mercoledì 19 ottobre 2011

Bilancio consolidato 2010/11 A.S. Roma S.p.A.: la necessità di una robusta ricapitalizzazione



Luca Marotta Giovedì 20 Ottobre 2011 00:21
jstargio@gmail.com
A.S. Roma S.p.A. dal 20 settembre 2011 è una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di NEEP Roma Holding S.p.A., società neocostituita, partecipata al 60% dalla Di Benedetto AS Roma LLC e al 40% da Unicredit S.p.A. Alla data del 27 settembre 2011, gli unici soggetti che risultano, direttamente o indirettamente, titolari di azioni con diritto di voto in misura superiore al 2% del capitale sociale sottoscritto e versato di A.S. Roma S.p.A. sono: 
- NEEP Roma Holding S.p.A., con sede a Roma e con il 67,097% delle azioni con diritto di voto, a seguito dell’acquisizione perfezionatasi in data 18 agosto 2011; 
- Tikal Plaza S.A., con sede in Lussemburgo e con il 3,433% delle azioni con diritto di voto, per le quali c’è stato un sequestro penale preventivo da parte dell’autorità giudiziaria. 
Il bilancio consolidato 2010/11 è relativo all’operato gestionale di Compagnia Italpetroli S.p.A..Tale bilancio consolidato presenta alcune situazioni tipiche da “warning” ai fini del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. 
Tra le altre cose, il passaggio di proprietà della “Partecipazione di Maggioranza” ha reso obbligatorio il lancio di un’offerta pubblica di acquisto di cui diremo in seguito. Il passaggio di proprietà era subordinato ad alcune condizioni come il nulla osta da parte dell’Antitrust e l’ottenimento di “finanziamenti”. Precisamente: la concessione ad A.S. Roma da parte di Roma 2000 di un c.d. vendor loan, della durata di dieci anni e dell’importo di Euro 10 milioni, e la sottoscrizione da parte di A.S. Roma di un accordo di finanziamento (c.d. “Term Loan”) con Unicredit, della durata di cinque anni e dell’importo di Euro 30 milioni. Tradotto in parole estremamente semplici, significa che il venditore ha finanziato l’acquirente.
Il prezzo di acquisto delle partecipazioni da parte di NEEP Roma Holding S.p.A. è stato complessivamente pari ad Euro 70.300.000,00. 
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto consolidato, al lordo della quota di terzi, risulta negativo per 44,0 milioni di euro e peggiora la situazione del 30 giugno 2010, quando era negativo per 13,2 milioni. 
Questo significa che il valore totale delle attività (€ 102.560.000) è inferiore al valore delle passività (€ 146.544.000), rappresentato da capitale di terzi e non da mezzi propri, che sono stati “bruciati” dall’attività di gestione, caratterizzata dal prevalere dei costi sui ricavi. Ed è proprio per porre un freno a tali tipologie di gestioni che è stato creato il Regolamento del Fair Play Finanziario, che ruota attorno al principio fondamentale del “non spendere più di quanto si guadagni”.
L’indebitamento finanziario.
La Posizione finanziaria netta consolidata risulta a debito per 53,8 milioni di euro, mentre al 30/06/2010 era a debito per 8,5 milioni di euro; quindi risulta peggiorata di 45,3 milioni di euro. Essa è composta da disponibilità liquide e investimenti di liquidità, per 2,8 milioni di euro, e da un indebitamento finanziario, con scadenza entro l’esercizio, pari a 56,6 milioni di euro (11,9 milioni di euro, al 30/06/2010), con un incremento di 44,7 milioni di euro. L’indebitamento finanziario, esigibile entro i 12 mesi, è relativo principalmente all’esposizione verso Unicredit-Factoring, a seguito della cessione pro-soluto di crediti maturandi per diritti TV e sponsorizzazione tecnica. 
Nel bilancio si legge che queste operazioni di finanziamento sono state poste in essere “al fine di far fronte ai fabbisogni derivanti dagli adempimenti previsti dalla normativa federale in materia di iscrizione ai campionati professionistici e di ottenimento della Licenza UEFA”.
Ricordiamo che, ai fini del regolamento del fair play finanziario, in caso di presenza di un patrimonio netto negativo o di un peggioramento dell’indebitamento finanziario netto del club rispetto alla stagione precedente scatta l’obbligo di fornire un’informativa finanziaria supplementare, per dimostrare che il club sia in grado di adempiere agli obblighi successivi. 
Lo stesso regolamento richiede che l’indebitamento finanziario sia inferiore ai ricavi. Questo parametro è rispettato, in quanto la posizione finanziaria netta è inferiore ai ricavi, senza plusvalenze. Lo stesso dicasi se considerassimo la posizione finanziaria netta unitamente al saldo dei debiti e crediti verso club e i ricavi con le plusvalenze.
I Debiti verso dipendenti, fisco e club.
I Debiti verso dipendenti e tesserati risultano pari a 9,7 milioni di euro (20,7 al 30/06/2010), in diminuzione di 11 milioni. Per quanto riguarda il pagamento dei tesserati, la cifra debitoria esposta induce a ritenere che avvenga nel rispetto delle disposizioni previste in materia di iscrizione ai campionati professionistici.
Anche dal punto di vista fiscale il bilancio consolidato di A.S. Roma Spa non sembra presentare problematiche ai fini del Fair Play Finanziario. L’importo dei debiti tributari a lungo termine è di soli 65 mila euro (2,5 milioni nel 2009/10) e quello a breve termine è di 8,3 milioni (8,2 milioni nel 2009/10). Nella posta del passivo “Fondi Rischi per Imposte” sono allocati circa 2 milioni di euro (2.191 migliaia di euro, al 30 giugno 2010), relativi ad accantonamenti destinati a fronteggiare eventuali rischi conseguenti a verifiche fiscali, nonché eventuali passività derivanti dal contenzioso fiscale già in essere. Inoltre, esistono dei contenziosi per presunte contestazioni in merito al trattamento fiscale dei compensi a procuratori sportivi esteri, nonché sulla detraibilità dell’IVA relativa ai compensi ai procuratori italiani. Ovviamente, ciò che è oggetto di contenzioso tributario non costituisce “debito scaduto” per il Fair Play Finanziario.
I debiti a lungo termine verso le società di calcio sono pari a 11.150 migliaia di euro (4.079 migliaia di euro, al 30 giugno 2010), mentre quelli a breve termine sono pari a 11.828 migliaia di euro.
Per essere in regola con il Fair Play devono essere pagati alla scadenza pattuita. A.S. Roma S.p.A vanta crediti verso società di calcio allocati tra la attività non correnti pari a 2.750 migliaia di euro (2.100 migliaia di euro, al 30 giugno 2010), con esigibilità prevista oltre 12 mesi. I crediti verso società di calcio con esigibilità entro 12 mesi sono pari a 11.237 migliaia di euro (16.626 migliaia di euro, al 30 giugno 2010). Il saldo tra debiti e crediti verso società di calcio è negativo per circa 9 milioni. Questo è un dato che va considerato unitamente alla posizione finanziaria netta, ai fini del Fair Play Finanziario.
La Continuità aziendale.
Il Patrimonio Netto negativo, il capitale circolante netto negativo per 64,8 milioni, la posizione finanziaria netta a debito mettono a rischio l’altro principio cardine del Fair Play ossia il “principio della continuità aziendale”, ossia la capacità di far fronte ai futuri impegni finanziari.
L’applicazione del principio di continuità è stata oggetto di un’osservazione da parte dei revisori, al punto 4 della loro relazione. Infatti, la BDO spa ha rilevato che si è proceduto alla redazione dei conti in base al principio di continuità aziendale, in quanto le necessarie risorse per far fronte ai fabbisogni finanziari “deriveranno oltre che da finanziamenti anche dall’aumento di capitale sociale della Capogruppo, così come comunicato al mercato.”
I ricavi.
Il totale dei ricavi di esercizio ammonta a 143,9 milioni e risulta in aumento del 5% rispetto al 2009/10. L’importo maggiore è rappresentato dai proventi per diritti televisivi e diritti d'immagine pari a 78 milioni con un’incidenza del 54,2% sul totale dei ricavi ed un incremento del 4% rispetto all’esercizio precedente. I ricavi da gare, ammontanti a 31 milioni, incidono per il 21,6%. I ricavi da sponsorizzazioni, pari 11,1 milioni, incidono per il 7,7% e i proventi pubblicitari per il 6,5%.
La gestione operativa del parco calciatori.
La gestione operativa netta del parco calciatori risulta positiva per 4,5 milioni di euro (19 milioni di euro, al 30 giugno 2010), con un decremento del 77%. Il risultato di tale gestione considera, come componenti positivi, le plusvalenze e proventi da cessioni definitive e temporanee di diritti, e da proventi da solidarietà FIFA ed accessori ai trasferimenti ammontanti a 8,4 milioni di euro (21,9 milioni di euro, al 30 giugno 2010) e, come componenti negativi, gli oneri per acquisizioni temporanee, minusvalenze da cessioni definitive, oneri da solidarietà (FIFA) e premi alla carriera ed addestramento pari a 4 milioni di euro (2,9 milioni di euro, al 30 giugno 2010). Il calciatore con la plusvalenza più elevata è stato Cerci, ceduto alla Fiorentina per 4 milioni, il che ha determinato una plusvalenza di € 3.981.000, mentre la cessione di Guberti alla Sampdoria, avvenuta per 3 milioni di euro, ha determinato una plusvalenza di € 2.530.000. L’esercizio precedente si giovava della plusvalenza di Aquilani, che era stata di 20 milioni. La minusvalenza più elevata ha riguardato Baptista ceduto al Malaga per 2,5 milioni e con una minusvalenza di € 2.287.000.
Il costo del personale.
Il rapporto tra costo del personale e ricavi è nettamente superiore al limite massimo del 70% stabilito dal regolamento del fair play finanziario. Infatti, il costo del personale, al 30 giugno 2011, è pari a 106,8 milioni di euro (101,2 milioni di euro, al 30 giugno 2010), mentre il totale dei ricavi segna la cifra di 143,9 milioni di euro. Il rapporto tra costo del personale e ricavi, senza plusvalenze, è pari al 74,24%, mentre al 30/06/2010 era pari al 73,87%. Anche considerando le plusvalenze sarebbe il rapporto in questione è superiore al 70%.
Ricordiamo che ai sensi dell’articolo 62 comma 4 del Regolamento sul Fair Play Finanziario potranno essere richiesti maggiori approfondimenti ed analisi ai club che presentino un costo del personale superiore al 70% dei ricavi.
Se si considerassero anche gli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, pari a 21.200 migliaia di euro (23.514 migliaia di euro, al 30 giugno 2010), il rapporto salirebbe all’89%.
Il break-even.
Il bilancio consolidato al 30/06/2011 chiude con una perdita di 30,8 milioni, mentre quello chiuso al 30 giugno 2010 chiudeva con una perdita di 22,5 milioni. Ricordiamo che per il periodo transitorio di applicazione del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario la soglia di tolleranza è fissata a 45 milioni di euro. Gli amministratori nella Relazione sulla gestione hanno scritto che prevedono un risultato economico significativamente negativo anche per il prossimo esercizio. Ciò a causa della mancata partecipazione alla Champions League, della ripartizione dei diritti TV e di una campagna trasferimenti non in linea con gli obiettivi aziendali. Emerge chiaramente, nel caso di A.S. Roma, la necessità di invertire il trend, passando attraverso una robusta ricapitalizzazione.
OPA Obbligatoria.
Nel contesto dell’operazione relativa al passaggio di proprietà, NEEP Roma Holding S.p.A., che ha acquisito il controllo, è tenuta a promuovere, ai sensi dell’articolo 106 del D. Lgs. n. 58/98 (“TUF”), l’OPA su tutte le azioni ordinarie A.S. Roma diverse da quelle costituenti la “Partecipazione di Maggioranza”. Gli amministratori hanno scritto che l’OPA sarà promossa per cassa ad un prezzo per azione A.S. Roma pari ad Euro 0,6781. Nel caso in cui NEEP Roma Holding S.p.A. venisse a detenere una partecipazione superiore al 90% delle azioni di A.S. Roma ad esito dell’OPA, i soci decideranno se procedere alla ricostituzione del flottante o, in alternativa, procedere all’adempimento dell’obbligo di acquisto e, eventualmente, aldelisting.
In caso di adesione totalitaria, il controvalore complessivo massimo dell’OPA su A.S. Roma sarà pari circa Euro 29.570.365 milioni. L’operazione sarà finanziata attraverso capitale di rischio o finanziamenti apportati pro quota dai soci della Holding.
Gli amministratori prevedono che l’OPA venga promossa e si concluda nel terzo trimestre del 2011. Nell’ambito degli accordi tra i soci della Holding, meglio descritti nel seguito, è previsto che nei tre mesi successivi alla conclusione dell’OPA, A.S. Roma deliberi un aumento di capitale in opzione, a condizioni di mercato, che la Holding sottoscriverà per un importo almeno pari ad Euro 35.000.000,00.
Accordi parasociali
Tra la Di Benedetto e Unicredit esistono degli accordi parasociali. Da segnalare che la Banca si è riservata la facoltà di cedere parte della propria partecipazione, entro il primo trimestre del 2012, ad uno o più investitori qualificati italiani.
Tra le curiosità da segnalare che la cessione di Mirko Vucinic alla Juventus, avvenuta in data 1° agosto 2011, a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di 15 milioni di euro, da incassarsi in tre annualità, ha prodotto una plusvalenza per l’esercizio 2011/2012, pari a 9,8 milioni di euro.



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giovedì 6 ottobre 2011

Bilancio Consolidato 2010/11 del Real Madrid: aumentano i ricavi si riduce il debito



Luca Marotta Venerdì 07 Ottobre 2011 00:01
jstargio@gmail.com


Il presidente Florentino Pérez, nel presentare i risultati i risultati della stagione 2010/11 ai soci, ha scritto: “La scorsa stagione è stata una stagione di transizione, abbiamo gettato le basi per il futuro".
Sembrerebbero basi solide, consistenti in ricavi operativi “record” pari a circa 480 milioni con un 9% in più rispetto all'anno precedente, in un Patrimonio Netto positivo e in un indebitamento finanziario netto, ridottosi del 31% e pari al 35% dei ricavi operativi.
Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a 251,1 milioni di euro. Rispetto al 2009/10 risulta un incremento di 31,4 milioni pari al 14,30%. Essendo “non negativo” e in crescita, tale indicatore è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Posizione Finanziaria Netta.
In base al regolamento del Fair Play Finanziario, l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide non deve essere superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze. Al 30 giugno 2011, risulta che l’indebitamento finanziario netto del club è diminuito di 75 milioni (31%), per assestarsi a 170 milioni. Ovviamente il dato risulta conforme al Fair Play Finanziario. Il rapporto “Indebitamento finanziario netto / EBITDA” è uno degli indicatori più utilizzati per misurare il “merito creditizio”. Nel caso del Real Madrid, al 30 giugno 2011, tale indicatore segna un valore di 1,1. La riduzione del debito e la crescita dell'EBITDA hanno portato ad un netto miglioramento dell’indicatore, che nel 2009/10 era pari a 1,7 e nel 2008/09 risultava uguale a 3,1. Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito, poiché significa che il debito è 3 volte il valore aggiunto, inteso come ricavi al netto di costi e spese operative.
Debiti scaduti con dipendenti, fisco altri club.
Il Fair Play Finanziario richiede che non vi siano delle problematiche relative a debiti scaduti verso altri club, il fisco e/o i propri dipendenti.
Al 30 giugno 2011, i debiti correnti verso il personale ammontano a 71,2 milioni e segnano un incremento del 27,26% rispetto al 2009/10. Tale importo ci porterebbe a stimare un ritardo nei pagamenti degli stipendi superiore ai tre mesi e che dovrebbe necessariamente essere ridotto per essere conforme al Fair Play Finanziario.
Il totale dei debiti per l’acquisto di giocatori è notevole ed ammonta a 125,6 milioni, tuttavia registra un decremento del 28,58%. L’importo allocato tra le passività non correnti è di 48,8 milioni, mentre l’importo allocato tra quelle correnti è di 76,8 milioni. Nella sezione opposta, i crediti per la cessione di giocatori sono pari a 49,5 milioni.
Le passività per imposte correnti ammontano a 18 milioni. Quelle per imposte differite a 19,5 milioni (32,6 nel 2009/10). Nella sezione opposta, i crediti per imposte correnti ammontano a 427 mila euro e i crediti per imposte differite ammontano a circa 5 milioni di euro.
I Ricavi
I ricavi operativi per l'anno 2010/11, escludendo le plusvalenze, hanno raggiunto la cifra di € 480.156.000, con un incremento dell’8,56% rispetto all'anno precedente e rappresentano l'ammontare dei ricavi più alto al mondo nel settore. Le principali fonti di tali ricavi sono: lo stadio, i diritti televisivi e il marketing.
I ricavi da stadio, comprensivi delle quote sociali, ammontano a 146,7 milioni e rappresentano il
31% dei ricavi operativi. I ricavi derivanti da amichevoli e competizioni internazionali ammontano a 27, 5 milioni e incidono per il 6% sui ricavi operativi. I ricavi commerciali hanno un’incidenza del 31% e risultano pari a 150 milioni. I ricavi radiotelevisivi mostrano un importo notevole pari a 156 milioni e rappresentano il 32% dei ricavi operativi. Rispetto all’esercizio precedente è leggermente aumentata la dipendenza dai diritti TV. L’unica voce che registra un lieve decremento dell’1,3% è quella relativa ai ricavi da stadio, mentre quella relativa ai diritti TV è aumentata del 14,55%, quella relativa alle amichevoli è aumentata del 22,07% e ricavi commerciali registrano un incremento dell’11,11%.
Nel periodo 1999 - 2011, il tasso medio di crescita annuale dei ricavi è stato del 14%.
Le quote associative e gli abbonamenti sono pari al 9,8% dei ricavi. Il Real Madrid C. F. dispone di un totale di 89.706 soci, di cui 67.309 sono adulti, 16.248 sono bambini e 6.149 sono soci con più di 65 anni o più di 50 anni di iscrizione. Inoltre, 74.164 sono uomini e 15.542 donne. I soci abbonati al settore calcio sono stati 59.982, mentre gli abbonati al settore basket sono stati 3.788 di cui 1.618 anche soci.
Secondo gli amministratori il club ha raggiunto una struttura equilibrata di ricavi, ciascuna delle tre aree (stadio, televisione e marketing) contribuisce con circa un terzo del totale dei ricavi. La diversificazione delle fonti di ricavo conferisce stabilità economica, attenuando l'impatto di eventuali fluttuazioni dei ricavi indotte dai risultati sportivi e da altre cause congiunturali economiche.
Costo dei dipendenti.
Il costo del personale al 30 giugno 2011 ammonta a 216,1 milioni e risulta in aumento del 12,4% rispetto al 2009/10.
Il rapporto tra costo del personale e i ricavi operativi, con esclusione delle plusvalenze, è l'indicatore utilizzato a livello internazionale per misurare l'efficienza operativa delle società di calcio. Più basso è il valore di questo rapporto e più “efficiente” risulta il club. Il 30 giugno 2011 tale rapporto era pari al 45%, mentre al 30 giugno 2010 era pari al 43,47%.
Bisogna evidenziare che il dato in questione si trova molto al di sotto del 50%, che è considerata la soglia di eccellenza e ben al di sotto del 70%, il livello massimo raccomandato dalla “European Club Association”. Bisogna aggiungere e sottolineare che, dal 2005/06, tale indicatore è stabilmente al di sotto del 50% e dal 2002/03 è inferiore al 70%.
Il “Breakeven Finanziario”. 
Il raggiungimento del punto di pareggio non dovrebbe rappresentare un problema per il Real Madrid. Infatti, considerando la somma algebrica degli ultimi tre esercizi, chiusi tutti con un risultato positivo, si otterrebbe un utile complessivo al lordo delle tasse di 102,6 milioni. Ricordiamo che per la prima fase del periodo transitorio (2013/2014 e 2014/2015) è ammessa una soglia di tolleranza di Euro 45 milioni di perdita.
Per quanto riguarda l’esercizio 2010/11 il Real Madrid ha conseguito un EBITDA, ossia il risultato prima del calcolo degli ammortamenti degli interessi e delle tasse, con esclusione delle plusvalenze, positivo per 148 milioni (+33%). Per ogni 100 euro di ricavi operativi si sono guadagnati 31 euro.
Se considerassimo anche le plusvalenze, determinate dai trasferimenti dei giocatori, si determinerebbe un EBITDA positivo per 151milioni. Il risultato di gestione al lordo delle imposte risulta positivo con un utile di 47 milioni, il 51% in più rispetto all'anno precedente.
Secondo gli amministratori del Club madrileno, l'evoluzione del margine operativo lordo (senza plusvalenze) mostra un miglioramento continuo, determinato da una gestione economica volta a migliorare la redditività attraverso uno sforzo combinato di crescita dei ricavi e contenimento dei costi.
Investimenti.
Nell’esercizio 2010/11, il club ha investito € 83 milioni, di cui € 12 milioni sono stati stanziati per migliorare le strutture (investimento “virtuoso”) e € 71 milioni per acquistare giocatori.
Tuttavia, l’investimento netto per rafforzare la rosa giocatori è stato di 51 milioni in quanto si sono verificate cessioni per 20 milioni.
Osservando l'evoluzione degli investimenti si nota che, nel periodo 2000-2011, il club madrileno ha investito anche nelle strutture sportive immobiliari. In particolare, in tale periodo sono stati investiti 191 milioni di euro per lo stadio, per modernizzarne le strutture e migliorarne la qualità e la funzionalità per gli spettatori, per fornire servizi multimediali e servizi che consentono una maggiore sfruttamento commerciale, creando un ritorno economico annuo molto significativo. E sono stati investiti 139 milioni di euro per la costruzione della “Ciudad Real Madrid”, già considerata il più grande centro sportivo mai costruito per una squadra di calcio, con una superficie totale di 120 ettari, 10 volte più grande della ex città dello sport.
Le immobilizzazioni materiali nette rappresentano il 34,4% del totale delle attività, mentre le immobilizzazioni immateriali sportive rappresentano il 37,6% dell’attivo. Il totale delle attività al 30 giugno 2011 è di 841 milioni, una cifra inferiore di 39 milioni rispetto all’esercizio precedente.
L’attivo non corrente risulta diminuito di 48 milioni a causa della diminuzione del valore della rosa dei giocatori, poiché l’ammortamento effettuato è stato maggiore degli investimenti effettuati nell'esercizio. Le attività correnti, invece, registrano un aumento di 10 milioni.
Il capitale circolante netto, ossia la differenza tra attività correnti e passività correnti, mostra un valore negativo di 141 milioni. Tale valore è negativo come negli anni passati, anche se significativamente inferiore a quello dell'anno precedente che era negativo per 182 milioni.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione consolidato per il 2011/12, gli amministratori hanno previsto un totale di ricavi operativi, senza plusvalenze, per 488 milioni di euro ed un risultato al lordo delle imposte positivo per 40 milioni.



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mercoledì 5 ottobre 2011

Bilancio 2010/11 Juventus Football Club S.p.A: è stato toccato il fondo?

Luca Marotta Giovedì 06 Ottobre 2011 01:09
jstargio@gmail.com

La speranza per la Juventus Football Club S.p.A. è che con il bilancio 2010/11 si sia toccato il fondo. Una situazione che è conseguenza di una gestione sportiva reduce da due settimi posti consecutivi, che potrebbe generare un circolo vizioso “causa-effetto”, che necessita di essere interrotto. Come spiraglio di luce si può citare la prospettiva della crescita dei ricavi da stadio.
La continuità aziendale.
Il regolamento del Fair Play Finanziario richiede un bilancio certificato da revisore esterno attestante la continuità aziendale, ossia la capacità a far fronte agli impegni finanziari futuri. La società Deloitte & Touche S.p.a. ha certificato il bilancio della Juventus Football Club S.p.A. e nella sua relazione ha evidenziato al punto 4 che il Patrimonio netto al 30 giugno 2011 risulta negativo per Euro 4,9 milioni, a causa della perdita di esercizio rilevata per l’importo di Euro 95,4 milioni. Pertanto, si ricade nella situazione prevista dall'art. 2447 del Codice Civile, ossia “riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale”. Come previsto dallo stesso articolo, gli Amministratori della società hanno convocato l'Assemblea ordinaria e l'Assemblea straordinaria degli Azionisti per il 18 ottobre 2011 per deliberare sulla copertura delta perdita. La proposta degli Amministratori consiste nel coprire la perdita con l’integrale utilizzo delle riserve di patrimonio netto per Euro 70,3 milioni, l’azzeramento del capitale sociale per Euro 20,2 milioni e l’annullamento integrale delle azioni e, per la restante parte pari a Euro 4,9 milioni, mediante il parziale utilizzo della riserva sovrapprezzo azioni che si verrà a ricostituire a seguito dell'esecuzione del già proposto aumento di capitale di massimi Euro 120 milioni, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 23 giugno 2011. La controllante Exor S.p.A. si è impegnata a sottoscrivere l’aumento di capitale sociale per la quota di sua competenza (60%) pari ad Euro 72 milioni ed eventualmente per la quota di Euro 9 milioni corrispondente alla quota "congelata" detenuta dal socio libico. Con l’aumento di capitale ci si propone di dotare la Società di mezzi finanziari che consentiranno di coprire la perdita residua dell'esercizio 2010-2011 e di dare esecuzione alle strategie previste dal Piano sviluppo per gli esercizi 2011/12-2015/16. Gli Amministratori hanno infatti valutato che non sussistono significative incertezze sulla continuità aziendale, tenuto conto della proposta di aumento di capitale, nonché degli affidamenti bancari disponibili.
In data 23 settembre 2011, la controllante Exor S.p.A. ha provveduto, a garanzia della continuità aziendale, a versare Euro 72 milioni in conto del suddetto futuro aumento di capitale, con contestuale restituzione da parte della Juventus Football Club S.p.A. degli utilizzi (Euro 47,5 milioni) della linea di credito precedentemente concessa dalla controllante stessa.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto al 30 giugno 2011, è negativo per 4,9 milioni di Euro. Pertanto non è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario. Tale impedimento verrà superato con la sottoscrizione dell’aumento di capitale, di cui si è detto.
Tra le curiosità, da evidenziare tra le riserve quella denominata “riserva da cash flow hedge” per l’importo negativo di Euro 38.355, con una variazione positiva di 318.328 rispetto all’esercizio precedente. Tale riserva è dovuta alla presenza di strumenti finanziari derivati di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa.
Debiti scaduti con dipendenti, fisco altri club.
Il bilancio della Juventus non sembra presentare problematiche di debiti scaduti verso altri club, il Fisco e/o i propri dipendenti.
I debiti per retribuzioni dovute a dipendenti ed assimilati ammontano a 11,5 milioni, mentre nell’esercizio precedente erano pari a 15,8 milioni. Raffrontando il dato con il costo del personale possiamo dedurre che gli stipendi vengano pagati regolarmente entro il mese successivo a quello di competenza.
I debiti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti ammontano a 62,5 milioni e risultano in aumento del 13,66%. Di questi debiti, ben 41,1 milioni sono allocati tra le passività correnti. Tra i club creditori della Juve segnaliamo il Bari con 11,9 milioni, il CSKA Mosca con 10 milioni, la Fiorentina e il Catania con 8 milioni.
Dal punto di vista fiscale esiste un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate riguardante il diniego al rimborso di un credito IVA di 1,4 milioni di Euro relativo alle competizioni UEFA della stagione sportiva 2000/2001, giunto in Cassazione, nonostante la sentenza di secondo grado sia stata favorevole alla Juventus. Inoltre c’è stato un accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate, per contenziosi pregressi, che ha comportato un onere di 7,4 milioni, allocato tra gli “oneri non ricorrenti”.
Posizione Finanziaria Netta.
L’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide non deve essere superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze. Inoltre, ai fini del Fair Play Finanziario, non si dovrebbero conteggiare i debiti contratti per investimenti “virtuosi” come lo stadio. In ogni caso l’indebitamento finanziario netto della Juventus è inferiore ai ricavi e risulta conforme al Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2011, la posizione finanziaria netta è negativa per 121,2 milioni, con una variazione netta negativa di 127,6 milioni rispetto al saldo positivo di 6,4 milioni del 2009/10. La variazione negativa è dovuta principalmente agli investimenti riferibili al nuovo stadio per 79,4 milioni.
I debiti finanziari riguardano: debiti verso società di leasing per 18,2 milioni; debiti verso Istituto per il Credito Sportivo per 45 milioni; debiti verso banche per 60,6 milioni e altre passività finanziarie per 38 mila euro.
I Ricavi.
Il totale ricavi risulta pari ad Euro 172.066.450 e registra una diminuzione del 21,7%, rispetto al 2009/10, attribuibile ai proventi radiotelevisivi.
I Ricavi da gare ammontano a 11,5 milioni contro 16,99 milioni al 30 giugno 2010, con una variazione negativa del 32%.
I diritti radiotelevisivi e proventi media ammontano a 88,7 milioni. La variazione negativa rispetto al 2009/10 di 43,7 milioni è attribuibile per 23,4 milioni alla nuova normativa sulla vendita centralizzata dei diritti e per 20,3 milioni ai minori proventi da competizioni UEFA.
I ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità ammontano a 43,3 milioni, contro 45,7 milioni al 30 giugno 2010, con un decremento del 5,27%.
I proventi da gestione diritti calciatori risultano pari a 18,2 milioni e registrano un aumento di 3,5 milioni. L’importo maggiore è costituito dalla plusvalenza realizzata con Criscito per 4 milioni.
Gli altri ricavi ammontano a 10,3 milioni, contro 9,9 milioni al 30 giugno 2010.
Il costo dei dipendenti.
I costi relativi al personale tesserato ammontano a 126,9 milioni (127 milioni nell’esercizio precedente) e includono incentivazioni all’esodo per 12,3 milioni (4,5 milioni nel precedente esercizio). Il costo del personale non tesserato ammonta a 12,7 milioni e si incrementa di 1,5 milioni rispetto all’esercizio precedente per effetto, principalmente, dell’incremento dell’organico dovuto, in particolare, al nuovo stadio.
Il costo del personale tesserato rappresenta il 65,3% dei costi operativi, mentre il costo del personale non tesserato ne rappresenta il 6,7%.
I costi operativi dell’esercizio 2010/2011 sono complessivamente pari a 196,3 milioni, in aumento dell’11,5% rispetto al dato di 176,1 milioni dell’esercizio precedente.
Ai fini del Fair Play Finanziario il costo del personale non deve superare il 70% dei ricavi. Per questo indicatore potrebbe scattare un “warning” perché, prendendo il dato così come esposto nel bilancio, evidenzierebbe un 81,16%, e, anche escludendo l’incentivo all’esodo, sarebbe oltre il 70%. In questo caso si potrebbero seguire due vie: la riduzione del costo del personale, liberandosi di ingaggi pesanti e/o riducendo la rosa, e perseguire l’aumento dei ricavi, soprattutto quelli da stadio, sfruttando bene il nuovo asset; e se i risultati sportivi saranno consoni al blasone ci si potrà giovare dei diritti TV UEFA.
Il “Breakeven Finanziario”. 
Nell’ottica del perseguimento del punto di pareggio, voluto dal Fair Play Finanziario, si può affermare “paradossalmente, che è “meglio” che il bilancio 2010/11 abbia manifestato i suoi effetti nell’esercizio in questione, perché dal bilancio 2011/12 si forniranno bilanci che saranno computati ai fini del calcolo della soglia di tolleranza per il punto di pareggio, che per il primo periodo transitorio (2013/2014 e 2014/2015) è di 45 milioni di perdite.
L’eventuale "disavanzo" deve essere immediatamente coperto dagli azionisti del club o da una loro parte correlata, con l’iniezione di nuova finanza, sotto forma di aumento di capitale o altro.
Sulla perdita hanno inciso anche le svalutazioni di alcuni giocatori. Nella descrizione dei criteri di valutazione adottati, gli Amministratori hanno specificato che i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono ammortizzati a quote costanti in base alla durata dei contratti. Tuttavia hanno anche evidenziato che “in presenza di indicatori di perdita di valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (ad esempio, infortuni di particolare rilevanza, significative minusvalenze derivanti da cessioni effettuate successivamente alla chiusura del bilancio, nonché condizioni di mercato e contrattuali che di fatto impediscano la cessione di calciatori non più compatibili con il progetto tecnico), il valore di carico residuo è svalutato fino a concorrenza del valore recuperabile”.
Nel conto economico “ammortamenti e svalutazioni diritti calciatori” risultano pari a 46,7 milioni di euro, con un incremento di 7,3 milioni. L’importo in questione comprende 12 milioni di svalutazioni, di cui 6,7 milioni per allineare il valore residuo dei calciatori ceduti durante la campagna trasferimenti e 5,3 milioni riguardanti la svalutazione di un calciatore non ceduto. Tale ulteriore svalutazione di 5,3 milioni è stata contabilizzata per azzerare il valore netto contabile del diritto pluriennale alle prestazioni di un calciatore in scadenza di contratto al 30 giugno 2012, e conseguentemente in regime di svincolo dal gennaio 2012, “non rientrante nel nuovo progetto tecnico”: che corrisponde a De Oliveira Carvalho Amauri, acquistato per € 21.391.000 dal Palermo e che al 30 giugno 2011 aveva un valore contabile residuo di 5.348 migliaia di euro. Quindi per Amauri nel bilancio 2010/11 hanno calcolato sia la quota di ammortamento 2010/11 che l'ulteriore svalutazione di 5,3 milioni, per un totale di 10.695 migliaia di euro, cui bisogna aggiungere l'ingaggio. Invece la svalutazione di Cardoso Mendes Tiago per 2,8 milioni è stata determinata dalla risoluzione contrattuale.
Il nuovo stadio.
Il valore complessivo dell’investimento sull’area del nuovo stadio ammonta a 150 milioni di Euro, includendo l’acquisizione del diritto di superficie sull’area e gli investimenti aggiuntivi per migliorie progettuali e per la costruzione del Museo della Juventus (15 milioni).
La copertura finanziaria dell’investimento è assicurata, tra l’altro, da due contratti di finanziamento, per complessivi 60 milioni, sottoscritti il 20 marzo 2009 (50 milioni) e il 14 maggio 2010 (10 milioni) con l’Istituto per il Credito Sportivo. Al 30 giugno 2011, risultavano erogati 45 milioni.
Inoltre, in data 18 aprile 2008, la Juventus ha sottoscritto con il Gruppo Sportfive, un accordo che, a fronte di un importo minimo garantito di 75 milioni (di cui 42 milioni già incassati), concede l’esclusiva sul “naming right”, per un arco temporale di 12 anni a partire dall’esercizio 2011/2012.
La cessione delle aree commerciali ha comportato un corrispettivo netto pari a € 9,25 milioni, perché l’acquirente si è fatto carico di 11 milioni di debito verso il Comune di Torino.
Il nuovo stadio ha reso il bilancio della Juventus più simile a quello dei grandi club europei che a quello delle squadre italiane. Al 30 giugno 2011, possiamo individuare gli importi relativi al nuovo stadio nella voce delle attività non correnti “Immobilizzazioni materiali in corso e acconti” con un saldo al 30/06/2011 di 119.625.554 euro. La voce accoglie principalmente i costi di realizzazione del nuovo stadio (progettazione, demolizione e costruzione). Gli investimenti di € 76.294 migliaia si riferiscono ai SAL (Stato Avanzamento Lavori) per la costruzione del nuovo impianto (€ 62.752 migliaia), all’acquisto di impianti, mobili e arredi (€ 4.300 migliaia), alla realizzazione delle opere di urbanizzazione (€ 3.604 migliaia) e ad altri oneri di progettazione e accessori (€ 5.638 migliaia).
Il nuovo stadio è stato inaugurato l’8 settembre 2011 e, pertanto, sarà ammortizzato a partire dall’esercizio 2011/2012.
L’altro “asset “ materiale è il Centro Sportivo di Vinovo, oggetto di un’operazione di leasing; attualmente è di proprietà di Unicredit Leasing S.p.A., ma figura tra le attività non correnti per circa 22,7 milioni (di cui 5 milioni per i terreni). Il prestito relativo all’operazione di leasing è contabilizzato nella voce “Prestiti e altri debiti finanziari”.


Pubblicato su:
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/3478-bilancio-201011-juventus-football-club-spa-e-stato-toccato-il-fondo.html

http://sportbusinessmanagement.blogspot.com/2011/10/bilancio-201011-juventus-football-club.html

lunedì 3 ottobre 2011

Bilancio Barcellona 2010/11: a rischio Fair Play?



Luca Marotta Martedì 04 Ottobre 2011 00:28
jstargio@gmail.com


In base ai dati del bilancio chiuso al 30 giugno 2011, sembrerebbe logico affermare che il “Fútbol Club Barcelona” debba tenere nella giusta considerazione il regolamento del Fair Play Finanziario, soprattutto per quanto riguarda il requisito del Patrimonio Netto. Infatti per la seconda volta consecutiva il club catalano ha chiuso il bilancio in perdita e con un patrimonio netto negativo.
Il Fútbol Club Barcelona è una polisportiva costituita sotto forma di associazione privata di persone fisiche, senza scopo di lucro, il 29 novembre 1899. Svolge la sua attività nel calcio, nel basket, nella pallamano, nel calcio a 5, nell'hockey e in altri sport, che contribuiscono ad appesantirne il bilancio. Ad esempio il basket con un volume d’affari di 6,2 milioni sopporta un costo del personale di 22 milioni.
La continuità aziendale.
Il regolamento del Fair Play Finanziario richiede un bilancio certificato da revisore esterno attestante la continuità aziendale, ossia la capacità di far fronte agli impegni finanziari futuri. Su questo punto, l’ultimo bilancio del Barça non sembra essere all’altezza del gioco espresso dalla prima squadra di calcio, esponendosi al rischio “warning”. La società Deloitte, che ha certificato il bilancio del Barcellona, ha rilevato al punto 3 della sua relazione che, nonostante un capitale circolante ed un patrimonio netto, entrambi negativi al 30 giugno 2011, e il credito di 13 milioni verso Mediaproducción S.L., sottoposta a procedura fallimentare, il Consiglio di Amministrazione ha scelto di redigere il bilancio applicando il principio della continuità aziendale, poiché la “Junta Directiva” ha giudicato queste situazioni ininfluenti per il normale sviluppo delle attività del club. In effetti, gli amministratori hanno evidenziato che la situazione patrimoniale al 30 giugno 2011 mostra un capitale circolante, ossia la differenza tra le attività e le passività a breve termine, negativo per 226,4 milioni e un patrimonio netto negativo per 68,7 milioni. Hanno scritto che non vi è alcun obbligo giuridico che impedisca al club di continuare a funzionare normalmente con la situazione finanziaria del 30 giugno 2011. Tuttavia hanno anche esposto i fattori che leniscono la portata di un capitale circolante negativo per 226,4 milioni, tra cui la presenza tra le passività di risconti passivi, ossia ricavi anticipati di competenza di esercizi successivi, per 94,9 milioni, asserendo che questa posta di bilancio non rappresenta futuri obblighi finanziari del Club. Inoltre l'attuale Consiglio sta attuando un modello di gestione con l'obiettivo di raggiungere un equilibrio finanziario e patrimoniale nei prossimi anni, sulla base della crescita del fatturato e attuazione di una politica di riduzione dei costi. Secondo gli amministratori, questo modello permetterà al club di generare, nei prossimi anni, flussi di cassa positivi. In effetti, la crescita del fatturato potrà contare sulla "megasponsorizzazione" garantita da “Qatar Foundation”.
Il Patrimonio Netto.
Altro punto debole, per il Barcellona, ai fini del Regolamento del Fair Play Finanziario, è la presenza di un Patrimonio Netto negativo. In effetti, il Patrimonio Netto al 30 giugno 2011 risulta negativo per 68,7 milioni di euro e peggiora il dato del 30 giugno 2010, negativo per 59,1 milioni. In questo caso, il problema si risolve con la ricapitalizzazione che, a giudizio di chi scrive, sarà una scelta obbligata, soprattutto in caso di risultati sportivi meno brillanti.
Il “Breakeven Finanziario”.
Per quanto riguarda il pareggio di bilancio, il regolamento del Fair Play, per il periodo transitorio, ha concesso una soglia di tolleranza molto elevata di 45 milioni di euro di perdite e richiede che il "disavanzo" sia immediatamente coperto dai soci del club con l’iniezione di nuova finanza, sotto forma di aumento di capitale o altro. Nel caso del Barcellona, la somma algebrica dei risultati degli ultimi tre esercizi è negativa per 82,3 milioni di euro. L’esercizio 2010/11 è stato chiuso con una perdita di 9,3 milioni e rappresenta il secondo esercizio consecutivo con un risultato negativo. L’ultimo esercizio chiuso con un utile è stato il 2008/09 con 6,3 milioni. Tuttavia, gli amministratori del club catalano sostengono che senza le minusvalenze di Ibrahimovic, Chygrynskiy e Martin Caceres, che hanno inciso negativamente per 44,2 milioni, e senza la svalutazione di Henry per 1,7 milioni, il bilancio relativo alla stagione 2010/11 si sarebbe potuto chiudere con un risultato ante imposte, positivo per 33,5 milioni di euro.
Il Costo dei dipendenti.
In base al regolamento del Fair Play il costo dei dipendenti non deve superare il 70% dei ricavi.
A livello di polisportiva, il costo dei dipendenti sportivi, compresi i diritti d’immagine, ammonta a 244,6 milioni (235,2 nel 2009/10). Il costo dei dipendenti non sportivi è stato di 31,4 milioni (27,7 nel 2009/10). Pertanto il rapporto tra il costo di tutti i dipendenti e i ricavi totali è del 58,3%.
Gli amministratori del Barcellona hanno evidenziato che il rapporto tra il costo della gestione del personale sportivo (salari e ammortamenti), pari a 300,9 milioni e i ricavi senza le plusvalenze (451,6 milioni), è del 67%, soglia inferiore al “limite di sicurezza” rappresentato dal 70%. Tale rapporto scende al 57% se si considera solo il settore calcio.
La Posizione Finanziaria Netta.
Secondo il regolamento del fair play finanziario l’indebitamento di natura finanziaria al netto della liquidità non deve essere superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze. Per il Barcellona l’indebitamento finanziario netto risulta inferiore al totale dei ricavi, in quanto si riduce da 430 a 364 milioni di euro, grazie soprattutto alla crescita delle disponibilità liquide che aumentano da 2 a 60 milioni. Tuttavia, i debiti verso le banche ammontano a 150 milioni e risultano in aumento di 36 milioni rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi.
I ricavi totali riclassificati, considerando i componenti ordinari e straordinari, sono aumentati del 14% da 415,4 a 473,4 milioni di euro. L’incremento rispetto al bilancio di previsione è stato del 13%. I ricavi provenienti dalle quote dei soci ammontano a 19,7 milioni (18,9 nel 200910), con una variazione positiva del 4,3%. I ricavi da stadio hanno registrato la cifra di 115,1 milioni (96,6 nel 200910), con un aumento del 19,2%. I ricavi da media sono aumentati da 157,5 a 163 milioni, registrando un incremento del 3,5%. I ricavi commerciali sono passati da 120,9 a 149,3 milioni, con un segno positivo del 23,5% in più. Gli altri ricavi, comprese le plusvalenze, ammontano a 26,3 milioni, mentre nel 2009/10 ammontavano a 21,5 milioni.
Da segnalare che il numero delle persone che hanno visitato il museo e lo stadio ha toccato la cifra record di 1,5 milioni di visitatori.
Il numero totale dei soci del Fútbol Club Barcelona per la stagione 2010/11 è stato di 176.058 unità, con un aumento di 2.357 persone rispetto al 2009/10. Si pensi che nel 2002/03 i soci erano 106.135. Possiamo affermare che l’essere socio del Barcellona sta diventando un “atto di fede”, se si considera il fatto che 17.995 soci hanno un’età inferiore a 5 anni.
Da segnalare tra i ricavi commerciali l’accordo con "Qatar Foundation" stipulato il 13 dicembre 2010. Nel bilancio del Barcellona si legge che "Qatar Foundation" è un'organizzazione privata, indipendente, senza scopo di lucro fondata nel 1995, la cui missione è quella di sostenere il progetto di trasformazione del Qatar da un'economia dipendente dal petrolio e gas verso un'economia della conoscenza. "Qatar Foundation" si propone di liberare il potenziale umano attraverso i suoi tre pilastri: l'educazione, la scienza e la ricerca e lo sviluppo della comunità. I benefici non si limitano al Qatar, ma sono rivolti a tutta la regione e al mondo intero. L'accordo raggiunto è del valore di € 166.000.000, con una durata di 5 anni e mezzo e lascia libero il club catalano di continuare la sua tradizione di collaborazione con organizzazioni non profit, ossia permette di mantenere il logo UNICEF sulle maglie.
Debiti scaduti con dipendenti, fisco, altri club.
Il Fair Play finanziario richiede di non avere debiti scaduti verso dipendenti, fisco e altri club. I debiti verso il personale ammontano a 69,5 milioni di euro e registrano un incremento del 14,5%. Tale importo ci indurrebbe a stimare un ritardo di almeno 3 mesi nei pagamenti, che potrebbe essere considerato “fisiologico” e nei limiti del Fair Play.
Per quanto riguarda le problematiche fiscali sono stati accantonati in un fondo rischi 5,9 milioni di euro per contenziosi fiscali. Anche perché il 5 luglio 2010, il club è stato sottoposto a verifica fiscale dall'Agenzia delle Entrate spagnola, per quanto riguarda le imposte sul reddito per gli anni 2005/06, 2006/07 e 2007/08 e le ritenute fiscali sui redditi da lavoro dipendente e autonomo e le ritenute sui compensi a non residenti per il periodo dal luglio 2006 al dicembre 2008. Tuttavia, il Consiglio ritiene di aver effettuato correttamente le relative liquidazioni e che i rilievi sorti siano frutto solo divergenze interpretative sulle norme.
A giudizio di chi scrive il “tesoro” del club catalano è costituito dalla rosa dei giocatori, che in bilancio è iscritta ad un valore nettamente inferiore a quello reale e quindi generatore di enormi plusvalenze. Infatti il valore netto della rosa di tutti i giocatori della polisportiva ammonta a circa 124 milioni di euro, mentre nell’esercizio precedente ammontava a 213,2 milioni. Ovviamente la maggior parte dell’importo riguarda il calcio, per un valore di 121 milioni. Sono stati investiti 54,4 milioni, di cui 53,2 nel calcio. Tra gli acquisti più significativi figurano Javier Alejandro Mascherano per € 23.893.000, Adriano Correja per € 9.355.000 e Ibrahim Afellay per € 3.467.000. Il valore è diminuito perché si è proceduto alla cessione di alcuni giocatori acquistati e rivenduti nell’arco di una stagione: spiccano Ibrahimovic, acquistato per € 69.884.000, e Chygrynskiy, acquistato per € 24.668.000.
Altro fattore positivo da considerare è la "megasponsorizzazione" di “Qatar Foundation”, che garantirà circa 30 milioni annui.



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