Luca Marotta
L’esercizio 2013/14 ha visto il conseguimento di un utile
netto di circa € 1,6 milioni e di un fatturato netto record di 169,9 milioni di
Euro, grazie soprattutto alla partecipazione alla finale di UEFA Champions
League 2013/14, culminata con la sconfitta ad opera del Real Madrid, ma anche
al successo nella Liga Spagnola. Per quanto riguarda la “Copa de Su Majestad el
Rey”, l’’Atletico è stato eliminato in semifinale dal Real Madrid. In
definitiva, gli ottimi risultati sportivi hanno comportato maggiori ricavi per
il Club e la maggior visibilità del marchio a livello internazionale, che in
genere si ripercuote favorevolmente attraverso il marketing. I risultati
sportivi sono da giudicare ottimi perché gli obiettivi iniziali erano il
raggiungimento dei quarti di Champions League e arrivare tra i primi tre in
campionato.
Gran parte delle entrate, dovute ai buoni risultati ottenuti
in Champions League, sono state utilizzate per la riduzione del debito fiscale.
Infatti, fino a settembre 2014, i pagamenti effettuati all'AEAT (l’Agenzia
delle Entrate Spagnola) durante tutta la stagione 2013/2014 e i primi mesi dell'anno
2014/2015 hanno superato 82 milioni. In definitiva, bisogna evidenziare che il
valore aggiunto determinato dai risultati sportivi è stato assorbito dal costo
del personale.
Secondo gli Amministratori, nel corso della stagione
2013/2014, Club Atlético de Madrid, SAD ha continuato a far passi decisi verso
l’equilibrio della sua struttura finanziaria e ha migliorato il rapporto tra debito
a lungo e breve termine.
I pilastri della gestione sportiva dell’Atletico Madrid sono
tre: rinnovo e ritocco degli ingaggi solo ai calciatori con rendimento
consolidato in prima squadra; rinnovo e ritocco degli ingaggi solo ai giovani
chiamati in prima squadra e ingaggio di calciatori di livello internazionale,
con un livello di investimento sostenibile.
Ovviamente, in considerazione degli ottimi risultati
sportivi conseguiti è risultato importante mantenere lo staff tecnico.
Inoltre, la Liga, nell’ambito della procedura del controllo
a priori dei bilanci preventivi, ha imposto un limite al costo dei calciatori,
stabilendo come limite massimo la differenza tra il totale dei ricavi e i restanti
costi generali del club. Tale limite rientra nell’ottica di generare un
business sostenibile in grado di far fronte alla massa debitoria. Ai fini della
sostenibilità del business del calcio spagnolo risulteranno fondamentale due
obiettivi prefissati dalla Liga, riguardante la commercializzazione e la
ripartizione dei diritti televisivi. Un ruolo molto attivo nell’elaborazione
delle norme, è stato svolto da un dirigente dell’Atletico Madrid.
Gl Amministratori considerano il settore giovanile e
"La Academia" di importanza strategica per il Club. "La
Academia" è sorta dalla fusione delle strutture giovanile già esistenti.
Anche l’espansione del brand a livello internazionale, secondo
gli Amministratori, avrà un ruolo di importanza strategica. L'espansione
internazionale del Club e il culmine di contratti di sponsorizzazione e di
partnership con grandi marchi, sono considerati capisaldi del Piano Strategico
della società per i prossimi anni, insieme con il nuovo stadio, la costruzione
della Nuova città dello Sport, il consolidamento di Club tra i più grandi in
Europa e l'obiettivo di una condivisione migliore e più efficiente dei diritti
televisivi.
Sul fronte commerciale, in tempi di grandi difficoltà per la
ricerca di sponsor, l’Atletico ha rinnovato l’accordo di sponsorizzazione con
un partner istituzionale come lo Stato dell’Azerbajan ed è alla ricerca di
altri partner, come Huawei. Sono stati rinnovati anche i contratti della
maggior parte dei principali sponsor commerciali dell'entità.
Sul fronte degli investimenti patrimoniali il progetto per la
costruzione del nuovo Stadio e della Nuova Città dello Sport proseguono il loro
iter.
Per il 2014/15, è previsto un utile di € 2,1 milioni, con
ricavi delle vendite pari a € 142,4 milioni e altri ricavi operativi per € 6,9
milioni.
La riduzione prevista del fatturato si basa sul decremento prudenziale
dei ricavi sportivi da € 68,1 milioni a € 48,7 milioni, mentre i ricavi
commerciali previsti per il 2014/15 ammonterebbero a € 31,4 milioni.
L’Assetto societario.
La società “Club Atlético de Madrid SAD” è stata costituita
il 30 giugno 1992, a
seguito della trasformazione del “Club Atlético de Madrid”, ai sensi della “Ley
del Deporte”.
Al 30 giugno 2014, il capitale sociale ammontava a €
20.592.168 ed è diviso in 2.422.608 azioni del valore nominale di Euro 8,50.
Al 30 giugno 2014, Don Miguel Ángel Gil Marín possedeva
1.548.400 azioni pari al 63,92% del capitale sociale. In forma diretta controllava
il 3,92% ed in forma indiretta attraverso la società "Holding de
Inversiones Atléticas, S.A." deteneva il 60%. Don Enrique Cerezo Torres è
proprietario di 578.863 azioni pari al 23,89%
del capitale sociale. In forma diretta controlla il 4,29% e in forma
indiretta il 19,60% attraverso la società "Video Mercury Films,
S.A.".
Al 30 settembre 2014, il capitale sociale ammontava a € 24.706.669,50
ed è diviso in 2.906.667 azioni del valore nominale di Euro 8,50.
Al 30 settembre 2014, Don Miguel Ángel Gil Marín possedeva
1.773.476 azioni pari al 61,01% del capitale sociale. In forma diretta
controlla il 4,38% ed in forma indiretta attraverso la società "Holding de
Inversiones Atléticas, S.A." detiene il 56,63%. Don Enrique Cerezo Torres
è proprietario di 654.224 azioni pari al 22,37%
del capitale sociale. In forma diretta controlla il 3,83% e in forma
indiretta il 18,54% attraverso la società "Video Mercury Films,
S.A.".
“Club Atlético de Madrid SAD” detiene una partecipazione
nella società "Madrid Deporte Audiovisual, S.A.".
La continuità
aziendale degli Amministratori e i numerosi richiami dei revisori.
Il bilancio 2013/14 presenta un patrimonio netto positivo
pari a € 24,4 milioni e un capitale circolante netto negativo per € 111
milioni, nel 2012/13 il patrimonio netto era positivo per € 32,2 milioni e il
capitale circolante era negativo per € 170,5 milioni.
Secondo gli amministratori, il deficit di capitale
circolante netto, ossia la differenza negativa tra attività e passività a breve
termine, è dovuto in parte agli investimenti in giocatori, effettuato nelle
ultime stagioni per migliorare le prestazioni sportive, con l'obiettivo di
partecipare alle competizioni europee, e in secondo luogo, alle caratteristiche
proprie dell'attività svolta. Sempre secondo gli amministratori, tale
situazione non rappresenta un impedimento per la continuità aziendale ed è
comune alla stragrande maggioranza delle società di calcio. Per questo motivo
il Consiglio di Amministrazione ha applicato il principio di continuità
aziendale. Tra i fattori che attenuano la portata di un capitale circolante
netto negativo, gli Amministratori evidenziano la presenza nel passivo a breve
dei risconti passivi per ricavi anticipati, pari a € 22,3 milioni (€ 31 milioni
nel 2012/13), che non rappresentano debiti finanziari da pagare; la costante partecipazione
alle competizioni europee, con le implicazioni economiche che questo comporta
ed infine la materializzazione dei progetti per la costruzione del nuovo stadio
di Madrid e la nuova “Ciudad Deportiva”, che consentirà un significativo
aumento dei ricavi. In ogni caso l’azionista di maggioranza e i membri de
Consiglio di Amministrazione hanno manifestato la volontà di prestare garanzie
per far fronte a deficit di tesoreria.
I revisori della società EUDITA ALL Auditores 1986, S.A.P., nella
loro relazione hanno evidenziato un rilievo e alcuni richiami di informativa.
Al punto 2 della relazione, i revisori hanno mosso dei
rilievi riguardanti l’esposizione di proventi, a seguito di contratti per
cessioni immobiliari sottoposti a condizione sospensiva. Nell’esercizio
2005/06, tali proventi ammontavano a 46,3 milioni, nel 2007/2008 a 57,8 milioni
e nel 2008/09 a 10,1 milioni. Secondo i revisori, la condizione sospensiva
riguardava l’approvazione di un piano urbanistico, prevista per la fine
dell’anno 2011 e, solo nel mese di giugno 2011, è stato stipulato un accordo
con cui si sopprimeva tale clausola, dando efficacia all’accordo. Tuttavia,
persisteva un’altra condizione, ancora pendente. Per tale motivo, la società di
revisione ha mosso un rilievo relativo al bilancio 2012/13.
Al punto 4 della relazione, i revisori hanno richiamato
l’attenzione sul fatto che sono ancora aperti gli accertamenti tributari
relativi alle imposte degli ultimi quattro anni. In aggiunta hanno evidenziato
che nel bilancio figurano crediti per imposta differite attive per l’importo di
€ 54,7 milioni (€ 51,6 milioni nel 2012/13), mentre figurano debiti per imposte
differite per € 29,4 milioni (€ 26,8 milioni nel 2012/13). Il realizzo delle
attività per imposte differite, per la parte eccedente i debiti per imposte
differite, è condizionato dalla capacità della società di produrre imponibile
fiscale negli esercizi futuri.
Infine al punto 5 della relazione, la società di revisione
ritiene incerto, ovvero non determinato con precisione l’accantonamento di 20,5
milioni per coprire i costi a carico dell’Atletico Madrid per il progetto di
sviluppo urbano dello stadio.
La struttura dello
stato patrimoniale.
L’attivo è diminuito di € 11,7 milioni, assestandosi a 564,4
milioni. Il 70,4% è rappresentato da attività a lungo termine. I diritti alle
prestazioni sportive dei giocatori incidono per il 10,5% e ammontano a € 59,4
milioni.
Nelle immobilizzazioni immateriali figurano anche i “Diritti
su investimenti effettuati in terreni o impianti ceduti", che sono
investimenti effettuati dalla Società su terreni ottenuti con concessioni
amministrative. Tale voce è pari a € 5,6 milioni, e riguardano un terreno concesso
alla “Fundación Atlético de Madrid”, ammortizzato al 5%, e i diritti sui terreni
del nuovo stadio per € 4,5 milioni, non ancora ammortizzati.
Le immobilizzazioni materiali incidono solo per il 9,3%,
essendo pari a € 52,2 milioni (€ 35,8 milioni nl 2012/13). L’aumento del 45,7% è
dovuto all’incremento della voce immobilizzazioni in corso e acconti che è
passata da € 34 milioni a € 50,3 milioni, di cui € 50.175.987,24 per il nuovo
stadio. Il valore contabile netto della voce “Stadio e impianti sportivi” è € 879.658,57,
con un costo storico di € 39,2 milioni.
L’importo maggiore delle attività è rappresentato dai
crediti verso terzi a lungo termine, pari a € 218.016.063,26 (€
236.364.569,77 nel 2012/13). Trattasi di crediti, riguardanti principalmente
i proventi da cessioni immobiliari, relativi al contratto del 30 giugno 2010
(Stadio e impianti sportivi). La variazione è dovuta da un lato agli interessi
e dall’altro dalla compensazione delle opere ricevute in relazione alla
costruzione del nuovo stadio.
Anche tra i crediti a breve termine residua un importo
notevole per € 94 milioni (€ 82,5 milioni nel 2012/13), sempre legato ad
operazioni immobiliari, in particolare la vendita di terreni e fabbricati
associati al centro sportivo.
Il patrimonio netto finanzia solo il 4,3% dell’attivo e per
il restante 95,7% si ricorre ai debiti. Il totale delle passività, sia correnti
che non correnti, è diminuito di € 2,9 milioni assestandosi a € 540 milioni (€542,9
milioni nel 2012/13). Le passività correnti ammontano a € 278,2 milioni (€ 344,1
milioni nel 2012/13), rappresentano il 51,5% delle passività e “finanziano” il 49,3%
delle attività. Le passività a lungo termine ammontano a € 261,7 milioni (€
198,8 milioni nel 2012/13), rappresentano il 48,5% delle passività e
“finanziano” il 46,4% delle attività.
Il capitale circolante netto, dato dalla differenza tra
attività e passività a breve termine, è negativo per € 111 milioni (-€ 170,5
milioni nel 2012/13).
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina
l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità totale è pari a 1,04, ciò vuol dire che il club possiede dei beni
il cui valore, così come valorizzato nel bilancio, è di poco sufficiente a
pagare i debiti.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti
e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice
serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel
caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,6, ciò vuol dire
che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i
debiti a breve. Tuttavia, come evidenziato dagli amministratori, nelle
passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 22,3 milioni,
ma anche, con l’esclusione dei ratei e risconti passivi, l’indice di
solvibilità corrente sarebbe inferiore a 1, poiché il miglioramento sarebbe in
termini millesimali.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento e consente di determinare quante volte il capitale proprio è
superiore rispetto al capitale di terzi finanziatori. Quanto più l’azienda è
indebitata, tanto più è esposta a rischi e tanto più importante diventa
importante la redditività per affrontare la situazione debitoria. Tale valore
deve muoversi all’intorno di 1.
Nel
caso dell’Atletico Madrid, l’indice di indebitamento è pari a 0,05 e segnala il
prevalere delle Liabilities sui mezzi propri.
L’indice di indebitamento potrebbe essere un parametro da
considerare in chiave modifica del Regolamento del Fair Play Finanziario, se si
adottasse il principio di favorire la capitalizzazione dei club con i mezzi
propri, evitando il ricorso all’indebitamento.
Il ROI
(Return on investment).
Il ROI, che misura la redditività del capitale investito,
deve essere quanto più possibile alto e indica l’efficienza economica della
gestione caratteristica.
Nel caso dell’Atletico Madrid, nel 2013/14, aumenta dal
3,04% al 3,44%. Tale indicatore deve essere confrontato con il costo medio del
denaro. In sintesi, l’indebitamento conviene se il ROI è maggiore rispetto ai tassi
pagati sui finanziamenti contratti, altrimenti sorgono squilibri.
Il Valore della Rosa.
I diritti alle prestazioni sportive dei giocatori incidono
per il 10,5% sul totale dell’attivo e ammontano a € 59,4 milioni (€ 58,7
milioni nel 2012/13). Il valore lordo è di € 109,7 milioni.
La variazione rispetto al 2012/13 è stata di € 0,7 milioni
ed è stata determinata da investimenti per € 38,5 milioni, cessioni per un
valore residuo di € 20,9 milioni e ammortamenti per € 16,9 milioni.
Tra le attività correnti figura la posta: “attività non
correnti detenute per la vendita”, pari a € 4.886.843,60 (€770.000 nel 2012/13),
che riguarda il valore contabile netto dei diritti di acquisizione di
giocatori, che sono stati ceduti tra la data di chiusura dell'esercizio e la
data di redazione dei conti annuali.
Pertanto, il valore della rosa al 30 giugno 2014 è di € 64,3
milioni.
Al 30 giugno 2014, i valori di mercato dei calciatori risultavano
nettamente superiori ai valori contabili del bilancio.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 24,4 milioni,
mentre nel 2012/13 era positivo per € 33,2 milioni. La variazione è dovuta
all’utile d’esercizio 2013/14 pari a € 1,6 milioni, alla riduzione del capitale
sociale da Euro 24.706.669,50
a Euro 20.592.168 e alla riduzione delle riserve per 6,1
milioni.
Il capitale sociale si è ridotto, perché, in data 15 gennaio
2014, una sentenza ha disposto la nullità di un aumento di capitale risalente
al 2003 e il conseguente annullamento di 484.059 azioni.
La vicenda era stata oggetto di rilievo da parte dei
revisori nei precedenti esercizi.
Il 30 giugno 2014, è stata recepita la sentenza divenuta
definitiva il 27 febbraio 2014 ed è stato deliberato un aumento di capitale
pari a Euro 4.114.501,50, mediante l’emissione di 484.059 azioni con un valore
nominale di 8,5 Euro.
Le riserve sono diminuite a seguito della liquidazione della
azioni annullate.
A seguito dell’aumento di capitale deliberato il 30 giugno
2014, si è ripristinata la situazione prima dell’annullamento dell’aumento di
capitale del 2003.
Il Patrimonio Netto, essendo non negativo, è conforme a
quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario. Tuttavia, il Patrimonio
Netto copre solo il 4,3% delle attività totali, sintomo di
sottocapitalizzazione e carenza di autonomia finanziaria, nel senso che si fa
massiccio ricorso al capitale di terzi. Non a caso il capitale circolante
netto, come detto sopra, è negativo.
L’indebitamento finanziario netto ammonta a € 35,4 milioni e
risulta in diminuzione di € 2 milioni rispetto ai 37,4 milioni di Euro del 2012/13.
I debiti finanziari riguardano: i debiti verso enti
creditizi per € 47,9 milioni (€ 39,3 milioni nel 2012/13) e i prestiti
obbligazionari per € 66.978,80. Le disponibilità liquide ammontano a € 12,55 milioni
(€1.960.443,5 nel 2012/13) e risultano in forte aumento.
Dei debiti verso enti creditizi 8,5 milioni riguardano lo
sconto di effetti. A garanzia del debito bancario figurano: € 22,4 milioni per
abbonamenti da incassare; € 12,5 milioni di garanzie dei soci e 4,5 milioni da
incassi per competizioni europee della prossima stagione sportiva.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita
calciatori è positivo per € 7,86 milioni (€ 16,3 milioni nel 2012/13). I debiti
per la compravendita dei calciatori diminuiscono da € 52 milioni a € 39,5
milioni. I crediti per compravendita calciatori diminuiscono da € 74,4 milioni
a € 47,3 milioni.
L’indebitamento finanziario netto ai fini del Fair Play Finanziario
pari a € 27,6 milioni risulta inferiore al volume dei ricavi ed è conforme a
quanto auspicato dalla normativa.
L’indebitamento finanziario netto ai fini del Regolamento
del Controllo Economico della LNFP risulta pari a € 169,3 milioni (€ 86,8 milioni nel
2012/13) risulta inferiore al volume dei ricavi rilevanti che è pari a €
196.778.000 (€ 144.270.000 nel 2012/13).
I debiti verso il
personale e la
Pubblica Amministrazione.
I debiti totale verso il personale ammonta a € 79,7 milioni
(€ 44,5 milioni nel 2012/13), segnando un incremento del 79,2%. La maggior
parte riguarda i debiti verso il personale sportivo pari a € 79,1 milioni (€ 43,8
milioni nel 2012/13). Il rapporto tra debiti verso il personale e costo del
personale è molto elevato essendo pari al 70,5% (69,8% nel 2012/13) e
rappresenta un segnale di probabile ritardo nei pagamenti.
Il notevole incremento dei debiti verso il personale
sportivo potrebbe essere spiegato dalla parte della remunerazione legata ai
premi per gli obiettivi raggiunti. Il debito verso i calciatori della prima
squadra è aumentato da € 40,1 milioni a € 73,2 milioni.
I debiti verso il personale “finanziano” il 14,1% di tutte
le attività. Nel bilancio è scritto che il saldo del debito verso i calciatori
della prima squadra alla chiusura di ogni esercizio è significativo, perché la
liquidazione di una parte importante delle remunerazioni della stagione
sportiva viene effettuata a inizio dell’esercizio successivo.
Il bilancio dell’Atletico Madrid è caratterizzato da un
enorme indebitamento verso l’Erario.
I debiti verso l’Erario, gli Enti Previdenziali e Pubblici,
ammontano complessivamente a € 158 milioni (€ 200,2 milioni nel 2012/13), di
cui € 39,1 milioni a breve termine (€ 61,5 milioni nel 2012/13); € 89,5 milioni
a lungo termine (€ 104,5 milioni nel 2012/13) e 29,4 milioni per imposte
differite (€ 26,8 milioni nel 2012/13). L’importo residuo, al 30/06/2014, dei
debiti tributari rateizzati è di € 117,6 milioni (€ 167,1 milioni nel 2012/13).
L’importo degli interessi sui debiti tributari rateizzati è di € 13,5 milioni
(€ 12,9 milioni nel 2012/13). L’importo dell’IVA rateizzata, esclusi gli interessi,
è di € 29,4 milioni (€ 24,3 milioni nel 2012/13).
Bisogna evidenziare che nel complesso i debiti verso la Pubblica Amministrazione
“finanziano” il 28% dell’attivo.
Per quanto riguarda la situazione dei crediti verso
l’Erario, per € 54,7 milioni, i revisori hanno evidenziato che la realizzazione
dei crediti per imposte differite, eccedenti i debiti per imposte differite, dipenderà
dalla capacità di generare utili nel futuro.
I Ricavi.
Il fatturato netto riclassificato, includendo gli altri ricavi
operativi ed escludendo le plusvalenze, per l’anno 2013/14 segna la cifra di €
169,9 milioni, mentre nel 2012/13 era pari a € 120 milioni.
In definitiva l’incremento registrato di 49,9 milioni è
stato assorbito dall’incremento del costo del personale che è stato di 49,1
milioni di Euro.
I ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi per
l’anno 2013/14 ammontano a € 162,8 milioni (€ 106,6 milioni nel 2012/13),
mentre gli altri ricavi della gestione operativa ammontano a € 7 milioni (€ 13,4
milioni nel 2012/13).
I ricavi legati all’attività sportiva ammontano a € 68.156.719,88
(€ 18.157.603,05 nel 2012/13) ed incidono per il per il 41,9% sui ricavi delle
vendite (esclusi gli altri ricavi della gestione operativa). Tra i “ricavi
sportivi” sono inclusi: i ricavi da gare di campionato per € 6.767.311,74 (€
4.968.951,15, nel 2012/13); i ricavi da gare di Coppa Nazionale per € 1.021.658,67
(€ 3.925.180,79, nel 2012/13); i ricavi da competizioni internazionali per € 56,7
milioni (€ 7,3 milioni, nel 2012/13) e i ricavi per amichevoli per € 3,6
milioni (€ 1,9 milioni nel 2012/13).
I ricavi da abbonamenti e soci incidono per il 11,4% sui
ricavi delle vendite e sono pari a € 18.543.804,62 (€ 18.159.267,69 nel
2012/13), di cui € 15,5 milioni per abbonamenti (€ 13,3 milioni nel 2012/13).
I ricavi per cessione diritti audiovisivi nazionali ammontano
a € 45,9 milioni (€ 45,6 milioni nel 2012/13). Tali ricavi incidono per il 42,8%
sui ricavi delle vendite.
I ricavi commerciali e pubblicitari incidono per il 18,5%
sui ricavi delle vendite e ammontano a € 30,2 milioni (€ 24,6 milioni nel
2012/13), con un incremento del 22,7% rispetto al 2012/13. In particolare, i
ricavi da sponsorizzazione e pubblicità aumentano da € 20,5 milioni a € 24,6
milioni e i ricavi del merchandising aumentano da € 2.987.693,30 a €
4.478.969,44.
Gli altri ricavi operativi comprendono anche i contributi e
le donazioni ricevute.
Il Player trading.
Il risultato del Player trading è positivo per € 171 mila e
riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori.
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a € 16,9
milioni (€ 24,2 milioni nel 2012/13), perciò si è verificato un decremento del 30%.
Il saldo tra plusvalenze e minusvalenze è positivo per € 21,96 milioni, in aumento
di 5,8 milioni rispetto ai € 16,1 milioni del 2012/13.
E’ impressionante la costanza con la quale l’Atletico Madrid
produce plusvalenze, grazie ai campioni come Aguero, Falcao e da ultimo Diego
Costa, ceduto al Chelsea nell’ultima campagna trasferimenti.
Il costo del
personale.
Il costo del personale aumenta da € 63,8 milioni a € 112,9
milioni con un incremento del 77% rispetto al 2012/13. Il rapporto tra costo
del personale e fatturato netto riclassificato, senza plusvalenze, è del 66,5%
(53,2% nel 2012/13). Tale dato è conforme a quanto auspicato dal Fair Play
Finanziario.
Il costo della parte variabile legata ai premi per i
calciatori della prima squadra è aumentato da 7.683.829,09 Euro a 32.735.655,31
Euro.
Il costo della parte variabile legata ai premi per i tecnici
della prima squadra è aumentato da 666.937,09 Euro a 4.257.401,74 Euro.
Rimane il discorso della liquidazione della maggior parte
delle remunerazioni del personale rinviato a dopo la chiusura del bilancio.
IL COSTO DEL FATTORE LAVORO
Il costo del fattore lavoro dato dalla somma del costo del
personale e dal costo degli ammortamenti è pari a € 129,9 milioni e incide sui
ricavi al netto delle plusvalenze per il 76,5%.
Il Costo degli Agenti.
Il costo degli agenti allocato tra i costi per servizi
esterni ammonta a € 4.054.000, nel 2012/13
era pari a € 2.943.000.
Altri costi.
I costi per l’approvvigionamento di forniture e servizi
ammontano a € 7,1 milioni (€ 5,8 milioni nel 2012/13). Tali costi riguardano il
materiale sportivo per € 929.461,88, il costo del lavoro di imprese esterne per
€ 3,1 milioni, gli altri consumi e costi esterni per circa € 2,9 milioni. I
costi di gestione pari a € 33,7 milioni (€ 23 milioni nel 2012/13), comprendono
i costi per servizi esterni pari a € 19,3 milioni.
La Gestione
Finanziaria.
Sul conto economico pesano molto gli oneri finanziari per
debiti verso terzi pari a circa € 20,6 milioni (€ 19 milioni 2012/13). Si pensi
che nel 2010/11 erano pari a € 40.610.848,49. L’entità è tale che il risultato
della gestione finanziaria è negativo per € 17,1 milioni, in linea con il
risultato del 2012/13.
La Gestione Straordinaria.
La complicatissima vicenda della costruzione del nuova
“Ciudad Deportava”, già evidenziata di revisori nei precedenti esercizi, ha
generato sia proventi che oneri straordinari a seguito di una risoluzione contrattuale.
Tale risoluzione ha generato un provento straordinario di € 16.035.404,56, a
titolo di indennizzo e un onere straordinario di circa 16 milioni di Euro per
svalutazione.
Il requisito del
pareggio di bilancio.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 2,3
milioni. Nel 2012/13 era positivo per € 386.958,91 e nel 2011/12 era sempre
positivo per € 93.478,64.
La somma algebrica dei risultati prima delle imposte degli
ultimi tre esercizi evidenzia un dato positivo di € 2,8 milioni.
Conclusioni.
Il peso fiscale sul bilancio dell’Atletico Madrid, inizia a
ridursi, ma resta ancora molto pesante e per essere onorato sottrae importanti
risorse.
Gli ottimi risultati sportivi, hanno contribuito ad
alleviare il peso, ma il valore aggiunto prodotto è stato assorbito dal costo
del personale.
Poiché l’Atletico Madrid ha instaurato una politica
gestionale improntata all’equilibrio economico, in chiave di ‘Break-Even Result’
del Regolamento del Fair Play Finanziario, non presenta criticità.
Il problema resta il debito verso il Fisco Spagnolo, che
seppur rateizzato, ha delle scadenze di un certo importo, che vanno onorate.
Altro interrogativo è la mole del debito verso il personale,
in considerazione della “prassi” di liquidarlo, per la maggior parte, dopo la
chiusura dell’esercizio.
Come punto di forza sembrerebbe che la gestione sportiva
stia conseguendo con costanza sia risultati sportivi eccellenti, che ottime
plusvalenze.
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