domenica 8 marzo 2015

Bilancio Catania 2013/14: le conseguenze dell’obiettivo primario non conseguito.



Luca Marotta


La gestione del Catania ha sempre avuto come obiettivo primario “il raggiungimento di un equilibrato rapporto fra una sana e oculata gestione economico – finanziaria e la permanenza nella massima serie”. Nell’ottava stagione consecutiva disputata in Serie A, non è stato centrato l’obiettivo della permanenza nella massima serie, perché la stagione sportiva si è conclusa con la retrocessione in Serie B e dal punto di vista economico si è registrata una perdita di € 9.553.

Nel caso del Catania sembrerebbe che il successo sportivo (permanenza in Serie A), abbia determinato il successo economico. Nell’esercizio 2013/14, a caratterizzare negativamente l’andamento sportivo c’è stato il continuo avvicendamento nella conduzione tecnica della prima squadra, ed in genere, il continuo avvicendamento nella conduzione tecnica della prima squadra è una conseguenza di un andamento sportivo deludente, anche se secondo alcuni esperti è una delle “cause”.

Il bilancio chiuso al 30 giugno 2013, riporta una perdita di 9.553 Euro, nel 2012/13 era evidenziato un utile di esercizio pari € 91.713 al netto di imposte per € 995.377.

Il Gruppo

“Calcio Catania S.p.A.” è una società controllata al 95,40% da “Finaria S.p.A.”, con rappresentante legale Antonino Pulvirenti. Il restante 4,60% è di proprietà della società “Meridi Srl”, che ha come amministratore delegato Angelo Agatino Vitaliti.
La società “Finaria S.p.A.” ha un capitale sociale di € 4.644.000, interamente versato. Il patrimonio netto relativo all’ultimo bilancio approvato, al 31/12/2013, è pari a € 64.854.586 (€ 72.735.279 al 31/12/2012), la perdita dell’esercizio 2013 è stata pari a € 2.880.694, mentre nel 2012 era evidenziato una perdita di € 35.054.942. La Società Finaria Spa redige il bilancio consolidato del gruppo.
Nella Relazione sulla Gestione è evidenziato che “i rapporti intrattenuti con imprese controllate, collegate, controllanti e consorelle (società controllate direttamente da Finaria Spa) non comprendono operazioni atipiche e/o inusuali ma sono regolati da normali condizioni di mercato”. Il rapporto con Segea Srl ha generato ricavi per fitto Ramo D’azienda per € 250.000 (€ 1.500.000 nel 2012/13) e costi per € 451.454, di cui € 426.483 per servizi relativi all’utilizzo del Centro Sportivo. Il rapporto con Finaria Spa ha generato costi per viaggi e trasferte per € 109.090. Il rapporto con la società Platinum srl ha generato ricavi € 418.762, di cui € 208.233 per fitto Ramo D’azienda e costi per € 522.094.

La Continuità aziendale.

La continuità aziendale deve intendersi come attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro. La continuità aziendale è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
Il bilancio del Catania è stato redatto in base al principio della continuità aziendale.
Nella Relazione della Società di Revisione al punto 4 è evidenziato un “richiamo di informativa” relativo al fatto che gli Amministratori ritengono che da alcuni contenziosi un corso, sulla scorta di pareri e precedenti pronunce per casi analoghi, ritengono “ragionevole” che da tale contenzioso non scaturiranno passività per la società. Tali contenziosi riguardano degli avvisi di accertamento afferenti l'Irap e l'Iva per gli esercizi dal 2007/08 al 2010/11, per una somma complessivamente richiesta pari ad euro 4.645.763, e un avviso di accertamento per l'anno 2005, per rapporti commerciali intrattenuti con un fornitore di servizi per presunte irregolarità nella fatturazione.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.

Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale tra i criteri di valutazione del bilancio.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,43, ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2014, il club possedeva dei beni il cui valore era di sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,48, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Anche non considerando i ratei e i risconti passivi, pari a € 216 mila, l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,48.
Infatti, l’equity ratio, ossia l’indice di copertura delle attività con mezzi propri, è pari a 30%. Il ricorso al capitale di terzi è pari al 70%.



La Voce Terreni e Fabbricati.

Il bilancio del Catania si caratterizza per la notevole incidenza sul totale delle immobilizzazioni e dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”.
La voce “Terreni e fabbricati” rappresenta il 43,3% dell’attivo.
In effetti, durante il 2010/11, fu inaugurato a Mascalucia, in contrada Torre del Grifo, il nuovo centro sportivo. All’epoca, gli Amministratori, sostennero che la mancanza di un Centro Sportivo aveva impedito nel corso degli anni un adeguato sviluppo del settore giovanile. Il costo storico a bilancio della Voce “Terreni e Fabbricati” è di € 47.387.440 , di cui € 1.293.143 per terreno, € 43.904.788 per immobili centro sportivo e € 2.189.508  per i campi di calcio. Il valore contabile netto al 30 giugno 2014 è di € 42.072.353.

Gli impianti del Centro Sportivo hanno un costo storico di 8.761.976 ed un valore contabile netto di € 4.213.048. Complessivamente gli impianti e macchinari hanno un costo storico di  € 8.957.277 ed un valore contabile netto di € 4.305.306; mentre le attrezzature registrano un costo storico d € 1.129.868 ed un valore contabile netto di € 519.825.

Considerando la voce “terreni e fabbricati” unitamente a “impianti e macchinario”, possiamo affermare che il nuovo centro sportivo è costato circa 57 milioni. Per fare un confronto, possiamo riferirci al bilancio al 30/06/2011 di Juventus F.C. Sp.A., che alle voce terreni e fabbricati, che si riferiva esclusivamente al Centro Sportivo di Vinovo, esponeva un  valore di carico iniziale di € 24.332.000.

Ai fini del Fair Play Finanziario tali spese vengono giudicate “virtuose” e non rilevano ai fini del pareggio di bilancio, perché lo scopo è quello di incoraggiare gli investimenti e le spese per impianti.

Considerata la retrocessione in Serie B, sarà molto importante che il piano finanziario dell’investimento, contempli anche tale ipotesi.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per circa € 29,1 milioni, finanzia il 30% dell’attivo ed è conforme a quanto richiesto dal Financial Fair Play. Rispetto all’esercizio precedente risulta un decremento di € 9.553, pari alla perdita di esercizio.

Un’importante fonte di alimentazione dei mezzi propri è costituita dall’autofinanziamento. Dal 2005 al 2014 il patrimonio netto è aumentato di 28,9 milioni di Euro e, nello stesso periodo sono stati conseguiti utili per 29,8 milioni di Euro.

Per quanto riguarda la perdita dell'esercizio 2013/14, l'assemblea dei soci lo ha deliberato di
coprire la perdita dell’esercizio pari ad € 9.553 attraverso l’utilizzo parziale della riserva straordinaria.

Posizione Finanziaria Netta.



La posizione finanziaria netta è negativa per 28,5 milioni (-€ 26,5 milioni nel 2012/13) e finanzia il 49,5% del capitale investito netto.
Le disponibilità liquide diminuiscono da € 1.457.970 a € 584 mila. I debiti bancari pari a € 24,8 milioni riguardano principalmente il mutuo verso l’Istituto del Credito Sportivo. La maggior parte, pari a € 22.213.744, ha scadenza oltre l’esercizio successivo.
Il Mutuo del Credito Sportivo, “I erogazione”, riguarda un capitale erogato di € 20.000.000, con durata di 15 anni. Il debito residuo al 30.06.2014 è di € 16.591.402, e le rate scadenti oltre il quinquennio sono pari a € 10.543.078.
Il Mutuo del Credito Sportivo, “II erogazione”, riguarda un capitale erogato di € 4.200.000, con durata di 15 anni. Il debito residuo al 30.06.2014 è di € 3.316.397 e le rate scadenti oltre il quinquennio € 2.396.873.
Il Mutuo del Credito Sportivo, “III erogazione”, riguarda un capitale erogato 4.000.000, con durata 15 anni. Il debito residuo al 30.06.2014 è di € 3.521.993, e le rate scadenti oltre il quinquennio € 2.368.120.
Ai fini del Financial Fair Play, bisogna considerare anche il saldo dei crediti e debiti verso società di calcio. I crediti verso società calcistiche sono pari a € 14,5 milioni e i Debiti verso società sportive sono pari a € 17 milioni circa.
La posizione finanziaria netta, ai fini del Fair Play Finanziario, pur essendo negativa, rimane inferiore al fatturato netto ed è conforme a quanto auspicato dal Regolamento. Si aggiunga, inoltre, che trattasi di debito “virtuoso” destinato al finanziamento del Centro Sportivo.

Gli Altri debiti.

I debiti verso Tesserati per retribuzioni ammontano a € 1.881.489  (€ 2.227.641 nel 2012/13) e il rapporto con il costo del personale è del 9,4%, che è un dato fisiologico ed è un segnale di puntualità nei pagamenti.
I Debiti tributari sono pari a € 4.517.536 (€ 5.536.125 nel 2012/13) e sono composti principalmente dal debito verso l’Erario per ritenute Irpef dipendenti per € 1.398.954 (€ 1.869.610 nel 2012/13); dal debito verso l’Erario per l’IRAP per 647.957 (€ 971.576 nel 2012/13).

I fondi per imposte differite, allocati tra i fondi rischi, ammontano a € 4.853.089 (€ 4.275.424  nel 2012/13). Il fondo per rischi generici al 30.06.2014 ammonta ad € 1.000.000, poiché la società “Calcio Catania S.p.A.” ha delle cause pendenti. Una di queste riguarda il contenzioso con Lo Monaco, di importo rilevante, ma gli Amministratori ritengono la somma accantonata congrua per coprire le eventuali spese derivanti dalla soccombenza in alcuni dei giudizi in essere, tenuto conto che la società ha agito a sua volta richiedendo somme maggiori.

Il Valore della Rosa.



La variazione in aumento dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, pari a € 4,3 milioni, è dipesa da investimenti per € 22,9 milioni; cessioni per un valore contabile residuo di € 10,6 milioni, ammortamenti per € 8 milioni.
Durante il 2013/14 sono stati acquistati calciatori come Monzon, Tachtsidis, Leto, Peruzzi e Plasil e Guarente.
Mentre, sono stati ceduti: Gomez (Metalist), Lodi (ceduto al Genoa e, poi, riacquistato in prestito a gennaio 2014), Takayuki Morimoto (JEF United Chiba) e Andujar Mariano (al Napoli in compartecipazione).
I crediti relativi alle compartecipazioni ex art. 102 NOIF sono pari a € 2.151.000 (€ 1.100.500 nel 2012/13) e si riferiscono a Fedato per € 900 mila e Andujar per € 750 mila.
Tra i calciatori con il valore contabile residuo più elevato spiccano: Francesco Lodi per € 6.000.000; Peruzzi Gino  con € 2.400.000; Monzon Fabian con € 2.200.000  e Rolin Alexe con € 2.070.000.



Per quanto riguarda Lodi sembrerebbe che sia stato ceduto per la cifra di 6 milioni di Euro al Genoa, con contemporanea stipula dell’accordo di partecipazione ex art. 102 bis delle NOIF, successivamente, a gennaio 2014, è stato ripreso in prestito e, a giugno 2014, è stato riacquistato liquidando la partecipazione del Genoa all’importo dell’iniziale cessione.

Dopo la chiusura dell’esercizio 2013/14, il Catania ha effettuato numerose operazioni di mercato, sia in entrata che in uscita.
Per quanto riguarda le operazioni in uscita, Bergessio è stato ceduto alla Sampdoria, Maxi Lopez al Chievo Verona, Izco è stato ceduto in prestito al Chievo Verona con obbligo di riscatto, Barrientos al San Lorenzo e Bellusci al Leeds.
Per quanto riguarda le operazioni in entrata, sono stati acquistati: Emanuele Calaiò, Alessandro Rosina  e Fabian Rinaudo.


Il Conto Economico.

Il valore della produzione è aumentato del 7,4%, da € 50,7 milioni a € 54,5 milioni.
I costi della produzione sono aumentati del 10,8%, in misura più che proporzionale, da € 50,3 milioni a € 55,7 milioni. La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per € 1.264.525.



La struttura del conto economico non appare equilibrata in quanto i ricavi, senza plusvalenze, sono inferiori ai costi operativi.
Inoltre, l’attività di “Player Trading” non è risultata sufficiente per colmare la differenza.

I Ricavi.



L’evoluzione del fatturato netto mostra l’importanza dei diritti TV.
I ricavi da gare pari diminuiscono del 15% da € 3,6 milioni a € 3.048.756. La causa della riduzione è da ricercare nei deludenti risultati della squadra. In effetti, si è registrato un calo nelle vendite dei biglietti e la riduzione del prezzo dei biglietti, soprattutto nella parte finale della stagione.
I ricavi costituiti da proventi derivanti dalla cessione diritti televisivi ammontano a € 30,2 milioni (€.29,9 milioni nel 2012/13) e incidono per il 55,5% sul valore della produzione e per il 76% del fatturato netto, segnale di dipendenza dagli stessi.
I ricavi commerciali, diminuiscono da € 6,7 milioni a € 5,2 milioni, incidono sul valore della produzione solo per il 9,6%. L'importo dello Sponsor tecnico ammonta a € 1.342.927 (€ 1.154.128 nel 2012/13). L'importo dello Sponsor ufficiale diminuisce da € 665.289 a € 650.000. La voce Sponsor istituzionale crolla da € 2.110.364 a € 485.714. La Pubblicità cartellonistica ha prodotto ricavi per € 2.239.696 (€ 2.233.352 nel 2012/13), mentre i Proventi commerciali e royalties ammontano a € 470.160 (€ 483.220 nel 2012/13).
Il Catania ha proceduto alla capitalizzazione costi vivaio per un importo di € 801.465 (€ 774.806 nel 2012/13). Tale capitalizzazione si riferisce ai costi sostenuti nel corso dell’anno per la gestione, promozione e organizzazione dell’attività sportiva giovanile, il relativo cespite, allocato tra le immobilizzazioni immateriali, ammonta a € 1.449.120 (€ 1.326.970 nel 2012/13).

Come dimostra il grafico, la dipendenza del fatturato netto dai diritti TV nel 2013/14 è marcata ed evidente.




Il Player Trading.




Le plusvalenze realizzate sulle cessioni di diritti pluriennali di calciatori aumentano da € 3.304.100 a € 13,6 milioni. Esse risultano in aumento di € 10,3 milioni e incidono per il 25% sul valore della produzione. Le maggiori plusvalenze riguardano: Gomez Alejandro (Metalist Kharkiv) ceduto per € 6 milioni con una plusvalenza di  € 4.992.720;  Lodi Francesco, ceduto al Genoa per € 6.000.000, con una plusvalenza di € 5.426.250; Tachitsidis Panagiotis, ceduto al Genoa per € 6.000.000, con una plusvalenza di € 1.500.000 e Andujar Mariano, ceduto al Napoli, per € 1.500.000, con una plusvalenza di € 1.125.000.
I ricavi da cessione temporanea sono diminuiti da € 3,7 milioni a € 460 mila.
Le minusvalenze aumentano a € 2,7 milioni. Le principali riguardano Morimoto Takayuki (Jef United), ceduto per € 400.000 con una minusvalenza di € 1.100.000 e la risoluzione di Lanzafame che ha determinato una minusvalenza di € 1.100.000.
Gli ammortamenti della rosa calciatori diminuiscono da € 8,6 milioni a € 8 milioni circa e rappresentano il 14,3% dei costi della produzione e il 14,6 % del valore della produzione.

I Costi.

I costi del personale aumentano da € 21,8 milioni a € 23,8 milioni; pertanto, registrano un incremento del 9,2% e rappresentano il 60,05% del fatturato netto. In rapporto ai costi della produzione i costi del personale rappresentano solo il 43,3%.
Gli ammortamenti per immobilizzazioni materiali ammontano complessivamente ad € 3.108.329  (€ 3.065.511 nel 2012/13) e riguardano il centro sportivo. Tale voce di costo è esclusa dai costi ai fini del Fair Play Finanziario. L’ammortamento dei costi capitalizzati per il vivaio è di € 679.315 (€ 631.979 nel 2012/13).
I Compensi per consulenze sportive aumentano da € 1.445.682 a € 2.579.154. Le Prestazioni dei procuratori ammontano a € 299.956 (€ 550.220 nel 2012/13).
Il Catania paga per Diritti immagine € 1.435.687 (€ 1.636.209 nel 2012/13) allocati tra i costi per godimento beni di terzi complessivamente pari a € 2.448.900.

L’Indice di “Efficienza Televisiva” della Rosa dei Calciatori.

L’efficienza televisiva della rosa dei calciatori può essere misurata dal rapporto tra ricavi TV e valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
Quanto maggiori sono i ricavi TV e quanto è minore il valore contabile della rosa, tanto maggiore sarà l’efficienza televisiva.
Nel caso specifico, l’indice di efficienza televisiva è pari a 1,214.

Si potrebbe anche argomentare che in proporzione al volume dei ricavi TV, gli Amministratori del club hanno speso relativamente poco in cartellini. In altre parole, il Catania ha incassato più diritti TV, di quanto valga la rosa dei calciatori.


Il “Punto di Pareggio”.

Il Catania che ha militato in Serie A non ha mostrato problemi per quanto riguarda il requisito del break-even, perché ha attuato una gestione economica sostanzialmente equilibrata,  chiudendo, i bilanci, tranne l’ultimo, sempre con un risultato positivo ed ha evidenziato anche ammortamenti per strutture sportive di notevole importo.



Nel bilancio 2013/14 è evidenziato un risultato prima delle imposte positivo per € 930.484. Nel 2012/13, il risultato prima delle imposte era positivo per € 1,1 milioni e nel 2011/12 per € 7,2 milioni.

Conclusioni.

Durante la parte finale dell’esercizio 2012/13, la società etnea ha avviato una ristrutturazione della propria “governance”, tramite l’individuazione di 3 distinte aree di competenza: l’area tecnica, l’area programmazione e strategia e l’area amministrativa. L’obiettivo era quello di ottenere sempre maggiori soddisfazioni in campo sportivo con la permanenza in Serie A, “cercando anche di raggiungere traguardi sempre più prestigiosi”. L’andamento sportivo del 2013/14, sembra abbia esitato risultati differenti dagli auspici.

Per il 2014/15, gli Amministratori auspicano che la squadra possa essere protagonista nel campionato cadetto e riconquistare l’immediata promozione nella massima serie. Per raggiungere tale obiettivo, gli Amministratori hanno evidenziato che il Catania “ha  provveduto ad acquistare con risoluzione del diritto di partecipazione in proprio favore il calciatore Alves De Lima Raphael dal Verona e Michael Chrapek dal Wisla Krakov centrocampista nazionale under 21 di nazionalità polacca, dalle ottime prospettive.”

Invero, anche questo auspicio è destinato, molto probabilmente, a rimanere tale. Infatti, dopo 30 giornate di campionato cadetto il Catania è in piena zona retrocessione in Lega Pro.

Dal punto di vista economico, per il 2014/15, a causa della retrocessione in Serie B, verranno meno i cospicui ricavi dei diritti radiotelevisivi della Serie A, sostituiti solo in parte dal “paracadute”, stimabile in circa 12,5 milioni di Euro. Molto importante sarà il contenimento del costo del personale. Anche perché esistono dei costi “rigidi” come l’ammortamento del Centro Sportivo, che necessitano di un fatturato importante che generi liquidità sufficienti a pagare le rate del mutuo. In alternativa, la proprietà sarà costretta a robuste iniezioni di capitale. Considerata la retrocessione in Serie B, sarà molto importante che il piano finanziario dell’investimento nel Centro Sportivo, contempli anche tale ipotesi, nei suoi effetti economici.
Si aggiunga che molto difficilmente in Serie B, il Catania potrà contare su 3 milioni di ricavi dal botteghino e 5 milioni di Euro di ricavi commerciali.

Gli Amministratori hanno anche segnalato la stipula di un contratto preliminare relativo all’acquisto di un terreno sito in Catania, Contrada Angelica, sul quale presumibilmente sarà realizzato il nuovo stadio.


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