lunedì 22 gennaio 2018

Bilancio Chelsea 2016/17: utile di £ 15,26 milioni con fatturato record.



Luca Marotta


La società “Chelsea FC plc”, ha chiuso il bilancio consolidato al 30 giugno 2017 con un risultato positivo di £ 15,26 milioni, pari a circa € 17,35 milioni (cambio al 30.06.2017: £1 = €1, 1372).

Nel 2016/17 il risultato prima delle imposte è stato di £ 15,6 milioni, contro una perdita di £ 69,8 milioni nell’esercizio precedente.

L’aumento dei ricavi, il venir meno degli oneri straordinari registrati nell’'anno precedente (per £ 75,3 milioni) e le plusvalenze sulla vendita dei giocatori sono state le ragioni principali per questo miglioramento.

Nel 2016/17, il Chelsea ha visto aumentare il fatturato da £ 329,1 milioni a £ 361,3 milioni (€ 410,9 milioni), che rappresenta una cifra record. Questo aumento può essere attribuito ad un aumento dei “Ricavi Media”, a causa della maggiore distribuzione per la partecipazione alla Premier League (aumento di 19,5 milioni di sterline), così come ad un aumento delle entrate da sponsorizzazioni.

Le spese operative ordinarie sono aumentate di £ 39,6 milioni a causa dell’aumento dell'ammortamento dei giocatori di 17,6 milioni di sterline.

“Chelsea FC plc” è una società “sub-holding” del gruppo cui fa capo il “Chelsea Football Club”. Il gruppo ha come holding “Fordstam Limited” e come controllore di ultima istanza Roman Abramovich.

In sintesi, la filosofia gestionale del Chelsea è quella che cerca di attrarre dei talenti, per continuare a vincere trofei nazionali ed europei e di conseguenza far aumentare i ricavi. Per tale motivo la squadra di calcio investe continuamente nella rosa dei calciatori e nello staff, sia per quanto riguarda i trasferimenti che per gli stipendi.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2016/17, a differenza della stagione precedente, è stata positiva ed è stata caratterizzata dalla vittoria in Premier League (decimo posto nel 2015/16), acquisendo il diritto di partecipare alla UEFA Champions League 2017/18; inoltre, il Chelsea ha perso la finale di FA Cup con l’Arsenal (2015/16: il 6° turno) e nella Coppa di Lega ha disputato il quarto turno (2015/16: quarto turno).

La continuità aziendale.

Gli Amministratori hanno scritto, come nel bilancio precedente, che “Chelsea FC plc” fa affidamento sul continuo supporto finanziario della capogruppo “Fordstam Limited”. La società ha ricevuto conferma dalla capogruppo, che verranno forniti fondi sufficienti per finanziare l'attività per il prossimo futuro. Pertanto, gli Amministratori, nella preparazione del bilancio, hanno adottato il principio della continuità aziendale.
A sua volta, la capogruppo “Fordstam Limited”, è supportata dal proprietario finale Roman Abramovich.
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Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per £ 305,2 milioni (€ 347,1 milioni) e risulta in aumento rispetto al dato dell’esercizio precedente, che era positivo per £ 285,55 milioni. La variazione positiva di £ 19,66 milioni è dovuta essenzialmente al risultato dell’esercizio positivo per £ 15,26 milioni e variazioni delle riserve.
Il Patrimonio Netto finanzia il 45,9% dell’attivo.




L’indebitamento.

Il bilancio consolidato al 30 giugno 2017, mostra una posizione finanziaria netta positiva in quanto le disponibilità liquide pari a £ 32.986.000 (€ 37,5 milioni) e i crediti verso la controllante pari £ 20,93 milioni, superano i debiti relativi agli strumenti finanziari derivati pari a £ 17,994,000 (£ 22.259.000 nel 2015/16). Non esistono altri debiti finanziari.
L’entità dell’indebitamento finanziario netto, cui bisogna aggiungere il saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è conforme al regolamento del Fair Play Finanziario in quanto inferiore ai ricavi.
Le passività con durata inferiore all’esercizio successivo ammontano a £ 327,5 milioni (€ 372,5 milioni), mentre nel 2015/16 erano pari a £ 252,4 milioni.

I ratei e risconti passivi, iscritti nel passivo corrente, ammontano a £ 185.380.000 (£ 171.034.000 nel 2015/16). Questi debiti comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2017/18 per l’importo di £ 43,3 milioni (£ 40,4 milioni nel 2015/16) e altri ricavi anticipati per £ 142,1 milioni (£ 130,7 milioni nel 2015/16).

I debiti commerciali nel complesso sono pari a £ 133,3 milioni (£ 92,4 milioni nel 2015/16), di cui £ 120,5 milioni, hanno scadenza entro l’esercizio successivo. I debiti a lungo termine riguardano principalmente debiti commerciali da player trading.

I debiti tributari e previdenziali ammontano a £ 18,6 milioni, mentre nel 2015/16 erano pari a £ 14,1 milioni.
La voce Altri debiti diminuisce da £ 3,65 milioni a £ 3,066,000.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,85 (0,94 nel 2015/16).
Infatti, l’equity ratio è molto alto ed è pari a 45,9%. Il ricorso al capitale di terzi è di poco superiore all’apporto di mezzi propri.

La struttura dell’attivo patrimoniale.

Il totale dell’attivo ammonta a £ 664,44 milioni (£ 589,6 milioni nel 2015/16) e risulta in aumento del 12,7%.
Al 30 giugno 2017, le attività non correnti rappresentano il 63,1% del totale dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 419,4 milioni. Si è verificato un decremento del 3,1%.
Le immobilizzazioni immateriali nette, rappresentano il 27,1% dell’attivo e risultano aumentate da £ 244,7 milioni a £ 236,1 milioni. Le immobilizzazioni immateriali includono la parte non ammortizzata del costo delle registrazioni dei giocatori e del software generato internamente.

Le immobilizzazioni materiali, rappresentano il 35,5% dell’attivo e ammontano a £ 179,9 milioni; nel 2015/16 erano pari a £ 184,7 milioni. Gli oneri finanziari capitalizzati, inclusi nel valore delle immobilizzazioni materiali, ammontano a £ 2.003.000, come nel precedente esercizio. L’importo investito nel 2016/17 è stato di £ 5,4 milioni e, come l’esercizio precedente, la maggior parte degli investimenti effettuati, riguardano il miglioramento delle strutture dello Stamford Bridge e del campo di allenamento a Cobham.

Le attività correnti rappresentano il 36,9% dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 245 milioni, con un incremento del 56,2% rispetto all’esercizio precedente.
Le disponibilità liquide aumentano da £ 27,1 milioni a £ 32,9 milioni.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,85 (1,94 nel 2015/16), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore, in base ai criteri di valutazione adottati, è abbondantemente in grado di pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente sia in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,75 (0,62 nel 2015/16), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve, ma è in miglioramento rispetto all’esercizio precedente. Bisogna considerare anche che il passivo corrente comprende £ 43,3 (£ 40,4 milioni nel 2015/16) milioni di ricavi anticipati relativi agli abbonamenti 2017/18.

Il Valore della Rosa.

Al 30 giugno 2017, il valore contabile netto della rosa calciatori ammonta a 230,1 milioni di sterline (€ 261,7 milioni) e risulta in diminuzione di £ 11,15 milioni. La variazione è stata causata da investimenti per £ 106 milioni, cessioni per un valore netto contabile residuo di £ 28,74 milioni, ammortamenti per £ 88,46 milioni. Gli investimenti 2016/17 risultano di importo inferiore a quelli effettuati nell'esercizio precedente.



Il valore contabile netto della Rosa è inferiore al valore del Patrimonio Netto.

In base ad una valutazione effettuata, la rosa del Chelsea al 30 giugno 2017 avrebbe un valore di mercato pari a £ 445,2 milioni (£ 398,8 milioni al 30.06.2016 e £ 349,7 milioni al 30.06.2015). Tale valutazione evidenzia l’esistenza di plusvalenze latenti.

Dopo la chiusura dell’esercizio sono stati acquistati 6 calciatori con un costo iniziale di £ 212.500.000 (4 calciatori a £ 96,3 milioni nel 2015/16) e sono stati ceduti 11 calciatori con un profitto di £ 63 milioni (4 calciatori con un profitto di £ 2,37 milioni nel 2015/16). Inoltre sono stati incassati dei bonus, relativi a cessioni dei precedenti esercizi per £ 4,3 milioni (£ 1,8 milioni nel 2015/16).

Il Rendiconto Finanziario.

La variazione delle disponibilità liquide risulta positiva per £ 5.859.000. Tale variazione dipende dal flusso positivo generato dalla gestione operativa per £ 63,1 milioni; dal flusso negativo dell’attività di investimento per £ 39,4 milioni e dal flusso negativo determinato dall’attività di finanziamento per £ 17,8 milioni.




L’acquisto di immobilizzazioni immateriali ha determinato un deflusso di cassa per £ 135,1 milioni, invece la relativa cessione ha determinato un flusso positivo di cassa per £ 100,99 milioni circa. L’investimento in immobilizzazioni materiali ha comportato un deflusso di cassa per £ 5,35 milioni.
Dal punto di vista finanziario l’accensione di prestiti ha determinato un flusso positivo di cassa per £ 182,4 milioni e il rimborso dei prestiti ha determinato un deflusso di cassa per £ 200,2 milioni.

Il Fatturato.

Il fatturato consolidato netto, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2017, risulta pari a £ 361,3 milioni. Il fatturato netto del 2015/16 era pari a £ 329,1 milioni. L’aumento del fatturato, rispetto all’esercizio precedente, è stato di £ 32,2 milioni, ossia del 9,8%, nonostante la mancata partecipazione alle competizioni europee. Il fatturato 2016/17 è il migliore nella storia del club.

L’evoluzione della composizione del fatturato mostra la maggiore incidenza dei ricavi televisivi, che si è accentuata nel 2016/17, con un’incidenza del 44,96% aumentata rispetto al 41,22% del 2012/13, il tutto grazie ai contratti televisivi record della Premier League. Invero anche l’incidenza dei ricavi commerciali è aumentata dal 31,14% del 2012/13 al 36,91% del 2016/17.




I Ricavi Media, come per tutti i club della Premier League, sono rilevanti e aumentano del 13,7%, da £ 142,9 milioni a £ 162,44 milioni (€ 184,7 milioni), nonostante la mancata partecipazione alle competizioni europee. Nel 2015/16 i ricavi da UEFA Champions League erano pari a circa 69 milioni di Euro.

I ricavi commerciali aumentano di £ 16,8 milioni , da £ 116,5 milioni a £ 133,3 milioni. L’aumento dei ricavi da sponsorizzazioni è dovuto anche a causa della firma di ulteriori accordi nel corso dell'anno, principalmente a causa dell'inizio della nuova partnership per l'allenamento con Carabao.

A causa della mancata partecipazione alle competizioni europee, i ricavi da ‘match day’, nonostante la vittoria in Premier League e la partecipazione alla finale di FA Cup, sono diminuiti del 6%, da £ 69,675,000 a £ 65,519,000.  La mancata partecipazione alle competizioni UEFA ha comportato una riduzione di £ 4,1 milioni.
La media spettatori in campionato è stata di 41.508 (41.500 nel 2015/16).



Le Spese operative.

Le spese operative ordinarie ammontano complessivamente a £ 414,7 milioni (£ 375,1 milioni nel 2015/16 e £ 377,7 milioni nel 2014/15) e registrano un incremento di £ 39,5 milioni pari al 10,5%, di cui £ 17,6 milioni per ammortamenti calciatori.
Tra gli altri costi operativi si segnala l’ammortamento delle immobilizzazioni dei costi di registrazione dei calciatori ammontante a £ 88,5 milioni (£ 71,9 milioni nel 2015/16), in aumento del 24,8%. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,7 milioni di sterline (£ 9,4 milioni nel 2015/16).

A differenza dell’esercizio precedente, non sono evidenziati dei costi operativi straordinari.
Nel 2015/16, le spese operative straordinarie ammontavano complessivamente a £ 75,3 milioni, di cui 8,3 milioni di sterline per la risoluzione consensuale con Mourinho. La parte restante riguardava l’accantonamento effettuato per far fronte alla risoluzione contrattuale con ‘adidas’ con sei anni di anticipo.

Il Costo del Personale.

Il costo del personale ordinario ammonta a £ 219,66 milioni e registra un decremento di £ 2,7 milioni, ossia dell’1,2%, rispetto ai 222,4 milioni di sterline del 2015/16. L’incidenza del costo del personale sul fatturato, senza plusvalenze, è pari al 60,8% (67,6% nel 2015/16), nel limite del 70%, auspicato dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Il costo del personale riguarda 812 unità (785 nel 2015/16) di cui 152 appartenenti alla gestione sportiva (giocatori e staff compreso).

Il “Costo del Fattore Lavoro”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti della rosa calciatori, è pari a £ 308,1 milioni.
Il “Costo del Fattore Lavoro” incide sul fatturato netto per l’ 85,3%. Quindi ogni 100 sterline che si fatturano, ne vengono destinate 85,3 al personale.

Player Trading.

La differenza tra plusvalenze e minusvalenze realizzate con le cessioni di calciatori è positiva per £ 69,23 milioni (£ 49 milioni, nel 2015/16), pari a circa 78,7 milioni di Euro.

Questo risultato positivo è dovuto principalmente alle cessioni di Oscar allo Shangai SIPG, Christian Atsu al Newcastle, Patrick Bamford al Middlesbrough, Papy Djilobodji al Sunderland e Juan Cuadrado alla Juventus.

L’importo realizzato con le plusvalenze non è sufficiente a coprire gli ammortamenti pari a £ 88,5 milioni e pertanto la gestione del “player trading è in perdita per £ 19,3 milioni.

Il “Break-even result”.

Secondo gli Amministratori, l'introduzione dei regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario dalla stagione 2011/12, rappresenta una “sfida significativa”. La squadra di calcio deve coniugare il successo sul campo insieme con gli imperativi finanziari di questo nuovo regime.

Al 30 giugno 2017, il risultato prima delle imposte è positivo per £ 15.646.000 (€ 17,8 milioni).
Al 30 giugno 2016, il risultato prima delle imposte era negativo per £ 69.789.000 (€ 84,45 milioni, con cambio 1 £= 1,2101 €).
Al 30 giugno 2015, il risultato prima delle imposte (UK GAAP) era negativo per £ 22.656.000 (€ 31,7 milioni, con cambio 1 £= 1,4018 €).
Al 30 giugno 2015, il risultato prima delle imposte (FRS102) era negativo per £ 21.308.000 (€ 29,9 milioni, con cambio 1 £= 1,4018 €).
Ai fini del calcolo del Break-even Result, occorre esprimere gli importi in Euro e bisogna considerare il cambio medio dell’esercizio e non quello alla data di chiusura del bilancio.
Il Chelsea potrebbe escludere dal calcolo le spese per il settore giovanile, gli ammortamenti che non riguardino la rosa dei calciatori, le spese per lo sviluppo della comunità ed eventuali partite contabili “no money”.

Conclusioni.


In sintesi il 2016/17, mostra un fatturato record con un utile di esercizio. Da evidenziare che il costo del personale del 2016/17, nonostante il successo in Premier League, è risultato inferiore a quello del 2015/16. Lo stesso dicasi per il valore contabile netto della rosa calciatori e per gli investimenti nell’acquisto di calciatori. 

sabato 13 gennaio 2018

Bilancio dello Stato Italiano: il Preventivo di Competenza 2018.




Luca Marotta    


Il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, è stato approvato con LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205 ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.302 del 29-12-2017 - Suppl. Ordinario n. 62/L.

Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2018 di competenza, bisogna evidenziare che le entrate correnti (tributarie ed extra-tributarie), pari a Euro 576.949.233.951, risultano maggiori e riescono a coprire le spese correnti aumentate degli interessi, pari a Euro 575.506.547.940. Pertanto il risparmio pubblico è positivo per Euro 1.442.686.011; di contro, le spese in conto capitale, pari a Euro 49.047.504.227, superano le entrate da dismissioni, pari a Euro 2.512.596.000. Inoltre, bisogna rimborsare i prestiti giunti a scadenza determinando la necessità di ricorrere al mercato, aumentando di conseguenza il debito pubblico.  
In altre parole, anche per il 2018, ci si indebita ulteriormente per pagare il debito, anche perché il risparmio pubblico e le entrate da alienazioni non riescono a finanziare completamente la spesa in conto capitale, che dovrebbe riguardare gli investimenti.
Infatti, la quantità relativa al ricorso al mercato supera quella del rimborso dei prestiti. Si rimborsano prestiti per 227,8 miliardi e si contraggono nuovi prestiti per 272,9 miliardi di Euro. Per il 2019 si rimborseranno prestiti per 240,4 miliardi e si contrarranno nuovi prestiti per 265,7 miliardi di Euro. Per il 2020 si rimborseranno prestiti per 232,8 miliardi e si contrarranno nuovi prestiti per 246,1 miliardi di Euro.



Il Saldo Netto da Finanziare (“DEFICIT di Bilancio”).

Il saldo netto da finanziare è dato dalla differenza tra le Entrate e le Spese finali. Per il 2018, in termini di competenza, è evidenziato un saldo netto da finanziare pari a 45,1 miliardi di Euro (38,6 miliardi di Euro nel 2017).
Per il triennio 2018-2020, in termini di competenza, è evidenziato un progressivo miglioramento del saldo netto da finanziare. Infatti, per il 2019 è previsto un saldo netto da finanziare di 25,3 miliardi di Euro e per il 2020 di 13,26 miliardi di Euro.

Da notare che l’ Art. 1. Comma 1 della Legge di Bilancio rinvia all’allegato n. 1 annesso alla legge. Nell’allegato n. 1 è scritto che il “Livello massimo del saldo netto da finanziare, tenuto conto degli effetti derivanti dalla presente legge” è di 45.470 milioni di Euro per il 2018 e che “il saldo netto da finanziare corrisponde al 2,6% del prodotto interno lordo nel 2018; 1,4% del PIL nel 2019 e 0,7% del PIL nel 2020.

Il Ricorso al Mercato.

La necessità del ricorso al mercato è determinata dalla differenza tra le Entrate Totali, comprensive delle Regolazioni contabili e le Spese Totali, comprensive delle regolazioni debitorie e dei rimborsi prestiti.
Per il 2018, in termini di competenza, è evidenziata la necessità del ricorso al mercato per un importo pari a 272,9 miliardi di Euro. Da notare che l’importo indicato nell’allegato n. 1 dell’articolo 1 come livello massimo in termini di competenza per il 2018 è di 274.000 milioni di Euro; per il 2019 è di 267.000 milioni di Euro; per il 2020 è di 247.000 milioni di Euro. Il quadro riassuntivo del bilancio di competenza 2018-2020 per quanto riguarda il RICORSO AL MERCATO indica i seguenti importi: Euro 265.733.752.860 per il 2018; Euro 272.907.994.749 per il 2019 ed Euro 246.087.814.990 per il 2020.

Nello specifico, nello Stato di Previsione dell’Entrata, è prevista Emissione di titoli di Stato per Euro 272.753.057.679, corrispondente al ricavo netto, e “VALORE NOMINALE DELLE MONETE METALLICHE” per Euro 154.937.070.

Per il triennio 2018-2020, in termini di competenza, è evidenziata una riduzione sia nel 2019 che nel 2020. Infatti, per il 2019 è previsto il ricorso al mercato per 265,7 miliardi e per il 2020 di 246,1 miliardi. Infatti, gli importi da rimborsare variano nel seguente modo: nel 2018 ammontano a 227,8 miliardi di Euro; invece, quelli da rimborsare nel 2019 ammontano a 240,4 miliardi di Euro; mentre, nel 2020 ammontano a 246,1 miliardi di Euro.

Per quanto riguarda gli interessi da pagare le variazioni prevedono una riduzione nel 2019 ed un aumento nel 2020.
Gli interessi da pagare per il 2018 ammontano a 78,5 miliardi, per il 2019 a 77,5 miliardi di Euro (-1,22%) e per il 2020 a 80,2 miliardi di Euro (+3,46%).
In termini di saldo tra importi di prestiti da accendere e importi di prestiti da rimborsare, la cifra diminuisce dai 45,1 miliardi del 2018, ai 25,3 miliardi del 2019 e a 13,3 miliardi del 2020. Tali saldi vanno ad incrementare il debito pubblico.
Come nel precedente bilancio di previsione, sembrerebbe che l’aumento del debito pubblico continuerà.

Il Risparmio Pubblico.

Il Risparmio Pubblico è dato dalla differenza tra le entrate tributarie aumentate di quelle Extra Tributarie e diminuite delle spese correnti comprensive degli interessi.
Per il 2018 è previsto un saldo positivo per 1,44 miliardi di Euro; mentre, sia per il 2019, che per il 2020 è previsto un saldo positivo, rispettivamente per 18,9 miliardi di Euro e 32,33 miliardi di Euro.
Ovviamente sono gli interessi sul debito che penalizzano il risultato del risparmio pubblico. Infatti, se escludessimo gli interessi, si potrebbe registrare un saldo positivo per tutto il triennio, precisamente: circa 79,9 miliardi di Euro per il 2018; circa 97,4 miliardi di Euro per il 2019 e circa 112,15 miliardi di Euro per il 2020.

L’Avanzo Primario.

Note positive giungono dall’avanzo primario, che esclude dal conteggio gli interessi del debito pubblico e di conseguenza, ne rivela il peso determinante sul deficit.

L’avanzo primario è dato dalla differenza tra Entrate, escluse quelle da accensioni prestiti, e Spese al netto degli interessi ed è positivo per circa 33,4 miliardi di Euro. Nel 2019 e 2020 è previsto in crescita, rispettivamente a 52,2 miliardi di Euro e 66,9 miliardi di Euro.

Il PIL

Molto importante è la previsione del PIL, poiché rappresenta il reddito potenziale da tassare e quello disponibile per i consumi, sui cui grava l’imposizione diretta.
Per il consuntivo 2016 è considerato un PIL ai prezzi di mercato pari a 1.680,5 miliardi di Euro.
Per il preventivo 2017 assestato è considerato un PIL ai prezzi di mercato pari a 1.716,5 miliardi di Euro.
Il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e per il triennio 2018-2020 ha considerato un PIL ai prezzi di mercato in crescita a 1.770,3 miliardi di Euro nel 2018, a 1.830,6 miliardi di Euro nel 2019 e a 1.893,3 miliardi di Euro nel 2020.
Di conseguenza, risulterebbe che per il 2018 è stato previsto un PIL ai prezzi di mercato in crescita del 3,13%, rispetto alla previsione del 2017.



Il rapporto tra saldo netto da finanziare e PIL ai prezzi di mercato previsto per il 2018 risulta essere del 2,6%. Tale rapporto diminuisce all’1,4% nel 2019 e allo 0.7% nel 2020.

Le Entrate.

Le entrate finali lorde di competenza 2018, comprensive delle regolazioni contabili, risultano pari a circa 579,46 miliardi di Euro (567,9 miliardi di Euro, previsione 2017 con le regolazioni contabili), di cui 8,3 miliardi hanno natura di entrate non ricorrenti. Il maggior importo riguarda le entrate tributarie, pari a circa 508,3 miliardi di Euro (493,12 miliardi, previsione iniziale 2017), che rappresentano circa l’87,72% del totale.



Le Imposte Dirette.

Tra le entrate tributarie spiccano le imposte dirette per 264,34 miliardi di Euro (264,69 miliardi nel 2017), pari a circa il 45,6% delle entrate finali lorde di competenza 2018, comprensive delle regolazioni contabili.




Tra le imposte dirette, l’importo di maggior rilievo riguarda l’Irpef, pari a 196 miliardi di Euro (193 miliardi nel 2017), seguito dall’IRES con 41,4 miliardi di Euro (41,6 miliardi nel 2017).



L’Irpef incide per circa il 74,16% sulle imposte dirette e per il 33,83% sulle entrate finali lorde (escluse le accensioni prestiti). Quindi, un terzo delle entrate dello Stato è rappresentato dall’Irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
L’IRES, l’imposta sul reddito delle società, incide per circa il 15,66% sulle imposte dirette e per il 7,15% sulle entrate finali lorde.

Le Imposte Indirette.

Le imposte indirette pari a circa 243,9 miliardi di Euro (228,4 miliardi nella previsione iniziale 2017), rappresentano il 42,1% (40.22% nella previsione iniziale 2017) del totale delle Entrate.
Le imposte indirette sono di quattro tipologie: quelle sugli affari, sulla produzione, sui monopoli e sulle lotterie e giochi.



Le imposte indirette sugli affari, pari a circa 172,6 miliardi di Euro (158,3 miliardi nel 2017), incidono per il 29,8% sul totale delle Entrate (29,1% nel 2017). Tali imposte riguardano: l’IVA per 160,8 miliardi di Euro (146,1 miliardi nel 2017), l’imposta di registro, di bollo e sostitutiva per 11,8 miliardi di Euro (12,19 miliardi nel 2017).
Le imposte indirette sulla produzione, pari a circa 35,1 miliardi di Euro (34,9 miliardi nel 2017), incidono per il 6,9% (6,14% nel 2017) sul totale delle Entrate. Tali imposte riguardano: quelle sugli olii minerali, pari a 27,3 miliardi (26,8 miliardi nel 2017) e altre entrate, pari a 7,7 miliardi di Euro (8 miliardi nel 2017).
Le imposte indirette sui monopoli, pari a circa 10,77 miliardi, incidono per il 2,12% sul totale delle Entrate e riguardano essenzialmente le imposte sui tabacchi.
Le imposte indirette sul Lotto e le lotterie, pari a circa 14,3 miliardi di Euro (14,17 miliardi nel 2017), incidono per il 2,81% (2,49% nel 2017) sul totale delle Entrate.

Le Altre Entrate.

Le Entrate Extratributarie ammontano complessivamente a 68,6 miliardi di Euro e costituiscono l’11,84% delle Entrate (12,7% nel 2017). Tali entrate riguardano: Proventi speciali per 1,45 miliardi di Euro; Entrate derivanti da servizi resi dalle Amministrazioni statali per 5,7 miliardi di Euro; Redditi da capitale per di 8,33 miliardi Euro; Risorse proprie dell'Unione Europea per 2,5 miliardi di Euro; Entrate derivanti dal controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti per 17,2 miliardi di Euro; Entrate derivanti da movimenti di tesoreria per 90 milioni di Euro; Restituzione, rimborsi, recuperi e concorsi vari per 17,3 miliardi di Euro; Entrate derivanti dalla gestione delle attività già svolte dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato per 12,6 miliardi di Euro.




Tra i redditi da capitale figura un importo di Euro 1.565.000.000 riguardante “DIVIDENDI DOVUTI DALLE SOCIETA' PER AZIONI DERIVATE DALLA TRASFORMAZIONE DEGLI ENTI PUBBLICI NONCHE' UTILI DA VERSARE DA PARTE DEGLI ENTI PUBBLICI IN BASE A DISPOSIZIONI NORMATIVE O STATUTARIE”.
Invece, l’importo riguardante gi interessi ammonta a 4.028.574.378.

L’ Alienazione ed ammortamenti di beni patrimoniali e riscossione dei crediti riguarda: il rimborso di anticipazioni e riscossione di crediti, l’Ammortamento di beni e le altre entrate da alienazione. L’incidenza di tali entrate sulle entrate totali è solo dello 0,43% (0,3% nel 2017).
Nel dettaglio sono previste: Vendita dei beni dello Stato per Euro 41.510.000 (144.510.000 nel 2017) e Altre entrate in conto capitale per Euro 2.471.086.000 (2.366.136.000 nel 2017).



Le Spese.

Le Spese Complessive, comprensive di spese correnti, spese in conto capitale, regolazione debitorie e rimborsi prestiti, ammontano a 852,3 miliardi di Euro (861 miliardi nel 2017 con le regolazioni debitorie).

Molto interessante è l'analisi delle spese complessive per Ministeri, che spiega come vengano ripartiti gli 852,3 miliardi di spesa totale.



Il Ministero che assorbe più risorse è il MEF con il 68,7%. La maggior parte delle risorse assorbite dal MEF, pari a 585,9 miliardi di Euro,  riguarda gli interessi pari a 78,4 miliardi di Euro (13,38%) e il rimborso dei prestiti, pari a 227,34 miliardi di Euro (38,8%), di cui 225,8 miliardi di debito statale.
Al secondo posto figura il Ministero per il Lavoro con il 14,7% al terzo posto figura l’Istruzione con il 6,7%. Il Ministero dell’Interno con 24,4 miliardi assorbe il 2,9% della spesa totale.
La Difesa assorbe il 2,5% della spesa totale, con una cifra pari a circa 20,97 miliardi di Euro (20,2 miliardi di Euro nel preventivo 2017).



Se si escludesse la spesa per interessi ed il rimborso prestiti, il MEF resterebbe il ministero che assorbe più risorse con il 51,3% ma il divario con il Ministero del Lavoro sarebbe attenuato, perché tale ministero risulterebbe assorbire il 23,02% delle risorse e l’Istruzione salirebbe al 10,48% e la Difesa al 3,84%.



Le Spese Correnti.

Il totale delle Spese Correnti, compresi gli interessi, ammonta a circa 575,5 miliardi di Euro (565,46 miliardi di Euro nella previsione iniziale del 2017) e incide per il 67,5% sul totale delle spese complessive.





Di seguito viene esposta la classificazione economica delle spese correnti di competenza.



Le spese correnti comprendono le spese per i Redditi da lavoro dipendente pari a 91,7 miliardi di Euro (89,9 miliardi nella previsione iniziale 2017) e con un’incidenza del 15,9% sul totale delle spese correnti al lordo degli interessi.
I Redditi da lavoro dipendente del ministero dell’Istruzione, pari a 40,7 miliardi di Euro, rappresentano il 44,4 di tali spese. Il ministero dell’Istruzione è quello che spende di più per tale voce.



Il secondo ministero che spende di più per il personale è il MEF con circa 18,9 miliardi.
I Redditi da lavoro dipendente del ministero della Difesa, pari a 15,88 miliardi di Euro, rappresentano il 17,3% di tali spese. Per il personale, la Difesa spende di più dell’Interno, che impegnerà per il 2018 circa 8,16 miliardi di Euro. La giustizia impegnerà per il 2018 circa 5,36 miliardi di Euro.

Altra voce importante allocata tra le spese correnti, riguarda i Trasferimenti correnti alle Amministrazioni Pubbliche pari a 263.182.346.425 Euro (259,97 miliardi nel 2017) e con un’incidenza del 30,9%, sul totale generale delle spese complessive; mentre, l’incidenza sul totale delle spese correnti al lordo degli interessi è e del 45,7%.

I Trasferimenti correnti a imprese, sia società di servizi pubblici che privati, previsti per il 2018 sono pari a 8.357.112.122 Euro, con un’incidenza dello 0,98% sul totale delle spese complessive e dell’1,5% sulle spese correnti.

Gli Interessi passivi pari ad Euro 78.490.851.686 (79.287.225.747 nel 2017 e 84,15 miliardi nel 2016) incidono per il 9,21% sul totale delle spese complessive e per il 13,6% sulla spesa corrente.

Analisi della Spesa Totale per Missioni.

L’analisi delle spese per missioni mostra come le risorse destinate alla “missione del debito pubblico”, pari a Euro 299.686.806.700 (326,4 miliardi nel 2017), incidano per il 35,16% sul totale della spesa. Tale “missione comprende: Oneri per il servizio del debito statale per Euro 73.829.336.500 (74.2 miliardi nel 2017) e Rimborsi del debito statale per Euro 225.857.470.200 (252.18 miliardi di Euro nel 2017).
Nel Bilancio per Azioni è evidenziato che gli Oneri per il servizio del debito statale sono composti da: Oneri finanziari su titoli del debito statale per Euro 66.484.320.000; Oneri finanziari su buoni postali fruttiferi per Euro 6.200.000.000; Oneri finanziari su giacenze conti correnti postali per Euro 75.000.000 e Oneri per la gestione del debito per Euro 1.070.016.500. Sempre nel Bilancio per Azioni è evidenziato che i rimborsi del debito statale riguardano: Rimborso titoli del debito statale per Euro 225.354.370.200; Rimborso buoni postali per Euro 100.000 Rimborso alla Banca d'Italia del controvalore delle monete metalliche in lire per Euro 3.000.000 e Passività a carico dello Stato per Euro 500.000.000.
La riclassificazione della spesa per missioni in ordine decrescente di importo, mostra come l’istruzione scolastica occupi il quinto posto (come nel 2017) e le risorse destinate alla ricerca e innovazione ammontino a circa 2,97 miliardi di Euro, hanno un’incidenza dello 0,35% sul totale delle spese complessive. Le risorse destinate all’Istruzione universitaria e formazione post-universitaria ammontano a 8,23 miliardi di Euro (7,93 miliardi nel 2017) e incidono per lo 0,97% sul totale delle spese complessive. Al dodicesimo posto si trova la missione “ordine pubblico e sicurezza” con 10,76 miliardi (10,25 miliardi nel 2017) ed un’incidenza dell’1,26% sul totale della spesa.



La missione “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti” assorbe complessivamente, considerando tutti i ministeri, 3,66 miliardi di Euro, di cui Euro 2.568.174.858 relativi al Ministero dell’Interno ed Euro 1.088.400.000 al MEF, ed incide per lo 0,43% sulla spesa complessiva.

La missione “Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo” assorbe solo 254,6 milioni di Euro (271 milioni di Euro nel 2017).

La missione “Comunicazioni” impegna Euro 558.589.667 e comprende il sostegno all’editoria, che costa Euro 155.239.336 (227.573.143 Euro nel 2017).

Analisi della Spesa per ministero.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze risulta essere il ministero che assorbe più risorse.



La missione “1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica”, che impegna per il 2018 Euro 89.121.392.176, include le spese per la Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali”, che riguardano quelle per la GUARDIA DI FINANZA pari a Euro 2.820.454.328 (€ 2.683.818.865 nel 2017) di cui Euro 2.304.829.780 (€2.232.818.452 nel 2017) come Spese di personale per il programma. La Guardia di Finanza è una Forza di polizia ad ordinamento militare, che dipende direttamente dal Ministro dell’Economia e delle Finanze. L’organico effettivo, al 1° gennaio 2017, constava, su tutto il territorio, di 487 unità di personale dirigenziale e di 59.968 unità di personale non dirigente.

La missione “18 Giovani e Sport” assorbe Euro 801.847.527. All’interno di tale missione trova allocazione il contributo CONI.
Tale missione è suddivisa in “18.1 Attivita' ricreative e sport” per Euro 613.146.589 e “18.2 Incentivazione e sostegno alla gioventù” per Euro 188.700.938.
La somma da erogare per il finanziamento del Coni, per il 2018, è prevista per Euro 408.860.456 (420,5 milioni nel 2017 e 407 milioni nel 2016). Le risorse per il finanziamento del CONI sono allocate al capitolo 1896 dello stato di previsione del MEF.

La missione “Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali” del MEF impegna Euro 106.937.368.285 e l’importo maggiore riguarda il Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria per Euro 73.288.987.938 (€74.671.994.066 nel 2017).
La missione “Politiche Previdenziali” del MEF impegna 11,46 miliardi di Euro e riguarda essenzialmente la ‘Contribuzione aggiuntiva a carico del datore di lavoro per i dipendenti delle amministrazioni statali’ per 10,8 miliardi di Euro.
La missione ‘Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica’ impegna Euro 89.121.392.176 (Euro 86.632.448.434 nel 2017). L’importo maggiore riguarda le Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d'imposte per Euro 73.334.384.692 (71.436.420.870 nel 2017).
La missione ‘Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri’ impegna Euro 2.238.276.890 (2.371.382.555 nel 2017), pari allo 0,38% della spesa totale. Per il 2018 gli Organi costituzionali assorbiranno risorse per Euro 1.768.313.731, di cui Euro 505.360.500 per il Senato ed Euro 943.160.000 per la Camera dei deputati.  Le spese relative alla Corte Costituzionale sono previste per Euro 55.200.000. Il Contributo a partiti e movimenti politici è di Euro 26.100.000.

Per la Presidenza del Consiglio è previsto l’importo di Euro 469.981.563 (603.068.824 Euro nel 2017).

L’importo di Euro 1.088.400.000 (1.088.400.003 nel 2017) della missione 16 del MEF ‘Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti’ riguarda i Rapporti con le confessioni religiose e in particolare il “SERVIZI DI CULTO E ALTRI SERVIZI PER LE COMUNITA’”. Per la CEI è previsto l’importo di Euro 1.060.005.033 (1.059.935.036 nel 2017), di cui Euro 1.020.000.000 a titolo di anticipo dell’”8xMille”; mentre, alle Altre confessioni religiose spetterà complessivamente Euro 28.394.967 (28,4 milioni di Euro nel 2017). La quota maggiore per le altre confessioni spetta alle chiese rappresentate dalla Tavola Valdese, cui spetteranno per il 2018 Euro 14.000.000.


Il Ministero del Lavoro prevede 5 missioni: Politiche per il lavoro; Politiche previdenziali; Diritti sociali, politiche sociali e famiglia; Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti; Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche. Il totale delle 5 missioni impegna 125,7 miliardi di Euro (123 miliardi previsione iniziale 2017).



La missione “Politiche per il lavoro” impegna 10,7 miliardi di Euro (9,9 miliardi di Euro nel 2017) e contempla per il 2018 anche i “Trattamenti di integrazione salariale in costanza di rapporto di lavoro e indennità collegate alla cessazione del rapporto di lavoro” per Euro 9.357.131.208 (8.766.108.475 nel 2017), tra cui spiccano:
-          “ONERI RELATIVI AI TRATTAMENTI DI MOBILITA' DEI LAVORATORI E DI DISOCCUPAZIONE” per Euro 7.354.024.466 (€ 6.807.524.466 nel 2017);
-          “ONERI RELATIVI AI TRATTAMENTI DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA E CONNESSI TRATTAMENTI DI FINE RAPPORTO” per Euro 1.576.712.000 (€ 1.550.000.000 nel 2017);
Figura anche una somma di Euro 46.971.394 per il “TRATTAMENTO STRAORDINARIO DI INTEGRAZIONE SALARIALE AI GIORNALISTI PROFESSIONISTI, AI PUBBLICISTI ED AI PRATICANTI DIPENDENTI DA IMPRESE EDITRICI DI GIORNALI QUOTIDIANI”.

La missione “Politiche previdenziali” del Ministero del Lavoro impegna per il 2018 Euro 82.090.044.496 (€ 82,25 miliardi nel 2017), tra cui il Sostegno alle gestioni previdenziali - lavoratori del settore privato per Euro 42.269.859.778 (€ 41,4 miliardi nel 2017); il Sostegno alle gestioni previdenziali - lavoratori del settore pubblico per Euro 11.731.416.927 (€ 10,9 miliardi nel 2017).
Le “Agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri per incentivare l'occupazione” ammontano ad Euro 16.219.335.304 (€ 19.190.835.304 nel 2017). Per i prepensionamenti è previsto l’importo di Euro 3.932.547.405.
La missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” del Ministero del Lavoro per il 2018 impegnerà Euro 32.827.816.925. L’importo maggiore riguarda i “Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva” per Euro 32.729.541.408 (Euro 31.163.885.834 nel 2017). In particolare, per il 2018, è previsto l’impegno di spesa per “Invalidi civili, non autosufficienti, persone con disabilità” per Euro 19.375.495.867 (€ 19.143.044.765 nel 2017), di cui “somma da corrispondere all’INPS per il pagamento di PENSIONI, ASSEGNI VARI E RELATIVI ONERI ACCESSORI AGLI INVALIDI CIVILI, AI SORDOMUTI ED AI CIECHI CIVILI” pari a 18,8 miliardi di Euro (€ 18,6 miliardi nel 2017).
Le Politiche per l'infanzia e la famiglia impegneranno, per il 2018, Euro 5.219.862.729 (Euro 4.882.117.258 nel 2017). Per gli Assegni e pensioni sociali è previsto l’importo di Euro 5.577.187.696 € 5.579.892.560 nel 2017).
Per la missione “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti” del Ministero del Lavoro è stata impegnata la somma di Euro 1.892.589 (€ 1.702.215 nel 2017.

Per il Finanziamento e vigilanza degli istituti di patronato è prevista una spesa di Euro 255.549.781
 (€ 266.240.554 nel 2017).


La spesa di competenza prevista nel Bilancio di Previsione dello Stato Italiano per il 2018, per il Ministero della DIFESA riguarda 3 missioni, per un totale di 20,97 miliardi di Euro (20,3 miliardi previsione iniziale 2017), con un’incidenza del 2,5% sulla spesa Totale.
one dello Stato Italiano per il 2018,



La missione Difesa sicurezza del territorio assorbe il 92,8% della Spesa del Ministero.

Se si analizza la spesa del Ministero della Difesa per Centro di Responsabilità emerge che  per l’ARMA DEI CARABINIERI è prevista una spesa complessiva di Euro 6.616.586.052; per l’ESERCITO ITALIANO è prevista una spesa di Euro 4.988.831.944; per la Marina Militare è prevista una spesa di Euro 2.017.259.691; per l’AERONAUTICA è prevista una spesa di Euro 2.580.646.758.



Il 75,7% delle spese del Ministero della Difesa riguarda le spese per il personale. L’incidenza maggiore delle spese del personale riguarda l’Esercito Italiano con il 91,92%.
Per quanto riguarda la “Pianificazione generale delle Forze Amate e approvvigionamenti militari” il capitolo di spesa 7120 “SPESE PER COSTRUZIONE E ACQUISIZIONE DI IMPIANTI E SISTEMI” pari ad Euro 2.123.110.064 (€ 1.949.835.966 nel 2017) è il più rilevante. All’interno di tale capitolo spicca la voce “SPESE RELATIVE A TUTTI I SETTORI DELLA COMPONENTE AEREA E SPAZIALE , AI MEZZI PER L'ASSISTENZA AL VOLO MILITARE, AI RADAR ED AI SISTEMI PER LA DIFESA AEREA DELLE FORZE ARMATE CONNESSE CON LA COSTRUZIONE, L'ACQUISIZIONE, L'AMMODERNAMENTO, IL RINNOVAMENTO, LA TRASFORMAZIONE, LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI MEZZI, IMPIANTI, SISTEMI, APPARECCHIATURE, EQUIPAGGIAMENTI, DOTAZIONI E CONNESSE SCORTE, IVI COMPRESE QUELLE RELATIVE AI CARBOLUBRIFICANTI PER LE ESIGENZE DELLE FORZE ARMATE LE ATTIVITA' COMPLEMENTARI” per Euro 1.078.320.898  (€ 1.122.220.898 nel 2017). L’analoga voce per la componente navale impegna Euro 244.484.558 (€ 199.539.038 nel 2017); mentre, per la componente terrestre è di 191.996.335 Euro (€187.957.144 nel 2017).
Le “SPESE PER LA COSTRUZIONE, L'ACQUISIZIONE, L'AMMODERNAMENTO, IL RINNOVAMENTO, LA TRASFORMAZIONE DEI MEZZI, MATERIALI E CONNESSE SCORTE, DOTAZIONI E PARTI DI RICAMBIO, ATTREZZATURE ED IMPIANTI PER LA TELEMATICA, LE TELECOMUNICAZIONI, LA SORVEGLIANZA, IL COMANDO E CONTROLLO, LA GUERRA ELETTRONICA, CON ESCLUSIONE DI QUANTO FACENTE PARTE INTEGRANTE DEI SISTEMI D'ARMA” sono previste per Euro 191.670.214 (€ 190.231.066 nel 2017).

La missione “Servizi istituzionali e generali delle amministrazione pubbliche” del Ministero della Difesa prevede al capitolo 13456, che, nel 2018, alla Croce Rossa Italiana saranno trasferiti Euro 4.051.510 (€ 4.118.369 nel 2017).

Per il Ministero dell’Interno è prevista una spesa complessiva di Euro 24.408.485.136, pari al 2,86% della spesa totale.



La missione “Ordine pubblico e sicurezza” assorbe il 31,92% della spesa ministeriale. All’interno di tale missione trovano allocazione le Spese di personale per il programma (Polizia di Stato) per Euro 5.677.158.786. Le spese per la Gestione e assistenza del personale della Polizia di Stato ammontano a 10.744.894. Per la Formazione ed addestramento della Polizia di Stato è prevista la spesa di Euro 86.159.176; per il Potenziamento e ammodernamento della Polizia di Stato è prevista la spesa di Euro 166.429.808.
Pertanto, risulterebbe che la cifra spesa per il personale della Polizia di Stato si equivale a quella spesa per il personale dei Carabinieri. Infatti, le spese del personale per il centro di responsabilità “DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA” ammontano ad Euro 5.974.808.327 su un totale di spesa di Euro 7.791.651.489.

Le spese del personale per il centro di responsabilità “DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE” ammontano ad Euro 1.600.562.693 su un totale di spesa di Euro 2.131.365.144.

Il MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO prevede 4 missioni, con una spesa complessiva di 2,44 miliardi di Euro (2,11 miliardi previsione iniziale 2017).



Nello specifico, all’interno della missione “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici” è previsto per il programma “Tutela del patrimonio culturale” la cifra maggiore pari a € 770.233.909; seguite dal programma “Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo”, per cui è prevista la cifra di Euro 381.432.877. All’interno di tale programma sono previste le azioni “Sostegno allo spettacolo dal vivo di carattere lirico sinfonico” con la cifra maggiore pari a € 191.435.425; l’azione “Sostegno allo spettacolo dal vivo di carattere musicale” impegnerà la cifra di € 84.777.296. Per l’azione “Sostegno alle attività circensi” è prevista la cifra di € 8.042.234.
Per il Programma “Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale” è sta impegnata la cifra di Euro 338.982.669.
Per il Programma “Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria” è sta impegnata la cifra di Euro 143.880.534.

Per il Ministero dell’ ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA è previsto che spenda 57,2 miliardi di Euro (€ 56,2 miliardi nel 2017), pari al 6,7% della spesa totale.



Nella missione Istruzione scolastica, nel programma “Istituzioni scolastiche non statali” è prevista l’azione “trasferimenti e contributi per le scuole non statali” che impegna Euro 517.250.640 (€ 575.873.089 nel 2017).

Da evidenziare che sono previste anche le spese per l’'AGGIORNAMENTO e la FORMAZIONE del DOCENTE DI RUOLO tramite la CARTA ELETTRONICA”.
Nell’ambito dell’azione “Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione del primo ciclo”, nel capitolo 2173 “SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE PRIMARIA)”, le spese per l’'AGGIORNAMENTO e la FORMAZIONE del DOCENTE DI RUOLO tramite la CARTA ELETTRONICA” ammontano a Euro 116.712.488; nel capitolo 2174” SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE SECONDARIA DI PRIMO GRADO)” , le spese per L'AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE DEL DOCENTE DI RUOLO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI OGNI ORDINE E GRADO TRAMITE LA CARTA ELETTRONICA, sono previste  per Euro 86.123.197.
Nel capitolo 2175  “SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE PRESCOLASTICA)” le “SPESE PER L'AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE DEL DOCENTE DI RUOLO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI OGNI ORDINE E GRADO TRAMITE LA CARTA ELETTRONICA” sono previste per Euro  48.745.621.

Nell’ambito dell’azione “Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione del secondo ciclo”, nel capitolo 2164 “SPESE PER ACQUISTO BENI E SERVIZI (ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO)” sono previste le “SPESE PER L'AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE DEL DOCENTE DI RUOLO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI OGNI ORDINE E GRADO TRAMITE LA CARTA ELETTRONICA” per Euro 127.091.939.




Per il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali è prevista una spesa complessiva di Euro 849.545.719 (€ 865 milioni nel 2017), pari allo 0,1% della Spesa Totale.

Il Ministero dello Sviluppo economico incide per lo 0,7% sulla Spesa Totale.



All’interno della missione riguardante la competitività delle imprese, è previsto il programma “Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitivita' e innovazione, di responsabilita' sociale d'impresa e movimento cooperativo” che impegnerà Euro 3.549.201.029 (€ 3.391.110.128 nel 2017). La maggior parte riguarda l’azione “Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore dell'aerospazio, della sicurezza e della difesa” per cui è stata impegnata la cifra di Euro 2.777.707.316.

Per il “Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy” sono previsti 248.819.301 Euro, (265.207.998 nel 2017) nella missione “Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema Produttivo”.

Per quanto riguarda il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti l’incidenza sulla spesa totale e dell’1,8%. La maggior parte riguarda spesa in conto capitale per Euro 7.939.103.807, pari al 52,72% della spesa totale.



In effetti, nell’ambito della missione Infrastrutture pubbliche e logistica, sono stanziati per l’azione “Infrastrutture stradali e autostradali in gestione ANAS e relative intermodalità” Euro 3.088.964.406, di cui Euro 3.086.513.333 è spesa in conto capitale.
Nell’ambito della missione “Diritto alla mobilita' e sviluppo dei sistemi di trasporto”, che impegna complessivamente Euro 8.360.749.534 , sono stanziati 1.082.064.877 Euro per il programma “Sistemi ferroviari, sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario”; Euro 588.403.737 per il programma “Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne”; Euro 419.376.295 per il programma “Autotrasporto ed intermodalità”; Euro 273.778.539 per il programma “Sviluppo e sicurezza della mobilità stradale” e per il programma Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo risulta impegnata la cifra di Euro 158.460.550.
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Le spese in conto capitale.

Il totale delle spese in conto capitale, previste per il 2018 ammonta a 49 miliardi di Euro (41,1 miliardi nel 2017 iniziale), che rappresentano il 5,75% delle spese complessive.



Il Ministero che assorbe più risorse è il MEF, con 28,1 miliardi di Euro (24,3 miliardi nel 2017) seguito dalle infrastrutture e Trasporti con 7,9 miliardi di Euro (6,56 miliardi nel 2017), l’Istruzione con 3,1 miliardi di Euro (2,4 miliardi nel 2017) e la Difesa con 2,48 miliardi di Euro (2,2 miliardi nel 2017).



Gli Investimenti previsti per il 2018, ammontano a 40,9 miliardi di Euro, pari al 4,8% delle spese totali complessive e all’83,5% delle spese in conto capitale. Gli investimenti per la difesa ammontano a 2,48 miliardi di Euro e rappresentano il 6,1% degli stessi investimenti.

I Rimborsi delle Passività Finanziarie.

Nel “QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO DEL BILANCIO DI COMPETENZA 2018 – 2020”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale,  è previsto: RIMBORSO PASSIVITA' FINANZIARIE nel 2018 per Euro 227.815.772.533; nel 2019 per Euro 240.436.257.179 e nel 2020 per Euro 232.826.375.566.



Nel 2018 il rimborso delle passività finanziarie incide per il 26,7% sul totale delle spese complessive.

Nel bilancio per azioni è dettagliato il rimborso del debito statale, che è il seguente;



Per il 2018, il rimborso titoli del debito statale è di Euro 225.354.370.200; per il 2019 Euro 237.404.370.200 e per il 2020 Euro 230.704.370.200.
Il Rimborso buoni postali è di 100.000 Euro per ogni anno del triennio. Anche per il
Rimborso alla Banca d'Italia del controvalore delle monete metalliche in lire è stata impegnata la stessa cifra di 3.000.000 per ogni anno e per le Passività a carico dello Stato risultano Euro 500.000.000 per il 2018; Euro 500.000.000 per il 2019 ed Euro 600.000.000 per il 2020.


Conclusioni.

Anche per il 2018, nonostante la presenza di un avanzo primario di 33,4 miliardi, sembra confermata l’ipotesi che il fardello del debito pubblico italiano costituisca un peso rilevante sul bilancio dello Stato Italiano, assorbendo notevoli risorse per il suo pagamento, circa il 36% (tra rimborso prestiti e interessi). Non a caso la “missione” Debito Pubblico è la più rilevante. La necessità di indebitarsi per pagare i debiti ha rinchiuso i conti pubblici Italiani in un circolo “vizioso”. Infatti, l’importo previsto per l’accensione prestiti supera l’importo previsto dei debiti da rimborsare.
Considerato che la spesa per reddito di lavoro dipendente incide per il 10,76% sulla spesa totale, si può affermare che, di fatto si è in presenza di un bilancio rigido:

Il bilancio di previsione dello Stato è stato redatto prevedendo per il 2019 e 2020 un aumento del risparmio pubblico, rispettivamente a 19 miliardi di Euro e a 32 miliardi di Euro, e prevedendo che il saldo netto da finanziare, rispetto al PIL calcolato ai prezzi di mercato, diminuirà dal 2,55% del dato previsionale del 2018, all’1,38% del 2019 allo 0,7% del 2020. Quindi è stato redatto prendendo in considerazione la previsione del PIL in crescita, in altri termini di un’economia del Paese in crescita.


Per ridurre il peso del debito, sembra che la strada intrapresa sia stata quella che auspica l’aumento delle Entrate, provocate dalla crescita del PIL, che fa aumentare il reddito da tassare e le conseguenti entrate tributarie, a parità di pressione fiscale.