sabato 23 gennaio 2021

Consolidato Inter 2019/20: perdita per 102,39 milioni, con un “rilevante fabbisogno finanziario”.

 


Luca Marotta

 jstargio@gmail.com

 Il bilancio consolidato del Gruppo che fa capo a FC Internazionale Milano SpA, al 30 giugno 2020, evidenzia una perdita consolidata netta di Euro 102.393.789 (-€48.387.493 nel 2018/19; -€17.753.536 nel 2017/18; -€ 24.576.123 nel 2016/17).

La perdita è stata provocata principalmente da tre fattori: gli effetti della pandemia Covid-19; l’aumento del costo del lavoro allargato per gli investimenti effettuati e l’importo notevole degli oneri finanziari. La pandemia Covid-19 ha provocato il differimento di una parte dei corrispettivi per diritti TV e sponsorizzazioni all’esercizio 2020-2021.

L’apporto notevole delle plusvalenze per € 61.546.275 e dei ricavi relativi alle competizioni UEFA per € 45.603.000, non sono stati sufficienti.

A causa della Pandemia Covid-19, che ha causato la riduzione dei ricavi da gare e dei ricavi TV oltre al prolungamento della Stagione Sportiva 2019/2020 terminata nel mese di Agosto 2020, con la disputa delle partite senza spettatori, ai fini del Fair Play Finanziario, il bilancio 2019/20 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2020/21.

La perdita dell’Inter è stata determinata dalla crescita dei costi della produzione avvenuta in controtendenza al decremento del valore della produzione. In particolare il costo del personale è aumentato di 5,4 milioni di Euro, pari al 2,8% in più.

L’ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori è aumentato di 35,47 milioni di Euro pari al 32,3% in più rispetto all’esercizio precedente.

A quanto descritto bisogna aggiungere l’enorme peso degli oneri finanziari, dovuto all’indebitamento, che ha determinato una gestione finanziaria negativa per 25,68 milioni di Euro.

Dal punto di vista sportivo la stagione sportiva 2019-2020, a causa del COVID è stata interrotta nel mese di marzo ed è successivamente ripresa nel mese di giugno, concludendosi il 31 agosto 2020. Durante la stagione l’Inter ha subito l’eliminazione nelle semifinali della Coppa Italia dal Napoli, ha raggiunto la seconda posizione in classifica nel campionato di Serie A che ha consentito la qualificazione alla fase a gironi della UEFA Champions League 2020/2021. Nella Champions League 2019/20 l’Inter è arrivata terza nel Group Stage con il diritto a partecipare alla fase ad eliminazione diretta della UEFA Europe League, competizione conclusasi con la sconfitta in finale da parte del Siviglia.

La Struttura del Gruppo

Gli azionisti del Gruppo F.C. Internazionale Milano al 30 giugno 2020, risultavano i seguenti:

Great Horizon S. à r.l., società interamente facente capo a Suning Holdings Group Co., Ltd., con il 68,55%;

LionRock Zuqiu Limited, con il 31,05%

Minoranze con lo 0,4%.

L’area di consolidamento al 30 giugno 2020 comprende quindi, come società Capogruppo la società F.C. Internazionale Milano Spa; INTER BRAND S.R.L. al 100%; INTER FUTURA S.R.L. al 100% INTER MEDIA AND COMMUNICATION S.R.L. al 100% e M-I Stadio S.r.l. (consolidata con “equity method”) al 50%.

Il capitale di INTER MEDIA AND COMMUNICATION S.R.L. è detenuto al 55,61% direttamente dalla Capogruppo FC Internazionale Milano SpA e al 44.39% è detenuto indirettamente tramite da Inter Brand S.r.l.

Esistono altre due società, denominate “Shanghai Inter Brand Trading Co., Ltd.” e “Inter Brand China Co., Ltd. in liquidazione”, controllate da “Inter Brand S.r.l.”..

La società Inter Brand China Co., Ltd. in liquidazione, non è stata consolidata perché non rappresenta più un investimento durevole per il Gruppo. Shanghai Inter Brand Trading Co. Ltd., che sarà messa in liquidazione, non viene consolidata non presentando al momento valori globalmente rilevanti.

M-I Stadio S.r.l. controlla il 90% di Asansiro Srl.

Come scritto nella Relazione sulla Gestione, il Gruppo Suning è una “multinazionale cinese operativa nel mercato al dettaglio dell’elettronica di consumo” ed era già presente nel settore calcio in Cina in quanto era proprietario del club “Jiangsu Suning Football Club”, militante nella Super League cinese.

Rapporti con parti correlate

I rapporti con le parti correlate appaiono molto importanti e riguardano essenzialmente l’attività di finanziamento e sponsorizzazione da parte del Nuovo Azionista di maggioranza (Great Horizon S.à.r.l. e Jiangsu Suning Sports Industry Co., Ltd.) nei confronti del Gruppo.

Il Gruppo che fa capo a FC Internazionale Milano SpA ha percepito ricavi per Euro 32.329.000 (€ 36.662.000 nel 2018/19: €40.401.000 nel 2017/18 ed € 57.688.044 nel 2016/17), pari all’8,68% del Valore della produzione e sostenuto costi per Euro 10.722.000 (€ 13.973.000 nel 2018/19; €15.894.000 nel 2017/18; € 18.896.502 nel 2016/17).

Inoltre, figurano crediti per un totale di Euro 14,4 milioni (€ 51,2 milioni nel 2018/19) e debiti per un totale di Euro 132,76 milioni (€ 200,11 milioni nel 2018/19).

Gli Amministratori hanno scritto che “tutte le transazioni con parti correlate sono state effettuate a normali condizioni di mercato”.

Con la società “Jiangsu Suning Sports Industry Co., Ltd.”, sono stati intrattenuti rapporti commerciali, che hanno permesso di percepire come ricavi la cifra di Euro 16,02 milioni (25,99 milioni nel 2018/19; €27,6 milioni nel 2017/18 e € 44.103.629 nel 2016/17) ed esporre crediti per Euro 7,34 milioni (€37,29 milioni nel 2018/19) e debiti per € 285 mila.

Con la società “Suning Sports International Ltd.”, sono stati intrattenuti rapporti commerciali/Finanziari, che hanno permesso di percepire come ricavi la cifra di Euro 9,5 milioni (€9,5 milioni nel 2018/19 e nel 2017/18; € 11,5 milioni nel 2016/17). Nei confronti di tale società, FC Internazionale vanta un credito di Euro 4,2 milioni.

Con la società “Great Horizon S.à.r.l.” figura un debito di natura finanziaria per Euro 78,23 milioni (€ 148,9 milioni nel 2018/19) e sono stati sostenuti costi per Euro 3,42 milioni (€ 6,77 milioni nel 2018/19) e percepiti ricavi per € 4,09 milioni.

Nei confronti della società Grand Flagship LTD con cui sono stati intrattenuti rapporti finanziari, figurano debiti per € 51.164.000 e costi per € 2.230.000.

La continuità aziendale (“Going Concern”).

La continuità aziendale deve intendersi come attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.

Il Bilancio consolidato al 30 giugno 2020 è stato predisposto dagli amministratori nel presupposto della continuità aziendale, nonostante le perdite cumulate sofferte dal Gruppo e la previsione del permanere della perdita anche per la chiusura dell’esercizio al 30 giugno 2021 che sarà ancora influenzato dal persistere della pandemia COVID-19.

Gli Amministratori hanno scritto che la pandemia causata dal COVID-19 ha esercitato un impatto negativo significativo sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo, che era già caratterizzata da un trend reddituale negativo, e che si aspettano sia riconfermato in futuro e da un “rilevante fabbisogno finanziario”, che è prevedibile si acuisca nei prossimi mesi.

L’Azionista di Riferimento (Suning) ha riconfermato l’impegno a supportare in modo appropriato il Gruppo nel prevedibile futuro dei prossimi dodici mesi. A conferma di quanto detto, nei mesi di marzo e giugno 2020 l’Azionista di Riferimento ha effettuato rinunce a finanziamenti Soci rispettivamente per € 60 milioni e per € 10 milioni consentendo al patrimonio netto della Controllante, che è il patrimonio netto considerato per misurare i parametri di capitalizzazione previsti dal codice civile ex art. 2446 e 2447, di rimanere positivo al 30 giugno 2020.

La società FC Internazionale Milano Spa ha anche utilizzato linee di credito ulteriori per 25 milioni di Euro per generare risorse finanziarie aggiuntive. Nel mese di luglio la controllata “Inter Media and Communication” ha emesso un Bond per un ammontare addizionale rispetto a quello già in essere pari a 75 milioni di Euro. L’afflusso di liquidità generato dal Bond è stato utilizzato principalmente per il pagamento dei debiti in scadenza relativi alla campagna trasferimenti della Capogruppo. In altre parole si è contratto nuovo debito per pagare il debito in scadenza.

In ogni caso, è tutta l’industria de settore del calcio, sia nazionale che internazionale, che potrebbe subire effetti dirompenti a causa di un’eventuale nuova diffusione del COVID-19 ed un conseguente ulteriore Lockdown con un prolungamento oltremisura delle limitazioni agli eventi sportivi.

L’impegno di Suning garantirà la continuità aziendale attraverso il controllo dei costi, un'attenta gestione del “core asset (calciatori)” e una gestione attiva delle relazioni commerciali.

Il Patrimonio Netto.

Al 30.06.2020, risulta un patrimonio netto consolidato negativo in deterioramento.

Come l’esercizio precedente, gli amministratori evidenziando che il patrimonio netto consolidato risulta negativo, hanno scritto che “i limiti minimi di capitalizzazione previsti dall’art. 2447 del Codice Civile non sono applicabili al bilancio consolidato”.

Il Patrimonio Netto del bilancio Consolidato di F.C. Internazionale Milano S.p.A. al 30 giugno 2020, è negativo per € 36.948.957; mentre al 30.06.2019 era negativo per € 4.555.168, al 30.06.2018 era positivo per € 3,8 milioni e, al 30 giugno 2017, era negativo per € 83,4 milioni.  

La composizione, al 30 giugno 2020, del patrimonio netto consolidato era la seguente: capitale sociale pari ad € 19.195.313; Riserva da sovrapprezzo azioni per € 26.943.339 (€ 26.943.339 nel 2018/19); Riserva versamento soci in conto capitale per € 110.000.000; Riserva copertura perdite per € 41.704.748; Perdite portate a nuovo per € 132.398.568 (€ 147.306.327 nel 2018/19) e perdita dell’esercizio per 102.393.789 (-€ 48.387.493 nel 2018/19; -€ 17.753.536 nel 2017/18; -€ 24.576.123 nel 2016/17).

Per quanto riguarda la Riserva sovrapprezzo azioni è rimasta invariata rispetto all’esercizio precedente.

La variazione negativa di € 32.393.789, tra il patrimonio netto al 30.06.2019 e il patrimonio netto al 30.06.2020, è dovuta alla perdita dell’esercizio per € 102.393.789 e alla rinuncia del finanziamento soci effettuata entro giugno 2020 per complessivi € 70 milioni convertiti in "Riserva per versamento in c/futuro aumento capitale", futuro aumento riservato esclusivamente all’azionista Great Horizon S.à r.l..

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 0,96, ciò vuol dire che i mezzi posseduti dal club hanno un valore esposto non sufficiente, di poco, a far fronte alle passività, e che è necessario il supporto della proprietà, come dimostra la rinuncia la finanziamento soci per € 70 milioni mediante conversione in "Riserva per versamento in c/futuro aumento capitale".

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.

Tale indicatore, è utilizzato per determinare l’eventuale carenza finanziaria, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano ed è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.

Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,95, al di sopra della soglia minima.

Nel caso di mancato rispetto dell’indicatore di liquidità, nella misura minima che verrà stabilita dal Consiglio Federale, la carenza finanziaria dovrà essere ripianata attraverso versamenti dei Soci.

L’INDICE DI I/NDEBITAMENTO

Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è negativo.

Il che sta a significare che il capitale di terzi finanzia totalmente i mezzi propri.

Infatti, anche l’equity ratio è negativo.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

L’Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.

I debiti riclassificati iscritti in bilancio al 30.06.2020 ammontano a 871.343.786 (773.857.364 nel 2018/19), da tale aggregato deve essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre 2018 della FIGC), mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 378,81 milioni.

Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 2,3, superiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,2.

In altre parole il valore dei debiti al 30/06/2020 è abbondantemente superiore al doppio del valore della produzione medio degli ultimi tre anni.

L’Indebitamento Finanziario Netto.

Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts payable to social/tax authorities”); invece, non sono considerati gli altri debiti fiscali (“Other tax liabilities”), che includono le passività per imposte differite (“deferred tax liabilities”).

In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non correnti da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.

Il risultato della somma algebrica, non deve essere superiore al fatturato netto.

Le disponibilità liquide sono pari a € 88.505.854, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 54.666.197.

I debiti verso soci per finanziamenti pari a Euro 78.233.249 (148,9 milioni nel 2018/19), di cui Euro 70.877.005 riguardano la quota capitale del versamenti a titolo di finanziamento fruttifero sottoscritti con la società controllante Great Horizon S.à.r.l..

I finanziamenti in essere al 30 giugno 2020 maturano interessi annui pari a 6,5%; nel corso dell’esercizio sono maturati interessi per Euro 8,2 milioni.

Nel corso dell’esercizio si è provveduto a prorogare le scadenze di tutte le quote capitali del finanziamento, pari a complessivi Euro 70.877.005, alla data del 31 dicembre 2021.

La capitalizzazione dei finanziamenti soci è una costante della gestione Suning, complessivamente fino al 30 giugno 2020 ammontano a 205 milioni di Euro. Nel dettaglio, nell’anno 2017 sono stati convertiti in “Riserva coperture perdite in formazione” finanziamenti ricevuti nell’esercizio per un totale di Euro 105 milioni; il 26 giugno 2019, sono stati convertiti in “Riserva per versamento soci in c/futuro aumento capitale” finanziamenti per Euro 40 milioni; il 24 marzo 2020 per Euro 60 milioni il 22 giugno 2020 e per Euro 10 milioni.

I debiti bancari ammontano a Euro 50.378.472 (€ 25.166.667 nel 2018/19), comprensivi della quota di interessi maturati non ancora liquidati al 30 giugno 2020 per € 378 mila, e si riferiscono alla quota della linea di finanziamento revolving sottoscritta per un ammontare massimo di Euro 50 milioni nell'ambito dell’operazione di rifinanziamento del debito culminata nell’emissione del prestito obbligazionario da parte di Inter Media.

Nel mese di luglio 2019 sono stati utilizzati di Euro 25 milioni per esigenze di cassa correlate ai movimenti di campagna trasferimenti intervenuti nella sessione estiva 2019/2020.

Per quanto riguarda le Obbligazioni, l’emissione del prestito obbligazionario è stata un'operazione di rifinanziamento del debito, determinatosi col riassetto societario del Gruppo. In data 21 dicembre 2017, la società controllata Inter Media ha emesso delle Obbligazioni per un importo nominale di € 300 milioni, che sono state collocate presso investitori istituzionali. Tale prestito obbligazionario ha come scadenza il 31 dicembre 2022 e matura un tasso fisso nominale del 4,875%. Nel calcolo del costo ammortizzato del Prestito obbligazionario sono state incluse le spese relative all’emissione ed il collocamento, pari a circa 9 milioni di Euro.

Come il precedente finanziamento rimborsato, a garanzia del Prestito Obbligazionario figurano i flussi di liquidità derivanti da ‘sponsorship agreement’ e ‘media contracts’ siglati da Inter Media oltre che i flussi derivanti dai proventi dei diritti UEFA e dei diritti televisivi della Serie A generati dalla Capogruppo. Inoltre è stato previsto il rispetto di due covenants: “Debt Service Coverage Ratio” e il “Pro-forma Debt Service Coverage Ratio”, che sulla base dei calcoli effettuati al 30 giugno 2020 risultano rispettati e, come scritto dagli amministratori, saranno rispettati “anche con riferimento alle prossime scadenze nell’orizzonte temporale dei prossimi 12 mesi, tenuto conto dell’impegno al sostegno finanziario del Gruppo da parte del Gruppo Suning”.

La concessione dell’ipoteca sul valore dei Marchi INTER, da parte di Inter Media figura tra le condizioni di emissione del Prestito Obbligazionario, oltre alla concessione in pegno delle quote relative al capitale sociale detenuto in Inter Media da parte di FC Internazionale Milano Spa e Inter Brand srl.

Il primo considera dati effettivi, il secondo dati di stima in base al budget.

Il piano di rimborso della linea capitale in rate semestrali è il seguente:

- 1 rata da Euro 3,1 milioni il 31 dicembre 2018;

- 1 rata da Euro 3,15 milioni il 30 giugno 2019;

- 1 rata da Euro 3,25 milioni il 31Dicembre 2019;

- 1 rata da Euro 3,3 milioni il 30 giugno 2020;

- 1 rata da Euro 3,4 milioni il 31 dicembre 2020;

- 1 rata da Euro 3,5 milioni il 30 giugno 2021;

- 1 rata da Euro 3,55 milioni il 31 dicembre 2021;

- 1 rata da Euro 3,65 milioni il 30 giugno 2022;

- 1 rata finale per Euro 273,1 milioni entro il 31 dicembre 2022.

La rata in scadenza fino al 30 giugno 2020 sono state regolarmente pagate.

Al 30.06.2020, il valore del debito obbligazionario in bilancio è pari a Euro 282.559.065, di cui € 275.659.066 con scadenza oltre l’esercizio successivo. I costi di transazione del prestito obbligazionario pari a circa 8,99 milioni di Euro, sono stati considerati nel calcolo del costo di ammortizzato.

Come già scritto in tema di continutià aziendale, il 31 luglio 2020, la società Inter Media ha emesso e collocato presso investitori istituzionali un ulteriore tranche di titoli obbligazionari senior secured per un ammontare complessivo pari a Euro 75 milioni, con scadenza 31 dicembre 2022 e tasso fisso a 4,875% ad un prezzo di emissione del 93%, con le medesime caratteristiche e garanzie del sopracitato Prestito Obbligazionario.

I debiti verso altri finanziatori ammontano a € 92 mila (€ 92 mila nel 2018/19).

I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 121,76 milioni (€ 131,78 milioni nel 2018/19).

Gli importi maggiori riguardanti le società nazionali riguardano: GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB S.p.A. per € 26.282.000; PARMA CALCIO 1913 SRL per € 9.329.000; ATALANTA BERGAMASCA CALCIO SPA per € 8.038.000; A.S.  ROMA SPA per € 4.483.000; US SASSUOLO CALCIO SRL per € 4.022.000; U.C. SAMPDORIA S.p.A. per € 2.143.000 e TORINO FOOTBALL CLUB SPA per € 1.527.000.

Gli importi maggiori riguardanti le Società Estere riguardano: CLUBE DE REGATAS DO FLAMENGO per € 12.048.000; THE READING FOOTBALL CLUB LIMITED per € 4.765000; STANDARD DE LIEGE SA per € 2.858000; ALBACETE BALOMPIE S.A.D. per € 1.863000; SEVILLA FUTBOL CLUB SAD per € 1.823.000; F.C. SION - OLYMPIQUE DES ALPES SA per € 993.000; GALATASARAY SPORTIF SINAI VE TICARI YATIRIMLAR A.S per € 555.000; CHELSEA FOOTBALL CLUB PLC per € 364. 000.

I crediti verso società nazionali sono regolati presso la stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni debitorie, per un ammontare pari a Euro 59.105.000 (€ 76.949.000 nel 2018/19).

I Debiti verso enti settore specifico ammontano a € 207,48 milioni e riguardano i rapporti con enti e società del settore e mostrano un decremento di € 72,55 milioni rispetto al 2018/19.

Nello specifico, i debiti verso società calcistiche nazionali ammontano a € 83,2 milioni. Gli importi maggiori riguardano: CAGLIARI CALCIO S.P.A. per € 26.404.000; US SASSUOLO CALCIO SRL per € 21.175.000; GENOA CRICKET & FOOTBALL CLUB SPA per € 12.429.000

A.S. ROMA SPA per € 11.954.000; ATALANTA BC SPA per € 3.996.000

PARMA CALCIO 1913 SRL per € 3.992.000 e DELFINO PESCARA 1936 SPA per € 2.267.000.

I debiti verso società calcistiche estere ammontano a € 81,6 milioni circa. Gli importi principali riguardano: MANCHESTER UTD F.C. LTD     50.551.000; HERTHA BSC GMBH & CO. per €13.365.000; TOTTENHAM HOTSPUR FOOTBALL & ATHLETIC CO. LTD per €12.384.000; FOOTBALL CLUB SION per €1.212.000; ANDERLECHT per €1.136.000; CHELSEA FOOTBALL CLUB per € 820.000.

I debiti verso società nazionali sono regolati presso la stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni creditorie, per un ammontare pari a Euro 83.253.000 (€ 97.775.000 nel 2018/19).

Per quanto riguarda i debiti tributari rateizzati non correnti, nel caso dell’Inter, non figurano.

Pertanto, nel 2019/20, il debito finanziario netto ai fini del Fair Play Finanziario risulta superiore sia al fatturato netto che al valore della produzione.

Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed EBITDA, che è positivo per € 82.718.501, risulta pari a 3,9. In altre parole, la differenza tra ricavi e costi operativi, senza considerare gli ammortamenti, determinatasi nel 2019/20, se si ripetesse negli anni successivi, riuscirebbe a rimborsare il debito netto in tre anni e dieci mesi circa. Di solito il rapporto Net Debt/EBITDA si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito, a maggior ragione occorre il sostegno della proprietà.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.

Nel caso in questione, al 30.06.2020, non emergerebbero debiti finanziari per lo stadio.

Gli altri debiti.

In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, le società di calcio richiedenti la Licenza UEFA, non devono avere debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità sociali o fiscali, a meno che tali debiti siano oggetto di contenzioso, con valide argomentazioni a supporto.

La voce “debiti” iscritta nello stato patrimoniale è aumentata da € 773,86 milioni a € 871.343.786, di cui € 282,5 milioni per Debiti obbligazionari, € 78,2 milioni per debiti verso soci, € 207,48 milioni per debiti verso enti settore specifico; € 96,9 milioni (€ 79,9 milioni nel 2018/19) per debiti verso fornitori.

Tra i debiti verso fornitori si segnalano i debiti verso agenti Fifa per € 32.186.000 (€ 25,19 milioni nel 2018-19; € 32 milioni nel 2017-18; € 24,7 milioni nel 2016-17; € 28,8 milioni nel 2015-16; € 28,2 milioni nel 2014-15) ed i debiti verso il Comune di Milano per € 26.400.000 (€ 24,2 milioni nel 2018/19) riferiti ai corrispettivi per affitto dello stadio da utilizzare a compensazione con le migliorie effettuate dalla Capogruppo, che figurano nella voce “Immobilizzazioni immateriali”.

I debiti verso il personale, aumentano da € 23.485.000 a € 38.767.000.

I debiti verso il personale, riguardano debiti per retribuzioni, gli accantonamenti per i premi maturati dai tesserati e dal personale dipendente legati agli obiettivi stagionali raggiunti.

L’incremento rispetto al 2018/19 dipende principalmente dall’ammontare dei debiti per stipendi tesserati dei mesi di marzo, aprile e maggio il cui pagamento è stato sospeso durante i mesi di lockdown e differito a causa degli effetti della pandemia COVID-19.

I debiti tributari variano da € 20.003.507 a € 48.513.147. I debiti per IRPEF su lavoro dipendente ammontano a circa € 40.906.000 (€ 13.249.000 nel 2018/19) e si riferiscono alle retribuzioni di giugno pagate nel mese di luglio, nonché le ritenute dei mesi precedenti, non ancora versate per il rinvio del pagamento al 16 settembre 2020, con provvedimento governativo a sostegno della liquidità delle imprese in conseguenza della pandemia COVID-19.

I Debiti per Iva mesi da marzo a giugno ammontano a € 33.000. Anche il versamento dell’IVA è interessato al rinvio del pagamento a partire dal 16 settembre 2020.

Figurano debiti per la “With Holding Tax” per circa € 4.914.000 (€ 4.588.000 nel 2018/19). I debiti per la “With Holding Tax” sono relativi alle ritenute sugli interessi passivi pagati sui finanziamenti erogati dalla Controllante ‘Great Horizon S.à.r.l.’. I Debiti imposta IRAP ammontano a € 2.595.000.

I Fondi per rischi e oneri aumentano da Euro 28.050.122 e riguardano le ritenute IRPEF non versate in seguito all’applicazione del regime fiscale per i lavoratori cosiddetti “impatriati” per 11.044.000 (essendo un’agevolazione subordinata al mantenimento della residenza in Italia da parte dello sportivo per almeno due anni e non essendo certo che i tesserati mantengano la residenza fiscale in Italia per i prossimi due anni); l’accantonamento operato nell’esercizio per il sorgere di contenziosi con riferimento agli accordi di sponsorizzazione 2019/2020 per Euro 4.192.000 (secondo le controparti ci sarebbero state inadempienze contrattuali strettamente collegate ai provvedimenti restrittivi emanati dalle autorità governative e federali a seguito dell’espandersi della pandemia COVID-19); l’accantonamento al piano di incentivazione del management (“Long Term Incentive”) per Euro 595 mila; l’accantonamento per stima dei costi a finire da parte della società incaricata da Inter Brand per mettere in liquidazione la società controllata Shanghai Inter Brand Trading Co., Ltd.per € 257 mila e l’accantonamento per un contenzioso con uno sponsor per € 247 mila.

Gli utilizzi dei fondi accantonati nel 2018/19 ammontano a Euro 13.351.000 e si riferiscono principalmente al pagamento delle retribuzioni dovute al personale tesserato non più impiegato nel progetto.

Il Rendiconto Finanziario.

Le variazioni di Disponibilità liquide risultano positive per € 33.839.657. Tale variazione positiva è dipesa dal flusso generato dall’attività di finanziamento, che ha determinato flussi positivi per € 18.450.000; dal flusso generato dall’attività di investimento, che è stato negativo per € 79.883.856 e dal flusso generato dall’attività operativa, che ha generato flussi positivi per € 95.273.513.

Nel 2018/19 il rendiconto finanziario mostra il ruolo positivo nella gestione dei flussi svolto dalla gestione operativa, che negli esercizi precedenti fino al 2017/18 aveva generato flussi negativi.

In effetti, nell’ambito dell’attività operativa, il flusso finanziario prima delle variazioni del Capitale Circolante Netto risulta positivo per € 8.933.629 (€ 83.741.035 nel 2018/19).

Nel 2019-20, dal lato investimenti risultano uscite finanziarie per l’acquisto di Diritti pluriennali alle prestazioni Calciatori per € 217.286.281 (€ 107.213.198 nel 2018/19), solo in parte coperte dal disinvestimento per la cessione di Diritti pluriennali alle prestazioni calciatori per € 80.217.493 (€ 47.761.901 nel 2018/19).

Il Valore della Rosa.

Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 386.861.940 (€ 312.066.376 nel 2018/19). La variazione è dovuta ad investimenti per € 217,28 milioni (€ 107,21 milioni nel 2018/19), cessioni per un valore contabile netto di € 18,7 milioni (€ 9,29 milioni nel 2018/19) ed ammortamenti per 120,21 milioni (€ 84,74 milioni nel 2018/19) e svalutazioni per € 3,57 milioni (€ 3,42 milioni nel 2018/19).

Tra i principali calciatori acquistati figurano: Lukaku Romelu (Manchester United) per € 74.162.000 (€ 67.285.000 valore attualizzato); Hakimi Achraf (Real Madrid) per € 43.000.000 (€ 40.504.000 valore attualizzato); Barella Nicolò (Cagliari Calcio) per € 40.500.000 (€ 40.050.000 valore attualizzato); Eriksen Christian (Tottenham Hotspur) per € 27.567.000 (€26.998.000 valore attualizzato); Radu Ionut (Genoa C. F. C.) per € 10.624.000 (10.555.000 valore attualizzato);   

Agoumè Lucien (F. C. Sochaux) per € 4. 512.000; Satriano Martin (Nacional Montevideo) per € 2.400.000; Young Ashley (Manchester United) per € 1.735.000.

Gli acquisti dei diritti pluriennali con pagamento oltre 12 mesi successivi, sono stati iscritti in base al costo attualizzato, che ha avuto un effetto pari a Euro 10.481.000.

Tra i principali calciatori ceduti figurano: Barbosa Almeida Gabriel; Miranda De Souza Filho Joao; Icardi Mauro; Karamoh Yann e Bandini Andrea

La campagna trasferimenti estiva 2020-2021 è stata caratterizzata principalmente dall’acquisizione a titolo definitivo di acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni professionali dei calciatori Alexis Sánchez dal Manchester United, Aleksandar Kolarov dalla Roma; Andrea Pinamonti dal Genoa e Darian Males dal Lucerna con contestuale cessione a titolo temporaneo con diritto di riscatto dello stesso al Genoa.

Per le acquisizioni a titolo temporaneo figurano: Valentino Lazaro (Borussia Mönchengladbach).

Per le cessioni a titolo temporaneo figurano Xian Emmers all’Almere City; Federico Dimarco all’Hellas Verona; Naval Da Costa Eduardo Joao Mario allo Sporting Lisbona e Antonio Candreva alla Sampdoria.

Per le cessioni a titolo definitivo figurano Diego Godin al Cagliari; Samuele Longo al Vicenza;

La Gestione Economica.

Nell’esercizio 2019/20, anche a causa degli effetti del COVID-19, si è verificata una situazione in cui il valore della produzione diminuisce del 10,7 e i costi della produzione aumentano del 3,7” .

Il valore della produzione consolidato 2019/20 risulta diminuito del 10,7% rispetto al 2018/19, e ammonta ad Euro 372.370.111. Nel 2018/19, il valore della produzione era pari a €  417.080.234. Nel 2017/18, il valore della produzione era pari a € 346,99 milioni.

La differenza principale riguarda la voce ricavi Media, poiché in relazione alla disputa di 5 gare casalinghe disputate nei mesi di luglio e agosto 2020, i relativi ricavi saranno contabilizzati nell’esercizio 2020-2021.

Il fatturato netto, senza plusvalenze, prestiti e capitalizzazione costi vivaio diminuisce da € 366 milioni a € 292,7 milioni.

I costi della produzione aumentano del 3,7%, da € 428,18 milioni a € 443,9 milioni. Il 44,6% di tali costi è rappresentato dal costo del personale e il 27,1% dall’ammortamento della rosa calciatori.

L’incremento è dovuto all’aumento del monte ingaggi del personale tesserato, all’aumento degli ammortamenti per effetto dei notevoli investimenti effettuati, e all’aumento dei costi per servizi riconducibile principalmente alla fee non ricorrente di Euro 6 milioni riconosciuta a Nike per l’accordo sottoscritto con il Gruppo per il riacquisto da parte di quest’ultimo dei diritti sulle attività di retail e licencing.

La differenza tra ricavi e costi della produzione risulta negativa per € 71.553.690.

Il risultato dell’esercizio, oltre ad essere stato influenzato dall’andamento operativo

I Ricavi.

I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti radiotelevisivi nazionali risultano pari a € 69.755.000 (€ 87,2 milioni nel 2018/19); il decremento è dovuto alla sospensione e al prolungamento della stagione 2019/2020 fino al 31 agosto 2020, con il differimento della contabilizzazione di una parte dei ricavi all’esercizio 2020/2021.

Per quanto riguarda i diritti TV per le competizioni europee, che ammontano a € 45.603.000; mentre, nel 2018/19, erano pari a € 51.738.723; la diminuzione dipende dal minor importo del provento iscritto come Coefficient Ranking per la stagione 2019-20, per la UEFA Champions League. I ricavi della UEFA Europa League 2019/20 saranno contabilizzati nell’esercizio 202/21.

Nel Conto economico consolidato dell’Inter, nei ricavi da gare, tra gli altri ricavi, sono allocati i proventi relativi ai diritti d’archivio RAI-Infront, che risultano pari a 10,42 milioni di Euro (€ 10,42 milioni nel 2018/19) e i ricavi da “Inter TV” per € 5.621.000 (€ 3.229.000 nel 2018/19).

I ricavi commerciali, risultano in diminuzione, da € 145,05 milioni a € 115,36 milioni. Tali ricavi comprendono i proventi commerciali e royalties per € 2.537.309 (€ 2.267.743 nel 2018/19); e i Proventi da sponsorizzazioni per Euro 22.154.411 (€ 29.108.266 nel 2018/19). Nel Conto economico consolidato dell’Inter, nei ricavi da gare, tra gli altri ricavi, è allocata la voce “Sponsorship EU/ ex Infront” che nella sostanza riguarda ricavi da concessione di spazi promo pubblicitari, che è diminuita da Euro 12.254.000 a Euro 9.508.000; la voce “Sponsorship Regional”, che ha registrato, un notevole decremento da € 96.850.000 a € 43.775.000. La diminuzione dei ricavi commerciali è dovuta anche alla sospensione delle competizioni durante il periodo di “lockdown” e al successivo riconoscimento pro-rata temporis dalla ripresa dell’attività fino al 30 giungo 2020 considerando la conclusione della stagione sportiva 2019/2020 alla data del 31 agosto 2020.

In particolare, la diminuzione dei ricavi per “Sponsorship Regional” è stata causata dall’interruzione anticipata e/o per scadenza naturale di alcuni contratti dell’area Asia avvenuta al termine del 2019-20.

I Proventi commerciali e royalties pari a Euro 2.537 migliaia si riferiscono principalmente ai ricavi relativi alle attività di merchandising e licensing. Nel corso dell’esercizio è stato firmato un accordo dal Gruppo con Nike per il riacquisto dei diritti sulle attività di retail e licensing, che a partire dal 1° novembre 2019 sono state internalizzate e gestite direttamente. 

I ricavi delle vendite e delle prestazioni e degli altri ricavi e proventi della stagione sportiva 19/20 rimandati nell’esercizio successivo ammontano ad € 33.937.000.

I ricavi da gare, variano da € 44,7 milioni a 44,37 milioni di Euro. Tali ricavi incidono per l’11,92% sul valore della produzione. Gli abbonamenti sono diminuiti, da € 18.563.663 a € 16.802.772. La campagna abbonamenti per la stagione sportiva 2019-2020 ha registrato la sottoscrizione di 38.747 abbonamenti per le partite nazionali di Serie A e Coppa Italia (40.040 nel 2018/19; 31 mila nel 2017-18; 27.126 nel 2016-17 e 27.800 abbonamenti nel 2015-16) e 29.306 abbonamenti per le partite dei gironi della UEFA Champions League. L’aumento del prezzo medio dell’abbonamento ha compensato in parte il decremento dei ricavi degli abbonamenti dovuto alla disputa delle rimanenti partite della stagione a porte chiuse a causa della pandemia COVID-19.

I ricavi da Coppe Internazionali ammontano a Euro 6.945.000 circa. Tali ricavi, nel 2018/19, erano pari a € 7.211.000.

Gli incassi da gare di campionato in casa ammontano a € 16,48 milioni (€ 17,37 milioni nel 2018/19) e quelli per le gare di TIM Cup a € 1,52 milioni. I ricavi da tornei e amichevoli, passano da 1,36 milioni di Euro a € 2,62 milioni.

I contributi in conto esercizio pari a € 4.652.909 (€ 4.284.440 nel 2018/19), nella tabella sopra classificati tra gli altri ricavi, riguardano principalmente i contributi della Lega legati ai premi della Tim Cup e ai ricavi collettivi esclusi i diritti audiovisivi.

La voce del Conto Economico “Altri ricavi e proventi diversi”, ammontante a Euro 26.469.549

 (€ 16.161.128 nel 2018/19), riguarda ricavi da rimborsi assicurativi per 10 milioni di Euro relativi alla quota di abbonamenti rimborsati per la stagione 2019/2020 a causa del COVID-19, sopravvenienze attive e insussistenze del passivo per € 2.5 milioni (€ 3,56 milioni nel 2018/19); i ricavi da Inter Academies per Euro 7.664.000 (€ 7,66 milioni nel 2018/19); proventi dovuti principalmente al contratto sottoscritto, a valore di mercato, con la Controllante “Suning Sports International Limited” per la condivisione del personale tecnico e professionale (know-how) per 3,5 milioni di Euro e servizi a collegate per Euro 725 mila.

La società continua ad investire nel vivaio, infatti, i costi del vivaio capitalizzati ammontano ad € 8.634.746 (€ 7.147.379 nel 2018/19). Tra i costi capitalizzati figurano: Compensi e premi allenatori per € 4.447.000 (€ 3.611.000 nel 2018/19); Inps – Enpals – allenatori per € 1.212.000 (€ 949.000 nel 2018/19); Indennità fine carriera allenatori per € 228.000 (€ 184.000 nel 2018/19); Assistenza sanitaria per € 1.000 (€ 14.000 nel 2018/19); Utilizzo impianti per € 1.702.000 (€ 1.317.000 nel 2018/19); Vitto e alloggio gare per € 213.000 (€ 213.000 nel 2018/19); Gestione pensionato 832.000 (€ 859.000 nel 2018/19).

Il Player Trading.

Il Player Trading dell’Inter nel 2019/20 evidenzia un risultato negativo. La differenza tra plusvalenze e minusvalenze non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori rappresentato dagli ammortamenti.

Le plusvalenze risultano pari a € 61.546.275 (€ 40.140.634 nel 2018/19) e hanno un’incidenza sul valore della produzione del 16,53% (9,62% nel 2018/19). Le Plusvalenze derivanti dalle cessioni diritti prestazioni calciatori sono relative alle cessioni di Icardi (Euro 47.173.000); Puscas (Euro 6.963.000), Karamoh (Euro 3.469.000), Gabriel Barbosa (Euro 2.308.000), Merola (€ 729 mila), Rizzo (€ 482 mila), Palazzi (€ 217 mila), D’Amico (€ 111 mila) e Radaelli (€ 94 mila).

Le minusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni calciatori risultano pari ad Euro 36.098 (€667.586 nel 2018/19).

I costi per l'acquisizione temporanea delle prestazioni dei calciatori, pari a € 3.067.820, sono relativi a Stefano Sensi.

Per quanto riguarda, le cessioni di calciatori a titolo temporaneo, ammontanti a € 5.515.267

 (€ 2.523.483 nel 2018/19) riguardano principalmente: Ivan Perisic.

Gli altri oneri da gestione calciatori, pari a Euro 672.556 (€ 1.052.483 nel 2018/19), sono principalmente relativi ai contributi di solidarietà maturati nell’esercizio relativi alle operazioni di mercato con club internazionali.

Gli altri proventi da gestione calciatori, ammontano a Euro 3.925.553 (€1.209.614 nel 2018/19).

Gli ammortamenti della rosa calciatori, sono aumentati di 35,47 milioni di Euro, da € 84,7 milioni a € 120,21 milioni.

I Costi della Produzione.

Il costo dei dipendenti, al 30 giugno 2020 in rapporto al valore della produzione incide per il 53,2%, ma se considerassimo il fatturato netto la percentuale aumenterebbe al 67,6%. Il costo del personale risultante dal bilancio consolidato è pari a € 198 milioni (€ 192,6 milioni nel 2018/19) e risulta in aumento del 2,8%. Il costo totale del personale tesserato è aumentato da € 156,1 milioni a € 163.043.000.

Il monte ingaggi del personale tesserato ha usufruito della diminuzione relativa alla contabilizzazione pro-rata temporis degli stipendi per la proroga della stagione sportiva 2019/2020 fino alla data del 31 agosto 2020 determinata dai provvedimenti emanati dagli organismi federali per contrastare la diffusione della pandemia COVID-19.

I compensi contrattuali dei calciatori sono diminuiti da € 118,02 milioni a € 114.029.000, quelli per gli allenatori e i tecnici, a causa dell’ingaggio di Antonio Conte, aumentano da € 16.756.000 a € 23.528.000, mentre i Premi rendimento aumentano da € 15,13 milioni a € 21.033.000.

I diritti di immagine ammontano a € 4.453.000 (€ 6.187.000 nel 2018/19).

Il numero di calciatori è rimasto invariato a 81; invece, il totale della forza lavoro è aumentato da 463 a 483.

Gli ammortamenti e le svalutazioni complessivi sono pari a € 139.039.502 (€ 106.234.203 nel 2018/19), di cui € 120.213.000 per ammortamenti rosa calciatori ed € 6.25 milioni per l’ammortamento relativo alla capitalizzazione dei costi vivaio. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali ammontano ad € 2.055.367 (€ 1.953.181 nel 2018/19).

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.

Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze. Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.

Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,859.

I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a € 11.9380186 (€ 9.728.873 nel 2018/19). L’importo maggiore dei costi per godimento dei beni di terzi, riguarda la concessione d’uso dello Stadio per Euro 4.697.000 (€ 4.674.000 nel 2018/19). L’incremento è dovuto ai Canoni licenza d’uso diversi, aumentati da € 1.016.000 a € 2.582.000, che riguardano il contratto di cambio merce stipulato con Acronis per l’esercizio 2019/2020; il corrispondente ricavo è inserito nella voce “Proventi da sponsorizzazione”,

I costi per prestazioni di servizi aumentano da € 56.054.442 a € 65.090.766. Tali costi comprendono anche i costi specifici tecnici aumentati da € 9,5 milioni a € 13,32 milioni. Tale incremento è dovuto al maggior impatto dei costi accessori per la campagna trasferimenti, che riguardano principalmente i compensi per Agenti FIFA, che sono aumentati da € 7.94 milioni a € 11,85 milioni. I costi per l’attività sportiva ammontano a € 6,19 milioni (€ 5,95 milioni nel 2018/19) e comprendono i costi per allenamenti e ritiri pari a Euro 1.929.000 (€ 2.011.000 nel 2018/19). Tra le spese amministrative spiccano i servizi da collegate pari a € 5.056.000 (€ 4.784.000 nel 2018/19) e riguardano i servizi di gestione dello Stadio riaddebitati, in base a contratto, da Mi-Stadio. Il costo dei consulenti esterni è aumentato da € 5,23 milioni a € 6,64 milioni. Compare il compenso agli amministratori per € 1.690.000 (€ 829.000 nel 2018/19). I “Costi per vitto, alloggio, locomozione” ammontano a € 2,67 milioni (€ 2,43 milioni nel 2018/19).

Il costo per “Servizio biglietteria, controllo ingressi” ammonta a € 2,51 milioni (€ 3,53 milioni nel 2018/19).

Gli altri accantonamenti diminuiscono da € 25.811.000 a € 15.236.091 e riguardano principalmente l'accantonamento alla voce “Fondo per rischi ed oneri”, delle ritenute IRPEF non versate a seguito dell’applicazione del regime fiscale in vigore per i lavoratori cosiddetti “impatriati”.

Gli oneri diversi di gestione, pari a € 11.374.192 (€ 32,98 milioni nel 2018/19), comprendono le spese varie organizzazione gare pari a € 2.986.579 (€ 3.416.021 nel 2018/19).

La gestione finanziaria.

La gestione finanziaria netta, compresa la svalutazione partecipazioni, è negativa per € 25,68 milioni (-€ 29,2 milioni nel 2018/19). Gli oneri finanziari pari a € 34,0 milioni (€ 35,76 milioni nel 2018/19), riguardano interessi passivi su debiti verso factoring per circa € 2.499.000 (€ 2.475.000 nel 2018/19), interessi passivi su debiti verso controllanti per € 5.530.000 (€ 9.833.000 nel 2018/19), gli oneri per il prestito obbligazionario per € 16.006.000 (€ 16.264.000 nel 2018/19) e oneri finanziari su debiti verso imprese sottoposte al controllo delle Controllanti per € 3.014.000.

L’attualizzazione dei prestiti a medio /lungo termine ha comportato costi per € 4.305.000 (€ 2.451.000 nel 2018/19).

Gli oneri accessori su finanziamenti variano da € 147 mila a € 149 mila.

Per quanto riguarda i proventi finanziari, l’importo di € 7.635.012 (€ 5.625.657 nel 2018/19), si riferisce a interessi attivi per attualizzazione dei crediti.

Il requisito del pareggio bilancio.

Il bilancio 2019/20 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2020/21, a causa della Pandemia Covid-19.

Nel calcolo dovrà essere considerato l'impatto finanziario negativo del COVID-19, definito come la perdita di ricavi dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti per gli stessi periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del periodo di monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti contrattuali.

Il risultato prima delle imposte 2019-2020 risulta negativo per 97.237.412.

Il risultato prima delle imposte 2018-2019 risulta negativo per 40.320.833.

Il risultato prima delle imposte 2017-2018 risultava negativo per € 9.887.822.

Ai fini del calcolo e del rispetto dei limiti del “break-even” del Fair Play Finanziario, nella determinazione del “break-even result” non si considereranno oltre i soli elementi come: gli altri ammortamenti; plusvalenze e minusvalenze determinate da attività fisse che non siano i calciatori; gli oneri finanziari determinati da investimenti “virtuosi”; le spese per il settore giovanile e femminile, anche gli effetti economici dovuti alla pandemia COVID.

Conclusioni.

Sulla perdita del 2019/20 hanno certamente influito gli effetti delle misure per fronteggiare la pandemia COVID-19, come la disputa delle partite a porte chiuse.

Come scritto dagli amministratori il trend reddituale negativo, non aiuta a far fronte al “rilevante fabbisogno finanziario” di cui necessita la gestione dell’Inter, che deve far fronte ad un indebitamento importante.

Tale situazione necessita del robusto supporto finanziario della proprietà.

 

lunedì 18 gennaio 2021

Bilancio FC Bayern 2019/20: il Covid-19 riduce l’utile a 9,8 milioni.

 


 Luca Marotta

jstargio@gmail.com

 

A causa degli effetti delle misure per contrastare la pandemia COVID-19, nella stagione 2019/2020 l'FC Bayern München ha registrato minori ricavi e minori utili. In effetti, dal marzo 2020, tutte le partite dell'Allianz Arena si sono svolte senza pubblico, per tale motivo non sono stati generati ricavi pianificati; tuttavia, i risultati economici sono stati positivi.

Un altro effetto della pandemia COVID è quello di dover registrare i ricavi rilevanti della vittoria in UEFA Champions League nell’esercizio 2020-2021.

I ricavi lordi consolidati pari a 698,0 milioni di Euro (€ 750,4 milioni nel 2018/19), sono diminuiti del 7% circa; mentre, l’EBITDA consolidato, pari a 104,5 milioni di Euro, è diminuito del 28,5% e il risultato prima delle imposte consolidato (EBT) è risultato positivo con 17 milioni di euro; mentre il risultato consolidato al netto delle imposte è stato pari a 9,8 milioni di euro  (€ 52,5 milioni nel 2018/19).

Jan-Christian Dreesen, vicepresidente del comitato esecutivo di Bayern Monaco AG, nel presentare i risultati dell’esercizio 2019/20, ha detto che l’aver disputato partite casalinghe senza pubblico dal mese di marzo ha avuto un impatto significativo sulle entrate derivanti dalle operazioni di gara. L’aver chiuso il bilancio 2019/20 con un profitto, è anche espressione del principio che il Bayern ha adottato da molto tempo, ovvero “non spendere più di quanto si guadagna”. Il club poggia su solide fondamenta che si sono costantemente rafforzate negli ultimi anni e che ora stanno dimostrando il loro valore in tempi di crisi.

Dal punto di vista sportivo, per il Bayern München, la stagione sportiva 2019/20 si è chiusa con il conseguimento della vittoria della Bundesliga, il 27 giugno 2020, con 82 punti, per l’ottava volta consecutiva. La UEFA Champions League è terminata il 23 agosto 2020, conseguendo la vittoria nella finale con il Paris Saint-Germain. La coppa nazionale “DFB Pokal” è terminata il 4 luglio 2020, conseguendo la vittoria nella finale con il Bayer Leverkusen.

Pertanto il Bayern, con la vittoria della UEFA Champions League, della Bundesliga e della Coppa nazionale, ha conseguito il secondo “Triplete”.

La bacheca del Bayern può annoverare: 30 Titoli di Germania; 20 Coppe di Germania; 7 Supercoppe di Germania; 6 Coppe di Lega tedesca (DFL-Ligapokal); 6 Coppe dei Campioni/Champions League; 1 Coppe delle Coppe; 1 Coppe UEFA/Europa League; 1 Supercoppa UEFA; 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club. Da evidenziare che negli ultimi otto anni dal 2012-2013 al 2019/20, il Bayern è stato 8 volte consecutivamente Campione di Germania, vincendo la Champions League del 2012-2013 e 2019-2020.

Il Gruppo.

La squadra di calcio del Bayern München fa capo alla società “FC Bayern München AG”, che è una società per azioni controllata con una quota del 75% da un’associazione registrata (“Eingetragener Verein”) denominata “FC Bayern München eV”.

Adidas AG, Audi AG ed Allianz, che sono anche sponsor, detengono l’8,33% ciascuna.

La società è gestita col sistema dualistico, ossia con il Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Gestione. Tra i componenti del Consiglio di Sorveglianza, che è organo di controllo, spiccano oltre Herbert Hainer (Presidente di ‘FC Bayern München eV’) Uli Hoeneß (Presidente onorario di ‘FC Bayern München eV’); il Dr. Herbert Diess di “Volkswagen AG”; Werner Zedelius di “Allianz SE”; Timotheus Höttges CEO di “Deutsche Telekom AG” ; Dieter Mayer (Primo vice-presidente FC Bayern München eV); Dott. Jan Heinemann (adidas AG); Edmund Stoiber, ex Primo Ministro del Land Bavarese e il Dr. Michael Diederich di “UniCredit Bank AG”.

Come si può notare, il Consiglio di Sorveglianza del Bayern è pieno di manager di famosi colossi aziendali, che è indicatore di ottime relazioni con gli sponsor e anche di trasparenza, considerate le funzioni che svolge il Consiglio di Sorveglianza nel sistema dualistico.

Del Consiglio di Gestione, KARL-HEINZ RUMMENIGGE è il Presidente e JAN-CHRISTIAN DREESEN è il vice-presidente esecutivo. Andreas Jung, Jörg Wacker sono consiglieri come Oliver Kahn e Hasan Salihamidžić.

I Dati del Bilancio Consolidato.

Il bilancio consolidato 2019/20 ha registrato ricavi per 698 milioni di Euro.

Il decremento dei ricavi lordi è stato di 52,4 milioni di Euro, ossia dello 7%. Pertanto, i ricavi, comprensivi dei proventi derivanti dai trasferimenti dei giocatori, sono risultati pari alla cifra di € 698 milioni (€ 750,4 milioni nel 2018/19). Nel bilancio consolidato del Bayern, i proventi derivanti dai trasferimenti dei giocatori vengono inseriti tra i ricavi ordinari e sono considerati quali componenti del fatturato, mentre i relativi valori residui contabili vengono inseriti sotto la voce “altri costi di gestione”.

I ricavi consolidati, comprensivi di ricavi da cessioni calciatori, segnano la cifra di 698 milioni di Euro (€ 750,4 milioni nel 2018/19). La riduzione è dovuta agli effetti dei provvedimenti adottati per contener l’emergenza pandemica. Il CAGR consolidato, ossia il tasso di crescita annuale composto del fatturato lordo, degli ultimi 5 anni è pari al 2,18%.

Il grafico seguente mostra l’equilibrio costante nel tempo della gestione economica del Bayern.


Se non considerassimo i proventi derivanti dai trasferimenti dei giocatori pari a € 62,6 milioni (€ 90.3 milioni nel 2018/19), il fatturato netto supera per la terza volta consecutiva i 600 milioni, precisamente sarebbe uguale a 634,1 milioni di Euro (€ 660,1 milioni nel 2018/19; € 629,2 milioni nel 2017/18).

I proventi derivanti dai trasferimenti dei giocatori “dovrebbero” riferirsi principalmente alla cessione di Mats Hummels (Borussia Dortmund); Renato Sanches (LOSC Lille) e Marco Friedl (SV Werder Bremen).

L’EBITDA consolidato, ossia il risultato d’esercizio calcolato prima di interessi, tasse e ammortamenti, è risultato pari a € 104,5 milioni, mentre nel 2018/19 era pari a € 146,1 milioni. Tale risultato per la sesta volta consecutiva ha superato i 100 milioni pur registrando un decremento del 28,5%. Il risultato consolidato prima delle imposte è positivo, toccando la cifra record di 17 milioni di Euro (€ 75,3 milioni nel 2018/19).

L'utile consolidato al netto delle imposte ammonta a € 9,8 milioni, ed evidenzia un decremento di € 42,7 milioni pari al 81,3%.

E’ evidente che, dal punto di vista patrimoniale, i numeri del bilancio delineano un gruppo molto solido. Il totale delle attività diminuisce dello 3,3%, da € 731,8 milioni a € 707,8 milioni. L’attivo è composto per il 65,8% da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni consolidate nette aumentano da € 464,6 milioni a € 465,9 milioni. Quelle immateriali aumentano del 4,4%, esponendo la cifra di € 162,3 milioni; mentre, nel 2018/19 erano pari a € 155,5 milioni. Le immobilizzazioni materiali e finanziarie diminuiscono dell’1,8%, a € 303,6 milioni (€ 309,1 milioni nel 2018/19). L’attivo circolante (rimanenze, crediti, disponibilità liquide) diminuisce di 24,8 milioni di Euro, da € 260,6 milioni a € 235,8 milioni, evidenziando un decremento del 9,5%. I ratei e i risconti attivi ammontano a € 3,2 milioni, nel 2018/19 erano pari a € 2,7 milioni. Le differenze attive compensabili ammontano a € 2,9 milioni; nel 2018/19 erano pari a € 3,9 milioni.

Il patrimonio netto consolidato è positivo e ammonta a € 492,2 milioni (€ 497,4 milioni nel 2018/19). La variazione negativa di € 5,2 milioni è dipesa dall’utile di esercizio pari a 9,8 milioni, dalla distribuzione dei dividendi 2018/19, nel corso dell’esercizio, per € 15.000.000 (50 centesimi per azione). Rispetto al 2018/19 si è registrato un decremento dell’1%. I mezzi propri finanziano il 69,5% delle attività e “coprono” il 105,6% delle immobilizzazioni, ossia eccedono il valore delle immobilizzazioni. Gli accantonamenti a fondi rischi ammontano a € 41,3 milioni (€ 38,8 milioni nel 2018/19), i debiti del gruppo aumentano del 2,1%, da € 128 milioni a € 130,1 milioni e i ratei e i risconti passivi per ricavi anticipati registrano la cifra di € 44,2 milioni (€ 67,6 milioni nel 2018/19).

Il Bilancio d’Esercizio.

Il bilancio d’esercizio di FC Bayern München AG mostra ancora una volta ricavi lordi, comprensivi di ricavi da cessioni calciatori, al livello record di € 671 milioni (€ 715,8 milioni nel 2018/19), con un decremento del 6,2%. Il CAGR, ossia il tasso di crescita annuale composto dei ricavi lordi, degli ultimi 5 anni è del 2,69%.

La composizione del fatturato risulta essere la seguente:

- Ricavi da gare per € 152,5 milioni (€ 179,1 milioni nel 2018/19). Tali proventi riguardano gli incassi delle partite casalinghe della Bundesliga, partite amichevoli, DFB-Pokal e UEFA Champions League. Tale voce incide per il 22,72% sul totale dei ricavi lordi. Rispetto all’esercizio precedente si registra un decremento del 14,9% dovuto agli effetti dei provvedimenti dp contrastare la pandemia COVID-19.

La ripresa del campionato, dopo la sospensione di marzo, è avvenuta a maggio con la disputa delle partite a porte chiuse. Il Bayern ha disputato 4 partite casalinghe di campionato a porte chiuse e tutte le partite di Champions League dagli ottavi alla finale.

Il Bayern riporta i proventi da competizioni UEFA Champions League tra i ricavi da gare. Evidentementemente nell’esercizio 2020/21 saranno riportati i proventi della vittoria 2019/20.

- Ricavi da sponsorizzazioni e marketing per € 196,5 milioni (€ 196,5 milioni nel 2018/19). Tale voce incide per il 29,28% sul totale dei ricavi e risulta stabile rispetto al 2018/19.

- Ricavi da diritti radiotelevisivi nazionali per € 121,2 milioni (€ 124,5 milioni nel 2018/19). Tale voce riguarda le partite di Bundesliga, Coppa di Germania e Amichevoli. Nello specifico, i ricavi derivanti dalla ripartizione dei diritti TV della Bundesliga ammontano a € 110,8 milioni (€ 113,2 milioni nel 2018/19; € 97,5 milioni nel 2017/18; € 79,6 milioni nel 2016/17; € 74,1 milioni nel 2015/16 ed € 53,4 milioni nel 2014/15). Tale voce incide per il 18,6% sul totale dei ricavi. Rispetto all’esercizio precedente, si è registrato un decremento del 2,7%.

I ricavi TV della Bundesliga sono diminuiti anche a causa degli effetti della pandemia COVID-19. La distribuzione totale che DFL Deutsche Fußball Liga GmbH aveva inizialmente pianificato era superiore rispetto all'anno precedente, tuttavia, non è stato possibile distribuire integralmente i fondi come previsto a causa degli effetti globali della pandemia COVID-19, che ha avuto un impatto sulla redditività di molte aziende. Inoltre, i quattro partecipanti alla Champions League hanno rinunciato a una parte della distribuzione in segno di solidarietà.

Proventi da trasferimenti giocatori per € 63,9 milioni. Tale voce, che riguarda le entrate per cessioni calciatori, incide per il 9,52% sul totale dei ricavi ed ha registrato un decremento percentuale del 29,2%, poiché nell’esercizio precedente era pari a € 90,3 milioni.

Dal punto di vista sportivo tra i calciatori ceduti per il 2019/20 figurano: Mats Hummels (Borussia Dortmund); Renato Sanches (LOSC Lille) e Marco Friedl (SV Werder Bremen).. 

- Proventi di merchandising per € 91,8 milioni. Tale voce incide per il 13,6% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente ammontava a 91,5 milioni di Euro e pertanto registra un incremento dello 0,3%.

- Altri ricavi per € 45,9 milioni (tra cui: affitti e locazioni, New Media, indennità DFB per giocatori nazionali, ricavi FC Bayern II, squadre giovanili e femminili). Tale voce incide per il 4,74% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente tali proventi ammontavano a € 33,9 milioni e pertanto registrano un incremento del 33,3%.

Le spese per il personale ammontano complessivamente a € 314,8 milioni e incidono per il 51,8% del fatturato netto, senza plusvalenze. Tali spese registrano un decremento del 6,4% rispetto ai 336,2 milioni di Euro del 2018/19. Il decremento percentuale dei costi del personale è allineato al decremento percentuale dei ricavi comprensivi di plusvalenze, che è stato del 6,2%.

I costi per acquisti di materiale e servizi, al netto delle spese operative, ammontano a € 33,9 milioni e risultano in calo dell’8,5%, rispetto ai 37,1 milioni di Euro del 2018/19, molto probabilmente è un effetto delle partite casalinghe disputate a porte chiuse a causa del COVID.
Gli altri costi operativi di gestione, che contengono il valore residuo dei calciatori ceduti, raggiungono la cifra di € 242,0 milioni (€ 227,8 milioni nel 2018/19), con un incremento del 6,2%.

L’EBITDA, ossia il risultato calcolato prima degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti, risulta positivo per 80,4 milioni di Euro, con un decremento del 29,8%, rispetto all’importo di 114,7 milioni di Euro dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2019.

Gli ammortamenti complessivi risultano in aumento del 26,3% e sono pari a € 69,2 milioni, di cui € 62,6 milioni per ammortamento rosa giocatori. Nell’esercizio precedente ammontavano a 54,8 milioni di Euro (di cui 48,4 per ammortamento immobilizzazioni immateriali).

Il risultato prima delle imposte è positivo per € 11,5 milioni (€ 60,2 milioni nel 2018-19; € 34,8 milioni nel 2017-18).

Le imposte sul reddito ammontano a circa 5,9 milioni di Euro, nell’esercizio precedente erano pari a 17,5 milioni di Euro circa.
FC Bayern Monaco AG evidenzia un utile al netto delle imposte per 5,9 milioni di Euro, in decreento di 37,8 milioni di Euro rispetto al 30 giugno 2019 quando ha segnato la cifra di 43,7 milioni di Euro.

Il risultato della partecipazione nella società “Allianz Arena München Stadion GmbH” evidenzia un utile di € 2,8 milioni, mentre nel 2018/19 era positivo per 10,4 milioni di Euro.

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, il totale delle attività ammonta a € 654,3 milioni e risulta in diminuzione di € 12,4 milioni.

Le immobilizzazioni nette totali diminuiscono dello 0,4%, da € 448,8 milioni a € 447,2 milioni. Quelle immateriali nette ammontano a € 162 milioni e registrano un incremento del 4,5% rispetto ai 156 milioni di euro del 2018/19. La voce che raggruppa le immobilizzazioni materiali e finanziarie ammonta a € 285,2 milioni (€ 293,8 milioni nel 2018/19) e segna un decremento del 2,9%.

I principali investimenti sul fronte calciatori hanno riguardato: Lucas Hernández (Atlético Madrid) e Benjamin Pavard (VfB Stuttgart).

L’attivo circolante complessivamente risulta pari a € 201,9 milioni, nel 2018/19 era pari a 211,8 milioni di Euro.

Il Patrimonio Netto della società FC Bayern München AG ammonta a € 472,8 milioni e risulta in diminuzione di € 9,1 milioni rispetto al valore del 30 giugno 2019. La variazione è dipesa dall’utile di esercizio pari a € 5,9 milioni, dalla distribuzione di dividendi per € 15.000.000 (50 centesimi per azione), avvenuta nel corso dell’esercizio 2019/20. Il Patrimonio Netto determina un Equity ratio del 72,3% (72,3% nel 2018/19), che, a detta degli Amministratori, è un valore probabilmente unico nel mondo del calcio.

Il rapporto tra patrimonio netto e totale delle attività, pari al 72,3% (72,3% nel 2018/19), testimonia e conferma, ancora una volta, l’indipendenza finanziaria del club e la scarsa dipendenza dalle fluttuazioni del mercato.

I fondi rischi risultano pari a € 40,1 milioni; mentre, nel 2018/19 erano pari a 37,9 milioni di Euro.

L’ammontare dei debiti è pari a € 111,5 milioni e risulta diminuito di 4 milioni rispetto al 2018/19.

I risconti passivi per ricavi anticipati diminuiscono da € 39,4 milioni a € 29,9 milioni.

Conclusioni.

Jan-Christian Dreesen ha affermato che il prolungamento degli effetti della pandemia di Covid-19, con la disputa di gare senza spettatori, potrebbe comportare un notevole calo dei ricavi anche per la stagione 2020/2021, riflettendosi conseguenzialmente anche sul risultato operativo, e che gli amministratori stanno lavorando con tutte le loro forze per guidare saldamente l'FC Bayern attraverso la crisi.