martedì 27 marzo 2012

Bilancio Lecce 2010/11: l’importanza della Serie A e della TV



Luca Marotta Martedì 27 Marzo 2012 21:31
jstargio@gmail.com

L’Unione Sportiva Lecce Spa è una società che opera sotto la direzione e il coordinamento della società “R.& G. SEMERARO S.P.A.”, che si occupa di costruzione, compravendita e gestione di immobili di proprietà. Il bilancio relativo all’esercizio 2010/11 si è chiuso con una perdita di € 747.825. 
Disputare il campionato di Serie A, nella stagione 2010/11, è stato importante, perché il Lecce ha aumentato i ricavi ha ridotto enormemente la perdita netta d’esercizio, evidenziando un risultato, prima delle imposte, positivo.
Il totale dell’attivo, pari a € 33.576.897, è aumentato del 6%. Il 42% delle attività è composto da immobilizzazioni immateriali, mentre i mezzi propri (ossia il Patrimonio Netto) finanziano solo il 6% dell’attivo. In linea teorica tale indicatore potrebbe essere un sintomo di sottocapitalizzazione, ossia quella situazione che si verifica quando un'azienda risulta fortemente finanziata con capitale di terzi e quindi possiede una scarsa autonomia finanziaria. In effetti, il 41% del valore dell’attivo è finanziato dai debiti verso le banche, pari a € 13.753.853. Tuttavia il regolamento sul Fair Play Finanziario richiede l’esposizione di un Patrimonio Netto positivo, come nel caso del Lecce.
In data 04/05/2011, per garantire la continuità aziendale e l’efficienza operativa dell’attività sociale, l’Assemblea straordinaria dei soci aveva deliberato l’azzeramento del capitale sociale di 6 milioni di euro per copertura delle perdite e la ricostituzione a pagamento di un capitale sociale di 450 mila euro e della riserva coperture perdite per euro 2.400.214.
I debiti verso calciatori ammontano a € 2.319.500 e quelli verso altri dipendenti a € 172.548. Essi rappresentano l’11% del costo del personale, che è un indicatore di puntualità nei pagamenti. Tuttavia l’importo del debito verso l’Erario per ritenute sui dipendenti è di € 1.798.112, segnale che più mensilità sono state pagate nel mese di giugno 2011. Al 30/06/2011 risulta che il Lecce ha un debito per Irap di € 912.465.
I debiti verso enti settore specifico ammontano a 7,3 milioni, quelli per compartecipazione a 350 mila euro.
Il tempo medio di estinzione dei debiti verso fornitori, pari a circa 3 milioni, è di 123 giorni.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammontano a € 9.583.723 e rappresentano il 29% dell’attivo. Il passaggio dalla “B” alla “A” ha comportato un incremento del 33%. L’acquisto con l’importo maggiore è stato quello di Piatti per € 2.360.000, seguito da Brivio e Jeda per 1,5 milioni. Sul fronte delle cessioni bisogna evidenziare quella di Antonio Rosati per 3 milioni. Il calciatore che al 30/06/2011 ha il valore contabile residuo maggiore è Daniele Cacia per 2,4 milioni, essendo stato acquistato per 6 milioni e ammortizzato per 3,6 milioni.
Tra le immobilizzazioni finanziarie, figura una partecipazione al 30% nella società collegata “Lecce Calcio Merchandising S.r.l.”, che è esposta in bilancio per € 86.605, per un valore superiore alla quota proporzionale del patrimonio netto della collegata. Tale società ha registrato una perdita al 30/06/2010 di € 13.237.
Il Lecce vanta crediti per 15,5 milioni, in calo di 1,3 milioni, rispetto al 2009/10. La maggior parte riguarda crediti verso Enti settore specifico per € 10.769.418, che risultano in diminuzione dell’11%.
Il valore delle compartecipazioni è esposto tra le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni ed è pari a € 3.200.500. La compartecipazione col Genoa di Andrea Esposito è di 2,8 milioni.
Le disponibilità liquide, al 30/06/2011, espongono una cifra bassa pari a 5.626 euro.
L’indebitamento finanziario.
L’indebitamento finanziario di 13,7 milioni riguarda per 9,3 milioni esposizioni bancarie ordinarie, per 2,4 milioni il finanziamento concesso dall’Istituto per il Credito Sportivo e per 2 milioni gli anticipi sul saldo attivo da campagna trasferimenti 2011/12 
L’indebitamento finanziario netto, ai fini del Fair Play Finanziario, tiene conto anche del saldo tra crediti e debiti da calciomercato e nel caso del Lecce è conforme al regolamento essendo molto al di sotto dei ricavi.
I ricavi.
Il valore della produzione, pari a € 38.194.712, risulta aumentato in misura consistente del 157% rispetto al 2009/10, a causa della partecipazione al campionato di serie A, che ha permesso di incassare 24 milioni di euro per cessione diritti televisivi, che hanno fatto la differenza rispetto all’esercizio precedente. Trattasi di cifre record per gli ultimi cinque anni, sia per i ricavi in generale che per i ricavi da diritti televisivi.
I ricavi da gare sono aumentati da 1,5 a 2,9 milioni. Il prezzo medio del biglietto è stato di 14 euro, in aumento del 50% rispetto al 2009/10. I ricavi da sponsorizzazioni sono aumentati da 690 mila euro a 1,9 milioni, di cui € 465.000 per sponsor tecnico “Asics Italia S.p.A.”. Anche i ricavi pubblicitari risultano aumentati a 1,1 milioni da 223 mila euro. Le plusvalenze sono state pari a 4,5 milioni e risultano in calo di circa 1,5 milioni rispetto al 2009/10. La plusvalenza maggiore è stata realizzata con la cessione di Rosati al Napoli ed è stata pari a € 2.992.267.
Il valore della produzione comprende anche la voce incrementi di immobilizzazioni per capitalizzazione costi vivaio, pari a € 2.057.689, mentre nel 2009/10 era pari a € 1.737.239; tale voce rappresenta lo storno dei costi sostenuti per il vivaio.
I costi.
I costi della produzione, pur essendo aumentati del 52%, in misura meno che proporzionale all’aumento dei ricavi, risultano nettamente superiori al valore della produzione, essendo pari a € 40.276.041. Il costo del personale, pari a € 21.822.020, è aumentato del 50% e rappresenta il 54% dei costi della produzione. L’incidenza sul valore della produzione è del 57%. Bisogna evidenziare che nel 2009/10 il costo del personale incideva per ben il 98% sul valore della produzione, a causa dei minori ricavi del campionato di serie B.
L’ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a 4,9 milioni e risulta in aumento di 1,7 milioni.
Il costo di gestione del personale in rapporto al valore della produzione è pari al 64%, segnale di una gestione economica sostanzialmente equilibrata, tenuto conto di un limite massimo del 70%, come soglia indicatrice della gestione “equilibrata”.
I costi per servizi passano da 4 a 7,8 milioni e includono costi specifici tecnici per € 2.617.273, che riguardano consulenze tecnico-sportive.
Gli oneri diversi di gestione, pari a 1,9 milioni, comprendono € 610.000 per costi di acquisizione temporanea calciatori.
La gestione finanziaria è positiva per 2,2 milioni, a causa di proventi da compartecipazione ex art. 102 NOIF per € 2.558.000, mentre gli interessi passivi bancari ammontano a € 363.670.
La gestione straordinaria è positiva per 65 mila euro.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 180.622, mentre nel 2009/10 era negativo per € 13.025.294.
Le imposte sul reddito ammontano a € 928.447, mentre nell’esercizio precedente ammontavano a € 5.207.
La continuità aziendale.
La società di revisione “Deloitte & Touche S.p.A.”, nella sua relazione, ha rilevato che dal budget per l’esercizio 2012 emerge, anche senza plusvalenze, un “equilibrio economico tale da garantire la continuità aziendale”, grazie alla riduzione del costo del personale e degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori.
Quindi, per il 2011/12, il Lecce ha preferito ridimensionarsi, agendo sul costo del personale, ma, dal confronto dei dati di bilancio 2010/11-2009/10, sembrerebbe che la permanenza in serie A resti condizione “vitale” per una società come il Lecce.


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martedì 20 marzo 2012

Bilancio Udinese 2010/11: 42 milioni di plusvalenze!

Luca Marotta Martedì 20 Marzo 2012 12:14
jstargio@gmail.com
Il bilancio al 30.06.2011 della società Udinese Calcio Spa espone un utile netto di € 2.897.161. A tale risultato hanno contribuito varie cause: in primis, la registrazione di maggiori plusvalenze per 17,6 milioni, grazie soprattutto alla Juventus, a causa dell’esercizio del diritto di riscatto per Pepe e Motta; in secundis, l’aumento dei ricavi da cessione diritti TV. In aggiunta, si è verificata la riduzione del costo del personale. E’ un bilancio che fa leva sul “player trading”, ossia sui benefici economici derivanti dalla compravendita dei calciatori. Il “player trading” rientra nella gestione straordinaria del conto economico dell’Udinese. La gestione economica straordinaria, positiva per 32,9 milioni, è servita per riequilibrare la gestione economica ordinaria, negativa per 21,9 milioni, e la gestione finanziaria, negativa per 4,4 milioni. Bisogna evidenziare che anche il bilancio 2011/12 esporrà un importo notevole di plusvalenze, in considerazione delle cessioni di Sanchez, Inler e Zapata e soprattutto che l’Udinese rientra ampiamente nei parametri stabiliti dal Fair Play Finanziario.
La continuità aziendale.
La valutazione delle voci del bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuità dell’attività e non è stato mosso alcun rilievo da parte della società di revisione Fausto Vittucci & C. Sas di Roma. Pertanto, dai dati di bilancio, come richiesto dal Regolamento sul Fair Play Finanziario, la società Udinese Calcio Spa risulterebbe in grado di far fronte e di onorare gli impegni finanziari anche nel futuro. La proprietà della società fa capo per il 98,35% alla Gesapar S.A., con sede in Lussemburgo, che ha un patrimonio netto di € 15.615.863, con un capitale sociale € 9.300.000, composto da 124.000 azioni.
Le Attività.
Il totale delle attività è aumentato dell’1,12%, passando da 159,2 a 161 milioni, ma il valore delle immobilizzazioni è diminuito nella misura dello 0,59%, assestandosi a 83,1 milioni. Le immobilizzazioni immateriali, pari a 80,3 milioni, rappresentano circa la metà delle attività e risultano diminuite dell’1,19%. La diminuzione è dovuta, quasi esclusivamente, agli ammortamenti. Le immobilizzazioni materiali, pari a 1,3 milioni, registrano un incremento del 63,65%, riconducibile al rinnovamento e all’implementazione del parco attrezzature sanitarie e sportive.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, al 30 giugno 2011, è pari a 48,4 milioni, di poco superiore ai 48,3 milioni del 2009/10. Essi rappresentano il 58% delle immobilizzazioni e il 30% del totale dell’attivo. Il costo storico risulta uguale a € 100,6 milioni. La voce “concessioni, licenze, marchi e diritti simili” ammonta a 15,9 milioni, mentre nel 2010 era pari a 17,1 milioni. Il valore netto, al 30 giugno 2011, della voce “Marchi e brevetti” ammonta a € 15.888.889, mentre il valore lordo è pari a € 22.003.489. Durante l’esercizio 2005/2006 il marchio di Udinese Calcio Spa è stato oggetto di rivalutazione per 22 milioni, in relazione alla stima dei ricavi potenziali ad esso correlati e sulla base di una perizia asseverata da due professori universitari.
Le immobilizzazioni in corso e acconti diminuiscono da 15,8 a 15,1 milioni.
La variazione in diminuzione di 180 mila euro delle partecipazioni è dovuta alla svalutazione della quota di partecipazione del 20% al capitale sociale della Società Pallalcesto Amatori Udine S.p.A. Le immobilizzazioni finanziarie comprendono: una partecipazione di € 313 nella BCC di Manzano; crediti in sofferenza, interamente svalutati, riguardanti un credito verso il comune di Udine per € 892.438 e un credito verso l’ex giocatore Edinho per € 520.072; i titoli ceduti da G. Pozzo, come accantonamento al fallimento Soficon Srl per € 460.763; il conto “Lega c/pignoramento” pari a € 617.941, che risulta immobilizzato in seguito a pignoramento rientrante nella causa legale in essere con la Factorit S.p.A. (e la probabile passività nei confronti della stessa Factorit S.p.A. è esposta nel passivo); altri crediti per € 451.395, tra cui € 280.000 a garanzia della rateizzazione del debito fiscale.
L’attivo circolante risulta pari a 76,7 milioni ed in aumento del 3,95%. I crediti totali sono pari a 71,6 milioni, con un incremento del 3,22%. In particolare i crediti verso società calcistiche aumentano da € 52.171.908 a € 57.994.842. Le compartecipazioni ex art 102 NOIF sono iscritte nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, sono pari a € 3.151.000 (€ 3.350.000 nel 2009/10) e riguardano: Tissone con la Sampdoria, Bradaschia col Lumezzane, Chara Lerma e Lazzari con l’Empoli.
Le disponibilità liquide sono pari a 1,9 milioni, registrando un incremento di 884 mila euro.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è conforme a quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario poiché, oltre ad essere positivo per € 40.936.708, risulta in aumento del 7,62%. La variazione è dovuta essenzialmente al conseguimento dell’utile d’esercizio. Per quanto riguarda la destinazione dell’utile 2010/11 di € 2.897.161 è stata approvata la proposta di destinare a Riserva per il settore giovanile, come previsto dallo statuto sociale, € 289.716 e il residuo di € 2.607.445 a Riserva Straordinaria.
Per quanto riguarda il grado di indipendenza finanziaria, un quarto del capitale investito proviene dai mezzi propri, mentre i restanti tre quarti proviene dal capitale di terzi.
Le Passività.
Le passività correnti sono pari a € 101.395.372 e risultano in riduzione del 3,75%. Le passività consolidate sono pari a € 18.690.394 e risultano in aumento del 18,05%.
Il 15% del capitale di terzi è rappresentato da accantonamenti a fondi rischi e oneri pari a € 18.548.725. I fondi rischi sono aumentati di circa 2,8 milioni a causa soprattutto della fiscalità differita. Il fondo per imposte differite ammonta a 18 milioni e la sua entità dipende dalla presenza di ingenti plusvalenze, che possono essere tassate in modo rateale.
L’83% delle passività è rappresentato da debiti. Il totale dei debiti è di 99,9 milioni ed è in aumento del 6,27%. Il 62% delle attività è finanziato con i debiti.
I debiti verso le banche risultano diminuiti da 13,2 a 3,4 milioni. La voce di debito con l’importo maggiore è “altri debiti”, pari a € 47.269.785 (+32,64%). Gli importi maggiori di tale voce riguardano il debito verso Unicredit Factoring per € 30.827.922 (€ 23.616.462 nel 2009/10) e “Altri debiti” per € 8.937.416 (€ 4.481.226 nel 2009/10). Il debito verso Unicredit Factoring S.p.A. è relativo alla cessione dei crediti relativi ai diritti televisivi e alla cessione dei crediti nei confronti delle società di calcio italiane derivanti dal trasferimento di calciatori, previa accettazione da parte della Lega Nazionale Professionisti Serie A. Gli “Altri debiti”, pari a 8,9 milioni, accolgono il debito derivante dalle transazioni fiscali (conciliazione giudiziale e atto di adesione). Il debito ha scadenza 6 settembre 2013 per la conciliazione del 2010 (12 rate trimestrali a partire dal 6 dicembre 2010, su € 4.405.223,60) e il 29 settembre 2014 per l’atto di adesione del 2011. L’importo residuo al 30 giugno 2011 della conciliazione è di € 3.303.902,30, mentre l’importo dell’atto di adesione è di € 5.565.979,11.
Per l’approvazione del bilancio d’esercizio 2010/2011 si è usufruito del maggior termine disponibile per l’approvazione, centottanta giorni, poiché al 30 settembre 2011 era in corso l’accertamento con adesione con l’Agenzia delle Entrate di Udine, riguardante le annualità dal 2001/02 al 2008/09 imposte dirette (IRPEG e IRAP). La trattativa si è conclusa il 14 dicembre 2011. Per questo motivo nel bilancio d’esercizio al 30.06.2011 è stato effettuato un accantonamento per € 5.565.979,11.
La voce debiti tributari è pari a € 1.498.104, mentre nel 2009/10 era pari a 3,4 milioni.
Ricordiamo che il Regolamento sul Fair Play Finanziario richiede che non via siano debiti scaduti verso altri club, verso il Fisco e/o verso i propri dipendenti. Pertanto, per quanto riguarda i debiti con il fisco risultano degli importi a debito, derivanti da atti di accertamento relativi ad anni passati, rateizzati, quindi frutto di un accordo, che ai fini del Fair Play Finanziario rende tali debiti “non scaduti”.
Per quanto riguarda i debiti verso i dipendenti, risulta che l’Udinese Calcio Spa paga puntualmente gli stipendi. Infatti, i debiti verso giocatori e tecnici ammontano a € 804.093 e i debiti verso altri dipendenti e collaboratori a € 250.140. Tali debiti sono relativi ai compensi del mese di giugno corrisposti nel successivo mese di luglio e all’accantonamento a fondo ferie per le spettanze maturate e non godute al 30/06/2011.
I debiti verso enti del settore specifico ammontano a € 32.303.122 e risultano in aumento di 4,2 milioni. I debiti per compartecipazioni ex art. 102-bis NOIF sono pari a € 3.500.000, con un aumento di 1,5 milioni.
I debiti verso fornitori sono pari a 11,7 milioni e sono in aumento del 2,85%.
La Posizione Finanziaria Netta.
Gli amministratori dell’Udinese evidenziano che, per l’esercizio 2010/11, si è registrata un’ulteriore diminuzione dei debiti finanziari verso il sistema bancario, pari a 9,863 milioni. Tale variazione è dovuta al maggior ricorso al factoring per la gestione del fabbisogno finanziario con conseguente diminuzione degli interessi passivi. 
Pertanto il saldo negativo relativo alla differenza tra debiti bancari e disponibilità liquide diminuisce da 12,2 a 1,5 milioni. Se considerassimo, come “debito finanziario”, il debito di 30,8 milioni verso Unicredit Factoring Spa, il saldo negativo salirebbe a 32,3 milioni, rimanendo al di sotto del valore della produzione.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è positivo per 25,3 milioni considerando anche le compartecipazioni. 
In ogni caso l’indebitamento finanziario netto non risulta superiore ai ricavi, comprese le plusvalenze, e pertanto risulta ampiamente conforme a quanto richiesto dal Regolamento sul Fair Play Finanziario.
I Ricavi
L’Udinese Calcio Spa non annota nel valore della produzione i proventi derivanti dal realizzo delle plusvalenze sulla cessione dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori, ma li espone nella gestione straordinaria.
Il valore della produzione è aumentato del 10,57%, passando da € 49.269.732 al 30.06.10 a € 54.477.455 al 30.06.11. I proventi da cessione diritti televisivi ammontano a € 34.499.448. Nell’esercizio precedente erano pari a € 23.175.000, cui bisogna aggiungere la percentuale su diritti televisivi da squadre ospitanti pari a € 6.860.438 e sottrarre la percentuale su diritti televisivi a squadre ospitate pari a € 4.299.225. Al netto, dal nuovo meccanismo di ripartizione dei diritti TV l’Udinese ha beneficiato di un incremento del 34%,. All’aumento dei proventi da diritti TV non ha corrisposto un aumento dei proventi da gare, che è diminuito dell’11,61% passando da 4,2 a 3,7 milioni, nonostante l’ottimo campionato disputato.
I Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori sono pari a € 2.646.342, mentre nel 2009/10 erano pari a € 3.555.528.
Anche i Proventi da sponsorizzazioni e cartellonistica sono diminuiti a € 4.809.253 da € 7.071.688. Tali proventi si riferiscono, per € 900.000 allo Sponsor Ufficiale e per € 925.000 allo Sponsor Tecnico e per € 2.984.253 ai contratti con Sponsor istituzionali, Fornitori ufficiali e tecnici, Partners commerciali e ai proventi relativi alla cartellonistica pubblicitaria all’interno dello stadio per le partite casalinghe della prima squadra.
Rilevante è stato l’incremento dei proventi da Lega (+ 200,24%), passati a € 2.383.716 da € 793.924.
La voce “Altri ricavi su cessione calciatori” è aumentata a € 2.433.363 da € 1.467.631.
I Costi ordinari.
Si è verificato un incremento nei costi di produzione da 75,4 a 76,3 milioni. Il 37% dei costi della produzione è rappresentato dai costi del personale, il 31% dai costi per servizi e il 25% dagli ammortamenti.
I costi per servizi hanno segnato un significativo incremento soprattutto nei costi specifici tecnici passati da 13,1 a 15,2 milioni. Tali costi comprendono i costi per scouting e osservazione calciatori, consulenze tecnico sportive e le spese medico sanitarie per la prima squadra ed il settore giovanile. Il compenso corrisposto agli agenti è stato di € 908.235,94.
L’Udinese, non avendo uno stadio di proprietà, ha una convenzione con il Comune di Udine che regola la concessione d’uso e di gestione dello Stadio Friuli per il periodo dal 1° Luglio 2010 al 30 giugno 2015, con un canone di concessione di complessivi € 200.000 annui oltre IVA.
Costo dei dipendenti.
I costi per il personale risultano diminuiti del 10,51% e ammontano a 28 milioni. Tali costi incidono per il 51% sul valore della produzione, che è privo di plusvalenze. Ove considerassimo anche le plusvalenze, l’incidenza del costo del personale si ridurrebbe al di sotto del 30%. Tenuto conto che il Regolamento sul Fair Play Finanziario tollera un’incidenza del 70%, l’Udinese risulta essere società virtuosa nella gestione dei costi del personale.
Gli ammortamenti complessivi sono pari a 19,4 milioni e risultano in aumento di 2,8 milioni.
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a 17,5 milioni. Il costo di gestione del personale salirebbe all’84% del valore della produzione senza plusvalenze e al 47% con le plusvalenze.
La Gestione Finanziaria.
La gestione finanziaria è negativa per € 4.436.804. I proventi finanziari risultano in aumento di 4,3 milioni e sono composti da interessi attivi per 1,1 milioni e da proventi da compartecipazione per 3,4 milioni. Gli oneri finanziari ammontano a 8,9 milioni e la cifra più importante riguarda gli oneri da compartecipazione pari a € 7.740.000.
La Gestione straordinaria.
La gestione straordinaria è positiva per 32,9 milioni, mentre nell’esercizio precedente era positiva per 21,8 milioni. I proventi straordinari da alienazione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono aumentati a € 41.879.018 da € 24.274.334.Invece, le minusvalenze da alienazione aumentano da 687 mila euro a 7,3 milioni di euro.
Si sono registrate anche sopravvenienze passive per 6,5 milioni (4,4 milioni nel 2009/10).
Il Pareggio di bilancio.
Grazie soprattutto all’apporto della gestione straordinaria il bilancio al 30 giugno 2011 si è chiuso con un utile di € 2.897.161. Negli ultimi tre esercizi l’apporto della gestione straordinaria è stato di 86 milioni, anche in considerazione di 103 milioni di plusvalenze realizzate.
La somma algebrica dei risultati netti degli ultimi tre bilanci è positiva per 2,9 milioni. Di conseguenza, l’Udinese rientra ampiamente nei parametri del Fair Play Finanziario.
Si aggiunga che i costi dell’attività giovanile, che sono interamente spesati nell’esercizio di sostenimento, ai fini del Fair Play Finanziari non sono rilevanti.
L’esercizio 2011/12: maggiori ricavi, bilancio positivo e progetto nuovo stadio.
Secondo gli amministratori il patrimonio societario sta risentendo positivamente dei risultati tecnico-sportivi e risulta sicuramente rivalutato, anche per il fatto che diversi calciatori sono stati chiamati nelle rispettive Nazionali di appartenenza. Sotto il profilo degli introiti, sono state realizzate, nella campagna trasferimenti estiva 2011, notevoli plusvalenze, per un importo superiore a quello realizzato nel 2010/11, tanto da ipotizzare un bilancio 2011/12 sicuramente positivo. 
Secondo gli amministratori, le cessioni di Zapata e soprattutto Sanchez hanno permesso di realizzare cospicui ricavi che hanno comunque permesso di rinforzare l’organico con alcuni ottimi nuovi acquisti, soprattutto giovani, e la prima squadra è rimasta assolutamente competitiva. Sul fronte TV, l’Udinese oltre a beneficiare del nuovo regime di ripartizione dei diritti TV, ha mostrato una particolare attenzione al mondo televisivo e del web. A tal fine è stata costituita in data 4 agosto 2011 la società “Udinese Communications Srl” partecipata al 100%, avente come oggetto sociale le attività di emittente televisiva commerciale, attività di web tv–iptv. 
La campagna abbonamenti 2011/12 si è conclusa con un totale di 13.796 abbonamenti (11.118 nel 2010/11), su una capienza di 30.667, per un incasso di oltre 2,2 milioni al lordo di IVA (1,8 nel 2010/11).
L’Udinese ha deciso di sviluppare in completa autonomia finanziaria il progetto del nuovo Stadio Friuli, che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate. L’investimento previsto è di circa 25 milioni di euro con la totale copertura dei posti a sedere e l’edificazione di aree hospitality.

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martedì 6 marzo 2012

Bilancio Catania 2010/11: utile in aumento e nuovo Centro Sportivo


Luca Marotta Martedì 06 Marzo 2012 22:50
jstargio@gmail.com

Il Calcio Catania S.p.A. è una società controllata al 95% da “Finaria S.p.A.”, con rappresentante legale Antonino Pulvirenti. Il restante 5% è di proprietà della società “Meridi Srl”, che ha come amministratore delegato Angelo Agatino Vitaliti.
L’obiettivo primario del Calcio Catania S.p.A. è quello della permanenza nella massima serie attraverso una gestione economico-finanziaria “sana e oculata”. Il bilancio del Calcio Catania S.p.A. 2010/11 ha registrato un utile di € 6.449.511, che migliora il precedente utile del 2009/10 di ben 3,9 milioni. L’impiego di calciatori di nazionalità argentina, come scritto nella Relazione sulla Gestione, è una “consuetudine” del Catania.
Le attività.
Tale bilancio si caratterizza, rispetto agli altri bilanci della serie A per la notevole incidenza sul totale delle immobilizzazioni e dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”.
La voce “Terreni e fabbricati” rappresenta il 61,8% delle immobilizzazioni e il 41,2% dell’attivo.
In effetti, durante il 2010/11, è stata inaugurato a Mascalucia, in contrada Torre del Grifo, il nuovo centro sportivo, la cui mancanza ha impedito nel corso degli anni un adeguato sviluppo del settore giovanile. Il costo storico a bilancio è di € 46.438.006, di cui € 1.293.143 per terreno, € 43.085.355 per immobili e € 2.059.508 per i campi di calcio. Il valore contabile netto al 30 giugno 2011 è di € 45.688.751.
Gli impianti del Centro Sportivo hanno un costo storico di € 8.590.351 ed un valore contabile netto di € 7.946.075. Complessivamente gli impianti e macchinari hanno un costo storico di € 8.736.095 ed un valore contabile netto di € 8.063.450, mentre le attrezzature registrano un costo storico di € 763.709 ed un valore contabile netto di € 529.564.
Considerando la voce “terreni e fabbricati” unitamente a “impianti e macchinario”, possiamo affermare che il nuovo centro sportivo è costato circa 56 milioni. Per fare un confronto, possiamo riferirci al bilancio al 30/06/2011 di Juventus F.C. Sp.A., che alle voce terreni e fabbricati, che si riferisce esclusivamente al Centro Sportivo di Vinovo, espone un valore di carico iniziale di € 24.332.000.
Ai fini del Fair Play Finanziario tali spese vengono giudicate “virtuose” e non rilevano ai fini del pareggio di bilancio, perché lo scopo è quello di incoraggiare gli investimenti e le spese per impianti.
Le immobilizzazioni immateriali ammontano a € 17.605.067 e rappresentano il 15,9% dell’attivo. La maggior parte riguarda i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, pari a 16,3 milioni e in diminuzione di 4,8 milioni. Il calciatore col valore contabile netto più elevato è Moretti esposto per 4 milioni, seguito da Alejandro Gomez per € 1.790.720 e Maxi Lopez per € 1.760.595.
La capitalizzazione dei costi del vivaio è esposta per € 1.196.274, mentre nel 2009/10 era pari a € 1.239.487. Tali costi vengono ammortizzati in cinque anni.
Complessivamente le immobilizzazioni sono pari a 73,9 milioni e registrano un incremento del 79,2%, con un’incidenza del 66,7% sul totale dell’attivo.
Il 29,9% delle attività del Catania è rappresentato da crediti, che aumentano da 27,4 a 33,1 milioni, segnando un incremento del 20,8%. I crediti verso società calcistiche entro l’esercizio successivo ammontano a 15,7 milioni, mentre quelli oltre l’esercizio successivo ammontano a € 6.780.000. Il credito verso la Juventus ammonta complessivamente a 8 milioni, mentre il credito verso l’Ascoli è pari a 3,9 milioni. 
Le disponibilità liquide sono pari a 2,6 milioni, con un incremento del 6,8%.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo per € 25.598.578 e risulta in aumento a causa dell’utile d’esercizio 2010/11. Esso finanzia il 23,1% dell’attivo. Ovviamente è conforme alle prescrizioni del Fair Play Finanziario.
Il 13 maggio 2011 è stato deliberato un aumento di capitale sociale di 6 milioni mediante il passaggio di riserve a capitale.
Le Passività.
La maggior parte delle passività riguarda i debiti, che ammontano a 79 milioni, con un incremento di 35,3 milioni rispetto all’esercizio precedente. La voce “debiti” finanzia il 71,3% delle attività. I debiti verso le banche aumentano da 12,7 a 24,16 milioni. Di questi ben 22,6 hanno una durata superiore all’esercizio successivo e per la maggior parte riguardano il mutuo contratto con l’Istituto del Credito Sportivo, che ai fini del Fair Play Finanziario è un debito “virtuoso”. I debiti verso società di Factoring ammontano a € 4.990.400. I debiti verso le società sportive per calciomercato ammontano, in totale, a 16,7 milioni (di cui 9 milioni oltre l’esercizio successivo). Il debito verso l’Ascoli è di 4,5 milioni. I debiti tributari ammontano a 2,7 milioni, di cui € 1.190.706 riguardano ritenute Irpef dipendenti da versare. Gli altri debiti sono pari a 4,5 milioni e comprendono debiti per remunerazione amministratori per 700 mila euro, debiti verso il Comune per oneri di urbanizzazione per € 977.259, debiti per diritti d’immagine per € 816.250 e debiti verso dipendenti per € 69.964. Indice del fatto che gli stipendi vengono pagati puntualmente.
I Ricavi.
Il valore della produzione è aumentato da 45,4 a 55,3 milioni, segnando un incremento del 21,8%.I ricavi da gare diminuiscono da 5,9 a 4,3 milioni, con una diminuzione del 27,7%. A causa soprattutto del calo abbonamenti, diminuiti di € 849.265.
Al valore della produzione ha contribuito la capitalizzazione dei costi del vivaio per € 575.730, che è uno storno di costi.
I proventi da cessione diritti TV aumentano da 25,9 a 26,8 milioni. Tali ricavi rappresentano il 48,6% del valore della produzione.
I ricavi da attività commerciale sono aumentati, complessivamente, da 5 a 6,9 milioni. I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 3.385.202 (2 milioni nel 2009/10), i proventi pubblicitari sono pari a 2,8 milioni, gli altri proventi commerciali sono pari a € 689.361. I ricavi da attività commerciale incidono solo per il 12,4% sul valore della produzione. Durante il 2010/11 il Catania ha cambiato sponsor tecnico.
Molto importante è stato l’apporto delle plusvalenze che sono passate da 5,6 a 15,7 milioni. E la Juventus ha dato un contributo notevole. Infatti, Jorge Martinez è stato ceduto alla Juventus per 12 milioni, realizzando una plusvalenza di € 10.908.333. Jorge Martinez era stato acquistato dal Catania per 3,9 milioni ed aveva un valore contabile netto di € 1.091.667. Mascara ceduto al Napoli per 1,3 milioni ha permesso di realizzare una plusvalenza di pari importo.
I Costi.
I costi della produzione sono aumentati in misura meno che proporzionale all’aumento del valore della produzione, essendo pari a 45 milioni ed avendo registrato un incremento del 9,3%. Tale indicatore è segno di una gestione economica molto attenta.
Il costo del personale è aumentato da 17,3 a 19,3 milioni ed incide sul valore della produzione, in modo “virtuoso”, solamente per il 34,9%.
Gli ammortamenti della rosa calciatori si riducono da 7,8 a 6,6 milioni, con un’incidenza sul valore della produzione pari al 12%.
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali, a causa dell’investimento effettuato, registrano un incremento significativo, passando da € 65.202 a € 1.519.973.
I costi per servizi sono aumentati a € 9.389.818 da € 6.991.518. L’incremento maggiore riguarda la voce costi per tesserati, passata da 1,7 a 3,9 milioni.
I costi per godimento beni di terzi, pari a € 2.407.821, includono i costi per diritti di immagine per € 1.914.063.
Gli oneri diversi di gestione, pari a € 3.748.109, includono minusvalenze per € 851.090.
Il risultato prima delle imposte è positivo per 9,9 milioni e migliora il dato dell’esercizio precedente positivo per 4,7 milioni.
Le imposte sul reddito dell’esercizio aumentano da 2,1 a 3,5 milioni.
L’utile netto di esercizio è pari a € 6.449.511 e migliora il risultato netto del 2009/10 che era positivo per € 2.547.398.
Il giudizio sulla gestione economica e finanziaria del Catania è positivo, poiché ha chiuso gli ultimi quattro bilanci con un utile mai inferiore ai 2 milioni, anche se dovrebbe attenuare la dipendenza dai diritti TV. E’ un club in linea con quanto stabilito dal Regolamento sul Fair Play Finanziario.


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