Luca Marotta
La recente cronaca ha messo in rilievo sia le vicende legate
all’alternanza dell’assetto proprietario, sia le vicende legate a difficoltà
finanziarie, concernenti soprattutto il mancato pagamento degli stipendi dei
calciatori di “Parma Football Club Spa”.
Non a caso, il 13.02.2015, la COVISOC ha deferito i legali
rappresentanti della società “per non aver documentato agli Organi Federali competenti
l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori
dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di
luglio, agosto e settembre 2014, nei termini stabili dalla normativa federale”
Per quanto riguarda l’alternanza dell’assetto proprietario,
determinata dal passaggio del pacchetto di maggioranza della controllante
Eventi Sportivi Spa, per effettuare alcune considerazioni occorre prendere visione
del seguente link: http://www.football-league.co.uk/documents/cellino-v-fl-ltd-no-2-pcc-decision549-2213237.pdf “DECISION (NO. 2) ON THE APPEAL OF MR MASSIMO CELLINO”, che dimostra come sia
difficile acquistare un club della Football League inglese, equivalente alla
nostra Serie B, da parte di chi è stato presidente di una squadra di Serie A.
Ritornando al bilancio al 30 giugno 2014 della società
“Parma Football Club Spa”, lo stesso si è chiuso con una perdita di € 13,7 milioni, che
ha determinato il verificarsi delle condizioni previste dall’articolo 2446 del
Codice Civile. In tale articolo, al primo comma, è scritto: “Quando risulta che
il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, gli amministratori
o il consiglio di gestione, e nel caso di loro inerzia il collegio sindacale
ovvero il consiglio di sorveglianza, devono senza indugio convocare
l'assemblea per gli opportuni provvedimenti.”
Sul significato delle parole “senza indugio” e “opportuni
provvedimenti”, la dottrina ha scritto molto e nel caso in cui si manifesti uno
stato di insolvenza che è il presupposto del fallimento, il significato delle
parole potrebbe diventare molto importante, come molto importante sarà stabilire il "quando".
Nell’esercizio precedente, il Parma ha fatto ricorso alla
cessione del ramo di azienda contenente il marchio, che è uno strumento cui
sono ricorsi anche il Siena di Mezzaroma e il Bari dei Matarrese.
Dal punto di vista sportivo, la stagione 2013/14, ha visto
la squadra conseguire il sesto posto nel campionato di serie A, mentre, in
Coppa Italia, è stata eliminata agli ottavi di finale dalla Lazio.
Gli amministratori hanno scritto che la società è dotata di
un’importante struttura per la gestione del settore giovanile nella quale annualmente
investe notevoli risorse finanziarie. Non a caso i costi capitalizzati durante
l’esercizio per il settore giovanile ammontano a € 4,4 milioni (€ 3,8 milioni
nel 2012/13).
Nella Relazione sulla Gestione scritta in data 19.12.2014, gli Amministratori hanno scritto: “nel corso della presente stagione sportiva, alla luce dei
risultati correnti, prevediamo che la squadra possa raggiungere una tranquilla
posizione che permetta la salvezza.”
Il Gruppo.
“Parma Football Club Spa” rientra nel perimetro di
consolidamento del bilancio consolidato redatto da parte della società
controllante “Eventi Sportivi S.p.A.”. Il bilancio al 30 giugno 2013 di “Eventi
Sportivi S.p.A.” si è chiuso con una perdita di € 357.282 (perdita di € 277.160
nel 2011/12) ed un patrimonio netto positivo per € 12.352.387 (€ 12.709.670 nel
2011/12).
Gli amministratori evidenziano che i rapporti intrattenuti
con la società controllante Eventi Sportivi SpA sono sia di natura finanziaria
che commerciale e sono intrattenuti a normali condizioni di mercato.
Nell’Assemblea Ordinaria di “Parma Football Club Spa” del
27.12.2014 figura tra i presenti anche il socio Energy T.I. Group Spa.
L’Operazione di
Fusione Eventi Sportivi - Parma FC Brand srl.
In data 17.12.2014 si è concluso l’iter di fusione della
società controllante Eventi Sportivi e la società da questa controllata Parma
FC Brand srl.
Nel bilancio 2012/13, gli Amministratori scrissero che già nel
corso dell’esercizio 2013/2014 sarebbe stata perfezionata l’operazione di
fusione per incorporazione di “Parma FC Brand Srl” in Eventi Sportivi SpA.
L’operazione di fusione avrebbe determinato che le partite a
credito vantate da “Parma Football Club Spa” nei confronti di “Parma FC Brand
Srl” per circa complessivi Euro 47 milioni (Iva inclusa), sorte a seguito delle
operazioni straordinarie, si sarebbero consolidate nei confronti della società
incorporante “Eventi Sportivi SpA”.
Poiché la società “Eventi Sportivi SpA” era, a sua volta,
creditrice di “Parma Football Club Spa”, a causa del trasferimento in capo alla
stessa dei debiti per Iva, pari a circa 26,6 milioni di Euro al 30 giugno 2013,
si sarebbe dato luogo ad una compensazione contabile.
PARMA FC BRAND S.r.l. era detentrice dei marchi, poiché nel
mese di giugno 2013, si è dato luogo al trasferimento dei Marchi registrati
della squadra di calcio PARMA Football Club a PARMA FC BRAND S.r.l., che è
parte correlata della stessa. Contestualmente al trasferimento del marchio,
Parma Football Club SpA ha ceduto a PARMA F.C. BRAND Srl, per l’importo di 8
milioni di Euro oltre IVA, la titolarità del contratto con la società
concessionaria della pubblicità.
La Società di Revisione Audirevi S.r.l. ha scritto, nella
sua Relazione, che non è in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di
esercizio del Parma Football Club S.p.A. al 30 giugno 2014, a causa di
dell’esistenza di “un’incertezza significativa che può far sorgere
significativi dubbi sulla capacità dell’impresa
di operare in continuità aziendale”.
Inoltre, la Società di Revisione, ha scritto che a causa
dell’ammontare della perdita di esercizio, il Parma versa nella situazione
prevista dall’articolo 2446 del Codice Civile.
Invero, già nella Relazione al bilancio 2012/13 redatta dalla
Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., era stato mosso un rilievo
riguardante una questione di premi e diritti di immagine e la stessa conteneva 2
richiami di informativa riguardanti le “possibili tensioni di liquidità”, di
natura temporanea, che avrebbero potuto manifestarsi nell’esercizio successivo
e la vicenda della cessione dei Marchi e del contratto con la con la società
concessionaria della pubblicità sportiva.
Sul tema della continuità aziendale, nella Relazione sulla
gestione, redatta il 19.12.2014, gli Amministratori hanno scritto:
“A seguito della cessione della maggioranza delle azioni
della società controllante Eventi Sportivi, avvenuta in data odierna mediante
girata delle azioni certificata dal Notaio Giovanni Posio di Brescia e
registrata ai numeri 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34 e
35 del registro delle girate dello stesso Notaio, il nuovo socio Dastraso
Holdings Ltd ha confermato in sede di atto quanto segue:
omissis … resta
inteso tra le parti che, a seguito delle cessioni di cui al presente accordo,
parte cessionaria si impegna a supportare, in modo continuativo e irrevocabile,
da punto di vista societario, finanziario e patrimoniale la società ceduta al
fine di garantire la continuità aziendale tanto di questa quanto delle
controllate Parma FC spa e Parma Brand srl, consentendo alle stesse di poter
regolarmente adempiere a tutte le obbligazioni sociali”.
Per quanto scritto sopra, il bilancio 2013/14 è stato
redatto in base al principio della continuità aziendale, che non è altro che
l’attitudine dell’impresa a durare nel tempo.
Tale passaggio è stato ripreso anche nella Relazione del
Collegio Sindacale. In tale Relazione, datata 27.12.2014, si ribadisce quanto
stabilito dall’articolo 2446 del Codice Civile, ossia che gli Amministratori
dovranno “senza indugio” convocare un’apposita Assemblea per gli “opportuni
provvedimenti”.
La mancanza di una bilancio certificato, che rechi un
giudizio sulla continuità aziendale, da parte di una Società di Revisione
esterna, non è conforme a quanto richiesto dall’indicatore 1) del Fair Play
Finanziario.
La Struttura dello
Stato Patrimoniale
Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato
Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale
tra i criteri di valutazione del bilancio.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina
l’indice di solvibilità totale. Una società è
solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel
caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,045, ciò vuol dire
che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2014, il club
possedeva dei beni il cui valore era di poco sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in
questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,485, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a
breve.
Anche
non considerando i ratei e i risconti passivi, pari a € 13.855.610, l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a
breve.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,045.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari a 4,3%. Il
ricorso al capitale di terzi risulta eccessivo.
Sembrerebbe che dal 2009/10 sia cresciuta, sempre, più,
l’incidenza delle anticipazione di ricavi futuri come fonte di finanziamento
dell’attivo. In bilancio, le anticipazioni dei ricavi futuri si possono
rintracciare nelle voci debiti verso altri finanziatori (debiti per factoring
ecc.) e ratei e risconti passivi (abbonamenti della stagione successiva, ecc.).
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo per € 9,6 milioni (€ 23,3
milioni nel 2012/13) e riesce a finanziare solo il 4,3% dell’attivo (10,9% nel 2012/13),
per la restante parte di fa ricorso al capitale di terzi.
Rispetto all’esercizio precedente si registra una
diminuzione di € 13,7 milioni, causata dalla perdita di esercizio.
Essendo positivo, il Patrimonio Netto è conforme a quanto
richiesto dall’indicatore 2) del Fair Play Finanziario.
L’Assemblea dei soci del 27.12.2014 ha deciso, con
l’astensione del socio Energy T.I. Group SpA, di coprire solo parzialmente le
perdite pregresse e la perdita 2013/14, la cui somma complessiva ammontava a €
21.598.308. La parziale copertura è avvenuta mediante l’utilizzo della posta
versamento soci in conto capitale per € 10.500.000, mediante l’utilizzo della
posta delle riserve straordinarie per € 625.215 e mediante l’utilizzo della
riserva legale per € 33.348.
Dopo tale deliberazione, residuano ancora perdite da coprire
per € 10.439.745.
La posizione finanziaria netta è negativa per € 62,8 milioni
e risulta in peggioramento di 12,5 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
I Debiti verso banche, al 30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2013
ammontano rispettivamente a € 7,7 milioni e € 5,8 milioni e riguardano
affidamenti di conto corrente con Banca Monte Parma, UBI Banco di Brescia,
Montepaschi Siena, Banco Popolare e IBB per anticipo crediti.
I Debiti verso altri
finanziatori, aumentano da € 33,9 milioni a € 40,6 milioni. Trattasi di
incassi per anticipi ricevuti dalle società di Factor per i diritti televisivi
2014/15 e crediti derivanti dalla campagna trasferimenti calciatori. Nella Nota
integrativa è scritto che tali debiti sono da considerarsi “autoliquidanti”. Il termine
“autoliquidanti” significa che si liquidano da soli. Evidentemente l’incasso
futuro è già canalizzato verso chi ha anticipato le somme di denaro.
I debiti finanziari verso la controllante si riferiscono ai
seguenti finanziamenti: € 11.625.000 (€ 8.935.000 nel 2012/13) infruttifero di
interessi; € 3.244.000 (€ 2.355.000 nel 2012/13) fruttifero di interessi.
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche
il saldo tra crediti e debiti verso società di calcio. I crediti verso enti
settore specifico ammontano a € 28,7 milioni (€ 12,9 milioni nel 2012/13) e i
debiti verso enti settore specifico ammontano a € 25 milioni (€ 23.007.154 nel 2012/13)
con una differenza positiva di € 3,7 milioni.
In definitiva, la posizione finanziaria, ai fini del Fair
Play Finanziario, è negativa per € 59,1 milioni, ed è superiore al fatturato
netto.
Altri Debiti.
I Debiti verso il personale ammontano a € 12.887.812 (€ 6.581.571
nel 2012/13). Il rapporto debiti verso il personale/costo del personale è pari
al 24,8%.
Gli Amministratori hanno scritto che gli emolumenti dovuti
ai calciatori tesserati sono stati regolarmente pagati, mentre a causa di “intervenute
difficoltà di natura finanziaria” ha provveduto a pagare solo parzialmente
quanto dovuto per la stagione 2014/15.
I debiti verso fornitori aumentano da € 28,6 milioni a €
37,7 milioni. In sei anni, i debiti verso fornitori hanno registrato un
incremento del 246% e finanziano il 17,05% dell’attivo.
I Debiti tributari aumentano da € 12.036.857 a € 16.746.682,
di cui € 8.443.982 per debiti verso l’Erario per ritenute su redditi di lavoro
dipendente (€ 5.409.515 nel 2012/13) e € 7.218.189 per debiti IRAP.
Per quanto riguarda i contenziosi di natura fiscale
attualmente in essere, gli amministratori ritengono ragionevolmente certo, in
base anche al parere del proprio consulente in materia, che a seguito della
risoluzione degli stessi non debbano generarsi passività di rilievo per la
società.
I debiti verso la controllante per IVA di Gruppo ammontano a
€ 33.145.034 (€ 26.592.333 nel 2012/13)
Durante il 2013/14 è stato completamente utilizzato il
“Fondo a fronte del rischio di potenziali contenziosi in genere”, che nel
2012/13 era pari a € 1.891.107 e che accoglieva accantonamenti per contenziosi
di varia natura.
Tra i contenziosi in essere alla data del 18 marzo 2014
figurano alcuni relativi a società di Calcio come Olympique Lyonnais per la
cessione di Belfodil all’Inter. La società francese reclama € 1.800.000, per il
trasferimento del calciatore all’Inter, ma successivamente lo stesso calciatore
è stato riacquistato dal Parma.
Un altro contenzioso riguarda il Panathinaikos FC per
Sotiris Ninis.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori è pari a € 85,8 milioni (€ 77,8 milioni nel 2012/13)
e risulta aumentato di € 8 milioni. La variazione è dovuta ad investimenti per €
97,9 milioni (€ 47,6 milioni nel 2012/13) e a cessioni per un valore contabile
residuo di € 67,6 milioni (€ 25,2 milioni nel 2012/13) ad ammortamenti per € 22,3
milioni (€ 24,8 milioni nel 2012/13).
L’acquisto più oneroso è stato il “riacquisto” di Belfodil
Ishak dall’Inter per € 11,5 milioni, seguito da Pedro Mendes per € 5 milioni dal
Sassuolo e Criseting dall’Inter per € 4.750.000. Evidentemente, per Belfodil,
l’Inter si era riservata una specie di opzione “put”, ossia il diritto di
rivendere allo stesso prezzo di acquisto.
Tra le cessioni con l’importo più rilevante spiccano: Belfodil
Ishak all’Inter per € 11,5 milioni con una plusvalenza di € 9.159.375; Chisbah
Yussif ceduto al Sassuolo per € 5 milioni con una plusvalenza di € 3.735.000; Parolo
Marco ceduto per € 4,5 milioni alla Lazio con una plusvalenza di € 3.220.000 e Rosi
Alejandro ceduto per € 3.825.000 al Genoa con una plusvalenza di € 3.881.000.
Il Parma ha fatto largo ricorso alla pratica della
compartecipazione, che è stata abolita dal 1 luglio 2015.
I crediti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF
ammontano a € 9,2 milioni (€ 22,9 milioni nel 2012/13) e riguardano circa 16 calciatori.
L’importo maggiore riguarda sia Manzoni Diego che Tamasi Zsold per € 1,7 milioni seguiti da Storani
Emiliano per € 1,6 milioni.
I debiti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF
ammontano a € 4.990.000 (€ 21,4 milioni nel 2012/13) e riguardano circa 9
calciatori. L’importo maggiore riguarda Rossini (Cesena) per € 1,6 milioni.
Al 30 giugno 2014, il valore contabile teorico della rosa
ammonta a circa € 90 milioni.
Il Grado Copertura Patrimonio Calciatori con i mezzi
propri.
Il Grado Copertura Patrimonio Calciatori indica la
capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi
Propri. E’ auspicabile che tale rapporto sia almeno pari a 1. Nel caso in
questione il rapporto tra mezzi propri e diritti pluriennali alle prestazioni
dei calciatori è pari a 0,11.
Il valore della produzione pari a € 103,1 milioni (€ 83,2
milioni nel 2012/13), aumenta del 23,9%. I costi della produzione pari a € 111,7
milioni (€ 104,4 milioni nel 2012/13), aumentano in misura meno che
proporzionale, ossia del 6,9%.
Per quanto riguarda il valore della produzione è evidente l’eccessiva
dipendenza dalle plusvalenze. Per quanto riguarda il fatturato netto è
altrettanto evidente la dipendenza dai diritti TV.
I Ricavi delle vendite e delle prestazioni sono pari a € 4.097.634
e si riferiscono ai ricavi conseguiti dalla vendita dei biglietti e degli
abbonamenti. Nel 2012/13, erano pari a € 3.733.889. L’incidenza di tali ricavi
sul valore della produzione è del 4%.
I Proventi televisivi ammontano a € 37.247.810 (€ 33.937.422
nel 2012/13), aumentano di € 3.310.388 ed incidono sul valore della produzione
per il 36,1%.
I ricavi da sponsorizzazioni sono pari ad € 2.750.000 e si
riferiscono ai corrispettivi pagati dallo Sponsor Ufficiale per € 1.750.000 e
ai corrispettivi pagati dallo Sponsor Tecnico per € 1 milione.
I Proventi pubblicitari pari ad € 4.159.251 (€ 4,5 milioni nel
2012/13) riguardano i ricavi relativi alla cartellonistica pubblicitaria
all’interno dello stadio.
Gli Altri ricavi e proventi pari diminuiscono a € 2.227.501
(€ 11,1 milioni nel 2012/13), perché nel 2012/13 erano contabilizzati € 8
milioni per il corrispettivo relativo alla cessione a “Parma FC Brand Srl” del
contratto in essere con la società Gsport.
Il costo del personale pari a € 51,9 milioni (€ 43,5 milioni
nel 2012/13), registra un aumento del 19,5% rispetto all’esercizio precedente. Il
numero dei calciatori mediamente in forza durante l’esercizio è di 67, ossia 18
in più rispetto al 2012/13. Il rapporto tra costo del personale e valore della
produzione è pari a 50,41% (52,3% nel 2012/13). L’incidenza del costo del personale
sui costi della produzione è del 46,5% (41,6% nel 2012/13).
Il “Costo del Fattore
Lavoro”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti della
rosa calciatori, è pari a € 74,2 milioni.
Il “Costo del Fattore Lavoro”
incide sul fatturato netto per l’147,1%. Quindi ogni 100 euro che si fatturano,
ne vengono destinate 147,1 al personale tra stipendi e ammortamenti, quindi
diventa “vitale” ricorrere al Player Trading.
I costi per servizi aumentano da € 9,4 milioni a € 14,7
milioni. Tali costi comprendono le spese amministrative, pubblicitarie e
generali per € 3,7 milioni (€ 1,8 milioni nel 2012/13) e la voce Altri costi
per servizi pari ad € 7,5 milioni (€ 3,8 milioni nel 2012/13) riguarda: spese di
viaggio e spese di rappresentanza.
I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 1.794.159,
di cui € 1.350.000 per affitti vari.
Il Player Trading.
Il risultato del Player Trading del 2013/14 torna ad essere
positivo per € 17,5 milioni, mentre nel 2012/13 era negativo per € 13,4
milioni.
Le Plusvalenze per cessioni diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori aumentano da € 22,5 milioni a € 47,5 milioni.
L’importo maggiore riguarda Belfodil per € 9.159.375, ceduto all’Inter per € 11,5
milioni.
L’incidenza sul valore della produzione è del 47% (27,1% nel
2012/13).
Gli ammortamenti dei diritti calciatori diminuiscono da € 24,8
milioni a € 22,3 milioni, registrando un decremento del 10,1%.
Le minusvalenze diminuiscono da € 3,7 milioni a € 3,4
milioni.. La minusvalenza più elevata è stata quella di Djuric (Cesena) per € 549.000.
I premi di valorizzazione diminuiscono da € 7,2 milioni a € 6.876.000.
Tra i proventi da compartecipazione, pari a € 18.645.000, spicca
Pedro Mendes (Sassuolo) per € 2 milioni.
Tra gli oneri da compartecipazione, pari a € 16.709.000,
spicca Criseting Lorenzo (Inter) per € 3.250.000 e Galli (Padova) per € 2
milioni.
Il punto di pareggio.
Il risultato prima delle imposte al 30 giugno 2014 è
negativo per € 11,9 milioni, mentre al 30 giugno 2013 era negativo per € 1,8
milioni. Il risultato prima delle imposte al 30 giugno 2012 era positivo per €
84 mila.
Il risultato negativo 2013/14 supera quello del 30 giugno
2009, che, a causa della serie B, fu negativo per € 9,9 milioni.
Occorre ricordare che il bilancio 2012/13 ha usufruito dell’effetto
economico positivo della cessione del Marchio e del contratto.
Conclusioni.
Solo una robusta iniezione di capitali, che permetta di
pagare anche gli stipendi arretrati, appare, nell'immediato, come l’unica soluzione per uscire dalla
situazione di crisi. Bisogna tener conto che se fosse risolto il problema
immediato degli stipendi sportivi, ci sarebbe il problema del pagamento dei fornitori e soprattutto dell’andamento
sportivo, con il rischio concreto della retrocessione in Serie B. La Serie B
italiana è un problema, perché determina la necessità di ridurre drasticamente i costi, poiché è
priva dei diritti TV di cui gode la Serie A. E i casi di Siena e Bari fanno
riflettere.
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