martedì 15 novembre 2011

Gestione Moratti: il “post-Calciopoli” costa il doppio di prima




Nel febbraio 1995, in base alle cronache dell’epoca, Moratti acquistò l’Inter da Pellegrini con un’operazione che comportava un esborso di circa 70 miliardi delle vecchie lire. Le stesse cronache, infatti, riportarono che Moratti acquistò il credito del Gruppo Pellegrini verso la società nerazzurra per circa 24 miliardi di lire; si accollò i pagamenti del debito residuo relativo all’acquisto di giocatori come Bergkamp, Jonk, Pagliuca, Bia, Orlandini e Pancev per circa 30 miliardi e pagò a Pellegrini 15 miliardi per l’acquisto delle azioni. Traducendo in euro l’importo complessivo dell’operazione, avremmo circa 35,7 milioni dell’epoca e circa 49 milioni come valore rivalutato ai nostri giorni.
Per quanto detto sopra, la stagione 1994/95, che si chiuse con una perdita di circa 16,6 milioni di euro, dovrebbe far capo alla “gestione Pellegrini”: per questo considereremo come stagione iniziale quella del 1995/96.
Dall’analisi dei bilanci di esercizio di F.C. Internazionale Milano Spa dal 1995/96 al 2010/11 emerge che durante i cinque anni del periodo del “post-Calciopoli” (2006/07-2010/11) la somma delle perdite nette supera quella del periodo antecedente (1995/96-2005/06). Si aggiunga, che questa analisi non considera i bilanci consolidati, che elidono l’operazione “infragruppo” relativa alla “cessione del marchio”, la quale apportò nel bilancio di esercizio 2005/06 dell’Inter una plusvalenza di circa 158 milioni di euro.
Nei 16 bilanci dal 1995/96 al 2010/11, l'Inter ha cumulato perdite nette per circa 1,2 miliardi di euro e ha ricevuto apporti dai soci per una cifra superiore al miliardo di euro. Cifre da manovra finanziaria!
Fino al 2005/06 le perdite cumulate dei bilanci di esercizio erano pari a 511 milioni con un apporto dei soci pari a circa 521 milioni di euro. In relazione a tale periodo, ove si volesse considerare il bilancio consolidato del 2005/06, la perdita cumulata raggiungerebbe la cifra di 661 milioni. Nel periodo “post-Calciopoli”, ossia dal 2006/07 al 2010/11, la somma delle perdite relative ai bilanci di esercizio risulta pari a circa 665 milioni di euro. Quindi, “inaspettatamente”, risulta che nelle cinque stagioni del “post-Calciopoli” la somma delle perdite è superiore a quella delle undici stagioni precedenti.
I “freddi” numeri dicono che nelle stagioni “vincenti” l’Inter ha vinto molto, perché ha speso il doppio di quelle precedenti; in effetti, anche il dato relativo al costo del personale conferma che, negli ultimi cinque anni, l’Inter ha speso quanto la somma degli undici anni precedenti.
Per concludere, resta un interrogativo che ci si deve porre: per vincere di più, bisogna spendere di più?


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