sabato 13 aprile 2013

Tottenham in perdita senza Champions.



Luca Marotta
Il gruppo cui fa capo il Tottenham Hotspur, rispetto all’esercizio precedente, presenta due importanti novità: il ‘de-listing’ e la trasformazione societaria della holding. Il 16 gennaio 2012 è avvenuto il ‘de-listing’ dalla Borsa e si è proceduto di conseguenza a trasformare la holding da ‘Public Limited Company’ a ‘Limited’. Pertanto, il bilancio cui si farà riferimento è quello di ‘Tottenham Hotspur Limited’. La motivazione del ‘de-listing’ risiede nel fatto che gli Amministratori hanno giudicato strategico l’aumento della capacità dello stadio per generare maggiori entrate. Secondo gli stessi Amministratori, per costruire uno stadio più grande occorrono nuovi e ingenti capitali, che l’AIM, ossia il mercato finanziario dove era quotata la società, non permetteva di reperire nella giusta misura. Il ‘de-listing’ ha comportato l’acquisto e la cancellazione di n. 756.778 azioni.
Oltre alle due novità, di cui si è detto, ci sono due conferme nelle scelte gestionali, che stanno caratterizzando sempre più l’andamento economico, finanziario e patrimoniale. La prima scelta riguarda l’investimento nelle infrastrutture e la seconda il ridimensionamento della rosa dei calciatori.
Al 30 giugno 2012, il Gruppo ha registrato una perdita dopo le imposte di £ 4,3 milioni (2011 utile di £ 0,7 milioni), soprattutto a causa della mancata partecipazione alla Champions League.
I ricavi dell’esercizio 2011/12 sono pari a £ 144,2 milioni, nel 2010/11 erano pari a 163,5 milioni. La differenza di fatturato è dovuta ai proventi UEFA. 
Nella classifica “Football Money League” della Deloitte, relativa alla stagione 2011/12, il Tottenham è posizionato al 13° posto con € 178,2 milioni e perde due posizioni rispetto al 2010/11, utilizzando il cambio £ 1  = € 1,236.
Dal punto di vista sportivo, nel 2011/12 il Tottenham è giunto quarto in Premier League, ha disputato le semifinali di FA Cup e il terzo turno di Carling Cup e non ha superato la fase a gironi di Europa League.
La proprietà.

La società ‘Enic International Limited’, registrata alle Bahamas, possiede l'85% di ‘Tottenham Hotspur Limited’.
La ‘Enic International Limited’ è di proprietà al 70,59% di Joe Lewis, residente nelle Bahamas, mentre il presidente Daniel Levy e alcuni membri della sua famiglia, tramite un trust,controllano l'altro 29,41%.
La continuità aziendale.
Al momento dell’approvazione del bilancio, gli Amministratori hanno la ragionevole aspettativa che la Società ed il Gruppo abbiano adeguate risorse per continuare l’attività operativa in un futuro prevedibile, pertanto hanno adottato il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio. Gli Amministratori degli “Spurs” ritengono che il business del Gruppo abbia solide basi e che avrà un capitale circolante sufficiente per il prossimo futuro. Di conseguenza, la società ha risorse adeguate per continuare la sua attività operativa per il prossimo futuro.
Lo Stato Patrimoniale.

Il totale delle attività è diminuito del 3,5%, passando da £ 292 milioni a 281,7 milioni. A causa, soprattutto della forte riduzione delle immobilizzazioni immateriali.
La struttura dell’attivo patrimoniale è composta per l’87% da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali incidono per il 66% e quelle immateriali per il 21%.
Il totale delle attività non correnti ammontante a £ 244,6 milioni (£251,5 milioni nel 2010/11), segna un decremento del 2,7%.
Le attività correnti risultano pari a £ 37 milioni (£ 40,4 milioni nel 2010/11), registrano un decremento dell’8,4% e non sono insufficienti a coprire il passivo corrente, che ammonta a £ 124,7 milioni. Pertanto, il capitale circolante netto è negativo per £ 87,7 milioni. Tuttavia, tale dato include anche risconti passivi per £ 51,7 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto consolidato è positivo e ammonta a £ 76,9 milioni (£ 81,5 milioni nel 2010/11). La variazione negativa di £ 4,6 milioni, rispetto all’esercizio precedente, è dovuta alla perdita di esercizio per £ 4,3 milioni e al rimborso di azioni redimibili per circa £ 300 mila.
I mezzi propri finanziano il 27,3% delle attività.
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto richiesto dal regolamento del Financial Fair Play.
La Posizione Finanziaria Netta.
L’indebitamento finanziario netto consolidato ammonta a £ 70,1 milioni e registra un aumento di £ 13,3 milioni rispetto all’esercizio precedente. La variazione è dovuta principalmente all’aumento del debito bancario e alla diminuzione delle disponibilità liquide. Le disponibilità liquide sono passate da £ 20,6 milioni a £ 15,7 milioni, segnando un decremento del 24%.
La maggior parte dell’indebitamento finanziario lordo è “virtuoso”, essendo dovuto all’attività di investimento nelle infrastrutture.
I debiti bancari, esposti in bilancio, ammontano complessivamente a £ 62,2 milioni, al netto dei costi, di cui £ 24,2 milioni con scadenza entro l’esercizio successivo. Al 30 giugno 2011, i debiti bancari, al netto dei costi, ammontavano a £ 52,4 milioni.
Tra i debiti bancari a breve termine è compreso un prestito garantito di £ 20 milioni di HSBC Bank.
Per il Tottenham esiste una linea di credito di 55 milioni di sterline con Bank of Scotland, garantita dalle proprietà del club londinese. Una linea di credito aggiuntiva di £ 16.000.000 da parte di Investec Bank, è stata usata per finanziare la costruzione del nuovo Centro Sportivo (Training Ground), ed è garantita dallo stesso. Inoltre, al 30 giugno 2012, risulta che il gruppo che controlla il Tottenham detiene tra le passività dei titoli di debito garantiti (loan notes) derivanti da due emissioni. La prima di £ 10.000.000, della durata di 20 anni dal settembre 2003, è stata effettuata nel novembre 2002, la seconda di £ 20.000.000, della durata di 16 anni dal settembre 2007, è stata effettuata nel novembre 2006. Il prestito di £ 20 milioni è garantito dal “White Hart Lane Stadium” e dalle future entrate per biglietti e ospitalità aziendale. Di questi prestiti, al 30/06/2012, in bilancio residuano £ 23,3 milioni, cui bisognerebbe aggiungere £ 232 mila di costi da ammortizzare per la durata degli stessi.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è a debito per circa £ 8,1 milioni (- £ 27,5 milioni nel 2011).
I crediti commerciali per cessioni calciatori ammontano a £ 7.483.000 (2011: £ 3.427.000).
I debiti commerciali a breve per cessioni calciatori ammontano a £ 13.274.000 (2011: £ 20.910.000). I Debiti commerciali a lungo termine per l'acquisizione di calciatori sono pari a £ 2.290.000 (£ 9.984.000 nel 2011).
Considerando insieme l’indebitamento finanziario netto con il saldo debitorio da compravendita calciatori si ha un’esposizione debitoria pari a £ 78,2 milioni, in linea col limite del Fair Play Finanziario, essendo inferiore ai ricavi.
Il Flusso di Cassa.
La variazione delle disponibilità liquide ha registrato un decremento di £ 4,9 milioni
La gestione operativa ha generato un flusso di cassa netto positivo per £ 22,2 milioni (2011: £ 66,4 milioni).
L’attività di investimento ha determinato un deflusso di cassa netto per £ 35,1 milioni. Infatti sono stati effettuati investimenti per immobilizzazioni materiali pari a £ 47,7 milioni e smobilizzi per £ 6,1 milioni. Inoltre, il gruppo ha registrato un esborso di £ 27,2 milioni (2011 £ 48,8 milioni) per acquisire giocatori, mentre dalle vendite di calciatori ha ricevuto £ 33,6 milioni (2011 £ 22,5 milioni).
L’attività di finanziamento ha generato un flusso di cassa netto positivo per circa £ 8 milioni. Infatti, durante l’anno, sono affluiti £ 14,5 milioni (2011 £ 6,8 milioni) di prestiti per il  finanziamento del Progetto di Sviluppo del nuovo Stadio e per la costruzione del nuovo Centro di Formazione. Il Gruppo ha rimborsato prestiti per £ 6,l milioni (2011 £ 5,5 milioni).
Il Valore della Rosa.

Nel 2011/12 si è registrato un ridimensionamento della Rosa dei calciatori in termini di valore monetario.
Le immobilizzazioni immateriali diminuiscono da £ 101,2 milioni a £ 57,9 milioni.
Nel corso dell'esercizio sono stati acquistati giocatori per un costo totale di £ 10,5 milioni (£ 27,5 milioni nel 2010/11), sono stati ceduti calciatori con un valore di libro pari a £ 24,5 milioni e sono stati effettuati ammortamenti per £ 29,3 milioni.
Durante l’esercizio 2011/12 sono stati ceduti: Peter Crouch Wilson Palacios allo Stoke City; Alan Hutton all’Aston Villa;  Robbie Keane al L.A. Galaxy, Jamie O’Hara al Wolverhampton; Roman Pavlyuchenko e Vedran Corluka al Lokomotiv Mosca. Il valore complessivo incassato è stato di £ 33,7 milioni, che ha permesso di realizzare plusvalenze per £ 9,2 milioni.
Dopo la chiusura dell’esercizio sono stati acquistati:Sigurdsson (Hoffenheim); Vertonghen (Ajax); Adebayor (Manchester City); Dembele (Fulham); Lloris (Olympique Lyonnais); Dempsey (Fulham).
Mentre, sono stati ceduti: Kranjcar (Dynamo Kiev); Pienaar (Everton); Bassong (Norwich City); Modnc (Real Madrid); Button (Charlton Athletic); van der Vaart (Hamburg); Dos Santos (Real Mallorca); Kane (Norwich City); Rose (Sunderland).
Attualmente, secondo il sito “Transfermarkt”, la rosa del Tottenham vale £ 235 milioni, ovviamente il pezzo pregiato è Gareth Bale valutato £ 37 milioni.
Le Infrastrutture.
Il Club ha continuato ad investire in modo significativo nel progetto di sviluppo di Northumberland (NDP) e nel nuovo Centro di Formazione, pertanto, il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è aumentato nell'anno da £ 150,3 milioni a £ 187,7 milioni. In tale voce sono comprese anche le immobilizzazioni materiali in corso di costruzione per l’importo di £ 132,1 milioni (£ 96,4 milioni nel 2010/11), comprensivi di terreni, fabbricati e spese di progettazione. Queste ultime sono arrivate alla cifra di £ 33.594.000.
La Gestione Economica.

Il fatturato netto diminuisce dell’11,82% a £ 144,2 milioni, da £ 163,5 milioni del 2010/11. Nel 2010/11, il fatturato, grazie al raggiungimento dei quarti in Champions League, raggiunse il record.storico.
Deloitte riclassifica il fatturato del Tottenham nella “Football Money League” nel seguente modo: ‘Matchday’ per £ 41,1; ‘Broadcasting’ per £ 61,6 milioni; ‘Commercial’ per £ 41,5 milioni.
Leggendo il bilancio emerge che la biglietteria per le partite della Premier League ha registrato incassi pari a £ 21,4 milioni, mentre nel 2010/11 era pari a £ 20,4 milioni. Invece, nelle partite delle coppe, la biglietteria ha registrato una diminuzione. I ricavi da competizione UEFA, dal bilancio 2011/12 vengono evidenziati separatamente, riclassificando anche il dato 2010/11, e si riducono da £ 29,5 milioni a £ 4,3 milioni.
I ricavi per diritti audiovisivi sono aumentati a £ 59,2 milioni, registrando un incremento del 4,85% (nel 2010/11: £ 54 milioni). In campionato è stato raggiunto il quarto posto (quinto posto nel 2010/11). L’incidenza di tali ricavi sul fatturato è del 41%.
I proventi da sponsorizzazioni e da “Corporate Hospitality” sono aumentati a £ 35,1 milioni; nel 2010/11 ammontavano a £ 31,8 milioni. L’incremento è stato del 10,4%, a causa soprattutto dell’incremento della sponsorizzazione della maglia.
I ricavi da merchandising sono diminuiti del 3,6% a £ 9,2 milioni (nel 2010/11: £ 9,6 milioni).
Merchandising e sponsor incidono per il 31% circa sul fatturato.
Gli altri ricavi aumentano da £ 8,2 milioni a £ 8,6 milioni.
Il costo del personale è pari a £ 90,2 milioni (£ 91,1 milioni nel 2010/11). Il rapporto tra costo del personale e ricavi con esclusione delle plusvalenze, è leggermente aumentato, passando dal 55,98% al 62,58%. Tale indicatore è ben al di sotto del limite massimo stabilito dal Fair Play Finanziario pari al 70%.
Il risultato del Player Trading è negativo per £ 15,8 milioni. Le plusvalenze non riesco a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori.
La gestione finanziaria è negativa per £ 5,7 milioni. I costi finanziari sono aumentati di poco da £ 5,5 milioni a £ 5,8 milioni, ma i proventi finanziari sono diminuiti a sole £ 100 mila da £ 4,5 milioni.
Il Punto di Pareggio.
Il Tottenham non ha problemi per quanto riguarda l’obiettivo del pareggio di bilancio, considerando anche le varie soglie di tolleranza del Fair Play Finanziario.
Il risultato prima delle tasse, che è negativo per £ 7,3 milioni, andrebbe depurato dei costi “virtuosi” come i costi relativi alle infrastrutture.
Conclusioni.
La mancata partecipazione alla Champions League, dovuta al quinto posto del 2010/11, ha esplicato i suoi effetti, rendendo meno brillanti i risultati della gestione economica 2011/12.
Tuttavia, il consolidato 2011/12 di “Tottenham Hotspur Limited” presenta dei risultati in linea con i parametri del Fair Play Finanziario. Innanzitutto, la perdita potrà essere rettificata positivamente con in costi “virtuosi”, il patrimonio netto è positivo e il rapporto tra costo del personale e ricavi rientra ampiamente nei limiti previsti dal Financial Fair Play: L’indebitamento finanziario netto, considerando anche il saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è inferiore ai ricavi.
Se si confermasse l’ipotesi gestionale degli amministratori, che punta su uno stadio nuovo che abbia una capacità maggiore rispetto ai 36.230 spettatori del White Hart  Lane, al fine di ottenere maggiori entrate, si profilerebbe un futuro da grande club europeo. Infatti, il Tottenham non riesce a soddisfare la richiesta di biglietti da parte dei suoi tifosi. Il quarto posto del 2011/12 che avrebbe comportato la partecipazione alla Champions League 2012/13 è stato reso vano dal successo del Chelsea nella Champions 2011/12.

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