Luca Marotta
In base ai dati della tabella riepilogativa dei risultati economici e finanziari dei club della Premier League 2012/13, pubblicata sul sito del
giornale “The Guardian” (http://www.theguardian.com/),
è possibile verificare l’eventuale “teledipendenza” del massimo campionato
inglese. Dai dati esposti emergerebbe, senza dubbio, l’importanza di tale fonte
di ricavo per il fatturato netto, ma la sua “importanza” non si trasforma in “dipendenza”, poiché la somma dei totali delle altre fonti di ricavo supera quella dei
diritti TV. Invece per la Serie A italiana la voce ricavi TV supera nettamente
la somma dei totali delle altri fonti di ricavo e risulta necessario ricorrere
alle plusvalenze per far quadrare i conti.
L’Incidenza dei
Ricavi TV sul Fatturato Netto ( TV and Broadcasting/Turnover).
Stando ai dati pubblicati dal “The Guardian”, i ricavi per "TV and Broadcasting" della Premier League 2012/13 ammontano a circa 1,18
miliardi di Sterline, che ad un cambio (exchange rate) al 30 giugno 2013 di 1 £
= € 1,1668, equivalgono a 1,38 miliardi di Euro. Considerando il fatturato netto, senza plusvalenze, pari a £ 2,56
miliardi (circa 2,99 miliardi di Euro), si ottiene un’incidenza del 46 %.
Considerando che i ricavi da Match Day incidono per il 22,1% e
i ricavi commerciali, compresi i ricavi da “Corporate Hospitality” e gli altri
ricavi, incidono per il 31,9%, si può affermare che i ricavi della Premier League
2012/2013, oltre ad essere nettamente superiori a quelli della Serie A italiana
2012/2013, sono indubbiamente meglio “equi-distribuiti”.
Si consideri che il fatturano netto della Serie A italiana
2012/2013, depurato dalle voci del Player Trading, come le plusvalenze e i prestiti
e dagli storni dei costi del vivaio, che vengono considerati come ricavi, è
stimabile in € 1,66 miliardi e che l’ammontare dei ricavi TV 2012/13 è pari all’incirca
a 976 milioni di Euro, determinando un’incidenza sul Fatturato Netto del 58,6%. I ricavi da gare
della serie A 2012/13 mostrano un’incidenza del 11,4%, i ricavi commerciali del
18,9% e gli altri ricavi dell’11,1%.
L’Incidenza del Costo
del Personale sul Fatturato Netto.
L’Incidenza del Costo del Personale sul Fatturato Netto della
Premier League 2012/13, in media è del 67,8%. Mentre per la Serie A 2012/13 è
del 69,3%. Tranne il Manchester City e di poco il Chelsea, sono i club che
fatturano meno di 100 milioni di Sterline a superare la media. Come esempio virtuoso bisogna citare il Manchester United, anche se è il club che fattura di più.
L’Incidenza del Costo
del Personale sui Ricavi TV.
L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV della
Premier League 2012/13, in media è del 147,4%. Mentre per la Serie A 2012/13 è
del 118,2%. Ciò sta a significare che i ricavi TV della Premier League coprono
solo il 67,8% del costo del personale. Il vantaggio della Premier League,
rispetto alla Serie A, è che i ricavi TV, oltre ad essere superiori per circa
400 milioni di Euro, incidono meno sulla composizione del Fatturato Netto
complessivo, perché i ricavi da gare, commerciali e gli altri ricavi incidono
complessivamente per il 54% e sono superiori complessivamente ai ricavi da
gare, commerciali e altri ricavi della Serie A per circa 926 milioni di Euro.
Il Risultato Netto
aggregato.
Il Risultato Netto aggregato della Premier League 2012/13 è
negativo per 291 milioni di Sterline, pari a circa a 340 milioni di Euro.
Il club con la maggiore perdita è stato il Queens Park
Rangers con 65 milioni di Sterline, pari a circa 76 milioni di Euro (vedasi: http://www.bbc.com/sport/0/football/26468560). Il
rapporto tra risultato netto e fatturato netto è negativo per l’11,4%, ciò
significa che ogni 100 sterline di fatturato netto se ne perdono 11,4.
Per quanto riguarda la Serie A, il risultato netto aggregato
è negativo per 166,4 milioni di Euro e il rapporto tra risultato netto e
fatturato netto è negativo per il 10%.
Per la Premier League ci sono 5 club con perdite superiori
ai 50 milioni di Sterline che hanno contribuito a determinare risultati
reddituali peggiori di quelli della Serie A italiana. Tali club sono stati:
Queens Park Rangers, Manchester City, Liverpool, Chelsea e Aston Villa.
Per la Serie A italiana del 2012/13 a determinare il
risultato aggregato negativo di tali proporzioni hanno contribuito maggiormente
Inter, Roma e Palermo.
Conclusioni.
Volendo giungere ad una conclusione sintetica, la differenza principale
tra la Premier League inglese e la Serie A italiana sta innanzitutto nel volume
d’affari, che vede in vantaggio la Premier League di 1,3 miliardi di Euro, ma
tale differenza è determinata solo per 400 milioni di Euro dai diritti TV, i
restanti 926 milioni di Euro di differenza, trovano la giustificazione nei
ricavi da gare e nei ricavi commerciali. Ovviamente, anche nella Premier League
non mancano esempi di gestioni economiche squilibrate, che dovranno fare i
conti sia con il Fair Play Finanziario, che con le Nuove Regole Inglesi, che
pongono un limite alle perdite triennali e stabiliscono delle misure di
controllo dei costi.
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