domenica 8 gennaio 2012

Manchester United Merchandising Limited: i conti del 2010/11.


di Luca Marotta jstargio@gmail.com
Uno dei maggiori partner commerciali del Manchester United, se non il maggiore, è la Nike.
Nike, Inc., tramite Nike European Operations Netherlands B.V., ha garantito 93 mln di sterline al Manchester United per il periodo che va dall’1 luglio 2006 al 30 giugno 2010 e garantirà £ 127 mln, come minimo, per i successivi 5 anni, ossia fino al 30 giugno 2015. La stessa Nike oltre ad essere sponsor tecnico, gestisce il merchandising, il licensing e le operazioni di vendita al dettaglio, tramite la società: Manchester United Merchandising Limited, alla quale ha concesso una sublicenza in relazione a tali diritti.
Manchester United Merchandising Limited è una società, con sede nel Regno Unito, controllata dalla società statunitense Nike Inc, tramite un’altra società: Nike International Holding BV.
Le attività principali di Manchester United Merchandising Limited sono tre: la vendita al dettaglio nel Regno Unito di prodotti con il marchio Manchester United; la concessione di licenze per la produzione, distribuzione e vendita di tali beni in tutto il mondo e la gestione, sempre  a livello mondiale, delle scuole calcio del Manchester United.
Il fatturato al 31 maggio 2011, segna il secondo risultato di sempre, dopo il record del 31 maggio 2009 (£ 20 mln). Negli utlimi quattro anni, il fatturato cumulato ha superato il livello di £ 76 mln, mentre come utile netto si sono superati £ 2,3 mln.
Il fatturato per l’esercizio chiusosi il 31 maggio 2011 è stato di £ 19,5 mln, che, considerando un cambio di € 1=  £ 0,875, equivalgono a circa 22,3 mln di euro. Nell’esercizio precedente il fatturato è stato pari a £ 18,9 mln (€ 21,7 mln). L’incremento registrato è stato del 2,79%. Secondo gli amministratori è un buon risultato tenuto conto della crisi economica generale.
Dal punto di vista geografico il fatturato è così suddiviso: £ 17,9 mln nel Regno Unito (+ 5,81% rispetto al 2010), pari a € 20,5 mln.; £ 1,6 mln nel resto del mondo (-22,28% rispetto al 2010), pari a € 1,8 mln.
Dal punto di vista delle “aree business” il fatturato è suddiviso in tre grandi settori: Retail; Licensing; Soccer Schools.
Il settore Retail, ossia la vendita al dettaglio dei prodotti con marchio, registra un fatturato di £ 12,3 mln, pari a € 14 mln. Tale settore, nell’esercizio precedente, ha registrato la cifra di £ 12,2 mln, pari a € 13,9 mln. L’incremento registrato è stato dello 0,4.
Il settore Licensing, ossia la concessione di licenze relative all’uso del marchio, segna un fatturato di £ 5,5 mln, pari a 6,3 mln di euro. Questo settore, al 31 maggio 2010, ha registrato la cifra di £ 4,9 mln, pari a € 5,6 mln. L’aumento registrato è stato del 13,44%, toccando il livello record negli ultimi quattro anni.
Il settore Soccer Schools, ossia la gestione delle scuole calcio del Manchester United, riporta un fatturato di £ 1,7 mln, pari a € 1,9 mln. Tale settore, nel 2010, ha registrato la cifra di £ 1,8 mln, pari a € 2,1 mln. Il decremento registrato è stato del 9,34%.
Il costo del venduto pari a £ 5,9 mln (€ 6,7 mln), permette di esporre un margine lordo sulle vendite di £ 13,6 mln (€ 15,5 mln.), pari al 70% del fatturato e al 230% del costo del venduto.
I costi operativi riguardano i costi di distribuzione e i costi amministrativi. I costi di distribuzione aumentano da £ 2,1 mln (€ 2,4 mln) del 31/05/2010 a £ 2,2 mln (€ 2,5 mln).
I costi amministrativi pari a £ 10,5 mln (€ 12 mln) risultano diminuiti dell’1,76%.
Tra i costi amministrativi spicca il costo del personale, che  ammonta a £ 2,4 mln (€ 2,7 mln). Tale costo segna un incremento del 7,25%. Le unità impiegate sono passate da 45 a 46. In occasione delle gare casalinghe del Manchester United sono state ingaggiate altre 77 unità con contratti di prestazione occasionale (nel 2010: 88 unità) e in più con le stesse modalità “precarie” sono stati ingaggiati 37 allenatori per le scuole calcio (32 nel 2010).
L’utile lordo prima delle tasse è pari a £ 868 mila (€ 992 mila), con un incremento del 103% rispetto all’esercizio precedente, quando il risultato era stato pari a £ 428 mila (€ 440 mila).
Lo stato patrimoniale presenta delle attività per un totale di £ 8,77 mln (€ 10 mln), con £ 302 mila (€ 346 mila) di immobilizzazioni materiali, £ 944 mila (€ 1,1 mln) di rimanenze, £ 7,1 mln di crediti (€ 8,1 mln) e £ 402 mila (€ 460 mila) di disponibilità liquide. Le attività risultano in diminuzione del 7,71% a causa del decremento dei crediti del 15%.
Le passività espongono solo debiti a breve per £ 8,6 mln (€ 9,8 mln).
Da segnalare che i crediti comprendono £ 5 mln (€ 5,8 mln) di crediti verso imprese del gruppo.
Mentre i debiti verso le imprese del gruppo ammontano a £ 4.727.799 (€ 5,4 mln).
Il patrimonio netto ammonta a £ 191 mila (€ 218 mila) e risulta in diminuzione del 76,63%. Tuttavia, nel giudicare tale ultima variazione, bisogna tener conto che, durante l’anno, la società ha pagato un dividendo di £ 1,3 mln (nel 2010 £ 3,3 mln) a Nike International Holding BV, una società interamente controllata da Nike Inc – società capogruppo.

martedì 3 gennaio 2012

Bilancio 2010/11 S.S.C. Napoli S.p.A.: quinto utile consecutivo e record di ricavi



Luca Marotta Martedì 03 Gennaio 2012 23:52


jstargio@gmail.com


Per il quinto esercizio consecutivo, la “S.S.C. Napoli S.p.A.” ha conseguito un utile, che è stato pari a 4,2 milioni di euro, e un valore della produzione record: 131,5 milioni. Gli amministratori giustificano i brillanti risultati gestionali con gli ottimi risultati sportivi conseguiti sul campo, che hanno determinato l’incremento dei ricavi da stadio e radiotelevisivi. Infatti uno dei fattori principali del risultato d’esercizio è stato l’incremento di 10,2 milioni dei diritti TV, cui bisogna aggiungere il risultato economico dell’operazione Quagliarella, che ha generato componenti positivi di reddito per complessivi 9,6 milioni, precisamente una plusvalenza di 5,1 milioni e ricavi da cessione temporanea calciatori per 4,5 milioni. Se si aggiungono anche i 600 mila euro incassati per il prestito di Rinaudo, il Napoli ha tratto un beneficio economico superiore ai 10 milioni di euro dalle operazioni con i dirigenti di mercato della Juventus. Anche la riduzione degli ammortamenti, per 9,6 milioni, ha contribuito all’esposizione dell’utile. Pure la partecipazione all’UEFA Europa League è stata importante e ha comportato ricavi per complessivi 8,8 milioni, di cui 3,9 per proventi TV e 4,9 come botteghino.
Il bilancio 2010/11 della “S.S.C. Napoli S.p.A.” manifesta una forte dipendenza dai diritti radiotelevisivi, che incidono per il 44,5% sul valore della produzione, che non sfrutta appieno il potenziale dei ricavi da botteghino e dei ricavi da merchandising, forse a causa della mancanza di uno stadio di proprietà, con relative pertinenze in grado di permettere l’aumento dell’incidenza di tali voci di ricavo. Da segnalare il drastico calo di 7,2 milioni, subito dai proventi per lo sfruttamento dei diritti d’immagine. Mentre i costi della produzione sono cresciuti (+7,6%) in misura inferiore all’incremento del valore della produzione (+18,6%), il costo del personale registra un incremento notevole del 33,5%, che bisognerebbe considerare come causa-effetto dei brillanti risultati sportivi.
La continuità aziendale.
Gli amministratori hanno redatto il bilancio in base al principio della continuità aziendale. La società BOMPANI AUDIT S.r.l. ha certificato il bilancio e non ha mosso alcun rilievo al riguardo. Nella Relazione del Collegio Sindacale si è attestato che le operazioni deliberate ed eseguite sono state improntate a principi di corretta amministrazione e tali da non implicare rischi per la continuità aziendale.
In sintesi S.S.C. Napoli S.p.A. è in grado di far fronte nel futuro agli impegni finanziari presi.
La struttura dell’attivo.
Il totale degli impieghi è diminuito del 6,1%, passando da 117,2 a 110 milioni. Il 49,6% delle attività è costituito da immobilizzazioni. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono pari a 43,5 milioni e diminuiscono del 12,2%, rispetto al 2009/10. Essi rappresentano il 39,5% degli impieghi e il 79,7% delle immobilizzazioni. Nel 2010/11 per “diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori” sono stati investiti € 33.822.621 (€ 54.650.000 nel 2009/10). Le alienazioni sono state pari ad un totale netto di € 10.285.714 ed hanno apportato minusvalenze per un totale di Euro 1.414.236 e plusvalenze per un totale di € 9.136.522.
Nel bilancio della S.S.C. Napoli S.p.A., a partire dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono ammortizzati “a quote decrescenti”. Pertanto la maggior parte dell’ammortamento è concentrato nel cosiddetto “periodo protetto”, che ha una durata di due anni per i calciatori acquistati con 28 anni compiuti, e di tre anni per i calciatori con meno di 28 anni all’atto della sottoscrizione del contratto. L’introduzione di tale metodo ha trovato l’espresso parere favorevole da parte del Collegio Sindacale e non è stato oggetto di richiami o censure da parte della Società di Revisione Legale. L’ammortamento “a quote decrescenti” permette di limitare l’esposizione in bilancio di ingenti minusvalenze, dopo il termine del “periodo protetto”. Il piano di ammortamento originario può subire un prolungamento nell’ipotesi di rinnovo anticipato del contratto. In tal caso, al valore netto contabile residuo sarà applicato un nuovo piano di ammortamento in base alla nuova durata. Per i giocatori già acquisiti anteriormente alla data del 1° luglio 2007 è stato mantenuto il criterio di ammortamento per “quote costanti”.
Tra gli acquisti effettuati emergono: Cavani (Palermo) per 12 milioni (“riscatto”), Ruiz Torre Victor (RCD Espanyol Sad) per 7,5 milioni, Dumitru Cardosio Nicolao (Empoli F.C. S.p.A.) per 3 milioni, Rosati Antonio (Lecce) per 3 milioni, Fernandez Federico (Club Estudiantes de La Plata) per € 2.823.620.
Tra le cessioni spiccano: Quagliarella Fabio (Juventus Fotball Club S.p.A.) per 10,5 milioni e con una plusvalenza di 5,1 milioni, Denis German Gustavo (Udinese Calcio S.p.A.) per 6 milioni e con una plusvalenza di € 3.794.098. La minusvalenza più elevata, pari ad € 414.841, ha riguardato la risoluzione consensuale con De Zerbi.
Tra le immobilizzazioni immateriali è esposto l’avviamento per un valore contabile netto di € 6.169.231, con un costo storico di 19,5 milioni. L’avviamento è stato iscritto, con il consenso del Collegio Sindacale, per l’ammontare effettivamente pagato a tale titolo nell’ambito dell’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. In deroga a quanto previsto dal codice civile, e sempre con il consenso del Collegio Sindacale, il costo è stato ammortizzato considerando un periodo di recupero pari a dieci anni. 
La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”, compresa tra le immobilizzazioni immateriali, ammonta a € 4.160.977, con un costo storico di € 13.172.768, e riguarda l’acquisto dei marchi sociali, della denominazione e altri segni distintivi, dei trofei, nonché gli oneri accessori che hanno caratterizzato l’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. e l’acquisto di licenze d’uso di software standardizzato.
Le immobilizzazioni materiali rappresentano il punto debole del bilancio del Napoli, essendo pari 357 mila euro, Esse costituiscono solo lo 0,3% degli impieghi, a causa della mancanza di proprietà immobiliari come lo stadio, il centro sportivo di allenamento e/o altri fabbricati.
L’attivo circolante, pari a 55,4 milioni, risulta in aumento del 3,6%. Le poste di maggior rilievo riguardano i crediti verso enti del settore specifico per 21,7 milioni (12,3 mln nel 2009/10) e le disponibilità liquide pari a 9 milioni (14,2 mln nel 2009/10).
Le disponibilità liquide sono diminuite di € 5.199.550, a causa dell’attività di investimento che ha generato un drenaggio netto di liquidità per 24 milioni, superiore al flusso positivo di cassa generato dall’attività di gestione corrente pari a 18,8 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 29.305.052. Rispetto al 30 giugno 2010, risulta in aumento di € 4.197.829 (+16,7%): ovvero l’incremento è dovuto all’utile 2010/11. Essendo non negativo è conforme a quanto richiesto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I mezzi propri finanziano il 26,63% del totale delle attività.
La struttura delle Passività.
Rispetto ad altri bilanci di squadre di calcio, quello del Napoli si differenzia per il fatto che espone la voce ratei e risconti passivi con saldo zero. In tale voce affluiscono in special modo i ricavi anticipati, ossia quei proventi inerenti alle stagioni future e già incassati.
Il totale dei debiti è pari a 79,7 milioni e risulta in diminuzione del 12,3%. L’importo maggiore riguarda i debiti verso Enti Settore Specifico per 41,7 milioni, di cui 28,2 a breve termine.
I fondi rischi sono pari a 811 mila euro e i debiti per TFR risultano uguali a 184 mila euro.
La Posizione Finanziaria Netta.
Utilizzando il criterio del Fair Play Finanziario, la posizione finanziaria netta è negativa per € 16.367.774, a causa soprattutto del saldo negativo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori che è pari a circa 21,5 milioni. I debiti per finanziamento soci ammontano a 3.911.220, non vi sono debiti bancari e le Disponibilità liquide sono pari a 9 milioni di euro.
In sintesi, la posizione finanziaria netta è inferiore ai ricavi ed è conforme a quanto stabilito dal regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I Debiti scaduti con dipendenti e fisco.
I debiti verso il personale ammontano a 10,8 milioni e risultano in aumento di 5,8 milioni. Essi rappresentano il 21% del costo del personale. Un dato che si può considerare fisiologico per i club di calcio della Serie A.
Alla data di predisposizione del bilancio il Napoli non aveva debiti scaduti di natura tributaria. Infatti l'avviso di accertamento relativo al periodo di imposta 2005/2006, per Ires e Irap notificato il 20 dicembre 2010 da parte dell'Agenzia delle Entrate è stato definito mediante il ricorso all’istituto dell’accertamento con adesione. Per quanto riguarda il P.V.C. della Guardia di Finanza per i periodi di imposta 2007/2008 e 2008/2009, riguardante la metodologia di ammortamento utilizzata per diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei giocatori, alla data di chiusura del bilancio non risultava notificato nessun avviso di accertamento. La contestazione si basa sulla presunzione di errata imputazione per competenza degli ammortamenti e, pertanto, anche in ipotesi di soccombenza in un eventuale giudizio tributario, la componente di reddito ripresa a tassazione dovrà poi essere riconosciuta in deduzione nei successivi periodi di imposta. La conseguenza è che, per gli amministratori, non esiste alcun rischio di passività potenziale per imposte dovute e non versate. Peraltro, la società è convinta della infondatezza dei rilievi mossi e non ha effettuato accantonamenti neanche per interessi e sanzioni;
I Ricavi.
Il valore della produzione ammonta a 131,5 milioni e registra un incremento del 18,6%. 
I Ricavi delle vendite e delle prestazioni risultano pari a € 22.070.392 e registrano un aumento del 28,7%. L’incidenza di tale voce sul valore della produzione e pari al 16,8%. Tale voce è composta da Ricavi da gare prima squadra in casa per € 17.700.025 (€ 9.847.224 nel 2009/10) e Abbonamenti per € 4.370.367 (€ 5.916.343 nel 2009/10). Le gare da UEFA. Europa League hanno apportato incassi per € 4.879.238. La capacità dello stadio San Paolo, ai fini dell’agibilità dell’impianto, è pari a 60.240 posti a sedere.
I Proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 27.196.015, registrano un incremento del 30,1% ed incidono per il 20,7%. Gli Sponsor ufficiali contribuiscono con 9 milioni, lo Sponsor tecnico con € 5.871.365, gli Sponsor istituzionali con € 5.839.500 (3,6 mln, nel 2009/10), i Fornitori ufficiali e tecnici con € 1.058.960, i Partners commerciali con € 3.023.500 e le altre sponsorizzazioni con € 2.402.690 (€ 0, nel 2009/10).
I Proventi pubblicitari ammontano a 140 mila euro e registrano un decremento del 10,4% circa. Si riferiscono a ricavi derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari posizionati all’interno di prodotti editoriali e multimediali commercializzati nell’esercizio (calendari, banner sito web e gare amichevoli interne).
I Proventi commerciali e le royalties sono pari a € 4.352.009, registrano un decremento del 5,3% e incidono sul valore della produzione per il 3,3%. I Proventi da merchandising contribuiscono con € 760.397 (€ 431.901, nel 2009/10), i Proventi da licensing con € 3.160.324 (3,7 mln, nel 2009/10) e gli altri proventi commerciali con € 431.288. La principale voce, Proventi da licensing, si riferisce a ricavi prodotti dallo sfruttamento del marchio “SSC Napoli”. 
La voce “Proventi vari” è diminuita da 7,8 milioni a 543 mila euro. In particolare i Proventi da sfruttamento dei diritti d'immagine si sono ridotti a € 143.000 da € 7.400.000 a causa del mancato rinnovo contrattuale degli accordi maggiormente significativi, in essere nel precedente esercizio, relativi alla concessione dei diritti di immagine dei calciatori.
I Proventi da cessioni diritti radiotelevisivi risultano pari a € 58.446.611, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 48.236.937. L’incremento è stato di € 10.209.674 (+21,2%) e l’incidenza sul valore della produzione è del 44,5%. I Proventi televisivi da competizione UEFA sono pari a € 3.970.963, mentre nel 2009/10 erano inesistenti. I Proventi televisivi da gare amichevoli risultano pari a € 1.694.528.
Le Plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 9.137.522 (6,6 mln nel 2009/10). Tali proventi incidono per il 6,9% sul valore della produzione.
Gli altri ricavi e proventi diversi aumentano a € 9.591.391 da € 5.350.293. I Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori hanno contribuito con € 5.963.125 (€ 1.165.000 nel 2009/10).
I Costi.
I costi della produzione, pari a € 115.764.844, aumentano del 7,6% circa rispetto al 2009/10. I costi del personale aumentano del 33,5% circa, mentre gli oneri da ammortamento e svalutazioni diminuiscono del 21,8%. Le suddette componenti negative di reddito incidono per il 74,5% circa (76% nel 2009/10) sul valore complessivo dei costi di produzione.
Gli ammortamenti per “Concessioni, marchi, licenze e simili” ammontano a € 1.317.432, l’ammortamento per l’avviamento ammonta a € 1.953.846. Sono stati svalutati crediti iscritti nell'attivo circolante per € 1.464.757.
I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a 3,7 milioni e risultano in aumento del 48,5%. L’importo maggiore riguarda le locazioni operative per 1,2 milioni, seguito dall’affitto campi sportivi e concessione uso stadio per circa un milione di euro. Il canone di concessione riconosciuto al Comune di Napoli per l’utilizzo dello Stadio, il cui costo è direttamente correlato agli incassi dalla biglietteria, riflette un maggior onere pari all’85% circa del corrispondente valore del 2009/10.
I Costi per acquisto materiale di consumo e di merci risultano pari a € 1.658.845 (€ 1.456.528 al 30 giugno 2010). La voce registra, nel suo complesso, un incremento del 13,9%.
I Costi per prestazioni di servizi ammontano a € 12.892.462 (€ 7.107.039, nel 2009/10). Rispetto all’esercizio precedente i costi ricompresi nella voce sono incrementati dell’81,4%. Le voci che hanno registrato sensibili incrementi riguardano: i costi specifici tecnici (scouting e gestione tecnica per la produzione TV), aumentati da 1,4 a 3,1 milioni; i costi per il servizio di biglietteria e controllo, saliti da 1,96 a 2,7 milioni, e le spese amministrative che, rispetto al precedente esercizio, registrano il riconoscimento del compenso al consiglio di amministrazione, pari a € 2.999.000. Nel complesso, queste ultime sono aumentate a € 4.840.892 da € 1.696.520, con un incremento di € 3.144.372.
Il totale dei compensi riconosciuti agli agenti per la stagione 2010/11 è pari a € 2.838.151. Tra i “Costi specifici tecnici” è stato contabilizzato l’importo di € 1.463.151, mentre l’importo capitalizzato è stato pari a € 1.375.000.
Il Costo dei dipendenti.
Il costo del personale registra la cifra di € 51.733.273 (€ 38.746.752, nel 2009/10), con un incremento del 33,5%, nettamente superiore all’incremento del valore della produzione. L’aumento è dovuto prevalentemente agli stipendi dei calciatori e dei tesserati in genere. Tra gli altri costi, pari a 3,6 milioni, sono ricompresi gli oneri sostenuti a favore di calciatori per favorirne il trasferimento ad altri club e/o la fuoriuscita aziendale. Il totale dei compensi corrisposti ai tesserati è pari al 98% del totale dei compensi corrisposti al personale dipendente.
L’incidenza sul valore della produzione è aumentata dal 34,95%, del 2009/10, al 39,35%, ma rientra abbondantemente nei limiti del Fair Play Finanziario. 
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a € 29.556.320, mentre nel precedente esercizio era pari a € 40.357.779. Tale voce rappresenta l’85,6% degli ammortamenti totali.
Il costo per l’acquisizione temporanea dei calciatori aumenta a € 6.885.000 da € 20.000 del 2009/10.
Mentre i proventi da compartecipazione sono nulli, gli oneri da compartecipazione sono aumentati a 5,5 milioni, determinando, tra l’altro, una gestione finanziaria negativa per 5,2 milioni.
Anche considerando tutti i suddetti costi, la gestione complessiva del personale si mantiene entro livelli di eccellenza, incidendo solo per il 71% sul valore della produzione.
Il requisito del pareggio di bilancio. 
“S.S.C. Napoli S.p.A.” rispetta pienamente il requisito del pareggio di bilancio, imposto dal Fair Play Finanziario, avendo chiuso gli ultimi tre esercizi con un utile. La somma degli utili degli ultimi tre bilanci ammonta a 15,5 milioni di euro.
Indubbiamente, alla luce di quanto descritto, non si può negare la buona gestione economica e finanziaria della gestione De Laurentiis, che si dovrà confrontare con i problemi del salto di qualità, a livello di squadra di rango europeo, che necessariamente comporteranno il confronto con la problematica stadio e infrastrutture.



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