Luca Marotta
Il bilancio dell’esercizio 2014 della società FC Torino Spa,
si è chiuso con un utile, al netto delle imposte, pari a 10,6 milioni di Euro,
che migliora di 9,5 milioni di Euro quello del 2013, che ammontava a €
1.070.775.
Sembrerebbe plausibile un giudizio sintetico che vede il
Torino aver instaurato una gestione che si autofinanzia, grazie alla vendita
dei calciatori, ma anche per il fatto che ha raggiunto una situazione di
equilibrio economico, per quanto riguarda la gestione corrente, con il
contenimento dei costi. Infatti il loro aumento risulta meno che proporzionale
all’aumento del valore della produzione.
Tale giudizio positivo deve comunque considerare ed
evidenziare il grosso peso che hanno avuto le plusvalenze, pari a € 31,9
milioni, nel determinare il risultato positivo; come anche l’aumento dei
diritti TV, grazie anche alla partecipazione alla UEFA Europa League.
L’esercizio 2012, che beneficiava solo nel secondo semestre,
dei ricavi TV della Serie A, si chiuse con un perdita di € 10.991.484. Anche
gli anni precedenti si sono chiusi in perdita nel 2011 per € 14,7 milioni, nel
2010 la perdita fu di € 11,1 milioni e nel 2009 di € 8,4 milioni.
L’importanza del rendimento sportivo, è confermata
dall’aumento dei ricavi TV, comprensivi dei ricavi da Europa League. Il
mantenimento di una squadra competitiva è un elemento decisivo per il
raggiungimento dell’obiettivo dell’autofinanziamento.
Dal punto di vista sportivo l’anno solare 2014 racchiude il
secondo semestre della stagione sportiva 2013/14 e il primo semestre della
stagione sportiva 2014/15.
La stagione sportiva 2013/14 si è conclusa con il settimo
posto, miglior piazzamento degli ultimi 22 anni, e a seguito della mancata
concessione della Licenza UEFA al Parma, il Torino ha acquisito il diritto a
partecipare all’UEFA Europa League.
Nella stagione sportiva 2014/15 il Torino ha avuto accesso
ai sedicesimi di finale di Europa League, concludendo il campionato al nono
posto.
Il Gruppo.
Nell’Assemblea degli azionisti del 28 aprile 2015, che ha
approvato il bilancio risultavano sempre due soci: la società UT Communications
Spa, con una percentuale di controllo del 97,5%, portatrice di n. 861.315
azioni e la società MP Service Srl con il 2,5%, portatrice di n. 22.085 azioni.
MP Service Srl risulta, a sua volta, controllata al 100% da UT Communications.
Dal bilancio emergono rapporti con parti correlate, che
oltre ai due azionisti sono: Cairo Pubblicità; Cairo Communication e Cairo
Editore.
La continuità
aziendale.
La relazione della società di revisione BDO Spa non contiene
rilievi ed eccezioni. Tuttavia è evidenziato un richiamo di informativa, per
una migliore comprensione del bilancio di esercizio, riguardante il
cambiamento, dal 2014, del criterio contabile di rilevazione dei costi
sostenuti per la promozione e l’organizzazione del settore giovanile ed i
relativi effetti economici e patrimoniali. In altre parole tali costi dal 2014
non verranno più capitalizzati, ma spesati nell’esercizio.
Come già scritto, durante il 2014, sembrerebbe che il Torino
abbia raggiunto l’obiettivo di una gestione economica che sappia
autofinanziarsi, tanto che per la continuità aziendale sembrerebbe che non sia più fondamentale il sostegno finanziario da parte della proprietà.
Infatti, il Torino mostra una gestione corrente, al netto
della gestione calciatori con un risultato netto positivo per 3,6 milioni di
Euro e una gestione calciatori con un risultato netto positivo per 6,9 milioni
di Euro. Tale ultima gestione ha beneficiato di plusvalenze per 32 milioni di
Euro circa. Quindi, risulta molto importante l’equilibrio raggiunto nella
gestione corrente, per attenuare la dipendenza dai risultati della gestione calciatori,
la quale può impattare negativamente, soprattutto nel caso in cui si
acquisissero calciatori che abbiano un valore del diritto pluriennale alle
prestazioni molto elevato, per via degli ammortamenti che bisognerebbe
calcolare.
In considerazione del fatto che durante la campagna
trasferimenti estiva del 2015, è stato ceduto Darmian al Manchester United, si
può affermare che anche per il 2015, non sarà fondamentale il sostegno
finanziario della proprietà.
La Struttura dello
Stato Patrimoniale.
Il totale dell’attivo è aumentato da € 62,6 milioni a € 79,9
milioni. Il 34,2% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni. I diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori, rappresentano il 95,1% delle
immobilizzazioni e ammontano a € 25,9 milioni (€ 23,6 milioni, nel 2013).
Le disponibilità liquide incidono sull’attivo per il 14%.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,18 (0,03 nel 2013).
Infatti, l’equity ratio è pari a 15,5%. Il ricorso al
capitale di terzi supera il ricorso ai mezzi propri, anche se bisogna
registrare un miglioramento grazie all’autofinanziamento.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina
l’indice di solvibilità totale. Una società è
solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel
caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,18, ciò vuol dire
che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti
e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice
serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel
caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,73, ciò vuol
dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di
pagare i debiti a breve. Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti
ratei e risconti passivi per € 10.286.823 e debiti per compartecipazioni ex
art. 102 bis NOIF per € 3.500.000 oltre ai debiti complessivi verso la
controllante per € 1.853.677.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto
è investito e quanto si fattura?
Nel caso del Torino, tale
indicatore è pari al 130%, pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 130
Euro, che è un segnale di una buona rotazione degli investimenti effettuati.
ROI - RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave
per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un
ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo
efficiente e i ricavi operativi e le spese operative risultano ben
dimensionati.
Considerando come reddito
operativo la differenza tra valore e costo della Produzione, si otterrebbe la
cifra di 28.222.343 e per il
Torino risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero 39,6 Euro (11,5
nel 2013).
ROE - RETURN ON EQUITY (TASSO DI RENDIMENTO DEI MEZZI PROPRI)
Il rapporto tra risultato
netto d’esercizio e mezzi propri risulta pari a 148,6% e indica il rendimento
dei mezzi propri investiti nell’attività. Tale ottimo risultato dipende dal
fatto che il patrimonio netto iniziale era molto basso rispetto a quello
finale.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo per € 12.413.537 (€ 1.830.699
nel 2013). Durante l’esercizio, si è verificato un incremento dovuto esclusivamente
all’utile di esercizio pari a € 10.582.839.
I mezzi propri finanziano il 15,5% (2,9% nel 2013) degli impieghi
e questo significa che l’attivo è finanziato col capitale di terzi per l’84,5%.
Indice di Copertura del Patrimonio Calciatori.
Tale indice fornisce informazioni circa la capacità di
copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il
patrimonio netto non è sufficiente da solo a coprire il valore netto dei
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, segnando un rapporto
percentuale del 47,9%, però in netto miglioramento rispetto all’8,3% del 2013.
Il capitale circolante netto negativo per 16,8 milioni di
Euro, comprende ratei e risconti passivi per € 10.286.823 e debiti per
compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF per € 3.500.000 oltre ai debiti
complessivi verso la controllante per € 1.853.677. In linea teorica si potrebbe
escludere anche l’acconto di 2 milioni di Euro per i diritti TV 2015/16,
essendosi avverata la condizione risolutiva della permanenza in Serie A.
Secondo il calcolo degli Amministratori il capitale
circolante netto è negativo per € 15.236.000 e migliora di poco il dato
negativo di € 15.681.000 del 2013.
L’indebitamento
finanziario.
Nel 2014, l’indebitamento finanziario è stato azzerato. Nel
2013, era rappresentato dai debiti verso la controllante UT Communications SpA,
pari a € 1.500.000 (€ 3.000.000 nel 2012).
Tali debiti erano infruttiferi. Non esistono debiti bancari e debiti verso
altri finanziatori.
Le disponibilità liquide risultano pari a € 11,2 milioni (€
1.054.877 nel 2013), pertanto si ha una posizione finanziaria netta positiva
per lo stesso importo. Nel 2013 era negativa per 445 mila Euro e nel 2012 per €
500 mila.
Oltre al fatto che la posizione finanziaria netta è positiva,
bisogna evidenziare che il Margine Operativo Lordo, continua ad aumentare.
Infatti, nel 2012 era negativo per € 8 milioni, nel 2013 è diventato positivo
per € 19,9 milioni e nel 2014 è positivo per 40,5 milioni. Nel 2014, tali
flussi di cassa sono risultati ampiamente sufficienti per far fronte agli
ammortamenti, alla gestione finanziaria e alle imposte.
Il saldo, tra crediti e debiti relativi al calciomercato risulta
negativo per € 5 milioni (€ 5.457.000 nel 2013), pertanto la posizione
finanziaria netta ai fini del Financial Fair Play, resta positiva per € 6,2
milioni.
I crediti verso società calcistiche ammontano a € 22.465.000
(€ 19.928.000 nel 2013). Il maggior importo riguarda l’Atletico Madrid con €
9.500.000, seguito dalla Juventus con € 9.300.000 e dall’Inter con € 1.630.000.
I debiti verso squadre di calcio sono pari a € 27.473.000 (€
25.385.000 nel 2013). Il maggior importo riguarda i debiti per Trasferimenti
internazionali per 10.364.000, seguiti dalla Juventus con € 8.674.000, dalla
Fiorentina con € 2.355.000, dall’Inter con € 1.730.000 e dal Palermo con € 1.720.000.
Altri Debiti.
I debiti tributari aumentano a € 4,3 milioni da € 3,8
milioni. Tali debiti finanziano il 5,4% dell’attivo. La maggior parte
riguardano i debiti per le ritenute dei dipendenti da versare pari a €
3.185.000 (€ 2.687.000 nel 2013) e debiti verso Erario per IRAP per € 1.089.000
(€ 1.119.000 nel 2013).
I debiti verso gli istituti di previdenza sono pari a € 161
mila (€ 157 mila nel 2013).
I debiti verso il personale sono pari a € 3.807.000 (€ 2.357.000
nel 2013) e incidono solo per il 10,28% sul costo del personale, indice di una
sostanziale puntualità nei pagamenti. Infatti, tali debiti riguardano le
mensilità di novembre e dicembre 2014.
Tra i debiti figura un acconto, incassato ad Agosto 2014,
che riguarda l’acconto sui diritti TV 2015/16, per 2 milioni di Euro,
condizionato alla permanenza in Serie A.
Il fondo rischi e oneri futuri ammonta a € 6.906.545 (€
4.778.025 nel 2013). La maggior parte dell’importo riguarda il fondo imposte
differite pari a € 6.068.037, riconducibile alle differenze temporali di
imposizione fiscale relative alle plusvalenze ai fini IRES.
Il Valore della Rosa.
Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori è aumentato da 22,1 milioni a 25,9 milioni di Euro.
Durante il 2014 sono stati effettuati investimenti per 23,1
milioni (€ 13,6 milioni nel 2013), cessioni con un valore residuo contabile
netto di € 8,1 milioni (€ 4,4 milioni nel 2013) e ammortamenti per € 11,1
milioni (€ 10,7 milioni nel 2013).
Tra i calciatori acquistati figurano: Maksimovic (Apollon)
per € 3,5 milioni; Quagliarella (Juventus) per € 3,5 milioni; Sanchez Mino
(Boca Juniors) per € 3.268.000; Martinez (Young Boys) per € 3,2 milioni; Gaston
Silva (Danubio) per € 2.419.000; Benassi (Inter) e Bruno Peres (Santos) per € 2
milioni.
Al 31/12/2014 i calciatori col valore contabile residuo più
elevato risultano essere i seguenti:
Calciatore
|
Valore
|
|
Lordo
|
Residuo
|
|
Maksimovic
|
3.500.000
|
3.150.000
|
Sanchez Mino
|
3.268.000
|
2.996.000
|
Quagliarella
|
3.500.000
|
2.917.000
|
Martinez
|
3.200.000
|
2.800.000
|
Nella Rosa, al 31 dicembre 2014, figura Darmian con un
valore residuo di € 763 mila, avendo un costo storico di € 1.650.000.
I debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione diminuiscono
a € 3.500.000 da € 7.750.000 e riguardano: Simone Verdi (Milan) per 2,5 milioni,
Marco Benassi (Inter) per € 1 milione.
Al 31.12.2014, il valore contabile potenziale della rosa
ammontava a 22,4 milioni di Euro.
La Gestione
Economica.
Il valore della produzione, è aumentato da € 64,2 milioni a
€ 92,5 milioni.
I costi della produzione aumentano in misura meno che
proporzionale del 12,8%, da € 57 milioni a € 64,3 milioni.
I ricavi.
Se si considerasse il fatturato netto, senza la gestione
economica dei calciatori, si otterrebbe un incremento del fatturato netto del 22,8%,
inferiore a quello del valore della produzione.
I ricavi da gare aumentano da € 5,2 milioni a € 5,6 milioni.
I ricavi da biglietteria di Europa League sono stati pari a € 1.362.000. I
ricavi da biglietteria per gare nazionali sono diminuiti da € 3,3 milioni a €
2,1 milioni. I ricavi da abbonamenti sono aumentati da € 1,9 milioni a € 2
milioni. Il calo dei ricavi da biglietteria per gare nazionali è imputato al
fatto che le gare casalinghe di “cartello”, come quella con la Juventus, della
stagione sportiva 2014/2015 sono state disputate nell’anno solare 2015.
I ricavi commerciali, considerando le royalties, sono aumentati
da € 6,9 milioni a € 7,5 milioni. Gli sponsor ufficiali hanno contribuito con €
2,7 milioni (€ 2,3 milioni nel 2013) e lo sponsor tecnico con € 1,9 milioni (€
1,4 milioni nel 2013). I Proventi pubblicitari generati dalla Concessionaria
Cairo Pubblicità, derivanti dalla retrocessione dell’85%, sono aumentati da € 1.988.000 a € 2.102.000.
I ricavi da diritti Tv nazionali sono aumentati da € 33,7
milioni a € 38,3 milioni.
I proventi da Europa League sono stati pari a € 5,7 milioni.
Il grafico mostra la dipendenza del fatturato del Torino dai
diritti televisivi.
Non è stata effettuata la capitalizzazione dei costi del
vivaio. Lo storno della voce dell’attivo a seguito del cambio del criterio
contabile di determinazione di tali costi ha determinato una sopravvenienza
passiva di € 3,7 milioni.
Il Player Trading.
L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2014,
considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di
€ 12,6 milioni, mentre, nel 2013 il risultato negativo era di circa 2,3
milioni.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori
ammontano a € 31,9 milioni (€ 13,3 milioni nel 2013) e si riferiscono principalmente
alle seguenti plusvalenze: Alessio Cerci (Atletico Madrid) per € 11.641.000;
Ciro Immobile (Borussia Dortmund) per € 13.830.000, Danilo D’Ambrosio (Inter)
per € 2.706.000 e al bonus di 2 milioni per Angelo Ogbonna (Juventus).
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 726
mila (€ 150 mila nel 2013) e riguardano prevalentemente ad Alain Stevanovic e Nicola
Bellomo.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori,
allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a € 442.000 (€ 559.000
nel 2013) e riguardano principalmente Gorobsov per € 229 mila, Rodriguez per €
175 mila.
I costi relativi alle acquisizioni di calciatori in prestito
sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a €
1.162.001 (€ 525 mila nel 2013).Tali costi si riferiscono per il primo semestre
a Pasquale e Maksimovic e per il secondo semestre a El Kaddouri.
I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis Noif,
inclusi tra i proventi finanziari, ammontano a € 1.126.000 (€ 431.000 nel 2013)
e sono dovuti alle risoluzioni di Victor Barreto € 941 mila, Riccardo Fiammozzi
per € 100.000 e Alessio Vita per € 85 mila.
Gli oneri da compartecipazione ammontano a € 8.344.000 (€
4.377.000 nel 2013) e riguardano Immobile per € 5.285.000, Comi per € 2,2
milioni, Bellomo per € 857 mila.
Gli ammortamenti della rosa calciatori risultano aumentare a
€ 11.175.000 da € 10.707.000.
I costi.
I costi del personale aumentano da € 30,2 milioni a € 37
milioni.
I costi del personale incidono sul valore della produzione
per il 40%, mentre, incidono sul fatturato netto per il 61,8%. Tali costi
rappresentano il 57,6% dei costi della produzione.
Il “Costo del Lavoro
Allargato”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti della
rosa calciatori, è pari a £ 48,2 milioni.
Il “Costo del Lavoro
Allargato” incide sul fatturato netto per l’80,5%. Quindi ogni 100 Euro che si
fatturano, ne vengono destinate 85
in riferimento al costo del lavoro allargato.
I costi per servizi aumentano da € 8,5 milioni a € 10,3
milioni. All’interno di tali costi sono compresi i costi specifici tecnici per €
2.514.000 (€ 1.201.000 nel 2013) che riguardano le consulenze tecnico
sportive durante le campagne
trasferimenti. I servizi gestione stadio sono costati € 1.458.000. Le spese
amministrative pubblicitarie e generali ammontano a € 1.421.000 (€ 1722.000 nel
2013).
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 11,8 milioni (€ 12,6
milioni nel 2013) diminuiscono di € 765 mila, anche grazie al venir meno
dell’ammortamento dei costi del vivaio capitalizzati. Tali costi rappresentano
il 18,4% dei costi della produzione.
I costi per godimento beni di terzi includono gli affitti
per campi sportivi per € 705 mila di cui € 400 mila per Sisport.
Il punto di pareggio.
Con le cessioni di Cerci, Immobile e di D’Ambrosio, oltre al
discorso della partecipazione all’UEFA Europa League, senza l’apporto di grossi
investimenti nel parco calciatori, era facilmente prevedibile che l’esercizio 2014
mostrasse un valore della produzione superiore ai costi della produzione.
Con una politica gestionale attenta al contenimento dei
costi, sia nel 2013 che nel 2014 il Torino ha raggiunto il punto di pareggio.
Anche il bilancio 2015 beneficerà di un’importante plusvalenza come quella
realizzata con la cessione di Darmian al Manchester United.
Il consolidato
fiscale e le imposte.
FC Torino Spa aderisce al consolidato fiscale, che vede
nella veste di consolidante UT Communications Spa. U.T. Communications S.p.A.
determina una base imponibile unica per il gruppo di società aderenti al
consolidato fiscale, e beneficia della possibilità di compensare redditi
imponibili con perdite fiscali in una unica dichiarazione.
Ciascuna società aderente al consolidato fiscale trasferisce
a U.T. Communications S.p.A. il reddito fiscale (reddito imponibile o perdita
fiscale); a fronte di un reddito imponibile della partecipata, U.T. Communications
S.p.A. rileva un credito nei suoi confronti pari all’IRES da versare. Per
contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali U.T.
Communications S.p.A. iscrive un debito pari all’IRES sulla parte di perdita
contrattualmente conferita a livello di Gruppo.
In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di
UT Communications Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di FC Torino Spa,
diventa un debito di UT Communications Spa nei confronti di FC Torino Spa.
Per quanto riguarda le società partecipate che aderiscono al
consolidato fiscale, se trasferiscono a U.T. Communications S.p.A. un reddito
imponibile iscrivono un componente negativo nella sezione delle imposte e un
debito verso la controllante per consolidato fiscale, se invece trasferiscono
una perdita fiscale iscrivono un componente positivo nella sezione delle
imposte e un credito verso la controllante per consolidato fiscale.
Nel 2013 era evidenziato il compenso riconosciuto dalla
controllante a fronte delle perdite fiscali utilizzate nel consolidato fiscale
che era pari ad € 702 mila. Nel 2014 FC Torino SpA non ha evidenziato alcun
compenso riconosciuto dalla controllante a tale titolo.
Le imposte correnti presentano un saldo negativo di € 6,8
milioni, nel 2013 era evidenziato un saldo negativo di € 767 mila. L’IRAP a
carico del Torino è stata pari a € 2.605.000 (€ 1.469.000 nel 2013) e le
imposte differite sono risultate pari a € 1.867.758. Nel 2014 è evidenziata
l’IRES per € 3.562.000.
Il fondo per imposte differite, allocato tra le passività, è
aumentato da € 4 milioni a € 6,1 milioni. I crediti per imposte anticipate
ammontano a € 379.448 (€ 206.223 nel 2013) e sono ritenuti recuperabili.
Il debito verso la società controllante per il consolidato
fiscale è pari a € 1.853.677 (€ 1.798.000 nel 2013).
I rapporti con parti
correlate.
Nella relazione sulla gestione è scritto che i rapporti con
le parti correlate sono stati effettuati al costo di mercato. Nel 2014,
l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è diminuita
al 2,4%, nel 2013 era al 3,25%, nel 2012 era del 5,2% e nel 2011 dell’8,6%.
Cairo Pubblicità Srl, controllata da Cairo Communications
Spa, ha stipulato un accordo di concessione per la vendita di spazi
pubblicitari a bordo campo e di pacchetti di sponsorizzazione
promo-pubblicitaria. Per effetto di tale contratto nel 2014 sono state
riconosciute al concedente quote per Euro 2.103.000 (€ 1.988.000 nel 2013). Tali
ricavi retrocessi al Torino rappresentano l’85% di quanto incassato da Cairo
Pubblicità Srl. Inoltre Cairo Pubblicità Srl percepisce anche l’importo delle
commissioni del 2% le segnalazioni che abbiano dato origine a contratti
conclusi direttamente dal Torino. Tale importo per il 2014 è stato di € 61 mila
(€ 113 mila nel 2013; € 60 mila nel 2012
ed € 37 mila nel 2011) e a differenza del 15% del ricavo non retrocesso, figura
come costo nel bilancio del Torino.
Cairo Editore Spa ha ottenuto spazi pubblicitari per 100
mila euro, come nel 2013.
Mp Service srl è azionista di Torino F.C. Spa e si occupa,
tra le altre cose, della gestione di impianti sportivi per usi commerciali. Come
accaduto nel 2013, in
bilancio risulta che il Torino paga € 400 mila all'azionista MP Service per
l'utilizzo del centro SISPORT.
Inoltre, esiste un accordo tra la Cairo Communication
S.p.A. ed il Torino F.C. per la erogazione di servizi amministrativi quali la
tenuta della contabilità, che prevede un corrispettivo annuale di Euro 100 mila
uguale a quello del 2013.
Infine, la società controllante U.T. Communications ha
riaddebitato costi al Torino per € 49 mila (€ 119 mila nel 2013).
Conclusioni.
Il bilancio 2014 di FC Torino Spa, come il bilancio 2013, è
un bilancio che evidenzia una gestione che non necessita dell’intervento del
mecenate.
Tuttavia, se considerassimo gli ultimi bilanci, emerge sempre
più l’importante ruolo delle plusvalenze, derivante dalla cessione di
calciatori importanti come Ogbonna (2013), Immobile, Cerci, D’Ambrosio e da
ultimo, per il 2015, Darmian.
Per il 2015 lo scenario potrebbe evidenziare un risultato
positivo ma meno brillante rispetto al 2014, poiché saranno evidenziati ricavi
da Europa League, relativi ai trentaduesimi e ai sedicesimi, in misura
complessiva inferiore al 2014 e le plusvalenze potranno contare su quella di
Darmian. Sarà molto importare prestare attenzione al controllo dei costi per
ottenere una gestione economica equilibrata.
6 commenti:
Egr. Sig. Marotta,
volevo chiederle se poteva specificare il prezzo di cessione di immobile al borussia dortmund perchè, guardando il valore della plusvalenza realizzata, mi sembra che il torino abbia guadagnato diversi milioni in più rispetto alla juventus, dato che era stata ceduta la metà del calciatore al torino per 8 milioni da parte della juve.
Volevo chiederle anche se la sampdoria, partecipando alla europa league, venisse sanzionata dalla uefa per il mancato rispetto del fair play, dato che guardando i bilanci 2012, 2013 e 2014 mi sembra inevitabile.
Grazie delle eventuali risposte.
Al 31.12.2013, Ciro Immobile figurava tra i debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione per l'importo di Euro 2.750.000.
La risoluzione della compartecipazione ha determinato un onere da compartecipazione per Euro 5.285.000.
Questo vuol dire che 5.285.000 è l'importo pagato in più alla Juve rispetto a 2.750.000.
Di conseguenza la metà di Immobile pagata alla Juve è stata 8.035.000 Euro.
Poiché sono stati calcolati ammortamenti per 687.00 Euro, il valore contabile netto è sceso a 4.125.000.
Di conseguenza, la cessione al Borussia Dortmund ha determinato una plusvalenza di € 13.830.000.
Da quanto sopra, si può intuire che il valore di cessione al Borussia Dortmund è stato di 17.955.000.
Di fatto la Juve, con la risoluzione consensuale della compartecipazione, ha percepito meno della metà rispetto al Torino.
Per quanto riguarda la questione del Fair Play della Sampdoria, in primmis bisogna capire il bilancio che sarà considerato.
In linea teorica dovrebbe essere il consolidato della holding (che ha cambiato nome), che a sua volta essendo controllata da altra società, lo redigeva solo ai fini delle norme federali.
Pertanto per un osservatore esterno è difficile fare delle ipotesi su dati certi.
In secondo luogo, per l’ammissione alle competizioni Europee della stagione 2015/16 vengono presi in considerazione i risultati dei bilanci consolidati 2012, 2013 e 2014.
Nell'ipotesi, che considerassimo il bilancio di esercizio di UC Sampdoria, il dato triennale potrebbe presentare valori negativi oltre la soglia dei 45 milioni.
In ogni caso, nell'ipotesi in cui il valore fosse rientrato nei limiti massimi previsti dalla normativa che, per il triennio in esame, era pari a 45 milioni, occorreva che la perdita fosse coperta mediante apporto di capitale dei Soci.
I Garrone, prima di cedere la società hanno effettuato dei versamenti.
Per le prossime stagioni la Sampdoria dovrà presentare bilanci con valori positivi in modo da non dover incorrere in richiami o sanzioni da parte della Uefa. In effetti, per l’ammissione alle competizioni europee della stagione 2016/17 il valore massimo della perdita consentita negli esercizi presi in esame (2013, 2014 e 2015), purché coperta mediante apporto di capitali, sarà pari a 30 milioni. Non escludo che verso novembre si abbiamo notizie sulla Samp in merito al Fair Play, come fu per Inter e Roma l'anno scorso.
Grazie della risposta, però non riesco a capire i calcoli riguardo ad immobile. Il torino ha pagato la prima metà 2,75 milioni e la seconda metà 8 milioni quindi dovrebbe avere un costo storico di circa 10,75 milioni. Togliendo l'ammortamento di un anno da questa cifra che non so come calcolare (forse la prima metà va calcolata nella seconda parte del 2013 e nella prima del 2014 mentre la seconda metà solo nella prima parte del 2014???) che comunque non dovrebbe andare oltre i 2 milioni e considerando la plusvalenza di 13,83 milioni deduco che il prezzo di cessione dovrebbe essere almeno di 22,5 milioni.
Grazie per il chiarimento.
Formalmente dal punto di vista contabile, il 12.07.2013, risulta l'acquisto a titolo definitivo per 5.500.000, che è stato sottoposto ad ammortamento e la contemporanea stipula del contratto di compartecipazione, che ha dato origine ad un debito per per l'importo di Euro 2.750.000.
La risoluzione della compartecipazione dà luogo ad un onere finanziario da compartecipazione, per l'importo pagato in eccesso al debito risultante da bilancio, e ad un provento finanziario da compartecipazione nel caso contrario.
Quindi, l'importo della risoluzione non si capitalizza, ma dà luogo o a un provento o ad un onere finanziario. Nel 2013 la quota di ammortamento calcolata è stata di 688 mila Euro (5.500.000 : 4 anni : 2 (6 mesi)). Anche nel 2014 sono stati sei mesi.
Sicuramente avrà ragione lei per quanto riguarda immobile però non posso fare a meno di notare che guardando i bilanci della juve il funzionamento delle comproprietà è totalmente diverso. Gli acquisti in compartecipazione venivano ammortizzati solo per il valore della metà comprata (berardi, asamoah, isla ecc...) e una volta comprata la seconda metà veniva sommata alla prima e si procedeva con il nuovo ammortamento riferito al costo totale, chiaramente sottratto del valore già ammortizzato nell'anno precedente della prima metà.
Forse lo scenario cambia perchè il torino chiude il bilancio alla fine dell'anno solare a differenza della juve?
Un'altra cosa che non mi spiego:
se il torino non avesse venduto immobile gli 8 milioni della seconda metà non sarebbero stati sottoposti ad ammortamento ugualmente?
Grazie
La Juve, come la Roma e la Lazio, essendo una società quotata in borsa ha adottato i principi contabili internazionale, conosciuti anche come IAS-IFRS.
Il Torino, come le altre restanti società della Serie A, adotta i principi contabili nazionali. Una delle differenze principali è che gli IAS privilegiano la "sostanza", nella rappresentazione del fenomeno contabile.
La compartecipazione rientrava in questa discorso.
Se il Torino non avesse venduto Immobile, restava comunque il problema di risolvere la compartecipazione. La compartecipazione poteva essere rinnovata, e l'ammortamento sarebbe stato calcolato sempre sui 5,5 milioni del costo storico, mentre restava sempre esposto il debito da compartecipazione per 2.750.000. La risoluzione della compartecipazione avrebbe fatto venire meno il debito da compartecipazione. L'eventuale eccedenza in più rispetto al debito, avrebbe dato luogo ad un onere da compartecipazione, nel caso contrario si sarebbe registrato un provento. In ogni caso, forse per fortuna, le compartecipazioni sono state vietate.
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