sabato 22 aprile 2017

Bilancio Udinese 2015/16: ammortamento dello Stadio con quote decrescenti e minori plusvalenze determinano la perdita.



Luca Marotta


La perdita 2015/16 della società UDINESE CALCIO – SPA, pari ad Euro 27.008.141, è dovuta a tre fattori:
1)      Aver registrato minori plusvalenze per Euro 35,15 milioni;
2)      alla scelta di adottare il criterio degli ammortamenti decrescenti per gli investimenti nel nuovo stadio, che ha determinato maggiori costi per 6,82 milioni di Euro ;
3)      alla scelta di adottare il criterio degli ammortamenti decrescenti per i “Diritti pluriennali alle prestazioni dei giocatori”, che ha determinato maggiori costi per 4,59 milioni di Euro .

Per quanto riguarda l’ammortamento delle spese legate all’ultimazione della ristrutturazione dello Stadio Friuli – Dacia Arena, l’Udinese ha optato per il metodo dell’ammortamento decrescente, che vede la concentrazione delle quote di ammortamento nei primi sette esercizi di entrata in funzione del bene stesso, anziché a quote costanti sui 99 anni. Tale scelta è stata motivata sulla base di studi approfonditi, di business plan redatti da terze parti, e “tenuto anche in considerazione il fatto che lo Juventus Stadium sia ritenuto già obsoleto a distanza di pochi anni”.

Gli Amministratori hanno voluto evidenziare che la maggiore attrattività del nuovo Stadio nei confronti sia del pubblico che degli sponsor, a prescindere dai risultati sportivi conseguiti è dimostrata dal deciso incremento dei ricavi da gare e dei proventi da sponsorizzazione.

L’esercizio 2015/16, è stato anche caratterizzato da un deciso decremento delle plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti dei calciatori rispetto a quelle della stagione sportiva passata, che rappresentano tradizionalmente il punto di forza della società. Tuttavia, si è registrato un aumento del valore della produzione (senza plusvalenze) che si può attribuire ai maggiori ricavi dei proventi tv e si è manifestato un decremento dei costi della produzione (senza minusvalenze), in particolare dei costi per servizi. Si deve altresì evidenziare un incremento dei debiti finanziari verso il sistema bancario, pari a 15 milioni, dovuto alle erogazioni dei mutui contratti in relazione ai lavori di ristrutturazione dello Stadio Friuli.
Il nuovo stadio è stato di fatto inaugurato nel mese di gennaio 2016, il giorno della partita Udinese – Juventus.

Nella stagione sportiva 2015/16 l’Udinese ha raggiunto il sedicesimo posto (16° nel 2014/15) in classifica con 39 punti (41 punti nel 2014/15).

L’Udinese è comunque un club che può vantare uno stadio di proprietà. Il “Nuovo Stadio Friuli” è stato inaugurato di fatto nel gennaio 2016, pertanto eserciterà in pieno i suoi effetti nella stagione 2016/17.

La società di calcio “Watford Association FC Ltd” risulta come “controparte non indipendente”; mentre, al 30 giugno 2016, non risulta più parte correlata la società di calcio “Granada CF”, a seguito della cessione del club verso la fine della Stagione Sportiva 2015/2016.

Il Nuovo Stadio Friuli.

Nel mese di luglio 2012, l’Udinese vinse la gara d’appalto per l’assegnazione del diritto superficie per 99 anni dello Stadio Friuli per € 4.550.000 e l’autorizzazione alla ristrutturazione dello stadio per un importo di € 21,5 milioni. L’investimento inizialmente previsto era di € 25 milioni, per uno stadio da 25.100 posti a sedere, totalmente coperti. I trasferimento del diritto di superficie sull'area dello "Stadio Friuli", è avvenuto in data 29 marzo 2013.
La partita Udinese – Juventus del mese di gennaio 2016, ha inaugurato il nuovo Stadio completato.

In bilancio tra le Altre Immobilizzazioni immateriali figurano “Diritto di Superificie” per Euro 4.550.000 ammortizzato per la durata di 99 anni.
Tra le Altre Immobilizzazioni immateriali figurano anche le spese sostenute per la ristrutturazione dello Stadio Friuli, per l'importo di € 30.006.241,04 che non sono considerate beni materiali (fabbricati). Infatti, alla scadenza dei 99 anni, il diritto di superficie si estinguerà e gli immobili torneranno in piena proprietà del Comune; pertanto, la corretta natura di tali spese è quella la stessa della proprietà superficiaria e quindi di immobilizzazione immateriale.
Per quanto riguarda gli ammortamenti di tali spese si è optato per il metodo dell’ammortamento a quote decrescenti, anche in considerazione del principio della correlazione tra costi e ricavi. Il Business Plan elaborato dimostra come a partire dalla stagione sportiva 2022/2023 i ricavi aggregati derivanti dall’investimento supererebbero il totale delle quote di ammortamento. Per tale motivo, a partire dalla stagione 2015/2016, si è provveduto ad ammortizzare il cespite, considerando la maggior concentrazione di quote, pari ad Euro 28.505.929 che rappresentano il 95% dell’intero investimento pari a € 30.006.241, proprio fino alla Stagione Sportiva 2021/2022; mentre, a partire dalla Stagione Sportiva 2022/2023 il restante 5% da ammortizzare pari a € 1.500.312, verrà ammortizzato nei residui 92 anni con una quota costante pari a € 16.308 nel rispetto della durata del diritto di superficie e della proprietà superficiaria.

L’operazione raggiunge la piena copertura economica dall’ottavo esercizio di entrata in funzione dello stadio.

La continuità aziendale.

La valutazione delle voci del bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuità dell’attività e non è stato mosso alcun rilievo sul tema da parte della società di revisione Fausto Vittucci & C. Sas di Roma. Tuttavia, sono presenti dei richiami d’informativa.
Il primo richiamo d’informativa è relativo alla circostanza che l’approvazione del bilancio d’esercizio al 30.06.2016 è stata rinviata ai centottanta giorni. Tra le cause che hanno determinato il rinvio sono citati gli sviluppi relativi alle perquisizioni avvenute presso gli uffici della società ad opera della Guardia di Finanza. I Processi verbali di constatazione notificati, hanno causato la necessità di produrre numerosa documentazione, che ha tenuto impegnato il personale.
Gli Amministratori hanno deciso di non procedere ad accantonamenti per eventuali oneri futuri da contenziosi fiscali. Nel caso di accadimenti passivi si renderebbero necessarie tutte le operazioni occorrenti per garantire la continuità.
La società non ha redatto il consolidato perché le controllate “Udinese TV Trading & Energy srl” e “Stadium Srl” non hanno ancora iniziato l’attività.

Nella Nota integrativa gli Amministratori hanno precisato per quanto riguarda la continuazione dell'attività, “che l'eccezionale perdita dell'esercizio è data dal contemporaneo effetto degli ammortamenti decrescenti applicati sui diritti pluriennali dei calciatori e dal criterio adottato per l'ammortamento della proprietà superficiaria Stadio Friuli a cui va a contrapporsi l'esiguo, rispetto agli
andamenti storici dell'ultimo decennio, risultato dell'attività dei "trading" sui calciatori.”

Il collegio sindacale, nella sua Relazione, ha evidenziato, a titolo di Richiamo d’informativa, che
gli amministratori, alla luce della situazione infrannuale al 30.11.2016, ritengono non essere  sussistente il rischio di continuità e nella nota integrativa riportano “… qualora dovessero concretizzarsi nel prossimo futuro degli accadimenti passivi in conseguenza dei due Processi verbali di constatazione relativi alla nota perquisizione effettuata in data 11 dicembre 2014 presso i locali della Vostra Società dal Nucleo di Polizia tributaria di Udine, potrebbe essere necessario effettuare tutte le operazioni occorrenti, per mantenere conservata la continuità.”. Inoltre, il Collegio Sindacale ha evidenziato che, come riportato dagli amministratori nella nota integrativa si precisa che ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs.127/1991 la Società non redige il bilancio consolidato in quanto le due società controllate al 100% Udinese TV Trading & Energy S.r.l. e Stadium Hospitality S.r.l., non hanno ancora iniziato l’attività per cui sono state costituite.


La Proprietà e le parti correlate.

La proprietà della società fa capo per il 99,43% alla Gesapar S.A., con sede in Lussemburgo, che al 30 giugno 2015 risulta avere un patrimonio netto di € 15.488.831  (€ 15.506.482 nel 2014), con un capitale sociale € 9.300.000, composto da 124.000 azioni. Al 30 giugno 2015, risulta una perdita di esercizio di € 17.651, con un valore della produzione di € 99.111.

Nella Relazione sulla Gestione è specificato che l’Udinese ha intrattenuto “rapporti rilevanti” con: Watford Association Fc Ltd, che è considerata come “controparte non indipendente”.
Con Watford Association Fc Ltd risultano: crediti commerciali per €   18.907.981; Debiti commerciali per € 272; ricavi per € 4.537.418 e costi per € 632.181.

Nella Relazione sulla Gestione è ribadito che i rapporti con le controparti non indipendenti non comprendono operazioni atipiche e/o inusuali e sono regolati da condizioni di mercato.
Nella Nota integrativa è specificato che il risconto sul contratto in essere con la società Watford Association FC Ltd è allocato tra i risconti attivi.

Al 30 giugno 2016 non risulta più correlato il Granada CF, a seguito della cessione dello stesso verso la fine della Stagione Sportiva 2015/2016.

La Struttura dello Stato Patrimoniale

Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale tra i criteri di valutazione del bilancio.

 


L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,11 (1,27 nel 2014/15), ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2016, il club possedeva dei beni il cui valore era di sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,52 (0,55 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Anche non considerando i risconti passivi, pari a € 8,9 milioni, l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,11 (0,27 nel 2014/15). E’ aumentato il ricorso al capitale di terzi.
Infatti, l’equity ratio, ossia l’indice di copertura delle attività con mezzi propri, è diminuito dal 21,1% al 10,2%. Il ricorso al capitale di terzi risulta nella misura del 89,8% (78,9% nel 2014/15) degli impieghi.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è conforme a quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario, poiché è positivo per € 19,47 milioni (€ 46,48 milioni nel 2014/15); ma, risulta in diminuzione di 27 milioni (- 58,1%). La variazione è dovuta essenzialmente al conseguimento della perdita d’esercizio per € 27.008.141.
L’assemblea dei soci del 26 giugno 2016 aveva deliberato di ripianare la perdita 2014/15 di € 5.958.674, mediante l’utilizzo della riserva straordinaria, che, alla chiusura dell'esercizio risulta pari a € 9.342.029; mentre la Riserva legale ammonta a € 2.653.297.

Le Passività.

Il capitale di terzi, pari a circa € 171,2 milioni (€ 174 milioni nel 2014/15), finanzia il 89,8% dell’attivo.
Le passività non correnti riguardano prevalentemente i fondi per imposte differite e contenzioso, che ammontano a € 17.908.541 (€ 27.090.389 nel 2014/15) e sono prevalentemente originati dalla tassazione differita delle plusvalenze. I crediti per imposte anticipate sono compensati con tale voce.
La variazione del Fondo per imposte differite per € 9.181.848 deriva dall'accantonamento per imposte differite dell'esercizio pari a € 2.898.630 (per plusvalenze rateizzate) e a utilizzi di imposte differite per € 12.080.478.
La voce “debiti” dello stato patrimoniale rappresenta l’84,2% delle passività (78% nel 2014/15) e finanzia il 75,6% dell’attivo.
Il totale dei debiti è di € 144.248.506 (€ 135,7 milioni nel 2014/15) e risulta aumentato del 6,3%.
I debiti sono composti da: debiti verso banche per € 33.944.409 (€ 18.906.273 nel 2014/15); debiti verso fornitori per € 43.217.412 (€ 45.416.061 nel 2014/15); debiti tributari per € 2.655.713 (€ 1.046.200 nel 2014/15); debiti previdenziali per € 360.282 (€ 406.431 nel 2014/15); debiti verso enti settore specifico per € 20.063.165 (€ 21.441.120 nel 2014/15). I debiti per factoring ammontano a € 35.891312. Per quanto riguarda i Debiti verso imprese controllanti, Il finanziamento fruttifero concesso nello scorso esercizio, pari a € 11 milioni, è stato rimborsato interamente in data 30/09/2015.

I debiti verso giocatori e tecnici ammontano a € 1.575.821 (€ 746.884 nel 2014/15), riguardano gli stipendi del mese di giugno corrisposti nel mese di luglio.
Anche i debiti verso dipendenti e collaboratori, pari a € 408.769 (€ 367.255 nel 2014/15), riguardano i compensi del mese di giugno pagati nel mese di luglio, oltre all’accantonamento a fondo ferie.
Nella nota integrativa è specificato che i contributi e le ritenute effettuate vengono versate nei termini di legge.
Sono dati che confermerebbero il pagamento puntuale dei compensi ai calciatori, in linea con quanto richiesto dal Fair Play Finanziario.

Tra gli altri debiti è evidenziata la voce “obbligazionisti c/rimborso custode giudiziale”, pari a € 5.898.178, che è legata ad una vicenda giudiziaria.
Nella Nota integrativa si accenna alla presenza di debiti tributari per accertamenti relativi agli anni pregressi e a dei contenziosi di natura fiscale in atto anche riguardanti istanze di rimborso respinte.
Tuttavia, il Fondo per contenziosi fiscali, non evidenzia importi, perché il Principio OIC 31 prevede che un fondo non può rilevare passività potenziali ritenute probabili, ma il cui ammontare non è suscettibile di alcuna stima attendibile.
Il Fondo rischi sanzioni e Contenziosi Civili ammonta a Euro 30.120.

La Posizione Finanziaria Netta.




Considerando come debiti finanziari i debiti verso le banche, i debiti di factoring e i debiti finanziari verso la controllante, si avrebbe un indebitamento finanziario, che al netto delle disponibilità liquide, ammonterebbe a € 65,57 milioni ed evidenzierebbe un incremento di circa € 8,5 milioni.
I debiti verso le banche ammontano a € 33.944.409 (€ 18.906.273 nel 2014/15), di cui € 23.854.801oltre l’esercizio successivo. Nello specifico, per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione dello Stadio Friuli, l’Udinese ha contratto i seguenti mutui:
1) Mutuo di Euro 20.000.000 contratto con ICS, con rate semestrali, della durata residua di 17 anni;
2) Mutuo di Euro 3.000.000 contratto con ICS, con rate semestrali, della durata residua di 14 anni;
3) Mutuo di Euro 5.000.000 contratto con Banca Mediocredito FVG, della durata residua di 9 anni.
Tali finanziamenti sono assistiti da garanzie reali.

I debiti per factoring diminuiscono da € 30,5 milioni a € 35,9 milioni. Il debito verso Unicredit Factoring diminuisce da € 17.499.560 a € 20.512.112. Il debito verso Banca IFIS Factoring ammonta a € 16.447.590 (€ 2.500.000 nel 2014/15); il debito verso Emil Ro Factoring ammonta a € 1.944.162 (€ 4.000.000 nel 2014/15).
L’Udinese gode di linee di credito da parte di primarie società di factoring, a cui si rivolge, in caso di necessità, attraverso la cessione dei crediti Lega Nazionale Professionisti e dei crediti derivanti dalla cessione dei diritti televisivi.

Le disponibilità liquide aumentano da € 3,38 milioni a € 4,26 milioni.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori ovviamente è positivo per € 46,6 milioni (€ 69,4 milioni nel 2014/15). Infatti, i crediti verso enti del settore specifico ammontano a € 66,7 milioni (€ 90,8 milioni nel 2014/15) e i debiti verso enti del settore specifico diminuiscono da € 21,4 milioni a € 20.063.165.
Ai fini del Fair Play Finanziario si avrebbe una posizione finanziaria netta conforme a quanto richiesto dal Regolamento.

Le Attività.

Il totale delle attività è diminuito del 13,5%, passando da € 220,4 milioni a € 190,7 milioni.
Le immobilizzazioni immateriali, pari a € 101,4 milioni, sono diminuite di € 7 milioni ed incidono per il 53,2% sul totale dell’attivo.

La voce “concessioni, licenze, marchi e diritti simili” ammonta a € 9.787.629 (€ 11.029.898 nel 2014/15). Durante l’esercizio 2005/2006 il marchio di Udinese Calcio Spa fu oggetto di rivalutazione per 22 milioni, in relazione alla stima dei ricavi potenziali ad esso correlati e sulla base di una perizia asseverata da due professori universitari.
Il costo di acquisto per la costituzione del diritto di superficie sull'area dello "Stadio Friuli" è stato capitalizzato per € 4.550.000, ha la durata di 99 anni ed è ammortizzato in modo puntuale, sulla base dei giorni di durata.

Nello specifico le Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti diminuiscono da € 31.643.622 a € 8.222.500.

Le immobilizzazioni materiali, pari a € 2.658.349 (€ 2.955.246 nel 2014/15), registrano un decremento del 10%.

Le immobilizzazioni finanziarie, comprendono Partecipazioni in imprese controllate per Euro165.000, che riguardano la partecipazione totalitaria nella società “Stadium Hospitality Srl”, con capitale sociale di € 10.000, e la partecipazione totalitaria di “Udinese TV Trading & Energy Srl” per € 155.000. Entrambe non hanno ancora iniziato l'attività al 30.06.2016.
L’Udinese detiene una quota di partecipazione nella BCC Manzano per € 313. In data 04.08.2014 Udinese Calcio Spa ha acquistato n. 13.889 azioni della Veneto Banca Spa al prezzo unitario di € 36 per un controvalore complessivo di € 500.004. Già nel corso del 2014/15 si è provveduto alla svalutazione del titolo azionario di € 76.386,50. La partecipazione al 30.06.2016 risulta invece iscritta per il valore di € 1.702, a seguito di un'ulteriore svalutazione delle azioni in portafoglio per € 422.225.

Il Valore della Rosa.

Il valore netto dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, al 30 giugno 2016, è di € 34,7 milioni, mentre, al 30 giugno 2015, era pari a 39,9 milioni. Essi rappresentano il 18,2% del totale dell’attivo. Si è registrato un decremento di € 5,2 milioni.
Dall’esercizio 20141/5 è stato adottato il criterio di ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori in base alle quote decrescenti. In tal modo, è utilizzato un criterio di ripartizione del costo sull'intera durata contrattuale, che concentra la maggior parte dell'ammortamento nel cosiddetto "periodo protetto", variabile a seconda dell'età del calciatore, che è di due anni per i calciatori di età superiore ai 28 anni e di tre anni per i calciatori di età inferiore ai 28 anni. Per quanto riguarda l’aliquota di ammortamento del primo anno, si va da un minimo del 33,33% per i contratti di durata di 5 anni ad un massimo del 66,67% per i contratti di durata di 2 anni.

Gli effetti sul bilancio chiuso al 30/06/2016 sono stati i seguenti:
- Maggiori ammortamenti applicando il criterio a quote decrescenti anziché a quote costanti per l'importo di € 4.591.028;
- Minor risultato d'esercizio, al netto dell'effetto fiscale, per l'importo di € 3.500.761;
- Minor valore delle immobilizzazioni immateriali nette per € 4.591.028
- Minor patrimonio netto per € 3.500.761

Il Rendiconto Finanziario.

La variazione delle disponibilità liquide è stata positiva per € 880.006, in quanto la gestione corrente ha generato flussi finanziari positivi per € 24.386.788; l’attività di finanziamento ha generato flussi finanziari positivi per € 4.038.136 e il flusso di cassa generato dall’attività di investimento ha assorbito liquidità per € 27.544.917.
L’attività di finanziamento registra una variazione negativa dovuta al rimborso di debiti verso soci per finanziamenti per € 11.000.000, che ha determinato un deflusso di liquidità.
L’attività corrente registra l’Autofinanziamento Economico negativo per Euro 897.946.
Il deflusso dell’attività di investimento è stato determinato principalmente dall’Investimento netto nei diritti pluriennali prestazioni calciatori per Euro 20.905.270 e dall’ Investimento netto nelle altre immobilizzazioni immateriali per Euro 6.589.648.

La Gestione Economica.

L’Udinese Calcio Spa, a differenza degli altri club della Serie A, non annota nel valore della produzione i proventi derivanti dal realizzo delle plusvalenze sulla cessione dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori, ma li espone nella gestione straordinaria.
Il valore della produzione, senza plusvalenze, ma con i prestiti e gli altri ricavi da gestione calciatori, è aumentato dell’11,7%, passando da € 54.128.506 a € 60.453.170.
Invece, per quanto riguarda i costi di produzione, senza minusvalenze, si è verificato un decremento, da € 105,8 milioni a € 98.343.500.
Pertanto, anche per il 2015/16, permane lo squilibrio economico che determina una differenza negativa tra valore e costi della produzione per € 37.890.330 (-€ 51.693.038 nel 2014/15).
A questo punto, decisiva, per l’equilibrio economico, è la gestione straordinaria. Mentre nel 2014/15, l’eccedenza di plusvalenze sulle minusvalenze è stata di € 46,3 milioni, nel 2015/16 è stata di 12,3 milioni, risultando insufficiente.



I Ricavi

I proventi televisivi ammontano a circa € 36,1 milioni, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 33,8 milioni. L’incremento è stato del 6,6% e l’incidenza sul fatturato netto è del 66,58%.
I ricavi da gare, pari a circa € 5,86 milioni (€ 2,78 milioni nel 2014/15), aumentano del 111,2% e incidono per il 10,83% sul fatturato netto. L’incremento è dovuto ai ricavi da Gare Campionato aumentati a € 3.698.271 da € 1.242.812 e all’aumento degli incassi per abbonamenti aumentati da € 1.481.373 a € 2.158.861. Nella stagione 2015/16, gli abbonamenti sono stati pari a 10.303. Per la stagione 2016/17 il numero degli abbonamenti è aumentato a 10.750 abbonamenti per un ricavato di circa 2,848 milioni, dei quali 0,8 milioni relativi ad abbonamenti della nuova “Club House Udinese”.

I Proventi da sponsorizzazioni e cartellonistica risultano in aumento, perché ammontano a € 5.037.760; mentre, nel 2014/15 erano pari a € 4.256.502. Tali proventi si riferiscono, per € 1.410.000 allo Sponsor Ufficiale, di cui € 510.000 a titolo di sponsorizzazione dello stadio, e per € 400 mila (€ 400 mila nel 2014/15) allo Sponsor Tecnico e per € 3.227.760 (€ 2.656.502 nel 2014/15) ai contratti con Sponsor istituzionali, Fornitori ufficiali e tecnici, Partner commerciali e ai proventi relativi alla cartellonistica pubblicitaria all’interno dello stadio per le partite casalinghe della prima squadra. I proventi pubblicitari vari ammontano a € 1.159.409 (€ 1.013.738 nel 2014/15).
Il rapporto con la società HS Football Srl, in qualità di sponsor tecnico, ha la durata di 5 anni ed è giunto al quarto anno. Per quanto riguarda il rapporto di sponsorizzazione con la Renault (marchio Dacia): il contratto di sponsorizzazione stipulato è della durata di 5 anni, fino alla stagione sportiva 2019/2020.
La ristrutturazione dell’impianto ha consentito di dar vita alla sponsorizzazione dello Stadio. E’ stato sottoscritto un contratto di sponsorizzazione dello Stadio Friuli con Dacia, con scadenza 30 giugno 2020. “Dacia Arena” affiancherà “Stadio Friuli” nella nominazione ufficiale, ma senza cessione di diritti di denominazione (naming rights) dell’impianto, quindi non si tratta di “naming rights” puro.
Nella Nota integrativa è specificato che i Contributi in conto esercizio pari ad € 1.135.864 (€ 361.589 nel 2014/15) si riferiscono principalmente a contributi ricevuti dalla UEFA.
I proventi da Lega diminuiscono da € 679.065 a € 1.225.333.

Il Player Trading.

Per l’Udinese, la gestione del “player trading”, storicamente, funge da traino all’intera gestione economica della società, che è abituata ad esporre un risultato positivo, da diversi anni. Si pensi che negli ultimi 10 anni il risultato del player trading, come risultato aggregato della somma tra componenti positivi e negativi della gestione economica dei calciatori e degli ammortamenti, è positivo per 176,7 milioni di Euro.
Tuttavia, l’esercizio 2015/16 evidenzia un risultato negativo per Euro 7,7 milioni.

I Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori risultano pari a € 1,45 milioni (€ 936 mila nel 2014/15).
La voce “Altri ricavi su cessione calciatori” è diminuita da € 8,2 milioni a € 4,8 milioni.



Le plusvalenze sono crollate da € 48,3 milioni a € 13,17 milioni.

L’ammortamento della rosa calciatori diminuisce da € 28,3 milioni a € 26.120.580 e dopo molti anni non è coperto dalla differenza tra plusvalenze e minusvalenze; infatti, il risultato finale del player trading è negativo per circa 7,7 milioni.
Sul risultato negativo del player trading hanno influito minori plusvalenze per 35,15 milioni di Euro e a scelta di passare al metodo degli ammortamenti decrescenti dei diritti pluriennali dei giocatori professionisti ha determinato maggiori ammortamenti per € 4.591.028.

L’Udinese sopporta dei costi, definiti “costi specifici tecnici” ammontanti ad Euro 14.891.176. Tali costi comprendono i costi per le consulenze tecnico sportive e tutti quei costi relativi all'attività tecnico sportiva per la gestione del trading calciatori. Nel 2014-15, i costi specifici tecnici erano pari a € 25.476.503; nel 2013/14 erano pari a € 24.010.413; nel 2012/13 sono stati pari a € 23.172.111; nel 2011/12 a € 21.543.844; nel 2010/11 erano pari a € 15.174.687 e nel 2009/10 ammontavano a € 13,1 milioni.

L’Udinese ha corrisposto agli agenti € 1.702.220 (€ 1.473.550 nel 2014/15).

I Costi.

Il 33,78% dei costi della produzione, senza minusvalenze, è rappresentato dai costi del personale, il 25% dai costi per servizi e il 35,96% dagli ammortamenti.
I costi per servizi, pari a € 24.585.782 (€ 36.106.741 nel 2014/15), sono diminuiti del 31,9%. Come descritto sopra, la voce principale dei costi per servizi riguarda i costi specifici tecnici pari a € 14.891.176, che rappresentano il 15,14% dei costi della produzione, senza minusvalenze, e il 27,5% del fatturato netto. I Compensi agli amministratori ammontano a € 435.226 (€ 417.543).
Il costo del personale aumenta del 6,4% e ammonta a € 33.225.292 (€ 31.235.600 nel 2014/15). Tali costi incidono per il 61,3% sul fatturato netto, senza plusvalenze e altri ricavi da player trading.
Il costo del personale tesserato ammonta ad € 29.614.382 ed incide per il 54,6% sul Fatturato netto.
Tenuto conto che il Regolamento sul Fair Play Finanziario, tollera un’incidenza del 70%, l’Udinese risulta essere società in linea con quanto auspicato dal Regolamento stesso in tema di costi del personale.
L’applicazione del criterio di ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, con quote decrescenti, ha determinato maggiori costi per 4,59 milioni di Euro.
L’incidenza dell’ammortamento della rosa calciatori sul fatturato netto è del 47,2%; pertanto, il costo di gestione del personale sarebbe pari al 108,5% del fatturato netto, senza plusvalenze. Anche se si volesse considerare solo il Costo del personale tesserato il Costo del Lavoro Allargato sul fatturato netto risulterebbe elevato (101,8%).

L’ammortamento delle altre immobilizzazioni immateriali risulta pari a € 8.419.669 e include l’Ammortamento lavori stadio per € 7.126.482

La gestione finanziaria risulta negativa per € 2,1 milioni, a causa di oneri finanziari per € 2.536.118; perdite nette su cambi per € 121.847 e proventi finanziari per € 571.970. Gli Interessi passivi verso altri finanziatori ammontano ad € 1.289.169 (€ 1.030.350 nel 2014/15); gli Interessi passivi su c/c bancari ammontano a € 873.853 (€ 519.334 nel 2014/15).

Gli Altri proventi straordinari diminuiscono da € 1.080.556 a € 120.710; mentre gli altri oneri straordinari aumentano a € 8.038.959 da € 679.166 del 2014/15.

Il Pareggio di bilancio.

Nonostante la perdita, l’Udinese dovrebbe rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario. Il risultato prima delle imposte risulta negativo per € 36.189.989. Il bilancio al 30 giugno 2015 evidenziava un risultato negativo prima delle imposte di € 7.073.924. Il bilancio al 30 giugno 2014 evidenziava un risultato negativo prima delle imposte di € 17,3 milioni. Al risultato aggregato, che è negativo per 60,5 milioni, bisognerà togliere le spese per le infrastrutture sportive, ed il settore giovanile.

Le imposte sul reddito evidenziano un saldo positivo di € 9.181.848, determinato soprattutto da IRES differita per € 9.181.848 (importo pari all’utilizzo del relativo fondo).

Conclusioni.

La Perdita 2015/16 è stata determinata da costi non monetari derivanti dall’applicazione del criterio degli ammortamenti con quote decrescenti ai lavori stadio e alla Rosa Calciatori, oltre a minori plusvalenze rispetto alla media degli ultimi anni.
Gli amministratori, per il 2016/17, prevedono un aumento dei ricavi relative alle plusvalenze. Nella prima fase della campagna trasferimenti 2016/2017 sono state realizzate importanti plusvalenze per un totale di oltre 31,5 milioni. Alcune delle cessioni a titolo temporaneo, prevedono delle clausole di riscatto con importi già fissati. Il probabile esercizio di tali diritti di riscatto permetterà la realizzazione di ulteriori plusvalenze, riportando il valore di tale posta in linea con i valori degli esercizi antecedenti alla Stagione Sportiva 2015/2016.


Lo sviluppo del fatturato, associato alla perseguita politica di ottimizzazione e controllo dei costi di gestione, fa ipotizzare agli Amministratori un soddisfacente futuro per l’Udinese.

lunedì 17 aprile 2017

I Conti del Tottenham 2015/16: quarto utile consecutivo con fatturato record.




Luca Marotta


Al 30 giugno 2016, il Gruppo, cui fa capo il club londinese del Tottenham Hotspur, per il quarto anno consecutivo, ha registrato un utile consolidato dopo le imposte di £ 33 milioni. Nell’esercizio precedente, l’utile consolidato dopo le imposte era pari a £ 9,4 milioni; mentre nel 2013/2014 fu evidenziato un utile di £ 65,3 milioni, dovuto alla plusvalenza record per la cessione di Gareth Bale al Real Madrid e nel 2012/2013 si registro il primo utile della serie, che era pari a £ 1.528.000.
I ricavi dell’esercizio 2015/16 registrano un incremento del 6,82% e raggiungono un livello record di £ 209,7 milioni; mentre, nel 2014/15 erano pari a £ 196,4 milioni.
Il club londinese mostra una posizione finanziaria netta a fine anno positiva per £ 47.6 milioni (2014/15: debito netto di £ 20,8 milioni) e un patrimonio netto positivo per £ 206,1 milioni (2014/15: £ 183.0 milioni).

Nella classifica “Football Money League” della Deloitte, relativa alla stagione 2015/16, il Tottenham, resta stabile, perché è posizionato al 12° posto con £ 209,2 milioni (€ 279,7 milioni).

Siamo in presenza di un club che oltre a fare utili e investe. Alla fine dell'anno gli investimenti netti del Club in immobilizzazioni sono stati pari a £ 288.0 milioni (2014/15: £ 217.9 milioni).

Il Gruppo ha continuato ad investire in modo significativo in onorari professionali e lavori relativi al progetto di Northumberland e, durante l’anno, la spesa cumulativa e aumentata da £ 59 milioni a £ 115,3 milioni. Gli Amministratori hanno anche sottolineato che il progetto dello stadio riversa effetti benefici sul territorio, poiché ha determinato più di 900 posti di lavoro in diversi settori di impiego.
Anche per il Centro di Formazione prosegue la costruzione di una struttura abitativa 46 camere da letto, destinata a ospitare i calciatori della prima squadra e dell'Academy, che sarà aperta nei primi mesi del 2018.

Il Club continua a rispettare e sostenere sia il Fair Play Finanziario dell’UEFA che quello della Premier League.

La proprietà.

Al 30 giugno 2016, la società ‘Enic International Limited’, registrata alle Bahamas, deteneva 182.952.721 azioni ordinarie, pari all'85,55% di ‘Tottenham Hotspur Limited’.
La società ‘Enic International Limited’ è di proprietà al 70,59% di Joe Lewis, residente nelle Bahamas, mentre il presidente Daniel Levy e alcuni membri della sua famiglia, tramite un trust, controllano l'altro 29,41%.

La continuità aziendale.

Al momento dell’approvazione del bilancio, gli Amministratori hanno la ragionevole aspettativa che la Società ‘Tottenham Hotspur Limited’ ed il Gruppo abbiano adeguate risorse per continuare l’attività operativa in un futuro prevedibile, pertanto hanno adottato il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio. Gli Amministratori degli “Spurs” ritengono che il business del Gruppo abbia solide basi e che avrà un capitale circolante sufficiente per il prossimo futuro.
Il Consiglio di Amministrazione ha scritto che monitora costantemente l'esposizione del Gruppo a una serie di rischi e incertezze, tra cui l’andamento sportivo della Prima Squadra e il connesso livello di spesa, la situazione economica generale e la necessità di eventuali supporti finanziari aggiuntivi per il finanziamento del progetto del nuovo stadio. Gli Amministratori ritengono che questi rischi e incertezze siano attenuati anche dalla natura robusta del business del Tottenham, con particolare riferimento ai diritti TV garantiti dalla partecipazione alla FA Premier League.
Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha riconosciuto che la struttura del capitale e del business cambierà con il progredire del progetto Northumberland, ed è soddisfatto del livello di finanziamento che può essere ottenuto.

Lo Stato Patrimoniale.



Il totale delle attività è aumentato del 52,81%, passando da £ 409,2 milioni a £ 6259,34 milioni.
La struttura dell’attivo patrimoniale è composta per il 62% da attività non correnti. Le immobilizzazioni materiali incidono sul totale dell’attivo per il 46% e quelle immateriali per il 15,7%.
Il totale delle attività non correnti ammontante a £ 387,4 milioni (£ 351,4 milioni nel 2014/15), segna un incremento del 10,25%.
L’attivo corrente, pari a £ 237,9 milioni, è caratterizzato dalla predominanza delle disponibilità liquide ammontanti a £ 172,56 milioni.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è superiore a 1, essendo pari a 1,49 (1,81 nel 2014/15).
Ciò vuol dire che il valore dei beni del club è sufficiente per pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 1,2 (0,34 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve è in grado di pagare i debiti a breve.
Le attività correnti risultano pari a £ 237,9 milioni (£ 57,8 milioni nel 2014/15) , hanno registrato un incremento di £ 180 milioni e e sono sufficienti a coprire il passivo corrente che ammonta a £ 198,9 milioni (£ 172,3 milioni nel 2014/15). Pertanto, il capitale circolante netto è positivo per £ 38,9 milioni, mentre nel 2014/15 era negativo per £ 114,5 milioni. Tuttavia, tale dato include anche risconti passivi per £ 132,5 milioni (£ 80,4 milioni nel 2014/15).

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,49 (0,81 nel 2014/15).
L’equity ratio è diminuito al 32,9% dal 44,7%.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto consolidato è positivo e ammonta a £ 206 milioni (£ 183 milioni nel 2014/15). La variazione positiva di £ 23 milioni, rispetto all’esercizio precedente, è dovuta all’utile di esercizio pari a £ 33 milioni e dalla riduzione dovuta all’acquisto di azioni privilegiate per £ 10 milioni.
Il capitale sociale è rimasto invariato a £ 10,646,454. Il numero delle azioni ordinarie è di 212.929.088 del valore nominale di 5p.
Durante l’anno sono state acquistate dalla società n. 1.000.000 di azioni privilegiate per l’importo di £ 10 milioni, impattando negativamente per lo stesso importo sul patrimonio netto.

I mezzi propri finanziano il 32,9% delle attività.
Il Patrimonio Netto essendo positivo è conforme a quanto richiesto dal regolamento del Financial Fair Play.

La Posizione Finanziaria Netta.



La posizione finanziaria netta consolidato è positiva e ammonta a £ 48,68 milioni. Nel 2014/15, la posizione finanziaria netta era negativa per £ 21 milioni. La variazione è dovuta principalmente all’aumento delle disponibilità liquide. Le disponibilità liquide sono passate da £ 10,7 milioni a £ 172,56 milioni, segnando un decremento di £ 161,8 milioni.
Una parte dell’indebitamento finanziario lordo è “virtuoso”, essendo dovuto all’attività di investimento nelle infrastrutture.
I debiti bancari, esposti in bilancio, al netto dei costi, ammontano complessivamente a £ 123,88 milioni di cui £ 1.354.000 con scadenza entro l’esercizio successivo. Al 30 giugno 2015, i debiti bancari, al netto dei costi, ammontavano a £ 12,93 milioni.
I debiti bancari riguardano un prestito di £ 16.000.000 da parte di Investec Bank, che è stato usato per finanziare la costruzione del nuovo Centro Sportivo (Training Ground), ed è garantito dallo stesso. Nel mese di agosto 2015 è stato esteso a £ 25.000.000 ed è rimborsabile entro il 31.12.2022.
Nel dicembre 2015, è stato siglato un contratto per un prestito bancario di £ 200.000.000, con HSBC Bank plc, Goldman Sachs Bank USA e Bank of America Merrill Lynch International Limited  per costruire il nuovo stadio. Il prestito è garantito dal vecchio stadio “White Had Lane Stadium” e da futuri incassi per le gare e le aree di ospitalità aziendale generato allo stadio. In bilancio, figura l’importo di £ 100.000.000 al netto di £ 855.000 di costi associati, che vengono ammortizzati in base alla durata del prestito. Tale prestito è rimborsabile entro dicembre 2017.

Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è a credito per circa £ 5,8 milioni (£ 27,35 milioni nel 2015).
I crediti commerciali per cessioni calciatori ammontano a £ 44,2 milioni (2014/15: £ 53,5 milioni).
I debiti commerciali a breve per cessioni calciatori ammontano a £ 19,8 milioni (2014/15: £ 21 milioni). I Debiti commerciali a lungo termine per l'acquisizione di calciatori sono pari a £ 18,57 milioni (£ 5,1 milioni nel 2014/15).
Considerando insieme l’indebitamento finanziario netto con il saldo debitorio da compravendita calciatori si ha una posizione finanziaria netta positiva pari a £ 54,5 milioni (£ 5,6 milioni nel 2014/15), in linea conformità al regolamento del Fair Play Finanziario, che permette una posizione finanziaria netta negativa inferiore al fatturato netto.

I Flussi di Cassa.

La variazione delle disponibilità liquide ha registrato un incremento di £ 161,8 milioni.
La gestione operativa ha generato un flusso di cassa netto positivo per £ 116,1 milioni (2014: £ 38,35 milioni).
L’attività di investimento ha assorbito un flusso di cassa per £ 36,47 milioni, mentre nel 2014/15 si era verificato un assorbimento per £ 52,2 milioni. Infatti sono stati effettuati investimenti in immobilizzazioni materiali per £ 74,35 milioni (£ 41,9 milioni nel 2014/15) e smobilizzi per £ 10,3 milioni (£ 238 mila nel 2014/15). Inoltre, il gruppo ha registrato un esborso di £ 46,1 milioni (2014: £ 64,4 milioni) per acquisire giocatori, mentre dalle vendite di calciatori ha ricevuto £ 73,7 milioni (2014: £ 53,8 milioni).
L’attività di finanziamento ha generato flusso di cassa positivo per circa £ 82,21 milioni, mentre nel 2014/15 si è registrato un deflusso di cassa netto per £ 13,9 milioni.
Infatti, durante il 2015/16, il Gruppo ha visto affluire flussi monetari positivi per £ 110,75 milioni derivanti da prestiti, ha effettuato rimborso di prestiti per £ 18,5 milioni e ha acquistato privilegiate per £ 10 milioni.

Il Valore della Rosa.



Mentre nel 2014/15 si è registrato un forte aumento del valore della Rosa dei calciatori, a seguito degli investimenti effettuati, nel 2015/16 le immobilizzazioni immateriali sono diminuiti da £ 108,6 milioni a £ 98,5 milioni.
Nel corso dell'esercizio sono stati acquistati giocatori per un costo totale di £ 53,3 milioni (£ 37,3 milioni nel 2014/15), sono stati ceduti calciatori con un valore di libro pari a £ 30,4 milioni (£ 37,3 milioni nel 2014/15); sono state effettuate svalutazioni per £ 1,5 milioni (£ 3 milioni nel 2014/15) e sono stati effettuati ammortamenti per £ 31,4 milioni (£ 37,2 milioni nel 2014/15).
Durante l’esercizio 2015/16, sono stati ceduti: Roberto Soldado al Villarreal CF; Paulinnho al Guangzhou Evergrande; Capoue al Watford; Stambouli al PSG; Aaron Lennon all’Everton; Vlad Chiriches al Napoli; Holtby all’HSV; Andros Townsend (Newcastle United); Younès Kaboul (AFC Sunderland). Mentre, sono stati acquistati: Kevin Wimmer dal FC Koln; Kieran Trippier dal Burnley; Toby Aldwerweireld dall’Atletico Madrid; Njie dall’Olympique Lyonnais e Heung-Min Son dal Bayer Leverkusen.

Dopo la chiusura dell’esercizio sono stati acquistati: Wanyama (Southampton); Janssen (AZ Alkmaar); Sissoko (Newcastle United); • G-K Nkoudou (OM Marsiglia).
Sempre dopo la chiusura dell’esercizio sono stati ceduti: Ward (Ipswich Town); A. Pritchard (Norwich City); Ball (Rotherham United); Yedlin (Newcastle United); Chadli (West Bromwich Albion); Mason (Hull City).
Lopez è stato acquisito in prestito dall’ Espanyol; mentre, Fazio è stato ceduto in prestito all’ AS Roma;
Bentaleb è stato ceduto in prestito al FC Schalke; Njie è stato ceduto in prestito al Marsiglia OM: Lesniak è stato ceduto in prestito al Slovan Liberec.
La spesa netta per tali operazioni è stato di circa £ 31.379.000.

Le Immobilizzazioni materiali.

Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali, durante il 2015/16, è aumentato da £ 217,9 milioni a £ 287,9 milioni. L’importo delle immobilizzazioni materiali in corso di costruzione è aumentato da £ 97,6 milioni a £ 167,2 milioni. Tale valore è comprensivo di terreni, fabbricati e spese di progettazione del nuovo stadio. Nel caso in cui il progetto del nuovo stadio non si realizzi, una parte della cifra di £ 115,32 milioni (£ 59,9 milioni nel 2014/15), riguardante oneri professionali e oneri capitalizzati, potrebbe essere portata direttamente e interamente a costo.
Secondo il parere degli Amministratori, il valore corrente di mercato dei terreni e fabbricati, pari a £ 109 milioni (£ 108,9 milioni nel 2014/15), è in linea con il valore di bilancio.

La Gestione Economica.



Il fatturato netto aumenta del 6,82%, da £ 196,38 milioni, a £ 209,77 milioni, fissando un nuovo record storico.
Deloitte riclassifica il fatturato del Tottenham nella “Football Money League” nel seguente modo: ‘Matchday’ per £ 40,8 (€ 54,6 milioni); ‘Broadcasting’ per £ 110,4 milioni (€ 147,6 milioni); ‘Commercial’ per £ 58 milioni (€ 77,5 milioni).
Nella Nota Integrativa, il fatturato è suddiviso nel seguente modo: “Match receipts” per £ 40.782.000 (£ 41.248.000 nel 2014/15); UEFA Prize Money £ 15.516.000 (£ 4.725.000 nel 2014/15); “TV and Media” per £ 94.838.000 (£ 90.536.000 nel 2014/15) e “Commercial” per £ 58.634.000 (£ 59.868.000 nel 2014/15).
La biglietteria per le partite della Premier League ha registrato incassi pari a £ 22,2 milioni, mentre nel 2014/15 erano pari a £ 22,3 milioni. Lo Stadio ha continuato a registrare il “tutto esaurito” per tutte le gare casalinghe di Premier League. Secondo gli Amministratori, tale dato sottolinea ulteriormente la necessità di disporre di uno stadio con una maggiore capacità per far fronte alla domanda e soddisfare una lista d'attesa per gli abbonamenti stagionali che è salita a 63.200. I ricavi da competizione UEFA, compreso il botteghino, a causa del raggiungimento degli ottavi di UEFA Europa League, ammontano a £ 18,7 milioni (£ 7,1 milioni nel 2014/15). In base ai dati comunicati dall’UEFA, riguardante la distribuzione 2015/16 dei premi di Europa League, il Tottenham ha percepito Euro 20,855,456. I ricavi da Coppe Nazionali ammontano a £ 2,4 milioni (£ 4,4 milioni nel 2014/15).
I ricavi per diritti audiovisivi nazionali sono aumentati a £ 94,8 milioni, registrando un incremento del 4,75% (nel 2014/15: £ 90,5 milioni). In campionato è stato raggiunto il terzo posto (quinto posto nel 2014/15).
I ricavi commerciali nel complesso sono diminuiti del 2,3%; infatti, i proventi da sponsorizzazioni e da “Corporate Hospitality” sono diminuiti a £ 48,8 milioni; nel 2014/15 ammontavano a £ 48,9 milioni e i ricavi da merchandising sono diminuiti a £ 12 milioni (nel 2014/15: £ 12,3 milioni).



Il costo del personale è pari a £ 100 milioni (£ 100,8 milioni nel 2014/15). Il rapporto tra costo del personale e fatturato netto, è diminuito, passando dal 51,3% al 47,7%. Tale indicatore è ben al di sotto del limite massimo auspicato dal Fair Play Finanziario, che è pari al 70%. Rispetto al 2014/15 non sono stati sostenuti costi per risoluzione contrattuali (£ 6,5 milioni nel 2014/15) ma sono stati sostenuti altri costi per contratti per £ 4.552.000.
Il numero medio dei dipendenti è aumentato da 399 a 409. Inoltre, si è ricorso all’utilizzo di 512 unità (nel 2014/15: 529), impiegate in modo temporaneo, per i match days.
Il compenso agli amministratori è stato di £ 4,819,000 (£ 4,311,000 nel 2014/15), tra questi il compenso più elevato è stato di £ 2,843,000.
Gli altri costi operativi aumentano da £ 48,8 milioni a £ 54 milioni.

Il risultato del Player Trading è negativo per £ 4,7 milioni, nel 2014/15 era negativo per £ 17,38 milioni. Nel 2015/16, le plusvalenze realizzate non sono riuscite a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori. L’eccedenza di plusvalenza è pari a £ 27 milioni (£ 21,18 milioni nel 2014/15).
Le plusvalenze del 2015/16 hanno riguardato:Paulinnho (Guangzhou Evergrande); Holtby (HSV); Capoue (Watford); Younès Kaboul (AFC Sunderland); Stambouli al PSG; Vlad Chiriches (Napoli); Roberto Soldado (Villareal); Aaron Lennon (Everton); Andros Townsend (Newcastle United).

Gli ammortamenti e gli altri proventi oneri per cessioni calciatori si riducono da £ 38,6 milioni a £ 31,78 milioni.
La gestione finanziaria è negativa per £ 4,2 milioni, nel 2014/15 era negativa per £ 4,58 milioni. I costi finanziari sono diminuiti da £ 8,8 milioni a £ 7,2 milioni. I proventi finanziari sono diminuiti da £ 4,2 milioni a £ 2,9 milioni.

Per quanto riguarda il pagamento degli Agenti, nel sito internet del club, è specificato che nel periodo 1° ottobre 2014 al 30 settembre 2015, il totale netto corrisposto è stato di £ 5,987,052; mentre nel periodo dal 2 febbraio 2016 al 31 gennaio 2017, il totale netto corrisposto è stato di £7,167,773.

Il “Breakeven Rule”

Il Tottenham non ha problemi per quanto riguarda l’obiettivo del pareggio di bilancio, considerando anche le varie soglie di tolleranza del Fair Play Finanziario.
Il risultato prima delle tasse 2013/14 è positivo per £ 80 milioni, quello del 2014/15 è positivo per £ 12 milioni e quello del 2015/16 è positivo per £ 38,45 milioni.

Il Fair Play Finanziario della Premier League.

I Tottenham rispetta la regola che stabilisce che i Club della Premier League non devono più registrare perdite triennali aggregate superiori a £ 105 milioni.
Il Tottenham rispetta anche la regola sulle misure di controllo dei costi a breve termine (“Short Term Cost Control Measure”).

Conclusioni.

Il quarto utile consecutivo, è stato conseguito con un fatturato livello record di £ 209.8 milioni, ed un miglioramento delle prestazioni sportive in Premier League.
Anche il consolidato 2015/16 di “Tottenham Hotspur Limited” presenta dei risultati in linea con i parametri del Fair Play Finanziario sia dell’UEFA che della Premier League. Innanzitutto, il Break-even Rule è ampiamente rispettato, il patrimonio netto è positivo e il rapporto tra costo del personale e ricavi rientra ampiamente nei limiti previsti dal Financial Fair Play e la posizione finanziaria netta è positiva.
L’ipotesi gestionale degli amministratori, che punta su uno stadio nuovo con una capacità maggiore rispetto ai 36.230 spettatori del White Hart Lane, per ottenere maggiori entrate, è anche confermata dal fatto che il Tottenham non riesce a soddisfare la richiesta di biglietti da parte dei suoi tifosi avendo una lista d'attesa per gli abbonamenti stagionali che è salita a 63.200. A ciò, si aggiunge anche l’investimento nel Centro di Formazione.
La decisione di smantellare lo storico “White Hart Lane” sarà presa quando si avrà una maggiore certezza sulla consegna del nuovo stadio.

Gli Amministratori del Tottenham guardano al futuro con ottimismo.

lunedì 10 aprile 2017

La Sfida dei conti: Fútbol Club Barcelona – Juventus.




Luca Marotta



Dal confronto dei dati di bilancio 2015/2016 di “Fútbol Club Barcelona” e “Juventus Football Club SpA” emerge la superiorità del club catalano in termini di fatturato. Molto probabilmente analizzando l’evoluzione nel tempo dello stesso, unitamente all’evoluzione dei successi sportivi conseguiti, risulta evidente una stretta correlazione tra successo sportivo e successo economico. A questa correlazione, va aggiunta la scelta del Barcellona, a livello di gestione economica, di improntare la stessa, in modo virtuoso, perseguendo l’equilibrio economico e il conseguente autofinanziamento, che ha permesso di rafforzare il club a livello patrimoniale, risolvendo anche il problema dell’indebitamento. A livello societario, si potrebbe individuare, tale svolta con l’avvicendamento della presidenza Rosell a quella di Laporta, che chiuse la sua gestione con una forte perdita.
Lo stesso discorso, su scala ridotta, può essere ripetuto per la Juventus, dal 2011/12, con cinque scudetti consecutivi e la stabile partecipazione alla UEFA Champions League, con i suoi ricavi fondamentali, per improntare una gestione che punti all’equilibrio economico. A livello societario, si potrebbe individuare, tale svolta con l’avvicendamento della presidenza Andrea Agnelli a quella di Jean-Claud Blanc, che dal pinto di vista dei successi sportivi ed economici non brillò.


La Forma Giuridica.

“Fútbol Club Barcelona” è una polisportiva costituita il 29 novembre 1899 sotto forma di associazione privata di persone fisiche senza scopo di lucro. Svolge la sua attività nel calcio, nel basket, nella pallamano, nel calcio a 5, hockey e altri sport, che contribuiscono ad appesantirne il bilancio. Una delle conseguenze della forma associativa è che tra i ricavi del “Fútbol Club Barcelona” figurano le quote associative. Al 30 giugno 2016 il numero dei soci risulta pari a 143.459. Le donne rappresentano il 26,4% del totale. I soci non Catalani sono 10.884. I soci di età inferiore ai 5 anni sono pari a 9.837, quelli con età maggior di 65 sono pari a 26.411 di cui quelli con età maggior di 80 sono pari a 6.379.
Juventus Football Club SpA è una società per Azioni quotata in Borsa. Juventus è controllata per il 63,77% da EXOR S.p.A., invece Lindsell Train Ltd. detiene il 10,01% del capitale sociale e la parte restante costituisce il flottante.

Il Valore dei club.

Dal punto di vista del valore dei due club non c’è storia il Barcellona vale quasi il triplo della Juventus.



La rivista americana Forbes ha valutato la Juventus 1.299 milioni di dollari USA, collocandola al nono posto della sua classifica, prima tra le squadre italiane. La stessa rivista ha valutato il Barcellona 3.549 milioni di dollari USA, collocando il club catalano al secondo posto dietro il Real Madrid.
La classifica Brand Finance Football 50 colloca la Juventus all’undicesimo posto, prima tra le squadre italiane, con un valore del Brand pari a 287 milioni di dollari USA.
Molto più elevato è il valore del Brand Barcellona, che è di 993 milioni di dollari USA ed occupa il terzo posto, in una classifica che vede al primo posto il Manchester United ed il Real Madrid.
Secondo la classifica “Football Clubs’ Valuation: The European Elite 2016” di KPMG, il valore medio dell’Enterprise value del Barcellona è di 2,7 miliardi di Euro, quello della Juve è di 983 milioni di Euro.

L’Attivo.

Il totale dell’Attivo è la sintesi numerica dei mezzi a disposizione. Al 30giugno 2016, il Barcellona ha un totale dell’attivo di poco inferiore a quello di “Juventus Football Club SpA”. Infatti, al 30 giugno 2016, l’attivo totale di Juventus Football Club SpA è pari a € 577,56 milioni, quello del Barcellona a € 546,48 milioni.



Se si osserva, il grafico relativa all’evoluzione dell’attivo negli ultimi otto esercizi, risulta evidente che dal punto di vista patrimoniale e quindi dei mezzi a disposizione, è stata la Juventus ad avvicinarsi al Barcellona. Non a caso nel periodo considerato, la Juventus ha investito nello stadio e nelle infrastrutture sportive.

Il Valore della Rosa.

Per quanto riguarda il valore contabile netto della rosa dei calciatori al 30 giugno 2016, Juventus Football Club SpA  espone un valore di poco inferiore a quello del Barcellona.

Il valore contabile netto della rosa dei calciatori di Juventus Football Club SpA  ammonta a € 186,17 milioni, quello dell’Barcellona a € 194,89 milioni.
Il motivo della lieve differenza risiede nel motivo che molti calciatori della prima squadra del Barcellona provengono dalla “Cantera”, ad esempio Messi ed Iniesta. Molto probabilmente, la maturazione dei giovani talenti è anche facilitata dal ricorso alle seconde squadre, che è per,esso in Spagna, ma non ancora in Italia.
Il valore contabile netto della rosa dei calciatori del Barcellona incide per il 35,66% dell’attivo, mentre quello di Juventus Football Club SpA incide per il 32,23% dell’attivo.
Nel caso dei due club il valore contabile dei calciatori è nettamente inferiore al valore di mercato degli stessi. Si pensi a Messi; ovviamente, bisogna anche considerare che il valore contabile al 30 giugno 2016 della Juventus conteneva la plusvalenza “latente” di Pogba.

Secondo il sito web “Transfermarkt”, la rosa calciatori della Juventus 2016/2017 ha un valore di mercato di 450,8 milioni; mentre quella del 2015/16 aveva un valore di mercato di 397,3 milioni.
La rosa calciatori del Barcellona 2016/2017 ha un valore di mercato di 756,5 milioni; mentre quella del 2015/16 aveva un valore di mercato di 698 milioni.

Le Altre Attività Non Correnti.

Per quanto riguarda le altre attività non correnti, al 30.06.2016, “Fútbol Club Barcelona” espone un importo inferiore a quello della Juventus, perché pari a € 217,67 milioni, mentre “Juventus Football Club SpA”  espone la cifra di € 264,22 milioni.
Il motivo potrebbe essere dovuto ai recenti investimenti in infrastrutture sportive da parte della Juventus, mentre il Barcellona aveva effettuato già effettuato gli investimenti.
Nel bilancio del Barcellona le immobilizzazioni materiali nette ammontano a € 142,8 milioni ed incidono per il 26,13% sul totale dell’attivo. La voce relativa a “Estadios y pabellones deportivos” è pari a 78,96 milioni di Euro, con un’incidenza sull’attivo del 14,45%.

Anche “Juventus Football Club SpA” possiede delle infrastrutture sportive come lo stadio e il centro sportivo. La presenza dello stadio di proprietà rende la struttura del bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina agli standard degli altri club europei. Il peso sul totale dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli ammortamenti, è del 23,5% circa. Al 30giugno 2016, la voce terreni e fabbricati ammonta a € 135.555.977. Gli ammortamenti sono stati pari a 2,9 milioni di Euro.




Il Patrimonio Netto.

Il Barcellona supera la Juventus in termini di mezzi propri apportati, soprattutto a causa dell’aver instaurato, dal 2011/12, una gestione economica virtuosa che ha determinato l’accantonamento degli utili conseguiti per un importo aggregato di circa 166 milioni in cinque anni.
Il Patrimonio Netto della Juventus Football Club SpA  è positivo e ammonta a € 53,38 milioni, quello del Barcellona a € 97,29 milioni.
Per Juventus Football Club SpA  i mezzi propri finanziano il valore totale dell’attivo per il 9,24%, mentre per il Fútbol Club Barcelona per il 17,8%.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile.
Nel caso del Barcellona, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,217 (1,125 nel 2014/15), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
Nel caso della Juventus, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,1 (1,1 nel 2014/15), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve.
Nel caso del Barcellona, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,33 (0,40 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, come evidenziato dagli amministratori, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 33 milioni (€ 76,3 milioni nel 2014/15); tuttavia anche, escludendo i ratei e risconti passivi, l’indice di solvibilità corrente sarebbe inferiore a 1 poiché sarebbe pari a 0,36 (0,48 nel 2014/15).
Nel caso della Juventus, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,48 (0,34 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.  Tuttavia, nel caso in questione, i debiti a breve comprendono anticipi da clienti correnti per 31,5 milioni di Euro.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1.
Nel caso del Barcellona, l’indice di indebitamento è pari a 0,22 (0,13 nel 2014/15), che segnala il prevalere delle Liabilities sui mezzi propri.
Nel caso della Juventus, è pari a 0,102 (0,104 nel 2014/15). Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale sui mezzi propri. Infatti, anche l’equity ratio è basso, perché pari al 9,2%.

L’indebitamento Finanziario Netto.



A livello di indebitamento finanziario Netto, il Barcellona evidenzia un situazione migliore rispetto a quella della Juventus, che è appesantita anche dal debito finanziario relativo allo stadio per 56,4 milioni di Euro.

L’indebitamento finanziario netto del Barcellona, comprensivo del saldo tra crediti e debiti verso enti sportivi, risulta pari a € 27,2 milioni. Quindi, in considerazione di un importo di fatturato netto pari a € 620 milioni, possiamo affermare che l’indebitamento finanziario netto rientra abbondantemente nei limiti auspicati dal Regolamento UEFA. Per quanto riguarda l’EBITDA 2015/16 del Barcellona, nel bilancio sono riportati due valori. Il primo è quello derivante dalla somma tra risultato operativo e ammortamenti, che è pari a 120 milioni di Euro e il secondo che serve per il calcolo dell’equilibrio patrimoniale che è pari a 139,6 milioni di Euro. In ogni caso l’indebitamento finanziario netto è inferiore all’Ebitda. Il rapporto di tale indebitamento finanziario netto, comprensivo dei debiti e crediti per trasferimenti giocatori, con l’EBITDA, pari a 120 milioni, è ottimo essendo pari a 0,22. Per quanto riguarda le disponibilità liquide, il club mostra liquidità disponibili per 27 milioni di euro, con debiti verso banche diminuiti di 31 milioni, da € 52,3 milioni a € 20,9 milioni. I debiti bancari ammontano complessivamente a € 20.970.000 (€ 52.266.000 nel 2014/15), risultano in diminuzione di 31,3 milioni e finanziano il 3,8% delle attività. Tali debiti riguardano la proroga del pagamento di un finanziamento che scadeva il 30.06.2015. I crediti verso Enti sportivi ammontano complessivamente a € 45,9 milioni (€54,5 milioni nel 2014/15) di cui € 45.965.000 riguardanti i club per la cessione di calciatori. Tra gli importi rilevanti risultano: Arsenal FC (Alexis Sanchez) per € 10,8 milioni; Everton (Deulofeu) per 3,9 milioni; Chelsea Football Club (Pedro Rodríguez) per per € 9,2 milioni, Borussia Dortmund GmgH & Co. KGAA (Marc Bartra) per € 8 milioni, Aston Villa FC Limited (Adama Traoré) per € 3.986.000.
I debiti verso Enti sportivi risultano pari a 75,4 milioni (€ 102,31 milioni nel 2014/15), di cui 72,4 milioni a breve. Il Barcellona risulta indebitato principalmente con Olympique Lyonnais (Umtiti) per € 25 milioni; Liverpool, F.C. (Luis Suárez) per € 17,9 milioni; Atlético de Madrid (Arda Turan) per € 14 milioni, Sevilla Club de Fútbol, SAD (Ivan Rakitic, Aleix Vidal) per € 7,48 milioni e Real Sociedad de Fútbol, S.A.D. (Claudio Bravo) per € 2,5 milioni. Invero, gli Amministratori del Barcellona, nella loro analisi considerano anche l’Indebitamento netto dato dalla differenza tra tutti i crediti e le disponibilità liquide, da una parte, e tutti i debiti compresivi anche dei debiti finanziari e i ratei e risconti passivi. Nel 2015/16, per quanto concerne l'indebitamento netto, è passato da 328 milioni di euro dell'anno precedente a 287.456.000 (€ 271.467.000 senza i progetti straordinari). Per quanto riguarda il debito, rispetto al 2010/11, è comunque diminuito di 143 milioni di euro. Il rapporto tra EBITDA e debito netto fornisce notizie sulla sostenibilità del debito, in altre parole in quanti anni esso possa essere restituito, destinandovi completamente il risultato della gestione operativa, prima del calcolo degli ammortamenti. Il rapporto tra indebitamento netto ordinario, pari a 271 milioni di Euro ed EBITDA, pari a Euro 139.617.000, si è attestato a 1,94 (3,24 nel 2014/15; 2,1 nel 2013-14 e 2,8 nel 2012-13), inferiore al massimo di 2,5 stabilito per la stagione. Un obiettivo chiave del 2015/16 era quello di ristabilire la regola dell’equilibrio patrimoniale che la stagione precedente non era stato conseguito. L’indice raggiunto nel 2015/16 significa anche che il Club si colloca dentro i parametri di equilibrio patrimoniale previsti per la stagione 2017/18. Anche per il Fair Play Finanziario Spagnolo il Barcellona espone risultati conformi al Regolamento, per quanto riguarda l’indice dell’indebitamento netto, al 30 giugno 2016, il rapporto tra Indebitamento Netto, pari a Euro 22.550.000 e Ricavi Rilevanti, pari a Euro 654.371.000, è del 3,4%; mentre, al 30 giugno 2015 era del 7%. In entrambi i casi entro il limite del 100%.

Per quanto riguarda la Juventus, nel 2015/16, il totale lordo dei debiti finanziari è aumentato da € 196,6 milioni del 30/06/2015 a € 232,1 milioni del 30 giugno 2016. I debiti verso le società di factoring ammontano a € 136,4 milioni, il debito verso l’Istituto per il Credito Sportivo (“debito virtuoso” per infrastrutture sportive) risulta pari a € 48,7 milioni. I debiti verso le banche risultano pari a a € 39,3 milioni. I debiti verso società di Leasing, ammontano a € 7,7 milioni (anche questi,” debiti virtuosi”, perché riguardano il Centro Sportivo di Vinovo). Le altre passività finanziarie risultano azzerate.  Al 30 giugno 2016, la Società disponeva di linee di credito bancarie per € 414,5 milioni. Le Disponibilità liquide risultano pari a € 28,6 milioni. Le attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni, si riferiscono a liquidità depositata su conto corrente a garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo. Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo per € 78,4 milioni (€ -13,9 milioni al 30/06/15). I Crediti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti sono pari a € 70,8 milioni (€ 79,7 milioni, al 30/06/15). I Debiti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti risultano pari a € 149,2 milioni (€ 93,6 milioni, al 30/06/15). L’indebitamento finanziario netto della Juventus, con l’aggiunta del saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è inferiore ai ricavi e risulta conforme al Fair Play Finanziario.

Altre Passività
Per quanto riguarda il Barcellona bisogna porre in rilievo che il debito complessivo verso il personale ammonta a € 117,3 milioni e finanzia il 21,5% dell’attivo. I debiti verso il personale sportivo ammontano complessivamente a € 115,2 milioni (€ 107,8 milioni nel 2014/15), e finanziano il 21,1% dell’attivo. Da notare che il debito verso il personale sportivo a lungo termine ammonta a € 20,09 milioni (€ 11,68 milioni nel 2014/15) e comprende le liquidazioni di fine rapporto. Il debito verso il personale sportivo corrente rappresenta circa il 37,48% del costo del personale sportivo, il che significa che gli stipendi riguardano più mensilità. Infatti, gli amministratori hanno scritto che nei primi giorni di luglio 2016 è stato effettuato il pagamento dei salari del personale sportivo. Successivamente al 30 giugno 2016 e prima della preparazione del bilancio, il Club ha ufficializzato il rinnovo di tre contratti con i giocatori della prima squadra di calcio, che hanno assegnato un bonus di firma di 64 milioni di euro.
Per quanto riguarda la Juventus, tra le passività correnti figurano debiti verso il personale per retribuzioni pari a € 28,4 milioni che è pari al 12,8% del costo del personale. Bisogna anche evidenziare che nel passivo non corrente figura la voce “Fondo per benefici ai dipendenti non corrente” per € 4.540.034. Tale voce si riferisce al piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014/2015–2017/2018 (Long Term Incentive Plan) approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2015 che attualmente riguarda i due Amministratori Delegati e 17 dipendenti che occupano posizioni di rilievo nell’impresa. Uno degli obiettivi di tale piano è la fidelizzazione dei beneficiari.

Il Passivo.

Il Passivo lordo totale di Juventus Football Club S.p.A., pari a 524,17 milioni di Euro, è ovviamente maggiore a quello del Fútbol Club Barcelona pari a 449,2 milioni di Euro. L’incidenza del passivo a breve termine sul passivo totale per il Fútbol Club Barcelona è pari al 90,73%, mentre per Juventus Football Club S.p.A. è del 50,9%.
Il capitale circolante netto del Fútbol Club Barcelona è negativo per € 273,7 milioni a causa del prevalere del passivo a breve termine, pari a 407,6 milioni di Euro, sull’attivo a breve termine, pari a 133,9 milioni di Euro.
Mentre il capitale circolante netto di Juventus Football Club SpA  è negativo per € 139,89 milioni a causa del prevalere del passivo a breve termine, pari a 267 milioni di Euro, sull’attivo a breve, pari a 127,16 milioni di Euro.

Per quanto riguarda il Barcellona, bisogna anche evidenziare che, nel bilancio 2015/16, era evidenziata l’esistenza di numerose controversie legali, tra cui due controversie riguardavano il Caso Neymar.

Il Fatturato.

Bisogna risalire alla stagione sportiva 2004/2005 per vedere un fatturato della Juventus superare quello del Barcellona.

Il grafico seguente, che utilizza i dati di Deloitte Football Money League, mostra l’evoluzione nel tempo dal 2003/2004 del fatturato netto dei due Club, in particolare, come dal 2005/2006 il Barcellona abbia superato costantemente e di gran lunga la Juventus. Non a caso, dal 2005/2006 il Barcellona ha vinto ben 4 Champions League, precisamente quelle del 2005/06; 2008/09; 2010/11 e 2014/15. Inoltre, il Barcellona dal 2004/05 ha vinto otto volte il Campionato.



La tabella seguente, che utilizza sempre i dati di Deloitte Football Money League, mostra nel dettaglio l’evoluzione nel tempo dal 2003/2004 del fatturato netto dei due Club e come sulla Juventus abbia pesato la vicenda “Calciopoli”. Per il club bianconero si può notare l’inversione di tendenza nel volume del fatturato dal 2011/12, che coincide con un periodo caratterizzato dal successo sportivo con 5 scudetti consecutivi ed una finale di Champions League disputata, proprio contro il Barcellona. Sembra confermata la tesi che il successo sportivo determini il successo economico.
  



Per il Barcellona il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del fatturato netto dal 2004 è stato dell’11,4%.
Per la Juventus il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del fatturato netto dal 2004 è stato del 3,9%.

I Dati di bilancio del Conto Economico



Dai dati di bilancio, risulta che nel 2015/16, il fatturato netto di Fútbol Club Barcelona pari a € 620,1 milioni è di molto superiore a quello di Juventus Football Club SpA ammontante a € 341,49 milioni.

I motivi della superiorità schiacciante del “Fútbol Club Barcelona” risiede essenzialmente nei Ricavi Commerciali, che sono il triplo di quelli della Juventus. I ricavi commerciali del Barcellona sono pari a 260 milioni di Euro; mentre, quelli della Juventus sono pari a 83,5 milioni di Euro.
Anche per quanto riguarda i ricavi da gare i ricavi del “Fútbol Club Barcelona” sono circa il triplo di quelli della Juventus. I ricavi da gare del Barcellona sono pari a 128,6 milioni di Euro; mentre, quelli della Juventus sono pari a 43,7 milioni di Euro. Su tale dato potrebbe influire la diversa capienza dello “Juventus Stadium”, pari a circa 41.507 spettatori, rispetto alla capienza del “Camp Nou” pari a 99.354, come anche la numerosità della tifoseria e la fidelizzazione della stessa.
Anche per gli altri ricavi prevale il Barcellona.

Invece, sul fronte dei ricavi per diritti TV, prevale la Juventus. I ricavi per diritti TV del Barcellona sono pari a 168,1 milioni di Euro; mentre, quelli della Juventus sono pari a 194,9 milioni di Euro.

L’Indice di “Efficienza Televisiva” della Rosa dei Calciatori.

L’efficienza televisiva della rosa dei calciatori può essere misurata dal rapporto tra ricavi TV e valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
Quanto maggiori sono i ricavi TV e quanto è minore il valore contabile della rosa, tanto maggiore sarà l’efficienza televisiva.
Nel caso specifico l’indice di efficienza televisiva di “Juventus Football Club SpA” 1,05 è migliore di quello di “Fútbol Club Barcelona” pari a 0,86.
Questo vuol dire che nel caso della Juventus il valore dei ricavi televisivi supera quello del valore contabile netto della Rosa Calciatori e quindi l’investimento nella rosa della Juventus si è dimostrato relativamente più “efficiente” di quello del Barcellona. .



In ogni caso le variabili da considerare sono molteplici, come ad esempio l’esistenza di una concorrenza nel mercato televisivo nazionale, o il meccanismo di distribuzione dei diritti TV.

Le plusvalenze

Per la Juventus, i proventi da gestione diritti calciatori aumentano di 22,8 milioni di Euro, da € 23,5 milioni a € 46,4 milioni. Tale voce comprende plusvalenze complessive per € 36.716.000 (€ 20,6 milioni nel 2014/15). Il maggiori importo ha riguardato: Vidal Pardo Arturo Erasmo (Bayern Munchen AG) per € 30.985.000. L’importo dei proventi derivanti da cessioni calciatori risulta in ogni caso inferiore agli ammortamenti calciatori.

Per il Barcellona, le cessioni dei giocatori hanno determinato delle plusvalenze per Euro 48.395.000, di cui Euro 47.145.000 riguardano giocatori ceduti nel 2015/16 ed Euro 1.250.000 riguardano dei bonus per importi variabili per giocatori già ceduti nei precedenti esercizi. Anche per il Barcellona, l’importo dei proventi derivanti da cessioni calciatori risulta in ogni caso inferiore agli ammortamenti calciatori.

Il Costo del Personale e il “Costo del Fattore Lavoro”.

Il costo del personale del Fútbol Club Barcelona ammonta a € 371,7 milioni ed è superiore a quello del Juventus Football Club SpA  che risulta pari a 221,48 milioni di Euro.

IL COSTO DEL FATTORE LAVORO
In base ai calcoli degli amministratori del Barcellona, la ‘masa salarial deportiva’, ossia il costo del personale sportivo sezione calcio, comprensivo dei diritti di immagine e delle commissioni degli agenti, oltre che degli ammortamenti, è pari a € 435 milioni e incide sui ricavi al netto delle plusvalenze per il 69%. La ‘masa salarial’ della sezione calcio è di 396 milioni ed incide sul fatturato netto per il 63%.

Per quanto riguarda la Juventus, il Costo del Personale ammonta a € 221,48 milioni (€ 198,4 milioni nel 2014/15) e l’incidenza sul fatturato netto è del 64,9% (61,1% nel 2014/15), comunque in linea col Fair Play Finanziario. L’incidenza del costo del personale sui ricavi operativi lordi è più bassa e risulta pari al 57,1% (57% nel 2014/15) a causa delle plusvalenze.
Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammontano a € 67.046.721. In particolare, gli ammortamenti aumentano di € 18,87 milioni, a € 66,4 milioni e risultano effettuate svalutazioni per € 644 mila.
Se si considerasse tutto il costo del personale e gli ammortamenti calciatori, l’incidenza del costo del fattore lavoro allargato sarebbe dell’84,5%, se si considerasse solo il personale sportivo sarebbe del 77,5%%. In ogni caso superiore al Barcellona.

Per il Barcellona, i costi per servizi, comprensivi di diritti d'immagine di giocatori e allenatori e dei costi relativi agli agenti ammontano a € 108.813.000. I diritti di immagine sono diminuiti da € 30.475.000 a € 25.171.000.
Per la Juventus le spese per servizi esterni ammontano a € 51.503.546.

La Gestione Straordinaria.

Per quanto riguarda la Juventus, la gestione straordinaria comprende “Altri ricavi non ricorrenti”, pari a € 10,6 milioni, che si riferiscono per 10,3 milioni ai proventi netti derivanti dall’apporto al fondo immobiliare “J Village” della titolarità di gran parte dei diritti di superficie e diritti edificatori.

Sul bilancio 2015/16 del Barcellona ha esercitato un effetto negativo il “Lodo Can Rigalt”, che riguardava un contenzioso che ha determinato una perdita registrata nel bilancio al 30 giugno 2016 di 29.643.000 Euro.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura?
Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto, escluse le plusvalenze, e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso della Juventus, tale indicatore risulterebbe pari al 64,9%, pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 64,9 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, di circa diciotto mesi, superiore all’anno.
Nel caso del Barcellona l’indicatore è pari al 106,8%, questo vuol dire che gli investimenti ritornano sotto forma di incassi entro l’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, si otterrebbe la cifra di 48,5 milioni di Euro circa e per il Barcellona risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero 8,36 Euro.
Per la Juventus, considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo per € 20.214.377 e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 3,8 Euro; nell’esercizio precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si sarebbero guadagnati circa 4 Euro.

Il Fair Play Finanziario.

Per quanto riguarda il requisito del “Break-Even” il Barcellona non ha problemi. Infatti, la somma algebrica del risultato prima delle imposte 2015/16 con il risultato prima delle imposte 2014/15 e quello del 2013/14 è positiva per € 108,7 milioni.  Inoltre, in base a quanto emerge dai dati del bilancio 2015/16, il Barcellona rispetta quanto stabilito dal Regolamento di Controllo Economico della LFP . Il bilancio 2015/16 del Barcellona, si è chiuso con un utile netto di € 28,77 milioni.
Per quanto riguarda la Juventus, Il risultato prima delle imposte è positivo per € 11,6 milioni. Nel 2014/15 era positivo essendo pari a € 10,8 milioni, nel 2013/14 era di poco positivo per € 146.465.
La Juventus risulta rispettare i limiti del “break-even” del Fair Play Finanziario
Il risultato netto dell’esercizio 2015/16 della Juventus è positivo per € 4 milioni. Nel 2014/15 era positivo per € 2,3 milioni. Nell’esercizio 2013/14 era evidenziata una perdita netta di € 6,6 milioni. Anche a livello di risultato netto si può parlare di conferma del trend di netto miglioramento.

Il Rendiconto Finanziario.

Il rendiconto finanziario illustra i flussi di cassa generati dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.

Per il Barcellona, i flussi positivi generati dalla gestione operativa sono stati positivi per € 42,38 milioni (€ 129,88 milioni nel 2014/15), i flussi legati all’attività di investimento sono stati negativi per € 60,5 milioni; mentre i flussi di cassa generati dall’attività di finanziamento sono stati negativi per 30,86 milioni. Pertanto, il flusso di cassa generato durante l’esercizio è stato negativo per 49 milioni di Euro, pari alla variazione delle disponibilità liquide. Per quanto riguarda l’attività di investimento, gli investimenti in diritti pluriennali calciatori hanno determinato l’assorbimento di flussi per € 103.485.000 (€ 107.742.000 nel 2014/15) compensati in parte da cessioni per diritti calciatori, che hanno determinato flussi positivi per € 62.642.000 (€ 46.289.000 nel 2014/15).
Sull’attività di finanziamento hanno influito i rimborsi.

Per la Juventus, i flussi positivi generati dalla gestione operativa sono stati positivi per € 42,98 milioni (€ 55,93 milioni nel 2014/15), i flussi legati all’attività di investimento sono stati negativi per € 48,1 milioni; mentre i flussi di cassa generati dall’attività di finanziamento sono stati positivi per 28,1 milioni. Pertanto, il flusso di cassa generato durante l’esercizio è stato positivo per 22,96 milioni di Euro, pari alla variazione delle disponibilità liquide al netto dei saldi bancari passivi. Per quanto riguarda l’attività di investimento, gli investimenti in diritti pluriennali calciatori hanno determinato l’assorbimento di flussi per € 160.891.788 (€ 74.622.171 nel 2014/15) compensati in parte da cessioni per diritti calciatori, che hanno determinato flussi positivi per € 58.384.233 (€ 42.153.210 nel 2014/15). I crediti per cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori sono diminuiti, determinando flussi positivi, per € 11.036.094, mentre i debiti per acquisto diritti pluriennali prestazioni calciatori sono aumentati, determinando flussi positivi, per € 51.232.767.
Quindi, l’assorbimento netto determinato dall’attività di “Calciomercato”, che rientra nell’attività di investimento è stato di € 40,2 milioni netti.  Sull’attività di finanziamento ha influito positivamente l’Assunzione nuovi finanziamenti a medio-lungo termine per € 50.000.000.

Conclusioni.
La sfida dei conti tra SSC Juventus Football Club SpA e Fútbol Club Barcelona concede maggiori chances al “Fútbol Club Barcelona” in termini di fatturato netto.  Tuttaavia, analizzando bene l’evoluzione nel tempo dello stesso fatturato, si scopre che la Juve fatturava di più del Barcellona fino al 2004/2005 e nel 2005/2006 era di poco al di sotto.
Tra le cause che hanno determinato il Gap di fatturato a favore del Barcellona, si potrebbero annoverare le seguenti:
1)      la vicenda “Calciopoli”, che ha arrecato un grave danno al fatturato della Juventus, che è perdurato alcuni anni;
2)      i successi sportivi del Barcellona a livello europeo e mondiale, che hanno permesso anche di consolidare il brand, con elevati fatturati e la possibilità di mantenere in rosa  i calciatori fuoriclasse;
3)      l’aver iniziato, da parte del Barcellona, molto tempo prima gli investimenti nelle infrastrutture sportive, con il conseguente sviluppo del settore giovanile.

Nel caso del Barcellona si è in presenza di una gestione economica equilibrata, che da alcuni anni è improntata dall’autofinanziamento, grazie agli utili conseguiti. Il successo sportivo ha permesso al Barcellona di annullare il gap col Real Madrid, collocandosi tra i club di ‘primissima’ fascia a livello europeo e mondiale.


Per la Juventus, l’ obiettivo dell’aumento dei ricavi, per i prossimi anni, passerà necessariamente attraverso l’aumento dei ricavi commerciali.  Gli Amministratori prevedono per il 2016/17 un risultato positivo, soprattutto grazie alle plusvalenze per la cessione calciatori come Pogba e Morata.  L’attuale gestione economica della Juventus sembrerebbe continuare ad essere influenzata dal risultato sportivo, almeno nel breve termine. Nel 2016/17, per varie circostanze, è stata utilizzata la leva del Player Trading, che ha permesso di acquisire ulteriore solidità. Allo stesso tempo la scelta di investire molto in calciatori come Higuain, sembra confermare la volontà di consolidare anche il successo sportivo che permette degli introiti, come quelli della partecipazione alla UEFA Champions League ritenuti indispensabili per l’equilibrio economico raggiunto.