Luca Marotta
Ovviamente il risultato
dell’esercizio 2020/21 è stato condizionato dalla pandemia COVID-19.
In primis a causa della disputa delle competizioni
a porte chiuse sono mancati gli incassi
da biglietteria ed abbonamenti per tutto l’esercizio.
Inoltre, a causa dei problemi di liquidità di
tutto il settore calcio, si sono verificate delle difficoltà nel mercato della cessione
dei diritti alle prestazioni sportive.
La mitigazione degli effetti negativi della
Pandemia, derivante della contabilizzazione nell’esercizio 2020/21 di una quota
parte di ricavi e costi afferenti della stagione 2019/20, riguardanti i
proventi da diritti televisivi e da sponsorizzazione e costi per il personale
tesserato, causato dal prolungamento della stagione sportiva 2019/2020 e
relativa alla disputa delle competizioni sportive nei mesi di luglio e agosto
2020, non è stata sufficiente.
Di conseguenza, a causa della la Pandemia
Convid-19, il bilancio al 30.06.2021 evidenzia una gestione economica squilibrata
e il risultato operativo netto è risultato negativo per € 26,94 milioni.
Il Gruppo è sottoposto alla direzione e
coordinamento della Lazio Events S.r.l.,
che è l’unico azionista con una partecipazione superiore al 2% del capitale
sociale. Lazio Events S.r.l. possiede n. 45.408.929 azioni ordinarie
corrispondenti al 67,035% del capitale sociale.
Dal punto
di vista sportivo nella stagione sportiva 2020/21, la Lazio ha raggiunto il
sesto posto nella Serie A con 68 punti e in Coppa Italia ha raggiunto i quarti
di finale eliminata dall’Atalanta.
Nella
stagione sportiva 2019/20, conclusasi nel mese di agosto 2020, la Lazio ha
raggiunto il quarto posto nella Serie A e in Coppa Italia ha raggiunto i quarti
di finale.
La Capitalizzazione di Borsa.
Il
grafico tratto dal sito della borsa italiana, mostra l’andamento del titolo
azionario nel periodo 01/07/2020– 15/03/2022. La quotazione in Borsa per azione
ha visto toccare il minimo il 29 ottobre 2020 con € 0,8940 si pensi che il
minimo, in pieno “lockdown” da pandemia fu toccato il 17/03/2020 con € 0,736.
Considerando la Capitalizzazione di Borsa, come valore puramente indicativo della società, si evince che il 15/03/2022 con una quotazione di Euro 0,9810, la Capitalizzazione in Borsa ha toccato una cifra pari a Euro 66.763.471, in ripresa rispetto alla forte riduzione del 2020.
il 17/02/2020
la capitalizzazione in Borsa ha toccato una cifra pari a 139,2 milioni di Euro
circa; mentre il 17/03/2020 la Capitalizzazione è scesa a 49.8 milioni Euro a causa della pandemia
COVID-19.
Nella Relazione
sul Governo Societario e gli assetti proprietari al 30.06 2021 è scritto che il
Dott. Claudio Lotito, per il tramite di LAZIO EVENTS S.r.l., possiede una Quota
percentuale sul capitale ordinario del 67,035%, che l’unico titolare di una
partecipazione superiore al 2% del capitale sociale.
Rapporti
con parti correlate.
La S.S. Lazio S.p.A. è soggetta ad attività di direzione e coordinamento di LAZIO EVENTS
S.r.l., che nel 2020 aveva un patrimonio netto di Euro 46.077, un attivo di €
29.256.837 e un utile di 790 Euro.
Durante il 2020/21, il Gruppo ha intrattenuto
rapporti con parti correlate, che hanno comportato il sostenimento di costi per
€ 6,52 milioni (€ 8,48 milioni nel 2019/20).
La società correlata che ha determinato il maggior sostenimento di costi da parte del Gruppo è la società di calcio campana U.S Salernitana con 2,72 milioni di Euro (€ 4,24 milioni nel 2019/20). Con l’ U.S Salernitana figurano debiti per Euro 0,48 milioni, oltre a investimenti per 12,10 milioni.
I rapporti
intercorsi con l’U.S. Salernitana hanno riguardato premi di valorizzazione,
acquisto di diritti alle prestazioni sportive di calciatori e l’utilizzo di
diritti commerciali e pubblicitari, nell’obiettivo anche dell’impiego e
valorizzazione del proprio patrimonio sportivo soprattutto del settore
giovanile. A far data dal 25 giugno 2021 la società, a seguito della
costituzione di un Trust, non risulta essere più una correlata.
Gli Amministratori
hanno segnalato che le transazioni con parti correlate sono state perfezionate
a normali condizioni di mercato.
La Continuità aziendale.
Il
Regolamento del Fair Play Finanziario richiede che il bilancio consolidato sia
certificato da un revisore esterno, e non presenti eccezioni relative alla
continuità aziendale (‘going concern’).
Per
Continuità Aziendale si può intendere la capacità di onorare gli impegni,
ovvero l’attitudine dell’impresa a durare nel tempo.
La
Società di Revisione Deloitte & Touche Spa, nella sua Relazione, non ha
riportato eccezioni relative alla continuità aziendale, infatti è scritto: “siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte
dei Consiglieri di Gestione del presupposto della continuità aziendale”.
La società di Revisione ha evidenziato anche che i
considerato Consiglieri di Gestione hanno valutato l’impatto della Pandemia
Covid-19
I Revisori hanno evidenziato, nella loro
relazione, che per quanto riguarda le imposte differite attive presenti in
bilancio per Euro 32,1 milioni, di cui Euro 26,9 milioni riguardanti perdite
fiscali pregresse IRES illimitatamente riportabili ed Euro 5,2 milioni riguardanti
differenze temporanee deducibili, per la “valutazione della recuperabilità i
Consiglieri di Gestione hanno valutato che risulti probabile che il Gruppo
possa generare degli imponibili fiscali sufficienti per I'integrale
recuperabilità delle imposte anticipate lungo un' orizzonte temporale
determinato orientativamente in un arco di dieci anni”, tenuto conto anche delle
imposte differite passive pari a Euro 9,8 milioni.
Come fatto nell’esercizio
precedente, gli
Amministratori hanno scritto che il bilancio consolidato è stato redatto sul
presupposto della continuità aziendale, “in quanto vi è la ragionevole
aspettativa che la SS Lazio continuerà la sua attività operativa in un futuro
prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai 12 mesi)”.
La
struttura dello Stato Patrimoniale.
Il
totale dell’attivo è diminuito di € 11,6 milioni, da € 288,69 milioni a € 277,09
milioni. E’ presente una forte incidenza sull’attivo per il 20,36% della voce
terreni e fabbricati. Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori, incide per il 33,7%. Il capitale circolante
netto, inteso come differenza tra attivo corrente e passivo corrente, è
negativo per 111,74 milioni di Euro. Il
capitale investito netto consolidato pari a € 28,04 milioni (€ 76,75 milioni
nel 2019/20) è finanziato per il 9,75% dal Patrimonio Netto e per il 90,25%
dall’Indebitamento Finanziario Netto.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione,
l’indice di indebitamento è pari a 0,01 (0,1 nel 2019/20).
In effetti,
l’equity ratio è peggiorato da 9,3% all’1%. Il ricorso al capitale di terzi,
anche grazie alla rateizzazione tributaria, ottenuta in passato, prevale di
molto sull’apporto dei mezzi propri.
L’ Indicatore di Indebitamento
della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti
riclassificati iscritti in bilancio al
30.06.2021 ammontano a € 248,65 milioni, da tale aggregato deve essere sottratto l’importo
delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre 2018 della FIGC); il
valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 147,38 milioni.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre
esercizi è pari a 1,26, superiore alla soglia
massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,2, in
tempi normali senza emergenze pandemiche. Tuttavia bisognerà considerare quella
che sarà prevista per l’iscrizione 2020/21 e le tolleranze che saranno
considerate per l’emergenza COVID.
E’ bene
precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Indebitamento, ove
presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 1,2, sarà
utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella misura
di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza finanziaria
determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più importante.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso
in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,01 (1,103 nel 2019/20), ciò vuol dire che, in base alle
valutazioni effettuate degli elementi dell’attivo, il club possiede dei beni il
cui valore sarebbe sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il
rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di
solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in
grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità corrente è pari a 0,37
(0,469 nel 2019/20), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di
pagare i debiti a breve.
L’Indicatore di Liquidità della
FIGC.
Tale
indicatore, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano
ed è finalizzato a misurare il grado di
equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far
fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide
sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato
sarebbe pari a 0,37, inferiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC.
La soglia minima è
aumentata nel corso degli anni, e per la stagione 2021/22 è stata fissata
inizialmente a 0,8, ma è stata abbassata a 0,6 per il solo mercato estivo a
causa degli effetti economici della pandemia COVID-19. La Co.Vi.So.C. verifica l’Indicatore di
Liquidità, durante la stagione il 31 marzo e il 30 settembre.
Nel caso in cui
non fosse stata rispettata la soglia minima si sarebbe potuto colmare la
differenza con versamenti in conto futuro aumento di capitale; aumento di
capitale integralmente sottoscritto e versato; finanziamenti postergati ed
infruttiferi dei soci. In ogni caso, il rispetto degli altri due indicatori del
Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto ridurre l’importo da colmare di
2/3.
Nel caso
in cui non fosse stata rispettata la soglia minima si sarebbe potuto colmare la
differenza con versamenti in conto futuro aumento di capitale; aumento di
capitale integralmente sottoscritto e versato; finanziamenti postergati ed
infruttiferi dei soci. In ogni caso, il rispetto degli altri due indicatori del
Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto ridurre l’importo da colmare di
2/3.
I Terreni e i fabbricati.
La voce
complessiva, composta da terreni e fabbricati strumentali e investimenti
immobiliari, ammonta a € 56.407.386 (€ 57.243.011 nel 2019/20). I terreni e
fabbricati strumentali, corrispondenti al centro sportivo di Formello, sono
esposti in bilancio per € 34.507.386 (€ 35,34 milioni nel 2019/20), il
decremento è dovuto alla quota di ammortamento.
Il
centro sportivo è gravato da ipoteca legale iscritta in data 31 marzo 2004 dal
Concessionario del servizio della riscossione della Provincia di Roma. Tale
garanzia rimarrà operativa sino alla definitiva esecuzione della transazione
con l’Agenzia delle Entrate.
Gli investimenti
immobiliari riguardano l’immobile sito in via Valenziani a Roma, che è
stato valutato in base al fair value per € 21.900.000 e rinviene dalla fusione
per incorporazione della Cirio Lazio Immobiliare nella SS Lazio Marketing &
Communication. L’immobile risulta essere gravato da ipoteca legale per un
importo pari ad Euro 16,24 milioni.
Il Valore della
Rosa.
Il
valore dei diritti alle prestazioni sportive, comprensivi dei costi di
intermediazione capitalizzati, aumenta di € 6,8 milioni a € 93,38 milioni.
La variazione positiva di € 6,8 milioni circa è dipesa
dall’acquisto dei diritti alle prestazioni sportive dei giocatori per € 44,7
milioni, dalla quota di ammortamento del periodo per un importo di € 32,76
milioni; da cessioni per un valore contabile netto di 5,21 milioni Euro; rettifiche
fondo per € 3.561.
Tra i calciatori acquistati
figurano: Muriqi (Fenerbhace) per € 18.352.192 oltre l’intermediazione di €
1.477.671; Akpa (U.S. Salernitana) per € 12.355.522 oltre l’intermediazione di
€ 104.304 e Fares (Spal) per € 7.432.665 oltre l’intermediazione di € 500.000.
Tra i calciatori ceduti figurano Berisha allo Stade de Reims per € 4.070.053, oltre
all’intermediazione per € 122.447.
Al 30 giugno
2021, il calciatore col valore contabile residuo, compresi i costi di
intermediazione, più elevato è Muriqi.
Il
valore residuo dei calciatori italiani in prima squadra è di € 19.983.098; il valore residuo dei calciatori
stranieri è di € 67.074.575. Il valore residuo degli altri calciatori italiani
è di € 2.507.435; il valore
residuo degli altri calciatori stranieri è di € 3.818.596.
Al
30.06.2021, il valore contabile
residuo in bilancio di Sergej Milinkovic-Savic, compresi i costi di intermediazione,
ammonta ad € 2.185.807, il che lascia intravedere un’enorme plusvalenza
in caso di cessione del nazionale serbo ad un Top club.
Il
Patrimonio Netto.
Il
patrimonio netto al 30 giugno 2021 risulta essere positivo per € 2.733.180. Al 30 giugno 2020, il patrimonio netto consolidato
riclassificato era ugualmente positivo, ma per € 26,96 milioni. La variazione
negativa è stata causata essenzialmente dal risultato dell’esercizio.
Il
patrimonio netto, essendo non negativo, risulta conforme a quanto stabilito dal
Regolamento sul Fair Play Finanziario. I “mezzi propri” finanziano l’1% di
tutte le attività. Tra le riserve che compongono il Patrimonio netto
consolidato spicca la “Riserva da prima applicazione IAS”, che risulta negativa
per € 69.469.271.
L’Indebitamento
Finanziario.
La posizione finanziaria netta al 30.06.2021 risulta negativa per Euro
94,45 milioni, con un decremento di Euro 13,23 milioni, rispetto al 30 giugno
2020.
L’indebitamento finanziario netto diminuisce di € 24,48
milioni, da € 49,79 milioni a € 25,31 milioni, a causa della riduzione dei debiti
finanziari.
I debiti finanziari ammontano a € 39.201.000. Durante l’anno i debiti da finanziamento hanno registrato: Incrementi per nuovi finanziamenti per € 26.718.000; Incrementi per applicazione IFRS 16 per € 782.000; Decrementi per pagamenti per € 48.374.000; Decrementi per pagamenti IFRS 16 per € 597.000 e Interessi pagati nell'anno per € 447.000.
I debiti finanziari non correnti al 30 giugno
2021 sono pari ad Euro 12,67
milioni e si riferiscono all’importo oltre i 12 mesi del debito per
l’erogazione da parte dell’Istituto
per il Credito Sportivo di un mutuo quindicinale al tasso fisso del 2%
(rinegoziato) sull’immobile di Via
Valenziani per € 4.930.000 e all’importo
oltre i 12 mesi dell’anticipazione ottenuta su crediti rivenienti dalla
campagna trasferimenti per € 1.288.000; all’importo oltre i 12 mesi del debito
per il mutuo sessennale concesso dal Medio Credito Centrale tramite il Monte
Paschi di Siena al tasso euribor a sei mesi con spread del 1,45%, per €
4.837.000.
I debiti finanziari a breve ammontano, al 30
giugno 2021, a Euro 26,53 milioni.
Tali debiti sono composti da debiti verso altri finanziatori per Euro 25.812.290; debiti finanziari per € 717.619.
I crediti correnti verso LNP, pari a € 7.405.000 (€
9.104.000 nel 2019/20) riguardano il saldo del conto trasferimenti.
I crediti verso enti-settore specifico
ammontano a € 35,47 milioni (€ 47,48 milioni nel 2019/20). La cifra comprende i
crediti verso la UEFA per € 1.235.000 (€ 1.687.000 nel 2019/20). I Crediti strettamente
legati al calciomercato sono stimabili complessivamente in € 34,2 milioni (€ 45,8
milioni nel 2019/20).
I Debiti verso enti settore specifico
ammontano complessivamente a € 60,05 milioni (€ 63,24 milioni nel 2019/20).
L’importo con scadenza oltre i 12 mesi è di € 23,97 milioni (€ 24,74 milioni
nel 2019/20).
Ai fini
del Financial Fair Play la nozione di
Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza
tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e
crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la
considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non
correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col
fisco.
Nel caso
della Lazio ci fu una rateizzazione importante. Nel corso dell'esercizio
2004/05 1a SS Lazio SpA stipulò con l'Agenzia delle Entrate un atto di
transazione con rateizzazione del debito tributario relativo a IRPEF e IVA
dovute a tutto il 31 dicembre 2004. All’epoca, l’importo complessivo dovuto era
di 108,78 milioni (Oltre 140 milioni di Euro con gli interessi e le sanzioni). Al 30.06.2021 figurano debiti tributari non correnti
per Euro 42.643.156 (€ 30,82 milioni nel 2019/20).
Il net
debt ai fini del Fair Play Finanziario risulta inferiore al fatturato netto ed
è conforme a quanto auspicato dal regolamento.
Il nuovo
regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto anche la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito
rilevante (“Relevant Debt”)
corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente
attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o
alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data
in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione
Nel caso
della Lazio, al 30.06.2021, non figurano debiti finanziari per lo stadio o il
Centro Sportivo rilevanti ai fini della loro esclusione, nella nozione di “Relevant Debt”.
L’Indebitamento
Fiscale.
L’importo
dei debiti tributari allocato tra le passività non correnti è di Euro 42.643.156
(€ 30.824.639 nel 2019/20)
e corrisponde alla parte non corrente relativa all’atto di transazione stipulato
il 20 maggio 2005 con l'Agenzia delle Entrate, che si riferiva a tre cartelle
esattoriali per l’importo complessivo di 148,81 milioni di Euro e le
sospensioni di imposte, ai sensi del D. L. 14 agosto 2020 n. 104 e della legge
n. 178 del 30 dicembre 2020, per ritenute ed IVA. Tale debito finanzia il 15,39%
dell’attivo.
Il totale dei
debiti tributari, sia correnti che non correnti, pari a € 86,7 milioni (€ 50,06 milioni nel
2019/20), “finanzia” il 31,3% delle
attività e risultano in aumento a causa dello slittamento dei pagamenti
ai sensi del DL n. 104 del 14 agosto 2020 (“Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” c.d. Decreto
Agosto). I debiti tributari non correnti, pur
riferendosi a esercizi precedenti, non sono da considerarsi “debiti scaduti” in
quanto oggetto, per la maggior parte, di transazione, e perciò non rilevano ai
fini del Fair Play Finanziario. Tuttavia, i debiti non correnti rientrano nel
calcolo del “Net Debt”.
I debiti tributari correnti ammontano ad Euro 44,07
milioni di cui € 4.733.000 sono la parte corrente dei debiti oggetto di
transazione. L’IRPEF lavoratori dipendenti ammonta a Euro 30.515.000 (€ 10.451.000
nel 2019/20); Il debito IVA ammonta a Euro 4.205.000, comprende le scadenze sospese
dal Decreto Agosto fino a settembre 2020 e la normale scadenza di Giugno 2021
pari a Euro 2.149.000, da versare a luglio 2021;.
Gli
Altri Debiti.
La voce “Altri Debiti” non correnti risulta pari a
€ 1.535.000 e riguarda la riclassifica della parte oltre i 12 mesi dei debiti
relativi agli intermediari sportivi e dei debiti per incentivi all’esodo a
tesserati; nel 2019/20 ammontava a € 2.328.000.
La voce “Altri Debiti” correnti è aumentata,
rispetto al 30 giugno 2021, di € 9.783.394, da € 25.077.781a € 34.861.175.
Infatti
debiti verso tesserati e dipendenti sono diminuiti da € 5.828.000 a € 14.318.000.
I debiti verso tesserati sono principalmente
costituiti: dagli stipendi del mese di giugno
dei calciatori della prima squadra pagabili entro il 30 settembre 2021, pari a €
4.767.000, al lordo di imposte; da premi individuali a tesserati pagabili entro
il 30 settembre 2021, pari a € 6.676.000, al lordo di imposte.
I debiti
verso intermediari aumentano da € 18.798.000 a € 20.157.000.
Il Rendiconto
Finanziario.
La variazione di disponibilità liquide ha registrato un incremento di € 2,56 milioni, che è dipeso dal flusso di cassa della gestione corrente positivo per € 57,37 milioni; dal flusso di cassa generato dall’attività di investimento negativo per € 31,6 milioni e dal flusso di cassa generato dall’attività finanziaria negativo per € 23,16 milioni.
Il flusso
di cassa della gestione corrente contiene l’Autofinanziamento economico
positivo per € 4.046.669. Il flusso di cassa generato dall’attività di investimento
contiene deflussi per investimenti in diritti pluriennali calciatori per € 44.781.142
e Cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori per € 8.118.963.
I
Ricavi.
Il totale dei ricavi, esclusa la gestione economica dei diritti alle prestazioni dei calciatori, ammonta a € 164,7 milioni e risulta aumentato di 60,4 milioni di Euro, la variazione è dipesa soprattutto dalla diminuzione dei ricavi da gare a causa della disputa del Campionato di Serie A con lo stadio a porte chiuse senza spettatori; decisione resa obbligatoria dalle misure per combattere il COVID.
I ricavi da gare si sono azzerati da € 9,47
milioni. I Ricavi da gare in casa nel 2019/20 erano pari a € 6.662.215 e i
ricavi da abbonamenti erano pari a € 2.810.204. L’incidenza dei ricavi da gare
sul fatturato netto ovviamente è nulla nel 2019/20 era del 9,08%.
I Ricavi da
diritti televisivi e proventi media sono aumentati dell’83,6%, da € 78,34 milioni a € 143,81
milioni con una variazione positiva di € 65,46 milioni, causata principalmente
dalla contabilizzazioni dei ricavi relativi alle partite della stagione
sportiva 2019/20 disputate a luglio e agosto 2020 e di ricavi relativi alla
partecipazione alla UEFA Champions League.
I ricavi televisivi relativi al campionato sono aumentati
da € 57.93 milioni a € 85.38 milioni.
I ricavi Televisivi da partecipazioni a competizioni
UEFA ammontano a € 52.935.000; mentre, nel 2019/20 erano pari a € 14.283.000 e
si compongono:
- coefficient ranking, Euro 12,18
milioni;
- starting fee, Euro 15,25 milioni;
- market pool, Euro 6,51 milioni;
- performance bonus, Euro 18,97
milioni.
I ricavi Televisivi dalla Lega Nazionale
Professionisti ammontano a € 5.499.000; mentre, nel 2019/20 erano pari a € 6.134.000
I Ricavi da sponsorizzazione e pubblicità ammontano
a € 18.148.869 (€ 12.100.622 nel 2019/20), con una variazione positiva del 50%
e un’incidenza del 11,02% sui ricavi al netto della gestione calciatori. I
ricavi per le sponsorizzazioni ammontano a € 4,72 milioni (€ 3.276.539
nel 2019/20); di cui € 3,68 milioni per lo sponsor tecnico Macron S.p.A. e
per € 1.037.000 per il compenso dello sponsor “di manica. I proventi
pubblicitari ammontano a € 12,21 milioni (€ 8,54 milioni nel 2019/20). I canoni
per licenza, marchi e brevetti ammontano ad € 1.208.000 (€ 280.000 nel 2019/20).
I Ricavi da gestione diritti calciatori,
riguardanti plusvalenze e prestiti, risultano pari a € 4.780.840 (€
18.619.994 nel 2019/20), con un decremento rispetto alla stagione precedente di
€ 13.839.154 e con un’incidenza sul valore della produzione del 2,8% circa.
Tale variazione è dipesa, principalmente, dalle plusvalenze per la cessione dei
diritti alle prestazioni sportive, risultanti dal conto economico, che sono
state pari € 3.426.463 (€ 16.673.723 nel 2019/20).
Da notare che per migliorare l’esposizione dei
risultati della gestione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei tesserati
come raccomandato dallo IAS 38, la Lazio evidenzia separatamente i RICAVI NETTI DA CESSIONE DIRITTI PLURIENNALI
PRESTAZIONI TESSERATI pari € 3.062.056 (€ 16.673.723 nel 2019 /20),
allocati dopo i Costi operativi, dai Ricavi per Cessione temporanea
calciatori allocati tra i Ricavi ordinari. I Ricavi per Cessione
temporanea calciatori ammontano a € 1.718.784 (€ 1.946.271 nel 2019/20).
Da evidenziare che nel “PROSPETTO DELLE
MOVIMENTAZIONI DEI DIRITTI ALLE PRESTAZIONI PLURIENNALI DEI TESSERATI” non risultano
annotate plusvalenze (€ zero nel 2019/20), ma sono evidenziate cessioni per un
valore di € 4.692.499 (€ 12.853.782 nel 2019/20) riguardanti Berisha; Quisssanga (Bastos)e Di gennaro
Davide, senza plusvalenze.
La voce “Altri Ricavi” è pari a Euro 1.181.068
(€ 2.870.103 nel 2019/20) con un decremento rispetto alla stagione precedente
di € 1.689.035 (-58,8%). Tale variazione è dipesa dal decremento dei contributi
in conto esercizio della Lega Serie A per la partecipazione all’Europa League
che diminuiscono da € 1,7 milioni a € 76 mila.
I ricavi
da merchandising, sono pari a Euro 1.537.481 (€1,52 milioni nel 2019/20)
e segnano un incremento di 15.557 Euro. Su tale voce, ha esercitato i suoi
effetti negativi lo svolgimento delle partite a porte chiuse.
In definitiva,
i ricavi della Lazio dipendono dai ricavi per la vendita dei diritti TV, che
incidono per il 87,3% sul fatturato netto e per il 84,68% sul valore della
produzione. La pandemia COVID-19 ha accentuato la dipendenza dai diritti TV.
Il grafico dell’evoluzione nel tempo della
distribuzione del fatturato netto dimostra come la Lazio dipenda dai diritti TV
e non è riuscita a “spiccare il volo”, soprattutto a causa dei ricavi da gare
molto bassi e anche a causa di ricavi commerciali non esaltanti.
I costi.
Il costo
del personale raddoppia, € 67,32 milioni a € 135,42 milioni. L’incremento
di € 68,1 milioni è dovuto ai compensi per la Champions League 20/21 (Euro
19,19 milioni); ai costi provenienti dalla stagione 19/20 per la disputa delle
competizioni nel mese di luglio ed agosto 2020 e per incentivi riconosciuti a
calciatori a seguito delle loro cessioni.
L’incidenza sul fatturato netto è dell’ 82,2%,
quella sul valore della produzione, comprensiva delle plusvalenze, è del 79,74%.
Entrambe risultano superiori al 70%. Il costo per calciatori e tecnici è stato
di 132,74 milioni di Euro (€ 64,78 milioni nel 2019/20).
Il personale in forza al 30.06.2021 risulta
composto da 249 unità (245 nel 2019/20) di cui 76 Calciatori (72 nel 2019/20) e
96 Allenatori (97 nel 2019/20).
Gli ammortamenti e svalutazioni delle
immobilizzazioni sono pari a € 34,78 milioni. La quota di ammortamento
sui diritti alle prestazioni sportive dei calciatori aumenta del7,98%, da € 30,34
milioni a € 32,76 milioni, l’aumento registrato è stato di € 2.419.603.
Gli ammortamenti
delle immobilizzazioni materiali sono pari a € 1,27 milioni. Il Centro Sportivo
di Formello comporta una quota di ammortamento di € 836 mila.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro
Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il Costo
del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il
Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo
bilancio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi
tre bilanci approvati.
Nel caso in questione, se si
considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 1,14.
Gli accantonamenti e altre svalutazioni aumentano di
Euro 665.621, da € 170.661 a € 836.282 e riguardano principalmente gli
accantonamenti prudenziali dovuti a rischi su crediti e contenziosi.
Gli oneri per godimento di beni di terzi ammontano
a circa € 1.456.000 (€ 2.705.000
nel 2019/20) e sono principalmente costituiti dall’affitto dello stadio Olimpico per € 1.340.000.
I costi per
servizi risultano pari a € 16.732.206 (€ 22.128.078 nel 2019/20).
All’interno di tale voce, i Costi per intermediazione tesserati diminuiscono
del 58,75%, da € 6.615.000 a € 2.729.000.
Le spese
amministrative risultano aumentate del 7,42%, da € 7.678.000 a € 7.109.000 e
per la maggior parte riguardano spese per consulenze e prestazioni di servizio.
I membri
del Consiglio di Sorveglianza, come i membri del Consiglio di Gestione, hanno
rinunciato a percepire compensi.
Il
“Breakeven Result”.
Ai fini del Fair Play
Finanziario, il bilancio 2020/21 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2019/20.
La UEFA
stessa ha comunicato che ai fini del Regolamento del Fair Play Finanziario, per
l’ottenimento della licenza 2021/2022, valuterà come un unico periodo il
bilancio 2020/21 e 2020/21.
Nel
calcolo dovrà essere considerato l'impatto
finanziario negativo del COVID-19, definito come la perdita di ricavi
dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli esercizi 2019/2020 e
2020/2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti per gli stessi
periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del periodo di
monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti
contrattuali.
Il bilancio
consolidato 2020/21 espone un risultato prima delle imposte negativo per € 27.556.339; quello del 2019/20 era negativo per € 15.436.185; quello
del 2018/19 era negativo per € 3,98 milioni, mentre quello del 2017/18 era positivo
per Euro 39,2 milioni.
In ogni
caso, il risultato aggregato degli esercizi dal 2017/18 al 2020/21 rientrerebbe
ampiamente nella soglia tollerata dal Regolamento del Fair Play Finanziario,
essendo negativo per € 3.452.793.
Il
risultato netto 2020/21 evidenzia una perdita consolidata netta di Euro 24.212.931;
mentre, nel 2019/20 era esposto una perdita consolidata netta di Euro 15.876.263.
Conclusioni.
Nel paragrafo dedicato all’Evoluzione prevedibile della
gestione, è scritto che nonostante il perdurare delle pandemia, non sono attesi
impatti tali da richiedere modifiche alla strategia ed agli obiettivi del
Gruppo. Inoltre è scritto che nel breve-medio termine, in uno scenario di
ritorno alla normalità, non si ravvisano elementi inattesi di tensione.