venerdì 15 febbraio 2013

Bilancio Fulham in perdita e capitalizzazione del debito verso Al Fayed.



Luca Marotta
“Fulham Football Club (1987) Limited” è la denominazione societaria del Fulham. Tale società è controllata da “Fulham Football Leisure Limited”, con sede nel Regno Unito, che redige il consolidato. Il controllore di ultima istanza è la società Mafco Holdings Limited, che è una società con sede alle Bermuda e che fa capo alla famiglia Al Fayed. Il presidente del Club è Mohamed Al Fayed, che è il più longevo proprietario "straniero" di un club di Premier League.
“Fulham Football Club (1987) Limited” ha chiuso l’esercizio 2011/12 con una perdita di £ 18.754.547, mentre l’esercizio 2010/11 si era chiuso con un utile di £ 4.406.420.
Il Presidente Mohamed al Fayed nella sua Relazione ha scritto che durante la stagione, il Club è riuscito a ripagare tutti i debiti verso terzi e al tempo stesso tutto il debito del gruppo verso la Proprietà è stato convertito in titoli azionari, lasciando la società madre del Club “Fulham Football Leisure Limited” con un bilancio sano, fermo restando il suo impegno personale.
In un futuro prossimo, la capitalizzazione del debito verso i soci potrebbe non bastare, se di pari passo non si procedesse al riequilibrio della situazione economica. Negli ultimi cinque anni l’importo delle perdite portate a nuovo è aumentato di £ 45,7 milioni.
Invero, i ricavi operativi sono penalizzati dalla limitata capacità del “Craven Cottage”, per questo motivo si procederà a realizzare il progetto dell’ampliamento, che è stato approvato dalle Autorità competenti.
La continuità aziendale. (“Going Concern”)
Gli Amministratori hanno scritto che la Società, al 30 giugno 2012, ha un deficit di patrimonio netto e, negli ultimi anni, ha operato in perdita. Ma, il bilancio è stato redatto sulla base della continuità aziendale, perché gli Amministratori hanno tenuto conto delle indicazioni scritte ricevute dalla proprietà ossia da: “Fulham Football Leisure Limited”; “AIT Leisure Enterprises Limited (Bermuda)”: Mohamed Al Fayed e dal Trust che controlla gli interessi della famiglia Fayed. Durante l’anno, la Proprietà ha garantito il necessario supporto finanziario per continuare l’attività e non lo farà mancare nel futuro. Tale supporto è stato assicurato sia nell’ipotesi di raggiungimento dell’obiettivo “salvezza”, sia in caso di retrocessione. Gli Amministratori ribadiscono che non vi è alcun obbligo giuridico da parte della Proprietà a fornire questo continuo sostegno finanziario. Gli Amministratori hanno scritto che nell’ipotesi in cui il club retrocedesse, alla fine del stagione 2012/13, i ricavi si ridurrebbero drasticamente, pertanto, la Società dovrebbe intervenire per tagliare in modo significativo i costi di gestione.
La Struttura dello Stato Patrimoniale.
Riclassificazione dello Stato Patrimoniale
Impieghi
£/1000
Fonti
£/1000
%
Attività non correnti
     18.736
Passivo non corrente
   203.699
91%
Attività correnti
     10.328
Totale Attitività
     29.064
Patrimonio Netto(-)
   195.352
Passivo corrente
     20.717
9%
Totale Impieghi
   224.416
Totale Fonti
   224.416

Fonte: Bilanci Fulham       Elaborazione: Luca Marotta
La struttura dello Stato Patrimoniale mostra che la principale fonte di finanziamento è costituita dal passivo non corrente, costituito prevalente dal debito verso la società controllante per £ 191,6 milioni. Tale ultimo importo non è sufficiente a coprire il Patrimonio Netto negativo. Il Capitale Circolante Netto è negativo per £ 10,4 milioni.
Emerge un quadro di una società che si regge esclusivamente sul “mecenatismo” della Proprietà.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è negativo per £ 195,3 milioni e peggiora il dato dell’esercizio precedente, negativo per £ 176,6 milioni, a causa della perdita d’esercizio di £ 18,7 milioni.
L’importo delle perdite portate a nuovo è di £ 195.352.101. Al 30 giugno 2007, tale importo era di £ 149.648.034. In altre parole, in cinque anni si sono cumulate perdite per £ 45,7 milioni.
L’unica soluzione possibile è la trasformazione in capitale del debito verso la società controllante, come annunciato dal Presidente e molto probabilmente sarà necessario un ulteriore apporto di liquidità.
La posizione finanziaria netta.
Come già scritto, al 30 giugno 2012, la società “Fulham Football Club (1987) Limited” è fortemente indebitata nei confronti della società controllante “Fulham Football Leisure Limited” per £ 191.649.586. Tale debito non è garantito ed è infruttifero. Il debito è a lungo termine ed è aumentato, rispetto all’esercizio precedente di £ 12,4 milioni. Nel 2007 ammontava a £ 149.607.336, quindi in cinque anni la Proprietà ha prestato al club circa £ 42 milioni. Il debito verso la società controllante rappresenta l’85,4% di tutti i debiti.
Le disponibilità liquide ammontano a £ 4.185.884 e risultano in diminuzione rispetto all’importo dell’esercizio precedente pari a £ 9,1 milioni.
I debiti per il trasferimento di calciatori ammontano a £ 8,1 milioni, di cui £ 4,7 milioni con scadenza entro l’esercizio successivo.
I Crediti per il trasferimento dei calciatori ammontano a £ 3.208.354, nel 2010/11 erano pari a £ 4.309.416. Essi rappresentano il 31% dell’attivo corrente.
Il debito finanziario è enormemente superiore al fatturato, ma riguarda essenzialmente la Proprietà.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto della rosa dei calciatori ammonta a £ 16,7 milioni. Nel 2010/11 era pari a £ 18,9 milioni. La diminuzione di £ 2,2 milioni è dipesa da investimenti per £ 21,4 milioni, da cessioni per un valore contabile residuo di £ 3 milioni, da ammortamenti per £ 17,7 milioni e svalutazioni per £ 2,9 milioni.
Nella prima finestra di mercato 2012/13, il Fulham si è rafforzato con diversi nuovi giocatori come: Sascha Reither, Hugo Rodallega, Mladen Petric, Kieran Richardson, Ashkan Dejagah e Dimitar Berbatov per una spesa totale di oltre £ 8 milioni.
Il sito “Transfermarkt” stima il valore della rosa del Fulham per £ 70.500.000.
Il Conto Economico
Conto Economico £/1000
2011/12
2010/11
Ricavi da Gare
         11.354
      11.240
Europa League
           3.352
           497
Ricavi TV
         51.063
      50.569
Ricavi Commerciali
         12.883
      14.098
Altri ricavi operativi
              664
           704
Ricavi Operativi
         79.316
      77.109
Costo del Personale
-        62.257
-     57.762
Ammortamento calciatori
-        17.690
-     10.883
Altri costi operativi
-        21.943
-     17.128
Totale Costi operativi
-      101.891
-     85.773
Risultato cessione calciatori
           4.131
      13.665
Risultato cessione immobilizzazioni
                  -  
               2
Ebit
-        18.444
        5.003
Proventi e oneri finanziari netti
-             311
-          596
Risultato prima delle tasse
-        18.755
        4.406
Fonte: Bilanci Fulham       Elaborazione: Luca Marotta 
La struttura del Conto economico manifesta una situazione di squilibrio: i costi operativi superano i ricavi operativi. Mentre nel 2010/11, le plusvalenze sulla cessione dei calciatori hanno riequilibrato la situazione economica, nel 2011/12 le plusvalenze si sono rilevate insufficienti per il riequilibrio.
Per quanta riguarda la regola che stabilisce che i Club della Premier League dalla stagione 2013/14 non devono più registrare perdite triennali aggregate superiori a £ 105 milioni, lo storico dei conti economici del Fulham non evidenzia possibili pericoli. Il Fulham potrebbe rientrare nelle misure di controllo dei costi a breve termine (“Short Term Cost Control Measure”), perché i costi del personale (“wage costs”) superano £ 52 milioni dal 2010/11 (£ 49 milioni nel 2009/10), Si aggiunga che dal 2011/12 i costi del personale hanno superato anche il limite di £ 60 milioni valido dal 2015/16. Tali Club non possono aumentare i costi della rosa attingendo ai fondi provenienti dalla Premier League, come i diritti TV, se non nel limite di £ 4 milioni per il 2013/14; £ 8 milioni per il 2014/15 e £ 12 milioni per il 2015/16. Quindi, il Fulham, molto probabilmente, dovrà rispettare tali limiti.
I Ricavi.
I ricavi 2011/12 hanno toccato un livello record, grazie alla partecipazione alla fase a gironi di Europa League, terminata con l’eliminazione ad opera del Twente e del Wisla Cracovia. I ricavi da Europa League hanno apportato £ 3.352.148, con un incremento di circa £ 2,8 milioni sull’esercizio precedente.
I Ricavi TV pari a £ 51 milioni hanno un’incidenza notevole del 64% sui ricavi operativi totali. I ricavi da gare pari a £ 11,3 milioni hanno un’incidenza solo del 14% sui ricavi operativi. In effetti, i ricavi da gare incidono relativamente poco, perché il “Craven Cottage”, è piccolo, avendo una capacità di 25.700 posti a sedere. La media spettatori è stata di 25.293, per un totale di 480.567 spettatori, durante la stagione. Nel 2010/11 la media era di 25.133 spettatori. Quindi, le presenze continuano ad aumentare, con livelli di occupazione che raggiungono il 98,4%, in crescita rispetto al 97,8% della stagione precedente. Il Club ha ricevuto la licenza edilizia per ristrutturare ed ampliare la tribuna “Riverside” esistente. Il progetto, che comporterà notevoli investimenti, vedrà aumentare la capacità dello stadio, che si trova sulle rive del Tamigi, a 30.000 posti a sedere. Secondo il Presidente del Club, l’investimento è giustificato anche dall’aumento del numero dei tifosi.
I Costi.
Mentre i ricavi operativi sono aumentati del 2,9%, i costi operativi sono aumentati del 18,8%, in misura più che proporzionale. Il totale dei costi operati è pari £ 101,9 milioni.
Il costo del Personale ammonta a £ 62,3 milioni, nell’esercizio precedente era pari a £ 57,7 milioni. L’incremento è stato dell’8%. Il rapporto tra costo del personale e ricavi operativi è pari al 78,6%.
Il costo del personale rappresenta il 61% dei costi operativi, mentre l’ammortamento della rosa calciatori il 17%. Tale voce ha subito un aumento di £ 6,8 milioni.
Il Punto di Pareggio.
La perdita di £ 18,7 milioni è stata essenzialmente determinata dalla diminuzione delle plusvalenze per £ 9,5 milioni, dall’aumento degli ammortamenti per £ 6,8 milioni, dall’aumento del costo del personale per £ 4,5 milioni e da una svalutazione per £ 2,9 milioni.  E’ una perdita che per il futuro determina la necessità di un attento monitoraggio dei costi, al fine del contenimento degli stessi.

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