Luca Marotta
Il Valencia Club de Fútbol è stato costituito il 18 marzo
1919. Sino al 30 giugno 1992 aveva la forma giuridica di società sportiva con
personalità giuridica senza scopo di lucro, successivamente, si è preceduto
alla trasformazione del club in “Sociedad Anonima Deportiva”.
Il Valencia è controllato dalla “Fundacion Valencia Club de
Fútbol de la
Comunitad Valenciana ”, che ne possiede il 70,06%. Le società
controllate, rientranti nel perimetro di consolidamento, sono: Litoral del Este
S.L.U., che si occupa della gestione immobiliare compresi gli impianti
sportivi; Tiendas Oficiales VCF, S.L.U., che si occupa dei negozi e del
merchandising.
Il Valencia ha chiuso l’ esercizio 2011/2012 con un utile
netto consolidato di € 5,3 milioni, nonostante il costo del debito superiore a
16 milioni di euro.
Dal punto di vista sportivo, durante la stagione 2011/12, il
Valencia ha conquistato il 3° posto nella Liga di Spagna e ha raggiunto le
semifinali sia in Europa League che in Copa del Rey.
La continuità
aziendale.
I revisori dei conti di EUDITA CJC Auditores S.L.P. nella
loro relazione hanno evidenziato che la società controllante “Valencia Club de
Fútbol S.A.D.” ha chiuso il suo bilancio d’esercizio con un patrimonio netto
positivo per € 59,2 milioni e ricade nell’ipotesi prevista dall’articolo 327
della legge spagnola sulle Società di Capitale, ossia il Patrimonio Netto si è
ridotto al di sotto dei 2/3 del capitale sociale, pertanto si ritrova nella
condizione di dover ridurre il capitale sociale. Nonostante ciò, gli
amministratori hanno redatto il bilancio consolidato sulla base del principio
della continuità aziendale, perché è stato rinnovato il debito in scadenza di
25,6 milioni di euro con Banco de Valencia, quello di 200 milioni con Bankia ed
è stata rinnovata la polizza di credito con la stessa Bankia per 19 milioni.
Inoltre, si è proceduto a rinegoziare il debito con l’impresa costruttrice del
nuovo stadio, UTA Bertolin-FCC, così come si è rinegoziato il prestito di 6
milioni di euro con l’impresa Fomento Urbano de Castellón. In particolare, è
stato firmato un protocollo d’intesa, con scadenza 21 dicembre 2012, con
Newcoval S.L. ( partecipata al 50 per cento da Bankia), che prevede delle operazioni
di carattere immobiliare e finanziario per la costruzione del nuovo stadio.
Tuttavia, tale protocollo è sottoposto a numerose condizioni sospensive, che
alla data del bilancio si dovevano avverare.
Il capitale circolante netto, essendo negativo per 309,9
milioni, lancia segnali di allarme, ossia le attività a breve termine non sono
sufficienti a pagare le passività a breve termine.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto consolidato è positivo per € 60,7
milioni. Rispetto all’esercizio precedente è aumentato di 5,1 milioni (+9,25%).
La variazione è dovuta principalmente all’utile d’esercizio.
I mezzi propri finanziano il 13,2% dell’attivo e il 15,1%
dell’attivo non corrente. Ma il dato preoccupante è che il 77% dell’attivo non
corrente è finanziato dalle passività con scadenza entro l’esercizio
successivo.
Impieghi €/000
|
Fonti €/000
|
||||
Attivo Non Corrente
|
400.914
|
Patrimonio Netto
|
60.679
|
13%
|
|
Passivo Non Corrente
|
30.266
|
7%
|
|||
Passivo Corrente
|
369.247
|
80%
|
|||
Attivo Corrente
|
59.278
|
L’indebitamento finanziario.
L’indebitamento finanziario netto è pari a 231,1 milioni e
risulta in diminuzione di 7,5 milioni. Le disponibilità liquide sono aumentate
di 8 milioni assestandosi a 11,2 milioni. I debiti con le banche sono ingenti e
sono pari a 242,3 milioni di euro (241,8 nel 2010/11). La maggior parte
riguarda quelli a breve termine che sono pari a 229,6 milioni ed è questo il
dato che determina lo squilibrio finanziario: il debito a breve finanzia
l’attivo non corrente. Infatti, tale debito è garantito, come già scritto, da
ipoteca sugli immobili. Il tutto in un contesto economico generale in cui le
banche hanno crisi di liquidità e il settore edilizio è stato colpito da una
grave crisi, a causa anche della bolla speculativa creatasi. Inoltre, il
rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Ebitda è molto elevato, essendo
superiore a 8.
I debiti verso enti sportivi ammontano a 34,5 milioni, di
cui 20,4 milioni a breve. Nel 2010/11 ammontavano a 26,2 milioni. I crediti
verso enti sportivi ammontano a 23,6 milioni (nel 2010/11: 14,5 milioni). Pertanto,
l’indebitamento finanziario aumentato del saldo tra debiti e crediti verso enti
sportivi supera di molto i ricavi, che è un dato giudicato negativamente ai
fini del Fair Play Finanziario.
La situazione col
Fisco.
Nell’attivo non corrente sono esposte imposte differite
attive per € 39.384.559,39, di cui 36,4 milioni riguardano il diritto a
compensare negli esercizi futuri le perdite fiscali pregresse.
I debiti verso il fisco, gli Enti Previdenziali e le
Amministrazioni Pubbliche ammontano complessivamente a € 23.274.584,16. Da
segnalare che la maggior parte riguarda i debiti per ritenute da versare,
ammontanti a € 15.984.916,78.
I debiti col
Personale
I debiti col personale ammontano a 41,1 milioni di euro e
risultano aumentati di 19 milioni. Il rapporto tra debiti e costo del personale
lascia intuire un ritardo nei pagamenti degli stipendi di almeno sei mesi. Se
ciò fosse confermato sarebbe un dato negativo per il Fair Play Finanziario.
Le immobilizzazioni
materiali.
Le immobilizzazioni materiali nette sono pari a €
287.922.396,60 e sono composte da: Stadio e impianti sportivi per €
113.007.606,62; Terreni e Fabbricati per € 38.784.378,48; Immobilizzazioni
materiali in corso per € 132.962.933,63 e altre immobilizzazioni materiali per
3,1 milioni. Esse sono aumentate di 5,8 milioni (+2,07%) e la loro incidenza
sul totale dell’attivo è molto elevata, essendo pari al 63%. Sugli immobili di
proprietà esistono numerose ipoteche. Sull’immobile ubicato in Calle Pintor
Sorolla n. 25 esiste un’ipoteca a favore di Bankia per € 1.161.765,64. Sull’immobile
ubicato in Plaza del Valencia Club de Fútbol, n. 2 e 3 esiste una ipoteca favore
di CaixaBank per € 1.168.127,28. Sui tereni su cui insiste lo stadio Mestalla
c’è un’ipoteca a favore di Bancaja per 200 milioni di euro. Il prestito di 25,6
del Banco de Valencia è con garanzia ipotecaria sul terreni del Mestalla. Sulla
“Ciudad deportiva de Parterna” insiste un’ipoteca dell’Agenzia delle Entrate
Spagnole per € 7.149.000. Sull’immobile ubicato in Avenida de Suecia insiste
un’ipoteca per € 563.378 a
favore degli Enti di Previdenza e Sicurezza Sociale, per relativi pagamenti.
Il valore della rosa.
Il valore dei diritti alle prestazioni sportive dei
calciatori ammonta a € 61.547.561,18, mentre il 2010/11 era pari a €
67.342.233,67. Ci sono stati acquisti per 42,9 milioni, cessioni per un valore
contabile di 23 milioni e ammortamenti per 25,6 milioni. Gli acquisti più
importanti riguardano: Daniel Parejo, Diego Alves, Pablo Daniel Piatti, Victor
Ruiz e Antonio Barragan. Le cessioni più importanti sono state quella di Juan
Mata al Chelsea e Mehmet Topal al Fenerbahçe. Attualmente, il sito
Transfermarkt stima il valore della rosa in € 180 milioni.
I Ricavi.
Il fatturato consolidato, senza plusvalenze, nel 2011/12 è
pari a € 119.629.573,76 e risulta in crescita del 2,43%. I ricavi TV per
competizioni nazionali incidono per il 35,1% e sono pari a € 42 milioni, la
stessa cifra del 2010/11. I ricavi da competizioni internazionali UEFA incidono per il 20,9% e sono pari a €
24.995.379,37, con un decremento del 6,83%. La diminuzione è dovuta al fatto
che nel 2010/11 il Valencia ha raggiunto gli ottavi di Champions League, mentre
nel 2011/12 è stato eliminato nella fase a gironi e ha raggiunto solo le
semifinali di Europa League. I ricavi da abbonamenti incidono per il 15,2% e
ammontano a € 18,2 milioni, con un decremento del -14,58%. I ricavi da gare
della Liga incidono per l’1,3% e sono pari a € 1.532.323,46, con un decremento
del 4,61%. I ricavi da gare di Coppa nazionale incidono per l’1,1% assestandosi
a € 1.278.021,79, con un aumento del 38,07%. I ricavi da tornei e amichevoli
incidono per l’1,0%, essendo pari a € 1.156.405,75, con un decremento dell’1,70%.
I ricavi da merchandising e vendita prodotti ufficiali incidono per il 4,1% e
ammontano a € 4,8 milioni. I ricavi pubblicitari incidono per il 13,1% e
ammontano a € 15,6 milioni, con un decremento del 13,53%. Gli Altri ricavi
incidono per l’8,3% e risultano pari a € 9.958.171,89 e riguardano un'operazione
immobiliare.
Le plusvalenze realizzate ammontano a € 23,7 milioni, mentre
nell’esercizio precedente erano pari a 968 mila euro. Invece, nel 2009/10, le
cessioni di Villa al Barcellona e Silva al Manchester City ealtri hanno apportato più di 50 milioni di
plusvalenze.
I Costi.
Nonostante si sia cercato di contenere il costo del
personale e siano stati ceduti alcuni giocatori con stipendi elevati, le spese
per il personale sono aumentate del 14,7% a 69,86 milioni, soprattutto a causa
delle imposte sul reddito delle persone fisiche, che sono aumentate dal mese di
gennaio 2012, e l’aumento delle tasse è andato a carico del club, poiché i
contratti dei calciatori erano stati stipulati al netto, come di solito fanno i
club di calcio. Il rapporto tra costo del personale e fatturato senza
plusvalenze è al 58%.
Gli ammortamenti sono diminuiti da 31,8 a 27,4 milioni e gli
ammortamenti dei calciatori sono stati pari 25,6 milioni
Gli oneri finanziari sono notevoli perché superano di poco i
16 milioni, mentre nell’esercizio precedente erano pari a 15,6 milioni.
Break-even result.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 8,3 milioni,
nel 2010/11 era positivo per 76 mila euro e anche il 2009/10 era positivo,
grazie alle enormi plusvalenze.
Il Valencia ha chiuso l’ esercizio 2011/2012 con un utile
netto consolidato di € 5,3 milioni. Il risultato positivo è dovuto principalmente
alle plusvalenze derivanti dalle cessioni di Mata al Chelsea e di Mehemet Topal
al Fenerbahçe. Senza le plusvalenze, e nonostante i ricavi da girone di Champions
League e semifinale di Europa League, il risultato sarebbe stato negativo, a
causa dell’incidenza del costo del debito.
Conclusioni.
Nella sostanza, dal punto di vista economico, il Valencia è
stato “costretto” a raggiungere un certo equilibrio economico, procedendo,
negli anni, alla vendita dei gioielli di famiglia come Villa, Silva e Mata.
Resta il problema finanziario dell’enorme debito bancario a breve da coprire,
in un contesto economico generale di crisi, che ha colpito le banche e
l’edilizia. A ciò si aggiunge, come segnalato dai revisori, nel giudizio sulla
continuità aziendale, il problema della riduzione del capitale che sarà
discusso nell’Assemblea dei Soci convocata per il prossimo 9 novembre 2012 e
l’urgente problema dell’operazione di estensione delle scadenze del debito
bancario, legato ad un’operazione di natura immobiliare.