sabato 14 febbraio 2015

Bilancio Parma 2013/14: incertezze significative sulla continuità aziendale.



Luca Marotta


La recente cronaca ha messo in rilievo sia le vicende legate all’alternanza dell’assetto proprietario, sia le vicende legate a difficoltà finanziarie, concernenti soprattutto il mancato pagamento degli stipendi dei calciatori di “Parma Football Club Spa”.

Non a caso, il 13.02.2015, la COVISOC ha deferito i legali rappresentanti della società “per non aver documentato agli Organi Federali competenti l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di luglio, agosto e settembre 2014, nei termini stabili dalla normativa federale”

Per quanto riguarda l’alternanza dell’assetto proprietario, determinata dal passaggio del pacchetto di maggioranza della controllante Eventi Sportivi Spa, per effettuare alcune considerazioni occorre prendere visione del seguente link: http://www.football-league.co.uk/documents/cellino-v-fl-ltd-no-2-pcc-decision549-2213237.pdf  “DECISION (NO. 2) ON THE APPEAL OF MR MASSIMO CELLINO”, che dimostra come sia difficile acquistare un club della Football League inglese, equivalente alla nostra Serie B, da parte di chi è stato presidente di una squadra di Serie A.

Ritornando al bilancio al 30 giugno 2014 della società “Parma Football Club Spa”, lo stesso si è chiuso con una perdita di € 13,7 milioni, che ha determinato il verificarsi delle condizioni previste dall’articolo 2446 del Codice Civile. In tale articolo, al primo comma, è scritto: “Quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, gli amministratori o il consiglio di gestione, e nel caso di loro inerzia il collegio sindacale ovvero il consiglio di sorveglianza, devono senza indugio convocare l'assemblea per gli opportuni provvedimenti.”
Sul significato delle parole “senza indugio” e “opportuni provvedimenti”, la dottrina ha scritto molto e nel caso in cui si manifesti uno stato di insolvenza che è il presupposto del fallimento, il significato delle parole potrebbe diventare molto importante, come molto importante sarà stabilire il "quando".

Nell’esercizio precedente, il Parma ha fatto ricorso alla cessione del ramo di azienda contenente il marchio, che è uno strumento cui sono ricorsi anche il Siena di Mezzaroma e il Bari dei Matarrese.

La Gestione Sportiva.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2013/14, ha visto la squadra conseguire il sesto posto nel campionato di serie A, mentre, in Coppa Italia, è stata eliminata agli ottavi di finale dalla Lazio.
Gli amministratori hanno scritto che la società è dotata di un’importante struttura per la gestione del settore giovanile nella quale annualmente investe notevoli risorse finanziarie. Non a caso i costi capitalizzati durante l’esercizio per il settore giovanile ammontano a € 4,4 milioni (€ 3,8 milioni nel 2012/13).

Nella Relazione sulla Gestione scritta in data 19.12.2014, gli Amministratori hanno scritto: “nel corso della presente stagione sportiva, alla luce dei risultati correnti, prevediamo che la squadra possa raggiungere una tranquilla posizione che permetta la salvezza.”


Il Gruppo.

“Parma Football Club Spa” rientra nel perimetro di consolidamento del bilancio consolidato redatto da parte della società controllante “Eventi Sportivi S.p.A.”. Il bilancio al 30 giugno 2013 di “Eventi Sportivi S.p.A.” si è chiuso con una perdita di € 357.282 (perdita di € 277.160 nel 2011/12) ed un patrimonio netto positivo per € 12.352.387 (€ 12.709.670 nel 2011/12).
Gli amministratori evidenziano che i rapporti intrattenuti con la società controllante Eventi Sportivi SpA sono sia di natura finanziaria che commerciale e sono intrattenuti a normali condizioni di mercato.
Nell’Assemblea Ordinaria di “Parma Football Club Spa” del 27.12.2014 figura tra i presenti anche il socio Energy T.I. Group Spa.

L’Operazione di Fusione Eventi Sportivi - Parma FC Brand srl.

In data 17.12.2014 si è concluso l’iter di fusione della società controllante Eventi Sportivi e la società da questa controllata Parma FC Brand srl.
Nel bilancio 2012/13, gli Amministratori scrissero che già nel corso dell’esercizio 2013/2014 sarebbe stata perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di “Parma FC Brand Srl” in Eventi Sportivi SpA.
L’operazione di fusione avrebbe determinato che le partite a credito vantate da “Parma Football Club Spa” nei confronti di “Parma FC Brand Srl” per circa complessivi Euro 47 milioni (Iva inclusa), sorte a seguito delle operazioni straordinarie, si sarebbero consolidate nei confronti della società incorporante “Eventi Sportivi SpA”.
Poiché la società “Eventi Sportivi SpA” era, a sua volta, creditrice di “Parma Football Club Spa”, a causa del trasferimento in capo alla stessa dei debiti per Iva, pari a circa 26,6 milioni di Euro al 30 giugno 2013, si sarebbe dato luogo ad una compensazione contabile.
PARMA FC BRAND S.r.l. era detentrice dei marchi, poiché nel mese di giugno 2013, si è dato luogo al trasferimento dei Marchi registrati della squadra di calcio PARMA Football Club a PARMA FC BRAND S.r.l., che è parte correlata della stessa. Contestualmente al trasferimento del marchio, Parma Football Club SpA ha ceduto a PARMA F.C. BRAND Srl, per l’importo di 8 milioni di Euro oltre IVA, la titolarità del contratto con la società concessionaria della pubblicità.

La Continuità aziendale.

La Società di Revisione Audirevi S.r.l. ha scritto, nella sua Relazione, che non è in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio del Parma Football Club S.p.A. al 30 giugno 2014, a causa di dell’esistenza di “un’incertezza significativa che può far sorgere significativi dubbi sulla capacità dell’impresa  di operare in continuità aziendale”.
Inoltre, la Società di Revisione, ha scritto che a causa dell’ammontare della perdita di esercizio, il Parma versa nella situazione prevista dall’articolo 2446 del Codice Civile.

Invero, già nella Relazione al bilancio 2012/13 redatta dalla Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., era stato mosso un rilievo riguardante una questione di premi e diritti di immagine e la stessa conteneva 2 richiami di informativa riguardanti le “possibili tensioni di liquidità”, di natura temporanea, che avrebbero potuto manifestarsi nell’esercizio successivo e la vicenda della cessione dei Marchi e del contratto con la con la società concessionaria della pubblicità sportiva.

Sul tema della continuità aziendale, nella Relazione sulla gestione, redatta il 19.12.2014, gli Amministratori hanno scritto:
“A seguito della cessione della maggioranza delle azioni della società controllante Eventi Sportivi, avvenuta in data odierna mediante girata delle azioni certificata dal Notaio Giovanni Posio di Brescia e registrata ai numeri 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34 e 35 del registro delle girate dello stesso Notaio, il nuovo socio Dastraso Holdings Ltd ha confermato in sede di atto quanto segue:
omissis … resta inteso tra le parti che, a seguito delle cessioni di cui al presente accordo, parte cessionaria si impegna a supportare, in modo continuativo e irrevocabile, da punto di vista societario, finanziario e patrimoniale la società ceduta al fine di garantire la continuità aziendale tanto di questa quanto delle controllate Parma FC spa e Parma Brand srl, consentendo alle stesse di poter regolarmente adempiere a tutte le obbligazioni sociali”.

Per quanto scritto sopra, il bilancio 2013/14 è stato redatto in base al principio della continuità aziendale, che non è altro che l’attitudine dell’impresa a durare nel tempo.

Tale passaggio è stato ripreso anche nella Relazione del Collegio Sindacale. In tale Relazione, datata 27.12.2014, si ribadisce quanto stabilito dall’articolo 2446 del Codice Civile, ossia che gli Amministratori dovranno “senza indugio” convocare un’apposita Assemblea per gli “opportuni provvedimenti”.

La mancanza di una bilancio certificato, che rechi un giudizio sulla continuità aziendale, da parte di una Società di Revisione esterna, non è conforme a quanto richiesto dall’indicatore 1) del Fair Play Finanziario.

La Struttura dello Stato Patrimoniale

Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale tra i criteri di valutazione del bilancio.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,045, ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2014, il club possedeva dei beni il cui valore era di poco sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,485, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Anche non considerando i ratei e i risconti passivi, pari a € 13.855.610, l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,045.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari a 4,3%. Il ricorso al capitale di terzi risulta eccessivo.

Sembrerebbe che dal 2009/10 sia cresciuta, sempre, più, l’incidenza delle anticipazione di ricavi futuri come fonte di finanziamento dell’attivo. In bilancio, le anticipazioni dei ricavi futuri si possono rintracciare nelle voci debiti verso altri finanziatori (debiti per factoring ecc.) e ratei e risconti passivi (abbonamenti della stagione successiva, ecc.).




Il Patrimonio Netto.



Il Patrimonio Netto è positivo per € 9,6 milioni (€ 23,3 milioni nel 2012/13) e riesce a finanziare solo il 4,3% dell’attivo (10,9% nel 2012/13), per la restante parte di fa ricorso al capitale di terzi.
Rispetto all’esercizio precedente si registra una diminuzione di € 13,7 milioni, causata dalla perdita di esercizio.
Essendo positivo, il Patrimonio Netto è conforme a quanto richiesto dall’indicatore 2) del Fair Play Finanziario.
L’Assemblea dei soci del 27.12.2014 ha deciso, con l’astensione del socio Energy T.I. Group SpA, di coprire solo parzialmente le perdite pregresse e la perdita 2013/14, la cui somma complessiva ammontava a € 21.598.308. La parziale copertura è avvenuta mediante l’utilizzo della posta versamento soci in conto capitale per € 10.500.000, mediante l’utilizzo della posta delle riserve straordinarie per € 625.215 e mediante l’utilizzo della riserva legale per € 33.348.
Dopo tale deliberazione, residuano ancora perdite da coprire per € 10.439.745.

La Posizione Finanziaria Netta.



La posizione finanziaria netta è negativa per € 62,8 milioni e risulta in peggioramento di 12,5 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
I Debiti verso banche, al 30 giugno 2014 ed al 30 giugno 2013 ammontano rispettivamente a € 7,7 milioni e € 5,8 milioni e riguardano affidamenti di conto corrente con Banca Monte Parma, UBI Banco di Brescia, Montepaschi Siena, Banco Popolare e IBB per anticipo crediti.
I Debiti verso altri finanziatori, aumentano da € 33,9 milioni a € 40,6 milioni. Trattasi di incassi per anticipi ricevuti dalle società di Factor per i diritti televisivi 2014/15 e crediti derivanti dalla campagna trasferimenti calciatori. Nella Nota integrativa è scritto che tali debiti sono da considerarsi “autoliquidanti”. Il termine “autoliquidanti” significa che si liquidano da soli. Evidentemente l’incasso futuro è già canalizzato verso chi ha anticipato le somme di denaro.
I debiti finanziari verso la controllante si riferiscono ai seguenti finanziamenti: € 11.625.000 (€ 8.935.000 nel 2012/13) infruttifero di interessi; € 3.244.000 (€ 2.355.000 nel 2012/13) fruttifero di interessi.
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche il saldo tra crediti e debiti verso società di calcio. I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 28,7 milioni (€ 12,9 milioni nel 2012/13) e i debiti verso enti settore specifico ammontano a € 25 milioni (€ 23.007.154 nel 2012/13) con una differenza positiva di € 3,7 milioni.
In definitiva, la posizione finanziaria, ai fini del Fair Play Finanziario, è negativa per € 59,1 milioni, ed è superiore al fatturato netto.

Altri Debiti.

I Debiti verso il personale ammontano a € 12.887.812 (€ 6.581.571 nel 2012/13). Il rapporto debiti verso il personale/costo del personale è pari al 24,8%.
Gli Amministratori hanno scritto che gli emolumenti dovuti ai calciatori tesserati sono stati regolarmente pagati, mentre a causa di “intervenute difficoltà di natura finanziaria” ha provveduto a pagare solo parzialmente quanto dovuto per la stagione 2014/15.
I debiti verso fornitori aumentano da € 28,6 milioni a € 37,7 milioni. In sei anni, i debiti verso fornitori hanno registrato un incremento del 246% e finanziano il 17,05% dell’attivo.



I Debiti tributari aumentano da € 12.036.857 a € 16.746.682, di cui € 8.443.982 per debiti verso l’Erario per ritenute su redditi di lavoro dipendente (€ 5.409.515 nel 2012/13) e € 7.218.189 per debiti IRAP.

Per quanto riguarda i contenziosi di natura fiscale attualmente in essere, gli amministratori ritengono ragionevolmente certo, in base anche al parere del proprio consulente in materia, che a seguito della risoluzione degli stessi non debbano generarsi passività di rilievo per la società.

I debiti verso la controllante per IVA di Gruppo ammontano a € 33.145.034 (€ 26.592.333 nel 2012/13)

Durante il 2013/14 è stato completamente utilizzato il “Fondo a fronte del rischio di potenziali contenziosi in genere”, che nel 2012/13 era pari a € 1.891.107 e che accoglieva accantonamenti per contenziosi di varia natura.
Tra i contenziosi in essere alla data del 18 marzo 2014 figurano alcuni relativi a società di Calcio come Olympique Lyonnais per la cessione di Belfodil all’Inter. La società francese reclama € 1.800.000, per il trasferimento del calciatore all’Inter, ma successivamente lo stesso calciatore è stato riacquistato dal Parma.
Un altro contenzioso riguarda il Panathinaikos FC per Sotiris Ninis.

Il Valore della Rosa.



Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a € 85,8 milioni (€ 77,8 milioni nel 2012/13) e risulta aumentato di € 8 milioni. La variazione è dovuta ad investimenti per € 97,9 milioni (€ 47,6 milioni nel 2012/13) e a cessioni per un valore contabile residuo di € 67,6 milioni (€ 25,2 milioni nel 2012/13) ad ammortamenti per € 22,3 milioni (€ 24,8 milioni nel 2012/13).
L’acquisto più oneroso è stato il “riacquisto” di Belfodil Ishak dall’Inter per € 11,5 milioni, seguito da Pedro Mendes per € 5 milioni dal Sassuolo e Criseting dall’Inter per € 4.750.000. Evidentemente, per Belfodil, l’Inter si era riservata una specie di opzione “put”, ossia il diritto di rivendere allo stesso prezzo di acquisto.
Tra le cessioni con l’importo più rilevante spiccano: Belfodil Ishak all’Inter per € 11,5 milioni con una plusvalenza di € 9.159.375; Chisbah Yussif ceduto al Sassuolo per € 5 milioni con una plusvalenza di € 3.735.000; Parolo Marco ceduto per € 4,5 milioni alla Lazio con una plusvalenza di € 3.220.000 e Rosi Alejandro ceduto per € 3.825.000 al Genoa con una plusvalenza di € 3.881.000.
Il Parma ha fatto largo ricorso alla pratica della compartecipazione, che è stata abolita dal 1 luglio 2015.
I crediti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 9,2 milioni (€ 22,9 milioni nel 2012/13) e riguardano circa 16 calciatori. L’importo maggiore riguarda sia Manzoni Diego che  Tamasi Zsold per € 1,7 milioni seguiti da Storani Emiliano per € 1,6 milioni.
I debiti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 4.990.000 (€ 21,4 milioni nel 2012/13) e riguardano circa 9 calciatori. L’importo maggiore riguarda Rossini (Cesena) per € 1,6 milioni.
Al 30 giugno 2014, il valore contabile teorico della rosa ammonta a circa € 90 milioni.

Il Grado Copertura Patrimonio Calciatori con i mezzi propri.
Il Grado Copertura Patrimonio Calciatori indica la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. E’ auspicabile che tale rapporto sia almeno pari a 1. Nel caso in questione il rapporto tra mezzi propri e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a 0,11.

La Gestione Economica.

Il valore della produzione pari a € 103,1 milioni (€ 83,2 milioni nel 2012/13), aumenta del 23,9%. I costi della produzione pari a € 111,7 milioni (€ 104,4 milioni nel 2012/13), aumentano in misura meno che proporzionale, ossia del 6,9%.



Per quanto riguarda il valore della produzione è evidente l’eccessiva dipendenza dalle plusvalenze. Per quanto riguarda il fatturato netto è altrettanto evidente la dipendenza dai diritti TV.




I Ricavi delle vendite e delle prestazioni sono pari a € 4.097.634 e si riferiscono ai ricavi conseguiti dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti. Nel 2012/13, erano pari a € 3.733.889. L’incidenza di tali ricavi sul valore della produzione è del 4%.
I Proventi televisivi ammontano a € 37.247.810 (€ 33.937.422 nel 2012/13), aumentano di € 3.310.388 ed incidono sul valore della produzione per il 36,1%.
I ricavi da sponsorizzazioni sono pari ad € 2.750.000 e si riferiscono ai corrispettivi pagati dallo Sponsor Ufficiale per € 1.750.000 e ai corrispettivi pagati dallo Sponsor Tecnico per € 1 milione.
I Proventi pubblicitari pari ad € 4.159.251 (€ 4,5 milioni nel 2012/13) riguardano i ricavi relativi alla cartellonistica pubblicitaria all’interno dello stadio.
Gli Altri ricavi e proventi pari diminuiscono a € 2.227.501 (€ 11,1 milioni nel 2012/13), perché nel 2012/13 erano contabilizzati € 8 milioni per il corrispettivo relativo alla cessione a “Parma FC Brand Srl” del contratto in essere con la società Gsport.

Il costo del personale pari a € 51,9 milioni (€ 43,5 milioni nel 2012/13), registra un aumento del 19,5% rispetto all’esercizio precedente. Il numero dei calciatori mediamente in forza durante l’esercizio è di 67, ossia 18 in più rispetto al 2012/13. Il rapporto tra costo del personale e valore della produzione è pari a 50,41% (52,3% nel 2012/13). L’incidenza del costo del personale sui costi della produzione è del 46,5% (41,6% nel 2012/13).

Il “Costo del Fattore Lavoro”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti della rosa calciatori, è pari a € 74,2 milioni.
Il “Costo del Fattore Lavoro” incide sul fatturato netto per l’147,1%. Quindi ogni 100 euro che si fatturano, ne vengono destinate 147,1 al personale tra stipendi e ammortamenti, quindi diventa “vitale” ricorrere al Player Trading.

I costi per servizi aumentano da € 9,4 milioni a € 14,7 milioni. Tali costi comprendono le spese amministrative, pubblicitarie e generali per € 3,7 milioni (€ 1,8 milioni nel 2012/13) e la voce Altri costi per servizi pari ad € 7,5 milioni (€ 3,8 milioni nel 2012/13) riguarda: spese di viaggio e spese di rappresentanza.

I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 1.794.159, di cui € 1.350.000 per affitti vari.

Il Player Trading.



Il risultato del Player Trading del 2013/14 torna ad essere positivo per € 17,5 milioni, mentre nel 2012/13 era negativo per € 13,4 milioni.
Le Plusvalenze per cessioni diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori aumentano da € 22,5 milioni a € 47,5 milioni. L’importo maggiore riguarda Belfodil per € 9.159.375, ceduto all’Inter per € 11,5 milioni.
L’incidenza sul valore della produzione è del 47% (27,1% nel 2012/13).
Gli ammortamenti dei diritti calciatori diminuiscono da € 24,8 milioni a € 22,3 milioni, registrando un decremento del 10,1%.
Le minusvalenze diminuiscono da € 3,7 milioni a € 3,4 milioni.. La minusvalenza più elevata è stata quella di Djuric (Cesena) per € 549.000.
I premi di valorizzazione diminuiscono da € 7,2 milioni a € 6.876.000.
Tra i proventi da compartecipazione, pari a € 18.645.000, spicca Pedro Mendes (Sassuolo) per € 2 milioni.
Tra gli oneri da compartecipazione, pari a € 16.709.000, spicca Criseting Lorenzo (Inter) per € 3.250.000 e Galli (Padova) per € 2 milioni.

Il punto di pareggio.

Il risultato prima delle imposte al 30 giugno 2014 è negativo per € 11,9 milioni, mentre al 30 giugno 2013 era negativo per € 1,8 milioni. Il risultato prima delle imposte al 30 giugno 2012 era positivo per € 84 mila.
Il risultato negativo 2013/14 supera quello del 30 giugno 2009, che, a causa della serie B, fu negativo per € 9,9 milioni.
Occorre ricordare che il bilancio 2012/13 ha usufruito dell’effetto economico positivo della cessione del Marchio e del contratto.

Conclusioni.


Solo una robusta iniezione di capitali, che permetta di pagare anche gli stipendi arretrati, appare, nell'immediato, come l’unica soluzione per uscire dalla situazione di crisi. Bisogna tener conto che se fosse risolto il problema immediato degli stipendi sportivi, ci sarebbe il problema del pagamento dei fornitori e soprattutto dell’andamento sportivo, con il rischio concreto della retrocessione in Serie B. La Serie B italiana è un problema, perché determina la necessità di ridurre drasticamente i costi, poiché è priva dei diritti TV di cui gode la Serie A. E i casi di Siena e Bari fanno riflettere.

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