mercoledì 8 luglio 2015

Alcune riflessioni superficiali su Debito, Deficit e PIL in base ai dati OCSE.


Luca Marotta


Stando alla definizione dell’OCSE il Prodotto Interno Lordo (PIL), o Gross Domestic Product (GDP), è la misura standard del valore dei beni e servizi finali prodotti da un paese in un periodo meno il valore delle importazioni. Inoltre il Prodotto Interno Lordo (PIL) è considerato come l’indicatore più importante per rappresentare la ricchezza economica prodotta da un Paese, ma, considerato da solo, non è una buona misura del benessere delle società, perché risulterebbe una misura limitata degli standard materiali di vita delle persone.

Per quanto riguarda la definizione del rapporto “General government debt-to-GDP” (Debito/PIL) non è altro che il risultato della divisione tra il totale del debito lordo dei governi delle nazioni e il loro Prodotto Interno Lordo. Nella sostanza, si tratta di un indicatore che fornisce indicazioni circa lo stato di salute di un'economia. Inoltre, trattasi di un fattore chiave per la sostenibilità delle finanze pubbliche. Secondo la definizione dell’OCSE,  il "Debito" è comunemente definito come uno specifico sottoinsieme di passività identificate in base ai tipi di strumenti finanziari inclusi o esclusi. Il debito è quindi ottenuto come somma delle seguenti categorie di passività (a seconda dei casi): contanti e depositi; titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati; prestiti; riserve tecniche di assicurazione; e altri conti passivi. Le variazioni di debito pubblico nel tempo riflettono l'impatto dei disavanzi pubblici.

Il Trattato di Maastricht è un trattato che è stato firmato il 7 febbraio 1992 e fissava le regole politiche e i parametri economici necessari per l'ingresso dei vari Stati aderenti nell’Unione Europea. Tale trattato è entrato in vigore il 1º novembre 1993.
Uno dei parametri, che il trattato di Maastricht prevedeva, era il rapporto tra il debito pubblico lordo e il PIL, che non deve superare il 60%.



In base ai dati OCSE inerenti il rapporto Debito/PIL relativi all’anno 2013, risultava che il Giappone col 239,3% presentava il rapporto Debito/PIL più elevato. Al secondo posto si collocava la Grecia con 179,2%, al terzo l’Italia con 143% e al quarto il Portogallo con 141,2%. La Francia risultava nona con 110,4%, la Spagna undicesima con 102% e la Germania quindicesima con 81,5%.



In base ai dati OCSE inerenti il rapporto Debito/PIL relativi all’anno 2012, risultava che il Giappone col 234,8% presentava il rapporto Debito/PIL più elevato. Al secondo posto si collocava la Grecia con 164,2%, al terzo il Portogallo con 136,3% e al quarto l’Italia con 136%. La Francia risultava nona con 110,6%, la Spagna quattordicesima con 91% e la Germania quindicesima con 86,2%.



Analizzando i dati dei due anni, emerge che la Francia non è messa molto meglio dell’Italia e che la Germania è al di sopra del parametro di Maastricht del 60%.

Comunque il problema del debito riguarda l'impiego delle risorse ricevute, ossia se siano state impiegate in spesa "virtuosa" o "viziosa". Alcuni studi dimostrano che il debito è alimentato soprattutto dagli interessi sullo stesso debito, in una spirale “viziosa”.
Tuttavia, se la maggior parte del debito è nelle mani dei cittadini, come nel caso del Giappone, si è meno esposti ai ricatti e agli umori degli investitori del debito.




La causa principale di alimentazione del Debito è data dal Deficit, ossia dal disavanzo pubblico annuale. Il Trattato di Maastricht prevedeva, tra le altre cose, anche che il rapporto tra il disavanzo pubblico annuale e il PIL non doveva superare il 3%. Non a caso troviamo quattro delle Nazioni che occupano i primi cinque posti per variazione del debito, tra le prime cinque del rapporto Deficit/PIL.
La Slovenia risulta prima sia nella classifica della variazione del Debito (2012-2013), sia nella classifica del rapporto Deficit/PIL (2013). La Grecia risulta seconda sia nella classifica della variazione del Debito (2012-2013), sia nella classifica del rapporto Deficit/PIL (2013). La Spagna risulta terza nella classifica della variazione del Debito (2012-2013) e quarta nella classifica del rapporto Deficit/PIL (2013). L’Irlanda risulta quinta nella classifica della variazione del Debito (2012-2013) e quinta nella classifica del rapporto Deficit/PIL (2013).

Se si considera la della variazione media del Debito (2012-2013) dei primi 10 stati, risulterebbe un incremento del 7,13 e se si considera la media dei primi 10 Stati per il rapporto Deficit/PIL si ottiene un risultato pari al 7,23%.

In base ai dati OCSE inerenti il rapporto Deficit/PIL relativi all’anno 2013, emergeva che la Slovenia col 14,55% presentava il rapporto Deficit/PIL più elevato. Al secondo posto si collocava la Grecia con 12,33%, al terzo il Giappone con 8,46% e al quarto la Spagna con 6,79%. La Francia risultava nona con 4,09%, l’Italia  dodicesima con 2,95% e la Germania ventiseiesima con un valore positivo per 0,15%.



Il peso Politico in Europa, dei governanti Italiani, rispetto a nazioni come la Francia, si misura anche dal rapporto Deficit/PIL. Dal grafico sottostante, elaborato in base ai dati OCSE, emerge che, dal 2007, la Francia è messa peggio dell'Italia e che la Germania lo è stata dal 2002 al 2004.




Ma, spesso i vertici bilaterali Francia-Germania, precedono riunioni in cui sono convocati tutti gli Stati dell’Unione Europea, in cui vengono prese decisioni importanti sugli aspetti economici dell’Unione Europea. In definitiva, la Francia non è messa molto meglio dell’Italia, ma in Europa conta di più.

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