giovedì 28 aprile 2011

Consolidato del Chelsea: il miraggio dell'autofinanziamento


Luca Marotta Giovedì 28 Aprile 2011 23:59
jstargio@gmail.com
“Fordstam Limited”, anagramma del nome dello stadio “Stamford”, è la denominazione della società controllante il gruppo nel cui perimetro di consolidamento rientra il club di calcio professionistico denominato: “Chelsea Football Club”. Prima dell’11 agosto 2009, la denominazione di tale società era: “Chelsea Limited”. In ultima istanza il controllore del gruppo risulta essere Roman Abramovich. In base all’articolo 46 del Regolamento Uefa sul Fair Play Finanziario è obbligatorio dare notizie sulla struttura globale del gruppo, di cui fa parte il richiedente la Licenza Uefa. Tali notizie sono necessarie per definire il perimetro di consolidamento onde fornire le informazioni finanziarie di cui allegato VII B del Regolamento stesso e, a giudizio di chi scrive, è proprio il bilancio consolidato di “Fordstam Limited”, che dovrà essere confrontato con i parametri stabiliti dal Fair Play Finanziario.
Le società commerciali operative del gruppo sono le seguenti: Chelsea Football Club Limited, club di calcio professionistico; Chelsea Car Parks Limited, che si occupa della gestione dei parcheggi; Chelsea Digital Media Limited, con oggetto sociale riguardante la gestione della TV e del sito Internet; Chelsea Leisure Services Limited, che si occupa del fitness club e delle attrazioni destinate ai visitatori; The Hotel at Chelsea Limited, che si occupa della gestione di alberghi e servizio catering; Chelsea FC Merchandising Limited, che si occupa del merchandising, della vendita per corrispondenza e delle pubblicazioni; Chelsea FC plc, che è una subholding; Stamford Bridge Securities Limited, che è una holding immobiliare; Stamford Bridge Projects Limited, che opera nel settore della ristorazione. Inoltre esistono una società non commerciale denominata Chelsea Training Ground Limited e quattro società inattive.
Fordstam Limited controlla il 100% dei diritti di voto di tutte le società del gruppo ad eccezione di Chelsea Digital Media Limited, di cui controlla il 65%. Il 7 ottobre 2005 la partecipazione del Gruppo nel capitale di Chelsea Digital Media è stata ridotta dall’80% al 65%, il restante 35% è di proprietà di Sky New Media Ventures Limited, una consociata interamente controllata da British Sky Broadcasting Group plc. Tale partecipazione è stata equiparata a quella di una “joint venture”.
Nella stagione 2009/2010, il Chelsea ha vinto la Premier League (3°posto nel 2008/09), ha vinto la FA Cup e ha raggiunto gli ottavi di finale in Champions League. La media spettatori nello stadio Stamford Bridge, che ha una capacità di 41.841 spettatori, è stata di 41.422 (41.496 nel 2008/09), pertanto il tasso medio di occupazione dello stadio è stato del 98,99%.
Di seguito, esporremo alcuni dati, relativi al bilancio consolidato del gruppo, al 30 giugno 2010, utilizzando il seguente cambio: 1 € = 0,8863 £. Trattasi di un bilancio consolidato caratterizzato dalla presenza di continue perdite “significative” e da un patrimonio netto negativo. Le continue perdite "significative" registrate nel corso degli ultimi anni e il patrimonio netto negativo fanno sorgere, in modo spontaneo, la domanda riguardante la continuità aziendale. A tal proposito gli amministratori hanno scritto che la Società ha ricevuto conferma dal controllore di ultima istanza (Roman Abramovich) che lo stesso garantirà il necessario supporto finanziario per finanziare il business anche nel futuro.
Il bilancio consolidato al 30 giugno 2010 mostra ancora una situazione fortemente indebitata, nei confronti del socio controllante, con un indebitamento finanziario netto ammontante a £ 733,9 milioni (€ 828,1 milioni), in leggerissima diminuzione (-0,24%) rispetto al 2008/09, in cui era stata raggiunta la cifra di £ 735,7 milioni di sterline (€ 830,1 milioni). L’indebitamento finanziario netto deriva dalla differenza tra debiti finanziari con scadenza oltre l’esercizio successivo, ammontanti a £ 754,5 milioni (€ 851,3 milioni), e disponibilità liquide per £ 20,6 milioni (€ 23,2 milioni). I debiti finanziari riguardano il debito infruttifero verso il socio controllante Roman Abramovich, per l’ammontare complessivo di £ 739,5 milioni (circa 834,3 milioni di euro), rimborsabile previo preavviso di almeno diciotto mesi, e il debito di Chelsea Football Club Limited di £ 15 milioni, sotto forma di azioni iscritte nel passivo non corrente, verso British Sky Broadcasting Group plc.
Occorre evidenziare che fino al 2007/08 Roman Abramovich “prestava” i soldi alla capogruppo “Fordstam Limited” e a sua volta la capogruppo li prestava alle controllate. Durante l’esercizio 2008/09, “Fordstam Limited” ha rinunciato ai suoi crediti, nei confronti delle controllate, convertendoli in capitale. Tuttavia, almeno fino al 30 giugno 2010, Roman Abramovich non ha rinunciato al suo credito nei confronti di “Fordstam Limited” ma, a giudizio di chi scrive, dovrà farlo necessariamente attraverso la conversione in capitale, onde adeguarsi al Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
La perdita d’esercizio consolidata al 30 giugno 2010 è stata di £ 77,8 milioni (€ 87,7 milioni), che peggiora il risultato dell’esercizio precedente, negativo per £ 47,4 milioni (€ 53,5 milioni). Anche nel 2008 la perdita aveva registrato una cifra importante pari a £ 83,8 milioni (€ 94,5 milioni).
Rispetto all’esercizio precedente è venuta a mancare l’eccedenza di plusvalenze realizzate con le cessioni dei giocatori, ammontante a 28,6 milioni di sterline.
Al 30 giugno 2010, il valore delle attività non correnti ammonta complessivamente a £ 265,7 milioni (€ 299,8 milioni), mentre al 30 giugno 2009 risultava pari a 290,3 milioni di sterline (€ 327,6 milioni), con un decremento dell’8,48%.
Le immobilizzazioni immateriali risultano diminuite a £ 64 milioni (€ 72,3 milioni) da £ 77,8 milioni dell’esercizio precedente (€ 87,8 milioni). La variazione delle attività immateriali è stata determinata da nuove acquisizioni di giocatori per £ 29,8 milioni, compensate dal valore contabile netto delle dismissioni per £ 6 milioni e ammortamenti per £ 37,6 milioni.
Le immobilizzazioni materiali ammontano a £ 201,7 milioni (€ 227,5 milioni); nel 2009 erano pari a £ 212,5 milioni (€ 239,8 milioni). La variazione negativa di £ 10,8 milioni è stata determinata dal calcolo di £ 9,3 milioni di ammortamenti e da una nuova valutazione del valore di carico degli immobili di proprietà, che ha comportato una riduzione del valore degli stessi per £ 4,4 milioni. Inoltre per tale voce di bilancio risultano effettuati investimenti per £ 2,9 milioni, destinati in parte al centro sportivo di Cobham ed in parte allo stadio “Stamford Bridge”.
Le attività correnti ammontano complessivamente a £ 58 milioni (€ 65,5 milioni) con un decremento del 34,83% rispetto all’esercizio precedente. I crediti con scadenza entro l’esercizio successivo registrano un decremento del 55,68%, infatti sono passati da £ 62,7 milioni a 27,8 milioni di sterline (31,4 milioni di euro). I crediti con scadenza oltre l’esercizio successivo ammontano a 8,9 milioni di sterline (10 milioni di euro) in diminuzione del 55,03%, rispetto al 30 giugno 2009. Essi comprendono nella voce “Other debtors” un prestito concesso, nel 1997 a Chelsea Pitch Owners plc (proprietari del campo del Chelsea), che al 30 giugno 2010 residuava per lo stesso importo dell’anno precedente, ossia 8.645.944 sterline (9,7 milioni di euro). Tale prestito infruttifero, originariamente ammontante a 11,1 milioni di sterline, con data di rimborso indeterminata, fu concesso affinché Chelsea Pitch Owners plc acquisisse azioni di Chelsea Stadium Limited, all’epoca proprietaria del campo di gioco, e soprattutto al fine di salvaguardare Stamford Bridge da operazioni di speculazione immobiliare. Contemporaneamente fu stipulato un contratto di concessione per 199 anni.
Le disponibilità liquide sono in forte aumento e risultano essere pari a £ 20,6 milioni (€ 23,2 milioni): infatti, il 30 giugno 2009 erano pari a 5,7 milioni di sterline (6,4 milioni di euro).
I debiti con durata inferiore all’esercizio ammontano a £ 99,9 milioni (€ 112,7 milioni), mentre nel 2009 erano pari a 94,7 milioni di sterline (106,9 milioni di euro), con un incremento quindi del 5,42%. Questi debiti comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2010/11 per l’importo di 31,5 milioni di sterline (£ 35,9 milioni nel 2008/09).
I debiti con durata superiore all’esercizio espongono la cifra di £ 761,4 milioni (€ 859,1 milioni), mentre nel 2009 risultavano pari a 743,4 milioni di sterline (838,8 milioni di euro), con un incremento del 2,41%. Essi comprendono i debiti verso i soci, che si trovano nella voce “Other loan”, con un importo di 739,5 milioni di sterline (726,4 nel 2008/09 e 700,9 nel 2007/2008).
La voce relativa ai fondi rischi per joint venture è esposta per complessive £ 2,6 milioni (€ 2,9 milioni), mentre nel 2009 era esposta per 3,5 milioni di sterline (circa 4 milioni di euro).
Potremmo affermare che l’esposizione di un patrimonio netto negativo in aumento è ormai una caratteristica del bilancio consolidato del gruppo che controlla il Chelsea Football Club. Infatti il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2010 è “spaventosamente” negativo per la cifra di £ 540,1 milioni (€ 609,4 milioni). Nell’esercizio 2008/09 era esposto un patrimonio negativo per £ 462,3 milioni (circa 521,7 milioni di euro); nell’esercizio 2007/08 risultava un patrimonio netto negativo per £ 414,9 milioni, nell’esercizio 2006/07, il patrimonio netto era ugualmente negativo per £ 331,1 milioni (€ 373,6 milioni); d’altronde anche per l’esercizio 2005/06 il segno meno era esposto per £ 255,3 milioni (€ 288 milioni). Ovviamente, la causa è da ricercare nel continuo riporto a nuovo delle perdite degli esercizi precedenti.
Il fatturato consolidato netto del gruppo, con esclusione della joint venture, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2010, ammonta a £ 208,8 milioni (€ 235,6 milioni), registrando un incremento dell’1,51% rispetto ai 205,7 milioni di sterline (232,1 milioni di euro) del 2008/09. Il fatturato consolidato del 2007/08, pari a 210,7 milioni di sterline (237,8 milioni di euro), continua a rimanere il più elevato degli ultimi 5 anni, considerato che nel 2006/07 era pari a £ 187,5 milioni (211,6 milioni di euro), e nel 2005/06 era stato pari a £ 150 milioni (€ 169,3 milioni).
Il fatturato legato all’attività calcistica risulta pari a £ 185,46 milioni (€ 209,3 milioni), in linea con quello registrato l’esercizio precedente, pari a £ 185,2 milioni (209 milioni di euro). Il fatturato legato all’attività calcistica comprende i ricavi derivanti dal settore dei media e dalle sponsorizzazioni oltre che dalla vendita dei biglietti.
L’attività alberghiera e il servizio catering registrano ricavi per £ 9,6 milioni in aumento del 7,85% rispetto al 2008/09 e con un’incidenza del 4,55% sul fatturato totale.
L’attività di merchandising risulta conseguire ricavi per £ 11,2 milioni (€ 12,7 milioni), con un incremento del 15,47% rispetto al 2008/09 e con un’incidenza del 5,33%.
I ricavi derivanti dalle prestazioni di servizi per il tempo libero ammontano a 1,6 milioni di sterline, segnando un aumento del 41,14% rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi da attività immobiliare ammontano a 126 mila sterline, in linea con il valore del 2008/09, mentre le altre attività (parcheggio, eventi e altro) producono ricavi per 709 mila sterline (518 mila sterline nel 2007/2008).
Le spese operative ammontano complessivamente a £ 285,8 milioni (€ 322,5 milioni), con un incremento dell’1,45% rispetto ai 281,7 milioni di sterline (317,9 milioni di euro) del 2008/09.
Il costo del personale ammonta a £ 174,1 milioni (€ 196,4 milioni) e registra un incremento del 4,15% rispetto ai 167,2 milioni di sterline (188,6 milioni di euro) del 2008/09, che erano comprensive dei 12,6 milioni riguardanti l’indennità di licenziamento concessa a Felipe Scolari, altrimenti si sarebbe registrato un incremento del 12,65%. L’incidenza del costo del personale sul fatturato è pari all’84,65%, molto al di sopra del limite del 70%, stabilito dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Il costo del personale riguarda 592 unità (624 nel 2008/09), di cui 75 appartenenti alla gestione sportiva (giocatori e staff compreso). Tra gli altri costi operativi si segnala l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammontante a £ 37,6 milioni (€ 42,5 milioni), in diminuzione del 23,11% rispetto ai 48,9 milioni di sterline (55,2 milioni di euro) del 2008/09 e con un’incidenza del 18,03% sul fatturato.
L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,4 milioni di sterline (10,6 milioni di euro), in linea con l’esercizio precedente, cui si debbono tuttavia aggiungere £ 4,4 milioni di svalutazioni operate per adeguare il valore degli immobili.
La differenza tra plusvalenze e minusvalenze realizzate con le cessioni dei diritti alle prestazioni sportive pluriennali dei giocatori è negativa per £ 982 mila (€ 1,1 milioni), mentre nel 2008/09 si era registrata un’eccedenza di plusvalenze per 28,6 milioni di sterline (32,2 milioni di euro). Questo risultato negativo è dovuto principalmente alla vendita di Claudio Pizarro al Werder Brema e Andriy Shevchenko alla Dinamo Kiev e spiega l’aumento della perdita d’esercizio rispetto al 2008/09.
L’EBIT, il risultato prima degli interessi e delle tasse, è negativo per £ 76,5 milioni (€ 86,3 milioni), mentre nel 2008/09 era negativo per £ 46,8 milioni (€52,8 milioni).
La perdita di gruppo, come già scritto, al 30 giugno 2010, è di £ 77,8 milioni (€ 87,7 milioni), in aumento di £ 30,3 milioni (34,2 milioni di euro).
La variazione di disponibilità liquide è stata positiva per £ 14,8 milioni (€ 16,8 milioni). Questa variazione positiva è stata causata dall’apporto di risorse finanziarie generate dall’attività di finanziamento (vedasi finanziamento soci), che ha registrato dei flussi positivi per £ 13,1 milioni, e dall’attività di investimento positiva per £ 15,3 milioni. Anche i flussi netti dei rendimenti degli investimenti finanziari sono stati positivi per 37 mila sterline. L’attività operativa ha assorbito risorse finanziarie per £ 13,5 milioni (€ 15,3 milioni) e quando l’attività operativa genera deflussi di cassa vuol dire che c’è qualcosa che non va nella struttura dei costi: l’enorme incidenza del costo del personale sul fatturato ne è la riprova.
In un comunicato stampa del 13 febbraio 2009, i dirigenti del club londinese avevano ribadito che l’obiettivo fissato, per l’esercizio 2009/2010, era quello di raggiungere una situazione in cui il gruppo si autofinanziasse senza ricorso ai prestiti degli azionisti e che la campagna acquisti 2009/2010 sarebbe stata finanziata prevalentemente dalle vendite. In presenza di una perdita d’esercizio “significativa”, con un aumento dell’esposizione debitoria nei confronti di Abramovich, possiamo affermare che l’obiettivo dell’autofinanziamento, oltre a non esser stato raggiunto per il 2009/10, potrebbe continuare a restare un miraggio in presenza di una struttura dei costi che espone un’incidenza del costo del personale, unitamente agli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, superiore al 100% del fatturato.

Pubblicato su:
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/3059-consolidato-del-chelsea-il-miraggio-dellautofinanziamento.html






Sorpresa: il gruppo Chelsea è ancora indebitato con Abramovich

Nonostante una comunicazione del club londinese il bilancio al 30 giugno 2009 della Fordstam Limited, che controlla la squadra di calcio, presenta un debito infruttifero verso il suo proprietario per l’ammontare complessivo di 726,4 milioni di sterline


Dall’11 agosto 2009 , "Fordstam Limited", anagramma del nome dello stadio "Stamford", è la nuova denominazione della società controllante il gruppo in cui rientra il club di calcio professionistico denominato: "Chelsea Football Club". La precedente denominazione era: "Chelsea Limited". In ultima istanza il controllore del gruppo risulta essere Roman Abramovich.
Le società commerciali operative del gruppo sono le seguenti: Chelsea Football Club Limited, club di calcio professionistico; Chelsea Car Parks Limited, che si occupa della gestione dei parcheggi; Chelsea Digital Media Limited, con oggetto sociale riguardante la gestione della TV e del sito Internet; Chelsea Leisure Services Limited, che si occupa del fitness club e delle attrazioni destinate ai visitatori; The Hotel at Chelsea Limited, che si occupa della gestione di alberghi e servizio catering; Chelsea FC Merchandising Limited, che si occupa del merchandising, della vendita per corrispondenza e delle pubblicazioni; Chelsea FC plc, che è una subholding; Stamford Bridge Securities Limited, che è una holding immobiliare; Stamford Bridge Projects Limited, che opera nel settore della ristorazione. Inoltre esistono società non commerciali come Chelsea Training Ground Limited e altre tre società inattive.
Nella stagione 2008/2009 il Chelsea ha conseguito il terzo posto nella Premier, ha vinto la FA Cup ed è stato semifinalista in Champions League. La media spettatori nello stadio Stamford Bridge, che ha una capacità di 41.841 spettatori, è stata di 41.496, (41.074 nel 2007/2008), pertanto il tasso medio di occupazione dello stadio è stato del 99,17%.
Il bilancio consolidato al 30 giugno 2009, mostra, "sorprendentemente", ancora una situazione fortemente indebitata, con un indebitamento finanziario netto ammontante a 735,7 milioni di sterline (834,4 milioni di euro), comprensivo del debito infruttifero verso Roman Abramovich per l’ammontare complessivo di 726,4 milioni di sterline (circa 823,8 milioni di euro).
La sorpresa è dovuta al fatto che il sito del Chelsea, in data 13 febbraio 2009, aveva divulgato un comunicato, che, in sede di commento dei risultati al 30 giugno 2008, annunciava il dimezzamento dell’indebitamento, a seguito della conversione in capitale azionario di metà del prestito infruttifero dei soci: "Shareholder loans have been reduced to £339.8m while shareholder capital/equity has increased to £369.9m".
C’è un dettaglio, molto importante, che questo comunicato non dice, ossia che tale operazione si è concretizzata solo a livello di sub-holding: Chelsea FC plc, società controllata da Fordstam Limited e, a sua volta, controllante di Chelsea Football Club Limited.
In parole povere è avvenuto questo: Abramovich ha prestato i soldi a Fordstam Limited; Fordstam Limited li ha prestati a Chelsea FC plc e quest’ultima ha fatto prestiti alle sue controllate tra cui Chelsea Football Club Limited. Al 30 giugno 2008, il bilancio di esercizio di Chelsea FC plc, mostrava debiti verso controllanti a lungo termine per 339,8 milioni di sterline (385,4 milioni di euro) ed un patrimonio netto positivo di 369,8 milioni di sterline (419,4 milioni di euro). Nella sostanza, Fordstam Limited aveva convertito in capitale azionario una parte del suo credito, ma la stessa società rimaneva comunque indebitata con Abramovich, perché quest’ultimo ha preferito rimanere in veste di creditore.
In tale comunicato, nell’esporre i dati economico-finanziari, si fornivano elementi che non potevano essere analizzati compiutamente, poiché i dati si riferivano alla sub-holding Chelsea FC plc e non alla holding controllante di ultima istanza. Infatti, veniva dato rilievo ed importanza ad un fatturato lordo consolidato di 213,1 milioni di sterline e ad una perdita di 65,7 milioni di sterline. Nel bilancio consolidato di Fordstam, invece, la perdita esposta era maggiore, pari a 83,8 milioni di sterline, perché tale perdita considerava, tra l’altro, anche la perdita dell’avviamento a causa dell’impairment test (test che certifica la perdita durevole del valore di una posta di bilancio).
I dati del bilancio consolidato al 30 giugno 2009, sono stati esposti con un comunicato del 30 dicembre 2009, apparso sul sito del Chelsea. In tale comunicato è stato dato l’annuncio della conversione in capitale della restante parte del debito verso l’azionista, ammontante a 340 milioni di sterline: "Remainder of shareholder debt of £340m was capitalised".
Anche in questo caso dobbiamo rilevare che il comunicato in questione si riferisce a Chelsea FC plc e non alla sua controllante Fordstam Limited, che rimaneva indebitata con Abramovich. In effetti Fordstam limited ha convertito in capitale azionario di Chelsea FC plc la somma di 340 milioni di sterline (385,6 milioni di euro) ed il patrimonio netto di Chelsea FC plc, al 30 giugno 2009, risulta positivo per 709,8 milioni di sterline (805 milioni di euro).
In definitiva, mediaticamente era passato un messaggio che lasciava intuire che Abramovich avesse rinunciato al suo credito, per trasformarlo in capitale azionario, ma ciò non è ancora avvenuto a livello di Fordstam Limited ex Chelsea Limited.
Dopo questa digressione necessaria, ritornando al consolidato di Fordstam Limited, dobbiamo evidenziare che la perdita consolidata di 47,4 milioni di sterline è inferiore rispetto all’esercizio precedente del 43,37%, perché la riduzione dei costi è stata nettamente superiore al lieve calo di fatturato registrato. Le riduzioni maggiori sono dovute al fatto che nell’esercizio precedente si era registrata una perdita di 15,6 milioni di sterline a causa dell’azzeramento del valore di avviamento per "impairment test" e l’importo degli ammortamenti è stato superiore di 9,3 milioni di sterline. Inoltre si è verificato anche un incremento del 28,9% registrato dalle plusvalenze realizzate con le cessioni dei giocatori, aumentate di circa 6,4 milioni di sterline.
In questa sede esporremo i dati, al 30 giugno 2009, relativi al bilancio consolidato del gruppo "Fordstam Limited", utilizzando il seguente cambio: 1 EUR = 0,8711 GBP.
STATO PATRIMONIALE 
Al 30 giugno 2009, il valore delle attività non correnti ammonta complessivamente a 290,3 milioni di sterline (circa 329,3 milioni di euro), mentre al 30 giugno 2008 risultavano pari a 353 milioni di sterline (circa 400,5 milioni di euro), con un decremento del 17,77%.
Le immobilizzazioni immateriali, risultano diminuite a 77,8 milioni di sterline (88,3 milioni di euro) da 143,6 milioni di sterline (162,8 milioni di euro) dell’esercizio precedente.
Le immobilizzazioni materiali ammontano a 212,5 milioni di sterline (241 milioni di euro), nel 2008 ammontavano a 209,5 milioni di sterline (237,6 milioni di euro). Per tale voce di bilancio, risultano effettuati investimenti per 12,4 milioni di sterline (14,2 milioni di euro) destinati in parte al centro sportivo di Cobham ed in parte allo stadio "Stamford Bridge".
Le attività correnti ammontano complessivamente a 89 milioni di sterline (101 milioni di euro) con un incremento del 7,43% rispetto all’esercizio precedente. I crediti con scadenza entro l’esercizio successivo registrano un incremento dell’11,5%, infatti sono passati da 56,2 milioni di sterline del 2008 a 62,7 milioni di sterline (71,1 milioni di euro). I crediti con scadenza oltre l’esercizio successivo ammontano a 19,8 milioni di sterline (22,4 milioni di euro) in diminuzione del 4,38%, rispetto al 30 giugno 2008. Essi comprendono nella voce "Other debtors" un prestito concesso, nel 1997 a Chelsea Pitch Owners plc (proprietari del campo del Chelsea), che al 30 giugno 2009 residuava per 8.645.944 sterline (9,8 milioni di euro). Tale prestito infruttifero, originariamente ammontante a 11,1 milioni di sterline, con data di rimborso indeterminata, fu concesso affinché Chelsea Pitch Owners plc acquisisse azioni di Chelsea Stadium Limited, all’epoca proprietaria del campo di gioco e soprattutto al fine di salvaguardare Stamford Bridge da operazioni di speculazione immobiliare. Contemporaneamente fu stipulato un contratto di concessione per 199 anni. In parole povere un operazione di vendi e affitta, fatta con i soldi dei tifosi.
Le disponibilità liquide risultano essere pari a 5,7 milioni di sterline (6,4 milioni di euro), con un incremento del 6,82% rispetto all’esercizio precedente.
I debiti con durata inferiore all’esercizio ammontano a 94,7 milioni di sterline (107,4 milioni di euro) con un decremento del 22,24% rispetto all’esercizio precedente (121,8 milioni di sterline). Questi debiti comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2009/2010 per l’importo di 35,9 milioni di sterline.
I debiti con durata superiore all’esercizio espongono la cifra di 743,4 milioni di sterline (843,2 milioni di euro) con un incremento del 2,54% rispetto all’esercizio precedente (725 milioni di sterline). Essi comprendono i debiti verso i soci, che si trovano nella voce "Other loan" con un importo di 726,4 milioni di sterline (700,9 nel 2007/2008).
La voce fondi rischi per joint venture è esposta per complessive 3,5 milioni di sterline (circa 4 milioni di euro), al 30 giugno 2008 era esposta per 3,9 milioni di sterline (4,5 milioni di euro).
Il patrimonio netto è "spaventosamente" negativo per la cifra di 462,3 milioni di sterline (circa 524,3 milioni di euro) soprattutto a causa del riporto a nuovo di perdite di esercizi precedenti (474,9 milioni di sterline) e della perdita di esercizio in corso (47,4 milioni di sterline).
CONTO ECONOMICO 
Il fatturato netto del gruppo, con esclusione della joint venture, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2009, ammonta a 205,6 milioni di sterline (233,2 milioni di euro). Esso registra una flessione del 2,4%, rispetto all’esercizio precedente. Nel 2007/2008 risultava pari a 210,7 milioni di sterline (239 milioni di euro).
Il fatturato legato all’attività calcistica risulta pari a 185,2 milioni di sterline (210 milioni di euro), con una riduzione del 2,39% rispetto alla stagione precedente (189,7 milioni di sterline). Il fatturato legato all’attività calcistica comprende i ricavi derivanti dal settore dei media e dalle sponsorizzazioni oltre che dalla vendita dei biglietti. Il leggero calo è dovuto ad una riduzione dei ricavi da sponsorizzazioni.
Per quanto riguarda l’attività alberghiera e servizio catering, essa registra ricavi per 8,9 milioni di sterline (10 milioni di euro) sostanzialmente invariati rispetto al 2007/2008 (+0,15%).
L’attività di merchandising ottiene ricavi per 9,7 milioni di sterline (11 milioni di euro), con un incremento del 1,73% rispetto al 2007/2008.
I ricavi da servizi per il tempo libero ammontano a 1,2 milioni di sterline, segnano un decremento del 13,55% rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi da attività immobiliare ammontano a 129 mila sterline, anche se trascurabili in valore assoluto, registrano un decremento dell’87,86%, mentre le altre attività (parcheggio, eventi e altro) producono ricavi per 518 mila sterline (86 mila sterline nel 2007/2008).
Le spese operative ammontano complessivamente a 281,7 milioni di sterline (319,5 milioni di euro), con un decremento del 10,71% rispetto a 315,5 milioni di sterline del 2007/2008 (357,8 milioni di euro). Esse vengono distinte in ordinarie e straordinarie.
Le spese operative ordinarie, che ammontanti a 269,1 milioni di sterline (305,2 milioni di euro), registrano un decremento del’7,98% rispetto all’esercizio precedente.
Le spese operative straordinarie ammontanti a 12,6 milioni di sterline (14,3 milioni di euro), riguardano l’indennità di licenziamento concessa a Scolari. L’anno precedente hanno toccato la ragguardevole cifra di 23 milioni di sterline (26,1 milioni di euro), per l’indennità di licenziamento concessa a due allenatori di prima squadra (Mourinho e Avram Grant) e ai loro staff.
Il costo del personale, se si considerano anche le spese operative straordinarie, ammonta complessivamente a 167,2 milioni di sterline (189,6 milioni di euro), registra un decremento del 2,86%, mentre se si escludono le spese per il licenziamento dei tecnici, tale costo registra un aumento del 3,72%. Il costo del personale riguarda 624 unità (610 nel 2008) di cui 79 appartenenti alla gestione sportiva (giocatori e staff compreso). L’incidenza percentuale del costo del personale sul fatturato è dell’81,28% (nel 2008 era 81,67%), ma se escludiamo la parte straordinaria riguardante il licenziamento di Scolari, tale incidenza scende al 75,15%. Tra gli altri costi operativi segnaliamo l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammontante a 48,9 milioni di sterline (55,5 milioni di euro), con un decremento del 16,04% rispetto all’esercizio precedente. Da evidenziare che nell’esercizio precedente tra i costi è stata rilevata una "perdita di valore" dell’avviamento a causa dell’applicazione della procedura dell’ "impairment test" per 15,6 milioni di sterline (17,7 milioni di euro), questo importo, unitamente all’ammortamento e al fondo ammortamento, determinò l’azzeramento del valore dell’avviamento stesso. In parole povere il "valore recuperabile" dall’avviamento è stato considerato nullo.
L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,4 milioni di sterline (10,7 milioni di euro), con un incremento del 19,13% rispetto al 2007/2008.
E’ stata registrata un’eccedenza di plusvalenze derivanti dalle cessioni dei diritti alle prestazioni sportive pluriennali dei giocatori per 28,5 milioni di sterline (32,3 milioni di euro) in aumento rispetto all’anno precedente in cui avevano segnato la cifra di 22,1 milioni di sterline (25,1 milioni di euro). Le cessioni di giocatori più importanti hanno riguardato Bridge e Ben Haim al Manchester City, Sidwell all’Aston Villa e Alcides al PSV Einddhoven.
L’EBIT (il risultato prima degli interessi e delle tasse) è negativo per 46,8 milioni di sterline (53 milioni di euro), ma in misura nettamente inferiore rispetto all’anno prima.
La perdita di gruppo, al 30 giugno 2009, è di 47,4 milioni di sterline (53,9 milioni di euro) in decremento del 43,37% rispetto all’esercizio precedente (83,7 milioni di sterline pari a circa 95 milioni di euro).
Luca Marotta 
jstargio@gmail.com


Pubblicato MARTEDÌ 27 APRILE 2010, su :
http://marcoliguori.blogspot.com/2010/04/sorpresa-il-gruppo-chelsea-e-ancora.html


CHELSEA FC PLC TRASFORMA IN CAPITALE PARTE DEL DEBITO VERSO I SOCI

Con un comunicato del 13 febbraio 2009, a commento dei risultati al 30 giugno 2008, il sito del Chelsea ha comunicato la notizia riguardante la conversione in capitale di metà del debito verso i propri soci ammontante a 369,9 milioni di sterline (circa 423 milioni di euro). 

Comunque la notizia riguarda solo la subholding del gruppo : "Chelsea FC plc" e non la holding controllante tutto il gruppo.
Luca Marotta


martedì 12 aprile 2011

Bilancio U.S. Città di Palermo Spa: perdita da “teledipendenza”


Luca Marotta Martedì 12 Aprile 2011 23:55
jstargio@gmail.com
La società “U.S. Città di Palermo Spa” ha chiuso il bilancio d’esercizio del 30 giugno 2010, con una perdita di 17.225.898 euro. Un bilancio di esercizio che soffre della mancanza dell’enorme plusvalenza realizzata l’esercizio precedente, con la cessione di Amauri alla Juventus, e che dipende dai diritti TV, che rappresentano il 58,28% del valore della produzione. Per affrancarsi da questa dipendenza la società cede, di volta in volta, i suoi “campioni” e per finanziarsi, nel 2006, è ricorsa anche all’operazione di “lease back”, riguardante la cessione del marchio, che fu ceduto ad una società di leasing, per 30 milioni di euro, con l’impegno a riacquistarlo il 6/11/2015 ad un prezzo di riscatto di 300 mila euro, pagando per 9 anni un canone di leasing, oltre al maxicanone iniziale. Una novità molto importante, che si legge nella Relazione sulla Gestione, è quella di cedere parte della plusvalenza realizzata dalla cessione di un calciatore, al precedente titolare del diritto alla prestazione. A giudizio di chi scrive, trattasi nella sostanza dell’attribuzione del diritto di partecipare ad un utile, in senso lato, che è una delle peculiarità attribuita ai soci. Infatti, procedendo con un sillogismo, potremmo affermare che se il socio ha il diritto di partecipare agli utili e se la plusvalenza fosse equiparata ad un utile, nel caso in cui il precedente titolare conservasse il diritto a godere di parte della plusvalenza realizzata, come conseguenza logica, lo stesso risulta socio dell’affare. In sostanza, si verifica una “compartecipazione di fatto”, realizzata attraverso la cessione del diritto alla prestazione e mantenendo il diritto alla partecipazione della plusvalenza attraverso un accordo.
La Posizione finanziaria netta, al 30 giugno 2010, risulta negativa per 130.824 euro, comunque in linea col Regolamento del Fair Play Finanziario, essendo nettamente inferiore al valore della produzione.
Lo Stato patrimoniale espone un attivo di 108.111.700 euro (147 milioni nel 2009).
Le immobilizzazioni risultano pari a 56.086.933 euro con una variazione negativa del 16,39% rispetto al 30/06/2009. Le Immobilizzazioni immateriali pari a 55.638.210 euro, rappresentano il 99,20% del totale delle immobilizzazioni ed il 51,46% delle attività, inoltre, per tali immobilizzazioni risulta un decremento del 16,5% rispetto all’esercizio precedente. In particolare, i diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori risultano pari a 55,4 milioni e per tale voce risultano 16 milioni di nuovi investimenti, tra cui spiccano Rubinho per 5 milioni dal Genoa, Bertolo per 3,7 milioni dal Banfield e Pinilla per 3 milioni dal Grosseto. Le cessioni di calciatori avvenute per 5,7 milioni, hanno comportato degli storni dei rispettivi valori contabili per 5,9 milioni, questo significa che sono prevalse, di poco, le minusvalenze. La cessione più importante ha riguardato Amelia per 5 milioni al Genoa. Tra le immobilizzazioni immateriali figura anche la voce “migliorie su beni di terzi”, per 168 mila euro, riguardante le spese sostenute e capitalizzate, ossia non portate direttamente a costo, ma ammortizzate, per lo stadio di proprietà del Comune “Renzo Barbera” e per lo stadio “Tenente Onorato” dove si allena la prima squadra.
Le Immobilizzazioni materiali ammontano a 361.638 euro (371.016 euro nel 2009), esse riguardano mobili e arredi, automezzi,macchine d’ufficio elettroniche e attrezzatura varia e sportiva (157 mila euro) e impianti (137 mila euro).
Le Immobilizzazioni finanziarie espongono la cifra di 87.085 euro (75.985 nel 2009). Tale voce riguarda anche una partecipazione nella società “Mepal srl”, che ha un capitale sociale di 50 mila euro, di cui “U.S. Città di Palermo Spa” detiene il 98%. Tale società, che ha chiuso l’esercizio al 30/06/2010 con una perdita di 213.777 euro, era stata costituita per la commercializzazione dei prodotti a marchio “Palermo Calcio” ed era stata posta in liquidazione il 14/02/2008, ma tale procedura è stata revocata, al fine di utilizzare la stessa Mepal per il progetto del nuovo stadio.
L’attivo circolante è pari a 46.456.713 euro e risulta in diminuzione del 36,68% rispetto al 2009.
I crediti ammontano a 41.235.389 euro, mentre nel 2009 erano pari a 67.540.286 euro, con un decremento del 38,95%. La voce più importante riguarda i “Crediti verso Enti –Settore specifico” ammontante a 20,9 milioni di euro, seguita dai crediti verso clienti per 18,7 milioni. I crediti verso clienti riguardano i crediti sorti per attività commerciale (sponsorizzazioni e cessioni di spazi pubblicitari) e diritti Tv fatturati in anticipo. Per quanto riguarda i “Crediti verso Enti –Settore specifico”, l’importo maggiore riguarda la Juventus per 8.350.000 euro.
Le Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni registrano la cifra di 5.090.500 euro, mentre l’esercizio precedente erano pari a 5.741.500 euro. Tale voce riguarda le compartecipazioni, tra cui spicca quella di Jankovic col Genoa per 3,5 milioni.
Le Disponibilità liquide passano da 88.895 a 130.824 euro.
I ratei e i risconti attivi diminuiscono da 6.549.086 a 5.568.054 e riguardano principalmente due maxi canoni per due contratti di leasing. Il primo stipulato con Banca Italease S.p.a. per “impianti teli e led –light 12” per lo stadio, per un valore di 604.806 euro, con un maxicanone di 181.442 euro ed una durata di 5 anni (1/11/2006-1/11/2011). Sempre, nel mese di novembre del 2006, “U.S. Città di Palermo Spa” chiuse un contratto di “lease back” con la società Locat Spa, avente ad oggetto il marchio di impresa con esclusione del “titolo sportivo”. Questa operazione diede origine ad una plusvalenza di 30 milioni, rilevata a conto economico per competenza, mediante l’iscrizione tra i risconti passivi dell’importo di 24.444.444 e l’imputazione graduale tra i proventi in base alla durata del contratto prevista in 9 anni. L’importo del maxicanone pagato il 6/11/2006 era di 9 milioni di euro.
Il patrimonio netto è positivo ed è pari a 22.356.238 euro, ma risulta in diminuzione dell’importo relativo alla perdita di esercizio al 30 giugno 2010, che ha determinato un valore del patrimonio netto inferiore a quello del capitale sociale, ammontante a 25 milioni di euro.
I fondi per rischi e oneri risultano invariati e sono pari a 290.530 euro e riguardano accantonamenti per controversie legali in corso.
Il trattamento di fine rapporto passa da 319.098 a 317.346 euro.
I debiti risultano in diminuzione del 31,46% e sono pari a 58.726.717 euro. La voce più importante riguarda i “Debiti verso Enti –Settore specifico” per 27,7 milioni, seguita da debiti verso soci per finanziamenti per 7,7 milioni, debiti verso fornitori per 6,6 milioni, debiti tributari per 5,3 milioni, debiti verso banche per 4,2 milioni, debiti per compartecipazioni per 3,5 milioni.
Nel corso dell’esercizio la voce “debiti verso soci per finanziamenti” è diminuita di 1 milione di euro. I debiti tributari riguardano l’IVA di giugno versata a luglio per 2,8 milioni e le ritenute IRPEF riguardanti le mensilità di maggio e giugno per 2,4 milioni, versate a luglio e agosto.
Questo è un dato in conformità con il Regolamento UEFA del Fair Play Finanziario. Nei debiti per compartecipazione spicca l’importo dovuto alla Juventus per Lanzafame pari a 2,5 milioni. Tra i “Debiti verso Enti –Settore specifico” emergono il Genoa per 4,1 milioni, la Juventus per 4 milioni, il Grosseto per 3 milioni e l’Empoli per 2,7 milioni. Da notare, per quanto riguarda le squadre estere, al 30 giugno 2010, residua un debito di 2.350.000 euro verso “Simonian”, indicata tra le “Società calcistiche straniere”, per Javier Pastore, il cui contratto di acquisto è stato imputato nel bilancio 2008/09 per la cifra di 4,7 milioni. Inotre, nella relazione sulla gestione è riportata come società cedente di Javier Pastore:“Sportime/Simonian”. Dobbiamo evidenziare che “Simonian” non è un club di calcio, ma sembrerebbe essere il cognome di un procuratore di moltissimi calciatori sudamericani.
I ratei e i risconti passivi aumentano di 5,3 milioni assestandosi a 26,4 milioni di euro. Di questa cifra, 8,5 milioni riguardano risconti passivi per diritti televisivi e 17,8 milioni (21,1 milioni nel 2009) riguardano risconti passivi per la plusvalenza realizzata sulla cessione del marchio, realizzata con un contratto di “lease back”.
I conti d’ordine ammontanti a 24.323.494, riguardano fideiussioni a favore di terzi per 8,6 milioni e canoni di leasing a scadere per 15,7 milioni.
Il valore della produzione ammonta a 68.483.430 euro, mentre nell’esercizio precedente ammontava a 113.225.649.La diminuzione è stata del 40%. I ricavi da gare risultano in aumento del 5,26% passando da 7,8 a 8,2 milioni di euro. La loro incidenza sul valore della produzione si limita all’11,95%. I proventi da diritti TV sono pari a 39,9 milioni e registrano un incremento dello 0,42%; la cifra di 6.765.413 euro riguarda la percentuale dei proventi TV ricevuti dalle altre squadre. Per il Palermo i diritti Tv sono importantissimi, in quanto rappresentano il 58,28% del valore della produzione. I contributi in conto esercizio risultano pari a 3 milioni, di questi 2,9 milioni provengono dalla Lega Calcio e la restante parte dalla Regione Siciliana. Le plusvalenze registrate sono pari a 1,2 milioni con una forte variazione negativa rispetto all’esercizio precedente, in cui si era realizzata la cifra di 49,6 milioni di euro. Da evidenziare che nell’esercizio 2008/09 la cessione di Amauri alla Juventus, comportò una plusvalenza di 18.950.000 euro (ceduto a 22,8 milioni) e quella di Barzagli al Wolfsburg permise di realizzare una plusvalenza di 9,3 milioni. I ricavi da attività commerciali e diverse ammontano a 16,2 milioni con una variazione in aumento del 20,56% rispetto al 2009. All’interno di questa voce sono compresi i proventi da sponsorizzazione per 5 milioni, i proventi pubblicitari per 5,8 milioni e la plusvalenza per la cessione del marchio ammontante a 3,3 milioni. Nella Relazione sulla gestione si dà conto di un contenzioso con l’ex sponsor, la società Leisure & Gaming, titolare del marchio “Betshop”, che per il Palermo risulta inadempiente agli obblighi contrattuali. Per questo motivo è stato sottoscritto un nuovo accordo di sponsorizzazione con la società Eurobet Italia Srl.
I costi della produzione risultano pari a 83.556.440 euro, mentre nel 2009 erano pari a 90.756.061 euro. La diminuzione è stata del 7,93%.
I costi per godimento dei beni di terzi ammontano a 4.300.205 euro e riguardano principalmente i canoni di leasing per il marchio e gli impianti per 3,6 milioni di euro e l’affitto dei campi sportivi per 478 mila euro.
Il costo del personale ammonta a 38,2 milioni e risulta in aumento del 4,79% rispetto al 2009. Esso rappresenta il 55,86% del valore della produzione, in linea con quanto imposto dal Fair Play Finanziario. Occorre evidenziare che “U.S. Città di Palermo Spa” ha “esternalizzato” alcune voci che sarebbero potute rientrare nel costo del personale, come i compensi sanitari, massaggiatori, altri collaboratori tecnici e i compensi relativi alle manutenzioni del campo, che sono stati allocati tra i “costi per servizi” per l’importo di 1,9 milioni.
Altra voce importante è rappresentata dall’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali che sono pari a 21,1 milioni e risultano in diminuzione del 4,58% rispetto all’esercizio precedente. L’incidenza sul valore della produzione è del 30,79%.
Negli oneri diversi di gestione ammontanti a 11,5 milioni, l’importo maggiore è costituito dalla percentuale dei diritti televisivi spettanti alle squadre ospitate pari a 6,1 milioni (+3% rispetto al 2009). Inoltre, sono evidenziate minusvalenze per 1,4 milioni di euro (1,3 nel 2009).
La differenza tra proventi e oneri finanziari è negativa per 1.233.182 euro, mentre nel 2009 era negativa per 1.470.904 euro. Tale risultato è determinato dalla voce “oneri da compartecipazione” per 1.030.500 euro (2 milioni nel 2009); inoltre risultano interessi passivi per 186.660 euro.
La differenza tra proventi e oneri straordinari risulta positiva per 76.520 euro, mentre nel 2009 era negativa per 279.077 euro.
Le Imposte sul reddito dell'esercizio sono pari a 996.226 euro, mentre nel 2009 erano pari a 2.744.033 euro.
Il risultato d’esercizio è negativo per 17.225.898 euro, mentre nel 2009 era positivo per 17.975.574.
In ogni caso, tale perdita non dovrebbe preoccupare, perché il bilancio al 30 giugno 2010 considera tra le immobilizzazioni immateriali, dei giocatori con plusvalenze importanti come Kjaer, Cavani e Javier Pastore. Anche se rimane il fatto che trattasi di un bilancio di una società che dipende dai diritti TV ed è costretta a vendere di volta in volta i suoi pezzi pregiati per far quadrare i conti.
Dopo la chiusura dell’esercizio il Palermo ha provveduto alla cessione “temporanea” del calciatore Cavani al Napoli per l’importo di 5 milioni di euro, inoltre ha provveduto a cedere contestualmente anche il diritto di opzione per l’acquisizione definitiva ad un valore predeterminato di 12 milioni di euro. Mentre, per quanto riguarda il giocatore danese Kjaer, è stato ceduto definitivamente al Wolfsburg per 12,5 milioni di euro, con una plusvalenza di 9.475.000 euro, tuttavia, parte di questa plusvalenza spetterà, in base ad un accordo, al club di origine del giocatore. Infatti, in una nota della Relazione sulla Gestione è scritto: “Come da accordi contrattuali parte della plusvalenza dovrà essere riconosciuta alla società calcistica da cui la Società ha acquisito il diritto alle prestazioni sportive”. A questo punto, sarà molto interessante verificare, se l’enorme plusvalenza che il Palermo realizzerà, certamente, con Javier Pastore, sarà di esclusiva pertinenza della società U.S. Città di Palermo Spa, oppure spetterà una percentuale anche a “Sportime Int/ Simonian”.
Nella Relazione sulla Gestione si dà notizia del fatto che dal 16 dicembre 2009 al 7 luglio 2010 si è svolta una verifica fiscale della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, che ha dato luogo ad un Processo Verbale di Constatazione, con cui si contestavano “pretese violazioni, per importi rilevanti, delle norme fiscali”, riguardanti i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, i compensi corrisposti a prestatori di servizi, nonché ad altre fattispecie minori. Il Palermo, invece, sostiene di aver agito correttamente.
Concludendo possiamo affermare che il bilancio del Palermo, pur rientrando, sostanzialmente, nei limiti del Regolamento del Fair Play Finanziario, riflette una gestione molto lontana dal “modello inglese”, con stadio di proprietà, centro sportivo di allenamento e incidenza rilevante degli incassi da botteghino.

Pubblicato su:
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/3007-bilancio-us-citta-di-palermo-spa-perdita-da-teledipendenza-tra-cessione-del-marchio-acquisti.html

http://www.reterete24.it/Primo-Piano/26440/BILANCIO-PALERMO--PERDITA-DA--TELEDIPENDENZA.html

lunedì 4 aprile 2011

Consolidato Manchester City: un fatturato che costa il doppio.

Luca Marotta
jstargio@gmail.com
Il Manchester City è un club di calcio che appartiene ad un Gruppo societario che spende di più di quanto guadagni, almeno stando alla lettura dell’ultimo bilancio consolidato al 31 maggio 2010. Tenuto conto che il principio generatore del Regolamento Uefa sul Fair Play Finanziario è: “Non spendere più di quanto si guadagni”, appare lecito affermare che tale club dovrà confrontarsi con il Fair Play Finanziario: soprattutto, a giudizio di chi scrive, il “City” dovrà necessariamente incrementare il fatturato in modo più che proporzionale all’aumento dei costi. D’altronde lo squilibrio strutturale è molto evidente perché, ad un fatturato di 125 milioni di sterline (€ 142,6 milioni, ad un cambio 1 €= £ 0,8711), si contrappone un costo del personale per £ 133,3 milioni (€ 152 milioni) e ammortamenti della rosa giocatori per £ 71 milioni (€80,9 milioni). Tuttavia, secondo gli amministratori del gruppo, molti investimenti realizzati dal Club nel corso dell'ultimo esercizio sono stati progettati per ridurre i costi e incrementare le entrate potenziali nei prossimi anni, e, sempre secondo loro, quando si costruisce una squadra competitiva per il futuro e si investe nelle attività del club, come le infrastrutture dello stadio, l’acquisto di terreni, le strutture ricettive e di ristorazione pubblica, questi investimenti sono destinati ad ampliare la capacità di generare ricavi. Inoltre, gli stessi amministratori hanno evidenziato che è improbabile che l'entità degli investimenti recenti del Club nel calciomercato possa ripetersi in un prossimo futuro, soprattutto perché ritengono che la squadra di calcio costruita sia di qualità sufficiente per essere competitiva sia in Inghilterra che in Europa. Infine ritengono che, sotto la direzione di Roberto Mancini, la squadra sia nelle condizioni ideali per la stagione 2010-11, per conseguire quello che si auspicano i tifosi.
Manchester City Limited è la società capogruppo, con sede in Inghilterra, e controlla il gruppo di società cui fa capo il club di calcio inglese “Manchester City”. Le società controllate al 100% sono quattro: Manchester City Football Club Limited; Manchester City Investments Limited; Manchester City Property Limited; Manchester City Developments Limited. A sua volta, Manchester City Limited è controllata dalla società Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited, dello sceicco Mansour. Lo sceicco Mansour ha acquisito il controllo del Manchester City nel 2008.
Come già detto, il fatturato consolidato ammonta a £ 125 milioni (€ 142,6 milioni) e risulta in aumento del 43,68% rispetto al fatturato del 31/05/2009, che era pari a £ 87 milioni (€ 99,2 milioni).
I ricavi da gare sono pari a £ 18,2 milioni (€ 20,7 milioni), incidono per il 14,57% sul fatturato e risultano in aumento del 18,65% rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi da diritti Tv ammontano a £ 53,9 milioni (€ 61,5 milioni), con un’incidenza del 43,15% sul fatturato ed una variazione positiva dell’11,82% rispetto al 2009, anche grazie al quinto posto conseguito e al numero delle partite trasmesse.
I ricavi commerciali risultano pari a £ 52,8 milioni, incidono per il 42,23% sul fatturato ed hanno registrato un aumento di £ 29,5 milioni. In particolare, le sponsorizzazioni sono aumentati da £ 25,9 milioni a £ 32,4 milioni, con un incremento del 25% rispetto all'anno precedente, dovuto a nuovi accordi a lungo termine con nuovi partner chiave, tra cui Etihad, Abu Dhabi Tourism Authority, Aabar e Etisalat.
Il totale dei costi operativi ammonta a £ 251,2 milioni e registra un incremento del 56,36%. I costi operativi sono il doppio del fatturato. Per ogni sterlina fatturata, si spendono 2 sterline in costi operativi.
I costi del personale hanno subito un incremento del 61,32% passando da 82,6 a 133,3 milioni di sterline. Il rapporto costo del personale e fatturato è pari al 106,6%, peggiorando il dato dell’esercizio precedente pari a 94,94%. Ricordiamo che, ai sensi dell’articolo 62 comma 4 del Regolamento sul Fair Play Finanziario, potranno essere richiesti maggiori approfondimenti ed analisi ai club che presentino un costo del personale superiore al 70% dei ricavi.
Gli ammortamenti della rosa giocatori passano da 39,4 a 71 milioni di sterline, con un incremento dell’80,20%.
I costi generati dalle immobilizzazioni materiali, tra ammortamenti e leasing, ammontano a 4,5 milioni di sterline (€ 5,1 milioni) e registrano un incremento del 28,17%.
Gli altri costi hanno subito un incremento del 20,71%, assestandosi a £ 42,4 milioni (€ 48,3 milioni).
L’eccedenza di plusvalenze per la cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori registra un ottimo risultato, esponendo la cifra di £ 10,3 milioni (€ 11,7 milioni).
La gestione finanziaria risulta negativa per £ 3,3 milioni (€ 4,5 milioni), ma in netto miglioramento rispetto all’esercizio precedente, che mostrava un risultato negativo per £ 17 milioni (€ 19,7 milioni). Tale risultato è anche dovuto alla conversione in capitale del debito degli azionisti.
Il risultato d’esercizio espone una perdita di £ 121,3 milioni, che peggiora sia il dato del 31 maggio 2009, che esponeva una perdita consolidata di 92,6 milioni, sia il dato del 31 maggio 2008 che registrava una perdita di 32,6 milioni. Ricordiamo che per le prime due stagioni di applicazione del Regolamento del Fair Play Finanziario, ossia il 2013/14 e 2014/15, la soglia di tolleranza è fissata in 45 milioni di euro, mentre per le stagioni successive fino al 2017/18, la soglia di tolleranza è fissata in 30 milioni di euro. In questo caso siamo abbondantemente fuori.
Il totale dell’attivo risulta pari a £ 501,6 milioni (€ 571,8 milioni), con un incremento del 49,23% rispetto al 31 maggio 2009.
Le attività non correnti ammontano a £ 406,3 milioni (€ 463,2 milioni) e registrano un incremento del 32,3%. Le immobilizzazioni immateriali sono pari a £ 199 milioni (€ 226,9 milioni), con un incremento del 51,02% rispetto al 2009. Esse rappresentano il 39,68% del totale delle attività, mentre le immobilizzazioni materiali, pari a £ 207,3 milioni (€ 236,3 milioni), ne rappresentano il 41,32%. Per quanto riguarda la rosa dei giocatori sono stati effettuati investimenti per 145,4 milioni di sterline (€ 165,8 milioni).
Le immobilizzazioni materiali sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà per 30,7 milioni di sterline (£3,5 milioni nel 2009); terreni e fabbricati in leasing a breve per £ 2,5 milioni (516 mila sterline nel 2009); terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per £ 161,4 milioni (£ 162,8 milioni nel 2009) e arredi e attrezzature per £ 12,7 milioni (£ 7,2 milioni nel 2009). Il 5 agosto 2003 il vecchio stadio “Maine Road” fu scambiato con una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing finanziario, con un complesso meccanismo di rivalutazione basato anche sulla media degli spettatori, stimata in 42.500 unità.
Le attività correnti sono pari a £ 95,3 milioni (€ 108,6 milioni), nell’esercizio precedente erano pari a £ 29 milioni (€ 33 milioni). Le disponibilità liquide passano da 18,6 a 34,6 milioni di sterline (€ 39,5 milioni).
I debiti con scadenza entro l’anno sono pari a £ 87,3 milioni e si riducono di £ 167,8 milioni (€ 191,3 milioni), rispetto al 2009. Tra questi debiti sono compresi quelli per l’acquisto di calciatori, che ammontano a £ 61,7 milioni (£ 56,2 nel 2009). Da evidenziare l’azzeramento dei debiti verso banche (£ 11,29 milioni nel 2009), dei debiti verso la controllante (£ 145,34 milioni nel 2009) e dei debiti verso altri soci (£ 10,7 milioni nel 2009).
I debiti esigibili oltre l’esercizio successivo ammontano a £ 92,3 milioni e registrano un decremento del 7,07% rispetto all’esercizio precedente. I debiti a lungo termine per l’acquisto di calciatori sono pari a £ 19,1 milioni (£ 20,4 nel 2009).
I debiti finanziari ammontano complessivamente a £ 75,3 milioni (€ 85,8 milioni) e risultano diminuiti del 69,68% rispetto al 31 maggio 2009. Essi sono composti da debiti per il leasing finanziario riguardante lo stadio, ammontanti a £ 39,3 milioni (£ 43,4 nel 2009), e da debiti per titoli di debito ammontanti a £ 35,96 milioni (€ 41 milioni). I debiti finanziari con scadenza superiore ai 5 anni rappresentano l’86% dell’importo.
I risconti passivi per ricavi anticipati aumentano di £ 16 milioni, raggiungendo la cifra di £ 28,5 milioni (€ 32,5 milioni).
Il Patrimonio Netto è positivo ed è pari a £ 293,5 milioni (€ 334,6 milioni), nell’esercizio precedente era negativo per £ 30,9 milioni (€ 35,2 milioni). Durante l’anno si è provveduto all’emissione di 207.894.297 nuove azioni ordinarie. Di queste azioni, emesse a 2,12 sterline, ben 143.837.694 hanno riguardato la conversione in capitale di debiti verso soci, per l’importo di 304,9 milioni di sterline, mentre 64.056.603 azioni sono state emesse a pagamento, apportando 135,8 milioni di sterline. Inoltre, Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited, ha provveduto ad un versamento a titolo di contributo in conto capitale rinunciando agli interessi dovuti per i suoi finanziamenti ammontanti a £ 6,6 milioni.
E’ evidente il cambio di strategia finanziaria, forse dovuto al Regolamento del Fair Play finanziario, consistente nella capitalizzazione dei debiti verso i soci. In questo modo il patrimonio netto rappresenta il 58,5% delle attività. Ovviamente, per il Manchester City rimane il problema della struttura dei costi, che determinano perdite che erodono il patrimonio netto.

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