Luca Marotta
Nonostante la plusvalenza di 22,7 milioni di Euro per la
cessione del marchio e quella di 8 milioni di Euro per la cessione del
contratto di concessione pubblicitaria, il bilancio al 30 giugno 2013 della
società “Parma Football Club Spa” si è chiuso con una perdita di € 3,2 milioni
(€ 2.467.709 nel 2011/12) con un valore della produzione sceso a 83,2 milioni
di Euro dal record di € 101,5 milioni
del 2011/12, con un decremento di € 18,3 milioni (- 18%), causato soprattutto
dalla drastica riduzione delle plusvalenze per la cessione di calciatori, che
hanno registrato l’importo più basso degli ultimi cinque anni, e dall’aumento
degli ammortamenti della rosa calciatori. In effetti il risultato del Player
Trading 2012/13 è negativo, dopo sette esercizi consecutivi positivi.
La cessione del ramo di azienda contenente il marchio è uno
strumento cui sono ricorsi quasi tutte le società di calcio italiane,
dall’Inter di Moratti al Milan di Berlusconi, dalla Roma alla Lazio, per finire
al Siena di Mezzaroma e al Bari di Matarrese. Su tale strumento si potrebbe
scrivere una Tesi di Laurea cercando di dimostrare come serva a procrastinare
nel tempo la decisione di procedere ad un robusta iniezione di capitali da
parte della proprietà, che è un problema che si ripresenta periodicamente per
le squadre di calcio italiane, perché, non avendo fonti di ricavo ben “equidistribuite”,
dipendono soprattutto dai diritti televisivi e dalle plusvalenze, con strutture
di costi, segnatamente quello del personale che si adeguano verso l’alto. Anche
perché, la possibilità di incrementare i ricavi da Stadio è limitata da
strutture vecchie e prive di confort e servizi vari e la possibilità di
aumentare i ricavi commerciali, attualmente è limitata anche dal contesto
economico generale di crisi.
Dal punto di vista sportivo, la stagione 2012/13, ha visto
la squadra conseguire il decimo posto nel campionato di serie A, mentre, in
Coppa Italia, è stata eliminata agli ottavi di finale dal Catania.
Tale risultato è stato giudicato “molto soddisfacente” e
l’auspicio da parte degli Amministratori è che si possa ripetere.
La società è dotata di un’importante struttura per la
gestione del settore giovanile nella quale annualmente investe notevoli risorse
finanziarie. Non a caso i costi capitalizzati durante l’esercizio per il
settore giovanile ammontano a € 3,8 milioni (€ 3,4 milioni nel 2011/12).
Il Gruppo.
“Parma Football Club Spa” rientra nel perimetro di
consolidamento del bilancio consolidato redatto da parte della società controllante
“Eventi Sportivi S.p.A.”. Il bilancio al 30 giugno 2012 di “Eventi Sportivi
S.p.A.” si è chiuso con una perdita di € 277.160 ed un patrimonio netto
positivo per € 12.709.670.
Gli amministratori evidenziano che i rapporti intrattenuti
con la società controllante Eventi Sportivi SpA sono sia di natura finanziaria
che commerciale e sono intrattenuti a normali condizioni di mercato.
La cessione del
marchio e del contratto di concessione pubblicitaria.
Nel mese di giugno 2013, si è dato luogo al trasferimento
dei Marchi registrati della squadra di calcio PARMA Football Club a PARMA FC
BRAND S.r.l., che è parte correlata della stessa.
L’operazione di trasferimento è avvenuta per un controvalore
di 31 milioni di Euro oltre Iva. Poiché il marchio era iscritto in bilancio per
un valore residuo di circa 8,3 milioni di Euro, l’operazione di cessione ha
generato una plusvalenza di € 22,7 milioni. Il prezzo di trasferimento è stato
determinato sulla base del valore risultante da una perizia. Il pagamento è
stato stabilito in 8 rate semestrali a partire dal 31 dicembre 2014, maggiorate
di interessi.
Contestualmente al trasferimento del marchio, Parma Football
Club SpA ha ceduto a PARMA F.C. BRAND Srl, per l’importo di 8 milioni di Euro oltre
IVA, la titolarità del contratto con la società concessionaria della
pubblicità. Il contratto ceduto, che è stato accettato dalla società
concessionaria di pubblicità, avente una durata residua di anni 5, prevede un
corrispettivo annuo minimo di 2,5 milioni di Euro. La cessione di tale
contratto ha generato una plusvalenza pari al valore di trasferimento. Il
pagamento dovrà avvenire in 5 rate annuali a partire dal 31 dicembre 2014,
maggiorate di interessi.
Dal punto di vista economico le due operazioni hanno inciso
positivamente sul bilancio 2012/13 per € 30,7 milioni.
L’Operazione di
Fusione.
Gli Amministratori hanno anche evidenziato che nel corso dell’esercizio 2013/2014 verrà
perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di “Parma FC Brand Srl”
in Eventi Sportivi SpA. Anche tale operazione non è nuova nel calcio italiano,
basti ricordare la vicenda Inter Capital Srl.
L’operazione di fusione determinerà che le partite a credito
vantate da “Parma Football Club Spa” nei confronti di “Parma FC Brand Srl” per
circa complessivi Euro 47 milioni (Iva inclusa), sorte a seguito delle
operazioni di cui si è detto sopra, andrebbero a consolidarsi nei confronti
della società incorporante “Eventi Sportivi SpA”.
Poiché la società “Eventi Sportivi SpA” è, a sua volta,
creditrice di “Parma Football Club Spa”, a causa del trasferimento in capo alla
stessa dei debiti per Iva, pari a circa 26,6 milioni di Euro al 30 giugno 2013,
si darà luogo ad una compensazione contabile. Pertanto, il credito residuo
vantato da “Parma Football Club Spa” nei
confronti della controllante Eventi Sportivi SpA ammonterebbe a circa 20
milioni di Euro.
Eventi Sportivi SpA procederà al pagamento di tale debito
residuo per 10 milioni di Euro destinando i flussi derivanti dall’incasso dei
crediti del contratto con la concessionaria di pubblicità e per la restante
parte andrà a destinare i crediti vantati a seguito dei finanziamenti erogati
dalla stessa al Parma FC nel corso degli anni precedenti, che al 30 giugno 2013
ammontano a complessivi 11,2 milioni di Euro.
Quindi anche dal punto di vista finanziario sembrerebbe
un’operazione “neutra”, mancherebbe il coinvolgimento di un Ente Creditizio,
come avvenuto nel caso dell’Inter, del Siena e in minima parte del Bari.
La società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., nella
sua Relazione, al punto 3, ha
mosso un rilievo riguardante una questione di premi e diritti di immagine per 7
calciatori. Pare che al 30 giugno 2013 fossero maturati premi per 2,3 milioni di
Euro e oneri per diritti di immagine per 0,7 milioni di Euro. Nel mese di
settembre 2013, la società e i 7 calciatori, in sede di conciliazione
sindacale, hanno sottoscritto un accordo che prevedeva da un lato la rinuncia da
parte dei calciatori ai premi ed ai corrispettivi maturati per diritti di
immagine, dall'altro l'integrazione del contratto originario di prestazione
sportiva, avente ad oggetto il diritto a percepire premi da parte degli stessi
per la stagione 2013/2014, per un ammontare di circa 3 milioni di Euro,
subordinati all'avverarsi di specifiche condizioni sospensive. La maggior parte
di tale condizioni si erano già avverate alla data di sottoscrizione dell'
accordo. Poiché gli Amministratori del Parma non hanno rilevato alcun onere nel
bilancio 2012/2013, considerando i costi oggetto dell’accordo di competenza
dell'esercizio 2013/2014, la
Società di Revisione, non ha ritenuto tale impostazione
conforme ai principi contabili di riferimento, che avrebbero richiesto che
l'intero costo e la relativa passività fossero già iscritti nel bilancio al 30
giugno 2013. Secondo la Società di Revisione, il Patrimonio netto al 30 giugno
2013 è sovrastimato per un importo pari a 3 milioni di Euro e la perdita
dell'esercizio è sottostimata per lo stesso importo, senza considerare l’effetto
fiscale teorico.
Tale “rilievo”, peraltro, è stato “condiviso” anche dal
Collegio Sindacale nella sua Relazione.
Il punto 5, della Relazione della società di Revisione
contiene 2 richiami di informativa.
Il primo richiamo riguarda quanto esposto dagli
Amministratori nella Relazione sulla Gestione a proposito di “possibili
tensioni di liquidità”, di natura temporanea, che potrebbero manifestarsi
nell’esercizio successivo. Pertanto, hanno scritto che nonostante le possibili
tensioni di liquidità, il bilancio d'esercizio è stato redatto nella
prospettiva della continuità aziendale, perché gli amministratori hanno
ricevuto conferma da parte del socio unico dell'impegno a supportare dal punto
di vista patrimoniale e finanziario la società, per l’adempimento delle
obbligazioni. A conferma di ciò, il socio unico ha formalizzato, in data 27
novembre 2013, con apposita Assemblea, il proprio impegno, almeno fino al 31
dicembre 2014. Le tensioni di liquidità potrebbero dipendere dal capitale
circolante netto negativo per circa € 86 milioni. L’attivo corrente non riesce
s far fronte al passivo corrente.
Il secondo richiamo di informativa riguarda la vicenda della
cessione dei Marchi e del contratto con la con la società concessionaria della
pubblicità sportiva.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo per € 23,3 milioni (€ 26,5
milioni nel 2011/12) e riesce a finanziare il 10,9% dell’attivo (15,3% nel
2011/12).
Rispetto all’esercizio precedente si registra una
diminuzione di € 3,2 milioni, causata dalla perdita di esercizio.
Essendo positivo, il Patrimonio Netto è conforme a quanto
richiesto dall’indicatore 2) del Fair Play Finanziario.
La posizione finanziaria netta è negativa per € 50,3 milioni
e risulta in peggioramento di 11,1 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
I Debiti verso banche, al 30 giugno 2013 ed al 30 giugno
2012 ammontano rispettivamente a € 5,8 milioni e € 6,2 milioni.
I Debiti verso altri finanziatori, aumentano da € 20,4 milioni
a € 33,9 milioni. Trattasi di incassi per anticipi ricevuti da vari Enti finanziari
e di un finanziamento erogato da MPS relativo ad un contratto di sovvenzione
con scadenza al 31/03/2014.
I debiti finanziari verso la controllante si riferiscono ai
seguenti finanziamenti: € 8.935.000 (€ 10.070.000 nel 2011/12) infruttifero di
interessi; € 2.355.000 (€ 2.960.000 nel 2011/12) fruttifero di interessi.
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche
il saldo tra crediti e debiti verso società di calcio. I crediti verso enti
settore specifico ammontano a € 12,9 milioni (€. 29.260.387 nel 2011/12) e i
debiti verso enti settore specifico ammontano a € 23.007.154 (€ 20.430.281 nel
2011/12) con una differenza negativa di €. 10,1 milioni.
In definitiva, la posizione finanziaria, ai fini del Fair
Play Finanziario, è negativa per € 60,3 milioni, ma è inferiore ai ricavi
comprensivi di plusvalenze, come auspicato dal Regolamento stesso.
Altri Debiti.
I Debiti verso il personale ammontano a € 6.581.571 (€
7.242.222 nel 2011/12) e rappresentano il 15,14% del costo del personale.
Gli Amministratori hanno scritto che gli emolumenti dovuti
ai calciatori tesserati ed agli altri collaboratori, compresi i relativi
pagamenti dei debiti verso l’Erario, gli enti previdenziali ed il Fondo fine
carriera calciatori, i debiti verso gli organismi sportivi e/o le società di
calcio italiane, i debiti verso la FIGC, le Leghe calcio italiane e/o estere
sono stati regolarmente pagati.
I Debiti tributari aumentano da € 11.724.240 a e € 12.036.857.
I debiti per Ires sono stati riclassificati dalla voce debiti tributari alla
voce debiti verso controllante. Per quanto riguarda i contenziosi di natura
fiscale attualmente in essere, gli amministratori ritengono ragionevolmente
certo, in base anche al parere del proprio consulente in materia, che a seguito
della risoluzione degli stessi non debbano generarsi passività di rilievo per
la società.
Il “Fondo a fronte del rischio di potenziali contenziosi in
genere 2 pari a € 1.891.107, accoglie accantonamenti per contenziosi di varia
natura, alcuni relativi a società di Calcio come Manchester City per Bojinov,
Wolfsburg per Zaccardo, Helsingborgs per MCDonald Mariga, Chelsea Fc per
Borini, Grasshopper Club Zurich per Rolf Feltscher e Panathinaikos FC per
Sotiris Ninis.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori è pari a € 77,8 milioni (€ 80,2 milioni nel 2011/12)
e risulta diminuito di € 2,4 milioni. La variazione è dovuta ad investimenti
per € 47,6 milioni (€ 51,6 milioni nel 2011/12) e a cessioni per un valore
contabile residuo di € 25,2 milioni (€ 18,5 milioni nel 2011/12) ad
ammortamenti per € 24,8 milioni (€ 19,4 milioni).
L’acquisto più oneroso è stato quello di Biabiany Jonathan per
€ 5 milioni dalla Sampdoria, seguito da Mesbah Djamel per € 3.245.000 dal Milan.
Tra le cessioni con l’importo più rilevante spiccano: Pabon
Mauricio Dorlan ceduto al Monterrey s.a. per € 4.019.136 con una minusvalenza
di € 149.886; Dellafiore Hernan Paolo ceduto al Siena per € 3,6 milioni con una
plusvalenza di € 2,9 milioni; Zaccardo Cristian ceduto per € 3 milioni al Milan
con una plusvalenza di € 2.068.966 e Del Pivo Nicola ceduto per € 3 milioni al
Cesena con una plusvalenza di € 1,4 milioni.
Il Parma fa largo ricorso alla pratica della
compartecipazione.
I crediti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF
ammontano a € 22,9 milioni e riguardano circa 21 calciatori. L’importo maggiore
riguarda Galli Nicolo' per € 2 milioni seguito da Della Fiore Hernan per € 1,8
milioni.
I debiti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF
ammontano a € 21,4 milioni e riguardano circa 20 calciatori. L’importo maggiore
riguarda Biabiany Jonathan per € 2,5 milioni.
Poiché i crediti e debiti da compartecipazione si
equivalgono, il valore contabile della rosa ammonta a € 77,7 milioni.
Il valore della produzione pari a € 83,2 milioni (€ 101,5
milioni nel 2011/12), diminuisce del 18%. I costi della produzione pari a €
104,4 milioni (€ 87,8 milioni nel 2011/12), aumentano in misura più che
proporzionale, ossia del 18,9%. Il problema è che esiste un’eccessiva
dipendenza dalle plusvalenze e nell’esercizio 2012/13, le plusvalenze relative
alle cessioni di calciatori, sono diminuite di € 30,9 milioni egli ammortamenti
della rosa calciatori sono aumentati di 5,4 milioni di Euro.
I Ricavi delle vendite e delle prestazioni sono pari a € 3.733.889
e si riferiscono ai ricavi conseguiti dalla vendita dei biglietti e degli
abbonamenti. Nel 2011/12 erano pari a € 3.879.666. L’incidenza di tali ricavi
sul valore della produzione è del 4,5%.
I Proventi televisivi ammontano a € 33.937.422 (€ 29.767.302
nel 2011/12), aumentano di € 4.170.120 ed incidono sul valore della produzione
per il 40,8%.
I ricavi da sponsorizzazioni sono pari ad € 2,8 milioni e si
riferiscono ai corrispettivi pagati dallo Sponsor Ufficiale per € 1,8 milioni e ai corrispettivi pagati
dallo Sponsor Tecnico per € 1 milione.
I Proventi pubblicitari pari ad € 4,5 milioni riguardano i
ricavi relativi alla cartellonistica pubblicitaria all’interno dello stadio.
Gli Altri ricavi e proventi pari a € 11,1 milioni,
riguardano per € 8 milioni il corrispettivo relativo alla cessione a “Parma FC
Brand Srl” del contratto in essere con la società Gsport.
Il costo del personale pari a € 43,5 milioni (€ 43 milioni
nel 2011/12), registra un aumento del 1,1% rispetto all’esercizio precedente. Il
numero dei calciatori mediamente in forza durante l’esercizio è di 49, 3 in più
rispetto al 2011/12. Il rapporto tra costo del personale e valore della
produzione è pari al 52,3% e rientra nei parametri del Fair Play Finanziario.
L’incidenza del costo del personale sui costi della produzione è del 41,6%.
I costi per servizi diminuiscono da € 10,8 milioni a € 9,4
milioni e comprendono i Costi specifici tecnici che sono pari ad € 314 mila e riguardano
consulenze tecnico-sportive, prestate in fase di acquisizione dei calciatori e
costi per l’osservazione dei calciatori. La voce Altri costi per servizi pari
ad € 3,8 milioni riguarda: spese varie marketing, costi per acquisto diritti
d’immagine calciatori, servizio di catering presso lo stadio, spese di
rappresentanza, acquisto abbonamenti.
Il Player Trading.
Dopo 7 anni consecutivi di risultati positivi, il risultato
del Player Trading r2012/13 isulta negativo per € 13,4 milioni.
Le Plusvalenze per cessioni diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori precipitano da € 53.448.451 a € 22,5 milioni,
registrando l’importo più basso degli ultimi cinque anni. L’importo maggiore
riguarda Storani Emiliano per € 3.197.100, ceduto all’Ascoli per € 3,2 milioni.
L’incidenza sul valore della produzione è del 27,1% (52,7%
nel 2011/12).
Gli ammortamenti dei diritti calciatori aumentano da € 19,4
milioni a € 24,8 milioni, registrando un incremento del 28%.
Le minusvalenze aumentano da € 1,7 milioni a € 3,7 milioni..
La minusvalenza più elevata è stata quella di Valiani per € 1.883.000.
I premi di valorizzazione aumentano da € 1,9 milioni a € 7,2
milioni.
Tra i proventi da compartecipazione, pari a € 6.760.000, spicca
Portin per € 2 milioni.
Tra gli oneri da compartecipazione, pari a € 5.526.000,
spiccano Matteo Mandolini per € 1,5 milioni e Cordova per € 1 milione.
Il punto di pareggio.
Il Parma non ha problemi per quanto riguarda il requisito
del break-even richiesto dal Fair Play Finanziario. Il risultato prima delle
imposte al 30 giugno 2013 è negativo per € 1,8 milioni. Il risultato prima
delle imposte al 30 giugno 2012 era positivo per € 84 mila.
Bisogna risalire al 30 giugno 2009 per avere un risultato
prima delle imposte molto negativo, infatti, a causa della serie B, fu negativo
per € 9,9 milioni.
Tuttavia, nell’eventualità di accesso alle competizioni
europee, in chiave Fair Play Finanziario, potrebbe essere richiesto il bilancio
consolidato del Gruppo e nel perimetro di consolidamento potrebbe rientrare la
società “Eventi Sportivi Spa”, di conseguenza l’effetto economico positivo
della cessione del Marchio e del contratto svanirebbe, senza considerare il
rilievo della Società di Revisione sul bilancio 2012/13, condiviso dal Collegio
Sindacale.
Conclusioni.
Per quanto riguarda gli obiettivi da perseguire nell'esercizio
2013/2014, gli Amministratori si prefiggono il raggiungimento della salvezza
della squadra nella massima serie e il mantenimento dell’equilibrio della
gestione finanziaria in concerto con i programmi di sviluppo sportivo della
società. Per quanto riguarda il pericolo temporaneo di possibili tensioni di
liquidità, hanno ricevuto rassicurazioni da parte della proprietà. In
definitiva, anche il bilancio 2012/13, conferma che si è in presenza di una
gestione finanziaria che necessita del supporto della proprietà. Mentre, dal
punto di vista economico la gestione ha risentito del drastico calo delle
plusvalenze e l’equilibrio della gestione economica si regge su ricavi, come le
plusvalenze, che non hanno natura costante e non sono facilmente ripetibili.
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