martedì 29 gennaio 2013

Il Peso del Monte Paschi nel bilancio dell’A.C. Siena.



Luca Marotta
Il bilancio 2011/12 di A.C. Siena S.p.A. si è chiuso con un utile di € 1,8 milioni, che migliora nettamente la perdita rilevante del 2010/11 di € 20.448.709. Il risultato positivo è attribuibile ai proventi straordinari per la cessione del ramo aziendale costituito dai marchi sociali e ai proventi per la cessione dei diritti TV. Come nell’esercizio precedente il rapporto con Monte Paschi ha svolto un ruolo fondamentale. La perdita del 2010/11 era dovuta principalmente alla disputa del campionato di serie B e al conseguente venir meno dei diritti TV.
Per i prossimi esercizi si profilano alcune problematiche i cui esiti dovranno essere seguiti attentamente. Il primo problema è l’andamento sportivo. Per una squadra di calcio italiana è “vitale” la partecipazione al campionato di “Serie A” per i proventi televisivi. Nel campionato 2012/13, il Siena ha dovuto subire una penalizzazione di 6 punti, a seguito di patteggiamento, che si sta rivelando “pesante” da sopportare. Il secondo problema è quello della sponsorizzazione. Gli amministratori hanno scritto nella loro relazione che è indispensabile una valutazione circa la concreta possibilità di poter continuare, in futuro, a contare sulle risorse finora erogate dal Monte dei Paschi, il cui contratto di sponsorizzazione scadrà nell’esercizio 2012/2013.
Il Rapporto con Monte Paschi.
Anche per il 2011/12, è stata confermata l’importanza del rapporto con Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., che è lo Sponsor Ufficiale di A.C. Siena S.p.A.. I corrispettivi erogati dallo Sponsor Ufficiale nel 2011/12, come nel 2010/11, ammontano a € 8 milioni, di cui € 900 mila a titolo di premio per i risultati sportivi raggiunti, ossia  la permanenza in Serie A.
La partecipazione al campionato di Serie A 2011/12 ha permesso di ridurre l’incidenza percentuale della sponsorizzazione sul valore della produzione dal 26,4% al 15,3%. Ciò è stato possibile grazie ai proventi da cessione diritti TV aumentati a € 21,9 milioni da € 606.420 del 2010/11. E’ un dato che da solo spiega la differenza tra Serie A e Serie B. Il Gruppo MPS, oltre a rivestire il fondamentale ruolo di “Sponsor Ufficiale”, riveste  anche il ruolo di “finanziatore”, poiché permette l’utilizzo di scoperti temporanei sui conti correnti e anticipa le fatture, con operazioni di factoring.
I “Debiti verso banche”, ammontanti a € 3.062.068, si riferiscono scoperti di conto corrente, presso Banca MPS e, in minima parte, a debiti per prestiti finalizzati contratti con l’istituto Santander Consumer Bank. I “Debiti verso altri finanziatori”, pari a € 6.954.195, si riferiscono ad anticipi di fatture da parte di MPS Leasing & Factoring S.p.A.
Nell’operazione straordinaria relativa alla cessione del ramo d’azienda contenente i marchi, il Monte Paschi ha svolto il ruolo di “soggetto finanziatore”.
La Cessione del Ramo d’Azienda.
Nel 2011/12 è stato ceduto il ramo d’azienda composto dai marchi “A.C. Siena” ed “A.C. Siena Robur 1904”, dai relativi diritti di sfruttamento economico e da contratti promo – pubblicitari connessi alla valorizzazione dei marchi. I motivi che hanno determinato tale operazione, che anche altri club italiani hanno fatto, sono due: l’acquisizione di maggiore liquidità; la valorizzazione dei marchi. I soggetti coinvolti sono stati: la controllante Progetto Siena S.p.A., proprietaria dei marchi sociali riacquistati dalla controllata A.C. Siena S.p.A.; A.C. Siena S.p.A., in veste di cedente; B. & W. Communication S.r.l. (parte correlata), in veste di società cessionaria; Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., nel ruolo di soggetto finanziatore dell’operazione. L’operazione si è svolta primariamente attraverso il riacquisto della proprietà dei marchi sociali dalla controllante Progetto Siena S.p.A. mediante esercizio del diritto d’opzione per € 15 mila oltre IVA e si è proceduto anche al trasferimento del “Contratto di collaborazione nella promozione e merchandising” con Monte Paschi. Successivamente, si è conferito l’incarico per la stima del valore del ramo d’azienda, per determinarne il prezzo.
La stipula del contratto di cessione di ramo d’azienda con B. & W. Communication S.r.l. è avvenuta in data 29/12/2011, per € 25,1 milioni ed è stata sottoposta a condizione sospensiva, ossia l’ottenimento del finanziamento. La stipula del contratto di finanziamento a lungo termine tra la società B. & W. Communication S.r.l. e l’Istituto Monte dei Paschi di Siena S.p.A. è avvenuta in data 09/02/2012, pertanto, è venuta a cessare la condizione sospensiva. Sempre in data 09/02/2012 è stato sottoscritto con B. & W. Communication S.r.l. un contratto di licenza di uso di marchio di durata ventennale.
Per l’uso del marchio, il Siena si è impegnato a corrispondere un corrispettivo pari ad € 1.500.000 per il 2012, € 1.400.000 per il 2013, € 1.000.000 all’anno fino alla scadenza del contratto.
Tale operazione ha permesso, nell’esercizio 2010/11, di evidenziare anche imposte differite attive
per € 5.350.000, rilevando un credito di pari importo verso la controllante.
La continuità aziendale.
Il Collegio Sindacale, nella funzione affidatagli di revisione legale dei conti, ha rilevato che il conseguimento dell’utile d’esercizio è determinato dalla realizzazione della plusvalenza di € 25.085.174 derivante dall’operazione straordinaria di cessione di ramo d’azienda, oltre che dalla realizzazione di Plusvalenze da cessione di Calciatori per € 11.938.027.
Per quanto riguarda la contabilizzazione delle imposte differite attive, su perdite fiscali utilizzabili in compensazione per complessivi € 5.350.000 iscritti nel bilancio precedente, il Collegio ha preso atto che poiché le previsioni reddituali, che hanno determinato la rilevazione contabile, siano state solo in parte confermate, l’Organo Amministrativo ha stornato il credito residuo. Pertanto, alla data del 30/06/2012, non risultano iscritti crediti verso la controllante per imposte differite attive su perdite fiscali da utilizzare in compensazione.
Per l’esistenza di contenziosi con alcuni fornitori, il Collegio Sindacale ha raccomandato di monitorare costantemente l’andamento della gestione finanziaria, con particolare riferimento all’evoluzione delle suddette posizioni in contenzioso.
Il Collegio Sindacale ha invitato il socio a valutare l’opportunità di rimborsare i crediti vantati nei confronti della Controllante oppure di intervenire a mezzo di ulteriori apporti di capitale, a causa del perdurare di una situazione di tensione finanziaria connessa alla complessiva esposizione debitoria.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo per € 2.318.187, nell’esercizio precedente era negativo per € 2.829.062. La variazione è stata determinata dalle seguenti operazioni: il versamento in conto futuro aumento di capitale, effettuato il 14/07/2011, per € 3.330.000; dall’azzeramento e ricostituzione del capitale sociale, deciso dall’assemblea straordinaria del 28/10/2011; dall’utile di esercizio 2011/12.
I mezzi propri finanziano solo il 2,5% del totale dell’attivo, pari a € 92,7 milioni, per la parte restante si fa ricorso al capitale di terzi.
La Posizione Finanziaria Netta.
La posizione finanziaria netta, in senso stretto, ossia quella derivante dalla differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide, è negativa per € 8,8 milioni, ma inferiore al valore della produzione. Tuttavia l’EBITDA è negativo per circa € 3,5 milioni, e una componente importante del valore della produzione sono le plusvalenze per la cessione dei calciatori, i diritti TV e la sponsorizzazione Monte Paschi. Nella Relazione sulla Gestione è considerata una posizione finanziaria netta con i crediti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF, pari a € 5.150.000 ma non i relativi debiti, pari a € 6.318.000.
I debiti bancari ammontano a € 3.062.068 (€ 2.622.833 nel 2010/11) e si riferiscono a scoperti temporanei con Banca MPS e, in minima parte, a prestiti finalizzati contratti con l’istituto Santander Consumer Bank. I debiti verso altri finanziatori, pari a € 6.954.195 12 ( € 12.604.063 nel 2010/11), riguardano anticipi di fatture richiesti e ottenuti da MPS Leasing & Factoring S.p.A..
Le disponibilità liquide ammontano a € 1.188.632 (€ 1.492.147 ne. 2010/11).
Anche il saldo tra crediti e debiti verso squadre di calcio è negativo per € 5,7 milioni. I crediti verso enti del settore ammontano a € 31,8 milioni, invece, i debiti verso enti del settore ammontano a € 37,5 milioni.
I Debiti.
I Debiti tributari e previdenziali ammontano a € 6.851.490, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 6.710.539.
I debiti tributari risultano pari a € 6.400.595 (€ 6,2 milioni nel 2010/11) riguardano solo le passività per imposte certe e determinate. In tale voce sono iscritti oltre ai debiti per IRAP relativi al periodo d’imposta 2011/2012 pari ad € 765.258; anche debiti derivanti da atti di accertamento per IRAP pari ad Euro 24.682 relativi ad esercizi precedenti; debiti per omessi versamenti IVA pari ad Euro 5.211.209 relativi al periodo dal 01/01/2011 al 30/06/2012;  Debiti derivanti da atti di accertamento per IVA pari ad € 63.879 relativi ad esercizi precedenti;  Debiti per ritenute IRPEF operate pari ad € 45.208; sanzioni ed interessi maturati su tutti i suddetti debiti tributari alla data del 31.12.2011 per complessivi € 290.359.
I debiti verso il personale ammontano a € 10.079.036 e rappresentano il 26,5% del costo del personale, che indica la presenza di alcune mensilità da pagare.
I debiti verso fornitori ammontano a € 13.692.329 (€ 13,1 milioni nel 2010/11) e risultano in aumento del 4,7%. Gli amministratori nella Relazione sulla gestione hanno evidenziato che alcuni fornitori (prevalentemente “ereditati” dalle precedenti gestioni) hanno avviato, nei confronti del Siena, procedimenti legali, a fronte del mancato incasso di corrispettivi. Il Siena è impegnato, tramite i propri legali, a definire le posizioni in contenzioso.
Il regolamento del Fair Play Finanziario, richiede che non vi siano debiti scaduti non pagati.
La struttura dell’Attivo.
La struttura dell’attivo del bilancio del Siena è composta per il 47% da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali pari a 215 mila euro sono trascurabili, perché il Siena non ha né lo stadio, né il centro sportivo di proprietà. I costi del vivaio capitalizzati netti ammontano a € 5,2 milioni e aumentano di € 1,1 milioni rispetto al 2010/11.
I crediti dell’attivo circolante, pari a € 41,7, milioni rappresentano il 45% dell’attivo patrimoniale. Nel 2010/11 erano pari a € 38,7 milioni. I “Crediti verso clienti” aventi scadenza oltre 5 anni, pari ad € 3.290.000, sono relativi al saldo dell’operazione di cessione del ramo aziendale, che sarà saldato in tre rate annuali entro la data di chiusura dell’esercizio 2020/2021 ed i due esercizi successivi. I crediti verso controllanti pari ad € 2.013.297 sono crediti di natura commerciale, per € 794.709 e di natura finanziaria per la parte restante.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 35.404.221 (€ 31,6 milioni nel 2010/11). Si è registrato un incremento di € 4,8 milioni. La variazione è dovuta ad investimenti per € 23,6 milioni; a cessioni per un valore residuo di € 5,6 milioni e ammortamenti per € 14,2 milioni. Il calciatore col valore contabile netto più elevato è D’Agostino con € 3.773.260, acquistato per di € 5 milioni, seguito da Paolucci con € 3.606.850, acquistato per € 7.350.000.
I crediti per le compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF, aumentano a € 5.150.000 da € 425 mila. Esse rappresentano il valore delle partecipazioni al 50% ai Diritti alle prestazioni dei calciatori e riguardano principalmente Rossi Andrea col Parma per € 1,8 milioni, Iacobucci Alessandro col Parma per € 1,7 milioni e Pacini Giuseppe col Parma per € 500.000. I debiti per le compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF, pari a € 6.318.000 riguardano principalmente: Galuppo Alberto col Parma per € 1,7 milioni; Coppola Manuel col Parma per € 1,6 milioni, Doumbia Abdou col Parma per € 500 mila e Mattia Destro col Genoa per € 1,3 milioni. Al 30 giugno 2012, il valore contabile potenziale della rosa del Siena è di € 34,2 milioni. Attualmente, secondo il sito “Transfermarkt” la rosa del Siena ha un valore di mercato di € 30.800.000.
Il Player Trading.

La seconda voce per importanza del valore della produzione, dopo i diritti TV, riguarda le plusvalenze pari a € 11.938.027 (€ 9.656.236 nel 2010/11). Le principali plusvalenze hanno riguardato calciatori ceduti al Parma: Andrea Rossi ceduto per € 3,6 milioni con un plusvalenza di € 3.592.198; Iacobucci Alessandro ceduto per € 3,4 milioni con un plusvalenza di € 3.394.779; Pacini Giuseppe ceduto per € 1 milione con plusvalenza di pari importo. Da segnalare, inoltre, anche la cessione di Spinazzola Leonardo alla Juventus F.C. S.p.A. per € 800.000 e con plusvalenza di pari importo, mentre Brienza è stato ceduto al Palermo per € 1,4 milioni con una plusvalenza di € 1.124.049.
Le minusvalenze sono state pari a € 2,9 milioni (€ 1,6 milioni nel 2010/11). L’importo maggiore ha riguardato la cessione di Sansone Gianluca, ceduto al Sassuolo per € 850.000 e con una minusvalenza di € 752.466.
Sono stati spesi € 2.135.000 (€ 994 mila nel 2010/11) per l’acquisizione temporanea di calciatori, tra cui spicca Mattia Destro dal Genoa per € 1,5 milioni.
I proventi da compartecipazione pari a € 3.125.000 riguardano D’Agostino per € 2,5 milioni e Bolzoni per € 625.000.
I Ricavi.
Il valore della produzione è aumentato di circa 22 milioni di euro ed ammonta a € 52,3 milioni.  Praticamente la variazione è dovuta esclusivamente ai ricavi per cessione diritti TV che sono aumentati da € 606 mila a € 22 milioni. I diritti TV hanno inciso per il 42% sul totale del valore della produzione, Mentre le plusvalenze per cessioni calciatori incido per il 23% e i ricavi da sponsorizzazioni pari a complessivi € 9.389.680 incidono per il 18%. I ricavi da gare, pari a € 2,2 milioni incidono solo per il 4%, ma risultano aumentati del 149%.
Il valore della produzione comprende anche una voce che rappresenta uno storno di costi, che è la capitalizzazione dei costi del vivaio. Tale voce è pari a € 3.356.676 (€ 2.125.329 nel 2010/11).
I Costi.
I costi della produzione ammontano a € 72,4 milioni e rispetto all’esercizio precedente risultano aumentati del 23%. Il costo del personale, pari € 38 milioni (€ 28.969.058 nel 2010/11) incide per il 52,5% sui costi della produzione. Il rapporto tra costo del personale e valore della produzione è pari al 72,6%, superiore al limite massimo del Fair Play Finanziario. Il passaggio dalla Serie B alla Serie A, ha comportato un aumento del 31,2% nel costo del personale.
L’ammortamento della rosa calciatori, pari a € 14.221.164, rappresenta il 19,6% dei costi della produzione ed incide per il 27,2% sul valore della produzione.
Tra i costi per godimento beni di terzi che ammontano ad € 1.277.487 sono compresi: la licenza d’uso marchi per € 653.375 e il costi per affitto e manutenzione dei campi sportivi per € 239.033
Il pareggio di bilancio.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 5,4 milioni, mentre nell’esercizio precedente era negativo per € 25,7 milioni. Al netto delle imposte sul reddito, pari a € 3,6 milioni, è stato conseguito un utile netto d’esercizio per € 1.817.248.
Come scritto dagli amministratori, l’andamento economico nella stagione 2012/13 sarà influenzato in misura rilevante dal perseguimento dell’obiettivo “salvezza”.

martedì 22 gennaio 2013

Matri porta in utile il bilancio del Cagliari.


Luca Marotta
jstargio@gmail.com
Il bilancio di Cagliari Calcio Spa, al 30 giugno 2012, si è chiuso con un utile netto di € 2.508.267, mentre al 30 giugno 2011 si era registrata una perdita di € 1.807.384 Decisiva è stata la plusvalenza derivante dalla cessione di Matri alla Juventus. La cessione è avvenuta per un importo di € 15,5 milioni e la plusvalenza è stata di € 14.509.710. Nella seconda parte del 2010/11, Matri era stato ceduto in prestito, generando altri proventi.
Come scrivono gli stessi amministratori nella Relazione sulla Gestione, senza le plusvalenze relative alla cessione di Matri, Lazzari e Marchetti, la società cagliaritana avrebbe avuto grosse difficoltà a portare a termine la stagione. Le cessioni sono servite per sostenere gli oneri derivanti dalla problematica della sospensione dell’investimento del nuovo Stadio; a far fronte al pignoramento presso terzi subito dal Comune di Cagliari; a sopportare i ritardi nelle concessioni sulle sponsorizzazioni; a far fronte all’acquisto dei diritti di nuovi calciatori e a far fronte al pagamento degli stipendi. A fronte di tutto questo, le casse della Società sono state messe a dura prova. Infatti, le cessioni dei calciatori sono servite per l’ottenimento di un prestito bancario.
Stante il grosso problema dello stadio, per il futuro, non si può escludere del tutto la possibilità di altre cessioni di calciatori importanti.
Secondo gli amministratori, anche per il campionato di calcio di Serie A 2012/2013, l’obiettivo primario è il raggiungimento della salvezza.
Il Problema Stadio e il contenzioso con il Comune di Cagliari.
Tra il Comune di Cagliari e la società Cagliari Calcio Spa esistono rapporti conflittuali a causa dello stato di inagibilità dello Stadio Sant’Elia e di canoni pregressi, dal 1970 al 1992, vantati dal Comune. Per tali canoni, il Comune ha notificato alla Lega Calcio e a Sky un atto di Pignoramento presso terzi, per un importo complessivo di circa € 2,6 milioni, in base all’esito di una sentenza di primo grado, che Cagliari Calcio Spa ha appellato. A tal proposito, il Regolamento del Fair Play Finanziario stabilisce che non bisogna avere debiti scaduti. In base all’Allegato VIII, punto 2), lettera d) del Regolamento, pur avendo contestato la pretesa di un creditore davanti agli organi competenti, bisogna dimostrare la fondatezza della contestazione, altrimenti si corre il rischio che sia considerata come debito scaduto.
Falliti i tentativi di conciliazione col Comune di Cagliari, il club ha stipulato in data 21 maggio 2012 una convenzione triennale con il Comune di Quartu Sant’Elena per l’utilizzo, previa ristrutturazione, dello stadio Comunale di “Is Arenas”. Il Cagliari si è impegnato a ristrutturare, mettere a norma e adeguare l’impianto per ospitare circa 16.500 persone. I lavori, iniziati nel mese di giugno 2012, prevedevano la costruzione della sola tribuna centrale interamente coperta e il trasferimento delle tribune dalmine (curva sud, curva nord e distinti) dal vecchio Sant’Elia.
L’investimento è stato inizialmente stimato in circa € 5 milioni, ma la cifra potrebbe aumentare.
La convenzione prevede il pagamento per tre anni di un canone complessivo di € 125.000 e comporta tutta una serie di migliorie che rimarranno di proprietà del Comune di Quartu Sant’Elena.
Ai fini dell’iscrizione al campionato 2012/2013 di serie A, il Cagliari ha indicato il “Nereo Rocco” di Trieste quale stadio per le partite in casa.
Il problema stadio sta incidendo sul bilancio del Cagliari, oltre che per i mancati ricavi, anche in termini di componenti negativi di reddito. Nell’attivo del bilancio del Cagliari è ancora presente la voce “terreni” per € 6.000.000, con un’incidenza del 5,4% sull’attivo totale. La voce riguarda l’acquisto di un terreno edificabile nel Comune di Elmas – Zona Santa Caterina, che è avvenuto nel mese di novembre 2010 dalla società SGS – Sport General Service srl (parte correlata). L’area in questione era destinata alla costruzione del nuovo stadio, con una capacità di 23.600 spettatori. Per il nuovo stadio, durante l’esercizio 2010/11, furono capitalizzati nella voce “immobilizzazioni in corso” i costi di progettazione per € 2.380.000, evidenziando, sempre nel bilancio 2010/11, una voce di ricavo “incrementi di immobilizzazioni per lavori interni” di pari importo. Durante l’esercizio 2011/12, il progetto “Stadio di Elmas” è stato accantonato, dando luogo ad una svalutazione di € 2.150.000. Nella nota integrativa si legge che So.G.Aer. ed ENAC hanno “osteggiato” la realizzazione dello stadio, ponendo dei vincoli. Tale vicenda ha dato luogo a dei contenziosi sia in sede amministrativa che in sede civile. Sempre durante l’esercizio 2011/12, sono stati capitalizzati nella voce “immobilizzazioni in corso” dei costi per € 493.355, evidenziando una voce di ricavo “incrementi di immobilizzazioni per lavori interni” di pari importo. Tali lavori riguardano i costi sostenuti e capitalizzati per la ristrutturazione del campo di calcio “Is Arenas”.
Il Valore della Rosa.
Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 10.077.580 (€ 11,9 milioni nel 2010/11). La variazione rispetto all’esercizio precedente è stata causata da investimenti per € 6.359.859, cessioni per un valore contabile residuo di € 3.171.639 e ammortamenti per € 5.053.917.
Il calciatore col valore contabile netto più elevato è Albin Ekdal per € 2.334.755 (acquistato dalla Juventus per € 3 milioni), seguito da Ceppelini Pablo per € 1.546.228 (valore d’acquisto € 2.232.500). Il pezzo pregiato della rosa del Cagliari, che è Radja Nainggolan, ha un valore contabile residuo di € 280.230. Astori ha un valore contabile residuo di € 473.684, avendo un valore di carico di € 2 milioni. Ibarbo è stato acquistato durante il 2011/12 per € 1.475.358.
I crediti per compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF sono trascurabili essendo pari a € 2.500 e i debiti da compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF sono inesistenti.
Attualmente, secondo il sito Transfermarkt, la rosa del Cagliari vale € 62.675.000.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 29.996.860, mentre nell’esercizio precedente era pari a € 29.488.594. La variazione in aumento di € 508.266 è dovuta all’utile d’esercizio pari a € 2.508.267 e ad un distribuzione dividendi per € 2 milioni, che hanno determinato la riduzione della riserva straordinaria per lo stesso importo. Essendo non negativo è conforme a quanto stabilito dal Fair Play Finanziario. Il Patrimonio Netto finanzia il 27% del totale delle attività.
Il patrimonio netto comprende riserve di rivalutazione per 10,7 milioni, in quanto la società, nei precedenti esercizi, ha anche rivalutato i diritti alle prestazioni sportive di Conti e Pisano per un valore di 9 milioni al lordo dell’imposta sostitutiva. Le riserve di rivalutazione possono essere utilizzate per l’aumento del capitale sociale o per la copertura di perdite.
La Posizione Finanziaria Netta.
La posizione finanziaria netta è negativa a causa dell’indebitamento bancario di € 14,7 milioni e l’esistenza di disponibilità liquide per € 9,3 milioni.
Per quanto riguarda il debito verso le banche, esso finanzia il 13,3% dell’attivo. Il Cagliari ha stipulato nel mese di agosto 2011, con l’Istituto del Credito Sportivo, tre diversi contratti che prevedono la cessione, a favore dell’Istituto medesimo, dei crediti maturati nella campagna acquisti 2011/2012.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è positivo per 10,3 milioni. I crediti verso squadre di calcio ammontano a € 21,4 milioni. Il credito verso la Juventus ammonta a € 11.725.000, quello verso la Fiorentina a € 5.638.000 e quello verso la Lazio a € 3.466.000.
I debiti verso squadre di calcio risultano pari a € 11,1 milioni. Il debito verso la Juventus è di € 4.050.000, quello verso il Milan di € 2.333.000 e quello verso la Fiorentina a € 2.000.000.
Trattasi di cifre in linea con quanto stabilito dal Fair Play Finanziario.
I Debiti.
Il debito verso il personale, al 30 giugno 2012, ammonta a € 10.463.695 (+ € 1,9 milioni), pari a circa il 43% del costo del personale, indicatore di più mesi di stipendi da pagare, almeno alla data di chiusura dell’esercizio. Tale debito “finanzia” il 9,4% delle attività.
I debiti tributari ammontano a € 1.050.641 e quelli previdenziali risultano pari a € 114.566.
I Ricavi.
Il valore della produzione pari a € 67.164.706 (€ 46.782.669 nel 2010/11), risulta aumentato del 43,6%, ossia di circa 20,4 milioni, grazie all’aumento delle plusvalenze, che sono passate da € 998.308 a € 23.795.468.
I diritti TV, aumentano del 6,5% a € 33,6 milioni.
I ricavi da gare pari a 2,4 milioni rappresentano solo il 3,7% del valore della produzione e risultano in diminuzione del 9,3%. Gli abbonamenti venduti per il 2011/12 sono stati 3.662, per il 2010/11 erano 4.304.
Complessivamente i ricavi commerciali, pari a circa 4,3 milioni (5,2 nel 2010/11), rappresentano il 6,4% del valore della produzione. I ricavi da sponsorizzazione pari a 1,7 milioni risultano in calo del 42,2%. Lo sponsor tecnico Robe di Kappa contribuisce con € 575 mila, gli altri sponsor contribuiscono con € 1.094.220. I ricavi pubblicitari pari a 1,1 milioni risultano invariati e i ricavi da royalties aumentano da € 1.210.000 a € 1.510.000.
I Costi.
I costi della produzione, pari a € 52,5 milioni, risultano aumentati del 7,3%. Il costo del personale segna la cifra di € 24,1 milioni, con un incremento del 13,8%, rispetto al 2010/11. Il rapporto tra costo del personale e valore della produzione è del 35,9% (45,3% nel 2010/11) ed è senza dubbio un dato “virtuoso”, tuttavia, è rapportato ad un dato comprensivo di plusvalenze. L’incidenza del costo del personale sui costi di produzione è del 45,9%.
Gli ammortamenti della rosa calciatori, pari a € 5,1 milioni, risultano in calo del 10,1% e incidono sul valore della produzione nella misura del 7,5%.
Nella voce altri accantonamenti, come nel periodo precedente, è stata accantonata la cifra di 1 milione di euro per trattamento di fine mandato all’organo amministrativo. Il fondo relativo ammonta a € 7 milioni.
Le spese per servizi pari a € 7,6 milioni (7,9 nel 2010/11), includono servizi specifici relativi all’attività primaria calcistica per € 4.026.440.
I costi per godimento beni di terzi aumentano a € 7,6 milioni da € 5,8 milioni, a causa dell’incremento dei costi per acquisizione temporanea calciatori che ammontano a € 5.593.500. Il prestito del calciatore Thiago Ribeiro Cardoso è costato € 3.353.500.
Gli oneri diversi di gestione sono iscritti per complessivi € 3.870.495 (€ 6.220.072 nel 2010/11). Le minusvalenze ammontano a € 38.607.
La gestione finanziaria.
La gestione finanziaria è negativa per € 1.235.831. I proventi finanziari pari a € 882 mila, riguardano anche i proventi da compartecipazione per € 475.000. Gli oneri finanziari ammontano a € 2.151.550 e riguardano soprattutto oneri da compartecipazione per € 1.362.500, di cui € 1.362.000 per Lazzari.
Rapporti con parti correlate
La società “Edilstudio srl” possiede il 69,99% delle azioni di Cagliari Calcio Spa e la società SGS Sport General Service Srl il 30%.
La voce “partecipazioni in imprese controllate” ammonta a € 39.772.553 (€ 45.042.391 nel 2010/11), con un’incidenza del 35,8% sul totale dell’attivo. Le società controllate sono: SGS – Sport General Service Srl, controllata al 90% e Cagliari Service US – Miami – Florida, controllata al 51%. Il valore della partecipazione in SGS – Sport General Service Srl è stato svalutato di € 5.269.838. SGS – Sport General Service srl è titolare del marchio “Cagliari Calcio”, del complesso sportivo “Enrico Cellino” e della library delle immagini delle partite del Cagliari, fornisce i servizi di biglietteria e di manutenzioni dello stadio. L’ultimo bilancio di tale società si è chiuso con una perdita di circa € 2,1 milioni. La Società Cagliari Service US (società con sede a Miami – Florida) gestisce la scuola calcio in America.
Dal punto di vista economico il rapporto con le parti correlate ha determinato costi per € 2.486.890 e ricavi per € 1.044.431. In particolare, il rapporto con SGS Srl ha determinato costi per € 2.248.606 e ricavi per € 1.044.431. Mentre, il rapporto con Cagliari Service US ha causato solo costi per € 238.284. I rapporti con le parti correlate avvengono a normali condizioni di mercato.
Il Consolidato Fiscale e le Imposte.
Cagliari Calcio Spa aderisce al consolidato fiscale, che vede nella veste di consolidante la società “Eleonora Immobiliare S.p.A.”. Se l’imponibile IRES è positivo, Cagliari Calcio Spa corrisponde alla consolidante un importo pari all’imposta dovuta relativamente al proprio reddito imponibile, con corrispondente iscrizione di un debito nei confronti della Consolidante; se l’imponibile IRES è negativo, Cagliari Calcio Spa riceve dalla consolidante un importo corrispondente al minore fra risparmio d’imposta conseguito da detta consolidante e le imposte differite attive connesse all‘imponibile negativo.
Per quanto riguarda l’esercizio 2011/12 sono state calcolate imposte correnti per € 1.586.883 relativamente all’IRAP, imposte anticipate per € 320.037 e imposte differite per € 4.091.345. Non sono state accantonate imposte per oneri da consolidamento fiscale, perché non sussiste imponibile fiscale alla consolidante Eleonora Immobiliare Spa.
Pertanto, il risultato prima delle imposte positivo per € 8.506.532, a causa delle imposte sul reddito ammontanti a € 5.998.265 di riduce ad un utile netto di € 2.508.267.

mercoledì 16 gennaio 2013

Fabbrica Calcio Udinese: utile da 8,8 milioni.



Luca Marotta
Come facilmente previsto nel precedente articolo sul bilancio dell’Udinese, la squadra friulana ha chiuso il bilancio al 30.06.2012 con un utile netto di € 8.782.162, che migliora il risultato netto del 2010/11 positivo per € 2.897.161. La causa di questi ottimi risultati risiede principalmente nelle plusvalenze. Nel 2011/12 si sono registrate importanti plusvalenze riguardanti: Sanchez, ceduto al Barcellona; Zapata, ceduto al Villareal e Inler riscattato dal Napoli.
Il paragone dell’attività della società Udinese Calcio Spa con l’attività di una fabbrica rende perfettamente l’idea della filosofia gestionale del club friulano. Potremmo affermare che l’Udinese non fa altro che comprare materia prima (calciatori semisconosciuti), per trasformarla in prodotti finiti (calciatori apprezzati) e successivamente rivenderli (calciomercato), conseguendo un valore aggiunto (plusvalenza). Un argomento a sostegno di questa tesi risiede nell’elevato importo dei costi specifici tecnici. Tali costi comprendono i costi per scouting, osservazione calciatori e consulenze tecnico sportive, che hanno permesso di rendere costante la produzione di plusvalenze.
Dal punto di vista sportivo, questa filosofia gestionale ha costretto ad affrontare alcuni impegni internazionali senza gli artefici dell’importante traguardo conseguito, causa cessione per plusvalenza. Tuttavia l’Udinese è un club che supera ampiamente l’esame Fair Play Finanziario.
Nel prossimo futuro, il progetto “Nuovo Stadio Friuli” potrebbe dare una nuova impronta alla filosofia gestionale, con l’aumento dei ricavi da stadio.
Il Progetto Nuovo Stadio.
Nel mese di luglio 2012, l’Udinese ha vinto la gara d’appalto per l’assegnazione del diritto superficie per 99 anni dello Stadio Friuli e l’autorizzazione alla ristrutturazione dello stadio per un importo di € 21,5 milioni. Lo sviluppo del progetto è stato completato e la posa della prima pietra è prevista nell’estate 2013. L’investimento previsto è di € 25 milioni, per uno stadio da 25.100 posti a sedere, totalmente coperti.
La continuità aziendale.
La valutazione delle voci del bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuità dell’attività e non è stato mosso alcun rilievo da parte della società di revisione Fausto Vittucci & C. Sas di Roma. Pertanto, dai dati di bilancio, come richiesto dal Regolamento sul Fair Play Finanziario, la società Udinese Calcio Spa risulterebbe in grado di far fronte ed onorare gli impegni finanziari anche nel futuro. La proprietà della società fa capo per il 98,35% alla Gesapar S.A., con sede in Lussemburgo, che al 30 giugno 2011 risulta avere un patrimonio netto di € 15.596.958, con un capitale sociale € 9.300.000, composto da 124.000 azioni.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è conforme a quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario, poiché oltre ad essere positivo per € 49.429.156 (€ 40.936.708 nel 2010/11), risulta in aumento del 20,75%. La variazione è dovuta essenzialmente al conseguimento dell’utile d’esercizio.
Per quanto riguarda la destinazione dell’utile 2011/12 di € 8.782.162,47  è stata approvata la proposta di destinare a Riserva per il settore giovanile, come previsto dallo statuto sociale, € 878.216,25 e il residuo di € 7.903.946,22 a Riserva Straordinaria. L’utile 2010/11 di € 2.897.161 è stato accantonato a Riserva per il settore giovanile, per € 289.716 e per il residuo di € 2.607.445 a Riserva Straordinaria. I mezzi propri finanziano il 28,7 % dell’attivo.



Le Passività.
Il capitale di terzi, pari a € 123,1 milioni, finanzia il 71,3% dell’attivo. Le passività correnti sono pari a € 100.285.364 (€ 101.395.372 nel 2010/11) e si riducono dell’1,09%, mentre le passività consolidate non correnti sono pari a € 22.803.343 (€ 18.690.394 nel 2010/11) e aumentano del 22,01%.
Le passività non correnti riguardano prevalentemente i fondi per imposte differite, che ammontano a € 22,4 milioni e sono prevalentemente originati dalla tassazione differita delle plusvalenze.
I debiti rappresentano il 67% delle passività (83% nel 2010/11) e finanziano il 48% dell’attivo.
Il totale dei debiti è di € 82,2 milioni (€ 99,9 milioni nel 2010/11) e risulta diminuito del 17,8%.
I debiti sono composti da: debiti verso banche per € 6,2 milioni; debiti verso fornitori per € 15,4 milioni; debiti tributari per € 1,7 milioni; debiti previdenziali per € 254.838; altri debiti per € 32,1 milioni; debiti per compartecipazioni per € 3,6 milioni e debiti verso enti settore specifico per € 22,8 milioni.
Nella nota integrativa è specificato che i contributi e le ritenute effettuate vengono versate nei termini di legge. Anche per il pagamento degli stipendi l’Udinese è puntuale: non ha debiti con i tesserati per compensi da corrispondere. Il debito verso il personale residuo è trascurabile e ammonta a € 299.272 e riguarda compensi di giugno pagati a luglio e l’accantonamento al fondo ferie non godute. Sono dati in linea col Fair Play Finanziario.
La Posizione Finanziaria Netta.
Se considerassimo come debiti finanziari i debiti verso le banche, i debiti di factoring e anche la voce “obbligazionisti c/rimborso custode giudiziale” si avrebbe un indebitamento finanziario che al netto delle disponibilità liquide ammonterebbe a € 23,2 milioni ed evidenzierebbe una riduzione di € 16,6 milioni.
I debiti verso le banche ammontano a € 6.196.183 e aumentano di € 2,8 milioni rispetto al 2010/11.
In compenso, si è ridotto il ricorso al factoring. Il debito verso Unicredit Factoring diminuisce da € 30,8 milioni a € 21,4 milioni. La voce “obbligazionisti c/rimborso custode giudiziale”, compresa tra gli altri debiti, ammonta € 5,7 milioni ed è legata ad una vicenda giudiziaria.
Le disponibilità liquide aumentano da € 1,9 milioni a € 10,1 milioni.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è positivo per 50,2 milioni. Infatti, i crediti verso enti del settore specifico aumentano a € 73 milioni da € 58 milioni e i debiti verso enti del settore specifico diminuiscono a € 22,8 milioni da € 32,3 milioni.
Ai fini del Fair Play Finanziario si avrebbe una posizione finanziaria netta positiva, pertanto, conforme a quanto richiesto dal Regolamento.
Le Attività.
Il totale delle attività è aumentato del 7,14%, passando da € 161 milioni a € 172,5 milioni, ma il valore delle immobilizzazioni è diminuito del 9,39%, assestandosi a € 73,9 milioni. L’attivo corrente, che rappresenta il 56,6% delle attività, aumenta da 77,9 a 97,6 milioni di euro, grazie soprattutto all’aumento delle disponibilità liquide, aumentate di € 8 milioni.
Le immobilizzazioni immateriali nette, pari a € 71,7 milioni, rappresentano il 41,5% dell’attivo. Le immobilizzazioni materiali, pari a 2,2 milioni, registrano un incremento del 69,9%, riconducibile, come nel 2010/11, al rinnovamento e all’implementazione del parco attrezzature sanitarie e sportive. Le immobilizzazioni in corso e acconti diminuiscono da € 15,1 milioni a € 9 milioni.
Le immobilizzazioni finanziarie pari a € 914.052, comprendono una partecipazione di € 313 nella BCC di Manzano.
La voce “concessioni, licenze, marchi e diritti simili” ammonta a € 14,7 milioni (€15,9 milioni nel 2010/11). Il valore netto, al 30 giugno 2012, della voce “Marchi e brevetti” ammonta a € 14.670.750, mentre il valore lordo è pari a € 22.007.689. Durante l’esercizio 2005/2006 il marchio di Udinese Calcio Spa è stato oggetto di rivalutazione per 22 milioni, in relazione alla stima dei ricavi potenziali ad esso correlati e sulla base di una perizia asseverata da due professori universitari.
Il Valore della Rosa.
Il valore netto dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, al 30 giugno 2012, è di € 46,3 milioni, mentre, al 30 giugno 2011, era pari a 48,4 milioni. Essi rappresentano il 61,9% del totale delle immobilizzazioni e il 26,8% del totale dell’attivo. La diminuzione di € 2,1 milioni è stata causata da investimenti per € 26,1 milioni, cessioni per un valore residuo di € 10,2 milioni e ammortamenti per € 18 milioni. Negli ultimi quattro esercizi l’Udinese ha investito nell’acquisto di calciatori € 105,8 milioni.
Le compartecipazioni ex art 102 NOIF sono iscritte nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni e sono pari a € 500 (€€ 3.151.000 nel 2010/11) e riguardano Koprivec (Perugia).
I debiti per compartecipazioni ex art. 102-bis NOIF sono pari a € 3,6 milioni e riguardano Rossigni (Sampdoria), Angella (Empoli) e Mori (Empoli).
Di conseguenza potremmo stimare il valore della rosa al 30 giugno 2012 per € 42,7 milioni.

Il Player Trading.
Nei bilanci dei club inglesi è evidenziata la gestione del “player trading”, che tiene conto dei ricavi da prestiti calciatori, del costo annuale dei cartellini e del saldo tra plusvalenze e minusvalenze. Applicando lo stesso criterio, nel caso del bilancio dell’Udinese, si nota che il “player trading” funge da traino all’intera attività dell’Udinese.

Bisogna anche evidenziare, che per ottenere tali risultati, l’Udinese sopporta dei costi, definiti “costi specifici tecnici”. Nel 2011/12, i costi specifici tecnici sono esplosi a € 21.543.844, mentre nel 2010/11 erano pari a 15,2 milioni e nel 2009/10 ammontavano a € 13,1 milioni. L’Udinese ha corrisposto agli agenti € 1.448.988.
I Ricavi
L’Udinese Calcio Spa non annota nel valore della produzione i proventi derivanti dal realizzo delle plusvalenze sulla cessione dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori, ma li espone nella gestione straordinaria.
Il valore della produzione è aumentato del 16,44%, passando da € 54.477.455 a € 63.435.707.
I proventi televisivi ammontano a € 35.813.972, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 34.499.448. L’incremento è stato del 3,81% e l’incidenza sul valore della produzione è del 56%.
I ricavi da gare, pari a circa € 5 milioni, sono aumentati del 35% e incidono per l’8% sul totale dei ricavi ordinari. L’aumento è dovuto alla partecipazione alle competizioni internazionali.
I Proventi da sponsorizzazioni e cartellonistica ammontano a € 4.992.636, mentre nel 2010/11 erano pari a € 4.809.253. Tali proventi si riferiscono, per € 1 milione allo Sponsor Ufficiale e per € 1 milione allo Sponsor Tecnico e per € 2.992.636 ai contratti con Sponsor istituzionali, Fornitori ufficiali e tecnici, Partner commerciali e ai proventi relativi alla cartellonistica pubblicitaria all’interno dello stadio per le partite casalinghe della prima squadra. I proventi pubblicitari vari ammontano a € 1,9 milioni (€ 2,1 milioni nel 2010/11).
I Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori incidono solo per l’1%.
La voce “Altri ricavi su cessione calciatori” è aumentata a € 4,5 milioni da € 2,4 milioni.
I proventi da Lega sono sostanzialmente stabili, variando da € 2.383.716 del 2010/11 a € 2.466.498.
I Costi ordinari.
Si è verificato un incremento del 19,45% nei costi di produzione, che sono aumentati da € 76,3 milioni a € 91,2 milioni. Il 37% dei costi della produzione è rappresentato dai costi del personale, il 35% dai costi per servizi e il 22% dagli ammortamenti.
L’aumento dei costi è stato di € 14,8 milioni e i costi per servizi sono aumentati di € 7,7 milioni e i costi del personale di € 6,6 milioni.
Costo dei dipendenti
I costi per il personale risultano aumentati del 21,54% e ammontano a € 34,1 milioni (€ 28 milioni nel 2010/11). Tali costi incidono per il 54% sul valore della produzione, che è privo di plusvalenze. Ove considerassimo anche le plusvalenze, l’incidenza del costo del personale si ridurrebbe al di sotto del 30%. Tenuto conto che il Regolamento sul Fair Play Finanziario, tollera un’incidenza del 70%, l’Udinese risulta essere società virtuosa nella gestione dei costi del personale.
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a 18 milioni e il costo di gestione del personale salirebbe all’82% del valore della produzione senza plusvalenze e al 43% con le plusvalenze.
Il Pareggio di bilancio.
Grazie soprattutto all’apporto della gestione straordinaria il bilancio al 30 giugno 2012 registra un risultato prima delle imposte positivo per € 13.845.782, che è il doppio di quello del 2010/11.
L’Udinese rientra ampiamente nei parametri del Fair Play Finanziario e anche per il 2012/13 si prevedono risultati positivi.
L’esercizio 2012/13: un bilancio sicuramente positivo.
Secondo gli amministratori, anche per il 2012/13 si può prevedere un bilancio positivo, poiché aumenteranno gli introiti da proventi televisivi e le plusvalenze realizzate con la campagna trasferimenti dell’estate 2012 hanno raggiunto un importo già pari a quello realizzato durante tutta la stagione 2011/12.
Secondo gli amministratori le cessioni di Isla, Asamoah e Handanovic, hanno permesso di realizzare cospicui ricavi che hanno comunque permesso di rinforzare l’organico con degli ottimi nuovi acquisti, soprattutto giovani e la prima squadra è rimasta assolutamente competitiva. Sul fronte TV, il 9 luglio 2012 è stata costituita Udinese TV Trading & Energy Srl, partecipata al 100%, avente come oggetto sociale le attività di emittente televisiva commerciale, attività di web tv – iptv.
La campagna abbonamenti 2012/13 si è conclusa con un totale di 15.282 abbonamenti (13.796 nel 2011/12), per un incasso di oltre 2,3 milioni al lordo di IVA (2,2 nel 2010/11).

venerdì 11 gennaio 2013

Bilancio Chelsea 2011/12: utile da eventi straordinari.



Luca Marotta
“Chelsea FC plc” è una società “sub-holding” del gruppo cui fa capo il “Chelsea Football Club”. Il gruppo ha come holding “Fordstam Limited” e come controllore di ultima istanza Roman Abramovich. Nei comunicati stampa che hanno annunciato i risultati economici e finanziari relativi alla stagione 2011/12 si è fatto riferimento al consolidato di Chelsea FC plc, che analizzeremo di seguito.
Chelsea FC plc, ha chiuso il bilancio consolidato, al 30 giugno 2012, con un utile netto di £ 1.378.000, pari a circa € 1,7 milioni (cambio: 1 £ = 1,2473 €). Tuttavia, è un risultato frutto del successo in Champions League, di ricavi straordinari rilevanti, di un aumento delle plusvalenze oltre che della diminuzione degli oneri straordinari, che nel 2010/11 erano ingenti. Appare comunque determinante per l’esposizione dell’utile d’esercizio, il fatto che tra i componenti positivi del reddito emerge un’operazione straordinaria: "Profit on cancellation shares", ossia proventi derivanti dalla cancellazione di azioni, per un importo di £ 18.375.000 (€ 22,9 milioni).
L’indebitamento finanziario netto è assente, il Patrimonio Netto è positivo, ma la continuità aziendale continua ad essere garantita dall’azionista di riferimento.
Per quanto riguarda l'introduzione delle regole UEFA sul fair play finanziario, gli Amministratori hanno dichiarato che rappresenta una sfida importante. La squadra di calcio ha bisogno di coniugare il successo sportivo sul campo con i dettami di questo nuovo regime. Secondo gli stessi Amministratori, il risultato economico del 2011/12 permette al Chelsea di trovarsi in una buona posizione per soddisfare i criteri di valutazione, almeno per il periodo iniziale.
Tra le curiosità bisogna segnalare che nella sezione relativa alle operazioni con le parti correlate è segnalato l’acquisto di “corporate hospitality box”, da parte di Roman Abramovich, per £ 3.000.000 (€ 3,7 milioni).
La continuità aziendale.
Anche se l’esercizio 2011/12 si è chiuso con un utile consolidato netto di £ 1.378.000, gli Amministratori hanno scritto che Chelsea FC plc fa affidamento sul continuo supporto finanziario della capogruppo “Fordstam Limited”. La società ha ricevuto conferma dalla capogruppo, che verranno forniti fondi sufficienti per finanziare l'attività per il prossimo futuro. Pertanto, gli Amministratori, nella preparazione del bilancio, hanno adottato il principio della continuità aziendale.
Invero, durante il 2011/12, sono stati effettuati dei finanziamenti dalla capogruppo “Fordstam Limited”, supportata dal proprietario finale, Mr Roman Abramovich, per £ 71,7 milioni. Tuttavia, sempre nel corso dell'esercizio, il debito verso i soci è stato capitalizzato.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo per £ 263,1 milioni (€ 328,3 milioni) ed in aumento rispetto al dato dell’esercizio precedente, che era positivo per £ 95,4 milioni. La variazione è dovuta principalmente ad un’operazione di aumento di capitale, derivante dal collocamento di 8.330.000 azioni a £ 20, che ha determinato un aumento del capitale sociale per £ 83.000 e un aumento della riserva da sovrapprezzo azioni per £ 166.517.000. L’aumento è stato realizzato mediante la conversione del debito verso i soci. Il Patrimonio Netto finanzia il 57,6% dell’attivo.

Riclassificazione Stato Patrimoniale
Impieghi
£/1000
Fonti
£/1000
%
Attivo non corrente
     385.927
Patrimonio Netto
 263.181
57,60%
Passivo non corrente
   43.623
9,55%
Attivo corrente
       70.959
Passivo corrente
 150.082
32,85%
Totale Attivo
     456.886
Totale Passivo
 456.886
100,00%

L’indebitamento.
Il bilancio consolidato al 30 giugno 2012, mostra una posizione finanziaria netta positiva per £ 18.146.000 (€ 22,6 milioni). Determinata da disponibilità liquide per £ 16.986.000 (€ 21,2 milioni) e crediti verso controllate per £ 1.160.000. Non esistono debiti finanziari. Se considerassimo la struttura del gruppo fino al livello di “Chelsea FC plc”, potremmo affermare che l’assenza di debiti finanziari è frutto della scelta, di finanziarsi con apporti di capitale, tuttavia nella controllante “Fordstam Limited”, almeno fino al 2010/11, l’azionista ha preferito rimanere “creditore del gruppo” per i finanziamenti necessari agli apporti di capitale da destinare alle società controllate.
Nel 2010/11 la posizione finanziaria netta era negativa per £ 91.709.000, determinata da disponibilità liquide per £ 17.554.000 e debiti finanziari per £ 109.263.000. Tali debiti finanziari comprendevano il debito di Chelsea Football Club Limited di £ 15 milioni, sotto forma di azioni iscritte nel passivo non corrente ("non-equity preference share"), verso British Sky Broadcasting Group plc e il finanziamento soci per £ 94.263.000. Il prestito sotto forma di azioni di BSkyB dava diritto alla partecipazione agli utili. Il 31/01/2012, BSkyB ha cancellato queste azioni e il relativo dividendo maturato. Il profitto derivante da tale operazione è stato di £ 18.375.000, di cui £ 15.000.000 per la cancellazione delle azioni e £ 3.375.000 per la rinuncia al dividendo.
Il debito per finanziamento soci è stato convertito in capitale.
L’entità dell’indebitamento finanziario netto, cui bisogna aggiungere il saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è conforme al regolamento del Fair Play Finanziario in quanto inferiore ai ricavi.
I debiti con durata inferiore all’esercizio successivo ammontano a £ 150,1 milioni (€ 187,2 milioni), mentre nel  2010/11 erano pari a £ 155,5 milioni. Questi debiti comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2012/13 per l’importo di £ 33,2 milioni (£ 34,5 milioni nel 2010/11).
I debiti commerciali nel complesso sono pari a £ 91,6 milioni (€ 114,2 milioni), di cui £ 47,9 milioni, hanno scadenza entro l’esercizio successivo.
I debiti tributari e previdenziali ammontano a £ 23,4 milioni, mentre nel 2010/11 erano pari a £ 12,8 milioni.
La struttura dell’attivo patrimoniale.
Al 30 giugno 2012, le attività non correnti rappresentano l’84,5% del totale dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 385,9 milioni (€ 481,4 milioni). Si è verificato un aumento del 22,6%, a causa degli investimenti effettuati.
Le immobilizzazioni immateriali nette, rappresentano il 44,1% dell’attivo e risultano aumentate da £ 126,4 milioni a £ 201,3 milioni. La variazione è stata determinata da nuove acquisizioni di giocatori. Appare anche la voce avviamento per £ 822 mila, al netto di ammortamenti per £ 38 mila, determinato dall’acquisizione del 31 gennaio 2012 del 100% di Chelsea Digital Media Limited.
Le immobilizzazioni materiali, rappresentano il 40,4% dell’attivo e ammontano a £ 184,6 milioni (€ 230,3 milioni); nel 2010/11 erano pari a £ 188,3 milioni.
Le attività correnti rappresentano il 15,5% dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 70,9 milioni (€ 88,5 milioni), con un incremento dell’11,9% rispetto all’esercizio precedente.
Le disponibilità liquide diminuiscono da £ 17,6 milioni a £ 16,9 milioni.
Il Valore della Rosa.
Al 30 giugno 2012, il valore contabile netto della rosa calciatori ammonta a £ 200,4 milioni (€ 250 milioni) e risulta in aumento di £ 74 milioni. La variazione è stata causata da investimenti per £ 130,6 milioni, cessioni per un valore netto contabile di £ 5,3 milioni, ammortamenti per £ 49,5 milioni e svalutazioni per £ 1,8 milioni.

Valore della Rosa
£/1000
Costo storico
    337.803
Fondo ammortamento
-   211.388
Investimenti
    130.641
Cessioni
-      5.309
Ammortamenti
-    49.506
Svalutazioni
-      1.787
Totale
    200.454

In base ad una valutazione “indipendente” la rosa del Chelsea al 30 giugno 2012 avrebbe un valore di mercato pari a £ 278.500.000. Dopo la chiusura dell’esercizio, il Chelsea ha acquistato sei calciatori ad un costo iniziale di £ 42.985.000.
Il Fatturato.
Il fatturato consolidato netto, con esclusione della joint venture, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2012, risulta pari a £ 255,7 milioni (€ 319 milioni) e nel 2010/11 era pari a £ 222,3 milioni. L’aumento del fatturato è stato del 15%, rispetto all’esercizio precedente.

Turnover  £/1000
30/06/2012
30/06/2011
Var. %
Broadcasting
    112.815
       98.108
15%
Matchday
     77.742
       67.493
15%
Commercial
     66.977
       59.994
12%

    257.534
      225.595
14%
joint venture
-      1.796
-        3.333
-46%

    255.738
      222.262
15%

L’incremento del fatturato è dovuto principalmente al successo in Champions League e in FA Cup. Tuttavia, si è registrata una riduzione dei proventi derivanti dalla Premier League, a causa del 6° posto (2° posto nel 2010/11).
La media spettatori del 2011/12 è stata di 40.344, mentre nel 2010/11 era di 41.008.
Le Spese operative.
Le spese operative ordinarie ammontano complessivamente a £ 304,6 milioni (€ 380 milioni) e registrano un incremento di £ 38 milioni pari al 14,3%.
I costi operativi straordinari ammontano a £ 1,8 milioni e riguardano solo la svalutazione dei calciatori. Nel 2010/11 ammontavano a £ 41,9 milioni ed esercitarono un impatto significativo sul risultato dell’esercizio.
Risultano anche ricavi straordinari per £ 4,7 milioni, che determinano un risultato positivo della gestione straordinaria per £ 2,9 milioni.
Tra gli altri costi operativi si segnala l’ammortamento delle immobilizzazioni dei costi di registrazione dei calciatori ammontante a £ 49,5 milioni (€ 61,7 milioni), in aumento del 24,6%. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,9 milioni di sterline, di cui £ 3,4 milioni per terreni e fabbricati. Tale voce dovrebbe essere considerata come costo “virtuoso” ai fini del Fair Play Finanziario.
Il Costo del Personale.
Il costo del personale ammonta a £ 171 milioni (€ 213,3 milioni) e registra un decremento del 9,8% rispetto ai 189,5 milioni di sterline del 2010/11. L’incidenza del costo del personale sul fatturato, senza plusvalenze, è pari al 67% (85% nel 2010/11), nel limite del 70%, stabilito dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Il costo del personale riguarda 604 unità (560 nel 2010/11) di cui 89 appartenenti alla gestione sportiva (giocatori e staff compreso).
Nel 2011/12 il costo del personale comprende anche un ricavo straordinario di £ 4.700.000 (nel 2010/11 c’erano costi straordinari per £ 21.435.000).
Player Trading.
La differenza tra plusvalenze e minusvalenze realizzate con le cessioni di calciatori è positiva per £ 28,8 milioni (€ 35,9 milioni), mentre nel 2010/11 era positiva per £ 18,4 milioni.
Questo risultato positivo è dovuto principalmente alle seguenti cessioni: Yuri Zhirkov all’Anzhi Makhachkala, Slobodan Rajkovic all’Amburgo, Alex al Paris Saint Germain e Anelka allo Shanghai Shenhua. L’importo non è sufficiente a coprire gli ammortamenti e pertanto la gestione del “player trading è in perdita per £ 22,5 milioni.

Player Trading
£/1000
Ammortamenti calciatori
-         49.506
Svalutazioni calciatori
-           1.787
Risultato netto cessione calciatori
          28.794
Totale
-         22.499

Il pareggio di bilancio.
L’utile netto consolidato al 30 giugno 2012 è di £ 1.378.000, mentre, al 30 giugno 2011, risultava una perdita netta consolidata di £ 67,6 milioni.
Per quanto riguarda una possibile previsione per il bilancio 2012/13 bisognerà mettere in conto l’eliminazione nella fase a gironi della Champions League, il mancato ripetersi di ricavi straordinari, una diminuzione delle plusvalenze e il costo della sostituzione dello staff tecnico. Nella sostanza potrebbe verificarsi uno scenario che porterebbe il Chelsea al limite della soglia di tolleranza dei 45 milioni di euro.
Rimane una problematica interessante da considerare, ossia quale sarà il bilancio consolidato che sarà valutato dall’UEFA. Perché se fosse quello di Fordstam Limited, Abramovich dovrà rinunciare al suo credito, trasformandolo in capitale.