domenica 30 marzo 2014

Fabbrica Calcio Udinese: utile quadruplicato, lo stadio e il Watford “controparte non indipendente”.



Luca Marotta


Per quanto riguarda l’esercizio 2012/13 l’Udinese risulta prima classificata per quanto riguarda la classifica del “Player Trading” (vedasi: “Il Player Trading della Serie A 2012/13” al seguente link: http://luckmar.blogspot.it/2014/03/il-player-trading-della-serie-201213.html), ma risulta prima anche per quanto riguarda l’Utile netto conseguito, che risulta quadruplicato  rispetto all’esercizio precedente.
Infatti, il bilancio al 30.06.2013 espone un utile d’esercizio, dopo le imposte, di Euro 32.265.947, che migliora il risultato netto del 2011/12 positivo per € 8.782.162.
La causa di questi ottimi risultati risiede principalmente nelle plusvalenze e nell’incremento del fatturato netto dovuto ai maggiori ricavi da cessione dei diritti televisivi. Nel 2012/13 si sono registrate importanti plusvalenze riguardanti la cessione di Handanovic all’Inter, di Isla e Asamoah alla Juventus, Floro Flores al Genoa, Candreva alla Lazio e Cuadrado alla Fiorentina.
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Anche i dati del bilancio 2012/13, come scritto nella precedente lettura del bilancio 2011/12 (vedasi: http://luckmar.blogspot.it/2013/01/fabbrica-calcio-udinese-utile-da-88.html), confermano la validità del paragone dell’attività della società Udinese Calcio Spa con l’attività di una fabbrica. Tale paragone rende perfettamente l’idea della filosofia gestionale del club friulano. Infatti, l’Udinese non fa altro che comprare materia prima (calciatori semisconosciuti), per trasformarla in prodotti finiti (calciatori apprezzati) e successivamente rivenderli (calciomercato), conseguendo il relativo valore aggiunto (plusvalenza). Una parte notevole del costo di trasformazione è legata ai costi specifici tecnici. Tali costi comprendono i costi per scouting, osservazione calciatori e consulenze tecnico sportive, che hanno permesso di rendere costante la produzione di plusvalenze.
Tuttavia, dal punto di vista sportivo, questa filosofia gestionale ha costretto ad affrontare alcuni impegni internazionali senza gli artefici dell’importante traguardo conseguito, causa cessione per plusvalenza. Infatti, nella stagione sportiva 2012/13 l’Udinese ha raggiunto il quinto
posto in classifica con 66 punti, che ha consentito di partecipare ai preliminari di Europa League, con esiti diversi da quelli sperati.
L’Udinese è comunque un club che supera ampiamente l’esame Fair Play Finanziario. Il progetto “Nuovo Stadio Friuli” potrebbe dare una nuova impronta alla filosofia gestionale, con l’aumento dei ricavi da stadio. Molto interessante e da seguire, per il futuro, è il discorso delle possibili sinergie col club inglese del Watford.

Il Progetto Nuovo Stadio.

Nel mese di luglio 2012, l’Udinese ha vinto la gara d’appalto per l’assegnazione del diritto superficie per 99 anni dello Stadio Friuli per € 4.550.000 e l’autorizzazione alla ristrutturazione dello stadio per un importo di € 21,5 milioni. L’investimento previsto è di € 25 milioni, per uno stadio da 25.100 posti a sedere, totalmente coperti.
In data 29 marzo 2013 è stata sottoscritto l’atto di cessione del diritto di superficie con il Comune di Udine.
Gli Amministratori nella Relazione sulla Gestione hanno specificato che l’operazione è finalizzata alla valorizzazione dello Stadio attraverso la ristrutturazione dell’impianto sportivo esistente e la gestione dello stesso per attività calcistiche. Gli stessi Amministratori hanno affermato che, alla data di redazione della Relazione, è stato eseguito il primo lotto funzionale, consistente nel rifacimento e spostamento del campo di gioco, per la realizzazione di nuove panchine giocatori e quarto uomo, mentre risultavano in via di ultimazione i lavori per la realizzazione dei nuovi spogliatoi ospiti, l’ ampliamento degli spogliatoi locali e la realizzazione della nuova mixed zone e modifiche varie ai locali del livello 1 e 2 della tribuna ovest (zona attività sportiva) con relative opere impiantistiche connesse. Inoltre, sono stati eseguiti i lavori del terzo lotto funzionale relativi alla prima fase transitoria UEFA. Mentre, risultava in corso di perfezionamento il bando di gara europeo per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione dello stadio Friuli per la realizzazione della nuova Curva Nord, nuova Tribuna Distinti e nuova Curva Sud.

La continuità aziendale.

La valutazione delle voci del bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuità dell’attività e non è stato mosso alcun rilievo da parte della società di revisione Fausto Vittucci & C. Sas di Roma. Tuttavia, sono presenti due richiami d’informativa. Il primo è relativo alla circostanza che l’approvazione del bilancio d’esercizio al 30.06.2013 è stata rinviata ai centottanta giorni, poiché in data 29 marzo 2013 è stata sottoscritto l’atto di cessione del diritto di superficie con il Comune di Udine e si dovevano valutare gli effetti.
Il secondo richiamo di informativa riguarda il fatto che è stata esclusa dal consolidamento la controllata al 100% Udinese TV Trading & Energy Srl, poiché, non avendo ancora iniziato l’attività, il consolidamento di tale società è stato giudicato irrilevante.

La Proprietà e le parti correlate.

La proprietà della società fa capo per il 99,43% alla Gesapar S.A., con sede in Lussemburgo, che al 30 giugno 2013 risulta avere un patrimonio netto di € 15.541.226, con un capitale sociale € 9.300.000, composto da 124.000 azioni. Al 30 giugno 2013, l’utile d’esercizio di Gesapar S.A. è stato di € 12.847.812, con un valore della produzione di € 12.879.937.
La percentuale di controllo, rispetto al 2011/12, è leggermente aumentata a seguito del Verbale di Assemblea Straordinaria del 20 aprile 2013, a seguito del quale è stato sottoscritto e interante versato un aumento di capitale Sociale pari a € 9.927.000.
La società “Watford Association FC Ltd” è considerata “controparte non indipendente”. Con tale “controparte” risultano debiti commerciali per € 261.759 e acquisti per € 4.194.927. Nella Nota integrativa è specificato che il risconto sul contratto in essere con la società Watford Association FC Ltd è allocato tra i risconti attivi ed è ribadito che i rapporti con le controparti non indipendenti sono regolati da normali condizioni di mercato.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è conforme a quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario, poiché oltre ad essere positivo per € 67,8 milioni (€ 49.429.156 nel 2011/12), risulta in aumento del 37,2%. La variazione è dovuta essenzialmente al conseguimento dell’utile d’esercizio e all’aumento del Capitale Sociale pari a € 9.927.000, deliberato con Verbale di Assemblea Straordinaria del 20 aprile 2013 sottoscritto e interamente versato, mediante l’utilizzo del versamento in conto futuro aumento di capitale esistente. Inoltre, durante il 2012/13, nel rendiconto finanziario risultano “Distribuzioni di utili/utilizzo riserve/copertura perdita” per € 13.899.016.  
Per quanto riguarda la destinazione dell’utile 2012/13 di € 32.265.947 è stata approvata la proposta di destinare a riserva legale Euro 1.613.297, a Riserva per il settore giovanile, come previsto dallo statuto sociale, € 3.226.595 e il residuo di € 27.426.055 a Riserva Straordinaria.
L’utile 2011/12 di € 8.782.162,47 è stato accantonato a Riserva per il settore giovanile, per € 878.216,25 e per il residuo di € 7.903.946,22 a Riserva Straordinaria. I mezzi propri finanziano il 27,1 % dell’attivo.



Le Passività.

Il capitale di terzi, pari a € 182,3 milioni (€ 123,1 milioni nel 2011/12), finanzia il 72,9% dell’attivo.
Le passività non correnti riguardano prevalentemente i fondi per imposte differite, che ammontano a € 33,6 milioni (€ 22,4 milioni nel 2011/12) e sono prevalentemente originati dalla tassazione differita delle plusvalenze. I crediti per imposte anticipate sono compensati con tale voce.
L’aumento del fondo per imposte differite per € 11.249.080 è dovuto all’accantonamento per imposte differite dell’esercizio pari a € 19.770.253 (per plusvalenze rateizzate), a utilizzi di imposte differite per € 8.565.716 e ad utilizzi di crediti per imposte anticipate per € 44.543.
La voce “debiti” dello stato patrimoniale rappresenta il 75,2% delle passività (67% nel 2011/12) e finanzia il 54,8% dell’attivo.
Il totale dei debiti è di € 137,2 milioni (€ 82,2 milioni nel 2011/12) e risulta aumentato del 67%.
I debiti sono composti da: debiti verso banche per € 3,4 milioni (€ 6,2 milioni nel 2011/12); debiti verso fornitori per € 40 milioni (€ 15,4 milioni nel 2011/12); debiti tributari per € 2,9 milioni (€ 1,7 milioni nel 2011/12); debiti previdenziali per € 500 mila (€ 254.838 nel 2011/12); debiti per compartecipazioni per € 4,3 milioni (€ 3,6 milioni nel 2011/12); debiti verso enti settore specifico per € 41 milioni (€ 22,8 milioni nel 2011/12) e i debiti per factoring ammontano a € 35,7 milioni.
I debiti verso giocatori e tecnici ammontano a € 903.785, riguardano gli stipendi del mese di giugno corrisposti nel mese di luglio.
Anche i debiti verso dipendenti e collaboratori, pari a € 366.548, riguardano i compensi del mese di giugno pagati nel mese di luglio, oltre all’accantonamento a fondo ferie.
Nella nota integrativa è specificato che i contributi e le ritenute effettuate vengono versate nei termini di legge.
Sono dati in linea col Fair Play Finanziario.
Tra gli altri debiti è evidenziata la voce “obbligazionisti c/rimborso custode giudiziale”, pari a € 5.776.332, che è legata ad una vicenda giudiziaria.
Nella Nota integrativa si accenna alla presenza di debiti tributari per accertamenti relativi agli anni pregressi e a dei contenziosi di natura fiscale in atto.

La Posizione Finanziaria Netta.



Considerando come debiti finanziari solo i debiti verso le banche e i debiti di factoring, si avrebbe un indebitamento finanziario, che al netto delle disponibilità liquide, ammonterebbe a € 36,7 milioni ed evidenzierebbe un aumento di € 19,2 milioni.
I debiti verso le banche ammontano a € 3,4 milioni (€ 6.196.183 nel 2011/12) e diminuiscono di € 2,8 milioni rispetto al 2011/12.
E’ aumentato il ricorso al factoring. Il debito verso Unicredit Factoring aumenta € 21,4 milioni a € 22.656.604. Il debito verso Monte Paschi Factoring ammonta a € 13.058.972.
Le disponibilità liquide diminuiscono da € 10,1 milioni a € 2,4 milioni.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori ovviamente è positivo per € 71 milioni. Infatti, i crediti verso enti del settore specifico aumentano a € 112 milioni da € 73,1 milioni e i debiti verso enti del settore specifico aumentano a € 41 milioni da € 22,8 milioni.
Ai fini del Fair Play Finanziario si avrebbe una posizione finanziaria netta positiva, pertanto, conforme a quanto richiesto dal Regolamento.

Le Attività.

Il totale delle attività è aumentato del 45%, passando da € 172,5 milioni a € 250,2 milioni.
Le immobilizzazioni immateriali, pari a € 95,2 milioni, sono aumentate di € 23,4 milioni, per effetto dell’acquisizione del diritto di superficie e del perfezionamento delle operazioni di ristrutturazione dello Stadio Friuli con il Comune di Udine e della capitalizzazione degli oneri relativi alla library Rai. Il diritto di superficie è stato capitalizzato per € 4.550.000, ha la durata di 99 anni ed è ammortizzato in modo puntuale, sulla base dei giorni di durata.
La capitalizzazione degli oneri relativi alla Library Rai risulta effettuata per € 10.500.000, con ammortamento in quote costanti per tre esercizi.
Le Altre immobilizzazioni immateriali riguardano il valore dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Friuli per l’importo di € 21.587.611, di futura esecuzione, già fatturati dal Comune di Udine, non assoggettati ad ammortamento.
La voce “concessioni, licenze, marchi e diritti simili” ammonta a € 13.507.810 (€ 14,7 milioni nel 2011/12). Il valore netto, al 30 giugno 2013, della voce “Marchi e brevetti” ammonta a € 13.448.287, mentre il valore lordo è pari a € 22.007.689. Durante l’esercizio 2005/2006 il marchio di Udinese Calcio Spa è stato oggetto di rivalutazione per 22 milioni, in relazione alla stima dei ricavi potenziali ad esso correlati e sulla base di una perizia asseverata da due professori universitari.
Le immobilizzazioni materiali, pari a € 2,8 milioni (€ 2,2 milioni nel 2011/12), registrano un incremento del 27,11%, riconducibile, come nel 2011/12, al rinnovamento e all’implementazione del parco attrezzature sanitarie e sportive.

Le immobilizzazioni finanziarie, evidenziano l’acquisizione della partecipazione totalitaria nella costituita società Udinese Tv Trading & Energy Srl per € 155.000.

Il Valore della Rosa.



Il valore netto dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, al 30 giugno 2013, è di € 45,5 milioni, mentre, al 30 giugno 2012, era pari a 46,3 milioni. Essi rappresentano il 18,2% del totale dell’attivo. La diminuzione di € 0,8 milioni è stata causata da investimenti per € 45 milioni, cessioni per un valore residuo di € 27,4 milioni e ammortamenti per € 18,4 milioni. Negli ultimi quattro esercizi l’Udinese ha investito nell’acquisto di calciatori € 127 milioni.
Le compartecipazioni ex art 102 NOIF sono iscritte nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni e sono pari a € 18,9 milioni e riguardano l’acquisizione delle compartecipazioni sui diritti sportivi dei calciatori Isla (Juventus), Barreto (Torino), Candreva (Lazio), Cuadrado (Fiorentina) e Armero (Napoli).
I debiti per compartecipazioni ex art. 102-bis NOIF sono pari a € 4,3 milioni e riguardano Pasquato (Juventus), Rovini (Empoli) e Fernandes (Novara).

La Gestione Economica.

L’Udinese Calcio Spa non annota nel valore della produzione i proventi derivanti dal realizzo delle plusvalenze sulla cessione dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori, ma li espone nella gestione straordinaria.
Il valore della produzione, senza plusvalenze, ma con i prestiti e gli altri ricavi da gestione calciatori, è aumentato del 4,5%, passando da € 63.435.707 a € 66.292.770.
Si è verificato un incremento del 9,3% nei costi di produzione, senza minusvalenze, che sono aumentati da € 91,2 milioni a € 99,7 milioni.
Decisiva, per l’equilibrio economico, è stata la gestione straordinaria, che ha visto un’eccedenza di plusvalenze sulle minusvalenze di € 71,4 milioni!



I Ricavi

I proventi televisivi ammontano a € 38.473.163, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 35.813.972. L’incremento è stato del 7,4% e l’incidenza sul fatturato netto è del 59,2%.
I ricavi da gare, pari a circa € 4 milioni (€ 5 milioni nel 2011/12), diminuiscono del 20,7% e incidono per il 6,11% sul fatturato netto. La diminuzione è dovuta agli incassi da gare di campionato diminuiti da € 1.998.254 a € 1.129.465.
I Proventi da sponsorizzazioni e cartellonistica ammontano a € 5.383.856 , mentre nel 2011/12 erano pari a € 4.992.636. Tali proventi si riferiscono, per € 1 milione allo Sponsor Ufficiale e per € 800 mila allo Sponsor Tecnico e per € 3.583.856 ai contratti con Sponsor istituzionali, Fornitori ufficiali e tecnici, Partner commerciali e ai proventi relativi alla cartellonistica pubblicitaria all’interno dello stadio per le partite casalinghe della prima squadra. I proventi pubblicitari vari ammontano a € 1.751.728 (€ 1.944.919 nel 2011/12).
Nella Nota integrativa è specificato che i Contributi in conto esercizio pari ad € 6.996.455 si riferiscono principalmente a contributi ricevuti dalla UEFA.
I proventi da Lega aumentano da € 2.466.498 a € 6.133.779.

Il Player Trading.

Nei bilanci dei club inglesi è evidenziata la gestione del “player trading”, che tiene conto dei ricavi da prestiti calciatori, del costo annuale dei cartellini e del saldo tra plusvalenze e minusvalenze. Applicando lo stesso criterio, nel caso del bilancio dell’Udinese, si nota che il “player trading” funge da traino all’intera attività dell’Udinese, che è abituata ad esporre un risultato positivo, da diversi anni.
I Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori risultano pari a € 41.034.
La voce “Altri ricavi su cessione calciatori” è diminuita da € 4,5 milioni da € 1,3 milioni.



L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a € 18,3 milioni ed è ampiamente coperto dalla differenza tra plusvalenze e minusvalenze.
Bisogna anche evidenziare, che per ottenere tali risultati, l’Udinese sopporta dei costi, definiti “costi specifici tecnici”. Nel 2012/13, i costi specifici tecnici aumentano a € 23.172.111 da € 21.543.844, mentre nel 2010/11 erano pari a 15,2 milioni e nel 2009/10 ammontavano a € 13,1 milioni. L’Udinese ha corrisposto agli agenti € 1.074.326 (€ 1.448.988 nel 2011/12).

I Costi.

Il 32,2% dei costi della produzione, senza minusvalenze, è rappresentato dai costi del personale, il 33,7% dai costi per servizi e il 27,2% dagli ammortamenti.
I costi per servizi, pari a € 33.543.455, sono aumentati di € 1,9 milioni. Come descritto sopra, la voce principale dei costi per servizi riguarda i costi specifici tecnici.
Il costo del personale diminuisce del 5,8% e ammonta a € 32.108.697 (€ 34.078.491 nel 2011/12). Tali costi incidono per il 49% sul fatturato netto, senza plusvalenze.
Tenuto conto che il Regolamento sul Fair Play Finanziario, tollera un’incidenza del 70%, l’Udinese risulta essere società virtuosa nella gestione dei costi del personale.
Se considerassimo anche l’incidenza dell’ammortamento della rosa calciatori, il costo di gestione del personale salirebbe al 78% del fatturato netto, senza plusvalenze.

Il Pareggio di bilancio.

L’Udinese rientra ampiamente nei parametri del Fair Play Finanziario.
Grazie soprattutto all’apporto della gestione straordinaria il bilancio al 30 giugno 2013 registra un risultato prima delle imposte positivo per € 44.124.143, mentre del 2011/12 era positivo per € € 13.845.782.
Le imposte sul reddito che ammontano ad € 11.858.196, di cui € 11.204.537 per IRES differita, determinano un risultato netto dell’esercizio pari a € 32.265.947, che è il quadruplo del risultato netto del 2011/12.
Da evidenziare che l’IRAP corrente diminuisce da € 651.700 a  € 189.287. Mentre, l’IRES corrente aumenta da € 51.353 a € 419.829.

Prospettive per il 2013/14.

Per l’esercizio 2013/14 gli amministratori prevedono un bilancio in sostanziale equilibro.

Infatti, nella prima fase della campagna trasferimenti 2013/2014, è stata registrata, a differenza delle precedenti Stagioni Sportive, la cessione di un solo elemento di primo piano come Benatia e le plusvalenze realizzate, sono state di un importo molto inferiore a quello realizzato nella stagione precedente . Anche perché gli Amministratori, alla data di redazione della Relazione sulla Gestione, hanno giudicato i risultati tecnico sportivi non in linea con quelli raggiunti nelle precedenti Stagioni Sportive.  Pertanto, ai fini del sostanziale equilibrio economico, appaiono decisivi i ricavi per la cessione dei diritti televisivi. Tuttavia, gli Amministratori evidenziano che possono svolgere un ruolo importante i possibili e probabili sviluppi delle comproprietà di alcuni calciatori quali ad esempio Candreva e Cuadrado.

sabato 22 marzo 2014

Il Player Trading della Serie A 2012/13.



Luca Marotta


Nello schema di bilancio dei club inglesi, la gestione economica dei calciatori viene evidenziata separatamente, al fine di valutare se l'attività di “Player Trading”, riesca a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori, rappresentati dagli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori stessi. Come attività di “Player Trading” si può considerare l’attività legata all’acquisto e la cessione di calciatori, che dal punto di vista economico produce plusvalenze e/o minusvalenze, ricavi e/o costi per prestiti oltre ad altri ricavi e oneri accessori. Quindi obiettivo del Player Trading è quello di far fronte al costo degli ammortamenti della rosa calciatori, una specie di “autofinanziamento” dei diritti pluriennali.
Per quanto riguarda la peculiarità dei bilanci della Serie A italiana, è opportuno far rientrare nel conteggio i proventi e gli oneri da compartecipazione ex articolo 102 bis NOIF. Il meccanismo della compartecipazione al momento della risoluzione della stessa può genere proventi oppure oneri di natura finanziaria, a seconda dell’importo della risoluzione.
I limiti dei risultati che saranno oggetto di commento, sono rappresentati dal fatto che i dati non sono omogenei. Infatti, alcune società terminano l’esercizio il 31 dicembre e altre società il 30 giugno. Alcuni bilanci si riferiscono da una parte della stagione sportiva disputata in Serie A e altri ad una parte della stagione sportiva disputata in Serie B. Infine, le tre società quotate in borsa applicano i principi contabili internazionali e le altre i principi contabili nazionali.

La “Teledipendenza” del calcio italiano, i ricavi da gare  trascurabili, la presenza di ricavi commerciali che al confronto degli altri club europei impallidiscano, determinano l’importanza dell’attività del Player Trading, che tuttavia a livello sistemico, per il 2012/13 non è riuscita a coprire i costi annuali dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. In sintesi, gli ammortamenti pari a € 457,1 milioni, hanno prevalso di 66,8 milioni sul risultato netto della gestione economica dei diritti dei calciatori, pari a € 390,3 milioni.

I Proventi da gestione diritti calciatori

I componenti economici positivi sono: le plusvalenze, i ricavi da cessione temporanea, gli altri ricavi derivanti dalla gestione economica dei calciatori, i proventi da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF.


Il totale complessivo di tutta la Serie A, per quanto riguarda la classifica dei Proventi da gestione diritti calciatori derivante dal Trasferimento dei Calciatori, ammonta a € 582,9 milioni. Le plusvalenze totali sono state pari a € 475 milioni. I ricavi da cessioni temporanee calciatori compresi gli altri proventi ammontano complessivamente a € 42,9 milioni. I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF sono stati pari a € 64,9 milioni.
Al primo posto, per quanto riguarda la classifica dei Proventi da gestione diritti calciatori derivanti dalle operazioni di trasferimento, troviamo l’Udinese con € 97,6 milioni, seguita dal Genoa con € 79,2 milioni, però con un dato riferito all’anno solare 2012. Al terzo posto si trova il Milan con € 53,9 milioni, con il dato dell’anno solare 2012. Il quarto posto è occupato dall’Inter con € 40 milioni, seguito dalla Fiorentina con € 39,7 milioni, che beneficia della plusvalenza di Nastasic.
Il Napoli, che ha beneficiato della plusvalenza di Lavezzi si trova al sesto posto con € 39,3 milioni, seguito dal Parma con € 29,9 milioni..
Il Genoa, rispetto all’Udinese può vantare maggiori proventi da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF con € 13,6 milioni. Per i proventi da compartecipazione l’Udinese si colloca al secondo posto con € 9,1 milioni.
In tale classifica la Juventus non brilla, occupando il quindicesimo posto con 11,4 milioni di Euro, preceduta dal Pescara, che può vantare la plusvalenza di Verratti.

Gli Oneri da gestione diritti calciatori

I componenti economici negativi comprendono: le minusvalenze, gli oneri da cessione temporanea, gli altri oneri da gestione calciatori e gli oneri da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF.


Le minusvalenze complessive sono state pari a € 66,7 milioni e gli oneri da acquisizioni temporanee calciatori, compresi gli altri oneri, ammontano complessivamente a € 76,6 milioni. Gli oneri da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF sono pari a € 49,1 milioni.
Al primo posto, per quanto riguarda la classifica degli Oneri da gestione diritti calciatori derivanti dalle operazioni di trasferimento, si trova il Genoa con € 30,6 milioni, con dati riguardanti l’anno solare 2012, seguito dall’Udinese con € 21,7 milioni. Non a caso le prime due squadre classificate ai primi posti nella classifica dei proventi, risultano prime nella classifica degli oneri. Tale dato sta a significare che esiste una componente di rischio nel Player Trading, legata alla movimentazione dei calciatori, che in alcuni casi non determina i risultati sperati. Oppure in alcuni casi si opera con la “Legge dei Grandi Numeri”.
Al terzo posto si trova la Roma con € 18,5 milioni, penalizzata nella classifica dal costo del prestito di Destro dal Genoa per € 11,5 milioni.
Il quarto posto è occupato dal Parma con € 18,4 milioni, penalizzato nella classifica a causa dei premi di valorizzazione pari ad € 7.187.000.
L’Inter con € 18,3 milioni occupa il quinto posto, penalizzata dal prestito di Silvestre dal Palermo per € 3 milioni e dalle minusvalenze di Caldirola e Forlan.
Il Napoli, si trova al sesto posto con €  12,5 milioni. In tale classifica la Juventus occupa il dodicesimo posto con 5,6 milioni di Euro, penalizzata da oneri accessori su diritti pluriennali non capitalizzati per € 2.898.000.
Il club che ha registrato minori oneri è la Lazio.

La Gestione Operativa Netta Trasferimento Calciatori.

La Gestione Operativa Netta derivante dal Trasferimento dei Calciatori è determinata dalla differenza tra i componenti economici positivi e componenti economici negativi e risulta positiva per € 390,3 milioni.


Al primo posto, per quanto riguarda la classifica della Gestione Operativa Netta derivante dal trasferimento dei calciatori, troviamo l’Udinese con un risultato positivo di circa € 76 milioni. Il Milan grazie ai risultati, dell’anno solare 2012, comprendenti le plusvalenze di Thiago Silva e Ibrahimovic, occupa il secondo posto con € 49,2 milioni. Il Genoa con € 48,6 milioni, occupa il terzo posto della classifica. Fiorentina, grazie a Nastasacic, e Napoli, grazie a Lavezzi, seguono al quarto e quinto posto. L’Inter è settima e la Juventus è sedicesima.


Gli ammortamenti.

Gli ammortamenti rappresentano il costo annuale del cartellino dei calciatori, che in genere viene ripartito per la durata del contratto.
A livello sistemico la Serie A registra un ammontare complessivo di ammortamenti pari a circa 457,1 milioni di Euro.
In linea teorica ai primi posti dovremmo trovare i grandi club, che hanno una rosa di campioni con un valore contabile notevole.
In effetti, in tale classifica, ai primi tre posti ritroviamo: Inter, Juve e Milan. Subito dopo a ridosso delle prime tre grandi, al quarto posto, per ammontare complessivo di ammortamenti, troviamo il Genoa con 38,3 milioni di Euro.
Agli ultimi posti, invece, risultano presenti squadre “penalizzate” in parte dall’effetto serie B, come Torino, e squadre come il Catania, che fa largo ricorso a calciatori Argentini e il Cagliari che ha una rosa che ormai ha un assetto stabile da molti anni. Il Pescara, che occupa l’ultimo posto con € 5,7 milioni, ha preferito disputare il campionato di Serie A, con un valore contabile netto della rosa calciatori di € 14,7 milioni.



Il risultato del Player Trading

Il risultato del Player Trading a livello sistemico è negativo per € 66,8 milioni. Tale dato sta a significare che la Serie A non riesce a coprire i costi annuali dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori con il risultato netto della gestione economica dei diritti stessi.


La classifica del Player trading vede l’Udinese al primo posto con enorme distacco sulla seconda. L’enorme distacco di 47,3 milioni tra Udinese e Genoa, è conseguenza sia del miglior risultato netto della gestione economica dei calciatori, che è superiore di € 27,3 milioni, sia dell’importo degli ammortamenti della rosa calciatori pari a € 18,4 milioni, che è nettamente inferiore a quello del Genoa pari a € 38,3 milioni. Evidentemente il management sportivo dell’Udinese è molto più bravo e organizzato, rispetto a quello delle altre squadre, perché compra a prezzi più bassi. Da segnalare il terzo posto della Fiorentina ed il risultato positivo del Milan, grazie alle plusvalenze di Ibrahimovic e Thiago Silva e alla politica dei parametri zero che non impatta sugli ammortamenti.
Ben 11 club presentano un risultato negativo, tra cui il Napoli, la Roma, l’Inter e la Juventus.
Il Napoli, nonostante la plusvalenza di Lavezzi è solo tredicesimo, oltre alla particolarità dell’adozione del sistema del calcolo degli ammortamenti a quote decrescenti, anche al fatto che effettua nuovi investimenti.
L’ultimo posto è occupato dalla Juventus, con un risultato negativo di 45,6 milioni.

Conclusioni.

In conclusione, possiamo affermare che la squadre italiana specializzata nel Player Trading è Udinese.

L’eccellenza dell’Udinese ha comunque un prezzo, infatti, nell’ultimo bilancio sono stati esposti “Costi specifici tecnici”, riguardanti tra l’altro i costi per le attività di scouting e osservazione dei calciatori, consulenze tecnico sportive, compensi corrisposti agli agenti e le spese medico-sanitarie sostenute per la prima squadra e per il settore giovanile, per un ammontare complessivo di € 23.172.111,

venerdì 21 marzo 2014

Inter 2012/13: l’ultimo bilancio della “Gestione Moratti”.



Luca Marotta


L’ultimo bilancio della “Gestione Moratti” sintetizza la stessa, che ha avuto una durata quasi ventennale e che è stata caratterizzata da uno squilibrio economico, dovuto al costante prevalere dei costi sui ricavi, determinante uno squilibrio patrimoniale, caratterizzato da un patrimonio netto negativo, e uno squilibrio finanziario, dovuto al prevalere dei debiti sui crediti. Per riequilibrare tale situazione, la proprietà è stata costretta ad intervenire, anche più volte nello stesso anno, con cifre importanti, che tirando le somme risultano degne di una “manovra finanziaria correttiva” a livello statale. Forse si può intravedere in tale sintesi almeno una delle motivazioni che hanno portato al cambio del controllo del club nerazzurro.
F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha chiuso il bilancio dell’esercizio 2012/13 con una perdita di € 79.881.808, in peggioramento rispetto all’esercizio 2011/12, che si era chiuso con una perdita di € 77.147.926. La perdita si è verificata nonostante la riduzione dei costi della produzione per circa € 44,3 milioni, a causa soprattutto dalla riduzione degli stipendi dei calciatori, invece, gli ammortamenti pari a circa 60 milioni di Euro, sono rimasti praticamente invariati. I ricavi sono diminuiti di circa 34,5 milioni di Euro, soprattutto a causa della mancata partecipazione alla Champions League, che ha comportato il decremento dei proventi televisivi, di sponsorizzazioni e di biglietteria. Tali voci di ricavo sono strettamente connesse all’andamento sportivo della squadra, che non avendo conseguito l’accesso alla UEFA Champions League 2012/13, ha costretto a un ridimensionamento del budget.
Per i “grandi” club italiani, diventa sempre più “vitale”, per il conto economico, in assenza di ricavi da stadio rilevanti, la partecipazione alla Champions League.

La Gestione Moratti.

I numeri della gestione Moratti dall’esercizio 1994/1995 all’esercizio 2012/2013, evidenziano apporti di capitale per 1,25 miliardi di Euro a fronte di perdite complessive pari a 1,35 miliardi di Euro, con un valore della produzione complessivo di circa 2,9 miliardi di Euro. In media, ogni 100 milioni di Euro di ricavi, si generavano 47 milioni di Euro di perdita.



Pensando agli studenti universitari, che spesso mi contattano per avere suggerimenti sulla loro Tesi di Laurea, risulta subito evidente che tali cifre possano generare delle utili piste di riflessione e approfondimento sul tema del valore dell’investimento nel settore calcio. Infatti, affinché si possa affermare che un investimento crei “valore” occorre che il capitale investito renda in termini di benefici più di quanto costi in termini di sacrificio e duri il più a lungo possibile.
Un dato oggettivo nella valutazione dell’esistenza di un “valore”, potrebbe essere dato dal prezzo di rivendita del bene oggetto dell’investimento. A tal proposito, potrebbe essere utile rileggere l’articolo che ho scritto sulla cessione dell’Inter: “Bilancio Internazionale Holding: la perdita del controllo costa 193 milioni”, al seguente link: http://luckmar.blogspot.it/2014/01/bilancio-internazionale-holding-la.html

Ovviamente, ci si dovrebbe anche interrogare se i benefici in termini di successi sportivi possano essere misurati in termini monetari. Paradossalmente, nel caso dell’Inter il periodo dei successi sportivi è coinciso con quello delle maggiori perdite.
Rimane un altro interrogativo, ossia quella della misurazione del ritorno d’immagine che può derivare dall’investimento nel settore calcio, da sfruttare, eventualmente, nelle altre attività dell’investitore.

Il Valore dell’Inter.

In data 15 novembre 2013 è stato deliberato, per F.C. Internazionale Milano S.p.A., un aumento del Capitale Sociale a pagamento, per nominali Euro 10.500.000 oltre sovrapprezzo pari a Euro 64.500.000, mediante emissione di n. 8.166.666.667 nuove azioni ordinarie, riservato alla società “International Sports Capital HK Limited”.
La società “International Sports Capital HK Limited” ha assunto, tra l’altro, degli impegni di ricapitalizzazione già garantiti per almeno un triennio ed è diventata il nuovo azionista di controllo di F.C. Internazionale Milano S.p.A., sottoscrivendo un numero di nuove azioni rappresentative del 70% del capitale sociale e versando Euro 75.000.000.
Tale operazione, effettuata il 15 novembre 2013, ha permesso di stabilire un valore di mercato che è stato utilizzato per determinare il valore realizzabile della partecipazione al 30 giugno 2013 di Internazionale Holding srl.
In definitiva, in data 15 novembre 2013, il 70% di F.C. Internazionale Milano S.p.A. valeva 75.000.000 di Euro e di conseguenza il 100% valeva 107.142.857,14.

La continuità aziendale (“Going Concern”).

La continuità aziendale deve intendersi come attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Non a caso a partire dalla Stagione Sportiva 2013/2014, ciascun club deve presentare il bilancio certificato da un revisore esterno attestante la continuità aziendale (‘going concern’).
La relazione della Società di Revisione contiene al punto 4, due richiami di informativa. I Revisori, hanno evidenziato l’esistenza di perdite significative per € 79,9 milioni ed un patrimonio netto negativo per € 6,6 milioni. Tuttavia, nel mese di Luglio 2013, l’Azionista di maggioranza ha effettuato un versamento in conto copertura perdita per 11 milioni di Euro, ristabilendo l’equilibrio patrimoniale e finanziario.
I revisori hanno richiamato l’attenzione anche sul fatto che gli Amministratori hanno affermato che il socio di riferimento ha espresso l’impegno a supportare economicamente e finanziariamente la Società, per dodici mesi o fino al momento del passaggio del controllo societario, come avvenuto a novembre 2013, e su tale presupposto è stato redatto il bilancio di esercizio 2012/13 nella prospettiva della continuità aziendale.
Nel mese di novembre 2013, come già detto, è venuto meno il controllo in F.C. Internazionale Milano S.p.A., da parte di Internazionale Holding Srl, che, pertanto, non risulta più essere l’azionista di riferimento del Gruppo F.C. Internazionale Milano. Come conseguenza del nuovo assetto di controllo societario, il supporto finanziario di breve termine al Gruppo F.C. Internazionale Milano è stato garantito dal Gruppo di Thohir, mediante l’aumento di capitale. L’apporto dei nuovi azionisti ha consentito di ripristinare le condizioni di equilibrio economico e finanziario di F.C. Internazionale Milano S.pA. e del Gruppo, necessarie per la operatività in continuità aziendale. Inoltre, i nuovi azionisti hanno assunto l’impegno di mantenere la continuità aziendale del Gruppo F.C. Internazionale Milano, come già detto, per almeno tre anni.
Quanto evidenziato dai revisori, ma anche dal collegio sindacale, conferma che, per quanto riguarda la gestione Moratti, non si era in presenza di una gestione economica che si autofinanziava, ma di una gestione che necessitava dell’intervento del suo socio di riferimento per far fronte agli impegni finanziari.
E’ bene ribadire che la “ratio” del Regolamento del Fair Play Finanziario è quella di “obbligare” le società di calcio ad adottare sistemi gestionali che si autofinanzino, col principio cardine del “non spendere più di quanto si guadagni”. Infatti, una gestione che si autofinanzi non ha bisogno dell’impegno del suo socio di riferimento, perché è in grado, da se stessa, di creare le risorse finanziarie per far fronte agli impegni.

Il Patrimonio Netto.
Come stabilito dal Regolamento del Fair Play Finanziario ciascun club deve presentare un patrimonio netto non negativo. Nel caso in cui esistesse un Patrimonio Netto negativo, non deve comunque evidenziare un deterioramento rispetto all’esercizio precedente.



Il Patrimonio Netto al 30 giugno 2013, è negativo per € 6.572.103, mentre al 30 giugno 2012 era negativo per € 21,3 milioni. La composizione, al 30 giugno 2013, del patrimonio netto era la seguente: capitale sociale pari ad € 35.000.000 (€ 40.820.763 nel 2011/12), "riserva copertura perdite in formazione" per € 38.309.705 (€ 15 milioni nel 2011/12) e perdita dell’esercizio pari a € 79.881.808.
In relazione alla copertura della perdita di € 79.881.808 (€ 41.572.103 al netto della riserva esistente al 30 giugno 2013 di € 38.309.705 destinata a copertura perdite in formazione), il socio Internazionale Holding s.r.l., dopo la chiusura dell'esercizio, in data 11 luglio 2013, ha effettuato un  versamento a copertura perdite di 11.000.000 di Euro, e l’Assemblea dei Soci ha deliberato di coprire le perdite emergenti dal bilancio al 30 giugno 2013 mediante le riserve, il versamento di 11 milioni, di cui si è detto, e la riduzione del capitale sociale ad Euro 4.500.000.

L’Indebitamento Finanziario Netto.

Per il regolamento del Fair Play Finanziario l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità, unitamente al saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori, non deve essere superiore ai ricavi.



Nel caso dell’ultimo bilancio d’esercizio di F.C. Internazionale questo dato risulta essere conforme a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario.
I debiti verso le banche ammontano a € 91,2 milioni (€ 87.650.213 nel 2011/12) e risultano in aumento del 4,1%. I debiti bancari a medio termine pari a € 4,6 milioni riguardano gli anticipi delle rate contrattuali dello sponsor tecnico Nike. I debiti verso altri finanziatori ammontano a € 15,7 milioni (€ 24.929.310 nel 2011/12), e riguardano un mutuo concesso dall’Istituto del Credito Sportivo a garanzia del quale c’è stata la cessione pro solvendo del credito vantato verso lo sponsor Pirelli S.p.A. (2012/13 e 2013/14) e una lettera di patronage da parte della controllante Internazionale Holding Srl.
Le disponibilità liquide sono pari a € 119.166, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 213.499.
I crediti verso società calcistiche ammontano a € 95,8 milioni (€ 98,7 milioni nel 2011/12). Gli importi maggiori riguardano: il Genoa per €19,9 milioni; il Milan per € 8,7 milioni; il Cesena per € 7,8 milioni; il Bologna per 7,1 milioni e il Liverpool per 6,7 milioni.
I debiti verso società calcistiche ammontano a € 117,1 milioni (€ 124,3 milioni nel 2011/12). Gli importi maggiori riguardano il Genoa per € 27,3 milioni, l’Udinese per € 12 milioni, il Cesena per € 11,4 milioni, la Dinamo Zagabria per € 11 milioni, il Palermo per € 9,6 milioni e il Porto per € 9,5 milioni.

Gli altri debiti.

In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, le società di calcio richiedenti la Licenza UEFA, non devono avere debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità sociali o fiscali, a meno che tali debiti siano oggetto di contenzioso, con valide argomentazioni a supporto.

La voce “debiti” iscritta nello stato patrimoniale è diminuita da € 458,9 milioni a € 432,9 milioni, di cui € 91,2 milioni verso banche, € 73,7 milioni verso fornitori, € 117,1 milioni verso altre società di calcio, a fronte di crediti per € 145,2 milioni. Tra i debiti verso fornitori si segnalano € 10,3 milioni di debiti verso la Rai per l'acquisto dell'archivio storico ed € 35 milioni verso agenti Fifa (ai quali sono andati nella stagione 2012/13 circa € 13 milioni).

I debiti verso il personale, aumentano da € 13,1 milioni a € 14,6 milioni. Un dato da considerare “fisiologico” e rientrante nei canoni del Fair Play Finanziario.
I debiti per cessione dei crediti pro soluto, aumentano da € 35,3 milioni a 50,4 milioni di Euro. Questi debiti, per € 42,5 milioni, riguardano la cessione ad un primario Istituto di Credito dei diritti TV 2013-14. Quanto sopra significa che dal punto di vista gestionale, si è fatto leva su parte dei ricavi della stagione 2013-14, per creare liquidità nel 2012-13.
I debiti verso fornitori aumentano da € 63,8 milioni da € 73,7 milioni. Tali debiti comprendono il debito verso la RAI per € 10,3 milioni e il debito verso gli Agenti FIFA pari a € 35,1 milioni (€ 27,1 milioni nel 2011/12). Nell’esercizio 2012/13 sono stati effettuati pagamenti agli agenti per € 13 milioni (€ 12,6 milioni nel 2011/12).
I debiti verso le controllate diminuiscono da € 73 milioni  a 48,1 milioni di Euro. Tali debiti si riferiscono, per € 48 milioni, ai canoni di licenza d’uso dei marchi da pagare alla controllata Inter Brand S.r.l., la regolazione di tale debito avviene attraverso il pagamento di € 16 milioni ad anno. Tuttavia, nell’attivo tale voce è bilanciata da “Risconti attivi pluriennali per licenza d’uso marchi” pari a € 40 milioni (€ 56 milioni nel 2011/12).
I debiti tributari diminuiscono da € 22,6 milioni a € 11 milioni Il decremento è dovuto alla riduzione del costo del personale. Infatti, i debiti per IRPEF su lavoro dipendente diminuiscono di circa 4 milioni di Euro, a € 8 milioni. Anche il debito relativo alle cartelle esattoriali connesse all’adesione ad avvisi di accertamento per rilievi ai fini IRAP, IVA e ritenute alla fonte per il periodo dal 2005 al 2007, diminuisce da € 7,2 milioni a € 2,5 milioni.
In Nota Integrativa si fa cenno a contenziosi fiscali a seguito di accertamenti. Nella stessa Nota Integrativa è anche specificato che, nel mese di dicembre 2012, il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole alla tassazione ai fini IRAP delle Plusvalenze. In relazione agli anni fiscalmente aperti(2008-2011) e agli avvisi di accertamento ricevuti per il 2005-2006 e 2006-2007, gli Amministratori, alla data di predisposizione del bilancio 2012/13, erano in fase di valutazione circa gli effetti di tale pronuncia sulla posizione fiscale della società e le conseguenti strategie da adottare.

Il Valore della Rosa.



Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 144,8 milioni (€ 148.587.795 nel 2011/12). La variazione è dovuta ad investimenti per € 88,3 milioni (€ 102 milioni nel 2011/12), cessioni per un valore contabile netto di € 38,6 milioni (€ 43,8 milioni nel 2011/12) ed ammortamenti per 53,4 milioni (€ 52,6 milioni nel 2011/12).
Tra i calciatori con valore contabile residuo più elevato spiccano: Handanovic per € 14.560.000 (costo storico:  € 19,4 milioni); Kovacic per € 13.209.249 (costo storico:  € 14,6 milioni);
Alvaro Pereira per € 9.571.877 (costo storico € 12.229.658); Fredy Guarin per € 9.164.877 (costo storico € 12.219.836); Rodrigo Palacio per € 7.216.667 (costo storico € 10.825.000); Ricardo Alvarez per € 6.909.000 (costo storico:  € 11,5 milioni); Nagatomo per € 6.159.375 (costo storico: € 10.950.000).
I crediti per compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 9.751.000 (€ 16 milioni nel 2011/12). Gli importi maggiori riguardano: Marko Livaja (Atalanta) per € 2,5 milioni e René Khrin (Bologna) per 2 milioni.
I debiti da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 5.670.000 (€ 10,8 milioni nel 2011/12). L’importo maggiore riguarda Alessandro Capello in compartecipazione col Bologna per 2,5 milioni, seguito da Lorenzo Tassi in compartecipazione col Brescia per € 2.000.000.
Pertanto, si potrebbe stimare il valore della rosa al 30 giugno 2013 per € 148,7 milioni (€ 153,8 milioni nel 2011/12).
La campagna trasferimenti dell’estate 2013 ha comportato investimenti per € 79.368.000 e cessioni per € 48.053.000. Sono stati acquistati Icardi Mauro, Belfodile e Taider, mentre Rolando è stato acquisito in prestito. Le plusvalenze realizzate durante la sessione estiva del calciomercato sono state pari a € 3.290.000.

La Gestione Economica.

A causa soprattutto della mancata partecipazione alla UEFA Champions League, il valore della produzione dell’Inter è diminuito del 14,6%, da € 235,7 milioni a € 201,2 milioni. Il fatturato netto, senza plusvalenze, prestiti e capitalizzazione costi vivaio diminuisce da € 186 milioni a € 162,7 milioni.
I costi della produzione diminuiscono del 13,8%, da € 320,2 milioni a € 275,9 milioni. Il 46,4% di tali costi è rappresentato dal costo del personale e il 22% dagli ammortamenti.
La differenza tra ricavi e costi della produzione rimane negativa per € 74,7 milioni.



I Ricavi.

I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti radiotelevisivi diminuiscono da € 112,5 milioni a € 81,4 milioni. Di questi, € 74,7 milioni riguardano i diritti tv nazionali (€ 80,9 milioni nel 2011/2012) ed € 6,7 milioni riguardano i proventi tv dell'Europa League, mentre nel 2011/12 i proventi della Champions League ammontavano a  € 31,6 milioni.
I ricavi commerciali diminuiscono da € 29 milioni a € 27,6 milioni. Le sponsorizzazioni sono pari a € 25,6 milioni (€ 27,7 milioni nel 2011/12), con un’incidenza del 10,87% sul valore della produzione. Pirelli ha contribuito con € 12.700.000 (€ 12.950.000 nel 2011/12), lo sponsor tecnico con € 10.076.000 (€ 11.442.000 nel 2011/12). Nel mese di Agosto 2013 è stato rinegoziato il contratto con lo sponsor tecnico, con prolungamento decennale. I ricavi da pubblicità registrano la cifra di € 2.005.000 (€ 1,7 milioni nel 2011/12) ed un’incidenza dello 0,85% sul valore della produzione. La gestione del marchio, con il relativo merchandising, è stata ceduta alla controllata Inter Brand S.r.l..
I ricavi da gare, comprese le quote degli Inter club diminuiscono da € 23,2 milioni a 19,6 milioni di euro. Tali ricavi incidono per l’8,32 sul valore della produzione. Gli abbonamenti sono diminuiti da € 12,3 milioni a 9,6 milioni di euro, i ricavi da Coppe Internazionali sono diminuiti da € 2,6 milioni a € 1.001.000, mentre gli incassi da gare campionato aumentano da € 6,5 milioni a € 7,2 milioni.
I contributi in conto esercizio pari a € 7,5 milioni, nella tabella sopra classificati tra gli altri ricavi, riguardano principalmente i contributi della Lega legati ai premi della Tim Cup e ai ricavi collettivi esclusi i diritti audiovisivi.
Gli altri ricavi, pari a € 26.434.000 (€ 17.653.109 nel 2011/12), si riferiscono per € 8,1 milioni ai ricavi per commercializzazione dell’archivio televisivo, per € 5.518.000, ai ricavi per servizi resi a Inter Brand Srl e per € 7.208.000 e a sopravvenienze per maggiori ricavi definiti successivamente alla chiusura dell’esercizio di competenza.
La società continua ad investire nel vivaio, infatti, i costi del vivaio capitalizzati ammontano ad € 4,6 milioni (€ 4,7 milioni nel 2011/12).

Il Player Trading.



Il Player Trading dell’Inter ha conseguito il miglior risultato nell’esercizio 2009/10, grazie all’enorme plusvalenza realizzata con la cessione di Ibrahimovic al Barcellona. Nel 2012/13 segna un risultato negativo. La differenza tra plusvalenze e minusvalenze non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori rappresentato dagli ammortamenti.
Le plusvalenze risultano pari a € 33.892.437 (€ 44,4 milioni nel 2011/12) e hanno un’incidenza sul valore della produzione del 14,38%. Il calciatore che ha determinato la maggiore plusvalenza pari a € 7.948.800 è stato Faraoni, ceduto per € 8 milioni all’Udinese. Le altre plusvalenze di rilievo riguardano: per € 7.776.667 quella di Coutinho ceduto al Liverpool per € 10 milioni e per € 3.216.000 quella di Maicon ceduto al Manchester City per € 4 milioni. La cessione di Sneijder al Galatasaray, per € 7,5 milioni, ha determinato una plusvalenza di 691 mila Euro.
Le minusvalenze da cessioni diritti pluriennali, pari a € 7,4 milioni, riguardano principalmente per € 2,5 milioni la minusvalenza realizzata con la cessione di Caldirola al Werder Brema, per € 2.127.000 quella di Diego Forlan per risoluzione contrattuale.
Per quanto riguarda, le acquisizioni di calciatori a titolo temporaneo, ammontanti a € 5.360.000, il costo maggiore riguarda il prestito di Silvestre dal Palermo per € 3 milioni, seguito dal prestito di Gargano dal Napoli per € 1.250.000.
Gli ammortamenti della rosa calciatori, sono leggermente aumentati da € 52,6 milioni a € 53,4 milioni.

I Costi della Produzione.

Il costo dei dipendenti, al 30 giugno 2013 in rapporto al valore della produzione incide per il 63,6%, entro il limite massimo auspicato dal Regolamento UEFA sul Fair Play finanziario, ma se considerassimo il fatturato netto la percentuale aumenterebbe al 78,7%. Il costo del personale risultante dal bilancio di esercizio è pari a € 128 milioni (€ 165,3 milioni nel 2011/12) e risulta in diminuzione del 14,6%.  I compensi contrattuali dei calciatori sono diminuiti da € 131,8 milioni a € 106,3 milioni, quelli per gli allenatori e i tecnici passano da € 13 milioni a € 5,3 milioni, mentre e i Premi rendimento diminuiscono da € 7,8 milioni a € 2,5 milioni.
Nella sostanza il dato complessivo del costo del personale corrisponde alle previsioni fatte durante l’Assemblea che approvò il bilancio 2011/12, in cui fu prevista una riduzione di circa 40 milioni di Eruo. Tuttavia, tale riduzione non ha fatto fronte al venir meno dei ricavi da Champions League, come si auspicava.
Gli ammortamenti complessivi sono pari a € 60.773.048 (€ 59.513.894 nel 2011/12). Anche tale dato conferma la previsione dell’Assemblea che approvò il bilancio 2011/12, che era di 60 milioni di Euro, a causa degli investimenti effettuati.
Il costo di gestione del personale, dato dalla somma dei salari e degli ammortamenti dei calciatori, incide sul valore della produzione per il 90,1%. Nella sostanza ogni 100 euro di ricavi, 90 sono assorbiti dalla gestione del personale (stipendi e cartellini).
L’importo maggiore dei costi per godimento dei beni di terzi, riguarda il canone di licenza d’uso dei marchi per € 16 milioni. Trattandosi di operazione con società controllata, questo importo non ha effetti nel bilancio consolidato, che è il bilancio da considerare ai fini del Fair Play Finanziario. Analogamente, nel bilancio consolidato non viene considerato il ricavo di Inter Brand Srl.
I costi per prestazioni di servizi aumentano da € 40,8 milioni a € 41,1 milioni. Tali costi comprendono anche i costi specifici tecnici diminuiti da € 11,1 milioni a € 9,6 milioni. Tale diminuzione è dovuta al minor impatto dei costi per la campagna trasferimenti, che riguardano principalmente i compensi per Agenti FIFA e che ammontano a € 7.866.000.

La gestione finanziaria.

La gestione finanziaria netta, esclusi oneri e proventi da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF, è negativa per € 3,9 milioni. Tale gestione comprende i dividendi della controllata Inter Brand per € 7 milioni e gli oneri finanziari per € 10,9 milioni, riguardanti interessi passivi su debiti verso banche per circa € 7,6 milioni, interessi passivi su mutui per € 486 mila e oneri per factoring per € 2,1 milioni.

Le Operazioni con parti correlate.

La capogruppo Internazionale Holding srl ha determinato sul bilancio di F.C. Internazionale Milano S.p.A. dei ricavi per adesione al consolidato fiscale per € 2.250.382 milioni e nessun costo.
Il rapporto con la controllata al 100% Inter Brand s.r.l., ha comportato componenti positivi di reddito per € 5,5 milioni e costi per € 17.522.199, oltre alla distribuzione di dividendi per € 7 milioni, che hanno costituito proventi finanziari.
Il rapporto con la controllata al 100% Inter Futura S.r.l.  ha comportato solo costi per € 980 mila.
Il rapporto con M-I Stadio Srl (controllata al 50%) ha determinato ricavi per € 1.282.776 e costi per € 4.095.204.
Nel bilancio consolidato, che sarà valutato ai fini del Fair Play Finanziario, non vengono considerate le operazioni infragruppo.
Da notare che la sponsorizzazione Pirelli per € 12,7 milioni è citata tra le operazioni con parti correlate. Ai fini del Fair Play Finanziario bisognerà dimostrare la sua congruità rispetto al criterio del “fair value”. Invero, nella nota integrativa è specificato che le transazioni con parti correlate sono avvenute “a normali condizioni di mercato”.

Il Punto di Pareggio del Fair Play Finanziario

Il Regolamento del Fair Play Finanziario prevede il rispetto del ‘Break-Even Rule’ ovvero un ‘break-even result’ positivo nei due anni precedenti l’entrata in vigore della nuova normativa U.E.F.A. (dunque nelle Stagioni 2011/12 e 2012/13) ovvero, a regime, per i tre anni consecutivi precedenti quello per il quale si richiede la Licenza U.E.F.A.. Nel periodo transitorio sono previste delle soglie di tolleranza, che per il primo periodo di monitoraggio è di € 45 milioni.
Nel caso dell’Inter, il risultato prima delle imposte è negativo per € 79,9 milioni, mentre nell’esercizio precedente era negativo per € 76,9 milioni
E’ bene specificare che il bilancio da considerare ai fini della valutazione del Fair Play Finanziario non sarà il bilancio di esercizio di F.C. Internazionale Milano S.p.A., ma quello consolidato, che comunque non si dovrebbe discostare di molto dalle cifre indicate.
Il risultato prima delle imposte 2012/13 è peggiore di quello 2011/12. Nel caso in cui l’ “aggregate break-even deficit” sfori la soglia di tolleranza dei 45 milioni, come sembrerebbe, per poter ricorrere alla clausola che prevede l’esclusione, per il solo bilancio 2011/12, degli stipendi dei calciatori sotto contratto al 01/06/2010, l’Inter dovrebbe dimostrare l’esistenza di un trend positivo nell’ “annual break-even results” e che lo sforamento dell’ “aggregate break-even deficit” sia dovuto esclusivamente alla perdita del 2011/12, causata dagli ingaggi dei calciatori.
I calciatori acquisiti prima del 1 giugno 2010 che potrebbero rientrare nella clausola di esclusione dal costo del personale per il bilancio 2011/12, sarebbero: Snejder; Cambiasso; Chivu, Samuel, Julio Cesar; Lucio; Maicon; Milito; Stankovic; Zanetti; Cordoba, Orlandoni; Thiago Motta (in quota parte, ceduto il 31/01/12); Eto’o (in quota parte, ceduto il 23/08/2011). Secondo delle stime molto approssimative la clausola di esclusione degli stipendi, di cui si è detto, potrebbe valere circa 84 milioni di Euro.

Non considerando le condizioni imposte per l’applicazione di tale clausola, ci si potrebbe “avventurare” in una proiezione “empirica” ed “approssimativa”, il cui risultato mostrerebbe il persistere dello sforamento della soglia di tolleranza dei 45 milioni.



Il grosso problema è che, secondo indiscrezioni riportate da organi di stampa, anche l’esercizio 2013/14, chiuderà con in perdita.

Ipotesi sulla “nuova” Gestione Thohir.

Prendendo spunto da alcune affermazioni, riportate da vari organi di stampa, che attribuiscono a Thohir la volontà di improntare il modello gestionale all’insegna dell’equilibrio economico, si potrebbero sviluppare delle ipotesi come di seguito.
Il modello gestionale che si propone di perseguire l’obiettivo dell’equilibrio economico, deve basarsi sul fatturato netto, ossia non deve considerare le plusvalenze, che costituiscono un evento straordinario. A mio modesto avviso, nel breve termine l’Inter dovrebbe puntare ad un fatturato netto di 230 milioni. Ovviamente tale ipotesi si regge su due fondamentali ricavi come la partecipazione alla Champions League e il raddoppio dei ricavi commerciali, oltre al conseguente incremento dei ricavi da gare.
Una volta stabilito tale fatturato netto, come costo del personale si dovrebbe stanziare a budget il 50% del fatturato netto, pari a circa 115 milioni di Euro e come ammortamenti della rosa dei calciatori il 20%, pari a circa 46 milioni di Euro.
Le cifre dei costi non si discosterebbero di molto da quelle attuali. Come conseguenza sarà molto importante il risultato dell’andamento sportivo e l’incremento dei ricavi commerciali.
Nel breve termine, risulta che nel bilancio al 30 giugno 2013 ci siano ben 8 calciatori con 2 anni residui di contratto, tutti “over 30”. Questo elemento, potrebbe essere un punto di forza per la nuova gestione, che dovrà, di conseguenza, perseguire l’obiettivo di sfoltire la rosa di calciatori “over 30”, sostituendoli con giovani promettenti calciatori.

E’ chiaro che, se come obiettivo del lungo termine rientrasse quello dello Stadio di proprietà, si aggiungerebbero altre fonti di ricavo.

sabato 8 marzo 2014

La Semestrale della Roma e “i Rischi connessi al Sistema delle Licenze U.E.F.A.”.



Luca Marotta


Il 28 febbraio 2014, il Consiglio di Amministrazione di A.S. Roma ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 31 dicembre 2013, relativa al primo semestre dell’esercizio sociale 2013- 2014. I dati di sintesi mostrano una perdita consolidata netta di € 3,3 milioni (€ 26,1 milioni nel I semestre 2012/13), un patrimonio netto negativo per € 65,9 milioni (€ 78,5 milioni nel I semestre 2012/13) e un indebitamento finanziario netto di € 85,6 milioni (€ 90,4 milioni nel I semestre 2012/13). Inoltre lo stesso Consiglio di Amministrazione ha convocato un’Assemblea straordinaria per annullare la delibera di aumento di capitale del 30 gennaio 2012 di 80 milioni di Euro, al fine di deliberare un aumento di capitale di 100 milioni di Euro.
L’ultima semestrale dell’AS Roma, costringerà molti simpatizzanti del club “giallorosso”, al contrario degli appassionati del Napoli, ad approfondire le tematiche del Fair Play Finanziario. Infatti, gli Amministratori hanno ben evidenziato tra i vari rischi di gestione quello connesso al Sistema delle Licenze U.E.F.A..
In riferimento ai rischi connessi al Sistema delle Licenze U.E.F.A. gli Amministratori non hanno escluso che per soddisfare i parametri previsti per il sistema di licenza U.E.F.A. “vengano richiesti ai soci ulteriori mezzi finanziari o si ricorra alla cessione dei calciatori”. Il mancato rispetto dei requisiti comporterebbe l’esclusione dalla partecipazione alle competizioni europee.
Per quanto riguarda le fonti di ricavo di AS Roma, permane il rischio connesso alla dipendenza dal mercato dei diritti televisivi. Infatti, le fonti di rcavo della AS Roma dipendono, per il 52,4% del fatturato netto, dai proventi derivanti dalla vendita centralizzata dei diritti radiotelevisivi. L’abilità di Sabatini ha permesso di far esplodere i ricavi legati alla gestione operativa dei calciatori, migliorando nettamente l’andamento sportivo della stagione 2013/14.

La Continuità Aziendale.

La continuità aziendale può essere intesa anche attitudine dell’impresa a durare nel tempo. Le valutazioni degli Amministratori sono state effettuate nella prospettiva della continuazione dell’attività. Per quanto riguarda le valutazioni in merito alla continuità aziendale, gli Amministratori hanno tenuto conto anche di tutti i possibili impegni connessi ad eventuali compensi variabili che potrebbero essere riconosciuti ai calciatori, compresi i bonus alle società di calcio.
Gli Amministratori hanno ribadito che dal punto di vista finanziario, l’AS Roma “continua ad operare nel rispetto del piano finanziario approvato dal Consiglio, che assicura risorse adeguate per far fronte ai fabbisogni della Società, e l’azionista di riferimento, per il tramite della controllante Neep Roma Holding S.p.A., ad oggi non è mai venuto meno agli impegni assunti.” Infatti, nel corso del primo semestre 2013/14 sono stati effettuati ulteriori versamenti da parte dagli azionisti di riferimento, per un complessivo importo di € 18,1 milioni e sono previsti, entro la fine dell’esercizio, ulteriori versamenti per un importo di circa € 11,9 milioni.

Il Patrimonio Netto.

Uno dei requisiti richiesti dal “Club Licensing and Financial Fair Play Regulations- Edition 2012” è l’esistenza di un patrimonio netto non negativo. Al contrario, l’esistenza di un patrimonio netto negativo deteriorato comporterebbe violazione del requisito richiesto dal Regolamento.


 Il Patrimonio Netto è negativo per € 65,8 milioni (- € 78,6 milioni nel I semestre 2012/13). Rispetto al valore negativo del 30 giugno 2013 di € 66 milioni, la variazione è dovuta alla perdita del primo semestre dell’esercizio 2013/14 pari a € 3.319.000 e al versamento in conto futuro aumento di capitale di € 3.450.000. Infatti, le Altre riserve, pari a € 80 milioni (€ 76.550.000, al 30 giugno 2013), aumentano di € 3.450.000, che rappresentano il versamento effettuato, nel mese di luglio 2013,  da NEEP Roma Holding SpA in conto futuro aumento del capitale sociale, nell’ambito degli accordi che prevedevano un aumento del capitale sociale in più tranche, fino ad un massimo di € 80 milioni, deliberato dall’Assemblea degli azionisti, in data 30 gennaio 2012.
In parole povere, l’aumento di capitale di € 80 milioni deliberato il 30 gennaio 2012 non è stato sufficiente a rendere non negativo il Patrimonio Netto Consolidato. 

La vicenda dell’aumento del Capitale Sociale.

L’Assemblea degli Azionisti del 30 gennaio 2012 deliberò un Aumento di Capitale sociale scindibile a pagamento per un ammontare massimo di € 80 milioni, prevedendo 3 tranches: la prima tranche di importo pari ad € 50 milioni da richiamare entro il 31 maggio 2012; la seconda e la terza tranche da richiamare, in caso di necessità, per finanziare il business plan della Società; a condizione che vi sia una posizione finanziaria netta negativa, e un cash flow negativo da budget annuale di previsione. Il termine finale previsto dall’operazione era il 30 giugno 2015.
In data 14 maggio 2012, il Consiglio di Amministrazione richiamava la prima tranche di aumento di capitale di € 50 milioni. L’Assemblea degli Azionisti del 2 agosto 2012 deliberava di posticipare al 31 dicembre 2012 il termine ultimo entro il quale avviare l’offerta in opzione ai soci della prima tranche dell’aumento di capitale.
Con un Comunicato del 28.12.2012 la Società A.S. Roma S.p.A. comunicò di aver presentato alla Consob, istanza di rinuncia all’istruttoria relativa al Prospetto Informativo, inizialmente prevista entro il 31 dicembre 2012, riservandosi di presentare successivamente una nuova istanza.
Tale decisione maturò in ragione della coincidenza tra periodo di offerta dei diritti di opzione sul MTA e la sessione invernale della campagna trasferimenti della stagione sportiva 2012/2013, durante la quale si sarebbero potute verificare circostanze tali da incidere sullo scenario economico patrimoniale della Società, rappresentato nel Prospetto Informativo.
L'Assemblea del 28 ottobre 2013 ha deliberato di modificare le tempistiche dell’Aumento di Capitale, stabilendo di avviare l'offerta in opzione agli Azionisti dell’intero importo dell’Aumento di Capitale, pari a € 80 milioni, nel rispetto del termine fissato del 30 giugno 2015.
Il giorno 27 febbraio 2014 i l Consiglio di Amministrazione di A.S. Roma S.p.A. oltre ad approvare la Relazione Finanziaria Semestrale al 31 dicembre 2013 ha anche proceduto alla Convocazione dell’Assemblea straordinaria degli Azionisti, per il giorno 31 marzo 2014, alle ore 15.00, in prima convocazione, ed occorrendo, in seconda convocazione, per il giorno 1 aprile 2014. L’Assemblea è chiamata a discutere e deliberare in merito all’approvazione di un aumento di capitale sociale scindibile a pagamento per un ammontare massimo di Euro 100 milioni, previo annullamento del precedente aumento di capitale sociale deliberato dall'Assemblea Straordinaria della Società in data 30 gennaio 2012.

La Posizione Finanziaria Netta.

L’ art. 62 del “Club Licensing and Financial Fair Play Regulations- Edition 2012 ” la U.E.F.A. prevede che possano essere richieste maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentino un indebitamento finanziario netto, compresi i crediti e i debiti verso società calcistiche,superiore ai ricavi.



La Posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2013, che è negativa per €85,6 milioni, risulta in miglioramento di € 2,9 milioni rispetto al 30 giugno 2013 ed è composta da disponibilità liquide, per € 1,3 milioni (€ 8,6 milioni, al 30/06/2013), debiti finanziari per € 86,9 milioni.
Nel semestre, l’indebitamento finanziario risulta diminuito di € 10,3 milioni.
I debiti finanziari correnti pari a € 75,3 milioni (€ 97,1 milioni, al 30/06/2013) riguardano: anticipazioni finanziarie erogate da Unicredit Factoring, a valere su maturandi crediti da licenza di diritti audiovisivi e da crediti verso società di calcio per € 22,4 milioni (€ 39,1 milioni, al 30/06/2013); debiti correnti verso ASR TD SPV LLC, subentrata a Unicredit S.p.A., relativi al finanziamento “Term Loan” per € 30,6 milioni, debiti verso ASR TD SPV LLC , subentrata a Roma 2000 Srl, per il finanziamento nella forma di Vendor Loan, erogato nell’ambito degli accordi inerenti la cessione del pacchetto di controllo di A.S. Roma per € 22,4 milioni.
I debiti finanziari non correnti, pari a 11,6 milioni di Euro, riguardano finanziamenti effettuati da Neep Roma Holding S.p.A..
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche il saldo tra debiti e crediti verso società di calcio che al 31 dicembre 2013 risulta negativo per 6,5 milioni. Infatti, i debiti per trasferimenti in Italia ammontano a € 23,7 milioni; il saldo netto dei trasferimenti con l’estero è a credito per  € 10,3 milioni e i crediti per trasferimenti Italia ammontano a  € 6,8 milioni.
Alla fine dell’esercizio l’indebitamento finanziario netto aumentato del saldo dei debiti e crediti verso squadre di calcio non deve superare i ricavi. Presumibilmente il volume dei ricavi consolidati realizzati alla fine dell’anno dovrebbe essere superiore all’indebitamento finanziario netto.
La Posizione finanziaria netta, negativa finanzia sia il capitale investito netto che il Patrimonio Netto Negativo. In parole povere, il patrimonio netto negativo rappresenterebbe l’importo dei soldi che devono mettere gli azionisti per riequilibrare la situazione.




Altri Debiti.

Il regolamento del Fair Play Finanziario richiede che l’assenza di debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità sociali o fiscali.
I debiti verso il personale, al 31 dicembre 2013, ammontano a € 16,9 milioni (€ 18,8 milioni al 31/12/12), di cui  € 15,1 milioni per emolumenti al personale tesserato per le mensilità relative a novembre e dicembre 2013, interamente corrisposte. Al 30 giugno 2013, i debiti verso il personale erano pari a € 17,4 milioni.
Al 31/12/2013, i debiti tributari dell’A.S. Roma ammontano a € 11,4 milioni e risultano in crescita di € 10.253.000 rispetto al 30 giugno 2013.
Gli Amministratori ricordano ed evidenziano che in 9 anni dall’esercizio 2004-2005 all’esercizio 2012-2013, A.S. Roma ha effettuato versamenti di imposte sia correnti, che pregresse e rateizzate, per 685,7 milioni di Euro, mentre nel primo semestre 2013/14 risultano versate imposte e ritenute sia correnti, che rateizzate, per complessivi 18,1 milioni di Euro.
Gli Amministratori hanno ribadito che alla data della Relazione Semestrale, in virtù dei pagamenti effettuati e del ricorso a rateizzazioni di pagamento ed al ravvedimento operoso per l’IVA, non risultano debiti tributari scaduti.

Il Valore della Rosa.



Al 31 dicembre  2013, il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 89 milioni e rispetto al 30 giugno 2013 risulta in aumento di € 10,3 milioni.
Sono numeri che dimostrano l’abilità di Sabatini. Infatti, nonostante, l’AS Roma sia stata costretta a cedere dei calciatori importanti, i soldi acquisiti sono stati reinvestiti per il potenziamento della Rosa e con un miglioramento sotto il profilo del rendimento sportivo rispetto alla precedente stagione.
Le principali cessioni a titolo definitivo hanno riguardato: Aoas Correa (Marquinhos), Osvaldo, Lamela e Brighi.
I principali acquisti a titolo definitivo hanno riguardato: Strootman dal PSV Eindhoven, Benatia dall’Udinese, Ljajic dalla ACF Fiorentina, Gervinho dall’Arsenal, De Sanctis dal SSC Napoli e la sottoscrizione di un contratto biennale con Maicon Douglas Sisenando.
Durante la della sessione invernale della campagna trasferimenti si è proceduto all’acquisizione in prestito dei calciatori Radja Nainggolan, per € 3 milioni, Rafael Toloi, per € 0,5 milioni, Michel Fernando Bastos, per € 1,1 milioni, e Alberto Tibolla, per € 0,6 milioni. Per tali trasferimenti è previsto il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo, a decorrere dalla stagione sportiva 2014/2015. Per quanto riguarda le cessioni,è stato ceduto a titolo definitivo Bradley per 10 milioni di dollari, mentre Borriello e Burdisso sono stati ceduti in prestito.
Al 31 dicembre 2013, il calciatore col valore contabile residuo più elevato è Strootman, seguito da Benatia.




Risultati economici consolidati.








I Ricavi consolidati del primo semestre dell’esercizio 2013/14, escludendo i risultati della gestione operativa del parco calciatori, risultano pari a € 57,5 milioni (€ 57,8 milioni, nel I semestre 2012/13).
I ricavi da gare semestrali aumentano del 12,5% da € 9,7 milioni a € 10,9 milioni. I ricavi semestrali per cessione diritti TV e diritti d’immagine aumentano del 2,8% da € 29,3 milioni a € 30,1 milioni. I ricavi per sponsorizzazioni mostrano la cifra di € 6 milioni e sono relativi al bonus riconosciuto dalla Nike European Operation Netherlands BV alla firma del contratto di sponsorizzazione tecnica, che avrà durata di 10 anni, a partire dalla stagione 2014/2015. I proventi pubblicitari aumentano del 18,8% da € 3,8 milioni a € 4,5 milioni. Gli Altri proventi e ricavi diminuiscono di € 2,9 milioni a € 2,6 milioni.
I Costi Operativi Consolidati semestrali, al netto di ammortamenti e svalutazioni, sono pari a complessivi € 73,5 milioni (€70,9 milioni, nel I semestre 2012/13). Risultano in aumento del 3,7%.
L’ art. 62 del “Club Licensing and Financial Fair Play Regulations- Edition 2012 ” la U.E.F.A. prevede che possano essere richieste maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentino un costo del personale tesserato (rappresentato da stipendi e ammortamenti) superiore al 70% dei ricavi
Le spese per il personale ammontano a € 51,3 milioni (€ 49,9 milioni, nel I semestre 2012/13) e risultano in aumento del 2,8%, ossia di € 1,4 milioni. L’incidenza delle spese del personale sui ricavi consolidati senza plusvalenze è dell’89,1% (86,3% nel I semestre 2012/13).
Il costo del personale sostenuto nel primo semestre 2012/13 comprende gli incentivi all’esodo, per € 7 milioni, contabilizzati interamente al 31 dicembre 2012. Mentre il costo del personale tesserato del primo semestre della stagione 2013/14 include lo staff tecnico della prima squadra dell’esercizio 2012/2013, per un importo pari a circa 1,5 milioni di euro, il cui contratto terminerà al 30 giugno 2014.
La Gestione Operativa Netta Calciatori è positiva per € 34,1 milioni (€ 4,9 milioni nel I semestre 2012/13) e risulta in aumento di € 29,2 milioni rispetto al primo semestre 2012/13 (+596,4%). I proventi complessivi della gestione operativa dei calciatori ammontano a € 50,7 milioni. Le operazioni di mercato realizzate nell’ambito della sessione estiva della campagna trasferimenti, hanno generato plusvalenze da cessioni definitive, per € 49,8 milioni (€ 12,9 milioni, al 31/12/2012). Le maggiori plusvalenze sono state: quella di Aoas Correas per € 27,5 milioni (ceduto al PSG per € 31.451.000); quella di Lamela per € 15.284.000 (ceduto al Tottenham per € 27.175.000) e Osvaldo Pablo Daniel per € 5.272.000 (ceduto al Southampton per € 15.116.00).
Gli oneri relativi alla gestione calciatori ammontano a € 16.587.000. Tra questi oneri spiccano commissioni riconosciute ad intermediari sportivi, per attività svolte per conto della società nell’ambito delle operazioni di trasferimento dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori per € 6.850 e i bonus a società di calcio ed intermediari sportivi per € 4.381.000.
Il Margine operativo lordo (EBITDA) è positivo per € 18.128.000, mentre al 30 giugno 2013 era negativo.
Gli Ammortamenti consolidati ammontano a € 16,2 milioni (€ 15,4  milioni, al 31/12/2012) e riguardano sostanzialmente i diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori per € 15.906.000.
L’incidenza degli ammortamenti dei calciatori e del costo del personale sui ricavi consolidati comprensivi dei proventi della gestione calciatori è del 62,1%.
La Gestione finanziaria consolidata ha generato oneri netti per € 2.350.000 (oneri netti per € 1,1 milioni, al 31/12/2012). Il risultato è stato determinato da € 177 mila per proventi finanziari e da € 2.528.000, per oneri finanziari ed interessi passivi, che risultano generati dai rapporti di finanziamento con parti correlate per complessivi € 2,3 milioni, di cui € 1.122.000 verso il Gruppo Unicredit ed € 1.193.000 verso AS Roma TD SPV LLC..
Il Risultato Prima delle Imposte è negativo per € 728 mila, mentre nel primo semestre 2011/12 era negativo per circa € 24,7 milioni.
La Gestione fiscale registra Imposte per € 2,4 milioni, di cui € 2.240.000, per l’IRAP di competenza.
Il Risultato netto consolidato del Gruppo A.S. Roma S.p.A., al 31/12/2012, segna una perdita di € 3.320.000, mentre nel primo semestre 2012/13 era negativo per € 26,1 milioni.

Il Punto di Pareggio.

Anche per l’esercizio 2013/14 gli Amministratori prevedono “una significativa perdita economica, con un miglioramento notevole rispetto al 2012/2013”. Ricordiamo che l’esercizio 2012/13 mostrava una perdita prima delle imposte di € 36,7 milioni e l’esercizio 2011/12 evidenziava una perdita prima delle imposte di € 54,8 milioni.

Se, come previsto dagli Amministratori, la perdita dell’esercizio 2013/14 si rivelasse “significativa”, pur considerando un miglioramento notevole rispetto a quella del 2012/13, potrebbero sorgere dei problemi per il rispetto della ‘Break-Even Rule’, in quanto la perdita aggregata dei tre esercizi oggetto del monitoraggio, supererebbe la soglia di tolleranza di 45 milioni.