Luca Marotta
Dopo la cessione dei marchi da Inter ad Inter Brand avvenuta
in data 29 dicembre 2005, per un importo di € 158.000.000, dopo l’operazione di
fusione inversa di Inter Capital srl in “FC Internazionale Milano Spa”, che
generò delle riserve da concambio azioni utilizzate per coprire in parte la
perdita 2006/2007, durante il 2013/14 è stata costituita una nuova società
denominata Inter Media and Communications Srl” per dar luogo ad un’operazione
di rifinanziamento del debito.
La costituzione di Inter Media ha richiesto il ricorso ad
un’operazione straordinaria di conferimento.
FC Internazionale Milano Spa attraverso l’operazione
straordinaria di conferimento ha conseguito una plusvalenza che ha contribuito
significativamente alla realizzazione dell’utile dell’esercizio 20113-2014.
Come detto, l’operazione di rifinanziamento del debito ha
comportato inizialmente la costituzione di una nuova società e il conferimento
in essa da parte di F.C. Internazionale Milano SpA dei i contratti di
sponsorizzazione, dei crediti derivanti dalla vendita dei “media rights” e dei
contratti relativi al canale tematico Inter Channel e il conferimento da parte
di Inter Brand s.r.l di tutte le attività connesse alla gestione del marchio
“FC Inter”. Il conferimento ha comportato la registrazione di ingenti plusvalenze. Successivamente, la nuova
società è stata in grado di fornire le garanzie per ottenere un finanziamento
di 230 milioni da parte di Unicredit e Goldman Sachs.
Bisogna evidenziare che entro il 30 giugno 2019 occorrerà
rimborsare la rata finale del finanziamento e che tale rata è di un importo
notevole, perché ammonta a 184 milioni di Euro.
Nei Conti d’ordine di F.C. Internazionale Milano Spa figura
la voce “Pegni su quote controllata” per € 153.830.567.
Nonostante gli effetti dell’operazione del conferimento e
del rifinanziamento, in base ai dati e alle notizie fornite dal bilancio di
esercizio 2013/14 della società “F.C. Internazionale Milano S.p.A.” sembrerebbe
estremamente probabile che il club nerazzurro non risulti in linea con i
parametri stabiliti dal Fair play finanziario, in quanto il risultato aggregato
su base consolidata dei tre anni 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014, certamente non
rispetta la soglia, pari ad un risultato negativo complessivamente non
superiore a 5 milioni di euro, ovvero a 45 milioni di euro in caso di
ricapitalizzazione, definita per il rispetto della ‘Break-Even Rule’.
Infatti, gli amministratori hanno scritto che in base a
quanto risulta dal bilancio consolidato, la valutazione delle partecipazioni
con il metodo del patrimonio netto, determinerebbe una riduzione del patrimonio
netto al 30 giugno 2014 di Euro 129.355.000 e del risultato dell’esercizio
chiuso alla stessa data di Euro 135.611.000. Tali effetti sono essenzialmente
determinati dallo storno delle plusvalenze da conferimento. Pertanto la perdita
del bilancio consolidato 2013/14 è stimabile in 102,4 milioni di Euro, mentre
il bilancio di esercizio 2013-14 di F.F. Internazionale Milano S.p.A. mostra un
utile di € 33.186.211.
La nuova struttura
del Gruppo.
La nuova struttura del Gruppo F.C. Internazionale Milano
riferita alla data del 30 giugno 2014, è influenza dall’ingresso del nuovo
socio di riferimento e dall’operazione straordinaria che ha portato alla
costituzione di Inter Media.
F.C. Internazionale Milano S.p.A. è controllata per il 70%
dalla società International Sports Capital HK Ltd; per il 29,5% da
Internazionale Holding S.r.l.e per lo 0,5% da altri soci minori.
A sua volta, F.C. Internazionale Milano S.p.A. controlla al
100% Inter Futura s.r.l. e Inter Brand s.r.l.. Inoltre, F.C. Internazionale
Milano S.p.A. detiene il 55,61% di “Inter Media and Communication S.r.l.” e il
50% di MI Stadio s.r.l..
Inter Brand s.r.l. detiene il detiene il 44,39% di “Inter
Media and Communication S.r.l.” e il 100% di “Shangai Inter Brand Trad. Co
Ltd”.
MI Stadio s.r.l. controlla al 90% la società “Asansiro
S.r.l.”.
Il continuo supporto
di Moratti.
Dal bilancio di esercizio 2013/14, emerge un dato inaspettato,
rispetto all’ipotesi che con l’avvento di Thohir, Moratti si sarebbe
disimpegnato dal continuo supporto
finanziario al club nerazzurro. Moratti ha continuato a supportare
finanziariamente la società anche durante tutto il 2013/14, precisamente fino a
giugno 2014.
L’apporto durante l’esercizio è stato di circa € 31 milioni,
portando il totale dell’apporto di Moratti all’Inter dal 1994/1955 alla cifra
di 1.273.180.000 Euro.
Nel mese di Luglio 2013, Moratti, tramite Internazionale
Holding S.r.l, aveva effettuato versamenti a copertura perdite per Euro
11.000.000, che sono state utilizzati per ripianare le perdite 2012/2013.
In data 22 ottobre 2013 ha versato Euro 5.000.000,
inizialmente a titolo di finanziamento soci e successivamente, a seguito di
rinunzia avvenuta con lettera del 14 novembre 213, come versamenti in
c/capitale, trasferiti poi nel conto riserva copertura perdite.
Nel mese di giugno 2014 tramite Internazionale Holding s.r.l
ha versato in conto copertura perdite in formazione Euro 14.951.000.
Il Valore dell’Inter.
Secondo la classifica “BRANDFINANCE® FOOTBALL 50 | 2014”, il
brand di FC Internazionale Milano valeva 112 milioni di Euro.
Secondo la classifica di Forbes l’Inter si collocava al
quattordicesimo posto con un valore stimabile in 483 milioni di dollari USA.
Tali valori sembrano molto distanti dalla valutazione che ha
permesso l’ingresso di Thohir in società.
In data 15 novembre
2013 è stato deliberato, per F.C. Internazionale Milano S.p.A., un aumento del
Capitale Sociale a pagamento, per nominali Euro 10.500.000 oltre sovrapprezzo
pari a Euro 64.500.000, mediante emissione di n. 8.166.666.667 nuove azioni
ordinarie, riservato alla società “International Sports Capital HK Limited”.
La società “International Sports Capital HK Limited” ha
assunto, tra l’altro, degli impegni di ricapitalizzazione già garantiti per almeno un triennio ed è
diventata il nuovo azionista di controllo di F.C. Internazionale Milano S.p.A.,
sottoscrivendo un numero di nuove azioni rappresentative del 70% del capitale
sociale e versando Euro 75.000.000.
Tale operazione, effettuata il 15 novembre 2013, ha permesso di
stabilire un valore di mercato che è stato utilizzato per determinare il valore
realizzabile della partecipazione al 30 giugno 2013 di Internazionale Holding
srl.
In definitiva, in
data 15 novembre 2013, il 70% di F.C. Internazionale Milano S.p.A. valeva
75.000.000 di Euro e di conseguenza il 100% valeva 107.142.857,14.
La continuità
aziendale (“Going Concern”).
La continuità aziendale deve intendersi come attitudine
dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e
quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine
del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Non a caso a partire dalla Stagione Sportiva 2013/2014, ciascun club deve
presentare il bilancio certificato da un revisore esterno attestante la
continuità aziendale (‘going concern’).
La relazione della Società di Revisione al bilancio
d’esercizio 2013/14 contiene dei richiami di informativa. Al punto 4 ha
richiamato l'attenzione sull'informativa fornita dagli Amministratori sulla
"Modifica della compagine azionaria”, relativamente all'avvenuta modifica
dell'Azionista di riferimento della Società; sulle "Operazioni di conferimento
e rifinanziamento del debito" e "Partecipazioni in imprese
controllate e collegate", in merito alla natura, motivazioni ed effetti
dell'operazione di conferimento a “Inter Media and Communication S.r.l.” del
ramo d'azienda di gestione delle attività "commercializzazione materiale
audiovisivo storico, canale televisivo Inter Channel e sponsorizzazioni"
gestito dalla Società sino al 5 giugno 2014, nonché sulle informazioni fornite
dagli Amministratori sul tema della "Continuità aziendale" e del
"Patrimonio netto", in relazione alle considerazioni effettuate dagli
stessi Amministratori per ritenere che la Società operi in continuità
aziendale.
Al punto 5, la Società di Revisione ha evidenziato che, in
base al D.lgs. 127/91 ed in conseguenza del riassetto proprietario avvenuto in
data 15 novembre 2013, a partire dal presente bilancio al 30 giugno 2014, “F.C.
Internazionale Milano S.p.A.” è tenuta alla redazione del bilancio consolidato,
che prima era redatto con i soli fini di adempiere alle norme N.O.I.F. e al
"Manuale delle licenze U.E.F.A.".
Nella Relazione sulla Gestione è scritto che l’Azionista di
riferimento, contestualmente all’acquisizione del pacchetto di maggioranza
della Società, ha espresso l’impegno a supportare patrimonialmente e
finanziariamente la Società per almeno un triennio.
Tale impegno è stato riconfermato in sede di redazione della
semestrale al 31 dicembre 2013 e garantirà alla Società di operare in
continuità aziendale nel prevedibile futuro, nonostante il budget per il
prossimo esercizio preveda un risultato ancora negativo, con assorbimento di liquidità.
Considerando le previsioni di perdita anche per il 2014/15,
si confermerebbe che, anche la gestione economica di Thohir, almeno nel breve
periodo, non riesca a generare un modello di business che si autofinanzi, ma si
è ancora in presenza di una gestione che necessita dell’intervento del suo
socio di riferimento per far fronte agli impegni finanziari.
La “ratio” del Regolamento del Fair Play Finanziario è
quella di “obbligare” le società di calcio ad adottare sistemi gestionali che
si autofinanzino, col principio cardine del “non spendere più di quanto si
guadagni”. Infatti, una gestione che si autofinanzi non ha bisogno dell’impegno
del suo socio di riferimento, perché è in grado, da se stessa, di creare le
risorse finanziarie per far fronte agli impegni.
Il Patrimonio Netto.
A partire dalla Stagione Sportiva 2013/2014, ciascun club
deve presentare un patrimonio netto non negativo a livello consolidato. Nel
caso in cui esistesse un Patrimonio Netto negativo, non deve comunque evidenziare
un deterioramento rispetto all’esercizio precedente.
In base a quanto scritto dagli amministratori, dal bilancio
consolidato risulta che la valutazione delle partecipazioni con il metodo del
patrimonio netto determinerebbe una riduzione del patrimonio netto al 30 giugno
2014 di Euro 129.355.000 e del risultato dell’esercizio chiuso alla stessa data
di Euro 135.611.000. Tali effetti sono essenzialmente determinati dallo storno
delle plusvalenze da conferimento.
Il Patrimonio Netto del bilancio di esercizio di F.C.
Internazionale Milano S.p.A. al 30 giugno 2014, è positivo per € 132.565.511,
mentre al 30 giugno 2013 era negativo per € 6.572.103. La composizione, al 30
giugno 2014, del patrimonio netto era la seguente: capitale sociale pari ad € 15.000.000
(€ 35.000.000 nel 2012-13), Riserva sovrapprezzo azioni per € 64.500.000, "riserva
copertura perdite in formazione" per € 19.951.403 (€ 38.309.705 nel 2012-13),
Perdite portate a nuovo per € 72.103 e utile dell’esercizio per € 33.186.211 (perdita
dell’esercizio pari a € 79.881.808 nel 2012-13).
La Riserva copertura perdite, riguarda versamenti effettuati
da Internazionale Holding s.r.l..
L’Indebitamento Finanziario
Netto.
Per il regolamento del Fair Play Finanziario l’indebitamento
di natura finanziaria al netto delle disponibilità, unitamente al saldo tra
crediti e debiti per la compravendita calciatori, non deve essere superiore ai
ricavi.
Nel caso di F.C. Internazionale questo dato sembrerebbe non risultare
conforme a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario già a livello di bilancio
d’esercizio. A livello di Bilancio Consolidato sarà evidenziato interamente lo
spostamento del debito bancario di 230 milioni verso la controllata Inter
Media.
Le disponibilità liquide sono pari a € 37.353.096, mentre
nell’esercizio precedente erano pari a € 119.166.
Al 30 giugno 2014, F.C. Internazionale Milano S.p.A., a
seguito delle operazioni di rifinanziamento del debito, detiene posizioni
finanziarie debitorie verso la controllata Inter Media per € 158.723.000. Tale
finanziamento prevede un tasso di interesse speculare a quello previsto per il
contratto di finanziamento tra Inter Media e Goldman Sachs pari a Euribor a 3
mesi + spread del 5,5%.
Invero, i Debiti verso imprese controllate ammontano
complessivamente a Euro 167.591.004 e si riferiscono oltre alla posizione
debitoria verso Inter Media, a debiti verso la controllata Inter Brand per Euro
8.867.000 di cui Euro 8.697.000 relativi al conguaglio da conferimento, Euro
666 mila relativi al contratto di service e altri minori per Euro 40 mila e a
debiti verso la controllata Inter Futura S.r.l. per Euro 131 mila.
I debiti verso soci per finanziamenti pari a Euro 22.292.534
(di cui € 22.133.000 la quota capitale), riguardano versamenti a titolo di
finanziamento fruttifero di interessi effettuati nei mesi di maggio e giugno
2014 dall’Azionista di riferimento. Tale finanziamento matura interessi al
tasso dell’8% annuo ed è rimborsabile entro il 29 maggio 2015, con la
possibilità di prorogare la data del rimborso tramite una richiesta scritta da
far pervenire 90 giorni prima della scadenza.
I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 100,6
milioni (€ 95,8 milioni nel 2012-13). Gli importi maggiori riguardano: PARMA
FOOTBALL CLUB S.P.A. per € 21.440.000; BOLOGNA F.C. S.P.A. per € 15.235.000;
GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB S.P.A. per € 6.650.000; A.C. MILAN S.P.A. per
€ 4.833.000; LIVERPOOL F.C. per € 3.333; GALATASARAY per € 3,5 milioni e WERDER
BREMEN per € 1.250.000.
I Debiti verso enti settore specifico riguardano i rapporti
con enti e società del settore e mostrano un decremento di 6,5 milioni di Euro
rispetto all’esercizio precedente.
Nello specifico, i debiti verso società calcistiche nazionali ammontano a € 110,5
milioni. Gli importi maggiori riguardano: PARMA F.C. SPA per € 26.490.000;
BOLOGNA F.C. 1909 SPA per € 18.797.000; S.S. LAZIO SPA per € 16 milioni e U.C.
SAMPDORIA SPA per € 15,2 milioni e GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB SPA per €
9.820.000.
I
debiti verso società calcistiche estere ammontano a € 8.444.000. L’importo
principale riguarda il debito verso GNK DINAMO per € 7 milioni.
I debiti verso società nazionali sono regolati presso la
stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni
creditorie per un ammontare pari a Euro 100.454.000.
La costituzione di
“Inter Media and Communication S.r.l.”
Per rifinanziare il debito, in data 6 maggio 2014 è stata
costituita con un capitale sociale di 10.000 Euro la società “Inter Media
and Communication S.r.l.” avente come
oggetto sociale: “commercializzazione materiale audiovisivo storico, canale
televisivo Inter Channel e sponsorizzazioni” precedentemente in capo a “F.C.
Internazionale Milano S.p.A.” e “licencing, merchandising, sponsorizzazioni e
altre operazioni relative al marchio Inter attraverso internet e altri media” precedentemente
in capo alla controllata “Inter Brand S.r.l.”.
Il capitale sociale è stato sottoscritto inizialmente da
“F.C. Internazionale Milano S.p.A.”.
Successivamente è stato deliberato l’aumento di capitale
riservato con efficacia dal 5 giugno 2014, sottoscritto da Inter e Inter Brand.
In data 5 giugno 2014 sono state poste in atto due
operazioni di conferimento di ramo d’azienda nella società “Inter Media
and Communication S.r.l.”, la prima
riguardante “F.C. Internazionale Milano
S.p.A.” e la seconda “Inter Brand S.r.l.”.
La differenza tra i valori di bilancio conferiti e quelli di
perizia indipendente dei rami d’azienda conferiti è stata iscritta nel
patrimonio netto in parte a incremento del capitale sociale di costituzione e
per la differenza a riserva sovrapprezzo azioni.
Il ramo d’azienda di “F.C. Internazionale Milano S.p.A.” evidenziava un Netto Patrimoniale di €
5.829.000 e comprendeva il valore netto residuo della library riguardante i materiali e i diritti relativi
l'archivio RAI; i contratti con RCS, per lo sviluppo delle sponsorizzazioni, con
Infront Italy per la digitalizzazione e commercializzazione degli archivi
storici Rai (library), con Sky Italia per la licenza e i servizi di produzione
del canale tematico Inter Channel, con Nike, con Pirelli, con Telecom e altri contratti
minori relativi alle sponsorizzazioni oltre che 6 dipendenti.
Il valore di perizia del ramo d’azienda di “F.C.
Internazionale Milano S.p.A.”, redatta da un esperto indipendente, è stato di 159.190.000
Euro.
A causa di alcune differenze passive manifestatesi
successivamente tra la data di riferimento delle relazione peritale e la data
di efficacia del conferimento, risultanti pari a 14.066.000 Euro, il maggior
valore della perizia ha determinato una
plusvalenza pari a Euro 139.295.000 e l’iscrizione della partecipazione del
55,6092% in Inter Media per Euro 153.830.567.
Il ramo
d’azienda di “Inter Brand S.r.l.” evidenziava un Netto Patrimoniale di € 51.658.000.
Tale ramo comprendeva il valore netto residuo del marchio “FC Inter” e i
contratti di licenza uso marchi, il contratto tra RCS SPORT Inter e Inter Brand
per sponsorizzazioni, contratto tra Inter e Inter Brand per fornitura servizi
commerciali, tutti i diritti di proprietà intellettuale, oltre che 6
dipendenti.
La Perizia effettuata da un esperto
indipendente ha stimano il valore del ramo d’azienda di “Inter Brand S.r.l.”
pari a 131.816.000 Euro.
A causa di alcune differenze passive manifestatesi
successivamente tra la data di riferimento delle relazione peritale e la data
di efficacia del conferimento, risultanti pari a 321 mila Euro, il maggior
valore della perizia ha determinato una
plusvalenza pari a Euro 79.837.000 e l’iscrizione della partecipazione del 44,39%
in Inter Media per Euro 122.797.000.
La società “Inter Media and
Communication S.r.l.” ha iscritto una riserva da sovrapprezzo azioni
pari a complessivi Euro 276.028.000 (oltre il capitale sottoscritto pari a Euro
500.000 e l’allocazione a riserva legale pari a Euro 100.000), l’iscrizione
degli attivi e dei passivi patrimoniali come precedentemente individuati e
l’allocazione del plusvalore generato dal conferimento stesso pari a Euro
219.131.000 ad avviamento, in via provvisoria fino alla redazione del primo
bilancio d’esercizio del 30 giugno 2015.
L'operazione
di rifinanziamento bancario.
In data 27 maggio 2014, Inter Media ha sottoscritto con
Goldman Sachs International e Unicredit un finanziamento per complessivi Euro
230 milioni di cui Euro 200 milioni come linea di credito senior per
rifinanziare i debiti esistenti ed Euro 30 milioni per finanziare il
circolante.
A garanzia di tale finanziamento
figurano i flussi di liquidità rivenienti dai contratti conferiti dalla Società
e da Inter Brand ad Inter Media oltre che i flussi garantiti dai diritti televisivi
i cui crediti sono stati ceduti dalla Società a Inter Media e da quest’ultima
dati a garanzia del finanziamento stesso.
Gli interessi applicati sul finanziamento sono ad un tasso
variabile pari all’Euribor a 3 mesi oltre uno spread del 5,5%.
Il piano di rimborso stabilito è il seguente:
- 1 rata da 1 milione di Euro entro il 30 giugno 2015;
- 15 rate trimestrali da 3 milioni di Euro ciascuna dal
30.09.2015 al 30.03.2019 per un totale di Euro 45 milioni;
- 1 rata finale per 184 milioni di Euro entro il 30 giugno
2019.
In aggiunta a quanto sopra, il bilancio consolidato di F.C. Internazionale Milano S.p.A. e il
bilancio d’esercizio di Inter Media dovranno rispettare due parametri
finanziari (covenants), ossia: il Debt Service Cover Ratio e il Pro-forma Debt
Service Cover Ratio.
Il
Debt Service Cover Ratio riguarda il rapporto tra i flussi di cassa netti da
gestione operativa e la somma tra oneri finanziari iscritti nel bilancio e i
pagamenti di capitale avvenuti nei 12 mesi precedenti.
Il
Pro-Forma Debt Service Cover Ratio viene calcolato utilizzando i medesimi
fattori, determinati su valori stimati da Budget.
Tali suddetti parametri devono essere calcolati trimestralmente
a partire dal 30 settembre 2014 e devono risultare in valori superiori o uguali
a 1,5.
Nel caso in cui il Debt Service Cover Ratio fosse inferiore
a 1,5, gli Azionisti possono effettuare versamenti in capitale utilizzabili per
incrementare i flussi di cassa operativi e riposizionare il parametro su valori
pari o superiori a 1,5. Tale possibilità è concessa per una sola volta nel caso
la prima squadra rimanga in serie A, mentre è estendibile a 3 volte qualora la
prima squadra retroceda in una serie minore.
Se i parametri sforassero ulteriormente è previsto il
decadimento dal beneficio del termine.
L’operazione di finanziamento è costata a Inter Media circa
14 milioni di Euro,
Tali spese sono state
capitalizzate nel bilancio di Inter Media, come oneri accessori sul
finanziamento nella voce “Altre immobilizzazioni immateriali” e ammortizzate
sulla base della durata del contratto.
Con i flussi di cassa derivanti dall’operazione di
finanziamento sono stati corrisposti da Inter Media a F.C. Internazionale
Milano S.p.A. Euro 157,8 milioni, a titolo di finanziamento infragruppo e utilizzati
per chiudere le posizioni debitorie esistenti e finanziare il circolante. In
tal modo, si è liberato l’Azionista Internazionale Holding ed il suo socio di
riferimento dalle garanzie connesse a tale debito bancario. Inoltre, la cifra
di Euro 39,4 milioni è stata utilizzata per rimborsare il finanziamento Monte
dei Paschi di Siena, conferito da Inter Brand. La cifra di Euro 3,3 milioni è
stata destinata per finanziare l’operatività di Inter Media, mentre un importo
pari a Euro 15,5 milioni, pari al capitale sociale cumulato di F.C. Internazionale
Milano S.p.A. e Inter Media, è stato versato in un conto corrente vincolato presso
Unicredit a titolo di garanzia.
In data 30 giugno 2014, l’assemblea dei Soci di Inter Media,
ha deliberato la distribuzione in natura della riserva sovrapprezzo per un
ammontare totale pari a circa Euro 157,8 milioni di cui Euro 87,8 milioni
distribuiti a F.C. Internazionale Milano ed Euro 70 milioni alla controllata
Inter Brand srl.
Il 31 luglio 2014, la distribuzione della riserva verso F.C.
Internazionale Milano S.p.A. è stata definita e accettata, tramite
compensazione parziale delle posizioni debitorie che F.C. Internazionale Milano
S.p.A. deteneva nei confronti di Inter Media per il finanziamento infragruppo.
Nella stessa data e nello stesso modo, Inter Media e Inter
Brand hanno definito e accettato la distribuzione della quota di dividendo
destinata a Inter Brand srl attraverso la cessione pro-soluto della quota parte
residua del credito di Inter Media verso Inter per il già citato finanziamento
infragruppo.
I dividendi distribuiti a Inter e Inter Brand sono stati
contabilizzati a riduzione del valore delle rispettive partecipazioni in Inter
Media.
Per effetto di tale distribuzione quindi, successivamente
alla data di bilancio il finanziamento infragruppo in capo a Inter Media verso
Inter di Euro 157,8 milioni risulta interamente estinto, con corrispondente
riduzione della riserva sovrapprezzo azioni e del valore delle partecipazioni
di Inter ed Inter Brand in Inter Media. Inter da parte sua risulta invece
debitrice verso la controllata Inter Brand, per effetto della suddetta cessione
di credito, di Euro 70 milioni. Tale posizione verrà regolata con l’operazione
di distribuzione di dividendi da Inter Brand alla Società come previsto dalla
distribuzione del risultato d’esercizio al 30 giugno 2014 di Inter Brand.
Infatti, il progetto
di bilancio della controllata totalitaria Inter Brand prevede la distribuzione
di un dividendo di Euro 78.760 migliaia che verrà compensato con le posizioni
debitorie derivate dalle operazioni di conferimento e cessione dei crediti
finanziari da distribuzione del dividendo da Inter Media ad Inter Brand.
Gli altri debiti.
In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, le società
di calcio richiedenti la Licenza UEFA,
non devono avere debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità
sociali o fiscali, a meno che tali debiti siano oggetto di contenzioso, con valide
argomentazioni a supporto.
La voce “debiti” iscritta nello stato patrimoniale è
diminuita da € 432,9 milioni a € 412,9 milioni, di cui € 167,6 milioni per
Debiti verso imprese controllate, € 22,3 milioni per debiti verso soci, € 69,2
milioni (€ 73,7 milioni nel 2012-13) per debiti verso fornitori, € 123,6 milioni
per debiti verso enti settore specifico, a fronte di crediti per € 100,6
milioni.
Tra i debiti verso fornitori si segnalano € 34 milioni (€ 35
milioni nel 2012-13) verso agenti Fifa ed € 12,5 milioni per debiti verso il
Comune di Milano riferiti ai corrispettivi per affitto dello stadio da
utilizzare a compensazione con le migliorie effettuate dalla Società.
I debiti verso il personale, diminuiscono da € 14,6 milioni a
€ 9,9 milioni. Un dato da considerare “fisiologico” e rientrante nei canoni del
Fair Play Finanziario.
I debiti per cessione dei crediti pro soluto, si sono
azzerati rispetto all’esercizio precedente in cui erano pari a 50,4 milioni di Euro.
Questi debiti si sono azzerati per via dell’operazione di finanziamento.
I “Risconti attivi pluriennali per licenza d’uso marchi” sono
stati oggetto di conferimento.
I debiti tributari diminuiscono da € 11 milioni a € 9,4
milioni Il decremento è dovuto alla riduzione della voce “Debiti per
accertamento con adesione DRE 2005-2006-2007”. Il debito relativo alle cartelle
esattoriali connesse all’adesione ad avvisi di accertamento per rilievi ai fini
IRAP, IVA e ritenute alla fonte per il periodo dal 2005 al 2007, diminuisce da
€ 2,5 milioni a € 367 mila.
I debiti per IRPEF su lavoro dipendente aumenta da € 8
milioni a € 8,6 milioni. In Nota Integrativa si fa cenno a contenziosi fiscali
a seguito di accertamenti per la fattispecie inerente i costi per agenti
sportivi.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso dell’Inter,
l’indice di indebitamento è pari a 0,32, che segnala il prevalere delle
Liabilities sui mezzi propri.
L’indice di indebitamento potrebbe essere un parametro da
considerare in chiave modifica del Regolamento del Fair Play Finanziario, se si
adottasse il principio di favorire la capitalizzazione dei club con i mezzi
propri, evitando il ricorso all’indebitamento.
Il Valore della Rosa.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ammonta a € 159,5 milioni (€ 144,8 milioni nel 2012-13). La
variazione è dovuta ad investimenti per € 95,8 milioni (€ 88,3 milioni nel 2012-13),
cessioni per un valore contabile netto di € 14,4 milioni (€ 38,6 milioni nel 2012-13)
ed ammortamenti per 66,7 milioni (€ 53,4 milioni nel 2012-13).
Tra i calciatori con valore contabile residuo più elevato
spiccano: Hernanes de Carvalho per € 20.762.500 (costo storico € 22.650.000); Handanovic
per € 9.700.000 (costo storico: € 19,4 milioni); Kovacic per € 9.906.937 (costo
storico: € 14,6 milioni); Icardi Mauro
per € 10.4 milioni (costo storico: € 13
milioni); Crisetig Lorenzo per € 9.5
milioni (costo storico: € 9,5 milioni);
Taider Saphir per € 8.750.000 (costo storico: € 11,2 milioni); Alvaro Pereira
per € 6.380.691 (costo storico € 12.229.658); Fredy Guarin per € 6.873.658 (costo
storico € 12.219.836); Rodrigo Palacio per € 4.811.111 (costo storico €
10.825.000); Ricardo Alvarez per € 5.531.708 (costo storico: € 12.524.863); Nagatomo per € 4.106.250 (costo
storico: € 10.950.000). Vidic risulta avere un valore netto contabile di € 1,8 milioni.
I crediti per compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF
ammontano a € 3.050.000 (€ 9.751.000 nel 2012-13). Gli importi maggiori
riguardano: Tommasone (Genoa) per € 1.750.000 e Garritano (Cesena) per € 700
mila.
I debiti da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF ammontano
a € 7.490.000 (€ 5.670.000 nel 2012-13). L’importo maggiore riguarda Taider in
compartecipazione col Bologna per 5,5 milioni, seguito da Ventre Michael in
compartecipazione col Genoa per € 1.820.000.
Pertanto, si potrebbe stimare il valore economico potenziale
della rosa al 30 giugno 2014 per € 155 milioni (€ 148,9 milioni nel 2012-13).
Nella campagna trasferimenti estiva 2014-15 si è registrato
un saldo negativo di cassa di € 7,6 milioni. Sono stati acquistati: Gary Medel
dal Cardiff City, Yann M’Vila dal Rubin Kazan e Pires Ribeiro Osé Rodolfo dalla
Roma.
Sono stati ceduti: Lorenzo Paramatti al Bologna, Marco
Benassi al Torino, Ricardo Alvarez al Sunderland, Sliti Saphiri Taider al
Sassuolo e Simone Benedetti al Cagliari.
La Gestione Economica.
A causa anche della mancata partecipazione alle competizioni
Europee, il valore della produzione dell’Inter è diminuito del 16,6%, da € 201,2
milioni a € 167,7 milioni. Il fatturato netto, senza plusvalenze, prestiti e
capitalizzazione costi vivaio diminuisce da € 162,7 milioni a € 154,5 milioni.
I costi della produzione diminuiscono solo del 2,9%, da € 275,9
milioni a € 268 milioni. Il 43,4% di tali costi è rappresentato dal costo del
personale e il 24,9% dall’ammortamento della rosa calciatori.
La differenza negativa tra ricavi e costi della produzione aumenta
da € 74,7 milioni a 100,3 milioni di Euro.
Il problema resta l’elevata incidenza del costo del fattore
lavoro sul valore della produzione, che è del 109%, In altre parole, la gestione economica dei calciatori, ossia
stipendi più ammortamenti assorbe tutti i ricavi della gestione caratteristica.
I Ricavi.
I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti
radiotelevisivi diminuiscono da € 81,4 milioni a € 76,4 milioni. A differenza
della stagione precedente mancano i diritti TV per le competizioni europee che
nel 2012-13 erano pari a € 6,7 milioni,
pertanto, i diritti tv nazionali risultano pari a € 76,4 milioni (€ 76,7 milioni
nel 2012-13).
I ricavi commerciali aumentano da € 27,6 milioni a € 36,2
milioni. Le sponsorizzazioni sono pari a € 34,5 milioni (€ 25,6 milioni nel 2012-13),
con un’incidenza del 20,6% sul valore della produzione. L’incremento è dovuto
al riconoscimento di un “signing fee” di Euro 8 milioni da parte dello sponsor
tecnico “NIKE”. Infatti, nel mese di Agosto 2013 è stato rinegoziato il
contratto con lo sponsor tecnico, con prolungamento decennale. Pirelli ha contribuito
con € 12.293.000 e Nike con € 19.641.000. I ricavi da pubblicità diminuiscono
da € 2.005.000 a € 1.659.697 ed un’incidenza dello 0,99% sul valore della
produzione. La gestione del marchio, con il relativo merchandising, fino al
conferimento in “Inter Media srl” è stata di competenza della controllata Inter
Brand S.r.l..
I ricavi da gare, comprese le quote degli Inter club
diminuiscono da € 19,6 milioni a 18,8 milioni di euro. Tali ricavi incidono per
l’11,22 sul valore della produzione. Gli abbonamenti sono diminuiti da € 9,6
milioni a 7,5 milioni di Euro, mancano i ricavi da Coppe Internazionali che nel
2012-13 erano pari a € 1.001.000, mentre gli incassi da gare in casa ammontano a
€ 10,1 milioni.
I contributi in conto esercizio pari a € 3.150.858, nella
tabella sopra classificati tra gli altri ricavi, riguardano principalmente i
contributi della Lega legati ai premi della Tim Cup e ai ricavi collettivi esclusi
i diritti audiovisivi.
Gli altri ricavi, pari a € 19.947.738 (€ 26.434.000 nel 2012-13),
si riferiscono per € 7,2 milioni ai ricavi per commercializzazione
dell’archivio televisivo, per Euro 7.218.000 alla quota promo-pubblicitaria dei
palchi e sky box.
La società continua ad investire nel vivaio, infatti, i
costi del vivaio capitalizzati ammontano ad € 4.666.139 (€ 4,6 milioni nel 2012-13).
Il Player Trading.
Il Player Trading dell’Inter ha conseguito il miglior
risultato nell’esercizio 2009/10, grazie all’enorme plusvalenza realizzata con
la cessione di Ibrahimovic al Barcellona. Nel 2013-14 segna un risultato
negativo. La differenza tra plusvalenze e minusvalenze non riesce a coprire il
costo annuale dei cartellini dei calciatori rappresentato dagli ammortamenti.
Le plusvalenze risultano pari a € 7.229.931 (€ 33.892.437 nel 2012-13) e hanno un’incidenza sul valore
della produzione del 4,31%. Il calciatore che ha determinato la maggiore
plusvalenza pari a € 2.108.333 è stato Belfodil Isaak, ceduto nello stesso anno
dell’acquisto per € 11,5 milioni al Parma. Le altre plusvalenze di rilievo riguardano:
per € 3,5 milioni quella di Tommasone Vincenzo ceduto al Genoa per € 3,5
milioni e per € 1.512.000 quella di Capello Alessandro ceduto al Bologna per € 5
milioni.
Le minusvalenze da cessioni diritti pluriennali, pari a €
855 mila (€ 7,4 milioni nel 2012-13), riguardano principalmente per la
risoluzione di Chivu Cristian per € 272 mila.
Per quanto riguarda, le acquisizioni di calciatori a titolo
temporaneo, ammontanti a € 1,1 milioni (€ 5.360.000 nel 2012-13), il costo
maggiore riguarda il prestito di Silvestre dal Palermo per € 3 milioni, seguito
dal prestito di Gargano dal Napoli per € 1.250.000.
Per quanto riguarda, le cessioni di calciatori a titolo
temporaneo, ammontanti a € 1.350.000 (€ 25 mila nel 2012-13) riguardano
principalmente Ishak Belfodil, Matias Silvestre e Samuele Longo.
Gli ammortamenti della rosa calciatori, sono aumentati da €
53,4 milioni a € 66,7 milioni.
I Costi della
Produzione.
Il costo dei dipendenti, al 30 giugno 2014 in rapporto al
valore della produzione incide per il 69,3%, ma se considerassimo il fatturato netto la
percentuale aumenterebbe al 75,2%. Il costo del personale risultante dal
bilancio di esercizio è pari a € 116,2 milioni (€ 128 milioni nel 2012-13) e
risulta in diminuzione del 9,2%. Il
costo del personale tesserato è diminuito da € 116,5 milioni a € 102 milioni. I
compensi contrattuali dei calciatori sono diminuiti da € 106,3 milioni a € 85,5
milioni, quelli per gli allenatori e i tecnici passano da € 5,3 milioni a € 11,9
milioni, mentre i Premi rendimento diminuiscono da € 2,5 milioni a € 1,9
milioni.
IL COSTO DEL FATTORE LAVORO
Il costo del fattore lavoro dato dalla somma del costo del
personale sportivo (€ 102 milioni) e dal costo degli ammortamenti (€ 66,7
milioni) è pari a € 168,7 milioni e incide sui ricavi al netto delle
plusvalenze per il 109,2%.
La U.E.F.A. potrà richiedere maggiori informazioni
economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentino un costo del
personale tesserato (rappresentato da stipendi e ammortamenti) superiore al 70%
dei ricavi. Per quanto descritto sopra, l’Inter non è in linea con quanto
richiesto dal Regolamento del Fair Play Finanziario.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono pari a € 79.707.094
(€ 60.773.048 nel 2012-13), di cui € 66,7 milioni per ammortamenti rosa
calciatori, € 6,1 milioni per svalutazioni crediti ed € 4,2 milioni per
l’ammortamento relativo alla capitalizzazione dei costi vivaio.
L’importo maggiore dei costi per godimento dei beni di terzi,
riguarda il canone di licenza d’uso dei marchi per € 14,9 milioni (€ 16 milioni
nel 2012-13). Trattandosi di operazione con società controllata, questo importo
non ha effetti nel bilancio consolidato, che è il bilancio da considerare ai
fini del Fair Play Finanziario.
I costi per prestazioni di servizi diminuiscono da € 41,1
milioni a € 37,8 milioni. Tali costi comprendono anche i costi specifici
tecnici diminuiti da € 9,6 milioni a € 3,7 milioni. Tale diminuzione è dovuta
al minor impatto dei costi per la campagna trasferimenti, che riguardano principalmente
i compensi per Agenti FIFA.
La gestione
finanziaria.
La gestione finanziaria netta, esclusi oneri e proventi da
compartecipazione ex art. 102 bis NOIF, è negativa per € 11,1 milioni. Tale
gestione gli oneri finanziari per € 10,9 milioni, riguardanti interessi passivi
su debiti verso banche per circa € 6,3 milioni (€ 7,6 milioni nel 2012-13),
interessi passivi su mutui per € 193 mila (€ 486 mila nel 2012-13) e oneri per
factoring per € 2,6 milioni (€ 2,1 milioni nel 2012-13).
La gestione straordinaria.
I proventi straordinari ammontano a 139 milioni di Euro e
riguardano la plusvalenza da
conferimento, in data 6 maggio 2014, dei diritti tv, dei contratti di
sponsorizzazione e del marchio Inter per la costituzione della società “Inter
Media and Communication S.r.l.”.
Conclusioni.
La scadenza più importante per il Gruppo F.C. Internazionale
Milano S.p.A. è quella del 30 giugno 2019, data entro la quale bisognerà
rimborsare la rata finale di 184 milioni di Euro, per estinguere il
finanziamento. In cinque anni il nuovo management dovrà creare un modello
gestionale che oltre ad autofinanziarsi sia in grado di generare i flussi di
cassa necessari per il rimborso del prestito.
Altrimenti, dovranno intervenire gli azionisti.
Per un club di calcio, il modello gestionale improntato
all’autofinanziamento, necessita dei risultati sportivi. In particolare, per i
club italiani diventa molto importante la partecipazione alle competizioni
europee e il recente avvicendamento dell’allenatore potrebbe essere visto sotto
questo aspetto. Sotto il profilo economico invece bisogna evidenziare che
comporterà almeno un raddoppio dei costi dello staff tecnico, Nel 2013/14 la
voce “Compensi contrattuali allenatori e tecnici” era pari a € 11.938.000.
Per avere un’idea di quanto detto, un anno senza
competizioni europee, come il 2013/14, potrebbe comportare un fatturato intorno
ai 150 milioni ed il modello di gestione improntato all’autofinanziamento
implicherebbe necessariamente di non spendere oltre 105 milioni tra ingaggi e
ammortamenti, ossia il 70% del fatturato netto.
Rimane l’incognita delle eventuali sanzioni per il Fair Play
Finanziario. Il 7 novembre 2014, una delegazione dell’Inter è stata ascoltata dall’UEFA
sui motivi della violazione del Break-even Rule e sui programmi per rientrare
nei limiti consentiti.