domenica 25 gennaio 2015

Bilancio Cesena 2013/14: la rateizzazione del debito fiscale e la continuità aziendale col Piano.



Luca Marotta


Il bilancio della società Associazione Calcio Cesena S.p.A., chiuso al 30 giugno 2014, ha evidenziato una perdita netta di Euro 4.951.194, mentre nell’esercizio precedente la perdita era stata pari a Euro 2.800.161 e nel 2011/12 si era registrato un utile di 2,1 milioni di Euro.
La perdita ha comportato l'esposizione di un patrimonio netto di Euro 4.552.435, mentre nell’esercizio precedente era negativo per € 78.461. Tale situazione integra la fattispecie di cui all'art. 2446 del Codice Civile, ossia la riduzione del capitale di oltre un terzo in conseguenza di perdite. Gli Amministratori hanno subordinato l’adozione dei provvedimenti consequenziali, al mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano Economico Finanziario, che funge da “stella polare” nella gestione del Cesena.
Oltre all’evidenza dell’importanza del Piano, appare molto chiara la dipendenza della gestione economica dal Player Trading. Non a caso, nella Relazione sulla Gestione, gli Amministratori hanno tessuto gli elogi per il direttore Sportivo Rino Foschi, che ha allestito una squadra in grado di raggiungere la promozione in Serie A e di realizzare anche ottimi risultati economici derivanti dalla compravendita calciatori.

La Compagine Sociale.

Al 30 giugno 2014, A.C. Cesena S.p.A. risultava avere un capitale sociale di Euro 9.500.000, parzialmente versato.
La società Cesena & Co. Società Cooperativa è titolare di 9.499.000 azioni, del valore nominale di 1 Euro, pari al 99,98% del Capitale Sociale; mentre, SECON Servizi Contabili SRL è titolare di n. 1.000 azioni, pari allo 0,02% del Capitale Sociale.
Per l’esercizio 2013/14 il rapporto con la controllante Cesena & Co. evidenzia crediti per € 1,2 milioni; debiti per € 7,66 milioni e ricavi per € 1.018.000.

Il Piano Industriale 2014-2018.

Il Piano Industriale 2014-2018 è basato sulla partecipazione almeno al campionato di Serie B, per tutta la durata dello stesso.
Sul fronte ricavi è previsto quanto segue:
- ricavi da gare: per la Serie B mantenimento dei livelli 2013/14; il doppio in caso di Serie A;
- ricavi da sponsorizzazione: per la Serie B mantenimento dei livelli 2013/14; il doppio in caso di Serie A;
- incremento dei ricavi da eventi straordinari;
- Player Trading positivo.
-          
Per quanto riguarda i costi è previsto quanto segue:
- mantenimento dei costi del personale 2013/14 anche per il campionato di Serie A 2014/15 e con riduzione alla metà in caso di retrocessione;
- ottimizzazione dei costi da gare;
- ulteriore riduzione dei costi di gestione.

Dal punto di vista finanziario è previsto:
- la prosecuzione del ricorso a eventuali transazioni per i rapporti con i fornitori e gli altri debitori;
- la verifica di accordi di dilazione con l'Erario;
- la stipula di accordi quadro con interlocutori finanziari per le operazioni di anticipo/factoring;
- il completamento del versamento dell'aumento del capitale sociale, in base alle esigenze di cassa;
- eventuali operazioni di patrimonializzazione anche con il coinvolgimento di terzi.

Gli Amministratori hanno la ragionevole aspettativa, tenuto anche conto del fatto che alcune azioni sono state già attuate, che la situazione patrimoniale, finanziaria ed  economica prosegua verso la normalizzazione.

La Continuità Aziendale (going concern).

Nei criteri di valutazione esposti nella Nota Integrativa è scritto: “sussiste una incertezza, considerato che la Società si trova al 30 giugno 2014 nella fattispecie prevista dall’art. 2446 C.C., che può far sorgere dubbi sulla capacità della Società di continuare ad operare sul presupposto della continuità aziendale”. Tuttavia gli amministratori hanno la ragionevole aspettativa che la Società abbia adeguate risorse per continuare la normale operatività nei prossimi 12 mesi, considerando che in data 22 luglio 2013, l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti ha approvato la proposta di aumento di capitale sociale fino ad Euro 9,5 milioni e che per l’esercizio 2014/2015 è previsto un risultato di sostanziale pareggio sulla base dei risultati delle azioni previste dal Piano Industriale. Inoltre, sempre secondo gli Amministratori, la Società è in grado, per i prossimi mesi, di far fronte al pagamento degli stipendi, dei fornitori e delle scadenze fiscali e previdenziali.

Nella Relazione sulla Gestione, redatta dagli Amministratori, è specificato che il Consiglio di Amministrazione, alla presenza del Collegio Sindacale, ha approvato il bilancio in data 30 settembre 2014. Tuttavia, la Società di Revisione, essendo al primo anno di incarico ha richiesto un’integrazione della documentazione chiedendo maggior tempo per la redazione delle proprie relazioni. Pertanto, l’Assemblea degli Azionisti del 28 ottobre ha rinviato l’approvazione del progetto di bilancio d'esercizio 2013-2014.
Poiché il Consiglio di Amministrazione ha approvato anche il nuovo piano economico finanziario per le prossime stagioni considerando sia l’ipotesi del mantenimento della categoria che quella della retrocessione, il 17 dicembre 2014, lo stesso Consiglio di Amministrazione è stato convocato per l’approvazione della versione definitiva del bilancio.
Il contenimento dei costi, la rateizzazione del debito fiscale di 20 milioni in 120 rate e gli apporti della controllante hanno consentito agli Amministratori di poter garantire la continuità aziendale.

Che il Piano industriale funga da “stella polare” nella gestione del Cesena, trova conferma nel fatto che, al 30 giugno 2014, il Cesena si trovava nella situazione prevista dall'art. 2446 del Codice Civile, ossia la riduzione del capitale di oltre un terzo in conseguenza di perdite, e che gli Amministratori hanno subordinato l’adozione dei provvedimenti consequenziali al mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano Economico Finanziario.

Tuttavia, quello che conta è che il socio di maggioranza ha garantito agli Amministratori il suo impegno continuativo, sia di natura societaria che di natura patrimoniale e finanziaria, a sostenere patrimonialmente e finanziariamente la Società almeno fino al 31 dicembre 2015.

In effetti, gli Amministratori hanno anche evidenziato che nonostante le previsioni per il 2014/15 di un sostanziale pareggio, è molto probabile che durante l’esercizio si verifichino “tensioni di liquidità”, che rendano necessario il supporto della Proprietà.

Il Valore della Rosa



Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori aumenta da € 22,9 milioni a € 31,8 milioni. La variazione è dovuta ad investimenti per € 17,3 milioni, cessioni con un valore contabile residuo di circa € 2 milioni, svalutazioni per € 133 mila e ammortamenti per € 6,3 milioni.

Tra i principali acquisti si segnalano i seguenti:

Calciatore Acquistato
Club
Prezzo
Cascione Emmanuel
Parma
        2.500.000
Romano Antonio
Brescia
        2.400.000
Maiorana Salvatore
Vicenza
        2.000.000
Moncini Gabriele
Juventus
        2.000.000
Agliardi Federico
Bologna
        2.000.000
Di Cecco Felice
Brescia
        1.600.000
Traoré Mohamed Lamine
Parma
        1.500.000
Crialese Carlo
Parma
        1.000.000

Le Immobilizzazioni finanziarie per crediti da compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F, al 30 giugno 2013, ammontano a € 6.150.000 (€ 9.720.000  nel 2012/13). Tali compartecipazioni si riferiscono ai seguenti calciatori: Rossini (Parma) per € 1.600.000; Fabbri T. (Parma) per € 1.000.000; Dokovic (Bologna) per € 1.400.000; Ferri (Brescia) per € 1.200.000,00; Canini (Brescia) per € 600 mila; De Cenco (Pavia) per € 350 mila.

I debiti per Compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F., al 30 giugno 2014, ammontano a € 5.900.000 (€ 7.500.000 nel 2012/13) e si riferiscono principalmente ai seguenti calciatori:
Ingegneri (Bologna) per € 1.250.000; Ephraim (Brescia) per € 1.200.000; Defrel (Parma) per € 1.200.000 e Garritano (Inter) per € 700.000.

Le Altre Attività.

Al 30 giugno 2014, figurano in bilancio i crediti verso soci per versamenti ancora dovuti per circa 6 milioni di Euro, in riferimento all’aumento di capitale sottoscritto.

Le Immobilizzazioni immateriali al 30 giugno 2014 ammontano ad € 51.147.710 (€ 44.531.418 nel 2012/13) e comprendono le “Concessioni e licenze d’uso” pari a € 12.604.133 (€ 14.523.813 nel 2012/13). Tale voce, nel 2012/13, evidenziava un notevole incremento, rispetto al 2011/2012, dovuto alla allocazione del Marchio Sociale per Euro 13.477.404 a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione (inversa) della controllante Cesena 1940. In tale voce figurano anche i diritti di Archivio Rai iscritti (a partire dal 2011/12) al costo storico pari a € 2.800.000.
Le “Altre Immobilizzazioni immateriali” pari a € 4.626.977 (€ 4.778.104 nel 2012/13) comprendono i costi pluriennali su beni di terzi per i lavori di riqualificazione e ammodernamento dello stadio “Dino Manuzzi” e per  l’acquisto del manto sintetico dello stadio “Dino Manuzzi” e del centro sportivo “Villa Silvia. I campi sportivi e lo stadio risultano essere in concessione dal Comune di Cesena per la durata di 15 anni.
Le Immobilizzazioni materiali al 30 giugno 2014 ammontano ad € 2.646.636 (€ 2.826.096 nel 2012/13). Il 26 settembre 2012 è stato perfezionato l’acquisto dell’immobile di Corso Sozzi a Cesena adibito a Sede sociale per l’importo di € 2.198.586.

Il Patrimonio Netto.



Il Patrimonio Netto è positivo per € 4.552.435, mentre nel 2012/13 era negativo per € 78.461.
La variazione positiva è dovuta alla perdita dell’esercizio pari a € 4.951.194 e all’aumento dovuto all’effetto positivo generato dall’aumento del capitale sociale di € 9.500.000.
Nell’esercizio precedente si ricadeva nell’ipotesi prevista dall’articolo 2447 del Codice Civile, e in data 22 luglio 2013, è stato deliberato l’aumento di capitale sociale fino ad Euro 9,5 milioni, di cui versato, al 13/03/2014,  circa Euro 3,5 milioni.
Al 30 giugno 2014, ovviamente, l’equity ratio è positivo per il 3,8%. Questo significa che la società è sottocapitalizzata perché su 100 Euro investiti, solo 3,8 provengono dal capitale di rischio.
 Il capitale circolante netto è negativo, perché il valore delle attività a breve termine non riesce a fronteggiare il valore delle passività a breve termine.

La Posizione Finanziaria Netta

L’indebitamento finanziario netto del Cesena ammonta a circa 19 milioni di Euro ed è in diminuzione rispetto al 2012/13. Il margine operativo lordo è positivo per circa € 11,4 milioni ed il rapporto tra Net Debt e MOL è pari a 1,7. Ciò significa che la gestione operativa riesce a generare flussi di casa in grado di pagare il debito finanziario in circa 1,7 anni. Tuttavia se si considerasse il Debito Lordo, tale rapporto salirebbe a 10,1.
Poiché l’indebitamento finanziario netto è superiore al fatturato netto appare evidente la necessità di ricorrere al Player Trading.



I Debiti verso banche risultano pari ad Euro 11,6 milioni (€ 14,7 milioni nel 2012/13) e risultano in diminuzione del 20,7% rispetto al 2012/13.
L’importo del debito bancario maggiore riguarda l’Istituto per il Credito Sportivo con i seguenti importi e scadenze: € 1.940.935 con scadenza il 31/07/2031; € 2.881.902 con scadenza il 30/09/2013. Con “Carisp Cesena 1” figurano debiti per € 206.751 di conto corrente; € 200.000 di Fido ed € 1.820.000 per mutui con scadenze  entro il 28.02.2025. Con “Carisp Cesena 2” figurano debiti per € 179.053 di conto corrente ed € 200.000 di Fido.
Con “Credito di Romagna” figurano debiti per € 1.413.552 di conto corrente; € 1.420.000 di Fido; € 357.176 di anticipi;  € 268.631 per mutui con scadenze  entro il 01.11.2022 ed € 800.570 per mutui con scadenze  entro il 28.02.2025.
I Debiti verso soci per finanziamenti ammontano a Euro 5.955.407 (€ 7,7 milioni nel 2012/13).
Gli altri debiti finanziari pari a € 2.197.000 riguardano il factoring per € 1.637.000 e altri finanziatori per Euro 560.000.
Il saldo tra crediti e debiti verso gli Enti del settore specifico anche per la compravendita calciatori è positivo per circa 3,2 milioni di Euro.
I Debiti verso società di calcio nazionali ammontano a € 31.900.000 (€ 40.281.000 nel 2012/13). Il Parma è la società maggiormente esposta con € 10.026.000 (€ 16.625.000 nel 2012/13), seguita da Brescia con € 6.375.000 e Bologna con € 5.050.000.
I crediti verso società di calcio nazionali risultano pari ad € 37.764.000 (€ 47.958.000 nel 2012/13). Il credito relativo alle transazioni estere pari a Euro 50 migliaia si riferisce alle società Sunderland e Feyenoord.
Le fatture da emettere per premi di valorizzazione ammontano a € 3 milioni.
Il Fair Play Finanziario auspica che l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, aumentato del saldo tra debiti e crediti da calciomercato non sia superiore al Fatturato Netto.

I Debiti con dipendenti, fisco ed Enti Previdenziali.

I debiti verso il Personale ammontano a € 4.486.000 (€ 3.016.000 nel 2012/13) aumentano di Euro 1.470.000, e sono pari a circa il 45,7% del costo del Personale stesso. Una percentuale che sembra piuttosto elevata, forse perché comprensiva dei premi per la Serie A.
I Debiti tributari risultano pari a € 21.788.563 al 30/06/2014, in aumento rispetto al dato del 2012/13 che era pari a € 15.485.374 . Tali debiti “finanziano” il 18,3% dell’attivo e costituiscono il 21,9% della voce debiti. Tra i debiti tributari figurano molti importi rateizzati, come: “Debiti verso Equitalia N.8 cartelle” per € 10.183.794 e con rateizzazione al 23/05/2024;  Erario IVA - IRAP anno 2012 per € 4.781.054 e con rateizzazione al 23/05/2024; Erario IVA - anno 2013 per € 3.207.551, con rateizzazione al 23/05/2024; “Debiti verso Equitalia ex Cesena 1940” per € 1.038.983 e con rateizzazione al 23/05/2024; Debito IVA I° Semestre 2014 per € 1.584.825 da pagare entro il 16/03/2015.
Anche tra i Debiti verso Enti Previdenziali, che risultano pari a Euro 695 migliaia, figurano alcuni importi rateizzati.
Il fondo imposte differite è pari a € 10.915.273 (€ 8.847.485 nel 2012/13). Nello specifico, durante il 2013/14, sono state accantonate Imposte differite passive su plusvalenze rateizzate per Euro 3.786.000 e sono state stornate imposte differite passive su ammortamenti e plusvalenze marchio per € 1.866.000. Pertanto, le Imposte differite passive su plusvalenze rateizzate ammontano a circa €  8,7 milioni e le imposte differite passive su ammortamenti e plusvalenza marchio ammontano a circa € 2,2 milioni.
Il Fondo rischi pari a € 1,9 milioni, risulta invariato.
Nel mese di febbraio 2014 presso la società vi è stato un accesso da parte dell'Autorità Giudiziaria, conclusosi nel mese di marzo 2014., per esaminare talune operazioni effettuate nel corso della precedente gestione.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,04, ciò vuol dire che la Società possiede dei beni il cui valore, come espresso in bilancio, è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,04.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari a 3,8%. Il ricorso al capitale di terzi appare eccessivo.


La Gestione Economica.

Durante l’esercizio 2013/2014, il valore della produzione è diminuito del 16,8%, precisamente da € 36,2 milioni a € 30,1 milioni. La causa della diminuzione dei ricavi è da ricercare soprattutto nel decremento dei ricavi per il cosiddetto “paracadute” per le squadre retrocesse in Serie B e nel calo dei ricavi commerciali.
I costi della produzione si sono ridotti in misura maggiore, ossia del 18,2%, passando da € 34,9 milioni a € 28,5 milioni.



I Ricavi.

Durante il 2013/2014 il fatturato netto è diminuito del 26,3%, passando da € 15,7 milioni a € 11,6 milioni.
I diritti audiovisivi sono aumentati da € 368 mila a € 368 mila.
I ricavi da gare sono aumentati da € 912 mila a € 1,5 milioni. II numero degli abbonati si è ridotto, a circa 7.418 unità, mentre nel 2011/12 era pari a 11.917 unità. Da notare anche, che i prezzi sono stati ridotti.
I ricavi commerciali da sponsorizzazioni e pubblicità sono diminuiti a Euro 1,35 milioni da Euro 3,2 milioni. L’importo riconosciuto per le sponsorizzazioni è stato di € 358.473 (di cui € 339.773 riguardanti lo sponsor tecnico Errea), quello relativo ai ricavi pubblicitari è stato pari a € 996.596.
Per il 2014/15 ci sarà la novità del “naming rights” dello stadio. Il 27 settembre 2014, il presidente del Cesena Giorgio Lugaresi, ha stipulato un contratto di sponsorizzazione con la Orogel mutando il nome dell'impianto sportivo in Orogel Stadium - Dino Manuzzi. Secondo un articolo de La Gazzetta dello Sport (<>
 http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Cesena/26-09-2014/cesena-rinominato-stadio-manuzzi-orogel-90572612626.shtml ) trattasi di un accordo decennale che ha già portato nelle casse del club la cifra di 1.200.000 Euro.
Gli altri ricavi beneficiano del “paracadute” solo per 2,5 milioni di Euro per la retrocessione in serie B.

Il Player Trading.

Dai dati degli ultimi 4 bilanci approvati, risulta che il Cesena è riuscito a coprire l’ammortamento dei calciatori con l’attività di Player trading. Quindi, per il Cesena l’attività di Player Trading risulta fondamentale.



Le Plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, realizzate nel corso dell’esercizio, sono state pari a € 17,2 milioni (€ 12.342.476 nel 2012/13). Gli importi sono quelli risultanti dalla seguente tabella.


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Le minusvalenze ammontano a € 1.771.834 e riguardano i calciatori della tabella seguente.



La gestione delle compartecipazione presenta un saldo economico negativo.
Tra i proventi da compartecipazione pari a € 2.249.500, spiccano Adorni (Parma) per € 995.500 e Capitano Filippo per € 450.000.
Gli oneri da compartecipazione risultano pari a € 3.443.000. I maggiori importi hanno riguardato Djuric (Parma) per € 1.099.500, Paolini (Parma) per € 999.500; Benalouane (Parma) per € 250.000; Pellizzari (Juventus) per € 250.000.

L’ammortamento della rosa calciatori è diminuito da € 7 milioni a € 6,3 milioni.

I Costi.

I costi per servizi sono diminuiti di Euro 1,4 milioni, assestandosi a € 3,9 milioni (€ 5,3 milioni nel 2012/13). Tali costi comprendo costi specifici tecnici per € 342.811 dovuti a consulenze tecnico sportive per acquisizione calciatori.
Il costo del personale pari a € 12,3 milioni (€ 11,8 milioni nel 2012/13), risulta in aumento di Euro 526.513, e incide per il 106% sul Fatturato Netto, perché il Cesena punta molto sul Player Trading.  Infatti, l’incidenza sul valore della produzione è del 43%.
L’incremento del costo dei tesserati di circa il 5% è dovuto al premio promozione e ai premi per obiettivi raggiunti.
Gli ammortamenti per concessioni, marchi, licenze d’uso, comprensivi del marchio  “AC Cesena”, ammontano a € 1.920.780 (€ 1.246.691 nel 2012/13).
Complessivamente gli ammortamenti e svalutazioni ammontano a Euro 9,8 milioni (10,2 milioni nel 2012/13), registrando un decremento di € 403.347.
Non sono stati effettuati accantonamenti per rischi (€ 1.600.000 nel 2012/13).

Escludendo le compartecipazioni, la gestione finanziaria risulta negativa per € 1,9 milioni. Da evidenziare l’esistenza di oneri da contenzioso per € 904.912 e interessi passivi verso altri finanziatori per € 405.981. Gli interessi passivi bancari sono pari a € 494.672  e gli interessi passivi e oneri da Factoring sono pari a € 183.558.

Il Risultato dell’esercizio.

Il Risultato ante imposte è stato negativo per € 5,5 milioni (-€ 2,85 milioni nel 2012/13) e le imposte sul reddito sono state pari a € 573 mila circa.

Conclusioni.


Gli Amministratori prevedono di chiudere l’esercizio 2014/15 con un risultato di pareggio, considerando anche risultati economici positivi derivanti dalla compravendita di calciatori. Inoltre, sempre secondo gli Amministratori, il mantenimento della categoria permetterebbe al Cesena di raggiungere in tempi brevi il completo risanamento economico. 

domenica 4 gennaio 2015

Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D. 2013/14: perdita di 40,7 milioni di Euro.



Luca Marotta


Il bilancio consolidato 2013/14 di “Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D.” si è chiuso con una perdita al netto delle imposte pari a Euro 40.717.918. A seguito di tale perdita il patrimonio netto è diventato negativo ed è stato necessario il ricorso ad un aumento di capitale e ad una successiva OPA, da parte della Persona giuridica di diritto privato e di pubblica utilità che controlla la società quotata in Borsa.
Una delle possibili cause della perdita è da ricercare nel drastico crollo del risultato economico relativo alla cessione dei calciatori diminuito da € 76,4 milioni a € 23,9 milioni. Tenuto conto che la continuità aziendale si basa in parte sulle plusvalenze. Il risultato di tale particolare gestione è stato il peggiore negli ultimi sette anni.
Negli ultimi sette anni (dal 2007/08 al 2013/14), il Porto ha realizzato circa € 272 milioni di eccedenze di plusvalenze, con una media annua di € 38,8 milioni.
Il ricorso al Player Trading è dovuto al fatto che le plusvalenze generano liquidità effettiva, che serve a pagare il debito finanziario del club, anche perché le banche accettano, a garanzia del finanziamento concesso, i diritti economici sulle cessioni dei calciatori, come confermato nel rinnovo con rinegoziazione dei prestiti bancari, nel mese di settembre 2014.
Il realizzo delle plusvalenze, come evidenziato dai revisori contabili, è anche uno degli elementi alla base della continuità aziendale.
Tele politica gestionale è soprattutto influenzata dal ruolo svolto dalle “Third Party Ownership” (TPO).

Il Gruppo.

Il controllore di ultima istanza della società quotata in Borsa “Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D.” è “Futebol Clube do Porto”, che secondo il diritto commerciale Portoghese è “Persona giuridica di diritto privato e di pubblica utilità”.

Le società incluse nel bilancio consolidato di “Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D.”, sono sei. “Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D.” si occupa della partecipazione a competizioni sportive professionistiche e dell’organizzazione di spettacoli sportivi. Tale società è la capogruppo che controlla le altre cinque.
“PortoComercial – Sociedade de Comercialização, Licenciamento e Sponsorização, S.A.”, si occupa della commercializzazione dei diritti di immagine, delle sponsorizzazioni, del merchandising e licensing. Tale società è controllata al 93,5%.
“F.C.Porto Multimédia - Edições Multimédia, S.A.”, si occupa del settore mass-media. Tale società è controllata al 70%.
“PortoEstádio – Gestão e Exploração de Equipamentos Desportivos, S.A.”, si occupa della gestione e del funzionamento degli impianti sportivi. Tale società è controllata al 100%.
“PortoSeguro – Sociedade Mediadora de Seguros do Porto, Lda.” si occupa dell’attività finanziaria. Tale società è controllata al 90%.
“Dragon Tour, Agência de Viagens, S.A.” si occupa dell’organizzazione e vendita di viaggi e pacchetti turistici. Tale società è controllata al 93,5%.

La Capitalizzazione di Borsa.
La società “Futebol Clube do Porto - Futebol SAD “ è quotata in Borsa all’Euronext di Lisbona.
Il Porto capitalizza in borsa un valore di 8,55 milioni Euro considerando solo 15 milioni di azioni circolanti e il valore di € 0,57.
Tale valore non considera le 7.500.000 di azioni privilegiate senza diritto di voto.
Durante il 2014 il valore minimo dell’azione è stao di  0,370 e il valore massimo di 0,820.



Fonte: http://www.bolsadelisboa.com.pt/pt-pt/products/equities/PTFCP0AM0008-XLIS/quotes

La continuità aziendale.

La società Deloitte & Associados, SROC S.A. ha certificato il bilancio e ha rilevato che il patrimonio netto è negativo per 33.067.340 Euro. Per tale motivo, gli Amministratori hanno proposto nell'Assemblea degli Azionisti tenutasi il 2 ottobre 2014, un aumento di capitale sociale per un importo di 37,5 milioni di euro, tuttavia in base a quanto scritto dalla Società di Revisione ci si ritroverebbe ancora nella situazione di perdita di oltre la metà del capitale sociale, disciplinata dal Codice delle Società Commerciali Portoghese (“Artigo 35.º Perda de metade do capital” e “Artigo 171.º Menções em actos externos”).
Come evidenziato dagli Amministratori, la decisione circa l’adeguatezza patrimoniale della società è di competenza dell’Assemblea dei soci.
Inoltre, i revisori hanno anche rilevato che il capitale circolante netto, ossia la differenza tra crediti e debiti a breve, è negativo. I Revisori hanno evidenziato che la continuità aziendale del Porto, fa anche affidamento sul mantenimento del sostegno finanziario da parte delle istituzioni finanziarie, e sul successo delle future operazioni, come la vendita dei diritti alle prestazioni dei calciatori, da cui derivano le plusvalenze, come è accaduto negli anni precedenti.
In sintesi, la continuità aziendale del Porto dipende anche dalle plusvalenze.

Lo Stato Patrimoniale.

L’attivo presenta un totale di 200.395.932 Euro, mentre nel 2012/13 era pari a 227.852.575.
Il totale delle passività (liabilities) è aumentato da € 220,2 milioni a € 233,5 milioni.
Il valore della rosa incide sull’attivo per il 30,7%.
Il valore delle immobilizzazioni materiali pari a € 1.197.406, incide sull’attivo per lo 0,6%.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è inferiore a 1, essendo pari a 0,86, ciò vuol dire che il valore dei beni del club non è sufficiente a pagare i debiti e occorre il sostegno dei soci.
In effetti, il 2 ottobre 2014 si è proceduto ad un aumento di capitale.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,53, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Tale indice risulta in peggioramento rispetto al 2012/13, quando era pari a 0,68.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è negativo essendo pari a -0.14.
Tale indice risulta in peggioramento rispetto al 2012/13, quando era positivo ed era pari a 0,03.
Anche l’equity ratio è negativo e il ricorso al capitale di terzi sembra eccessivo.

Il Valore della Rosa.

Il valore contabile della rosa è esposto nelle attività non correnti per € 61,5 milioni (€ 76,2 milioni nel 2012/13) e rappresenta il 30,7% dell’attivo. La variazione negativa di € 14,7 milioni, rispetto al 30 giugno 2013, è dovuta ad investimenti per € 18,8 milioni, cessioni per un valore residuo contabile di € 6,3 milioni, ammortamenti per € 26,4 milioni, rettifiche di valore per € 760 mila.



Al 30 giugno 2014, risultano 45 calciatori, di cui 10 calciatori con un valore residuo superiore ai 2 milioni di Euro, 7 calciatori con un valore compreso tra 1 e 2 milioni di Euro e 28 calciatori con un valore residuo inferiore al milione di Euro. Gli acquisti più importanti effettuati durante il 2013/14 sono riportati, con le relative percentuali, nella tabella seguente.



Da notare che i calciatori vengono inseriti nel conteggio in base alla percentuale di possesso dei diritti economici sugli stessi, che non sempre coincide col 100%.
Al 30 giugno 2014, Danilo, Jackson Martinez, Alex Sandro Igor Lichnoski e Hector Quiñones erano posseduti al 100%, mentre Mangala era posseduto al 56,7% e Diego Reyes figura con una percentuale di possesso del 47,5%.
Nella voce “altri creditori”, pari a € 10.027.940, sono evidenziati gli importi spettanti a "terzi" (TPO), in regime di partecipazione economica. Per il 25% Walter da Silva, Pearl Design Holding Ltd. vanta un credito da compartecipazione di € 2.125.000. Doyen Sports Investments Ltd. vanta un credito da compartecipazione di € 2.352.941 per Defour e di € 2.647.059 per Mangala. Goog for Sports Ltd. vanta un credito da compartecipazione di € 1.500.000, per l’importo da ricevere dal Chelsea per la cessione di Christian Atsu.

Le cessioni più importanti sono rilevabili dalla tabella seguente.



I calciatori i cui diritti sportivi siano stati ceduti in maniera definitiva, trattenendo una parte dei diritti economici, vengono iscritti nella voce dell’attivo corrente “Altre attività finanziarie”. Il valore di tale voce allocata nell’attivo corrente ammonta a € 720.999 (€2.246.568 nel 2012/13) e riguarda principalmente i diritti economici sulle cessioni dei seguenti calciatori:

Calciatore
 %
 Valore
Prediger
50%
664.950
Souza
25%
658.333
Soares
70%
448.000

Dopo la chiusura dell’esercizio, sono stati acquistati i diritti pluriennali alle prestazioni sportive per 5 anni e il 60% dei diritti economici del calciatore Adrian Lopez del Club Atlético Madrid per 11 milioni di euro; i diritti pluriennali alle prestazioni sportive per 5 stagioni e il 100% dei diritti economici del giocatore Brahimi dal Granada Club de Fútbol per 6,5 milioni di Euro; e successiva alienazione, dell'80% dei diritti economici del giocatore per l'importo di € 5.000.000, a Doyen Sports Investments Limited; i diritti pluriennali alle prestazioni sportive per 4 stagioni e il 30% dei diritti economici del giocatore Vincent Aboubakar da FC Lorient per 3.000.000 euro; i diritti pluriennali alle prestazioni sportive per 4 stagioni e il 100% dei diritti economici del giocatore Martins Indi del Feyenord da 7,7 milioni di euro.
Per quanto riguarda le cessioni successive al 30 giugno 2014, è stato ceduto Steven Defour, per € 6.000.000 oltre bonus e il Eliakim Mangala, a 30,5 milioni di valore di Euro, per il quale il Porto possedeva il 56,67% dei diritti economici.
E’ stato rinnovato il contratto di Jackson Martínez Valencia, fino al 30 giugno 2017, fissando la clausola di rescissione a 35 milioni di euro.

I Crediti.

La prima voce per importanza dell’attivo è rappresentata dai crediti verso i clienti con un valore complessivo di € 75,7 milioni (€ 88,9 milioni nel 2012/13) ed un’incidenza sull’attivo del 37,8%.
L’importo dei crediti verso clienti non correnti è di € 11,2 milioni (€ 24,8 milioni nel 2012/13), mentre l’importo a breve termine è di € 64,5 milioni (€ 64,1 milioni nel 2012/13).
I crediti verso clienti includono anche quelli relativi alle cessioni dei calciatori, che ammontano a € 40,3 milioni (€ 57,8 milioni nel 2012/13). I maggiori importi riguardano: € 11.000.000 verso il Club Valencia CF per Otamendi; € 10 milioni verso lo Zenit St Petersburg per Hulk; € 7,5 milioni verso il Manchester City per Fernando; € 3.875.803  verso l’ Atlético de Madrid per Falcao e Ruben Micael; € 2.125.000 verso Fluminense FC per Walter, € 1.661.788 verso Olympique Lyon perLisandro Lopez, Cissokho, € 1.500.000 verso Chelsea FC per Atsu e € 1.058.000 verso Kasimpasa per André Castro.

Lo Stadio.

FC Porto SAD utilizza lo Stadio Drago. Lo stadio ’“Estadio do Dragão” formalmente è di proprietà di “Euroantas”. Il 7 luglio 2003, fu raggiunto con “Euroantas” per la costruzione, il finanziamento e la gestione dello stadio. Tale accordo configurava un contratto di locazione operativa per 30 anni.

Nell’ambito di questo accordo, era previsto il pagamento anticipato degli ultimi 15 canoni, dal 2018 in poi, per la cifra di € 14.963.937. Tale importo figura in bilancio nella voce "Altre attività non correnti". Per i primi quindici anni, il canone di locazione doveva essere pari al costo per il servizio del debito annuale che sopporta Euroantas e per i successivi quindici anni, un importo inferiore, indicizzato ad un determinato parametro.

Il Patrimonio Netto.



Il patrimonio netto è negativo per € 33,1 milioni, comprese le interessenze dei terzi. Essendo negativo non è conforme a quanto stabilito dal Financial Fair Play.
Inoltre risulta deteriorato rispetto al 2012/13, quando era positivo per € 7,6 milioni.
Tuttavia, già nel 2012/13 era evidente che il Gruppo fosse “sottocapitalizzato”, in quanto il patrimonio netto finanziava solo il 3,3% dell’attivo e il 10% del valore contabile della rosa dei giocatori.
La variazione rispetto all’esercizio precedente è dovuta alla perdita dell’esercizio di € 40,7 milioni.

Il 2 ottobre 2014, l’assemblea generale degli azionisti ha deliberato l'aumento di capitale sociale per un importo di 37,5 milioni di Euro, con l’emissione di 7.500.000 azioni privilegiate senza diritto di voto, sottoscritte da Futebol Clube do Porto. Tale aumento mira anche a soddisfare uno dei requisiti richiesti dal Regolamento del fair play finanziario dell’UEFA.
Nella stessa assemblea è stata deliberata l’acquisizione del 50% delle azioni di EuroAntas – Promoção e Gestão de Empreendimentos Imobiliários, S.A.”. Euroantas è una società il cui asset principale è lo Stadio Dragao. In base ad una perizia indipendente, è stato fissato un valore della società per 110.120.750 Euro, nettamente superiore a quello offerto da Futebol Clube do Porto.

Il 31 ottobre 2014 è stato effettuato l’aumento di capitale mediante emissione di azioni privilegiate senza diritto di voto per un importo di € 37.500.000, portando il capitale sociale a € 112.500.000

L’aumento di capitale è stato sottoscritto dall’azionista “Futebol Clube do Porto” e pagato con il conferimento del 50% delle azioni di “EuroAntas – Promoção e Gestão de Empreendimentos Imobiliários, S.A.”.
Successivamente, “Futebol Clube do Porto” ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria per le azioni di “Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D.” al di € 0,65 per azione.
Il 22 dicembre 2014, sono stati pubblicati i risultati dell’Offerta Pubblica di Acquisto di azioni da parte di Futebol Clube do Porto su n. 2.720.767 azioni di “Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D.” e per quanto riguarda i diritti di voto (con esclusione delle azioni privilegiate) la compagine sociale è risultata la seguente: Futebol Clube do Porto, controlla direttamente e indirettamente il 63,71% dei diritti di voto;António Luís Oliveira controlla direttamente e indirettamente l’ 11,01% dei diritti di voto; Joaquim Francisco Alves Ferreira de Oliveira controlla indirettamente il 10,01% dei diritti di voto; il flottante è sceso al 15,27%.

L’Indebitamento Finanziario.



L’indebitamento finanziario del Porto era già notevole e nel 2013/14 è aumentato. I debiti bancari sono pari a € 90,15 milioni e risultano in aumento di € 33,9 milioni. I debiti bancari finanziano il 28,64% dell’attivo. I prestiti obbligazionari, pari a € 48,9 milioni (€ 39,1 milioni nel 2012/13), finanziano il 24,4% delle attività e sono in aumento del 25,1%. Considerando le disponibilità liquide che sono pari a € 14,9 milioni (€ 17,8 milioni nel 2012/13), si ottiene un indebitamento finanziario netto pari a 124,2 milioni, in aumento del 60,1%.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto e EBITDA, che indica in quanto tempo si riesce a pagare il passivo finanziario, peggiora di molto passando da 1,33 a 68,32. Nel 2012 era pari a 7,86 e nel 2011 era pari a 2,06.
L’indebitamento ai fini del Financial Fair Play considera anche il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori. Il Regolamento auspica che l’indebitamento finanziario netto risulti inferiore al fatturato.
I debiti per la compravendita di calciatori ammontano a € 25,5 milioni (€ 60,1 milioni nel 2012/13), pertanto il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori sarebbe positivo per € 14,8 milioni e l’indebitamento finanziario netto ai fini del Financial Fair Play sarebbe pari a €109,4 milioni e superiore al fatturato netto.

I debiti sono stati contratti per l’acquisto dei seguenti calciatori: “passes” referentes aos jogadores Iturbe, Fernando, Kayembe, James Rodriguez, Herrera, Ghilas, Igor Lichnovski e Quinterno. Il dettaglio dei creditori per trasferimento calciatori, riguarda sia club di calcio che TPO: Pencilhill per € 5.400.000; Onsoccer International, S.A. per € 2.500.000; Danubio Finanzierungsleistungen und Marketing GMBH per € 2.065.000; Gol Football Luxembourg per € 2.000.000; Promotora del Club Pachuca SA de CV per € 2.000.000; Universidade do Chile 1.837.000; Moreirense Futebol Clube, SAD per € 1.675.000; Delfino Pescara per € 1.110.800; MHD, S.A. per € 586.874; MS Entertainmnet Law-Melanie Schärrer per € 586.874; Soccer Invest Fund per € 550.000; DNN Lda. Per € 500.000; Cluj per € 380.000; River Lane Youyh Club per € 375.000; Estoril - SAD per € 207.500; Gestifute, S.A. per € 134.000.
Nella voce “altre passività” sono inclusi anche i debiti per le provvigioni non ancora fatturate dei procuratori che ammontano a circa € 9,7 milioni.

I Flussi di cassa.

Le disponibilità liquide sono diminuite da € 17,8 milioni a € 14,9 milioni. Il decremento di € 2,8 milioni è dipeso da deflussi di cassa derivanti dall’attività operativa per € 41,4 milioni, da flussi di cassa positivi derivanti dall’attività di investimento per € 3,6 milioni e da flussi positivi derivanti dall’attività di finanziamento per € 34,9 milioni.
L’attività di disinvestimento di immobilizzazioni, ossia di calciatori, ha fruttato entrate liquide per € 71,2 milioni. Per quanto riguarda l’attività di finanziamento, sono stati ottenuti prestiti  per € 96,9 milioni.

Debiti fiscali e contenziosi.

Per quanto riguarda il Fisco, il club aveva ricevuto nel corso degli anni diverse ispezioni fiscali, con relative richieste da parte dell’Amministrazione Tributaria di versamenti aggiuntivi sia per IVA che per imposte sul reddito. A fronte di tali richieste, che sono sfociate in contenziosi, il Porto aveva accantonato, nel corso degli anni, in apposito fondo rischi, la cifra di € 1.514.094, che era considerata sufficiente dagli Amministratori.
Nel corso del 2013/14 a seguito della possibilità concessa ai contribuenti di regolarizzare le posizioni fiscali entro il 31/12/2013, il Porto ha versato la cifra di € 4.227.685, utilizzando la riserva accantonata di € 1.514.094.
Gli Amministratori hanno affermato che il Porto alla data del bilancio non aveva contenziosi in atto con possibili liquidazioni pendenti.
Esiste anche un contenzioso civile riguardante la controllata PortoEstádio. Per tale contenzioso, risulta accantonato l’importo di 410 mila euro.

I Ricavi.



Il fatturato senza plusvalenze è stato pari a € 72,6 milioni (€ 78,4 milioni nel 2012/13), con un decremento del 7,4% rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi da Biglietteria diminuiscono da € 6,5 milioni a € 6,2 milioni e mostrano un’incidenza del 5,1% sul fatturato netto.
I Proventi UEFA, che incidono per il 13,2% sul fatturato netto, sono pari a € 9,5 milioni (€ 20,4 milioni nel 2012/13) e registrano un decremento del 53,2%, dovuto al mancato accesso agli ottavi di Champions League. Il Porto contabilizza il premio fisso per l’UEFA Champions League nell'esercizio in cui è garantito l'accesso. Pertanto il premio fisso 2013/14 di € 8.600.000 è stato contabilizzato nel 2012/13, e nel 2013/14 sono stati contabilizzati solo € 2.100.000 per il diritto di competere nel turno preliminare di UEFA Champions League 2014/2015.
Gli Altri ricavi sportivi ammontano a € 2,4 milioni (€ 1,1 milioni nel 2012/13).
I Diritti TV, incidono per il 21,9% e sono pari a 15,9 milioni, con un incremento del 20,8%.
I ricavi derivanti dalla pubblicità e dalle sponsorizzazioni ammontano a € 13,59 milioni (+4% sul 2012/13) ed incidono per il 18,7%.
I ricavi da Merchandising risultano pari a € 3,7 milioni (+33,5% sul 2012/13) ed incidono per il 5,1% sul fatturato.
I ricavi da Corporate Hospitality diminuiscono da € 15,2 milioni a € 14,3 milioni ed incidono per il 19,8%.
I ricavi per altre prestazioni di servizio risultano pari a € 4,9 milioni e sono in riduzione del 3,3%.
Gli altri proventi, aumentano da € 1,1 mila a € 1,9 milioni.

I Costi.

Il costo del personale pari a € 48,9 milioni (€ 54 milioni nel 2012/13) risulta in diminuzione del 9,6% ed incide sul fatturato senza plusvalenze per il 67,3%, nei limiti di quanto auspicato dal Regolamento del Financial Fair Play.
Il costo del personale rappresenta il 51,4% dei costi totali.
Le spese per servizi ammontano a € 42 milioni (€ 37,5 milioni nel 2012/13) e risultano in aumento del 12,1%. Tali spese comprendono le spese per Corporate Hospitality che ammontano a € 12,3 milioni (€ 12,7 milioni nel 2012/13) e i costi per “Trabalhos especializados” per € 10,9 milioni (€ 6,9 milioni nel 2012/13) riguardanti costi per ricerca di mercato, consulenze giuridiche e altre consulenze.

Il Player Trading.

Nel 2013/14 il risultato economico della cessione dei calciatori non è riuscito a coprire del tutto il costo degli ammortamenti dei calciatori per € 3,2 milioni. Negli ultimi sei anni, comunque, la somma algebrica è positiva per € 67,4 milioni, che sta a indicare che il Porto è riuscito a pagare ampiamente il costo annuale dei cartellini dei calciatori con l’eccedenza delle plusvalenze derivante dalle cessione degli stessi.
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a € 27,1 milioni (€ 26,5 nel 2012/13) milioni e risulta in aumento del 2,3%.
La gestione economica relativa alla cessione dei calciatori espone un saldo positivo dovuto all’eccedenza di plusvalenze per € 26,5 milioni (€ 76,4 milioni nel 2012/13).
Gli importi maggiori sono stati: Otamendi (7.974.000 Euro), Fernando (5.298.000 Euro), Iturbe (4.736.000 Euro), Christian Atsu (1.991.000 Euro) e André Castro (1.654.000 Euro).

Il “Breakeven Result”.

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 34,48 milioni. Nel 2012/13 era positivo per € 20,9 milioni, mentre nel 2011/12 era negativo per 34,7 milioni. L’aggregato dei risultati rima delle imposte prima degli ultimi tre esercizi è negativo per 51,3 milioni. Ovviamente, da tale risultato bisognerebbe togliere i costi virtuosi, come le spese per il settore giovanile, gli altri ammortamenti.
Molto probabilmente, per quanto riguarda il “Break-even Rule”, il Porto dovrebbe rientrare nei limiti stabiliti dal Fair Play Finanziario, che permette una soglia negativa di 45 milioni di perdita aggregata.
L’EBIT è negativo per € 25,8 milioni. Nel 2012/13 era positivo per € 31,8 milioni. La gestione finanziaria è negativa per € 11,7 milioni (-€ 10,9 milioni nel 2012/13). Gli oneri finanziari risultano pari a € 12,7 milioni (-1,2%). I proventi finanziari ammontano a € 2,6 milioni (-32%) e i risultati relativi alle partecipazioni sono negativi per € 1,5 milioni, in miglioramento di € 215 mila.
Il risultato consolidato netto è negativo per € 40,7 milioni, Nel 2012/13 era  positivo per € 20,3 milioni e nel 2011/12 era negativo per € 35,9 milioni.

Conclusioni.

Nel 2013/14, a seguito del crollo delle plusvalenze, sono emersi gli effetti di una gestione economica squilibrata, che affida la continuità aziendale alle plusvalenze.
Quindi, non sono bastate le ottime relazioni con le cosiddette TPO e l’aver un rapporto privilegiato con alcune società di agenti di molto importanti.
Tuttavia, l’importanza del Player Trading è enorme, perché che nel mese di settembre 2014, sono stati rinegoziati dei prestiti bancari e tra le condizioni poste figura anche il fatto che qualora il Porto cedesse Danilo o Jackson Martinez, l’importo incassato dovrà essere destinato per rimborsare in tutto o in parte il prestito bancario ricevuto.

Per il 2014/15, bisognerà considerare la plusvalenza di Mangala ed un miglior andamento in Europa. Infatti, per quanto riguarda la Champions League 2014/15 il Porto ha superato la fase a gironi e parteciperà agli ottavi. Sicuramente i proventi 2014/15 saranno maggiori rispetto al 2013/14.

venerdì 2 gennaio 2015

Bilancio Everton 2013/14: risultati record con i diritti TV e Fellaini.



Luca Marotta



Per i club che hanno partecipato alla Barclays Premier League 2013/14 sembra una costante quella di evidenziare ottimi di risultati finanziari ed economici, a causa del “boom” dei diritti televisivi.
L’Everton non è stato da meno e ha aggiunto a tali circostanze favorevoli anche l’ottimo risultato del Player Trading.
Il fatturato, pari a £ 120.5 milioni (€ 150,2 milioni, ad un cambio 1€ = 0,8135 £), ha superato, per la prima volta, la soglia di 100 milioni di sterline ed è risultato in crescita del 39,5 per cento.
L’utile consolidato netto 2013/14 ha evidenziato il record di £ 28.2milioni (€ 35,2 milioni), pari a circa 17,7 volte il dato del precedente esercizio.

Dal punto di vista sportivo, l’Everton ha raggiunto il quinto posto nella Barclays Premier League 2013/14, acquisendo il diritto a partecipare all’Europa League 2014/15. In Fa Cup è stato eliminato dall’Arsenal e in Capital One Cup al terzo turno dal Fulham.

Il Gruppo.

Il gruppo cui fa capo la squadra di calcio dell’Everton risulta composto da quattro società: Everton Football Club Company Limited, capogruppo controllante; Goodison Park Stadium Limited, controllata al 100%, che si occupa della gestione dello stadio; Everton Investments Limited, controllata al 100%, che si occupa dell’attività finanziaria; The Everton Ladies Football Club Limited controllata al 100% , che si occupa dell’attività della squadra di calcio femminile.

La continuità aziendale (“going concern”).

Secondo gli Amministratori il Gruppo è in grado di far fronte alle esigenze del capitale circolante “giorno per giorno” attraverso le proprie riserve di liquidità, i prestiti bancari e gli scoperti di conto corrente.
Gli Amministratori hanno affrontato il tema del rinnovo dei debiti finanziari e hanno individuato le possibili azioni “mitigatrici” per gestire eventuali deficit. Il Gruppo ha ottenuto un ulteriore finanziamento, dopo la chiusura dell’esercizio, attraverso la “cartolarizzazione” dei futuri ricavi garantiti, come è prassi comune nel settore, e come ha fatto in passato. Questo finanziamento ha sostituito un prestito esistente di pari importo, ed è rimborsabile nel mese di agosto 2015. Per quanto riguarda lo scoperto di conto corrente che ha scadenza 31 luglio 2015, i tempi di scadenza permettono di concordare con le Banche delle adeguate strutture di finanziamento per la stagione successiva, considerando la performance in Premier League 2014/15 e il Player Trading di gennaio 2015 e dell’estate 2015. Il continuo confronto con le Banche ha fatto maturare negli Amministratori la convinzione che è intenzione delle banche quella di rinnovare i contratti di finanziamento. Tuttavia, gli Amministratori riconoscono la necessità di ulteriori confronti e discussioni con le stesse banche. Sulla base del dialogo in corso, gli Amministratori sono fiduciosi che le attuali strutture di finanziamento saranno rinnovate a un livello simile, o saranno sostituite da strutture di finanziamento equivalenti, per la stagione 2015/16 della Premier League.
Acquisita una ragionevole aspettativa che il Gruppo abbia adeguate risorse per continuare la sua operatività nel futuro, gli Amministratori hanno adottato il principio della continuità nella preparazione del bilancio di esercizio.
Nella Relazione della Società di Revisione Deloitte LLP non si è mosso alcun rilievo sulla questione della continuità aziendale ed è scritto che le informazioni fornite nella relazione sulla gestione sono coerenti con il bilancio.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Le passività (Liabilities) totali superano il valore delle attività, lo stesso dicasi per quelle correnti.
Secondo gli amministratori bisogna evidenziare che le passività includono risconti passivi per abbonamenti £ 12,2 milioni, che trattandosi di ricavi anticipati non necessitano di rimborso e, inoltre, ci sono debiti con scadenza oltre i 5 anni per £ 16 milioni.

Nel 2013/14 si è determinato un cash flow positivo, con incremento delle disponibilità liquide di £ 20,5 milioni (nel 2012/13: riduzione di £ 8,7 milioni). In termini di flussi di cassa, si è verificato: un flusso di cassa positivo da attività operative per £ 28,3 milioni; un deflusso per esborsi netti per interessi per £ 3,3 milioni; un deflusso netto in uscita per investimenti per £ 7,6 milioni e flussi positivi di cassa da finanziamenti per £ 3,1 milioni.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è inferiore a 1, essendo pari a 0,87, ciò vuol dire che il valore dei beni del club non è sufficiente a pagare i debiti e occorre il sostegno dei soci. Tuttavia, l’indice risulta in netto miglioramento rispetto al 2012/13, quando era pari a 0,53.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE

Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,68, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, l’indice risulta in netto miglioramento rispetto al 2012/13, quando era pari a 0,22.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO

Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è negativo essendo pari a -0.13. Tuttavia, l’indice risulta in netto miglioramento rispetto al 2012/13, quando era pari a -0,47.
In effetti, anche l’equity ratio è negativo e il ricorso al capitale di terzi sembra eccessivo.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è negativo per £ 14,4 milioni. Il regolamento UEFA del Financial Fair Play, considera la regola del Patrimonio Netto non negativo come uno degli indicatori fondamentali, in particolare l’esistenza di un patrimonio netto negativo deteriorato è considerata come violazione del Regolamento stesso.
Nel caso specifico dell’Everton non siamo in presenza di “deterioramento”, perché nel 2012/13 il Patrimonio Netto era negativo per £ 42,7 milioni.
Il Patrimonio netto è negativo, a causa del riporto a nuovo delle perdite. Per trovare il patrimonio netto esposto con un valore positivo bisogna risalire al 31/05/2005, anno caratterizzato dalla plusvalenza realizzata con la cessione di Rooney al Manchester United.

La Posizione Finanziaria Netta (“Net Debt”).



L'indebitamento finanziario netto è diminuito da £ 45,3 milioni a £ 28.1 milioni.
Tuttavia £ 16 milioni (£ 17,4 milioni nel 2012/13) risultano avere scadenza superiore ai cinque anni. I debiti finanziari con scadenza entro l’esercizio successivo sono pari a £ 27,9 milioni, quelli con scadenza oltre l’esercizio successivo ammontano a £ 20,8 milioni. I debiti per leasing finanziario risultano pari a £ 195 mila. I crediti finanziari sono pari a 2,8 milioni. Trattasi di investimenti in attività correnti, costituiti da depositi di liquidità vincolati per quattro mesi di £ 2.767.000.

Il Valore della Rosa.



Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammontano a £ 34,2 milioni (£ 29,6 milioni nel 2012/13). Durante il 2013/14 risultano effettuati investimenti per £ 31,6 milioni, cessioni per un valore contabile residuo di £ 8,4 milioni e ammortamenti per £ 18,6 milioni.
Gli investmenti riguardano: Arouna Kone (Wigan), Joel Robles (Atletico Madrid), Antolin Alcaraz (Wigan), James McCarthy (Wigan), Aiden McGeady (Spartak Mosca), e Jindrich Stanek (Sparta Praga), cui si sono aggiunti i prestiti di Gerard Deulofeu (Barcellona), Gareth Barry (Manchester City), Romelu Lukaku (Chelsea) e Lacina Traore (AS Monaco).
La cessione più importante è stata quella di Marouane Fellaini al Manchester United, seguita da Nikica Jelavic (Hull City) e Victor Anichebe (West Bromwich Albion).

La Gestione Economica.




Il fatturato dell’Everton dal 2010, mostra un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’11,11%. Il fatturato per l’esercizio chiuso al 31 maggio 2014 ammonta a £ 120,5 milioni, mentre nell’esercizio precedente era pari a £ 86,4 milioni, registrando un incremento del 39,5%.
I ricavi da gare incidono per il 16% e sono pari a £ 19,4 milioni (€ 24,1 milioni), con un incremento del 10,6%. Per quanto riguarda la Premier League, il dato sulle presenze medie è aumentato da 36.356 spettatori a 37.732. Il dato sulle presenze medie nel 2011/12 era di 33.209 spettatori; nel 2010/11 era pari a 36.067 spettatori; nel 2009/10 era pari a 36.729 spettatori e nel 2008/09 a 35.667.

I ricavi da Tv incidono per il 73,4% e ammontano a £ 88,5 milioni (€ 110,3 milioni), con un incremento del 58,8% rispetto al 2012/13. Tale dato determina una maggiore dipendenza dai diritti TV, ma la Premier League, in modo saggio, ha imposto che l’incremento non fosse trasferito negli ingaggi, se non in minima parte.
I ricavi da sponsorizzazioni, pubblicità e merchandising incidono per il 7% e passano da £ 7,6 milioni a £ 8,4 milioni. I ricavi da catering incidono per lo 0,8% e ammontano a 934 mila sterline. I ricavi da altre attività commerciali incidono per il 2,8% e sono pari a £ 3,3 milioni e registrano una diminuzione di £ 1 milione.

Il Player Trading.



La gestione economica dell’Everton si basa molto sul Player Trading e in genere salvo eccezioni, con le plusvalenze riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori.
L’ammortamento dei calciatori, pari a 18,6 milioni risulta in aumento di £ 8 milioni e rappresenta il 16,1% dei costi operativi.
L’eccedenza di plusvalenze è stata di £ 28,2 milioni, grazie alla cessione di Marouane Fellaini al Manchester United.

I Costi del Personale.

Il costo del personale ammonta a £ 69,3 milioni (£ 63 milioni nel 2012/13). Tale costo rispetta quanto richiesto dal Financial Fair Play dell’UEFA, perché inferiore al 70% del fatturato netto, incidendo solo per il 57,5%.
Il costo del personale rappresenta il 60,1% dei costi operativi, che ammontano a £ 115,3 milioni.
I costi operativi risultano aumentati del 19,8%, in misura inferiore all’aumento del fatturato.

Per quanto riguarda la regola “Short Term Cost Control Measure” del Financial Fair Play della Premier League, i costi del personale (“wage costs”) superando £ 52 milioni non possono aumentare attingendo ai fondi provenienti dalla Premier League, come i diritti TV, se non nel limite di £ 4 milioni per il 2013/14; £ 8 milioni per il 2014/15 e £ 12 milioni per il 2015/16. La parte eccedente deve essere finanziata dall’incremento di altre fonti di ricavo.
L’incremento per il 2013/14 del costo complessivo del personale è stato di £ 6,3 milioni.

Il costo del fattore lavoro dato dalla somma di costo del personale e ammortamenti calciatori è pari a £ 87,8 milioni e incide per il 72,9% del fatturato netto.

Gli altri costi operativi sono pari a £ 26,4 milioni (£ 21,8 milioni nel 2012/13).

Il Punto di Pareggio.

Il risultato prima delle imposte risulta positivo per £ 28,2 milioni, mentre nell’esercizio precedente era ugualmente positivo per £ 1,6 milioni. Nel 2011/12, il risultato prima delle imposte era negativo per £ 9,1 milioni
Ai fini del calcolo del Break-even result del Financial Fair Play dell’UEFA, almeno per il periodo di transizione iniziale con le soglie di tolleranza non dovrebbero manifestarsi delle criticità.
Ai fini del “Financial Fair Play” il punto di maggior criticità riguarda il Patrimonio Netto negativo, che comporta conseguenze anche sul tema della continuità aziendale (“going concern”). Tuttavia, grazie ai ricavi da diritti TV e alla regola “Short Term Cost Control Measure”, sembra che la redditività dei club inglesi sia aumentata.

Per quanta riguarda la regola “Long-Term Sustainability Regulation”che stabilisce che i Club della Premier League dalla stagione 2013/14 non devono più registrare perdite triennali aggregate superiori a £ 105 milioni, lo storico dei conti economici dell’Everton non evidenzia possibili pericoli.