giovedì 22 luglio 2021

Bilancio Torino 2020: terza perdita consecutiva, ricorso all’indebitamento per mitigare gli effetti negativi del Covid.


 Luca Marotta

jstargio@gmail.com

 Il bilancio dell’esercizio 2020 della società FC Torino Spa, si è chiuso con una perdita di Euro 19.069.954, che costituisce la terza perdita consecutiva, dopo che l’esercizio 2019 si era chiuso con una perdita di 13.971.466 e di € 12.361807 nel 2018.

Dal 2013 al 2017, grazie alle plusvalenze la società FC Torino Spa aveva evidenziato risultati positivi: nel 2017, l’utile, al netto delle imposte era pari ad Euro 37.242.636, che seguiva il risultato positivo del 2016, pari ad Euro 1.391.789; quello del 2015 pari a 9,5 milioni di Euro, quello del 2014, che era pari a 10,6 milioni di Euro e quello del 2013, che ammontava a € 1.070.775.

Il risultato negativo del 2020, è dovuto essenzialmente alla riduzione dei costi della produzione avvenuta in misura meno che proporzionale (-7%) rispetto alla riduzione del valore della produzione (-16,4%).

La riduzione del valore della produzione è dovuta agli effetti negativi della pandemia Covid-19 che hanno provocato la riduzione dei ricavi da gare (-83,3%) e la riduzione dei proventi televisivi (-23,1%).

Gli Amministratori hanno evidenziato nella loro Relazione  che tra gli effetti negativi della pandemia Covid 19 si è verificato  una generale flessione del valore di mercato dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori con la conseguente difficoltà a realizzare proventi dalla loro cessione”.

Dal lato dei costi della produzione si è verificata la contenuta riduzione (8,12%) del costo del personale e l’aumento degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori (+3,9%), a causa degli investimenti effettuati nella rosa calciatori negli ultimi esercizi.

Con il ricorso all’indebitamento (inteso come “capitale di terzi”), il Covid-19 ha interrotto il modo di gestire il Torino dal punto di vista economico-finanziario. Gli Amministratori hanno evidenziato nella loro Relazione che l’accensione dei finanziamenti per 30 milioni di Euro ha consentito di sopperire alla flessione dei ricavi a causa del Covid-19 riconducibile alla diffusione del Covid 19 e di ripristinare un sostanziale equilibrio tra attività correnti e passività correnti.

Dal 2012, la proprietà del Torino aveva instaurato una gestione che cercava di autofinanziarsi, grazie alla vendita dei calciatori. Tuttavia, dal 2018, le plusvalenze sono risultate insufficienti, per raggiungere una situazione di equilibrio economico, per quanto riguarda la gestione corrente, anche a causa dell’aumento dei costi soprattutto quello del personale.  

Nel 2020, il grafico sull’evoluzione del fatturato netto e del Costo del personale, mostra in tutta evidenza l’impatto negativo degli effetti della pandemia Covid-19.

Invero, dal 2012 il costo del personale si colloca al di sotto del fatturato netto, tuttavia a negli ultimi esercizi sono aumentati gli ammortamenti dei calciatori, a causa degli investimenti effettuati, determinando un costo del personale “allargato”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti calciatori, superiore al fatturato netto.

In ogni caso negli esercizi precedenti si deve comunque considerare ed evidenziare il grosso peso che hanno avuto le plusvalenze nel determinare i risultati positivi; come anche l’aumento dei diritti TV nazionali.

Oltre ai mancati ricavi determinati dalla pandemia Covid-19, nelle ultime stagioni dal punto di vista sportivo è mancata la partecipazione alle competizioni europee, che avrebbe potuto fornire degli importanti ricavi aggiuntivi.

Dal punto di vista sportivo l’anno solare 2020 racchiude il secondo semestre della stagione sportiva 2019/2020 e il primo semestre della stagione sportiva 2020/21.

La stagione sportiva 2019/20 è stata caratterizzata dall’interruzione dovuta al Covid-19 e si è conclusa con il Torino con il sedicesimo posto della classifica della Serie A. Il Torino è stato eliminato ai turni preliminari della Competizione Europa League dal Wolverhampton ed è stato eliminato ai quarti di Coppa Italia dal Milan.

Nella stagione sportiva 2020/21 si è conclusa con il Torino con il diciassettesimo posto della classifica della Serie A. Il Torino è stato agli ottavi di Coppa Italia dal Milan.

Negli ultimi esercizi, sul fronte della guida tecnica, sembra che ci sia un po’ di turbolenza. Infatti, nel gennaio 2018 Walter Mazzarri è subentrato a Mihajlovic esonerato e, a sua volta, nel febbraio 2019 Walter Mazzarri è stato esonerato, e gli è subentrato Longo. La stagione 2020/21 è iniziata col tecnico Marco Giampaolo che è stato esonerato il 18 gennaio 2021 (link: https://www.torinofc.it/news/18/01/2021/giampaolo-esonerato_25973 Davide Nicola è subentrato non venendo però confermato a fine stagione. La stagione 2021/22 partirà con Juric.

Il Gruppo.

“TORINO FOOTBALL CLUB S.P.A.” non detiene partecipazioni in società controllate e, per questo motivo, non redige il bilancio consolidato ed è controllata direttamente dalla società “U. T. Communications S.p.A.” con sede legale in Milano, Via Montenapoleone, 8, che redige il bilancio consolidato del Gruppo U.T. Communications.

Dal bilancio emergono rapporti con parti correlate, che sono: Cairo Pubblicità; Cairo Communication, LA7 e U.T. Communications.

La continuità aziendale.

La relazione della società di revisione “Ria Grant Thornton S.p.A.” non contiene rilievi ed eccezioni, né richiami informativa.  Nella relazione della società di revisione è scritto: “siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale”.

In base a quanto evidenziato dagli amministratori, il Torino mostra una gestione corrente, al netto della gestione calciatori con un risultato prima delle imposte negativo per € 12.606.000 (positivo per € 4.639.000 nel 2019) e una gestione calciatori con un risultato prima delle imposte negativo per € 11.964.000 (- € 21.491.000 nel 2019). Tale ultima gestione ha beneficiato di plusvalenze per 19,47 milioni di Euro (€ 11,86 milioni nel 2019).

In effetti, bisogna evidenziare che la pandemia Covid-19, riducendo i ricavi, ha determinato squilibrio economico nella gestione corrente; e la gestione calciatori, ha impattato negativamente, soprattutto per gli ammortamenti determinati dagli investimenti effettuati nell’acquisto di calciatori negli ultimi esercizi, e del calo delle plusvalenze realizzate.

Per una gestione che si è autofinanziata bisogna risalire al 2017.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.

Il totale dell’attivo è aumentato di Euro 68.612.459, da € 141.146.707 a € 209.759.166. Il 64% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni (64,4% nel 2019).

I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, rappresentano il 53,8% (97,82% nel 2019) delle immobilizzazioni e ammontano a € 72.282.052 (€ 88.958.000, nel 2019).

Le disponibilità liquide, pari a € 27.824.327, incidono sull’attivo per il 13,3%.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO

Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,53 (0,32 nel 2019).

Tuttavia, grazie all’autofinanziamento realizzato negli esercizi precedenti, l’incidenza dei mezzi propri nel finanziamento delle attività, rappresentata dall’equity ratio è pari al 34,8%.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,53 (1,33 nel 2019), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per € 72.986.507 (€ 34.249.409 nel 2019). Durante l’esercizio, si è verificato una variazione in aumento dovuto principalmente alla rivalutazione dei beni effettuata che ha permesso di evidenziare una riserva di € 57.807.052 temperata dalla perdita di esercizio pari a € 19.069.954.

I mezzi propri finanziano il 34,8% (24,3% nel 2019) degli impieghi e questo significa che l’attivo è finanziato col capitale di terzi per il 65,2%.

Indice di Copertura del Patrimonio Calciatori.

Tale indice fornisce informazioni circa la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Grazie alla rivalutazione effettuata, che ha permesso di iscrivere una riserva nel patrimonio netto fi 57,8 milioni di euro, il patrimonio netto è diventato sufficiente per coprire da solo il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Nel 2019, il rapporto percentuale era pari al 38,5%; nel 2018 era pari al 54,6%; nel 2017 era pari al 133,9%; nel 2016 era pari al 50%; nel 2015 al 54,6% e al 47,9% nel 2014.

Il capitale circolante netto negativo per 10,08 milioni di Euro, comprende ratei e risconti passivi per € 18.846.154.

Secondo il calcolo degli Amministratori, che esclude la posizione finanziaria, il capitale circolante netto risulta negativo per € 44.571.000 e nel 2019 era negativo per € 51.494.000.

L’indebitamento finanziario.

Nel 2020 l’indebitamento finanziario ammonta a 2,17 milioni di Euro.

Praticamente dal 2014 al 2019, l’indebitamento finanziario era stato azzerato, evidenziando una posizione finanziaria netta positiva.

I debiti verso banche ammontano a € 30.000.000. Riguardano un contratto di finanziamento di 15 milioni, sottoscritto il 12 marzo 2020, con MPS Capital Service con scadenza al 12 marzo 2025; e un contratto di finanziamento di 15 milioni, sottoscritto il 23 dicembre 2020 con Ubi Banca, Banco BPM, Istituto per il Credito Sportivo e MPS Capital Service con scadenza al 30 settembre 2025;

Tale finanziamento è garantito nella misura del 90% da parte di Sace in conformità a quanto

previsto dal come previsto nel Decreto Legge Liquidità n. 23 dell’8 aprile 2020 convertito, con modificazioni, dalla Legge 5 giugno 2020 n.40 per aver introdotto misure urgenti per favorire l’accesso al credito alle imprese.

Inoltre, i contratti di finanziamento sono garantiti da fideiussioni a prima richiesta rilasciate dalla controllante U.T. Communications.

Non esistono debiti verso altri finanziatori. Le disponibilità liquide risultano pari a € 27,8 milioni (€ 2 milioni nel 2019), pertanto si ha una posizione finanziaria netta negativa per € 2,18. Nel 2019 era positiva per € 2,1 milioni di Euro; nel 2018 era positiva per € 5,9 milioni di Euro; nel 2017 era positiva per 18,9 milioni di Euro nel 2016 era positiva per 6,53 milioni di Euro; nel 2015 era positiva per 7,7 milioni di Euro e nel 2014 per 11,2 milioni di Euro.

Oltre al fatto che la posizione finanziaria netta è negativa, bisogna evidenziare che il Margine Operativo Lordo (EBITDA), è positivo per € 7,13 milioni (€ 12,4 nel 2019), come al solito risulta decisiva la gestione calciatori positiva per € 17,18 milioni. L’EBITDA 2020 non è risultato sufficiente per far fronte agli ammortamenti, alla gestione finanziaria e alle imposte.

I crediti verso società calcistiche aumentano di € 600.000 e ammontano a € 24.393.000 (€ 23.793.000 nel 2019), di cui crediti per trasferimenti internazionali di calciatori per Euro 12.929.000 e crediti per trasferimenti nazionali per Euro 11.703.000. In bilancio il valore dei crediti pluriennali è attualizzato e sono iscritti ad un valore inferiore di Euro 239 mila rispetto al valore nominale.

I debiti verso squadre di calcio diminuiscono di € 13.772.000 e sono pari a € 41.463.000 (€ 55.235.000 nel 2019), di cui Euro 29.286.000 riguardano i Debiti per trasferimenti nazionali.

Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti.

In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco, che nel caso del Torino sono dovuti all’ effetto dei piani di rateizzazione previsti dalla normativa per fronteggiare gli effetti negativi del Covid-19 (D. Lgs. N. 104 del 14 agosto 2020 e dal D. Lgs N. 178 del 30 dicembre 2020) che ha comportato rateizzazioni complessive per Euro 7,97 milioni, che potrebbero non essere considerati, oltre all’importo non corrente per l’imposta sostituiva sulle rivalutazioni.

Il saldo, tra crediti e debiti relativi al calciomercato risulta negativo per € 17,1 milioni (-€ 31,4 milioni nel 2019), i debiti tributari non correnti ammontano a Euro 9.163.380 (€zero nel 2019),

la posizione finanziaria netta ai fini del Financial Fair Play, è negativa per € 28,58 milioni (-€ 29,35 milioni nel 2019), comunque, al di sotto dell’importo del fatturato netto.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione. Nel caso del Torino, al 31.12.2020, sono assenti debiti per la costruzione di un nuovo stadio.

Gli Amministratori hanno scritto nella loro Relazione : “In Italia la regolamentazione del

Financial Fair Play prevede il rispetto di alcuni parametri tra i quali assume particolare rilevanza il

c.d. indicatore di liquidità. Al 31 dicembre 2020 tale parametro rientra ampiamente nei limiti fissati

dalla Figc.”

Il Rendiconto Finanziario

La variazione delle disponibilità liquide è risultata positiva per € 25,73 milioni.

I flussi di cassa derivanti dalla Gestione Operativa corrente sono stati positivi per Euro 4,74 milioni (€3.449.935 nel 2019); il flusso di cassa dell’ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO è risultato negativo per Euro 9.017.000; mentre, il flusso di cassa dell’attività di finanziamento è risultato positivo per € 30 milioni.

Altri Debiti.

I debiti tributari aumentano da € 6.686.205 a € 15.165.492. L’aumento è dovuto:

-      alla sospensione dei termini per il versamento prevista di provvedimenti emanati dal governo italiano per far fronte all’emergenza derivante dalla diffusione del Covid 19;

-      alla contabilizzazione di € 1,79 milioni dell’imposta sostitutiva che sarà versata all’Erario in tre annualità per la rivalutazione dei marchi effettuata ai sensi del D. Lgs. n. 104 del 2020.  Il debito scadente oltre il 31 dicembre 2021 ammonta ad € 1,19 milioni;

Tali debiti finanziano il 7,2% dell’attivo. Tali debiti riguardano i debiti per le ritenute dei dipendenti da versare pari a € 12.304.000 (€ 6.187.000 nel 2019); Imposta sostitutiva per la rivalutazione € 1.788.000; Debiti verso Erario per IVA per € 318 mila; Debito verso Erario IRAP per € 717 mila e Altri debiti tributari per € 38 mila.

I debiti verso il personale sono pari a € 12.243.000 (€ 5.338.000 nel 2019) e incidono solo per il 21,48% sul costo del personale. Tali debiti riguardano, per Euro 12,19 milioni, i debiti verso tesserati per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2020, i premi contrattuali maturati al 31 dicembre 2020 e liquidabili a giugno 2021 e i debiti per accordi di incentivazione all’esodo. Tali debiti finanziano il 5,8% dell’attivo.

I fondi rischi e oneri futuri ammontano a € 5.088.855 (€ 7.151.755 nel 2019). La maggior parte dell’importo riguarda il fondo imposte differite pari a € 3.324.616 (€ 7.128.247 nel 2019), riconducibile alle differenze temporali di imposizione fiscale relative alle plusvalenze ai fini IRES.

La voce  “altri fondi per rischi e oneri”, pari ad € 1,76 milioni aumenta di € 1.74 milioni e riguarda: il fondo rischi per l’eventuale insolvenza   dei clienti della concessionaria Cairo Pubblicità che hanno acquistato spazi pubblicitari allo Stadio Olimpico di Torino, in accordo con le previsioni del contratto di concessione della raccolta pubblicitaria in essere; il fondo a copertura del rischio derivante dalla disputa  delle gare casalinghe dalla stagione 2020/2021 a porte chiuse con la conseguente impossibilità ad erogare alcuni benefit previsti (principalmente bigliettazione) in alcuni contratti di sponsorizzazione e i fondi a copertura di altri rischi contrattuali relativi alla gestione calciatori.

Il Valore della Rosa.

Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è diminuito di 16,67 milioni di Euro, da € 88.958.000 a € 72.282.052.

Durante il 2020 sono stati effettuati investimenti per 16,6 milioni (€ 40,872 milioni nel 2019), cessioni con un valore residuo contabile netto di € 4,17 milioni (€ 12,21 milioni nel 2019) e ammortamenti per € 29,14 milioni (€ 28,06 milioni nel 2019).

Gli incrementi riguardano: Karol Linetty (Sampdoria) per € 7.533.000; Mergim Vojvoda (Royal Standard De Liege) per € 5.219.000; Ricardo Rodriguez (Milan) per € 1.950.000 e Samuele Vianni

(Napoli) per € 488 mila.

Le cessioni hanno riguardato principalmente: Kevin Bonifazi (Spal) e Alejandro Berenguer (Athletic Club).

Al 31/12/2020 il calciatore col valore contabile residuo più elevato è Simone Verdi con € 13.931.000; seguito da Simone Zaza con Euro 7.919.000; Karol Linetty con € 6.878.000; Ola Anja con € 6.385.000; Armando Izzo con € 6.303.000; Soualiho Meité con € 5.763.000 e Mergim Vojvoda con € 5.219.000. Andrea Belotti figura con una valore residuo contabile di 1.714.000 Euro.

Dal 2009 al 2020 sono stati investiti complessivamente € 288,56 milioni con una media annuale di € 24.05 milioni.

La Gestione Economica.

La Gestione Economica mostra un decremento del valore della produzione di 15,77 milioni, pari al 16,4%. Tale variazione comprende il calo dei proventi televisivi di Euro 13,2 milioni.

Il valore della produzione, è diminuito da € 96,3 milioni a € 80,56 milioni.

I costi della produzione diminuiscono. In misura meno che proporzionale, del 7%, da € 113.08 milioni a € 105,14 milioni.

I ricavi.

Se si considerasse il fatturato netto, senza la gestione economica dei calciatori, si otterrebbe un decremento del fatturato netto del 29,5%.

A causa della pandemia Covid-19, i ricavi da gare diminuiscono da € 6,69 milioni a € 1,12 milioni. I Ricavi biglietteria gare internazionali si sono azzerati; nel 2019 invece, figuravano i ricavi da biglietteria relativi ai preliminari di Europa League per € 886.000. I ricavi da biglietteria per gare nazionali sono diminuiti da € 3.364.000 a518.000, in conseguenza delle partite disputate a porte chiuse, per fronteggiare la pandemia Covid-19. I ricavi da abbonamenti sono diminuiti da € 2.407.000 a € 586.000.

La variazione dei ricavi da biglietteria per gare nazionali dipende anche dalla disputa di partite a porte chiuse, dopo la sospensione a marzo, che si sono disputate nell’anno solare 2020.  

I ricavi commerciali, considerando le royalties, sono diminuiti da € 10,08 milioni a € 8,2 milioni.

Oltre alla generale debolezza del mercato pubblicitario, tali ricavi hanno subito gli effetti negativi della diffusione della pandemia Covid-19, in conseguenza della disputa delle partite a porte chiuse, che ha inciso su pubblicità locale ed iniziative speciali legate alla presenza di spettatori.

I ricavi da sponsor diminuiscono del 9%, da € 7.068.000 a € 6.435.000. I Proventi pubblicitari generati dalla Concessionaria Cairo Pubblicità, derivanti dalla retrocessione dell’85%, sono diminuiti da € 3.018.000 a € 1.772.000.

I ricavi da diritti Tv nazionali sono diminuiti di € 13.238.000 (-23,1%), da € 57.303.000 a 44.065.000.

La gestione corrente del Torino è “teledipendente”. Nel 2020, a causa del Covid-19, tale dipendenza si è accentuata, e spiega l’ipersensibilità della proprietà del Torino verso questo tematiche.

Il grafico seguente, riguardante l’evoluzione nel tempo della distribuzione del fatturato netto, evidenzia dal 2012 la dipendenza del fatturato netto del Torino dai diritti televisivi.

La dipendenza dai ricavi TV, spiega perché per il Torino il tema dei diritti televisivi è un tema molto sensibile (Link: https://www.fanpage.it/sport/calcio/cairo-contro-agnelli-lo-scontro-in-lega-giuda-giuda-giuda-se-il-tono-e-questo-me-ne-vado/)

Il Player Trading.

L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2020, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato negativo di € 9,49 milioni, mentre, nel 2019 ha generato un risultato negativo di € 16,66 milioni; nel 2018 il risultato era negativo per € 10,59 milioni; nel 2017 positivo per € 56,8 milioni; nel 2016 era evidenziato un risultato negativo di € 2,2 milioni; nel 2015 un risultato positivo di circa 5,2 milioni e nel 2014 il risultato positivo era di circa 12,6 milioni.

Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 19.476.000 (€ 11.864.000 nel 2019; € 15.334.000 nel 2018; € 71,2 milioni nel 2017; € 9,98 milioni nel 2016; €17,8 milioni nel 2015 ed € 31,9 milioni nel 2014) e si riferiscono principalmente alle plusvalenze realizzate con le cessioni di Kevin Bonifazi (Euro 9,4 milioni), Alejandro Berenguer (Euro 7,5 milioni) e Leonardo Candellone (Euro 0,4 milioni); i premi di rendimento maturati nell’esercizio risultano pari a Euro 2,1 milioni correlati alle cessioni a titolo definitivo dei calciatori Nikola Maksimovic, Marco Benassi, Bruno Peres e Alfred Gomis.

I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 1.352.000 (€ 855.000 nel 2019) e riguardano principalmente Ola Aina e Yago Falque.

Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a circa € 450.000 (€ 101.000 nel 2019).

I costi relativi alle acquisizioni di calciatori in prestito ammontano a € 1.163.000 (€ 1.322.000 nel 2019). Tali costi si riferiscono per la stagione 2019/2020, ai trasferimenti temporanei del calciatore Diego Sebastian Laxalt e per la stagione 2020/2021 ai calciatori Federico Bonazzoli e Amer Gojak.

Gli ammortamenti della rosa calciatori risultano aumentare del 3,9%, da € 28.057.000 a € 29.144.000 ed incidono sui costi della produzione per il 36.18%.

I Costi.

I costi del personale diminuiscono da € 62,02 milioni a € 56,98 milioni.

I costi del personale incidono sul valore della produzione per il 70,74%, mentre, incidono sul fatturato netto per il 96,1%. Tali costi rappresentano il 54,2% dei costi della produzione.

Il personale in forza al 31 dicembre 2020 era di 166 unità (167 nel 2019), di cui 27 calciatori di prima squadra (26 nel 2019).

I salari stipendi e premi ammontano ad Euro 54.100.000 (€ 59.291.000 nel 2019).

I costi per servizi sono diminuiti di € 4.170.827, da € 14.696.749 a € 10.525.922. All’interno di tali costi sono compresi i costi specifici tecnici per € 2.471.000 (€ 3.387.000 nel 2019) che riguardano le consulenze tecnico sportive durante le campagne trasferimenti. I Costi gestione impianti sportivi ed eventi diminuisco a € 2.163.000 (€3.458.000 nel 2019), tali costi includono: i costi per la manutenzione ordinaria, per i servizi di guardiania, di pulizia e di manutenzione dei manti erbosi ed i costi di utenza relativi allo Stadio Olimpico Grande Torino e allo Stadio Filadelfia e i costi di gestione legati agli eventi sportivi come l’emissione biglietti, il servizio di accoglienza e la sicurezza, oltre agli allestimenti ed i costi di catering a servizio delle aree hospitality.

Le spese amministrative pubblicitarie e generali ammontano a € 1.152.000 (€ 1.904.000 nel 2019) e comprendono le provvigioni per gli accordi pubblicitari segnalati da Cairo Pubblicità per € 102 mila e il corrispettivo dei servizi amministrativi di Cairo Communication per S.p.A. per € 100 mila. Le spese assicurative e previdenziali pari a Euro 1.324.000 (€1.960.000 nel 2019) si riferiscono soprattutto ai premi pagati per assicura il patrimonio calciatori.

L’ammontare dei compensi corrisposti nell’esercizio 2020 ad agenti sportivi ammonta ad Euro 3.461.000.

Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a complessivi € 29,96 milioni (€ 29,14 milioni nel 2019) aumentano di € 824 mila. Tali costi rappresentano il 27,7% dei costi della produzione.

I costi per godimento beni di terzi includono gli affitti per campi sportivi per € 759.000 (€ 880.000 nel 2019).  

Il punto di pareggio.

Ai fini del Fair Play Finanziario, il bilancio 2020 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2021, a causa della Pandemia Covid-19.

Nel calcolo dovrà essere considerato l'impatto finanziario negativo del COVID-19, definito come la perdita di ricavi dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli esercizi 2020 e 2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti per gli stessi periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del periodo di monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti contrattuali.

Il risultato prima delle imposte, aggregato relativo agli esercizi 2018, 2019 e 2020, è negativo per € 56,4 milioni.

Con una politica gestionale attenta al contenimento dei costi, dal 2013 al 2017 il Torino ha raggiunto il punto di pareggio. Dal 2019 a causa del calo delle plusvalenze e dell’aumento del costo del personale e degli ammortamenti si è interrotta la serie positiva.

Il consolidato fiscale e le imposte.

FC Torino Spa aderisce al consolidato fiscale, che vede nella veste di consolidante UT Communications Spa. La società consolidante determina una base imponibile unica per il gruppo di società aderenti al consolidato fiscale, e beneficia della possibilità di compensare redditi imponibili con perdite fiscali in una unica dichiarazione.

Se la società Torino Football Club Spa trasferisce un reddito imponibile rileva un debito verso la controllante consolidante U.T. Communications S.p.A., pari all’IRES da versare.

Se la società Torino Football Club Spa trasferisce una perdita fiscale rileva un credito verso la controllante consolidante U.T. Communications S.p.A., pari all’IRES sulla parte di perdita contrattualmente conferita a livello di Gruppo. In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di UT Communications Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di FC Torino Spa, diventa un debito di UT Communications Spa nei confronti di Torino Football Club Spa.

Per quanto riguarda le società partecipate che aderiscono al consolidato fiscale, se tali società trasferiscono a U.T. Communications S.p.A. un reddito imponibile iscrivono un componente negativo nella sezione delle imposte e un debito verso la controllante per consolidato fiscale, se invece trasferiscono una perdita fiscale iscrivono un componente positivo nella sezione delle imposte e un credito verso la controllante per consolidato fiscale.

Le imposte sul reddito evidenziano un importo positivo complessivo di € 5,5 milioni (+€ 2,88 milioni nel 2019), di cui un saldo positivo di € 1.209.531 (- € 925.554 nel 2019) per imposte correnti ed un saldo positivo per € 4.290.082 (+€3.806.190 nel 2019) per imposte anticipate e differite.

Il fondo per imposte differite, allocato tra le passività, è diminuito da € 7.128.247 a € 3.324.616. I crediti per imposte anticipate ammontano a € 756.446 (€ 269.995 nel 2019) e sono ritenuti recuperabili.

I crediti verso la controllante U.T. Communications ammontano al 31 dicembre 2020 ad € 2.647.695 (€1.958.760 nel 2019), e riguardano crediti derivanti dalla partecipazione al consolidato fiscale della controllante. In considerazione dei tempi di incasso previsti, è stato classificato tra i crediti esigibili oltre l’esercizio successivo, l’importo di € zero (€ 795.142 nel 2019).

I rapporti con parti correlate.

Nella relazione sulla gestione è scritto che le operazioni con le parti correlate sono stati effettuati a valori di costo o di mercato. Nel 2020, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari al 2,3%; nel 2019, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari al 3,2%; nel 2018, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari al 3,8%; nel 2017, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari all’1,99%, nel 2016 l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è stata pari al 2,8%; nel 2015 al 2,9%, nel 2014 era pari al 2,4%, nel 2013 era al 3,25%, nel 2012 era del 5,2% e nel 2011 dell’8,6%.

Cairo Pubblicità Srl, controllata da Cairo Communications Spa, ha stipulato un accordo di concessione per la vendita di spazi pubblicitari a bordo campo e di pacchetti di sponsorizzazione promo-pubblicitaria. Per effetto di tale contratto nel 2020 sono state riconosciute al Torino quote per Euro 1.772.000 (€2.969.000 nel2019; € 3.368.000 nel 2018). Tali ricavi retrocessi al Torino rappresentano l’85% di quanto incassato da Cairo Pubblicità Srl. Inoltre, figurano ricavi per Vendita titoli accesso stadio per € 48 mila (€ 143 mila nel 2019; € 201 mila nel 2018; €147 mila nel 2017 ed € 71 mila nel 2016). A livello di costi, Cairo Pubblicità Srl percepisce l’importo delle commissioni del 2% per le segnalazioni che abbiano dato origine a contratti conclusi direttamente dal Torino. Tale importo per il 2020 è stato di € 102 mila (€ 100 mila nel 2019; € 84 mila nel 2018; € 73 mila nel 2017; € 76 mila nel 2016; € 78 mila nel 2015; € 61 mila nel 2014; € 113 mila nel 2013; € 60 mila nel 2012 ed € 37 mila nel 2011) e a differenza del 15% del ricavo non retrocesso, figura come costo nel bilancio del Torino. Nel contesto dell’accordo Cairo Pubblicità ha anche riaddebitato al Torino F.C. costi di sua competenza per Euro 51 mila (€ 108 mila nel 2019; €39 mila nel 2018; € 47 mila nel 2017; € 75 mila nel 2016). Al 31.12.2020, i debiti commerciali con Cairo Pubblicità Srl ammontano a 327 mila Euro (€418 mila nel 2019; € 744 mila nel 2018) e crediti commerciali per € 877.000 (€ 483 mila nel 2019; € 5.831.000 nel 2018).

Inoltre, esiste un accordo tra la Cairo Communication S.p.A. ed il Torino F.C. per la erogazione di servizi amministrativi quali la tenuta della contabilità, che prevede un corrispettivo annuale di Euro 100 mila uguale a quello del 2020. Nei confronti di Cairo Communication S.p.A. figurano debiti commerciali per Euro 44 mila.

La società controllante U.T. Communications ha riaddebitato costi al Torino per € 102 mila (€ 41 mila nel 2019); figurano debiti commerciali per Euro 185 mila e Crediti da consolidato fiscale per € 2.648.000.

La società controllata dalla controllante U.T. Communications S.p.A. “La7” figura come parte correlata. Con “La7”, figurano Crediti commerciali per € 42 mila e Debiti commerciali per € 63 mila.

Conclusioni.

La terza perdita consecutiva, determinata anche da risultati sportivi poco brillanti, che hanno causato il continuo avvicendamento degli allenatori, impone di definire una strategia sportiva vincente.

Per mitigare gli effetti negativi del Covid-19, come la flessione dei ricavi, il Torino ha fatto ricorso all’accensione dei finanziamenti per 30 milioni di Euro che ha anche permesso di ripristinare un sostanziale equilibrio tra attività correnti e passività correnti.

 

sabato 3 luglio 2021

Bilancio Genoa 2020: perdita di 33,4 milioni, ricavi dimezzati, con 27,4 milioni di ammortamenti sospesi e 50 milioni di rivalutazione. Aumenta il debito.

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

 Il Genoa ha chiuso il bilancio d'esercizio 2020 con una perdita di Euro 33,4 milioni nonostante la sospensione degli ammortamenti di Euro 24,7 milioni, prevista dall'art. 60 del Decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020, ed la costituzione di una riserva di rivalutazione di Euro 50 milioni derivante dalla rivalutazione di beni consentita dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020.

Grazie alla rivalutazione, il patrimonio netto al 31.12.2020 è risultato positivo per Euro 14 milioni.

L’effetto della pandemia COVID-19 ha esercitato un impatto notevole sui conti del Genoa, oltre ad aver dimezzato i ricavi da gare, il bilancio 2020 di Genoa Cricket and Football Club Spa, ha evidenziato un crollo delle plusvalenze da € 79,6 milioni a € 11.684.613.

Senza dubbio, il crollo delle plusvalenze è una delle conseguenze del COVID che ha ridotto gli scambi di calciatori, come conseguenza della riduzione di liquidità a disposizione dei club di calcio.

Nei precedenti esercizi le plusvalenze sono state determinanti per adottare il principio di continuità aziendale. Per il 2020, risulta fondamentale l’adozione del piano strategico finalizzato a recuperare l’equilibrio delle gestione operativa pre-Covid.

L’importo non evidenziato tra i costi della produzione, riguardante degli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali sospesi, secondo il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (“Decreto Agosto”) ammonta a € 24.706.627, ed è così composto:

- € 22.709.169 sospensione ammortamenti calciatori prima squadra;

- € 784.355 sospensione ammortamenti calciatori del settore giovanile;

- € 1.213.103 sospensione ammortamenti altri cespiti.

Dal punto di vista sportivo il bilancio 2020, riguarda il secondo semestre della stagione sportiva 2019/20 conclusasi con il traguardo della permanenza in Serie A al diciassettesimo posto, e il primo semestre della stagione sportiva 2020/21, conclusasi con il traguardo della permanenza in Serie A all’undicesimo posto.

La continuità aziendale.

Molte volte, di fatto, la continuità aziendale del Genoa CFC, è dipesa principalmente dalle plusvalenze.

I revisori di “Audirevi S.p.A.” hanno evidenziato nella loro Relazione dei richiami di informativa senza esprimere rilievi, richiamando l’attenzione sul fatto che il bilancio d'esercizio 20 chiude con una perdita di Euro 33,4 milioni e gli Amministratori hanno redatto il bilancio secondo criteri di funzionamento sulla base di un piano prospettico la cui linea strategica, si basa sul mantenimento della categoria Serie A, sul consolidamento dei ricavi da diritti televisivi, e sul contenimento dei costi con particolare riferimento a quello del lavoro oltre ad un piano di mercato che permetta di continuare a realizzare plusvalenze dalla cessione di diritti alle prestazioni sportive dei calciatori.

Il ritorno alla redditività operativa pre-pandemia per la stagione sportiva 2021/2022 è basato su un Piano Business che preve

“• il mantenimento della categoria serie A, con conseguenti ritorni in termini di ricavi;

• un consolidamento dei diritti televisivi alla luce delle nuove assegnazioni;

• un piano di mercato che possa garantire delle plusvalenze da cessione diritti patrimoniali calciatori e premi di rendimento;

• investimenti nel settore giovanile in linea con gli esercizi precedenti;

• una stretta correlazione tra gli investimenti in acquisizione dei diritti pluriennali alle prestazioni di calciatori e i valori realizzati attraverso le cessioni;

• contenimento del costo del lavoro;

• mantenimento della redditività operativa e dell'equilibrio finanziario;

• conclusione degli investimenti nelle strutture funzionali all'allenamento.

L'attuale situazione di classifica permette al momento di ipotizzare con ragionevolezza il verificarsi del primo punto elencato nel piano di business, ovvero il mantenimento della categoria.”

Oltre al piano Business è stato necessario acquisire l’impegno della proprietà al sostegno economico, finanziario e patrimoniale della Società. La proprietà, nel 2020 ha effettuato e rinunciato a versamenti per oltre Euro 2,7 milioni, oltre ad aver rilasciato garanzie a sostegno dei flussi di cassa della Società versando "a garanzia" liquidità per oltre Euro 7 milioni che, qualora necessario, potrebbero supportare patrimonialmente la Società.

Dal punto di vista finanziario, il Genoa ha fatto ricorso alla moratoria dei mutui bancari e ha fatto accesso alle forme di finanza agevolata introdotte dal D. L. 23/2020; il credito da consolidato fiscale verso la controllante Fingiochi S.r.l., pari a 19,8 milioni che verrà Pagato anche in caso di mancato rinnovo e mancato utilizzo. I Revisori non hanno espresso rilievi per tale motivo.

La Struttura Patrimoniale.

Il totale dell’Attivo, grazie alla rivalutazione, è aumentato del 34% da € 210,19 milioni a € 281,56 milioni. Tale incremento è stato causato principalmente dall’aumento dei “Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori” e dagli incrementi derivanti delle rivalutazioni effettuate sul “marchio” e sui “diritti di archivio” della Società.

L’attivo è finanziato con debiti tributari, per circa il 22%.

Il valore della partecipazione in imprese controllate rappresenta l’8% dell’attivo e ammonta a € 22.473.000. Tale importo riguarda la partecipazione totalitaria in “Genoa Image S.r.l.”. Tale società ha chiuso il bilancio al 31.12.2020 con un utile di 561.580 (€ 844.965 nel 2019; -€482.418 nel 20018; -€2.006.211 nel 2017 e -€ 1.418.589 nel 2016), con un patrimonio netto di Euro 14.838.554 (€ 13.082.681 nel 2019).

Il totale delle immobilizzazioni materiali ammonta a € 298.431 (€ 166.735 nel 2019).

Tra i crediti sono evidenziati crediti verso la controllante per € 19.851.159 (€ 19.850.738 nel 2019) e verso controllate per Euro 5.581.412 (€7.295.056 nel 2019).

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,05 (0,97 nel 2019)), ciò vuol dire che il valore dei beni posseduti dal club, così come esposti in bilancio e grazie alla rivalutazione effettuata, risulterebbe sufficiente per pagare i debiti, comprensivi anche dei risconti passivi.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE

Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,58215, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

Grado Copertura Patrimonio Calciatori

Indica la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è del 15.5%, di conseguenza i diritti pluriennali di calciatori risultano finanziati soprattutto dal capitale di terzi.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per 14.388.554 grazie alle riserve di rivalutazione pari a € 50.202.468.

Nel 2019 era negativo per -5.471.713; nel 2018 era negativo per € 15.702.547; nel 2017 era negativo per € 10.852.234; nel 2016 era positivo per Euro 73.011; nel 2015 era negativo per Euro 8,83 milioni e nel 2014 era negativo per Euro 6,3 milioni.

La variazione migliorativa di 19.860.268 è stata determinata principalmente dalla perdita di esercizio di € 33.434.838 e dal rilievo delle riserve di rivalutazione pari a € 50.202.468.

L’indebitamento finanziario.

I debiti finanziari, esclusi i debiti verso la controllante per consolidato fiscale, aumentano da € 42,1 milioni a € 78,3 milioni e finanziano il totale dell’attivo, per il 27,8% (20% nel 2019).

I debiti verso le banche aumentano di € 38.126.604, da € 7.057.424 a € 45.184.028.

L’aumento è stato determinato dal ricorso a finanziamenti pluriennali garanti da SACE S.p.A., come ha fatto la Samp, che è uno strumento concepito per mitigare gli effetti negativi del COVID.

I debiti verso banche, riguardano i due mutui erogati da Banca Carige accessi nel 2011 con scadenza nel 2022, per i quali la Società ha usufruito della moratoria sulle rate, e i debiti per i finanziamenti pluriennali garanti da SACE S.p.A. (come previsto nel Decreto Legge Liquidità n. 23 dell’8 aprile 2020 convertito, con modificazioni, dalla Legge 5 giugno 2020 n.40 per aver introdotto misure urgenti per favorire l’accesso al credito alle imprese), ottenuti con Banca Sistema S.p.A., Banca Mediolanum S.p.A., Banco di Credito P. Azzoaglio S.p.A.

I debiti verso altri finanziatori sono pari a € 33.138.145 (€ 34.660.346 nel 2019) e registrano un decremento del 6,7% e finanziano l’ 11,8% dell’attivo. Tale voce riguarda debiti per operazioni di factoring “autoliquidanti” con Banca Sistema S.p.A, Banca Carige.

L’indebitamento finanziario netto ammonta a € 78,18 milioni (€ 41,1 milioni nel 2019; € 58 milioni nel 2018), considerando le disponibilità liquide pari a circa 137 mila Euro, risulta in aumento rispetto al 2019 di circa € 38,1 milioni (+90,29%).

L’EBITDA è negativo per € 22.243.005 (+€ 58.382.345 nel 2019).

I crediti verso Enti-settore specifico risultano pari a € 61,4 milioni (€ 53,15 milioni nel 2019), mentre i debiti verso Enti-settore specifico, pari a € 75,4 milioni (€ 47,34 milioni nel 2019), finanziano il 26,8% dell’attivo.

Se considerassimo anche il saldo negativo di € 13,99 milioni, che essenzialmente dipende dall’attività di calciomercato, l’indebitamento finanziario aumenterebbe a € 92 milioni (€ 35,2 milioni nel 2019), cifra superiore al fatturato netto.

Occorre evidenziare che la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.

L’indebitamento finanziario netto ai fini del Fair Play Finanziario pari a € 125,8 milioni risulta superiore al volume dei ricavi netti e non sarebbe conforme a quanto auspicato dalla normativa.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso.

Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.

I debiti verso l’Erario e gli altri debiti.

Il Genoa ha usufruito della proroga dei versamenti, come previsto dal Decreto Rilancio e successivamente dal Decreto Agosto

I debiti verso l’Erario aumentano da € 51.865.793 a € 61.858.756, di cui € 28.2430409 a breve termine. Tali debiti rappresentano il 22% delle fonti di finanziamento dell’attivo.

Il 45,05% dei debiti tributari riguarda quelli rateizzati:

Il debito residuo rateizzato al 31/12/2020 ammonta a € 27.866.770 (€ 35.875.769 nel 2019). Gli importi rateizzati maggiori riguardano l’IVA. Complessivamente per l’IVA rateizzata residua un debito quota capitale di € 21.056.512 (€ 23.341.454 nel 2019).

Gli altri debiti tributari non rateizzati, riguardano, le ritenute Irpef per retribuzioni tesserati comprese le transazioni ammontano a € 16.227.082 (€ 5.887.282 nel 2019), quelle relative ai premi sono pari a 1.816.526 (€974.334nel 2019).

I debiti verso Istituiti di previdenza ammontano a € 4.336.353 (€ 1.296.884 nel 2019), di cui € 3.621.032 (€ 1.064.955 nel 2019) riguardano il debito INPS.

La voce “debiti diversi” aumenta da € 18.886.197 a € 26.567.967. In questa voce dovrebbe essere ricompreso il debito verso il personale.

Al 31.12.2020 i fondi accantonamento rischi ammontano a € 6.221.668 (€ 200.697 nel 2019).

Il Valore della Rosa.

Nell’attivo di bilancio figurano diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per € 91.306.499 (€ 70.468.420 nel 2019), diritti sportivi dei calciatori delle giovanili per € 1.506.533 (€ 896.886 nel 2019)..

Il grafico mostra come dal 2011 in poi il valore contabile netto della rosa si sia sgonfiato, almeno fino al 2017, pur rimanendo sostanzialmente costante il costo del personale. Dal 2018 c’è un’inversione di tendenza, il valore dei diritti iscritti in bilancio torna ad essere maggior del costo del personale. Nel 2020, anche a causa della rivalutazione effettuata, il valore contabile netto della Rosa risulta ampiamente superiore al costo del personale.


Rilevante è anche il dato relativo alla capitalizzazione dei costi del vivaio, allocato tra le immobilizzazioni immateriali per € 10.268.217 (€ 9.932.390 nel 2019), che significa che il Genoa spende molti soldi per il settore giovanile.

La Gestione economica.

Il valore della produzione diminuisce da € 154.103.535 a € 75.265.394, con un variazione negativa del 51,2%.

I costi della produzione sono pari a € 103.268.092 (€ 127.970.562 nel 2019) e sono diminuiti del 19,3%, in misura meno che proporzionale rispetto alla diminuzione del valore della produzione.

La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per € 28.002.696, nel 2019 era positiva per € 26.132.973.


I Ricavi.

Sul bilancio del Genoa esercitano una notevole influenza i proventi televisivi. Nel 2020 i proventi televisivi risultano diminuiti di circa 3,21 milioni di Euro da € 40.521.095 a € 43.730.416, con un’incidenza dell’80% sul fatturato netto e del 58,1% sul valore della produzione (26,3% nel 2019; 35,5% nel 2018). Nel 2020 l’incidenza percentuale sul valore della produzione aumenta rispetto agli anni precedenti a causa del crollo delle plusvalenze.

La rappresentazione grafica seguente, riguardante l’evoluzione del fatturato netto per componenti, mostra chiaramente la “teledipendenza” del fatturato netto del Genoa dai ricavi per la cessione dei diritti televisivi.

I ricavi da gare sono crollati del 50,6%, da € 4,2 milioni a € 1,98 milioni, a causa delle partite disputate senza pubblico. I ricavi da gare incidono sul valore della produzione per il 2,6% e sul fatturato netto peri l 3,6%. I ricavi da abbonamenti sono diminuiti di € 891.743, da € 2.635.658 a € 1.743.915, mentre i ricavi da gare di Coppa Italia sono pari a € 17.648, nel 2019 erano pari a € 68.804.

I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 1.711.130 (€ 1.649.265 nel 2019) e risultano in aumento del 3,8%. Lo Sponsor Ufficiale è mancato e non figura tra i ricavi 2020 (€ zero nel 2019), lo Sponsor Tecnico Basic Italia S.p.A. ha contribuito con € 1.557.761 (€ 1.439.265 nel 2019) e le altre sponsorizzazioni ammontano a € 153.369 (€ 210.000 nel 2019).

I ricavi televisivi aumentano di € 3.209.321, da € 40.521.095 a € 43.730.416. Occorre evidenziare che i Proventi televisivi della Serie A sono gestiti collettivamente dalla Lega e sono divisi in parti uguali solo per una quota pari al 50%; mentre, il 20% spetta sulla base del "radicamento sociale" e il 30% in base ai risultati sportivi.

Negli ultimi tre esercizi la media dei ricavi TV è superiore ai 42 milioni di Euro.

I ricavi e proventi diversi risultano pari ad Euro 207.000 (€ 3.387.587 nel 2019).

L’importo evidenziato nel valore della produzione che riguarda l’incremento delle immobilizzazioni per capitalizzazione dei costi del vivaio, ammonta a € 2.365.048 (€ 5.528.465 nel 2019).

Tra le sopravvenienze attive figura l’importo di € 990.580 relativo all’IRAP 2019 come agevolazione fiscale prevista nel Decreto Rilancio e altre sopravvenienze per € 332.942.

Il “Player trading”.

Il bilancio del Genoa tradizionalmente evidenzia anche una “dipendenza da player trading” notevole, dovuta all’importo elevato delle plusvalenze realizzate, a causa della continua movimentazione nella rosa calciatori, con acquisti, cessioni.

Nel 2020, le plusvalenze, pari a € 11,68 milioni, hanno dovuto fronteggiare minori ammortamenti a causa della scelta di sospendere il calcolo degli ammortamenti della rosa calciatori, pari a € 1,33 milioni. Tuttavia, le minusvalenze sono state pari a €,6,07 milioni, gli altri oneri di gestione calciatori sono risultati pari a € 9,84 milioni e l’acquisto temporaneo di calciatori è risultato pari a € 819 mila (€ 2 milioni nel 2019).

Dopo 5 risultati positivi consecutivi, il risultato del Player Trading risulta negativo per € 1,34 milioni. In effetti, l’esercizio precedente era positivo per € 59,5 milioni, nel 2018 per € 31,09 milioni. Nel 2017 era positivo per € 16,83 milioni; nel 2016 era positivo per € 15,76 milioni. Nel 2015 era positivo per € 3,6 milioni; nel 2014 era negativo per € 18,3 milioni.

Nella sostanza, nell’esercizio 2020, nonostante la sospensione del calcolo degli ammortamenti, le plusvalenze realizzate al netto delle minusvalenze non riescono a coprire il costo degli ammortamenti.

Nel conto economico sono evidenziate plusvalenze da cessione diritti pluriennali per € 11.684.613

 (€ 79.65 milioni nel 2019; € 48,9 milioni nel 2018; € 30,4 milioni nel 2017; € 31,9 milioni nel 2016 e € 30,9 milioni nel 2015), che rappresentano il 15,5%  (51,7% nel 2019) del valore della produzione. Negli ultimi tre esercizi la media delle plusvalenze realizzate è superiore ai 46,7 milioni di Euro; negli ultimi 5 anni è superiore ai 40,5 milioni di Euro.

Le maggiori plusvalenze realizzate hanno riguardato: Kouamè Christian, ceduto alla Fiorentima per € 10 milioni, con una plusvalenza di € 6.850.000; Pinamonti Andrea ceduto all’Inter per € 21.000.000, con una plusvalenza di € 2.500.000; Gunter Koray ceduto all’ Hellas Verona per € 2 milioni, con una plusvalenza di € 1.750.000.

I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori diminuiscono da € 1.827.500 a € 207.000. I prestiti effettuati riguardano: Hiljemark Oscar (FC Dynamo Moscow) per €195.000 e Calò Giacomo (Pordenone Calcio) per € 12.000.

Gli altri proventi da gestione calciatori riguardano Proventi derivanti da Premi valorizzazione e rendimento calciatori e si riferiscono a: Romero Cristian (FC Juventus) per € 3.300.000; Perin Mattia (FC Juventus) per € 1.450.000; Salcedo Eddie (FC Internazionale) per € 1.000.000; Lovato Matteo (Calcio Padova) per € 500.000 e Schafer Adras (DAC Dunajska Streda) per € 100.000.

I costi da acquisizione temporanea prestazioni calciatori ammontano a € 819.381 (€ 2.855.000 nel 2019) e l’importo maggiore riguarda Pinamonti Andrea (FC Internazionale) per € 500.000 seguito da Sanabria Antonio (Real Betis) per € 194.118.

Le minusvalenze derivanti da cessione diritti pluriennali sono state pari a € 6.072.223 (€ 3.615.557  nel 2019). L’importo maggiore riguarda la cessione di Lapadula Gianluca al Benevento Calcio, che ha provocato una minusvalenza di € 2.650.000, seguita dalla Risoluzione Contrattuale di Guimaraes Sandro, che ha provocato una minusvalenza di € 1.200.000 e dalla cessione di Gumus Sinan Fenerbahce SK, che ha provocato una minusvalenza di 1.125.000.

Gli altri oneri di gestione calciatori pari ad Euro 9.843.792, includono Euro 7.673.237 per costi per la valorizzazione dei calciatori, l’importo maggiore riguarda Rizzo Nicholas (FC Internazionale Milano) per € 2.000.000.

Gli ammortamenti calciatori, a causa della scelta della sospensione effettuata, sono diminuiti di circa 23,84 milioni di Euro.

I costi.

I costi del personale pari a € 62.540.784 (€ 62.451.799 nel 2019), rappresentano l’83,1 del valore della produzione, ma, se considerassimo il Fatturato Netto tale percentuale salirebbe al 114,4%. L’incidenza del costo del personale sui costi della produzione è del 60,56%. Il costo del personale tesserato ammonta a € 57.000.894 (€ 57.611.764 nel 2019).

Al 31/12/2020, il numero dei dipendenti è di 195, di cui 55 calciatori (171 nel 2019, di cui 44 calciatori).

Per gli ammortamenti il Genoa ha optato per la sospensione del calcolo prevista dall'art. 60 del Decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020.

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali totali sono pari a € 4.871.010 (€ 31.546.137 nel 2019). Quelli riguardanti la rosa dei calciatori, a causa della sospensione, si riducono a € € 2.841.788 (€ 26,7 milioni nel 2019), di cui Euro € 1.987 (€ 1.517.907 nel 2019) per i calciatori del settore giovanile.

I costi per prestazioni di servizi diminuiscono del 3,9%, da € 11.999.544 a11.534.034. Tali spese comprendono i costi specifici tecnici pari a € 4.403.144 (€ 4.461.222 nel 2019), riguardanti le consulenze tecnico sportive per l’acquisto di calciatori e i costi per l’osservazione di calciatori. Le spese amministrative, pubblicitarie e generali diminuiscono di € 242.028, da € 3.767.314 a € 4.009.342.

Dal grafico seguente, emerge come il costo del lavoro del Genoa, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti dei calciatori, nel corso degli anni sia stato ampiamente superiore al fatturato netto, tuttavia nel 2015 sembrava confermarsi una tendenza verso il riallineamento del costo del lavoro col fatturato netto. Tale tendenza è venuta meno dal 2017, anche a causa della riduzione del fatturato netto.


I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 2.061.178 (€ 1.942.764 nel 2019). L’affitto di impianti e campi sportivi ammonta a € 1.265.000 (€ 1.100.833 nel 2019), mentre l’affitto di impianti e campi sportivi per il settore giovanile risulta pari a € 189.576 (€ 225.150 nel 2019).

La gestione finanziaria, è negativa per € 4,12 milioni (- € 6 milioni nel 2019) a causa degli interessi passivi verso banche per € 2.878.544 (€ 4.087.897 nel 2019) e altri interessi passivi per € 1.374.542 (€ 1.901.154 nel 2019).

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 32.122.069; nel 2019 era positivo per € 20.093.975, nel 2018 era negativo per € 385.446.

Le imposte sul reddito risultano negative per € 1.312.766 e riguardano:

l’IRAP corrente che è pari a € 349.247 (€ 3.668.878 nel 2019) e l’ IRAP differita per € 963.519. Nel 2020, come nel 2019, mancano i proventi da consolidato fiscale.

Le imposte determinano un risultato netto negativo per € 33.434.838 (€ 10.230.834 nel 2019).

Il Pareggio di bilancio del Financial Fair Play dell’UEFA.

Ai fini del Fair Play Finanziario, il bilancio 2020 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2021, a causa della Pandemia Covid-19.

Nel calcolo dovrà essere considerato l'impatto finanziario negativo del COVID-19, definito come la perdita di ricavi dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli esercizi 2020 e 2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti per gli stessi periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del periodo di monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti contrattuali.

Il risultato prima delle imposte, aggregato relativo agli esercizi 2018, 2019 e 2020, è negativo per € 12,4 milioni. Occorre dire che tale risultato è anche comprensivo dello storno dei costi per il Vivaio, il cui dato aggregato è di circa 11,88 milioni di Euro, mentre il dato aggregato degli ammortamenti non rilevanti è trascurabile.

Conclusioni.

In estrema sintesi, nell’esercizio 2020 la pandemia Covid-19, ha contribuito a determinare una perdita di 33,4 milioni, poiché ricavi si sono dimezzati e costi si sono ridotti in misura meno che proporzionale.

Nel 2020, il Genoa non ha potuto far leva sulle plusvalenze ed ha fatto leva sulla sospensione degli ammortamenti, che hanno ridotto i costi della produzione di 27,4 milioni.

Il ricorso a 50 milioni di rivalutazione ha rafforzato il patrimonio.

Per far fronte al problema della Liquidità è aumentato il debito.

Sembra necessaria la realizzazione del piano strategico finalizzato a recuperare l’equilibrio delle gestione operativa pre-Covid, soprattutto agendo sulla riduzione dei costi,