domenica 6 luglio 2014

L’importanza dei ricavi TV per la Premier League 2012/13. Differenze con la Serie A.



Luca Marotta


In base ai dati della tabella riepilogativa dei risultati economici e finanziari dei club della Premier League 2012/13, pubblicata sul sito del giornale “The Guardian” (http://www.theguardian.com/), è possibile verificare l’eventuale “teledipendenza” del massimo campionato inglese. Dai dati esposti emergerebbe, senza dubbio, l’importanza di tale fonte di ricavo per il fatturato netto, ma la sua “importanza” non si trasforma in “dipendenza”, poiché la somma dei totali delle altre fonti di ricavo supera quella dei diritti TV. Invece per la Serie A italiana la voce ricavi TV supera nettamente la somma dei totali delle altri fonti di ricavo e risulta necessario ricorrere alle plusvalenze per far quadrare i conti.

L’Incidenza dei Ricavi TV sul Fatturato Netto ( TV and Broadcasting/Turnover).

Stando ai dati pubblicati dal “The Guardian”, i ricavi per "TV and Broadcasting" della Premier League 2012/13 ammontano a circa 1,18 miliardi di Sterline, che ad un cambio (exchange rate) al 30 giugno 2013 di 1 £ =  € 1,1668, equivalgono a 1,38 miliardi di Euro. Considerando il fatturato netto, senza plusvalenze, pari a £ 2,56 miliardi (circa 2,99 miliardi di Euro), si ottiene un’incidenza del 46 %.





Tra il club che incassa meno, il Queens Park Rangers, e quello che incassa di più, il Chelsea, la differenza è nell'ordine di 62 milioni di Sterline. La differenza dipende essenzialmente dalla partecipazione alle coppe europee, in effetti Chelsea, Manchester United, Manchester City e Arsenal sono stati i club che hanno percepito le maggiori somme.
Considerando che i ricavi da Match Day incidono per il 22,1% e i ricavi commerciali, compresi i ricavi da “Corporate Hospitality” e gli altri ricavi, incidono per il 31,9%, si può affermare che i ricavi della Premier League 2012/2013, oltre ad essere nettamente superiori a quelli della Serie A italiana 2012/2013, sono indubbiamente meglio “equi-distribuiti”.

Si consideri che il fatturano netto della Serie A italiana 2012/2013, depurato dalle voci del Player Trading, come le plusvalenze e i prestiti e dagli storni dei costi del vivaio, che vengono considerati come ricavi, è stimabile in € 1,66 miliardi e che l’ammontare dei ricavi TV 2012/13 è pari all’incirca a 976 milioni di Euro, determinando un’incidenza sul Fatturato Netto del 58,6%. I ricavi da gare della serie A 2012/13 mostrano un’incidenza del 11,4%, i ricavi commerciali del 18,9% e gli altri ricavi dell’11,1%.


Per la serie A il divario tra il club che percepisce maggiori diritti televisivi (Juventus) e quello che ne percepisce meno (non bisogna considerare il Torino, ma il Pescara, perché il dato risente ancora della Serie B 2011/12), anche depurandolo dai proventi della Champions League è maggiore rispetto a quello della Premier League.

L’Incidenza del Costo del Personale sul Fatturato Netto.

L’Incidenza del Costo del Personale sul Fatturato Netto della Premier League 2012/13, in media è del 67,8%. Mentre per la Serie A 2012/13 è del 69,3%. Tranne il Manchester City e di poco il Chelsea, sono i club che fatturano meno di 100 milioni di Sterline a superare la media. Come esempio virtuoso bisogna citare il Manchester United, anche se è il club che fattura di più.

L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV.

L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV della Premier League 2012/13, in media è del 147,4%. Mentre per la Serie A 2012/13 è del 118,2%. Ciò sta a significare che i ricavi TV della Premier League coprono solo il 67,8% del costo del personale. Il vantaggio della Premier League, rispetto alla Serie A, è che i ricavi TV, oltre ad essere superiori per circa 400 milioni di Euro, incidono meno sulla composizione del Fatturato Netto complessivo, perché i ricavi da gare, commerciali e gli altri ricavi incidono complessivamente per il 54% e sono superiori complessivamente ai ricavi da gare, commerciali e altri ricavi della Serie A per circa 926 milioni di Euro.

Il Risultato Netto aggregato.

Il Risultato Netto aggregato della Premier League 2012/13 è negativo per 291 milioni di Sterline, pari a circa a 340 milioni di Euro.



Il club con la maggiore perdita è stato il Queens Park Rangers con 65 milioni di Sterline, pari a circa 76 milioni di Euro (vedasi: http://www.bbc.com/sport/0/football/26468560). Il rapporto tra risultato netto e fatturato netto è negativo per l’11,4%, ciò significa che ogni 100 sterline di fatturato netto se ne perdono 11,4.

Per quanto riguarda la Serie A, il risultato netto aggregato è negativo per 166,4 milioni di Euro e il rapporto tra risultato netto e fatturato netto è negativo per il 10%.



Per la Premier League ci sono 5 club con perdite superiori ai 50 milioni di Sterline che hanno contribuito a determinare risultati reddituali peggiori di quelli della Serie A italiana. Tali club sono stati: Queens Park Rangers, Manchester City, Liverpool, Chelsea e Aston Villa.
Per la Serie A italiana del 2012/13 a determinare il risultato aggregato negativo di tali proporzioni hanno contribuito maggiormente Inter, Roma e Palermo.

Conclusioni.

Volendo giungere ad una conclusione sintetica, la differenza principale tra la Premier League inglese e la Serie A italiana sta innanzitutto nel volume d’affari, che vede in vantaggio la Premier League di 1,3 miliardi di Euro, ma tale differenza è determinata solo per 400 milioni di Euro dai diritti TV, i restanti 926 milioni di Euro di differenza, trovano la giustificazione nei ricavi da gare e nei ricavi commerciali. Ovviamente, anche nella Premier League non mancano esempi di gestioni economiche squilibrate, che dovranno fare i conti sia con il Fair Play Finanziario, che con le Nuove Regole Inglesi, che pongono un limite alle perdite triennali e stabiliscono delle misure di controllo dei costi.


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