sabato 21 settembre 2019

Bilancio Real Madrid 2018/19: fatturato record oltre 700 milioni e utile di 38 milioni.



Luca Marotta


L’ Assemblea Generale Ordinaria dei Soci del Real Madrid del 15 settembre 2019, ha approvato il bilancio 2018/19.
Il Bilancio 2018/19 del Real Madrid per la seconda volta mostra un fatturato netto senza plusvalenze superiore a 700 milioni di Euro. Infatti, il fatturato netto, senza plusvalenze, ha raggiunto la cifra record di Euro 757.267.000; mentre, nel 2017/18 era pari a 748 milioni di Euro. L’incremento registrato rispetto all’esercizio precedente è stato dell’1,2%. Si aggiunga, di conseguenza, che il club madrileno ha superato per l’ottavo anno consecutivo la barriera dei 500 milioni di Euro di fatturato netto e per la quarta volta consecutiva quella dei 600 milioni di Euro. L’esercizio 2018/19 si è chiuso con un utile lordo di 53,48 milioni di Euro (€ 42,98 milioni nel 2017/18) e un utile netto di 38,39 milioni di Euro (€ 31,17 milioni nel 2017/18), che segna un incremento del 7,2%.
La Posizione finanziaria Netta è rimasta positiva per Euro 27.135.000 (+€106,97 milioni nel 2017/18).
Il costo del personale pur riducendosi di 36,5 milioni, a 394,22 milioni, incide sul fatturato netto solo per il 52,1%.

Il presidente Florentino Pérez, nel suo discorso, ha evidenziato che per quanto riguarda i media del club, il Real Madrid rimane l'istituzione, la società sportiva e il marchio con il pubblico più vasto del mondo. I social network del Real Madrid superano i 320 milioni di follower. L'app del Real Madrid porta già 9 milioni di download dal suo lancio. E il sito web del Real Madrid, Realmadrid.com, rimane per il terzo anno consecutivo il sito Web delle squadre di calcio più visto al mondo, triplicando al secondo posto e raggiungendo quasi 3 milioni di utenti unici al mese.

Dal punto di vista sportivo, il Real Madrid nella UEFA Champions League 2018/19 è stato eliminato agli ottavi dall’Ajax, ed nella Liga è giunto terzo con 68 punti e in ‘Copa del Rey’ è stato eliminato in semifinale dal Barcellona. Il 22 dicembre 2018, il Real Madrid ha vinto la ‘FIFA Club World Cup’; inoltre, ha perso la UEFA Supercup 2018 disputatasi il 15 agosto 2018 con l’Atletico Madrid.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è positivo ed in aumento e ammonta a 532,76 milioni di Euro (€494,51milioni nel 2017/18), con un incremento di 38,25 milioni di Euro, rispetto al 2017/18, ossia del 7,7%. La differenza di 38,25 milioni è dovuta principalmente all’utile netto dell’esercizio pari a 38,39 milioni e alla variazione delle riserve per contributi ricevuti.
Essendo “non negativo” ed in crescita, tale indicatore è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario. Da evidenziare che il Real Madrid finanzia con i mezzi propri il 46,8% circa delle attività.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile.
Nel caso del Real Madrid l’indice di solvibilità totale è pari a 1,88, mentre nell’esercizio precedente era pari a 1,83.
Pertanto, i beni posseduti dal Real Madrid possono pagare i debiti.
Si aggiunga che il Patrimonio Netto, ossia i mezzi propri, sono superiori al valore dei diritti pluriennali sui giocatori, infatti, il rapporto tra Patrimonio Netto e valore dei diritti pluriennali sui giocatori è pari a 1,71 (1,56 nel 2017/18).
L’indice di solvibilità totale resterebbe al di sopra di 1, precisamente 1,37 (1,30 nel 2017/18), anche se escludessimo il valore dei giocatori, pertanto i restanti beni sarebbero in grado di pagare i debiti.



L’evoluzione dell’indice nel tempo mostra come il Real Madrid presenti un indice di solvibilità sopra il valore di 1 da molto tempo e come tale indice sia in crescita.
L’affermazione resta valida anche se non si considerasse nelle attività il valore contabile netto dei giocatori,

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,88 (0,83 nel 2017/18).
Infatti, l’equity ratio è pari a 46,8% e si ricorre al capitale di terzi, nella misura del 53,2%.
Il valore di questo rapporto è in aumento negli ultimi anni, partendo da 0,29 del 2009 e raggiungendo il valore di 0,88 al 30 giugno 2019, che dimostra come nel tempo il Real Madrid sia riuscito a ridurre il ricorso a capitale di terzi autofinanziandosi.

Gli Investimenti.

Nell’esercizio 2018/19, il club ha investito € 272 milioni (€ 115 milioni nel 2017/18), di cui € 23 milioni (€ 25 milioni nel 2017/18) sono stati destinati al miglioramento e allo sviluppo delle strutture del Club; € 249 milioni (€ 90 milioni nel 2017/18) per acquistare giocatori.



Dal Grafico precedente, tratto dal bilancio del Real Madrid, emerge che per quanto riguarda l’importo degli investimenti effettuati dall’esercizio 2000/01, il record è costituito dall’esercizio 2008/09 con 314 milioni di Euro e che l’esercizio 2018/19 rappresenta il secondo per investimenti effettuati. Inoltre, nel corso del tempo, il Real Madrid ha finanziato parte degli investimenti con i disinvestimenti.

Come già detto, l’investimento nella rosa giocatori è stato di circa € 249 milioni, in parte autofinanziato con le cessioni di giocatori per € 124 milioni (€ 108 milioni nel 2017/18). Pertanto, l’investimento netto per la rosa giocatori è stato di circa € 125 milioni; nel 2017/18 vi è stato un disinvestimento netto per la rosa giocatori di circa € 18 milioni. Nel periodo 2000-2019, l'investimento netto medio annuo è stato di 69 milioni di euro.
Osservando l'evoluzione degli investimenti, si nota che, nel periodo 2000/01-2018/19, il club madrileno ha investito molto nelle strutture sportive immobiliari. In particolare, in tale periodo sono stati investiti 277 milioni di Euro (di cui € 11 milioni nel 2018/19) per lo stadio, per modernizzarne le strutture e migliorarne la qualità e funzionalità per gli spettatori, per fornire servizi multimediali e servizi che consentono un maggiore sfruttamento commerciale, creando un ritorno economico annuo molto significativo. E sono stati investiti 233 milioni di Euro (di cui € 2 milioni nel 2018/19) per la costruzione della “Ciudad Real Madrid”, considerato il più grande centro sportivo mai costruito per una squadra di calcio, con una superficie totale di 120 ettari, 10 volte più grande dell’ex città dello sport.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.

Il totale delle attività al 30 giugno 2019 è di circa 1,14 miliardi di Euro (€ 1,09 miliardi nel 2017/18) e registra un incremento del 4,54%.



Le immobilizzazioni materiali nette, compresi gli investimenti immobiliari, rappresentano il 31,8% del totale delle attività; mentre, le immobilizzazioni immateriali sportive, pari a € 310,9 milioni (€ 316,8 milioni nel 2017/18), rappresentano il 27,3% dell’attivo.

La variazione del valore contabile netto della rosa atleti sportivi è stata di 5,88 milioni di Euro.
La variazione diminutiva della rosa calciatori pari a Euro 5,6 milioni è dipesa da acquisti per € 248,5 milioni, cessioni per un valore contabile residuo di € 25,6 milioni, ammortamenti per Euro 103,5 milioni oltre a rettifiche per 46 milioni di Euro e riclassificazioni nelle attività correnti detenute per la vendita per € 78,9 milioni. Il costo storico della rosa calciatori ammonta a € 593,6 milioni (€ 847,73 milioni nel 2017/18), mentre il valore contabile netto è pari a Euro 310.180.000.



Negli investimenti 2018/19 della rosa calciatori del Real, pari a 249 milioni di Euro, dovrebbe essere conteggiato Eden Hazard, il cui trasferimento è stato ufficializzato nel mese di giugno 2019. In ogni caso, nel 2018/19, il Real Madrid ha fatto un po’ di mercato (Vinicius, Coutois ecc.); Cristiano Ronaldo dovrebbe rientrare tra i disinvestimenti conteggiati nel bilancio 2018/19.

La variazione diminutiva della rosa dei giocatori di pallacanestro è pari a Euro 297 mila ed è dipesa da acquisti per € 460 mila, cessioni per un valore contabile residuo di € 241.000 e ammortamenti per Euro 516.000. Il costo storico della rosa giocatori di pallacanestro ammonta a 10,29 milioni di Euro, mentre il valore contabile netto è pari a Euro 723.000.



Al 30.06.2019, il saldo finale del costo storico delle immobilizzazioni materiali ammonta a 537,9 milioni di Euro. Il valore contabile netto dello stadio e dei palazzetti dello sport ammonta a 222,57 milioni di Euro. Il costo storico è pari a 323,96 milioni di Euro. Il valore contabile netto dei terreni e delle altre costruzioni ammonta a 55,38 milioni di Euro. Il costo storico è pari a 64,38 milioni di Euro.
La voce “Inversiones Inmobiliaras”, pari a € 11,55 milioni, evidenzia un costo storico di € 14 milioni. Tale voce comprende la voce contabile “Terrenos”, con un costo storico di 13,62 milioni di Euro, che riguardano un terreno ottenuto dal Comune di Madrid denominato “Mercedes Arteaga, Jacinto Verdaguer” e la particella di terreno dedicata a servizi della “Ciudad Aeroportuaria parque de Valdebebas”.
E’ stato ceduto il centro commerciale Esquina del Bernabéu la cui demolizione è iniziata alla fine del 2018 come fase preliminare per lo sviluppo del progetto di rimodellamento dello stadio. La proprietà era composta da una serie di locali e parcheggi il cui sfruttamento è stato trasferito a terzi in virtù del contratto di cessione e sfruttamento formalizzato nel 1992, inizialmente per un periodo di 20 anni e esteso in successive occasioni fino alla sua scadenza in questo esercizio. Tale contratto di cessione e sfruttamento ha generato ricavi nell'esercizio 2018/19 per circa € 376 mila (€ 467 mila nel 2017/ 18).
L’attivo non corrente risulta diminuito di € 8,8 milioni a causa soprattutto del decremento dei crediti a lungo termine per la cessione calciatori sono aumentati da € 23,8 milioni a € 56 mila e al decremento del valore contabile netto delle immobilizzazioni immateriali sportive, da € 316,8 milioni a € 310,9 milioni.
Le attività correnti, invece, registrano un incremento di € 58,2 milioni.
Il capitale circolante netto, ossia la differenza tra attività correnti e passività correnti, mostra un valore negativo di € 60,1 milioni (-€ 106,3 milioni di Euro nel 2017/18). Il principale fattore che rende negativo il capitale circolante è rappresentato dai risconti passivi a breve, ossia ricavi anticipati inerenti la stagione successiva, che ammontano a € 129,4 milioni (€ 99,2 milioni nel 2017/18). Complessivamente i risconti passivi ammontano a € 162,67 milioni (€ 123,4 milioni nel 2017/18). La considerazione di previsioni di fabbisogno di liquidità fatte in base a ipotesi prudenziali per le stagioni successive unitamente alla considerazione del fatto che al 30 giugno 2019, esistevano linee di credito no utilizzate per un importo di 285 milioni di euro (€ 182 milioni al 30 Giugno 2018) contribuiscono a mitigare i dubbi che possano sorgere potenziali rischi di liquidità causati da un capitale circolante netto negativo

La Posizione Finanziaria Netta.

Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts payable to social/tax authorities”); invece, non sono considerati gli altri debiti fiscali (“Other tax liabilities”), che includono le passività per imposte differite (“deferred tax liabilities”).
In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non correnti da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.

Il risultato della somma algebrica, non deve essere superiore al fatturato netto.



Da questo punto di vista il Real Madrid non presenterebbe alcun problema.
Non figurano debiti fiscali e previdenziali non correnti da aggiungere; pertanto, il net debt ai fini del Fair Play Finanziario risulta inferiore al fatturato netto ed è conforme a quanto auspicato dal regolamento. Esistono solo passività per imposte differite non correnti per € 19,4 milioni che non si considerano ai fini del calcolo
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.
Nel caso del Real Madrid, al 30.06.2019, figurano Debiti a breve termine per lavori per lo Stadio e la “Ciudad Real Madrid” per € 7.478.000, che dovrebbero essere considerati, ai fini della loro esclusione, nella nozione di “Relevant Debt”.

Gli Amministratori del Real Madrid considerano come indebitamento finanziario netto (“Deuda Neta”) la somma del saldo tra crediti e dei debiti per i trasferimenti di giocatori più l’indebitamento finanziario netto (inteso come somma tra saldo tra debiti e crediti bancari, finanziamenti da soci e parti correlate, risconti passivi pluriennali per ricavi anticipati e debiti per leasing finanziario al netto delle disponibilità liquide e investimenti a breve termine) e il debito verso fornitori di immobilizzazioni (comprese le opere per lo stadio e il centro sportivo). L'indebitamento finanziario netto non include i debiti commerciali e altri debiti.

In base al conteggio fatto dagli Amministratori, l'indebitamento finanziario netto risulta positivo per € 38.349.000; mentre, nel 2017/18 era positivo per € € 106.974.000.
Si pensi che al 30 giugno 2009, risultava un indebitamento finanziario netto di 327 milioni circa. Ovviamente il dato risulta abbondantemente conforme al Fair Play Finanziario, considerato l’importo record del fatturato.
L’indebitamento finanziario lordo calcolato dagli Amministratori ammonta a circa 174 milioni di Euro (€ 135 milioni nel 2017/18) ed è determinato dai seguenti dati: € 50 milioni di debiti bancari (€ 60 milioni nel 2017/18) ed € 124 milioni di debiti per investimenti in giocatori e altre immobilizzazioni (€ 75 milioni nel 2017/18).
La posizione finanziaria netta si ottiene sottraendo le disponibilità liquide, pari a € 156 milioni (€ 190 milioni nel 2017/18), meno le anticipazioni di liquidità per € 33 milioni, e i crediti verso club per l’acquisto di giocatori pari a € 79 milioni.  

Il Risultato della Posizione Finanziaria netta è positivo per 27 milioni di Euro, che rappresenta liquidità netta in eccesso.

Il grafico seguente tratto dal bilancio del Real Madrid mostra l’evoluzione della Posizione Finanziaria Netta nel tempo, con il picco dell’indebitamento raggiunto nel 2009. Dal 2015/16 si può parlare di posizione di liquidità netta.



Debiti con dipendenti e fisco.

Il Fair Play Finanziario richiede che non vi siano delle problematiche relative a debiti scaduti verso altri club, il fisco e/o i propri dipendenti.
Al 30 giugno 2019, i debiti correnti verso il personale ammontano a € 149.497.000 (€ 207,76 milioni nel 2017/18), di cui € 143.713.000 verso il personale sportivo (€ 200,8 milioni nel 2017/18). Nel complesso segnano un decremento del 5.42%, dovuto soprattutto ai premi per i successi sportivi del 2017/18, che non sono presenti nel 2018/19.
Il rapporto tra debiti verso il personale sportivo e costo del personale sportivo è del 37,9%. L'ammontare di debito verso il personale sportivo corrisponde principalmente alla remunerazione da corrispondere in base ai contratti ai giocatori e agli allenatori della prima squadra di calcio e gli importi dei premi per i risultati sportivi, pari a Euro 140.966.000.
I pagamenti degli ingaggi, secondo le condizioni stabilite, sono effettuati principalmente nei mesi di luglio e gennaio, mentre gli importi dei premi per i risultati sportivi conseguiti sono pagati, secondo accordo, nella stagione successiva.
Nel bilancio è specificato che il Club risulta in regola per quanto riguarda gli adempimenti relativi agli obblighi fiscali e quindi non ha pendenza nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Le passività per imposte dell’esercizio correnti sono nulle, invece figurano “Pasivos por Impuesto Diferido” che ammontano a € 19,39 milioni (€ 16,23 milioni nel 2017/18).
Nella sezione opposta, i crediti per imposte correnti ammontano a € 3.881.000 (€ 5,74 milioni nel 2017/18) e i crediti per imposte differite ammontano a circa € 19.111.000 (€ 13.043.000 nel 2017/18).
Gli altri debiti verso le Amministrazioni Pubbliche ammontano a € 25.853.000 (€ 23,14 milioni nel 2017/18), di cui € 19.507.000 per IVA di giugno 2019 ed € 3.478.000 per Irpef su ritenute. Di contro gli altri crediti verso le Amministrazioni Pubbliche ammontano a 10 mila Euro (€ 12 mila nel 2017/18).

I Ricavi

I ricavi operativi per l'anno 2018/19, escludendo le plusvalenze, raggiungono la cifra record di € 757 milioni; mentre, nell’esercizio precedente erano pari a € 751 milioni circa, segnando un incremento dello 0,8%. Dal 2011/12 il fatturato si colloca costantemente sopra la soglia dei 500 milioni; nel 2016/2017 ha superato per la prima volta la soglia dei 600 milioni di Euro e nel 2018/19 ha superato per la seconda volta consecutiva la soglia dei 700 milioni di Euro.

Sono cresciuti, soprattutto i ricavi per la Copa del Rey.
Le principali fonti di tali ricavi sono: lo stadio, i diritti televisivi e il marketing e sono sostanzialmente “equidistribuite”, con una leggera prevalenza dei ricavi commerciali.
I ricavi da biglietteria della Liga ammontano a € 51.078.000 (€ 52,2 milioni nel 2017/18).
I ricavi da biglietteria della ‘Copa del Rey’ ammontano a € 10.464.000 (€ 5,37 milioni nel 2017/18). I ricavi complessivi, da Champions League ammontano a € 88.181.000 (€ 85.458.000 nel 2017/18). Nel 2018/19 non figurano ricavi per la ‘Supercopa de España’, che nel 2017/18 erano pari a € 4.810.000; mentre figurano ricavi per la ‘UEFA SuperCup’ per € 3.549.000, che nel 2017/18 erano pari a € 4 milioni. Sono presenti anche i ricavi per il Mondiale per Club per € 4.573.000, che nel 2017/18 erano pari a € 4.425.000.
Nel 2018/19, i ricavi derivanti dalle amichevoli diminuiscono a 10.858.000 Euro da € 18.543.000 del 2017/18.
I ricavi per le competizioni di Pallacanestro ammontano a € 6.595.000 (€ 6.841.000 nel 2017/18).
Gli altri ricavi ammontano a € 30.401.000 (€ 13.957.000 nel 2017/18).
Pertanto secondo una delle riclassificazioni dei ricavi presenti in bilancio, i ricavi derivanti dalla vendita di biglietti e dalle competizioni ammontano a € 205.699.000 (€ 195.630.000 nel 2017/18).
Il contributo dei soci, tanto per la quota associativa quanto per gli abbonamenti, rappresenta il 7,17% della cifra totale dei ricavi e ammontano a € 54.277.000 (€ 49.865.000 nel 2017/18).
I ricavi relative al funzionamento delle strutture ammontano a € 26.989.000 (€ 28.931.000 nel 2017/18).

I ricavi radiotelevisivi diminuiscono a € 172,99 milioni (€ 178,4 milioni nel 2017/18) e rappresentano il 22,8% dei ricavi operativi, segnando un decremento del 3%.

I ricavi commerciali hanno un’incidenza del 39% e risultano pari a € 295,6 milioni (€ 295,1 milioni nel 2017/18). Tali ricavi comprendono i ricavi per la vendita al dettaglio per € 24.388.000 (€ 26.474.000 nel 2017/18); i ricavi da Sponsor e Licenze per € 240.608.000 (€ 239.681.000 nel 2017/18)); ricavi pubblicitari per € 1.050.000 (€ 1.650.000 nel 2017/18) e Altri ricavi commerciali per € 29.126.000 (€ 27.398.000 nel 2017/18). Il negozio ufficiale del Real Madrid situato nello stadio Santiago Bernabéu e il resto dei 13 negozi ufficiali del club hanno registrato un traffico di quasi 7 milioni di visitatori. E da parte sua, il Bernabéu Tour ha avuto 1.300.000 visitatori all'anno, il 60% da fuori della Spagna, da tutti i paesi del mondo.




Dal Grafico seguente, tratto dal bilancio del Real Madrid emerge che nel periodo 1999/2000-2018/19, il tasso medio di crescita annuale dei ricavi è stato del 10,5%.



E’ evidente che il club ha raggiunto una struttura equilibrata di ricavi, ciascuna delle tre aree (stadio, televisione e marketing) contribuisce con circa un terzo del totale dei ricavi. La diversificazione delle fonti di ricavo, conferisce stabilità economica, attenuando l'impatto di eventuali fluttuazioni dei ricavi causate dai risultati sportivi e altre cause congiunturali economiche.

Nell'esercizio 2018/19, sono stati realizzati profitti per il trasferimento di giocatori per 98.548.000.

Il Costo dei dipendenti.

Il costo complessivo del personale al 30 giugno 2019, compresi i diritti di immagine, ammonta a circa € 394,22 milioni (€ 430,75 milioni nel 2017/18) e risulta in diminuzione dell’8,48%. Il costo del personale riguardante i calciatori e lo staff tecnico della prima squadra di calcio ammonta a Euro 299.807.000 (€339.935.000 nel 2017/18).
Il costo del personale non sportivo associato alla prima squadra di calcio è di Euro 1.892.000 (€ 2.723.000 nel 2017/18).
Il costo del personale riguardante i calciatori e lo staff tecnico della “cantera” ammonta a 17.195.000 Euro. Il costo del personale riguardante i giocatori e lo staff tecnico della squadra di basket ammonta a € € 32.338.000 (€ 35,74 milioni nel 2017/18).
Il rapporto tra costo del personale totale e i ricavi operativi, con esclusione delle plusvalenze, è l'indicatore utilizzato a livello internazionale per misurare l'efficienza operativa delle società di calcio. Più basso è il valore di questo rapporto e più “efficiente” risulta il club.
Il 30 giugno 2019, tale rapporto risulta pari al 52,1%; mentre, il 30 giugno 2018, era pari al 57,6%.
In base a quanto scritto dagli Amministratori, bisogna evidenziare che il dato in questione, è stato del 52%, un valore vicino al 50%, che è considerato la soglia di eccellenzae si trova al di sotto del valore del 70%, che è il livello massimo raccomandato dall'Associazione europea dei club.



Dal Grafico, tratto dal bilancio del Real Madrid emerge che l’ultimo esercizio in cui l’indice costo del personale/fatturato ha superato il 70%, risale alla stagione sportiva 2002/2003.

In definitiva, il Real Madrid si può permettere una rosa di calciatori dall’ingaggio elevato perché la sua gestione economica genera un fatturato altrettanto elevato.

L’equilibrio della Gestione Economica.

Il grafico dimostra come l’evoluzione del costo del personale mantenga la stessa distanza dall’evoluzione dei ricavi operativi.



Si pensi che nel periodo 2008/09-2018/19 la somma dei risultati prima delle imposte è pari a 452,7 milioni di Euro, con una media di circa 41,1 milioni di Euro ad anno.

Il “Breakeven Result”.

Per il periodo di monitoraggio del 2019/2020 gli esercizi sotto osservazione sono il 2017, 2018 e 2019 e la soglia di perdita aggregata tollerata è di 30 milioni.
Per il Real Madrid la somma algebrica dei risultati prima delle imposte per gli esercizi 2017, 2018 e 2019, risulta positiva per 122,73 milioni di Euro; pertanto, non ci sono problemi per questo aspetto.
L’EBITDA, ossia il risultato prima del calcolo degli ammortamenti degli interessi e delle tasse, con esclusione delle plusvalenze e svalutazioni, risulta pari a € 124 milioni. Se considerassimo anche le plusvalenze e le svalutaioni si determinerebbe un EBITDA positivo per 176,3 milioni. Il risultato di gestione al lordo delle imposte risulta positivo con un utile di 53,48 milioni, mentre nel 2017/18 era positivo per 42,98 milioni e nel 2016/17 per 26,3 milioni.

Il Fair Play Finanziario Spagnolo.

In base a quanto emerge dai dati del bilancio 2018/19, il Real Madrid rispetta anche quanto stabilito dal Regolamento di Controllo Economico della LFP e tutti gli indicatori previsti dalla stessa LFP:
Indicador del Punto de equilibrio”, riguardante la somma algebrica del risultato derivante dalla differenza tra ricavi e costi rilevanti degli ultimi tre esercizi, che non deve essere negativa. Nel caso del Real Madrid il “Punto de equilibrio total” è positivo per € 279.527.000.
• “Indicador gastos de personal asociados a la primera plantilla de fútbol”, che non deve superare il 70% dei ricavi rilevanti. Nel caso del Real Madrid tale rapporto è pari al 36% (43% nel 2017/18).
• “Ratio de deuda neta sobre ingresos relevantes”, che non deve superare il 100%. Nel caso del Real Madrid tale rapporto è pari al 4,5% (13,6% nel 2017/18); tenuto conto che il debito netto considerato in base al regolamento riguarda una situazione di eccesso positivo di liquidità, rispetto ai debiti considerati, per € 38.349.000 (€ 106.974.000 nel 2017/18) e i ricavi rilenti risultano pari a € 848.002.000 (€ 787.924.000 nel 2017/18)


Il Bilancio Preventivo 2018/2019.

Le società e i club iscritti alla Liga Spagnola devono formulare il bilancio preventivo. Tale obbligo rientra nella fase di controllo economico “a priori” esercitata dalla Liga sui club.
Nel caso del Real Madrid, il Consiglio di Amministrazione ha previsto, un bilancio preventivo con un utile lordo di 41,37 milioni di Euro. Il volume d’affari netto previsto è di € 822.131.000 e le plusvalenze previste per € 94.029.000.

Conclusioni.

Il Real Madrid non ha problemi in termini di Fair Play Finanziario, sia UEFA, che spagnolo. L’enorme quantità di ricavi permette al Real Madrid di avere una rosa di Top Player con costo lordo del personale notevole, ma la cui incidenza resta sotto il livello del 60% circa dei ricavi senza plusvalenze.

Il Real Madrid è una società molto solida patrimonialmente, con una posizione finanziaria netta positiva e con una gestione economica equilibrata; infatti, secondo gli Amministratori l'evoluzione dell'EBITDA negli ultimi anni è il risultato di una gestione economica che mira a migliorare la redditività attraverso uno sforzo combinato di crescita dei ricavi e contenimento dei costi.

domenica 15 settembre 2019

Il Problema dell’indebitamento finanziario della Juventus.



Luca Marotta
L’aumento dei volumi economici e patrimoniali, vedasi fatturato e valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, potrebbe essere visto come una delle cause del ricorso alla leva finanziaria dell’indebitamento finanziario da parte della società Juventus.
Una argomentazione a sostegno di tale tesi è fornita dal prospetto informativo del 15 febbraio 2019 riguardante il collocamento dell’emissione di un prestito obbligazionario di 175.000.000 di Euro, quotato alla borsa di Dublino. Infatti in tale prospetto è scritto: al fine di “dotare la Società di risorse finanziarie per la propria attività ottimizzando la struttura e la scadenza del debito” la Juventus è ricorsa all’emissione di un prestito obbligazionario non convertibile, in data 13 febbraio 2019, per Euro 175 milioni. Nello stesso prospetto è scritto: “Juventus, in linea con la propria politica di gestione del rischio, mantiene i prestiti concessi dalle principali banche a un livello sufficiente a prevenire la carenza di flussi di cassa, anche in relazione a scadenze a breve e medio termine.
Tuttavia, i crescenti investimenti richiesti per garantire risultati sportivi come quelli recenti, potrebbero richiedere una maggiore leva finanziaria nel prossimo futuro.”
Il ricorso all’emissione di un bond per finanziare l’attività non è una novità nel modo del calcio. In effetti, hanno fatto ricorso allo strumento dell’emissione di prestiti obbligazionari quotati su mercati regolamentati: AC Milan (Borsa di Vienna); FC Internazionale (borsa del Lussemburgo) e all’estero tale pratica era già presente da alcuni anni come nel caso del Manchester United.
L’emissione di un prestito obbligazionario, in aggiunta alle linee di credito bancarie disponibili, deve essere vista come una fonte di finanziamento esterno all’impresa, che fa “ricorso al mercato”. In genere, viene collocato tra gli investitori istituzionali (es. Fondi), ma a volte può essere collocato tra i risparmiatori. 
Al 30 giugno 2018, la Juventus aveva linee di credito bancarie per € 502,5 milioni, di cui € 226,1 milioni revocabili, utilizzate per € 332,3 milioni, di cui
L’indebitamento finanziario netto, al 30 giugno 2018 era pari a € 309,8 milioni
Al 31 dicembre 2018 la Juventus disponeva di linee di credito bancarie per € 524,4 milioni, di cui utilizzate per complessivi € 404,5 milioni.
L’indebitamento finanziario netto, al 31 dicembre 2018, era pari a € 384,3 milioni-
Al 30.06.2019 l’indebitamento Finanziario Netto, ammonta a 464 milioni di Euro.
In ogni caso, il rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA dovrebbe essere rimasto sotto il livello di 3 (livello critico). Aggregando i dati forniti da Exor, l’EBITDA al 30.06.2019 di Juventus FC dovrebbe essere positivo per Euro 161,3 milioni e, di conseguenza, il rapporto NET DEBT/EBITDA sarebbe pari a 2,87.
Per quanto riguarda il discorso della capacità di rimborso del prestito obbligazionario, premesso che la scadenza è 19 febbraio 2024, nel prospetto informativo dell’emissione del BOND è scritto:” La capacità dell'Emittente di effettuare pagamenti e rifinanziare il proprio debito e di finanziare le spese in conto capitale pianificate dipenderà dalla sua capacità di generare liquidità in futuro. Ciò, in una certa misura, è soggetto alle prestazioni e alla popolarità della prima squadra, dell'Emittente nonché a fattori economici, finanziari, competitivi, regolamentari e di altro genere …”.
In base a quanto scritto risulta importante il livello del fatturato raggiunto e fissato come “target” nel medio periodo, che dovrebbe essere mantenuto con l’attuazione di strategie e piani; ovviamente, bisognerà prestare attenzione al contenimento dei costi al fine di determinare un EBITDA positivo, che determinerà il flusso di cassa operativo necessario per ripagare il debito. Il flusso di cassa operativo generato deve far fronte alla necessità di rimborsare il debito. Una conseguenza potrebbe essere che il flusso di cassa per investimenti debba essere finanziato dalle cessioni. In altre parole si potrà acquistare nuovi calciatori, finanziandone l’acquisto con la vendita  di altri.
La perdita del 2018/19, stimata in base ai dati Exor, in 40 milioni di Euro dipende in parte dai maggiori accantonamenti netti effettuati nel secondo semestre per circa 14 milioni di Euro, rispetto al secondo semestre 2017/18. Tale maggiore accantonamento potrebbe essere dovuto alla scelta del cambio della guida tecnica. 
Dalla situazione determinatasi a inizio della stagione sportiva 2019/2020 emergerebbe la necessità di ridurre il costo del personale del costo degli esuberi.   
Le prospettive future del fatturato possono fare affidamento sul rinnovo del contrato con Adidas per 51 milioni annui; sull’incremento dei Ricavi da vendite di prodotti e licenze, che già nel primo semestre 2018/19 sono aumentati di circa 12 milioni di Euro rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente. Varie fonti di stampa riportano la notizia circa un aumento notevole che si verificherà per quanto concerne il rinnovo per il “main sponsor”.

giovedì 12 settembre 2019

I conti del primo semestre 2019 della Ferrari




Luca Marotta


La semestrale 2019 di “Ferrari N.V.”  rispetto al primo semestre del 2018, evidenzia che sono aumentate le consegne del 15%, è aumentato il fatturato dello 10,8%, l’EBITDA è aumentato dell’8,7%  e l’utile consolidato netto del 17,8%.

Dal 4 gennaio del 2016, la società “Ferrari N.V.” è quotata sul mercato MTA gestito da Borsa Italiana.

Dal 21 ottobre del 2015, la società “Ferrari N.V.” è quotata alla Borsa di New York.
“Ferrari NV” è la ridenominazione di “New Business Netherlands NV”, che è stata creata il 24 maggio 2013, come società controllata da FCA e come società holding del gruppo Ferrari in possesso del 100% di Ferrari SpA. Tale società è stata utilizzata come veicolo di diritto olandese per rendere possibile l’IPO. Prima dell’IPO, “Ferrari NV” era controllata al 90% da FCA e al 10% da Piero Ferrari.

L'immagine del marchio Ferrari dipende in parte dal successo del team di corse di Formula 1.

La Strategia

La strategia societaria si concentra sull'efficienza dei costi e mira a conseguire una crescita redditizia perseguendo le seguenti strategie.

• Crescita controllata
• Introduzioni e miglioramenti periodici di nuovi modelli
• Perseguire l'eccellenza nelle corse
• Crescita controllata nelle categorie di lusso e lifestyle adiacenti

Bisogna considerare che una strategia basata su un a basso volume di modelli venduti, può limitare i potenziali profitti e, al contrario, se i volumi aumentassero, l'esclusività del marchio potrebbe essere erosa.

La semestrale 2019.

Nello specifico, dai dati contabili della semestrale del 2019, Ferrari mostra un fatturato netto nel primo semestre di 1,92 miliardi di Euro, in aumento del 10,8% rispetto ai 1,74 miliardi della prima semestrale del 2018.



Per quanto riguarda l’EBIT, ossia il risultato prima degli interessi e delle imposte, registra l’importo di 471 milioni di Euro, in aumento del 10% rispetto all’Ebit della prima semestrale 2018.
Il Risultato netto è pari a 364 milioni Euro in aumento di 55 milioni di Euro in confronto all’analogo periodo dell’esercizio precedente.

Le consegne, effettuate nel primo semestre dell’esercizio 2019, ammontano a 5281 modelli, mentre quelle della prima semestrale 2018 erano pari a 4591.

Per quanto riguarda tutto il 2018, Ferrari ha fatto registrare Consegne per 9251 unità, mentre nel 2017 erano state registrate consegne per 8398 unità, con un incremento di 853 unità.
I Ricavi netti di Ferrari nel 2018 sono stati pari a 3.420 milioni di Euro, mentre nel 2017 erano stati pari a 3.417 milioni di Euro con un incremento di 3 milioni di Euro.
L’EBIT del 2018 era pari a 827 milioni di Euro, mentre nel 2017 era pari a 775 milioni di Euro con un incremento di 52 milioni di Euro.

L’Utile della gestione ordinaria è stato di 787 milioni di Euro, mentre nel 2017 era di 537 milioni di Euro, con un incremento di 249 milioni di Euro.

Il Fatturato

Il ricavi di Ferrari dipendono da quattro fonti di ricavo.
La prima fonte riguarda la vendita di automobili e pezzi di ricambio. Nel primo semestre per tale voce risultano ricavi per € 1,5 miliardi, con un incremento del 17,1% rispetto al primo semestre 2018.
La seconda fonte riguarda la vendita di motori. Tale voce include i ricavi netti generati dalla vendita di motori a Maserati per l'uso nelle loro auto e i ricavi generati dal noleggio di motori ad altri team di Formula 1. Nel primo semestre per tale voce risultano ricavi per € 111 milioni, con un decremento del 29,3% rispetto al primo semestre 2018.
La terza fonte riguarda le sponsorizzazioni e i ricavi relativi al marchio. Tale fonte include i ricavi netti del team di corse di Formula 1 attraverso accordi di sponsorizzazione e la quota dei ricavi commerciali del Campionato mondiale di Formula 1 e dei ricavi netti generati attraverso il marchio Ferrari, inclusi ricavi da merchandising, licenze e royalty. Nel primo semestre per tale voce risultano ricavi per € 259 milioni, con un incremento del 2,8% rispetto al primo semestre 2018. L'aumento è principalmente attribuibile ai cambi in valuta estera, nonché ai maggiori ricavi derivanti dalle attività di corsa di Formula 1.
La quarta fonte riguarda gli altri ricavi. Nel primo semestre per tale voce risultano ricavi per € 53 milioni, con un incremento del 15,2% rispetto al primo semestre 2018.



Nel 2018, i ricavi da Automobili e parti di ricambio, pari ad Euro 2,53 miliardi, hanno registrato un incremento del 3,2% rispetto al 2017. L’aumento dei volumi delle consegne ha contribuito al tale incremento.
I ricavi da Motori, pari ad Euro 284 milioni, hanno registrato un decremento del 28,4%, e riguardano principalmente le vendite di motori a Maserati e ad altri team di Formula 1.
I ricavi da Sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio, che includono i ricavi netti del team corse di Formula 1, attraverso accordi di sponsorizzazione e la quota dei ricavi commerciali del Campionato mondiale di Formula 1, e i ricavi netti generati attraverso il marchio Ferrari, inclusi i ricavi da merchandising, licenze e royalty; risultano pari ad Euro 506 milioni, in aumento del 14,5%. Tali ricavi nel 2017 erano pari a 494 milioni di Euro; nel 2016 erano pari a 488 milioni di Euro; nel 2015 erano pari a 441 milioni di Euro e nel 2014 erano pari a 417 milioni di Euro.

I rapporti con le società correlate.

I rapporti con le società del Gruppo FCA, nei primi sei mesi del 2019, hanno generato ricavi netti per € 80,8 milioni, costi per € 25,54 milioni e oneri finanziari netti per € 903 mila.
I rapporti con le società correlate, nei primi sei mesi del 2019, hanno generato ricavi netti per € 81,12 milioni, costi per € 32,43 milioni e oneri finanziari netti per € 919 mila.
Tra i ricavi netti realizzati con le società del Gruppo FCA spiccano i ricavi con Maserati per € 74,6 milioni (€121,7 milioni nei primi sei mesi 2018). Tra i costi spiccano quelli sostenuti con Magneti Marelli per € 10,44 milioni.
Per quanto riguarda le transazioni con società del Gruppo Exor, i costi sono relativi al noleggio di camion utilizzati dalla Squadra Corse di Formula 1; mentre i ricavi riguardano la sponsorizzazione da Iveco S.p.A.
Le transazioni con altre parti correlate concernono: l’l'acquisto di componenti per auto da corsa di Formula 1 da COXA S.p.A., controllati da Piero Ferrari; servizi di consulenza forniti da HPE S.r.l., controllata da Piero Ferrari; accordo di sponsorizzazione relativo alle attività di Formula 1 con Ferretti S.p.A .; vendita di automobili a determinati membri del Consiglio di amministrazione di Ferrari N.V. ed Exor.

Le Consegne

Le consegne effettuate nel primo semestre del 2019 risultano pari a 5281; mentre, nel primo semestre del 2018 sono state pari a 4591; pertanto, si è registrato un aumento del 15% circa.   
Dal punto di vista geografico la zona EMEA, che comprende: Germania, Regno Unito, Francia, Svizzera, Italia, Middle East (United Arab Emirates, Saudi Arabia, Bahrain, Lebanon, Qatar, Oman e Kuwait) e Altri paesi dell’area EMEA come Africa e altri mercati Europei non identificati separatamente, assorbe il 45,5%.



Le consegne effettuate nel 2018 risultano pari a 9251; mentre, nel 2017 sono state pari a 8398; pertanto, si è registrato un aumento del 10,2% circa.  Il CAGR degli ultimi 5 anni è del 6,26%. Nel 2016 le consegne erano pari a 8.014 modelli; nel 2015 ammontavano a 7.664 modelli
Dal punto di vista geografico 5 nazioni Europee (Germania, Regno Unito, Francia, Svizzera e Italia) hanno assorbito il 32,9% del fatturato 2018 e il 31,6% del fatturato 2017. Le stesse nel 2016 ne assorbivano il 30,5% e nel 2015 ne assorbivano il 29,1%.
La zona delle Americhe ha assorbito il 32,4% del fatturato, mentre nel del 2017 ne assorbiva il 33,5%. China, Hong Kong e Taiwan il 7,5% (7,3% nel 2017).  

I Costi.

Nel primo semestre del 2019, il costo del venduto pari a 941.922.000 Euro risulta aumentato del’14,6%., con un’incidenza sui ricavi netti del 49%. Nel 2018, il costo del venduto pari a 1,62 miliardi di Euro risultava diminuito dell’1,7%. Tali costi riguardano consistente principalmente nel costo di materiali, componenti e spese di manodopera relative alla produzione e distribuzione di auto e pezzi di ricambio, inclusi i motori venduti a Maserati e i motori noleggiati ad altri team di Formula 1. I costi rimanenti includono principalmente gli ammortamenti, i costi assicurativi e di trasporto. Il costo del venduto include anche la garanzia e costi relativi al prodotto, che sono stimati e registrati al momento della spedizione dell'auto. Gli interessi e altri oneri finanziari da attività di servizi finanziari inclusi nel costo delle vendite per i sei mesi chiusi al 30 giugno 2019 e 2018 ammontano rispettivamente a 24.458.000 Euro e 14.580.000 Euro.

I costi di vendita, generali e amministrativi per i tre mesi chiusi al 30 giugno 2019 sono stati di 90 milioni di euro, con un incremento di 3 milioni di euro, ovvero del 4,1 percento, rispetto agli 87 milioni di euro dei tre mesi chiusi al 30 giugno 2018. In percentuale del netto i ricavi, i costi di vendita, generali e amministrativi sono stati del 9,2 percento per i tre mesi chiusi al 30 giugno 2019 rispetto al 9,6 percento per i tre mesi chiusi al 30 giugno 2018.
L'aumento dei costi di vendita, generali e amministrativi è stato principalmente a supporto della crescita organica del business

I costi di ricerca e sviluppo, non capitalizzati, bel primo semestre 2019 sono stati pari a € 355 milioni e risultano in aumento di € 16 milioni (+4,8%), rispetto ai primi sei mesi del 2018. Nei primi sei mesi del 2019, i costi di ricerca e sviluppo incidono sui ricavi netti per il 18,4%; mentre, nei primi sei mesi del 2018 incidevano per il 19,5%.
L'incremento di 16 milioni di euro dei costi di ricerca e sviluppo nel periodo è dovuto per € 9 milioni all'aumento dei costi di ricerca e sviluppo spesati nel periodo, che ammontano a € 294 milioni, e, per € 7 milioni, al maggiore ammortamento dei costi di sviluppo capitalizzati, che ammontano a € 61 milioni.

Nel primo semestre del 2019, l’EBIT, ossia il risultato prima degli interessi e delle tasse, registra l’importo positivo di 471 milioni di Euro, in aumento di 43 milioni di Euro (+10%) rispetto all’EBIT del primo semestre dell’esercizio precedente.
Nell’esercizio 2018, per quanto riguarda l’EBIT, risulta un importo positivo di 827 milioni di Euro, in aumento di 51 milioni di Euro (+6,6%) rispetto all’EBIT dell’esercizio 2017.

Nel primo semestre del 2019, la gestione finanziaria risulta negativa per 16 milioni di Euro, segnando un peggioramento dell’87,3% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, a causa dei costi netti di copertura e perdite su cambi.
Nel 2018, la gestione finanziaria, risultava negativa per 24 milioni di Euro circa.

Nel primo semestre del 2019, il risultato prima delle imposte è positivo per 455 milioni di Euro in aumento di 35 milioni rispetto all’EBT del primo semestre dell’esercizio precedente.
Nel 2018, il risultato prima delle imposte è positivo per € 803 milioni; nel 2017 era positivo per € 746 milioni. Nel 2064 era positivo per € 567 milioni.

Nel settembre 2018 è stato firmato un accordo con l'Agenzia delle Entrate italiana in relazione al regime fiscale della Patent Box per gli anni dal 2015 al 2019,
Pertanto, le imposte sul reddito sono state notevolmente ridotte nel 2018.
E’ stata sottoposta all'Agenzia delle Entrate italiana in relazione al regime fiscale della Patent Box per il periodo dal 2020 al 2024, un altro accordo che prevede un beneficio fiscale per le società che generano reddito attraverso l'uso diretto di diritti d'autore, brevetti, design e know-how durante quel periodo.

Nel primo semestre del 2019, il risultato netto è positivo per 364 milioni in aumento del % rispetto all’analogo periodo dell’esercizio 2017.
Nel 2018, il risultato netto risultava positivo per 787 milioni di Euro e segnava un aumento di 249 milioni di Euro rispetto al 2017 (+46,4%).

Per quanto riguarda l’utile per azione al 30 giugno 2019, risulta pari 1,92, considerando l’importo attribuibile ai soci della controllante pari a 361 milioni e il numero medio ponderato delle azioni ordinari pari a 187.544.000

Lo Stato Patrimoniale

Il totale dell’attivo, al 30.06.2019, ammonta a 5,28 miliardi di Euro. Al 30.06.2018 ammontava a 4,38 miliardi e al 31.12.2018 risultava pari a 4,85 miliardi.
Le attività non correnti, pari a 2,6 miliardi di Euro, rappresentano il 49,3% dell’attivo. L’avviamento pari a 785 milioni di Euro incide sul totale dell’attivo per il 14,9%.
Le rimanenze al 30.06.2019, risultano pari a € 400.939.000, con un’incidenza sul totale dell’attivo del 7,6%. Le rimanenze al 31.12.2018, risultavano pari a € 391.064.000, con un’incidenza sul totale dell’attivo dell’8,1%.
Il livello delle rimanenze è mantenuto ad un livello sufficiente di materie prime e componenti per garantire la continuità delle linee di produzione. La produzione di una autovettura richiede in genere tra 30 e 45 giorni, a seconda del livello di automazione della relativa linea di produzione, e l'auto viene generalmente spedita ai rivenditori da tre a sei giorni dopo il completamento della produzione. Tuttavia, al fine di garantire tempestività consegne, per alcune regioni si depositano in magazzino per periodi di tempo più lunghi. La tendenza, salvo anticipi ricevuti dai clienti per alcuni modelli, è quella di incassare dai clienti prima del pagamento dei fornitori delle materie prime e dei componenti utilizzati nella produzione delle auto.

Le disponibilità liquide pari a 881 milioni di Euro rappresentano il 16,7% dell’attivo.
Le immobilizzazioni immateriali, al 30.06.2019, ammontano a 736 milioni di Euro e incidono sull’ attivo per il 13,9. Sono stati effettuati investimenti per € 158.612.000 rispetto al 31.12.2018 consistenti in costi di sviluppo acquisiti esternamente e generati internamente per modelli nuovi ed esistenti; rettifiche per € 851.000; ammortamenti per € 67.487.000.  
Gli investimenti, in ricerca e sviluppo sono, tra gli altri fattori, influenzati dai tempi e dal numero di lanci di nuovi modelli. I costi di sviluppo, così come gli altri investimenti nelle spese in conto capitale, raggiungono in genere il picco nei periodi in cui si sviluppano un numero significativo di nuovi modelli per rinnovare o espandere la gamma di prodotti. I costi di ricerca e sviluppo sono influenzati anche dalla tempistica dei costi di ricerca per le attività di Formula 1, per le quali le spese sono generalmente più elevate nel primo e nell'ultimo trimestre dell'anno.



I crediti commerciali al 30.06.2019 ammontano a € 211.399.000 ed incidono per il 4,4% sul totale dell’attivo. Tali crediti figurano nell’attivo corrente. I crediti commerciali al 31.12.2018 ammontavano a € 243.977.000. La media dei giorni per incassare i crediti per le vendite di auto, generalmente è tra i 30 e 40 giorni dopo la spedizione dell'auto (tranne quando fornisce il finanziamento del rivenditore o si ricorre al factoring).

I debiti commerciali al 30.06.2019 ammontano a € 686.327.000 ed finanziano per il 13,5% del totale dell’attivo. I debiti commerciali al 31.12.2018 ammontavano a € 653.751.000. I debiti commerciali, generalmente, sono pagati tra i 60 e 90 giorni dopo aver ricevuto le materie prime o i componenti richiesti.

Il Patrimonio netto al 30.06.2019 risulta positivo per 1,38 miliardi e finanzia il 26,2% dell’attivo. Il Patrimonio netto al 31.12.2018 risultava positivo per 1,35 miliardi e finanziava il 27,9% dell’attivo.

Vi è un programma pluriennale di riacquisto di azioni. Il giorno 1 luglio 2019 la Società ha annunciato il completamento della prima tranche da Euro 150 milioni e l'avvio di una seconda tranche da Euro 200 milioni da portare a termine entro il 27 dicembre 2019.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale risulta superiore ad 1 ed è pari a 1,36 (1,39 al 31/12/2018), ciò vuol dire che la società possiede dei beni il cui valore è in grado di pagare i debiti.

L’Indebitamento.

L’indebitamento industriale netto corrisponde all’indebitamento netto totale diminuito dell’indebitamento finanziario netto delle attività di servizi finanziari.
L'indebitamento industriale netto al 30 giugno 2019 è pari a Euro 353 milioni, rispetto a Euro 370 milioni al 31 dicembre 2018 e a Euro 472 milioni al 30 giugno 2018.
L’indebitamento netto totale finanzia il  38,8% del totale dell’attivo.
Al 31 dicembre 2018, l’indebitamento finanziario netto totale era pari a 1,13 miliardi di Euro (1,16 miliardi di Euro nel 2017), mentre il Net Industrial Debt è pari a 370 milioni di Euro (473 milioni di Euro nel 2017).



Al 30 giugno 2019, la liquidità ammonta a 881 milioni di Euro; mentre, al 31 dicembre 2018, la liquidità era pari a 794 milioni di Euro. Al 30 giugno 2019, i debiti finanziari con le terze parti ammontano a 2 miliardi di Euro; mentre, al 31 dicembre 2018, i debiti finanziari con le terze parti ammontavano a 1,93 miliardi di Euro.
Al 30 giugno 2019, i debiti verso le Banche ammontano a € 34 milioni; i debiti obbligazionari ammontano a € 1.195.000.000 e gli atri debiti a € 26 milioni.
Nel dettaglio i debiti verso le Banche, al 31 Dicembre 2018, ammontano a € 36 milioni (€ 38 milioni al 31 Dicembre 2017); i debiti obbligazionari ammontano a € 1.198.109.000 e gli atri debiti a € 10.493.000 (€ 18.329.000 nel 2017).

Il Rendiconto Finanziario.

Nel primo semestre del 2019, la variazione delle disponibilità liquide è stata positiva per 88 milioni di Euro.



Il flusso di cassa generato dall’attività operativa è stato positivo per circa 671 milioni di Euro. Il flusso di cassa assorbito dall’attività di investimento è stato negativo per Euro 307 milioni. Gli investimenti in immobilizzazioni immateriali hanno assorbito € 158.612.000. Il flusso di cassa assorbito dall’attività di finanziamento è stato negativo per Euro 277 milioni. I dividendi pagati ai proprietari delle società controllanti sono stati pari a € 181.112.000; i dividendi pagati ai soci terzi sono stati pari a € 2.120.000. 
Le differenze di cambio hanno determinato un effetto positivo sui flussi di cambio per circa € 261 mila.

Nell’esercizio 2018, la variazione delle disponibilità liquide è stata positiva per 146 milioni di Euro.
Il flusso di cassa generato dall’attività operativa è stato positivo per circa 934 milioni di Euro. Il flusso di cassa assorbito dall’attività di investimento è stato negativo per Euro 637 milioni. Il flusso di cassa assorbito dall’attività di finanziamento è stato negativo per Euro 152 milioni.
Le differenze di cambio hanno determinato un effetto positivo sui flussi di cambio per circa 1 milione di Euro.

Conclusioni.

Dai dati della prima semestrale 2019, emergerebbe il profilo di una società solida e profittevole, che investe anche in ricerca e innovazione per il miglioramento dei suoi prodotti,

In effetti nei report pubblicati è scritto che la Ferrari è tra i marchi di lusso leader a livello mondiale focalizzata sulla progettazione, ingegneria, produzione e vendita delle auto sportive di lusso più riconoscibili al mondo. La strategia societaria si concentra sul mantenimento della posizione di leader nel mercato delle auto sportive di lusso, migliorando e proteggendo il valore e l'esclusività del marchio Ferrari. Le spese in ricerca e sviluppo in conto capitale sono aumentate significativamente nel 2018 e si prevede che continueranno ad aumentare nel 2019 per promuovere gli investimenti nella tecnologia ibrida e supportare l'espansione della gamma di prodotti.

sabato 7 settembre 2019

Juventus 2018/19 con dati EXOR: perdita di 40 milioni di Euro e fatturato netto di 488 milioni di Euro.



Luca Marotta


In base ai dati pubblicati da EXOR, si può affermare che la Juventus dovrebbe aver chiuso il bilancio 2018/19 con una perdita netta di 40 milioni di Euro e ricavi operativi pari a circa 621 milioni di Euro in aumento di circa 117 milioni di Euro, soprattutto a causa di maggiori ricavi da cessioni calciatori. Il fatturato netto ha superato per la terza volta consecutivo lo scalino dei 400 milioni di Euro, stabilmente con obiettivo 500 milioni, a causa dell’effetto Cristiano Ronaldo e dei proventi da cessioni calciatori.

Il Consiglio di Amministrazione di EXOR, in data 04/09/20189, ha approvato i risultati del 1° semestre 2019. Poiché EXOR controlla il 63,77% del capitale sociale di Juventus Football Club ed è una società quotata in borsa, nelle sue relazioni pubblicate fornisce anche alcuni dati contabili della società Juventus Football Club SpA. In particolare, nella relazione semestrale vengono forniti anche i dati relativi al primo semestre dell’anno solare della Juventus, con la precisazione che l’esercizio sociale di Juventus non coincide con l’anno solare, ma copre il periodo 1° luglio – 30 giugno, che è quello di svolgimento della stagione sportiva. Pertanto, nella Relazione Semestrale di EXOR sono esposti i dati relativi alla situazione contabile per il periodo 1 gennaio – 30 giugno 2019 predisposta da Juventus F.C..
Aggregando i dati contabili della società Juventus Football Club SpA resi pubblici nella Relazione Finanziaria Annuale 2018 di EXOR e nella prima Relazione Semestrale 2019, è possibile ottenere una “situazione contabile aggregata” per l’esercizio 2018/19 della società Juventus Football Club SpA.

Nella Relazione Semestrale di EXOR è specificato che i dati interinali non possono rappresentare la base per proiezioni riferite all’intero esercizio.
Poiché la situazione contabile della Juventus, pubblicata da EXOR, è redatta prima della chiusura della campagna trasferimenti estiva e poiché nel bilancio di Juventus vengono incluse le valutazioni degli effetti negativi derivanti dalle operazioni della Campagna Trasferimenti calciatori, non è escluso che nella prosecuzione del mercato estivo possano essere state realizzate ulteriori operazioni, i cui eventuali effetti, se negativi e significativi, potrebbero comportare la necessità di effettuare ulteriori svalutazioni e/o accantonamenti da parte di Juventus Football Club, in applicazione dei principi contabili di riferimento, per la redazione del Bilancio al 2018/2019.
In ogni caso, nella predisposizione della situazione contabile pubblicata da EXOR sono state incluse le valutazioni, qualora significative, degli effetti negativi derivanti dalle operazioni della Campagna Trasferimenti stagione 2018/2019 - prima fase, eseguite o da eseguirsi fino alla data del 31 luglio 2019.

Per quanto riguarda la giusta considerazione che si dovrebbe attribuire al dato aggregato contabile della Juventus con i dati pubblicati nelle semestrali EXOR, bisogna evidenziare che il dato definitivo 2017/18 del bilancio della Juventus era di poco diverso da quello risultante dall’aggregato delle situazioni contabili pubblicate da EXOR: perdita di 19,2 milioni di Euro contro perdita di18,9 milioni del risultato aggregato. Il dato definitivo 2016/17 del bilancio della Juventus era di poco diverso da quello risultante dall’aggregato delle situazioni contabili pubblicate da EXOR: 42,6 milioni di Euro contro 45,4 milioni del risultato aggregato. Nel 2015/16 il dato definitivo Juventus era di 4,1 milioni di Euro e il dato aggregato, in base ai dati EXOR, era di 3,6 milioni di Euro.

Al 30.06.2019, figura nell’attivo dello stato patrimoniale di EXOR, la partecipazione in Juventus Football Club, pari al 63,77% del capitale, con il metodo del patrimonio netto per l’importo di € 20 milioni (€ 47,5 milioni al 30.06.2018; € 62,8 milioni al 30.06.2017; € 87,4 milioni al 31.12.2017).

Il Valore della Juventus.

Exor riporta come valore ai prezzi di mercato della propria partecipazione, al 30.06.2019, pari al 63,77%, l’importo di dollari USA pari a 1.070 milioni. Pertanto, il valore complessivo ai prezzi di mercato della Juventus al 30.06.2019 è di circa 1,67 miliardi di dollari USA, con un incremento del 34,3% rispetto al 31.12.2018.

 (Immagine tratta da: Exor HALF-YEAR REPORT ON OPERATIONS AT 30 JUNE 2019)

In Euro l’importo indicato relativo al valore del 63,77% della partecipazione ai prezzi di mercato è di 940 milioni. Pertanto, il valore complessivo ai prezzi di mercato della Juventus al 30.06.2019 è di circa 1,47 miliardi di Euro, con un incremento del 35,1% rispetto al 31.12.2018.

(Immagine tratta da: Exor HALF-YEAR REPORT ON OPERATIONS AT 30 JUNE 2019)



La differenza al 30.06.2019 tra valore contabile della partecipazione nella Juventus iscritta nel bilancio della Exor e il valore di mercato in Euro risulta di 920 milioni di Euro.

(Immagine tratta da: Exor HALF-YEAR REPORT ON OPERATIONS AT 30 JUNE 2019)

Tecnicamente, si potrebbe affermare che i dati contabili al 30.06.2019 della Exor “contenevano in pancia” una plusvalenza riferita alla Juventus di 920 milioni di Euro.

I dati economici di Juventus Football Club.


I Ricavi operativi aggregati 2018/19 ammontano a 621 milioni di Euro (€ 504,2 milioni come dato aggregato 2017/18 e € 504,7 milioni dato definitivo 2017/18; € 564,5 milioni come dato aggregato 2016/17 e € 562,7 milioni dato definitivo 2016/17) ed evidenziano un incremento di 116,8 milioni di Euro, pari al 23,2%, attribuibile ai ricavi da cessioni calciatori e alle vendite di prodotti e licenze, oltre all’aumento dei Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità.

Considerando i dati della semestrale EXOR, si può affermare che la Juventus ha aumentato i propri ricavi operativi con un CAGR medio del 15,6% circa negli ultimi cinque anni.

I Ricavi operativi comprendono i ricavi da Gare; i ricavi commerciali (tra cui i ricavi da sponsorizzazione e pubblicità e i ricavi da vendite di prodotti e licenze); i ricavi da media e i proventi da gestione diritti calciatori.
Stimando i proventi da gestione diritti calciatori per un importo pari a 107 milioni di Euro (€ 95 milioni nel 2017/18; € 151,15 milioni nel 2016/17), è possibile con certezza affermare che la Juventus nel 2018/19 ha superato per la terza volta consecutiva la soglia dei 400 milioni di Euro di fatturato netto, precisamente circa 488 milioni di Euro.
In effetti, al 31.12.2018, in base ai dati pubblicati nella semestrale di Juventus FC Spa, i proventi da gestione calciatori ammontavano già a € 58.906.842 (€ 76.843.656 al 31.12.2017), di cui € 43,8 milioni a titolo di plusvalenze. La sola cessione di Caldara all’AC Milan ha determinato una plusvalenza di 21,6 milioni. A tale cifra bisogna aggiungere le plusvalenze realizzate nella seconda fase della campagna trasferimenti a gennaio 2019, pari a € 36,8 milioni e la plusvalenza di Orsolini per 10,5 milioni di Euro e quella di Spinazzola per € 26,6 milioni. In definitiva l’importo dei proventi da gestione calciatori del 2018/19 è stimabile in circa 132,8 milioni di Euro.

I Costi operativi comprendono i Costi per servizi; il costo del Personale Tesserato; il costo del Personale non tesserato e gli Altri costi operativi, inclusi gli oneri da gestione calciatori (si pensi agli Oneri accessori su diritti pluriennali calciatori non capitalizzati che nel primo semestre avevano inciso per € 6,1 milioni).
In ogni caso, il totale dei Costi operativi, come risultato aggregato, risulterebbe aumentato da 383,2 milioni di Euro a € 459,7 milioni. Da osservare che nel 2016/17 i costi operativi ammontavano a 402,8 milioni di Euro; nel 2015/16 circa 300 milioni di Euro.

Il totale degli Ammortamenti, Svalutazioni e altri accantonamenti risulterebbe pari a circa 176,3 milioni di Euro (€ 122,1 milioni circa nel 2017/18) ed evidenzierebbe un incremento di 54,2 milioni di Euro, pari al 44,4%. Da evidenziare che nel secondo semestre della stagione sportiva della Juventus confrontato rispetto allo stesso periodo del 2017/2018 risulterebbe un incremento di 14 milioni di Euro relativi alla voce accantonamenti netti e un incremento di ammortamenti per 17 milioni di Euro
Si pensi, che l’ammortamento più costoso del 2018/19, dovrebbe essere quello di Cristiano Ronaldo, che pesa per circa 28,86 milioni di Euro; il secondo dovrebbe essere quello di Higuain, che pesa per circa 18,26 milioni di Euro e il terzo quello di Bernardeschi che pesa per circa 7,88 milioni di Euro.

Il Risultato operativo (EBIT) è negativo e dovrebbe ammontare a circa -22,3 milioni di Euro (-€1,1 milioni nel 2017/18; +€ 66,5 milioni dato aggregato 2017/18).

Il Risultato netto è negativo e dovrebbe ammontare a circa 40 milioni di Euro (-€ 18,9 milioni dato aggregato e -€ 19,2 milioni dato definitivo 2017/18). Tale risultato costituirebbe la seconda perdita consecutiva e costringerebbe a porre maggiore attenzione per il 2019/2020 al contenimento dei costi, in chiave Financial Fair Play.
Tuttavia in chiave Fair Play Finanziario non vengono considerati i costi relativi al settore giovanile e alle infrastrutture.

Lo Stato patrimoniale

Nell’ultimo semestre della stagione sportiva 2018/19, lo Stato patrimoniale evidenzia un aumento dell’attivo



L’aumento dei volumi economici si riflette nell’aumento dei volumi patrimoniali e del ricorso al debito per il finanziamento.

Il Patrimonio Netto

Il Patrimonio Netto al 30 giugno 2019 risulta positivo per 32 milioni di Euro e risulta in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, perché al 30.06.2018 era pari a € 74,5 milioni (dato definitivo).



Il Patrimonio Netto finanzia il 6,5% del capitale investito netto, che ammonterebbe ad € 496 milioni (€ 384,3 milioni al 30.06.18).

L’indebitamento Finanziario Netto

Al fine di “dotare la Società di risorse finanziarie per la propria attività ottimizzando la struttura e la scadenza del debito” la Juventus è ricorsa all’emissione di un prestito obbligazionario non convertibile, in data 13 febbraio 2019, per un ammontare di € 175 milioni con scadenza 19 febbraio 2024, riservato a investitori qualificati. Le obbligazioni hanno cedola fissa annua pari a 3,375%.

L’indebitamento Finanziario Netto, ammonta a 464 milioni di Euro e risulta in aumento di € 154.2 milioni, rispetto all’indebitamento finanziario netto al 30.06.2018, che era pari a € 309,8 milioni. Al 30.06.2017 era pari a € 162,5 milioni.

I debiti verso le banche al 30.06.2019 ammontano a 88 milioni di Euro (€ 186 milioni al 31.12.2018; € 132 milioni al 30.06.2018; € 145 milioni di Euro al 30.06.2017). Al 30.06.2019 figura l’importo di € 175 milioni per l’emissione di obbligazioni, con scadenza febbraio 2024.

Quanto esposto è stato dedotto da quanto scritto e pubblicato nella Relazione semestrale 2019 di EXOR e nella Relazione Finanziaria annuale 2018, che in sintesi si riportano di seguito.

I dati del I Semestre dell’anno solare 2019 (II semestre stagione sportiva 2017/18).

Il risultato del periodo (1 gennaio - 30 giugno 2019) mostra una perdita di € 47 milioni, con una variazione positiva di € 15 milioni rispetto alla perdita dello stesso periodo del precedente esercizio, pari a € 62 milioni).

(Immagine tratta da: Exor HALF-YEAR REPORT ON OPERATIONS AT 30 JUNE 2019)

Nel primo semestre dell’anno solare 2019 (1 gennaio – 30 giugno 2019), come nel primo semestre dell’anno solare 2018, sotto il profilo delle competizioni europee la Juventus ha goduto solo dei ricavi relativi agli ottavi e ai quarti di UEFA Champions League.
Rispetto al periodo analogo della stagione sportiva precedente, i ricavi operativi semestrali risultano in aumento di 77 milioni di euro; mentre, i costi operativi sono aumentati di € 27 milioni.
In sintesi, nel I semestre dell’anno 2019, rispetto all’analogo periodo precedente, i dati mostrano una perdita netta del periodo, pari a € 47 milioni, che migliora di € 15 milioni il risultato negativo pari a € 62 milioni, dell’analogo periodo precedente.

L’incremento dei costi operativi è stato di 27 milioni di Euro.
Nel primo semestre 2019 si sono registrati, rispetto all’analogo periodo del 2018, un aumento dei costi per ammortamenti per € 17 milioni; un aumento dei costi per accantonamenti netti € 14 milioni e altre variazioni nette negative per € 2 milioni oltre a minori imposte per € 3 milioni.
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Le acquisizioni completate nella seconda fase della Campagna Trasferimenti 2018/2019 e l'esercizio dei diritti di opzione per l'acquisto di alcuni giocatori nel mese di giugno 2019 hanno comportato un decremento complessivo del capitale investito netto di € 3.9 milioni.

Il risultato operativo semestrale è negativo per 32 milioni di Euro (-52,1 milioni di Euro nel I semestre 2018).

Il risultato del periodo è negativo per circa 47 milioni di Euro (-62,2 milioni di Euro nel I semestre 2018).

I dati EXOR del II Semestre dell’anno solare 2018 (I semestre stagione sportiva 2018/19 di Juventus FC SpA).



In sintesi, nel II semestre dell’anno 2018 (1 luglio – 31 dicembre 2018), rispetto all’analogo periodo precedente, i dati mostrano un utile di € 7 milioni, che risulta inferiore di € 36 milioni al risultato precedente, che mostrava un utile di 43,3 milioni di Euro.
I ricavi di Juventus FC SpA, del primo semestre 2018/19, risultano pari a € 330 milioni e aumentano di 39 milioni rispetto al dato di € 290,6 milioni del primo semestre 2017/2018. In particolare sono stati registrati maggiori ricavi operativi, con esclusione dei Proventi da gestione diritti calciatori, per € 57 milioni e minori ricavi da gestione calciatori, per € 18 milioni.

I costi operativi del primo semestre 2018/19, complessivamente risultano pari a € 227 milioni e aumentano di 48 milioni rispetto al dato di € 178,7 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. In particolare, risultano: maggiori costi per calciatori e personale per 38 milioni di euro; maggiori ammortamenti calciatori per 25 milioni di euro; maggiori costi per l'acquisizione di materiali destinati alla vendita per 6 milioni di euro; aumento di altre spese per € 3 milioni; aumento dei costi per servizi esterni per € 3 milioni e aumento degli altri costi per € 3 milioni.

Le spese per i diritti di registrazione dei giocatori, risultano in calo di € 4 milioni. Altre variazioni negative di 1 milione di euro hanno riguardato principalmente gli accantonamenti.

Il risultato operativo del primo semestre della stagione sportiva risulta positivo per € 17 milioni.
Il risultato netto del primo semestre della stagione sportiva risulta positivo per € 7 milioni.

La posizione finanziaria netta al 31.12.2018 risultava negativa per € 384 milioni.

Il valore al 31.12.22018 ai prezzi di mercato della quota detenuta in Juventus da Exor risulta essere di 797 milioni di dollari USA, con un incremento di 208 milioni di dollari USA rispetto al 31.12.2017, pari al 35,3%.



La differenza al 31.12.2018 tra valore contabile della partecipazione nella Juventus iscritta nel bilancio della Exor e il valore di mercato in Euro era di 645 milioni di Euro.


  
Conclusioni

Il risultato negativo dell’esercizio 2018/19, confermerebbe ulteriormente l’ipotesi che la Juventus abbia strutturato i suoi costi ad un livello tale che per raggiungere l’equilibrio economico sia necessario il successo sportivo in tutte le competizioni, compresa la UEFA Champions League, con l’aggiunta del realizzo di plusvalenze di un certo importo. Risulterebbe ancora necessario colmare il gap con i Top Club Europei in termini di volumi di ricavi commerciali.

Gli amministratori confermano l’importanza dei risultati economici della campagna trasferimenti e delle competizioni europee, ricordando che nella seconda metà del 2019 si concluderà la prima fase della campagna di trasferimento e la stagione 2019/2020 si aprirà con la fase a gironi della UEFA Champions League; il cui esito potrebbe influenzare in modo significativo la performance economica per l'esercizio 2019/2020.
Agli inizi di settembre 2019, gli amministratori prevedono di chiudere l’esercizio 2019/2020 con una perdita. Di conseguenza potrebbe sorgere il problema del rispetto dei parametri del Financial Fair Play, perché si tratterebbe della terza perdita consecutiva e diventerebbe importante ridurre il costo del personale liberandosi di eventuali esuberi con ingaggi importanti.