sabato 30 giugno 2012

Bilancio Consolidato Porto 2010/11: Premiato Plusvalenzificio Europeo.



Luca Marotta Sabato 30 Giugno 2012 10:17


jstargio@gmail.com

L’elemento che contraddistingue, da alcuni anni, il bilancio consolidato del Porto è rappresentato dalla plusvalenze. Dal 2007/08 al 2010/11, sono state realizzate eccedenze di plusvalenze per l’importo di 131,5 milioni di euro. Se considerassimo anche i primi 9 mesi del 2011/12 si supererebbe il tetto dei 150 milioni. E’ bene precisare, da subito, che trattasi di plusvalenze che generano liquidità effettiva, che serve a pagare il debito finanziario del club, anche perché le banche accettano, a garanzia del finanziamento concesso, i diritti economici sulle cessioni dei calciatori. Il realizzo delle plusvalenze, come evidenziato dai revisori contabili, è anche uno degli elementi alla base della continuità aziendale. Il Porto è un “Premiato Plusvalenzificio”, perché ha anche vinto qualcosa in questi anni, come l'Europa League del 2010/11 e il campionato del 2010/11 e 2011/12, oltre a due Coppe del Portogallo (2009/10 e 2010/11).
Il bilancio consolidato 2010/11 si è chiuso positivamente, per il 5° anno consecutivo, con un utile netto di 471 mila euro e con un fatturato di 89,8 milioni senza plusvalenze. Sia il risultato, che il fatturato 2010/11, comprendono la penale di 15 milioni relativa alla risoluzione anticipata del contratto dell’allenatore André Villas Boas, passato al Chelsea. 
Il Gruppo.
Le società incluse nel bilancio consolidato sono cinque. Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D. si occupa della partecipazione a competizioni sportive professionistiche e dell’organizzazione di spettacoli sportivi. Tale società controlla le altre quattro.
PortoComercial – Sociedade de Comercialização, Licenciamento e Sponsorização, S.A. (in breve: “PortoComercial”), si occupa della commercializzazione dei diritti di immagine, delle sponsorizzazioni, del merchandising e licensing. Tale società è controllata al 93,5%.
F.C.Porto Multimédia - Edições Multimédia, S.A. (in breve: “PortoMultimédia”), si occupa del settore mass-media. Tale società è controllata al 70%.
PortoEstádio – Gestão e Exploração de Equipamentos Desportivos, S.A. (in breve “PortoEstádio”), si occupa della gestione e del funzionamento degli impianti sportivi. Tale società è controllata al 100%.
PortoSeguro – Sociedade Mediadora de Seguros do Porto, Lda. (“PortoSeguro”) si occupa dell’attività finanziaria. Tale società è controllata al 90%.
La continuità aziendale.
La società Deloitte & Associados, SROC S.A. ha certificato il bilancio e ha rilevato che il patrimonio netto, pari a 23,3 milioni, è giunto ad un livello inferiore alla metà del capitale sociale, pari a 75 milioni, e necessita di adeguamento. Tale decisione come evidenziato dagli amministratori, è di competenza dell’Assemblea dei soci. Inoltre, i revisori hanno anche rilevato che il capitale circolante netto, ossia la differenza tra crediti e debiti a breve, è negativo.
La continuità aziendale del Porto, fa anche affidamento sul mantenimento del sostegno finanziario da parte delle istituzioni finanziarie, e sul successo delle future operazioni, come la vendita dei diritti alle prestazioni dei calciatori, da cui derivano le plusvalenze.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile della rosa è esposto nelle attività non correnti per 89,8 milioni di euro e rappresenta il 40% dell’attivo. Al 30 giugno 2011, risultano 17 giocatori con un valore superiore ai 2 milioni, 2 calciatori con un valore compreso tra 1 e 2 milioni e 17 calciatori con un valore inferiore al milione di euro. Durante il 2010/11 è stato effettuati investimenti per € 59.271.824. Nel mese di maggio 2011 è stato acquisito un ulteriore 40% dei “diritti economici” di Hulk, dal Clube Atlético Rentistas per 13,5 milioni di euro, cui bisogna aggiungere € 3.012.011, per oneri accessori (provvigioni). Il 100% di João Moutinho è stato acquistato nel luglio 2010 dallo Sporting Clube de Portugal per € 11.000.000, oltre a € 1.750.000 per oneri accessori.
Una curiosità consiste nel fatto che i calciatori vengono inseriti nel conteggio in base alla percentuale di possesso dei diritti economici sugli stessi, che non sempre coincide col 100%. Ad esempio Hulk figura con una percentuale di possesso dell’85% (45% nel 2009/10); Falcao al 95%; Joao Moutinho al 62,5%; Fredy Guarin al 100,0% (con scadenza 30/06/2014); Rolando all’85%.
Durante l’anno il 37,5% dei diritti economici sulla futura vendita di Joao Moutinho, come il 50% di Walter da Silva sono stati ceduti a "terzi", in regime di partecipazione economica. I “terzi” citati nel bilancio sono: Mamers B.V. e Pearl Design Holding Ltd.
Altra curiosità è quella di dare i diritti economici sulle cessioni dei calciatori calciatori in garanzia alla banca. L’eventuale cessione degli stessi serve a garantire il pagamento nei confronti della Banca. Ad esempio la banca Millenium BCP ha avuto in pegno i diritti sulle cessioni di Sapunaru, Helton e Fucile a garanzia di uno scoperto di 5 milioni. A garanzia di un prestito di 12 milioni, la stessa banca può vantare diritti sulle cessioni di Falcao, Varela e Mariano Gonzalez. Souza è a garanzia di un prestito di 4 milioni, sempre con Millenium BCP. La cessione di Moutinho funge da garanzia per un prestito di 6 milioni con BES e la cessione di Alvaro Pereira è a garanzia di un prestito di 6,5 milioni con BPI.
I calciatori i cui diritti sportivi siano stati ceduti in maniera definitiva, trattenendo una parte dei diritti economici, vengono iscritti nella voce dell’attivo corrente “Altre attività finanziarie”. Il valore di tale voce allocata nell’attivo corrente ammonta a € 3.998.006 e riguarda i diritti economici sulle cessioni di calciatori come Valeri (27%); Helder Postiga (50%); Stepanov (50%) e altri.
I Crediti.
La seconda voce per importanza dell’attivo è rappresentata dai crediti verso i clienti con un valore di 72,1 milioni ed un’incidenza sull’attivo del 32%.
Tali crediti includono anche quelli relativi alle cessioni dei calciatori, che ammontano a 37,1 milioni. I maggiori importi riguardano: Olympique Lyon (Lisandro e Cissokho) per € 12.415.683; Liverpool (Raúl Meireles) per € 9.217.105; Inter (Ricardo Quaresma) per € 6.409.750; Zenit St Petersburg (Bruno Alves) per € 6.000.000.
Lo Stadio.
L’“Estadio do Dragão” è di proprietà di Euroantas. Il 7 luglio 2003 fu raggiunto un accordo tra le società PortoEstádio, Euroantas e Futebol Clube do Porto – Futebol, S.A.D. relativo alla costruzione, finanziamento e gestione dello stadio, che configurava un contratto di locazione operativa. Nell’ambito di questo accordo, era previsto il pagamento anticipato degli ultimi 15 canoni, dal 2018 in poi, per la cifra di € 14,963,937 euro. Tale importo figura in bilancio nella voce "Altre attività non correnti". Per i primi quindici anni, il canone di locazione doveva essere pari al costo per il servizio del debito annuale che sopporta Euroantas e per i successivi quindici anni, un importo inferiore, indicizzato ad un parametro.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo e ammonta a € 23,3 milioni, comprese le interessenze dei terzi. Essendo non negativo è conforme a quanto stabilito dal Financial Fair Play. Tuttavia il Gruppo è sottocapitalizzato, in quanto il patrimonio netto finanzia solo il 10% dell’attivo e il 26% del valore contabile della rosa dei giocatori. Per finanziare il restante 90% dell’attivo il gruppo ricorre al capitale di terzi.
L’Indebitamento Finanziario.
L’indebitamento finanziario del Porto è notevole. I debiti bancari sono pari a 71,8 milioni (-4,65% sul 2009/10) e finanziano il 32% dell’attivo. I prestiti obbligazionari, pari a 27,1 milioni, finanziano il 12% delle attività e sono in aumento del 55%. Considerando le disponibilità liquide che sono pari a 22,5 milioni, si ottiene un indebitamento finanziario netto pari a 76,4 milioni, in aumento del 19,2%. Tale indebitamento risulta inferiore ai ricavi, che ai fini del Financial Fair Play considerano anche le plusvalenze.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto e EBITDA, che indica in quanto tempo si riesce a pagare il passivo finanziario, migliora del 24%, passando da 2,72 a 2,06 anni.
L’indebitamento ai fini del Financial Fair Play considera anche il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori. I debiti per la compravendita di calciatori ammontano a 33,9 milioni, pertanto il saldo sarebbe positivo. Tuttavia, nella voce “altre passività” sono inclusi debiti per le provvigioni dei procuratori che ammontano a circa 18,4 milioni.
Debiti fiscali e contenziosi.
Per qunato riguarda il Fisco, il club ha ricevuto nel corso degli anni diverse ispezioni fiscali, con relative richieste da parte dell’Amministrazione Tributaria di versamenti aggiuntivi sia per IVA che per imposte sul reddito. A fronte di tali richieste, che sono sfociate in contenziosi, il Porto ha accantonato, nel corso degli anni, in apposito fondo rischi, la cifra di 1,5 milioni di euro.
Esiste anche un contenzioso civile riguardante la controllata PortoEstádio per 400 mila euro, il cui importo risulta accantonato.
I Ricavi.
Il fatturato senza plusvalenze è stato pari a 89,8 milioni, con un incremento del 55,9% rispetto al 2009/10.
I ricavi da Biglietteria ammontano a 11,6 milioni e mostrano un’incidenza del 12,96% sul fatturato ed un incremento del 5,16% rispetto al 2009/10.
I Proventi UEFA, che incidono per il 20,43% sul totale dei ricavi, sono pari a 18,3 milioni e registrano un aumento del 57,72%, dovuto al trionfo in Europa League.
Gli Altri ricavi sportivi ammontano a 2,2 milioni.
I Diritti TV, incidono solo per il 12,69% e sono pari a 11,4 milioni, con un incremento del 36,10%.
I ricavi derivanti dalla pubblicità e dalle sponsorizzazioni ammontano a 14,3 milioni (+15,76% sul 2009/10) ed incidono per il 15,97%.
I ricavi da Merchandising risultano pari a 3,2 milioni (+30,46% sul 2009/10) ed incidono per il 3,58% sul fatturato.
I ricavi da Corporate Hospitality aumentano da 4,4 a 9,9 milioni ed incidono per l’11,09%.
I ricavi per altre prestazioni di servizio risultano pari a 3,1 e sono in riduzione del 19,17%.
Gli altri proventi, pari a 15,6 milioni, registrano un incremento esponenziale perché comprendono la penale ricevuta per la risoluzione anticipata del contratto di André Villas Boas per 15 milioni di euro.
I Costi.
Il costo del personale pari a 50 milioni risulta in crescita del 27,6% ed incide sul fatturato senza plusvalenze per il 56%. Se non ci fosse stata la resccisione di Villas Boas, tale percentuale salirebbe al 67%. Ai fini del Financial Fair Play siamo ampiamente nei limiti, perché bisogna considerare anche le plusvalenze.
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a 28,4 milioni e risulta in aumento del 4,7%.
Le spese per servizi ammontano a 30,8 milioni e risultano in aumento di 11,1 milioni, soprattutto per le spese per Corporate Hospitality ammontanti a 8,6 milioni.
Come già ampiamente detto la gestione economica relativa alla cessione dei calciatori espone un saldo positivo dovuto all’eccedenza di plusvalenze per 31,9 milioni, mentre la gestione finanziaria è negativa per 6 milioni. Infatti, essa evidenzia oneri finanziari per 7,4 milioni (+37%), proventi finanziari per 2,3 milioni oltra a una perdita relativa agli investimenti per 912 mila euro.
Il “Breakeven”. 
Il risultato prima delle imposte è positivo per 975 mila euro e migliora quello dell’esercizio precedente positivo per 343 mila euro.
Dal punto di vista del Financial Fair Play, il Porto raggiunge, soprattutto grazie alle plusvalenze, l’obiettivo di avere un bilancio in pareggio. L’ultimo esercizio che esponeva una perdita risale al 2005/06.
Conclusioni.
La terza trimestrale 2011/12 ha evidenziato una perdita notevole di circa 22,2 milioni, con un’eccedenza di plusvalenze, al 31/03/2012, pari a 19,6 milioni. Tale ultimo importo, già comprende la plusvalenza relativa alla cessione di Falcao all’Atletico Madrid, perché realizzata il 18 agosto 2011. Il prezzo di Radamel Falcao è stato di 40 milioni di euro e può arrivare con i bonus fino a 47 milioni. Insieme a Falcao è stato ceduto Ruben Micael per 5 milioni. Dopo la chiusura della terza trimestrale 2011/12 è stato ceduto definitivamente all’Inter Fredy Guarin per 11 milioni di euro e a Maicon Pereira Roque è stato prolugato il contratto fino al 2016/17, con una clausola rescissoria di 40 milioni. 
A sostegno della tesi dell’importanza delle plusvalenze per il Porto, si può argomentare che l’ultimo esercizio chiuso in perdita (2005/06) è coinciso con il realizzo della cifra più bassa di plusvalenze negli ultimi anni.


Pubblicato su: 
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/4152-bilancio-consolidato-porto-201011-premiato-plusvalenzificio-europeo.html

mercoledì 27 giugno 2012

Bilancio Consolidato Aston Villa 2010/11: perdita e debito in aumento.


Luca Marotta Mercoledì 27 Giugno 2012 19:26






Il bilancio consolidato 2010/11 del gruppo cui fa capo l’Aston Villa si è chiuso con una pesante perdita di £ 53,9 milioni (€ 61,6 milioni, ad un cambio € 1 = £ 0,875), che supera la metà del fatturato, conseguenza del fatto che per ogni 100 sterline che entrano se ne spendono circa 159.
La Proprietà.
Il club è di proprietà di Randy Lerner, attraverso una società registrata negli Stati Uniti d’America denominata: “Reform Acquisitions LLC”, che controlla una società registrata nel Regno Unito denominata “Reform Acquisitions Limited”. Tale società ha sede presso il “Villa Park” in Birmingham ed esponeva, al 31 maggio 2011, un capitale sociale rilevante pari £ 128.117.792 (£ 115.617.792 nel 2010), equivalenti a circa 146,4 milioni di euro. La società “Reform Acquisitions Limited” controlla il 100% del club di calcio “Aston Villa Football Club Limited” e altre quattro società, con una percentuale di controllo pari sempre al 100%.
La Gestione economica.
Il fatturato al 31 maggio 2011 è stato pari a £ 92 milioni (€ 105,2 mln). Invero, segna un trend in crescita, perché al 31 maggio 2009 era pari a £ 84 milioni e l’anno seguente a £ 90 milioni. Tuttavia mostra una dipendenza dai diritti televisivi.
I ricavi da gare ammontano a £ 21,4 milioni (€ 24,5 mln), con un’incidenza sul fatturato del 23% ed un decremento del 12% rispetto al 2009/10.
I ricavi da cessione diritti radiotelevisivi risultano pari a £ 53,9 milioni (€ 61,6 mln), con un’incidenza sul fatturato del 59% ed un incremento del 3,4% rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi commerciali sono stati esposti per £ 16,7 milioni (€ 19,1 mln), con un aumento del 15,9% ed un’incidenza sul fatturato del 18%. 
Il costo dei salari è stato notevole, in quanto ha segnato la cifra di £ 83,4 milioni (€ 91,4 mln), che incide sul fatturato per il 90,6%. Nel 2009/10 il costo dei salari segnava la cifra di £ 79,9 milioni, con un’incidenza sul fatturato dell’88%.
L’ammortamento dei giocatori ammonta a £ 32,4 milioni (€ 37 mln) e segna un incremento del 6%. 
La gestione economica relativa alle cessioni dei giocatori è risultata positiva, segnando un’eccedenza di plusvalenze per £ 18,8 milioni (€ 21,5 mln)
Gli oneri finanziari esposti sono notevoli, essendo pari a £ 6,3 milioni (€ 7,2 mln), con un aumento del 23,9%.
Il Risultato prima delle imposte segna una perdita per £ 54 milioni (€ 61,7 mln).
Il Break-even.
La somma algebrica dei risultati netti del bilancio 2009/10 e 2010/11 segna un perdita di £ 91,5 milioni (€ 104,5 mln), che indica la necessità di ridurre i costi, soprattutto quelli del personale, e tenendo conto che in Inghilterra la risoluzione contrattuale anticipata, per quanto riguarda gli allenatori, genera oneri straordinari.
La struttura dell’attivo.
L’89% dell’attivo è immobilizzato. La rosa dei calciatori, pari a £ 67,1 milioni (€ 76,7 mln), rappresenta il 34% dell’attivo, mentre le immobilizzazioni materiali, pari a 107,8 milioni (€ 123,2 mln) incidono per il 55% sul totale dell’attivo.
Per quanto riguarda la rosa calciatori, il decremento di £ 1,4 milioni è dovuto ad acquisti per £ 41,1 milioni, cessioni dal valore contabile residuo di £ 10,1 milioni e ammortamenti per £ 32,4 milioni.
Il Patrimonio Netto. 
Il patrimonio netto, nonostante un elevato capitale sociale, al 31 maggio 2011, diventa negativo per £ 19,7 milioni (€ 22,5 milioni), a causa della perdita dell’esercizio, che assorbe anche un aumento di capitale sociale pari a £ 12,5 milioni, verificatosi nel corso dell’esercizio stesso.
L’Indebitamento.
L’indebitamento finanziario netto supera il fatturato, essendo pari a £ 113,7 milioni (€ 130 mln); e lo supera comunque, ma di poco, se aumentato delle plusvalenze. Rispetto al 2009/10 è aumentato del 3,8%.
I debiti finanziari, pari a £ 114,3 milioni, sono composti per l’89% da debiti con durata oltre i 5 anni, sotto forma di “loan notes”, che fanno capo alla holding del gruppo. Nei debiti finanziari sono compresi, per £ 12,2 milioni, debiti bancari, che risultano diminuiti rispetto ai £ 20,5 milioni del 31 maggio 2010. L’Aston Villa lavora con la banca “HSBC Bank Plc”.
Considerazioni finali.
La necessità di ridurre i costi, per tamponare l'aumento delle perdite e del debito, dovrà confrontarsi con i risultati sportivi, che ultimamente non sono stati brillanti. Nel caso dell’Aston Villa, potrebbe esserci una correlazione tra risultati sul campo e “tourbillon” di allenatori. Nella stagione 2010/11, l’Aston Villa ha conquistato il nono posto in classifica con 48 punti, mentre nel 2011/12 ha fatto peggio, col sedicesimo posto e con 38 punti.
Nell’agosto 2010, Martin O’Neill è stato sostituito con Gerard Houllier. Il 1° giugno 2011, causa problemi di salute, Gerard Houllier è stato sostituito con Alex McLeish. Con un comunicato apparso il 2 giugno 2012 sul sito internet del Club, il Board dell’Aston Villa ha confermato di aver nominato lo scozzese Paul Lambert quale nuovo tecnico per la stagione 2012/13. Ma, forse, la causa maggiore del declino sportivo delle ultime due stagioni potrebbe essere la cessione di James Milner al Manchester City, avvenuta il 18 agosto 2010.


Pubblicato su:
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/4146-bilancio-consolidato-aston-villa-201011-perdita-e-debito-in-aumento.html

venerdì 22 giugno 2012

La contabilizzazione dei costi del settore giovanile nei bilanci.


Luca Marotta 
Dal punto di vista contabile i costi sostenuti per la promozione e l’organizzazione del settore giovanile, sono assimilabili ai costi di ricerca e sviluppo, quando hanno natura pluriennale.
La capitalizzazione di tali costi avviene nella loro interezza; non si fa l’imputazione su singoli calciatori.
In base alla raccomandazione contabile n. 2 della FIGC, si possono capitalizzare:
- i premi di preparazione corrisposti, ai sensi dell’art. 96 delle N.O.I.F., per il tesseramento di giovani calciatori;
- i costi per vitto, alloggio e trasporto con riferimento alle gare disputate dalle squadre giovanili;
- i rimborsi spese corrisposti ai calciatori del settore giovanile;
- i compensi e i rimborsi spese corrisposti ad allenatori, istruttori e tecnici del settore giovanile;
- i costi connessi alla stipulazione di assicurazioni contro gli infortuni con riferimento all’attività dei calciatori del settore giovanile;
- le spese sanitarie sostenute a favore dei calciatori del settore giovanile.
Nel caso in cui si proceda alla capitalizzazione di tali costi, occorrerebbe il consenso del Collegio Sindacale, ove esistente. Tali costi vengono iscritti nell’attivo dello Stato Patrimoniale, precisamente nelle immobilizzazioni immateriali alla voce: “B) I. 7) Capitalizzazione costi vivaio” e vengono ammortizzati in cinque anni. In base alle prescrizioni dell’art. 2426, comma 1, numero 5), del Codice Civile, fino a che l’ammortamento non sia completato, possono essere distribuiti dividendi solo nel caso in cui residuino delle riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ammortizzati.
La registrazione contabile della capitalizzazione dei costi del vivaio si effettua nel seguente modo:
- nei Costi della produzione si iscrivono in vari sottoconti, appositamente denominati, i costi capitalizzabili relativi al vivaio;
- tali costi si stralciano (si rendono neutri) iscrivendoli tra i componenti positivi di reddito nel Valore della produzione alla voce: “A) 4) b) Incrementi di immobilizzazioni per capitalizzazione costi vivaio” e nella voce delle immobilizzazioni immateriali: “B) I. 7) Capitalizzazione costi vivaio”. La previsione delle due voci specifiche “Capitalizzazione costi vivaio” e “Incrementi di immobilizzazioni per capitalizzazione costi vivaio” si rende necessaria ai sensi dell’art. 2423 ter, comma 3, del Codice Civile. Tale previsione normativa stabilisce che devono essere aggiunte altre voci qualora il loro contenuto non sia compreso in alcuna di quelle previste dagli articoli 2424 e 2425 del Codice Civile.
Alla chiusura dell’esercizio la società rileverà l’ammortamento interessando la voce del conto economico: “Ammortamento capitalizzazione costi vivaio” e allocando il relativo importo nel “Fondo ammortamento capitalizzazione costi vivaio”.
Nello Stato Patrimoniale è indicato l’ammontare della voce “Capitalizzazione costi vivaio” al netto del relativo fondo ammortamento.
Le società che adottano i principi contabili internazionali IAS\IFRS non capitalizzano i costi del vivaio e li spesano a conto economico.
In Inghilterra, Germania, Spagna e Francia, i costi del vivaio vengono spesati nell’esercizio in cui sono sostenuti.
I costi sostenuti per lo sviluppo del settore giovanile, ai fini del Financial Fair Play, non devono essere considerati nel calcolo del break-even (vedasi Allegato X del Regolamento UEFA sul FFP). Come conseguenza importante dovremmo evidenziare che dal valore della produzione di molti club italiani, dovrebbero essere considerati “non rilevanti” anche gli storni di tali costi, che vengono evidenziati nel valore della produzione come componenti positivi di reddito sotto la voce: “Incrementi di immobilizzazioni per capitalizzazione costi vivaio”.
Pertanto il denominatore di alcuni quozienti del Financial Fair Play, per alcuni  club italiani, non coinciderebbe col valore della produzione, ma risulterebbe inferiore, non comprendendo gli “Incrementi di immobilizzazioni per capitalizzazione costi vivaio”.
Alcuni quozienti che saranno interessati alla problematica riguardano: il rapporto tra indebitamento finanziario netto e ricavi e il rapporto tra costo del personale e ricavi.

giovedì 21 giugno 2012

Bilancio Genoa 2011: “plusvalenzificio” da 62 milioni

Luca Marotta Giovedì 21 Giugno 2012 21:55
jstargio@gmail.com

Il bilancio 2011 di Genoa Cricket and Football Club Spa,dimostra che tale società è molto attiva nel “player trading”, da cui dipende molto; infatti, sono state esposte plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per 62,2 milioni. 
Il “Player trading”.
Nell’attivo di bilancio figurano diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per 123,1 milioni, diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori delle giovanili per 2,3 milioni e compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F. per 30,8 milioni, che equivalgono alla metà del valore dei calciatori ceduti in compartecipazione, mentre la metà del valore dei calciatori acquisiti in compartecipazione è iscritta nel passivo per 25,1 milioni. Pertanto il saldo netto potenziale della rosa calciatori del Genoa ammonterebbe a circa 131 milioni di euro, che è una cifra che non sfigurerebbe davanti ai top club. 
Per quanto riguarda i giocatori ceduti in compartecipazione, che vengono esposti per metà del loro valore tra i crediti, troviamo, al 31/12/2011, tre giocatori ceduti al Milan: El Shaarawy per 10 milioni, Matteo Chinellato per € 1.750.000 e Tuncara Pelé per 950 mila euro. Mentre tra i calciatori ceduti in compartecipazione all’Inter figurano Natalino per 75 mila euro e Kucka per 8 milioni. La metà di Federico Rodriguez (Bologna) è stata valutata 3 milioni e la metà di Acerbi (Chievo) 2 milioni.
Per quanto riguarda i giocatori acquisiti in compartecipazione, allocati per il 50% del valore tra i debiti, al 31/12/2011, figurano quattro calciatori acquisiti dal Milan: Merkel per 5 milioni, Beretta per 4 milioni, Pasini per € 1.650.000 e Mario Sampirisi per un milione. Mentre tra i calciatori acquisiti in compartecipazione dall’Inter figurano Emiliano Viviano per 5 milioni e Samuele Longo per 500 mila euro. La comproprietà di Caracciolo figura tra i debiti per 1,5 milioni. Andrea Esposito risulta acquisito in compartecipazione dal Lecce per 2,8 milioni.
Rilevante è anche il dato relativo alla capitalizzazione dei costi del vivaio, allocata tra le immobilizzazioni immateriali per 8,4 milioni, che significa che il Genoa spende molti soldi per il settore giovanile.
Nel conto economico sono evidenziate plusvalenze da cessione diritti pluriennali per 62, 2 milioni (+60% sul 2010), che rappresentano il 52% del valore della produzione, che è pari a 118,8 milioni (+24% sul 2010). 
Le plusvalenze realizzate col Milan ammontano a 32,7 milioni (più di quelle realizzate dal Porto nel 2010/11) e riguardano: Oduamadi per 1,6 milioni, ceduto per 7 milioni; Strasser per 1,1 milioni, ceduto per 4,5 milioni; Zigoni per 1,8 milioni, ceduto per 7,5 milioni; Amelia per € 946.807, ceduto per 3,5 milioni; Paloschi per 2,3 milioni, ceduto per 10 milioni; El Shaarawy per € 19.776.640; ceduto per 20 milioni; Chinellato per 3,5 milioni, ceduto per lo stesso importo; Tuncara Pelé per 1,7 milioni, ceduto per 1,9 milioni. L’importo totale delle cessioni al Milan è stato di € 57.900.000.
I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori ammontano a 3,2 milioni e l’importo maggiore riguarda Acquafresca. prestato al Cagliari per un milione, seguito da Destro, prestato al Siena per 750 mila euro.
I costi da acquisizione temporanea prestazioni calciatori ammontano a € 2.454.000 e l’importo maggiore riguarda Antonio Floro Flores, 1,5 milioni.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali sono state pari a 3,4 milioni. L’importo maggiore riguarda la risoluzione di Vandenborre per circa 1,5 milioni. Sculli è stato ceduto alla Lazio per soli mille euro con una minusvalenza di € 88.999.
Gli altri oneri di gestione calciatori ammontano a 2,1 milioni e comprendono i premi di valorizzazione calciatori per 1,8 milioni. Ad esempio il Padova per la valorizzazione di El Shaarawy ha avuto 500 mila euro.
Dal punto di vista finanziario, nel caso di risoluzione della comproprietà, l’importo incassato in più rispetto al credito o pagato in meno rispetto al debito determina un provento, nel caso contrario determina un onere. I proventi da compartecipazione ex art 102 bis Noif dell’anno 2011 sono stati pari a 17 milioni, mentre gli oneri da compartecipazione ex art 102 bis Noif risultano pari a 3,2 milioni.
La risoluzione della compartecipazione di Ranocchia con l’Inter ha comportato un provento finanziario di 6 milioni, quella di Jankovic col Palermo 3,5 milioni, quella di Sculli con la Lazio circa 3 milioni, quella di Palladino con la Juve 2 milioni e quella di Boateng col Milan € 1.750.000.
Tra gli oneri da compartecipazione spiccano Forestieri (Udinese) per € 1.380.000; Acerbi (Reggina) per 1,2 milioni e Paloschi (Milan) per 650 mila euro. 
Gli altri ricavi.
A parte gli effetti del “player trading”, sul bilancio del Genoa esercitano una notevole influenza i proventi televisivi, pari a 31,9 milioni, con un’incidenza del 37% sul valore della produzione. I proventi da sponsorizzazioni ammontano a 3,8 milioni, quelli pubblicitari a 1,8 milioni e i proventi commerciali e da royalties a un milione. Notevole è l’importo evidenziato nel valore della produzione che riguarda l’incremento delle immobilizzazioni per capitalizzazione dei costi del vivaio, che ammonta a 4,5 milioni. I ricavi da gare sono stati pare a circa 5,8 milioni, in calo di 540 mila euro e con un incidenza del 4,9% sul valore della produzione.
Gli altri costi.
Il totale dei costi della produzione ammonta a 126,9 milioni. I costi del personale pari a 52,3 milioni, rappresentano il 44% del valore della produzione, ma se escludessimo le plusvalenze tale percentuale salirebbe al 92%.
Gli ammortamenti sono pari a 44,2 milioni. Quelli riguardanti la rosa dei calciatori ammontano a 40,8 milioni. 
Il costo complessivo di gestione dei calciatori incide sul valore della produzione per il 78%. 
La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per 8,1 milioni. Il risultato di sostanziale pareggio del bilancio 2011 è dovuto ad una gestione finanziaria positiva, grazie alle compartecipazioni, per 9,9 milioni. 
Il risultato prima delle imposte è positivo per circa 1,8 milioni, mentre nel 2010 era negativo per 15,9 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è pari a circa un milione e rappresenta solo lo 0,33% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Tale indicatore è sintomo di sottocapitalizzazione.
La perdita 2011 è stata pari a € 67.494, mentre nel 2010 era di € 16.964.706. Tale perdita, insieme a quelle degli esercizi precedenti portate a nuovo, pari a € 5.553.596, ha contribuito al verificarsi della situazione prevista dall’articolo 2446 del codice civile (capitale diminuito di oltre un terzo), che ha indotto, nel gennaio 2012, l’azionista di maggioranza a convertire 8 milioni di finanziamento in copertura perdite.
L’indebitamento finanziario.
I debiti finanziari sono aumentati da 78,5 milioni a 109,1 milioni e rappresentano il 36% delle fonti di finanziamento. I debiti verso i soci sono aumentati da 13 a 27,3 milioni. I debiti verso le banche si incrementano di 9,2 milioni, assestandosi a 22 milioni. Le banche con cui lavora il Genoa sono Unicredit e Banca Carige. I debiti verso altri finanziatori sono rilevanti essendo pari a 59,5 milioni e registrano un incremento di 6,8 milioni. Tale voce riguarda debiti per operazioni di factoring con Banca Carige e l’Istituto per il Credito Sportivo. 
L’indebitamento finanziario netto ammonta a 105,1 milioni, considerando le disponibilità liquide pari a circa 4 milioni.
Il Margine Operativo Lordo è positivo per 31,6 milioni e il rapporto tra indebitamento finanziario netto e MOL è 2,9. Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito.
I crediti verso Enti-settore specifico risultano pari a 118,6 milioni, mentre i debiti verso Enti-settore specifico, pari a 97,9 milioni, finanziano il 32% dell’attivo. Se considerassimo anche i debiti e i crediti da compartecipazione, il saldo, che essenzialmente dipende dall’attività di calciomercato, sarebbe positivo per 26,5 milioni e ridurrebbe l’indebitamento considerato ai fini del Financial Fair Play.
I debiti verso l’Erario.
I debiti verso l’Erario sono pari a 24,9 milioni e rappresentano l’8% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Il maggior importo riguarda l’IVA per 8 milioni, mentre le ritenute Irpef per retribuzioni tesserati ammontano a 4,9 milioni e riguardano le mensilità dal mese di ottobre 2011. Risultano altri debiti verso l’erario per 7,2 milioni.
Il Genoa, come molti altri club, ha contenziosi in corso con l’Agenzia dell’Entrate riguardanti l’applicazione dell’Irap sulle plusvalenze.
La continuità aziendale.
Il collegio sindacale ha preso atto del supporto finanziario garantito dal socio di maggioranza durante l’anno, pari a circa 14,3 milioni, e da ultimo della parziale conversione di 8 milioni a copertura delle perdite. Vi è da dire che il socio di maggioranza si è reso disponibile a nuovi interventi a tutela dell’integrità del patrimonio netto, ma il collegio sindacale ha rilevato la necessità di “preservare un monitoraggio particolarmente attento sulla situazione economica e patrimoniale”.
Conclusioni.
All’elevato valore contabile della rosa calciatori, non è corrisposto, sul piano sportivo, un elevato rendimento nel campionato 2011/12.
Rispetto all’Udinese, il Genoa ha realizzato il 48% in più di plusvalenze, avendo una rosa che in bilancio vale 2,6 volte in più. Ma anche rispetto ad un altro “plusvalenzificio” importante come il Porto, le plusvalenze realizzate sono esattamente il doppio; tuttavia l’indebitamento finanziario resta importante.
Sarebbe interessante, dal punto visto statistico, magari per gli studenti che vogliano scrivere una tesi di laurea, studiare l’esistenza di una correlazione tra il valore contabile e il numero delle compartecipazioni con l’importo delle plusvalenze, magari arricchendo lo studio con il numero dei falli commessi durante le partite tra le squadre che hanno delle compartecipazioni.


Pubblicato su:
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/4135-bilancio-genoa-2011-plusvalenzificio-da-62-milioni.html

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mercoledì 20 giugno 2012

Bilancio consolidato 2010/11 West Ham United: quinta perdita consecutiva


Luca Marotta Mercoledì 20 Giugno 2012 11:02
jstargio@gmail.com

La società WH Holding Limited controlla il gruppo cui fa capo West Ham United Football Club Limited. Negli ultimi anni, al West Ham United è mancato un assetto proprietario stabile, che è fondamentale per la gestione di un club, sia dal punto di vista sportivo, che da quello economico-finanziario. Dal 2006-07 gli Hammers hanno cambiato proprietà più volte. Si iniziò con l’islandese Bjorgolfur Gudmundsson, tramite le società Olafsfell ehf e Hansa ehf, con gestione iniziale di Eggert Magnusson, che lasciò a dicembre 2007. A giugno 2009, causa crisi islandese, subentrò CB Holdings ehf, un consorzio di banche islandesi, controllato da Straumur Burdaras Investment Bank hf, successivamente commissariata dall’autorità di controllo sulle attività finanziarie. Il 18 gennaio 2010, Sullivan e Gold hanno acquisito il 50% del club, con la sottoscrizione di un aumento di capitale. Ad agosto 2010, Sullivan e Gold hanno raggiunto il 61,2%, mentre CB Holdings ehf è scesa al 35%.
L’ultimo esercizio chiuso con un utile, per £ 3,9 milioni (€ 4,4 mln, ad un cambio € 1 = £ 0,875), risale al 2005-06. Dal 2006-07 al 2010-11 si sono accumulate perdite per £ 112,4 milioni (€ 128,4 milioni). La principale causa riguarda gli oneri straordinari (‘06/07-‘09/11: £ 52,7 mln), di cui £ 32 milioni (€ 36,6 mln) dovuti all’irregolare tesseramento di Tevez e Mascherano, comprensivi della transazione di £ 21 milioni (€ 24 mln) con lo Sheffield United, per danni da retrocessione.
Il campionato 2010/11 si è chiuso con l’ultimo posto in classifica e la retrocessione in Championship, mentre il campionato 2009/10 si era chiuso con il quartultimo posto e la salvezza.
Il presidente Sullivan ha sottolineato il ritorno, dopo molti anni, al segno positivo dell’Ebitda per la cifra di £ 6,8 milioni (€ 7,8 mln), con esclusione del risultato della cessione calciatori. Nonostante questo risultato, si è verificata una perdita ante imposte di 18,6 sterline (€ 21,2 mln), secondo lui attribuibile, in gran parte, alle decisioni prese dalle precedenti gestioni.
La continuità aziendale.
Gli amministratori sostengono che il gruppo disponga di risorse adeguate per continuare la sua esistenza operativa per il prossimo futuro. I revisori di PricewaterhouseCoopers LLP non hanno mosso alcun rilievo. A causa della retrocessione, Sullivan e Gold si sono impegnati a continuare a fornire tutto il supporto finanziario necessario per permettere al club la possibilità di raggiungere l’obiettivo della promozione immediata, di fatto conseguita nel 2011/12.
Il Fatturato.
Il Fatturato ha raggiunto il record di £ 81,5 milioni (€ 93,2 mln) nel lontano 2007-08 ed è sceso a £ 80,5 milioni (€ 92 mln) nel 2010/11. E’ un fatturato che dipende dai diritti TV (57%), pari a £ 46,2 milioni (€ 52,9 mln), soprattutto a causa della limitata capacità del Boleyn Ground (35.300), che ha registrato una media di 32.800 spettatori. I ricavi da gare sono stati pari a £ 18,8 milioni (€ 21,5 mln). I ricavi commerciali incidono per il 19% e ammontano a £ 15,5 milioni (€ 17,7 mln).
I Costi.
I costi operativi complessivi ammontano a £ 88,7 milioni (€ 101,4 mln), di cui £ 1,6 milioni (€ 1,8 mln), di carattere straordinario. Nel 2009/10 i costi operativi complessivi ammontavano a £ 89,6 milioni (€ 102,5 mln).
Dal 2006-07 al 2009/10 il rapporto tra costo del personale e fatturato ha sempre superato la soglia del 70%. Nel 2010/11 il costo del personale è risultato pari a £ 55,7 milioni (€ 63,7 mln), con un’incidenza sul fatturato del 69%. Nel 2009/10 il costo del personale era pari a £ 53,6 milioni (€ 61,3 mln). Un fattore che ha determinato l'aumento del costo del personale è stata la decisione, presa nella finestra di gennaio 2011, di ingaggiare un numero di giocatori di “alto livello”, nella vana speranza di conseguire la salvezza.
L’ammortamento dei calciatori ammonta a £ 14,5 milioni (€ 16,6 mln), in linea con l’esercizio precedente.
Tra gli oneri straordinari, pari a £ 1,6 milioni, sono evidenziati per 240 mila sterline i costi per il progetto relativo all’utilizzo dello Stadio Olimpico di Londra.
Durante il 2010/11 la gestione relativa alla cessione dei calciatori ha determinato un prevalere di minusvalenze per £ 8,1 milioni (€ 9,3 milioni).
I risultati dell’esercizio.
La somma delle perdite degli esercizi dal 2008/09 al 2010/11 è di £ 55,4 milioni (€ 63,3 milioni).
Trattasi di un trend che dimostra la necessità di riequilibrare la situazione dal punto di vista economico, nel senso di aumentare i ricavi e ridurre i costi.
L’attivo.
Le immobilizzazioni materiali, pari a £ 73 milioni (€ 83,4 mln), rappresentano il 74% dell’attivo.
Il valore contabile della rosa dei calciatori ammonta a £ 14,7 milioni (€ 16,8 mln).
I crediti ammontano a £ 7,7 milioni (€ 8,7 mln) e di questi £ 1,6 milioni riguardano crediti da trasferimento calciatori.
Il Patrimonio netto.
Il patrimonio netto risulta negativo per £ 3,5 milioni (€ 4 mln), mentre nel 2009/10 era positivo per £ 13,1 milioni (€ 14,9 mln). La variazione è dovuta alla perdita di esercizio 2010/11 e all’apporto di capitale fatto nel corso dell'anno per 2 milioni di sterline. Ovviamente, le fonti di finanziamento dell’attivo sono costituiti dal capitale di terzi e ciò ai fini del Financial Fair Play è un dato negativo.
I debiti.
Complessivamente le passività ammontano a £ 102,5 milioni (€ 117,2 mln). I debiti entro l’esercizio successivo ammontano a £ 50,5 milioni (€ 57,7 mln) e risultano superiori all’attivo corrente di £ 39,2 milioni (€ 44,8 mln).
I debiti derivanti dal trasferimento calciatori ammontano a 11,2 milioni (€ 12,8 mln).
L’indebitamento finanziario.
L’Indebitamento Finanziario Netto ha toccato il livello massimo di £ 55,5 milioni (€ 63,4 mln), nel 2008-09, rimanendo sempre al di sotto del fatturato, ma prevalentemente a breve termine. 
Al 31 maggio 2011, l’indebitamento finanziario netto risultava pari a £ 41,6 milioni (€ 47,6 mln), con un aumento di £ 8,1 milioni rispetto al 2009/10. Esso è determinato dalla differenza tra debiti finanziari pari a £ 44,9 milioni e disponibilità liquide pari a £ 3,3 milioni. I debiti finanziari comprendono un prestito “revolving” per 12 milioni di sterline e un finanziamento soci fruttifero di £ 3 milioni.
Dal 31 maggio 2009 l'indebitamento bancario si è ridotto da £ 44,9 milioni a £ 38 milioni.
Se considerassimo che il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo per £ 9,7 milioni (€ 11 mln), l’indebitamento ai fini del Financial Fair Play salirebbe a £ 51,3 milioni (€ 58,6 milioni), cifra comunque al di sotto del fatturato.
Prospettive future.
Il West Ham disputerà la Premier League 2012/13, con l’obiettivo di salvarsi per trasferirsi nello stadio Olimpico di Londra nel 2014, che ha una capacità di 60 mila spettatori. Tuttavia, il governo del Regno Unito e l'Olympic Park Legacy Company, nel novembre 2011, a seguito di una denuncia anonima alla Commissione europea, che manifestava il rischio della violazione delle norme sugli aiuti di Stato, hanno deciso di mantenere lo stadio di proprietà pubblica, offrendo solo la possibilità di una locazione.

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venerdì 15 giugno 2012

I conti 2010/11 dell’Olympique de Marseille



Luca Marotta                15/06/2012

L'Olympique de Marseille è una “Société Anonyme Sportive Professionnelle”, ossia una società per azioni sportiva professionistica. L’azionista principale è Margarita Louis Dreyfus, vedova di Robert Louis Dreyfus. Il presidente del consiglio di amministrazione è Vincent Labrune e il direttore generale delegato è Philippe Perez.
Il bilancio 2010/11 si è chiuso con una perdita di 14,7 milioni. I dati cui faremo riferimento, sono quelli pubblicati dalla Ligue de Football Professionel. Trattasi di un aggregato dei conti della “S.A.S.P.”, dell’Association e di OM Medias.
L’Association Olympique de Marseille si occupa dell’attività a livello amatoriale. OM Medias, che è una società per azioni semplificata, ha per oggetto la produzione di programmi per la televisione.
Il fatturato aggregato senza plusvalenze, al 30/06/2011, è stato di 151,4 milioni. Risultava ripartito in ricavi da diritti audiovisivi per 78,2 milioni, con un’incidenza del 51,7%; ricavi da sponsor e pubblicità per 29,1 milioni, con un’incidenza del 19,2%; ricavi da gare per 25,6 milioni, con un’incidenza del 16,9% e altri ricavi per 18,5 milioni, con un’incidenza del 12,2%.
Il totale dei costi operativi è stato pari a 171,8 milioni. Il costo del personale ammonta a 100,8 milioni e ha mostrato un’incidenza del 66,6% sul fatturato senza plusvalenze, nei limiti del Financial Fair Play.
Il risultato operativo risulta negativo per 20,4 milioni. Il risultato della gestione trasferimenti è stato positivo per 5,1 milioni. Il risultato della gestione finanziaria è trascurabile essendo negativo per solo 43 mila euro e lo stesso dicasi per il risultato della gestione straordinaria, che è positivo per 727 mila euro. Di conseguenza il risultato prima delle imposte, al 30/06/2011, è negativo per 14,7 milioni.
La struttura dei costi operativi appare squilibrata, poiché per ogni 100 euro che entrano, se ne spendono 113,5.
Il Patrimonio Netto ammonta a 19,2 milioni e finanzia solo il 15,6% del totale dell’attivo, che è pari a 122,9 milioni. Il finanziamento soci ammonta a 12,2 milioni e finanzia il 10% dell’attivo.
I debiti finanziari sono trascurabili essendo pari a 57 mila euro. I debiti per acquisti calciatori risultano pari a 33,2 milioni e contribuiscono a finanziare il 27% dell’attivo.
Nell’attivo sono esposti i diritti pluriennali relativi alle prestazioni dei calciatori per 57,9 milioni. Essi rappresentano il 47% delle attività. I mezzi propri non riescono da soli a coprire tale valore.
I crediti relativi alle cessioni dei calciatori ammontano a 7,4 milioni. Le disponibilità liquide sono pari a 24,7 milioni.
La Posizione finanziaria netta, a causa della trascurabilità dei debiti finanziari, risulta positiva per 24,7 milioni. Aggiungendo a tale dato i debiti e i crediti da calciomercato si ha un indebitamento finanziario netto ai fini del Financial Fair Play di 1,1 milioni, rientrante nei limiti del fatturato. Tuttavia, dal punto di vista finanziario la campagna trasferimenti calciatori ha determinato uno squilibrio, poiché i debiti da calciomercato sono 4,5 volte i crediti.
Molto probabilmente anche per l’esercizio 2011/12 la struttura dei costi operativi è rimasta squilibrata, forse influenzata negativamente anche dal decimo posto conseguito in “Ligue 1”. Infatti, il 6 giugno 2012, il capo della D.N.C.G. Richard Olivier ha dichiarato a “L’Equipe” che Margarita Louis-Dreyfus ha promesso che verserà nelle casse dell’Olympique de Marseille del denaro verso la  fine di giugno o gli inizi di luglio per riequilibrare finanziariamente i conti.

mercoledì 13 giugno 2012

I conti 2010/11 del Paris Saint-Germain



Luca Marotta                        13 giugno 2012
Il Paris Saint-Germain Football SASP è una società per azioni sportiva professionistica, con un Capitale di 893.195,6 euro (dato al 14/03/2012). Il Presidente del consiglio di Amministrazione è A.Al-Khelaifi, il Direttore generale delegato è Jean-Claude Blanc. La sede sociale è a Parigi, 24 rue du Commandant Guilbaud.
Alla data in cui scriviamo, il bilancio al 30/06/2011 non risulta ancora depositato, tuttavia sono disponibili, presso la Ligue de Football Professionnel, i dati aggregati di Paris Saint-Germain Football SASP e Association Paris Saint-Germain FC, che ha per oggetto la gestione del settore amatori del club e che non includerebbero i dati di PSG Merchandising SASU.
Ovviamente trattasi di dati di una gestione di transizione tra quella vecchia e quella degli sceicchi.
Il fatturato al 30/06/2011, con esclusione delle plusvalenze, è stato pari a 100,9 milioni ed è così ripartito: cessione per diritti audiovisivi per 44,9 milioni, con un’incidenza del 44,4%; ricavi da sponsor e pubblicità per 20,7 milioni, con un’incidenza del 20,6%; ricavi da gare per 18,1 milioni, con un’incidenza del 18% e altri ricavi per 17,2 milioni, con un’incidenza del 17%.
Il totale dei costi è stato pari a 130,4 milioni.
Il costo del personale è stato pari a 69,6 milioni, con un’incidenza sul fatturato senza plusvalenze del 69% (ampiamente nei limiti del Fair Play Finanziari). Il saldo dei trasferimenti calciatori è attivo per 1,9 milioni.
La gestione finanziaria è stata negativa per 518 mila euro.
La gestione straordinaria ha registrato un saldo positivo di 27,9 milioni.
Il risultato dell’esercizio è risultato negativo per solo 201 mila euro.
Il patrimonio netto, al 30 giugno 2011, è positivo per 2,6 milioni e finanzia solo il 4% dell’attivo pari a 68,3 milioni. Importante è il finanziamento soci che è pari a 23,3 milioni e che finanzia il 34% dell’attivo. I debiti finanziari sono pari a 10 milioni e finanziano il 15% dell’attivo. I debiti per l’acquisto di calciatori ammontano a circa 7 milioni.
Le immobilizzazioni immateriali relative ai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono pari a 14,3 milioni. I crediti per le cessioni dei calciatori ammontano a 6 milioni. Le disponibilità liquide sono notevoli e ammontano a 33,8 milioni.
L’entità delle disponibilità liquide è tale da rendere trascurabile l’indebitamento finanziario netto.
Patrimonio netto positivo e indebitamento finanziario netto trascurabile sono in linea col Financial Fair Play.
Possiamo concludere che trattasi di dati che non possono dar alcuna idea sulle potenzialità enormi della nuova proprietà, ma possono raffigurare solo l’idea del “com’era”.

domenica 10 giugno 2012

Il Merchandising del Paris Saint Germain.


Luca Marotta               10/06/2012
PSG Merchandising è la società che gestisce il merchandising del Paris Saint Germain.
Tale società ha come oggetto sociale il commercio al dettaglio di abbigliamento in negozi specializzati.
La sede legale è a Parigi, 24 Rue du Commandant Guilbaud.
Attualmente risulta un capitale sociale di € 40.000.
Dal 04/11/2011, con verbale depositato il 27/02/2012, il presidente è Jean-Claude Blanc; mentre il Direttore Generale è Philippe Boindrieux.
La forma giuridica della società è quella della “SASU”, ossia “Société par actions simplifiée à associé unique”, trattasi di una società per azioni con un unico azionista.
Alla data in cui scriviamo, l’ultimo bilancio depositato è quello al 30/06/2010, risalente alla precedente gestione e i conti al 30/06/2011 non risultano depositati.
Il volume d’affari 2009/10 è stato di € 8.895.208, mentre nel 2008/09 era di € 9.799.083. E’ un dato che rispecchia le posizioni in classifica conseguite: tredicesimo posto nel 2009/10 e sesto nel 2008/09.
Il risultato d’esercizio ha registrato una perdita di € 603.304, mentre nell’esercizio precedente la perdita è stata di € 145.058.
Il 22/04/2011 il socio unico ha deciso la continuazione dell’attivià, nonostante la perdita di metà del capitale.
Il patrimonio netto, al 30/06/2010, risultava negativo per 520 mila euro, mentre nell’esercizio precedente era positivo per 80 mila euro.
A fronte di un’attivo di 3,2 milioni di cui 1,3 milioni di rimanenze si contrappongono debiti per 3,4 milioni di cui 2,2 milioni di debiti finanziari.
Sarà interessante verificare i dati, una volta pubblicati, relativi alla nuova gestione.

mercoledì 6 giugno 2012

Bilancio Fiorentina 2011: perdita da rendimento sportivo


Luca Marotta Giovedì 07 Giugno 2012 00:45
jstargio@gmail.com
Il bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2011 di ACF Fiorentina Spa espone una perdita di 32,5 milioni, che peggiora enormemente la perdita del 2010, pari a 9,6 milioni. Tuttavia, il bilancio 2010 beneficiava di una plusvalenza di 14,7 milioni per conferimento ramo d’azienda.
Secondo gli amministratori, il risultato economico negativo è dipeso dal deludente rendimento sportivo, con la conseguente mancata partecipazione alle coppe europee, e dal mantenimento del quinto organico più oneroso della Serie A. Oltre ai mancati incassi derivanti dalla partecipazione alle coppe, si è verificato il decremento dei ricavi da botteghino. Il tutto ha appesantito la già negativa situazione economico-finanziaria della società. Gli amministratori hanno evidenziato che le operazioni in uscita sul mercato non hanno portato i risultati necessari per riportare i “numeri” della società entro i limiti imposti dalla normativa UEFA del Fair Play Finanziario.
Il Gruppo.
La società appartiene al Gruppo “DIEGO DELLA VALLE & C. S.A.P.A.”, che predispone il bilancio consolidato. La società ACF Fiorentina Spa detiene le partecipazioni totalitarie nelle società Firenze Viola Srl, Campus Viola Srl e Promesse Viola Srl. ACF Fiorentina Spa redige il bilancio consolidato ai soli fini del soddisfacimento della normativa FIGC.
La continuità aziendale.
I revisori della Deloitte & Touche Spa hanno rilevato al punto 4 della loro relazione che la società ha sostenuto nell’esercizio 2011 e in esercizi precedenti perdite economiche significative, sistematicamente ripianate dai soci. Nel corso del 2011 i soci hanno prestato in modo fruttifero 15 milioni, che si aggiungono ai 5 milioni prestati nel 2010 e prorogati. I revisori rilevano che, come scritto nella Relazione sulla gestione degli Amministratori, i soci hanno confermato la loro volontà di continuare a sostenere la Fiorentina nel processo di riequilibrio economico-finanziario, passando attraverso la riorganizzazione del comparto sportivo e dirigenziale.
La struttura dell’attivo.
L’attivo, pari a circa 156,9 milioni, risulta diminuito del 12%.
Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 62%. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 70% delle immobilizzazioni ed il 43% dell’attivo.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a 67,9 milioni (79,6 nel 2010). La variazione è dovuta a investimenti per 35 milioni, ammortamenti per 31,1 milioni, svalutazioni per 373 mila euro e cessioni dal valore contabile netto di 15,2 milioni.
Tra i giocatori col valore contabile netto più elevato figura Stevan Jovetic per € 6.972.326, con un valore lordo di € 13.905.000. Jovetic fu acquistato il 16/07/08 dal club serbo del Partizan per € 10.855.000, gli oneri connessi al prolungamento del contratto (fino al 2016) sono costati € 3.050.000. Al 31 dicembre 2011, Vargas risulta con un valore contabile netto di € 5.668.713, Lazzari di € 5.104.465 e Gilardino (ceduto nel 2012 al Genoa) di € 4.722.462.
Gli acquisti del 2011 più costosi sono stati quello di Lazzari per 6 milioni dal Cagliari, Neto dall’Atletico Paranaense per € 4.125.000, Nastasic dal Partizan per 4 milioni, Kharja dal Genoa per 3 milioni e Behrami dal West Ham per € 2.775.000.
Il 23% delle immobilizzazioni riguarda immobilizzazioni finanziarie, pari a 22,2 milioni.
Esse riguardano, per l’importo di 22 milioni, le partecipazioni totalitarie in: Firenze Viola srl, Campus Viola srl, Promesse Viola Srl. La società controllata Firenze Viola Srl è detentrice del marchio Fiorentina e dei Trofei acquisiti dal fallimento della precedente società A.C. Fiorentina S.p.A. ed ha beneficiato del conferimento del ramo commerciale d’azienda. ACF Fiorentina Spa ha mantenuto: il Main Sponsor, lo Sponsor Tecnico, gli Sponsors Istituzionali, tutti i rapporti contrattuali riguardanti la cessione dei diritti di trasmissione, nonché tutti i proventi dalla biglietteria. Firenze Viola srl ha concesso ad uso esclusivo di ACF Fiorentina Spa l’utilizzo del marchio “Fiorentina”, a fronte di un canone annuo, per il 2011, di € 450.000.
I Crediti nei confronti della società controllante ammontano a 23,2 milioni e si riferiscono alle somme che dovranno essere ricevute in forza del Consolidato Fiscale Nazionale ai fini IRES, a cui la società ha aderito in qualità di controllata. L’incidenza di tali crediti sull’attivo è del 15%.
I Crediti verso Enti settore specifico diminuiscono da 25,1 a 14 milioni. Il credito maggiore è di 3,5 milioni e deriva dalla cessione definitiva di Bolatti. Seguono il credito di 2 milioni per Lazzari verso il Cagliari e il credito di € 1.916.500 verso l’Udinese per D’Agostino.
Le disponibilità liquide diminuiscono da 7 a 3,5 milioni.
Il Patrimonio netto.
Il patrimonio netto risulta positivo per 50,6 milioni (83,1 milioni nel 2010) e rappresenta il 32% (46,6% nel 2010) delle attività. Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è inferiore a 1, precisamente è pari a 0,75 (1,05 nel 2010). Tale indicatore significa che solo il 75% della rosa è finanziato con i mezzi propri.
La struttura del Passivo.
Il capitale di terzi finanzia il 68% delle attività. Il 18% del capitale di terzi è rappresentato da debiti verso enti settore specifico, pari a 28,3 milioni. Il debito maggiore è nei confronti dell’Udinese per € 4.833.000, seguito dal debito verso il Partizan per € 4.350.000 e dal debito verso il Cagliari per 4 milioni.
I debiti finanziari sono rappresentati dal debito verso la società controllante per 20 milioni, il che rappresenta il 13% del capitale di terzi.
I risconti passivi, riguardanti i ricavi anticipati relativi al secondo semestre della stagione sportiva, ammontano a 20,5 milioni e rappresentano il 13% del passivo. Le principali voci riguardano i Diritti TV stagione 2011/12 pari a € 15.104.350, i Ricavi da sponsorizzazioni ufficiali pari a € 2.153.072 e l’incasso netto da abbonamenti partite in casa per € 2.690.164.
La voce “Altri Debiti” ammonta a € 8.970.906 e comprende i debiti verso tesserati, dipendenti e collaboratori per stipendi e premi pari a € 2.317.209. Tale importo si riferisce al debito relativo alla mensilità di dicembre 2011, pagata nel mese di gennaio 2012, in piena conformità a quanto stabilito dal Financial Fair Play. Altra voce compresa riguarda i Debiti per intermediazioni trasferimenti da fatturare, pari a € 6.368.481. L’importo maggiore riguarda la provvigione sul rinnovo di Stevan Jovetic per € 3.050.000.
La Posizione Finanziaria Netta.
Ai fini del Financial Fair Play la posizione finanziaria netta risulterebbe inferiore al valore della produzione, quindi nei limiti, considerando un saldo tra debiti e crediti verso enti settore specifico negativo per 14,3 milioni, un saldo tra debiti e crediti da compartecipazione negativo per 4,2 milioni, oltre ai debiti verso la controllante e le disponibilità liquide.
Controversie Legali e tributarie.
Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti scaduti verso il fisco o verso gli Enti Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si instaurasse una controversia, il debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair Play Finanziario. La Fiorentina ha alcune cause legali in corso, tra cui quella con il Comune di Firenze per l’applicazione del “canone d’installazione mezzi pubblicitari”. L’Amministrazione Comunale richiede in linea capitale circa 1,5 milioni di euro oltre interessi e penali. In bilancio, nel Fondo Rischi ed Oneri, esiste un accantonamento apposito. Nel mese di gennaio 2012, la Commissione Tributaria Regionale ha respinto l’appello proposto dalla società calcistica in relazione ai periodi dal 2002 al 2010. Tuttavia, la Fiorentina continuerà a sostenere le proprie tesi. Gli amministratori evidenziano la posizione “rigida” assunta dall’Amministrazione Comunale di Firenze, nonostante i tentativi di conciliazione e dopo aver manifestato la volontà a giungere ad una soluzione “condivisa”.
L’Agenzia delle Entrate ha notificato un Processo Verbale di Constatazione in merito al trattamento contabile e fiscale dei costi da intermediazione per l’anno 2006. Già c’era stato un Avviso di Accertamento per l’annualità 2005. Gli amministratori valutano che l’eventuale rischio di soccombenza sarà notevolmente inferiore a quanto inizialmente contestato; perciò è stato ritenuto adeguato l’accantonamento presente sul fondo rischi.
E’stato notificato anche un avviso di accertamento relativo al trattamento contabile e fiscale delle compartecipazioni (ex art. 102bis delle N.O.I.F. della Figc), per l’applicazione dell’IVA e dell’Irap. La società, come altri club calcistici, ha contestato tale interpretazione. Successivamente in data 21/02/2012 è stata chiarita la non applicazione dell’Iva sulle compartecipazioni, pertanto tale rischio è decaduto. Per quanto riguarda l’imponibilità ai fini Irap il contenzioso proseguirà, ma gli amministratori stimano che i rischi pecuniari siano limitati.
Relativamente al Processo di “Calciopoli” ACF Fiorentina Spa è citata quale responsabile civile nel processo. Secondo gli amministratori “non è al momento possibile avanzare alcuna opinione in merito all’esito finale del giudizio, tantomeno è possibile avanzare alcuna opinione in merito alla quantificazione dell’eventuale onere della Società”.
La struttura dei ricavi.
Il valore della produzione, pari a 67,1 milioni, è diminuito del 16% e dipende per il 60% dai diritti televisivi che ammontano a 40,5 milioni (42,3 nel 2010). 
Le plusvalenze precipitano a 392 mila euro da 3,9 milioni. La più importante riguarda quella realizzata con la cessione di Bolatti, pari a 326 mila euro.
I ricavi da gare diminuiscono da 11,1 a 7,5 milioni.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” ammonta a 9,3 milioni e risulta in aumento di 960 mila euro. Tale voce comprende sponsorizzazioni ufficiali per 3 milioni, sponsor tecnico per 3,7, altre sponsorizzazioni commerciali per 2,5 milioni e premi da sponsor per 35 mila euro.
I “Proventi pubblicitari”, pari a 4,4 milioni, si riferiscono ai ricavi del primo semestre per la cessione di diritti promo-pubblicitari delle aree dello stadio per le partite casalinghe; l’attività, da luglio 2011, è confluita in Firenze Viola Srl.
Anche i “Proventi commerciali e royalties”, pari a 472 mila euro, si riferiscono principalmente ai ricavi conseguiti nel primo semestre 2011, derivanti dall’attività di merchandising e di licensing relativamente al primo semestre. Da luglio 2011 l’attività è confluita in Firenze Viola Srl.
Per tali attività, Firenze Viola Srl retribuisce ACF Fiorentina con un corrispettivo di 3 milioni di euro per stagione sportiva. Nel 2011, la competenza maturata è di 1,5 milioni di euro.
La struttura dei costi.
I costi della produzione ammontano a 116,8 milioni e risultano in aumento di 2,1 milioni. I costi della produzione dipendono per il 47% dai costi del personale, per il 28% dagli ammortamenti, per l’11% dalle spese per servizi e per il 10% dalle minusvalenze.
Il costo del personale, ammontante a 54,4 milioni, registra una lieve flessione di circa 675 mila euro, con un’incidenza sul valore della produzione dell’81% (69% nel 2010). Tale valore si pone al di sopra di quanto stabilito dal Financial Fair Play.
Considerato che gli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori risultano pari a 31,1 milioni, il costo complessivo di gestione del personale rappresenta il 127% del valore della produzione.
Tra gli oneri diversi di gestione, pari a 12,9 milioni, spiccano le minusvalenze registrate per 11,7 milioni (963 mila euro nel 2010). La minusvalenza più elevata riguarda D’Agostino per 7,4 milioni, seguito da Sebastien Frey per 1,5 milioni e da Adrian Mutu per 1,2 milioni.
La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per 49,7 milioni, mentre nel 2010 era negativa per 34,9 milioni. Ogni 100 euro che entrano ne escono 179.
La gestione finanziaria è positiva per 5,7 milioni, a causa di proventi da compartecipazioni ex art. 102 bis Noif pari a € 6.188.500. L’importo maggiore riguarda D’Agostino per 5,6 milioni.
Il risultato prima delle imposte è negativo per 44,1 milioni. 
I vantaggi del consolidato fiscale, che determinano un segno positivo nel calcolo delle imposte sul reddito per circa 11,7 milioni, permettono di esporre una perdita di 32,5 milioni.
Le perdite nette degli ultimi due esercizi superano i 42 milioni e dovrebbero far suonare un campanello di allarme ai fini del Financial Fair Play, ai cui fini non rileverebbero le operazioni come la plusvalenza del 2010 derivante dalla cessione del ramo d’azienda per circa 14 milioni.
Le prospettive per il futuro.
L’indice rappresentante il rapporto tra il valore della produzione e i debiti finanziari al 31/12/2011 risultava leggermente superiore a 4 (valore di riferimento minimo). Gli amministratori hanno posto all’attenzione dei soci la questione del potenziale rischio derivante dal non mantenimento del parametro Covisoc VP/DF (rapporto tra Valore della Produzione e Debiti Finanziari al 31 marzo 2012). Se tale valore fosse risultato inferiore a 4 avrebbe comportato l’impossibilità di operare in entrata sul mercato estivo, se non dopo aver provveduto al riequilibrio del parametro attraverso versamenti in c/capitale o tramite la cessione di giocatori. Per questo gli amministratori hanno richiesto di poter convertire parte (almeno 15 milioni di euro) del finanziamento del socio Diego Della Valle & C Sapa in versamenti dei soci in conto capitale in modo da rientrare nei parametri.
Gli amministratori della Fiorentina, nel descrivere lo scenario futuro, hanno scritto (come l’anno precedente) che la prevedibile evoluzione della gestione non permetterà di sostenere il monte ingaggi degli ultimi bilanci. Inoltre, sempre secondo gli amministratori, nell’esercizio 2012 continuerà il processo di adeguamento dei valori economico-finanziari di bilancio alle indicazioni previste dalle regole del Financial Fair Play, per ricondurre la struttura ad una situazione di equilibrio. La novità consiste nel fatto che il processo di riequilibrio economico-finanziario sarà effettuato anche attraverso una riorganizzazione del comparto sportivo e dirigenziale.


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