giovedì 3 luglio 2014

Bilancio Genoa 2013: in pareggio con conferimento “ramo” e proventi da consolidato fiscale.



Luca Marotta


Il bilancio 2013 di Genoa Cricket and Football Club Spa, ha evidenziato un sostanziale pareggio, mostrando un utile di € 381.602, mentre nel precedente esercizio era evidenziata una perdita di € 14.846.953.
Le cause che hanno determinato il sostanziale pareggio di bilancio sono da ricercarsi negli eventi straordinari di gestione e non in quelli relativi alla gestione ordinaria. Il principale evento straordinario riguarda il conferimento del ramo d’azienda avente ad oggetto le attività commerciali legate allo sfruttamento del “Brand Genoa” in una nuova società interamente controllata e denominata “Genoa Image Srl”. Tale conferimento ha determinato proventi straordinari per € 27.463.523.
Altra circostanza che ha determinato il pareggio di bilancio è costituita dalla rinnovata adesione al regime del consolidato fiscale che vede in veste di consolidante Fingiochi S.p.A. I proventi derivanti da tale adesione per il trasferimento delle perdite fiscali sono stati pari a € 15.329.367.
Nella Nota Integrativa è specificato che le perdite fiscali trasferite non sono state ancora utilizzate dalla consolidante Fingiochi S.p.A.
Le due operazioni appena descritte hanno esercitato un impatto positivo sul bilancio 2013 pari a circa 42,8 milioni di Euro.
Sulla gestione ordinaria del Genoa pesano enormemente il costo del lavoro e gli ammortamenti della rosa calciatori. Si pensi che il rapporto tra la somma di tali voci e il fatturato netto è 1,96, ossia quasi il doppio.
Gli Amministratori hanno specificato, nella Relazione sulla Gestione, che una delle finalità dell’attività societaria è quella di valorizzare i calciatori. In altre parole, l’obiettivo è quello di generare valore attraverso la cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Tuttavia, sia nel 2012 che nel 2013, si sono manifestati gli effetti del “rovescio della medaglia”, che, nel 2013, hanno determinato minusvalenze per € 13,6 milioni e oneri da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF per 11,1 milioni. Le minusvalenze sono dovute anche alla necessità di sfoltire l’organico.  Il continuo ricorso al “Player Trading” per realizzare le plusvalenze, può portare ad un incremento del valore contabile della rosa calciatori e di conseguenza aumentano anche il costo del personale e gli ammortamenti. Se si aggiunge il verificarsi di stagioni sportive non brillanti, il rischio delle minusvalenze diventa molto probabile, in caso di decisione di sfoltimento dell’organico.
Già nell’anno precedente, gli Amministratori del Genoa si proponevano come obiettivo la riduzione del costo del lavoro che nel 2012 era pari a € 53,9 milioni, attraverso la riduzione del numero di giocatori cercando di non ridurre il grado di competitività della rosa. Il bilancio 2013, mostra un costo del personale pari a € 54,9 milioni. Secondo gli Amministratori gli effetti benefici della riduzione dell’organico si sono manifestati nel secondo semestre dell’anno solare.

La continuità aziendale.

La Relazione della Società di Revisione “Mazars Spa” contiene dei richiami di informativa.
Il primo richiamo riguarda l’operazione di conferimento del ramo d‘azienda, relativo all’area commerciale legata allo sfruttamento del Brand Genoa, nella società di nuova costituzione e interamente controllata denominata “Genoa Image S.r.l.”. Tale operazione ha generato un plusvalenza di circa 27,5 milioni di Euro.
Il secondo richiamo riguarda la circostanza che nel bilancio 2013 sono stati contabilizzati proventi per un importo complessivo di Euro 15.392.367 generati dal trasferimento nell'ambito del consolidato fiscale delle perdite fiscali del 2013 e dei periodi d'imposta precedenti alla consolidante “Fingiochi S.p.A.” e da questa non ancora utilizzate. Il contratto di consolidato fiscale tra la società consolidante, “Fingiochi S.p.A.” e la società “Genoa Cricket and Football Club S.p,A.” prevede la remunerazione delle perdite fiscali al momento del loro trasferimento, indipendentemente dall’effettivo utilizzo.
Il terzo richiamo concerne il fatto che gli Amministratori, nella loro Relazione, hanno evidenziato il permanere della situazione disciplinata dall’articolo 2446 del Codice Civile, ossia quando il capitale si riduce di oltre un terzo a causa di perdite.
Secondo gli Amministratori la società dispone di adeguate risorse economiche e patrimoniali per far fronte agli impegni finanziari nel futuro, garantendo così la continuità aziendale.
Anche il Collegio Sindacale, nella sua Relazione, ha evidenziato il permanere della situazione disciplinata dall’articolo 2446 del Codice Civile. Inoltre, il Collegio Sindacale ha scritto che, al 30 settembre 2013, gli Amministratori avevano fornito una situazione semestrale al 30/06/2013, con un Patrimonio Netto negativo per € 27,7 milioni (ipotesi art. 2447 CC) e lo stesso Collegio Sindacale ha sollecitato la convocazione di un’assemblea straordinaria. L’Amministratore Delegato ha evidenziato l’opportunità di soprassedere in vista del conferimento del ramo d’azienda in “Genoa Image S.r.l.”. Tale operazione, come già detto, ha permesso di contabilizzare sopravvenienze attive per circa 27,46 milioni di Euro e ha permesso di evidenziare tra le attività la partecipazione in “Genoa Image S.r.l.” per circa 23,47 milioni di Euro. Inoltre, anche il Collegio Sindacale ha evidenziato gli effetti positivi della contabilizzazione del provento derivante dal trasferimento delle perdite fiscali nell’ambito del consolidato fiscale per € 15,4 milioni.
Nonostante, quanto descritto, il Collegio Sindacale ha ribadito il superamento della situazione prevista dall’art. 2447 C.C., ma, al 31.12.2013 permaneva la situazione di cui all’art. 2446 C.C..
Il Collegio Sindacale facendo riferimento al Piano di Business approvato dall’Organo Amministrativo il 25 maggio 2014, ha scritto che subordinatamente al verificarsi di determinate condizioni, anche la situazione disciplinata dall’art. 2446 troverà soluzione entro il 2014.
Tra le condizioni citate nel piano, figurano le seguenti: il mantenimento della categoria (con i relativi proventi TV); plusvalenze e risoluzioni compartecipazioni in linea con gli anni precedenti; incremento diritti TV; investimenti nel settore giovanile; riduzione del costo del lavoro di circa il 20/30%; ritorno alla redditività operativa e al riequilibrio finanziario.
Inoltre, con riferimento alla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2013, il Collegio Sindacale ha preso atto del fatto che il socio di maggioranza si è reso disponibile a nuovi interventi a tutela dell’integrità del patrimonio netto, tuttavia, a detta dello stesso Collegio Sindacale è necessario “continuare ad effettuare con costanza un monitoraggio particolarmente attento sulla situazione economica e patrimoniale”.
In definitiva la continuità aziendale del Genoa dipende dall’azionista di maggioranza.

Il Patrimonio Netto.



Il patrimonio netto è pari a € 2,3 milioni  (€ 1.153.787 nel 2012) e risulta in aumento di € 1.131.602. La variazione è stata determinata dall’utile di esercizio di € 381.602, dall’apporto nella riserva copertura perdite di € 750.000.
Il Patrimonio Netto rappresenta solo lo 0,9% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Tale indicatore è sintomo di sottocapitalizzazione.
L’azionista di maggioranza ha manifestato l’impegno a convertire in capitale il residuo finanziamento soci di € 10.630.000, ove fosse necessario per risolvere la situazione di cui all’articolo 2446 del Codice Civile.

L’indebitamento finanziario.



I debiti finanziari, esclusi i debiti verso la controllante per consolidato fiscale, diminuiscono da € 91,8 milioni a € 83,8 milioni e rappresentano il 33,1% (30% nel 2012) delle fonti di finanziamento. I debiti verso i soci sono diminuiti a € 10,6 milioni da € 11,4 milioni, tuttavia potrebbero essere convertiti in capitale, ove fosse necessario, per risolvere la questione di cui all’art. 2446 CC. La variazione è dovuta all’apporto per conversione tra le riserve di € 750 mila. I debiti verso le banche diminuiscono da € 24,9 milioni a € 19,3 milioni. Le banche con cui lavora il Genoa sono Unicredit e Banca Carige. I debiti bancari a medio-lungo termine pari a € 16,6 milioni (€ 19,6 milioni nel 2012) riguardano dei mutui accesi nel 2011 con Banca Carige.
I debiti verso altri finanziatori sono rilevanti, essendo pari a € 53,9 milioni (€ 55,5 milioni nel 2012), e registrano un decremento di € 1,6 milioni. Tale voce riguarda debiti per operazioni di factoring con Banca Carige, Istituto per il Credito Sportivo, Emilia Romagna Factoring, Banca IFIS  e Monte dei Paschi Leasing & Factoring. 
L’indebitamento finanziario netto ammonta a € 83,8 milioni, considerando le disponibilità liquide pari a circa € 22 mila, risulta in diminuzione rispetto al 2012 di circa € 7,8 milioni.
L’EBITDA è positivo per € 2,6 milioni (€ 33,9 milioni nel 2012) e il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA è di 32,3 (2,7 nel 2012). Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito.
I crediti verso Enti-settore specifico risultano pari a € 82 milioni (€ 136,5  milioni nel 2012), mentre i debiti verso Enti-settore specifico, pari a € 58,1 milioni (€ 99,7 milioni nel 2012), finanziano il 22,9% dell’attivo.
Se considerassimo anche il saldo positivo di € 23,9 milioni, che essenzialmente dipende dall’attività di calciomercato, l’indebitamento finanziario si ridurrebbe a € 59,8 milioni.

I debiti verso l’Erario e gli altri debiti.

I debiti verso l’Erario aumentano a € 41,3 milioni da € 37,5 milioni del 2012. Essi rappresentano il 16,3% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Il maggior importo riguarda i debiti dilazionati per € 14 milioni (11,8 milioni nel 2012) di cui per l’IVA relativa a esercizi precedenti non versata pari a circa € 7,8 milioni (€ 8,7 milioni nel 2012).
Le ritenute Irpef per retribuzioni tesserati ammontano a € 4,5 milioni (€ 5,8 milioni nel 2012), quelle relative ai premi sono pari a € 2,2 milioni (€ 1,1 milioni nel 2012). Risultano debiti per IVA pari a € 12,5 milioni (€ 10, 2 milioni nel 2012) e debiti per IRAP pari a € 5,6 milioni. Nella Relazione sulla Gestione si legge che a seguito della rateizzazione del debito IVA, si è istaurato un procedimento penale. Il pagamento del debito tributario per € 6.669.035 è avvenuto nel 2014, prima della scadenze delle rate previste. Residuerebbe la cifra di € 1.358.737.
Il Genoa ha numerosi contenziosi in corso con l’Agenzia dell’Entrate riguardanti l’Irap, le ritenute e altre norme fiscali. Nel fondo rischi esiste apposito accantonamento. Nel 2013 è stata accantonata la somma di € 1.300.000 per eventuali sanzioni e interessi maturati sulle rateizzazioni.
I debiti verso Istituiti di previdenza ammontano a € 3,5 milioni (€ 2,2 milioni nel 2012).
La voce “debiti diversi” aumenta a € 12,7 milioni da € 11.160.768. In questa voce dovrebbe essere ricompreso il debito verso il personale.

Il Valore della Rosa.



Nell’attivo di bilancio figurano diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per € 76.961.015 (€ 99.380.534 nel 2012), diritti sportivi dei calciatori delle giovanili per € 4.783.525  (€ 3.460.662 nel 2012) e compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F. per € 18.671.500 (€ 23.653.000 nel 2012), che equivalgono alla metà del valore dei calciatori ceduti in compartecipazione, mentre la metà del valore dei calciatori acquisiti in compartecipazione è iscritta nel passivo per € 8.451.000 (€ 14.700.000 nel 2012). Pertanto il saldo netto potenziale della rosa calciatori del Genoa ammonterebbe a circa 92 milioni di Euro (€ 112 milioni nel 2012), che resta una cifra rilevante per un club come il Genoa.
Per ridurre il costo del personale e gli ammortamenti sarà inevitabile dar luogo a una campagna di dismissione di giocatori.
Per quanto riguarda i calciatori ceduti in compartecipazione, che vengono esposti per metà del loro valore tra i crediti, al 31/12/2013, troviamo: Boakye (Juventus) per 4 milioni; Lazarevic (Chievo) per € 3,5 milioni e Tachtsidis (Catania) per € 3 milioni.
Per quanto riguarda i giocatori acquisiti in compartecipazione, allocati per il 50% del valore tra i debiti, al 31/12/2013, figurano: Lodi (Catania) per 3 milioni; Tomassone (Inter) per € 1.750.000 e Manzoni (Parma) per € 1,7 milioni.
Su tali calciatori il Genoa ha calcolato geli ammortamenti sul valore pieno.
Rilevante è anche il dato relativo alla capitalizzazione dei costi del vivaio, allocata tra le immobilizzazioni immateriali per 9,4 milioni, che significa che il Genoa spende molti soldi per il settore giovanile.

La Gestione economica.

Il valore della produzione ammonta a € 93,8 milioni e risulta diminuito del 26,5%.
I costi della produzione sono pari a € 128,5 milioni e sono diminuiti del 5,9%.
La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per € 34,7 milioni, nel 2012 era negativa per € 9 milioni.



I Ricavi.

Sul bilancio del Genoa esercitano una notevole influenza i proventi televisivi, diminuiti a € 29,5 milioni da € 32,9 milioni, con un’incidenza del 66% sul fatturato netto.
I ricavi da gare sono diminuiti a € 3,9 milioni da € 5 milioni. Negli ultimi 4 anni risultano in costante calo: nel 2011 erano pari a € 5,8 milioni e nel 2010 a € 6,4 milioni.
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 3.452.254 (€ 3,7 milioni nel 2012). Lo Sponsor Ufficiale paga € 1.548.354, lo Sponsor Tecnico contribuisce con € 1.298.188 e le altre sponsorizzazioni ammontano a € 605.712.
I proventi pubblicitari sono pari a € 1,6 milioni (€ 1,6 milioni nel 2012). I proventi commerciali e da royalties ammontano a € 1.436.546 e riguardano ricavi da merchandising per € 749.344 e licensing per € 137.202. Gli altri proventi, compresa la cessione alla RAI dei diritti di sfruttamento delle immagini dell’archivio storico ammontano a € 550 mila.
Notevole è l’importo evidenziato nel valore della produzione che riguarda l’incremento delle immobilizzazioni per capitalizzazione dei costi del vivaio, che ammonta a € 3,9 milioni (€ 4,5 milioni nel 2012).

Il “Player trading”.

Il bilancio del Genoa tradizionalmente evidenziava una dipendenza da player trading notevole, dovuta all’importo elevato delle plusvalenze realizzate a causa della continua movimentazione nella rosa calciatori, con acquisti, cessioni e il meccanismo delle compartecipazioni. Tuttavia, nel 2013, le plusvalenze non sono bastate a coprire il costo degli ammortamenti della rosa calciatori, perché le minusvalenze hanno toccato la cifra 13,6 milioni e gli oneri da compartecipazione la cifra di € 11,1 milioni.



Il risultato del Player Trading risulta negativo per € 5,5 milioni. Nel 2012 era positivo per € 10,3 milioni. Nella sostanza le plusvalenze realizzate al netto delle minusvalenze non riescono a coprire il costo degli ammortamenti.
Nel conto economico sono evidenziate plusvalenze da cessione diritti pluriennali per € 36,6 milioni (€ 54,4 milioni nel 2012), che rappresentano il 42,6% del valore della produzione.
Le maggiori plusvalenze realizzate hanno riguardo: Simic, ceduto al Milan per € 10 milioni, con una plusvalenza di € 9.573.333; Lazarevic ceduto al Chievo per € 7 milioni, con una plusvalenza di € 5.466.667; Ventre ceduto all’Inter per € 3.640.000, con una plusvalenza di € 3.637.630; Constant ceduto al Milan per € 8 milioni con una plusvalenza di € 3.125.000. Birsa risulta ceduto al Milan per € 3 milioni, con una plusvalenza di € 2.550.000.

I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori diminuiscono  da € 8,7 milioni a € 7,3 milioni. L’importo maggiore riguarda Destro, prestato alla Roma nel secondo semestre 2012/13 per € 5.750.000.
I costi da acquisizione temporanea prestazioni calciatori ammontano a € 1.403.500 (€ 1.577.000 nel 2012) e l’importo maggiore riguarda Rigoni (Novara) per 300 mila euro. Il prestito di Borriello, fino al 30 giugno 2013, è costato 125 mila Euro.
Le minusvalenze derivanti da cessione diritti pluriennali sono state pari a € 13,6 milioni (€ 16,8 milioni nel 2012). L’importo maggiore riguarda la cessione di Destro alla Roma, che era solo in prestito fino al 30/06/2013, ceduto per € 4,5 milioni e con una minusvalenza di € 5.785.714, corrispondente a quanto percepito per il prestito di 6 mesi. Acerbi ceduto al Sassuolo per € 3,6 milioni ha determinato una minusvalenza di € 3,5 milioni. Immobile ceduto alla Juventus per € 5,5 milioni ha determinato una minusvalenza di 103.774.
I proventi da compartecipazione ex art 102 bis Noif dell’anno 2013 sono stati pari a € 9,4 milioni (€ 13,6 milioni nel 2012), mentre gli oneri da compartecipazione ex art 102 bis Noif risultano pari a € 11,1 milioni (€ 11,2 milioni nel 2012).
La risoluzione della compartecipazione di Cofie col Chievo ha comportato un provento finanziario di 3,5 milioni, quella di Immobile con la Juventus € 1.250.000, quelle di Constant e Beretta col Milan € 2.000.000 ciascuna.
Tra gli oneri da compartecipazione spiccano Rodriguez (Bologna) per € 3.000.000; Merkel (Udinese) per € 2.840.000. 

I costi.

I costi del personale pari a € 54,9 milioni (€ 53,9 milioni nel 2012), rappresentano il 58,6 % del valore della produzione, ma, se considerassimo il Fatturato Netto tale percentuale salirebbe al 123%. L’incidenza del costo del personale sui costi della produzione è del 42,7%.
Gli ammortamenti sono pari a € 37,3 milioni (€ 42,9 milioni nel 2012). Quelli riguardanti la rosa dei calciatori ammontano a € 32,8 milioni (€ 40,8 milioni nel 2012). 
Il costo complessivo di gestione dei calciatori incide sul valore della produzione per circa il 94%. 
I costi per prestazioni di servizi diminuiscono a € 7,5 milioni da € 10,3 milioni.
I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 2.166.835. L’affitto di impianti e campi sportivi ammonta a € 1.379.300, mentre l’affitto di impianti e campi sportivi per il settore giovanile risulta pari a € 207.579.
La gestione finanziaria, escludendo il meccanismo delle compartecipazioni è negativa per € 5 milioni (- € 6,6 milioni nel 2012) a causa degli interessi passivi.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 14 milioni, mentre nel 2012 era negativo per circa € 13,2 milioni.
I proventi da consolidato fiscale, allocati tra le imposte dell’esercizio, permettono di esporre l’utile netto di € 382 mila.

Conclusioni.


Come evidenziato dal Collegio Sindacale sembra molto importante il rispetto del Piano di Business approvato dall’Organo Amministrativo in data 25 maggio 2014 e valido per 3 stagioni sportive a partire dal 2014/15. Sarà importante procedere alla riduzione della Rosa salvaguardandone la sua competitività. Sul fronte degli investimenti, da segnalare l’acquisto di un terreno dalla società “Fingiochi S.p.A.” per la cifra di € 2 milioni. Tale terreno dovrebbe essere destinato alla costruzione del Centro Sportivo di proprietà e comporterà la riduzione dei costi fissi legati alla locazione della struttura di Pegli.

Nessun commento: