 53,9 milioni nel 2014), in aumento del 9,56%. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali sono aumentati da € 52 milioni a € 54,6 milioni, di cui € 46 milioni (€ 40,6 milioni nel 2014) per ammortamento diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali sono aumentati da € 855 mila a € 992 mila.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione il valore è di 0,9 se si considerasse tutto il costo del personale, tale valore sarebbe entro il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, ma al di sopra per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.

I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 10,77 milioni (€ 12,4 milioni nel 2014). Tali costi comprendono affitti passivi per € 8.281.000 (€ 9,6 milioni nel 2014), di cui € 4.568.000 per l’affitto dello stadio; € 1.229.000 (€ 2,7 milioni nel 2014) per costi per locazione immobili e servizi accessori messi a disposizione dei calciatori e di alcuni dipendenti del Gruppo Milan ed € 2.359.000 per la locazione di “Casa Milan”, che è acquistabile nel 2019, ad un prezzo prefissato.

I costi per servizi pari a € 40.297.000 (€ 43.048.000 nel 2014) comprendono consulenze e collaborazioni per € 6.964.000 (€ 7,6 milioni nel 2014) relative a parcelle per consulenze professionali amministrative e commerciali, nonché le provvigioni ad intermediari del Gruppo Milan. I costi generali dell’attività sportiva diminuiscono da € 14.971.000 a € 13.213.000. Tali costi riguardano per € 5.829.000 (€ 7.010.000 nel 2014) i costi per gli osservatori, le consulenze tecnico-sportive.
Gli Emolumenti ad organi sociali, aumentano da Euro 2.554.000 a Euro 3.062.000 ed includono gli emolumenti agli Amministratori e Sindaci ed il compenso all’Organismo di Vigilanza e Controllo per lo svolgimento delle loro funzioni presso le società del Gruppo Milan.

La differenza tra costo e valore della produzione è negativa per € 83,2 milioni, mentre nel 2014 era positiva per € 59 milioni.
E’ stato effettuato un accantonamento per € 11.069.000 (€ 7,5 milioni nel 2014) a fondi rischi per il personale tecnico esonerato e a oneri di ristrutturazione del personale sportivo e non sportivo, e a rischi connessi alla gestione della partecipazione nella società collegata M-I Stadio S.r.l., nonché ad ulteriori rischi gravanti sul Gruppo.
La Gestione finanziaria è negativa per € 6,1 milioni (-€ 8,6 milioni nel 2014). Gli interessi passivi bancari ammontano a € 3.180.000 (€ 5,2 milioni nel 2014) e gli interessi passivi da finanziamento a € 2.189.000 (€ 2.867.000 nel 2014).
La gestione straordinaria include la voce Svalutazioni di partecipazioni, pari a € 3.025 migliaia.000 riguardante la svalutazione della partecipazione nella società collegata M-I Stadio S.r.l.. Nel 2014 gli oneri straordinari comprendevano delle sopravvenienze passive per € 21.028.000 dovute alla svalutazione del credito relativo all’accordo sul consolidato fiscale con Fininvest Spa.

Il Consolidato Fiscale.

Dal 2004 AC Milan Spa aderisce al regime di consolidato fiscale che vede in veste di Consolidante Fininvest Spa. Tale opzione è stata rinnovata per il triennio 2013 – 2015 per la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. e per il triennio 2014 – 2016 per le controllate Milan Entertainment S.r.l. e Milan Real Estate S.p.A.
Per il bilancio 2014 si decise di non iscrivere la remunerazione delle perdite fiscali, in considerazione dell’imponibile fiscale globale determinato per il periodo di imposta 2014, che era determinato dal fatto che dagli ultimi bilanci di Fininvest Spa emergeva che non c’erano più utili da abbattere, anche a causa della crisi economica generale che aveva fatto diminuire le entrate pubblicitarie. Di conseguenza, nel bilancio consolidato del Gruppo Milan, relativo all’esercizio 2014, erano evidenziate delle sopravvenienze passive per Euro 21.028.000 relative all’insussistenza prudenzialmente rilevata dei crediti in essere al 31 dicembre 2013, nei confronti della consolidante Fininvest S.p.A., a titolo di credito per l’adesione al consolidato nazionale di Fininvest S.p.A..
Nel bilancio consolidato 2015 figura la voce “Remunerazione per vantaggi fiscali trasferiti” per € 13.936.000.
I crediti verso imprese controllanti, pari a € 19.869.000 (€ 6.301.000 nel 2014), si riferiscono prevalentemente per Euro 19.735.000 (€ 5.792.000 nel 2014) a crediti relativi all’adesione al consolidato nazionale, relativi sia ai vantaggi fiscali che alle ritenute d’acconto trasferiti alla consolidante Fininvest S.p.A. per l’esercizio 2015, e dall’istanza di rimborso I.Re.S..

Il Punto di Pareggio.

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 94,4 milioni. Nel 2014 era negativo per € 84,5 milioni e nel 2013 era negativo per € 12,8 milioni.
La somma algebrica del risultato prima delle imposte 2013, 2014 e 2015 è negativa per € 191,8 milioni. L’aggregato EBT è il punto di partenza per la valutazione del “Break-even result” ai fini del Financial Fair Play.
Da tale risultato si possono escludere i costi per il settore giovanile, gli altri ammortamenti che non riguardino i calciatori.
I bilanci del 2013, 2014 e 2015 saranno oggetto della valutazione che permette una soglia di tolleranza di 30 milioni di Euro. Il quarto periodo di monitoraggio riguardante i bilanci del 2014, 2015 e 2016, parte già da un aggregato EBT negativo per € 178,9 milioni.

Il saldo delle imposte, è positivo per 5,1 milioni di Euro (6,7 milioni di Euro negativi nel 2014) e comprende l’effetto positivo di 13,9 milioni di Euro per la “Remunerazione per vantaggi fiscali trasferiti” per l’adesione al consolidato fiscale del Gruppo Fininvest, IRAP per 3,1 milioni di Euro ed un saldo negativo tra imposte differite ed anticipate per 5,7 milioni di Euro.
Di conseguenza, il risultato consolidato del Gruppo Milan dell’esercizio 2015 presenta la perdita di 89,3 milioni di Euro

Conclusioni.

Gli Amministratori hanno evidenziato che, “l’andamento economico dell’esercizio 2016 sarà influenzato sia dalla qualificazione o meno alle competizioni europee – edizione 2016/2017, sia dal piazzamento nel Campionato di Serie A – edizione 2015/2016”.

Ma anche per il 2016, sull’obiettivo del raggiungimento dell’equilibrio economico con la conseguente autonomia finanziaria peserà la mancata qualificazione in Champions League.

In ogni caso, per il ritorno alle competizioni europee si dovrà considerare il rispetto di quanto previsto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.

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